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Radicati nella fede

foglio di collegamento della chiesa di Vocogno


e della cappella dellOspedale di Domodossola
dove si celebra la messa tradizionale

Editoriale

Cambier qualcosa nella


Chiesa? Vedremo la fine
della crisi modernista? Vedremo il ritorno di tutta la Chiesa alla sua Tradizione?
Umanamente dovremmo rispondere di no.

Da troppo tempo questa crisi va avanti, perch


umanamente sia prevedibile una rinascita. La
presenza dei cattolici secondo il gusto del
mondo cos estesa e la Tradizione cos umanamente esigua, da
portare, secondo un calcolo umano, allo scoraggiamento.
Per questo, secondo
una previsione umana,
possiamo dire che non
vedremo il ritorno alla
Tradizione.

Eppure noi preghiamo


e lavoriamo ogni giorno
perch la Tradizione
torni ad essere patrimonio comune di tutta la
Chiesa. Facciamo la Tradizione per questo, la
facciamo perch tutti tornino ad essa, e la
Chiesa si liberi dal veleno modernista nella sua
dottrina e nella sua pastorale.

Sarebbe logico abbracciare la Tradizione, passare alla Messa antica, solo per un gusto personale? Che senso avrebbe fare la Tradizione
senza desiderare che questa torni a regnare
sulla Chiesa tutta? Sarebbe un gioco senza
senso! e noi non vogliamo giocare.

Ma questo desiderio, umanamente infondato,


come non un'utopia?

Non un'utopia irrealizzabile perch in gioco


la potenza di Dio. Dio che conduce la storia,
sua l'onnipotenza; nulla impossibile a Dio.

VIII
gIugno 2015 n.
anno

Carissimi, occorre evitare


la tentazione del Naturalismo pratico, che pu regnare anche in coloro che si dicono Cattolici
secondo la Tradizione.

Il naturalismo pratico, quando pensa alle vicende della storia, del mondo o della Chiesa fa
lo stesso, calcola in sostanza solo le forze
umane in atto. A parole pu ancora dire che Dio
pu tutto, ma questo potere non entra mai nella
logica delle sue scelte e azioni.

Quando questo naturalismo pratico entra nell'azione dei cattolici devastante: li fa agire secondo il possibile umano e non secondo il
possibile di Dio.

Sono tanti quelli che amano la Tradizione, che


la sentono corrispondente alla verit della fede,
e poi agiscono non secondo questa verit, ma
secondo il calcolo umano del possibile e realizzabile! Dicono: Come vera e bella la Tradizione della Chiesa - e poi aggiungono - ma
ormai non pu pi tornare il suo glorioso passato; siamo dunque prudenti e accontentiamoci
di qualcosa di meno realizzabile ora. Per questi
cattolici il possibile e il realizzabile non poggiato sulla Verit di Dio, ma sul fattibile umano.

Radicati nella fede

Non c' posto nel loro calcolo per la grazia,


sono dei naturalisti.

Non c' posto per Dio, non c' posto per il miracolo, che in verit la normalit della Storia.

I cattolici di duemila anni, quelli veri, non hanno


pensato e agito cos.
Hanno riconosciuto la Verit di Dio, l'hanno desiderata per la loro vita, hanno faticato e lottato
perch il mondo intero la riconoscesse e accogliesse. Per questo il Cristianesimo si diffuso
nel mondo intero.
Hanno posato la
loro azione sulla
verit della grazia
e della onnipotenza di Dio, non
hanno calcolato
umanamente il
realizzabile.

I martiri hanno
fatto cos.

Loro, che sono i


santi per eccellenza, sono morti
per affermare la
verit di Dio, fidandosi che un giorno Dio
avrebbe portato a compimento l'opera. Sono
morti senza vedere il trionfo della fede; sono
morti sul serio, in una solitudine abitata solo da
Dio, lasciando a Dio il futuro. Hanno vissuto dell'unica preoccupazione seria, quella di santificare il presente nella fedelt assoluta a Nostro
Signore Ges Cristo.

E che dire di tutti quei cristiani, pensiamo al


quelli del Giappone, che per secoli hanno resistito fedeli al Signore, con un Pater e Ave,
senza pi sacramenti, consegnando la loro fede
ai figli, lasciando a Dio il futuro, certi che un
giorno un missionario sarebbe tornato con i sacramenti che salvano. Fedeli a Dio nel presente, senza calcolo umano, lasciando a Dio
l'esito della loro testimonianza.
Cari amici, anche noi dobbiamo fare cos, fedeli

INCONTRI DI
DOTTRINA CATTOLICA

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a Dio nel presente, custodendo la Tradizione


che la natura stessa del Cattolicesimo, lasciando a Dio il futuro. l'unica posizione ragionevole.
qui dentro, in una posizione radicalmente
anti-naturalista, certa realmente della potenza
della grazia, che ha senso e valore il nostro sacrificio, unito a quello di Cristo.

L'alternativa il pasticciare: volere un po' di


Tradizione, venendo continuamente a patti con
mille compromessi in chiesa e in casa, accondiscendendo al
peccato o all'errore che ci circ o n d a ,
sottraendoci al
sacrificio del richiamo, dicendoci che non
possiamo pretendere tutto.
Tanti
fanno
cos: un po' di
tradizione
e
tanto cedimento
alle mode del
momento,
lasciando a Dio la
responsabilit della testimonianza. l'esatto
contrario che occorre fare: la nostra testimonianza dev'essere totale, lasciando alla grazia
di Dio i frutti.

Occorre non essere cattolici naturalisti. Il naturalista sciocco e miope, dice di credere in Dio
e poi sottrae a lui la signoria sulla realt e il
tempo.

Occorre essere mistici, cio cattolici. I mistici


vedono Dio all'opera e partono da questo.

Occorre restare mistici, mentre intorno a noi la


mistica muore nella politica. Anche quella ecclesiastica.

Le date degli incontri di Dottrina Cattolica


li trovate su:
www.radicatinellafede.blogspot.it

Dottrina Cattolica

Radicati nella fede

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da La sainte glise

del Pre Emmanuel Andr

Inizia la terza parte dell'opera di Pre Emmanuel dedicata alla Chiesa: senza dubbio
la parte pi citata e ricordata. Noi ci arriviamo dopo aver lungamente considerato il
mistero di grazia che la Chiesa di Dio. Ci
aiuter questa lettura a sollevare lo sguardo,
ad attendere il ritorno di Nostro Signore
Ges Cristo; a non essere impreparati a ci
che dovr accadere e che le Scritture hanno predetto. Ci aiuter tutto questo ad affrontare la buona
battaglia della fede, ciascuno al posto affidatogli da Dio. Un cristiano che non alza lo sguardo un
puro non senso, non ha ragion d'essere, una contraddizione in se stesso.

TERZAPARTE
LaCHIESaaLLaFInEDEITEMPI
Capitolo XXIV

ILDRaMMaDELLaFInEDEITEMPI

Abbiamo considerato la Chiesa nel passato e


nel presente; ci resta di contemplarla nel futuro.

Dio ha voluto che i destini della Chiesa del suo


unico Figlio fossero tracciati in anticipo nelle
Scritture, come lo erano stati quelli del suo
stesso Figlio: l che andremo a cercare i documenti del nostro lavoro.

La Chiesa, prima di essere tutta simile a Nostro


Signore, subir, prima della fine del mondo, una
prova suprema che sar una vera passione.

Sono i dettagli di questa passione, nella quale


la Chiesa far vedere tutto il suo immenso
amore per il suo divino Sposo, che si trovano
consegnati negli scritti ispirati dell'Antico Testamento e del Nuovo. Li faremo passare sotto gli
occhi dei nostri lettori.

Non abbiamo l'intenzione di spaventare nessuno, trattando un simile oggetto. Diremo di pi:
ci sembra contenere, a fianco di grandi insegnamenti, grandi consolazioni.
***

assolutamente un triste spettacolo il vedere


l'umanit, sedotta e sconvolta dallo spirito del
male, tentare di soffocare ed annientare la
Chiesa sua madre e sua nutrice divina. Ma da
questo spettacolo sorge una luce che ci fa apparire la Storia tutta intera sotto la sua vera luce.

L'uomo si agita sulla terra; ma spinto da potenze che non sono della terra. Nella superficie
della Storia, l'occhio coglie gli sconvolgimenti
degli imperi, le civilt che si fanno e si disfano.
Sotto, la fede ci fa seguire il grande antagonismo
tra Satana e Nostro Signore; ci fa assistere alle
astuzie e alle violenze dello spirito immondo per
rientrare nella casa dalla quale l'ha espulso
Ges Cristo. Alla fine, vi rientrer e vorr eliminare Nostro Signore. Allora i veli saranno strappati, il soprannaturale apparir ovunque; non ci
sar pi la politica propriamente detta; un
dramma esclusivamente religioso si svilupper
e avvolger l'intero universo.

Ci si pu domandare perch le peripezie di questo dramma sono descritte cos minuziosamente


dagli scrittori sacri, visto che non occuper che
pochi anni. che sar la conclusione di tutta la
storia della Chiesa e del genere umano; che
far riemergere, con un bagliore supremo, il carattere divino della Chiesa.

Tutte queste profezie hanno d'altronde come


scopo incontestabile il fortificare l'anima dei cre-

Radicati nella fede

denti nei giorni della grande prova. Tutti gli scossoni, tutti gli spaventi, tutte le seduzioni che verranno ad assalirla, essendo stati cos
esattamente predetti, formeranno altrettanti argomenti a favore della fede combattuta e proscritta. Essa si affermer in loro, precisamente
attraverso coloro che dovrebbero distruggerla.

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Ma abbiamo anche noi dei grandi frutti da trarre


dalla considerazione di questi avvenimenti strani
e temibili. Dopo averne parlato, Nostro Signore
dice ai suoi discepoli: Vegliate dunque e pregate,
perch siate trovati degni di fuggire queste cose
che arriveranno nell'avvenire, e di comparire di
fronte al Figlio dell'uomo (Lc 21,36).

Cos dunque l'annuncio di questi avvenimenti


un solenne avvertimento dato al mondo: Vegliate
e pregate, per non entrare in tentazione (Mt
26,41).

Non sapete quando queste cose arriveranno:


vegliate e pregate, per non essere sorpresi.

Sapete che, da ora, la seduzione agisce sulle


nostre anime, che il mistero d'iniquit fa il suo lavoro, che la fede reputata un obbrobrio (San
Gregorio); vegliate e pregate, per conservare la
fede.

Ecco l'ora della notte, l'ora della potenza delle


tenebre: vegliate perch la vostra lampada non
si spegni, pregate perch l'intorpedimento e il
sonno non vi guadagni.

Ma piuttosto levate il capo verso il cielo; che


l'ora della redenzione s'approssima, che le prime
luci dell'alba illuminano gi la notte (Lc 21,28).
***

Dopo aver parlato degli insegnamenti, diciamo


una parola di consolazione.

Mai si avr visto il male pi scatenato; e nello


stesso tempo pi contenuto nelle mani di Dio.

La Chiesa, come Nostro Signore, sar consegnata senza difesa ai boia che la crocifiggeranno
in tutte le sue membra; ma non sar permesso
di spezzarle le ossa, che sono gli eletti, esattamente come all'Agnello pasquale steso sulla
croce.

Rubens, il trionfo della fede

La prova sar limitata, abbreviata a causa degli


eletti; e gli eletti saranno salvati; e gli eletti saranno tutti i veri umili.

Infine la prova terminer per un trionfo incredibile della Chiesa, comparabile ad una resurrezione.

In quei tempi, ed anche tra i preludi della crisi


suprema, vedr convertirsi il resto delle nazioni.
Ma la sua pi viva consolazione sar il ritorno
dei Giudei.
I Giudei si convertiranno, sia prima sia durante
il trionfo della Chiesa; e San Paolo, che annuncia questo grande avvenimento, non contiene la
gioia contemplando il seguito.

Lo si vede, la parola dei salmi possono applicarsi qui alla Chiesa: Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato (Sal
93,19).
continua...

cacacacac

Radicati nella fede

Il Santo del Mese

pag. 5

cacacacac

5 giugno
San Bonifacio, Vescovo e Martire

1. - Nato nel 680 da nobile stirpe anglosassone,


Winfrido fu educato nel monastero di Exeter e
divenne poi monaco benedettino nel monastero
di Nursling. Ben presto messo a capo della rinomata e fiorente scuola di questa abbazia. Nel
710 ordinato sacerdote. Spinto dal suo ardente
zelo apostolico sollecita dal suo abate il permesso di recarsi in missione presso i pagani
della Frisia, ma non pu concludere nulla a
causa della guerra tra i
Frisoni e i Franchi cistiani.
Torna perci in quello
stesso anno al suo monastero. I suoi confratelli lo
eleggono abate.

clero e del popolo, tiene sinodi nazionali. Nel 744


fonda il monastero di Fulda. Nel 745 elegge Magonza come sede arvivescovile da cui dipendono 13 vescovadi. Con ci lorganizzazione
ecclesiastica della Germania conclusa.

Nel 754 si spinge ancora una volta verso i Frisoni, che in parte hanno abbandonato la fede
cristiana, con una cinquantina di suoi monaci. Il
5 giugno aveva dato l'appuntamento presso Dokkum a un gruppo di
catecumeni. Era il giorno
di Pentecoste; all'inizio
della celebrazione della
Messa i missionari vennero assaliti da un
gruppo di Frisoni armati
di spade. "Non temete disse Bonifacio ai compagni - tutte le armi di
questo mondo non possono uccidere la nostra
anima". Quando la spada
di un infedele si abbatt
sul suo capo, cerc di ripararsi coprendosi con
l'Evangeliario. Ma il fendente sfregi il libro e
mozz il capo del martire.

Tuttavia gi nel 718 egli


si reca a Roma in pellegrinaggio per pregare sulle
tombe dei martiri e ottenere la benedizione dal
Papa Gregorio II che, assecondando il suo slancio
missionario, gli assegna
come distretto di missione
la Turingia. Dopo una visita al grande missionario
Willibrordo, vescovo di
Utrecht, Winfrido sincammina verso le terre della
sua missione.Lavor con
tanto successo che GreBonifacio detto a diritto
gorio II lo chiama a
lapostolo e lorganizzaRoma, gli d il nome di
tore ecclesiastico della
Bonifacio e lo consacra
Germania. Fu sepolto
vescovo. Malgrado gravi
prima
ad Utrecht, poi pi
San Bonifacio, Vescovo e Martire
difficolt Bonifacio contardi a Fulda.
verte molti pagani al cristianesimo in Assia, in
Turingia e in Sassonia.
2. - Lodiamo gli uomini illustri, e padri della nostra stirpe. Molta gloria procacci loro il Signore:
Nel 732 viene, da Gregorio III, fatto arcivescovo la sua magnificenza ab aeterno! Dominarono
e nominato vicario apostolico per il distretto mis- nei loro regni, e furono uomini grandi per valore.
sionario germanico. Dopo il suo ritorno da Roma Governarono il popolo dallora con il loro senno,
egli si dedica allorganizzazione della Chiesa in e con la loro prudenza dettarono al popolo sanGermania, delimita le varie diocesi, vi mette a tissime massime. Furono uomini di misericordia,
capo valenti vescovi, cura la vita cristiana del le cui opere di piet non sono andate in oblio. I

Radicati nella fede

loro corpi furono sepolti in pace e il loro nome


vive per tutti i secoli. I popoli celebrano la loro
sapienza e la Chiesa canta le loro lodi (Epistola). Di questi uomini illustri fa parte san Bonifacio. Il suo grande merito non consiste soltanto
nellaver portato i pagani alla fede in Cristo, ma
anche nellaver consolidato il cristianesimo preesistente in Germania, dato coesione alle chiese
e diocesi gi esistenti mettendole in pi stretto
rapporto con Roma, nellaver condotto in Germania monaci e monache dai chiostri dellInghilterra, fondate nuove diocesi e nuovi monasteri e
nellaver dato cos alla cristianit in Germania
una notevole propulsione. LIntroito della Messa
accenna appunto allopera di Bonifacio per il popolo consegnato alle sue cure.

Nel sacerdote che oggi procede allaltare noi


scorgiamo il santo arcivescovo e martire Bonifacio. Lo udiamo pregare: Esulter in Gerusalemme e gioir nel popolo mio: e in esso non si
udr pi voce di pianto e voce di lamento.I miei
eletti non si affaticheranno invano, n genereranno nellaffanno: perch stirpe benedetta dal
Signore sono essi e i loro nipoti con essi (Introito). Con questa preghiera e con questo augurio Bonifacio giunse un giorno in terra
tedesca. Pass attraverso il paese apportando
ovunque benedizione. Con questa preghiera e
con questo augurio sta oggi presso il trono di Dio
intercedendo per il suo popolo.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio.


Tengo sempre il Signore dinanzi a me; con lui
alla mia destra non sar smosso (Offertorio).
Questo il segreto dellattivt abbondante e feconda di san Bonifacio: nonostante tutta la sua
attivit esteriore, egli e rimane il monaco, il re-

Il martirio di San Bonifacio

pag. 6

ligioso, luomo della preghiera e dellunione con


Dio, pronto ad ogni incarico e ad ogni volere di
Dio. Tengo sempre il Signore dinanzi a me; con
lui alla mia destra non sar smosso. Bonifacio
ha la continua consapevolezza che un Altro, pi
forte, operante in lui, che lo guida e conduce,
che gli concede la forza di sacrificarsi quotidianamente e di donare la stessa vita.

Egli confida nella promessa del Signore: Beati


i poveri in spirito, beati coloro che hanno fame e
sete di giustiza, beati i pacifici. Beati coloro che
soffrono persecuzione per amore della giustizia.
Rallegratevi ed esultate perch grande la vostra ricompensa nei cieli (Vangelo). Ora, dopo
aver percorso con il suo Signore la via del sacrificio, Bonifacio ammesso alleterna comunione
con Cristo e appartiene al numero di quelli di cui
il Communio della Messa canta: A chi vince
dar di sedere con me sul mio trono, come
anchio ho vinto e mi sono assiso col Padre sul
suo trono.

3. - Noi ringraziamo san Bonifacio per quanto


ha fatto per la cristianizzazione della Germania.
Ci che egli ha apportato al suo popolo sia sempre una sacra e intangibile eredit.

Noi lo preghiamo: San Bonifacio, per la salute


del tuo popolo tu hai donato prontamente e gioiosamente la tua stessa vita. Ottieni anche a noi
questo santo coraggio cristiano, affinch siamo
pronti piuttosto a morire che a rinnegare leredit
dei nostri padri, la santa fede cattolica! San Bonifacio, aiutaci a conservare il sacro patrimonio
della nostra fede.

Radicati nella fede

VOCOGNO

FESTA DI N. S.
DEL SACRO CUORE
DI GES
DOMENICA 28 GIUGNO 2015
ore 10.30

SANTA MESSA cantata


e PROCESSIONE
ore 15.30

VESPRI CANTATI

BENEDIZIONE EUCARISTICA
ore 17.00 Santa Messa letta

PREGHIERA
A N. S. DEL SACRO CUORE DI GES

Ricordatevi, o Nostra Signora del Sacro Cuore


di Ges, del potere ineffabile che il vostro divin
Figlio vi ha dato sopra il suo Cuore adorabile.
Pieni di fiducia nei vostri meriti, noi veniamo ad
implorare la vostra protezione. O celeste Tesoriera del Cuore di Ges, di quel cuore che la
sorgente inesauribile di tutte le grazie e che voi
potete aprire a vostro piacere per farne discendere sopra gli uomini quei tesori di amore e di
misericordia, di lume e di salute che esso racchiude in se: concedeteci, ve ne scongiuriamo, i
favori che vi domandiamo...
No, non possiamo ricevere da Voi alcun rifiuto
perch siete la Madre nostra: o nostra Signora
del Sacro Cuore di Ges accogliete benignamente le nostre preghiere e degnatevi di esaudirle. Cos sia.
Nostra Signora del Sacro Cuore di Ges,
pregate per noi.

pag. 7

Radicati nella fede

Domenica 7 giugno 2015

Corpus
Domini

pag. 8

Vocogno

ore 10.30

SANTA MESSA cantata


e SOLENNE
PROCESSIONE EUCARISTICA
ore 17.00 Santa Messa letta

visitando il sito

www.radicatinellafede.blogspot.it

trovate tutti i numeri di Radicati nella fede in formato PDF

ORARI SANTE MESSE

Vocogno

Domodossola

Domenica e Feste
ore 10.30 Messa cantata

Domenica e Feste
ore 10.30 Messa cantata

Luned - Mercoled e Venerd


ore 17
Marted - Gioved e Sabato
ore 7

Luned e Mercoled ore 17.30


Marted e Gioved ore 7
Venerd ore 17
Sabato ore 8

Chiesa di Santa Caterina V.M.

ore 17.00 Messa letta

Per le Messe in settimana


saranno possibili
delle variazioni di orario
Tel. don Alberto 349.2848054

Cappella dellospedale

Per le Messe in settimana


saranno possibili
delle variazioni di orario
Tel. don Stefano 348.2463990

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