Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
sommario a pagina 3
Anno XIII - N. 3 Settembre/Ottobre 2005 - 5 euro
Reg. Trib. Cremona n. 355 12.4.2000
Sped. A.P. D.L. 353/2003
(con. in L. 27/02/2004 n46) art. 1 c.1 DCB-CR
Occorre
lalterntiva,
non una svolta
moderata
Le condizioni
per un mondo
multipolare
di Fosco Giannini
di Samir Amin
segue a pag. 2
segue a pag.5
Editoriale
Certo, tali posizioni del centro sinistra, le cui vele forse troppo ottimisticamente ci si era illusi avessero recepito il forte vento dei movimenti,
e che rispetto a ci avesse cos significativamente spostato la propria barra sino al punto da permettere ai comunisti di stringere a
priori un accordo di governo, certo
tali posizioni non possono derivare
solo dallesito delle primarie, ed
possibile che le difficolt sempre
pi serie degli Usa possano aver
contribuito allo spostamento moderato dellasse Fassino-Rutelli.
La corazzata imperialista americana, in effetti, non naviga in acque
tranquille. Nonostante le atrocit
commesse a Falluja, le truppe di occupazione non riescono a piegare
la Resistenza del popolo iracheno;
in Afghanistan la situazione non
affatto pacificata e il fallimento
dellAlca, congiuntamente al nuovo
protagonismo dei popoli e degli
Stati dellAmerica Latina, Cuba e
Venezuela in testa, stanno aprendo
una nuova e positiva stagione per
lintero continente latino-americano, che confligge con gli interessi
nord-americani. Si accentua, inoltre, la grave crisi economica Usa, segnata da un altissimo debito estero
e dal profilarsi sempre pi minaccioso di un antagonista, economico,
politico e militare, come la Cina
Una serie concatenata di contraddizioni e difficolt che spingono
Bush non solo ad accelerare di
nuovo ( pur di fronte alla verticale
caduta di consensi del popolo americano, alla contrariet di settori ormai vasti del Partito democratico e
alle riserve di teste duovo come
Kissinger, che da tempo si chiedono
se la via della guerra infinita non
porter, infine, gli Usa alla rovina )
sul keynesismo di guerra e,
conseguentemente, a intraprendere la strada concreta del conflitto
bellico e dellintervento destabilizzante ( come dimostrano le minacce veementi alla Siria e allIran: ma
anche a Cuba e al Venezuela di
Chavez). Ma, e questo il punto politico relativo alla situazione ita-
Editoriale
SOMMARIO
Fiaccole e bombe atomiche
N. Ginatempo
Allarme NATO!
11
M. Dinucci
19
V. Giacch
25
M. Zipponi
27
A. Martini
Diritti
31
La Stanza dellArte
46
52
G. Chiarante
55
Congresso di Atene:
documento di Essere Comunisti
Internazionale
58
Germania-Europa/Dibattito
70
Cultura
85
P.Paolo Pasolini (V. Magnani) Sergio Endrigo (G. Lucini) Cinema/La Caduta (G. Livio e A. Petrini)
Recensioni
93
Editoriale
cusso e proposto.
Da tempo andiamo dicendo, dalla
stessa fase del VI Congresso del Prc,
che sarebbe stato essenziale costruire e popolarizzare un programma
per lalternativa, che mettesse al centro, innanzitutto, il no alla guerra (
un no assoluto, anche per un conflitto armato ammesso dall Onu)
e un s a una nuova politica economica, che facesse almeno un po
male ai padroni e mettesse al centro
gli interessi delle classi subalterne.
Da tempo andiamo dicendo che
tale programma andava costruito assieme alle forze della sinistra dalternativa e assieme ai movimenti,
che decisivo era costruire, sul campo, nelle lotte sociali la sinistra dalternativa.
Crediamo di poter dire, oggi con
pi consapevolezza di ieri, che la
scelta di dedicarsi troppo presto allaccordo, pressoch aprogramma tico, di governo non solo non ha pagato, ma ha, invece, creato problemi sia al Prc, sia alla sinistra dalternativa che ai movimenti, contribuendo anche al costituirsi della difficile fase attuale.
Il programma, da noi rivendicato,
non era riducibile alla facile retorica dei paletti: esso sarebbe stato,
nella fase di costruzione, un collante non lunico - per la messa in
campo della sinistra dalternativa;
Mondo Multipolare
pu portare al potere blocchi egemonici differenti, fondati su compromessi fra gli interessi sociali di
cui si riconoscono la diversit. In tal
caso allora lo Stato ritrova un proprio largo margine di manovra.
Va pure aggiunto che esistono interessi nazionali il cui riconoscimento legittima la costruzione di un
ordine mondiale policentrico.
Senza dubbio tali interessi nazionali vengono frequentemente invocati dai poteri al fine di giustificare le proprie particolari opzioni.
Senza dubbio anche gli analisti di
geopolitica hanno qualche volta
la tendenza a irrigidire questi interessi come fattori invariabili ereditati dalla geografia e dalla storia.
Questi interessi tuttavia esistono, e
hanno la loro parte nel determinare
la geometria delle alleanze e dei
conflitti internazionali, allargando
e limitando al tempo stesso i margini di manovra degli Stati.
2. I vecchi sistemi mondiali sono
quasi sempre stati multipolari, anche se tale multipolarit non mai
stata, sino ad ora, veramente generale. Legemonia sempre stata perci pi un obiettivo coltivato dalle
potenze che una realt di fatto, e
quando esistita essa sempre stata
solo relativa e provvisoria. I protagonisti del mondo multipolare del
XIX secolo (prolungatosi sino al
1945) non sono stati altro che le
potenze dellepoca.
Il mondo multipolare inaugurato
dalla rivoluzione russa, e poi in
parte imposto dai movimenti di liberazione dellAsia e dellAfrica, era
di altra natura. Il periodo di
Bandoung (1955-1975) ha su questo piano permesso ai paesi asiatici
e africani di impegnarsi nelle nuove
vie di modelli di sviluppo autocentrati e di sganciamento, costringendo il sistema imperialista dominante ad adeguarsi a quelle nuove
esigenze dei popoli del Sud.
3. La pagina del dopoguerra (19451990) stata voltata. Nel momento
attuale si dispiega il progetto impe-
Stampa:
Tip. Fantigrafica Srl Cremona
Chiuso in Tipografia:
16 novembre 2005
Abbonamenti:
annuale ordinario
25 euro
annuale ordinario posta prioritaria
45 euro
annuale estero posta prioritaria
60 euro
annuale sostenitore (posta prior.)
80 euro
Effettuare il versamento sul conto corrente
Postale n. 14176226
Intestato a lernesto
Via del Sale 19 26100 Cremona
www.lernesto.it
5
Mondo Multipolare
multipolare rimarranno estremamente vulnerabili. Poich il progetto degli Stati Uniti smisurato,
esso senza dubbio destinato a fallire, ma sicuramente a un prezzo
umano terribile.
Lautentico mondo multipolare
non diventer una realt finch non
saranno soddisfatte le quattro seguenti condizioni:
1. che lEuropa abbia davvero fatto
dei passi avanti sulla via di unaltra
Europa sociale (e dunque impegnata nella lunga transizione al socialismo mondiale), e che essa abbia dato lavvio al proprio sganciamento rispetto al proprio passato e
presente imperialista;
2. che in Cina la via del socialismo
di mercato si affermi e prevalga
sulle tendenze che puntano alla costruzione di un capitalismo nazionale, impossibile da stabilizzare
poich esso escluderebbe le maggioranze operaie e contadine;
3. che i paesi del Sud (popoli e Stati)
siano giunti alla ricostruzione di un
fronte comune, condizione a sua
volta affinch dei margini di manovra permettano alle classi popolari
non solo dimporre delle concessioni a proprio favore, ma anche di
trasformare la natura dei poteri in
atto, sostituendo ai blocchi dominanti di borghesia compradora dei
blocchi nazionali, popolari e democratici;
4. che sul piano della riorganizzazione del diritto nazionale e internazionale si sia proceduto nella direzione di regole capaci di conciliare il rispetto delle sovranit nazionali (progredendo dalla sovranit degli Stati a quella dei popoli)
con quello di tutti i diritti individuali e collettivi, politici e sociali.
Fiaccole
e bombe atomiche
Il movimento
per la pace
e la Politika
di Nella Ginatempo
10
P.S.
E' scandaloso! Mentre il governo taglia del 50% il fondo sociale , si trovano nella stessa Finanziaria 105 milioni di euro per 27 fregate da guerra! Dir a mio figlio che i soldi che
servivano per il suo insegnante di sostegno, per la fisioterapista, per i
suoi plantari, per l'assistenza domiciliare ecc.., sono andati a finire per
costruire navi da guerra che bombarderanno altri figli di altre madri
e padri!
1/11/2005
Allarme NATO!
di Manlio Dinucci
CAMP DARBY
Camp Darby, la base logistica dellesercito statunitense situata tra
Pisa e Livorno, potrebbe essere raddoppiata. Plenipotenziari statunitensi stanno infatti conducendo col-
11
12
LA MADDALENA
SARDEGNA
E A LT R E B A S I I N
Anche la base de La Maddalena, finita la guerra fredda, divenuta ancora pi importante nella strategia
statunitense: alla sua funzione di
base di appoggio per i sottomarini
armati di missili a testata nucleare si
aggiunta quella di base di appoggio delle operazioni belliche in
Medio Oriente e nei Balcani. Nelle
due guerre contro lIraq e in quella
contro la Jugoslavia, i sottomarini riforniti e assistiti da questa base
hanno attaccato gli obiettivi dal
Mediterraneo, usando missili da
crociera Tomahawk a testata convenzionale (non nucleare) con gittata di oltre 1.100 km. E, dato che la
strategia statunitense prevede altre
guerre, la base de La Maddalena
deve ora essere ampliata e potenziata.
Rientra in tale quadro la sostitu-
La popolazione sarda
costretta a vivere
in una sorta di grande
base militare e subirne
le conseguenze. Tutto ci
violando le stesse leggi italiane
ligoni missilistici. E, come se non bastasse, da Capo Teulada (Cagliari) a
Capo Frasca (Oristano), vengono
usati circa 100 km di costa e oltre
7mila ettari di terreno (pi altri
70mila di zona off-limits) quale
poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta
e di altre forze della Nato. Si aggiungono a questi altri impianti in
uso alle forze armate italiane.
La popolazione sarda quindi costretta a vivere in una sorta di grande base militare e subirne le conseguenze. Tutto ci violando le stesse
leggi italiane. Ad esempio, il decreto legislativo n. 230 del 17 marzo
1995 stabilisce che, riguardo ai rischi derivanti da eventi accidentali
in navi a propulsione nucleare in
aree portuali (art. 115), le informazioni devono essere fornite alle
popolazioni senza che le stesse ne
debbano fare richiesta e devono es-
13
LE
B A S I N AVA L I D I
TA R A N T O
14
LE
ARMI NUCLEARI
USA
IN
I TA L I A
Secondo il rapporto U.S. Nuclear
Weapons in Euro p e, pubblicato dal
Natural Resources Defense Council, gli
Stati uniti mantengono 480 bombe
nucleari in otto basi aeree in sei
paesi europei della Nato: 150 in tre
basi tedesche; 110 in una base inglese; 90 in due basi italiane e altrettante in una turca; 20 rispettivamente in una base belga e in una
olandese.
Delle 90 bombe nucleari schierate
in Italia, 50 si trovano ad Aviano e
40 a Ghedi Torre (Brescia). Sono
bombe tattiche B-61 in tre versioni,
la cui potenza va da 45 a 170 kiloton
(una potenza equivalente a 170 mila
tonnellate di tritolo, 13 volte maggiore di quella della bomba di
Hiroshima).
Le bombe sono tenute in speciali
hangar insieme ai caccia pronti per
lattacco nucleare: F-15 e F-16 statunitensi, che dispongono complessivamente di 300 bombe (ciascun aereo ne pu portare da 2 a 5);
F-16 e Tornado dei paesi europei
della Nato, che hanno a disposizione complessivamente 180
bombe. Tra questi, i Tornado italiani che sono armati con 40 bombe
nucleari (quelle tenute a Ghedi
Torre).
Lo spiegamento delle armi nucleari
statunitensi in Italia e altri paesi europei regolato da una serie di accordi segreti, che i governi europei
non hanno mai sottosto ai rispettivi
parlamenti. Quello che regola lo
schieramento delle armi nucleari
Usa in Italia lo Stone Ax, il piano
segreto di cui parla William Arkin
LA
USA
IN
E U R O PA
15
I comunisti
e la lotta contro
le basi militari
in Sardegna
di Antonello Licheni
Presidente Gruppo Prc Consiglio Regionale Sardegna
n Sardegna la lotta contro le basi militari si intreccia con la storia dei comunisti e affonda le sue radici nelle
lotte sociali immediatamente successive alla liberazione dal nazifascismo. Nellisola, anche grazie al
ruolo storico svolto dal Pci, la lotta
contro le basi militari stata sin dal
principio lotta di pace ma al contempo lotta per lo sviluppo e la rinascita economico-sociale, mobilitazione in difesa dellambiente ed
insieme battaglia di riscatto civile di
un popolo. Credo sia giusto affrontare il tema delle servit militari a
partire da queste considerazioni
perch giusto ricordare che la nostra terra ha dato i natali non solo
ad Antonio Gramsci ed Enrico
Berlinguer, ma anche ad altri due
grandi comunisti di caratura internazionale come Velio Spano e
Renzo Laconi. Ricordarli non solo
un esercizio retorico, una formalit
liturgica, ma un atto di riconoscimento doveroso perch proprio
Spano e Laconi ebbero un ruolo
centrale nel suscitare e dirigere
quelle lotte.
Tutti oramai sanno che la Sardegna
stata individuata sin dai primi anni
cinquanta come punto nevralgico del sistema politico militare di
alleanza atlantica creato dagli Stati
Uniti dAmerica e che le installazioni logistico operative delle basi
sono il risultato di accordi segreti tra
16
mento della presenza di basi nel nostro territorio, ha invece determinato un processo di ulteriore ampliamento delle installazioni esistenti. Anche nel nuovo scenario
post-guerra fredda il governo americano ha preteso di imporre alla
Sardegna il ruolo di pedina chiave
della politica espansionistica dellimperialismo Usa. Oggi in ballo
non c pi la necessit di fronteggiare il pericolo comunista ma
quello di controllare i giacimenti e
i sistemi di trasporto delle risorse
energetiche tra il Mediterraneo e il
Medio Oriente.
Cos, come allora la guerra fredda
venne presentata come una battaglia tra il bene e il male significativamente esemplificata dal fronteggiarsi di democrazia e barbarie comunista - allo stesso modo oggi la
necessit di controllare il
Mediterraneo giustificata con la
necessit di contenere il terrorismo
di matrice islamica ed esportare la
democrazia nei paesi del Vicino e
Medio Oriente. In un caso come
nellaltro la dissimulazione nasconde una ben pi prosaica volont di imporre la supremazia economica, politica e militare degli
Usa. In un caso come nellaltro la
lotta contro le basi in Sardegna lotta contro limperialismo.
Al di l della mera analisi, il dato politico dice che - dopo anni di disinteresse delle principali forze politiche e delle istituzioni, anni in cui il
movimento contro le basi era limitato a pochi gruppi di militanti - oggi
la questione della dismissione delle
servit militari ha varcato la soglia
delle forze storiche della sinistra radicale, coinvolgendo lintero popolo sardo a tutti i suoi livelli, compresi i massimi vertici del Consiglio
Regionale e della Presidenza della
Giunta.
Il doppio binario della mobilitazione di massa e delloffensiva istituzionale - il fatto che tra questi due
livelli si attivato un canale di comunicazione e sponda costituisce
la vera novit di questa fase, novit
che pu finalmente portarci ad ottenere risultati significativi. Oggi la
17
18
lambiente.
Il tema della pace e della questione
militare un banco di prova fondamentale dellUnione. Il centro sinistra deve dare risposte chiare. Dobbiamo lavorare a un programma
che sia esplicito su questo aspetto.
Dobbiamo battere Berlusconi ma
dobbiamo anche sconfiggere le politiche delle destre. Nello specifico
le politiche di guerra.
Note
1 Su tutto questo rimando allo studio ec-
cellente ed approfondito curato da Antonello Mattone, Velio Spano, vita di un rivo luzionario di professione, Ed. della Torre
Sassari 1978 e allaltrettanto eccellente
Renzo Laconi, unidea di Sardegna, AIPSA
Ed. Cagliari, curato da Giuseppe Podda.
Economia
L insostenibile
arretratezza del
capitalismo italiano
di Vladimiro Giacch
para. Del resto il continuo peggioramento della bilancia commerciale, che a settembre ha registrato
un rosso di 2,1 miliardi di euro nei
confronti dei Paesi extra-Ue, parla
da solo.
Per capire le cause di questa vera e
propria Caporetto economica necessario fare riferimento alla sua
protagonista indiscutibile: la borghesia italiana nelle sue diverse
componenti.
I BRAMBILLA
I N R O T TA
Tra i dati che sono emersi con maggiore nettezza dalla crisi di questi ultimi anni vi senzaltro la disfatta
delle piccole e medie imprese
(PMI). E dire che stuoli di economisti ci avevano spiegato per decenni che il modello competitivo
delle PMI, ed in particolare di
quelle dei distretti industriali (misteriosa entit che nessuno mai riuscito a definire in maniera univoca), era qualcosa di unico al
mondo, e di cos portentoso da confutare addirittura limportanza delle economie di scala.
Ora, come si suol dire, il re nudo.
La crisi attuale delle PMI rende manifesto quali fossero i loro veri vantaggi competitivi: le svalutazioni periodiche della lira, unevasione fiscale senza confronti negli altri P a e-
19
Economia
20
gislativi la liceit (ed anzi la superiore moralit) dellevasione fiscale.8 Vale la pena di ribadire che
laiuto di stato rappresentato dallevasione ha avuto effetti particolarmente negativi sul tessuto produttivo, favorendo la distrazione sistematica di fondi dalle imprese (la
contabilit aziendale parallela ha
rappresentato una pratica diffusissima nel nostro Paese) e quindi la
possibilit di tesaurizzare i profitti
senza reinvestirli; esso ha inoltre alterato in misura significativa la concorrenza tra le imprese, operando
una vera e propria selezione del
peggiore.
L E G R A N D I FA M I G L I E :
D A L L I N D U S T R I A
A I S E RV I Z I P U B B L I C I
Se prendiamo in considerazione le
grandi famiglie del capitalismo
italiano ci imbattiamo in un altro
(apparente) paradosso. Le grandi
famiglie tengono. Le grandi im prese, invece, sono pressoch scomparse. In una recente classifica pubblicata da Fortune, delle 500 pi importanti multinazionali del mondo,
soltanto 8 sono italiane. Tra esse troviamo una sola impresa manifatturiera (peraltro in crisi), ossia la Fiat,
qualche azienda del settore bancario e assicurativo, una societ di servizi come Telecom (peraltro indebitatissima), e due monopoli pubblici come Eni e Enel. Fine.
Come si arrivati a questo? I motivi
sono pi duno. Un ruolo decisivo
hanno per giocato le privatizzazioni
degli anni Novanta. Esse hanno in sostanza consentito a capitalisti industriali messi in difficolt dalla concorrenza internazionale di trovare
un porto sicuro nel meraviglioso
mondo oligopolistico dei serv i z i
pubblici privatizzati (mentre, circostanza degna di nota, le imprese ma nifatturiere privatizzate sono state invece quasi tutte acquisite da multinazionali straniere).9 Le privatizzazioni hanno insomma traghettato le
grandi famiglie del capitalismo italiano dai settori manifatturieri tra-
Economia
peso delle multinazionali industriali sul prodotto interno lordo italiano appena dell11%, a fronte di
una media dellUnione Europea
del 25% (con punte quali il 33,7%
della Gran Bretagna, il 30% della
Scandinavia, il 27,3% di Francia e
Germania). Ma ovviamente vero
il contrario: il crollo della produzione industriale una componente fondamentale dellattuale
crisi italiana.
bene sottolineare che anche per
quanto riguarda lex-alta borghesia
manifatturiera, cos come per le piccole e medie imprese, le politiche
pubbliche hanno giocato un ruolo
determinante nel condurre alla situazione attuale. Non soltanto con
le privatizzazioni. Di grande importanza stata, ancora una volta, la fiscalit. E precisamente la fiscalit di
favore nei confronti delle holding
introdotta dalla legge n. 904 del
1977 (la cosiddetta legge Visentini). Ci ha permesso lutilizzo
massiccio delle scatole cinesi, un
meccanismo che consente agli azionisti di riferimento di controllare
una base molto ampia di capitale
con una quota di capitale investito
molto modesta. Detto in termini
teorici, in tal modo resa possibile
la concentrazione del controllo senza la
concentrazione della propriet. In concreto, questo meccanismo fa s che
i grandi gruppi privati controllino
attivi del valore di 160 miliardi di
euro avendo conferito mezzi propri
per soli 10 miliardi di euro. Il caso
pi eclatante quello di PirelliTelecom, dove per ogni milione di
euro conferito in cima alla piramide
societaria lazionista di controllo
(cio Marco Tronchetti Provera)
controlla 196 milioni di capitale. Ma
non diversamente vanno le cose, ad
esempio, per quanto riguarda Ifi-Ifil
(ossia la famiglia Agnelli) nei confronti della Fiat.
Morale della favola: anche in questo caso lo Stato che ha costruito
il mercato, o se si preferisce
che ha orientato gli sviluppi del capitalismo italiano. E lo ha fatto nella
direzione sbagliata (sbagliata si
badi bene dal punto di vista stesso
partecipazioni azionarie delle banche nelle imprese nascono da crediti che limpresa non in grado di
restituire, sono cio il frutto di crisi
aziendali. Il risultato il riproporsi
di un rapporto banca-impresa che
presenta tratti di inquietante affinit rispetto a quello in essere prima
della crisi del 1929.
I FURBETTI
DEL QUARTIERINO
21
Economia
Statuto, Coppola e Ricucci sia passato dagli 1,6 miliardi di euro di fine
2001 ai 5,6 miliardi del 2005.
Questa enorme e crescente liquidit stata impegnata in fortunate
speculazioni borsistiche. Niente di
strano, e niente di nuovo. Perch da
un lato, come osservava gi Marx nei
lavori preparatori per il secondo libro del Capitale, tutte le nazioni a
produzione capitalistica vengono
colte periodicamente da una vertigine nella quale vogliono far denaro
senza la mediazione del processo di
produzione. Dallaltro questa vertigine una tentazione tanto pi ir-
22
GLI
ORDINI PROFESSIONALI:
IL FEUDALESIMO
N E L C A P I TA L I S M O
CONCLUSIONI
La situazione delleconomia italiana, dopo anni di trionfo dellideologia del privato, del mercato e della flessibilit, estremamente grave. Non esagerava in
allarmismo lEconomist definendo
nel maggio scorso il nostro Paese il
vero malato dEuropa. Da allora,
se possibile, la situazione ulteriormente peggiorata. Dallanalisi condotta in queste pagine emergono
due aspetti del problema, tra loro
strettamente connessi.
Il primo rappresentato senzaltro
dal c a r a t t e re estremamente arre t r a t o
della borghesia italiana, nelle sue diverse componenti. Si tratta di una
borghesia a cui si pu muovere da
ultimo laccusa di non avere capito
la novit della fase (irreversibile) apertasi con lingresso dellItalia nelleuro; ma pi in generale quella di
aver rappresentato negli ultimi de-
Economia
Note
23
www.lernesto.it
2000 contatti giornalieri
Sempre pi il sito internet www.lernesto.it si sta ritagliando uno spazio importante nel panorama dellinformazione on line. Con 2000 contatti giornalieri, il nostro portale oggi un apprezzato punto di riferimento
per i comunisti e la sinistra dalternativa.
Ogni giorno ospita molti degli articoli pi significativi apparsi sulle maggiori testate nazionali e, con una frequenza considerevole, contributi auto-prodotti principalmente sui temi della politica italiana ed internazionale.
Laggiornamento quotidiano permette al lettore di trovare sempre un commento sui fatti di natura politica pi
rilevanti del momento, mettendo a confronto, in maniera ragionata, i pi interessanti contributi prodotti nellambito della sinistra. Non mancano inoltre le interviste a esperti sui vari argomenti che lattualit porta in
primo piano.
Una rassegna stampa, divisa per argomenti, pi ampia rispetto a ci che possibile trovare in home page
il cuore del sito:
Nellhome page, in alto a sinistra, vi sono tre pulsanti gialli:
* RASSEGNA STAMPA
* RICERCA in rassegna stampa
* ARCHIVIO Rassegna Stampa
Il primo tasto, RASSEGNA STAMPA, accede ad una sezione nella quale sono presenti i 20 pi recenti inserimenti effettuati. Si possono trovare quindi gli articoli pi recenti che, di giorno in giorno, aggiungiamo al
sempre pi corposo materiale presente nel sito.
Il secondo tasto RICERCA in Rassegna Stampa invece un semplice strumento con il quale si pu recuperare un qualsiasi articolo presente nel nostro archivio. E sufficiente inserire nei campi appositi parole chiavi
di ricerca: titolo, autore, fonte, data fonte, contenuto, e tramite un men a tendina per categorie da noi
preimpostate, per trovare anche con ricerche incrociate su pi campi, testi su argomenti cercati.
Il terzo tasto ARCHIVIO Rassegna Stampa, accede ad un archivio di tutti gli articoli inseriti dal primo
giorno ad oggi in ordine cronologico di inserimento.
inoltre presente un ricchissimo settore culturale nel quale sono segnalati e recensiti libri, film, opere teatrali
e musicali.
Fondamentali sono poi le sezioni dellarea Essere Comunisti e dei Giovani e comunisti. Nella prima sono
indicati gli appuntamenti pi importanti e tutti i documenti ufficiali, le interviste, gli interventi negli organismi
dirigenti del Partito dei compagni della nostra mozione. La seconda ospita invece un giornalino on line prodotto dai giovani della mozione e contenente riflessioni e spunti importanti, soprattutto in vista della prossima
Conferenza nazionale dei Giovani Comunisti.
Completa lelenco delle opzioni disponibili, larchivio della rivista lernesto, dove possibile recuperare gli
articoli contenuti nei numeri arretrati.
Insomma, il sito www.lernesto.it come strumento, complementare alla rivista, di informazione e formazione.
Ogni settimana la redazione compila una newsletter contenente i collegamenti agli inserimenti pi importanti
e la spedisce a tutti gli iscritti. Per iscriversi, se non lo avete ancora fatto, sufficiente cliccare sul tasto ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER (in alto a sinistra nella home) e inserire il proprio indirizzo mail e i dati richiesti.
Proprio in questi giorni verr attivato un servizio di news, in un apposito spazio scorreranno le informazioni
in tempo reale dei principali avvenimenti di attualit. Tante altre novit sono in preparazione, non mancate
quindi di visitarci.
Mauro Cimaschi
24
Lavoro
Vertenza
metalmeccanici
e Congresso CGIL
di Muarizio Zipponi
Segretario Generale Fiom Milano
mico), in modo da sottrarre ai rappresentanti dei lavoratori qualunque possibilit di decidere su tempi,
ritmi e condizioni di lavoro.
chiaro, quindi, che la vertenza dei
metalmeccanici assume una valenza
che va ben oltre la categoria: su
questo tavolo, infatti, che la Confindustria sta giocando tutte le sue
carte. Piegati, sconfitti i metalmeccanici (cio la categoria di lavoratori storicamente pi combattiva)
pensa il gotha dellimpresa il contratto nazionale di lavoro perder
per tutti il suo carattere di strumento universale di tutela, e i lavoratori non avranno pi diritto di parola nelle fabbriche e negli uffici.
Ci sono due elementi che, forse, gli
imprenditori non avevano previsto:
la determinazione dei lavoratori metalmeccanici e la ritrovata unit dei
sindacati, dopo quattro anni di accordi separati. Una ritrovata unit
che nasce dalle lotte che la sola
Fiom ha saputo mettere in campo
negli anni difficili che vanno dal
2001 ad oggi, e che ha come collante
la condivisione di un percorso democratico che prevede il voto dei lavoratori su piattaforme e accordi.
Una determinazione dei lavoratori
che scaturisce da due reali bisogni:
un salario dignitoso, un posto di lavoro certo.
Non un caso che democrazia e aumento dei salari siano i nodi di
fondo di confronto del XV
Congresso della Cgil, che si svolge
su un documento unitario artico25
Lavoro
26
Gli ultimi dieci mesi sono stati scanditi da azioni di lotta articolata
(dallo sciopero degli straordinari e
delle flessibilit, allo sciopero della
reperibilit, alle fermate dal lavoro
per dieci minuti al giorno), manifestazioni regionali come quelle
che il 29 settembre si sono svolte
nelle principali citt italiane registrando una straordinaria partecipazione, presidi sul territorio, nei
luoghi simbolici (come il Palazzo
della Borsa a Milano) o di intenso
passaggio (dai grandi centri commerciali alle fermate dei mezzi pubblici) per spiegare ai cittadini le ragioni di una lotta che scaturisce da
esigenze comuni e che ha come
obiettivo la salvaguardia dei diritti
per tutti i lavoratori.
Chi (come gran parte degli imprenditori) in questo lungo percorso si
aspettava un calo di consenso e il
progressivo indebolimento del conflitto, rimasto deluso.
Lostinazione con cui, negli anni
che abbiamo alle spalle, la Fiom si
battuta per la ricostruzione di un
rapporto stretto e democratico tra
sindacato e lavoratori ha ridato
senso di appartenenza a una parte
del lavoro dipendente che limpresa tende a separare, frammentare, ridurre al silenzio.
I protagonisti delle assemblee, dei
presidi, delle mobilitazioni non sono risorse umane che rischiano di
trasformarsi in esuberi, ma donne
e uomini che hanno compreso bene
che il rapporto individuale tra lavoratore e impresa impari, che uninterlocuzione possibile solo con
una modifica dei rapporti di forza,
che il sindacato in grado di ottenere risultati positivi quanto pi
forte e rappresentativo.
La lotta per la conquista del contratto avviene in un contesto particolare, di pesantissima crisi industriale, di quotidiana messa in discussione di posti di lavoro, di restringimento degli spazi di democrazia, di attacchi ai diritti sociali e
del lavoro su scala mondiale. In
Europa sono in discussione norme
che rischiano di sancire nei 25 paesi
dellUnione il principio del lavoro
Lavoro
Allombra della
precarizzazione
di Andrea Martini
Giovani Comunisti, Ancona
27
Lavoro
28
Lavoro
aprirsi una sua gelateria perch nessuna banca gli prester, a condizioni accessibili, i soldi necessari.
Oppure che la mia amica centralinista a progetto in un call-center, nonostante sia considerata una libera
professionista con partita IVA, a
differenza dei suoi colleghi avvocati o notai non otterr mai il mutuo per comprarsi una appartamento col suo compagno.
Molti giovani oggi si sentono pi tutelati nel vivere con i genitori (poich non riescono a pagare affitti improponibili) e contribuiscono col
proprio lavoro alle spese della famiglia. Noi giovani siamo cos costretti a rinviare, per cause estranee
alle nostra volont, scelte di vita fondamentali come landare a vivere da
soli (altro che generazione mammona che sta a casa fino a 30 anni!),
lo sposarsi e il fare figli, proprio nel
periodo in cui si dovrebbero compiere queste scelte improrogabili
nel lungo periodo.
A questo proposito davvero chiarificatrice la recente indagine6 svolta su un campione di giovani lavoratori atipici dallistituto di studi politici economici e sociali Eurispes
sulla precariet dei rapporti di lavoro. Intrappolati da un presente di
vulnerabilit economica che impedisce loro di tutelare il proprio futuro, milioni di precari sono condannati allindigenza. I pagamenti
irregolari e bassi, linsoddisfazione
delle tutele sociali, il malessere psico-fisico dei lavoratori atipici, lincertezza per il futuro e per la propria vecchiaia, uniti a una quasi impossibile rappresentanza sindacale
di tutta la disarticolata quarantina
di figure contrattuali introdotte dalla legge 30 rendono il quadro drammatico. Leconomia della sicurezza
di cui ha goduto in passato il giovane lavoratore si sta trasformando,
da 20 anni sempre pi velocemente,
in uneconomia dellincertezza per
la nuova figura dai connotati molto
incerti di cittadino lavoratore.
In ultima analisi urge una inversione
di tendenza: per un auspicabile futuro governo di centrosinistra, centrale non deve essere linteresse del-
29
Lavoro
Note
1 A questo proposito potremmo ricordare
che gi nel 1993 anche il compianto prof.
Massimo DAntona scriveva, in relazione alle
misure di moderazione salariale ed in particolare di flessibilit del lavoro previste dal
protocollo del 23 luglio, che lidea di aggiungere quote di flessibilit nelle tipologie
lavorative in Italia era unidea obsoleta, che
ripercorreva sentieri gi battuti e che lallora
diritto del lavoro era sufficientemente adeguato alle esigenze di crescita delle imprese
italiane.
2 Dati Mediobanca su 2000 imprese.
3 Cfr Maurizio Zipponi, Si pu; operai, impie gati, precari, imprese in un nuovo sistema, Mursia
2003, pag. 197.
4 Barbara Eherenreich Una paga da fame; come
non si arriva a fine mese nel paese pi ricco del
mondo, Feltrinelli 2004.
Questa raccolta dei suoi articoli antisemiti divenne in seguito fonte di ispirazione per gerarchi nazisti come Von Schirac ed Himmler
per loro stessa ammissione.
6 Contenuta nel Rapporto Italia 2005.
7 Un contributo analitico interessante ed
utile sulla responsabilit sociale dellimpresa
il libro L i m p resa irresponsabile di Luciano
Gallino, Einaudi 2005.
8 NellItalia del 2005 si pu lavorare anche
per tre euro allora, con un regolare contratto
di apprendistato.
9 Cfr O. Blanchard Macroeconomia, Il Mulino.
10 Solo per lanno 2004 lItalia ha speso 30.642
milioni di dollari (pari all1.8% del Pil) per le
spese militari. Dati ufficiali Nato ripresi dalla
tabella http://www.nato. int/ docu/pr
/2005/p050609.pdf, disponibile online sul
sito dellorganizzazione militare atlantica.
Domenico Losurdo
Controstoria del liberalismo
Biblioteca Universale Laterza, pp. 376
euro 24,00
30
Diritti
Il fuoco di Parigi
31
Diritti
32
Diritti
La rivolta
delle banlieues
LA
ESSA UNA
33
Diritti
34
Diritti
il Sindaco di Bologna,
presceglie e amplifica
una politica autoritaria
di tipo securitario,
secondo lo schema canonico
delle campagne di law and order
Bologna: la legalit
dei cittadini forti
di Marina Prosperi
Avvocata di Bologna, coordinatrice locale
dellassociazione Giuristi Democratici, esperta in diritto
del lavoro e tematiche in materia di immigrazione
35
Diritti
Cofferati:
elogio dellordine
borghese
BOLOGNA: LA CONCEZIONE DELLA LEGALIT CAPITALISTA, LA VITA
CONCRETA DEI SOGGETTI DEBOLI E I COMPITI CHE SPETTANO AD UN
GOVERNO DI ALTERNATIVA
36
Diritti
37
Diritti
Bologna:
unaltra citt
possibile
38
Domenico Mucignat 2 ( Te a t ro
Polivalente Occupato) Cofferati sta
gettando una cortina di fumo per
nascondere i problemi reali della
citt. Riempie televisioni e giornali
parlando del degrado di piazza
Verdi, delle baracche sul
Lungoreno e dei centri sociali e tace
su tutta una serie di problemi gravissimi, a cui gi Rosario faceva riferimento. Il punto vero che
Cofferati sta giocando di sponda
Luca Pepe 3 ( VA G 6 1 ) Q u e s t a
Giunta si caratterizzata innanzitutto per limmobilismo. Lunico
passo avanti compiuto Sirio, il sistema di telecamere che limita laccesso al centro storico delle automobili, rispetto al quale, tra laltro,
oggi parzialmente si fa retromarcia,
accontentando uno di quei poteri
forti lAssociazione dei commercianti di cui parlava Domenico. Ma
se si eccettua questo provvedi-
Diritti
sti il problema di cosa fare allinterno del centro sociale per andare
incontro ai bisogni dei lavoratori.
Dunque, non soltanto solidarizzare
con una lotta per la difesa della fabbrica in crisi, organizzare unassemblea, ma anche tentare di costruire una socialit diversa.
Coinvolgere il giovane operaio e il
giovane dei call center che insieme
vengono alla festa tecno, e definire con loro momenti sempre pi
ampi di discussione e confronto, anche per superare una dinamica lavorativa che li segmenta, li divide.
Lobiettivo costruire socialit, aggregazione, divertimento e impegno dove convivano i delegati Rsu e
le altre soggettivit a cui diamo spazio ed accoglienza. Gi oggi le nostre assemblee interne vogliono
rappresentare questincontro.
Abbiamo costruito, per esempio,
una palestra popolare. Dopo sei
mesi che un operaio frequenta quel
posto capita che inizi a parlare con
lo studente di fianco a lui della sua
condizione e magari parla della
cassa integrazione e da l ci si confronta in assemblea Sono processi lenti: credo molto nei centri sociali come spazi sempre pi diurni
e meno serali, come sedi di laboratori metropolitani, che intrecciano
la cultura alternativa al precariato.
L.P. Uno dei dati pi significativi
della realt degli spazi pubblici autogestiti la ricchezza delle differenze che esprimiamo. Al VAG61,
per esempio, ospitiamo una radio,
un laboratorio video, uno studio di
registrazione, un laboratorio sul
copyleft.
R.P. Attraverso la nostra esperienza
tentiamo di cambiare le regole del
gioco, ovviamente al livello al quale
possiamo intervenire. Facciamo formazione per diverse figure professionali valorizzando la creativit e le
potenzialit di ogni singolo individuo che, a sua volta, le pone al servizio dei bisogni, materiali e immateriali, di chi frequenta il centro sociale e di chi vi si rivolge.
Da noi lavorano farmacisti, avvocati,
39
Diritti
40
operatori della comunicazione: potenzialit messe al servizio della collettivit. Per il nostro centro sociale
fondamentale il tema della riduzione del danno e, da noi, passa una
parte importante della formazione
regionale in tema di droghe.
Terremo, per la Asl di Bologna, dei
corsi di formazione rivolti ai poliziotti che hanno a che fare con le
tossicodipendenze.
A.G.: Nel suo delirio repressivo il
Sindaco prende di mira, dopo i migranti e gli occupanti di case, i centri sociali. E non casuale perch
anche Cofferati riconosce ai centri
sociali una funzione sociale, cio il
loro essere il punto di raccordo di
diverse esperienze di sfruttamento
e subordinazione e, contemporaneamente, il luogo dove si tenta di
produrre unalternativa alla cultura
della mercificazione.
Allora possibile creare consenso se
si muove da qui per allargare il
fronte. Lesempio della mobilitazione studentesca contro la Riforma
Moratti, che a Bologna la polizia ha
tentato di reprimere con la violenza
e che una mobilitazione generale,
che parla del diritto alla casa e difende la dignit dei migranti, emblematica. Si tratta ora di fare il
passo successivo: integrare queste
realt con i soggetti classici (la base
popolare e lavoratrice della sinistra). Penso che ci sia molto in comune tra un pensionato che prende
400 euro al mese di pensione ed un
lavoratore precario senza tutele,
senza diritti e con salari irrisori
Diritti
fisica delle vostre istanze, ed un conte sto internazionale segnato dalla guerra
e da una deriva appunto autoritaria di
molte realt statuali, a partire dagli
Stati Uniti dAmerica e, ovviamente,
dallItalia? Non c un punto di ritorno
impressionante tra i due fenomeni?
D.M. Da anni parliamo di una
guerra interna parallela alla guerra
esterna. Il decreto Pisanu una vera
aberrazione giuridica ed ora rischiamo tutti, solo per la nostra opposizione sociale, laccusa di terrorismo. Ma questo accomuna lItalia
allInghilterra e la repressione in
questi giorni avviene anche a Parigi,
una repressione dai forti connotati
etnici. Vorrei che non solo la repressione ma anche il conflitto sociale e di massa unisse Roma,
Londra, Parigi, New York.
41
Diritti
Lampedusa, lager
di Alessandra Sciurba
Rete Antirazzista Siciliana
ovrebbe essere pi facile adesso scrivere di Lampedusa. Cercare di parlare di questisola al di l delle immagini che tutti noi abbiamo visto
per anni: le barche che arrivano dal
mare dAfrica cariche di uomini e
donne sempre liquidati con termini
come clandestini o disperati,
laccoglienza militarizzata in banchina, i commenti pi o meno surreali del sindaco o degli abitanti dellisola non ce la facciamo pi,
Lampedusa scoppia, invasa. Il centro di accoglienza al collasso.
invece risulta difficile, proprio
adesso, parlare di Lampedusa.
Perch finalmente lo stanno facendo in tanti mentre chi scrive ha
ancora negli occhi le deportazioni
di centinaia di persone verso la
Libia, i cargo militari sulla pista del
piccolo aeroporto, i turisti al di l
del vetro ad attendere come nulla
fosse di prendere il loro aereo e tornare a casa, il campo di detenzione
l a pochi passi dove, come dentro
un magazzino merci, file di uomini
legati aspettavano il proprio turno.
Cosa dire ancora di Lampedusa
quando un anno fa, nellOttobre
del 2004, insieme ai compagni della
Rete Antirazzista Siciliana labbiamo fatto fino a perdere la voce.
In quel periodo pi di una delegazione riusc ad entrare nel centro di
detenzione che ancora troppi si ostinano a chiamare centro di accoglienza. Chi di noi ebbe loccasione di farlo, come interprete e ac42
Diritti
Diritti
44
Diritti
Autodeterminazione
delle donne:
c tanto da lottare
di Delfina Tromboni
Storica. Associazione nazionale Archivi dellUDI.
n (pessimo) film, visto a Roma subito dopo il Forum delle donne del
Prc sugli esiti dei referendum sulla
legge 40, si chiude con una scena
emblematica. Il film La guerra dei
mondi, il regista Spielberg, prometteva una serata allaltezza del racconto da cui esso ha preso origine e
del cult di cui si propone come re make. La scena finale ci propina labbraccio tra un padre, fin l descritto
come eternamente assente dalla vita
dei figli, e il suo giovane rampollo
maschio, il quale reduce dallaver
combattuto come volontario i crudelissimi alieni a cui la sorellina affibbia senza esitazione la qualifica di
terroristi dopo averlo per tre quarti del film pesantemente insultato
per la citata eterna assenza, gli riconosce finalmente quel ruolo di padre che pare aver riscoperto nel tentativo, tutto in fuga, di mettere in
salvo la progenie.
FRA
PAT R I A R C AT O
E TERRORISMO
LA
P O S TA I N G I O C O
45
Diritti
REFERENDUM, LA CLASSE,
L A L I B E RT F E M M I N I L E
46
ne sostanziale nel rapporto di potere (questa volta s) che attualmente, qui ed ora, presiede alla nascita.
Diverse donne del Forum hanno
nominato il disagio di fronte a regole certo ingiuste, ma che riguardano essenzialmente il problema di
una piccola parte di donne appartenenti al ricco occidente, che con
la loro richiesta di destinare risorse
alla ricerca sulla fecondazione assistita finiscono forse per distoglierne
da quelle destinate a sostenere la
maternit nei paesi pi poveri. E
forse stato proprio questo disagio
a far s che durante la campagna referendaria pochissime voci si siano
alzate per denunciare la natura anche classista della legge 40, una legge che, come gi si tent con laborto, negando determinate possibilit
nel sistema sanitario pubblico di
fatto le concede a chi dispone di
mezzi e conoscenze, favorendo dunque (a magistrale conferma che
nellItalia berlusconiana la legge
non davvero pi, se mai lo stata,
uguale per tutti) chi pu rivolgersi
al privato e accedere a strutture e
servizi di cui godono paesi esteri a
noi contermini, persino la cattolicissima Spagna. Una lettura di classe di questi fenomeni ci dice dunque come il privilegio concesso dalla legge a chi dotato di mezzi sia
un fatto che chiama in causa la giustizia e la libert.
Ma quanto e come esso chiama
ugualmente in causa la libert femminile? Quanto e come la giustizia
sociale a cui lanalisi marxista ci ha
resi avvezzi comprende in s quel
particolare tipo di giustizia che
viene dallassunzione come misura
della libert femminile? Insomma,
se linsieme dei divieti imposti dalla
legge non avesse portato con s anche linsopportabile discriminazione tra chi ha mezzi e chi non ne
ha, avremmo potuto noi, comunisti
e comuniste, accettare la ferita alla
libert femminile che la legge 40
porta con s?
La risposta non ovvia. Se lo fosse,
non avremmo bisogno di misurare
la distanza tra la politica, cos come
la conosciamo oggi in questa parte
LA
Diritti
Note
1 Si tratta del manifesto pubblicato da Rifon dazione comunista in occasione dell8 marzo 1997
2 Nel saggio Le origini della famiglia, della
propriet privata e dello Stato
47
La stanza
48
dellArte
Pizzi Cannella
49
Diritti
Legge 40,
Legge 194
e Costituzione
50
resto testimoniato le molte interviste rilasciate da coloro che vi avevano fatto ricorso, rese pubbliche in
occasione del referendum.
Eppure molti anni fa, allorquando
era stata promulgata la legge 194/
1978, il Parlamento era riuscito a
mantenere un apprezzabile equilibrio tra il dovere di tutela del libero arbitrio e la garanzia di accesso
sicuro alle pratiche mediche. La
chiave di volta che aveva dato stabilit alla legge 194 e laveva fatta resistere agli attacchi di incostituzionalit, era stato il granitico riferimento alla tutela della salute, e
quindi allarticolo 31 della Costituzione, come fondamentale diritto
dellindividuo, nella sua particolare
accezione di rispetto e di tutela
della donna, della sua integrit e
della salute fisica e psichica.
N pu essere dimenticato quel raccordo di grande importanza costituito dal collegamento dellarticolo
1 con larticolo 4, ove si affermava
che la donna la quale accusi circostanze per le quali la prosecuzione
della gravidanza, il parto o la maternit possono comportare un serio pericolo per la sua salute psichica o fisica in relazione allo stato
di salute, alle sue condizioni economiche, sociali o famigliari o alle
circostanze in cui era avvenuto il
concepimento o a timori di anomalie o malformazioni del feto, aveva
la facolt di rivolgersi ad un consultorio avviando il percorso di interruzione della gravidanza. Questo articolo andava coordinato, come
detto, allarticolo 1, che indicava invece le linee generali a cui la legge
era informata, diretta a favorire la
procreazione cosciente e responsabile, nel riconoscimento del valore
sociale della maternit e della tutela
della vita umana sin dal suo inizio.
Ma nella legge 194 c in realt
molto di pi. Era infatti alla donna
che veniva riconosciuto il diritto alliniziativa di intraprendere un percorso abortivo. Iniziativa ma non decisione, poich veniva esclusa e non
riconosciuta in relazione a motivi
personali o etici della donna stessa.
In tal modo il ricorso allinterruzione di gravidanza diventava una
sorta di pratica di medicina preventiva necessaria ad evitare disturbi fisici o mentali o qualsivoglia
altra conseguenza negativa. Ci
stava a significare, comunque, che
oggetto della tutela della legge era
la salute nel suo significato pi
ampio, si trattasse di benessere fisico o mentale.
Si potr non condividere totalmente la percezione prevalentemente
sociale che questa norma ha fatto
propria, ma non si pu certo non riconoscere il respiro ampio dei principi, lutilizzo corretto dello strumento linguistico, limpostazione
Diritti
51
Istituzioni
Legge elettorale,
primarie, riforma
della Costituzione
di Giuseppe Chiarante
52
Istituzioni
me presidenzialista, ha favorito
uninterpretazione del risultato in
senso leaderistico e personalistico:
come dimostra la dichiarazione
dello stesso Prodi che con le primarie si decideva non solo il leader
della coalizione, ma chi, in caso di
vittoria, avrebbe presieduto per cinque anni il governo del paese.
Inoltre il risultato del voto, al di l
della volont dello stesso candidato,
ha significato uno spostamento
verso larea di centro dellasse politico della coalizione: ne una prova
evidente limmediato rilancio della
proposta, che sembrava gi tramontata, dellunificazione dei DS e
della Margherita nel Partito democratico (senza pi alcun riferimento n alla sinistra n al socialismo).
E apparsa invece accentuata la marginalit della sinistra pi radicale,
nonostante il 14 per cento ottenuto
da Bertinotti (qualcosa di pi dei
voti del suo partito, ma diversi punti
in meno del risultato ottenuto nelle
pi recenti prove elettorali delle diverse formazioni di sinistra).
Lincidenza dellideologia decisionista e dello spirito del maggioritario nello schieramento di centro-sinistra ha del resto trovato conferma
nella discussione (che si svolta
pressoch contemporaneamente
alle primarie) sulla riforma costituzionale in occasione della terza lettura, alla Camera, del testo sostenuto dalla destra. Come noto, in
questa proposta di riforma costituzionale, che nel complesso rappresenta un vero e proprio stravolgimento dellattuale Costituzione,
due sono i punti di estrema gravit.
Il primo quello che riguarda la sostanziale destrutturazione dello
Stato sociale e la violazione del principio delleguaglianza fra i cittadini
che sarebbero determinati dal totale trasferimento alle Regioni dei
poteri in materia di sanit, di istruzione, di polizia locale. Su questo
punto, che intacca anche i diritti
sanciti nella prima parte della Costituzione e rappresenta un pericolo
per la stessa unit nazionale, la denuncia e la critica dellopposizione
sono state sviluppate in modo inci-
53
Istituzioni
sconfiggere il berlusconismo. Ma
non meno essenziale prepararsi sin
dora alla battaglia referendaria per
annullare la riforma costituzionale
voluta dallattuale maggioranza. E
ci richiede assoluta chiarezza cos
negli orientamenti come negli
obiettivi politici. Per esempio, non
si pu pensare di sconfiggere la deriva a destra concedendo qualcosa
allideologia del decisionismo, che
di tale deriva una delle cause fondamentali. Indispensabile perci
liberarsi dalla mitologia del maggioritario, che con lideologia decisionista strettamente intrecciata.
E in questa luce, pertanto, che va
affrontato anche il tema della riforma elettorale.
Una vera ripresa democratica richiede infatti una legge elettorale
che sia conforme allobiettivo di riaffermare la centralit degli organi
elettivi, che proprio per questo debbono essere composti secondo un
principio di proporzionalit, in
modo da rappresentare equamente
tutti gli orientamenti politici che
sono presenti nel paese e che abbiano una significativa consistenza.
Da tali organi deve discendere la
composizione e la vita dei governi.
Lobiezione che si tratterebbe di un
ritorno al passato ( agli anni della
Prima Repubblica) e che si determinerebbe il rischio di una frantumazione della rappresentanza e
quindi di una paralisi nel funzionamento delle istituzioni, da respingere perch del tutto pretestuosa.
In realt, proprio la legge maggioritaria oggi in vigore non solo non
ha favorito una ricomposizione
della rappresentanza politica secondo grandi indirizzi, ma ha determinato unulteriore frantumazione portando alla moltiplicazione
di partiti, gruppi, partitini che, col
potere di ricatto nello stipulare accordi e alleanze, accrescono linterna disomogeneit e quindi limpotenza politica delle due principali coalizioni. Non invece difficile indicare, anche in base allesperienza di altri paesi, esempi di
applicazione della legge proporzionale (il pi citato il modello tede-
54
sco) che attraverso adeguate soluzioni tecniche (come lintroduzione di una soglia elettorale, il monocameralismo, il meccanismo
della cosiddetta sfiducia costruttiva,
ecc.) danno garanzie di semplificazione della rappresentanza elettorale ma anche di rispetto del pluralismo politico e del rapporto di
forze fra i diversi orientamenti.
Ma va aggiunto, anche, che la clausola dello sbarramento non la sola
che pu ottenere questo risultato.
Si possono scegliere altre strade. Per
esempio quella di formare collegi
elettorali ristretti (in cui si eleggano
al massimo dieci parlamentari) prevedendo che almeno il 90 per cento
dei seggi siano attribuiti secondo
criteri di proporzionalit allinterno di tali collegi; e costituendo
coi seggi restanti un collegio nazionale attraverso il quale si potr dare
rappresentanza, mediante lutilizzo
proporzionale dei resti, anche a
quei partiti (il cosiddetto diritto di
tribuna) che nei vari collegi non
abbiano avuto alcun eletto.
Naturalmente lintroduzione di
una legge proporzionale dovr essere accompagnata da misure di
drastica riduzione di quellampliamento dei costi del sistema politico
che si avuto in conseguenza dellapplicazione del sistema maggioritario: in particolare diminuendo
fortemente il numero di coloro che,
direttamente o indirettamente,
sono retribuiti in base a decisione
politica.
Quanto ai livelli istituzionali nei
quali dare applicazione a una nuova
legge proporzionale, ritengo che
essa debba essere estesa a tutti gli organi che svolgono attivit legislativa
e quindi ai Consigli regionali. Per i
livelli amministrativi, ossia per i
Comuni e per le Province, si pu invece considerare lopportunit di
mantenere lelezione diretta dei Sindaci e Presidenti di Provincia: a condizione, per, che siano distribuiti
in modo pi equilibrato i compiti
tra essi e i Consigli comunali e provinciali, rivalutando decisamente il
ruolo delle assemblee elettive, che
rappresentano tutti i cittadini.
Sinistra Europea
Atene, 29-30 ottobre 2005: 1 Congresso del Partito della Sinistra Europea
55
Sinistra Europea
56
matiche poste alla base del Congresso di Atene vi sono certamente alcuni punti su cui possibile e auspicabile costruire una convergenza
di tutte le forze comuniste e progressiste interne ed esterne alla SE.
Positivo il sostegno alla battaglia
dei NO nei referendum sulla
Costituzione europea, bench sia
scomparso ogni riferimento paneuropeo allEuropa dallAtlantico
agli Urali, che pure era presente
nei documenti varati lanno scorso
a Roma. Si contesta giustamente un
ipotesi di esercito europeo sotto il
controllo della Nato che significa
sotto il controllo USA come una
minaccia allindipendenza e allautonomia dellUE e si contrastano
ipotesi di riarmo europeo; ma non
si contesta lidea in s di un esercito
sovranazionale UE, con relative
forze di rapido intervento (gi operanti). Viceversa si rimuove ogni
ipotesi di sistema di sicurezza paneuropeo fondato sulla cooperazione di Stati sovrani (una sorta di
ONU europea) che comprenda anche la Russia. E mentre si ignora la
Russia, si sostiene lingresso della
Turchia nella UE, ovvero lingresso
di uno dei principali bastioni dellimperialismo USA e della NATO
nella regione, destinato a far pendere lequilibrio nellUE sempre
pi a favore dellinfluenza USA sul
continente. Si chiede il ritiro dall
Iraq delle truppe occupanti, ma
non dallAfghanistan, dove truppe
di Paesi UE operano sotto comando
NATO. E manca ogni riferimento al
grave coinvolgimento di tanti paesi
UE nella guerra della NATO contro
la ex Jugoslavia, dove permangono
truppe di occupazione.
Si tratta di posizioni tra loro contrastanti e/o contraddittorie, che
pongono lesigenza di inequivoci
chiarimenti, in particolare sul tema
cruciale delle relazioni tra Europa
e Stati Uniti in ambito militare.
- Positiva la proposta di taglio
delle spese militari, la chiusura delle
basi USA e la dissoluzione della
NATO. E cos pure la scelta di opporsi ad ogni genere di coopera-
zione militare con la NATO e di prevenire il dispiegamento di forze armate come quelle che supportano
gli USA dove essi intervengono; e,
su scala globale, la distruzione di
tutte le armi di sterminio di massa.
Ma su tutto ci ben poco si fatto
da parte della SE in termini di mobilitazione organizzata (neppure
un gruppo di lavoro); mentre in
Italia, PRC e PdCI hanno sottoscritto con Prodi un documento di
intenti per un eventuale governo
dellUnione in cui si conferma il rispetto degli impegni derivanti dai
Trattati e dalle Convenzioni internazionali liberamente sottoscritti
dallItalia (tra cui appunto la
NATO!).
- Il profilo politico-programmatico
e identitario complessivo richiama
quello di una socialdemocrazia di sinistra, che si distingue sia dalle prevalenti impostazioni social-liberali e
atlantiste della maggioranza della
socialdemocrazia europea, sia da
posizioni comuniste o di sinistra dichiaratamente anti-capitalistica e
antimperialista. Esso richiama, attualizzandoli, approcci che furono
presenti ad esempio nella socialdemocrazia tedesca di Willy Brandt
(comunque interni alla svolta di
Bad Godesberg). Si prospettano alternative e proposte per la necessaria trasformazione delle societ capitalistiche contemporanee, che
cosa assai diversa da una prospettiva
di superamento del capitalismo. Si
prospetta in modo assai vago un
nuovo contratto sociale del XXI secolo che faccia gli interessi di tutti i
popoli della terra, delle questioni
ambientali, dei valori democratici,
della pace, della giustizia sociale,
della coesistenza tra i popoli. E assente ogni orizzonte strategico anticapitalista, antimperialista, che prospetti lobiettivo storico del socialismo e della costruzione di una societ alternativa al capitalismo.
Scompare anche ogni nozione
anti-imperiale, che pure qualche
fortuna aveva avuto nel lessico del
movimento alter- m o n d i a l i s t a .
Scompare il termine comunista
Sinistra Europea
niste e di sinistra alternativa del continente, per pervenire insieme a soluzioni unitarie. Proprio la consapevolezza dellimportanza del terreno europeo e la necessit di coinvolgere tutte le forze che si collocano a sinistra della socialdemocrazia ci inducono a ribadire la necessit di costruire un Forum o un Coordinamento permanente e strutturato (sul tipo di quello realizzato a
San Paolo del Brasile), in grado di
comprendere lintera sinistra comunista, anticapitalista e antimperialista del continente.
Se la SE dovesse prendere iniziative
in questa direzione (come auspicano anche alcuni partiti membri e
osservatori di essa) tutta la discussione potrebbe evolvere nella direzione giusta.
* Il documento stato sottoscritto e presentato nella riunione della Direzione nazionale del 21 ottobre 2005 da Claudio Grassi,
Bianca Bracci Torsi, Alberto Burgio, Bruno Casati, Beatrice Giavazzi, Damiano Gagliardi, Gianluigi Pegolo, Fausto Sorini.
E stato respinto con 12 voti contrari e 4 favorevoli (numerosi gli assenti, di tutte le componenti). La delegazione di Essere
comunisti al Congresso di Atene era composta da Beatrice Giavazzi, Letizia Lindi, Fausto Sorini e Bruno Steri.Grazie ad
un accordo raggiunto con il Dipartimento Esteri del PRC e col suo responsabile, il documento di minoranza stata tradotto
in inglese e fatto conoscere ai delegati stranieri al Congresso di Atene.
A congresso ultimato, Bruno Steri, a nome della delegazione, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Il congresso fondativo della Sinistra Europea, tenutosi ad Atene il 29 e 30 ottobre scorsi e conclusosi con linsediamento dellorganismo dirigente e lelezione a presidente di Fausto Bertinotti, ha nella sostanza confermato il profilo politico tracciato sin qui nelle riunioni preliminari e la consistenza numerica dei promotori (con laggiunta di Respect).
Restano dunque valide le osservazioni critiche nei confronti di tale impresa politica, gi mosse dallarea del PRC Essere
Comunisti e ribadite in un documento che stato recepito e distribuito nel congresso. Queste possono essere schematizzate nellindicazione di due limiti essenziali. In primo luogo, tutti quelli che si erano tenuti fuori dal percorso di costituzione della
Sinistra Europea confermano la loro assenza.E nessuno di quanti erano presenti in veste di osservatori decide, nonostante
le pressanti richieste, di entrare nel gruppo dei promotori.
In effetti, bisogna intendere bene che qui in gioco non un semplice coordinamento tra partiti ma nientemeno che la creazione di un nuovo partito: non a caso si dovuto mantenere un assetto confederale cos da assicurare una relativa autonomia dei partiti membri.
Tuttavia, era prevedibile che una siffatta stretta organizzativa, perseguita e realizzata bruciando le tappe, non avrebbe favorito un esito inclusivo e avrebbe piuttosto sancito, cristallizzato le differenze esistenti. Si badi che nel novero dei non aderenti non figurano forze residuali, ma al contrario un nutrito gruppo di forze politiche tra cui alcuni dei pi consistenti e
autorevoli partiti comunisti e progressisti europei.
In secondo luogo le posizioni critiche insistono sul merito dellispirazione politica di questa Sinistra Europea: pallidamente
anti-capitalista, reticente sulla prospettiva di un superamento dellattuale modo di produzione e in vista di un assetto socialista della societ. Anche qui va ricordato che non si sta parlando di un generico programma che tiene insieme forze di
coalizione attorno ad alcuni punti politici di massima; ma, ancora una volta, vi in questione nientemeno che limpianto
fondativo, ideale e politico, di una nuova forza partitica: dunque qualcosa che attiene alla costituzione di un nuovo profilo
identitario.
evidente che ci rende quanto mai determinanti i discrimini e i vincoli ideologici proposti.
Correttamente, e al pari dei pronunciamenti di altri partiti, la dichiarazione di voto espressa a nome della delegazione del
PRC da Gennaro Migliore ha anche evidenziato il sussistere delle suddette differenti opinioni, valorizzando quindi il dato
politico che anche allinterno dei partiti promotori la dialettica resta aperta.
57
Internazionale
Dimensione internazionale
di una vittoria
di Albano Nunes
Il 9 ottobre scorso si sono svolte in Portogallo elezioni amministrative di portata nazionale, che hanno visto un
arretramento del Partito socialista al governo (liberista e atlantico), un consolidamento dellopposizione di destra e una significativa avanzata dei comunisti del PCP, in coalizione con verdi e indipendenti di sinistra (CDU),
che sfiorano il 12% (+ 0,7% rispetto alle amministrative di 4 anni fa, + 4% rispetto alle recenti politiche del febbraio 2005). Il Blocco di Sinistra - una formazione politica che comprende componenti trotzkiste e di nuova sinistra, fortemente ostile al PCP, entrata nei mesi scorsi nel Partito della Sinistra Europea - ottiene un risultato
(2,9%) che, se migliora quello delle precedenti amministrative (quando per il BE era ancora una forza marginale del quadro politico generale), stato valutato da tutti gli osservatori e dallo stesso BE come assai deludente,
rispetto alle aspettative e al trend di crescita degli ultimi anni e rispetto al 6,4% ottenuto alle politiche di pochi
mesi fa (con il PCP al 7,6). Quando cio il BE era entrato direttamente in competizione col PCP, con il sostegno
di una massiccia campagna mediatica volta segnatamente a indebolire i comunisti; e dove veniva da pi parti annunciato (e incoraggiato) un imminente sorpasso del PCP, indicato come emblematico della crescita di una sinistra alternativa rifondata rispetto al declino ormai storicamente irreversibile dei partiti comunisti di matrice leninista.
Sullargomento ci parso interessante proporre ai nostri lettori una riflessione di Albano Nunes, della segreteria nazionale del PCP, apparsa sul giornale del partito Avante! il 20 ottobre scorso, col titolo: Dimensione internazionale di una vittoria. Una riflessione che va ben al di l di quello che, valutato in termini puramente congiunturali, potrebbe essere al pi considerato come il test elettorale di un piccolo e periferico Paese europeo.
58
Internazionale
59
Internazionale
Baghdad, Damasco,
Teheran: nubi oscure
sul Medio Oriente
di Giancarlo Lannutti
60
Internazionale
61
Internazionale
Una proposta
di Donald Rumsfeld
a Saddam Hussein
PREMESSA
a visita ha avuto luogo dopo laumento degli attacchi contro le forze
nordamericane, i suoi alleati e i collaborazionisti iracheni. Sembra che
negli ultimi mesi il numero dei
morti statunitensi sia giunto a quota
1.600 (ora hanno superato la quota uf ficiale di 2000, Ndr), dei quali ufficialmente solo una parte nota. Di
fronte a questa situazione, il presidente Bush ha tenuto una riunione
con il suo gruppo di lavoro nella
quale sono state discusse le proposte per far fronte agli attacchi della
Resistenza in una situazione che va
facendosi sempre pi grave. La
preoccupazione su come rimediare
allaumento dei caduti nordamericani pressante, come pure quella
62
LA
RELAZIONE DI
RUMSFELD
Internazionale
LA
CONVERSAZIONE
RUMSFELD
SADDAM HUSSEIN
DI
CON
63
Internazionale
64
Internazionale
remmo con lei per tutto quel che riguarda il funzionamento dellIraq.
Se lei rinuncia a questa offerta, perder questa opportunit.
S. Hussein. Io non sto cercando opportunit. Non sto cercando un
modo per salvare la mia testa dal patibolo che avete preparato per tutti
in Iraq. Se avessi voluto avrei accettato lofferta russa e avrei salvato dal
martirio i miei figli e i miei nipoti.
Non so cosa sia accaduto alla mia famiglia, alle mie figlie e ai miei nipoti. Ma, mi creda, sono pi preoccupato per ciascun cittadino iracheno e per il futuro dellIraq che della
mia famiglia e di me stesso. Attraverso i vostri uomini mi avete fatto
preventivamente unofferta: che se
dichiaravo che le armi di distruzione di massa erano state trasportate clandestinamente in Siria, voi
in cambio mi avreste liberato. Ho rifiutato allora e rifiuto ora nuovamente la vostra offerta.
D. Rumsfeld. Non voglio un rifiuto
da lei. Desidero che rifletta sulla
proposta. Desideriamo contenere
lo spargimento di sangue da entrambe le parti. Per questo le facciamo questa proposta, in una posizione di potere e non di debolezza.
Abbiamo chiesto a Jalal al-Talibani,
come segno delle buone intenzioni
da parte nostra, di abbandonare
qualsiasi intenzione di esecuzione
nei suoi confronti. Siamo disposti a
riconsiderare complessivamente le
nostre posizioni sulla base di un accordo politico in Iraq, discutendo
queste questioni con lei e con i suoi
uomini.
S. Hussein. Ma siete disposti a ritirarvi, o no?
D. Rumsfeld. Potremmo forse discutere del ritiro. Le nostre forze
hanno approntato le basi per una
lunga permanenza. Forse potremmo ritirarci dalle strade e dalle
citt, ma rimanere nelle basi per un
po di tempo.
S. Hussein. Allora quel che volete
65
Internazionale
Darfur:
la prima volta della NATO in Africa
Una guerra
umanitaria
per il Sudan?
di Marcello Graziosi
AFRICA
G U E R R A P R E V E N T I VA
La situazione in America Latina, segnata dal consolidamento dellesperienza bolivariana in Venezuela, la sempre
maggiore instabilit mediorientale (dalla resistenza irachena alla vittoria di Ahmadinejad in Iran, dalle elezioni in
Libano alla situazione israelopalestinese) che complica i disegni di Bush, le difficili relazioni di Washington con il tradizionale alleato saudita dopo
l11 settembre 2001 ed il mancato sfondamento in Asia Centrale, dove la Russia mantiene
una propria sfera di influenza
e si consolida lesperienza del
Gruppo di Shanghai, rendono
obbligatoria per gli Stati Uniti
la carta del petrolio africano.
66
Nel maggio 2001 il Gruppo dIniziativa sulla Politica Petrolifera Africana ha pubblicato un
rapporto (Petrolio Africano:
una priorit per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e lo sviluppo dellAfrica) dal quale
emerge lassoluta necessit per
Washington di incrementare
lapprovvigionamento energetico dai paesi dellAfrica Occidentale, che potrebbe diventare cos uno dei prossimi terreni di applicazione della
guerra preventiva di Bush,
aprendo una contraddizione
di non secondaria importanza
con le mire dellimperialismo
francese, tradizionalmente
presente nellarea, e contendendo alla Cina linfluenza nel
continente.
Pechino, dal canto suo, ha la
necessit urgente di aprire
nuovi canali di approvvigionamento di risorse energetiche in
Africa, a sostegno del proprio
dirompente sviluppo economico, utilizzando il prestigio
acquistato tra i paesi del sud del
mondo fin dallepoca della rivoluzione, e mai venuto meno,
grazie anche alla politica terzomondista fin qui perseguita
e ad un sistema di relazioni basate non su pressioni ed inge-
LE
CRISI DEL
E DEL SUD
DARFUR
SUDAN
T R A PA S S AT O E P R E S E N T E
Internazionale
ACQUA
E PETROLIO
67
Internazionale
68
GLI
U LT I M I AV V E N I M E N T I
Note
Internazionale
cordato gli attuali fulcri della resistenza antimperialista, che stanno determinando
una crisi di nervi allimperialismo nordamericano, Nunes sottolinea la necessit di
non distrarsi rispetto ad altre gravi situazioni, a partire dalla necessit di attribuire
crescente attenzione alloffensiva neo-coloniale sul continente africano, offensiva destinata a svilupparsi in modo part i c o l a rmente cinico e con crescenti contorni razzisti. Subito dopo, lautore riporta una lunga
citazione tratta da un inserto apparso insieme al quotidiano P b l i c o (30 luglio
2005), dal titolo emblematico Gli Stati
Uniti tentano di scovare Al-Qaeda in
Africa, che di seguito si riporta parzialmente
perch utile anche ai fini del nostro lavoro:
Gli Stati Uniti stanno per dare inizio ad un
programma di intervento militare, logistico e
diplomatico in Africa con lobiettivo di contenere lespansione di Al-Qaeda e di altre reti
terroristiche. Lamministrazione Bush giustifica la propria presenza militare sul continente come parte della guerra globale contro
il terrorismo, appellandosi a questioni di sicurezza nazionale e di protezione delle fonti
alternative di petrolio (). Lobiettivo la
creazione di una serie di basi militari in collegamento tra loro e dispiegate nelle regioni
del Corno dAfrica, Africa Occidentale, Centrale ed Australe (). A tal pro p o s i t o ,
Nunes evidenzia quelli che sono i reali obiettivi della guerra al terrorismo, trattasi di
Bush, di Blair, della NATO o dellUnione
Europea, criticando poi la collaborazione
che il governo socialista portoghese, come il
precedente governo di centro-destra, sta fornendo a Washington. Loffensiva statunitense potrebbe dispiegarsi dal Congo a S.
Tom e Principe (destinata a trasformarsi in
una gigantesca base aerea USA), dallo
Zimbabwe alla Guinea-Bissau (dove il disegno di cacciare dal potere il PAIGC diviene
s e m p re pi sfacciato), al Sudan (dove la
morte di John Garang assume sempre pi la
dimensione di un omicidio politico), a qualsiasi altro paese africano ().
69
Europa - Germania/Dibattito
La Grosse Koalition
divenuta lo strumento
per affidare integralmente
al governo gli interessi
dellimperialismo tedesco
Sulla sinistra
tedesca
a fondazione di un partito di sinistra (Linkspart e i), che potesse raggiungere anche il numero di suffragi per essere rappresentato al
Bundestag (parlamento federale),
ha fatto nascere euforiche aspettative negli ambienti tedeschi, critici
del sistema. Nel periodo del cancellierato di G. Schrder, la Spd si
era comportata, in politica interna,
come esecutrice degli interessi del
grande capitale e, in politica estera,
come sostenitrice di un attivo imperialismo germanico - europeo.
Gi da anni, in effetti, la politica socialdemocratica si era andata distinguendo solo per sfumature da
quella della Cdu. Contro il ruolo
guida degli Usa, i quali nel periodo
della guerra fredda avevano operato, nellinteresse della borghesia
europea, per ricacciare indietro
lUnione Sovietica, dopo il 1990
lUnione Europea dominata da
Francia e Germania - aveva maturato lidea di una propria posizione
di dominio mondiale: inizi cos la
lotta per la conquista del mercato
mondiale, in cui dovunque perfino nel loro cortile di casa latinoamericano- gli Usa andavano perdendo terreno. Gli Usa reagirono,
usando il pretesto della lotta al terrorismo, con una politica mirante
allimpossessarsi delle fonti energetiche mediorientali e dellAsia centrale. La Germania e la Francia, che
70
non possono accettare il monopolio statunitense sulle fonti energetiche perch significherebbe accettare, anche, la loro riduzione a potenze di secondo rango - si contrapposero allescalation militaristica. La guerra contro lIraq rese
chiaro che gli Usa erano pronti a
perseguire lobiettivo della loro egemonia anche ricorrendo a mezzi militari, nel caso anche contro propri
alleati. La concorrenza intercapitalistica entrava in contraddizione
con il complessivo interesse capitalistico allo sfruttamento. Questa
contraddizione, che nasce da una
coesistenza solidale ma anche da rivalit inter-monopoplistiche, determina oggi anche se in modo non
apparente e complesso - la situazione politica mondiale.
Gi a partire dagli anni novanta, esistevano negli Usa e in Europa dei
piani diretti non pi al solo al controllo dei Paesi sfruttati, ma anche
allintimidazione delle grandi potenze imperialistiche loro concorrenti.
Per la Germania, ci significava una
duplice spesa materiale: da un lato,
per investimenti nella ricerca e produzione di armamenti; dallaltro,
per investimenti volti alla conquista
di nuovi mercati, in primo luogo
nellEuropa orientale e nel vicino
Oriente (la politica verso la
Turchia!).
Europa - Germania/Dibattito
71
Europa - Germania/Dibattito
72
Europa - Germania/Dibattito
oggi, invece, quel dominio si esercita di nuovo senza nessuna copertura o mascheramento e gli interessi
delle masse non possono esser difesi
da una Linkspartei, perch pretendono invece la ripresa della lotta di
classe.
Il programma.
Prima di tutto
scritti di
Gino Barsella, Elisabetta Basile, Paolo Berdini, Bianca Bracci Torsi,
Emiliano Brancaccio, Desi Bru n o , A l b e rto Burgi o , Cosimo Marco Cal,
Maria Campese, Mariella Cao, Bruno Casati, Andrea Catone, Claudio
Cecchi, G i u s eppe Chiara n t e, Giulietto Chiesa, Francesco Ciri g l i a n o , don
Fabio Corazzina, Alessandro Curzi, Marco Dal Toso, Salvatore Distefano,
Vladimiro Giacch, Fosco Giannini, Claudio Grassi, Augusto Graziani, Dino
Greco, Pierpaolo Leonardi, Sergio Lo Giudice, Francesco Maringi, Cristina
Mataloni, Enrico Melchionda, Domenico Moro, Francesco Nappo, Giorgio
Nebbia, Simone Oggionni, Massimo Pasquini, Gianluigi Pegolo, Armando
Petrini, Felice Roberto Pizzuti, Massimo Rendina, Marina Rossanda, Paolo
Sabatini, Renato Sacristani, Alessandro Santoro, Emilio Santoro, Guglielmo
Simoneschi, B runo Steri, Francesca Stroffolini, Rocco Tassone, Delfina
Tromboni, A l e s s a n d ro Valentini, Francesco Vignarca, Massimo Villone,
Stefano Zolea, Alberto Zoratti
73
Europa - Germania/Dibattito
Dalla crisi
rosso-verde
alla crisi
della classe politica
LA GERMANIA
74
DI GROSSE KOALITION
LA
RADICALIZZAZIONE
Europa - Germania/Dibattito
IL
R I F I U T O D E L L
AGENDA
Schrder pu anche camminare sullac qua. Ed io, lo riconosco, sono tra que sti.
UNA
F R AT T U R A S T O R I C A
75
Europa - Germania/Dibattito
CHE
C O S A S I A S P E T TA
LA POPOLAZIONE?
76
S P E R A N Z A L I N K S PA RT E I
La WASG e la Linkspartei.PDS
hanno dunque conseguito un risultato straordinario. Va ascritto tra i
meriti della seria campagna elettorale della coalizione di sinistra se
A P E RT U R A
AL SOCIALE
Europa - Germania/Dibattito
77
Europa - Germania/Dibattito
In realt la Germania
ha appoggiato la guerra
ben pi della Turchia, che pure
si trova lungo il fronte, e questo
attraverso la messa a disposizione
degli aereoporti e dello spazio aereo,
di tutta linfrastruttura
Geopolitica tedesca:
una via speciale?
78
me quelle in Kosovo ed in Afghanistan, o ai pi recenti sforzi compiuti per ottenere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza
dellOnu. Recentissimamente ricorso inoltre il decimo anniversario
del voto bipartisan con il quale il
Parlamento tedesco autorizz, per
la prima volta dalla II Guerra
Mondiale. le cosiddette missioni
fuori area per il proprio esercito,
invertendo il dettato costituzionale
ai danni della Jugoslavia. Uno degli
atti pi recenti compiuti da Schrder nella sua veste di premier stata
la firma con Putin, in visita a Berlino
ad inizio settembre, dellimportante e strategico accordo sulla realizzazione di un grande gasdotto
che percorrer tutto il Mar Baltico,
dalla Russia (nei pressi di San Pietroburgo) fino alla Germania, aggirando i paesi baltici e la Polonia, che
sono tra i pi fedeli alleati degli Usa
e tra i pi ostili ad una politica di
pace nei confronti della Russia.
Questo accordo appare come una
tappa ulteriore della via speciale tedesca, cio del processo di autonomizzazione dagli Usa.
Abbiamo rivolto ad Elssser una serie di domande allo scopo di caratterizzare meglio questa geopolitica
tedesca.
Nel tuo libro La via speciale tedesca
hai evidenziato una differenza tra la
via speciale che il cancelliere Schr der ha scelto alla vigilia della guerra
contro lIraq, e che ha implicato il ri fiuto della politica aggressiva statuni tense, da una parte, e le scelte autonome
effettuate in passato dalla Grande
Germania. Dunque tu non vedi in
Schrder alcuna riedizione di quel gu glielminismo o bismarckismo di cui lo
hanno accusato i suoi critici borghesi.
La Germania rosso-verde insomma
una potenza di pace, come ha soste nuto la Spd nel corso della sua ultima
campagna elettorale europea?
Certo che no: nel 1999 i rosso-verdi
hanno aggredito la Jugoslavia! Ma
semplicemente assurda la tesi secondo cui Berlino avrebbe rispolverato la via speciale tedesca solamente nel 2002-2003, quando insieme a Parigi e Mosca disse no allaggressione contro lIraq. Innanzitutto, uno che fa quello che fanno
tutti gli altri non pu trovarsi su una
via speciale. Con il rifiuto della
campagna di guerra in Iraq la
Germania ha assunto la stessa posizione di circa l80-90 per cento dei
paesi del mondo. Se prendiamo
come unit di misura non i governi
ma i popoli del mondo, allora notiamo che il dissenso stato ancora
pi vasto, poich alcuni degli alleati
degli Stati Uniti come Tony Blair,
Jos Aznar e Silvio Berlusconi hanno prestato il loro voto contro la vo-
Europa - Germania/Dibattito
79
Europa - Germania/Dibattito
80
435,7 per lanno 2004 si pronosticavano 600 miliardi e per il 2006 ben
825 miliardi di dollari di deficit pi
dellotto per cento del prodotto interno lordo annuale (Pil)8. Per confronto, si consideri che in Germania
l8 per cento del Pil corrisponderebbe ad un saldo commerciale negativo di circa 130 miliardi di dollari Usa; viceversa, il commercio
estero tedesco nel 2003 ha registrato un avanzo positivo di 135 miliardi di euro.
Per il finanziamento delle importazioni la Banca centrale statunitense
ha emesso moneta aggiuntiva, e
tanto pubblici quanto privati hanno
prodotto titoli con un buon tasso di
interesse ed altri buoni che sono
stati acquistati dallestero. Al contempo, in questa maniera, oltre al
deficit con lestero anche lindebitamento degli Usa verso lestero
cresciuto. Al termine degli anni
Settanta gli Usa erano creditori
verso lestero per un ammontare
netto di 20 miliardi di dollari; nel
1982 questi crediti, con 231 miliardi, avevano raggiunto il loro
massimo. Tuttavia, poco dopo sopraggiunse la svolta e le cifre negative: a partire dal 1985 sono gli Usa
Stato, economia e privati ad essere debitori verso lestero. Nel settembre 2001 il loro debito lordo ammontava a 7815 miliardi di dollari,
che pur corretti dei propri crediti
verso lestero si traducono in tutti
i casi in un indebitamento netto residuo di 3493 miliardi di dollari.9
Rispetto ad un Pil che negli USA ammonta a circa 10 mila miliardi di
dollari, il debito estero corrisponde
a quasi il 35 per cento. Si noti, per
paragone, che la Ddr, nellottobre
1989, venne dichiarata in bancarotta da un gruppo di lavoro del
Politbro perch aveva unindebitamento verso loccidente pari a 49
miliardi di marchi in valuta: vale a
dire solo il 16 per cento del Pil della
Ddr.10
Il presidente Bush e lex capo della
Fed, Alan Greenspan, devono avere
la stessa paura che ebbero Hitler da
cancelliere del Reich e il suo banchiere Hjalmar Schacht: e cio che
Europa - Germania/Dibattito
81
Europa - Germania/Dibattito
82
con gli Usa in nessun caso. la quadratura del cerchio. Concretamente, se la Germania non avesse fatto
blocco con il Giappone, essa avrebbe potuto guadagnare lappoggio di
Mosca e di Pechino, e dunque avrebbe avuto la maggioranza dei
voti nella Assemblea Generale. Ma
il Giappone, strumento asiatico degli Usa, doveva per forza essere coinvolto, e perci il fallimento era
prevedibile. Lo scontro tra Germania e Italia in sede Onu stato perlomeno una divertente lotta nel
fango: alla fine si sono insozzate entrambe, come era logico. Lesito (inconcludente) in fondo positivo
per chi si oppone alla guerra, da
Roma a Berlino.
Come stato accolto in Germania il ri fiuto del progetto di Costituzione
E u ropea da parte degli elettori fran cesi?
La Bild Zeitung che con 4 milioni
di copie ogni giorno il quotidiano
pi diffuso [si tratta di un tabloid di
impostazione scandalistica, ndt] ha
svolto subito dopo un sondaggio telefonico sul tema della Costituzione
Europea. Ebbene, 390 mila lettori
hanno voluto partecipare, esprimendosi per il no nella misura del
96,9 per cento! Ma che cosa fa il
Cancelliere Schrder? Annuncia,
venendo meno alle sue promesse,
che la Germania aumenter le sue
contribuzioni per la Ue, dunque ancora la stessa minestra che appena
stata rifiutata... Quando mai un governante stato tanto lontano dai
suoi sudditi?
Europa - Germania/Dibattito
Se la Germania rimanesse
dalla parte dellAmerica,
la conseguenza immediata
sarebbe una marcia comune
verso ulteriori guerre: Iran, Siria,
Arabia Saudita, Corea del Nord,
Cuba, e alla fine persino
laggressione contro
la Russia o la Cina
83
Europa - Germania/Dibattito
gollista. Analogamente, anche i liberali della Fdp potrebbero spaccarsi in una frazione globalista-neoliberale e in una europeista-nazionale. Nella Spd perderebbero tutti
gli argomenti contro Lafontaine,
che da sempre pi vicino a Parigi
che non a Washington, o a Berlino
addirittura.
In questa atmosfera turbolenta ed
in vista dello scioglimento dei raggruppamenti politici tradizionali,
una terza posizione avrebbe qualche possibilit di affermarsi: la fin landizzazione o, per meglio dire, la el lenizzazione del continente. Il rapporto Parigi-Berlino-Mosca non come nucleo di un asse militare, bens come nodo di una rete di pace eurasiatica. Nessuna corsa agli armamenti, ma piuttosto un disarmo generalizzato; nessun intervento in
giro per il mondo, bens il ritiro
delle truppe; i profitti di pace verrebbero usati per leconomia civile,
per la formazione e per la cultura;
la Jugoslavia distrutta dalla guerra e
i paesi dellEst sprofondati nella miseria dal neoliberalismo sarebbero
ricostruiti. Unarea di pace da Brest
fino a Vladivostok... Una federazione di repubbliche sovrane, cos
come lantica Grecia era una federazione di libere citt: la vecchia
Europa nella sua forma pi bella. A
Pietroburgo o piuttosto a Leningrado , punto di intersezione storico tra lEst e lOvest, potrebbe riunirsi il Parlamento di questa federazione! Una simile unione di Stati
non minaccerebbe nessuno. Anche
lAmerica dovrebbe sentirsi non pi
sfidata, e potrebbe ritornare alle sue
virt isolazioniste. Atene e Roma si
riconcilierebbero. possibile una
cosa simile nellordine economico
dominante? No, ovviamente essa
possibile solo contro di esso. In ogni
caso, in Germania lo status quo non
solo nellinteresse del complesso
militare-industriale, ma anche nellinteresse generale del grande ca-
84
NOTE:
rotta, in Konkret 10/1999. Wenzel ritiene che la cifra di 49 miliardi di marchi in valuta sia eccessiva, e che sia stata
usata dai riformisti della Sed solo per far
cadere Ulbricht
11 Gegenstandpunkt 3/2002
1 2 Michel Collon, Aprs le Kosovo, la
2002, pag.12
3 Vedi: DIW-Wochenbericht 10/2003.
4 Bmwa, Entwicklung des Auenhandels der
Economist , 2.12.2004.
7 K reditanstalt fr Wiederaufbau, Das
Economist, 2.12.2004.
9 Dati della Banca Centrale Usa, acces-
sibili in www.federalreserve.gov
10 Siegfried Wenzel, vice presidente
Scheda
Jrgen Elssser, giornalista e saggista,
esperto di politica internazionale, lavora per
diversi periodici della sinistra di lingua te desca, tra i quali il quotidiano di Berlino
Junge We l t ed il settimanale F r e i t a g.
Elssser ha scritto una dozzina di libri su que stioni di politica estera, specialmente incen trati sullimperialismo tedesco e sui retroscena
della distruzione della Jugoslavia. Questo au tore conosciuto in Italia in particolare per
Menzogne di Guerra. Le bugie della
Nato e le loro vittime nel conflitto per il
Kosovo (Napoli, La Citt del Sole, 2002;
versione italiana di Kriegslgen - Vom
Kosovokonflikt zum Milosevic-Prozess,
edito da Kai Homilius Verlag, Berlino, ul tima edizione aggiornatissima 2004): si
tratta di uno dei pochissimi testi editi nel no stro paese a proposito della disinformazione
strategica sulla guerra nei Balcani e sui cri mini di guerra della Nato. Elssser stato di
recente varie volte nel nostro paese, su invito
del Coordinamento Nazionale per la
Jugoslavia, per presentare i suoi libri in una
decina di iniziative pubbliche. Lultima oc casione, la scorsa primavera, stata data
dalla presentazione del suo lavoro pi recente,
Come la Jihad giunse in Europa. Combattenti di dio e servizi segreti nei
Balcani.
Cultura
Il comunista con lo
spirito dei Vangeli
di Valeria Magnani
Critica letteraria. Collaboratrice di Liberazione
rismo poteva, allora, rendere ghettizzabile qualunque espressione diversa. Ma quello di Pasolini per il
popolo non era infatuazione, era
vero trasporto, che si sposava in lui
con una convinzione profonda: il
ruolo dellintellettuale non doveva
essere avulso dalla realt; doveva al
contrario tuffarcisi dentro, accoglierla sul vivo della pelle per renderla poi cultura attraverso la professionalit della parola.
A proposito delluso della lingua
Pasolini si espresse esplicitamente
in molte occasioni. Se i poemetti di
Le ceneri di Gramsci richiamano la
terzina pascoliana, e il rimaneggiamento che ne seppe fare dimostrano la sua profonda conoscenza
della struttura poetica, rimane il fortissimo ascendente che ebbero su di
lui il plurilinguismo e il dialetto, che
defin linguaggio di viscerale autenticit, lingranaggio di avvicinamento tra la tradizione popolare e
lespressione. Leclettismo dei suoi
approfondimenti filologici lo introdusse a pieno titolo nel dibattito vivace sul ruolo della lingua da un
punto di vista sociale; dibattito sentito estremamente importante proprio nel momento in cui bisognava
ricompattarsi, ricostruire i cardini
di quella identit che la guerra aveva
disgregato.
Ma qual era esattamente il concetto
85
Cultura
86
gno interclassista del vecchio Potere: non pi ideale politico o religioso di sorta; solo trasformazione
delle classi in un unico, immenso e
inintelligibile pancotto borghese,
che attui fino in fondo il disegno del
consumismo. A quel punto lideologia consumistica potr proclamarsi perfettamente in linea con il
principio della tolleranza verso le
diversit: perch le diversit non esisteranno pi, ingoiate dal conformismo del consumatore.
Pasolini aveva gi compreso che
lomologazione si insinua prima di
tutto sul piano culturale, passa attraverso lanestetizzazione del pensiero individuale e conduce alla
mancanza didentit della persona,
dellassetto sociale, quindi dellintero paese. Nel 1974 sorrisero in
molti di queste tesi che, per ironia
del destino umano, parevano quasi
religiose in un uomo che cattolico
non era. Proprio in un uomo cos
lontano dalla fede, per lo meno da
quella omologata, avrebbe invece
dovuto colpire luso di parole come
empio ed etico: parole che dovevano
rientrare pi nello spettro espressivo di una chiesa che andava piuttosto nella direzione opposta, allontanandosi dagli interessi spirituali e accarezzando sempre pi
quelli secolari.
Pasolini condannava lo svuotamento dei valori nella chiesa, la sua
tolleranza verso il progressivo dissolvimento dei contenuti: erano
messaggi lanciati come sos damore
per la verit, per la giustizia, per luguaglianza. Erano parole che si trovano nei vangeli, ed era un comunista che le lanciava. La chiesa prese
le sue contromisure dialettiche e gli
rivolse la critica pi subdola e stantia: era un omosessuale che ora voleva anche dettare legge in ambiti
che non lo riguardavano, voleva addirittura intrattenersi con quella
morale che non poteva conoscere.
Con la coscienza del poi non si pu
oggi parlare di lui con le parole sterili di un ricordo approssimato per
difetto; parlare di lui oggi deve rendergli il merito di aver avuto ragione.
Cultura
Quanto mi dai
se mi sparo?
di Gianni Lucini
87
Cultura
88
Parlando di questa canzone il cantautore ha detto: nata dalle letture di Calvino, Pratolini, il Cassola
della Ragazza di Bube ed esprime lamarezza di quanti avevano creduto
nella grande rivoluzione che doveva
avvenire nel dopoguerra e che ovviamente non c stata. Negli anni
Sessanta venne anche censurata e
oggi rimossa. Si capisce. Non possono avere spazio nella melassa e
nel buonismo imperante nella sinistra revisionista frasi che dicono:
Andava per i boschi con due mitra e tre
bombe a mano/di notte solo il vento gli
faceva compagnia/laggi nella vallata
gi pronta limboscata/nellalba senza
sole eccoci qua/qualcuno oggi il conto
pagher/Andava per i boschi con due
mitra e tre bombe a mano/il mondo un
mondo cane ma stavolta cambier/per
tutti finiranno i giorni neri di paura/un
mondo tutto nuovo sorger/per tutti lu guaglianza e la libert, e che concludono Se il tempo galantuomo
io son figlio di nessuno/ventanni son
passati e il nemico ancora l/ma i tuoi
compagni ormai non ci son pi /son
tutti al ministero o alla tivv/ci fosse un
cane a ricordare che/andavi per i boschi
con due mitra e tre bombe a mano.
Per questo chi parla di Endrigo come di un poeta un po fuori dalle
cose del mondo, introverso e delicato cantore dei sentimenti incapace di adattarsi al tempo che passa,
mi suscita un moto di ripulsa.
Endrigo un compagno, un comunista che ha vissuto e cantato da
comunista la vita, lamore, i
sentimenti e i conflitti. Lo ha fatto
con passione lasciando in Se il primo
maggio a Mosca, una canzone citata
come il segno della sua disillusione
nei confronti dellUnione Sovietica, una delle pi profonde riflessioni sul destino e sullimpegno dei comunisti oggi: Ah se il socialismo
fosse solo un fiore/da port a re nei ca pelli/o da mettere allocchiello/quanti
bravi giardinieri/con la falce ed il mar tello/tutti bravi giardinieri/con la falce
ed il martello.
Cultura
La mostruosa
umanit di Hitler
secondo
Bruno Ganz
OLIVER HIRSCHBIEGEL
sulta chiarissima. In questo documento, pubblicato nel Disonore del luomo di Schnabel, vibra la pi spietata razionalit capitalistica dello
sfruttamento delluomo sulluomo,
che qui per si presenta nella forma
banale e persino familiare di un
normale conto di dare e avere, che
potrebbe essere stato steso da un
qualsiasi impiegato di un qualsivoglia ufficio: stimata in nove mesi la
durata media della vita di un detenuto, il solerte scrivano SS computa
tutti i costi (vitto, vestiario) e tutti
i ricavi, oro dentario, oggetti di valore, vestiario e denaro, concludendo che il guadagno totale dopo
nove mesi [sar di marchi] 1631 - da
aggiungere il ricavato dallutilizzazione delle ossa e delle ceneri.
Posta questa premessa, bisogna ora
farne unaltra di carattere metodologico a proposito del linguaggio cinematografico. Un film risulta un
organismo complesso, formato da
pi elementi: il soggetto, la sceneggiatura, la regia, la recitazione degli
attori, eccetera. Questo per dire
che, tranne il caso in cui soggetto,
sceneggiatura, regia e recitazione
del primo attore coincidano come
per esempio nei film di Chaplin o
di Keaton o di Orson Welles ogni
pellicola pretende che la si scomponga nelle sue varie componenti,
dal momento che le stesse possono
addirittura entrare in contraddi-
89
Cultura
90
Cultura
91
Cultura
Hitler daltronde e questo certamente un merito della sceneggiatura non nutre mai alcun dubbio
sulla bont dellideologia nazista e
della sua disumanit. Esemplare, in
questo senso, la scena dellufficiale medico, che ha compiuto nei
campi di sterminio esperimenti su
prigionieri ( questo uno degli
aspetti di pi evidente mostruosit perpetrati dai nazisti) e che
ora va dal suo Fhrer a chiedere il
permesso di scappare. Hitler non
solo non glielo concede, ma gli dice
con fare stentoreo, se pur moderato, che i suoi esperimenti saranno
considerati come molto importanti
per il progresso della scienza.
Anche qui Ganz, sempre recitando
sul registro che abbiamo descritto,
estremamente efficace; come lo
in unaltra scena in cui dice che se
le scimmie si comportano in un
certo modo, anche gli uomini dovranno agire di conseguenza: si
tratta dellassimilazione delluomo
alla natura che ha sempre giustificato i peggiori crimini, appunto,
contro lumanit. Lhomo homini lu pus o il pesce grosso mangia i pesci piccoli sono motti che servono
a escludere la vera umanit, che
nulla ha a che fare col mondo animale. Al contrario gli uomini, sfruttando lintelligenza, si trasformano
92
in animali sociali.
Anche in questo caso risalta la bravura di Bruno Ganz: il paragone con
le scimmie Hitler lo enuncia non in
modo aggressivo, ma come cosa ineluttabile e non discutibile, rivelando cos insieme la sua scarsa cultura e la sua ferocia. Perch il capo
del nazismo era per molti versi un
uomo banale che parlava a altri uomini banali, convincendoli che i
loro pregiudizi senza base culturale
e le loro superstizioni erano vere.
Qualcosa del genere accade anche
oggi in Italia: persone come Berlusconi e Bossi sono la banalit personificata: la loro astuzia, che grande soprattutto nel primo, stata e in
parte ancora quella di saper interpretare fino in fondo lo spirito del
tempo, e cio la banalit conformistica della maggioranza degli italiani. Hitler dunque era cos, e il suo
enunciare un ineluttabile e non discutibile parallelo tra il mondo animale e quello umano, denuncia proprio questa banalit di pensiero che
lo contraddistingueva; ma la banalit si rivolta immediatamente in ferocia quando si veda come strettamente sono correlati questo pensiero con la teoria del superuomo
nella declinazione nazista.
Proprio in questo senso il nazismo,
come il fascismo, risulta un esito
naturale e non abnorme del capitalismo (resistibile, certo, come ci ricorda sempre Brecht; ma a patto di
capovolgere i rapporti di forza allinterno della societ). In questo
senso Hitler risulta dotato di unumanit mostruosa e niente affatto
un mostro: uneccezione solamente per lenormit del male di
cui responsabile, non per aver causato questo male che insito nellideologia e nella prassi del capitalismo; e l che il nazismo ha trovato il
terreno fertile in cui affondare le
proprie radici.
Bruno Ganz, a differenza del film in
cui recita, ci mostra tutto ci. Attore
di lingua tedesca, non certo insensibile allinsegnamento brechtiano tanto quanto lontano dalle
pratiche recitative basate sullimmedesimazione nel personaggio;
ed quindi a lui che dobbiamo una
lettura degli ultimi giorni del capo
nazista decisamente interessante e
politicamente ci sia concesso
usare un termine logoro corretta.
Da lui e dal suo modo di recitare dovrebbero prendere spunto, per studiare, tanti giovani attori inutilmente dediti a letture e prassi stanislavskiane noiose, ripetitive e utili
solo a suscitare il consenso di quei
conformisti cui si rivolgeva la propaganda nazista.
Recensioni
Cuba: orgoglio
e pregiudizi
Recensioni
94
Recensioni
La FIOM
e la lotta di classe
di L.B.
95
il
contrario
di
un
reality
o
della
indispensabili per avere rache abbiamo grandi possibilit
pagina di un rotocalco borghese. E un momento di ozio,
gione delle diff i c o l t :
di ulteriori miglioramenti. Non
niente di pi. Prima di riprendere a leggere, a riflettere
a partire da questo nulasceremo nulla di intentato per
e ad organizzarsi. Nella rivista coincider, speriamo,
mero, la rivista sar
metterle, tutte, a valore, e siamo
come il piacere di una sosta.
inviata soltanto a chi
certi che i nostri lettori contiAllarte cos ci si dovrebbe accostare. Senza fretta. Con
in regola con labnueranno a farci perve n i re il
calma. Senza pretendere troppo. Mettersi nello stato dabonamento (la scaloro concreto sostegno.
nimo di essere sorpresi. Liberarsi dai preconcetti.
denza dellabb o n aAndiamo dunque avanti, tutti
Concedersi. Allora larte prende la vita che solo il rapporto
fra
il
creatore
e
il
fruitore
pu
darle.
E
in
quel
caso
mento indicata sulinsieme.
si esprime il massimo di libert possibile. Una libert che,
letichetta dellindiin quanto tale, per forza rivoluzionaria. A noi questa
rizzo);
La redazione
La stanza dellarte
Roberto Gramiccia