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Gyrgy Lukcs

t la Facolt di giurisprudenza dell'Universit di Budapest, appassionandosi di arte e in particolare di teatro, fondando con altri studenti il teatro Talia, ove venivano
rappresentate produzioni contemporanee.
Laureatosi in legge nel 1906 e in losoa nel 1909, si trasfer a Berlino per seguire, con l'amico Ernst Bloch le
lezioni private di Simmel: si interess al neocriticismo
e allo storicismo di Weber e di Dilthey, e a Heidelberg
ascolt, dal 1912 al 1914, le lezioni di Windelband e di
Rickert. Anche lo studio di Kierkegaard fu importante
per la formazione culturale del giovane Lukcs: negli
ultimi anni dell'anteguerra a Heidelberg intendevo addirittura occuparmi della sua critica a Hegel in un saggio
monograco.[1]
A questi anni risalgono i suoi primi scritti relativi
all'estetica: La forma drammatica (1909), Metodologia
della storia letteraria (1910), Cultura estetica e, in tedesco,
Die Seele und die Formen (L'anima e le forme) (1911),
Storia dello sviluppo del dramma moderno (1912).

Gyrgy Lukcs

1.1 I primi scritti sull'estetica

Gyrgy Lukcs (Budapest, 13 aprile 1885 Budapest,


4 giugno 1971) stato un losofo e critico letterario
ungherese. Le riessioni di Lukcs si sono orientate a liberare il marxismo dalle interpretazioni dogmatiche: il
marxismo umanistico proposto in Storia e coscienza di
classe (1923) ha inuenzato sia gli esistenzialisti francesi
sia la scuola di Francoforte. Questa visione umanistica
del marxismo aronta il problema del metodo dialettico e dell'alienazione dell'uomo nella societ capitalistica.
Ugualmente inuenti sono stati la sua identicazione della losoa nietzschana ed in generale della cultura cosiddetta irrazionalista come matrice ideologica del fascismo
europeo.

Come scrisse lo stesso Lukcs ripubblicando nel 1968 i


suoi lavori giovanili di storiograa letteraria,[2] la sua Storia dello sviluppo del dramma moderno si opponeva alle
teorie artistiche dominanti nella Ungheria di inizio Novecento, che avevano un prevalente orientamento positivistico, con l'eccezione dell'impressionismo soggettivistico rappresentato dalla rivista Nyugat (Occidente). Non
ancora marxista, Lukcs era allora inuenzato dalla losoa e dalla sociologia di Simmel, il quale aveva tentato
di inserire singoli risultati del marxismo nella sociologia
idealista, che a quell'epoca incominciava a svilupparsi in
Germania.[3]

I saggi - sostenne poi lo stesso Lukcs - avevano un carattere idealistico-borghese, in quanto in essi non si muoveva dai rapporti diretti e reali tra la societ e la letteratura, ma si cercava invece di cogliere intellettualmente e realizzare una sintesi di quelle scienze - sociologia
ed estetica - che si occupano di tali argomenti. Di qui,
il carattere di astrattezza della tesi del libro, secondo la
quale il conitto drammatico sarebbe una manifestazio1 Biograa
ne ideologica della decadenza di classe: per quanto sia
vero, secondo il Lukcs maturo, che un dramma autenNato in una ricca famiglia ebrea da Jzsef (18551928) tico nasce solo se nella realt sociale le norme morali va- direttore di banca, appartenente alla piccola nobilt - lide, che si creano necessariamente nella societ, entrano
e Adl Wertheimer (18601917), dopo il liceo frequen- tra loro in contrasto.[4]
In opere come Saggi sul realismo (1936) ha elaborato una
teoria del realismo che poi avrebbe inuenzato vasti settori dell'estetica e della critica. La sua formulazione di un
sistema estetico marxista critica duramente il controllo
politico sull'arte e sui suoi interpreti.

2
1.1.1

1
L'anima e le forme

Uno sforzo di maggiore concretezza fu tentato con la raccolta di saggi L'anima e le forme, nei quali Lukcs intendeva individuare l'essenza di determinate forme del comportamento umano, collegandole alle forme letterarie nelle quali vengono espressi i conitti della vita. Non si trattava, per Lukcs, di fare dello psicologismo ma, inuenzato profondamente da Hegel, cerc di analizzare il comportamento tragico mediante la dialettica interna dello
Spirito e sulla base del rapporto fra l'uomo (individuo) e
la societ.[5]
Ma ne L'anima e le forme - composta di saggi su Rudolf
Kassner, Sren Kierkegaard, Novalis, Theodor Storm,
Stefan George, Charles-Louis Philippe, Richard BeerHofmann, Laurence Sterne e Paul Ernst - vi sono altri
determinanti inussi, quelli esercitati dagli ideologi neokantiani della losoa della Vita, i quali presupponevano la vita come principio assoluto, origine di ogni manifestazione dell'attivit umana. L'anima umana, attraverso
le forme - che sono le strutture che danno signicato alla realt umana, rendendola necessaria e non causale e contingente - si sforza di trasformare la banalit e
l'inessenzialit della propria esistenza quotidiana in quella pienezza di vita in cui consiste l'assoluto. Ma di fronte
al principio assoluto, trascendente e positivo, della Vita, le forme del mondo umano non possono essere che
inadeguate, e pertanto ogni esistenza individuale si manifesta come scacco ontologicamente necessario di fronte a un assoluto annichilante, totalmente altro rispetto al
mondo della storia che diventa in s e completamente, per
necessit d'essenza, il mondo del negativo.[6]
Il tema principale che lega i saggi raccolti in Die Seele und die Formen per l'appunto il rapporto non pacico fra l'anima e le forme signicanti; in quale modo
l'individuo riesce ad esprimere, a dare forma, al usso
dinamico della sua interiorit?
- Anima: con questo termine Lukacs non intende denotare una soggetivit pura, cartesiana, padrona di s, bens un'individualit fragile, travolta dal corso degli eventi;
un'individualit all'aanosa ricerca di senso e signicato
della propria vita che gli appare insensata.
- Forme: per forme l'autore intende invece le strutture dinamiche signicanti con cui il singolo tenta di dare senso,
unit, sistematicit, ordine al caos dei propri vissuti. Data la loro legalit interna, tali forme tendono ad acquisire
un'indipendenza ontologica dai loro originari contenuti
materiali.
In primo luogo quindi si fa riferimento alle forme artistiche, al modo con cui queste vengono prodotte. Tuttavia
a livello pi profondo i saggi sembrano essere spunti per
trattare il tema metasico del rapporto tra particolare e
universale, libert e necessit, l'individuo e la storia; siffatte opposizioni polari sono conciliabili? Le forme universali mantengono intatta l'identit dell'individuo? implicito perci in tutta l'opera un confronto con la losoa

BIOGRAFIA

hegeliana della Vershnung; da tale confronto viene fuori


una Weltanschauung tragica: le forme svolgono lo stesso ruolo regolatore del destino, selezionano le cose importanti ed eliminano quelle inessenziali, recingono una
materia che altrimenti si dissolverebbe nel tutto[7] . Pertanto l'azione travolgente della forma, della totalit per
principio opposta al tentativo di emergere dell'individuo;
semmai ci dovesse essere una conciliazione tra questi
due poli, essa non pu che essere un sublime eroismo
dell'individuo che consapevole di essere parte di un tutto che lo trascende e che allo stesso tempo cela la sua
individualit.
Lukcs stabilisce un'opposizione tra lo spirito e la natura,
che si risolve in quella tra l'arte e la scienza, tra poesia ed
empiria, tra l'opera artistica e l'opera scientica: la prima nita, chiusa, ne, qualcosa di primo e ultimo, l'altra diviene superata ogni qualvolta si produce una
prestazione migliore. In breve, l'una ha una forma, l'altra
no.[8] La forma il limite e il signicato che il poeta d alla vita, la materia grezza che l'oggetto della sua
operazione artistica: da questa materia egli pu ricavare
univocit dal caos, pu temprare simboli dalle apparenze incorporee, pu dar forma - cio limite e signicato alle molteplicit disarticolate e uttuanti.[9]
Da questa opposizione deriva ancora che l'autentica esistenza non quella comune e quotidiana: l'esistenza reale non raggiunge mai il limite e conosce la morte soltanto come un che di spaventosamente minaccioso, assurdo, un qualcosa che tronca improvvisamente il suo
usso; invece, l'esistenza autentica quella che assume in s il suo proprio limite, la sua stessa negazione,
la morte, l'esistenza vissuta tragicamente. Inautentica
la vita vissuta per il mondo, autentica la vita consapevole del non-valore del mondo [...] e della necessit del riuto radicale del mondo stesso.[10] Non si
pu non vedere, qui, oltre ai richiami di Kierkegaard
e Windelband, anticipazioni di problematiche svolte da
Heidegger e dall'esistenzialismo: ma si riscontra anche
una crescente inuenza della losoa hegeliana. La Fenomenologia dello Spirito (nonch altre opere di Hegel)
mi indusse a tentar di chiarire il problema mediante la
dialettica interna dello Spirito e sulla base del rapporto
fra l'uomo (individuo) e la societ.[11]
1.1.2 La Teoria del romanzo
E inuenzato da Hegel il successivo saggio sulla Teoria del romanzo (Die Theorie des Romans), iniziato nel
1914, ultimato l'anno successivo e pubblicato nel 1920.
La losoa indicata essere, in quanto forma vitale e
condizione della forma, il contenuto stesso della poesia e insieme un segno della sostanziale diversit di io
e mondo, dell'incongruenza di anima e fare.[12] Espressione di questa scissione la moderna forma artistica del
romanzo, laddove invece l'antica forma dell'epica greca
ragura la totalit estensiva della vita:[13] il mondo
greco un mondo omogeneo e anche la separazione di

1.2

La svolta marxista: Storia e coscienza di classe

uomo e mondo, di io e tu, non giunge ad alterare questa uniformit. Come ogni altro membro di questa ritma,
l'anima sta nel pieno del mondo.[14] In questa prospettiva, l'eroe dell'epica non nemmeno un individuo, ma
l'intera collettivit, in quanto la perfezione e la conchiusione del sistema di valori che determina il cosmo epico,
d luogo a un tutto troppo organico perch in esso una
parte possa a tal punto segregarsi in se stessa, possa cos solidamente fondarsi su se stessa, da trovare se stessa
quale interiorit, da divenire individualit.[15]
Al contrario, il romanzo l'epopea del mondo abbandonato dagli dei e la psicologia dell'eroe da romanzo appartiene al demonico: il romanzo la forma dell'avventura,
del valore proprio dell'interiorit; il suo contenuto la storia dell'anima, che qui imprende ad autoconoscersi, che
delle avventure va in cerca, per trovare, in esse vericandosi, la propria essenzialit. L'eroe epico - si pensi a Ulisse - malgrado tutte le avventure percorse, resta
sostanzialmente passivo, perch gli dei devono sempre
trionfare dei demoni e quelle avventure sono in realt la
ragurazione dell'obiettiva ed estensiva totalit del mondo e l'eroe il punto interiormente pi immobile del
ritmico movimento del mondo. La passivit dell'eroe da
romanzo, invece, contraddistingue il suo rapporto con la
propria anima e con il mondo che lo circonda.[16]

1.2

3
a Vienna, allora un crocevia internazionale di esponenti
comunisti, dove collabora alla rivista Kommunismus,
organo dei comunisti di sinistra della III Internazionale e
scrive i saggi che furono poi riuniti e pubblicati a Berlino
nel 1923 con il titolo di Geschichte und Klassenbewusstsein. Studien ber marxistische Dialektik (Storia e coscienza di classe. Studi sulla dialettica marxista). L'opera
composta dagli scritti Che cos il materialismo ortodosso? (marzo 1919), Rosa Luxemburg marxista (gennaio
1921), Coscienza di classe (marzo 1920), La reicazione
e la coscienza del proletariato, Il mutamento di funzione
del materialismo storico, Legalit e illegalit (luglio 1920),
Osservazioni critiche sulla Critica della rivoluzione russa
di Rosa Luxemburg e dalle Considerazioni metodologiche
alla questione dell'organizzazione.

La svolta marxista: Storia e coscienza


di classe

Lukcs precis successivamente che fu indotto a scrivere la Teoria del romanzo dallo scoppio della guerra, a cui
era contrario, giudicandola l'espressione della crisi di tutta la cultura europea: il presente, chtianamente concepito come era della compiuta peccaminosit - poteva
essere superato da una rivoluzione che tuttavia, per il Lukcs idealista di allora, doveva essere una rivoluzione morale, della quale, per esempio, i romanzi di Dostoevskij
costituivano un preannuncio. Gli studi su Karl Marx, ripresi durante questo periodo per andare al di l del radicalismo borghese,[1] erano accompagnati dall'inusso
del sindacalismo rivoluzionario di Georges Sorel, al quale
era stato indirizzato dal socialista ungherese Ervin Szab,
dalla conoscenza degli scritti di Rosa Luxemburg, oltre
che dalla sua formazione avvenuta sotto il segno di Kierkegaard, dei loso della Vita e di Hegel: da tutto ci
derivava un amalgama internamente contraddittorio nella
teoria, che doveva diventare decisivo per il mio pensiero
negli anni della guerra e del primo dopoguerra.[4]
Iscrittosi al Partito comunista ungherese, nella Repubblica sovietica instaurata da Bla Kun con la rivoluzione
del 1919 assume le cariche di commissario all'istruzione
e di commissario politico della quinta divisione rossa. La repressione della Repubblica lo costringe a fuggire a Vienna, dove viene arrestato con la minaccia
dell'estradizione. Liberato grazie all'intervento di intellettuali - tra i quali Thomas Mann - pu continuare a vivere

Copertina dell'edizione tedesca

Come indica il sottotitolo, i saggi di Storia e coscienza di


classe arontano il problema del metodo del marxismo,
che si fonda essenzialmente sulla dialettica. Per Lukcs, vi
una fondamentale dierenza tra il metodo delle scienze che studiano la natura e il metodo dialettico di Marx,
che si applica invece alla realt sociale: il metodo delle
scienze della natura non conosce alcuna contraddizione, alcun antagonismo nel proprio materiale. Quando
sorgessero contraddizioni, sarebbe il segno dellesistenza di errori nella comprensione scientica da superare
successivamente con una pi precisa ricerca scientica:
in rapporto alla realt sociale, invece, queste contraddizioni non sono segni di una comprensione scientica

4
ancora imperfetta, ma appartengono piuttosto inseparabilmente all'essenza della realt stessa, alla essenza della
societ capitalistica.[17] Esse sono contraddizioni necessarie, espressioni del fondamento antagonistico di questo
ordinamento sociale, e possono essere superate realmente - non tanto nel pensiero - solo nel corso dello sviluppo
sociale.
La separazione operata tra metodo dialettico marxiano e
scienze della natura porta Lukcs a criticare il tentativo
fatto da Engels di estendere, seguendo il falso esempio
di Hegel, il metodo dialettico alla conoscenza della natura: nella conoscenza della natura non sono presenti le
determinazioni decisive della dialettica: l'interazione tra
soggetto e oggetto, l'unit di teoria e prassi, la modicazione storica del sostrato delle categorie [economiche]
come base della loro modicazione nel pensiero.[18] Da
questo punto di vista egli epura l'impostazione marxista
di Engels da elementi positivistici-darwinisti, rileggendo
il marxismo attraverso una analisi della dialettica Hegel.
In questo senso la sua torsione speculativa di questi anni profondamente leninista, cio nel tentativo di rileggere il concetto di rivoluzione attraverso quello di soggetto rivoluzionario (partito). In questo senso bisognava
leggere Marx, partendo dall'esperienza dell'evento della
rivoluzione d'ottobre.
Una corretta analisi del processo storico non pu prescindere dalla categoria della totalit: la realt non si presenta
mai come un insieme disaggregato di fatti. Nellanalizzare
la totalit sociale certamente necessario isolare singoli
elementi, ma occorre intendere questo isolamento soltanto come mezzo per la conoscenza dellintero.[19] Allo
stesso modo, anche il soggetto della conoscenza deve essere una totalit: Leconomia classica e ancor pi i suoi
volgarizzatori hanno sempre considerato lo sviluppo capitalistico dal punto di vista del capitalista singolo e si sono
perci avviluppati in una serie di contraddizioni insolubili e di problemi apparenti; questo individualismo metodologico appartiene anche ai revisionisti del marxismo
come Bernstein, Tugan-Baranovskij o Bauer, privi della
categoria della totalit: allindividuo il suo mondo circostante, il suo milieu sociale [...] appare necessariamente come qualcosa di brutale, di insensato e di fatale, che
gli resta per sempre estraneo nella sua essenza.[20] Con
questi presupposti, come non pi possibile conoscere
la realt, cos impossibile modicarla e questi marxisti
possono solo postulare una trasformazione etica delluomo e utilizzare le leggi assunte fatalisticamente nella
loro presunta immodicabilit.

BIOGRAFIA

Citando Marx - il proletariato esegue la condanna che la


propriet privata inigge a se stessa producendo il proletariato [22] - Lukcs deduce la coscienza di classe come la verit del processo storico come soggetto, come
consapevolezza del processo dialettico che richiede, nei
momenti di crisi dello sviluppo storico, l'azione pratica,
organizzata dal partito politico, il quale la forma della
coscienza proletaria di classe.[23] La coscienza di classe viene denita da Lukcs anche l'etica del proletariato,
l'unit della sua teoria e della sua prassi, ma in denitiva
essa rimane un concetto astratto: Lukcs stesso criticher
poi la sua esposizione come idealistica e la conversione
della coscienza in prassi rivoluzionaria come un puro e
semplice miracolo.[24]
Un'analisi approfondita viene compiuta da Lukcs sul
problema della reicazione (Verdinglichung, il diventare una cosa), sviluppato nel saggio La reicazione la coscienza del proletariato, il cui spunto dato dalle pagine
dedicate da Marx ne Il Capitale [25] sul carattere di feticcio della merce e la trasformazione, che avviene soltanto
nella coscienza umana, dei rapporti sociali, che intercorrono tra gli uomini, in apparenti rapporti tra cose: come
scrive Lukcs, una relazione tra persone riceve il carattere della cosalit e quindi un' oggettivit spettrale che
occulta nella sua legalit autonoma, rigorosa, apparente,
conclusa e razionale, ogni traccia della propria essenza
fondamentale: il rapporto tra uomini.[26] D'altra parte,
nell'economia capitalistica, la capacit produttiva del lavoratore, la forza-lavoro, una merce come ogni altra, e
dunque eettivamente una cosa: questo trasformarsi in
merce di una funzione umana rivela con la massima pregnanza il carattere disumanizzato e disumanizzante del
rapporto di merce.[27]

La moderna fabbrica l'espressione della reicazione:


un processo regolato secondo leggi meccaniche che
si svolge indipendentemente dalla coscienza sul quale
l'attivit umana non ha alcun inusso [...] modica anche le categorie fondamentali del rapporto immediato
dell'uomo con il mondo: esso riduce il tempo e lo spazio a un unico denominatore [...] la persona diventa [...]
uno spettatore incapace di inuire su ci che accade della sua esistenza, come una particella isolata e inserita in
un sistema estraneo.[28] Nell'analisi della moderna organizzazione del lavoro Lukcs mette l'accento non tanto
sull'uso capitalistico dell'utilizzo della forza-lavoro operaia, quanto sugli eetti dell'introduzione delle macchine,
cos che la reicazione nisce per essere una conseguenza del progresso scientico e tecnico e non gi, marxiaSecondo Lukcs, il soggetto, inteso come totalit, in gra- namente, un'espressione dei rapporti di produzione della
do di aerrare e penetrare la totalit che costituisce la societ borghese.
realt la classe sociale: soltanto la classe pu penetra- La losoa di Hegel superava l'opposizione al soggetre mediante l'azione la realt sociale e modicarla nel- to della realt esterna concependo quest'ultima come
la sua totalit [...] il proletariato come soggetto del pen- un prodotto alienato del soggetto stesso, opposizione
siero della societ lacera in un colpo solo il dilemma che veniva risolta in una successiva riappropriazione
dell'impotenza: il dilemma tra il fatalismo delle leggi pure dell'oggetto da parte del soggetto, che cos ricostituiva
e l'etica della pura intenzione.[21]
l'unit originaria: infatti in Hegel qualunque oggetto dunque tutta la realt - un prodotto del soggetto; in

1.3

Il giovane Hegel

Marx, invece, solo la realt sociale - non la natura -


prodotta dall'uomo e a lui si oppone come estranea. Lukcs, pur volendo sviluppare un aspetto della critica marxista, nisce per concepire hegelianamente l'opposizione
tra soggetto e oggetto sociale come un'opposizione generalizzata tra soggettivit e oggettivit, tra pensiero ed
essere: poich l'oggetto, la cosa, in Hegel esiste soltanto
come alienazione dell'autocoscienza, la sua riassunzione
nel soggetto rappresenterebbe la ne della realt oggettiva, quindi della realt in generale. Ora, Storia e coscienza
di classe segue Hegel nella misura in cui l'estraneazione
viene posta sullo stesso piano dell'oggettivazione. Questo
fondamentale e grossolano errore ha sicuramente contribuito in notevole misura al successo di Storia e coscienza di classe [...] Per la critica losoca-borghese della
cultura, basti pensare a Heidegger, era del tutto ovvio
sublimare la critica in una critica puramente losoca,
fare dell'estraneazione per sua essenza sociale un'eterna
condition humaine.[29]

che vedono nella tecnica il principio dello sviluppo delle forze produttive e pertanto del mutamento sociale, concezioni che neutralizzano l'attivit politica rivoluzionaria
sostituendole l'attesa fatalistica del rinnovamento, che dovrebbe scaturire per intima necessit dal seno stesso della
societ.

Il libro fu criticato da Zinov'ev a nome dell'Internazionale


comunista e anche dal massimo teorico socialdemocratico dell'epoca, Karl Kautsky. Lukcs non replic alle critiche, per quanto non le condividesse. Secondo la sua testimonianza, solo nel 1930, quando a Mosca divenne collaboratore dell'Istituto Marx-Engels e pot leggere il testo
autografo dei Manoscritti economico-losoci di Marx, no ad allora sconosciuti e l custoditi e decifrati per la
pubblicazione, caddero in una volta tutti i pregiudizi
idealistici di Storia e coscienza di classe [...] ricordo ancora oggi l'impressione sconvolgente che fecero su di me
le parole di Marx sull'oggettivit come propriet materiale primaria di tutte le cose e di tutte le relazioni [...]
l'oggettivazione un modo naturale - positivo o negativo
- di dominio umano del mondo, mentre l'estraneazione
un tipo particolare di oggettivazione che si realizza in determinate circostanze sociali. Con ci erano crollati denitivamente i fondamenti teorici di ci che rappresentava
il carattere particolare di Storia e coscienza di classe. Questo libro mi divenne completamente estraneo, cos come
era accaduto nel 1918-19 per i miei scritti anteriori.[30]

Il partito ungherese respinse le sue Tesi e il capo indiscusso del partito, Bla Kun, minacci persino la sua espulsione: Lukcs si pieg, facendo autocritica, per quanto, scrisse poi, del tutto convinto della giustezza del mio punto
di vista, sapevo anche [...] che allora un'espulsione dal
partito rappresentava l'impossibilit di partecipare attivamente alla lotta contro il fascismo che si avvicinava,[32]
ma pi in generale, una sua emarginazione politica avrebbe forse pregiudicato la possibilit di rimanere inserito nel dibattito culturale e losoco di quegli anni. A
Berlino, infatti, continu la sua collaborazione con la rivista Linkskurve, pubblicando recensioni di critica letteraria e i suoi primi saggi sul realismo nch, con l'avvento
del nazismo, nel 1933, si trasfer a Mosca, lavorando
nell'Istituto di Filosoa dell'Accademia delle Scienze e
pubblicando in riviste moscovite gran parte dei suoi saggi di critica e di estetica letteraria, che saranno raccolti in
volume nel successivo dopoguerra.

1.3

Il giovane Hegel

Proseguiva intanto il suo impegno di militante del Partito


comunista ungherese: nel 1928, Lukcs present al congresso di partito le sue tesi - chiamate Tesi di Blum dal
suo nome di clandestino - nelle quali proponeva che, a
fronte della dittatura di Mikls Horthy, il partito dovesse
proporre l'alternativa politica di una Repubblica democratica, accantonando per il momento l'obiettivo di una
Repubblica sovietica. La proposta presupponeva la possibilit di un'alleanza con le forze socialdemocratiche,
possibilit appena esclusa dall'Internazionale comunista
che nell'ultimo congresso, sotto l'inuenza del gruppo di
maggioranza raccolto intorno a Stalin, aveva tacciato i
socialdemocratrici di socialfascismo.

A Berlino aveva gi iniziato, e complet a Mosca nel 1937


il suo saggio su Il giovane Hegel che sar pubblicato nel
dopoguerra. La tesi di Lukcs una elaborazione delle considerazioni di Engels sulla losoa hegeliana: per
questa losoa non vi nulla di denitivo, di assoluto, di
sacro; di tutte le cose e in tutte le cose essa mostra la caducit, e null'altro esiste per essa all'infuori del processo
ininterrotto del divenire e del perire [...] essa ha per anche un lato conservatore: essa giustica determinate tappe della conoscenza e della societ per il loro tempo e per
le loro circostanze [...] il carattere conservatore di questa concezione relativo, il suo carattere rivoluzionario
assoluto.[33]

Alla morte di Lenin, nel 1924, l'editore viennese di Lukcs lo invit a scrivere un prolo del rivoluzionario russo, impegno portato a termine in poche settimane. Secondo Lukcs, caratteristico di Lenin considerare ogni
categoria losoca sotto il punto di vista dell'azione politica concreta: Lenin non n un teorico n un pratico,
ma un profondo pensatore della prassi [...] un uomo il
cui penetrante sguardo sempre rivolto al punto in cui la
Per Engels, il carattere conservatore e, soprattutto, cateoria trapassa nella prassi e la prassi nella teoria.[31]
duco, di Hegel, il suo sistema losoco, mentre il
L'anno dopo uscirono due sue recensioni critiche degli suo carattere rivoluzionario consiste nel metodo dialettiscritti di Nikolaj Ivanovi Bucharin, Teoria del materiali- co: per Lukcs, Hegel voleva dominare teoricamente desmo storico, e della Scienza della societ borghese di Karl terminate connessioni sociali e storiche, e si serviva della
August Wittfogel: la polemica rivolta contro le conce- losoa solo per eettuare le generalizzazioni indispenzioni materialistico-volgari e borghese-positivistiche

sabili, deducendo dai rapporti esistenti tra l'uomo e la


societ leggi dinamiche che implicano contraddizioni il
cui superamento e la cui riapparizione a un livello pi alto rende comprensibile, in ultima istanza, l'intera struttura
della societ e della storia.[34]

1.4

La distruzione della ragione

BIOGRAFIA

ministica prima e a quella socialista dopo (post


1848), hanno contribuito a risvegliare nella popolazione tedesca sentimenti nazionalistici e regressivi. Cos facendo lirrazionalismo ha prima accelerato la venuta di un Reich autoritario e razzista,
per poi fungere da ideologia per il Nazismo stesso. Lascesa di questultimo non pu essere stato un
evento accidentale bens un fenomeno storicamente
e losocamente preparato da lungo tempo.

L'opera fu pubblicata in piena Guerra Fredda: nel 1954.


Gran parte di essa fu composta durante la seconda guerra
mondiale a Mosca. L'obiettivo di Lukacs quello di ri- 1.4.2 Caratteristiche dell'irrazionalismo
percorrere il processo losoco (strettamente intrecciato
a quello sociale) che in Germania ha portato all'ideologia Lirrazionalismo quel lone di pensiero reazionario
borghese caratterizzato principalmente dalla tendenza a
del Nazionalsocialismo.
deoggettivare la ragione, sia essa storica, gneoseologica
o metasica. Il losofo irrazionalista, nel momento in cui
1.4.1 Metodologia e tesi fondamentali
coglie le contraddizioni della conoscenza categoriale intellettiva, si riuta (pi o meno consapevolmente) di ela Metodo losoco storicista - Una delle tesi fonda- borare una meta-razionalit hegeliana in nome di una prementali di questo libro che non c nessuna Weltan- sunta forma di conoscenza assoluta a carattere intuitivo
schauung innocente [...] lassumere posizione a favo- o mitologico. In altre parole, l'irrazionalismo, invece di
re della ragione oppure contro di essa decide al tem- cercare di sviluppare una logica dialettica che sopperisca
po stesso dellessenza di una losoa come losoa, alle aporie della razionalit formale, taglia direttamente
della sua funzione nello sviluppo sociale. Questo gi la corda riugiandosi o in un semplice agnosticismo, o in
per il fatto che la ragione stessa non pu essere qual- una losoa completamente a-logica (al di fuori della racosa di neutrale che se ne stia, senza prender parti- zionalit). Per lautore, le prime tracce di tale tendenza
to, al di sopra dellevoluzione sociale, ma rispecchia si riscontrano negli intellettuali tedeschi che si oppongosempre, e conduce al concetto, la razionalit con- no alla ragione illuminista, alla rivoluzione francese e al
creta (o lirrazionalit) di una situazione sociale, di concetto storico di progresso (Schopenhauer, Schelling,
una direzione di sviluppo; e con ci la favorisce o Kierkegaard). Dopo i moti del 1848, la nascita del sociala ostacola[35] . Lopera di Lukacs si muove secon- lismo, lo sviluppo delle idee di Feuerbach, Marx e Engels,
do il principio della forte interdipendenza tra teoresi lirrazionalismo losoco comincia a sviluppare idee tenlosoca e prassi sociale: un certo pensiero sem- denzialmente antisocialiste, contro il materialismo storipre glio e specchio dellordine economico sociale co e le analisi dialettiche della societ (Nietzsche, la in cui prodotto. Tuttavia la losoa non assume il losoa della vita, Heidegger). Sebbene ogni losofo irruolo di mera sovrastruttura, bens essa pu avere razionalista mantenga una certa peculiarit di pensiero e
un ruolo attivo: una posizione losoca pu fungere svolga la sua attivit sempre in un contesto storico-sociale
s da ideologia mascherando, legittimando o addi- dierente, tuttavia interessante riassumere schematicarittura peggiorando il proprio ordine sociale con le mente le caratteristiche losoche che accomunano tali
sue contraddizioni; ma allo stesso tempo ha anche pensatori:
la possibilit di opporsi, non senza fatica, allordine sociale vigente promuovendo un modo di pensa gneoseologia aristocratica: la conoscenza della
re diverso da quello dominante nel proprio tempo.
realt ultima del mondo non pu avvenire attraverso
Il metodo lukacsiano cerca quindi non solo di anaragionamenti trasparenti e universali ma attraverso
lizzare le varie dottrine losoche irrazionaliste, ma
intuizioni non comuni o atti interiori di fede
di vedere come tali dottrine potenzialmente possano essersi tramutate in azioni allinterno della socie soggettivizzazione della storia: la storia non ha leggi
t germanica, indipendentemente dallintenzionalit
razionali che la governano
degli autori (pensiero tradotto in prassi). Si riuta
lidea di uno sviluppo immanente delle idee loso pessimismo antropologico: le contraddizioni del
che: c sempre un cammino parallelo tra sviluppo
proprio contesto economico-sociale sono intrinseeconomico-sociale e sviluppo losoco.
che allinevitabile debolezza della natura umana
Lirrazionalismo losoco ha favorito lavvento del
Nazionalsocialismo - la tesi principale dellautore
che quelle posizione losoche germaniche che a
partire dal Romanticismo si sono opposte (hanno
reagito) con tutte le loro forze alla ragione illu-

Unultima caratteristica dellirrazionalismo, molto cara a


Lukacs, lidea di apologetica indiretta: essa mette in
rilievo senza riguardo i lati cattivi e gli orrori del capitalismo, ma aerma che essi non sono propriet speciche

7
del capitalismo, ma della vita umana, dellesistenza in ge- a Ivanoe un personaggio-tipo che rappresenta istanze
nerale. Per apologetica lautore intende unesaltazione e sociali, un'idea.
legittimazione del sistema capitalistico; tuttavia, nei loso irrazionalisti, apparentemente anticapitalisti, essa
indiretta poich legittimano il sistema economico-sociale
vigente considerandolo come lunico possibile in quanto le sue contraddizioni fanno parte della realt stessa o
dellesistenza umana in quanto tale. La tendenza dellirrazionalista a negare la realt, a negare la storia si trasforma
cos a livello sociale in una sua incondizionata e subdola
aermazione.

1.5

Il realismo nell'arte

Tomba di Lukcs a Budapest

Lo scopo del romanzo storico di dimostrare con mezzi poetici le circostanze storiche e far diventare la storia
un modello assoluto. Esso crea un nesso tra la spontaneit
delle masse e la consapevolezza storica della classe dominante; Scott cerca di comunicare questa consapevolezza
alla massa comportandosi come un intellettuale organico.
La rievocazione del passato lontano ripresa da Cooper,
considerato continuatore di Scott, che scrive delle lotte
tra inglesi e indiani.
Per Lukcs Manzoni superiore a Scott (pur essendone un continuatore, e anche in virt della sua esperienza
Lukcs con la scrittrice Anna Seghers, 1952
di tragediografo) nell'individuazione dei personaggi e nel
descrivere le vicende e le soerenze degli italiani, la criPer quanto riguarda l'arte, essa una forma di sistema si della vita di un intero popolo in relazione alle domiin cui si supera l'accidentalit e si arriva ad un momen- nazioni e alle condizioni feudali e conservatrici ad esso
to eterno; essa deve essere realista ma non naturalista. imposte.
L'estetica legata al realismo che d l'idea dell'uomo
nella sua totalit, non solo interiormente ma anche nelle sue interrelazioni (soprattutto in Walter Scott). Invece
l'arte naturalista come quella di Zola, Maupassant o Ver- 2 Opere e prime traduzioni italiane
ga si compiace nell'aondare nel patologico-siologico,
A drma formja, Budapest 1909
dimenticando la politica e la storia: l'uomo considerato
nella sua individualit e una conseguenza delle sue origi Megjegyzsek az irodalomtrtnet elmlethez,
ni, ci conduce alla creazione di personaggi staccati dalla
Budapest 1910
societ e in contrasto con la ricerca della totalit. Questo
uno dei motivi per cui egli preferisce il romanzo storico.
A modern drma fejldsnek trtnete, Budapest
1911
Il Realismo visto come riproduzione fedele di circostanze tipiche in cui si intrecciano realt con caratteristi Die Seele und die Formen, Berlino 1911
che unitarie, dialettiche e problematiche. Il romanzo racchiude la storia di un popolo: per esempio in Ivanhoe di
L'anima e le forme, Milano 1963
Scott il protagonista non un eroe classico come Achille
Die Theorie des Romans, Berlino 1916 e 1920
ma appartiene alla piccola nobilt inglese. Si rievoca un
intero periodo storico attraverso un eroe medio, che ha
Teoria del romanzo. Saggio storico-losoco
una dimensione umana e storica. La rievocazione di un
sulle forme della grande epica, Milano 1962
passato si crea necessariamente con un anacronismo, perch non pu essere identico. Infatti lo scontro di classi a
Geschichte und Klassenbewusstsein. Studien ber
quell'epoca era sicuramente caotico, mentre Scott lo premarxistische Dialektik, Berlino 1923
senta in maniera molto chiara. Per Lukcs il primo eroe
Storia e coscienza di classe, Milano 1967
di un romanzo storico Waverley nel 1814, che insieme

3
Lenin. Studien ber Zusammenhang seiner Gedanken, Vienna 1924
Lenin, Il Filo rosso, 1962-1963
Moses Hess und die Probleme der idealistischen
Dialektik, Lipsia 1926
Mein Weg zu Marx, Internationale Literatur,
1933
La mia via al marxismo, Nuovi Argomenti,
1958
Istorieskij roman, Literaturnij Kritik, 19371938
Il romanzo storico, Torino 1965
Deux philosophie de l'Europe: marxisme et existencialisme, La Nef, 1946
Az jabb nmet irodalom rvid trtnete, Budapest
1946
Breve storia della letteratura tedesca dal
Settecento ad oggi, Torino 1956
Goethe und seine Zeit, Berna 1947
Goethe e il suo tempo, Milano 1949
Irodalom s democrcia, Budapest 1947
A polgri losa vlsga, Budapest 1947
Cultura marxista e democarazia progressiva, Societ 1947
Der junge Hegel. Ueber die Beziehung von Dialektik und Oekonomie, Zurigo e Vienna 1948
Il giovane Hegel e i problemi della societ
capitalistica, Torino 1960
Essays ber Realismus, Berlino 1948
Saggi sul realismo, Torino 1950
Existencialisme ou marxisme?, Parigi 1948
Esistenzialismo o marxismo?, Milano 1995

EDIZIONI ITALIANE

Realisti tedeschi del XIX secolo, Milano 1963


Die Zerstrung der Vernunft, 1954
La distruzione della ragione, Torino 1959
Prolegomeni a un'estetica marxista. Sulla categoria
delle particolarit
Scritti di sociologia della letteratura
Ontologia dell'essere sociale
Prolegomeni all'ontologia dell'essere sociale

3 Edizioni Italiane
Goethe e il suo tempo, Milano, A. Mondadori, 1949.
Saggi sul realismo, Torino, Einaudi, 1950.
Il marxismo e la critica letteraria, Torino, Einaudi,
1953.
La letteratura sovietica, Roma, Editori Riuniti, 1955.
Il signicato attuale di realismo critico, Torino,
Einaudi, 1956.
Breve storia della letteratura tedesca. Dal Settecento
ad oggi, Torino, Einaudi, 1956.
Thomas Mann e la tragedia dell'arte moderna,
Milano, Feltrinelli, 1956.
Contributi alla storia dell'estetica, Milano, Feltrinelli,
1957.
La lotta fra progresso e reazione nella cultura d'oggi,
Milano, Feltrinelli, 1957.
Prolegomeni a un'estetica marxista. Sulla categoria
della particolarit, Roma, Editori Riuniti, 1957.
Il signicato attuale del realismo critico, Torino,
Einaudi, 1957.
La distruzione della ragione, Torino, Einaudi, 1959.

Karl Marx und Friedrich Engels als Literaturhistoriker, Berlino 1948

Il giovane Hegel e i problemi della societ capitalistica, Torino, Einaudi, 1959.

Il marxismo e la critica letteraria, Torino 1953

Teoria del romanzo. Saggio storico-losoco sulle


forme della grande epica, Milano, Sugar, 1962.

Der russische Realismus in der Weltliteratur,


Berlino 1949
Thomas Mann, Berlino 1949

Il romanzo storico, Torino, Einaudi, 1963.


L'anima e le forme, Milano, Sugar, 1963.

Thomas Mann e la tragedia dell'arte moderna,


Milano 1956

Realisti tedeschi del XIX secolo, Milano, Feltrinelli,


1963.

Deutsche Realisten in 19. Jahrhunderts, Berlino


1951

Scritti di sociologia della letteratura, Milano, Sugar,


1964.

9
Storia e coscienza di classe, Milano, Sugar, 1967.
Il dramma moderno, Milano, SugarCo, 1967.
La genesi della tragedia borghese da Lessing a Ibsen,
Milano, SugarCo, 1967.
Il Dramma moderno dal Naturalismo a Hofmannsthal, Milano, SugarCo, 1967.
Marxismo e politica culturale, Torino, Einaudi,
1968.
Il marxismo nella coesistenza, Roma, Editori Riuniti,
1968.
Lenin. Unit e coerenza del suo pensiero, Torino,
Einaudi, 1970.
Cultura e potere, Roma, Editori Riuniti, 1970.
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AA. VV., Gyrgy Lukcs nel centenario della nascita


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10

Note

[1] G. Lukcs, prefazione a Storia e coscienza di classe, 1967,


p. VIII
[2] Mvszet s Trsadalom, traduzione italiana: Arte e
societ, 2 voll., Roma 1972
[3] Ivi, p. 8

COLLEGAMENTI ESTERNI

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[4] Ibidem
[5] Ivi, p. 9
[6] C. Pianciola, L'anima e le forme e Teoria del romanzo,
Rivista di losoa, 1, LV, 1964
[7] L'anima e le forme, Una lettera a Leo Popper
[8] L'anima e le forme, p. 155
[9] Op. cit., p. 14
[10] L. Goldamnn, prefazione a G. Lukcs, Teoria del romanzo,
Milano 1962, p. 20
[11] G. Lukcs, prefazione ad Arte e societ, cit., p. 9
[12] G. Lukcs, Teoria del romanzo, Milano 1962, p. 56
[13] Ivi, p. 76
[14] Ivi, p. 60
[15] Ivi, p. 67
[16] Ivi, p. 73
[17] G. Lukcs, Storia e coscienza di classe, 1967, p. 14
[18] Ivi, p. 6, n. 8
[19] Ivi, p. 36
[20] Ivi, p. 49
[21] Ivi, p. 51
[22] K. Marx, La sacra famiglia, 1950, p. 40
[23] Ivi, p. 53
[24] G. Lukcs, Prefazione, cit., p. XIX
[25] Libro I, 1, 1, 4
[26] G. Lukcs, Storia e coscienza di classe, p. 108
[27] Ivi, p. 120
[28] Ivi, 116-117
[29] G. Lukcs, Prefazione cit., p. XXV
[30] G. Lukcs, Prefazione, cit., p. XL
[31] G. Lukcs, prefazione a Storia e coscienza di classe, cit., p.
XXXVI.
[32] G. Lukcs, prefazione cit., p. XXXIII.
[33] F. Engels, Ludwig Feuerbach e il punto d'approdo della
losoa classica tedesca, 1972, p. 21.
[34] G. Lukcs, Il giovane Hegel e i problemi della societ
capitalistica, 1960, p. 507.
[35] La distruzione della ragione vol. I prefazione

7 Collegamenti esterni
Il testamento losoco di Lukcs (C. Preve)

11

Fonti per testo e immagini; autori; licenze

8.1

Testo

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8.2

Immagini

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8.3

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