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http://www.ispionline.it/it/pubblicazione/crisi-di-potere-turchia-9694),
il
la
dichiarazioni
di
Fle
STATEMENT/14/1,
10-1-2014,
inizier con i capitoli 23 e 24, i criteri per lapertura dei quali sono gi stati definiti.
Al contempo, stato avviato lo screening della legislazione serba, che non si
ancora concluso. Durante lanno, oggetto di critica stato il mancato allineamento
della Serbia alle decisioni dellUnione europea che dispongono sanzioni nei
confronti della Russia per il coinvolgimento in Ucraina (IP/14/1941, 18-11-2014; la
questione stata anche discussa nella 2 riunione del Consiglio ASA: ST 17003/13,
17-12-2014). La Serbia si giustifica affermando di avere cos tutelato gli interessi
della propria economia e delle proprie imprese (Europe, 11174, 11-10-2014, 13). In
base al quadro negoziale, tuttavia, la Serbia deve progressivamente allineare le sue
politiche nei confronti degli Stati terzi a quelle dellUnione (v. punto 26 del quadro
negoziale).
Progressi nella normalizzazione delle relazioni con il Kosovo sono stati richiesti
ad entrambe le parti (v. il discorso di Fle, SPEECH/14/28, 15-1-2014). Le riunioni
tra Serbia e Kosovo nellambito del dialogo facilitato dallAlto Rappresentante sono
proseguite nel primo semestre. Le questioni dibattute hanno riguardato
lorganizzazione della polizia e della magistratura nei comuni a maggioranza serba,
per assicurare una presenza etnicamente bilanciata delle due comunit nel corpo
amministrativo (Europe, 11006, 29-1-2014, 8; 11051, 2-4-2014, 13). Il dialogo stato
sospeso durante le elezioni e non stato pi ripreso (Europe, 11111, 1-7-2014, 9;
11214, 10-12-2014). Ciononostante, stato conseguito tra le parti un accordo in
materia di energia (Europe, 11160, 23-9-2014, 13).
I negoziati per la conclusione dellaccordo di stabilizzazione e associazione con il
Kosovo, iniziati nel 2013, sono giunti a compimento (SPEECH/14/358, 6-5-2014)
e laccordo stato parafato. Autorit del Kosovo e dellUE si sono incontrate
nellambito del dialogo strutturato sullo Stato di diritto, lanciato nel 2012 con
cadenza annuale, e focalizzato sui temi relativi al potere giudiziario, alla lotta alla
criminalit organizzata e alla lotta alla corruzione. Lincontro del 2014 ha permesso
al Kosovo di presentare i risultati e i progressi compiuti lanno precedente e
preparare la strategia e il piano dazione che serviranno per orientare i finanziamenti
dellUE e degli altri donatori internazionali e dovrebbe permettere al Kosovo di
assumere le responsabilit in materia di Stato di diritto ora affidate a EULEX
(IP/14/29, 16-1-2014). La missione EULEX Kosovo dellUnione europea stata
http://www.dpce.it/online
prorogata fino al 14-6-2016 (decisione 2014/349/PESC) e rifinanziata fino al 14-62015 (decisione 2014/685/PESC).
Un grave scandalo ha colpito la missione. Un articolo pubblicato su Koha Ditore
accusa i membri di Eulex di aver lasciato cadere le accuse contro funzionari di rango
elevato del Kosovo in cambio di denaro, e di aver minacciato il giornalista che aveva
condotto linchiesta (Europe, 11186, 29-10-2014, 14). Eulex ha condotto una
inchiesta interna e nominato un procuratore speciale per indagare sulle accuse. Il
procuratore ha accusato tre membri di Eulex di corruzione: il capo procuratore
Jaroslava Novotna, lex giudice Francesco Florit e il procuratore Jonathan Ratel
(Europe, 11188, 31-10-2014, 10). LAlto Rappresentante ha incaricato Jean Paul
Jacqu di riesaminare le procedure che Eulex segue per adempiere al proprio
mandato, segnatamente per quanto riguarda lesame delle accuse di corruzione, e di
proporre le necessarie modifiche per migliorare la gestione dei casi complessi. Vari
membri del Parlamento europeo hanno chiesto che siano condotte indagini sulle
accuse e sia coinvolto lOLAF, minacciando di istituire una commissione
temporanea di inchiesta (Europe, 11190, 7-11-2014, 15). Il Mediatore europeo ha
aperto uninchiesta di propria iniziativa, per accertare se il Servizio europeo per
lazione esterna, nel quale Eulex incardinata, e Eulex stessa avessero correttamente
gestito le accuse di corruzione. Linchiesta stata poi chiusa, perch lesperto
incaricato dallAlto Rappresentante ha assicurato che si occuper di tutti i profili
emersi (OI/15/2014/PMC, inchiesta aperta il 14-11-2014 e chiusa il 5-12-2014).
6. Nel 2014 il Dialogo ad alto livello tra UE e Albania, la sede per discutere
delle riforme indispensabili per poter ottenere lo status di candidato e determinare le
priorit da conseguire, si riunito due volte (MEMO/14/163, 6-3-2014,
MEMO/14/395 4-6-2014). A giugno, il Consiglio ha conferito al paese lo status di
candidato (3326 riunione del Consiglio Affari generali, 11198/14, 24-6-2014),
subordinatamente allapprovazione del Consiglio europeo, effettivamente ottenuta
pochi giorni dopo (EUCO/79/14, 26/27-6-2014, punto 34). Il Consiglio si basato
sul rapporto della Commissione sui progressi compiuti dal paese in materia di lotta
alla
corruzione
al
crimine
organizzato
(COM/2014/331,
4-6-2014),
settimana prima del Consiglio Affari generali, perch gli Stati erano divisi: secondo
indiscrezioni di stampa, mentre sei paesi erano contrari o scettici (Germania,
Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Repubblica Ceca), altri 16 (tra cui lItalia)
avevano espresso una posizione favorevole (Europe, 20-6-2014, 11104, 14). Uno dei
problemi da pi parti e pi spesso sollevato riguarda il dialogo governo-opposizione,
che in Albania non riesce a svolgersi nel Parlamento, per il boicottaggio
dellopposizione e latteggiamento prevaricatorio del governo. La Commissione, nel
suo rapporto di giugno, ha proposto la creazione di un consiglio nazionale per
lintegrazione europea, dove siano rappresentate tutte le parti interessate, come sede
per comporre i contrasti tra governo e opposizione. LAlbania ha dato il suo
consenso alla proposta (v. punto 7 delle conclusioni dellincontro del dialogo ad alto
livello del 4-6-2014 cit.), che per stenta a mettere in pratica, se nella relazione
annuale la Commissione afferma che il consiglio deve essere ancora istituito.
7. Nessuna novit, per lennesima volta, per quanto riguarda la ex Repubblica
Iugoslava di Macedonia (FYROM): la Commissione ha proposto lavvio dei
negoziati di adesione (Strategia di allargamento 2014, p. 25, punto 31 delle conclusioni
e raccomandazioni), ma il Consiglio ha rinviato la decisione allanno successivo
(Conclusioni su Allargamento e processo di associazione e stabilizzazione, punto 41). Anche il
Parlamento aveva invitato il Consiglio di aprire i negoziati (Risoluzione P7_TAPROV(2014)0103, 6-2-2014). Lirritazione della Commissione, convinta che il
Consiglio commetta un errore politico a continuare a negare il suo via libera,
traspare dalle parole di Fle al Parlamento europeo (Without a clear European
Union prospect there are serious risks of backsliding, SPEECH/14/101, 5-2-2014)
e dalla stessa Strategia di allargamento (a proposito della ancora irrisolta e dirimente
controversia con la Grecia sulla questione del nome, la Commissione ribadisce che,
se si fossero avviati lo screening e le discussioni in sede di Consiglio sul quadro
negoziale, si sarebbe impresso limpulso necessario per trovare una soluzione
negoziata e accettata da entrambe le parti alla questione del nome ancor prima di
aprire i capitoli negoziali: punto 30). Il Consiglio, invece, non accenna a
ripensamenti e, prima di decidere, attende lennesima relazione della Commissione
riguardo allattuazione delle riforme, anche nel contesto del dialogo ad alto livello
sulladesione, nonch agli interventi tangibili compiuti per promuovere le relazioni di
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buon vicinato e per raggiungere una soluzione negoziata e accettata da ambo le parti
riguardo alla questione del nome del paese. Dello stallo evidenza anche il fatto
che nessuna riunione nellambito del dialogo ad alto livello sulladesione ha avuto
luogo nel 2014 (Strategia di allargamento, p. 25, punto 29), nonostante gli auspici
espressi allinizio dellanno (MEMO/14/48, 22-1-2014, IP/14/294, 20-3-2014).
8. Ad un punto morto: cos nelle conclusioni del Consiglio su Allargamento e
processo di stabilizzazione e associazione si legge essere la posizione della BosniaErzegovina nel processo di integrazione allUE. Le cause vanno rinvenute nella
perdurante incapacit del paese di risolvere i problemi principali in sospeso, primo
fra tutti la riforma costituzionale per dare attuazione alla sentenza Sejdic e Finci della
Corte di Strasburgo (sentenza del 22-12-2009, appl. 27996/06 e 34836/06. Per una
valutazione molto critica della condizionalit negativa, consistente nella sospensione
dellassistenza finanziaria, e dellinsistenza dellUnione a legare il processo di
allargamento allattuazione della sentenza, si v. E. Benedetti, Il principio di
condizionalit nei processi di allargamento dellUE: la Bosnia-Erzegovina ed il caso SejdicFinci, in Ordine internazionale e diritti umani, 2014, 435 ss.). A ci si aggiungono il
rifiuto di acconsentire ad una modifica dellaccordo interinale e dellASA per
preservare gli scambi con la Croazia e lincapacit di dare ascolto alle richieste di
riforme economiche espresse dalla popolazione nelle manifestazioni dellinizio del
2014 (Consiglio Affari esteri, Conclusioni sulla Bosnia-Erzegovina, 8763/14, 14/15-42014). Nel corso dellanno si sono tenute le elezioni politiche che, pur apprezzate
perch condotte nel rispetto degli standard internazionali (Consiglio Affari esteri,
14451/14, 20-10-2014), continuano ad essere in violazione della sentenza della
Corte di Strasburgo (Europe, 11176, 15-10-2014, 13). Per cercare di ottenere qualche
risultato, lUnione ha elaborato un nuovo approccio nelle relazioni con il paese,
dando seguito e forma ad una proposta di Regno Unito e Germania (Europe, 11192,
7-11-2014, 15). Lapproccio contenuto nelle Conclusioni del Consiglio sulla
Bosnia-Erzegovina (Bruxelles, 15-12-2014). Non si tratta di transigere sui punti
essenziali: la conservazione dellintegrit territoriale e dellunit del paese,
lattuazione della sentenza Sejdic e Finci, sono condizioni ribadite. Si propone alla
Bosnia-Erzegovina di dare its irrevocable written commitment to undertake
reforms in the framework of the EU accession process, con lobiettivo di legare
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