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GREGORIANUM

Norme tipografiche
Le norme della rivista Gregorianum sono quelle dellUniversit Gregoriana1.
1. CARATTERI
1.1 FONT E CORPO
Il carattere (font) da usare Times New Roman.
Testo: corpo 11, chiamata di nota in apice.
Le citazioni pi lunghe di quattro righe: 10.
Note: 9, eccetto il numero della nota in apice.
1.2 VIRGOLETTE
Si usano le virgolette italiane (aperte: ; chiuse: );
se, allinterno di queste virgolette, appaiono altre virgolette, si usano le virgolette inglesi
(aperte: ; chiuse: );
se, allinterno di queste ultime, si dovessero usare ancora altre virgolette, si usano quelle
inglesi semplici (aperte: ; chiuse: ).
Es.:
Ma il centurione rispose: Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, [...]
Ho dei soldati sotto di me e dico a uno: Va!, ed egli va; e a un altro: Vieni!, ed egli
viene; e al mio servo: Fa questo!, ed egli lo fa.
1.3 PARENTESI
Allinterno delle parentesi si usano le parentesi quadre. Es.:
See also for similar division: H. ANDERSON, The Gospel of Mark, 233-239 (but he notes that
in 9:33-50 different facets of the theme of discipleship are mentioned [233]).
Si usano anche le parentesi quadre quando lautore interviene allinterno di una citazione,
sia con del testo, sia con i punti sospensivi; le parentesi tonde sono dellautore della
citazione. Es.:
In all this [the succession of sequences with no apparent order in the odes] the critic
criticizes the lack of organic unity []. This is to reject a constant characteristic of this
literature, in the name of a certain kind of logic (which is that every whole is arranged over
sub-wholes) or motifs, without postulating any succession or regular link from one to the
other.

Vedi R. MEYNET J. ONISZCZUK, Norme tipografiche per la composizione dei testi con il computer, Roma
20119; la precedente edizione disponibile sul sito della Gregoriana: www.unigre.it > Pubblicazioni > Norme
tipografiche.

Gregorianum, norme tipografiche

1.4 SPAZIO E SPAZIO FISSO


Si usa lo spazio fisso:
per ottenere uno spazio uguale allinizio di paragrafi che cominciano con un lineato breve
() o un punto (.) o qualsiasi altro segno;
nelle note, dopo il numero della nota;
tra liniziale del nome dellautore e il suo cognome, per evitare che liniziale sia isolata alla
fine di una riga;
fra le abbreviazioni (p., par., n., ecc.) e il numero che segue, ci vuole sempre uno spazio (per
labbreviazione che comprende una sola lettera, lo spazio fisso, per evitare che questa sia
isolata alla fine di una riga).
Per i riferimenti biblici, non mettere uno spazio dopo la virgola o i due punti: Lc 18,18 (e
non Lc 18, 18). Per i libri di Samuele, dei Re, ecc., nessuno spazio tra 1 e R: cio 1R
22,15 (e non 1 R 22,15).
Dopo il punto finale di una frase si mette un solo spazio (non due).
Una volta larticolo finito, sopprimere i doppi spazi (Sostituisci: 2 spazi Con: 1 spazio).
1.5 CHIAMATA DI NOTA
Le chiamate di nota in corpo 11, Apice.
Non si mette alcuno spazio prima della chiamata di nota:
Es.: dopo la virgoletta1 italiana iniziale.
La chiamata di nota si mette sempre dopo la parentesi, dopo la virgoletta finale, e prima del
segno di punteggiatura:
Es.: (se fosse necessario)48.
ha fatto per me il Signore17.
Alla fine di un titolo che termina con un segno di punteggiatura, la chiamata di nota si mette
dopo il segno di punteggiatura.
Es.: Il Dio giusto...5
Versetto 18:52
2. TESTO
2.1 PARAGRAFO
Ogni paragrafo comincia con un rientro di 5 mm2.
Non si mette una linea bianca tra i paragrafi, eccetto se si vuole indicare una separazione tra
le parti dellarticolo.
2.2 CITAZIONI
Se sono brevi, sono messe tra virgolette italiane ( e ) nel testo stesso.
Se sono lunghe (pi di 4 righe), costituiscono un paragrafo (in corpo 10), preceduto e
seguito da una riga bianca, senza virgolette, in tondo, con un margine di 5 mm a sinistra solo,
non a destra. La prima riga della citazione non comincia con una tabulazione. Es.:

Si consiglia di usare la tabulazione; impostare le tabulazioni ogni 5 mm.

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Nei tempi antichi, il neonato riceve il nome alla nascita. Si vedano i racconti della nascita
dei dodici figli di Giacobbe, ad esempio, dei primi quattro figli di Lia:
32

Lia concep e partor un figlio e lo chiam Ruben perch disse: Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amer. 33 Poi concep ancora un figlio e disse: Il Signore ha
udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo. E lo chiam Simeone. 34 Poi concep ancora
e partor un figlio e disse: Questa volta mio marito mi si affezioner, perch gli ho partorito tre
figli. Per questo lo chiam Levi. 35 Concep ancora e partor un figlio e disse: Questa volta
loder il Signore. Per questo lo chiam Giuda. Poi cess di avere figli (Gen 29,32-35).

Al tempo di Ges per, il nome viene dato non dalla madre ma dal padre lottavo
giorno, al momento della circoncisione. Ne abbiamo testimonianza nel racconto della
nascita di Giovanni Battista (Lc 1,59-66).
Se non si cita tutto il testo, si notano le interruzioni con [...], eccetto allinizio perch basta
cominciare in minuscolo la prima parola.
2.3 TITOLI
Di norma, i sottotitoli sono di due livelli (eccezionalmente di tre). Soltanto due livelli
vengono numerati, il primo con numeri romani, il secondo con i numeri decimali usuali (i
numeri arabi). Tuttavia, per una maggiore chiarezza, si chiede allautore di usare la
numerazione decimale anche con gli eventuali sottotitoli di terzo livello, che la redazione poi
toglier.
2.4 NOTE
Le note vanno messe a pi di pagina, con numerazione progressiva.
I riferimenti si danno per intero la prima volta. Le volte successive viene indicato il
cognome dellautore, preceduto dalliniziale del nome; seguono le due o tre prime parole
significative del titolo; si aggiungono tra parentesi il numero della nota in cui il riferimento
allopera completo e i numeri della pagina o delle pagine. Non si usano op.cit, loc. cit, ecc.
Es.:
R. JAKOBSON, Grammatical Parallelism (cf. nt. 4), 402-404.
2.4.1 Autore
Iniziale del nome dellautore, seguita da un punto (se ci sono pi nomi, ciascuna iniziale
seguita da un punto, senza spazio tra le iniziali; se il nome composto, si usa la divisione),
spazio; cognome dellautore, in maiuscoletto, seguito da una virgola; se il cognome doppio,
si lascia uno spazio tra le due parti del cognome; se invece il cognome composto, si usa la
divisione. Es.:
M. VILLER,
G.B. GRAY,

J.A.T. ROBINSON,
M.-. BOISMARD,

L. ALONSO SCHKEL,
R. MARTIN-ACHARD,

Se ci sono pi autori, i loro nomi vengono separati da: spazio + lineato breve + spazio. Es.:
S.R. DRIVER G.B. GRAY,

Gregorianum, norme tipografiche

Se gli autori sono pi di tre, si pu citare solo il primo, seguito da al. Es.
Y. YADIN al., per: Y. YADIN Y. AHARONI R. AMIRAN T. DOTHAN
I. DUNAYEVSKY J. PERROT, Hazor II.
Quando il nome di un autore allinterno del periodo, non si mette in maiuscoletto; subito
dopo lautore si mette, tra parentesi, il riferimento bibliografico; dopo di che si continua il
periodo. Es.:
W. Kasper (The God of Jesus Christ, New York 1987, 270, 311) sees the Trinity as the
mystery of the Christian faith and Trinitarian doctrine as the summation of the entire
Christian mystery of salvation and, at the same time, its grammar.
2.4.2 Libro
Titolo (se il caso, sottotitolo, separato dal titolo con un punto), il tutto in corsivo;
virgola3, nome della collana (e/o della serie)4, numero del volume in cifre arabe, virgola,
citt (se sono parecchie, sono separate dal lineato breve)5, anno di pubblicazione6, pagina o
pagine, il tutto in tondo.
Non si mette il nome della casa editrice (inutile in un lavoro scientifico, il cui scopo non
fare pubblicit per i libri, ma indicare i precisi riferimenti bibliografici), ad es.:
A. ANGERSTORFER, Der Schpfergott des Alten Testaments. Herkunft und Bedeutungsentwicklung des hebrischen Terminus arb (bara) schaffen, Regensburger Studien zur
Theologie 20, Frankfurt Bern Las Vegas 1979, 125-132, 179, 202-209.
a) Lopera ha pi volumi
Con lo stesso titolo e sottotitolo: si mettono i numeri dei volumi, in cifre romane, dopo
titolo e sottotitolo (separati da questi con virgola + spazio); se i volumi non sono stati
pubblicati lo stesso anno, si mettono le diverse date di pubblicazione, separati da virgola +
spazio.
Tutti i volumi hanno lo stesso titolo ma ciascun volume ha un sottotitolo diverso: dopo il
titolo si mettono i diversi sottotitoli, preceduti da: punto e numero del volume (cifre romane,
tondo) + punto.
Lopera fa parte di una collana con una numerazione: i numeri dei volumi seguono il nome
della collana, separati tra di loro con virgola e spazio.
N.B. se opere diverse sono inserite in un unico o pi volumi, i titoli del libro e del volume
sono in corsivo, separati da: virgola + in + spazio. Es.

Anche se il titolo termina con un segno di punteggiatura (punto, punto interrogativo, punto esclamativo).
Non si usano le abbreviazioni.
5
Si usa il nome originale (come appare sulla pagina di frontespizio dellopera), ad es.: London (e non
Londres o Londra).
6
La data quella del Copyright (), non di una ristampa; se non si conoscesse lanno della prima pubblicazione ma solo quello di una ristampa, si mette rist. (repr. in inglese, ecc.) prima della data.
4

Gregorianum, norme tipografiche

J. VERMEYLEN, Du Prophte Isae lapocalyptique. Isae I-XXXV, miroir dun demimillnaire dexprience religieuse en Isral, I-II, tudes Bibliques, Paris 1977, 1978.
P. BEAUCHAMP, LUn et lAutre Testament. I. Essai de lecture. II. Accomplir les critures,
Parole de Dieu, Paris 1976, 1990.
M. DAHOOD, Psalms. I. Ps 1-50. II. Ps 51-100. III. Ps 101-150, Anchor Bible 16, 17, 17A,
Garden City NY, 1965-66, 1968, 1970.
ALBERTUS MAGNUS, In Amos prophetam Enarratio, in A. BORGNET, ed., Opera omnia,
XIX, Paris 1982, 181-269.
b) Lopera ha avuto pi edizioni
Eccetto per la prima edizione, si mette dopo lanno senza spazio e in apice il numero
delledizione usata. Se lopera stata ristampata in due citt diverse, si mette il nome della
citt prima di ogni data. Es.:
S. AMSLER, Amos, Commentaire de lAncien Testament, XIa, Neuchtel 1965, 19822.
G.B. GRAY, The Forms of Hebrew Poetry, London 1915, New York 19722.
c) Traduzioni
Se si fa riferimento a una traduzione, si aggiunge il riferimento delledizione originale; tra
il riferimento alla traduzione e quello alloriginale, si mette: punto e virgola + spazio, orig.
inglese, francese, ecc. (nella lingua dellarticolo), virgola, spazio, titolo in corsivo, ecc.
H. LAUSBERG, Manual de retrica literaria, I-III, Madrid 1966, 58-63; orig. alemn,
Handbuch der literarischen Rhetorik: Eine Grundlegung der Literaturwissenschaft, I-II,
Mnchen 1960.
Non necessario mettere il nome del traduttore; se tuttavia lo si volesse citare, viene messo
dopo il titolo, preceduto dallabbreviazione di traduzione, nella lingua dellarticolo.
2.4.3 Articolo
Titolo dellarticolo: tondo, tra virgolette italiane ( e ), seguito da una virgola;
titolo della rivista: non abbreviato, corsivo (non preceduto da in o equivalenti), seguito
dal numero del volume, dallanno di pubblicazione tra parentesi (se sono due anni si scrive ad
esempio: 1921-22) e delle pagine (senza p. o pp. che sono inutili). Es.:
S.E. BALENTINE, The Prophet as Intercessor. A Reassessment, Journal of Biblical
Literature 103 (1984) 161-173.
N. AIROLDI, La cosiddetta decima israelitica antica, Biblica 55 (1974) 179-210.
P. JOON, Notes de lexicographie hbraque, Biblica 6 (1925) 311-321; 7 (1926) 72-74;
8 (1927) 51-64; 17 (1936) 229-233; 18 (1937) 205-206; 19 (1938) 454-459.
Non si mette il numero del fascicolo dopo il numero del volume, eccetto quando ogni
fascicolo comincia a pagina 1.

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a) Larticolo si trova in unopera collettiva


Il titolo seguito da una virgola, dalla parola in (in tondo), dalliniziale del nome (seguito da
un punto) e dal cognome di chi ha curato il volume (minuscolo tondo), seguito da virgola + spazio
e da ed. + virgola + spazio, dal titolo dellopera collettiva (in corsivo), ecc.
Es.:
G. EGGEBRECHT, Die frheste Bedeutung und der Ursprung der Konzeption vom Tage
Jahwes, in J. ROGGE G. SCHILLE, ed., Theologische Versuche, XIII, Berlin 1983, 41-56.
J.R. BARTLETT, Moabites and Edomites, in D.J. WISEMAN, ed., Peoples of Old Testament
Times, Oxford 1973, 229-258.
S. SEEBASS, [vp, Theologisches Wrterbuch zum Alten Testament, VI, 791-810.
b) Larticolo si trova in un Festschrift
Dopo il titolo, si aggiunge Fs. (anche se lopera chiamata Scritti in onore di,
Mlanges, ecc.) seguito dalliniziale del nome e dal cognome dellautore (in minuscolo
tondo) a cui offerto il volume. Se il volume non ha un titolo, si usa come titolo Fs.
N. Cognome. Es.:
W. EICHRODT, Die Vollmacht des Amos. Zu einer schwierigen Stelle im Amosbuch, in
H. DONNER R. HANHART R. SMEND, ed., Beitrge zur alttestamentlichen Theologie, Fs.
W. Zimmerli, Gttingen 1977, 124-131.
A. BONORA, Amos difensore del diritto e della giustizia, in M.-G. ANGELINI al., ed.,
Testimonium Christi, Fs. J. Dupont, Brescia 1985, 69-90.
R. MEYNET, Amalgames et monmes discontinus intressant la fin des mots en arabe, in
Fs. G. Mounin, I, (numro spcial des Cahiers de Linguistique, dOrientalisme et de
Slavistique 5-6), Marseille Paris 1975, 275-281.
c) Un articolo di rivista stato ripreso in un volume
Si mette il segno = tra il riferimento della prima edizione e quello della seconda. Se il
volume dello stesso autore, non si ripete il suo nome; se invece il volume stato curato da
un altro, si mette il nome del curatore. Es.:
R. JAKOBSON, Grammatical Parallelism and its Russian Facet, Languages 42 (1966) 399429 = Selected Writings. III. Poetry of Grammar and Grammar of Poetry, The Hague
Paris New York 1981, 98-135.

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Abbreviazioni dei libri dellAT


(in tondo, senza punti finali)
English
Gen
Exod
Lev
Num
Deut
Josh
Judg
Ru (Ruth)
1-2Sam
1-2Kgs
1-2Chr
Ezra
Neh
Tob
Jdt
Esth
Job
Ps(s)
Prov
Qoh (Eccl)
Cant (Song)
Wis
Sir
Isa
Jer
Lam
Bar
Ezek
Dan
Hos
Joel
Amos
Obad
Jonah
Mic
Nah
Hab
Zeph
Hag
Zech
Mal
1-2Macc

French
Gn
Ex
Lv
Nb
Dt
Jos
Jg
Rt
1-2S
1-2R
1-2Ch
Esd
Ne
Tb
Jdt
Est
Jb
Ps(s)
Pr
Qo
Ct
Sg
Si
Is
Jr
Lm
Ba
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Jon
Mi
Na
Ha
So
Ag
Za
Ml
1-2M

German
Gen
Ex
Lev
Num
Dtn
Jos
Ri
Rut
1-2Sam
1-2Kon
1-2Chr
Esr
Neh
Tob
Jdt
Est
Ijob
Ps(s)
Spr
Koh
Hld
Weish
Sir
Jes
Jer
Klgl
Bar
Ez
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Joel
Am
Obd
Jon
Mich
Nah
Hab
Zef
Hag
Sach
Mal
1-2Makk

Spanish
Gn
Ex
Lv
Nm
Dt
Jos
Jue
Rut
1-2Sam
1-2Re
1-2Cr
Esd
Ne
Tb
Jdt
Est
Job
SI
Pr
Qo
Ct
Sb
Sir
Is
Jr
Lm
Ba
Ez
Dn
Os
Jl
Am
Ab
Jon
Mi
Na
Ha
So
Ag
Za
Ml
1-2Mac

Italian
Gen
Es
Lv
Nm
Dt
Gs
Gdc
Rt
1-2Sam
1-2Re
1-2Cr
Esd
Ne
Tb
Gdt
Est
Gb
Sal
Pro
Qo
Ct
Sap
Sir
Is
Ger
Lam
Ba
Ez
Dn
Os
Gl
Am
Abd
Gio
Mic
Na
Ab
Sof
Ag
Zc
Ml
1-2Mac

Gregorianum, norme tipografiche

Abbreviazioni dei libri del NT


English
Matt
Mark
Luke
John
Acts
Rom
1-2Cor
Gal
Eph
Phil
Col
1-2Thess
1-2Tim
Titus
Phlm
Heb
Jas
1-2Pet
1-3John
Jude
Rev

French
Mt
Mc
Lc
Jn
Ac
Rm
1-2Co
Ga
Ep
Ph
Col
1-2Th
1-2Tm
Tt
Phm
He
Jc
1-2P
1-3Jn
Jude
Ap

German
Mt
Mk
Lk
Joh
Apg
Rm
1-2Kor
Gal
Eph
Phil
Kol
1-2Thess
1-2Tim
Tit
Phlm
Hebr
Jak
1-2Petr
1-3Joh
Jud
Offb

Spanish
Mt
Mc
Lc
Jn
He
Ro
1-2Cor
Ga
Ef
Flp
Col
1-2Te
1-2Tim
Tit
Flm
Heb
Sant
1-2Pe
1-3Jn
Jds
Ap

19.01.2012
[ultimo aggiornamento: 16.01.2013]

Italian
Mt
Mc
Lc
Gv
At
Rm
1-2Cor
Gal
Ef
Fil
Col
1-2Ts
1-2Tm
Tt
Fm
Eb
Gc
1-2Pt
1-3Gv
Gd
Ap

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