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Luglio 1830: rivoluzione in Francia

A capo dei moti del '20 vi furono alcune forze liberali sparse qua e là, in paesi dove la borghesia ancora non era molto
evoluta, così che i vari tumulti vennero repressi con non troppa difficoltà.
In Francia viceversa la borghesia era molto più stabile, e la situazione politica più avanzata. Alla morte di Luigi XVIII
salì al trono Carlo X, suo fratello, risoluto a voler ristabilire l'Ancien Régime. Nonostante la paura di un ritorno alla
democrazia giacobina o alla mascherata dittatura napoleonica, i francesi iniziavano a vedere re Carlo sempre peggio.
Infatti i liberali si riunivano in diverse società segrete, diffondendo il malcontento anche fra il popolo, a quel punto fu
un susseguirsi di eventi:
• Inizi di Luglio: dopo il tentato scioglimento della camera da parte di Carlo X, si tennero le elezioni che
elargirono all'opposizione liberale una maggioranza notevole.
• 26 Luglio: Carlo X tenta una sorta di colpo di stato, emanando le così dette “Ordinanze di Saint-Cloud”
(chiamate così perché varate nel castello di Saint-Cloud), in cui:
• Era soppressa la libertà di stampa.
• Si disfaceva la camera dei deputati, per la seconda volta nell'arco di pochissimo tempo.
• Veniva modificata la legge elettorale.
• Furono nominati come consiglieri di stato alcuni affermati esponenti del partito monarchico (ultras).
• 27 Luglio: tutto questo infiammò i parigini, iniziarono allora diversi scontri fra i rivoluzionari e la polizia.
Intanto anche diversi studenti alzarono delle barricate e, a sera, i soldati cominciarono a sparare sulla folla, si
contarono allora i primi morti.
• 28 Luglio: inizia la Rivoluzione.
Gli insorti svuotano le armerie,
fino a conquistare l'Hotel de
Ville, piantando il tricolore sul
tetto con il popolo in preda
all'emozione. L'edificio e il
gesto erano infatti di un
altissimo valore simbolico, e
venne preso e perso più volte.
Nel frattempo i deputati liberali
cercavano una soluzione che
includesse un compromesso.

• 29 Luglio: dopo i tanti combattimenti, finalmente, i parigini insorti vinsero.


• 30 Luglio: Carlo X è costretto ad abdicare, non ha più via d'uscita.
• 31 Luglio: il marchese La Fayette propone come nuovo sovrano Luigi Filippo d'Orlèans, ben accettato dalla
borghesia in quanto risultava essere finalmente il re dei francesi e non più solo di Francia.

A questo punto, nonostante al potere ci fosse ancora un sovrano, le cose erano cambiate. Infatti Filippo d'Orlèans non
diventò re per diritto divino o chissà che altro, ma fu un re scelto dal parlamento. Questa nuova monarchia si può
considerare “borghese”, sparì anche ogni tipo di cerimoniale. Il governo restò bicamerale e costituzionale, ma ci furono
alcune modificazioni:
I. Alla bandiera dei Borbone venne sostituito il tricolore, e la libertà di stampa fu tutelata.
II. Il cattolicesimo passò dall'essere “religione di stato” a religione della maggioranza francese.
III. Ora anche il parlamento aveva il diritto di proporre leggi (prima solo il re poteva), e vennero aboliti i seggi
ereditari.
Non era però tutto rose e fiori, infatti il nuovo governo dimenticava progressivamente i bisogni popolari, ad esempio
ogni idea di passare al suffragio universale venne abbandonata, si limitò ad estendere il corpo elettorale da 90mila a
180mila persone. Il liberalismo che aveva caratterizzato la Francia negli anni '20 stava diventando sempre più ottusa e
formale, aveva una politica decisamente incentrata sul mondo finanziario e poco capace di occuparsi delle varie tensioni
sociali del tempo.

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