Nel settembre del 1920 fu convocata a Calcutta una sessione
speciale del Congresso, durante la quale si discusse la strategia proposta da Gandhi per contrastare i Rowlatt Acts, le leggi repressive del 1919. I punti principali del programma di Gandhi erano: boicottaggio dei tessili, delle scuole, delle universit, dei tribunali britannici, rifiuto delle onorificenze e dei titoli elargiti dagli Inglesi, nonch boicottaggio delle imminenti elezioni. Una volta che Gandhi ebbe incluso nel programma anche l'autogoverno, la sua mozione venne approvata, seppur con una maggioranza minima. Nei due anni seguenti Gandhi prosegu la campagna di noncooperazione, che interruppe quando questa sfoci in sanguinosi attacchi a militari inglesi. Fu comunque arrestato per sedizione e rilasciato nel 1924 a causa della sua precaria salute. Durante la detenzione osserv il deteriorarsi delle relazioni tra Ind e Musulmani e nella sua cella digiun per 21 giorni affinch gli scontri in atto alla frontiera Nordoccidentale si placassero. Dopo l'ennesima sottovalutazione delle aspirazioni indiane da parte degli Inglesi, Gandhi ricominci la campagna di disobbedienza civile, cominciando questa volta dal monopolio del sale. Con la celebre marcia del sale attraverso il Gujarat fino alla spiaggia di Dandi, dove aggir la legge raccogliendo da s l'umile e prezioso minerale sul quale gravava un'imposta che colpiva soprattutto le classi pi povere, Gandhi ottenne che centinaia di migliaia di persone di ogni condizione seguissero prima la sua marcia e poi il suo esempio in tutto il paese. Venne nuovamente arrestato e con lui moltissimi suoi seguaci. Gandhi fu chiamato a Londra nel Settembre 1931 come rappresentante del Congress alla seconda sessione dei negoziati
della tavola rotonda, che per non approdarono a nulla di
concreto. Con lo scoppiare della Seconda Guerra mondiale, il Congress assunse sostanzialmente una posizione di neutralit, non volendo appoggiare ufficialmente gli Inglesi nello sforzo bellico ma nemmeno favorire indirettamente il nazismo. Nell'Agosto 1942 Gandhi aveva rivolto il suo ultimo appello al governo britannico per l'indipendenza dell'India col celebre discorso tenuto ad Agosto a Bombay: Quit India, (http://en.wikipedia.org/wiki/Quit_India_speech) Lasciate l'India, nel quale esortava gli Indiani a lottare per la libert o a morire nel tentativo, elaborando allo scopo nuovi piani di lotta non violenta. Meno di 24 ore dopo, l'intera dirigenza del Congress fu per incarcerata fino alla fine del conflitto mondiale, mentre il movimento Quit India degenerava in violenze di ogni genere da parte della popolazione verso i simboli del dominio britannico, delle quali Gandhi fu ritenuto moralmente responsabile. In quel contesto, la Lega Musulmana, che invece si era schierata compattamente con gli Inglesi durante la guerra, ebbe intanto campo libero per diffondere e consolidare la teoria delle due nazioni e del separatismo islamico. Con la fine della guerra, ridotto in bancarotta dallo sforzo bellico, il nuovo governo inglese annunci che avrebbe concesso tanto all'India quanto alle sue zone a maggioranza musulmana l'Indipendenza. Nel 1946 si verificarono a Calcutta disordini tali da portare a innumerevoli uccisioni, convincendo definitivamente la Lega Musulmana dell'impossibilit di mantenere ancora unito l'Hindustan storico. Dopo poco pi di sei mesi, la dichiarazione d'indipendenza dell'India vide cos non solo la contemporanea nascita del Pakistan, che comprendeva due delle aree a maggioranza islamica all'Ovest e all'Est del Paese (odierni Pakistan e Bangladesh) definite e separate dai Britannici piuttosto grossolana mente in sole 5 settimane secondo la cosiddetta Radcliff Line a causa dell'impossibilit di siglare in proposito un accordo soddisfacente per tutte le parti in causa, ma anche gli inauditi orrori che seguirono a quella Partition, i cui dettagli geografici vennero annunciati con precisione solo a
indipendenza ottenuta, causando cos un numero imprecisato - tra i
500.000 e il milione - di morti durante i disordini che accompagnarono il pi grande esodo della storia: 11 - 15 milioni di persone dovettero infatti abbandonare dall'oggi al domani e quasi sempre contro la propria volont le loro case, terre e averi, per rifugiarsi nel loro nuovo Stato di appertenenza tra vendette, aggressioni e spaventosi eccidi incrociati, la cui memoria avvelen per decenni e fino a oggi le relazioni tra le due nascenti nazioni. Nella mezzanotte tra il 14 e il 15 Agosto 1947, gli Indiani salutarono tuttavia con estremo entusiasmo il discorso (http://en.wikipedia.org/wiki/Tryst_with_Destiny) con cui Nehru, dopo essersi rivolto all'Assemblea Costituente riunita a New Delhi annunci a oltre un milione di persone l'Indipendenza del Paese. Con lindipendenza, il ministro Nehru progressista e punto di riferimento delle varie correnti di sinistra presenti nel Congress, era diventato lidolo delle masse. Era un uomo di grandissime capacit e di immense ambizioni, non tanto a livello personale, quanto sul piano del ruolo che intendeva giocare come costruttore di una nuova India, moderna, laica, democratica e rispettata a livello internazionale. Egli, il 9 settembre 1951 divenne il leader incontrastato del Congress. Nehru, fra la fine del 1954 e linizio del 1955, enunci in maniera sempre pi esplicita lobiettivo di creare una societ basata su un modello socialistico . Questa politica si articol in due punti chiave: il primo comportava il potenziamento dellintervento statale in economia, non solo aumentando il numero di settori economici di esclusiva competenza dello stato, ma soprattutto ponendo con molto rilievo lobiettivo di creare a tappe forzate lindustria pesante di base. Il secondo punto prevedeva una radicale
ristrutturazione del mondo rurale che si concludesse in tempi brevi
con la socializzazione dellagricoltura. Questi due obiettivi rappresentavano le due facce della medesima medaglia e avevano una loro ben precisa logica economica. La decisione di creare una vasta industria di base rispondeva alla necessit di sottrarre leconomia indiana alle distorsioni e ai condizionamenti che, nellopinione di pianificatori indiani, sarebbero stati linevitabile corollario della dipendenza economica in tale settore dai paesi gi industrializzati. Ma i risultati degli investimenti nellindustria, in particolare nellindustria pesante, avrebbero portato ad un aumento della disponibilit di beni di consumo solo nel lungo termine. Al fallimento di ci, dopo Nehru, a cavalcare la scena politica indiana fu la figlia Indira Gandhi, con una clamorosa vittoria nel 1971, grazie allo slogan sbarazziamoci della povert che mobilit gli strati pi poveri della popolazione. Una delle misure chiave della nuova politica riformista della Gandhi, riguard la nazionalizzazione del sistema bancario, con lopportunit di orientare il credito a favore della piccola industria e, soprattutto, del settore rurale. I crediti, cos distribuiti avrebbero dovuto essere concessi non pi sulla base di garanzie dordine economico da parte del richiedente (ci che avrebbe automaticamente escluso gli strati pi poveri), ma in base allutilit sociale del progetto per il quale si richiedevano i finanziamenti. Nel giugno 1975, lAlta Corte dichiar non valida lelezione della Gandhi nel 1971 e la band da ogni carica elettiva per un periodo di sei anni. Lei proclam, avendone la facolt, lo stato demergenza interna, instaurando un vero e proprio regime dittatoriale. Era il 26 giugno 1975. Dopo il totale insuccesso nelle elezioni del 1977, la Gandhi dovette lasciare la scena politica a favore del Bharatiya Janata Party (partito nazionalista hindu), unassenza che dur, in realt, fino al 1980, quando, grazie ad una campagna elettorale basata sulla promessa di dare al paese un governo che lavora, il Congress ottenne il 43% del voto popolare. Al momento della riconquista del potere, la Gandhi eredit una situazione economica assai difficile. Nel 19791980 il paese aveva attraversato il peggior periodo di carenza di piogge a partire dallindipendenza. Il risultato fu un declino del 5,2 % del PIL rispetto al precedente anno fiscale, a cui si accompagn l'inflazione.
Si dovr attendere il 31 ottobre 1984 per assistere ad un cambio di
scena e ad uno stile politico nuovo: Rajiv Gandhi, figlio della stessa Indira, prest giuramento come primo ministro e inizi il suo mandato. Lideologia modernizzatrice di Rajiv aveva un sano disprezzo per la politica nehruviana di pianificazione e di intervento dello stato nelleconomia. Non stupisce quindi che Rajiv si riorientasse in modo da promuovere lespansione del capitale privato e la liberalizzazione delleconomia indiana. La crescita economica continu ininterrotta per lintera durata del mandato di Rajiv e oltre, ma ad un prezzo di un crescente indebitamento interno ed esterno. Questo indusse il governo indiano, in occasione del bilancio del marzo 1989, ad imporre un radicale innalzamento di tasse e tariffe, provocando unimpennata nel prezzo dei beni di consumo durevole. Sotto la sua leadership lIndia entr in una nuova fase di attivismo in politica estera. Fu proprio con il governo di Rajiv che si assistette ad un percettibile miglioramento dei rapporti con gli Usa, ormai diventati il principale partner commerciale dellIndia. Fonti: http://www.guidaindia.com/ http://www.indianside.com/