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Barney G. Glaser Anselm L.

Strauss

Passaggi di status
a cura di Cirus Rinaldi

ARMANDO
EDITORE

Indice

Introduzione
di Cirus Rinaldi
Passaggi di status
di Barney G. Glaser, Anselm L. Strauss
Nota bio-bibliografica

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Introduzione

Status passage:
come produrre una teoria formale

I saggi qui tradotti tratti da Status Passage, opera


del 1971 di Barney G. Glaser e Anselm L. Strauss sono
lesemplificazione e la dimostrazione della produzione di
una teoria formale (generale) generata attraverso lanalisi comparativa e lintegrazione di diverse aree sostantive
relative ai passaggi di status seguendo i principali assunti
metodologici della Grounded Theory (Glaser e Strauss,
2009)1. Il nuovo metodo di ricerca, definito dai due
studiosi, si prefiggeva un duplice obiettivo: il primo, relativo allavanzamento della ricerca qualitativa e la possibilit di costruire una teoria sociologica a partire dai
dati; il secondo, pi verosimilmente di critica (e rivalsa)
nei confronti di quegli approcci e prospettive di ricerca, in particolare il funzionalismo di Parsons e Merton,
conformi alluso di teorie preconcette che stabiliscono
aprioristicamente gli aspetti rilevanti dei concetti e delle
ipotesi e che sono inclini a forzare i dati allinterno del
proprio framework teorico (ibidem). Il metodo ben si
adattava a studiare tutti quei fenomeni, in verit focus
principale di ogni analisi sociologica, che scaturiscono in
qualit di processi dalle interazioni degli attori sociali.
La dimensione processuale viene scarsamente compresa
attraverso il linguaggio delle variabili e della statistica,
caratterizzate queste ultime da neutralit ed oggettivit, e pertanto scevre dellattenzione necessaria per un
discorso metodologico complesso (Strati, 1997). Il suo
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Introduzione

obiettivo principale non per costituito da una semplice descrizione del fenomeno studiato, bens dalla formulazione di proposizioni teoriche ad un livello di sempre
maggiore astrazione (Strati, 1997): il dato empirico non
semplicemente descritto ma concettualizzato. Lo studioso pertanto deve immergersi nel contesto che studia,
la sua analisi deve essere densa ed approfondita, deve
cercare di comprendere quanto accade e deve poterlo
spiegare con termini simili a quello degli attori sociali
che attraversano e definiscono quegli stessi contesti. Un
approccio simile permette al ricercatore di sviluppare
schemi teorici flessibili in grado di generare ipotesi per
studi successivi, con una analisi adeguata ai contesti ed in
grado di potere essere utilizzata (e persino valutata) nei
medesimi contesti. Status Passage viene pubblicato con
lobiettivo di presentare il tentativo di sviluppo di una
teoria formale dei passaggi di status ma anche, e sopratutto, quale strumento potenzialmente utile per studiare
i passaggi di status, ovunque possano verificarsi (Glaser e
Strauss, 1971, viii).
Il contesto intellettuale e i percorsi formativi
Barney G. Glaser ed Anselm L. Strauss2 si incontrano alla California University intorno al 1960 ed iniziano
la propria elaborazione sostantiva del processo relativo ai passaggi di status analizzando il morire (Glaser
e Strauss, 1965) e guardando, nello specifico, alla sua
dimensione temporale come passaggio non programmato
di status (Glaser e Strauss, 1965a; 1968; 2009, 63-66). A
partire dallanalisi dei primi lavori e dalla loro collocazione allinterno del contesto intellettuale del periodo,
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osserviamo come lo sviluppo dellapproccio fosse fortemente influenzato, in primo luogo, dal Pragmatismo
americano (in particolare John Dewey, Charles Peirce e
George H. Mead) interessato alla dimensione dellazione, alla sua situazione, alla sua processualit contestuale; in seconda battuta, ma assai profondamente, faceva eco la tradizione sociologica di Chicago con lenfasi
sulla osservazione, sulla discesa sul campo, sulluso di
tecniche qualitative. Queste ricerche anticipatorie del
lavoro che ci accingiamo a presentare, nonch lelaborazione intellettuale che port i due autori ad idearlo,
non possono essere disgiunte dalle tradizioni filosofica
e sociologica prima indicate, dalle quali Status Passage
attinge, tra le altre, una caratteristica che emerge in ogni
processo e dimensione analizzati: il cambiamento come
elemento costante della vita sociale (Strauss, 1987, 6).
Se il contributo di Barney Glaser, anche in Status Passage, particolarmente apprezzabile per quanto riguarda
la sensibilit e la perizia nelluso di categorie fondanti
(core categories) prassi ereditata dalla tradizione della Scuola della Columbia University interessata alla generazione della teoria (e alle inchieste campionarie) ,
permettendo cos lemergere di processi fondanti (core
processes) in grado di far convergere i dati in griglie concettuali integrate (Glaser, 1991, 13; Glaser, 1978); il lavoro e lesperienza di Anselm L. Strauss sono rivolti non
solo in termini metodologici alla concettualizzazione,
ma anche ad unenfasi nei confronti della natura fluida
e mutevole dellazione e dellinterazione azione intesa
come processo in risposta a condizioni al pari mutevoli in termini temporali e dipendenti da contingenze,
quanto si pu correttamente definire una struttura in
processo(structure in process)3 (Corbin, 1991, 23).
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Introduzione

Glaser alla Columbia era stato formato sui temi della


teoria del ruolo e dello status ma secondo una visione
statica, tuttavia dimostrava di essere pronto a mettere
lo status in movimento (Glaser e Strauss, 1971, 192).
Strauss, dal canto suo, riversa nel lavoro tutta la sensibilit interazionista chicagoana: aveva appreso, da un lato, la
lezione di Hughes sulle professioni e le carriere (Hughes,
1958)4, linteresse per il fieldwork, i suoi riferimenti costanti allosservazione empirica dei fenomeni e dei processi e dei loro condizionamenti strutturali; dallaltro, seguiva linsegnamento di H. Blumer (e George H. Mead)
orientato allo sviluppo della capacit di concettualizzazione, alla sensibilit verso i processi interpretativi e di
attribuzione di significato. Gi in Social Psychology Anselm Strauss, insieme con Alfred R. Lindesmith, dedica
allinterno del capitolo Social Structure and Personal
Organization, un paragrafo allo Status change, attingendo da R. Linton, N. Foote ed in particolare da E. Hughes
per quanto riguarda le carriere lavorative. I due autori
affermano la necessit di comprendere le dimensioni lavorative per considerare appieno una teoria della personalit e chiudono le proprie riflessioni citando Hughes:
In our particular society, work organizations looms so
large as a separate and specialized system of things,
and work experience is so fateful a part of every
mans life, that we cannot make much headway as
students of society and of social psychology without
using work as one of our main laboratories (Hughes,
1952, 426 cit. in Lindesmith e Strauss, 1956, 594).

Risale sempre al 1956 Boys in White, ricerca alla quale parteciparono insieme a lui Everett Hughes, Howard
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Becker e Blanche Geer e in cui trova origine il rapporto


tra il grado di istituzionalizzazione e i passaggi di status
(i medici che si specializzano attraversano un passaggio
di status istituzionalizzato, al quale vengono associati
forme cerimoniali e sistemi di aspettative sociali)5.
Qualche anno pi tardi, nel 1959, in Mirrors and Masks riflette sullidentit quale processo che si dispiega in
relazione ai diversi contesti interattivi e le cui dimensioni
mutano, si trasformano o vengono regolarizzate a seconda di condizioni strutturali emergenti. Allinterno del testo ritroviamo un approfondimento relativo allo Regularized Status Passage, in cui sono indicati i principali
assunti relativi ai passaggi istituzionalizzati e alle sequenze che i soggetti devono mettere in atto anche attraverso
la guida (o il controllo) di un coach che prepara le scene,
facendo in modo che i personaggi attorno agiscano nella
maniera voluta, raggiungendo una identit particolare
(Strauss, 1959, 109-118)6. Possiamo pertanto affermare
che sopratutto da parte di Strauss che si colgono una
serie di interessi per diversificate aree sostantive di ricerca (applicate anche ai passaggi di status): linteresse per
le professioni, lo studio delle carriere, delle professioni
e delle organizzazioni, con una sensibilit assai originale nei confronti degli elementi temporali e processuali,
della mobilit sociale (Strauss, 1970), delle dimensioni
di negoziazione allinterno delle strutture organizzative
(Strauss, 1978) e persino della dimensione simbolica dei
cambiamenti strutturali (dei centri urbani; Strauss, 1961).
Glaser aveva trattato i temi organizzativi e le carriere durante i suoi studi di dottorato alla Columbia, occupandosi nello specifico delle carriere organizzative nel campo
delle scienze applicate7 (Glaser, 1964a; 1964) e curando
un volume sulle carriere organizzative con lobiettivo di
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Introduzione

tentare di sviluppare una teoria formale di questo tipo specifico di passaggio di status (Glaser e Strauss, 1971, 192).
I passaggi di status: una sociologia delle Alter-Azioni
La teoria di Glaser e Strauss fondata (grounded)
sui passaggi di status, sulla scorta delle intuizioni della
Grounded Theory, ebbe una forte eco allinterno della
comunit sociologica di orientamento qualitativo che
laccolse con toni entusiasti (Plummer, 1972); pi tenui
se non nettamente ostili, le voci di coloro che rimanevano legati alle fascinazioni e alle illusioni della grand theory parsonsiana e del riduzionismo della ricerca quantitativa (Bock, 1973; Cook, 1974). Le posizioni favorevoli
possono essere riassunte nelle parole di Ken Plummer
che recensiva il volume nel 1972:
Gone are the sweeping generalizations and grandeur
of design that stir the intellectual spirit, and gone are
the systematic formulations of a logico-deductive
propositional system that provide materials for theory
falsifiers for years to come (Plummer, 1972, p. 120).

Il saggio infatti si prefigge di presentare un tentativo


di sviluppo di una teoria formale relativa ai passaggi di
status con lobiettivo pi prettamente pragmatico di individuare una teoria utile da applicare per comprendere e studiare i passaggi di status. In tal senso viene
definita una teoria quale processo continuo e non come
prodotto finito che possa essere aderente ed adeguata
ai dati (fit), rilevante per larea di indagine a cui inerente (relevant), che funzioni (work) e pertanto sia in grado
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di spiegare ed essere utilizzata, applicabile e che, proprio


per il suo carattere dinamico e processuale, permetta che
si possano anche modificare (modifiability), sostituire o
aggiungere nuove categorie di analisi (Glaser e Strauss,
2009; Charmaz, 2006; Tarozzi, 2008). Per raggiungere
questi scopi la teoria del/i passaggio/i di status presentata come una serie di suggerimenti, schemi interpretativi generali ed ipotesi esplicative.
Il passaggio di status quale processo in costante movimento, individua due attori sociali principali: agent,
lagente/gli agenti implicati nel conferimento della forma del passaggio e del suo controllo in diverse fasi sequenziali e passagee, chi compie, tralascia o subisce un
passaggio di status8. Le relazioni tra i due poli avvengono
allinterno di contesti ed arene in cui si dispongono altri partecipanti (altri soggetti, gruppi, organizzazioni
di varia complessit, istituzioni, etc.) che svolgono funzioni differenziate e/o complementari (di supporto, di
ridefinizione, di censura, etc.), secondo programmi pi
o meno pianificati e regolati. Essi sono pertanto influenzati da condizioni strutturali e possono determinare, a
loro volta, effetti sulla struttura sociale medesima. In tal
senso, i soggetti non si trovano mai staticamente nello status ma agiscono allinterno del passaggio di status
e ne sono agiti, pur dipendendo da contingenze di tipo
strutturale. La dimensione della volontariet (e pertanto
della desiderabilit) di un passaggio di status deve essere
confrontata con il grado di libert e di controllo: mentre la persona transessuale pu scegliere di sottoporsi alla
riattribuzione chirurgica del sesso, chi viene licenziato o
il malato di cancro o, ancora, il paziente psichiatrico hanno possibilit di scelta limitate. In vari casi di passaggi di
status, come avremo modo di osservare, il passagee non
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Introduzione

opera isolato o in astratto ma dipende da altri (istituzioni, organizzazioni, professionisti, esperti). Detti agenti
facilitano, creano, implementano, ritardano, bloccano,
definiscono il passaggio di status: la persona transessuale,
pur volendo e desiderando cambiare sesso, dipende dallo
psichiatra, dal medico, dai giudici. Allo stesso modo, per
esempio, i minori a cui stata concessa la messa alla prova (o che attraversano un passaggio di status per mezzo
di qualunque altra misura alternativa alla pena) dipendono dal sistema della giustizia penale minorile, dallUSSM
(Ufficio Servizio Sociale Minorenni), dal privato sociale, da eventuali figure di esperti (educatore, psicologo,
operatore sociale, polizia penitenziaria, etc.). Ed ancora, in termini esemplificativi, le vittime della criminalit
organizzata, del racket delle estorsioni o dellusura, per
ottenere questo status devono essere riconosciute da una
serie di pubblici diversi (ed il loro status talora rimane
ambiguo) (Rinaldi, 2009). Le configurazioni identitarie
implicate nei passaggi di status si evolvono allinterno di
contesti organizzativi, arene sociali, allinterno dei quali i
soggetti ricostruiscono e rifondano i propri percorsi biografici, pongono in essere strategie e tattiche: levolversi
dellidentit non considerato come un processo lineare
bens come una serie di alter-azioni, ciascuna delle quali
produce nuove configurazioni identitarie, in una serie di
punti di svolta (turning points) e di epifanie allincrocio
tra linterazione dei soggetti con le limitazioni strutturali
e linterpretazione che gli stessi soggetti forniscono di tali
contingenze. La dinamica del passaggio di status deriva
ed definita proprio dalla interazione tra oggettivo e soggettivo, tra self e la correlata significant society (Mead,
1977). I due autori definiscono, allinterno della cornice
interazionista appena delineata, alcune propriet del pas16

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saggio di status: la sua desiderabilit; linevitabilit e la


reversibilit; la ripetibilit; le condizioni strutturali relative al numero di agenti e passagees coinvolti e la combinazione delle relazioni tra di loro; la volontariet; il grado
di controllo che gli agenti posseggono su vari aspetti del
passaggio; il grado di legittimazione delloperato degli
agenti; la chiarezza dei segni del passaggio; la sua durata. Gli autori tuttavia hanno scelto di organizzare il testo
in capitoli relativi a sei considerazioni principali, nello
specifico concentrano la loro attenzione sulla reversibilit (reversibility) del passaggio di status; sulla dimensione
temporale (temporality)9; sul processo di conferimento
della forma (shaping); sulla desiderabilit (desiderability)
del passaggio da parte degli attori sociali coinvolti; sulla
circostanzialit (circumstantiality) del passaggio10 e sui
passaggi di status multipli (multiplicity).
I saggi tradotti nel presente volume si riferiscono nello specifico ai capitoli 4. Shaping a passage e 5. Desiderability della prima edizione del saggio edito da Aldine. Si
scelto di convergere lattenzione su di essi perch riassumono aspetti fondamentali del passaggio che si concentrano sui temi classici dellinterazionismo simbolico
quali quello del controllo e della reazione ai suoi effetti.
Il concetto di dare forma ad un passaggio tiene conto
dei processi di bilanciamento del controllo tra agente e
passagee sulla forma da conferire al passaggio medesimo,
sulla sua direzione e il tempo da utilizzare. Il passagee
non mai un soggetto esclusivamente passivo: attraversa il passaggio e ne viene attraversato, negozia continuamente significati, tenta comunque di lavorare sulla
continuit della propria identit. La forma del passaggio
viene pertanto prodotta dallinterazione tra gli agenti e
i passagees, tra le motivazioni dei soggetti coinvolti e le
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Introduzione

contingenze strutturali, allinterno di un pi vasto repertorio di motivazioni per le azioni che vengono intraprese. Un aspetto di particolare importanza rivestito anche dal processo che consegue al cambiamento di status
e pertanto di definizione di una nuova identit e di un
nuovo status anche in termini collettivi. La desiderabilit/indesiderabilit del passaggio di status dipende anche
da come esso viene rappresentato e visto dalla societ in
cui ha luogo. Pu accadere infatti che alcuni passaggi
di status possano presentare un grado inferiore di istituzionalizzazione (e di formalizzazione) ed essere pertanto
lontani dalle aspettative sociali (e per questo non meno
controllati/controllabili), visto che determinano nuove
identit, e di conseguenza passaggi emergenti11.
Conclusioni
Barney G. Glaser e Anselm L. Strauss in Status Passage
dimostrano come la vita sociale sia costituita da relazioni, ed anzi come emerga in termini di rel-azioni, e come
gran parte di queste (siano esse organizzate, collettive o
individuali) possano essere considerate come espressioni di passaggi di status. Da uno status allaltro, i soggetti
diventano transita(n)ti12 e si muovono allinterno delle
contingenze strutturali acquisendo potere e privilegi oppure perdendoli, investendo risorse e praticando strategie e tattiche identitarie, negoziando risorse e cercando
di eludere il controllo. La teoria emergente dei passaggi
di status pone, tra le altre possibili istanze e sollecitazioni, la necessit di considerare la societ come un rete di
relazioni dinamiche, mutevole e spinge altres a riflettere
sulle nuove rappresentazioni e figurazioni in cui costantemente si compone, scompone e ricompone il sociale.
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Cirus Rinaldi
NOTE
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Si rinvia a Glaser e Strauss (2009) per le distinzioni di


ordine analitico tra teorie ed aree sostantive e formali, nonch
alla introduzione alledizione italiana del saggio a firma di Antonio Strati. Il volume corredato di ampi riferimenti bibliografici e varie sezioni critiche che si rivolgono allassai vasta
letteratura sulla Grounded Theory.
2 Glaser aveva studiato con Paul Lazarsfeld e Robert K.
Merton alla Columbia University mentre Strauss apparteneva
alla seconda generazione di sociologi che contribuirono a costituire quella che alcuni studiosi definiscono Seconda Scuola
di Chicago (Santoro, 2010).
3 Lattenzione rivolta alle strutture sociali senzaltro da
attribuire allinfluenza di Everett C. Hughes.
4 Cfr. inoltre i capp. VII, Cicli, punti di svolta e carriere,
e IX, Dilemmi e contraddizioni di status, in E.C. Hughes, Lo
sguardo sociologico, a cura di M. Santoro, Bologna, il Mulino,
pp. 127-136; 149-161.
5 Cfr. anche Becker e Strauss, 1956.
6 sempre allinterno del medesimo lavoro che ritroviamo
concetti, successivamente sviluppati in Status Passage, quali
status forcing; coaching, scheduling, etc.
7 Appare chiara linfluenza di Robert K. Merton, di cui
Glaser fu studente nei suoi anni alla Columbia, relativamente
agli studi sociologici della scienza e delle professioni scientifiche allinterno dei contesti organizzativi. Anche Anselm L.
Strauss si occuper di carriere, professioni scientifiche e di
status professionali degli scienziati (p.e. i chimici), sempre attraverso una prospettiva processuale, di scienza nel processo
di divenire una professione. Cfr. Strauss e Rainwater, 1962;
Strauss, 1971a.
8 Per i termini utilizzati in traduzione cfr. nota sulla traduzione, infra.

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Introduzione
9 Lintero lavoro pone in realt unenfasi costante e partico-

lareggiata sul processo nel suo svolgersi temporale: i passaggi


di status (le carriere, il morire, il laurearsi, etc.) si verificano
secondo dei tempi ed proprio nel tempo che ritroviamo,
ancora una volta, il contributo assai originale di Anselm L.
Strauss alla teoria sulla forma dei passaggi di status. David R.
Maines afferma che i principali concetti che Strauss ha offerto
al processo di sviluppo della conoscenza sociologica quali
ordine negoziato (negotiated order), contesti di consapevolezza
(awareness contexts), traiettorie del morire (dying trajectories),
processo strutturale (structural process), arene e mondi sociali
(social arenas, social worlds) sono tutti sviluppati attorno e
nella temporalit (Maines, 1991, 5).
10 Questa propriet descrive il modo di procedere attraverso il passaggio ed il numero di agenti e passagees e la combinazione delle loro relazioni e di coloro che ne possono essere
coinvolti: si distinguono passaggi di status aggregati, solitari,
collettivi.
11 Come sostiene Helen Rose F. Ebaugh one indication
of the degree of the institutionalization of an ex-status is the
nomenclature developed by our society to indicate these passages (Ebaugh, 1988, 39).
12 Devo il termine ad una intuizione di Antonio Lavieri,
Universit degli Studi di Palermo.

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Cirus Rinaldi

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