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SUL SENTIERO
DEGLI DEI
Cinque giorni a piedi
sullantica via da
Bologna a Firenze
PRIMO GIORNO
DA MONZUNO A MADONNA DEI FORNELLI
Ave Maria,
accompagna i miei passi,
anche se piove.
Brilla la stella
al di l delle nubi:
seguo la strada.
-Fermo, un attimo,
voglio
fotografare
queste: guarda come
sono belle, finora non
le avevo viste cos:
illuminano tutto il
sentiero
-CLICK!Ecco fatto, fiore,
adesso puoi pure
muoverti...
Sai, Venere, mi
proprio
piaciuta
l'esperienza....Vorrei
ripeterla:
posso
seguirli?
Fai pure, questo
sentiero nel tuo territorio, vai, vai, fai pure gli onori di
casa....
Sai, non vorrei essere presuntuosa, ma , dopo la foto, vedo i
loro passi pi sicuri, pi fiduciosi di conoscere la meta: pensi
che possa averli aiutati?
Credo proprio di s: tutto ci che hai pensato arrivato anche
a loro, attraverso i tuoi colori, e adesso, anche loro stanno
scoprendo un mondo intero, intorno , proprio come se fossero
appena sbocciati.
O, Venere, stanno camminando sul sentiero, con gli occhi fissi
avanti a s, e non si accorgono che qui, al loro fianco, due passi
pi su, c' una cresta da cui possono vedere tutta la terra..Di
qua, di qua, venite!!!Guardatemi, ehi, vi piaccio, adesso? Il mio
rosa pi splendente che mai, e miei fiori sofficissimi,e..
-Aspetta, guarda, ce ne sono delle altre! Non so come si
chiamano queste spighette,ma sono bellissime...Salgo un
attimo qua per fotografarle...
Un posto cos non si pu descrivere solo con una foto: ci vuole
un haiku:
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Piccoli fiori
indicano l'immenso
a me, piccola.
Col solletico
voglio toccare il cielo
e dirgli grazie.
Ci affidiamo
senza fare domande:
basta il profumo.
CEDRECCHIA
Cosa spunta sul bordo del sentiero? Che fiore particolare, cos raro
a vedersi.
Ciao, sono un fiordaliso.
Un fiordaliso? Ma non dovresti essere in via di estinzione?
Fiordaliso esita un attimo. Poi risponde: Si, siamo rimasti in pochi.
E' un vero peccato, siete cos belli.
Fiordaliso sorride un po' triste. Siete stati voi uomini, sapete, i
veleni che usate per eliminare quelle che chiamate erbacce...
Ma tu sei il fiore delle messi, la tua presenza ha sempre rallegrato
gli uomini, hai sempre accompagnato l'abbondanza, il tuo sorriso
allontana la carestia, la fame.
So tutto questo, ma mi sono trovato di fronte ad una scelta difficile:
continuare ad esistere o estinguermi, sparire per sempre.
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Piccolo borgo,
borgo,
tra ricchezza o armonia
scegli la pace.
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SECONDO GIORNO
DA MADONNA DEI FORNELLI AL PASSO DELLA FUTA
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SEMPLICITA'
Ave Maria
la tua semplicit
mi sia da guida.
Vento nell'erba
strada bianca nel verde,
passi e respiri.
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MASCHERE
Eccomi qui: il tuo oracolo sono,
tra amare e non amare scegliere potrai,
e per aiutarti i miei petali dono.
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VIANDANTI
-E' di qua!
-Dove?
-Di qua, ti dico!
-Sei sicuro? Questa volta il
centurione ci fa a fettine!
-Tranquillo,
non
possiamo
sbagliarci: ti dico che questa la
Flaminia Militare.
-Caio, forse hai ragione. Ma non ti
sembra tutto cos diverso? Quella
strada cos dura e liscia, non ne
avevo mai viste cos...
-E' vero, Lucio, ma in montagna le
cose cambiano, ci sar stata una
frana, vedrai che tra poco
raggiungiamo la nostra legione.
Attorno il bosco silenzioso, la montagna profuma ancora delle ultime
piogge. I due legionari proseguono il loro cammino: il sole si alza, la
nebbia del mattino svanita.
-Lucio, la via questa, ma non c' traccia della legione: saranno gi
arrivati!
-Non sono pi tanto sicuro: siamo certi di aver preso la direzione giusta?
-Ho seguito te, e ora non sono pi sicuro neanche di esser vivo.
-Abbiamo passato il monte di Giove ieri, poi il monte Venere,
dovremmo essere ormai vicini alle vecchie fornaci...invece niente.
-Quanto pesano questo scudo, il gladio e la lancia. Sono ore che
corriamo, ormai li abbiamo persi...Sediamoci.
I due legionari si siedono.
-Cosa guardi?
-Una coccinella.
- Dicono che porti fortuna trovarne una.
-Abbiamo proprio bisogno di fortuna: se ci
trova...
- S, il centurione, lo so, continui a dirlo...
Ma tu ci tieni proprio a tornare alla
legione?
-Scherzi? E cosa vorresti fare?
-Perch non vivere liberi su queste
montagne? C' tutto quel che ci serve. Sono stanco di ammazzare
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barbari. Non facciamo altro che uccidere trib: uomini, donne, vecchi,
bambini. Portiamo la nostra civilt sulla punta della nostra lancia e
seminiamo morte e distruzione. Sono stanco di tutto quel sangue. Deve
esserci qualcosa di pi nella vita.
-Fai strani discorsi, Caio: sembri quasi uno di quegli invasati che
credono in quel profeta ebreo...quello che chiamano Ges Cristo!
-E se fosse? Lui predicava la vita, e non la morte, la libert, e non la
schiavit; le sue armi erano le preghiere, e non il gladio.
-Ne ho sentito parlare anche io, sai..Ma di che cosa vivremo?
-Non ho famiglia, e tu nemmeno...La natura qua intorno ricca, e siamo
abituati a sopravvivere a tutto: troveremo un posto dove stare a vivere,
liberi come uccelli, di quello che riusciremo a rimediare...
A terra cadono elmi, scudi e armi.
Il bosco adesso deserto.
Il bosco tace
Flaminia Militare
sii via di pace.
pace
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PROGETTI DI VITA
Mi vedi una volta,
e non ti scordi pi
di me. Il mio colore
cos intenso che
insegue
il
tuo
sguardo, lo cattura
e lo fa tuo per
sempre. E poi la
mia postura, cos
eretta, che ti porge
la rugiada come su
un vassoio...
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UMILTA'
Respiro piano,
insegnami il tuo viola,
fior di sentiero.
sentiero.
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TERZO GIORNO
DALLA FUTA A S. AGATA
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NOI BOSCO
Raggi di luce,
riflessi di rugiada
noi, il bosco.
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CAPACITA'
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PRESUNZIONE
Fermo, rifletti.
La nebbia tua amica,
regala dubbi.
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GIOCO
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SINCERITA'
Voglio essere
trasparente , come
acqua che scorre,
cos brillante
che ogni ragnatela
sia visibile.
Procedo piano
con un cuore sincero,
Ave Maria.
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QUARTA TAPPA
DA SANT'AGATA
SANT'AGATA A BIVIGLIANO
Rifacendo a ritroso la strada della tappa precedente, si raggiunge l'inizio del
sentiero che va a San Piero. Sono 7 km di asfalto, ma non crediate che siano
spiacevoli: strade tranquille, bei panorami. Arrivati in citt i segnali da
seguire diventano i due piedi gialli dipinti sull'asfalto. Passato il fiume
Sieve, per, invece di seguirli a destra, si va diritto fino alla Pieve. Subito
prima della Pieve, a sinistra, un ponticello pedonale attraversa il torrente,
poi si segue a destra e si passa sotto la ferrovia. Si sbuca davanti al cimitero,
si prende, dall'altra parte della strada, la strada in salita (che passa poi sopra
la provinciale) e , dopo la curva, appare l'indicazione del sentiero (sentiero
della memoria) e le palle gialle del sentiero degli Dei. Si sale fino a
Montecacioli, un paio di case. Prima dell'aia, sulla sinistra, c' una stradina
con una sbarra bianca, ed il sentiero da seguire. I segnali delle palle gialle
saranno pi rari, ora, ma pi in l compariranno i cartelli dell'azienda
venatoria Valdastra che segneranno il giusto percorso. Come norma, tenersi
sempre sulla destra (infatti a un certo punto, i cartelli Valdastra andranno
abbandonati lasciandoli in un sentiero a sinistra). Comunque, dopo circa 45
minuti da Montecacioli, riprenderanno sia i segnali del Cai che le palle
gialle . Ci sono molti saliscendi nel bosco, a tratti ripidi. Non fatevi
prendere dallo sconforto, se no potreste fare il voto di costruire un'altra
badia del Buonsollazzo come fece in passato il conte Ugo di Toscana, che,
prima dell'anno mille, perdutosi nei boschi, fece il voto di erigerla se si
fosse salvato. Alla fine della salita sarete ricompensati dal colpo d'occhio
della badia , ormai in abbandono dal 1782, al di l di un grande prato fiorito.
Dalla strada asfaltata che costeggia la Badia, si diparte, a sinistra, il sentiero
per Monte Senario. Adesso i segnali sono abbondanti, e comprendono la T
francescana. Si sale ancora per un'oretta prima di arrivare a Monte Senario.
Prima di arrivare a Monte Senario, incontrerete una deviazione a destra che
indica la possibilit di tagliare per Bivigliano (Cai 18). Se decidete di
rimandare la visita di Montesenario al giorno dopo, potete scendere di l.
Ad un quadrivio, segnato da un cippo di pietra, per, non seguite i segnali
sul sentiero di destra (che portano al campeggio di Bivigliano, 2 km dal
paese), ma andate gi dritti per la discesa, fino al paese. Nella prima ipotesi
potreste trovare il sentiero chiuso dalla recinzione del campeggio: in tal
caso costeggiate la rete a destra fino alla fine e ritroverete i segnali. Per, ci
sar poi da camminare per il paese. Altrimenti potete raggiungere
Bivigliano da Monte Senario, via asfalto. (2 km circa in discesa).
Si pu pernottare all' Hotel La Bruna, o al B&B cortevecchia.
Durata della tappa: 6-7 ore
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PROIEZIONI
Si narra che il conte Ugo di Toscana, vissuto nel XIII secolo, si perdesse un
giorno nellintricata foresta che copriva questi monti.
Non sapeva pi ritrovare il sentiero e si vagava disperato. Non aveva nulla
da mangiare e, per quanto fosse un abile cacciatore, non un solo animale
aveva incrociato il suo cammino.
Poi, finalmente, quando ormai i morsi della fame si facevano sentire sempre
pi violenti, scorse un capriolo fermo a pochi passi da lui. Incocc la freccia
e tir a colpo sicuro. Il dardo si conficc nel legno di una quercia. Il
capriolo era svanito davanti ai suoi occhi. Oh spiriti del bosco. Vi fate
beffe di me! Si lament Ugo recuperando la freccia. Ho visto solo ci che
desideravo, e non era reale. Pens, riprendendo a vagare.
Scese la notte. Si accovacci sotto un grande castagno. Stava per
addormentarsi avvolto nel suo mantello, quando due occhi fiammeggianti
spuntarono nellombra. Un brivido scorse lungo la sua schiena.
Un lupo! Ci sono i lupi! Esclam come per avvisare qualcuno, ma era
solo. Altri occhi si accesero attorno a lui, gli sembrava di sentire il loro
respiro famelico. Si alz brandendo la spada e attese, tutti i muscoli pronti a
scattare. Gli occhi lo guardavano immoti, rossi e fissi. Allimprovviso con
un urlo si lanci in avanti e inizi a menar fendenti a destra e a manca. La
lama vorticava sibilando, ma non colp altro che aria. Cadde in ginocchio.
Ho visto solo le mie paure. Non cera alcun lupo! si disse e si abbandon
sul terreno, sfinito. In breve il sonno lo colse.
Si svegli indolenzito ed infreddolito. Era unalba brumosa. Una fitta
pioggerellina lo bagnava mentre la nebbia faceva svanire il bosco attorno a
lui.
Non uscir vivo da qui! Sono ormai tre giorni che vago senza meta.
Poi gli sembr di sentire odore di fumo, il profumo di cibo e voci allegre di
bambini.
Sono salvo. Sono salvo! inizi a muoversi pi veloce che poteva,
chiamando, in quella direzione, ma, dopo aver corso a lungo invano, si
ferm. Nessuno aveva risposto ai suoi richiami e non percepiva pi alcun
odore. La nebbia era ancora pi fitta.
Raccolse alcune gocce dacqua dalle foglie e le bevve avidamente. La mia
mente vacilla, gli spiriti della foresta mi irretiscono con false visioni ed io
sono sempre pi debole.
La foresta era sempre pi folta ed intricata. Nessun sentiero, nessuna traccia
di esseri umani.
Cal ancora la sera, il vento aveva spazzato la nebbia. Entr in una radura.
In lontananza gli parve di vedere la luce di un fuoco. Forse l c una casa
si disse, ma ormai non aveva la forza per crederci. In breve la luce svan e
rest solo la notte che calava fredda ed umida.
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Rest cos in ginocchio per un tempo che gli parve infinito, il volto nel
fango.
Fratello! Come state? Una voce lo chiamava.
Ugo non sollev il viso, anche questa doveva essere una sua illusione, uno
scherzo della sua mente.
Fratello alzatevi. Come state?
Due vecchie ma forti mani lo stavano aiutando ad alzarsi. Un anziano
eremita era davanti a lui e lo sosteneva.
Sia ringraziato il Signore! esclam Ugo abbracciando il suo salvatore.
Lo segu docilmente in un piccolo eremo poco pi in l; questi lo sfam e
gli offr un semplice ma asciutto giaciglio.
Al suo risveglio Ugo riusc finalmente a parlare: E il Signore che vi ha
mandato. Come posso ringraziarvi per avermi salvato?
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Quando ho udito la vostra voce stavate pregando, avete fatto a Lui una
promessa. Mantenetela. Non disse nientaltro, lo accompagn fino alla
strada gli diede la sua benedizione e svan nel bosco.
Si narra che il conte tornato al suo castello convoc tutti i suoi
guardiacaccia e si fece condurre in quelli che loro ritenevano essere i
luoghi pi belli di questi monti.
Alla fine il conte scelse di erigere ledificio consacrato al Signore ai margini
di un grande campo dove centinaia di fiori splendevano al sole cullati dal
vento. In questo luogo sorse ed ancora sorge la Badia del Buonsollazzo.
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FORME
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SERVIZIO
Passaron di qui
i Servi di Maria,
Maria,
anime libere.
libere.
La tua bellezza
mi dona grande gioia
non mi fa schiavo.
schiavo.
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UN PENSIEROPENSIERO-FIORE
Una volta i miei zoccoli posavano
sul muschio morbido, e comera
dolce, e silenzioso, e i giorni passavano
tranquilli e spensierati, da mattina a sera.
Adesso ci son strade, duro asfalto, rumori;
cerco devitarli, ma quando primavera
la voglia derba fresca mi porta a uscire fuori
dal bosco, e allora incontro cose
che mi spaventano, uomini, motori,
esseri daltri mondi, forme misteriose.
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QUINTA TAPPA
DA BIVIGLIANO A SETTIGNANO
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I SETTE SANTI
Ormai ho deciso, tempo
Ma, Uguccione, gli altri cosa dicono?|
Siamo daccordo. E tu?
Verr. Sar anchio con voi.
Allora siamo in sette. Partiamo domattina.
E lultima notte che Bonfiglio e gli altri trascorrono nelle loro belle e ricche
case di Firenze.
Amadio, non dormi?
No, madre. Risponde Amadio, le mani giunte in preghiera davanti
allimmagine sacra di Maria. Davanti a lui scorrono le immagini della sua
ricca vita, il volto della giovane donna che gli stata promessa, i ricchi
commerci della famiglia.
Sto per rinunciare a tutto questo: ne sar capace? Pensa ai volti tranquilli
e sorridenti degli altri: Buonfiglio, Sostegno, Uguccione, Alessio,
Bonagiunta, Manetto.
Ma anche nelle case degli altri il lume ancora acceso.
Ho deciso, padre. Andr con i miei fratelli.
Oh, figliolo, cosa sar di noi? Tu sei tutto ci su cui posso contare. Ti ho
sempre dato tutto, conosci ogni segreto del commercio, sei abile, capace,
onesto.
Cerca di capire, padre. Questa vita non ha pi nulla da offrirmi.
Luomo china il capo. Sa che suo figlio non
cambier idea.
E lalba. Sette nobili fiorentini, spogliati di
quegli abiti che hanno indossato fino a quel
momento, si vestono di un saio.
Sono di fronte a un tabernacolo con
limmagine della Madonna.
Come ci chiamiamo? Domanda Manetto.
I servi.
Frati Servi della Beata Vergine Maria.
Nel sole appena sorto un piccolo gruppo di
uomini sale con passo lento e deciso verso
Monte Senario.
Ormai manca poco alla cima. Attorno a loro
solo boschi.
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Sette uomini,
uomini,
qualcuno li protesse:
protesse:
ora aiutan noi.
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SFIDE
Se sei capace
(ma so gi che non puoi)
soffiami via.
via.
Firenze vive
al di l di quei colli,
luci ed ombre.
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OCCHI DIVERSI
Sapete, fiori, dopo cinque giorni in vostra compagnia, vi
osservo con occhi diversi. Non vi vedo pi come begli
ornamenti da raccogliere e mettere in un vaso, per abbellire la
mia casa, ma vedo che siete esseri viventi, fatti da corpo fisico
e di.
Dillo, dillo, su!
Diemozioni?
Guarda tu stessa! Socchiudi gli
occhi, adesso (puoi anche chiuderli,
se vuoi) e guarda bene: siamo
ancora le due piccole orchidee che
hai fotografato?
Oh no! Adesso vedo la vostra forma
e il colore, e la vostra danza
E noi? Cosa vedi guardando noi?
Vedo piccole fiamme, che
ballano al suono del
vostro arancio, e si
spostano lasciando una
scia
gialla,
e.che
peccato!
Perch?
Che peccato che il
viaggio
stia
per
finireproprio
adesso
che vedevo il vostro vero
volto.
Adesso ascoltaci bene: guarda da quella parte, oltre la
valleCosa vedi?
Vedo Fiesole, e, oltre, Firenze.
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BUON CAMMINO
Tenera lerba,
lerba,
il cammino continua,
grazie, Maria.
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INDICE
Prima tappa:
da Monzuno a Madonna dei Fornelli
pag. 2
Seconda tappa:
da Madonna dei Fornelli al passo della Futa
pag. 12
Terza tappa:
dal passo della Futa a SantAgata
pag. 22
Quarta tappa:
da SantAgata a Bivigliano
pag.30
Quinta tappa:
da Bivigliano a Settignano
pag.38
Ringraziamenti:
Un sentito grazie a tutti i volontari del CAI, e non, che
mantengono la segnaletica sui sentieri: senza di loro il
nostro percorso non sarebbe stato possibile.
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