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genitori a Vita
PREMESSA
Lassociazione Pronto Soccorso Famiglie ( P.S.F ) opera da anni nel settore attraverso servizi
specificatamente destinati a Minori, Gestanti/Madri e Padri/Separati in situazioni di disagio
abitativo e psico -socio- relazionale.
Dalle esperienze della stessa maturata attraverso centinaia di casi seguiti, emerge quanto prezioso
sia per il raggiungimento degli obbiettivi definiti, lo straordinario Ritorno alla Solidariet
spontaneamente creatosi tra persone appartenente a diverse fragilit di vita.
Negli ultimi anni, lassociazione sempre accorta alle diverse problematiche sociali, ha visto sempre
pi aumentare richieste daiuto da parte di genitori, nello specifico Madri e Padri/Separati, che
vivendo in situazioni di disagio non avevano alcuna possibilit di essere sostenuti da nessun tipo di
istituzione.
La struttura esiste quindi per rispondere, in generale, ad un bisogno di tipo sociale, strettamente
connesso ad esigenze educative: accogliere madri e bambini in difficolt che non hanno potuto
trovare contesti familiari equilibrati o si sono trovati improvvisamente in condizioni di disagio
sociale, non permettendo loro una crescita normale. Il ruolo della comunit dunque molto
delicato.
Le esperienze vissute da un bambino nei suoi primi anni di vita costituiscono una base affettiva /
cognitiva / relazionale / espressiva che condiziona inevitabilmente la costruzione della sua
personalit, o comunque il rischio di veder acuti disagi di fondo, appare prioritario impostare il
progetto complessivo della comunit verso la progressiva ristrutturazione delle capacit e
potenzialit positive dei bambini e dei propri genitori al fine di porre nuove basi per la conduzione
di unesistenza non marginale.
In altri termini, la comunit si deve organizzare attorno allobiettivo di attivare dei profondi
cambiamenti, significativi per lutente, sul piano delle relazioni, delle abilit sociali, della
personalit, dellequilibrio affettivo e ,cosa per noi fondamentale, della propria autorappresentazione.
Per raggiungere tale obbiettivo, nel contesto della casa di accoglienza, il nostro progetto tiene
conto di alcuni punti di riferimento fondamentali:
La qualit della relazione globale tra educatore e nucleo familiare: non funziona su
volontarismi, ma sulla coscienza del proprio ruolo professionale posto in costante
relazione dialettica con conoscenza dei bisogni reali del nucleo.
PRESUPPOSTI TEORICI
Si ritiene essenziale per la salute mentale che l'infante e il bambino sperimentino un rapporto
caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nel quale
entrambi possano trovare soddisfazione e godimento .(Bowlby, 1988)
Che cos lattaccamento? Propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro
della propria specie quando si vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore, impotenza o
malattia (Bowlby, 1969).
Ogni bambino viene al mondo predisposto per orientarsi verso la propria madre, sorriderle,
eventualmente piangere, aggrapparsi a lei, ma le modalit specifiche con cui lo far dipenderanno
dal modo in cui ognuno di questi segnali sar trattato dalla madre, dalle sue capacit di sensibilit e
responsivit. Il sistema di accudimento della madre a sua volta influenzato nel suo manifestarsi
dalle esperienze che il genitore ha gi maturato con altri bambini, dal modellamento derivato
dallosservazione di altri genitori con i loro bambini, ma soprattutto dalla sua personale storia di
attaccamento con i propri nucleo familiare. l che avr appreso la potenziale ricchezza del suo
repertorio affettivo-emotivo e le competenze empatiche di base che gli servono per instaurare una
relazione calda e stabile con il suo bambino.
Chi accudisce il bambino pu essere visto come uno scultore che asseconda con molta
delicatezza lemergere di certi schemi affettivo motori, lasciandone altri in stato di relativo
sottosviluppo: tutto ci, ovviamente, del tutto fuori dello stato di coscienza di entrambi.
Se la figura di accudimento possiede buone capacit percettive e di interpretazione dei bisogni
del bambino, di condivisione empatica dei suoi sentimenti e desideri, allora il b ambino potr
imparare a riconoscere i propri stati interiori come legittime forme di esperienza umana che
possono essere condivise con altri. Gli indicatori principali della capacit di risposta della
figura di accudimento sono: la prontezza della risposta, lappropriatezza rispetto al contenuto, la
sua intensit (n iper n ipo), la sua completezza (completa e soddisfacente per il bambino), la
sua costanza e stabilit nel tempo.
Nello specifico: la madre sensibile mostra un affetto prevalentemente positivo, in termini sia di
espressione facciale che vocale, piuttosto che annoiato, scontento, o verbalmente severo (adeguato
alla situazione), coglie i segnali emotivi del bambino (noia, frustrazione, rabbia, sorpresa) e
risponde in maniera empatica.
Coglie il ritmo delle attivit del bambino e si sintonizza con esso, sintonizzando la stimolazione in
base al feedback del bambino.
La sensibilit materna si riferisce alla capacit di cogliere i segnali emotivi del bambino di
rispondervi in modo pronto, empatico ed adeguato.
Fa anche riferimento ad una presenza materna incoraggiante nel contesto delle incursioni
esplorative e nei tentativi di autonomia del bambino; apre molti spazi di interazione con il bambino
e sa essere creativa.
flessibilmente attenta al bambino anche quando si occupa di qualcosaltro (quindi pronta a
rispondere ai suoi comportamenti di attaccamento).
Sa strutturare lambiente in modo da renderlo fruibile al bambino, sempre seguendo i suoi interessi
e la sua curiosit.
A partire, quindi, dalle teorie di Bowlby, le prime fasi dello sviluppo sono considerate la base di
partenza per la progressiva formazione e costruzione del sistema individuale di organizzazione della
conoscenza; saranno le modalit strutturali del primo sviluppo che determineranno linterpretazione
e il significato che sar progressivamente attribuito a s e al mondo. In tale ottica le particolari
modalit di attaccamento di ogni individuo condizionano le caratteristiche della futura
organizzazione del suo sistema di conoscenza. Da questa discendono sia le modalit di costruire gli
eventi, di attribuire significato alle proprie esperienze di vita, sia il particolare ed eventuale percorso
di scompenso che pu verificarsi nel momento in cui il sistema non sia pi in grado di conservare il
proprio equilibrio.
E importante considerare che i pattern di attaccamento che si strutturano nellinfanzia non sono
necessariamente costanti e immutabili nel corso della vita e non sono forzatamente invariabili, in
quanto cambiamenti importanti e profonde ristrutturazioni del sistema possono avvenire per
esperienze significative, anche in periodi successivi di vita.
LA STRUTTURA
La casa si compone di vari spazi necessari per lo svolgimento delle normali attivit quotidiane degli
utenti e anche di spazi idonei alla socializzazione e alla creativit.
Sono presenti: uno spazio/locale cucina e zona pranzo, un soggiorno, e cinque camere con servizi
igienici interni ed una stanza ad uso esclusivo del personale educativo.
Gli arredi sono idonei alla tipologia degli ospiti e conformi ai requisiti di sicurezza (DL n.626/94,
DL n. 242/96). La Struttura dispone di spazi interni, attrezzati per attivit ludiche ed utilizzabili, per
la messa in atto di laboratori motori e attivit psicomotorie.
Responsabile n.1
Coordinatore n.1
Psicologo / Psicoterapeuta
E prevista la presenza di operatori, tirocinanti e personale volontario nella misura del 20% del
personale regolarmente assunto.
Viene assicurata ,attraverso Specialisti esterni, la Supervisione dellequip con cadenza mensile;
settimanali sono invece le riunioni di programmazione e verifica degli interventi e delle attivit
quotidianamente messe in atto.
MODALITA DI INSERIMENTO:
I servizi sociali del territorio segnalano agli Organi competenti situazioni di grave pregiudizio per i
Minori, in seguito a ci spesso, in modo diretto o congiuntamente ad un provvedimento del
Tribunale per i Minorenni, formulano una proposta di inserimento in Struttura del nucleo monoparentale.
Prima di ogni inserimento la Responsabile effettua un primo colloquio orientativo con i referenti
del Servizio che provvedono a fornire dettagliata documentazione anamnestica, sanitaria e sociale.
DIMISSIONI:
Le dimissioni degli Ospiti avvengono di norma in seguito a Provvedimento dellAutorit
Giudiziaria in accordo con i Servizi Sociali referenti .
Una struttura educativa comunitaria che faciliti la costruzione di relazioni significative, che
favorisca la piena integrazione sociale e consenta lelaborazione/rielaborazione di un
positivo progetto futuro;
ORGANIZZAZIONE QUOTIDIANA
I Minori svolgono la loro vita con impegni uguali a quelli di tutti i coetanei del territorio;
frequentano le scuole pubbliche del Paese, partecipano ad attivit sportive e ricreative offerte dalle
varie agenzie del territorio.
Il gruppo educativo ha il delicato compito di organizzare la vita quotidiana prendendo in
considerazione i bisogni dei Minori cosi come i bisogni della madre, tenendo conto delle risorse
interne della struttura e del territorio esterno. Inoltre la Comunit prevede lorganizzazione di uscite
e gite (es. visite guidate a parchi giochi, zoo, cinema, feste e manifestazioni) cos come di soggiorni
montani o marini ( sempre con apposita autorizzazione degli organi competenti).
In generale la mattinata vede impegnati i bambini nellattivit scolastica, mentre gli educatori
sosterranno le madri nella gestione della casa (es. faccende domestiche, preparazione dei pasti ecc)
e qualora ce ne sia la necessit si procede alla ricerca di attivit lavorative sul territorio limitrofo. Si
intende cos riproporre il clima e le incombenze che normalmente sono presenti all'interno di un
contesto familiare, al fine di potenziare l'incremento di responsabilit individuale e collettiva, sia
rispetto alla comunit nel suo insieme che rispetto ai propri figli.
L'obiettivo quindi quello di tutelare i minori sostenendo lo sviluppo delle capacit genitoriale
della madre per
proprio, e se necessario, diverso progetto di vita. Tale obiettivo viene perseguito anche attraverso
azioni di sostegno all'autostima, riqualificazione professionale, inserimento lavorativo e ricerca di
soluzioni abitative autonome.
Dopo il pranzo, predisposto lo spazio per l attivit scolastica e ludica dei bambini: la mamma sar
spronata a seguire i figli nello svolgimento dei compiti e nell organizzazione di momenti ludici,
strutturati e non, specifici per favorire linterazione della diade.
Gli interventi messi in atto dal gruppo educativo, tenendo conto del progetto individuale,
sono rivolti ad accompagnare e sostenere i genitori nel percorso di autonomia personale e
valorizzazione delle proprie risorse e capacit. Ci consentir al personale educativo di
predisporre un ambiente di lavoro il pi possibile sereno nel quale la mamma, spesso presa
da altre problematiche personali e psicologiche, possa sentirsi protetta, supportata e
motivata nellacquisizione di una sempre maggiore autonomia e indipendenza.
Sono predisposti momenti di attivit ludiche e ricreative tra madre e figlio allo scopo di
favorire una buona interazione, valorizzare le capacit e competenze personali delle madri, e
rendere la permanenza in Struttura di forte valenza positiva, tanto da considerala risorsa.
DESTINATARI
OBIETTIVI
- Favorire percorsi di fuoriuscita dalle condizioni di asservimento a cui le donne sono sottoposte;
- offrire la possibilit di protezione e tutela per s e i propri figli
- offrire, l ove ne esistano le condizioni, strumenti di mediazione del conflitto
- promuovere la lotta contro lo sfruttamento schiavistico, la cui attivit sempre legata a potenti
organizzazioni criminali;
- fornire un contesto protettivo, di comprensione al fine di costruire un clima di fiducia reciproca e
condivisione;
- assistenza sanitaria, legale, sostegno nellapprendimento della lingua italiana e psicologico in rete
con i diversi servizi: Servizi Sociali, Forze dellOrdine, Ulss, scuole;
- co -costruzione del progetto di assistenza e integrazione sociale partendo dalle peculiari risorse
della persona;
- favorire lintegrazione sociale attraverso la creazione di legami esterni al contesto comunitario, la
conoscenza dei servizi presenti nel territorio e il raggiungimento dellautonomia lavorativa e
abitativa.
MODALITA OPERATIVE
PRESA IN CARICO
segnalazione da parte del numero verde nazionale o dei vari Centri di Antiviolenza
femminile;
colloquio tra lo psicologo della struttura e lassistente sociale per la presentazione del caso
specifico;
condivisione del caso con tutta lequip della comunit e valutazione della possibilit di
accoglienza della donna ed i rispettivi figli.
INSERIMENTO
I primi giorni sono destinati a far si che la donna si senta in un contesto protettivo in modo che
possa iniziare a costruire una fiducia nei confronti del nuovo contesto di vita. In questa fase
vengono anche effettuati i primi accompagnamenti sanitari ed eventualmente legali.
P.E.I.: entro un mese dallingresso in accoglienza viene concordato un progetto educativo
individualizzato finalizzato allautonomia elaborato in base ai bisogni e alle caratteristiche della
donna.
Il cuore dellintervento: si tratta della fase centrale del percorso verso lautonomia in cui la
donna sperimenta concretamente gli obiettivi prefissati nel PEI ossia lattivazione delle pratiche
per la regolarizzazione della donna in Italia (se straniera), la realizzazione di percorsi di
scolarizzazione, di formazione lavorativa ed eventualmente di un primo inserimento nel mondo
del lavoro. La struttura infatti mette a disposizione appezzamenti di terra da poter coltivare con
annessa vendita dei prodotti raccolti. Inoltre allinterno del contesto comunitario esiste la
possibilit di produrre e vendere marmellate fatte in casa.
Da specificare che in questa fase importante affiancare e sostenere la donna nella rielaborazione
del proprio vissuto personale, caratterizzato spesso da violenza fisica e psicologica, sottomissione
e perdite. Altro nodo centrale rappresentato dall esigenza che la ragazza sia in grado di
muoversi allinterno del territorio e dei suoi servizi promuovendo la costruzione di una rete di
sostegno sociale.
Lultima tappa - dimissioni
Luscita dalla struttura viene concordata con i Servizi di riferimento e coincide con il momento in
cui la donna abbia acquisito gli strumenti di auto-consapevolezza necessari per il perseguimento
degli obiettivi personali prefissati; abbia ottenuto il permesso di soggiorno; sia in una condizione
lavorativa che consenta il proprio sostentamento economico.
STRUMENTI
Uscite condivise tra donne , con la rete di volontari e famiglie del territorio;
Percorsi di alfabetizzazione alla lingua italiana; percorsi scolastici e di formazione professionale;
Percorsi di orientamento al lavoro;
Riunioni settimanali tra i membri della comunit;
Colloqui psicologici individuali;
Riunioni dequipe;
Supervisione dellequipe e dei casi
EQUIPE
n. 1 Responsabile daccoglienza;
n. 1Coordinatore;
n. 1 Psicologo;
Educatori professionali in numero proporzionale al numero di donne e minori accolti;
n. 1 Mediatore culturale e familiare;
Psicologo,Psicoterapeuta per la supervisione.
Sono presenti: uno spazio/locale cucina e zona pranzo, un soggiorno, e camere con servizi igienici
interni ed una stanza ad uso esclusivo del personale educativo.
Gli arredi sono idonei alla tipologia degli ospiti,e conformi ai requisiti di sicurezza (DL n.626/94,
DL n. 242/96). La Struttura dispone di spazi esterni, attrezzati per attivit ludiche ed utilizzabili,
soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, per la messa in atto di laboratori motori e attivit
psicomotorie.
Il Minore viene supportato rispetto allo sviluppo di tutte le capacit personali e relazionali, lo scopo
principale una sana e serena crescita personale
Le Strutture prevedono la realizzazione di:
laboratori ludici e ricreativi strutturati che coinvolgano bambini e mamme, con la costante
presenza del personale educativo (laboratorio manuale, grafico pittorico, musicale)
Pet terapy
LABORATORI
Laboratori musicali
Il fare musica" ci che consente un dialogo fatto di movimento, gesti, posture, sguardi, parole,
ordine ritmico del numero. Il suono , per sua natura, relazione.
Psicomotricit
ORGANIZZAZIONE QUOTIDIANA
E organizzato un contesto psico educativo comunitario nel quale, sulla base di un preciso
Progetto Individualizzato, e secondo tempi specificatamente valutati in considerazione delle
caratteristiche e dei bisogni di ciascuno, i piccoli, inseriti in regime residenziale e non, svolgono la
loro vita con impegni il pi possibile uguali a quelli di tutti i coetanei del territorio:
GESTIONE DELLE REGOLE: La struttura prevede una serie di regole generali necessarie per una
civile convivenza e gestione della vita di gruppo. Tali regole sono sottoposte ad una verifica
periodica da parte dellEquipe, in particolar modo nel verificarsi di nuove ammissioni e nel
progressivo evolversi delle esigenze di coloro che sono gi presenti.
CURA PERSONALE E DELLO SPAZIO DI VITA: I piccoli sono stimolati e supportati in merito
allassunzione di adeguate modalit comportamentali relativamente alligiene e alla cura della
persona, nonch alla cura ed alla corretta gestione dello spazio abitativo personale e collettivo, ai
fini di una piena autonomia espressa in relazione allet psichica piuttosto che a quella anagrafica.
ALIMENTAZIONE: I pasti sono consumati nella Sala Pranzo tutti insieme (bambini
personale), tenendo conto delle diverse esigenze alimentari. Il pasto valorizzato come importante
occasione di relazione, confronto, integrazione.
OBBIETTIVI FINALI
Offrire un quadro di normalit: che sopperisca alle carenze di base ( affettive, relazionali,
cognitive ) e prevenga lemergere di angosce e comportamenti negativi interiorizzati,
proponendo forme di relazione e di attivit fondate sulla valorizzazione del maternage e
della ricerca di oggetti ( e situazioni ) di mediazione positiva, sulla cooperazione, lascolto
ed il rispetto.
In sintesi possiamo concludere asserendo che limpostazione del nostro lavoro, orientata verso:
Numeri utili:
Genitori a vita tel./fax 0736/ 829251
Presidente
A. Antonella Flati 348/7038834
Responsabile di struttura
Dott.ssa Daniela Gaetani 328/4883152
e-mail genitoriavita@libero.it
pec apsf.roma@pec.libero.it