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t la Facolt di giurisprudenza dell'Universit di Budapest, appassionandosi di arte e in particolare di teatro, fondando con altri studenti il teatro Talia, ove venivano
rappresentate produzioni contemporanee.
Laureatosi in legge nel 1906 e in losoa nel 1909, si trasfer a Berlino per seguire, con l'amico Ernst Bloch le
lezioni private di Simmel: si interess al neocriticismo
e allo storicismo di Weber e di Dilthey, e a Heidelberg
ascolt, dal 1912 al 1914, le lezioni di Windelband e di
Rickert. Anche lo studio di Kierkegaard fu importante
per la formazione culturale del giovane Lukcs: negli
ultimi anni dell'anteguerra a Heidelberg intendevo addirittura occuparmi della sua critica a Hegel in un saggio
monograco.[1]
A questi anni risalgono i suoi primi scritti relativi
all'estetica: La forma drammatica (1909), Metodologia
della storia letteraria (1910), Cultura estetica e, in tedesco,
Die Seele und die Formen (L'anima e le forme) (1911),
Storia dello sviluppo del dramma moderno (1912).
Gyrgy Lukcs
I saggi - sostenne poi lo stesso Lukcs - avevano un carattere idealistico-borghese, in quanto in essi non si muoveva dai rapporti diretti e reali tra la societ e la letteratura, ma si cercava invece di cogliere intellettualmente e realizzare una sintesi di quelle scienze - sociologia
ed estetica - che si occupano di tali argomenti. Di qui,
il carattere di astrattezza della tesi del libro, secondo la
quale il conitto drammatico sarebbe una manifestazio1 Biograa
ne ideologica della decadenza di classe: per quanto sia
vero, secondo il Lukcs maturo, che un dramma autenNato in una ricca famiglia ebrea da Jzsef (18551928) tico nasce solo se nella realt sociale le norme morali va- direttore di banca, appartenente alla piccola nobilt - lide, che si creano necessariamente nella societ, entrano
e Adl Wertheimer (18601917), dopo il liceo frequen- tra loro in contrasto.[4]
In opere come Saggi sul realismo (1936) ha elaborato una
teoria del realismo che poi avrebbe inuenzato vasti settori dell'estetica e della critica. La sua formulazione di un
sistema estetico marxista critica duramente il controllo
politico sull'arte e sui suoi interpreti.
2
1.1.1
1
L'anima e le forme
Uno sforzo di maggiore concretezza fu tentato con la raccolta di saggi L'anima e le forme, nei quali Lukcs intendeva individuare l'essenza di determinate forme del comportamento umano, collegandole alle forme letterarie nelle quali vengono espressi i conitti della vita. Non si trattava, per Lukcs, di fare dello psicologismo ma, inuenzato profondamente da Hegel, cerc di analizzare il comportamento tragico mediante la dialettica interna dello
Spirito e sulla base del rapporto fra l'uomo (individuo) e
la societ.[5]
Ma ne L'anima e le forme - composta di saggi su Rudolf
Kassner, Sren Kierkegaard, Novalis, Theodor Storm,
Stefan George, Charles-Louis Philippe, Richard BeerHofmann, Laurence Sterne e Paul Ernst - vi sono altri
determinanti inussi, quelli esercitati dagli ideologi neokantiani della losoa della Vita, i quali presupponevano la vita come principio assoluto, origine di ogni manifestazione dell'attivit umana. L'anima umana, attraverso
le forme - che sono le strutture che danno signicato alla realt umana, rendendola necessaria e non causale e contingente - si sforza di trasformare la banalit e
l'inessenzialit della propria esistenza quotidiana in quella pienezza di vita in cui consiste l'assoluto. Ma di fronte
al principio assoluto, trascendente e positivo, della Vita, le forme del mondo umano non possono essere che
inadeguate, e pertanto ogni esistenza individuale si manifesta come scacco ontologicamente necessario di fronte a un assoluto annichilante, totalmente altro rispetto al
mondo della storia che diventa in s e completamente, per
necessit d'essenza, il mondo del negativo.[6]
Il tema principale che lega i saggi raccolti in Die Seele und die Formen per l'appunto il rapporto non pacico fra l'anima e le forme signicanti; in quale modo
l'individuo riesce ad esprimere, a dare forma, al usso
dinamico della sua interiorit?
- Anima: con questo termine Lukacs non intende denotare una soggetivit pura, cartesiana, padrona di s, bens un'individualit fragile, travolta dal corso degli eventi;
un'individualit all'aanosa ricerca di senso e signicato
della propria vita che gli appare insensata.
- Forme: per forme l'autore intende invece le strutture dinamiche signicanti con cui il singolo tenta di dare senso,
unit, sistematicit, ordine al caos dei propri vissuti. Data la loro legalit interna, tali forme tendono ad acquisire
un'indipendenza ontologica dai loro originari contenuti
materiali.
In primo luogo quindi si fa riferimento alle forme artistiche, al modo con cui queste vengono prodotte. Tuttavia
a livello pi profondo i saggi sembrano essere spunti per
trattare il tema metasico del rapporto tra particolare e
universale, libert e necessit, l'individuo e la storia; siffatte opposizioni polari sono conciliabili? Le forme universali mantengono intatta l'identit dell'individuo? implicito perci in tutta l'opera un confronto con la losoa
BIOGRAFIA
1.2
uomo e mondo, di io e tu, non giunge ad alterare questa uniformit. Come ogni altro membro di questa ritma,
l'anima sta nel pieno del mondo.[14] In questa prospettiva, l'eroe dell'epica non nemmeno un individuo, ma
l'intera collettivit, in quanto la perfezione e la conchiusione del sistema di valori che determina il cosmo epico,
d luogo a un tutto troppo organico perch in esso una
parte possa a tal punto segregarsi in se stessa, possa cos solidamente fondarsi su se stessa, da trovare se stessa
quale interiorit, da divenire individualit.[15]
Al contrario, il romanzo l'epopea del mondo abbandonato dagli dei e la psicologia dell'eroe da romanzo appartiene al demonico: il romanzo la forma dell'avventura,
del valore proprio dell'interiorit; il suo contenuto la storia dell'anima, che qui imprende ad autoconoscersi, che
delle avventure va in cerca, per trovare, in esse vericandosi, la propria essenzialit. L'eroe epico - si pensi a Ulisse - malgrado tutte le avventure percorse, resta
sostanzialmente passivo, perch gli dei devono sempre
trionfare dei demoni e quelle avventure sono in realt la
ragurazione dell'obiettiva ed estensiva totalit del mondo e l'eroe il punto interiormente pi immobile del
ritmico movimento del mondo. La passivit dell'eroe da
romanzo, invece, contraddistingue il suo rapporto con la
propria anima e con il mondo che lo circonda.[16]
1.2
3
a Vienna, allora un crocevia internazionale di esponenti
comunisti, dove collabora alla rivista Kommunismus,
organo dei comunisti di sinistra della III Internazionale e
scrive i saggi che furono poi riuniti e pubblicati a Berlino
nel 1923 con il titolo di Geschichte und Klassenbewusstsein. Studien ber marxistische Dialektik (Storia e coscienza di classe. Studi sulla dialettica marxista). L'opera
composta dagli scritti Che cos il materialismo ortodosso? (marzo 1919), Rosa Luxemburg marxista (gennaio
1921), Coscienza di classe (marzo 1920), La reicazione
e la coscienza del proletariato, Il mutamento di funzione
del materialismo storico, Legalit e illegalit (luglio 1920),
Osservazioni critiche sulla Critica della rivoluzione russa
di Rosa Luxemburg e dalle Considerazioni metodologiche
alla questione dell'organizzazione.
Lukcs precis successivamente che fu indotto a scrivere la Teoria del romanzo dallo scoppio della guerra, a cui
era contrario, giudicandola l'espressione della crisi di tutta la cultura europea: il presente, chtianamente concepito come era della compiuta peccaminosit - poteva
essere superato da una rivoluzione che tuttavia, per il Lukcs idealista di allora, doveva essere una rivoluzione morale, della quale, per esempio, i romanzi di Dostoevskij
costituivano un preannuncio. Gli studi su Karl Marx, ripresi durante questo periodo per andare al di l del radicalismo borghese,[1] erano accompagnati dall'inusso
del sindacalismo rivoluzionario di Georges Sorel, al quale
era stato indirizzato dal socialista ungherese Ervin Szab,
dalla conoscenza degli scritti di Rosa Luxemburg, oltre
che dalla sua formazione avvenuta sotto il segno di Kierkegaard, dei loso della Vita e di Hegel: da tutto ci
derivava un amalgama internamente contraddittorio nella
teoria, che doveva diventare decisivo per il mio pensiero
negli anni della guerra e del primo dopoguerra.[4]
Iscrittosi al Partito comunista ungherese, nella Repubblica sovietica instaurata da Bla Kun con la rivoluzione
del 1919 assume le cariche di commissario all'istruzione
e di commissario politico della quinta divisione rossa. La repressione della Repubblica lo costringe a fuggire a Vienna, dove viene arrestato con la minaccia
dell'estradizione. Liberato grazie all'intervento di intellettuali - tra i quali Thomas Mann - pu continuare a vivere
4
ancora imperfetta, ma appartengono piuttosto inseparabilmente all'essenza della realt stessa, alla essenza della
societ capitalistica.[17] Esse sono contraddizioni necessarie, espressioni del fondamento antagonistico di questo
ordinamento sociale, e possono essere superate realmente - non tanto nel pensiero - solo nel corso dello sviluppo
sociale.
La separazione operata tra metodo dialettico marxiano e
scienze della natura porta Lukcs a criticare il tentativo
fatto da Engels di estendere, seguendo il falso esempio
di Hegel, il metodo dialettico alla conoscenza della natura: nella conoscenza della natura non sono presenti le
determinazioni decisive della dialettica: l'interazione tra
soggetto e oggetto, l'unit di teoria e prassi, la modicazione storica del sostrato delle categorie [economiche]
come base della loro modicazione nel pensiero.[18] Da
questo punto di vista egli epura l'impostazione marxista
di Engels da elementi positivistici-darwinisti, rileggendo
il marxismo attraverso una analisi della dialettica Hegel.
In questo senso la sua torsione speculativa di questi anni profondamente leninista, cio nel tentativo di rileggere il concetto di rivoluzione attraverso quello di soggetto rivoluzionario (partito). In questo senso bisognava
leggere Marx, partendo dall'esperienza dell'evento della
rivoluzione d'ottobre.
Una corretta analisi del processo storico non pu prescindere dalla categoria della totalit: la realt non si presenta
mai come un insieme disaggregato di fatti. Nellanalizzare
la totalit sociale certamente necessario isolare singoli
elementi, ma occorre intendere questo isolamento soltanto come mezzo per la conoscenza dellintero.[19] Allo
stesso modo, anche il soggetto della conoscenza deve essere una totalit: Leconomia classica e ancor pi i suoi
volgarizzatori hanno sempre considerato lo sviluppo capitalistico dal punto di vista del capitalista singolo e si sono
perci avviluppati in una serie di contraddizioni insolubili e di problemi apparenti; questo individualismo metodologico appartiene anche ai revisionisti del marxismo
come Bernstein, Tugan-Baranovskij o Bauer, privi della
categoria della totalit: allindividuo il suo mondo circostante, il suo milieu sociale [...] appare necessariamente come qualcosa di brutale, di insensato e di fatale, che
gli resta per sempre estraneo nella sua essenza.[20] Con
questi presupposti, come non pi possibile conoscere
la realt, cos impossibile modicarla e questi marxisti
possono solo postulare una trasformazione etica delluomo e utilizzare le leggi assunte fatalisticamente nella
loro presunta immodicabilit.
BIOGRAFIA
1.3
Il giovane Hegel
che vedono nella tecnica il principio dello sviluppo delle forze produttive e pertanto del mutamento sociale, concezioni che neutralizzano l'attivit politica rivoluzionaria
sostituendole l'attesa fatalistica del rinnovamento, che dovrebbe scaturire per intima necessit dal seno stesso della
societ.
Il partito ungherese respinse le sue Tesi e il capo indiscusso del partito, Bla Kun, minacci persino la sua espulsione: Lukcs si pieg, facendo autocritica, per quanto, scrisse poi, del tutto convinto della giustezza del mio punto
di vista, sapevo anche [...] che allora un'espulsione dal
partito rappresentava l'impossibilit di partecipare attivamente alla lotta contro il fascismo che si avvicinava,[32]
ma pi in generale, una sua emarginazione politica avrebbe forse pregiudicato la possibilit di rimanere inserito nel dibattito culturale e losoco di quegli anni. A
Berlino, infatti, continu la sua collaborazione con la rivista Linkskurve, pubblicando recensioni di critica letteraria e i suoi primi saggi sul realismo nch, con l'avvento
del nazismo, nel 1933, si trasfer a Mosca, lavorando
nell'Istituto di Filosoa dell'Accademia delle Scienze e
pubblicando in riviste moscovite gran parte dei suoi saggi di critica e di estetica letteraria, che saranno raccolti in
volume nel successivo dopoguerra.
1.3
Il giovane Hegel
Alla morte di Lenin, nel 1924, l'editore viennese di Lukcs lo invit a scrivere un prolo del rivoluzionario russo, impegno portato a termine in poche settimane. Secondo Lukcs, caratteristico di Lenin considerare ogni
categoria losoca sotto il punto di vista dell'azione politica concreta: Lenin non n un teorico n un pratico,
ma un profondo pensatore della prassi [...] un uomo il
cui penetrante sguardo sempre rivolto al punto in cui la
Per Engels, il carattere conservatore e, soprattutto, cateoria trapassa nella prassi e la prassi nella teoria.[31]
duco, di Hegel, il suo sistema losoco, mentre il
L'anno dopo uscirono due sue recensioni critiche degli suo carattere rivoluzionario consiste nel metodo dialettiscritti di Nikolaj Ivanovi Bucharin, Teoria del materiali- co: per Lukcs, Hegel voleva dominare teoricamente desmo storico, e della Scienza della societ borghese di Karl terminate connessioni sociali e storiche, e si serviva della
August Wittfogel: la polemica rivolta contro le conce- losoa solo per eettuare le generalizzazioni indispenzioni materialistico-volgari e borghese-positivistiche
1.4
BIOGRAFIA
7
del capitalismo, ma della vita umana, dellesistenza in ge- a Ivanoe un personaggio-tipo che rappresenta istanze
nerale. Per apologetica lautore intende unesaltazione e sociali, un'idea.
legittimazione del sistema capitalistico; tuttavia, nei loso irrazionalisti, apparentemente anticapitalisti, essa
indiretta poich legittimano il sistema economico-sociale
vigente considerandolo come lunico possibile in quanto le sue contraddizioni fanno parte della realt stessa o
dellesistenza umana in quanto tale. La tendenza dellirrazionalista a negare la realt, a negare la storia si trasforma
cos a livello sociale in una sua incondizionata e subdola
aermazione.
1.5
Il realismo nell'arte
Lo scopo del romanzo storico di dimostrare con mezzi poetici le circostanze storiche e far diventare la storia
un modello assoluto. Esso crea un nesso tra la spontaneit
delle masse e la consapevolezza storica della classe dominante; Scott cerca di comunicare questa consapevolezza
alla massa comportandosi come un intellettuale organico.
La rievocazione del passato lontano ripresa da Cooper,
considerato continuatore di Scott, che scrive delle lotte
tra inglesi e indiani.
Per Lukcs Manzoni superiore a Scott (pur essendone un continuatore, e anche in virt della sua esperienza
Lukcs con la scrittrice Anna Seghers, 1952
di tragediografo) nell'individuazione dei personaggi e nel
descrivere le vicende e le soerenze degli italiani, la criPer quanto riguarda l'arte, essa una forma di sistema si della vita di un intero popolo in relazione alle domiin cui si supera l'accidentalit e si arriva ad un momen- nazioni e alle condizioni feudali e conservatrici ad esso
to eterno; essa deve essere realista ma non naturalista. imposte.
L'estetica legata al realismo che d l'idea dell'uomo
nella sua totalit, non solo interiormente ma anche nelle sue interrelazioni (soprattutto in Walter Scott). Invece
l'arte naturalista come quella di Zola, Maupassant o Ver- 2 Opere e prime traduzioni italiane
ga si compiace nell'aondare nel patologico-siologico,
A drma formja, Budapest 1909
dimenticando la politica e la storia: l'uomo considerato
nella sua individualit e una conseguenza delle sue origi Megjegyzsek az irodalomtrtnet elmlethez,
ni, ci conduce alla creazione di personaggi staccati dalla
Budapest 1910
societ e in contrasto con la ricerca della totalit. Questo
uno dei motivi per cui egli preferisce il romanzo storico.
A modern drma fejldsnek trtnete, Budapest
1911
Il Realismo visto come riproduzione fedele di circostanze tipiche in cui si intrecciano realt con caratteristi Die Seele und die Formen, Berlino 1911
che unitarie, dialettiche e problematiche. Il romanzo racchiude la storia di un popolo: per esempio in Ivanhoe di
L'anima e le forme, Milano 1963
Scott il protagonista non un eroe classico come Achille
Die Theorie des Romans, Berlino 1916 e 1920
ma appartiene alla piccola nobilt inglese. Si rievoca un
intero periodo storico attraverso un eroe medio, che ha
Teoria del romanzo. Saggio storico-losoco
una dimensione umana e storica. La rievocazione di un
sulle forme della grande epica, Milano 1962
passato si crea necessariamente con un anacronismo, perch non pu essere identico. Infatti lo scontro di classi a
Geschichte und Klassenbewusstsein. Studien ber
quell'epoca era sicuramente caotico, mentre Scott lo premarxistische Dialektik, Berlino 1923
senta in maniera molto chiara. Per Lukcs il primo eroe
Storia e coscienza di classe, Milano 1967
di un romanzo storico Waverley nel 1814, che insieme
3
Lenin. Studien ber Zusammenhang seiner Gedanken, Vienna 1924
Lenin, Il Filo rosso, 1962-1963
Moses Hess und die Probleme der idealistischen
Dialektik, Lipsia 1926
Mein Weg zu Marx, Internationale Literatur,
1933
La mia via al marxismo, Nuovi Argomenti,
1958
Istorieskij roman, Literaturnij Kritik, 19371938
Il romanzo storico, Torino 1965
Deux philosophie de l'Europe: marxisme et existencialisme, La Nef, 1946
Az jabb nmet irodalom rvid trtnete, Budapest
1946
Breve storia della letteratura tedesca dal
Settecento ad oggi, Torino 1956
Goethe und seine Zeit, Berna 1947
Goethe e il suo tempo, Milano 1949
Irodalom s democrcia, Budapest 1947
A polgri losa vlsga, Budapest 1947
Cultura marxista e democarazia progressiva, Societ 1947
Der junge Hegel. Ueber die Beziehung von Dialektik und Oekonomie, Zurigo e Vienna 1948
Il giovane Hegel e i problemi della societ
capitalistica, Torino 1960
Essays ber Realismus, Berlino 1948
Saggi sul realismo, Torino 1950
Existencialisme ou marxisme?, Parigi 1948
Esistenzialismo o marxismo?, Milano 1995
EDIZIONI ITALIANE
3 Edizioni Italiane
Goethe e il suo tempo, Milano, A. Mondadori, 1949.
Saggi sul realismo, Torino, Einaudi, 1950.
Il marxismo e la critica letteraria, Torino, Einaudi,
1953.
La letteratura sovietica, Roma, Editori Riuniti, 1955.
Il signicato attuale di realismo critico, Torino,
Einaudi, 1956.
Breve storia della letteratura tedesca. Dal Settecento
ad oggi, Torino, Einaudi, 1956.
Thomas Mann e la tragedia dell'arte moderna,
Milano, Feltrinelli, 1956.
Contributi alla storia dell'estetica, Milano, Feltrinelli,
1957.
La lotta fra progresso e reazione nella cultura d'oggi,
Milano, Feltrinelli, 1957.
Prolegomeni a un'estetica marxista. Sulla categoria
della particolarit, Roma, Editori Riuniti, 1957.
Il signicato attuale del realismo critico, Torino,
Einaudi, 1957.
La distruzione della ragione, Torino, Einaudi, 1959.
9
Storia e coscienza di classe, Milano, Sugar, 1967.
Il dramma moderno, Milano, SugarCo, 1967.
La genesi della tragedia borghese da Lessing a Ibsen,
Milano, SugarCo, 1967.
Il Dramma moderno dal Naturalismo a Hofmannsthal, Milano, SugarCo, 1967.
Marxismo e politica culturale, Torino, Einaudi,
1968.
Il marxismo nella coesistenza, Roma, Editori Riuniti,
1968.
Lenin. Unit e coerenza del suo pensiero, Torino,
Einaudi, 1970.
Cultura e potere, Roma, Editori Riuniti, 1970.
Estetica, 2 voll., Torino, Einaudi, 1970.
Primi scritti sull'estetica. 1912-1918, 2 voll., Milano,
SugarCo, 1971.
4 Bibliograa
Tito Perlini, Utopia e prospettiva in Gyrgy Lukcs,
Edizioni Dedalo, 1968
Giuseppe Bedeschi, Introduzione a Lukcs, Roma,
Laterza, 1971
A.A. V.V., Letteratura, storia, coscienza di classe.
Contributi per Lukcs, a cura di I. Mszaros, Napoli,
Liguori 1977
G. Oldrini, Il marxismo della maturit di Lukcs,
Napoli, Prismi, 1983
Costanzo Preve, La losoa imperfetta. Una proposta di ricostruzione del marxismo contemporaneo.
1984, Franco Angeli
A. De Simone, Lukcs e Simmel. Il disincanto della modernit e le antinomie della ragione dialettica,
Bari, Milella 1985
Cesare Cases, Su Lukcs. Vicende
un'interpretazione, Torino, Einaudi, 1985
di
Domenico Losurdo, Lukcs e la distruzione della ragione, in D. Losurdo, P. Salvucci, L. Sichirollo, Gyrgy Lukcs nel centenario della nascita
1885-1985, Urbino, QuattroVenti, 1986
10
Note
COLLEGAMENTI ESTERNI
6 Altri progetti
[4] Ibidem
[5] Ivi, p. 9
[6] C. Pianciola, L'anima e le forme e Teoria del romanzo,
Rivista di losoa, 1, LV, 1964
[7] L'anima e le forme, Una lettera a Leo Popper
[8] L'anima e le forme, p. 155
[9] Op. cit., p. 14
[10] L. Goldamnn, prefazione a G. Lukcs, Teoria del romanzo,
Milano 1962, p. 20
[11] G. Lukcs, prefazione ad Arte e societ, cit., p. 9
[12] G. Lukcs, Teoria del romanzo, Milano 1962, p. 56
[13] Ivi, p. 76
[14] Ivi, p. 60
[15] Ivi, p. 67
[16] Ivi, p. 73
[17] G. Lukcs, Storia e coscienza di classe, 1967, p. 14
[18] Ivi, p. 6, n. 8
[19] Ivi, p. 36
[20] Ivi, p. 49
[21] Ivi, p. 51
[22] K. Marx, La sacra famiglia, 1950, p. 40
[23] Ivi, p. 53
[24] G. Lukcs, Prefazione, cit., p. XIX
[25] Libro I, 1, 1, 4
[26] G. Lukcs, Storia e coscienza di classe, p. 108
[27] Ivi, p. 120
[28] Ivi, 116-117
[29] G. Lukcs, Prefazione cit., p. XXV
[30] G. Lukcs, Prefazione, cit., p. XL
[31] G. Lukcs, prefazione a Storia e coscienza di classe, cit., p.
XXXVI.
[32] G. Lukcs, prefazione cit., p. XXXIII.
[33] F. Engels, Ludwig Feuerbach e il punto d'approdo della
losoa classica tedesca, 1972, p. 21.
[34] G. Lukcs, Il giovane Hegel e i problemi della societ
capitalistica, 1960, p. 507.
[35] La distruzione della ragione vol. I prefazione
7 Collegamenti esterni
Il testamento losoco di Lukcs (C. Preve)
11
8.1
Testo
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8.2
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