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http://www.scienzenoetiche.it/forum/viewtopic.php?

p=714#p714
Visualizzare le Dimensioni Superiori
Adesso che abbiamo visto che la stessa fisica contempla la possibilit di dimensioni extra (dette anche
dimensioni superiori) e di Universi paralleli, come possiamo visualizzarci tali dimensioni e tali realt al
di
l
dei
nostri
sensi
ordinari?
Rob Bryanton, nel libro "Imagining the tenth dimension", utilizza un interessante espediente che
possiamo trovare in forma di video nel sito www.tenthdimension.com/medialinks.php. La sua intuizione ci
permette di visualizzare un qualcosa altrimenti inconcepibile ed aprire nuove prospettive sulla realt.
Cos'

una

dimensione

superiore

(rispetto

una

dimensione

inferiore)?

Una dimensione superiore quella che permette un grado di libert in pi di movimento a un oggetto che
risiede nella dimensione precedente. Pensiamo a un punto ("dimensione zero"): in una linea pu
muoversi solo avanti e indietro, in un piano ha la libert di muoversi orizzontalmente e in un volume pu
muoversi anche nel senso dell'altezza/profondit. Pi avanziamo nelle dimensioni e maggiore sono i gradi
di
libert
di
movimento
acquisiti.
Per aiutarci nel visualizzare le dimensioni superiori possiamo immaginare che a, a partire dalla prima
dimensione (dove un punto pu andare solo avanti e indietro), nel momento in cui aggiungiamo la
possibilit di spostarci verso una ramificazione della linea originale saremo entrati nel piano e quindi nella
seconda dimensione. Nel disegno sotto raffigurata solo una ramificazione ma, ovviamente, possiamo
ipotizzarne, quante ne vogliamo.

Se aumentiamo i nostri gradi di libert e immaginiamo di poter piegare quel piano di seconda dimensione
ecco che staremo sfruttando la terza dimensione, poich in quel modo saremo in grado di far spostare un
punto da una posizione ad un'altra nel nostro piano da una posizione non contigua.
0.

Un

punto

(Nessuna

Dimensione)

Iniziamo con un punto. Come il "punto" che conosciamo dalla geometria non ha nessuna grandezza,
nessuna dimensione. solo un'idea immaginaria che indica una posizione all'interno di un sistema.
1.

La

Prima

Dimensione

Una

Linea

Un secondo punto, poi, pu essere usato per indicare una posizione diversa, ma anch'esso di grandezza
non determinata. Per creare la prima dimensione tutto ci di cui abbiamo bisogno una linea che
congiunga i due punti. Un primo oggetto dimensionale ha solamente la lunghezza, nessuna ampiezza o
profondit.
2.

La

Seconda

Dimensione

Una

Diramazione

Se noi ora prendiamo la nostra prima linea dimensionale e disegniamo una seconda linea che attraversa
la prima, noi siamo entrati nella seconda dimensione. L'oggetto che noi ora stiamo rappresentando ha
una lunghezza ed un'ampiezza, ma nessuna profondit. Per aiutarci ad immaginare le dimensioni pi
elevate noi rappresenteremo il nostro secondo oggetto dimensionale come creato da una seconda linea

che

si

ramifica

dalla

prima.

Ora, immaginiamo una razza di creature bidimensionali chiamate "Flatlanders". Come sarebbe essere
un Flatlander che vive nel suo mondo bidimensionale? Una creatura bidimensionale avrebbe solamente
lunghezza ed ampiezza, come se fosse il Re di una carta da gioco completamente piatta.
Immaginiamo questo: un Flatlander non potrebbe avere un tratto digestivo, perch il canale dalla bocca
all'ano
lo
dividerebbe
in
due
pezzi.

Un Flatlander che cercasse di vedere il nostro mondo tridimensionale sarebbe solamente capace di
percepire le forme in sezioni trasversali bidimensionali. Un pallone che passasse attraverso il mondo del
Flatlander, per esempio, apparirebbe come un piccolo punto, diverrebbe un cerchio cavo che,
inesplicabilmente, crescerebbe fino ad una certa grandezza per poi restringersi di nuovo ad un punto,
prima di essere eliminato dall'esistenza. Noi esseri umani tridimensionali sembreremmo davvero molto
strani
ad
un
Flatlander.
3.

La

Terza

Dimensione

Una

Piega

Immaginare la terza dimensione la cosa pi facile per noi perch ci in cui siamo in ogni momento
della nostra vita. Un oggetto tridimensionale ha lunghezza, ampiezza, ed altezza. Ma ecco un altro
modo di descrivere la terza dimensione: se noi immaginiamo una formica che cammina attraverso un
giornale disteso su un tavolo, noi possiamo immaginare che la formica sia un Flatlander che cammina
lungo il suo piatto mondo bidimensionale. Se adesso pieghiamo quel giornale nel mezzo, noi creiamo un
modo per il nostro Flatlander-formica di scomparire "magicamente" da una posizione nel suo mondo
bidimensionale ed essere immediatamente trasportato in un'altra posizione. Possiamo immaginare di
averlo fatto prendendo un oggetto bidimensionale e di averlo piegato nella dimensione superiore, che la
nostra terza dimensione. Sar pi conveniente per noi per immaginare le dimensioni superiori se
possiamo pensare cos alla terza dimensione: la terza dimensione quella in cui puoi "avvolgerti" per
saltare da un punto ad un altro nella dimensione inferiore (la seconda).

4.

La

Quarta

Dimensione

Una

Linea

Bene. Le prime tre dimensioni possono essere descritte con queste parole: "lunghezza, ampiezza e
profondit". Che parola possiamo assegnare alla quarta dimensione? Una risposta sarebbe: "durata". Se
noi pensiamo a noi stessi come eravamo un minuto fa e poi immaginiamo come siamo in questo
momento, la linea che potremmo disegnare dalla "versione di un minuto fa" alla versione dell' "adesso"
sarebbe una linea nella quarta dimensione. Se potessi vedere il tuo corpo nella quarta dimensione
saresti come un lungo serpente ondeggiante, con il tuo s embrionale da una parte e il tuo s
deceduto dall'altra.

Ma poich noi viviamo momento per momento nella terza dimensione, siamo come i nostri Flatlanders
bidimensionali. Proprio come quel Flatlander che potrebbe vedere solo sezioni trasversali bidimensionali di
oggetti dalla terza dimensione, noi come creature tridimensionali possiamo vedere solo sezioni trasversali
del
nostro
s
quadridimensionale.
5.

La

quinta

Dimensione

Una

Diramazione

Uno degli aspetti pi intriganti di avere una dimensione sopra un'altra che quaggi, nella dimensione
inferiore, noi non possiamo essere consapevoli del nostro moto nelle dimensioni superiori. Ecco un
semplice esempio: se facciamo un nastro di Mbius (prendiamo una lunga striscia di carta,
aggiungiamo una torsione e uniamo assieme con del nastro le estremit) e disegniamo una linea per
tutta la sua lunghezza, alla fine la nostra linea sar su entrambi i lati della carta prima di incontrarsi di
nuovo. Appare, piuttosto straordinariamente, che la striscia ha solamente un lato, quindi deve essere la
rappresentazione di un oggetto bidimensionale.

Questo vuol dire che un Flatlander bidimensionale che viaggiasse lungo la linea che abbiamo disegnato
arriverebbe nel luogo da cui partito senza mai accorgersi di aver lasciato la seconda dimensione. In
realt, ci sarebbero stati degli avvolgimenti e delle torsioni nella terza dimensione, anche se per lui la
sensazione
era
di
viaggiare
in
linea
retta.
La quarta dimensione, il tempo, assomiglia ad una linea diritta a noi, come se ci muovessimo dal
passato al futuro. Ma quella linea diritta nella quarta dimensione in realt, come accade al nastro di
Mbius, si sta contorcendo e avviluppando nella dimensione al di sopra. Quindi, il lungo serpente
ondeggiante che siamo noi in un particolare momento sar percepito come se stessimo muovendoci in
linea retta nel tempo, la quarta dimensione, ma ci sar invece, nella quinta dimensione, una moltitudine
di percorsi in cui potremmo ramificarci in ogni momento. Quelle biforcazioni saranno influenzate dalla
nostra scelta, dal caso e dalle azioni degli altri.

La Fisica Quantistica ci dice che le particelle subatomiche che costituiscono il nostro mondo sono
semplicemente collassate da onde di probabilit attraverso l'atto di osservare. Nel ritratto che stiamo
facendo qui di noi stessi, adesso possiamo iniziare a vedere come ognuno di noi stia facendo collassare
l'onda indeterminata di futuri possibili, contenuta nella quinta dimensione, nella linea quadridimensionale
che
noi
sperimentiamo
come
"tempo".
6.

La

sesta

Dimensione

Una

Piega

Cosa succederebbe se volessimo ritornare alla nostra infanzia e far visita a noi stessi? Potremmo
immaginare di piegare la quarta dimensione attraverso la quinta, fare un balzo indietro nel tempo e nello
spazio ed arrivare l. Ma cosa accadrebbe se volessimo arrivare in un mondo dove, ad esempio, abbiamo
creato da giovani una grande invenzione che adesso ci ha reso ricchi e famosi? Potremmo immaginare il
nostro s quadridimensionale che esce fuori dal nostro momento presente tramite la quinta dimensione,
ma non importa dove si vada da qua: il "grande inventore bambino" non presente in nessuna delle
scelte disponibili nella versione temporale corrente - "Non si pu arrivare l partendo da qui" - non
importa
quanto
siano
implicate
le
scelte
degli
altri,
le
proprie
e
il
caso.
Ci sono solamente due modi per poter arrivare a quel mondo: uno sarebbe viaggiare indietro nel tempo,
in qualche modo provocare gli eventi chiave che potrebbero far emergere l'invenzione, poi viaggiare
avanti nella quinta dimensione per vedere uno dei possibili mondi nuovi che potrebbero essere emersi.
Ma in quel modo sarebbe come prendere la via pi lunga. La scorciatoia che potremmo prendere sarebbe
quella di piegare la quinta dimensione mediante la sesta dimensione, questo ci permetterebbe di saltare
immediatamente dalla nostra posizione attuale ad una differente linea pentadimensionale.
7.

La

settima

Dimensione

Una

Linea

Nella nostra descrizione della quarta dimensione abbiamo immaginato di prendere la dimensione
sottostante e di concepirla come un singolo punto. La quarta dimensione (il tempo) una linea che pu
congiungere l'Universo come era un minuto fa all'Universo come adesso. Nella visione pi ampia
possibile possiamo dire che la quarta dimensione una linea che congiunge il Big Bang ad una delle
possibili
fini
del
nostro
Universo.
Adesso, poich stiamo entrando nella settima dimensione, proviamo a immaginare una linea che tratti
l'intera sesta dimensione come se fosse un singolo punto. Per fare questo dobbiamo immaginare tutte le
possibili linee temporali che avrebbero potuto cominciare dal Big Bang unite a tutte le possibili fini per
il nostro Universo (un concetto a cui noi spesso ci riferiamo come infinito) e trattare tutto questo come
se
fosse
un
unico
punto.

La sesta dimensione (tutte le diramazioni temporali possibili a partire dal nostro Big Bang),
vista come un singolo punto, che corrisponde al nostro concetto di infinito,
permette di visualizzare la settima dimensione come una linea tra due infiniti diversi.
Quindi, per noi, un punto nella settima dimensione sarebbe l'infinito; cio l'insieme di tutte le linee
temporali
che
sono
avvenute
o
che
potrebbero
avvenire
dal
nostro
Big
Bang.
8.

L'ottava

Dimensione

Una

Diramazione

Quando noi descriviamo l'infinito come se fosse un "punto" nella settima dimensione, stiamo
immaginando solamente una porzione dell'immagine globale. Se noi stessimo disegnando una linea
eptadimensionale (cio di sette dimensioni) avremmo bisogno di essere capaci di immaginare cosa
potrebbe essere un punto differente nella settima dimensione, perch quello a cui si congiunger la
nostra linea. Ma come pu esserci qualcosa oltre l'infinito? La risposta , ci possono essere altri infiniti
completamente diversi, creati attraverso condizioni iniziali diverse dal nostro Big Bang.
Condizioni iniziali diverse creeranno Universi diversi dove le leggi fondamentali della fisica, come la
gravit o la velocit di luce, non sono le stesse che per noi e le linee temporali diramatesi da quell'inizio di
Universo verso tutte le sue possibili fini creeranno un infinito che completamente separato da quello che
associato al nostro Universo. Quindi la linea che noi disegniamo nella settima dimensione congiunger
uno
di
questi
infiniti
ad
un
altro.

E, come sobbalzando per la grandezza di ci che stiamo esplorando, se noi potessimo ramificarci da
quella linea eptadimensionale per disegnare una linea verso un ulteriore infinito, noi staremmo entrando
nell'ottava
dimensione.
9.

La

nona

Dimensione

Una

Piega

Come abbiamo gi verificato, possiamo saltare da un punto ad un altro, in una determinata dimensione,
semplicemente piegandola nella dimensione superiore. Se la nostra formica sul giornale fosse un
Flatlander bidimensionale, piegando il suo mondo bidimensionale attraverso la terza dimensione gli
permetteremmo di scomparire magicamente da un'ubicazione ed apparire in una diversa. Poich adesso
stiamo per immaginare la nona dimensione, dovremmo applicare le stesse regole: se noi fossimo capaci
di saltare istantaneamente da una linea octadimensionale (ad otto dimensioni) ad un'altra, sarebbe
perch
saremmo
stati
capaci
di
piegarla
attraverso
la
nona
dimensione.

10. La decima Dimensione - Un Punto?


Prima di discutere della prima dimensione, abbiamo detto che saremmo partiti con la dimensione zero,
che il concetto geometrico del "punto". Un punto indica un'ubicazione in un sistema ed ogni punto di
grandezza non determinata. La prima dimensione prende due di questi "punti" e li unisce con una linea.
Quando abbiamo immaginato la quarta dimensione, era come se stessimo trattando la totalit di uno
spazio tridimensionale, in un determinato istante, come un singolo punto e abbiamo disegnato una linea
quadridimensionale fino ad un altro punto che rappresentava lo spazio in un istante diverso. Noi spesso ci
riferiamo alla linea che abbiamo appena tracciato come "tempo".
Poi nella settima dimensione, abbiamo trattato tutte le linee temporali possibili che potrebbero essere
generate dal nostro Big Bang come se queste fossero un unico punto, ed abbiamo immaginato di
tracciare una linea ad un punto che rappresentava tutti le possibili linee temporali di un Universo
completamente diverso (ottava dimensione).
Ora, poich stiamo entrando nella decima dimensione, dobbiamo immaginare tutte le possibili
ramificazioni per tutte le linee temporali possibili di tutti i possibili universi e trattarle come se fossero un
singolo punto nella decima dimensione. Wow! Fino ad ora tutto bene! Ma qui dove troviamo un blocco:
se noi immaginiamo di continuare il ciclo con la decima dimensione, ed essendo il proseguo una linea, noi
dovremmo immaginare un punto diverso verso cui far tendere quella linea. Ma non c' rimasto nessun
luogo dove andare! Dal momento in cui abbiamo immaginato tutte le linee temporali possibili per tutti i
possibili universi come se fossero un singolo punto nella decima dimensione, sembra che il nostro viaggio
sia concluso!
Nella Teoria delle Stringhe i fisici ci dicono che le Superstringhe che vibrano in dieci dimensioni sono
ci che genera le particelle subatomiche che costituiscono il nostro Universo, cos come tutti gli altri
Universi possibili. In altre parole: tutte le possibilit sono contenute all'interno della decima dimensione,
che sembrerebbe essere il concetto che noi abbiamo appena raggiunto immaginando di costruire dieci
dimensioni, una dopo l'altra.

http://www.raphaelproject.com/conferenze_online/inc_150.htm

"Le Multidimensioni "

Per comprendere a fondo le reali potenzialit dell'essere umano indispensabile comprendere il concetto di Universo
multidimensionale, di un Universo, cio, in cui coesistono ben pi di tre dimensioni e dove ci che a prima vista pu
sembrare un miracolo altro non che l'intervento in una dimensione inferiore di una legge appartenente ad una
dimensione superiore.
Tutte le multidimensioni coesistono allo stesso tempo e sono tra loro intercorrelate da modelli vibrazionali omologhi (si
parla anche di interdimensioni), questi modelli in pratica costituiscono gli archetipi su cui l'Universo intero basato. A
causa di questa intercorrelazione dimensionale se faccio vibrare un'onda ad una determinata frequenza (ad es.
utilizzando un pensiero, un'azione rituale, un mantra o un simbolo Reiki) avr un effetto interdimensionale di risonanza
su tutti i vari piani dell'Universo incluso quello fisico, sebbene su questo piano vi sia una latenza di manifestazione
maggiore rispetto ai piani sottili, a causa del peso inerziale e gravitazionale della materia stessa.

Visioni di una realt multidimensionale


Nonostante sia inconcepibile comprendere una realt superiore con una mente sintonizzata su di una dimensione
inferiore, nondimeno possiamo meditare su alcune astrazioni (quali l'ombra o lo svolgimento di un cubo
tetradimensionale nella terza dimensione); vedi sotto:

Le Corde di Witten - la Teoria delle Superstringhe


L'Universo sempre stato concepito come multidimensionale dai mistici di tutti i tempi, ci che invece appare
stupefacente che oggi anche molti fisici accettino l'idea delle dimensioni superiori e la usino per cercare di unificare
tutte le forze fondamentali presenti in Natura (elettromagnetica, gravitazionale, nucleare forte e nucleare debole) in
quanto nelle dimensioni superiori le leggi della Natura si semplificano e sono maggiormente comprensibili. Secondo gli
scienziati che si occupano delle ricerche sull'iperspazio (di uno spazio cio al di l della terza dimensione) grazie alle
dimensioni superiori sarebbe addirittura possibile viaggiare ovunque nell'infinit dello spazio ed anche nel tempo!
La teoria che si dimostrata pi coerente, sino ad oggi, per unificare le forze fondamentali attraverso l'iperspazio
quella formulata nel 1984 dal fisico Edward Witten il cui principio risiede nel concetto di "corda" o "stringa": secondo
questa teoria se fosse possibile osservare le particelle elementari, come elettroni e quark, con un ingrandimento
centomila miliardi di volte maggiore di quello consentito dalle attuali tecnologie, ci accorgeremmo che queste non si
presentano come palline ma come linee o anelli sottilissimi o, appunto, come corde vibranti; per avere un'idea delle loro
dimensioni basti pensare che un atomo, paragonato a una di queste corde, sarebbe grande quanto un sistema stellare!
Tutta la materia-energia sarebbe dunque costituita da un insieme di vibrazioni di natura infinitesimale e le
caratteristiche delle particelle, compresi gravitoni, fotoni, bosoni e gluoni sarebbero semplicemente l'effetto del modo con
il quale queste minuscole stringhe possono vibrare, proprio come vibrano le corde di uno strumento musicale: a seconda
delle
frequenze
di
vibrazione
si
producono
particelle
differenti.
Queste stringhe presenterebbero una vibrazione oraria (in 10 dimensioni) ed una antioraria (in 26 dimensioni, delle
quali 16 "ricompattate" per cui restano sempre 10 dimensioni); il perch questa teoria sia valida solo in 10 dimensioni
resta tutt'ora uno dei segreti pi inaccessibili, il suo scopritore Witten ha detto "La teoria delle stringhe fisica del XXI
secolo capitata accidentalmente nel XX secolo".

Su un piano pi esoterico Drunvalo Melchizedek postula che vi siano 12 dimensioni o armoniche maggiori nel nostro
Universo, a loro volta suddivise in 12 armoniche minori (144 livelli dimensionali totali), saltando in qualche modo di
un'ottava - precedente o succedente - troveremmo un nuovo Universo e cos via ipoteticamente all'infinito. Questo
schema rispecchia la Scala Cromatica usata in musica (ad es. nel pianoforte vi sono 8 chiavi musicali bianche - toni
maggiori DO, RE, MI, FA SOL, LA SI, DO e 5 chiavi nere - toni minori SOL# (Diesis), LA#, DO#, RE#, FA# - ), tutte
queste interdimensioni sono co-presenti qui e ora sebbene non siamo in grado di percepirle!
Secondo Drunvalo ogni dimensione separata dalle altre da una rotazione di 90 gradi, per cui se un individuo fosse in
grado di cambiare la propria lunghezza d'onda e ruotarla di 90 gradi scomparirebbe da questo mondo per apparire nella
dimensione su cui si sintonizzato, dove la percezione della realt sarebbe completamente differente; questo diventa
possibile con la riattivazione della Mer-Ka-Ba. Le zone dove il passaggio dimensionale pi facile sono definiti stargate
e
costituiscono
dei
veri
e
propri
portali
spazio-temporali.
Citiamo - infine - che tra una dimensione e l'altra presente un Vuoto che gli Egiziani definivano duat e i Tibetani il
Bardo; il Grande Vuoto o Grande Muro invece ci che separa le ottave dimensionali maggiori, e quindi interi Universi,
e
non
solo
le
sub-dimensioni
(il
sub-spazio).
La lunghezza d'onda della terza dimensione del nostro Universo (cio lo spazio-tempo che conosciamo)
corrisponderebbe a 7,23 centimetri e sarebbe direttamente collegata alla vibrazione dell'OM (questa lunghezza specifica
corrisponde anche alla distanza media tra il centro di una pupilla e l'altra, alla distanza trasversale del nostro palmo, alla
distanza tra i chakra, ecc...).

"Il Fiore della Vita"


Secondo l'esoterista Drunvalo Melchizedek Il Fiore della Vita lo schema per eccellenza della geometria sacra, in
quanto conterrebbe tutte le informazioni riguardo alla vita nell'universo, inclusa una sintesi di tutte le formule
matematiche e le leggi fisiche che regolano il Cosmo, fino ad arrivare alla pi piccola informazione vibrazionale. Tutto
l'universo sarebbe stato creato a partire da questo schema, per cui per comprendere la nostra natura biologica,
mentale
e
spirituale
dovremmo
sviscerarne
i
contenuti.
Nei suoi due libri "L'Antico Segreto del Fiore della Vita" Vol. 1 e Vol. 2 (Macro Edizioni) Drunvalo documenta
ampiamente le affermazioni appena enunciate attraverso molteplici dimostrazioni di geometria sacra unite ad una ricca
documentazione scientifica e fotografica.

Lo schema del Fiore della Vita (ben conosciuto nell'Antico Egitto e presente su un muro di un tempio di Abido vecchio di
oltre 6.000 anni!) stato recentemente rivelato a tutta l'umanit grazie alle informazioni fornite a Drunvalo da Thoth
l'Atlantideo (esattamente la stessa persona conosciuta poi in Grecia come Hermes, che riusc ad accedere alla
dimensione dell'immortalit attraverso le conoscenze della saggezza esoterica.

In questa sede cercheremo di sintetizzare il principio della cosmogenesi (cio della creazione dell'universo) osservato
tramite lo schema del Fiore della Vita, che non deve essere visto come bidimensionale (cerchi) ma almeno

tridimensionale
(sfere).
Nella Bibbia scritto nel primo capitolo della Genesi: "In principio Dio cre il cielo e la terra. E la terra era informe e
vuota (deserta) e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: Sia la luce!. E la
luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separ la luce dalle tenebre e chiam la luce giorno e le tenebre notte. E
fu sera e fu mattina: primo giorno"; in tutto il processo della creazione viene compiuto in sei fasi (giorni) che adesso
andremo descrivere dal punto di vista esoterico.

All'inizio esiste una sorta di Grande Vuoto, omnicomprensivo e indifferenziato, poi da questa matrice Zero il
Divino si individualizza come Coscienza Assoluta (matrice Uno - il Cielo) in seno all'Energia Infinita (matrice
Due - la Terra) - "In principio Dio cre il cielo e la terra".

Il "punto unico" della Coscienza Divina si irradia quindi nelle sei direzioni dello spazio, definendo cos il nord, il
sud, l'est, l'ovest, il sopra e il sotto, per iniziare a strutturare dall'abisso
(l'energia primordiale indefinita) i mondi della forma per via di linee
morfogenetiche.

In geometria sacra le linee rette sono maschili (linea, quadrato, cubo) e le


linee curve sono femminili (cerchio, sfera), e si sa che le prime generano le
seconde, in effetti lo Spirito di Dio proietta linearmente la Sua Coscienza nelle
sei direzioni e crea cos un ottaedro attorno a S (che deriva dall'unione dei
vertici delle sei linee di proiezione), a sua volta racchiuso in una sfera di pari
dimensioni (infinita).

Poi lo Spirito di Dio si porta sulla superficie di questa Creazione - "lo spirito di
Dio aleggiava sulle acque" - e a partire da quel punto (uno qualsiasi dell'infinita
superficie) proietta nuovamente un ottaedro creando cos una seconda sfera
intersecata con la prima.

Questo determina la formazione di una figura geometrica particolare nei punti di intersezione, una figura che ha
la forma di una mandorla (come quando due bolle di sapone si uniscono tra loro) e che detta "Vesica Piscis"
(vescica del pesce) o "Mandorla Mistica".

In geometria sacra questa figura (che ricorda un cristallino dell'occhio) legata alla formazione della luce,
infatti la geometria di base del campo elettromagnetico, su cui si strutturano i fotoni - Dio disse: Sia la luce!.
E la luce fu - . Fine della prima fase/ giorno della Genesi.

Adesso abbiamo un cerchio di intersezione tra le due sfere (questo cerchio, in pratica, la circonferenza
mediana della Vesica Piscis) che costituisce una novit nella Creazione, lo Spirito di Dio si muove allora su un
punto qualsiasi di questo cerchio e proietta una nuova sfera.

Continuando a procedere in questo modo si vengono a creare 6 sfere, oltre a quella centrale di partenza, che
rappresentano la totalit del Creato e che sono tutte rappresentate nel Seme della Vita (ved. disegno), matrice
olografica del Fiore della Vita e dell'Albero della Vita.

Nell'antichit il segreto del Fiore della Vita era conosciuto e veniva onorato non solo come schema della creazione, ma
soprattutto come la sacra chiave geometrica in grado di guidarci dentro e fuori l'esistenza fisica; poi per migliaia di anni
il segreto rimasto occultato in antichi manufatti e in bassorilievi sui muri di tutto il mondo, oltre ad essere codificato
nello schema della genetica cellulare (al momento del concepimento l'unione dei gameti crea uno schema riproduttivo
cellulare
analogo
a
quello
appena
visto...).
Adesso che i tempi sono maturi, e che gi possiamo percepire le doglie di una Nuova Era di morte e rinascita iniziatica,
ecco che le maggiori conoscenze del passato tornano per scuoterci dal sonno.

"Il modello olografico"


Il modello olografico una delle teorie tra le pi accreditate sul piano scientifico per spiegare la struttura dell'universo,
e rispecchia perfettamente la visione dei rishi (i vecchi saggi dell'India) sulla struttura della realt: secondo questa
concezione ogni singola porzione della realt contiene le informazioni della totalit della realt stessa, ogni individuo
un
essere
divino
e
dunque,
in
ultima
analisi,
tutto

Uno!

Il nome del modello deriva dall'ologramma, cio una sorta di fotografia tridimensionale realizzata attraverso
l'impressione di un raggio laser su di una lastra. La realizzazione di un ologramma prevede che un raggio laser venga
diviso (e diffranto) in due raggi, uno imprime la lastra passando attraverso l'oggetto da olografare, mentre l'altro viene
fatto incidere sull lastra senza essere passato attraverso nessun oggetto: il risultato sono delle onde di interferenza tra i
due raggi impresse sulla lastra fotografica.

Una volta che sulla lastra viene fatto incidere un nuovo raggio laser essa riproduce tridimensionalmente l'oggetto
olografato.
La cosa interessante dell'ologramma sono le sue propriet: ogni porzione della lastra contiene l'intera immagine, per cui
se la divido in due e vi riproietto il raggio laser non ho met figura riprodotta (come nel caso in cui avessi tagliato in due
una fotografia) ma nuovamente mi riappare la figura intera, pur avendo perso una piccola parte dell'informazione globale
(infatti la qualit dell'immagine sar un po' inferiore). Questo modello lo possiamo ritrovare nelle nostre cellule, in cui
ciascuna - a livello del DNA - possiede l'informazione per ricreare la totalit dell'individuo, ed anche nelle molte
discipline reflessologiche (riflessologia plantare, palmare, iridologia, fisiognomica, ecc...) che ci dimostrano attraverso i
risultati clinici come tutto l'organismo risulti rappresentato in ogni sua singola parte e come quindi possa essere curato
gliobalmente semplicemente attraverso la stimolazione riflessa zonale.

Le possibilit teoriche di questa visione sono letteralmente incredibili, e di fatto sono testimoniate delle esperienze
"miracolose" realizzate nel corso dei millenni da sensitivi, mistici e santi. Vediamone solo alcune:
1. in ciascuno di noi esiste il pieno potenziale buddhico e cristico, in ogni essere umano esiste la totalit delle qualit
positive
e
negative
presenti
nell'umanit
nel
suo
complesso;
2. tutto ci che esiste intimamente interconnesso, noi siamo gli altri e gli altri sono noi;
3. ogni evento di qualunque natura influenza tutti gli altri eventi (ovunque essi si trovino nello spazio, nel presente,
nel
passato
o
nel
futuro)
4. lo spazio-tempo olografico, tutto sempre esistito qui e ora e tutto esister qui e ora (a livello medico olistico
questo
vuol
dire
che
nel
malato
esiste
gi
la
guarigione);
5. l'intero maggiore della somma delle parti (solo in una dimensione sovrapersonale - ad es. in un gruppo possiamo
ritrovare
la
nostra
vera
totalit);
6. ogni apparente dualit in realt un'unit (come la luce che contemporaneamente onda e particella), non esiste
reale differenza tra uomo e donna, tra luce ed ombra, tra bene e male.

Per ulteriori approfondimenti: http://www.xmx.it/universoillusione.htm

"Lo Spazio-Tempo"
Lo Spazio e il Tempo costituiscono la trama del Cosmo, il background di fondo su cui si svolgono tutti gli eventi e dove
la Vita mette in scena il suo Gioco; se si arriva ad una comprensione adeguata della loro essenza facciamo un grande
balzo in avanti nel processo di comprensione di noi stessi e delle leggi universali che regolano il Cosmo.
Nella fisica newtoniana sia il Tempo che lo Spazio erano considerati dei principi assoluti: lo Spazio veniva concepito a
tre dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza) e perfettamente corrispondente alla geometria euclidea classica, dunque
immobile ed immutabile, mentre il Tempo era una dimensione separata che fluiva uniformemente dal passato al futuro,
attraverso il presente, creando i mutamenti osservabili dai sensi: in questo scenario ci che veniva a trasformarsi era la
Materia, considerata come costituita da particelle molto piccole (atomi), solide ed indistruttibili.

Secondo questa visione l'Universo si basa su delle particelle materiali e su delle forze che vi agiscono sopra; una volta
che il tutto posto in movimento continua e continuer sempre a funzionare governato da leggi immutabili (modello
definito meccanicistico, perch l'Universo visto come una macchina): tutto ci che avviene ha una causa ben definita e
da luogo ad un effetto altrettanto ben definito, per cui, in linea di principio, si pu prevedere con certezza il futuro di una
parte qualsiasi del sistema conoscendo in un dato istante il suo stato in tutti i suoi minimi particolari.
Il tema della definizione del Tempo e dello Spazio non si posto solo agli scienziati, ma anche ai filosofi, Immanuel
Kant ad esempio li concep non come realt esterne a noi ma come un modo di organizzare i dati sensibili della realt
da parte dell'essere umano: noi percepiamo le cose l'una accanto alle altre (spazio) e l'una dopo l'altra (tempo) solo
perch questo il nostro modo di percepirli. Nella "Critica alla ragione Pura" Kant afferma che "lo spazio non altro se
non la forma di tutti i fenomeni dei sensi esterni" mentre "il tempo non altro che la forma del senso interno, cio
dell'intuizione di noi stessi e del nostro stato interno". Il pregio di questa interpretazione che abbandona una
concezione assoluta e completamente esteriorizzata delle dimensioni spazio-temporali, ma solo con la relativit di
Einstein e con il modello olografico derivato dalla fisica quantistica che iniziamo ad avere una visione dello Spazio e
del Tempo che maggiormente si avvicina alle teorie esoteriche.
La teoria della relativit speciale di Einstein postula che Spazio e Tempo siano strettamente connessi a formare un
continuum quadri-dimensionale, lo "spazio-tempo", il cui elemento base detto crontopo ( corrispondente a ci che
nello spazio il punto e nel tempo l'istante). Non si pu pi parlare dello Spazio senza parlare del Tempo e viceversa;
essi diventano soltanto elementi del linguaggio che un particolare osservatore usa per descrivere i fenomeni dal proprio
punto di vista ( se per un osservatore due eventi accadono in due istanti diversi nello stesso luogo, in generale per un
altro osservatore non avvengono nello stesso luogo - se due eventi per un osservatore accadono invece nello stesso
istante in due luoghi diversi, in generale per un altro osservatore non avvengono nello stesso istante).
Nell'Universo olografico, che possiamo ipotizzare grazie alle scoperte della fisica quantistica (per il concetto di
ologramma ved. incontro 79), ci portiamo anche al di l delle teorie di Einstein e possiamo affermare che niente
veramente separato dal resto, tutto intimamente interconnesso in ogni istante e in ogni luogo: il Tempo e lo Spazio

tridimensionale che noi percepiamo, sono solo dei ristretti punti di vista di una realt estremamente pi complessa e
profondamente intercorrelata: per esprimere semplicemente questo concetto il fisico David Bohm fa l'esempio di due
telecamere che riprendono il movimento di un pesce in un acquario (una di fronte ed una di lato), se osserviamo le
immagini senza conoscere l'unit del fenomeno "pesce" potremmo credere di vedere due cose distinte, per ci
accorgiamo che il movimento verso destra dell'oggetto ripreso dalla telecamera A si accompagna ad un cambiamento di
posizione anche dell'oggetto ripreso dalla telecamera B, da cui ne deduciamo che sono collegati tra loro in qualche
modo (fenomeno della connessione non-locale delle particelle subatomiche evidenziato prima da un esperimento
mentale condotto da Einstein, Podolsky e Rosen nel 1935 e poi da Alain Aspect nel 1982: le particelle subatomiche ci
appaiono separate solo perch siamo capaci di vedere una piccola porzione della loro realt, esse non sono "parti"
separate
bens
sfaccettature
di
un'unit
pi
profonda).
Secondo Bohm i risultati dell'esperimento di Aspect implicano la non-esistenza della realt oggettiva ( il concetto di
maya per l'Induismo), l'Universo dunque solo un superologramma che contiene in potenza tutto-ci-che-; questo
potenziale aspetta solo di essere manifestato attraverso quel processo che la meccanica quantistica definisce "collasso
della funzione d'onda" (per comprendere meglio i concetti appena espressi ved. anche l'articolo alla pagina
www.xmx.it/universoillusione.htm ).
Tutto questo ci aiuta a comprendere che con un'adeguata padronanza della Coscienza tutto possibile! Non esistono
limiti spazio-temporali che possono separarci da ogni cosa che ci circonda, n da ci che ci appare lontano spazialmente
(anche ad anni luce di distanza) n da ci che ci appare lontano temporalmente (ad es. un evento appartenente ad un
passato
remoto
oppure
ad
un
futuro
lungi
ancora
dal
manifestarsi).
Questo concetto sta diventando sempre pi accessibile oggi - almeno a livello concettuale - grazie all'avvento dell'era
digitale, poich nel Cyberspazio (ved. incontro n 205) le categorie di Spazio e Tempo perdono completamente senso e
ci
avviciniamo
al
concetto
di
uno
Spazio
Infinito
in
un
Tempo
Zero.
Grazie al parallelismo con la realt virtuale, ad esempio, possiamo immaginare di sviluppare interiormente (nel nostro
schermo della mente) un personale sistema di interfaccia con l'Universo olografico, essendo noi stessi parte del Tutto e
quindi in istantanea intercomunicazione con il Tutto; a partire da questa interfaccia, che pu richiedere svariati mesi o
anni per essere pienamente operativa, possiamo interagire con l'ambiente in modo sempre meno materiale e mediato e
sempre pi trascendente ed immediato. Questo processo di immaginazione creativa ricorda molto da vicino le tecniche
della Dinamica Mentale ma pu essere utilizzato per raggiungere obiettivi di natura pi esoterica.

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