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confessiona '
Ci che disorienta il lettore contemporaneo il modo di
procedere di Paolo, difficile sotto ogni p u n t o di vista,
al punto da far dire a molti commentatori, anche t r a l pI
seri, che la sua teologia manca di coerenza e soprattutto che
egli ricorre un po' troppo ai paradossi per venire a capo
delle questioni affrontate.
Questo studio cerca di rendere giust' a alla logica
dell'apostolo, mosmndo, a proposito di temi queli la
giustificazione per la sola fede, la salvezza di israele e il suo
rapporto con le nazioni, come la lettera ai Romani delinei
un cammino audace per i credenti di oggi. Il filo che guida
largomentazione e quello della giustizia divina, cosl come la
descrive Paolo, nelle sue apparenti contraddizioni. M
l'attenzione alle tecniche eai modelli letterari, esegeti
e teologici utilizzati dellapostolo, danno un rilievo
sorprendente a questo scritto destinato per i credenti di tutti
l tempi.
JEAN Nom. ALETTI, gesuita, professore di esegesi del Nuovo
ISBN 88-263-11935
22:50
eolluna
Jeen:Nol Aletti
Jean-Nol Aletti
La lettera ai Romani
e la giustizia di Dio
Joan-Nol Aletti
LA LETTERA AI ROMANI
ELA GIUSTIZIA DI DIO
p i o g . 304 - L. 40.000
burla
Imroduzione
ISBN 88-263-1193-5
Capitolo primo
Lesegesi di Romani
&
tivo dikai'as (giusto): Fil 1,7' 4,8; Col 4,1; Ef e, il verbo dikaw (giustifi
ostantivo dikaiosyn (giu
c ) ; l C o r 4,4 (semo no tecnic , ! ,
..ilifl): l C o r l,30; ZCor 3,9; 5,21; 6,7. , 9 , 9 1 , 11,15; F i l l , l !; 3.6.9; Bf
4,24; 5,9; 6,14.
.
4
Cfr soprattutto H. Risinen, Paul and the u w , Gomngen 1983, le c u i
posizioni hanno suscitato vivaci dibattiti.
:mmm:
ro paolino.
Parlare del rapporto di Paolo col giudaismo n o n facile
Per gli ebrei, Paolo ha tradito la religione dei Padri e si
trova all'origine della deriva cristiana che ha fatto dal pro
feta Ges, uomo t r a gli uomini, il Figlio eterno di Dio.
Quanto agli esegeti cristiani, anchessi si interrogano sem
pre p i sul grado di comprensione che lApostolo ha avuto
della religione dei suoi padri, e le loro risposte restano di
vergenti, Vedremo che sulla questione le informazioni di
Rm costituiscono un contributo essenziale.
Altra informazione ampiamentedibattuta quella di une
voluzione nell'atteggiamento di Paolo nei riguardi della
Legge mosaica. A dire il vero, tutti o quasi ammettono
" CIT. ad esempio S. Walerholrn, Israeli; Law and the Churchs Faith.
Paul and his Recent Intemreters, Grand Rapids, Michigan 1988.
10
11
12
h D , R S P T 7 I (1987) 219-242.
13
14
15
16
3. Le giustizia d'
Un tema desueto?
Come nel mio precedente studio su Rin (Comment Dieu
est-il fune.), ampio spazio sar dedicato ancora alla que
stione della giustizia divina. Essendo gi molto numerosi
gli studi su questo tema, ci si pu domandare se n o n sa
rebbe stato p i opportuno andare verso altri orizzonti. Ma
dato che, nonostante la loro bellezza e la loro profondit.
le riflessioni dei commentatori attribuiscono a Paolo posi
zioni che spesso non hanno nulla a che vedere c o n le sue,
si rivela necessaria u n a messa a punto.
commovente
presentare il D i o di Paolo come il vero Dio che giustifica
misericordiosamente i peccatori. Commovente ma poco
convincente, se non si sta attenti a tutto ci che va in real
t c o n t r o questa giustizia. Se questo Dio prodigo di mi
sericordia e di giustizia. come pu aver odiato, indurito
tanti u o m i n i ( R m 9.13.18; 11,7.25) prima di una qualun
que risposta negativa da parte loro (9.11-12)? Peggio an
cora. perch racchiudere tutti gli uomini nella disobbe
dienza allo scopo di meglio usare loro misericordia: Dio
avrebbe bisogno della debolezza cronica dei suoi sudditi
g:r p o t e r manifestare la sua gloria. la sua forza e la sua
m? Le creature che Paolo presenta in Rm 9,1923 sem
brano a s e r e nientemeno dei burattini, degli oggetti muti
davanti a un Dio p r o n t o a distruggerli: veramente pos
sibile mostrare l'estensione della giustizia e della miseri
cordia divine nel momento stesso in cui sembra che si
sopprime la libert umana? Perch l'apostolo si crede ob
bligato a sottolineare che tutti senza eccezione, sono pas
sibili del giudizio quando vuole rivelare l'inaudito della
giustificazione per grazia , e che t u t t a l'umanit anteriore
al Cristo e r a sotto l'influenza del peccato? Come p u l'ele
zione di un popolo n o n attentare alla giustizia definita in
Rm 2,11 e secondo la quale D i o n o n fa distinzione di per
sone?
17
19
ro
nenzae
oro import-nza. Magna
unum
lllevidenzn: come avevann ha! visto i
n o m i predueswfi. ld giustificazione per la fede costitui
;;
ram
20
Puno p r i m .
Composizione e a n s o
22
23
Capitolo secondo
La composizione di Rm
219?!) 385-401.
14
La disposizione pro
menzionata perch
sta da W.
la prima 5:
exordium 1,1-15
nnnsirus [ , l o - 1 7
proban'o LIB-11,36
digressio (exemplum) 12.145,13
pcmratio liu-16,23
,]
e discorsive.
Cfr. W. Wuellner, Paul's Rhewric of Argumenution in Ronuns. An
Aller-narive to the DonfriedKarris Debale r i v e r Ramona, CRO 38 (1976)
3311351. Con nhxe unegon'e. appartenenti nnoheme nll: relorlce greco
m m m F. Siegerl. Argumenlntion bei Poulus. gazigt avr Ra: 941,111
bingenlqi15, propone nxicarneme la slessadispositio: exordium 1,115;
pmposam
" [,lo-17;
1,18-11,36;pamsz1's12,1-15,13;wn51145i0
1514-1633. Per i vocaboli in latino, si veda lindice finale dei termini
tecn.
25
26
refulnti'o (
i,dividersiinpmbatin(mveinfxvoredel lesidifesae
27
sottosezioni
Miani-unit
(suh)propo
(sub)propositio-probltio (sub)pmpo
Plumsmo-Prrouno
(sub)pro
(sub)pmposi
-pmbatio
-probatro
probltlo
prob.-tio
-pmbntio
28
29
a.
"su
nen_
e :uomini.!
o g m giistizin egli n a m i n.' . n o n equivale
'
" ' -.
m di
n o ngli
& . [ingiusti
30
31
certo. il cambio di
r i o hanno
Questioni di metodo
"co. L
nn
ta-3,21 ( i l giudeo e i l
m e n , in partum
o Malus
astio
_temente fi p m e in 3.214,25, e il
tent.
pmmum
n i r e dalla fede:- sono
vita (eterna o nello
I:
32
33
meno
Un confronto
. . t4r a le .diverse bibbie o comment a n mostr
tre tipi:
a
, appartiene alla sezione rec d
ne5costituisce il climax;
p e ente (1.18 4,25) e
di
M
,1-11
Rmelaconclusione
6-8;
d'1Rmi- 4e 5,12-21llntr0duzio
"
'
fine di sezione?
vero
che
Rm. S prepara o abbozza dei temi che r i t
_
I n n o rn Rm 8, clnonostante, come ha recentemente ri
e
34
qui.
ungendovi delle ragioni supplementari
lli
a mfundo
sl;egnflz;;?nlsun
articolo sulla struttura d.! Rm, per meglio di
, que
pre
35
36
$$
,
A.
iii
l.
37
conclusione.
1:183,20
dalle situazioni
3,21-4 25
situazione positiva
Situazione negativa
tutti graziani
tutti s o t t o ] I r a
ulle cause
La funzione di Rm 5
p e r Adamo
peccato e
mune
5 , I 2 I
[ commentatori
che leggono l'argomentazione d81'
' '
.
. .
capitoli
di Rm c o n questa logica dagli effetti alle Callslgnl
fortunatamente non si basano sualcun criterio formale I
:son d lngegnosit che dispiegano p e r arrivare a questa
do;t:uztone4non tengono in alcun c o n t o tutti gli indizi
di be to paolino In breve, anche se l'ipotesi n o n manca
llezza, le sue fondamenta poggiano sulla sabbia
Come non vedere, del resto, che l'unit discorsiva 3 21;
d,e2"5, p i u che descrivere una situazione nuova, insiste su
e modalit giustizia accreditata senza la Legge
uper la sola fede che sono state sempre in vigore (cfr,
f). Come non vedere, infatti, che la questione al'fronl
tdaltlatin(lel-4 quella della giustificazione nelle sue mo
fedi p e r e opere della_Legge o senza di esse, p e r la sola
e)_e chel attore principale li Dio, nella sua ira e nella
nua giu5tizta; attore che, a partire da Rm 5 n o n occu a i
Mpnatioipxst) 1[1ella scena?
11 p
a,
i va e tema e degli attori rinci ali
Messa dell argomentazione che esigepuna clesu'ra Siolr,nlxl
effetti. se Rm 4,23-25 una vera e propria conclusione 35
in c u i Paolo n o n fa che ampliare e applicare i risultati del-
sua argomentazione, Rm 5,20-21 introduce un'idea
il:
na
idelisvilu
'
'
39
5.20-21
6.1
hl.qgesop_ giun-
7.75
:. perch proll en la
colpa.
legge
Ma laddove e prolifera.- Continuiamo a restare il peccato m o r t o
nel n o , perch . . >
|. ,
per- mbbondlla g r i l l i ?
6,12
come Il peer.-lo
i nper l a m o r t e ,
ll pecuto
nel vostro
corpo m m i e
6.13
numm.
per ! - v i u e t e r n -
6.22
l- vlt- m
m.
. . n o n n .i m,a quindi
. .soltanto
, Periaolo, la cristologia
i eventi passati
l:;nde :;
41
40
7. 3)14-25
(A') s,130 (subpmpost'tio in 8,12)
ci che la legge n o n poteva compiere, Dio lha fatto attraverso
il Cristo:
i credenti hanno ricevuto lo Spirito e, c o n esso, la filiazione,
l'eredit,
Cristo
( R m 7,7-25)
42
43
conda.rie
indirizzo1,1-7
esortazioni 12.145,13
3,21-2a
per tutti ] credenti.
la giustizia di Dio
I,]6-17
esordiol,S-l7
la giustizia di Dio
rivelata
di fede in fede
per
stata manifestata
la fede in/di Ges C r i l e
senza la Legge
sraele.
15.14-21
notizie e saluta finale 15,22-33+16,1-27.
perorazione
r e m o t a d i R m 9.11 i n
44
45
Conclusione
Se c' un libro nel NT che, nel suo insieme e in molte sue
sezioni, sfrutta c o n originalit la dispositio dei discorsi
antichi, e proprio la lettera ai Romani. E necessario rico
noscere questa influenza p e r comprendere la dinamica
della lettera, perch sono le propositiones che p e r m e t t o n o
di determinare e seguire la traiettoria dell'argomentazio
ne. In breve, anche se il modello retorico n o n l'unico
sfruttato da Paolo in Rm, pu nondimeno dire qualcosa di
molto importante sulla forma del contenuto.
insistendo sulle propositiones che scandiscono il ragiona
mento di Paolo, spero di aver mostrato che la lettera n o n
riprende servilmente gli elementi della dispusitia, che n o n
potrebbe quindi essere semplicemente suddivisa in esor
dio, narratia, probatio e perorazione. Il ragionamento in
realt formato da unit dalle dimensioni ragionevoli (tre o
47
Capitolo terzo
La composizione di Rm 9-11
Strunurazione semantica
e la sua interpretazione
:\
gue:
9,15 introduzione;
posto di
11,3'3-36 Conclusione.
a;:i
. Ck,
.
.
.
.
.
. .
.
%d.
vr;iulannE-ialvuilclfdiitslh menzionati nella bibliografia finale: Cran
49
dit.
Ci detto, Rm 9-11 riprende chiaramente i temi e i movi
menti di molte suppliche collettive postesiliche. ll paralle
lo p i evidente senza dubbio la preghiera di Azaria, nelle
aggiunte greche fatte al libro di Daniele. Vi si ritrovano i
tre grandi momenti che scandiscono l'argomentazione di
Rm 9-11: (1) Tu sei giusto e potente, Signore, e grande in
tutto quello che fai (2) la n o s t r a situazione causata dal
nostxo peccato, perch da sempre siamo stati disobbe
dienti, ma (3) nella t u a misericordia n o n puoi abbando
narci, ci salverai 7. In Rm 9711 lapostolo comincia ricor
dando linallibilit e la giustizia della parola divina (9,6
29); prosegue affermando che la situazione di Israele
5 Cfr. E. Ksemann, Rfimev, ad loc., che intitola cos 9,619: Il diritto e
lo scopo provvisorio dellelezione divina,
Ecco la divisione proposta da F. Reloul in E! n u i l a u t Isran sem
snuv R o m a i n : 11,257 32, Paris 1984. p . 7 1 (si veda anche p . 237): 9 1 5
(preambolo); 9,610,21 (la parola di D i o n o n venuta meno; con due
sottodivisioni. 9,6-29 in cui il problema Vist-o a partire dall'elezione, e
9.30-10,21 a partire dalla fede); 11,1.10 {Dio non ha rigettato il suo pc
polo , anche qui alternanza elezione, v v. 176, e fede, vv. 7 10)- 11,1115
(la caduta n o n definitiva); 11,16-24 (allegoria dei due al, vista come
excursus); 11,25-32 (tutto Israele sar salvato); 11,33-36 (dossologia [ i r
e .
g:rnerosi
parallelismi di vo
9.1-5 esordio
9,6-29
9,3010,21
=A
] [,l-32
= A'
11,33-36 perorazione,
- u_"""""'
cino a lilolo
ind'mativo:
' M
Rome
[9807
Cf .
ordii::ili?
'o verso mm gli uomi '
'
c_3 mia
.
mele:
non &
palnarclu
..
r D'
'
'
i uppo della tesi (la chiamata del popolo eletto alla sal
E
& =. tPaolo
h_ predicando
Resto d ' Israele nnn abbandona i.
c=11. . 15'
m p p r s e Zi
n t pi;gag_ei
a u:
l l , l b 2 4 : lmiele resta la radice
' sulla
"
quale stato innestato il ramo
, mano
50
il
. .
ior
numero
' -riggti.
- .
composizidrlj;
9.1
29
l ag1ona
v. 35
1111-36
pEr i secoli. Amen v.36
:;:flmcelemenv.5
(Isacco) nostro padre v. 10
?P;i?iv
Giacobbe v. 13
. minare (passim)
Giacobbe v. 26
la chiamata v. 29
l'elezione W. 5.7.23
1lldurile(sklryn) v. 18
(pdmd) v v, 7.25
nur; misericordia vv. 15.16 18 :Indurire
sare
misericordi
In mlserlcordia v. 23
lelezmne v. 1!
amare v. 28
un resto v. 27
un resto v. 5
-sar salvalon v. 26
u r i salvato v. 27
Canu-o
e 9,3. tutti g li Indlzl
' ' ' letlerari,
Ph. Rolland m e ! ! : una separazione ua
'
"
""'
"" ""
52
53
54
Dichiarazione
che.salva
,
la p o t e n z a divina,
ma n oCerto
n spiega
:drfililsefalsgrrel?abbia rifiutato il Vangelo di Cristo
B
; ma questa uni
'
'
contrarre
u n i c a via d 1sa
'
| vezza, indi
'
'
L'uardia
| .dire il vero, alcun i
A
e n u n c i' a t 'i
(9,6u; 9,6b;
'
nP:Irhli)vgileltetiglgnjsefe
e
.
p r e s e n t a t ]9(htntlolelii
pmpasitiones.
, n cdelle
u i viene
'
" clo
Siluazi
po one gg;gtag.fgmch
'
'
Paolo accetterebbe di essere
anale
nuoflvn.ussenellz misura .
_ ua!che_aium, ma non del tutto dis
ma
. Il
m m m h ] In c u i : loro privilegi storici, enumerati [ peratz
frm
: > non sembrano essere rimessi in discusitflsenm
55
4
_
Molti indizi confermano ques!a p r i m a impressione e:ltig
rizzano a dividere la sezione in t r e macro-unit a v e r i
scuna la s u a propositio:
esordio 9,15
pmbatio 9,6411,32
Le propositiones
perorazione
57
fi
della-dinamica dell'argomentazione.
La dispo5i1io dei discorsi antichi, ripresa qui c o n ancora
Il contesto prossimo
vero che il lettore potrebbe passare da 8,39 a 12,1 senza
nessun ostacolo p e r la sua comprensione della lettera
perche Rm 8, in cui viene descritta la dignit del credente
e la speranza a lui accordata, sembra prolungarsi in modo
molto naturale nell'agire che questo status richiede. E al
trettanto ver04che Rm 8, dove risuonano la speranza e la
lode, non lascia spazio alcuno alla grande tristezza e al
dolore incessante menzionati subito dopo e senza alcu
na u-ansmone (9,2). Nonostante questi e altri indizi che
favoriscono ] ipotesi di un inserimento posteriore di tutto
11. passo nella lettera o quella di una mano n o n paolina 2
cr si puo domandare seil divario redazionale t r a Rm 1-8 e
f-ib?fia davvero quelle proporzioni che vengono loro
Cfr F Rcfoul
(Unit
58
59
* _ _ _ * .
Il contesto globale di Rm
(11,3032).
.
Quanto allinizio della sezione, essa proprio il risvolto
negativo dell'inno che precede, pieno di gioia e allegria:
l'esclamazione di tristezza di 9,1-2 ha senso solo p e r il suo
contrario, il grido di stupore di Rm 8,31-39. E, p e r chi
un po' familiare con la retorica antica, difficile immagi
nare un esordio p i appropriato: dopo un finale simile,
grandioso sotto ogni aspetto, Paolo n o n poteva affatto ini
ziare il nuovo svi uppo in modo banale. Una perorazione
appassionata (8,31-39) richiedeva un nuovo esordio (9,1
lif:
Cfr. pp 33-34.
60
61
ultimo:
a di
apparentemente secondario
62
61
Conclmlone
Pi che il vocabolario. quindi la dinamica dellurgomen
tezione che pen-nette al lettore di cou'la-e al tempo naso
lengioni delleiratmredel'estopao ' oelengionidella
sua r u l e unit di :crlnurm in Rm. le analisi semantica e
retorica : a n o ineepnrabili. Spero di aver dimom-ato in
q u n t o c a p i o n la pertinenze di una tnle conclusione | n e
todolo ica.
Lo
io delle composizione ha dimostrato in prima luo
go come Plolo $i b u i zulla fox-ma dellespressione per
mettere in evidenza alcune sue tesi:
.
l) La composizione concentch ABA permette di verifi
care il tenore fortemente teologico delle sezione, che inl
l l l ponendo il teme delle parole di Dio. delln s u l eolidii.
della sua potenze, delln s u : giustizia. e termina con li mi
sericordia . Certo. la ; o r t e di Israele ne costituisce il
term genernle; cionondirneno, la composizione concentri
cn suggerisce che lidentit del po lo dipende totalmente
dalle parole divina, in breve che Fnosun sorte mette in di
lcusslone l'identit stess: di Dio ".
2) Le composizione concentrici. di sola. non permette di
se l'unit mediani (9.30-10,21) conltuiecu il centro
l e m m c h dellinsieme; mlunto la compoelzione argo
mentativa autorizza una conclmione l i g u r i : il vertice ver
so il qunle tende e lagire divino. in putlcolnre ln ma sn
pienza misericordioso (\ 1,30-36).
l e n e evidentemente il problem: delleffetto di signifi
cm rovocno delle riflessioni di Poolo in Rm 9-1L L':
posho ha sollevato in quee\:lfloene dell: corte di lraele solo
_per
ere : un p o n i ' interrogntivo uu npporno
tra lmnodne fili-le e lelezione dei crlstinni con i prlvile
il del popolo ebraico? O piuttosto perch la cliiunatn dei
Crimini
ogni significato se e considera: senzo la
storin e destino di Israele? UnA qualunque risposta n o n
!:l:be precedere l'esegesi della azione, in particolare
I i.
Seian9.Diochinnupermisericoxdimlnlmilperdonnpermi
:erleordin[ormulnchepotmbbednmxmerekxetionelennn-ndirh
" Caine Dio potente, giunto. minericordoso
64
Pane seconda
,.iuuiiiuiiuiiiiiiiiiiiiiiimiiiiii.iiii.iiuniuniH..ih..iiii
nish 7. indipendentemente delle considerazioni di contenuto. sulla fede quale (cio, la fede come omologia , con-
. Su uecw unto, cfr. WD. Davies, Pm! And Rabbinic Iudaism. l n n don 1%48, eife ! divenuto un clas:ico; dello amsn autore, ,lm'uh and
Paulin! siudia, Philadelphia 1954; : l o p n t t u t t o lopen m i ;e .u
ciliva di ma Sunda-a, Pnul and Palestinian J . A Comparison af
P m ungligion, London 1977.
.
=si veda A.Feuillet. Loi deDieu, loi duChristo! lui da|'Elpril wm
l
llnivo nei-ico ome trop
usato
. mon,
. udaism the Gs$iles. A Sociologie Appmach. Cambridge 1986. e da
alu-i (Gaston. Barclay, ecc).
! Cfr. la s u l leologi'z N Testamenls, 315-331 ('lilbingen i m ;
utilizzo le pagine della nona edizione. 1984), dove le posizioni nono
riprese in forma sintetico e un po' forum.
of:. A d' Rd , (Tobin en, 1970), in articolare . pmpoxim di Rm
Law. Genin
7 .
" "
""
7 Si vedano gli studi di Wilckens citati nella bibliografia alla fine del vo
llugl'zi; ugualmente, P. Fummh,
'
M i n g ; - and Ethics
' Paul, Nashville
Cr. Bullmann, Thaolugie, pp. 318319.
IsraelslqwandtlgChunhsFaith.Pmlundhi'st
d i u n v a lo. p(Ich)
er
74.75,
,_mmuumumumnuu|ununmu|nth.munuum
68
' van
:i
'
"
ui t u t t i in
lematic: l u i t a p p o ' fede
- Pio?o: voler ab8r?lnre limieme dei Siti nn
contro In una melt-n di recare nell'
'
' ' di P
. . _.
"%.,ldaempioJexifie-innidilifliibrurinbosfiuulzbeiPaulus.
Gottinga 1978.
" Cir. p u t , zh: l a w und the Jmish papi.. p. 17.
'
. "'f.""
36-140.
69
'
Capitolo quarto
Whol
concec:::ilrialfegs ressionl
mdb
cani
alcuni esegeti.
lignoranza delle
linguistiche e dei meccanismi dell argomenta[;
lhiw pwlina possono condurre a tali e r r o r i , per [ qua
'un-lung: rcfutazipne sarebbe dl t.mppo anne. . ur
e
?Il;:he Piola separa fede e l..egge. Prima ll:rartazdamio
&
oni. riprodurr questa disS0cnaziune nc
cnpiboli di questa Pane
Aqetgoflltlelgggenngcsaica: solo
-staun': 2,6-16)?
3,20
.
,llllllllllllllllllllllllllfllllll\lllhulmllhulunlummumm...m
1. o . . . ] . tipo ( | | compa-lione?
3.25-2!
_ _ pndeovv.2829
marconcrsronepq-namnv
27
_
. )segruev.l
'
(giudeo)nehegvelov.29
[parallel/sm! : Il vocnbolurlo
che fn dndgn'munto.
ili. Il
blema di
lom funzione, diesvaellere ci? se mne o
bnnli. se nltri criteri non potrebbero renderne
Hdinribuirli
uru volta ci li
_ \ sul problemadivenunente.
della gerarchiaAncordei criteri.
,non-ispon nz: sono inn
la
lnelcunbili v. 20
lnescuublle v. 1
""W S M M v
"
b-v.7rlcornpennn- r'lneonnreu
u - v . &punizione - .cn ler- esdegno-
72
.dovecohcatenaunaseriedi
'
passr
'
nmcolandolr
gli uni aglialtri (Sal 13D(X; Sal 5,10; Sal 139,4 LXX; Sal
9,28a; ls 59,78; Sal 35,1 I X X ; Sal 142,2 LXX). Questa pro
gressione co':tliinualitlla sii iampsnde perfett:gnene _se il
passo segue
uposz to e a re una greca. ve noor
soalle autorit avviene spesso altemine della probatio.
Tavoh !
A=2,18
Non
74
www HH v v ,
. ]
Illa/10 e lo stile
/ parallel/smi
A ' = :, 17_24
xndnhbon
diDin
B, 2 5
= .2
B-z,vm
il giudeoyn'nu : il greco
giudeo vixlblldgiudeo in
l e
um
m_ del cum...
lc
nellnrocu
d m n mne
I. l e
Il
nze (B e E). De
la traiettoria del ragionamento in Rm 2, questi
mi
permettono
m .
vino. Tutto sommato. il giudizio di 2.27 riprende, rove
sciandolo. quello di 2,1:
Z,l
2,27
ne
si in
'
. '18'29)'
. . in cuiPaolo
pas.&"
All'inizio
d utilizza
" 'nggenivo
" non
elton:
.
.
. ._
.
. .
' dal mCJ
Ilieilr;
ingiustizia degli uomini che
contro ogni
]. verit,
che
,,, P P di p i circa
'; un dn.ci,
p n m o tempo
quellicome
che
faciledeux-ive
individuare
meo
il
male
fondamentale.
m-nminunalmnudioi
lideboljdiquendivisiune,chedluu
76
-....
o
oro
umnone
-- ., : neon:
-=h==u..m
.; inciao
Il loro
numero
nonlol eam
mv
' che2.14-15).
fanno 5Ma se(ee
ne Jona?
Paolo
, la loro origine viene al sonnu-io sottoli
' :gxeci possono
all'uni e all .
fueilbeneo fare '
e, con leretribuzioni
158=- Cosi S - C M I di m e n t e
""
(fin-:I l bene). F :
perch c di
la
penser(a.l f u t u r o )
Mlilllllllllllliliillllll|Nlllllllllllln|
2,17-24
fare
e fai il male
e fai il male
78
[1.23]
dire
fare
fare il m a i e w , 19-31
che fa il male v. 32
efare il male v v , i-5
e fare il male vv. 17-24
luce
un altro
theoonosconolabeggeelaouavanoiumod
'ile,ma
11131:m
pergdlxpremleli altri. trul'seinfede
(}}:ng
,.
m
m m - A mH M1-2
5
le
num]:rgofiagcreegiente di versetti
questo reazio
- e , a l v. 20,cbediivinallaserie.Aitrmenti
divina, che va emplinndosi nel corso dei capi
bediunnfllgnnte' u s i m . i l r n p m o f
. me non lnperci tn funzione
in giunte tenzione divine verro nnn
,@,descrive
.nua funzione
la relazione nomini/Dio so uttntto ai
,
ione di
di conseguenza).
82
. infatti
.
che
_ la sola situazione negauva
' nella qual
: lumamt peccatrice n o n pu giustificare la mesi
, Vlsteaso p i a n o dei due gruppi, e Paolo lo sa molto
_ . Sarebbe dunque concepibile che il greco possa in
. essere c u c o n c r s o e il giudeo incirconciso e che cosi
_ come conseguenza. notiamolo ancora una volta)
4 r i c o m p e n s a I l giudeo come u n pagano e i l pagano
ur]rgiudeo? Nella ns sta positiva che d in Rm 2,
: - n o n si mostra al tutto innovatore. mariprende
modo term che si ritrovano in alcuni autori giudaici
m p 0 e che nfle:nono molto probabilmente un dibatti
e;rstente sull identit giudaica 15. Paolo si sbarazza
.udll_a differenza giudeo/pagano sul punto stesso in
. 5 er del suo tempo cominciavano a interrogarsi sui
,
disua ple'rugreiza.
'
commentari interpretano : mm Rm i
pani
Ml.-ITI: alla: 41
livellamento u3iifiemiiv$
cui
marcatura oeernajn questo v a s e t t o dall'aposlolo ui
!
finochelenpomdellrvelhmentolono ' m u
,_ ellemann bisogna quindi p i dimostrare l'
retribuzione di
he
'd
..Dr'vimlnrpmialz'ry pp 142143 s
I:
Paul
I : ,pp iga-129. che citano sup.-:::Filon,"q.'fll
pum:hoolpevolezndimtfl(km3tleminoonumdinlveuacbn
pnrflredllluvltninfiuilbo,noninvnlidllhn2chedeuqiveunn
dvndacdmmkmzAquuuupieyzime,buuumwuidu-uioni
leulngiche,bitngnlpreferinqueflncheprendeinonnxidgnzioneladb
mnficndeldimm,echevduudiemmciniueoondnhlomfunzione
ugomenrntiva.
84
edelsuomisterosiuccompnpanamm
ma finche nel p'udicure sennando l
'
ma:
Apoconpocolllredimenxionidelmi
che Annuncrn il.pnmo sviluppo (LU-3,20). Pnolo
sun g1u:trzuferch nllon, n e l ] : proposil'o
toolaglco o u m W o g / c o ?
cile,sullnbnsedisoli
'miduecn'
adm
86
Ionedi Rm 1.186,20
llllllillliillliinllulliu:iiunlumumiw
p e r m z i a t u t t i g l i u o m i m , n m u n o neera
dz molto tempo!
"lnllml,ib,lemenzionedelV loeleelCriltonunhlnno
elcunnittnzlone nell'-rgomentezione; omuxmunincisoechiudonounn
vono-num)
Sinnehhnmentenmledifterennuuiinteqvokalypmi
(e rivela:-, 1.18) e il perfettanpqltavurdtn (e non M i b t e l : , 3,2l).
lnl.llzimtndiunele e
,verificmdnlhsuaeonu'nuripe
tizione; invece. con il
di 3,21, Paolo rinundn nll'evenln G a n
C r l l t o , O m m ll aun-!lvo p h m u (come i verbi termina-nti in ad).
w p a - m e t t e dilvviarelosviluppouull'espdtogxnzioso-liochelu
Innotnnodelhnunifeeuzioneedellelueoomegwnze.le.21 mo
l ! ! ! indixcutibilmente che la giuxfizi: d i v i n ; include le collera. un In :u
pera.
88
l " pt'
hltlllggizee
' "d".
, " ,meglio, come
I, in
d.m
..;-e. km 3
!,12-, MRT 105 (19813) 3346. tndune '
toulmenu- piumosto che c o n niente
A. Feuiliet,
avec Rm
ou pan di
., C i detto, il
89
lllllllllillllllllllllilllmllln
Hm 3,1-4
mechamelha pu
90
3,5-8
plmdiqueslnpmbalz.nellamiaunlncuimetletumfumlni
n u eccezione nei rigunldi d e l ] . gimiflcn
themodevercevezeperlnsoln fede. Nonsipuquindi confron
eomelalenna. 1,16-17e3,1-8.
musiva indica i termini denlici. Solo la [ox-mulo che ( fi r m a ? :
i . delrutoin7.7; 9.14; 9 , 3 0 c o m u n e l 3,5 e 6 , l . Cinon !
peggumrimre la conclusione che s , ] riprenda il problema
n e m situzione, u
4 min
91
3.5
6,1
5,20
nonpxecedumdalleniermaaonipaolineapurti
qualismaformdam.0ra.illegnmeualaprolidel peccato e la sovrabbondanza della grazia
veramente esplicitato solo in km 5.12-21. ed sol
; grure da q u a l i enunciati. in particolnre 5,20, che
89 la n o s t r : ingiusti
zia dirnostn la u
lfizi1dl'Diowhetiivv
..ma?
Dio non e f e m in
giunto qundo colpi
sce oon la nua ira?
Che divano?
sovrath- continuiamo]
dahddmile &
l a ' peccato.
eo- nare ne
: ne
pecoaw,
vnbbondam la gru perch ubbondi la
zia.
grazia?
ml nmricl
grazia?
l,18-3.20
1,18
1.19-32
3.214,25
3,11-22a
3,1-9
3.10-18
" calnhiodiproepettivachel'eseget-develvvertixeclJBw
uebbecoutimireunonnunciodikm-Re9-llmequuueuhnirlprm
e rolesteunemmienelasteu-Hneoftimujudi
3,1-8. Manonuflltto cos,
92
3,19-20
93
imnmmumuimnnn
c f r , p . 45.
94
_>lztioola i r a (Rm
9!
numnmnlmllmmu|uumumumum
a in
Gunduulono
lamlnliedezaldildellacoslnnzndelsuogiudizio. della
97
niziu, cio %n dalla pmpositio principale di 1,1617, l'importanza del vocabolario della fede 1.La cosa p i semplice quindi di cominciare c o n il vocabolario della fede,
per precisare la sua estensione e le sue connotazioni; ma
questamlisi non basta: necessaria rolungarla c o n le
same dellargomentazione. in panico re di Rm 4 : Rm
10. passi le cui difficolt sono proverbiali, m a i n cui si delinea una concezione del credere e della sua posta in gioco.
Capitolo quinto
.
.
QUESTIONI DI METODO
La , a d , p_
_.
An
dll-ll
98
Z!e9,42(llecondldelllleziuneclieiildtlol
mo attribuito . Plolol); m 2,1 ( n n li vedo :,
*dlf;dn)epnutd .7 potrebbe quindi ellinicamenle ripien
,39 (
,6 .
'
ohnenle ] Cox-1.2 . 4.22 (Z:): Gal 3,21;
2, .] . ui del NT dove r i c o r r e il lola partici
'
. m g . ,
332153331
mi:
fede-. c h . Rm
5,7; o . ]
H] 3, Col 2,12; mm 3,7.
'
din
; 3,22 (33,12), c fi , | . . g i .
,, chm:a ,..di ZTim 3,|5.
.
all'-ne '
, di M g d g ] .
q
d g dj {
ma in mm di
s,u.1s.
99
p u n t o gi
iliare la nozione
fili
100
le
cfr. mt
1931) 100l .
erige
il contesto l a
e molle l'uno ebnioo, come ricorda ?. Grelot, Lee oeuwes dela
.
de 40 394398), Rao 63 (1994) mm
. pp 31e317. Mm
cosi il termine - ' mg., che Bult
m b . .
q1flnel semo p)orticolue di
- einer
p u m
Iovnh ( V
(com
genitivo
un
|V._m
,,lulllmlllnllummmummu.u
ciri
lst-. p o s s i a m o
lll
famiglie di vocaboli
luchelCor4,l.
"
stra
1,13.
umwilumnmuno'
rdanodlllecheildesun'
llore(Dio)e
.
.
.]
. _
chlamamndiventnreatunvollamzldo. h u n !
102
lMmnvmhmmwmv
103
in
Fede in Cristo a fedelt di (:r/sto?
"Il
F"
questultimo e toggettivo:
tadiDioperlafedeinGesCristopet-tum'i
ilm
" l p u s i diacuui l o t t o i seguenti: Rm 3.22.26;Fl13.9; 33,12. Per u n o
mw quaesttoni: recente, cfr. M.D. Hooker. Pime chr-imm. N I S 35
(1959) 321-342.
Poul and the Totuh, Vmoouver 1987. Alla fine del volume l'attore
preeenuunatrnduzlouedtkueG-l,hmelericonenzedipstitwno
tradotte uniformemente con [ e d e l t b : fedelt di Dio. di G r i m di Abu
mo.
12i ' m dichinruuennmuz termini: Ingiusteundel
lamduxionepisltslouthrrnuoon 'SedeofedeltleesCristn'e
sun gu suficlentemonte f o n d a ; pereh s i : neoeeurio rint1rnud so
pm
nn.
104
hmnonmnml.llumometm.-hjunificltionpnrllfoldu
. Scsp 39 (1987) 8l-92 : M D . Hooker. -Pinia Chilton
-4'.12t6;'A 13.10.
a w . nflesus Christ. cm
thys. m
CA 1953,p.171.
106
. in Ges Cristo?
v itivo quindi oggettivo (fede in Ges Cristo), come
{Gal 2,16? 32 possibile; ma n o n sarebbe stato p i sern
far seguire il sostantivo da u n a preposizione 33 in
- - da indicare chiaramente che Ges Cristo l'oggetto
fede? E se fosse la fede in Cristo, ed essa soltanto, a
' are la giustificazione, Paolo dovrebbe mostrare
. lo stesso Abramo fu giustificato p e r avere gi creduto
' es Cristo. Ma niente di t u t t o questo in Rm 4, come
m o . Infine, un genitivo oggettivo renderebbe la for
p i s t h !sau p i oscura, come sottolineava Hays.
d e m e n t e , essenziale e tutto
108
Abramo
2. L'atto di e n d e r. in Rm4
Come tale, latto di credere - inteso come quello che co
stituisce lidentit religiosa - n o n determinato neces
sariamente dal suo contenuto cristologico 34. Qui sta quin
,,
109
infra, p. 270.
Per facilitare il confronto. traduco il passivo elngislh di Rm 4,3 oon
un attivo aggiungendo il soggetto implicito: Dion.
110
S a l 3 l , l Z * R m 4,78
DlD
n o n tiene c o n t o
del peccato
u o m o =beato. giustificato
Gm15,6=Rm4,3
(Dio)
tiene conto
del -credere
di Abramo = giustificato
vl
, B pr omessa
obiezione: p u r a n t
i r di D i o : disobbedire.
112
113
114
-n le sue nrif;lt :
biamo cosi in
! _
I be"e r iae s s i o n i d i A J , G u
' unquosmp_unosuvedalloe
ma
Roma
ns
- n o , m e n t r e secondo altri n o :
10,5 = L v 18.5
per i giudei
. i comandamenti
.. per essi
116
lultimo in
Clic per Paolo la venuta di Ges Cristo abb' dato all'uno di credere
tutta la sua dimensione di fecondit, s t a t o l dimostrato da al
limiter perci a rinviare qui ai loro studi. c r. soprattutto la tes di A.
von Dobbelcr, Glau.be Rls Teilhabe. Lautore tratta a lungo delladoz nc
filiale (hyi'othzsiu) e del dono dello Spirito. Anche gli articoli e i libri
sulla pistis Chrtou.
Sfortunatamente g l i esegeti che insistono sulle conseguenze dell'atto di
fede, in particolare sull'adozione filiale, n o n cercano in e n e r : di vedere
come in Paolo si articolano la Elinziune abramicn : la liazione divina
del credente. L'unica eccezione mi szrnbra essere E. Byrne, Sans ui
Gud! , Seed ofAlmzham. ,4 Study afthe [ d m ofrhe Samhi'p ofGod of
All Christians in Paul against the Jewish Background, Rome 1979.
2 Soluzione p r o p o s t a da F. Mussner, Christus (ist) des Gesetzes Ende
zur Gerechtigkeit fur jeden, der glaubt ( R m io,4)., Paulus -Apostnt oder
Aparzet, Regensburg 1977. pp 31-44.
\lnde
117
' salvati.
Fare a credere
Nel momento stesso in cui ricorda la funzione della Legge
la sua funzione e al tempo stesso la sua incapacit & dare
la salvezza , Paolo va anche oltre. leggendo in questa
Legge, grazie a Dt 30,11-14, u n a profezia della salvezza
per la fede in Ges Cristo. Ma l'apostolo n o n dice soltanto
che credere in Cristo assicura la salvezza. Riprende lops
posizione di Rm 4, tra fare e credere, c o n l'aiuto di Di
30,11-14, testo che, come Lv 18,5, costituiva le delizie d e l
la tradizione biblica e giudaica, e che egli sembra stornare
dal suo significato - il passo del Deuteronomio parla chia
ramente del comandamento della Legge ed esige che sia
praticato; il finale di Dt 30,14 addirittura omesso: la
Parola nella t u a bocca e nel tuo cuore e nelle tue mani
perch tu la metta in pratica. Come potrebbe un testo cos
maltrattato, mutilato, confermare la tesi di Paolo? Anche
4 Senza dubbio la legge intende portare i suoi sudditi alla vita eterna, e
non soltanto dare ad essi una vita lunga e tranquilla (Sal !; ma; ecc.). ed
questa promessa che essa riassume in Lv 18,5 ( K m 10,5). Scegliendo
un altro vocabolo (salvezza) per esprimere laltra giustizia (quella di D i o ,
proclamata dal Vangelo), l'apostolo n o n sembra indicare in primo luogo
u n a sinonimia. quanto piuttosto un divario.
118
Concluden
Gli studi. anche recenti, sulla fede in Paolo n o n mi sembra
che abbiano preso abbastanza in considerazione le a r t i c o
lazioni logiche di ogni lettera. Se, in Rm. il modello retori
co e il p i inglobante e se. fin dalla propositio principale
(1,16-17), la fede viene presentata come una modalit on
nipresente, lesegeta n o n pu fare a meno di seguire c o n
la massima cura la progressiva esplicitazione di queslu
concetto in funzione degli imperativi dell'argomentazio
ne. Ho voluto solo abbozzare alcuni suggerimenti, nella
speranza che stimoleranno la ricerca.
Ci che lapostolo vuol far comprendere al suo lettore la
posta in gioco di quella che ho chiamato l'economia della
fede, n o n solo p e r i destinatari della giustizia divina. ma
per Dio stesso, il destinatore, perch ne va di mezzo la
coerenza del piano divino e della sua attuazione. Tenendo
conto della coerenza, Paolo invoca la Scrittura, dove si r i
conosce leconomia in vigore fin dall'inizio: la venuta di
Ges Cristo n o n ha modificato l'orientamento; ha piu
sto manifestato l'aspetto inaudita del dono gratuito che
arriva fino alla salvezza. Quanto alla giustizia divina. essa
si manifesta interamente c o n l'economia della fede, poiv
ch p e r quest'ultima tutti gli u o m i n i sono salvati, senza
differenza alcuna.
Volendo cos sottolineare il dono (universale, permanente,
ma manifestato in modo eminente in Ges Cristo) di Dio,
Paolo di u n a r a r a discrezione sull'aspetto u m a n o , sem
120
Capitolo sesto
Cristo e la Legge
122
123
124
. .
,Romains
4 . , 334.
125
nu...rr.u
za eccezione.
Comprendiamo bene la formula: di termine della Legge
Cristo. Se la parola telos significa termine (di un regi
me in vigore), allora questo termine e quello della Legge, e
non solo quello del cattivo uso della Legge:, come v o r
rebbero alcuni commentatori 12. La formulazione di Paolo
non ammette infatti alcuna ambiguit; egli non oppone
due modi di osservare la legge. ma due economie: Legge e
Fede, Legge e Cristo.
Questa esegesi trova sufficiente appoggio nel contesto
prossimo e lontano di Rm per non essere probabile. Ma il
problema non e esaurito: il termine tales significa fine.
scomparsa? il versetto e il suo contesto n o n esigono
piuttosto che si veda in Ges Cristo lo scopo della Legge,
colui verso il quale essa tendeva. che essa annunciava e
nel quale vedeva compiersi la giustizia promessa? Ricor
diamo daltra parte le ragioni p e r le quali numerosi esege
ti, soprattutto d'oltre Atlantico, si rifiutano di attribuire a
telo: il significato di fine. termine: Comprendere km
10,4 come se Cristo mettesse un termine alla Legge, an
nullasse la sua validit nel passato. nel presente e nel futu
ro minaccerebbe tutto il tentativo di Rm, specialmente
quello dei capp. 9-11 \3.
?
Refoul. Runnins XA, 338,
126
'
:?' A. Lurdemnm,
'
Die Gerecbxigkeit aus dem
und z u r Tenguchichu: v o n Rbmer
127
'"
,
' " "
, . .
a enun-
'
-l eda
mmolto
a : partire
dal contrasto t r a le nazioni e
tempo alcuni esegeti avevano mmm,
c h fl c r l s m : h u m i u m p
reminnnn.
" Ml?ldnmdeenuichehlegge(mounu)nonnbhudxmrnln
Mielipdnquellioometqudmcxclueta
esal-
" Emrg'lgmapeufn?lgzleert.
adenas ".
,
"
d i
'::fil
E;
'
?
.
.
ngdmu.Chitthendofllulaw,l_fl,4quulu1ll
, s m s , m . a b m d d i
. 9S-99.
128
129
in considerazione i diversi elementi del discorso, 9.3010,3 e 10,18-21 si corrispondono allora perfettamente:
A =9,3010,3
gli attori: israele e le nazioni;
& loro situazione in contras a differenze di israele, i gen
( i l i hanno ricevuto la g i u :
le ragioni: israele e inciampato (citazione scritturistica) .
suo zelo erroneo;
!Clitlulisticbel
'
"=
modello, argomentativo
- oscendo
, , che sono molto
. forti
. gli indizi in favore
PONDOBG concentnc_a, Il lettore attento Pu
_
trov_a.re tin ostacolo in Rm. io,]. dove, :enn
to agli inizi di nsposta forniti in 9.32-33,h1a2h0
-bozzare
\_m nuovo sviluppo: egli n o l a _anc e e
e espressronn di 10,14 riprendono. pi o meno
l e . quelle di 9.30-33. sembrando cosi un doppio
oggem
v
lo(cfr. m 1,1..xcnrsnoun che in 10,9 il pronome pemruie num: nVi l Il
ente E
IO.
c . il voceboiario cancerneule la prochmnzione: s l a m a (bocca, w.
8.9.10l:phihaggos (vocem v. la); :
( n . , due mlm .] v. a .
17.1 lefysrein (upmchmmr, W. 3.14.15): homaiogel'n (uccinfessaren,
v v , 9.1
epikaloumai (ninvooerer, W. i
4); amggdiuszhai (muge
'f"
"l(lmf';v.;'
17
'
;! Cfrlliemxgu .cmm.. d ::
:mofill:ordnregliicbe unirmlusioin
- -
papggg'ijffz 13j,'53931>
non ha
P.P '."
'
(.3'31")
'
cm%C
@
'
'
" "
'. in a 10.447.
'
|. ttecnica
i , '
si Applica ai
nti.
d'"
' ""
s' "
dd].
d'sub'
cen:
"'"
"
,,,|,___.
'
- . M () pu ]. ;
di Cristo.
131
ict::)dincilmpo
cm creder
(9,3%).
in
di
scandalo (9,33a)
//
Crisi
_$;thgg;'ggg:l;fiifjjfiffij
// lagiustizl|
t o n o n s e to
unosviu
c e r n i r i a 'u
0 Possono Esere scartati mc10,2 e 10,3. %:lhe
-. giustificati entrambi da un solo versetto (10,2 da
10,3
10,4). Solo 10,4 genera resto della parte
7). Basta un solo colpo d'occhio sul modo in cui la
r parte dei sintagmi di 10.4 sono esplicitati dalle
unit lop'che susseguenti per verificarlo facilmente:
"
e da
""
"
'A'
was-21
.
pmpositio-lO,4
pemmn'o
L uso dei due modelli retorici q u i ancora p i facule perch lintroduzione e la conclusione di un discorso. costruiio secondo le buone regole della retorica greca, si
corrispondono. Senza negare lesistenza della composi
zione concentrica, aggiungiamo tuttavia che la dispositia
retorica dice molto di pi sulla dinamica e le tappe dell'ar
fomentazione paolina, rivelandosi di conseguenza p i uti.
per lime xetazone: sapendo Che ragionamenm "
Paolo una ispas io, il lettore prevede che le spiegazioni
sommarie ed enigmatiche dell'introduzione saranno precisate. dovranno cio essere interpretate alla luce delle
pmpositio e della pmbatio.
Che 10,4 sia la pmpositio del passo, tutto lo conferma La
frase concisa e,breve, ed e d'altra parte seguita da una
132
vv. ( ?
;
v. in
3
v v,
11-13
1
vv. 14.11
introduzione
'pmbalia= 10.5-17
v, 5
concentrica
9,30-10,3
\ ( a c m . w m u h u m m m h c h m m u e a
il
-5,
...
'
,.p .u e . h d a a i m
'
m i .
133
Mieli:
106-9
credere
la
hkm3e7.chelsLeggeaserviziodel cato,?
oni retoriche: testimoniando lo zelo ei iuden,
e loccasione per resentare il sistema}
a Les
rrendo & Lv ::l5delllrrllula inetcuilqltldzilll della ]sua
leggevano l'id e
e oro pi
.
en vo e
mmente il versetto del Levi ' o, ZlF? de gnurfeo
vte. per dimostrare i limiti d i
e che esso
. N o n e dunque perch Rm 10.4-5 omette di dl
la Legge strumento di peccato che si
' diGesCristopm-reuntennineaila
WPl:
quest'ultima non ha mai costituito
nomia di salvezza? Come pon-ebbe rendere caduca
.ornia che n o n ha u n a vera e propria eflcienza sal
.
' \ nomu
'
" Si ved: l'indice dei termini tecnici, p. 271.
Cfr. gli sviluppi del clpitolo precedente, pp l i s - 11 8 .
134
due che
G h e m m eede-inittiforsedipmposl'miuolo
:
chelnfnicia
...m...un.nu...
136
, : . di Paolo?
".ufhl
a n uhuwfiglu
Ilion
w. g:' : muy-11%?
e
histrmcal'
' and
PP . P o d
138
139
chio tempo.
;hdim
n,pmiexendoariessoecivaleperiduepnasiappenarnen
140
alcnnr
msl
cichecostimivnperluiunpuntod1mpomnza
le diverse lettere rifletmno ciascuna alla pro
" fiammante strutturale del problema
giustamente osseware che, grazie ai s u o i un
la legge mosaica non proposta soltanto ai
'maaogniessereurnano. lnquestosensoanchegl
n o n pu sottrarsi ad essa. Paolo risponde indi
-te a questa obiezione quando dichiara che, pur
re sotto la Legge (6,15; 7.4: 10.4). il credente
' pieria (13,8-10: cfr. Gal 5.14). Ma nella sua n
oltre 1sta linteresse. e forse anche la difficolt.,
' Romani. che non , come
. ar Galati,
-rso indifesa della libertdeic enuedell_unr
del Vangelo - il quale non deve essere rdenufi
- aun codice legislativo particolare, per quanto
. Infatti. in Rm, Paolo insiste unicamente, o qun
u'nperativi etici della legge mosaica. Ora, a que
- che la vede associata al peccato. perle ragioni
:) (Rm 3.20: 7,7-25) e sulle quali non mon-re
n o n p e r sottolineare che n o n mi sembra che 1e
eu
,
sembra, la finizione negativa che lapo
ieuigggnflla Legge in Rm determinata dal posto
fede e. di conseguenza. a Cristo, pu so rendere
funzione sia afi'ermata p r o p r i o alla me (951;
allrni 'o (cfr. 7,7-8) di argomentazioru in c u i
il Cn'stfsono assenti del tutto o quasi: Stando
'cose, come evitare unesegesi che spregl-u la p o s !
' a p o s t o l o sulla Legge a partireda un antropolo
va? Ho cercato di mettere in evo la dinamica
-mentazione retorica cos come il ruolo del conte
Puul's Gaspel, Grand Ra ' . Midlignn 1982,
alcuna finzione
in cui si u w rispetlvarnente.
141
. ,
m e
gi 5
Pa':mi?J2Zsniszznztzxfisei .'ifl
coerenza delle diverse align-mazioni sulla Le ge,
'
'
ararel'analisidiRmQ-II.C ec
.?:fflnlnrrfiaudiRm
9-11 sulla Legge non
affatto in 'contraddizione c o n quelli di Rm 18: inuti
.. ' c a n i "
nanza di uesto risultato, anche par
, [l'linpotesi liti-Axe concezi?mi opposte della Le ge .
, t o . di due scuole opposte in Rm n o n resiste 35 a .
.
:
lutamente abbando
ass
' uffa-:= del volume, gli sludi diu. L u z , 1-1. Hillmer (1973), a r ,
142
143
un.u.....
144
Pane mem
Il futuro d'Israele
.....
..mm.......i..u...n
'
divino di slivezzav.
Cfr., ld es., D. Fraikin, -The Rhemrica.l Function of the Jews in Ro
m l m - ,
Quando
146
uenumvofnnfierimentnsohanlnainon-ehreflchepouono
d n q m u ) . u m m Paolo,].aoannotnzione varia
pa.snmkm.lltermineahn((d i g m t i l i ) n e u t r o . $ i u r
chel
o_eviudiumrloinkm 1,dovewnomttavinducritfi
amhnnqum(pagani)dflapmpagandamisuionuiagiudaica
147
.. n .
? Capitolo settimo
elezione in Rm 9
' '
E!OITAZJMEMlDRASHICA'?2
voemlmuntivomirmh,sivedll'indced tenni
HB
; $ $ $ =*m $
.|z'14.251a
,.
M m
'
> .
"
Mk"
bmenoinllolo: *
m m )
( amino.) if'
. 9.14.19. im
vede 11 h o dovuta
tuttaltro che": un
u n mh deu.
mdikm9.1,S
d u : i . fl . a : i h a
vdisoendenudll
:Pnoloeilmvuhn
inco
Idicollegarefideediaoendenznriconoaouidocoelcbeln
l o g m n m e m a e u l fi c i m t e .
149
nmmununnmumnnum....
Mldncln, 4041.
" Rlpom
solo il veneto: di Meluth il lettore pon-l verificare fu
olla-nente l'
mozione per E: 33.19 DDL dove Dio e Il tempo stecco
mamo ed oggetto del verbo kalein, che perci non ha niente . che ve:
dere con la chi-mata di una penona o d i u n popolo.
" Quando kakin al passivo (teolodco).
" Nel corpo; paolino, il verbo kakin (klsi : k1tos)rinvll quali | e | n p r e
votazione criatialtl. Lo o anche ln Rm 9,14.25.16, ma i primi
due uni ( R m 9,7.12) honao un'accezione p i un ' anche le prepamnn
quella dei v v, 24-26 si sar n o l a n la precenza lvoclbolario di elezio
oe(bkloa) olv. . le due ndici uk&an e M l d m a n i l a l'aspetto
enunciativo dei verbi, e in un capitolo in cui tuna dipende dalla pamll
divina. quest- preuenu non e oeflamente l a Il verbo ek1egein con
notadipihprefetenu llsceludiuneuereiameuondaltri.eu
in Paolo mo ha un.
kalan ritorna p i i
in Rm 9,6-29A
nena connotazione emu-ice (ctr, Rm 4,17 : quando Dio clima. In a l
150
.msrosmo DISCORSIVA
t. anche selo stile paolino fa intravedere in questo
mllevadd ux]:enedidomlndesulperchdiqueslasinuzionee
, po
.
151
.,.... .. ,
9,6-Z9
9,6a
9.6b13
9,14-23
9,24-29
discendenzn (s
) v. 7 (ZX). v. 8
A m a r e (agapan v. [3
fare misericordia (alain) v. 15 ( l x ) , vv. 16.1!
volere (lhzlzin) vv. 16.18 (ZX)
{ o m o potenze (dynamis)v. 17
m a t u r e (endeib1ystlm0 v. 17
. 1?23 volere (tlulein) v. 22
mostrare (mdeiknysthai) v. 22
fon.- o potenza (ta dynalan) v. 22
misericordio (to;!eos) v. 23
ninne (ngapun) v. 25 ( l x )
hnele v. 27 (Zx)
dincendenze (:pemm) v. 29
di
152
'
ke si possa pussare oltre. tanto pi
30-10,21 forma una vera e proprie unit letteraria,
ho gi presentato le articolazioni 15.
modo Paolo combina i diversi modelli e quale effet
, significato ne deriva dalla loro associazione?
, mehedlel'indifimufialelli- moltevolte :cwmpugxul'i
. di sviluppo. cf.-. m 1, 3,12; 12, > l C o r 10,1; 12,1; 15,1;
1 ; o . l a i13,1;[Ts2,1;4,113;5,1;21'12,113;3,1.6.
.pp. m-
.........\
2. Dio in discusion
LE SCELTE PARADOSSALI
!! problema: teologico
v. 613 (A, E)
v. 14-23 (C, C)
chiamata divina
b n = H h u i '.lnnefloneflniloeounilrirnnndo:
dAbmmo: l'unitlfinlle
u h m . nn.-unum.) e
eGomonxdimenl
d i loasi (letture del Reno e
eA
La progressione retorica
le '
Dobbinmo upplicare q u e r principio ai
(DW-monna?|.
m i ( c ' ) =. i l .d m zione dl
,).
-Gumorra
155
1111111111
Questo arailelismo di base non cos rigido come appaN, poicge in 20-23 la risposta avviene ancora nella forma
interrogativa. possibile del resto rilevare anche una
composizione chiaslica " in c u i il vocabolario della misericordia forma uninclusione ( w . 15.16 e 23). indicando
cosi che le affermazioni sullindurimento del faraone (v.
17) e sui vasi approntati p e r la perdizione (v. 22) sono
messe in relazione c o n quelle sulla misericordia e sono ad
esse subordinate.
,, ct.-. p. 150.
Cfr. L N . mm, -Largumenufion paulinienne eu Km e.,
(1991) 46.
156
su: e:
. u
'E E 10
wflcientnmle Path th
m
a
( . m e m aci_
\ .;
he
; in
" M d
Moline-nn
nel
L.
wh-nf . n e p t l r i r u p p o inutilimbl_einiuiimo nche
u: szeo. c u i bisogna a g g i u n g e r e Il verbo due. oI anlllpokn'
bqumnbninii,06nadg.
, 1952, pp 142-149, e r. n e , ...Er nivlsi ma l sem
..umum.n...u.
' l a i n .
,
-Pnul's Use of the Old T
'
in Rouen: eas-za.,
.: Z(1981)115-129.5ive anche u. Hanson. | t h
or Instruments of w m a ? a ocz:-::., ns :: u m ) 433
Useohhe0blfi.llprincipelepunmdeboledlmw
mleibdipnrhledin'bellionemeutretuthllsezio
hmchel-rispommnonlualcumirwidennnelle
..............un...\
160
Os 2,1
Is 10.22
dei figli di Israele e (anche) seil popolo d'Israele
m m e la sabbia del mare diventasse come la sabbia del
mero
'
. z Schvifige
desPaulus inRmzr e u , Gttingen r s u , p127
_
cliiammentediunlgewah hawh.Cfi'rupru.p.110.apro
.
&
a.dell'ebraico esige
161
.....111.1..............
'
A = w . 6-9
ne Esaii odiato)
C = v v. 14-18 indurimento
divino.
Che si
" vv.-:69
promessediunndiacendenznda partediDio
H w . 27-19: esperienza- da parte degli stessi discendenti
'
- che Dio ha lasciato una discendenza
,27-29
non insisan
guindi
flnale del v.
'
. _
..
struzione implicito.
.
Avevamo notato che B (vv. 24-26) poteva valere solo p e r i
cristiani provenienti dal p
esime. Possiamo ora
concludere che inA' ( w . 27-29 il Resto desi na i giudeo
cristiani e n o n soltanto il Resto di Israele gel tempo dl
Isaia. ln Rm 9.29. la formula che introduce a Is 1,9 in
fatti chiara: come aveva predetto Isaia; Paolo non fa del
versetto in primo luogo una costatazione sulla permane
za di un Resto al tempo del re, ma una profezia della
tuazione dei giudeo-cristiani. Il v. 24 introduce quindi le
due unit A' e B.
adozione filiale
Dio?
Iorio. promesse
liin di
Dio, ma i figli
do lo Spirito
164
indiziodioontinuitn-allmfle9siaggiungeaquelliche
"-"
'$?fg
165
n;
'
. . . , . . . . l . . . . .
. divina dell'elezione
la parola divina n o n venuta meno ( v. 6a), Paolo
dovere di
che il rifium del Vangelo di
notevole di Israele, in n o m e di p i grande
allAlleanza mosaica e alla Legge. n o n deriva da
che i m p o t e m divina.
modo procede Paolo? Restringendo Pelu-one up
_ - guendo t r a i discendenti di Israele e Israele (il
degli eletti). Ecco pel-ch l'elezione non fa parte
egi riconosciuti a tutti i discendenti dei Pau-jay.
sono gli israeliti in 94,54. E, soprattutto. dimo
che questa
t r a quelli che in Rm1i,5
il Resto scelto er grazia e la discendenza car
\ Abramo vale fin
[linizio.
obiener, gli stessi giudei accettano una simile di
W:
167
..
":
"'
:i'
c "
Conclusione
Che in km 9 l'elezione di Israele sia quella di un Resto \:
che ci n o n rimette p e r nulla in discussione la p o t e n t i
" Il gruppo dei credenti in Cristo. degli eletti di D
amprende quindi
dei membri dlirflele : dei convenili dal p a g a o. Cir. Rm 8,33;
16, , r e - 11 7 0 9 ; 1,28; 115 1.4. Ugualmente E fl
Col3,l2, = ,nam
ralmenie, tutte le ricorrenze del termine ekklsia (c
).
=?ln a i m parole, gli ebrei che hanno creduto in Gu di M a m e t .
168
169
Capitolo ottavo
La salvezza di Israele
mando perci a questo autore per un'informazione esaurente su) Rm 11. senzla riprendere qui tut]ti i ;]>unti delicati.
1 mio :: iettivo resta o stesso: mostrare 'uti it e in ortanza del modello retorico per uscire da alcuni vicoli:
chi, = PFOPHe uninterprerazione stimolante di uno del
capitoli pi controversi della storia dellesegesi contempo-
Iranea.
1. Rm 11. Componzlono
. n
' mrpntuiom
( E ! Ainsi'
170
.- "15:"ad(w'zl'gn'gnal'ebvfglletiaivuv
"12 13;Y' Sige;zm;om ., 25)4.sal'vgzzar, salvare
11 1"),
'
""
. .(v.25);p1enezzanlv.25).
" '
'
,
. ,
.
,
.
una parte ? FgWPSllgne.lxfgg lc1mds;ldls:l
ln"liel P," ll:llinilllolrveolbfalm troppo: perch
cile
lo 8
titolo i w. 1_15. Cert o, gli
$:me
nciarn
r e .in
ere.
;;;a
'
men1ione
'
h' )nonr'miandnulpmgflt0
iiicungi
Dioulllzils?y-;ierlzllvlbe d u r r e : (D io ) li ha
puliti.
(nm incumpare
la loro caduta?
171
172
"n?:
HESSIONE HETORICA
e
opti per unaprecedenti
composizione
chiastica
o concen
lesisscrvuioni
mostrano
abbondante
'
lino rimane
di una PWWSS"F
Che ' d"f'.
P?ione
del vocabolario.
da sola. in
hrc. Ma = " P
di d
i n con .
riconoscerlo. non P
'
lcurezza d a d e l a c o m p o s i z i o n e d i R m 1
o a
.
Che {E-
.gll
"fv 11-15 "
ann nre ai .
ci autorizzano ad
10 V
nello
del
dISCOM.
s m .sviluppo
, indica
neu,
presentazione globale della se
,
di Rm formano la perorazione - dal
. , | vv. 33-36
.
de'
imli :
esclusivamente teologico 1tre cap
ci 1
sm,, che corrisponde a quelle (9,6 e 10,4) ,
? ? .
' ed enti' a n t o ai w_ II)-32. mi cost.-.
sezmru preC_
,q la i o di .ustificm la
u n a probatw. che ha
.
5
ciam allinizio del capitolo.
iinqiunwpim (pasdmalbrl) di 11,12. Nellesegeei giudaicl q u e '
dx n j fi 'gfgfl".:;'; . ] ;
|:ansu
11-15, 16-14 15'3
ABB A
i n alle
1ine
rispettivamente i vv.
173
mi...
174
.11-24 e 2532,
,H.25-32 e 9,6-29'
Rm 9,6-29
'
Rm 11,25-32
klhynen) 9,13
Giasobbe 9,l3
delleprupositonanelsensolbcnichtl
ilm
di verifica-lo. c o n lniulo del
.
cnlen
$$
studio di M A . Getty, . r i und the Salvation of Israel:
----ve on Romans 9-11., cso su (1988)456469.
175
u..............
(= Nazioni).
(= israeliti)
eliminati 11.29
ch1amnre/esaere chiamato
inisen%zliijusexe
misericordi
misericordia 9,15.16.18.23
misericordia 11.30.3132
( i l Resto) sar salvato 9,27 _ (tutto Israele) sar salvalo 11,26
Rm'25'32 : Rml a
Rmilo-10.21
Rm" . I l - 3 2
Sion 9.33
Vangelo 10.16
(disobbedien'e/ribelle 10,21)
Sion 1,26
Vangelo 1ma
disobbedienza/disobbedire
11,30.31.32
Rm11.25-32 : I I , !-24:
"""
lsraele v.
"' 11.25-31
"
"
2.7
essere indurito v. 7
indurimentov. 25
Israele vv. 25.26
grazie (chgismata)
sua
ezione. E Rm 9,24 menzionava ae "ama
anisenzasegnalarecicheneerasmtaloccasione
che Israele sia inciam lo. evocato soltanto a parti
; 33-. mentre Rm 11co lega esplicitamente lammis
i pagani
al rifiuto
del Vangelo
da p a r te di
Israele.
: trattato
in continua
progressione
quello
della
;:H.,_ 25
elezione v. 5.7
elezione v. 28
Ben. 1,. u. ,3
salvezu (al gentili)
v.
totalit (d'Israele)
v. 12
t o v. zo
mtalit(deigeutili)
v. 25
LA TECNICA PAOLINA
176
'
cio
era
collegata a ci che -descrivere.
dap a r t e delluomo-la
la disobbedienza/per
con essa, la
el disegno paradossale di Dio.
177
..i.
Turro ISRAELE
. .
.
?iede'zmnmnlaerhxiixsmogld'cua 56110119, Che per
2_On dopo aver mostr5techeslllssgma a?
v ente testimonia
'
t e r m Paolo
e
la fedelt della parola divina,
va
'
_E
. vgahilvlllt'lsesitu)le'llamt'iii>
178
che
]. eonnouzlmu dell
indurimento
m m . !3 "';
in
Imlamam
I m m i n k = Inle'l'p'rellzione lzl'npunjg), .. .
?'
flperch
v l l eequiv.
@
lr-duzinne.
ma di un
'
egli .ini. induriti), il che ...dreb ''i'i'uidi'fx iblie3 :?nzepdiig
uno' deve bride- & u m p l v u n - concetto qu . ] l u n v o, non q u n
2_l'P010
N u i u n indizio permette d i nlfermue che h iconnonmne dell: snlvezz- non arebbe t e m p r e etcntul i c : in i l m ; Pmlo u t i l i I.! al c n n l n '
rio ll v]:cnbolnrle delle ulve:zl e elh giullifiazinne con \ n u n n
esemp xe.
E inutilg rimmnr=&ui |ullllnbiguid di i l m 9.27 (ciazionedi i.
10.21.13), peuibile
m i m d i l p . d i l u i x ( u n c h e l e i figli d i
[ : r - e l e foeuio come ] . u b b i : del mare, i l Resin e u i u h m - ) i n
retu1'2tivn ( i l R e . , ed : sollarltu) o inclu:lvo ( p n In meno il lietto),
chin-oche P u l a g i o c l sulla duplice connotazione, [ due versetti seguenti (Rm Aus-29) mesu-ano tuttlvix che previ]: I: cnnnotazinne inclusivi:
ci url:;illi'leno untesto che Intimonier la veracit : i. i n delle
lm
v...
C f r, F. Refoul, Isnlllv p.79-80 e 137-143. E c m come l'amore traduci
l v v , zs-zaa, dln ;. 143: Un indurimento p m i . l e (o temporaneo) e u:
caduto lillisraele dell'elezt'mie, fino : che sia entrata il piemme dei p l g l n i , e coll wm l'lmele dell'elesz sar salvato. La salve . i
quir.i quella dell'hruele socfilogjo nstorico: nnn balla e.:=;e diori lne taiga per partecip_nre . ;
vezu. Interpretazinne
riprel'l
quella del c o m m e n t a t o r i ebrei.
;ndalofj ""
liz;
, '
il
un
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d' " '
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179
..u\
V d i km 10. La pro
novietano quindi c
ll
180
dn
dl Paolo n
Cristo,
discussione. m di utilizznre il
o evidentemente comprendere la s u : region
lll
allaltro.
.
_
182
. Alulya of
:! tengono
- .. ulechel'a
&
:- sep-emi nene
nee
- diesinbbinlvulolaminimaideadicomesifaoeseuninnesloe
abbia museo delle obiezioni
_. le
loro neservazioni, i
uleeqllzle.
183
184
185
,. ..
ci'iltiaru .
Cfr., ed ex., MA. Getty. Paul and the Salvationof [:r-nel. 457: Paolo
amplia la sua concezione di n m ] : al punto d.- includervi i gentili-. st
u r i numa evidentemente la differenza t r a quem {emulazione (1 gen
tili inclini nell'Israelen) e quella di Lohfink (i gentili inseriti nella storia
dell'elezione dIsraele-; corsivo mi cfr. n o t a 31).
* cf.-., tu gli altri, G. Lohfink, L'Eglise, p. 39; Perci, secondo Paolo,
la Chiesa non pu assolutamente esistere senza Israele-.
186
e al
cristiano almeno in Rm " ; inoltre la
del rammentoinRm
9-11esigelo abbiamo visto
prima parte di questo capitolo che il tuuo Israeledi
5- riprenda i dati di km 9 (ugualmente 11,2-19, dove
le delle nazioni erappresentato dal Resto) edi Rm 10
tratta dell'Israele zelante e tuttavia recalcitrante).
- Iaseconda interpretazione, chevede il gruppo formato
eredenti venuti dal paganaimo come dipendente e al
stesso distinto da Israele, rispetta la lettera di Rm 9
Essa richiede per qualche precisazione, perch, .se
\ Cristo l'unico necessario,se sufficiente, come dice
lo.confessarlo per essere salvati, cosa manca al gruppo
" credenti venuti d a ] paganesimo per poter esistere s e
e? Si pouebbe certamente rispondere invocando il
- ". lacui appartenenza alla Chiesa attesta che Dio non
rigettato il suo popolo; se infatti nella Chiesa non ci
- credenti di origine giudaica. n o n si dovrebbe forse
- udere. al seguito di Paolo (Rm 9,245), che la parola di
evenuta meno? Malgradotutto, anche questa spiegazio
-nesufliciente. perch colloca la necessit in Dio,nella
: del suo disegno, p i che nella Chiesa.
3 - che sedaunapanelapostolo,in Rm 1_1,17-24,insiste
legame intangibile che unisce i credenti venuti dal pa
i m o - quelli che egli continua a chiamare i gentili
radice sono:. dall'altra non precisa perch n o n possono
e. pena lessere immediatamente separate dalle
. dizioni egate alla promessa. Si pu allora neon-ere a
-to egli dice dell'atto di credere in Rm 4. Paolo sottoli
11infatti Il legame t r a fede eidentit, t r a fede : salvezza.
:do Abramo crede, riceve la propria i d e a n di padre e.
'.
-iaedmtiin0:trixm.n
undnooflunonxdmanta-iore
rifleuionedella mlolulloslanuelasorledeighidei.5ivedl.d
'
0 M 'lheobaldsKirche und Israel null: *lgr;
cheposn'bilepenme.con
non lqueslny'
, .
(9-0..de29
ai credenti p r o v e
scritti paolini), Rm n o n estende t i m
dllpagnneeinm.
Quelli. t r a g l i h o . che hanno creduto in Ges Cristo.
zal'altro.
Bisogna mdare ancora pi oltre e dire che Paolo vuol far
presente alla Chiesa che non potrebbe esistere senza l'Israele dichiarato infedele? vero. s. che per Rm 11,19 e 30,
1-'.3."5- .
1"1.125'.
fi,
188
189
gelosie (ulus/pnraloun).
190
g.ig,
fr.
1965 . o a
dire -1..
'
r d m . nm,-, , Figlio. e di
c f r . .
p p . 5943
la
191
mettono sorprendentemente in
lettera!
apartiredaunintermgafivnsullastabilitela
della Parola divina: in questi capitoli Paolo azzecca
,
' di
Ma
, ELOCCASIONEDIM
: numerosi
Rm 9-11 ha un altro
_. commentatori,
_
, ruello dl nd1care perch Paolo sia stato spinto a
.
: ""? ? P}'
convertm_, '1 P? che
"'
i " " _
clegli ebm, E l ' d
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di com . .one retorica della one.
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17-2'4 di
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11
n u nonm t h
s. | . E n d a sur I'lptne n u : .
. 167: L'in
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sembra optare q u i per una evo one le i u
e alle molestie, o addirittun alle
. .aanmWu &hm
elmi da
192
dei
193
trova ad
194
195
Parte quarta
flessione.
198
' e m fi g i o fl c v o c u u fi , h g u s fi k . m d e l h h edci.ecc
199
& u t t - r i fi l a n - h n n - | I d e l l . pooling
"@mie-ie come Rm4,1-25 e 9,6-29 ::{Jpofl o
'e sulla Scrittura. pronunciate da P o o
al
gi dimosuam da molti esegen'; non ritornere
' sullargomento 1. Per il n o s t r o scopo invece
mme detennimre il genere dei due pass' nel
' - attuale. Infatti. se vero che n o n possib a
Capitolo nono
'
che
se ne
verifichi
la
drashim. l
(sole) fede e non dalle opere della legge, che non e quindl
r niente usimilabile : un salario o 1 una ricompensa '.
npost4;lo_invocadcuaGn 15.6; :::12 primo dit to dello stes
30 ca t o o
Genesi
proprio ' ricompensnl
ente.
9,25-25, che applica.
2,1
all.
cliiamn_tu dei pug_nn. mentre. secondo lopinione di tutti
Rm
Os e25
.. ,... .
200
lm4.l-ZS
w 1_2
'
Gen i S , h l v. 3
III9M9
Gen21,l:n.lv. 7
e ' tomiic:enllndiscrezioncilieoluicllele
... -.;"2...
wan
. di Punk),
d=sli Amd:in
"....
i ....
......
wnu.
d.]
-Sllnrio- sulu-ilm ll dice iLilliios; cfr. Lc 15,17 - e riminpenuinducono, lo riomdinmo, lo naso termine greco ni.tlhas, die. m e m in
n p p o r i o wn l'igire, le
dii compiere, m o l i n e - il o
rlptra lopen : In md
zione che eas: impliu. su gioco di p m , in ebraico, c o n lor-dice xkr, Tradurre misthos mn ricompensa non
l u c i - u-up-rim q i i u i n leg-.me di n e o e u i d voluto dn Pmi. poich un.
ricompensa appone, almeno nelh nomu cultuu'n, legni.- u n | o alla bene-
. . .
s vezn.
ma......
. %33:g;:gfi: ;ngg:fogflff.fl_
B_ll
Partendo dalle tecniche, e confronmndo poi le diverse interpretazioni degli stessi versetti biblici, individueremo l
principi ch:idano la loro interpretazione. il loro esame
ci porter
singolarit del Vangelo. Dovremo soprattutto ic_onosoere c_he Paolo, ricorrendo alle_ Scritture
come a u i , non ci acilita il compito. Viaggio ungo. ml
- che
al
._....
iF?
tate dall apostolo a proposito della giustina divma.
c o m p o s i z i o n e e alle tecniche
fuetnliomelie.nunncurpiunindiuflone
201
r i p e t u t i in...
lhredtlzionl
bibliche
vv. 9 e 22-23
Sal3!,lflLXXaivv/.
78
'
Gen18,10.141lv.9
Gm ' S al W. iGdelll,zzs-lszlllhislz
Es33.i9alv. 15
EsQ.ialv. 17
Os2,23 a l v. 25
Os1.10 a l v. 26
1310-22-23iiw27
flii'i'."
eonclullom:
.;
' "
. '
?..(fi'fmkm
i n nullo.
D t 30.141:
i p ique
di
s' u ono
l ] : messo
in pratica
dellainsiste
parolaancor:
divine:d se
L "ch5
i-
Ma 1]: differenza
con Rm 10.4-8 emerge ancora p i forte
pere e in
questo passo Paolo n o n introduce
'
c i' t a zi o n i bi.
dificolt
deriva,
o gi dell'argomentazione
] t o , dal fame chepaolina
separa
la
,-
35 .
254470. ]
il param
Lv
_
.
l
_
,f'hglmslrmmfinefi'ily'nlaeai
'
khmer i o . i i ) - . un
202
'
(5392)
Pad,; P a l o
. m'FWP'"
biblico si
nesli due p u r i ,
- -_
dovrebbe
non lo nono
203
Ien anche
vittoria)...
Abram pens nel suo cuore e Abr-m pena nel suo cuore e
diese: (Suzi & me oral Ho forse disse: Guai a me una! Ho forse
ricevuto le ricompema dei co ricevuto ln rloompemn della
mendnmenti in questo mondo e ( m h fedeln) ni oomlndnmenti
non u r p i purte del mondo in questo mondo e non sar pi
futuro?...
' Quampumddhktaenlei-canmemnocompmoeomeunesem
niude"nj
ioneinbuenlleopete.lnbreve,lndnlfelupo
0uestavolu.orsemisonoan
con la ricompan:
che mm
dialcunipicwlimerili,edelnb
eompenneinmeuriprofann
volta ( i l merito di) un to il Nome dei Cieli?n. Per que
-,einmesarp
stoparolndiYflWl-lfix(n
. dei cum.. Per questo. volta) ad Abram in visione
. la profetica" dalla dicendo: :Nornzemere...
' di YHWH/i4 (viwlza)
dicendo:
hnconsegnno i
lupi
d n v n n fl - t e i n
to
la
e prepnr-u p e r le.
me.peril mondnham-
o.
dem davantineinquenomon
vicompmsndelleuxebuoneope
mm-cm..
ulGenl!,l
( T u m biblico: Dopo tali fatti; (-Dopa tali funi: upiegazione
il urgum eegnn.ln che l'npre1- delle situzione pi o meno
nione designa In guerr- di Abn- come in Neofiti)
mn contro i grandi re e Il nu
mi:
Tulum
Nmfltl
nuGen l ! . l
nel];
re riservntnepreplnil deve::
finmenelmondofuunrolncom
penn) molto.
-ndoihar
, i l motivopereui Dio nppnreed
e gli dice dlml:lonn aver paura sta nel Emo che que
teme. t r a le altre cose, di non aver porte nel mondo
Interpretazione che mette chiaramente in evidenza
pazione religiosa del peuiuca. Ma. per il nom-o
In ragione che lo priverebbe del mondo futum m e r l
amido
204
uno-:
'un!
nell-ndideiw'f-nime
peli). influp,211.
205
1
antiche. conservate dai targumim, citate sopra .
Ora, se il
206
apostolo.
r p m z i o n e dell'apostolo Giacomo (Gc 2,14-26)
Rm4.2.5
GcZ.II-14
giustificato ...Abnmo. nutro padre, n o n fu
Abramo e stato
' toghe) per le opere, in di forte giuanficnlo per le opere
dilui. echeperleopereiafede
fut-ponata-el-auooompirnento
' contrario, : colui-chen (eteleidth), e si compiuto
'-ie-opere.macredeincolui (eplbmhe) lo Scriuurn che dice
e n z a . Una gegemh s h a :: in
.
.
>drlngue,
'
"
m . a). Borla.
rm.p.203.
"Lanriicedelportici medioaragounnen(lndnttoquiconw
n ) in neon di q
dei sostantivo oper-n. (agua).
1 Come dice Gc 2,22.512 le opere ( m a p:zienm, ecc.), |. fede : .
periem(verbo leleious
208
crtpernondireilsilenziodeimrdms
'
'
'
'
.
m_fluente. se non dominante nelle comunit cristia
. ,Pnl_lll'
quindi "IDBCCOSR p e r la fede ebraica?
* 0 mente di gi incerto, anche se, interpretando Gen
. pnmcolare 1 vv. 17-13) senza ricorrere ! 15,5-6. gli
"
questa
{Pts
anifesterelgbe siu-fuxia
,
L88- E q u i sahl S!
" nza " Giacomo (anche " Paolo, evrdente
Gm
h " I
parte Sima?
e" '
cruce totalmente,
mmm];i0
em. Z:?
_
.
vgag'ijowgifrelgnmnmgfh" ""
continuando
eos]
indirettamente a tesicdell]:
della Legge
_ co), e Giacomo. perch Gen 156 m o m con un l e
...m . 22,17.13, che fin dallinizio ], fede ,..-.de
- portando il credente ad agire, compiendo cio
.
letture che. lo ripetinrno, sono conformi elle regole
- be in uso nel tempo, sembrano indipendenti. Nes
due fin del m i o menzione dellaltro; Paolo non
v , Giacomo cita Gen 15,6 per-mostrare che si e
. ti p e r le opere. ma la sua tesi devessere ben
-&, perch non si " a l t a delle opere della Legge;
uconzeupegu(inmnn)g p e r g i i nor-mi intuenumentnn,
).
209
tem
po
stesso i'
inaudi
RM9,8-29
situzione p i delicata!
La difficolt sollevata dalla lettura che Paolo la del profeta
deriva, in ricordiamo brevemente, dal fatto che applica Os
2.1 ei pagani ( i n Rm 9,25-26), mentre il versetto indica
chiaramente i figli di Israele. Come'mni dunque l'apostolo
! arrivato a utilizzare il versetto per descrivere la chiama
te dei pagani? Grazie - lo abbiamo visto " - a una geumh
shawah che gli permette di interpretare 05 2,1 e ls 10,22
m [ o : 2,25] n
i .
roma.
210
s m s .
' S u quem .
s i ved:
Immwtion, .
1, che c i t : il n-uttatn>Kaimr Sa: Non u i i l i n e n i lageumh shawah
m i a
guida_ A m m , il m s m :
s o , mm
che, quanno p i u , i presupposti di .
|; .
7di Rm 10.4; mostrer il h_
v
,.
=di Rm 4 e 9, questo passo non sviluppa unar
- tazione scrimu-istica serrata 0 continua di cui sia
ritrovare le gmndi tappe e mettere'in evidenza le
aegetiche gi incontrate (tra le altre. la g m h
) Peolo procede piumato per contesto: lascia
- a che si presenti (in l o ,5 con l aiuto di Lv 18,5)1a
' : daiderala dn israele. quella che derlverebbe dul
della Legge. per poi 0 porre ad esso la giustizia
quella che proviene dalla fede ( 1 06-8: ullusione a
. I l - 1 4 ) . Non c esegesi tecnica"in queste righe. solo
llermazioni, che rinviano a due mondi. giudicati
tolo incompatibili.
colt del passo dovuta quindi. p i che al modo in
-10 fn ricorso alla Scrittura. alla tesi dell'apostolo.
" 50110 E " I l PCll tratti le rispettive G l r - '
.' giudaismo dEl C fi 3 fi l m m o - @possibile qualifi
primo m e religione dellosservanzn. con tuna la
one legalislica. quindi peggianh'va, insita in tale
'vm=?.QUEIE'D fil cristiano, deva egli credere e pro
" ?"? dl Custo senza Che q fede
W .
(Ci_ che dice aan-mente D!
- n o n menzmnatn dal] apostolo)? U n i simile PP
se-l1ru per lo meno ridicola.
_ .
5'545'32 33'
'
_ .
213
214
:11_14
ai passo del Deuteronomio (30.11-l4), lapo
, - parafrasa. senza citarlo esplicitamente, per desc
economia della fede totalmente opposta a quello del
- , ma, uuncmdnlo, lo priva di quello che il suo
. Dt30,14 insiste infatti p i di Lv 18,5 sulla messain
' della parola divina, che viene ad abitare nel cuore
. uentepaguidare ilsua agire. Del resto gli autori
n o n si sbagliano quando pongono il etimo: sul finale
. . e , il v. 14: Perch la Parola e molto vicina a l e ,
nmbocca. nel t u o cuore e nelle tue mani perch tu la
_/ in pratica 34 Filone, ad esempio, che ricorda conti
]: t e che la Torah del Signore n o n deve restare solo
hbbra. per essere recinto. o nel cuore. per essere
tata, ma anche nelldsulle mani, perch Dio l'ha fatta
.
messa in pratica . Se quindi, e l'ubbiamo gi
-to, Paolo non dimentica il rapporto esistente tra la
e i frutti che essa pu portate. come teetimonnno tut
'sue esortazioni, perch moi elude questo rapporto in
10,6-8 ( i l silenzio su Dt 30.141: non una dimentican
unnmputazione volontaria)? A dire il vero, l'epo
nnn si limite il mere il rapporto t r u parola-di-fede e
' , mn possa sotto silenzio anche quello netlomente af
- da Dt 30,11-20 ( i n particolnre i w. 1520) t r u la
: dei comandamenti e la viva - la bentitudine che
pr.!ica comporterebbe. intenzione di Paolo nel
are Dt 30,11l4a quindi chiara: se non dice
circa lagire richiesto il credente. non significa
per lui. In fede n o n abbia niente o che vedere con leti
che resti p u r a affermazione delle labbra, un solo che
del credente n o n determina la salvezza; quest'ulti
11 .snm Poul a
.A
de
Aum,
su ( " n o n
' cm in Etudes s u r l'Ephre aux
.298 09 nvevndnmoltolunpodimnemmcheP-olaop
EB
D l p u s a l b l i 85;Dernwaximremnimun 236-237;D0v1r
1 8 3 ; D e s a n m i i s l l . 180. S o l o D e p m a n i e t p o u l i s t t t l 7 l
rl-l4senuhretlhlsionellfinnle(cnelletnemani,percbtullmeb
milioni).
215
smdiosi-. Dt 30,11-i4 e il
suo contesto?
La risposta sa-
rebbe negutiva sesi trattasse effettivamente di una citazione. Riprendendo. fino al plagio, i versetti del Deuteronomio. egli evita di menzionare l'esortazione a mem:rc in
prencala parole, indicando cosi che il solo agire che salva
e quello del Dio di Ges Cristo. Ma, ancora u n a volta, perche parafrasare Dt 30.11-l4 se n o n se ne rispetta la
scopo? Certamente perch la magnifica formulazione dl
questi versetti permette a Paolo di ee rimere la vicinanza,
meglio la non esteriorit. della parco a di fede. in altre parole la presenza di Cristo in ogni credente e i suoi effetti
sa.ivific.
L!
Rm 10,4-8. iu ancora dei due capitoli analiuati precedentemente Rm 4 9). d i m w n quanto sin vera la recente affermazione di Westerliolrn: il modo in cui Paolo
cuncepisce il rap orto tra fede e Legge (e tra fede e opere
della Legge) che etemiina la su lettura delle Scritture 37.
. || c o m p i delle
,.
216
- .
.:
13,3;15,13.14.19;um;o
( v i e n n a km 11 , 11 5 ; 1 , ; 15,29. S i s u n o n : per le
. kune.conpluun,plvbma (pn-simleteleiowriwvocunen
,
c . , , 12,9 . pu 3,12),
217
il
i]
:!
ma
Il
differisde
un
]o
.wimmiunminunm:mmgionmlgiienria,iimconmmni
eslenzille uu tipologia.
218
' A M I
\;:
"
"?fi
hh
giudizi! dlvlnn
passi di Rm in cui si delm'ea l'origmalu't dell'esegeei
, convergono infine verso il tema della giustizia di
_. ' '
"
lmptxunuargumenutlynl_nfl}lnon
esem_ ampi-B}
dddmmnmonmuu
219
msmgrazia).
L'ESEGESI EBRAICA
Ci '
%
nr
W;
duelli :II Per l:glzizlddi arriva-IN =sll
meriEcooieno-ooo
uz.ione ' n u :
bum
w..nmuigdinez'iommpigiugodimpacbtmnamocin
condmeuediclannie.seaveuivolutorifluure,nonmlnreisotlopo
mdhcirconcinne.hinveoguimmcmuncixonouogionise
foui c o c c i , fone n o n tl a n n i sono g l i . circoncisione.
luccqn:r
220
n SIDIFAOLO
'
la giustizia e la grazia. !
.dmm'lma-"mllt? ;'fflp'ffi}ggg"i
-.
Pim;Tul= edlffi.C : e si
cerc_
ew
odassorburebeneomaleconunamonAdellare
'one posteriore, riappaiono come per incanto sotto
dellapostolo. Esaminiamo nel prossimo c italo
.
. .
. .
p$1flonepahna relahvflall3glus'wadlme
: 'oni delle soluzioni che egli propone.
. _
=
Capitolo decimo
2,13
;, 3.20
indicano h]
'iiones,pzncipaleeseoondarie;ese,inkm9IL sono
222
, l i m n i n e Legge:,wnhl'nailucola, designailslslzmnmosucn,nelle
componentietieu. socialeecudnuale
223
L'ira
""
potere.
"
C , Rm 4
W ? %
stretta allh'
fi u m i . di mn 2.71o
17.82.
' t i v ; ; p i in
di q n g u w m
a m g u d i r e . :ived-iosodio di |>. D o v - fl , v a
"nwoldflflrmmmmdlimkoma 1966.
.|].
: .. unsisterna gishlivo.
p,
fil a
m a , c i ; .
_
225
do dice sulla
_ base delle opere della Legge - esse non
sono sufiicienti a fi1r meritare la condizione di giusto da
vanti a Dio. Ma si sarebbe potuto obiettare che, anche seil
titolo di giusto- non risulta mai direttamente dallagire
umam, quanto piuttosto dal verdetto divino, da cui n o n e
mai assente la misericordia - il giudeo ammette anche
questo senza difficolt ancora con la legge, p i precisamente con il sistema sacrificale. che Dio aveva previsto
di manifestare e realizzare questa giustificazione. Paolo
aveva quindi il dovere di rispondere su questo punto, cosa
che {a esattamente in 3,21s, rifiutando dmsticumente allLegge un qualsiasi potere giustificante Anche e saprai-
tutto a livello sacrificale: lo strumento di espiazione stabi1lto da Dio e Cristo, che comunica il perdono (divino) per
m e n o della fede a tutti senza eccezione. Il principio di im
parlhlit continua a funzionare in questi versetti; decidendo di accordare il perdono per mezzo dei sacrifici previsti dalla Le ge. Dio non avrebbe forse privato il resto
dell'umanit ella sua misericordia? lra per gli u n i (pagani) e misericordia per gli altrl (ebrei): come avrebbe poiuto allora definirsi imparziale?
Ma affermando che Cristo Ges - e non il propiziatorio
prevlcto dalla Legge, quello del Tempio -e lo strumento di
espiazione, di giustificazione universale, il testo solleva
immediatamente una difficolt: se Dio aveva previsto che
Ges sarebbe stato strumento del suo perdono per tutta
lumanit. a quale scopo ha istituito il propiziatorio del
Tempio? Per perdonare i suoi fedeli, in attesa dellinvio
del Figlio? Ma questa interpretazione. che abbiamo gi inconttato a pmposito di Rin 9 - l l ! e secondo la quale Paolo vedrebbe nella Legge uneconomia di salvezza prima
della venuta di Ges Cristo. non pu basarsi n su Rm
3.20b, frase nominale che ha la forma di una sentenza vand per tutti i mmp19 n su Rm dove lapostolo dimostra che Dio fin dallinizio ha contato la fede come giu' cf.-. p. ue.
hhuptaeoaezekodottazuinfatfi.permuzodethegp.lamnv
% figg'ggmgclhvnm ' Z $ S E
conoscenza del poem-'; il contesto (i v. z u : ) coiuiglia tuttavia un'altra
traduzione, m i t t i v 1 : Infatti, p e r mezzo della legge, (viene dal: sol
tanto) la conoscenza dei peccaton.
228
Maselaleggenonrnaistaonsirumentndigiu
.
rivelare all'umanit la sua menzogna, il suo peccato, unl, "ZIA DIVWA HIVELATA DALLA FEDE
tamente alla giustizia e alle verit divine (3,1-8; 3,20; 7,7)
.
. _
non bisogna dimenticare infatti che nell'argomentazion
, _ PHDCIPRC della lettera, soprattutto Rm 1,17.
che va da l. is a 3,20 l'interlocutore (fittizio) dell'apostolo
' ' D mtrave:iere _ancora in {nodo ellittico - che
ammette lingiustizia umana solo dopo la menzione delle
Vangelo 1383311_118 divma sudefinisce totalmente
Legge come rivelazione ideale della verit e della giustizl|
. " =' e, come IndlCfl la progressxone retorica di Rm
(cfr. 2.18.20). Ma chela Legge abbia avuto l'effetto o addl25; il Vangelo non 11a n 8 parlare della giu
rittura la funzione di rivelare alluomo il suo peccato. ].
. tut)avla lanvela sono u n a luce nuova, quella
sua ingiustizia, non rende ingiusto Dio, che, c o n lapro-"5115513110110 um_versaleysenza conduzxqm. inutile
mulgazione della sua Legge. non intendeva alatto umil l 5 Punti g1 acqulsm e SVlUP a nel capito
re luomo. per me lio dominarlo o lasciarlo alla sua Imi .
. Che tratta del] eqonomia dellai e. .
na, Peqhlla.sufl onganlmn era gi operante; gli p,.
momeknto stesso in c u i la giustificazione per la
diva di infierire (3.25-26). Del resto. se c un e s p e n e n l l
.
una componente "NOVE e dec1siva della
decisiva di libert descritta dagli autori biblici, proprio
d! (]il sua capacit. dl rendere giusto chiun
quella della confessione dei peccati: il riconoscimento del)' c che, di questa 8Slmla. em g l i rivelino
la propria ingiustizia e del proprio peccatoda parte del
' d." REIS; _" _ " =? 3 5 5 un 51 fi_cao
fedele. lungi dallop rimerlo. lo apre alla giustizia divin. |
.1 . ange Cl v i e n e nvelatg .la vera n z i o n e
trasLf'
rmaz one3u
e 'essere
.
8
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y:;tai iiiili,'razzflielifzgzzazmiirgi
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jdllnphcl'lq0flmflle
Per
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bim
loro senso
$ $ ? f g fi m g fi g $ :;Lg'gyz
eni]:
ln,Del-
'nrbitranet.
231
Legge e procurare la giustificazione non deve essere attrlimita :: un qualche inganno o frustrazione anteriore: prlma del suo incontro c o n Ges Cristo sulla via di Damasco,
Saulo era convinto che l'economia della Legge fosse salylfica. Seora fa delle affermazioni drasticamente contrarie,
che farebbero pensare che con Ges Cristo si passati dl
un estremo (la proliferazione del peccato) allaltro ( i l perdono gratuito
e. l'adozione filiale), in v. i m ] dell'universl.
.
lit degli effetti del perdono accordato in Ges Custo, cffetti che implicavano una radicale relativizzazione del sistema mosaico. in considerazione del conseguimento della salvezz videntemente. E sela Legge non al servizio
della giustificazione, della radicale trasformazione delluomo, l'apostolo non ha avuto forse ragione di conclude{e che Diodne hafatto unicamente uno strumento di retfluzione o i collera?
Oueete conclusioni non rimettono fondamentalmente In
discussione la giustizia divina considerata come una retri
buzione. perch il giusto giudice deve giudicare in modo
imparziale. deve cio far applicare la Legge proprio retribuendo coloro che le sono soggetti secondo i segreti del
loro cuori e secondo le loro opere. Certo. Paolo avrebb|
gotuto confrontare le sue convinzioni con tutti i passi blun, in particolare Sal 119, che. invece di associare |.
Legge al peccato e alla mortejvedono in essa ci che rivlvifica e purifica il cuore; e secerte assimilazioni o opposlzioni appaiono affrettate - Paolo non si preoccupa di
sfunare le sue affermazioni - la loro coerenza rima
non imeno rigorosa.
.
>
232
itol.i
' _
'
. mama
. r i v ela Legge
come
.
. c o n la venutap1_
di Ges Cristo,
-
_,te mua sua c o m n te ]
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Peg" Ges Cristo Che Pao:
P constatando che.4p_er h. " .fd' tuta
ecczell:;:sogvfltggingnjfiflafilluflal de]
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"
., o divlnn ud elezione/Indurlmom
"
,
,
.
de"" ] 4v " problema della giustizin
. |_)rende
EW" frlfl. e 11 p o
" *PP" dl n o n diventa anteriore. Del resto
gnon ! aflyvnu allo stesso modo. Cambia il suo modo
ere, a livello dello stile e del modo di argomentare.
= prima m u m - u n i t della lettera u n a reale pro
' e retorica prepara a lungo il lettore a ricevere la
- dfnllsiaufsflificllione p:]; la sola fede. in Rm9-11.
o. eu n am
a z i o n i : che: lascia
ezioneil e
lindurimento
{ tte con
subitaneit
lettore
sconcer
lapostolo sembra accontentarsi un po in fim del
*m
flPSEZ b a m dire Che Di giusto, Pcmh
o rifiuti senza essere determinato dalle future n
umane. positive o negative (Rm 9,16-18 e "a 9.12)?
'- - dei midrashim e dei mygumim giuda: . come
- visto, mirava proprio a digerire, queste dimmi
. lando la scelta divina sulla giustizia della p e m n a
ll.le
234
STRUMEN71PARADOSSA
-
.
. le 5191
.
Alcuni, vero, fanno gli schizzinosi quando leggono i p a l si biblici sull'elezione, dove il sentimento di superiori
del popolo eletto sembra non sfuggire alla vanit :
ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai per lui un popolo particolare come ti ha detto osservando tutti i suoi
236
venlemo d e l ] .
La so
pxioquestoilparadom.
rpresadapmfeue
ha _ n o n deriva d a ] f a n . ) che I l - [ W H abbia scelto un
o ;, c o n ci stesso, trascurato altri, ma che abbia
i t o proprio quel popolo, israele, p e r testimoniare la sa
: e la aria divina dinanzi al mondo;; nn_zmm ]
. . fiere ella loro cultura _edella loro cmlt; i n s o m m a
.' loro saggezza. Dio sceglie il p i precolo_ : il pi debo
!an su
"E paradossale Queen
," ?1." magistrg
lllllimvifllu *uilgli': m;:ga'gf
' one_comunmaa
'
: .
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"
p e r ' o 9 lndurlmentu?
l l
. ne forse il contrario
do dice che
' b?rclipussonsneiidueendoli quindi .",imqmpgfzsaejuni
. .
.
.
r
21llllllfilelllaligvleitgegon avrbe fox-523503110 delega.
' peccato della nostra miseria, per compiere ], sua
, salvifia?
' .
di
erire u n a risposta' a questi interrogativi, che
::ggtutta
la nostra umanit. vediamo prima che
7%
'universale tale solo al prezzo di un vero radi
nel particolare. Ma il vocabolario dell'odio e del
mento sembra denotare un'osagerazione abituale
' nolo, esagerazione che bisognerebbe ridurre p e r ritro
v'are l'idea soggiacente, cio che Dio n o n ha voluto una
g:;nde nazione ricca e potente come testimone e araldo
lla sua iustizia. Non c alcun dubb ma l'apostolo
non inten e soltanto dire che alcuni n o n sono scelti - dl
un'elezione funzionale, definita da una missione anche
sela salvezza un "omo raggiunger anche loro; linduri
mento indica ano e che le resistenze delle creamre sono
anch'esse previste, integrate nel piano divino e n o n si op
pongono alla sua realizzazione piena. definitiva: senza es
sere negata, la libert umana si vede utilizzata in anticipo
al servizio della lori: divina e della salvezza di tutti.
Lesagerazone i Rm 9 - l l ha dei precedenti. Riprenden
do le metafore bibliche, l'apostolo dimostra che la sua ri
sposta ri rende quella degli autori sacri e che, come loro.
egli vuo e sottolineare l'iniziativa divina. che n o n resta
. prigioniera dei passi falsi umani. Il problema e l'insisten
za restano decisamente teologi .
dia a tutti
238
239
"
identificare " u t i l i ; ! e misuibordia? Alunni
" ufin:oanegativamenll: la misericordia non _forse
' ustizia
- adatioaconeggem,
se nonarumamzzarem
ghv-na_ (spesso.percaelvlgxlcfihzflno
e? A.ltn stildl08} pensano
. , in Afferman
"cardio debba coincidere con
mo della
. .lfl s1nsufipanone_umvtlsalw m&3m gratuito
\ 0 1 1".GF cmilull Ei celeste mm,{gsm in
) 0 Che Elumficmfln' . .E? o
ene implic ta
suprema}! S_ufl slylstlzlau, nedella giustizia
i:
- che la misericordia un m p
' E"
' il P.(Rm 3.21-30) .non eu
'' ele dl' P10-
vere Ji;reoiaam edi sfumare. in questo senso, linsistenza di Rm sulla giustizia divina resta legato a una circo.
v udere
Per quanto paradossale possa sembrate. invece di sopprimere il vocabolario della giustizia - sono numerosi coloro
che, a torto. confondono g'ustizia e legi.lisrno - Paolo lo
riprende p e r mostrare come il Vangelo lacompia atutti i
p e r m e t t e anche di
Sf da n o n poco tempo, quella del rapporto tra misericor e giustizia divine. Paolo sottolinea con forza che non
c misericordia senza giustizia: una misezicordia che toc
ea allo stesso modo. cio secondo le stesse modalit, tutti
gli uomini - applicazione del principio d'impanialit divi
na evidentemente giusta. Ma si pu dire che lapostolo
240
'
'
e u1-ivare
l dove vuole.
Cio Il P "
u 'vamente
ngiustificati
i e le categorie
deltutti
giudaismo.
capovolger
. alla
one di
in Gesper
Cflge:aexililt
4 .
'
_ .
. . d' .
definmvamen "
he,
:x::
Grano
al ter-mme
241
242
243
.
Ma, ri ettendoci bene, questo paradosso somiglia come
un frntello I quello di Km 11,32. infatti, dicendo che Dio
ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza per usa
re loro misericordia; :! chiaro che Paolo n o n vuol fare del
giudice celeste il responsabile del nostro rifiuto; il com
pendio dei t u o i ragionamenti ricalca eoltnnto lesagera
zione di colui che ha voluto e tuto trasfonnere il male
in bene per vie che non sono :\ nost-rn p o r t a t i .
Capitolo undicesimo
Ln giustlzin divlne in Rm
; La posta in gioco di un'assenza di definizione
in
An
. ' ctr. w. w . m r.
of Argumenlnnon' in .
Ahernnivetotire Banfi-ied I b m ; Debole o v e : l o . CEO 38 (1976)
33035l, che pu g i n i enon: oonfidemopome lo lmd.lo che ha
m i n i : l'nneuzone nll-l'imponnnu deilnpprncuu
per Rm; R.
]
Following the
olkomaru. Wav-i and World 6 (1986)
, SEZ-389, t i c o l o riyegsg)e;lglgll7k(t iullf-P.
pruposuuo. .en Ro
' DM : (Edinburgh
'
19 1 e .
:
pp.
. Son
e
272):1.-N. Alati. I L ! prenoe { l ' i m
Welle-). g m
244
r ] : et l
1-24; e ,
p p . 25-44
245
iintatticiie,
Che la giustizia divina sia un tema importante in molle sezioni di R m ,
una consultazione, anche raxida, delle concordanze lo indica ;
Ma p i
che la m p l i c e rilevazione el vocabolario relativo alla iustizia (che del
resto si sbaglierebbe nel restringere alle parole dalla
o: dik-). l'arti
colazione reton'ca ti mostrare il ruolo portante del tenta: ( . ) la p m p o s i
princi : ( L l - 1 7 ) e due subpmpoxltionzs (1,18; 3,21-12) che inaugura
no da sezioni . omentntive abbastnnzn lunghe (b) passi dal tono da
diatribe, die intro?ucono (ad es, 9,3033) o costituiscono il nocciolo del
le mito-sezioni (3.1.3; 9,14-23). Su questo punto, ctr. supm, pp. 89-93 e
iso-isti. il problema n o n e tanto queilo dell'imponanza dala alla giu
sfizi: divina i n R m quanto del suo a p p o r t o oon i l Vangelo della gaazia
246
.' w
vue
nmpamnonomeued-coninppuntoallemadelh luauzia
di Din' che &minidalniaiu nuova nellinsl'anl delle [ellen
mn (p,
- uz
oonivo mio.
'
. trareliginuiznncheaelaleltcrallalnlcopoprriinariodr dinireilen
1 n i n n e d e m m e ( l a migliore) religione, questa _ blemauca Fofi-\
bentyndimenounllornslochenfiraversatutta4argomzn'azmne. sipi>
trebbe ovviamente obiettare che il termine ucnsnanaimo non m a i uti
sid.i Rm.
247
sativa.
inlmlinflunuadellelleui:mopifonenl livellodellatornudell'ar
nmentuione che delle idee e dei temi teologici- eccetto in passi come
Rm7,l!,dovebimgnnvedereunwposripruonwlievolhenellaMedea
di Euripide ( c f r i v e i s i 1078-1080) e che Pinin chunnrenle c o m u .
D e l , Rm da almeno due eecmpidilbbozzi di definizioni brevi
negative nella)loro forma ( i n 8,2425 con u n : r e n e di enumemi; 9.bb con
ei diversi commentari,
1,19-32
248
, o u n p,roselliismo chealcunltlrilluunodlopplicarealgiudlilllio.
c k .zE' Will c i . a..-n..... m a . . . w ; H i m n d m a m r , i > u i i
&ul=llllll:url.bkelimloo gieda
" w u l i c h m M a t i a ( To b i 1934) 307. Quanno I.mme;
, . . : modell'inp(hbnemofyh,v. 5 c ) . u n i c l n e l
;...11...
S i .1.518, 2 . 3 ; T M 3 3 ; 4 M 7 8 4 4
le.Ap
Perhreudhrziuneaeoondnleupelv(v. 6).efr. 5-16 ,13DCX:PIZJ,1 .
. G b . . l l ; S h l o . l 4 ; A b m h 3 . l S . e . n s l m , . M t 1 6 2 7 ; A 2 1 3 ) A | w.
ZBlrll,llil3;
n..-
7.10.1ewpphMe MMmlyn&vvenlredalledo-w ed
della.
dlnmelituruxcaebraioe;furlpresa N'l(illl.;72l'!1.17;Ap4.9;g1i
. u2 ; I J 21
,l)edllllirldizione
fhymos(v. Bc),lllill_di
tlulul'skaistmochdn'a, viene
nell-WK. il '
AT(D!ZB,JZ.SS.57; h l . 1 2 ; 3 0
rinvvninRm!,356,nnnoompleumnlenellnstunfornminl
zCor6
Perim
m . ci....f...
3,
irs,zobumldixzummn
u p Rini,
non e coll: blinp'll dirtingiiererib edinniba, che non .
com'
nolo.nllslesulniodazionenlasessafunfiou0helnprimnuniil
hgic-dikmnonlaunrlb.losipncoflainre Mimmieoonridando
\dlscimzklleluesolin-illlilnl'gonmnizlive: Rmi.i532lormuhm
conmnxione.llm2nunhnoumefunfione p-incrpulequelladiwcuare
(Hnmgiudeooflgiudeol,mpiunmodilivehregiistntuxqunninn
diumn:unesmfivelhmemo
249
derlo esplicitato?
250
.)
. mgmrallimulizzam il-emi in
si:
uncinto. Pmln. %
[
'
. u " un'guaggioapoc 'tfieolccunlamenle
' da Film. che menziona molla raramente l'ira divin-(01717 m n d i 155,
'udesempio)eaimchequmosentimento,
|elunann.non
p u a e r e a n r i l m i l o a b i n s e m n i n m o d o fi g u n m ; c a n u o d D e u s fl .
. 60. 68, 71; Desmmu'l's ]. 89-91 e 235-236. forse Rm lo scritto che st.-.bi
l.iloe p e r la p r i m a volta il legame sintattico ha in e p".unizin (cfr. 3.5:
- D i n sarebbe ingiusto mundo p o m / m i t a l'ha?-).
251
li
, Chico, CA1982.
S tem. biblico delle conoscenz- che Dio nolo la del cuore urnnnn,
cfr. l l e 16,7 UDC; 3Re 8,39 DCX; Ger 11.20: 12,3; 17,10 ( i n c u i x i noter
il npportn subilitn tn conosce dei m u r i e |etrihuziune divina);
252
,posiamnominnflrnelemgioxdmnainpnrtico
.o p i a n o piano scoprire.
Idlvnri di u n . c u l t u r - ulueuhuntn22
g>en).
mwnoocenudeicuoriegiustnrehihxzione,douettldflh
Riprmdn q u i i
'
utiliznm da&
Penna, Rm Lil-1,1%. i l l .
254
p m e n n del principio
insieme che forma la Tomb (cfr. in mm sia
tardivo, ma
' sciadilaolo,nnnprendoqui inconsidenn elastoriadellasua
255
256
{nonesserebasatesullnrispostaumnnapermel'itareil
257
scelte divine.
:.:
fon'efmenm apocalit::a di
unctlon Apocalyan W'
deillons in Romani P
nella
' cato
dellapustizindiviuaandataaldildituttele
n o n so
(I);
265
Breve
' '
. . definizione o desenz1one
usati queuo volume.
di
mr ma
World.
J. chen
Martin,
1974.
Antik: Rhe!ank
' . Techmk
' und Methode, Mun
Activ
(gesti,(in
voce,
greco: h
. Cir. chiasmo.
' . Alfio nome dellnrgome-tazione. che pu
mprendere una pmbario, una refutaiio. e una egressia.
vedano questi termini.
reco: parekbasis; digressione). il termine non
'orativo. come seloratore o lo scrittore si
267
reidittico a
un
268
'tutto la
, l a m t i o s e g u e immediotamenle_la
.. Rm 1,17; 3,2.
e ve
io (in greco: epanaddsis).
clisliltlonnnslil:tle nfineclhrlpre:-urle'l'egnssull';n1o)rdine inverso uno
'
rovi o o .
[PP ((em aggem!eoo;ro: rhtmileos). Arne oratoria
greci. Il termine riunendo : tutti i dimorei pubblici e
le che li governa-no. Deoignn poi lmsierne delle
e procedure e delle tecniche senge dagli oratori.
che se. ai suoi inizi. la retorieafu essenzialmente o;nfitg:
m divent anche - se non principalmente - 9crltta, e
nnn.
' '
fiem
WW'WWM generano delle se:
":. Voeebolllio n t i m n t e r
g i u - | : . . Moll-n.
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ami ve
[ e co .
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Indice
lumoduzlom
Pag.
c italo p r i
na. 17
Parte prima
COMPOSIZIONE E 5 . 4 5 0
Capitolo secondo
L a c o m p u l z l o m d l lim
24
48
]. Diversi t i p i di composizione, 49 - Z. Rm 9
11 e il resto della lettera, 59 - Conclusione, 64
P a m seconda
FEDE E LEGGE IN R O l e
Capuo'lo quarta
Rln1-4 . la a l divin!
[. Quale tipo di composizione?. 72 - 2. Perch
298
71
I
Capitolo sesto
Crmo . le Lum
1. Gli interrogativi e le loro implicazioni, 123
- 2. Largomentazione di Pmlo, 129 3. Leg
gee salvezza, Leggee giustizia, 137 - Conclu
sione. 143
122
Pane terza
IL FUTURO D'ISRAELE
Capitolo settimo
L'elezione In Rm9
148
170
Parte quarta
LESEGESI E LA TEOLOGIA PAOLINE
Capitolo nono
R|levenu dell'esegesi plolina
1. Le caratteristiche formali dell'esegesi pao
300
200
Cupitolo decimo
gluotlzle divlne
Giustizia divina, c o n o senza la Le
?, 222
2. Giustizia divina ed elezione/in urimento,
233 - 3. Vangelo e giustizia di Dio. 239
Vono-lo .
Capitolo undicesima
Leglunln divine In Rm. Ll p o o h In gioco :il
u n ' - u v u n dl doflnlzlone
1. Una scrittura di tipo e di ispirazione bibli
ca, 247 - 2. I divari di u n a scrittura incultu
m m , 253 - 3. Ragioni legate alla diapositio
della Ienera, 256 - 4. Una giustizi- divina de
finita dalle sue modalit. 259 - Conclusione.
261
222
245
Concluelone
262
266
Blblloarlfll
273
EEDIOODEIJABIBBIA
STORIA DELCMS'I'IANESIIO
new-ddBhlleodnllbhnzl-dlllmn
MHJ.M.m-mmoLM-Lvm-MVM
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