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2 Opere
noto come autore di un'opera in dieci libri: Raccolta
delle vite e delle dottrine dei loso. In essa esamina 83
gure di pensatori, dai Sette Sapienti a Epicuro, ove dispone le informazioni per scuole losoche, rispettando
le successioni dei capi delle scuole losoche ssate dalla
tradizione. La "Raccolta" ci giunta mutila, in quanto il
VII libro, dedicato agli Stoici, si interrompe bruscamente a met del catalogo degli scritti di Crisippo; del resto,
da indici manoscritti sappiamo che Diogene proseguiva
la trattazione dello stoicismo almeno no a Posidonio. I
Un'edizione romana delle Vite del 1594.
codici principali dell'opera sono il Neapolitanus Burbonicus III B 29, del XII secolo, il Laurentinus 69, 13, del
Diogene Laerzio (in greco antico , XII secolo e il Parisinus Graecus 1759, del XIII secolo.
traslitterato in Dioghns Lartios; 180 240) stato uno L'opera dedicata a una signora, che apprezza Platone
storico greco antico, vissuto sotto l'Impero Romano. La (), ma che non stata identicata, in quansua opera Vite dei loso una delle fonti principali sulla to probabilmente le era dedicata l'opera: la dedica non
pervenuta o, pi probabilmente, non fu mai scritta, anche
storia della losoa greca.
perch l'opera mostra anche altrove segni di incompletezza. Seguendo un costume diuso, Diogene compose anche una raccolta di epigrammi, Pammetros (Raccolta in
tutti
i metri), di cui restano 56 componimenti, da lui stes1 Biograa
so inclusi nelle sue Vite, senza particolare valore artistico
ma di buona eleganza formale e metrica.
Non ci pervenuta alcuna notizia sulla sua vita; il nome
Laerzio potrebbe derivare dalla citt di Laerte, in Cilicia,
l'odierna Alanya in Turchia; altri, rifacendosi alla sua biograa di Timone di Fliunte, commentata da Apollonide di 3 Le Vite dei loso
Nicea, nella quale Diogene chiama quest'ultimo " '
" (uno di noi), ne deducono che egli fosse origi- Lo schema abituale usato da Diogene nel trattare di cianario di Nicea; altri ancora, inne, attraverso deduzioni scun losofo consiste in una biograa, spesso aneddotidi carattere culturale, pur non pronunciandosi sulla sua ca, di una serie di massime del losofo, dalla citazione
1
3.5 V libro
Per Diogene, Aristotele fu il pi genuino dei discepoli di Platone, ma ne attesta l'abbandono dell'Accademia
e la fondazione del Peripato e le diverse vicende della
vita, no alla citazione del testamento e vari aneddoti e
Diogene si occupa poi dei "Sette sapienti" che tuttavia non massime. Segue un prezioso catalogo delle sue opere e il
sono propriamente dei loso ma piuttosto dei precursori riassunto della dottrina.
della losoa.
Seguono le biograe degli aristotelici, da Teofrasto a
Nell'antichit la lista dei Sette Sapienti comprendeva in Eraclide Pontico, che in realt ebbe una formazione
realt quasi una ventina di nomi, e i Saggi annoverati nei platonico-pitagorica.
Sette variavano a seconda delle fonti, mantenendo ssi
tuttavia i personaggi pi importanti. Spesso le gure citate sono sospese a met tra storia e mito, e presentano
numerosi tratti topici, anit biograche sospette, e si 3.6 VI libro
vedono ascritte teorie e citazioni palesemente posteriori.
3.2
II libro
3.3
III libro
Il terzo libro interamente dedicato a Platone, del quale traccia dapprima la vita, occupandosi poi dei dialoghi,
considerandolo l'inventore di questo genere letterario; ne
traccia il rapporto con la dialettica, con la confutazione e
spiega il carattere dell'induzione platonica.
Il libro si apre con la biograa di Zenone di Cizio, fondatore dello Stoicismo e allievo del cinico Cratete; segue
una lunga esposizione delle dottrine stoiche che Diogene
distingue nelle parti dedicate alla logica, all'etica e alla
sica.
Dopo le brevi biograe di Aristone di Chio, Erillo di Cartagine e Dionigi il Dissidente, considerati stoici non ortodossi, la successione delle biograe riprende con Cleante di Asso, primo successore di Zenone nella direzione
della Sto, e con Sfero del Bosforo, per concludersi con
Crisippo di Soli.
Una grave lacuna del testo ci ha privato delle notizie
relative ad altri venti stoici.
3.8
VIII libro
Nell'VIII libro Diogene passa in rassegna i loso italici, iniziando con una lunga trattazione del mitico Pitagora, del quale narra la vita, le precedenti incarnazioni e
i suoi rapporti con la sacerdotessa di Del e con Orfeo;
ne espone le dottrine matematiche, i precetti alimentari, quelli morali e conclude riportando una sua presunta
lettera indirizzata ad Anassimene.
La seconda biograa importante relativa a Empedocle; le successive, pi brevi, sono dedicate a Epicarmo,
che fu in realt un poeta, ad Archita, del quale riporta
una corrispondenza con Platone e le sue scoperte geometriche e meccaniche, ad Alcmeone, a Ippaso, a Filolao,
concludendo con l'astronomo Eudosso di Cnido.
3.9
IX libro
3.10 X libro
dedicato interamente a Epicuro, con una trasparente
simpatia che ha fatto considerare Diogene un seguace del
fondatore del Giardino. Ne narra la vita, i suoi rapporti con Anassagora, Archelao, Nausifane e Senocrate, e ne
elenca le opere; considera la divisione dell'epicureismo in
losoa canonica, sica ed etica.
Riporta per intero la sua Lettera a Erodoto sulla sica: la
concezione dei corpi, del vuoto, degli atomi, sui fenomeni e le sensazioni, no alla considerazione dell'importanza
della sica per la fondazione dell'etica e per l'ottenimento
dell'atarassia. Riporta per intero anche la sua Lettera a
Pitocle sulle questioni celesti. Epicuro espone la struttura
del mondo, del sole, della luna, degli astri; spiega i fenomeni atmosferici, la natura delle stelle, sse, comete e
cadenti, secondo una concezione materialistica che esclude ogni intervento divino. Riporta inne la sua Lettera a
Meneceo sull'etica e la felicit; la teoria del piacere, i motivi per i quali non dobbiamo temere gli dei, la morte,
le soerenze. Il libro si conclude con l'illustrazione delle
dierenze fra il moderato piacere epicureo e quello estremo dei Cirenaici e una raccolta di quaranta sentenze - le
Massime Capitali - attribuite a Epicuro.
Opere
Diogenis Laertii Vitae philosophorum edidit Miroslav Marcovich, Stuttgart-Lipsia, Teubner, 1999-
2002. Bibliotheca scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana, vol. 1: Books I--X; vol. 2:
Excerpta Byzantina; v. 3: Indices by Hans Grtner.
Lives of Eminent Philosophers, a cura di Tiziano Dorandi, Cambridge: Cambridge University Press, 2013 (Cambridge Classical Texts and
Commentaries, vol. 50, nuova edizione critica).
Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei pi celebri loso, Testo greco a fronte, a cura di Giovanni Reale
con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria
Ramelli, Milano, Bompiani, 2005.
5 Bibliograa
Aufstieg und Niedergang der rmischen Welt
(ANRW) Serie II, Volumi 36.5 e 36.6, Berlino,
Walter de Gruyter, 1992 (contengono 12 saggi su
Diogene Laerzio: 4 in inglese, 2 in francese, 5 in
italiano e 1 in tedesco).
Diogene Laerzio storico del pensiero antico Elenchos, VII, 1986 (Atti del Convegno Internazionale,
Napoli-Amal, 30 settembre-3 ottobre 1985).
Tiziano Dorandi, Laertiana. Capitoli sulla tradizione manoscritta e sulla storia del testo delle Vite dei
loso di Diogene Laerzio, Berlin; New York: De
Gruyter, 2009.
Jrgen Mejer, Diogenes Laertius and his Hellenistic
Background. Steiner, Wiesbaden 1978.
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
(EL) Vite dei loso in lingua originale su Google
Libri (scaricabile in formato pdf).
(IT) Vite dei loso tradotto in italiano da Luigi
Lechi, Tipograa Molina, Milano, 1842.
(EN) Versione on-line delle Vite
(EN) Bibliograa annotata sulle Vite dei loso
7
(FR) Versione on-line delle Vite, con testo originale
e traduzione in francese; da remacle.org
COLLEGAMENTI ESTERNI
8.1
Testo
8.2
Immagini
8.3
Licenza dell'opera