Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
INDICE
Introduzione
1. Il workshop
2. Le performance
10
11
Improvvisazione e danza
17
17
18
22
25
27
29
31
33
34
35
Rapporto pubblico-performer
37
1. Neuroni specchio
2. Gli specchi di Turner
Liminalit, liminale e liminoide
Il flusso
3. La danza come forma di comunicazione non-verbale
4. Conclusioni sullimprovvisazione
37
43
45
47
49
51
Larte di scegliere
55
56
58
62
64
Considerazioni conclusive
65
Appendice
73
Bibliografia
81
INTRODUZIONE
Capitolo primo
1. Il workshop
10
2. Le performance
11
12
13
14
15
16
Capitolo secondo
IMPROVVISAZIONE E DANZA
17
Anni 60 e 70
Il termine Post-modern Dance stato coniato da Yvonne Rainer negli
anni 60 per indicare una nuova corrente, distinta dalla Modern
Dance, che propose un diverso modo di concepire il corpo e cambi la
figura del coreografo e del danzatore nella direzione di una struttura
democratica ed egualitaria anzich gerarchica; nelle compagnie
classiche e moderne, infatti, vigeva una rigida divisione dei ruoli: dal
corpo di ballo ai solisti fino al coreografo. Per questa corrente
nascente limprovvisazione viene a delinearsi come uno dei mezzi
performativi pi utilizzati. La Rainer insieme a Steve Paxton, Trisha
Brown, David Gordon, Simone Forti e Debora Hay fond il collettivo
del Judson Dance Theatre a New York, in collaborazione con lallievo
di John Cage, il compositore Robert Dunn.
La Post-modern Dance mette lenfasi sui concetti di libert,
abbondanza e comunit. Limprovvisazione era considerata un mezzo
per incorporare tali valori, non solo in danza, ma anche in altre forme
darte, fu infatti ispirata dai movimenti davanguardia contemporanei,
che misero in discussione le regole tradizionali proponendo unarte
alla portata di tutti, espressivamente libera e libera di esprimersi. La
danza in molti casi usc dai luoghi canonicamente pensati per essa, i
danzatori decisero di invadere spazi aperti, citt, gallerie darte, strade
e metropolitane.
18
A differenza dei metodi basati sulla scelta casuale, sulla chance, che
pongono lelemento decisionale al di fuori dal s (come per esempio
per Cunningham e Cage), limprovvisazione sembr essere un modo
per attingere al profondo, attivando la creativit personale di ogni
singolo individuo. Iniziarono cos a diffondersi eventi e spettacoli,
rimane famoso il Concerto#14 del Judson Dance Theatre nellAprile
del 1964, che includeva oltre che un pezzo di gruppo anche i soli dei
singoli danzatori, tra i quali Some thoughts on Improvisation di
Yvonne Rainer che conteneva la lettura di un saggio che essa stessa
aveva scritto sul metodo improvvisativo. Questa prima fase della
post-modern dance una delle stagioni pi fertili e innovative della
storia della danza contemporanea.5
Sempre negli stessi anni anche un gruppo femminista si afferma, le
4 Pontremoli, A., La danza, Storia, teoria, estetica nel Novecento, Roma-Bari,
Editori Laterza, 2004 p 118
5 Ibidem p 117
19
20
21
22
23
24
25
ibidem p 118
26
tuttavia propizio. 11
Affordance
11 ibidem
12 ibidem
27
28
Il tempo dellimprovvisazione
29
Il jazzista
30
Limite
31
32
Ascolto
33
Accettare
34
Errore
35
36
Capitolo terzo
RAPPORTO PUBBLICO-PERFORMER
Dance is a spatial extension of the body that reaches out and touches other
bodies,
just as a voice is a aural extension15
Ivar Hagendoorn
1. Neuroni Specchio
La danza unestensione spaziale del corpo che si estende verso lesterno e tocca
gli altri corpi, proprio come la voce unestensione uditiva. op cit in S. Blackeslee,
M. Blakeslee, The body has a mind of its own, New York, Random House Trade
Paperback Edition, 2008.
37
Cappelletto, C., Neuroestetica. Larte del cervello, Milano, Laterza ,2010, p 127
38
17
Ibidem 129
18
Ibidem p131
19
39
21
Ibidem p 132
40
22
Ibidem p 134
23
Ibidem p135
41
Ibidem p137
25
Ibidem p 139
42
26
Ibidem p 140
27
Ibidem p 143
43
29
44
per affermare un fatto reale: per esempio il modo di fossi nella frase se io
fossi te. Rito, carnevale, festa, teatro e generi performativi analoghi
possiedono chiaramente molti di questi attributi. 30
31
Ibidem p 61
45
Ibidem p 87
46
il flusso
47
35
48
49
50
4. Conclusioni sullimprovvisazione
51
52
D una sorta di brivido vedere come questo decide cosa fare momento
dopo momento, la domanda che viene spontanea al pubblico cosa
far ora?...e ora?.
Rispetto alla teoria di Turner limprovvisazione in danza si propone
come un fenomeno liminoide, mettendo al modo congiuntivo la scelta
del performer e dunque questo rappresenta allindicativo il dramma
sociale legato alla scelta.
Considerando che la danza contemporanea ha trovato diverse
tecniche, strategie e metodi per mettere il danzatore in condizione di
sapere cosa deve fare e come lo deve fare passo dopo passo, mi
sembra quindi che essa proponga una soluzione piuttosto chiara,
configurandosi come terza fase dei drammi sociali, cio quella
compensativa, daltronde lo stesso Turner definisce questa come la
fase da cui il teatro stesso nasce.
53
54
Capitolo quarto
LARTE DI SCEGLIERE
Vedo limprovvisazione come un approccio alla danza che mette a fuoco quel
momento di passaggio dal non conosciuto al conosciuto. Le situazioni che si
vengono a creare nellimprovvisazione cambiano continuamente a vari
livelli. Uno stato di precariet che pu diventare molto creativo. Allinterno
di esso possiamo infatti fare delle scelte che trasformano il caos in azioni
con una forma e un senso compiuto, sempre partendo dallinterazione con
gli altri, con il pubblico, cogliendo limprevisto per agire allinterno di esso.
Certini A., Opinioni a confronto sul tema dellimprovvisazione, in
Shoptalk, Company Blu, 2003
55
37
ibidem p 9
56
ibidem p 63
57
39
ibidem p 67
58
40
ibidem p 109
59
Lidea di scelta si radicalizza: ogni aspetto della propria vita diventa una
questione di decisioni da prendere con cura, in modo da avvicinarsi
quanto pi allidea di felicit e di realizzazione di s proposto dalla
societ. [...]. Tutti noi siamo invitati a comportarci come aziende: fare un
piano per gli obiettivi della nostra vita, compiere investimenti a lungo
termine, essere flessibili, riorganizzare limpresa della nostra esistenza e
rischiare il dovuto in modo da incrementare gli utili.41
Al giorno doggi per sembra che anche semplici scelte, come quale
detersivo comprare, ci mettano di fronte a una crescente incapacit di
scegliere. Nellindecisione la tendenza comprare la cosa pi
pubblicizzata, oppure prendersi del tempo per valutare accuratamente
tutte le possibilit che vengono offerte.
Nella vita privata sembra evidente la stessa forma di paralisi, che porta
alla ricerca di un consiglio di esperti per poter prendere le proprie
decisioni. Figure professionali come coach, motivatori e consulenti in
ogni settore ne sono sintomo. Questo sembra confermato anche
dallaumento spropositato di vendite di libri di autoaiuto e di riviste
pronte a dare consigli su come migliorare ogni settore della propria
41
60
42
ibidem p 45
61
62
43
63
Il mondo del lavoro pare essersi accorto che questo spazio aperto
dallimprovvisazione permette di allenare le proprie capacit di scelta.
Come Bauman e Salecl hanno entrambi dimostrato, il problema legato
al prendere decisioni un problema che riguarda la nostra epoca, di
conseguenza siamo tutti coinvolti. Esistono figure professionali che
fanno della scelta il proprio mestiere e che per questa ragione hanno
un grande di carico di responsabilit. In questi settori del lavoro, da
qualche anno a questa parte, limprovvisazione richiesta nel percorso
di formazione, infatti stata notata la possibilit di sviluppare
attraverso di essa le proprie capacit di problem solving, decision
making, team building, leadership e mind mapping. Proprio questa
terminologia sembra avvalorare lidea della Salecl e di Bauman su
uneccessiva interiorizzazione delle leggi che regolano il mercato e
limpresa: allimprovvisazione, in questo campo, sono state tolte le
terminologie usate dagli artisti e tradotte in termini fruibili al settore
manageriale.
64
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Conclusioni sullimprovvisazione
65
66
Credo che questa reazione sia comprensibile alla luce del fatto che
limprovvisazione non molto conosciuta in Italia, anche se
largamente praticata, essa assume dunque unaura magica per chi
abituato a vedere solo coreografie e a pensare che i danzatori
procedano nel loro lavoro solo in quella direzione.
Mi sembra per imprescindibile che ci che tiene alto linteresse
del pubblico sia osservare il performer interagire con lo spazio, col
suono, con gli altri danzatori, o con il pubblico stesso, creando
passo passo. D una sorta di brivido vedere come questo decide
cosa fare momento dopo momento, la domanda che viene
spontanea al pubblico cosa far ora?...e ora?.
Rispetto alla teoria di Turner limprovvisazione in danza si propone
come un fenomeno liminoide, mettendo al modo congiuntivo la
scelta del performer e dunque questo rappresenta allindicativo il
dramma sociale legato alla scelta.
Considerando che la danza contemporanea ha trovato diverse
tecniche, strategie e metodi per mettere il danzatore in condizione
di sapere cosa deve fare e come lo deve fare passo dopo passo, mi
sembra quindi che essa proponga una soluzione piuttosto chiara,
configurandosi come terza fase dei drammi sociali, cio quella
compensativa, daltronde lo stesso Turner definisce questa come la
fase da cui il teatro stesso nasce.
67
68
Il mondo del lavoro pare essersi accorto che questo spazio aperto
dallimprovvisazione permette di allenare le proprie capacit di
scelta.
Come Bauman e Salecl hanno entrambi dimostrato, il problema
legato al prendere decisioni un problema che riguarda la nostra
epoca, di conseguenza siamo tutti coinvolti. Esistono figure
professionali che fanno della scelta il proprio mestiere e che per
questa ragione hanno un grande di carico di responsabilit. In
questi settori del lavoro, da qualche anno a questa parte,
limprovvisazione richiesta nel percorso di formazione, infatti
stata notata la possibilit di sviluppare attraverso di essa le proprie
capacit di problem solving, decision making, team building,
69
70
71
72
APPENDICE
73
74
75
76
77
INFO:
State assistendo ad una performance di
improvvisazione che fa parte di un progetto
dellUniversit di Siena legato alla danza.
Stat
impro
dell
Per comp
alcune sem
Se non
1) Ti piaciuto
si
no
non so
si
2) Cosa ti piaciuto?
2) Cosa ti pi
3) Cosa NON t
4) Che cosa ti
(Descrivi bre
5) Abbiamo quasi finito! Come ultimo sforzo descrivi con 3 aggettivi ci che ha visto
5) Abbiamo qu
Dacci qualche i
Et:.........................................................................
Et:..................
Occupazione:..........................................................
Occupazione:..
GRAZIE !
78
INFO:
State assistendo ad una performance che fa
parte di un progetto delluniversit di Siena
legato alla danza.
Per completare il lavoro avremmo bisogno delle vostre risposte ad
alcune semplici domande su quello a cui state assistendo.
State
parte
Per com
alcune s
si
no
Se no
1) Ti piaciu
non so
si
2) Cosa ti piaciuto?
2) Cosa ti
3) Cosa NON
4) Che cosa
(Descrivi b
5) Di che tip
A COR
B IMPR
6) Abbiamo quasi finito! Come ultimo sforzo descrivi con 3 aggettivi ci che ha visto
6) Abbiamo
Dacci qualch
Et:
Et:
Occupazione:
Occupazione
GRAZIE !
79
80
Bibliografia
Bauman Z.,
1999, La societ dell'incertezza, Bologna, Il Mulino
2010, La solitudine del cittadino Globale, Milano, Feltrinelli
Cappelletto, C.,
2009, Neuroestetica. Larte del cervello, Bari-Roma, Gius. Laterza
& Figli S.p.a.
Company Blu,
2003, Shoptalk, opinioni a confronto sul tema dellimprovvisazione,
Sesto Fiorentino.
2004, Shoptalk 2, indagini sullimprovvisazione nella danza
contemporanea, Sesto Fiorentino.
2005, Shoptalk 3, indagini sullimprovvisazione nella danza
contemporanea, Sesto Fiorentino.
2006-2007, Shoptalk 4, indagini sullimprovvisazione e la ricerca
coreografica nella danza contemporanea, Sesto Fiorentino.
Craighero, L.,
2010, Neuroni specchio, Bologna, Il Mulino.
81
Desmond J. C.,
1997, Meaning in motion, New cultural studies of dance, Durham
and London, Duke University Press.
Galimberti U.,
2002, Il corpo, Milano, Feltrinelli
Hanna J. L.,
1987, To dance is human, A theory of nonverbal comunication,
Chicago and London, The University of Chicago Press.
1983, The audience performer connection, emotion and metaphor in
dance society, Austin, University of Texas Press.
Lepecki, A.,
2004, Of the presence of the body, Middletown, Wesleyan
University Press
Pontremoli, A.,
2004, La danza, Storia, teoria, estetica nel Novecento, Roma-Bari,
Editori Laterza.
82
Salecl R.,
2010, La tirannia della scelta, Roma-Bari, Laterza & Figli Spa.
Schechner, R.,
1999, Magnitudini della performance, Roma, Bulzoni Editore.
Sparti D.,
2005, Suoni inauditi, L'improvvisazione nel jazz e nella vita
quotidiana, Bologna, Il Mulino.
Thomas, H.,
2003, The body, dance and cultural theory, New York, Pelgrave
Macmillan.
Turner, V.,
1986, Dal rito al teatro, Bologna, Il Mulino.
1993, Antropologia della performance, Bologna, Il Mulino.
Williams D.,
2004, Anthropology and the Dance, Ten lectures, Urbana and
Chicago, University of Illinois Press
83