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Politiche allinnovazione
e allinternazionalizzazione: unanalisi regionale
Mariasole Bann, Valentina Morandi
Universit di Trento, Universit di Bergamo
Classificazione jel: F200; O310; L520
1.
introduzione
La crisi che affligge leconomia globale in generale, e lItalia in particolare, richiede lintervento del Governo centrale e degli Enti governativi locali
per supportare leconomia nazionale. In particolare landamento del pil italiano e degli indicatori di produttivit inducono a credere che ci sia bisogno
dellelaborazione di strategie di crescita di lungo periodo e dello sviluppo e
dellimplementazione di politiche che inducano una ri-organizzazione industriale sulla base dellevoluzione del contesto competitivo (Barbieri et al.,
2010). tuttavia da evidenziare come la crisi abbia ridotto le risorse finanziarie che il governo pu allocare agli incentivi di politica industriale e che, conseguentemente, lattivit dei policy maker debba essere mirata ad individuare
le priorit e ad allocare i finanziamenti disponibili agli obiettivi pi promettenti. A supporto dellattivit dei policy maker intervengono gli studi empirici
condotti per valutare limpatto delle politiche industriali sulla crescita economica e sulla competitivit delle imprese beneficiarie. Sulla base di queste analisi si pu affermare che sia le politiche per linnovazione sia le politiche per
linternazionalizzazione dovrebbero essere privilegiate (Aiginger, Sieber 2005;
Castellani, Zanfei 2002). Oltre ad effetti diretti sugli investimenti in ricerca e
sviluppo (r&s) e sullinternazionalizzazione delle imprese, tali politiche possono infatti generare spillover positivi quali ad esempio la riduzione del tasso
di disoccupazione, la crescita di competitivit dellimpresa, laumento della
produttivit del lavoro (Bergstrom, 2000).
Il difetto dei precedenti studi la mancanza di analisi dellinterazione tra
le diverse misure di incentivazione industriale. La letteratura ha infatti focalizzato lattenzione su singole misure di intervento pubblico (ad es. Pot,
Cerulli 2010; Ankarhem et al., 2009; Gabriele et al., 2007; Harris, Trainor
Lindustria / n.s., a. XXXIV, n. 1, gennaio-marzo 2013
159
2005). Questo studio vuole invece dimostrare la necessit di una progettazione congiunta delle diverse politiche industriali. In particolare, considerando
la relazione virtuosa tra innovazione e internazionalizzazione, si ipotizza che
il coordinamento delle politiche per linnovazione e delle politiche per linternazionalizzazione attuate nella medesima area possano generare esternalit
positive che amplificano limpatto delle singole misure sullo sviluppo economico locale. Al fine di verificare tale ipotesi stata condotta unanalisi empirica a livello regionale considerando gli incentivi allinnovazione e allinternazionalizzazione erogati in Italia tra il 1999-2006.
2.
Innovazione e internazionalizzazione sono entrambi fenomeni ampiamente investigati in letteratura. Se a livello di impresa tali processi apportano individualmente vantaggi competitivi ed opportunit di sviluppo del business,
a livello di sistema economico risultano fondamentali per il benessere sociale
ed economico (Crescenzi, 2005; Goh, 2004; Howells, 2005). In particolare gli
studi esistenti hanno dimostrato come i processi di innovazione e internazionalizzazione si influenzano reciprocamente (Kotabe et al., 2002; Kafouros et
al., 2008). Da un lato le attivit innovative permettono allazienda di sviluppare nuovi prodotti e servizi attraverso i quali lazienda pu estendere la propria presenza oltre i confini nazionali. Dallaltro lato operare su mercati internazionali espone lazienda ad una competizione pi accesa che richiede un
maggior impegno in attivit di r&s per acquisire vantaggi di differenziazione
(Filipescu et al., 2009). Linternazionalizzazione delle attivit commerciali e
produttive facilita lacquisizione di informazioni relative ai fabbisogni locali
essenziali per orientare gli investimenti in r&s in modo da sviluppare prodotti e servizi customizzati.
Si vuole quindi sottolineare come la relazione tra innovazione e performance sia mediata dal grado di internazionalizzazione delle attivit economiche dellimpresa, ovvero da quanto esteso il mercato dellimpresa oltre
ai confini nazionali. infatti solo operando su mercati esteri che limpresa
riesce a capitalizzare i rendimenti delle attivit di r&s in quanto incrementa il numero dei potenziali acquirenti dei prodotti sviluppati (Cooke, Morgan 1998). Inoltre, se da un lato maggiori livelli di internazionalizzazione del
commercio riducono lesposizione dellimpresa alle fluttuazioni e ai cicli economici di una singolo mercato, dallaltro linternazionalizzazione delle attivit
di r&s aziendali permette allazienda di avere a disposizione maggiori risorse
e ad avere accesso a diverse fonti di conoscenza (Kafourous et al., 2008). Si
pu quindi concludere che tra innovazione e internazionalizzazione esiste una
relazione virtuosa in cui linnovazione influisce sulla crescita a livello interna160
Politiche per
linnovazione
Innovazione
Performance
Politiche per
linternazionalizzazione
Internazionalizzazione
zionale (Salomon, Shaver 2005) che a sua volta influisce sulle attivit di r&s e
sulla performance aziendale.
Lesistenza di questa relazione suggerisce che, quanto meno a livello locale, le politiche per linnovazione e per linternazionalizzazione possano interagire generando e amplificando i propri effetti, diretti o indiretti, sul contesto
industriale locale.
Sulla base di queste considerazioni, il presente lavoro vuole testare lipotesi secondo la quale gli incentivi pubblici allinnovazione e allinternazionalizzazione generano un effetto positivo sulla ricchezza e produttivit delle
regioni. Ci si aspetta che questi interventi possano da un lato, far superare
allimpresa beneficiaria i vincoli alla crescita internazionale cui potenzialmente soggetta e, dallaltro, potenziare e accrescere le capacit e le competenze in essa gi presenti. Ci si aspetta inoltre che gli incrementi della capacit innovativa e dinternazionalizzazione influenzandosi reciprocamente,
come suggerito dalla letteratura, permettano di attivare un circolo virtuoso
di crescita economica. La relazione virtuosa tra innovazione e internazionalizzazione individuata a livello di impresa fa presumere che le politiche per
innovazione e le politiche per linternazionalizzazione attuate nella medesima
area possano generare esternalit positive che amplificano leffetto delle singole misure sullo sviluppo economico locale (fig. 1).
3. la
nomico e produttivit
Suchman (1967), nella pi classica delle definizioni, si riferisce alla valutazione delle politiche pubbliche come alla valutazione dei risultati attesi
da unattivit impostata per soddisfare degli obiettivi che abbiano un valore
161
162
2
Tra la met degli anni Ottanta e la met degli anni Novanta, latteggiamento del governo
italiano nei confronti delle politiche industriali stato caratterizzato da un approccio liberista
ovvero da una riduzione degli spazi di intervento della politica industriale, lasciando al mercato il compito di selezionare le imprese pi efficienti a fronte esclusivamente di interventi mirati
a garantire il corretto funzionamento delle regole del gioco concorrenziale.
163
12,83
276,71
317,30
150,13
119,55
146,17
80,54
95,89
115,57
56,59
50,58
200,17
69,19
30,94
859,38
517,31
96,68
317,84
475,29
187,76
Totale Pol.
industr.
Valle dAosta
Piemonte
Lombardia
Liguria
Veneto
Trentino
Friuli
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Regione
0,00
0,00
0,00
6,76
0,00
0,00
0,32
0,00
0,92
9,05
0,00
1,00
0,00
2,44
10,31
52,25
0,00
1,27
1,90
0,38
Crisi
9,43
160,49
130,09
98,78
56,31
91,36
10,23
21,86
55,01
22,92
23,22
146,72
44,77
16,49
586,95
297,45
53,17
191,02
254,76
113,97
Generaliste
1,54
77,48
92,65
19,97
39,09
40,78
20,78
61,27
31,90
13,47
13,81
24,02
12,11
0,65
122,03
65,18
14,89
54,35
54,66
24,03
Innovazione
0,00
0,00
47,60
0,00
3,71
8,92
0,00
0,00
0,81
1,64
2,68
0,00
0,00
3,71
0,00
0,00
0,00
0,00
5,70
21,59
Accesso
credito
Tab. 1. Politiche industriali: erogazioni per obiettivo e per regione nel 2006 (dati in milioni di Euro)
0,89
0,55
1,90
0,00
0,84
0,00
0,00
2,11
0,58
0,00
0,20
5,00
0,00
0,00
5,16
1,03
0,00
7,95
0,00
0,00
Crescita
0,00
7,75
0,32
0,60
5,26
0,00
0,00
0,29
8,32
3,17
1,77
2,60
2,21
1,14
45,55
24,83
14,02
25,74
71,29
19,34
Sviluppo
0,00
6,36
2,54
0,15
1,43
3,95
0,32
0,67
1,04
2,32
3,89
4,40
2,01
0,43
0,00
13,45
0,48
0,00
54,18
0,00
Ambiente
0,14
12,73
2,22
19,07
4,42
0,15
1,93
0,86
12,60
2,60
1,57
14,21
7,75
6,06
86,80
63,11
14,12
37,50
32,80
8,26
Early stage
0,83
11,35
39,98
4,80
8,49
1,02
46,95
8,82
4,39
1,41
3,49
2,20
0,35
0,00
2,58
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Internazion.
165
Fig. 2.Distribuzione regionale dellerogato per impresa delle politiche allinnovazione e internazionalizzazio
ne attiva
Politiche pubbliche per linnovazione:
Euro erogati per impresa nel 2004 nella regione r
35-150
151-300
301-1.000
1-40
41-500
167
5.
lanalisi empirica
168
Nel caso italiano si tratta di aziende attive nei settori Made in Italy.
per abitantet
in uscitat1
ide
in entratat1
Exportt1
Addetti in r&st2
Brevettit1
Fonte
Anni
Logaritmo del pil per abitante espresso in migliaia di euro nella regione r al tempo t
Logaritmo della produttivit del lavoro per addetto espresso in migliaia di euro al tempo t
Eurostat
1998-2007
Istat
1999-2008
oecd
1999-2008
oecd
1999-2008
Istat
2001
Census 2001
Innovata
2002-2009
Variabile dummy con valore pari a 1 per le regioni localizzate nel Nord Est Italia
Variabile dummy con valore pari a 1 per le regioni localizzate nel Nord Ovest Italia
Variabile dummy con valore pari a 1 per le regioni localizzate in centro Italia
Reprint
2000-2008
Reprint
2000-2008
Istat
2000-2007
Istat
1999-2007
oecd
1998-2007
met
1999-2006
met
1999-2007
met
1999-2006
met
1999-2007
pone che siano necessari almeno due anni prima che si osservino degli effetti
sulle prestazioni da parte delle attivit innovative e un anno per gli investimenti per linternazionalizzazione8.
In questo lavoro le stime sono condotte utilizzando un modello a effetti casuali. Al fine di verificare la robustezza dei risultati le stime sono state
condotte utilizzando anche un modello a effetti fissi. Questultimo modello
il naturale candidato per le analisi regionali tuttavia, poich alcune tra le
variabili indipendenti sono fisse nel tempo (ad es. Made in Italy, Nord-Est,
Nord-Ovest e Centro), il modello che include tutte le variabili pu essere stimato solamente con quello ad effetti variabili. In ogni caso, come si vedr in
seguito, le stime ottenute riportano risultati simili a quelli ottenuti con lapproccio a effetti variabili. Infine, sempre per lo stesso motivo, non possibile
utilizzare i classici test per la scelta tra effetti fissi e variabili. I risultati per le
stime del modello a effetti fissi sono riportati in appendice.
5.2. Le stime
I risultati delle stime dei modelli, riportati nella tabella 3, evidenziano innanzitutto lassenza di un significativo effetto individuale delle politiche per
linternazionalizzazione sulla performance economica regionale ma evidenziano un positivo impatto dellinterazione tra queste politiche e le politiche per
linnovazione sia sulla ricchezza della regione sia sulla produttivit del lavoro. Questo supporta quanto ipotizzato ovvero che le politiche allinnovazione
e allinternazionalizzazione si rafforzano a vicenda. Ci suggerisce lesigenza
di sviluppare incentivi allinnovazione considerando i supporti allinternazionalizzazione disponibili e viceversa. Una progettazione integrata di politiche
allinnovazione e allinternazionalizzazione, o semplicemente la combinazione
di queste tipologie di incentivi, rafforza leconomia regionale.
Le altre politiche industriali, a parit dei sussidi per linnovazione e per
linternazionalizzazione, influiscono negativamente sulla ricchezza regionale. Linadeguatezza delle misure intraprese rispetto alle esigenze locali non
lunica plausibile spiegazione di questo risultato. In tutte le regioni lammontare delle altre politiche costituito prevalentemente da politiche generaliste
(ad es. supporto ad investimenti generici per lincremento di produttivit
aziendale) che hanno maggiore impatto sulla singola impresa ma minori esternalit sul sistema economico locale.
8
Si vuole osservare che sono state condotte diverse prove alterando i lag temporali associati alle politiche allinnovazione, allinternazionalizzazione e alle relative interazioni. In tutti i
modelli cos ottenuti le stime risultano stabili e univoche nel dimostrare che linterazione rimane positiva e significativa.
171
Tab. 3. Risultati delle stime con modello gls per dati panel a effetti variabili errori robusti
Modello 1:
Coeff.
Capitale umanot1
Disoccupazionet1
Made in Italy
Infrastrutturet1
Nord Est
Nord ovest
Centro
in uscitat1
in entratat1
Exportt1
ide
ide
0,113***
0,133***
0,093***
0,000
0,054
0,021
0,049
0,065***
0,007
0,021
pil
Std.
Error
Robusti
per abitante
95% Intervallo
di confidenza
0,023
0,019
0,031
0,000
0,069
0,172
0,154
0,000
0,158
0,094
0,032
0,001
0,287
0,030
0,023
0,002
0,038
0,003
0,110
0,082
0,094
0,013
0,019
0,025
0,039
0,045
0,027
0,091
0,031
0,069
0,016**
0,007
0,003
0,030
Addetti in r&st2
Brevettit1
0,027**
0,011
0,005
0,049
Politiche
0,005**
0,002
0,001
0,001
innovazionet2
Politiche internaziona- 0,125
0,009 0,005
0,030
lizzazionet1
Altre politichet1
0,016*** 0,007 0,030 -0,001
Interazionet
0,006*
0,004 0,001
0,014
Costante
4,516*** 0,127
4,268
4,765
R2 within =0,858 sigma_u =0,019
Between
=0,942 sigma_e =0,008
Overall
=0,938 rho
=0,835
Coeff.
0,096
0,153***
0,325***
0,002***
Std.
Error
Robusti
95% Intervallo
di confidenza
0,070
0,044
0,059
0,000
0,234
0,067
0,440
0,001
0,041
0,239
0,210
0,002
0,087
0,079
0,067
0,076
0,086
0,064
0,263
0,225
0,198
0,115
0,275***
0,040
0,081
0,071
0,062
0,274
0,135
0,081
0,043
0,414
0,162
0,044**
0,037
0,022*
0,019
0,029
0,013
0,06
0,019
0,048
0,082
0,095
0,002
0,002
0,014
0,025
0,030
0,093
0,069
0,067
0,026
0,017 0,060
0,008
0,014*
0,008 0,002
0,030
4,740*** 0,378
3,998
5,482
R2 within =0,296 sigma_u =0,056
Between
=0,858 sigma_e =0,030
Overall
=0,828 rho
=0,780
Le politiche allinnovazione erogate hanno un impatto negativo sulla produttivit del lavoro. Nellinterpretare questo risultato da tenere in considerazione che gli incentivi distribuiti alle imprese influiscono direttamente sul
livello di r&s, ed in generale sugli input innovativi, ma non sugli output innovativi. In altre parole, a causa dellincertezza dei processi innovativi, le politiche
allinnovazione possono essere efficaci nello stimolare maggiori sforzi innovativi
ma non altrettanto efficaci nellincrementare la capacit si sviluppare innovazioni. Il mancato raggiungimento dei risultati ovvero di output innovativi limitano i possibili effetti positivi sulla produttivit del lavoro. I risultati dellanalisi
sono in linea con la letteratura che evidenzia come il legame tra innovazione
e produttivit non sia diretto ma dipenda da caratteristiche dellimpresa e da
fattori esogeni, quali ad esempio il settore industriale (Scarpetta, Thierry 2004;
Lee, Kang 2007; Griffith et al., 2006). Pertanto un legame complesso che non
sempre si manifesta. Considerando che il miglioramento della produttivit del
lavoro generalmente stimolato da innovazioni di processo pi che da quelle
di prodotto e che questultime nel breve termine possono addirittura causare
una riduzione di produttivit a causa di una crescita di fabbisogno di capitale
172
umano (Harrison et al., 2005; Griffith et al. 2006; Parisi et al. 2006; Hall et al.,
2009), leffetto negativo potrebbe essere giustificato anche dalla prevalenza di
innovazioni di prodotto tra le conseguenze delle politiche. Questa giustificazione tuttavia non verificabile attraverso i dati a nostra disposizione.
Come atteso, le risorse dedicate alle attivit innovative e i risultati conseguenti da queste attivit come anche linternazionalizzazione attiva hanno
impatto positivo sulla performance economica locale. A livello di produttivit
del lavoro influiscono invece gli investimenti in r&s e la presenza di aziende
multinazionali nel sistema produttivo locale.
Le regioni caratterizzate da una forte specializzazione nei settori Made in
Italy registrano livelli di ricchezza e di produttivit del lavoro pi bassi. Il
contributo negativo apportato dalla composizione settoriale pu dipendere
dal fatto che i settori Made in Italy sono settori tradizionali che, sebbene costituiscano una possibile fonte di vantaggio comparato per certe regioni, sono
tradizionalmente meno produttivi rispetto ad altri.
Rimane da sottolineare, infine, il contributo positivo generato dal capitale umano sulla ricchezza regionale e delle infrastrutture sulla produttivit
del lavoro, coerentemente con la letteratura di riferimento. La disoccupazione impoverisce la popolazione di una regione e limita le possibilit di spesa
creando un circolo vizioso di perdita di ricchezza regionale.
6.
ampiamente dimostrato come la valutazione di un intervento pubblico sia unoperazione complessa, onerosa e ricca di problemi metodologici a
causa delloggettiva difficolt nello stabilire il nesso causale tra lintervento
pubblico e gli effetti diretti e indiretti eventualmente generati, e a causa della
mancanza e disponibilit di dati. Forse, proprio per questi motivi, le analisi
in proposito e le conclusioni cui sono arrivati i pi recenti studi di carattere quantitativo non sono concordi. inoltre evidente che le tecniche e gli
esercizi proposti finora riguardano, quasi esclusivamente, i cosiddetti effetti
diretti, definiti in base al raggiungimento o meno dellobiettivo dichiarato dal
policy maker. Per contro mai, al meglio della nostra conoscenza, sono stati effettuati studi, ancorch esplorativi, in merito agli effetti indiretti generati
dalle interazioni tra le diverse politiche erogate.
Con il presente studio si voluto esplorare queste relazioni e in particolare linterazione di due tra le fondamentali politiche industriali erogate in
Italia: le politiche allinnovazione e le politiche allinternazionalizzazione.
La competitivit internazionale e la capacit innovativa di un territorio
rappresentano due degli obiettivi fondamentali della politica economica. Gli
interventi a sostegno in tal senso hanno, infatti, assunto negli ultimi venti anni
173
174
appendice
Tab. A.1. Risultati delle stime, modello per dati panel a effetti fissi
Modello 1: pil per abitante
Coeff.
Std.
Error
95% Intervallo
di confidenza
Coeff
Std.
Error
95% Intervallo
di confidenza
Capitale umanot1
Disoccupazionet1
Made in Italy
Infrastrutturet1
Nord Est
Nord ovest
Centro
ide in uscitat1
ide in entratat1
Exportt1
0,151***
0,041***
0,034
0,014
0,084 0,219
0,070 0,013
0,070
0,099*
0,119
0,050
0,168
0,001
0,307
0,199
0,001***
0,000
0,000
0,001
0,001
0,001
0,001
0,002
0,078***
0,041**
0,071***
0,022
0,020
0,023
0,036
0,002
0,024
0,122
0,081
0,117
0,023
0,121*
0,061
0,076
0,070
0,082
0,175
0,018
0,103
0,128
0,260
0,225
Addetti in r&st2
Brevettit1
0,071***
0,011
0,022
0,008
0,027
0,005
0,116
0,028
0,146*
0,007
0,078
0,029
0,302
0,066
0,008
0,051
0,004
Politiche innovazionet2 0,000
Politiche internaziona- 0,000
0,009
lizzazionet1
Altre politichet1
0,008*
0,005
Interazionet
0,008*
0,006
Costante
3,208*** 0,151
R2 within =0,898
between =0,376
overall =0,378
0,007
0,019
0,008
0,018
0,015
0,046
0,013
0,033
0,041
0,111
0,010
0,019
0,018 0,001
0,003 0,020
2,909 3,507
sigma_u=0,192
sigma_e =0,008
rho
=0,998
0,028*
0,017
0,038*
0,020
2,697*** 0,528
R2 within =0,336
between =0,066
overall =0,068
0,062
0,005
0,002
0,079
1,648
3,747
sigma_u =0,206
sigma_e =0,028
rho
=0,981
175
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Capitale umanot1
1
Disoccupazionet1
0,84
Made in Italy
0,78
Infrastrutturet1
0,74
Nord Est
0,08
Nord ovest
0,03
Centro
0,15
ide in uscitat1
0,76
ide in entratat1
0,77
0,80
Exportt1
Addetti in r&st2
0,46
Brevettit1
0,81
Politiche innovazionet2
0,75
Politiche internazionalizzazionet1 0,55
Altre politichet1
0,65
1
0,51
0,64
0,19
0,21
0,00
0,34
0,35
0,45
0,04
0,40
0,42
0,16
0,89
1
0,45
0,28
0,13
0,22
0,81
0,88
0,88
0,41
0,78
0,70
0,68
0,37
1
0,01
0,15
0,01
0,59
0,50
0,61
0,35
0,64
0,57
0,50
0,46
1
0,25
0,25
0,39
0,40
0,34
0,24
0,34
0,16
0,36
0,20
1
0,25
0,21
0,16
0,11
0,31
0,24
0,27
0,31
0,19
1
0,20
0,22
0,14
0,32
0,17
0,13
0,12
0,19
1
0,97
0,95
0,77
0,94
0,80
0,81
0,16
1
0,95
0,72
0,93
0,82
0,81
0,18
1
0,69
0,91
0,81
0,76
0,28
10
1
0,74
0,61
0,63
0,12
11
1
0,85
0,80
0,21
12
1
0,73
0,21
13
1
0,02
14
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