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649004
LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO
GIORNALE QUOTIDIANO
Non praevalebunt
Unicuique suum
Anno CLII n. 217 (46.163)
Benedetto
XVI
a presuli partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali
La nuova evangelizzazione
iniziata con il concilio Vaticano
La nuova evangelizzazione iniziata proprio con il concilio, che il beato Giovanni XXIII vedeva come una
nuova Pentecoste che avrebbe fatto
fiorire la Chiesa nella sua interiore
ricchezza e nel suo estendersi maternamente verso tutti i campi
dellumana attivit. Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo in udienza gioved mattina, 20 settembre, un
gruppo di presuli di recente nomina
84 di rito latino e 4 di rito orientale partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali.
Per il Papa gli effetti di quella
nuova Pentecoste, nonostante le difficolt dei tempi, si sono prolungati,
raggiungendo la vita della Chiesa in
ogni sua espressione: da quella istituzionale a quella spirituale, dalla
partecipazione dei fedeli laici nella
Chiesa alla fioritura carismatica e di
santit. Un rinnovamento che
Talebani
sempre allattacco
in Afghanistan
KABUL, 20. Almeno mille talebani
hanno attaccato, ieri, posizioni governative nella provincia orientale di
Nuristran. Sono divampati scontri
che hanno provocato pi di dieci
morti. Il responsabile delle forze di
sicurezza nella zona, Ghulamullah
Nuristani, ha dichiarato che lattacco
avvenuto nel distretto di Kamdish.
Riferisce poi lagenzia di stampa
Adnkronos che diciannove talebani
sono stati uccisi e dieci arrestati nel
corso di due operazioni condotte
dalle forze di sicurezza afghane nelle
province di Helmand e di Kunduz:
in queste province, nelle ultime settimane, si intensificata lazione delle
forze locali contro le postazioni dei
miliziani.
E la sempre pi precaria sitazione
della sicurezza in Afghanistan stata
ieri oggetto della video conferenza
tra il presidente statunitense Barack
Obama e il capo di Stato afghano
Hamid Karzai, che si sono soffermati sulle misure che consentano di limitare gli attacchi alle truppe della
Nato da parte degli afghani camuffati in uniformi militari: un fatto,
questo, che sta minacciando seriamente la sicurezza. Come rilevano
gli analisti, i contatti fra i presidenti
statunitensi e afghano sono importanti perch servono a riaffermare la
comune volont di fare fronte comune contro il terrorismo.
II
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Il Consiglio di sicurezza dellOnu si schiera a difesa dei minori nelle zone di guerra
me internazionali e i brutali attacchi contro i minori da parte non solo delle autorit governative, ma
anche degli oppositori.
Lo scorso 12 giugno il segretario
generale dellOnu, Ban Ki-moon,
aveva reso pubblica la lista della
vergogna nella quale compaiono
52 attori coinvolti in conflitti armati
che si sono resi colpevoli di crimini
contro i bambini, in particolare nel
Medio e Vicino Oriente. A partire
dallo scorso settembre rende noto
un comunicato dellOnu sono
stati siglati cinque nuovi piani di
azione per mettere fine e prevenire
larruolamento e limpiego di bambini nei conflitti. I Paesi firmatari
sono stati la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, la Somalia e il
Myanmar. In poco tempo sono
stati compiuti progressi considerevoli ha riconosciuto Leila Zerrougui molto di pi di quelli registrati nel corso degli anni precedenti. Ma lobiettivo finale ancora
lontano: in tutto il mondo ci sono
molti gruppi armati che, sfuggendo
al controllo delle autorit, usano i
minori arruolandoli o lanciano attacchi contro scuole e ospitali. Zerrougui ha poi ricordato che al momento sono in corso altre trattative;
imminente la chiusura di un negoziato con la Repubblica Democratica del Congo in vista di unintesa per la protezione dei bambini.
Lanno scorso si legge nel comunicato delle Nazioni Unite sono stati registrati enormi cambiamenti a livello internazionale: sono
state create nuove opportunit di
collaborazioni per fermare la piaga
delle violenze contro i minori. Ma
il segretario generale aggiunto per
le operazioni di mantenimento della pace, Herv Ladsous, ha indicato
che le Nazioni Unite possono ancora fare moltissimo per combattere
questa terribile piaga.
PP. XVI
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro
Eccellenze
Reverendissime
i
Monsignori:
Jean-Charles Descubes, Arcivescovo di Rouen (Francia),
in visita ad limina Apostolorum;
Jean-Claude Boulanger, Vescovo di Bayeux (Francia), in visita ad limina Apostolorum;
di MARIO PONZI
Il vero volto dellislam non corrisponde a quello mostrato dai fondamentalisti. Il credente musulmano prevalentemente un moderato
e, grazie alla sua religiosit, riesce a
intuire se un interlocutore viene a
parlare in nome di Dio o a propagandare idee vuote. Cos ha detto
tra laltro, in unintervista al nostro
giornale, larcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di
Stato, esprimendo una convinzione
che ha avuto evidente conferma
nellinteresse e nel rispetto con cui
i capi musulmani hanno accolto
Benedetto XVI in Libano. Nellintervista il presule che come di
consueto ha accompagnato il Pontefice nel viaggio ha anche insistito sul coraggio del Papa in un
contesto difficile e drammatico come quello attuale.
Le giornate libanesi di Benedetto XVI
saranno ricordate per pi di un motivo. Avendole vissute cos da vicino,
che percezione ne ha avuto?
Si trattato di un viaggio storico. Cos come storico stato quello in Terra Santa nel 2009. In questa occasione poi, il Papa ci ha dato un esempio di coraggio davvero
impressionante. Con laggravarsi
della situazione in Siria e il montare delle manifestazioni violente in
altri Paesi vicini, si sarebbe potuto
pensare che la scelta pi logica e di
buon senso fosse lannullamento
del viaggio in Libano. Invece Benedetto XVI, come ha esplicitamente dichiarato ai giornalisti che lo
hanno accompagnato, non ha mai
pensato di rinunciare al suo progetto, convinto che rischi e pericoli
non debbano essere di ostacolo a
chi porta lannuncio della pace e
del Vangelo. Con la sua determinazione ci ha dato cos un esempio e
un insegnamento chiarissimi.
Lattenzione, la simpatia e laffetto
che cristiani e musulmani, insieme,
hanno dimostrato al Pontefice in terra
libanese, come si conciliano con quanto sta accadendo in Medio Oriente e
in altri Paesi?
Se era scontato laffetto dei cristiani, non altrettanto si poteva
prevedere per i musulmani. A colpire infatti stata laccoglienza calorosa, e certo non di maniera, che
al Papa hanno riservato proprio i
capi musulmani e molti credenti
dellislam. Come spiegarlo? Sono
convinto, anche per lesperienza diretta che ho vissuto con i musulmani in Sudan, di una realt: il
volto autentico dellislam non corrisponde a quello rappresentato dai
fondamentalisti. Il credente musulmano autentico di per s moderato e, proprio grazie alla sua religiosit, capace di intuire se qualcuno viene in nome di Dio o se
un propagatore di idee vuote. E i
musulmani libanesi hanno capito
immediatamente che Benedetto XVI
veniva in nome di Dio. Ripenso a
quanto mi disse un ambasciatore
islamico di un Paese dellAfrica settentrionale nel 2009 alla vigilia della visita di Benedetto XVI in Ango-
la: Si ricordi che il Papa non solo il padre dei cattolici, ma di tutta
lumanit. Per questo siamo contenti anche noi musulmani di poterlo vedere e ascoltare: egli luomo della pace.
Tenuto conto dellaccoglienza avuta
dallesortazione post-sinodale e dal
messaggio deciso e forte di Benedetto
XVI, quali conseguenze potr avere il
viaggio papale?
Entriamo nella logica del Vangelo: si getta il buon seme e poi con
pazienza si attende che si sviluppi.
La visita del Pontefice ha dato
spunto ne sono certo per una
profonda riflessione ai responsabili
politici e anche alla gente semplice.
Significativi, in proposito, molti
editoriali dei giornali libanesi: erano ispirati ad ammirazione per la
chiarezza delle parole del Papa e
per il suo coraggio impressionante.
In questo modo si cominciano a
creare una mentalit e una cultura
della pace che prima o poi daranno
frutti.
E la Chiesa cattolica in Medio
Oriente sapr riscoprire la forza della
comunione, come ha chiesto Benedetto
XVI?
I cristiani hanno ricevuto da Ges il metodo pi efficace per convertire il mondo: Siate uno, come
io e il Padre siamo uno... da questo
sapranno che siete miei discepoli.
Se tutti i cristiani nel Medio
Oriente come in Occidente dessero
pi valore concreto e quotidiano a
questa consegna, forse tanti problemi che viviamo verrebbero risolti
pi facilmente e non perderemmo
tempo in dispute o nella ricerca di
sofisticate iniziative pastorali per
attrarre la gente in chiesa.
Qual stato, nei giorni trascorsi in
Libano, il momento che lei ha vissuto
pi intensamente?
Sono state tutte giornate esaltanti e significative. In particolare, per, sono rimasto fortemente impressionato dagli applausi ripetuti
e prolungati dei giovani, che hanno
sottolineato vari passaggi del discorso del Papa, quasi volessero significare la loro piena adesione alle
sue parole. Benedetto XVI non offriva frasi di circostanza o di semplice consolazione, ma li invitava a
essere seguaci autentici di Cristo,
pronti ad andare controcorrente nel
testimoniare la fedelt al Vangelo;
ma soprattutto pronti a mettere
Dio al primo posto tra le scelte
quotidiane e a vedere nel vicino un
fratello, a qualsiasi razza o religione appartenga. Sono questi i capisaldi della civilt dellamore e della
pace.
Leterno ritorno
del diritto naturale
MIGUEL DELGAD O GALIND O
A PAGINA 5
LOSSERVATORE ROMANO
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Intervento della Santa Sede alla 56 sessione della Conferenza generale dellAiea
Borse dominate
dallincertezza
Milioni di commercianti
scioperano in India
NEW DELHI, 20. Oltre cinquanta milioni di commercianti indiani hanno aderito oggi a uno sciopero indetto dai partiti dellopposizione contro la liberalizzazione dei supermercati stranieri, decisa la scorsa settimana dal Governo. A New Delhi, Mumbai, Bangalore e nelle principali metropoli i negozi sono rimasti chiusi e alcuni trasporti pubblici sospesi. Previsti cortei e sit-in di protesta. Allagitazione partecipano le
principali associazioni dei commercianti. Lingresso dei grandi colossi
della distribuzione infatti visto come una minaccia al piccolo commercio, che impiega milioni di famiglie in India.
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 9).
Tale rischio diviene ancor pi
marcato se si considera anche il cosiddetto rinascimento nucleare a
livello mondiale e le sue numerose
sfide che riguardano: il legame tra
disarmo e non proliferazione nucleari, la crescita della domanda di energia, le minacce poste dal terrorismo
nucleare e dal mercato nero nucleare, la sicurezza nucleare, eccetera.
Queste sfide potranno essere affrontate in maniera seria solo coltivando
una cultura della pace fondata sul
primato del diritto e sul rispetto della vita umana.
In siffatto contesto, lAiea pu e
deve contribuire a favorire una interazione etica delle coscienze e delle intelligenze (ibid.), essenziale per
rispondere a quelle sfide e per promuovere uno sviluppo umano realmente integrale, che, secondo la
Santa Sede, deve essere di portata
universale, nel dialogo tra i saperi e
le operativit (cfr. ibid., n. 4).
Signor Presidente!
Tutti noi conosciamo le forti interazioni esistenti tra il disarmo nucleare e la non proliferazione nucleare: essi sono interdipendenti e si
rafforzano a vicenda; la loro attuazione trasparente e responsabile rappresenta uno degli strumenti principali non solo per combattere il terrorismo nucleare, ma anche per realizzare concretamente una cultura
della vita e della pace, capace di
promuovere in maniera efficace lo
sviluppo integrale dei popoli. In
questa prospettiva, la comunit internazionale
dovrebbe
mostrare
unespressione di intenti visibile ed
efficace volta a costruire e a rafforzare le basi legali internazionali per
leliminazione sistematica delle armi
nucleari. Non si pu pi considerare
moralmente sufficiente ridurre le
scorte di armi nucleari superflue
mentre si modernizzano gli arsenali
nucleari e si investono ampie somme
di denaro per assicurare la loro produzione futura e il loro mantenimento. Per queste ragioni, la Santa
Sede vede il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Npt) come la pietra angolare del regime
globale di non proliferazione nucleare e continuer a offrire il proprio contributo per la preparazione
di un terreno fertile che permetta alla IX Conferenza di esame del Npt,
prevista nel 2015, di produrre risultati consistenti e incoraggianti non solo per il rafforzamento dello stesso
Trattato, ma anche per rendere questultimo uno strumento pi efficace
nel rispondere alle nuove sfide che
continuamente emergono nellorizzonte nucleare.
Signor Presidente!
La sicurezza globale non pu basarsi sulle armi nucleari. La Santa
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
Signor Presidente!
Ho lonore di trasmettere a lei, Signor Presidente, al Direttore Generale dellAgenzia internazionale per
lenergia atomica (Aiea), Signor Yukiya Amano, e a tutti i distinti partecipanti di questa 56 Conferenza
generale dellAiea i migliori auspici
e i cordiali saluti di Sua Santit Benedetto XVI, che, in occasione del
50 anniversario dellAiea, disse:
Limpegno di incoraggiare la non
proliferazione di armi nucleari, promuovere un progressivo e concordato disarmo nucleare e favorire luso
pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per un autentico sviluppo, rispettoso dellambiente e sempre attento alle popolazioni pi svantaggiate, sempre pi attuale e urgente (cfr. Angelus del 29 luglio 2007).
In un mondo in progressiva e
pervasiva globalizzazione il rischio
che allinterdipendenza di fatto tra
gli uomini e i popoli non corrisponda linterazione etica delle coscienze
direttore generale
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LOSSERVATORE ROMANO
pagina 3
LOnu chiede
dialogo politico in Siria
DAMASCO, 20. LOnu chiede dialogo politico in Siria. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Kimoon, teme che tanto il presidente
Bashir Al Assad quanto lopposizione siano determinati a combattere
fino alla fine ricorrendo a ogni possibile strumento militare inadatto
a portare a una soluzione. Ban
Ki-moon ha quindi lanciato, dopo
18 mesi di guerra civile e migliaia di
morti, lennesimo appello per lavvio di un dialogo politico tra le
parti. A tal proposito il segretario
generale ha anticipato che linviato
di Onu e Lega Araba, lalgerino Lakhdar Brahimi, la prossima settimana potrebbe stilare un piano di negoziati dopo gli incontri che avr al
Palazzo di Vetro. Comunque, ha aggiunto, la Siria sar la priorit
dellagenda e dei leader che parteciperanno allAssemblea generale
dellOnu che si aperta a New
York.
Sul terreno, continuano le violenze. I ribelli siriani hanno preso il
controllo ieri del valico di frontiera
di Tal Abyad, al confine con la Turchia. Lo riferiscono i siti turchi. Da
due giorni la zona teatro di violenti scontri tra le forze dell'esercito
e gli oppositori. Si registrano intanto nuovi combattimenti oggi a Damasco, Aleppo e nella regione di
Homs. La Siria accoglier con favore qualsiasi soluzione equilibrata
e giusta alla crisi che soddisfi gli interessi del suo popolo e basata sul
rispetto della sovranit del Paese,
ha dichiarato il presidente Assad nel
corso di un colloquio a Damasco
con il ministro degli Esteri iraniano,
Ali Akbar Salehi, stando a quanto
riporta la televisione di Stato. La Siria si sempre dimostrata aperta
riguardo a tutte le iniziative che sono state annunciate per risolvere la
crisi ha inoltre affermato Assad,
che, rivolgendosi a Salehi, ha
espresso apprezzamento per gli
sforzi compiuti dallIran in merito.
Una conferenza per avviare il dialogo politico in Siria stata nel frattempo indetta per il 23 settembre
prossimo a Damasco dalle opposizioni in patria. Lo riferisce il Comitato di coordinamento nazionale
(Ccn), principale piattaforma di dissidenti a Damasco, al termine
dellincontro di un suo rappresentante a Pechino con le autorit cinesi. Haytham Mannaa, membro del
Ccn in Francia, si recato in Cina
per incontrare il ministro degli Esteri di Pechino. Al termine dei colloqui, Mannaa ha confermato che domenica prossima prevista la con-
IL CAIRO, 20. Condanne delle violenze e difese della libert di espressione, ma anche sdegno per pubblicazioni che offendono la sensibilit
religiosa e timori di ulteriori e
cruenti disordini, si mescolano nelle
reazioni internazionali alle proteste
in atto nel mondo islamico. A rinfocolare le proteste ha contribuito la
pubblicazione di vignette satiriche
su Maometto sulla rivista francese
Charlie Hebdo, a pochi giorni
dalla diffusione del film Innocence of
Muslims, al quale era seguito lassalto al consolato statunitense di Bengasi con luccisione dellambasciatore Chris Stevens e di altri tre funzionari. Molti osservatori, comunque, sottolineano come la dinamica
dellattentato faccia supporre una
lunga preparazione e che la data
dell11 settembre, pi che alle vicende degli ultimi giorni, sembrerebbe
fare riferimento agli attentati del
2001 negli Stati Uniti.
Mentre numerosi Paesi, a partire
da Francia e Stati Uniti, rafforzano
le misure di sicurezza interne e nelle
sedi diplomatiche, nel mondo musulmano le leadership politiche, culturali e religiose tentano di riprendere il controllo delle piazze, sollecitano risposte politiche a quelle che
pure ritengono provocazioni e lanciano appelli sempre pi insistenti a
mobilitazioni solo pacifiche.
In questo senso si sono espresse
anche le autorit di diversi Paesi
Respinti
i ricorsi elettorali
in Angola
LUANDA, 20. Il tribunale costituzionale dellAngola ha respinto i
ricorsi presentati dai partiti di
opposizione sullesito delle elezioni del 31 agosto scorso, nelle
quali il presidente Jos Eduardo
dos Santos, al potere dal 1979,
confermato alla guida del Paese,
grazie al 71,8 per cento dei voti
attribuiti raccolti dal suo partito,
il Movimento popolare per la liberazione dellAngola. I partiti
dopposizione avevano accusato
la maggioranza di una serie di
irregolarit, tra cui la difficolt
di accreditamento per i rappresentanti di lista e la presenza di
schede premarcate con il voto
gi assegnato al partito del presidente.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 4
Intorno al dolore
del mondo
Le undicimila
lettere di Rosmini
di ROBERTO CUTAIA
Sandro Botticelli
SantAgostino nello studio (1480, circa)
Oltre undicimila lettere edite e inedite per il periodo che va dal 1813
al 1855. Una nuova edizione critica
dellepistolario rosminiano sta per
nascere. La pubblicazione del primo volume, che include le lettere
del periodo 1813-19 prevista per la
seconda met del 2013. La notizia
viene resa ufficiale gioved 20 settembre a Rovereto, in occasione del
convegno internazionale Rosmini
e leconomia, da Luciano Malusa
curatore dellepistolario completo
insieme a Pier Paolo Ottonello, entrambi delluniversit di Genova.
Questa nuova edizione completa
spiega Malusa era sentita da
tempo come unesigenza imprescindibile per gli studiosi e per gli estimatori del grande pensatore di Rovereto.
Il gruppo promotore della nuova
edizione dellepistolario si propone
ha spiegato Malusa di pubblicare secondo rigorose regole filologiche tutte le lettere reperibili di
uno degli esponenti pi rilevanti
del pensiero cristiano in et contemporanea, che nel 2007 la Chiesa
ha solennemente proclamato beato.
Si tratta di scritti da cui emerge lo
spirito di santit di un grande cristiano, di profondo zelo pastorale a
colloquio con i vertici della Chiesa
del tempo, da Gregorio XVI a Pio
IX, con Alessandro Manzoni, il
Nel centenario della nascita la Svezia ricorda il diplomatico che salv migliaia di ebrei
La lista di Wallenberg
Questanno ricorre il centenario della nascita di Raoul Wallenberg,
diplomatico svedese che a Budapest, verso la fine della seconda
guerra mondiale, nella seconda met del 1944, salv migliaia di
ebrei dalla deportazione e dalla morte. Fino al prossimo dicembre
previsto un fitto calendario di incontri e convegni, organizzati in
tutto il mondo dal Governo svedese (che per loccasione ha creato
in Rete il portale informativo www.raoulwallenberg2012.se). In Italia, lanniversario sar celebrato con un evento organizzato a Roma
dallAmbasciata di Svezia presso la Santa Sede, lUnione delle Comunit Ebraiche Italiane e la Comunit di SantEgidio (che ospiter lincontro) nel pomeriggio del 24 settembre, Coraggio di fronte
al male. In memoria di Raoul Wallenberg. Alla conferenza stampa
che si svolger nella mattina del 21 settembre, presso la chiesa di
Santa Brigida, cripta di Santa Caterina in Piazza Farnese a Roma
parteciper uno dei principali relatori, Frank Vajda (universit di
Melbourne) salvato da Wallenberg tra il 1944 e il 1945. La vita del
diplomatico svedese dimostra come il coraggio e la capacit di una
singola persona possano fare la differenza. Raoul Wallenberg fu infine catturato dalle forze sovietiche e portato nella famigerata prigione Lubyanka a Mosca; nessuno sa con certezza cosa accadde
dopo il suo arresto e il Governo svedese chiede tuttora una spiegazione.
Raoul Wallenberg
LOSSERVATORE ROMANO
XVI
pagina 5
al Bundestag
pubblicata a Leipzig nel 1936. Rommen nacque a Colonia e studi presso le universit di Mnster e di
Bonn. Perseguitato anchegli dal regime nazista a causa delle sue pubblicazioni e per il suo coinvolgimento in diversi gruppi cattolici tedeschi, nel 1938 Rommen si trasfer negli Stati Uniti, dove insegn alluniversit di Saint Joseph (Connecticut), alluniversit di Saint Thomas
(Minnesota) e, infine, alla Georgetown University (Washington, D. C.),
dal 1953 fino al 1967, anno della sua
morte.
Rommen riteneva che la sfera centrale del diritto risiede proprio
legge eterna.
La storia del XX secolo
ha palesato chiaramente cosa accade quando la politica e il diritto si allontanano
dalla legge di natura; il regime nazista e quello comunista ne sono esempi
eclatanti. Un anno fa, il Papa fece presente ai parlamentari tedeschi che, nelle
materie che riguardano la
dignit delluomo, in uno
Stato democratico di diritto, il principio della maggioranza pur essendo necessario nelladottare una
decisione non sufficiente: il politico deve interrogarsi sulla
giustizia di un dato provvedimento.
E in questo processo viene in aiuto
il diritto naturale.
Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani,
adottata dallAssemblea generale delle Nazione Unite nel 1948, recita:
Tutti gli esseri umani nascono liberi
ed uguali in dignit e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e
devono agire gli uni verso gli altri in
spirito di fratellanza. Sarebbe stato
possibile che i membri dellAssemblea generale dellOnu, anche a larga maggioranza, avessero redatto
questo articolo come anche gli altri ventinove di questa dichiarazione
di diritti in senso negativo? Assolutamente, no; sarebbe stato completamente assurdo e impensabile. Perch? Perch sarebbe totalmente irragionevole e contrario alla natura e
alla giustizia negare qualsiasi di questi diritti a ogni persona umana. Essi
sono preesistenti a qualsivoglia dichiarazione di diritti, in quanto fondati sulla dignit umana.
Quando il diritto si dissocia
dalletica, immediatamente prendono
il sopravvento ideologie totalitarie. A
prima vista, sembrerebbe che nel XXI
secolo le ideologie siano scomparse
La singolare testimonianza di un giovane sacerdote e artista a confronto con le difficolt della lingua cinese
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 6
Conclusa la visita del Patriarca di Mosca in Giappone dedicata alla figura di san Nicola
Liberi
per il futuro
Lamore
che supera ogni barriera
di RICCARD O BURIGANA
Quali sono i temi che riguardano
direttamente le comunit protestanti
in Europa allinizio del III millennio?. A questa domanda si propone di dare una risposta la VII assemblea generale della Comunit delle
Chiese protestanti in Europa (Ccpe)
che si svolger a Firenze dal 20 al
26 settembre prossimo per riflettere
sul tema Liberi per il futuro: Le
Chiese protestanti in Europa sotto
la guida del pastore Thomas Wipf,
presidente del Ccpe. Fin dalla formulazione del titolo si voluto indicare la volont di pensare al futuro alla luce del passato, infatti, come stato scritto in sede di presentazione dellassemblea, limminente
celebrazione del 500 anniversario
dellinizio della Riforma non pu
essere semplicemente unoccasione
per approfondire la conoscenza del
contesto storico-teologico nel quale
venne maturando la proposta di riforma della Chiesa, ma deve essere
un momento nel quale le comunit
protestanti si interrogano su come
portare nel presente e nel futuro
lentusiasmo che ha caratterizzato la
riforma religiosa del XVI secolo. In
questa riflessione per le comunit
protestanti in Europa, un ruolo fondamentale deve essere riservato alla
dimensione ecumenica della testimonianza cristiana, dal momento
che la Ccpe ha compiuto, in questi
anni, un cammino di sempre pi
profonda comunione al suo interno
e con gli altri cristiani in Europa,
nella scoperta di quanto rende gi
uniti i cristiani senza omettere le
questioni teologiche ancora aperte.
Per la Ccpe, il cammino verso
lunit della Chiesa assume anche
un valore paradigmatico per la societ europea, che chiamata a confrontarsi essa stessa con un percorso
di unit a livello istituzionale che
interagisce con un continente sempre pi multireligioso e multiculturale, fortemente secolarizzato. Lassemblea di Firenze costituisce cos
un passaggio privilegiato in questa
riflessione per una testimonianza
ecumenica sempre pi viva e coinvolgente in Europa con la quale
promuovere il superamento di divisioni e di pregiudizi che hanno condizionato la storia del vecchio continente. In questa prospettiva si colloca anche la particolare attenzione
della Ccpe per la riconciliazione
delle memorie che considerato un
elemento fondamentale nella costruzione dellunit; la stessa scelta di
tenere lassemblea a Firenze va in
questa direzione poich, come ha
scritto il pastore Holger Milkau, decano della comunit evangelica luterana in Italia, essa rappresenta un
segno particolarmente importante
per la minoranza protestante in Italia che rilegge la propria storia, si
confronta con la Chiesa cattolica di
maggioranza, sostiene limportanza
di una legge sulla libert religiosa.
Il programma dellassemblea prevede la presentazione di quattro testi dottrinali, una serie di comunicazioni su temi pi circoscritti, la firma di due documenti ecumenici,
delle votazioni su alcune risoluzioni,
un forum sul ruolo delle Chiese per
la costruzione del futuro dellEuropa, oltre a momenti di preghiera e
incontri con la realt protestante locale.
I quattro testi sui quali i partecipanti saranno chiamati a confrontarsi, affrontano il rapporto tra scrittura, confessione di fede e Chiesa, il
rapporto tra ministero, ordinazione
e governo episcopale, la natura della
giustizia e infine la preparazione al
ministero. Si tratta, in sostanza, di
testi che sono il risultato di un lun-
TOKYO, 20. San Nicola del Giappone ci aiuta a capire, in quale modo e in quali circostanze, persone
che appartengono a una cultura diversa, a una nazione diversa, con
usanze differenti dalle nostre, accolgono la fede professata dal popolo
ortodosso. Ci si verifica quando
colui che reca lannuncio si identifica con le persone a cui rivolge la
sua parola, parla con loro nella stessa lingua, condivide la loro cultura
come fosse la sua e questa la
condizione pi importante il predicatore ama le persone a cui si rivolge. La figura di Nicola del
Giappone, al secolo Ivan Kasatkin,
monaco e teologo russo, venerato
come santo e uguale agli apostoli
dalla Chiesa ortodossa, stata inevitabilmente al centro della visita che
il Patriarca di Mosca, Cirillo, ha effettuato dal 14 al 18 settembre nel
Paese del sol levante. Cerano da celebrare, accorpati per loccasione,
ben tre anniversari: i centocinquantanni dellarrivo di san Nicola
in Giappone (nel 1861), i cento anni
della sua morte (1912) e i quaranta
della sua canonizzazione (1970). Il
fondatore della Chiesa ortodossa
giapponese duecentocinquanta i
luoghi di culto edificati durante la
sua permanenza nelle isole, frequentati da un totale di trentatremila fedeli amava il popolo giapponese, ha detto Cirillo nella chiesa
della Resurrezione di Cristo ad Hakodate (la citt nella quale Kasatkin
cominci la sua missione), al punto che, anche durante la difficile
prova della guerra russo-giapponese
(1904-1905), rimasto qui con il popolo nipponico, e i giapponesi non
lo hanno percepito come il rappresentante di una nazione ostile, perch era il loro pastore, viveva con
loro, condivideva le loro prove. San
Nicola, continuando ad amare il suo
Paese, ha amato anche il Giappone.
Da Hakodate, nellisola di Hokkaido, il Patriarca di Mosca ha cominciato un viaggio che lo ha condotto a Sendai, colpita nel marzo
2011 da un devastante terremoto e
dal successivo tsunami, e poi a Tokyo. Accompagnato, fra gli altri, dal
metropolita Hilarion, presidente del
Dipartimento per le relazioni esterne, Cirillo stato accolto dal metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone, Daniel, dallarcivescovo di
Sendai, Serafim, e da altri rappresentanti della Chiesa ortodossa autonoma giapponese. Nella chiesa
della Resurrezione di Cristo ad Hakodate ha ricordato il Patriarca
sono stati ordinati i primi sacerdoti
giapponesi, sono stati cantati i primi
inni ortodossi e le preghiere in giapponese; qui, per la prima volta,
giapponesi e russi si sono resi conto
che lortodossia una fede che non
appartiene a un solo popolo o a un
numero circoscritto di popoli, ma
presente in tutto il mondo.
Lesempio di san Nikola ci aiuta a
capire come la fede cristiana innalza
luomo al di sopra dei conflitti, delle prove, delle guerre, quanto sia
importante promuovere la riconciliazione fra le nostre due nazioni vicine.
La missione della Chiesa ortodossa si legge sul sito in rete del Dipartimento per le relazioni esterne
del Patriarcato di Mosca cominci
ad Hakodate nel 1859, presso il consolato russo, dove due anni dopo
giunse il venticinquenne Ivan Kasatkin. La chiesa della Resurrezione
di Cristo ad Hakodate la prima
chiesa ortodossa in Giappone ed
qui che fra il 1861 e il 1869 san Nicola esercit la prima parte del suo
ministero. Quando nella chiesa venne istituita la scuola di catechismo,
fu aperta anche una tipografia. Kasatkin riusc a coinvolgere i fedeli
nellopera di abbellimento del tempio e sotto la sua guida furono realizzate le campane della chiesa. Nel
1871, con listituzione della Missione
ecclesiastica russa in Giappone, la
chiesa di Hakodate divenne un
punto di riferimento della missione.
Nel 1872 le campane suonarono per
la prima volta durante tutta la settimana di Pasqua e questo, in breve
tempo, divenne lo spunto che port
alla persecuzione dei cristiani: i catechisti e i tipografi furono arrestati,
la scuola venne chiusa, gli ortodossi
giapponesi furono espulsi dalla citt. Ma nel 1873 i divieti statali furono aboliti e il tempio divenne il
centro della predicazione ortodossa
in Giappone.
A Sendai, nellisola di Honshu, si
parlato soprattutto del sisma
dell11 marzo 2011, che ha provocato
migliaia di morti, feriti e dispersi.
Nella chiesa dellAnnunciazione,
larcivescovo Serafim ha ricordato
lenorme perdita di vite umane e gli
ingenti danni, sottolineando tuttavia
il grande sostegno giunto dalla
Chiesa ortodossa russa, che si mobilitata per raccogliere le donazioni
dei fedeli. Questo disastro ha
detto ci ha insegnato molto,
spiegando che lo sforzo di aiutare i
bisognosi ha rafforzato i rapporti e i
legami spirituali fra i credenti russi
e giapponesi: Cos ci unisce lamore di Cristo. Per Cirillo, i cittadini
di Sendai hanno dato un meraviglioso esempio di come possibile
affrontare e superare un grande pe-
In Giordania la plenaria della Conferenza dei vescovi latini nelle Regioni arabe
ne secolare dei laici, scristianizzazione delle lites, tentazione dellemigrazione, senza contare i problemi
dovuti alla presenza minoritaria dei
cristiani e del rapporto con lIslam,
il conflitto israelo-palestinese. Occorre per affrontare, con lintelligenza della fede, la nuova evangelizzazione, tener sempre presente i rapporti che esistono tra il Vangelo e la
via delluomo. In questo quadro,
lapprofondimento della dottrina sociale della Chiesa gioca un ruolo
irrinunciabile nel cammino della
nuova evangelizzazione, come anche
unattenta predicazione, la piet popolare (in particolare il culto mariano), leducazione cattolica, il rilancio dellinsegnamento della religione
nelle scuole. Si tratta insomma, come sovente ribadisce Benedetto XVI,
di riaffermare la complementariet
tra la fede e la ragione.
Nella prima giornata della plenaria, dopo il saluto di benvenuto del
Patriarca Fouad Twal, seguito dalle
parole del nunzio apostolico in Siria, larcivescovo Mario Zenari, si
LOSSERVATORE ROMANO
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Temi di grande attualit e urgenze pastorali nellagenda dei vescovi in visita ad limina
La Chiesa in Francia
chiamata a una nuova missione
Laicit
bene comune
Prof. Mons.
SERGIO LANZA
Docente Ordinario di Teologia Pastorale presso la Facolt di S. Teologia
della Pontificia Universit Lateranense
e Consultore del Dicastero. Chiedono
al Signore che lo accolga nella festosa
liturgia celeste.
di NICOLA GORI
La nuova evangelizzazione non
unoperazione commerciale che mira a recuperare la clientela perduta,
ma un fuoco che brucia nel cuore
dei credenti e li spinge ad approfondire la loro fede. ci di cui ha
bisogno la Francia in un momento
nel quale la Chiesa deve affrontare
numerose sfide, a cominciare dalle
discussioni sulla laicit e sul progetto di legge del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ne parla, in
questa intervista al nostro giornale,
il cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux, in occasione
della visita ad limina dellepiscopato francese.
Come interpreta i colloqui in corso tra
Governo e rappresentanti delle comunit musulmane sul tema della laicit
dello Stato?
Prof. Mons.
SERGIO LANZA
Prelato donore di Sua Santit, ricordando con grande affetto e gratitudine
il prezioso servizio svolto nellAteneo
dei cattolici italiani con sapienza, amore alla verit e alla Chiesa, passione
educativa.
Milano, 20 settembre 2012
Qual la posizione dei vescovi riguardo alle leggi approvate dal Parlamento che vietano di indossare nei luoghi
pubblici simboli religiosi visibili?
La laicit implica una neutralit
religiosa dei funzionari, degli insegnanti. Non si applica agli utenti
dei servizi, agli alunni o alle famiglie. I poteri pubblici devono rispettare la libert di coscienza, a
meno che non vi sia un turbamento
dellordine pubblico. Riteniamo eccessivo proibire ogni segno ostentatorio nellambito scolastico, soprattutto se lordine pubblico non
viene turbato. Daltra parte, la necessit per ogni persona di essere
identificata pu giustificare la proibizione del velo integrale. Non si
tratta di discriminazione religiosa,
SERGIO LANZA
amatissimo e illustre docente della
Pontificia Universit Lateranense.
I cavalli delleconomia
LONDRA, 20. Quando si fanno affari
la morale non pu restare fuori della porta. E, soprattutto in un momento di crisi economica tanto profonda e diffusa come lattuale, occorre attingere con decisione ai valori che consentono una reale crescita della societ, del bene comune e
della dignit umana. quanto, in
sintesi, ha detto larcivescovo di Westminster, Vincent Gerard Nichols,
parlando nei giorni scorsi a un centinaio di esponenti del mondo finanziario e commerciale della capitale britannica. Al centro della conferenza lesigenza di un rinnovato e
possibile incontro tra le ragioni del
profitto e della competitivit, proprie di ogni azienda, con i valori del
rispetto della dignit della persona.
Nella convinzione che proprio questa sia, in ultima analisi, la strada
pi efficace e redditizia da intraprendere se davvero si vogliono fare
dei buoni affari e si intende far
uscire lintera societ dalla crisi.
La riflessione del presule cattolico
ha preso le mosse dalla suggestiva
immagine del carro trainato da due
cavalli alati, uno nero e uno bianco,
mutuata da Platone. Quella che per
lantico filosofo greco rappresentava
lallegoria dellanima umana, per
monsignor Nichols pu benissimo
applicarsi al mondo degli affari. Il
cavallo nero rappresenta il desiderio
LOSSERVATORE ROMANO
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Benedetto
XVI
a presuli partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali
La nuova evangelizzazione
iniziata con il concilio Vaticano
La nuova evangelizzazione iniziata
proprio con il concilio, che il beato
Giovanni XXIII vedeva come
una nuova Pentecoste che avrebbe fatto
fiorire la Chiesa nella sua interiore
ricchezza e nel suo estendersi
maternamente verso tutti i campi
dellumana attivit. Lo ha affermato
Benedetto XVI ricevendo in udienza
gioved mattina, 20 settembre,
nella sala degli Svizzeri del Palazzo
apostolico di Castel Gandolfo,
un gruppo di presuli partecipanti
al convegno promosso
dalle Congregazioni per i Vescovi
e per le Chiese Orientali.
Cari Fratelli nellepiscopato,
Il pellegrinaggio alla Tomba di san
Pietro, che avete compiuto in questi
giorni di riflessione sul ministero
episcopale, assume questanno particolare rilievo. Siamo infatti alla vigilia dellAnno della fede, del 50 anniversario dellapertura del Concilio
Ecumenico Vaticano II e della tredicesima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: Nuova
Evangelizzazione per la trasmissione
della fede cristiana. Questi eventi,
ai quali si deve aggiungere il ventennale del Catechismo della Chiesa Cattolica, sono occasione per rafforzare
la fede, di cui, cari Confratelli, voi
siete maestri ed araldi (cfr. Lumen
gentium, 25). Vi saluto ad uno ad
uno, ed esprimo viva riconoscenza al
Cardinale Marc Ouellet, Prefetto
della Congregazione per i Vescovi,
anche per le parole che mi ha rivolto, e al Cardinale Leonardo Sandri,
Prefetto della Congregazione per le
Chiese Orientali. Il ritrovarvi insieme a Roma, allinizio del vostro servizio episcopale, un momento propizio per fare esperienza concreta
della comunicazione e della comunione tra di voi, e, nellincontro con
il Successore di Pietro, alimentare il
senso di responsabilit per tutta la
Chiesa. In quanto membri del collegio episcopale, infatti, dovete sempre
II