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CARTA DEI SERVIZI

CASA DEL SIC

COMUNITA EDUCATIVA PER


MINORI

INDICE
1. STORIA ..................................................................................................
......................................................................................................
............4
....4
2. PREMESSA ..............................................................
............................................................................
.............................
................................5
..................5
PERCHE MARCO SIMONCELLI
I PRINCIPI DEL SERVIZIO
LA NOSTRA POLITICA

3. STRUTTURA E MODALITA DI FUNZIONAMENTO .......


.......8

POSIZIONE GEOGRAFICA
LA NOSTRA STRUTTURA
REGOLAMENTO INTERNO
SPECIFICHE DEL REGOLAMENTO
ATTIVITA
ATTIVITA QUOTIDIANE

4. A CHI SI RIVOLGE IL SERVIZIO ..................................


..............................................
..............13
............13

TIPOLOGIA DI UTENZA
MODALITA DI PRESA IN CARICO
RAPPORTI CON ENTI INVIANTI
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

5. AMMISSIONI E DIMISSIONI .......................................


.......................................................
...................14
................14

AMMISSIONI
ITER DI INSERIMENTO DEL MINORE
DIMISSIONI

6. PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE .....................


............................
.................16
.......16
LA DEFINIZIONE DEL PEI
FASE FINALE

7. METODOLOGIA E STRUMENTI ................................


................................................
......................18
................18
STRUMENTI DI LAVORO
INCONTRI DI RETE
STRUMENTI DI INTERVENTO ED ATTIVITA EDUCATIVE

8. COMPOSIZIONE E RUOLI QUIPE EDUCATIVA ...........21


...........21
ORGANIGRAMMA
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO EDUCATIVO

9. TARIFFE PRATICATE ....................................................................


....................................................................22
....................22
SERVIZI OFFERTI
PRESTAZIONI NON COMPRESE

10.

CONTATTI
CONTATTI .........................................................................
...................................................................................
....................23
..........23

Diob se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi


raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura
SIC

1. STORIA
L Associazione Nazionale PRONTO SOCCORSO FAMIGLIE da anni si adopera
per arginare il disagio sociale generato dalle separazioni, dall impoverimento
dei soggetti coinvolti, dalla contesa dei figli e dagli attriti che ne derivano
attuando misure efficaci, urgenti e concrete.
Antonella Algia Flati Presidente della suddetta Associazione e Vicepresidente
di Adiantum ( Associazione delle Associazioni), Medaglia d Oro
Internazionale per l impegno nel sociale nel 2013, ha vissuto in prima persona
il dolore dell abbandono sia come figlia di genitori separati, e in seguito come
donna diventando ragazza madre a soli 16 anni.
Da qui la scelta di dedicare la sua vita a tutela dei soggetti fragili, lavorando da
anni a sostegno della bigenitorialit, delle famiglie disgregate rivolgendo
particolare attenzione alla tutela dei minori, sostenendo il diritto alla vita
dando concretezza ad una idea di Comunit in cui il Minore ed il suo buono
stato psicofisico diventano il principale obiettivo.
Il benessere, l autostima, lo sviluppo dell abilit e l incoraggiamento delle
risorse del Minore sono, quindi, i traguardi da raggiungere attraverso il
confronto e l istaurarsi di una sincera relazione che offre la possibilit di
sperimentare ed acquisire nuove modalit relazionali, pi adeguate e
soddisfacenti.
In linea con l idea di fondo portata avanti dall associazione abbiamo scelto il
nome A CASA DEL SIC come metafora del nostro lavoro.

2. PREMESSA
La comunit educativa per minori A CASA DEL SIC una struttura
residenziale che si propone di inserire lo sport come uno dei percorsi formativi
per i ragazzi. La disciplina insita nell attivit agonistica, qualunque essa sia,
particolarmente importante perch insegna loro le regole della convivenza ed
anche un buon deterrente per i fenomeni di bullismo poich permette di
incanalare le energie.
Due tipi diversi di percorsi caratterizzano lingresso dei ragazzi in comunit:
uno di natura penale, (provvedimento di collocamento in comunit in
alternativa alla carcerazione)
uno di natura civile, che prevede lallontanamento del minore dal
contesto familiare originario, laffidamento temporaneo ai Servizi Sociali
e la prescrizione di un programma da svolgersi in comunit.
Lobiettivo di dare ai ragazzi a rischio un modello da seguire come Marco
Simoncelli e offrire loro un futuro diverso.

PERCHE MARCO SIMONCELLI


Marco Simoncelli nasce a Cattolica (Rimini) il 20 gennaio 1987 e vive fin da
piccolo a Coriano, un comune di circa diecimila abitanti sulle colline sopra
Cattolica. Comincia a correre in tenerissima et, quando ha solo sette anni, in
sella alle minimoto. A dodici anni gi campione italiano; l'anno dopo, nel
2000, gareggia per il titolo europeo arrivando secondo. A quattordici anni
prende parte al Trofeo Honda NR (salendo in due occasioni sul podio) ed al
campionato italiano 125 GP.
Nel 2002 si laurea campione europeo classe 125cc e lo stesso anno, dopo un
buon apprendistato a livello nazionale ed europeo, debutta nel Motomondiale
classe 125. Nel GP della Repubblica Ceca, con il team dell'Aprilia CWF Matteoni Racing, corre al posto di Jaroslav Hule, passato alla classe 250.
Termina la sua prima stagione al 33 posto con solo 3 punti.
E' il 2003 l'anno che vede Marco Simoncelli impegnato per un'intera stagione
del motomondiale: corre in squadra con Mirko Giansanti, terminando la
stagione al 21 posto.
Nonostante la stagione del 2004 si dimostri difficile dimostra grandi capacit
nel gestire al meglio la moto sul bagnato: a Jerez ottiene la pole position e
consegue la sua prima vittoria in carriera. Termina la stagione in 11 posizione.
Dopo un altro gran premio vinto a Jerez e altri sei podi nel 2005, coglie
l'opportunit di passare alla classe superiore e correre con le moto 250. Nel
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2006 sale in sella alla Gilera RSV con capotecnico Rossano Brazzi, gi tecnico in
passato di campioni come Valentino Rossi e Marco Melandri, il quale per si
ammala dopo le prime gare lasciandolo senza una vera "guida" durante tutta la
stagione. Simoncelli si classifica decimo senza ottenere risultati eclatanti (il
sesto posto in Cina il miglior risultato).
Dopo un brutto 2007, povero di risultati il pilota romagnolo conosce
finalmente una stagione esaltante: Sepang, in Malesia, il circuito dove Marco
Simoncelli, all'et di 21 anni, si laurea campione del mondo della 250; vince poi
ancora a Valencia e corona una grande stagione, in cui totalizza 281 punti.
Durante la stagione 2009, partecipa alla quattordicesima prova del campionato
mondiale Superbike sull'Aprilia RSV4 in sostituzione di Shinya Nakano. Il suo
compagno di squadra Max Biaggi.
Nel 2010 passa alla classe regina, la MotoGP, guidando la RC212V del team San
Carlo Honda Gresini: il suo nuovo compagno di squadra Marco Melandri.
Ottiene come miglior risultato un quarto posto in Portogallo e termina la
stagione all'8 posto con 125 punti.
Nel 2011 resta nello stesso team avendo per un nuovo compagno di squadra
Hiroshi Aoyama. Ottiene due quinti posti e due pole position. Al GP della
Repubblica Ceca arriva terzo e ottiene il suo primo podio nella classe regina. Al
Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini 2011
Simoncelli ottiene un quarto posto dopo un finale di gara molto concitato
durante il quale, negli ultimi 3 giri, lotta con il connazionale Andrea Dovizioso
e con lo statunitense Ben Spies per mantenere la sua quarta posizione. In
Australia "SuperSic" - cos viene da tutti soprannominato - arriva secondo,
registrando il suo miglior risultato in carriera in MotoGP.
Il 23 ottobre 2011 si corre il Gran Premio della Malesia: nel corso del secondo
giro, la moto del pilota romagnolo perde aderenza alla ruota posteriore, cade e
taglia trasversalmente la pista; i piloti che lo seguono da brevissima distanza
non possono in alcun modo evitarlo: l'impatto delle moto con il corpo del pilota
di intensit tale che gli fa addirittura perdere il casco. Marco Simoncelli
muore a causa del terribile colpo, che gli procura traumi a testa, collo e torace.
Aveva 24 anni.
La passione, la tenacia, lo spirito collaborativo e l umorismo del Sic
rappresentano un modello positivo per moltissimi giovani.
Da qui l idea di inserire lo sport come uno dei percorsi formativi per i ragazzi.
La disciplina insita nell attivit agonistica, qualunque essa sia,
particolarmente importante perch insegna loro le regole della convivenza ed
anche un buon deterrente per i fenomeni di bullismo poiche permette di
incanalare le energie.
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I PRINCIPI DEL SERVIZIO

I principi fondamentali da cui il servizio trae ispirazione sono:


- la valorizzazione delle potenzialit positive di ciascun ragazzo;
- l acquisizione di spazi di autonomia da gestire con senso di responsabilit
individuale;
- lampliamento della capacit di gestire relazioni positive;
- l integrazione positiva fra la comunit e le risorse del territorio.
- offrire al minore un ambiente di vita in cui sentirsi protetto e accolto, con
relazioni significative a livello affettivo, educativo, cognitivo e di promozione
delle abilit sociali;
- essere un luogo neutro dove le dinamiche relazionali che si sviluppano non
sono antagoniste a quelle della famiglia di origine, quanto piuttosto di
supporto;
- accogliere in modo globale la soggettivit frammentata del ragazzo e favorire i
processi di integrazione delle diverse parti del S, in funzione della costruzione
di una sicura identit personale;
- assicurare a ciascun ospite sufficienti stimoli ed esperienze educative capaci
di favorire la scoperta o la riscoperta dellaffetto, della fiducia e della
sicurezza;
- creare le condizioni per le pari opportunit nello sviluppo, ricreando misure e
strategie atte ad eliminare, o quanto meno ridurre, ogni forma di svantaggio
favorendo linserimento del minore nella rete dei Servizi del Territorio;
- curare, con i Servizi Sociali, il rapporto con le famiglie dorigine dei minori
per consentirne leventuale rientro;
- essere parte attiva e promuovere il dialogo costante nella rete di Servizi
presso cui il minore preso in carico affinch il suo progetto di vita sia il pi
possibile condiviso e partecipato.

LA NOSTRA POLITICA
La Comunit educativa si impegna a migliorare continuamente la qualit del
servizio erogato, per renderlo sempre pi rispondente ai bisogni di utenti e
famiglie.
famiglie.
La politica della qualit della Comunit sviluppa il principio della qualit
sociale, che pone al centro del processo di erogazione l utente diretto, ma che
considera soggetti attivi e fondamentali anche tutti coloro che intervengono
nell erogazione e fruizione del servizio.
La politica della qualit si basa su tre principi:
-

l utente e il soddisfacimento del suo bisogno sono al centro del servizio


tutte le figure professionali partecipano attivamente per lo sviluppo
della qualit della struttura
la qualit
qualit del servizio viene continuamente monitorata e valutata

3. STRUTTURA E MODALITA DI FUNZIONAMENTO

POSIZIONE GEOGRAFICA

Il Comune di Montalto delle Marche sito nella fascia collinare che va dalla
costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, ad una distanza percorribile in venti
minuti, sia dal mare che dalla montagna. Il territorio comunale nelle sue
caratteristiche morfologiche, si estende su una superficie di Km quadrati
34,11. La composizione abitativa strutturata in un insediamento centrale,
costituito da Montalto capoluogo e n. 2 frazioni: Porchia, Patrignone e un
agglomerato urbano di una certa consistenza in c.da Lago. Le frazioni di
Porchia e Patrignone sono paesi di origine medievale con parti di mura di cinta
e torri ancora esistenti, un tempo comuni autonomi. Nel Capoluogo, Montalto
delle Marche, sono ben conservate n. 2 porte di ingresso al paese.
Ricordata per il Cardinal Sisto v e per la festa delle Streghe e folletti.

LA NOSTRA STRUTTURA

La Comunit collocata al secondo piano di un edificio storico ed composta


da:

Quattro camere singole


Due camere doppie
Camera per l educatore
Spogliatoio per il personale
Servizio igienico- sanitario per il personale
Ampia sala da pranzo
Cucina con annessa dispensa
Due servizi igienico-sanitari per gli utenti
Un servizio igienico-sanitario per disabili
Ufficio amministrativo
Sala riunione quipe

L area esterna della Struttura dispone di un ampio terrazzo multifunzionale


adibito al relax ed al gioco, un ampia sala per laboratori creativi ed attivit
ludiche, locale lavanderia.
La Comunit A Casa del Sic pu ospitare un massimo di sei minori.

REGOLAMENTO INTERNO
1) E vietato far uso di un linguaggio scurrile
2) Gli ospiti possono avvalersi del telefono della Comunit per
comunicare con i Servizi Sociali, gli avvocati, il Tribunale. Le telefonate
personali devono essere ridotte al minimo ed autorizzate dalla
responsabile
3) Le stanze devono essere sempre in ordine. I ragazzi devono provvedere
al riordino e alla pulizia delle stesse. A tal proposito verranno effettuati
dei controlli da parte degli operatori
4) E fatto divieto assoluto introdurre e detenere bevande alcoliche
allinterno della struttura (liquori, vino, birra ecc).
5) Divieto assoluto di introdurre sostanze stupefacenti all interno della
struttura a tal proposito ci saranno controlli di laboratorio di verifica.
6) E vietato detenere farmaci in sedi diverse da quella dellufficio, ove gli
stessi dovranno essere conservati in armadio chiuso a chiave.
7) E vietato detenere le chiavi delle camere da letto in sedi diverse da
quella dellufficio.
8) I rapporti di convivenza allinterno della struttura devono essere
improntati sul massimo rispetto, le eventuali intolleranze saranno
oggetto di immediate segnalazioni alle autorit competenti; si ribadisce
che fatto divieto assoluto di utilizzare linguaggio scurrile a prescindere
dalla lingua utilizzata; passare per vie di fatto comporter
lallontanamento immediato dalla struttura.
9) Le eventuali richieste di acquisto di genere di vestiario e di qualsiasi
altro accessorio per i minori e per le ospiti adulte dovranno essere
formulate per iscritto, sottoscritte e consegnate alla responsabile del
servizio; la comunit si impegna entro giorni tre dalla ricezione della
richiesta di accogliere o meno i contenuti formulati.
10) La cooperativa non risponde di eventuali ammanchi in denaro,
oggetti, generi di vestiario e quantaltro di appartenenza alle ospiti in
caso di non ritrovamento; pertanto opportuno che le ospiti non
conservino incustoditi oggetti di valore.
11) E vietato fumare allinterno della struttura
12) Data la presenza in Comunit di ospiti Minori, viene fatto assoluto
divieto a chiunque di effettuare riprese fotografiche e filmati attraverso
lutilizzo di telefoni cellulari, macchine fotografiche, cineprese ecc.
13) Devono essere rispettati gli orari dei pasti
14)I ragazzi sono tenuti a rispettare i turni di pulizia concordati per gli
ambienti comuni
15)Luso del cellulare consentito esclusivamente all esterno della
struttura (es. scuola, sport pomeridiano)
16) E necessario rispettare il limite di accesso a tutti i locali di uso
esclusivo dell quipe
10

17) Non influenzare negativamente o istigare altri utenti all abbandono


del programma.
18) E proibito avere rapporti sessuali all interno della Struttura.
19) Tutti gli ospiti sono tenuti a non divulgare allesterno informazioni e
dati che sono rigorosamente coperti da segreto professionale in ordine
alla garanzia che, a tutti gli ospiti consenta il rispetto e la tutela dei
propri dati personali.
20) Quanto previsto al punto precedente vale anche per tutto il
personale

SPECIFICHE DEL REGOLAMENTO


Il presente regolamento pu essere soggetto a variazioni ed comunicato al
momento dell ingresso dei ragazzi.
Le visite e le uscite sono definite dal Progetto Educativo Individualizzato e
saranno regolamentate dallquipe seguendo le procedure e le richieste
dallente inviante.
I pacchi e la corrispondenza potranno essere controllati dalloperatore in
presenza dellutente al fine di evitare lintroduzione di sostanze e oggetti non
autorizzati; nel caso lo si ritenga necessario per motivi strettamente
terapeutici, lquipe si riserva il diritto di leggere la corrispondenza in arrivo e
in partenza dellutente interessato.
Tutti i farmaci in possesso dellutente al momento dellingresso saranno
verificati dal medico e riposti negli appositi armadietti.
Lquipe si riserva il diritto di ammissione dei familiari alla Comunit ove
ritenuto importante e possibile. La famiglia viene informata in modo costante
sullevoluzione del Minore, sui progressi e difficolt per tutta la durata del
percorso. Gli eventuali incontri dei Minori con le famiglie vengono svolti
attraverso un percorso che prevede la stesura di un programma di visite e
uscite in accordo con lente inviante e formalizzata. Se la famiglia riceve gi un
sostegno terapeutico specifico, si cerca di stabilire un coordinamento
finalizzato ad integrare gli interventi con il Minore.

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ATTIVITA QUOTIDIANE
La comunit A Casa del Sic una struttura residenziale attiva 24 ore al
giorno, 365 giorni l anno.
Attraverso la presenza di figure professionali qualificate e tutte laureate
garantisce una completa assistenza tutelare, sia diurna che notturna.
La vita nella struttura regolata seguendo ritmi congrui alla fascia di et e al
progetto educativo:
Ore 7:00 Sveglia, colazione, pulizia personale
Ore 7:45/8:15 Partenza per coloro che devono recarsi a scuola
Ore 12:45/13:15 Pranzo, sistemazione della cucina
Segue un momento di svago o riposo fino alle ore 15.00
Ore 15:00 Inizio attivit scolastiche o similari e merenda a seguito
Ore 17:30 Attivit sportive ed igiene personale
Ore 19:30 Cena, sistemazione della cucina
Ore 20:30 Preparazione cartelle, TV, preparazione per la notte
Ore 22:00 Riposo
Nei giorni festivi la sveglia prevista alle ore 9:30

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4. A CHI SI RIVOLGE IL SERVIZIO


TIPOLOGIA DI UTENZA
La Comunit educativa per Minori A Casa del Sic una struttura educativa
residenziale a carattere comunitario che accoglie minori con situazioni di
disagio personale e/o familiare pregiudizievoli per la loro serena crescita
psicofisica e la loro realizzazione.
La Comunit accoglie sia minori non accompagnati che non hanno riferimenti
genitoriali o tutelari, sia minori con provvedimento di collocamento in
alternativa alla carcerazione.
La Comunit pu ospitare un numero massimo di sei utenti, di et compresa
tra i tre ed i diciassette anni.
Con ogni utente viene messo in atto un progetto educativo individualizzato
basato sulle risorse personali, sulle caratteristiche legate al contesto di
provenienza, sulle opportunit presenti nel territorio e sul parere dei Servizi
invianti.

MODALITA DI PRESA IN CARICO


La modalit di presa in carico del minore contempla l elaborazione di un
progetto che coinvolge l quipe della Comunit, i Servizi Sociali di
riferimento, in alcuni casi, Tribunale dei Minori ed altri servizi specialistici.
I Servizi Sociali di riferimento forniscono all quipe educativa alcuni dati:
-anamnesi familiare
-situazione giuridica
-profilo psicologico
-situazione sanitaria
-motivazione dell allontanamento
La valutazione dell ammissione del Minore effettuata dalla Responsabile
della struttura e segue alcuni criteri:
-corrispondenza alla tipologia di utenza prevista
-possibilit di perseguire gli obiettivi prefissati
-disponibilit di posto
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RAPPORTI CON ENTI INVIANTI


L affido del minore accolto in Comunit attribuito dal Tribunale per i
Minorenni, all Ente competente per il territorio, titolare del caso, che
mediante il Servizio Sociale coordina nellinsieme gli interventi da compiere.
La collaborazione fra l quipe educativa e il Servizio inviante quindi
indispensabile in tutte le fasi del progetto ed avviene mediante:
-

Costanti contatti telefonici


Incontri periodici tra gli Enti e la Struttura
Relazioni periodiche

RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

Si ritiene che si possa intervenire efficacemente in favore del Minore solo se lo


si considera soggetto connesso alla rete relazionale di appartenenza, la
famiglia, che quindi va conosciuta ed inclusa tra i destinatari dellintervento.
Allo scopo di favorire una continuit affettiva tra Minore e Famiglia, gli
educatori chiedono al Servizio Sociale, compatibilmente con la sua
organizzazione, la possibilit di incontrare i genitori del Minore ospite, al fine
di offrire uno spazio di rielaborazione della vita quotidiana e del vissuto del
ragazzo allinterno della Comunit, ascoltare il loro pensiero, chiarire il ruolo
della Comunit e gli interventi che saranno realizzati.
La Comunit educativa A casa del Sic disponibile ad organizzare presso la
propria struttura, o allesterno di essa, incontri protetti, osservati e
monitorati tra genitori e figli in base a quanto stabilito dal Tribunale per i
Minorenni e dalla regolamentazione dei Servizi Sociali.

5. AMMISSIONI E DIMISSIONI
AMMISSIONI
Lammissione in Comunit di un ospite, un momento molto delicato. E
importante in questi momenti creare un clima di accoglienza e apertura nei
suoi confronti; nei casi in cui sia possibile, la Comunit si rende disponibile a
far conoscere allospite, prima del suo effettivo inserimento, la struttura della
Comunit e le persone che vi abitano.
Nel periodo di permanenza dovr essere coinvolto, informato e
responsabilizzato riguardo al progetto educativo che stato pensato con lui,
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nella misura in cui la sua situazione psico-intellettiva e la sua situazione


giuridica lo permettano.
E importante che il lavoro con le altre istituzioni quali ad esempio la scuola,
venga concordato dall quipe e dal Servizio Sociale di appartenenza in modo
che si seguano linee educative comuni per il bene futuro dellospite.
N.B: non sono ammessi Minori con gravi problemi sanitari o con grave diagnosi
psichiatrica.

ITER DI INSERIMENTO
INSERIMENTO DEL MINORE
1- La Comunit viene contattata dai Servizi Sociali mediante la richiesta
scritta con indicazione della data delleventuale ingresso.
2- La Comunit educativa richiede al Servizio la trasmissione di una
relazione sul caso che contenga gli elementi della storia personale ed il
profilo psicologico del Minore
3- L quipe educativa in sede di riunione valuta lidoneit del caso in
relazione alle caratteristiche della Comunit
4- I Minori vengono inseriti su provvedimento dellAutorit Giudiziaria e/o
dei Servizi Sociali oppure in seguito alla richiesta delle forze dellordine
(art. 403 cod. civile)
5- E di norma necessario un incontro formale con chi presenta il caso al
fine di definire gli obiettivi generali utili alla progettazione
personalizzata
6- Insieme alla risposta positiva allinserimento viene allegato limpegno di
spesa
7- Documenti richiesti dalla Struttura ai Servizi al momento
dellinserimento:
Provvedimento del Tribunale
Relazione dellAssistente Sociale
Relazione del Neuropsichiatra Infantile
Relazione delle strutture precedenti
Fotocopia della C.I.
CF/ Tesserino sanitario
Calendario dellAssistente Sociale rispetto a visite ed uscite con
parenti
Numeri telefonici parenti
Vaccinazioni
Stato di famiglia
Esenzione al ticket (se ne ha diritto)
Certificato medico per entrare in Comunit
Nulla osta per la scuola
Documenti sanitari
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Dopo un periodo di circa due/tre mesi, sulla base delle osservazioni effettuate,
la Comunit collabora con il Servizio Sociale affidatario per redigere un
Progetto Educativo Individualizzato.

DIMISSIONI

Le dimissioni avvengono in seguito :


-

Alla pronuncia dellAutorit Giudiziaria


Per aver raggiunto gli obiettivi prefissati
Per affidamento del Minore ad una famiglia
Per raggiungimento della maggiore et
Al riscontro, da parte dellquipe di unincompatibilit tra la/il
ragazza/o e le caratteristiche e le regole della Comunit, cos come
atteggiamenti di resistenza ed incongruenza col progetto individuale.

6. PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE


LA DEFINIZIONE DEL PEI
I servizi di natura educativa, che costituiscono lessenza dellattivit della
Comunit, vengono erogati in funzione della tipologia degli ospiti e degli
obiettivi prefissati.
La fase del progetto viene avviata dagli educatori attraverso un primo
momento di osservazione e conoscenza del minore che porter l'equipe, in
collaborazione con il Servizio Sociale di riferimento a predisporre il progetto
educativo individualizzato (P.E.I.)
Tutti i servizi educativi della Comunit residenziale sono finalizzati a:
recupero dei minori da situazioni di grave disagio
sostituire temporaneamente la famiglia
favorire la crescita personale e la frequenza scolastica
offrire un contesto di vita rassicurante e stabile che fornisca protezione
e sicurezza
La comunit integra gli aspetti educativi e terapeutici nella relazione con i
minori al fine di creare le condizioni in grado di favorire uno sviluppo
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personale armonico completo che richieda responsabilit e partecipazione


attiva.
Lo strumento principale a disposizione rappresentato dalla relazione
quotidiana con gli educatori, figure professionali capaci di accudire, ascoltare,
interpretare bisogni e sostenere.
I metodi educativi fondati sul rispetto dei diritti del minore sono centrati sulla
costruzione di Progetti Individualizzati finalizzati al raggiungimento di una
crescita personale ed autonoma.
Il progetto educativo individua le seguenti aree di intervento:

Ambito Sanitario
Ambito Cognitivo
Ambito Emotivo-Affettivo
Ambito Autonomia
Ambito Scolastico
Ambito Rapporto con gli altri ospiti

FASE FINALE

Il PEI non da considerarsi uno strumento rigido e statico e pu essere


ridefinito in itinere adattandolo ai cambiamenti che intervengono nella
situazione personale o di contesto.
La fase finale il momento in cui il soggetto verifica concretamente le
precedenti acquisizioni ed esperienze vissute nel periodo di permanenza nella
Comunit. E una fase cruciale verso lautonomia, intesa come capacit di fare
scelte personali e responsabili allinterno della societ.

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7. METODOLOGIE
METODOLOGIE E STRUMENTI
Osservazione e conoscenza del Minore: strumento di lettura e interpretazione
del comportamento del Minore e della sua realt, della consapevolezza,
dellesistenza di molteplici problematiche, potenzialit e risorse individuali.
Osservazione e conoscenza proseguono oltre la stesura del profilo del Minore.
Definizione del bisogno e progettazione: definizione del PEI, sviluppo di forme
di inserimento sociale, di attivit ed iniziative in relazione agli obiettivi
specifici delle linee indicate dal Servizio inviante.
Intervento: realizzazione
Individualizzato.

di

quanto

previsto

nel

Progetto

Educativo

Verifica: monitoraggio, valutazione degli interventi avviati, dei risultati


ottenuti e di altri risultati connessi.
Accompagnamento finale: terminata laccoglienza del minore, la Comunit si
impegna a progettare un percorso volto ad accompagnare il ragazzo nella fase
di reinserimento in famiglia sia essa dorigine, affidataria o adottiva o altra
struttura comunitaria ritenuta pi adatta.
I tempi di aggiornamento e verifica verranno concordati con i Servizi Sociali
invianti

STRUMENTI DI LAVORO
o Osservazione sistematica del minore in relazionare a ci che
avviene nel quotidiano;
o Riunione settimanale dellquipe degli educatori per la verifica e la
programmazione della settimana, la discussione di eventuali
problematiche emerse, la stesura delle relazioni, la valutazione dei
nuovi inserimenti, la programmazione degli incontri di formazione
e la discussione dei casi;
o Formazione dellquipe: avvalendosi dei diversi enti formativi del
territorio si assicura ai propri operatori un supporto formativo in
grado di favorire il consolidamento delle competenze psicologiche e
pedagogiche
o Riunione con i minori (per quanto possibile) per progettare
insieme attivit ricreative e sportive;
o Supervisione quindicinale del gruppo educativo da parte di un
consulente esterno. Questo strumento sostiene
lquipe
18

o
o
o

nellimpegno costante ad adottare un modello di intervento


relazionale centrato sui bisogni, sulle esigenze, sul rispetto
dellaltro.
Colloqui individuali con la Psicologa interna
Colloqui di Gruppo con la Psicologa interna
Incontri periodici con la famiglia di origine : le visite e gli incontri
con i familiari dei minori inseriti vengono organizzati su precise
indicazioni del Servizio Sociale inviante e concordati con la
Responsabile della comunit. La comunit disponibile nel
predisporre incontri protetti, in struttura e/o vigilati con la
presenza di un educatore.
Incontro con il Servizio Sociale territorialmente competente, per
uno scambio di informazioni e lanalisi della situazione.

La Comunit dotata inoltre di procedure documentate finalizzate ad una


sistematica raccolta ed organizzazione di dati che consentono agli operatori di
accumulare materiale utile alle varie fasi di valutazione delle scelte operative e
di comunicare ad altri le scelte tecniche specifiche adottate.

Tale documentazione rappresentata da:

Cartella personale: contiene la scheda del minore con i suoi dati anagrafici, i
documenti personali (sanitari e scolastici)
Documentazione del Tribunale per i Minorenni e del Servizio Sociale di
appartenenza
PEI e le relazioni di aggiornamento.
Registro personale: contiene le annotazioni legate ad episodi particolari nella
vita del minore, il racconto di eventi significativi accaduti che possono essere
utili per la comprensione di comportamenti.
Registro terapie farmacologiche: in cui vengono trascritti giornalmente i
farmaci assunti da ciascun ospite sotto prescrizione medica
Registro monitoraggio telefonate: in cui vengono trascritte le telefonate
ricevute all interno della Struttura
Griglia di osservazione: utile al momento dellingresso del soggetto nella
struttura e per la stesura del PEI.
Diario giornaliero: contiene le annotazioni quotidiane di tutti gli operatori
sullandamento della giornata e sugli episodi salienti. Riveste una grande
19

importanza nel passaggio di consegne durante lavvicendamento degli


operatori.

INCONTRI DI RETE

Servizi Sociali: In unottica di partecipazione e coinvolgimento del


Minore nella costruzione del percorso progettuale, gli educatori si
occupano di organizzare momenti di incontro e confronto anche tra il
Minore e i Servizi Sociali di riferimento, in alcuni casi partecipando essi
stessi allincontro, in altri fornendo al Minore la possibilit di poter
avere colloqui individuali periodici con il proprio Assistente Sociale.
Servizi Scolastici: Per verificare landamento formativo dei Minori, per
discutere eventuali difficolt e per pianificare una linea di azione
comune, finalizzata allinserimento sereno e proficuo nel contesto
scolastico

STRUMENTI DI INTERVENTO ED ATTIVITA


ATTIVITA EDUCATIVE

Gruppo settimanale di confronto: rappresenta uno spazio attivo di


comunicazione organizzato per affrontare temi che favoriscono la
partecipazione attiva degli utenti.
Attivit occupazionali: al fine di responsabilizzare il Minore, la Comunit
predispone attivit quali ad esempio manutenzione ordinaria, cucina,
pulizie
Attivit sportive: poich la Comunit A casa del Sic si fonda sui
principi dello sport, particolare rilevanza avranno le attivit sportive
che saranno scelte dai ragazzi stessi in base alle loro predisposizioni
Laboratori espressivi: lavorano sulle emozioni e fanno emergere abilit e
talenti nei giovani
Percorsi esperienziali outdoor: attraverso il contatto con la natura
potranno vivere esperienze educative intense
Pet therapy: verr introdotto un cane di piccola taglia per favorire la
riabilitazione emozionale
Tirocini formativi: si offre la possibilit di fare esperienza presso aziende
dislocate nel territorio limitrofo
Uscite ludiche e culturali: si incoraggiano i giovani per proporre uscite
che siano di loro interesse, guidati dalleducatore.

20

8. ORGANIGRAMMA
Lequipe di lavoro che assolve nei confronti dei minori funzioni
educative
educative e di cura composta da:
Una Responsabile di comunit: il referente per gli operatori dei
Servizi e per i familiari per tutte le informazioni di carattere
amministrativoamministrativo-burocratico e relative allorganizzazione e gestione
della comunit.
Una Coordinatrice:
Coordinatrice: si occupa del coordinamento degli educatori
Educatori: sono gli operatori che direttamente erogano lassistenza
sociosocio-educativa ai minori inseriti in comunit. Il gruppo degli
operatori della comunit composto da diverse professionalit
quali,
quali, psicologi,
psicologi, pedagogisti ed assistenti sociali (tutti
(tutti in possesso
di laurea)
laurea) con lintento di integrare e confrontare nelloperativit
le differenti esperienze formative. Gli educatori sono in numero
adeguato al numero di ospiti presenti. Elaborano e propongono
propongono i
programmi sociosocio-educativi individuali e di gruppo, condividono
con il coordinatore lelaborazione del programma annuale del
servizio, al fine di realizzare condizioni di benessere per il singolo e
il gruppo dei
dei minori inseriti.
Una Psicologa interna:
interna: si occupa dei colloqui individuali e di
gruppo
Un consulente esterno psicoterapeuta: si occupa della supervisione
quindicinale ed agevola la consapevolezza e la gestione delle
problematiche che possono presentarsi.
Personale volontario: presente nella
nella misura del 20% del personale
regolarmente contrattualizzato.
Responsabile amministrativo: gestisce la contabilit e la
documentazione circa landamento economico.

ORGANIZZAZIONE SERVIZIO EDUCATIVO


Il servizio di assistenza sociosocio-educativo continuativo,
continuativo, per 24 ore
giornaliere, e vede la presenza degli educatori, con turnazione
programmata, secondo il seguente schema :
-Mattino 8.00 14.00 presenza di un educatore nel periodo invernaleinvernalescolastico e presenza di 2/3 educatori nel periodo estivo (a seconda
seconda del
numero di minori inseriti);

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-Pomeriggio 14.00 - 20.00 presenza di 2/3 educatori (a seconda del


numero di minori inseriti)
-Notte 20.00 8.00 presenza di un educatore

9. TARIFFE PRATICATE
La retta giornaliera ammonta a euro 90,oo (esente IVA) e pu variare
relativamente alle singole caratteristiche del caso.

SERVIZI OFFERTI
Vitto e alloggio con arredi nuovi
Servizio di lavanderia e guardaroba
Progettazione educativa individualizzata
Sostegno educativo secondo progettazione
Assistenza sociosocio-assistenziale e sociosocio-educativa al minore h24
Organizzazione di attivit di socializzazione e di animazione
Trasporti per visite guidate, gite ecc.
Iscrizione ad uno sport scelto dal ragazzo
Vestiario necessario
Materiale scolastico
Assistenza scolastica
Men strutturato dalla nutrizionista
Attivazione assistenza sanitaria locale
Iscrizione a corsi professionalizzanti in prospettiva di un futuro
lavorativo
Assistenza sanitaria generica
Farmaci di prima necessit
Sostegno psicologico individuale e di gruppo

PRESTAZIONI NON COMPRESE

Occhiali
Apparecchi ortodontici
Visite mediche specialistiche
Cure non erogate dal SSN
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10.

CONTATTI

A CASA DEL SIC


tel./fax 0736/ 829251

Presidente A. Antonella Flati


348/7038834

Responsabile di struttura Dott.ssa Daniela Gaetani


328/4883152

e-mail genitoriavita@libero.it

pec apsf.roma@pec.libero.it

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