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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLII n. 217 (46.163)

Citt del Vaticano

venerd 21 settembre 2012

Benedetto

XVI

a presuli partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali

La nuova evangelizzazione
iniziata con il concilio Vaticano
La nuova evangelizzazione iniziata proprio con il concilio, che il beato Giovanni XXIII vedeva come una
nuova Pentecoste che avrebbe fatto
fiorire la Chiesa nella sua interiore
ricchezza e nel suo estendersi maternamente verso tutti i campi
dellumana attivit. Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo in udienza gioved mattina, 20 settembre, un
gruppo di presuli di recente nomina
84 di rito latino e 4 di rito orientale partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali.
Per il Papa gli effetti di quella
nuova Pentecoste, nonostante le difficolt dei tempi, si sono prolungati,
raggiungendo la vita della Chiesa in
ogni sua espressione: da quella istituzionale a quella spirituale, dalla
partecipazione dei fedeli laici nella
Chiesa alla fioritura carismatica e di
santit. Un rinnovamento che

Talebani
sempre allattacco
in Afghanistan
KABUL, 20. Almeno mille talebani
hanno attaccato, ieri, posizioni governative nella provincia orientale di
Nuristran. Sono divampati scontri
che hanno provocato pi di dieci
morti. Il responsabile delle forze di
sicurezza nella zona, Ghulamullah
Nuristani, ha dichiarato che lattacco
avvenuto nel distretto di Kamdish.
Riferisce poi lagenzia di stampa
Adnkronos che diciannove talebani
sono stati uccisi e dieci arrestati nel
corso di due operazioni condotte
dalle forze di sicurezza afghane nelle
province di Helmand e di Kunduz:
in queste province, nelle ultime settimane, si intensificata lazione delle
forze locali contro le postazioni dei
miliziani.
E la sempre pi precaria sitazione
della sicurezza in Afghanistan stata
ieri oggetto della video conferenza
tra il presidente statunitense Barack
Obama e il capo di Stato afghano
Hamid Karzai, che si sono soffermati sulle misure che consentano di limitare gli attacchi alle truppe della
Nato da parte degli afghani camuffati in uniformi militari: un fatto,
questo, che sta minacciando seriamente la sicurezza. Come rilevano
gli analisti, i contatti fra i presidenti
statunitensi e afghano sono importanti perch servono a riaffermare la
comune volont di fare fronte comune contro il terrorismo.

stato possibile grazie allimpegno di


tanti vescovi, sacerdoti, consacrati e
laici, che hanno reso bello il volto
della Chiesa nel nostro tempo.
Questa eredit affidata oggi a
tutta la Chiesa: levangelizzazione
infatti ha spiegato il Pontefice
non opera di alcuni specialisti,

II

che esige dai vescovi lesempio di


una vita vissuta nellabbandono fiducioso in Dio, perch ha ricordato il Papa non si pu essere al
servizio degli uomini, senza essere
prima servi di Dio.
PAGINA 8

Dalla parte dei bambini


La risoluzione approvata con undici voti a favore e quattro astenuti
NEW YORK, 20. La fine immediata
di qualsiasi forma di violenza e di
sfruttamento dei minori nelle zone
di guerra stata chiesta con forza,
ieri, dal Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite. La risoluzione stata adottata con undici voti a favore
e quattro astenuti (Azerbaigian,
Russia, Cina, Pakistan). Il Consiglio ha inoltre chiesto a tutti gli
Stati membri di portare di fronte
alla giustizia i responsabili di tali
violazioni ricorrendo al sistema giudiziario nazionale o, eventualmente,
ai meccanismi della giustizia internazionale.

Assicurare i responsabili alla


giustizia costituisce la maggiore
priorit per i Governi, a cui la comunit internazionale deve fornire
il suo sostegno mostrandosi unita
nella protezione dei pi piccoli ha
dichiarato Leila Zerrougui, rappresentante speciale dellOnu per i
bambini nei conflitti armati. Zerrougui ha sottolineato limportanza
di costituire appositi meccanismi locali e regionali che permettano di
catturare i colpevoli. Per quel che
riguarda la situazione siriana che
rimane tra i fronti pi critici la
rappresentante speciale dellOnu ha
riconosciuto la violazione delle nor-

Il terrore di un bambino accanto al padre ferito in un attentato (Afp)

Vertice tra Cina


e Unione europea

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Luomo della pace

Il Consiglio di sicurezza dellOnu si schiera a difesa dei minori nelle zone di guerra

Colloqui a Bruxelles sul rafforzamento della partnership

BRUXELLES, 20. Ha preso il via oggi a Bruxelles il 15 vertice tra


Unione europea e Cina, lultimo
cui prender parte il premier cinese,
Wen Jiabao, che tra qualche settimana lascer il posto al suo successore dopo dieci anni di mandato.
Nella capitale belga il leader di
Pechino incontrer il presidente del
Consiglio europeo, Herman Van
Rompuy, il presidente della Commissione Ue, Jos Manuel Duro
Barroso, e il capo della Politica
estera
dellUnione
europea,
Catherine Ashton. Tra le questioni
in agenda, il rafforzamento della
partnership strategica Cina-Ue, la
situazione economica nelle due potenze, il G20 e i cambiamenti climatici. Poi i temi di interesse internazionale: sviluppi della crisi siriana,
Medio e Vicino Oriente, Africa e
Corea del Nord. A margine del
summit, le due parti sigleranno una
serie di accordi, tra cui quello sul
programma di sostenibilit ambientale e urbanistica, per cui lEsecutivo di Bruxelles impegner venticin-

ma dellintero popolo di Dio, sotto


la guida dei pastori. Ai quali spetta
in particolare il compito di presentare i contenuti essenziali della fede,
in forma sistematica e organica, per
rispondere anche agli interrogativi
che pone il nostro mondo tecnologico e globalizzato. Una missione

Intervista allarcivescovo Angelo Becciu

que milioni di euro, e un comunicato congiunto per il rafforzamento


del dialogo e della cooperazione
tecnologica spaziale tra le due parti
e lAgenzia spaziale europea. Lincontro rifletter lapprezzamento
dellEuropa riguardo il ruolo di
Wen nella costruzione delle relazioni bilaterali e getter le basi per il
mantenimento dei buoni rapporti
con la nuova generazione di leader
cinesi, hanno dichiarato fonti del
Parlamento europeo allagenzia
France Presse. Un rapporto, quello
tra le due potenze, di forte interdipendenza economica, con lEuropa
che rappresenta la prima destinazione dellesportazioni cinesi e la
Cina che si piazza al secondo posto
dopo gli Stati Uniti nella classifica
dei partner commerciali dellUe.
Al termine del summit, come gi
avvenuto in altre occasioni, non ci
sar alcuna conferenza stampa congiunta tra Duro Barroso, Van
Rompuy e Wen, ma sar diffusa solo una dichiarazione scritta.

me internazionali e i brutali attacchi contro i minori da parte non solo delle autorit governative, ma
anche degli oppositori.
Lo scorso 12 giugno il segretario
generale dellOnu, Ban Ki-moon,
aveva reso pubblica la lista della
vergogna nella quale compaiono
52 attori coinvolti in conflitti armati
che si sono resi colpevoli di crimini
contro i bambini, in particolare nel
Medio e Vicino Oriente. A partire
dallo scorso settembre rende noto
un comunicato dellOnu sono
stati siglati cinque nuovi piani di
azione per mettere fine e prevenire
larruolamento e limpiego di bambini nei conflitti. I Paesi firmatari
sono stati la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, la Somalia e il
Myanmar. In poco tempo sono
stati compiuti progressi considerevoli ha riconosciuto Leila Zerrougui molto di pi di quelli registrati nel corso degli anni precedenti. Ma lobiettivo finale ancora
lontano: in tutto il mondo ci sono
molti gruppi armati che, sfuggendo
al controllo delle autorit, usano i
minori arruolandoli o lanciano attacchi contro scuole e ospitali. Zerrougui ha poi ricordato che al momento sono in corso altre trattative;
imminente la chiusura di un negoziato con la Repubblica Democratica del Congo in vista di unintesa per la protezione dei bambini.
Lanno scorso si legge nel comunicato delle Nazioni Unite sono stati registrati enormi cambiamenti a livello internazionale: sono
state create nuove opportunit di
collaborazioni per fermare la piaga
delle violenze contro i minori. Ma
il segretario generale aggiunto per
le operazioni di mantenimento della pace, Herv Ladsous, ha indicato
che le Nazioni Unite possono ancora fare moltissimo per combattere
questa terribile piaga.

Gli auguri del Papa


alla comunit ebraica di Roma
In occasione delle feste ebraiche Rosh Ha-Shanah 5773, Yom Kippur e Sukkot,
Benedetto XVI ha inviato al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni,
il seguente telegramma.
In occasione delle festose ricorrenze di Rosh Ha-Shanah 5773, Yom Kippur
e Sukkot, rivolgo un sentito augurio di pace e di bene a Lei e allintera Comunit ebraica di Roma, invocando dallAltissimo copiose benedizioni per
il nuovo anno e auspicando che ebrei e cristiani, crescendo nella stima e
nellamicizia reciproca, possano testimoniare nel mondo i valori che scaturiscono dalladorazione del Dio Unico.
BENEDICTUS

PP. XVI

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro
Eccellenze
Reverendissime
i
Monsignori:
Jean-Charles Descubes, Arcivescovo di Rouen (Francia),
in visita ad limina Apostolorum;
Jean-Claude Boulanger, Vescovo di Bayeux (Francia), in visita ad limina Apostolorum;

Stanislas Lalanne, Vescovo


di Coutances (Francia), in visita
ad limina Apostolorum;
Christian Nourrichard, Vescovo di Evreux (Francia), in visita ad limina Apostolorum;
Jean-Luc Brunin, Vescovo
di Le Havre (Francia), in visita
ad limina Apostolorum;
Jacques Habert, Vescovo di
Ses (Francia), in visita ad limina Apostolorum.

La messa del Papa a Beirut la mattina di domenica 16 settembre

di MARIO PONZI
Il vero volto dellislam non corrisponde a quello mostrato dai fondamentalisti. Il credente musulmano prevalentemente un moderato
e, grazie alla sua religiosit, riesce a
intuire se un interlocutore viene a
parlare in nome di Dio o a propagandare idee vuote. Cos ha detto
tra laltro, in unintervista al nostro
giornale, larcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di
Stato, esprimendo una convinzione
che ha avuto evidente conferma
nellinteresse e nel rispetto con cui
i capi musulmani hanno accolto
Benedetto XVI in Libano. Nellintervista il presule che come di
consueto ha accompagnato il Pontefice nel viaggio ha anche insistito sul coraggio del Papa in un
contesto difficile e drammatico come quello attuale.
Le giornate libanesi di Benedetto XVI
saranno ricordate per pi di un motivo. Avendole vissute cos da vicino,
che percezione ne ha avuto?
Si trattato di un viaggio storico. Cos come storico stato quello in Terra Santa nel 2009. In questa occasione poi, il Papa ci ha dato un esempio di coraggio davvero
impressionante. Con laggravarsi
della situazione in Siria e il montare delle manifestazioni violente in
altri Paesi vicini, si sarebbe potuto
pensare che la scelta pi logica e di
buon senso fosse lannullamento
del viaggio in Libano. Invece Benedetto XVI, come ha esplicitamente dichiarato ai giornalisti che lo
hanno accompagnato, non ha mai
pensato di rinunciare al suo progetto, convinto che rischi e pericoli
non debbano essere di ostacolo a
chi porta lannuncio della pace e
del Vangelo. Con la sua determinazione ci ha dato cos un esempio e
un insegnamento chiarissimi.
Lattenzione, la simpatia e laffetto
che cristiani e musulmani, insieme,
hanno dimostrato al Pontefice in terra
libanese, come si conciliano con quanto sta accadendo in Medio Oriente e
in altri Paesi?
Se era scontato laffetto dei cristiani, non altrettanto si poteva
prevedere per i musulmani. A colpire infatti stata laccoglienza calorosa, e certo non di maniera, che
al Papa hanno riservato proprio i
capi musulmani e molti credenti
dellislam. Come spiegarlo? Sono
convinto, anche per lesperienza diretta che ho vissuto con i musulmani in Sudan, di una realt: il
volto autentico dellislam non corrisponde a quello rappresentato dai
fondamentalisti. Il credente musulmano autentico di per s moderato e, proprio grazie alla sua religiosit, capace di intuire se qualcuno viene in nome di Dio o se
un propagatore di idee vuote. E i
musulmani libanesi hanno capito
immediatamente che Benedetto XVI
veniva in nome di Dio. Ripenso a
quanto mi disse un ambasciatore
islamico di un Paese dellAfrica settentrionale nel 2009 alla vigilia della visita di Benedetto XVI in Ango-

la: Si ricordi che il Papa non solo il padre dei cattolici, ma di tutta
lumanit. Per questo siamo contenti anche noi musulmani di poterlo vedere e ascoltare: egli luomo della pace.
Tenuto conto dellaccoglienza avuta
dallesortazione post-sinodale e dal
messaggio deciso e forte di Benedetto
XVI, quali conseguenze potr avere il
viaggio papale?
Entriamo nella logica del Vangelo: si getta il buon seme e poi con
pazienza si attende che si sviluppi.
La visita del Pontefice ha dato
spunto ne sono certo per una
profonda riflessione ai responsabili
politici e anche alla gente semplice.
Significativi, in proposito, molti
editoriali dei giornali libanesi: erano ispirati ad ammirazione per la
chiarezza delle parole del Papa e
per il suo coraggio impressionante.
In questo modo si cominciano a
creare una mentalit e una cultura
della pace che prima o poi daranno
frutti.
E la Chiesa cattolica in Medio
Oriente sapr riscoprire la forza della
comunione, come ha chiesto Benedetto
XVI?
I cristiani hanno ricevuto da Ges il metodo pi efficace per convertire il mondo: Siate uno, come
io e il Padre siamo uno... da questo
sapranno che siete miei discepoli.
Se tutti i cristiani nel Medio
Oriente come in Occidente dessero
pi valore concreto e quotidiano a
questa consegna, forse tanti problemi che viviamo verrebbero risolti
pi facilmente e non perderemmo
tempo in dispute o nella ricerca di
sofisticate iniziative pastorali per
attrarre la gente in chiesa.
Qual stato, nei giorni trascorsi in
Libano, il momento che lei ha vissuto
pi intensamente?
Sono state tutte giornate esaltanti e significative. In particolare, per, sono rimasto fortemente impressionato dagli applausi ripetuti
e prolungati dei giovani, che hanno
sottolineato vari passaggi del discorso del Papa, quasi volessero significare la loro piena adesione alle
sue parole. Benedetto XVI non offriva frasi di circostanza o di semplice consolazione, ma li invitava a
essere seguaci autentici di Cristo,
pronti ad andare controcorrente nel
testimoniare la fedelt al Vangelo;
ma soprattutto pronti a mettere
Dio al primo posto tra le scelte
quotidiane e a vedere nel vicino un
fratello, a qualsiasi razza o religione appartenga. Sono questi i capisaldi della civilt dellamore e della
pace.

A un anno dal discorso


di Benedetto XVI al Bundestag

Leterno ritorno
del diritto naturale
MIGUEL DELGAD O GALIND O
A PAGINA 5

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

venerd 21 settembre 2012

Buon risultato per lasta dei titoli spagnoli

Intervento della Santa Sede alla 56 sessione della Conferenza generale dellAiea

Borse dominate
dallincertezza

Una cultura della pace per rispondere


alle sfide del rinascimento nucleare

a un tasso annualizzato di 4,82 milioni di unit. Si tratta del risultato


migliore dal maggio 2010, quando
gli acquirenti di prime case si affrettavano per qualificarsi per gli
sgravi fiscali. Sempre lo scorso mese, le costruzioni di case nuove sono salite del 2,3 per cento rispetto
a luglio e del 29 rispetto ad agosto
2011 a un tasso di 750.000 unit: le
costruzioni di case unifamiliari,
che hanno rappresentato il 71 per
cento delle nuove case di agosto,
sono balzate ai livelli pi alti
dallaprile 2010. La ripresa del
mercato immobiliare, reale ha
spiegato Sal Guatieri, analista di
Bmo Capital Market. Il mercato
immobiliare dicono gli analisti
sta sperimentando una ripresa decisa. Molti acquirenti stanno
traendo vantaggio dalle convenienti condizioni offerte per i mutui.
E la ripresa si vede dai prezzi:
quelli medi delle case esistenti sono risultati pari a 187.400 dollari,
in aumento del 9,5 per cento rispetto ad agosto dello scorso anno. I dati sono molto buoni e
rafforzano la nostra idea che tutti i
pezzi di una sostenibile ripresa del
mercato immobiliare stiano andando a posto dicono gli esperti.
Nonostante landamento del mercato mettono in guardia gli analisti c per bisogno di cautela:
le vendite e le costruzioni sono
sotto i livelli precedenti la bolla.

WASHINGTON, 20. Lincertezza domina le Borse europee in attesa della


decisione spagnola sugli aiuti. Lasta
dei titoli iberici, oggi, ha fatto registrare un risultato molto positivo: il
Tesoro spagnolo ha collocato 4,8 miliardi di titoli di Stato, superando
lammontare massimo di 4,5 miliardi
previsto per lasta di oggi. I tassi sono in deciso calo, al 5,666 per cento
da 6,647 per cento per il decennale
gennaio 2022 e al 3,845 per cento
per il tre anni ottobre 2015. Discreta
la domanda. Tuttavia, i listini restano contrastati. Ieri gli indici si sono
difesi bene con Parigi (pi 0,54) e
Francoforte (pi 0,59) oltre che Madrid (pi 0,50). Milano si accontentata di un pi 0,15 e Londra ha
chiuso a pi 0,35.
Sul fronte europeo, pesa soprattutto lincertezza sulla Spagna, dopo
che la vice presidente del Governo,
Soraya Senz de Santamaria, ha di
fatto confermato che lEsecutivo sta
valutando la richiesta daiuto facendo ricorso agli acquisti da parte della Bce sul mercato secondario dei titoli di Stato. Resta il nodo, pesante
sul piano politico, delle condizioni
che Madrid sarebbe costretta ad accettare. Intanto, per, i mercati hanno ben accolto quanto detto da Moritz Kraemer, uno dei responsabili
per i rating sovrani di Standard &
Poors: lagenzia di rating ha detto Kraemer ritiene improbabile
che il rating scenda al livello junk, o
spazzatura, visto che dopo lannuncio della Bce a inizio agosto le precondizioni per il successo sono in
qualche modo superiori rispetto a
un mese fa.
Ottima domanda e rendimenti
sempre vicini allo zero per lasta
odierna di titoli tedeschi a due anni
(Schatz). Sono stati collocati infatti
titoli in scadenza a settembre 2014
per 4,084 miliardi con un rendimento medio dello 0,06. Per quanto minimo, il rendimento registra un rialzo dallo zero registrato nellultima
asta del genere dello scorso agosto.
La richiesta stata pari a 8,44 miliardi (2,1 volte lofferta). Secondo
uno studio delle banche tedesche, il
prodotto interno lordo della Germania crescer questanno dello 0,9 e
per il 2013 dell1,1 per cento. Tutto
considerato tra luglio e dicembre di
questanno c da attendersi solo una
crescita marginale o una stagnazione
delleconomia hanno spiegato gli
economisti della federazione
Ma a trainare le Borse sul finale,
in coincidenza con lavvio di Wall
Street, stato soprattutto il balzo
delle vendite di abitazioni negli Stati
Uniti, salite ad agosto del 7,8 per
cento al tasso annualizzato di 4,82
milioni, il pi alto dal maggio 2010.
Un dato particolarmente osservato
perch percepito dagli operatori come fondamentale per un consolidamento della ripresa americana: il
piano della Fed, teso ad abbassare le
attese sui tassi a lungo termine, sta
iniettando fiducia e sta lentamente
rimettendo in salute il mattone tramortito dalla lunga crisi.
Il mercato immobiliare americano,
quello al centro della crisi, mostra
segnali di ripresa che lasciano ben
sperare sul fatto che la ripresa sta
prendendo corpo. Le vendite di case
esistenti in agosto sono salite del 7,8
per cento rispetto al mese precedente e del 9,3 per cento su base annua

Milioni di commercianti
scioperano in India
NEW DELHI, 20. Oltre cinquanta milioni di commercianti indiani hanno aderito oggi a uno sciopero indetto dai partiti dellopposizione contro la liberalizzazione dei supermercati stranieri, decisa la scorsa settimana dal Governo. A New Delhi, Mumbai, Bangalore e nelle principali metropoli i negozi sono rimasti chiusi e alcuni trasporti pubblici sospesi. Previsti cortei e sit-in di protesta. Allagitazione partecipano le
principali associazioni dei commercianti. Lingresso dei grandi colossi
della distribuzione infatti visto come una minaccia al piccolo commercio, che impiega milioni di famiglie in India.

Disordini a Hyderabad (Afp)

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ROMA, 20. La Corte Costituzionale


italiana ieri, mercoled, ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato
dalla Presidenza della Repubblica
per conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Come noto, il ricorso era stato sollevato dal Quirinale nei confronti della Procura di
Palermo, a seguito della mancata
distruzione dei testi di alcune intercettazioni telefoniche aventi per
oggetto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il ricorso presentato dal Quirinale scritto nellordinanza della Consulta proposto a salvaguardia di prerogative
del presidente della Repubblica

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 9).
Tale rischio diviene ancor pi
marcato se si considera anche il cosiddetto rinascimento nucleare a
livello mondiale e le sue numerose
sfide che riguardano: il legame tra
disarmo e non proliferazione nucleari, la crescita della domanda di energia, le minacce poste dal terrorismo
nucleare e dal mercato nero nucleare, la sicurezza nucleare, eccetera.
Queste sfide potranno essere affrontate in maniera seria solo coltivando
una cultura della pace fondata sul
primato del diritto e sul rispetto della vita umana.
In siffatto contesto, lAiea pu e
deve contribuire a favorire una interazione etica delle coscienze e delle intelligenze (ibid.), essenziale per
rispondere a quelle sfide e per promuovere uno sviluppo umano realmente integrale, che, secondo la
Santa Sede, deve essere di portata
universale, nel dialogo tra i saperi e
le operativit (cfr. ibid., n. 4).
Signor Presidente!
Tutti noi conosciamo le forti interazioni esistenti tra il disarmo nucleare e la non proliferazione nucleare: essi sono interdipendenti e si
rafforzano a vicenda; la loro attuazione trasparente e responsabile rappresenta uno degli strumenti principali non solo per combattere il terrorismo nucleare, ma anche per realizzare concretamente una cultura
della vita e della pace, capace di
promuovere in maniera efficace lo
sviluppo integrale dei popoli. In
questa prospettiva, la comunit internazionale
dovrebbe
mostrare
unespressione di intenti visibile ed
efficace volta a costruire e a rafforzare le basi legali internazionali per
leliminazione sistematica delle armi
nucleari. Non si pu pi considerare
moralmente sufficiente ridurre le
scorte di armi nucleari superflue
mentre si modernizzano gli arsenali
nucleari e si investono ampie somme
di denaro per assicurare la loro produzione futura e il loro mantenimento. Per queste ragioni, la Santa
Sede vede il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Npt) come la pietra angolare del regime
globale di non proliferazione nucleare e continuer a offrire il proprio contributo per la preparazione
di un terreno fertile che permetta alla IX Conferenza di esame del Npt,
prevista nel 2015, di produrre risultati consistenti e incoraggianti non solo per il rafforzamento dello stesso
Trattato, ma anche per rendere questultimo uno strumento pi efficace
nel rispondere alle nuove sfide che
continuamente emergono nellorizzonte nucleare.
Signor Presidente!
La sicurezza globale non pu basarsi sulle armi nucleari. La Santa

Lordinanza della Consulta sul ricorso


del Quirinale contro la Procura di Palermo

aiuto svolgendo compiti dallEuropa o in rete. Il progetto prevede un


bilancio di 239,1 milioni di euro e
verr attuato in cooperazione con
varie organizzazioni, che per poter
partecipare dovranno rispettare determinati standard, in particolare di
sicurezza. Abbiamo la possibilit
unica di mandare un segnale positivo in questi tempi di crisi, ha
spiegato il commissario europeo
agli Aiuti umanitari, Kristalina
Georgieva, perch con la creazione
di un corpo di volontari lUe potr
dimostrare la sua solidariet aiutando le persone pi in difficolt.

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

Signor Presidente!
Ho lonore di trasmettere a lei, Signor Presidente, al Direttore Generale dellAgenzia internazionale per
lenergia atomica (Aiea), Signor Yukiya Amano, e a tutti i distinti partecipanti di questa 56 Conferenza
generale dellAiea i migliori auspici
e i cordiali saluti di Sua Santit Benedetto XVI, che, in occasione del
50 anniversario dellAiea, disse:
Limpegno di incoraggiare la non
proliferazione di armi nucleari, promuovere un progressivo e concordato disarmo nucleare e favorire luso
pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per un autentico sviluppo, rispettoso dellambiente e sempre attento alle popolazioni pi svantaggiate, sempre pi attuale e urgente (cfr. Angelus del 29 luglio 2007).
In un mondo in progressiva e
pervasiva globalizzazione il rischio
che allinterdipendenza di fatto tra
gli uomini e i popoli non corrisponda linterazione etica delle coscienze

Contro la liberalizzazione dei supermercati stranieri

Volontari dellUe per fronteggiare


disastri e crisi umanitarie nel mondo
BRUXELLES, 20. Per far fronte ai disastri e alle crisi umanitarie nel
mondo, la Commissione europea ha
proposto un nuovo Corpo di volontari dellUe. Liniziativa prevede
linvio, in varie zone, di 10.000 volontari tra il 2014 e il 2020
A fare parte del nuovo gruppo
potranno essere tutti i cittadini
maggiorenni Ue (e anche non Ue,
ma residenti da tempo sul territorio
europeo), che avranno seguito un
periodo di formazione e dimostreranno di essere ben preparati prima
di essere inviati sul terreno. A questi andranno aggiunte altre 10.000
persone che potranno offrire il loro

Dal 1957, in occasione della Conferenza generale dellAgenzia Internazionale


dellEnergia Atomica (Aiea), la Missione Permanente della Santa Sede a Vienna
organizza una celebrazione eucar istica per gli ambasciatori e i delegati accreditati
presso le Organizzazioni internazionali che hanno sede in quella citt e gli alti officiali dellAgenzia. Questanno, detta celebrazione eucaristica stata presieduta il
15 settembre, nella Karlskirche, dallarcivescovo Dominique Mamberti, segretario
per i Rapporti con gli Stati e Capo delegazione alla 56 sessione della Conferenza generale dellAiea, che in corso a Vienna dal 17 al 21 settembre 2012. Riportiamo qui di seguito lintervento pronunciato dallarcivescovo Mamberti nel pomeriggio di luned 17 settembre.

direttore generale

che sono prospettate come insite


nella garanzia dellimmunit prevista dallarticolo 90 della Costituzione. Per la Corte, esaminando
lammissibilit del conflitto sotto
il profilo oggettivo, nel ricorso si
rileva che tali prerogative sono delineate anche nelle disposizioni di
legge ordinaria collegate a quanto
previsto nellarticolo 90 della Costituzione, a fronte di lesioni in
assunto realizzate o prefigurate
dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale ordinario di Palermo nello svolgimento dei propri
compiti.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

Sede considera il Trattato per linterdizione globale degli esperimenti


nucleari (Ctbt) uno strumento importante per conseguire questo fine,
senza menzionare le sue applicazioni
potenziali, civili e scientifiche, attraverso il Sistema di Monitoraggio Internazionale. Sono onorato di avere
il nome della Santa Sede, cos come
il mio proprio nome, sulla lista dei
Paesi che appoggiano la Dichiarazione Ministeriale della VI Conferenza Ministeriale del Ctbt. La Santa
Sede convinta che, lavorando insieme, la firma, la ratifica e lentrata
in vigore del Trattato rappresenteranno un significativo contributo
per il futuro dellumanit, cos come
per la protezione della terra e
dellambiente affidati alla nostra cura dal Creatore.
A tal riguardo, anche la ratifica
da parte di tutti i Paesi, in particolare delle Potenze nucleari, dei rispettivi Protocolli ai Trattati per le zone
libere da armi nucleari di grande
importanza. La Santa Sede riafferma
il proprio forte appoggio per gli
sforzi volti a istituire tale zone nel
Medio Oriente ed fiduciosa per le
discussioni che avverranno su tale
argomento in Finlandia. Le zone libere da armi nucleari sono il miglior
esempio di fiducia, confidenza e affermazione che la pace e la sicurezza
sono possibili senza il possesso delle
armi nucleari.
Lumanit merita non meno che
la piena cooperazione di tutti gli
Stati in questa importante materia.
Ogni passo nellagenda del disarmo
e della non proliferazione deve essere fondato sui principi del preminente e inerente valore della dignit
umana e della centralit della persona umana, che costituiscono la base
del diritto umanitario internazionale. Lo scorso maggio, durante il primo Comitato Preparatorio della
Conferenza di Esame del 2015 degli
Stati Parte al Npt, la Santa Sede ha
co-sponsorizzato la Dichiarazione
congiunta sulla dimensione umanitaria del disarmo nucleare, una delle
principali novit che sono emerse
durante quellincontro. Le armi nucleari hanno la capacit distruttiva
di porre una minaccia alla sopravvivenza dellumanit e fintanto che esse continueranno a esistere, la minaccia allumanit perdurer. Inoltre, le armi nucleari sono inutili
nellaffrontare le attuali minacce come la povert, la salute, il cambiamento climatico, il terrorismo e la
criminalit transnazionale. Lunico
modo per garantire che queste armi
non saranno utilizzate ancora attraverso la loro totale, irreversibile e
verificabile eliminazione, sotto controllo internazionale. In questo campo, lAiea assume un ruolo centrale
da svolgere.
Signor Presidente!
Dalla sua fondazione, lAgenzia
internazionale per lenergia atomica
diventato un riferimento insostituibile per la cooperazione internazionale nelluso della tecnologia nucleare per scopi pacifici e per lo sviluppo umano integrale. A tal riguardo, la Santa Sede d il benvenuto a
Fiji, San Marino e Trinidad e Tobago quali nuovi Stati membri della
famiglia dellAiea.
Una questione importante che riguarda non solo la famiglia
dellAiea, ma la famiglia umana nel
suo insieme, quella della sicurezza
nucleare. La Santa Sede segue da vicino i progressi registrati nellattuazione del Piano di azione dellAiea
sulla sicurezza nucleare e si congratula con lAgenzia per tale attuazione. Ci che emerso agli impianti
nucleari di Fukushima-Daiichi ha
rapidamente rivelato che una crisi
locale nucleare di fatto un problema globale. Ha anche messo in luce
che il mondo esposto a rischi reali
e sistemici, non solamente ipotetici,
con costi incalcolabili e che necessario sviluppare un coordinamento
politico internazionale mai visto in
precedenza, facendo cos affiorare
numerose questioni.
La sicurezza energetica e la sicurezza nucleare richiedono ladozione
di tecniche appropriate e di misure
legali, cos come di azioni e di risposte a livello culturale ed etico.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818,
ufficiodiffusione@ossrom.va
Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480,
fax 06 698 85164, info@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Nel breve periodo, le misure tecniche e legali sono necessarie per la


protezione dei siti e del materiale
nucleare, nonch per la prevenzione
degli atti di terrorismo nucleare, i
cui possibili devastanti effetti sono
realmente difficili da immaginare.
Nel lungo periodo, vi il bisogno
di misure di prevenzione, misure che
penetrino nelle pi profonde radici
culturali e sociali, come ad esempio
programmi di formazione per la diffusione di una cultura della sicurezza sia nel settore nucleare che nella
coscienza pubblica in generale. Un
ruolo speciale deve essere riservato
ai codici di condotta per le risorse
umane che, in ambito nucleare, devono essere sempre consapevoli dei
possibili effetti delle loro attivit. La
sicurezza dipende dagli Stati, ma soprattutto dal senso di responsabilit
di ogni persona.
Signor Presidente!
Il Programma di cooperazione
tecnica (Tcp) dellAgenzia uno degli strumenti principali per trasferire
la scienza e la tecnologia nucleari
agli Stati membri al fine di promuovere uno sviluppo sociale, economico e integrale. Queste iniziative,
quando sono mirate ai bisogni degli
Stati beneficiari e dei loro partner
nellambito delle priorit nazionali,
aiutano a combattere la povert e
possono contribuire a soluzioni pi
pacifiche per i problemi seri che affronta lumanit
A tal riguardo, la Santa Sede partecipa al Forum scientifico di questanno, dedicato al tema Cibo per
il futuro: fronteggiare le sfide attraverso le applicazioni nucleari. Questo tema sottolinea il pressante bisogno di combattere la fame e la malnutrizione di tanti membri della famiglia umana. Ovviamente, la Santa
Sede non ha soluzioni tecniche da
offrire. Cionondimeno, dellopinione che le biotecnologie e le tecnologie nucleari non possono essere
valutate unicamente sulla base di interessi economici immediati. Devono
essere sottomesse prima di tutto a rigorosi esami scientifici ed etici, al fine di prevenire che esse diventino
pericolose per la salute umana e per
il futuro del nostro pianeta.
Nel contesto del Tcp, vorrei anche
menzionare il ruolo particolare dei
radionuclidi utilizzati nella diagnosi
e nel trattamento di malattie maligne. La terapia radioattiva uno dei
trattamenti fondamentali del cancro
e pi del 50 per cento dei pazienti a
cui stata diagnosticata tale malattia potrebbero beneficiare da questo
tipo di terapia sia se applicata da
sola sia congiuntamente alla chirurgia e alla chemioterapia. Tuttavia,
nei Paesi in via di sviluppo pi della
met dei pazienti che soffrono di
cancro non hanno accesso alla radioterapia a causa della carenza di
attrezzature appropriate e di personale sufficientemente addestrato con
esperienza nella fisica clinica e medica. La Santa Sede apprezza il lavoro e gli sforzi dellAiea e dei suoi
partner nella pianificazione e nella
diffusione di programmi di controllo
del cancro e incoraggia lAiea a continua a perseguire e rafforzare queste attivit estremamente importanti.
Il Programma di Azione per la terapia tumorale (Pact), finalizzato ad
accrescere la capacit dellAgenzia
ad assistere i Paesi membri nello
straordinario compito di combattere
il cancro e istituire centri regionali
di eccellenza per la radioterapia,
merita di essere menzionato con rispetto.
Mi permetta di concludere, Signor Presidente, con la seguente riflessione: nel considerare le politiche
nucleari dalla prospettiva dello sviluppo integrale della persona umana (Dichiarazione sul Diritto allo
sviluppo, 1986, paragrafo 5), che implica non solo lo sviluppo materiale
ma soprattutto lo sviluppo culturale
e morale di ogni persona e di tutti i
popoli, la Santa Sede vede, e invita
tutti a vedere, il contributo
dellAgenzia
internazionale
per
lenergia atomica alla pace, salute e
prosperit.
Grazie, Signor Presidente!

Concessionaria di pubblicit
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Alfonso DellErario, direttore generale
Romano Ruosi, vicedirettore generale
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LOSSERVATORE ROMANO

venerd 21 settembre 2012

pagina 3

Brahimi studia un piano di negoziati tra Governo e opposizione

Le proteste nel mondo islamico

LOnu chiede
dialogo politico in Siria

Appelli dei leader musulmani


a reazioni pacifiche

DAMASCO, 20. LOnu chiede dialogo politico in Siria. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Kimoon, teme che tanto il presidente
Bashir Al Assad quanto lopposizione siano determinati a combattere
fino alla fine ricorrendo a ogni possibile strumento militare inadatto
a portare a una soluzione. Ban
Ki-moon ha quindi lanciato, dopo
18 mesi di guerra civile e migliaia di
morti, lennesimo appello per lavvio di un dialogo politico tra le
parti. A tal proposito il segretario
generale ha anticipato che linviato
di Onu e Lega Araba, lalgerino Lakhdar Brahimi, la prossima settimana potrebbe stilare un piano di negoziati dopo gli incontri che avr al
Palazzo di Vetro. Comunque, ha aggiunto, la Siria sar la priorit
dellagenda e dei leader che parteciperanno allAssemblea generale
dellOnu che si aperta a New
York.
Sul terreno, continuano le violenze. I ribelli siriani hanno preso il
controllo ieri del valico di frontiera
di Tal Abyad, al confine con la Turchia. Lo riferiscono i siti turchi. Da
due giorni la zona teatro di violenti scontri tra le forze dell'esercito
e gli oppositori. Si registrano intanto nuovi combattimenti oggi a Damasco, Aleppo e nella regione di
Homs. La Siria accoglier con favore qualsiasi soluzione equilibrata
e giusta alla crisi che soddisfi gli interessi del suo popolo e basata sul
rispetto della sovranit del Paese,
ha dichiarato il presidente Assad nel
corso di un colloquio a Damasco
con il ministro degli Esteri iraniano,
Ali Akbar Salehi, stando a quanto
riporta la televisione di Stato. La Siria si sempre dimostrata aperta
riguardo a tutte le iniziative che sono state annunciate per risolvere la
crisi ha inoltre affermato Assad,
che, rivolgendosi a Salehi, ha
espresso apprezzamento per gli
sforzi compiuti dallIran in merito.
Una conferenza per avviare il dialogo politico in Siria stata nel frattempo indetta per il 23 settembre
prossimo a Damasco dalle opposizioni in patria. Lo riferisce il Comitato di coordinamento nazionale
(Ccn), principale piattaforma di dissidenti a Damasco, al termine
dellincontro di un suo rappresentante a Pechino con le autorit cinesi. Haytham Mannaa, membro del
Ccn in Francia, si recato in Cina
per incontrare il ministro degli Esteri di Pechino. Al termine dei colloqui, Mannaa ha confermato che domenica prossima prevista la con-

Le macerie di unabitazione distrutta ad Aleppo (Reuters)

ferenza per salvare la Siria, in vista


di una riunione a Mosca tra rappresentanti delle opposizioni e del regime siriano. Lincontro di Mosca
non stato ancora definito. La stessa conferenza di Damasco era stata
inizialmente annunciata per il 12
settembre scorso, ma il Ccn aveva
annullato lappuntamento a causa
dellassenza di garanzie da parte
delle autorit sullimmunit a oppositori e dissidenti.

Sul fronte umanitario, resta molto


difficile la situazione dei profughi.
La crisi siriana potrebbe avere ripercussioni destabilizzanti sui Paesi limitrofi, come nel Libano, dove arrivano circa mille profughi al giorno:
lo ha denunciato Margherita Boniver, inviata del Governo italiano in
Libano e Giordania per fare il punto sul flusso dei profughi. Non si
vicini a una soluzione politica accettabile in Siria ha spiegato linviato.

IL CAIRO, 20. Condanne delle violenze e difese della libert di espressione, ma anche sdegno per pubblicazioni che offendono la sensibilit
religiosa e timori di ulteriori e
cruenti disordini, si mescolano nelle
reazioni internazionali alle proteste
in atto nel mondo islamico. A rinfocolare le proteste ha contribuito la
pubblicazione di vignette satiriche
su Maometto sulla rivista francese
Charlie Hebdo, a pochi giorni
dalla diffusione del film Innocence of
Muslims, al quale era seguito lassalto al consolato statunitense di Bengasi con luccisione dellambasciatore Chris Stevens e di altri tre funzionari. Molti osservatori, comunque, sottolineano come la dinamica
dellattentato faccia supporre una
lunga preparazione e che la data
dell11 settembre, pi che alle vicende degli ultimi giorni, sembrerebbe
fare riferimento agli attentati del
2001 negli Stati Uniti.
Mentre numerosi Paesi, a partire
da Francia e Stati Uniti, rafforzano
le misure di sicurezza interne e nelle
sedi diplomatiche, nel mondo musulmano le leadership politiche, culturali e religiose tentano di riprendere il controllo delle piazze, sollecitano risposte politiche a quelle che
pure ritengono provocazioni e lanciano appelli sempre pi insistenti a
mobilitazioni solo pacifiche.
In questo senso si sono espresse
anche le autorit di diversi Paesi

Otto morti e pi di trenta feriti nellesplosione di unautobomba a Peshawar

Ancora violenza in Pakistan


ISLAMABAD, 20. Ancora violenze nel
territorio pakistano. Lesplosione di
unautobomba, avvenuta in un sobborgo di Peshawar, nel nordovest
del Paese, ha provocato ieri otto
morti e pi di trenta feriti. Lufficiale della polizia locale, Khursheed
Khan, ha detto che lordigno era
stato nascosto in unauto parcheggiata lungo una strada ed stato
poi azionato con un dispositivo a
distanza. Il capo della polizia di Peshawar, Naseem Hayat, ha spiegato
che per compiere lattentato sono
stati utilizzati fra i trenta e i quaranta chilogrammi di esplosivo.
Dunque le violenze non lasciano
il Pakistan, nonostante le autorit di
Islamabad siano da tempo impegnate in un intenso sforzo diploma-

LUsaid accusata di ingerenza


da Mosca
MOSCA, 20. Con laccusa di ingerenze nella vita politica russa, il Governo
di Mosca ha deciso di sospendere, da ottobre, tutte le attivit dellAgenzia
statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid, che ha il compito di sostenere la politica estera di Washington). Funzionari russi, in passato, hanno descritto i programmi Usaid di finanziamento a osservatori elettorali, o
a gruppi per i diritti civili critici del Cremlino, come tentativi di intromissione negli affari interni della Federazione. Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha spiegato che la natura del lavoro
dellagenzia in Russia ha raramente risposto agli scopi dichiarati di promuovere lo sviluppo della cooperazione umanitaria bilaterale. Il diplomatico ha aggiunto che lAgenzia statunitense per lo sviluppo internazionale
(che in ventanni ha speso oltre 2,6 miliardi di dollari nella promozione di
riforme economiche e democratiche, appoggiando iniziative sanitarie e ambientali e incoraggiando programmi per la stabilit nel Caucaso) ha tentato
di influenzare i processi politici, comprese elezioni a diversi livelli, e la societ civile attraverso la distribuzione di sovvenzioni. Da Washington, il
dipartimento di Stato americano ha definito deplorevole la decisione.

tico per cercare di arginare lazione


destabilizzante dei talebani. E in
questi giorni, proprio per ribadire
questo impegno, il ministro degli
Esteri, Hina Rabbani Khar, in
missione negli Stati Uniti per colloqui, tra gli altri, con il segretario di
Stato, Hillary Clinton, con il consigliere della sicurezza nazionale,
Tom Donilon, con il rappresentante
del commercio statunitense, Ron
Krik. Nei giorni scorsi linviato statunitense per il Pakistan e lAfghanistan, Marc Grossman, ha incontrato la dirigenza pakistana a Islamabad per fare il punto sulla situazione delle relazioni fra i due Paesi
impegnati insieme nella lotta al terrorismo. Grossman ha incontrato il
presidente Asif Ali Zardari, nonch
il ministro degli Esteri. Da ricordare
che i rapporti fra Pakistan e Stati
Uniti conoscono, da tempo, alti e
bassi. Sullo sfondo, tuttavia, c
sempre un elemento caratterizzante:
ovvero la consapevolezza che lunit
di intenti fra Islamabad e Washington essenziale se si vuole vincere
la sfida lanciata dai terroristi. Fatto,
questo, recentemente ribadito da
Hillary Clinton, che ha richiamato
limportanza del ruolo rivestito dal
Pakistan quale alleato strategico
nella lotta al terrorismo. Ma in questo quadro permangono frizioni.
Per esempio divide ancora la vessata
questione dei droni statunitensi (velivoli senza pilota) che secondo le
autorit di Islamabad non garantiscono i cosiddetti bombardamenti
scientifci e mirati contro le numerose postazioni talebane, e ci a rischio dellincolumit della popolazione.

Un autobus distrutto dalla deflagrazione (Afp)

New Delhi testa


un missile
a gittata nucleare
NEW DELHI, 20. LIndia ha effettuato un nuovo test di un missile
a capacit nucleare con un raggio
di azione di 4.000 chilometri da
una base militare al largo della costa orientale dello Stato dellOrissa. Lo riferisce il quotidiano
Times of India, citando fonti
del ministero della Difesa. Il razzo
Agni-IV, hanno spiegato gli scienziati, equipaggiato con un sofisticato sistema elettronico, che
permette di colpire un obiettivo
con estrema precisione. Lultimo
lancio sperimentale risale allo
scorso 15 novembre. Domani, invece, previsto il test di un missile della stessa serie, Agni-III, dalla
gittata di 3.000 chilometri. Il 17
settembre era stato invece il Pakistan a sperimentare un missile da
crociera a medio raggio capace di
montare una testata nucleare.

Si aggrava la crisi nel Nord Kivu


KINSHASA, 20. Sembra destinata ad
aggravarsi la crisi nel Nord Kivu,
la regione orientale della Repubblica Democratica del Congo, al confine con il Rwanda, dove non si
mai consolidato laccordo di pace
che circa dieci anni fa pose formalmente fine al conflitto congolese. Il
responsabile delle operazioni di
peacekeeping delle Nazioni Unite,
Herve Ladsous, ha dichiarato ieri
che i ribelli del Movimento del 23

Segnali di distensione tra Khartoum e Juba

Rifugiati nel campo sudsudanese di Yida (LaPresse/Ap)

divisa, dalla scorsa settimana sono


in corso contatti con lO rganizzazione della Conferenza islamica,
lUnione africana e lUnione europea e che ci potrebbero essere sviluppi
allAssemblea
generale
dellOnu. El Araby ha detto che gli
attacchi allislam devono finire,
ma ha precisato che essi vanno imputati a singoli individui, non a interi Stati o allOccidente tout court
e si unito agli appelli alla calma.
Il ministro francese dellIstruzione, Vincent Peillon, ha comunque
affermato che la libert despressione un principio intangibile e che
su questo non si pu transigere,
perch altrimenti il primo passo
verso lautoritarismo. Non si obbligati a leggere o a comprare un
giornale, ha aggiunto Peillon, secondo il quale compito del Governo proteggere la vita di un certo
numero di francesi. Il riferimento
alle misure prese dalla Francia nel
timore di nuovi assalti, in particolare la chiusura per motivi precauzionali di sedi diplomatiche e consolari
in una ventina di Paesi.
Lattenzione concentrata soprattutto sulla giornata di domani, in
concomitanza con la preghiera islamica del venerd, ma gi oggi si registrano nuove proteste in numerosi
Paesi, tra i quali lAfghanistan e
lIran.

Le Nazioni Unite denunciano un Governo di fatto insediato dai ribelli

Ripresi dopo sei mesi i collegamenti aerei tra le due capitali

KHARTOUM, 20. Sono ripresi questa


settimana i collegamenti aerei diretti
tra la capitale sudanese Khartoum e
quella sudsudanese Juba, dopo
uninterruzione di sei mesi dovuta ai
combattimenti lungo la frontiera che
tra marzo e aprile avevano coinvolto
gli eserciti dei due Paesi. Pur nel
persistere dellincertezza sullesito
del negoziato tra le due parti in corso ad Addis Abeba, con la mediazione dellUnione africana, si susseguono dunque segnali di una possibile
normalizzazione dei rapporti. Secondo il sottosegretario del ministero
dei Trasporti di Juba, David Martin,
alla ripresa dei voli della compagnia
di Khartoum Marsland seguir nei
prossimi giorni una misura analoga
della Sudan Airways. Diplomatici

arabi, tra i quali la Tunisia, teatro di


alcuni degli assalti pi violenti
allambasciata statunitense. Responsabili del partito Ennahda, di matrice islamica, al potere a Tunisi, hanno detto chiaramente che i musulmani hanno il diritto di protestare,
ma pacificamente. Il ministero degli
Affari religiosi ha chiesto esplicitamente che le moschee non vengano
usate per lanciare messaggi provocatoriamente estremisti.
In questottica, trova fautori la
proposta di una regolamentazione
internazionale che proibisca la blasfemia e loffesa ai simboli religiosi.
Su questa linea si sono espressi ieri
al Cairo tanto il segretario della Lega araba, Nabil el Araby, quanto
Ahmed el Tayyeb, imam della moschea di Al Azhar, il pi grande
centro teologico dellislam sunnita.
Questi, dopo le vignette di Charlie
Hebdo, era stato il primo a sollecitare lOnu ad adottare un provvedimento antiblasfemia. Riprendendo
ieri largomento, el Tayyeb anche
andato oltre, sostenendo che le vignette sono un esempio di istigazione allodio dietro lalibi della libert despressione e tacciando i
promotori francesi delliniziativa di
ignoranza del contributo dato
dallIslam alla civilt e del suo ruolo
nella crescita storica della stessa Europa.
El Araby ha spiegato che per arrivare a unazione internazionale con-

dellambasciata sudsudanese a Khartoum hanno definito la ripresa dei


voli un inizio importante per la
cooperazione bilaterale.
Lannuncio del ripristino dei collegamenti aerei coinciso con la notizia dellaccettazione da parte del
presidente sudanese Omar Hassan el
Bashir della proposta dei mediatori
dellUnione africana di tenere domenica ad Addis Abeba un vertice con
il suo omologo sudsudanese Salva
Kiir Mayardit. Lincontro potrebbe
sancire unintesa tra i due Paesi sulla
gestione delle ricchezze petrolifere, i
confini comuni e altre questioni non
risolte n dagli accordi che nel 2005
posero fine alla guerra civile n
dallindipendenza di Juba proclamata il 9 luglio dellanno scorso.

marzo (M23), attivi nella regione,


hanno instaurato una sorta di loro
governo di fatto, imponendo tributi
alle popolazioni.
Ladsous ha condotto nei giorni
scorsi una missione nella Repubblica Democratica del Congo e nel
Rwanda, Paese questultimo accusato sia dal Governo congolese sia
dalle Nazioni Unite di appoggiare
i ribelli. La sovranit del congolese deve essere rispettata e chiaramente c anche bisogno di ricostruire la fiducia fra la Repubblica
Democratica del Congo e il Rwanda, ha dichiarato Ladsous alla
stampa dopo laudizione davanti al
Consiglio di sicurezza.
Gli insorti dellM23 sono ex miliziani del Congresso nazionale di
difesa del popolo (Cndp) che tre
anni e mezzo fa, appunto il 23
marzo 2009, firmarono un accordo
di pace e vennero integrati
nellesercito governativo congolese.
Nei mesi scorsi hanno per disertato in massa, accusando il Governo
di Kinshasa di violare i patti. Da
allora sono ripresi i combattimenti
nel Nord Kivu. Come detto, nella
regione e in quelle congolesi limitrofe a ridosso dei Grandi Laghi,
non si mai davvero instaurata la
pace che nel 2002 pose fine a quel
conflitto congolese che si merit il
nome di prima guerra mondiale
africana, non solo per lo spaventoso numero di vittime almeno tre
milioni di morti ma anche per il
coinvolgimento, oltre che delle fazioni congolesi, degli eserciti regolari di altri sei Paesi.

Linsurrezione degli ex miliziani


del Cndp , a suo tempo guidati dal
generale Bosco Ntaganda, ricercato
per crimini di guerra dalla Corte
penale internazionale dellAja, ha
provocato una nuova ondata di
profughi, mentre la settimana scorsa Human Rights Watch ha diffuso
un rapporto in cui accusa lM23 di
reclutare bambini soldato e di essere responsabile di stupri ed esecuzioni sommarie.

Respinti
i ricorsi elettorali
in Angola
LUANDA, 20. Il tribunale costituzionale dellAngola ha respinto i
ricorsi presentati dai partiti di
opposizione sullesito delle elezioni del 31 agosto scorso, nelle
quali il presidente Jos Eduardo
dos Santos, al potere dal 1979,
confermato alla guida del Paese,
grazie al 71,8 per cento dei voti
attribuiti raccolti dal suo partito,
il Movimento popolare per la liberazione dellAngola. I partiti
dopposizione avevano accusato
la maggioranza di una serie di
irregolarit, tra cui la difficolt
di accreditamento per i rappresentanti di lista e la presenza di
schede premarcate con il voto
gi assegnato al partito del presidente.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

SantAgostino e la lettura stoica del suicidio

Nuova edizione critica per lepistolario del Roveretano

Intorno al dolore
del mondo

Le undicimila
lettere di Rosmini

Anticipiamo alcuni stralci di uno dei


saggi dellultimo numero della rivista
Vita e Pensiero.
di ALESSANDRO GHISALBERTI

perch su di essa si calibrasse la


scelta dellaccesso alla felicit viene
riconsiderata da Agostino secondo
una prospettiva che convince
dellinanit dellaspirazione alla felicit sulla base di risorse meramente naturali o di espedienti
mentali. La stessa virt non appare
forse come una guerra continua
contro i vizi, non quelli esteriori,
ma quelli interiori, non quelli degli
altri, ma esclusivamente i nostri?
Se la virt una guerra intestina, non pu essere certo il luogo
della felicit, cos come nessuno
sforzo che il sapiente esplica per
resistere alle passioni pu considerarsi in se stesso una gioia: sono
tutti tentativi di resistere ai mali
delluomo, di non farsi travolgere

gostino visse in prima


persona gli anni della
grande crisi del mondo
ellenistico-romano,
apertasi con lassedio e
il successivo orribile saccheggio di
Roma da parte dei Visigoti di Alarico. Lenorme impressione suscitata dalla violazione di Roma, plurisecolare simbolo di una civilt considerata grande e perci imperitura, indusse il mondo pagano ad accusare i cristiani della decadenza di
Roma e della dissoluzione della
sua civilt, dal momento che i cristiani avevaRibaltando le prospettive
no assunto ideali di vita divergenti da quelli
lIpponate presenta
della civilt romana.
i tre termini di un nuovo percorso
Per rispondere a
queste accuse matur
segnato dalla pace
in Agostino il progetto
Speranza, mondo futuro e salvezza
di unopera apologetica, La citt di Dio, un
ampio trattato di filosofia e teolo- dai limiti che segnano lesistenza
gia della storia, nel quale la re- terrena. La riprova viene dallideale
sponsabilit della grande crisi stoico di resistenza estrema allinsidellimpero romano veniva collega- dia dei mali: scegliere la morte per
ta con la religione, la visione filo- darsi la felicit.
sofica della vita umana e gli ideali
a questo punto che Agostino
politici della Roma pagana. D ei affronta direttamente il tema del
ventidue libri che compongono La suicidio: La virt cui si d il nocitt di Dio, scritti tra il 412 e il me di fortezza, anche se associata
427, il libro XIX tutto dedicato alcon qualsiasi forma di sapienza, atla lettura filosofica del dolore del
mondo, in confronto con la visio- testa con la massima evidenza i
ne della vita proposta dai filosofi mali delluomo, che ha indotto a
seguaci dellAccademia, e in parti- sopportare nella pazienza. Mi sorcolare con la filosofia di Varrone e prende la sfrontatezza con cui gli
di Cicerone, i quali avevano miti- stoici pretendono di non ritenerli
gato lo scetticismo accademico con mali, se poi riconoscono che,
ampie riprese di temi propri della quando essi si sono fatti cos gravi
che il sapiente non pu e non deve
filosofia stoica.
Lo stoicismo affidava il compito sostenerli, egli costretto a darsi la
di raggiungere la felicit
in particolare allesercizio
delle virt cosiddette cardinali: la prudenza, la
giustizia, la fortezza e
lautocontrollo. Nella pratica della virt della fortezza danimo del saggio
e nella sua forte capacit
di discernimento dei percorsi compatibili con la
felicit delluomo veniva
contemplata la dottrina
del suicidio, come un atto
forte di libert individuale, che pone fine alla crisi
del soggetto dubbioso di
poter raggiungere la felicit desiderata.
Per Agostino i filosofi
hanno commesso un errore di prospettiva, quello
di aver pensato non
allaltra vita, ma solo a
questa vita, e perci di
essersi considerati autarchici, in grado di procurarsi da soli la felicit. Il
sommo bene la vita
La Gerusalemme Celeste (XII secolo, De civitate Dei)
eterna e il sommo male la
morte eterna. Questa risposta decisamente forte: essa morte e a uscire da questa vita
viene dalla parola di Dio, che ta- (XIX, 4, 4).
gliente come lama e illumina le
Gli stoici sostenevano che il suimenti di quanti lhanno accolta.
cidio, in certe circostanze, pu esMa, ci chiediamo, come poteva- sere considerato un atto di estrema
no i filosofi vissuti fuori dal popo- libert individuale. Pu essere atlo destinatario della rivelazione far- tuato solo da un vero sapiente, vasi portatori di una risposta tanto le a dire un uomo che ha raggiunprecisa, difficile da descrivere e to un livello di conoscenza e dimspiegare nei suoi contenuti anche perturbabilit tale da permettergli
da parte di un intelletto credente? il privilegio di attuare un suicidio
Quale visione il sapiente pu for- ben ponderato, come nel caso di
marsi della vita umana, fidando chi scelga di dare la vita per la panegli strumenti che la sola ragione tria. Agostino ritiene che la scelta
gli fornisce? Il riporre la vita beata della morte non esprima altro che
nellaldil non destituisce di valore rinunzia, valga cio come atto di
la vita delluomo composto di ani- riconoscimento dellinfelicit che
ma e corpo?
segna lesistenza; un gesto radicale
Questi interrogativi urgono nella di morte non pu mai dare alcuna
mente del lettore, mentre il testo di risposta reale al desiderio di vita
Agostino mostra di operare una felice.
precisa scelta di campo, in virt
Agostino scandaglia, circa il prodella quale la formulazione filoso- blema della felicit delluomo, le
fica della ricerca umana della feli- posizioni meno radicali dellesito
cit risulta unopera impari gi alla suicida, offerte dai filosofi della
sua partenza, e perci tutti gli in- storia: daccordo con la maggioranterrogativi appena esposti, che ac- za degli uomini, essi hanno insericordano fiducia unicamente allo to il percorso verso la felicit nel
sforzo riflessivo della ragione, sono contesto sociale, individuando nelinadeguati. La dichiarata colloca- le forme della relazione e della
zione nella vita eterna del sommo convivenza tra gli uomini le situabene delluomo infatti sostenuta zioni maggiormente capaci di conda una lettura della presente con- sentire unesistenza felice, sottratta
dizione della natura umana come alle insidie dei mali pi gravi.
segnata dalla morte e dal dolore; a
Passando in rassegna questi tenpartire da questa lettura i filosofi tativi di liberazione dallinfelicit,
dovrebbero convincersi della neces- Agostino ne capovolge la prospetsit di rinunziare a ogni ricerca pu- tiva, e li vede come il luogo naturamente terrena della felicit, per- rale, congenito e strutturale, del
ch tale ricerca non fa che alimen- dolore del mondo, in tutti e quattro gli stadi dellorganizzazione sotare e accrescere linfelicit.
Ogni categoria filosofica che, re- ciale, dalla famiglia, alla citt, allo
cependo i percorsi evidenziati da Stato e al mondo degli angeli,
Varrone, era stata messa in campo chiamato anche quarto mondo.

venerd 21 settembre 2012

Nella famiglia sono nascoste le insidie di quelli


che Terenzio chiama i vizi
nellamore: ingiurie, sospetti, ostilit, tregue, e poi
guerra e poi pace ancora.
E se lintimit della casa
non sicura, come pu
besserlo la citt, molto pi
grande e affollata, anche
prescindendo dai casi estremi di sommosse e guerre
civili? Anche nellapparenza di una vita cittadina pacifica, Agostino individua
una situazione permanente
di conflittualit, che originata proprio dalla volont di giustizia, e che porta
allattivazione dei tribunali
dove luomo pronuncia
giudizi sulluomo. Quante
e quali ferite producono i
giudici nella coscienza interiore delluomo, pi ancora che nella sua fragile
carne, senza avere mai la
possibilit di essere sicuri di punire
esclusivamente i colpevoli!
Dopo la casa e la citt, la volta
del mondo intero, che, come
loceano, quanto pi grande tanto pi colmo di pericoli: la lista
dei mali che affliggono le nazioni
si apre con la sofferenza indotta
dalla diversit delle lingue, che
divide luomo dalluomo. Segue
la difficolt che permane nel governare le nazioni sottomesse, nel
vigilare continuamente nei confronti delle nazioni straniere, che
possono diventare ostili e promuovere repentine azioni belliche.
Guerre si nascondono anche allinterno dello Stato, come le guerre
sociali e quelle civili; inoltre del
tutto teorica laffermazione che il
sapiente conduca soltanto guerre
giuste, perch pur essendo lingiustizia da parte dellavversario a indurre il sapiente a combattere una
guerra giusta, comunque proprio
questa ingiustizia che addolora
luomo, poich appartiene agli uomini.
Nellideale della coesistenza degli uomini, la cultura classica e la
filosofia in particolare avevano assegnato primario rilievo allamicizia, ed nota a tutti la grande sensibilit di Agostino a questo legame. Tuttavia, nel capitolo 8 del libro XIX de La citt di Dio, anche
questo legame spirituale viene presentato come fonte di preoccupazione, di sofferenza, di dolore: si
teme che gli amici soffrano la fame, la guerra, le malattie, le prigioni; si soffre per la loro morte, anche se noi preferiamo sentire o
vedere che sono morti quelli che
amiamo, piuttosto che sentire o vedere che essi si sono allontanati
dalla vera fede e dai retti costumi,
cio sono morti nellanima. La fenomenologia del dolore del mondo
si estende infine alla societ dei
santi angeli, che quei filosofi per i
quali gli dei ci sono amici hanno
collocato al quarto posto, quasi
passando dalla terra alluniverso, in
modo da abbracciare anche il cielo.
Dove sorge qui linsidia per
luomo?
Agostino
la
vede
nellignoranza
che
impedisce
alluomo di distinguere il suggerimento dellangelo buono da quello
dellangelo cattivo; la fragilit
dellumano conoscere impedisce di
poter stabilire, senza laiuto divino,
se godiamo dellamicizia di angeli
buoni o non abbiamo piuttosto a

di ROBERTO CUTAIA

Sandro Botticelli
SantAgostino nello studio (1480, circa)

che fare con falsi amici, malvagi


demoni astuti e menzogneri.
Lignoranza la fonte e lorigine
del lamento che da ogni piega
dellesistenza, a tutti i livelli, proclama la grande infelicit.
Potremmo cos sintetizzare latteggiamento globale di Agostino di
fronte agli sforzi dei filosofi di vincere il dolore del mondo o di far
conoscere alluomo laccesso alla
felicit: proprio linnata tensione
delluomo alla felicit rende perspicua la diagnosi di infelicit, che
contrassegna tutti i luoghi della felicit individuati dai sapienti; lungi
dal saper offrire un riscatto dal dolore del mondo, la filosofia ha la
sua validit nel mettere a nudo il
pthos congenito dellesistenza, la
totale mancanza di autosufficienza
sia nel garantire il bene, sia
nellesplorare le possibilit della
vera felicit.
Se dunque la filosofia si chiude
in se stessa, essa diviene a sua volta una voce, lestrema voce, dellinfelicit delluomo; se percepisce
con lucidit il limite delle proprie
vie, la filosofia rinunzia a offrire risposte definitive e si apre ad altro,
consegnando luomo, afflitto dai
dolori e con lanimo colmo di tristezza, a un percorso diverso, che
guarda oltre la morte: In realt la
vita umana che costretta a essere
infelice per la presenza di tali e
tanti mali in questo mondo, felice nella speranza di un mondo futuro e in tal modo anche salva.
Con questo annunzio, Agostino
esibisce i tre termini del nuovo
percorso, segnato dalla pace: la
speranza, il mondo futuro, la salvezza, che egli sviluppa a partire
dal capitolo 10 sino alla fine del libro XIX, facendo leva principalmente sul tema dalla pace, la quale
stabilisce uno stretto legame tra la
citt terrena e la citt celeste e consente di delineare il percorso alla
vera felicit, attraversando e oltrepassando
lesistenza
attuale
delluomo.
Lannunzio della salvezza dal
dolore, dallinfelicit e dal male
non viene dalla filosofia, bens dalla citt di Dio, che identifica il
proprio sommo bene con la pace
eterna e perfetta; questa salvezza si
colloca oltre il tempo dellesistenza
contrassegnato dalla nascita e dalla
morte, e perci diventa loggetto
della speranza di chi si trova a vivere nel tempo, ma ha accolto con
fede lannunzio della citt di Dio.

Oltre undicimila lettere edite e inedite per il periodo che va dal 1813
al 1855. Una nuova edizione critica
dellepistolario rosminiano sta per
nascere. La pubblicazione del primo volume, che include le lettere
del periodo 1813-19 prevista per la
seconda met del 2013. La notizia
viene resa ufficiale gioved 20 settembre a Rovereto, in occasione del
convegno internazionale Rosmini
e leconomia, da Luciano Malusa
curatore dellepistolario completo
insieme a Pier Paolo Ottonello, entrambi delluniversit di Genova.
Questa nuova edizione completa
spiega Malusa era sentita da
tempo come unesigenza imprescindibile per gli studiosi e per gli estimatori del grande pensatore di Rovereto.
Il gruppo promotore della nuova
edizione dellepistolario si propone
ha spiegato Malusa di pubblicare secondo rigorose regole filologiche tutte le lettere reperibili di
uno degli esponenti pi rilevanti
del pensiero cristiano in et contemporanea, che nel 2007 la Chiesa
ha solennemente proclamato beato.
Si tratta di scritti da cui emerge lo
spirito di santit di un grande cristiano, di profondo zelo pastorale a
colloquio con i vertici della Chiesa
del tempo, da Gregorio XVI a Pio
IX, con Alessandro Manzoni, il

La precedente edizione di fine Ottocento dellepistolario

marchese Gustavo Benso di Cavour, il conte Giacomo Mellerio,


Cesare Tapparelli dAzeglio, Alessandro Pestalozza, Niccol Tommaseo, le suore della Provvidenza, e i
fondatori di ordini religiosi come
Giovanni
Bosco.
Dallinsieme
dellepistolario sottolinea Muratore, direttore del Centro internazionale di studi Rosminiani di Stresa emerge la gigantesca figura di
Rosmini e la sua grande curiosit in
tutti i campi del sapere.
Listituzione, alcuni decenni prima della beatificazione, nel 1966,
da parte dei padri rosminiani e su
iniziativa del filosofo Michele Federico Sciacca, del Centro internazionale di studi rosminiani, con sede
in Stresa, aveva coinciso con la necessit di creare un luogo di riferimento come lArchivio storico
dellIstituto della carit, per la preparazione delledizione critica delle
opere edite e inedite di Antonio
Rosmini, incluse appunto le lettere.
Ora liniziativa, con lapprovazione
e la collaborazione della Casa generalizia dellIstituto della carit e del

Nel centenario della nascita la Svezia ricorda il diplomatico che salv migliaia di ebrei

La lista di Wallenberg
Questanno ricorre il centenario della nascita di Raoul Wallenberg,
diplomatico svedese che a Budapest, verso la fine della seconda
guerra mondiale, nella seconda met del 1944, salv migliaia di
ebrei dalla deportazione e dalla morte. Fino al prossimo dicembre
previsto un fitto calendario di incontri e convegni, organizzati in
tutto il mondo dal Governo svedese (che per loccasione ha creato
in Rete il portale informativo www.raoulwallenberg2012.se). In Italia, lanniversario sar celebrato con un evento organizzato a Roma
dallAmbasciata di Svezia presso la Santa Sede, lUnione delle Comunit Ebraiche Italiane e la Comunit di SantEgidio (che ospiter lincontro) nel pomeriggio del 24 settembre, Coraggio di fronte
al male. In memoria di Raoul Wallenberg. Alla conferenza stampa
che si svolger nella mattina del 21 settembre, presso la chiesa di
Santa Brigida, cripta di Santa Caterina in Piazza Farnese a Roma
parteciper uno dei principali relatori, Frank Vajda (universit di
Melbourne) salvato da Wallenberg tra il 1944 e il 1945. La vita del
diplomatico svedese dimostra come il coraggio e la capacit di una
singola persona possano fare la differenza. Raoul Wallenberg fu infine catturato dalle forze sovietiche e portato nella famigerata prigione Lubyanka a Mosca; nessuno sa con certezza cosa accadde
dopo il suo arresto e il Governo svedese chiede tuttora una spiegazione.

Centro internazionale di studi rosminiani, stata presa in carico da


un gruppo di studiosi facenti capo
alluniversit di Genova.
Finalmente il progetto passato
alla fase operativa sottolinea ancora Malusa grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per ricerche sulla giovinezza
di Antonio Rosmini, cio sul periodo della formazione, durante il
quale iniziano ad apparire le lettere
del giovane Rosmini, in un crescendo di entusiasmo e di impegno culturale.
Il concretizzarsi di un prossimo
inizio della pubblicazione delle lettere di Antonio Rosmini, dal solo
punto di vista editoriale sottolinea Donato Mario Falmi delleditrice Citt Nuova da una parte fa
tremare i polsi e dallaltra mette le
ali ai piedi. Ma limpresa non pu
che entusiasmare e meritare la massima attenzione. La pluridecennale
esperienza e competenza sia scientifica che editoriale fa comunque ben
sperare in una riuscita del progetto
che va a completare la pubblicazione delledizione critica, a tutto vantaggio della conoscenza della persona e del pensiero di un grande come Rosmini.
Sul finire del XIX secolo era gi
stata pubblicata, quasi clandestinamente, presso leditore Giovanni
Pane, di Casale Monferrato, unedi-

Raoul Wallenberg

zione dellEpistolario completo di


Antonio Rosmini in tredici volumi
(1889-1894). Era stata preceduta da
unedizione parziale: Epistolario di
Antonio Rosmini, parte prima: Lettere
religiose-famigliari (Torino, Paravia
1857). La diffusione dei tredici volumi delledizione completa era stata resa nota al pubblico soltanto nel
1905, data del cinquantenario dalla
morte del Roveretano, per evitare
di far coincidere la pubblicazione
con un periodo di grave crisi nel
movimento rosminiano, dopo la
condanna di quaranta proposizioni
del pensatore con il decreto del
Santo Uffizio, il Post obitum (1887).
Ledizione casalese comunque
fu strumento importante per lo studio della vita e del pensiero del
fondatore dellIstituto della Carit
ricorda Malusa e gener infatti
altre edizioni parallele di settori
dellepistolario rosminiano (epistolario ascetico, epistolario filosofico).
Essa tuttavia apparve ben presto
inadeguata, per un apparato critico
inesistente e per lincompletezza di
essa.
Attualmente il pool di studiosi
impegnato nella pubblicazione delle lettere del periodo 1813-1819
(coordinato da Luciano Malusa e
da Stefania Zanardi, con la collaborazione, per i testi, di Paolo De Lucia, e di cui fanno parte i giovani
studiosi Natascia Poloni, e Samuele
Francesco Tadini) sta completando
le ricerche che hanno ricevuto il sostegno della fondazione trentina, e
ha predisposto 305 lettere da pubblicare con apparato filologico-testuale e di commento. Nella fase di
ricerca delle lettere hanno collaborato anche studiosi delle universit
di Trento e di Verona (Michele Nicoletti, Paolo Marangon e Ferdinando Marcolungo). Dopo la pubblicazione del primo volume, prevista quella delle lettere del periodo
tra il 1819 e il 1824, secondo volume
coordinato da Pier Paolo Ottonello:
sono gli anni in cui il giovane Rosmini viene ordinato sacerdote, si
laurea in Sacra Teologia e inizia
unintensa attivit di impegno culturale che lo porter successivamente alla costituzione di una enciclopedia cristiana.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 21 settembre 2012

A un anno dal discorso di Benedetto

XVI

pagina 5

al Bundestag

Leterno ritorno del diritto naturale


di MIGUEL DELGAD O GALIND O*
ellautorevole discorso
pronunziato da Benedetto XVI al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, il 22
settembre 2011 a Berlino, in occasione del suo terzo viaggio apostolico
in Germania, il Papa volle affrontare
la questione dei fondamenti del diritto negli Stati democratici, mettendo a confronto la ragione aperta al
linguaggio dellessere con la ragione
positivista, e incalzando, al contempo, un dibattito pubblico sullargomento.
Nel suo intervento, il Papa ebbe a
citare il celebre filosofo del diritto
Hans Kelsen (1881-1973). Nato a Praga, in seno a una famiglia ebrea,
Kelsen stato, senza dubbio, il giusfilosofo pi influente del ventesimo
secolo. Studi giurisprudenza nella
capitale dellimpero austro-ungarico,
e frequent le sedute del Circolo di
Vienna, il cui approccio neopositivista contribu a segnare il suo pensiero. Kelsen insegn prima presso
luniversit di Vienna e, successivamente, in quella di Colonia, fino
allavvento dei nazisti la banda
di briganti a cui si rifer il Papa,
prendendo spunto di una citazione
del De civitate Dei, di santAgostino
nel gennaio del 1933, circostanza
che lo port a trasferirsi a Ginevra,
dopo essere stato privato ingiustamente della sua cattedra universitaria. Allinizio della seconda guerra
mondiale, Kelsen emigr negli Stati
Uniti, dove insegn presso luniversit di Harvard e, finalmente, in
quella di California, a Berkeley.
Tra le numerose pubblicazioni di
Kelsen, spicca per la sua importanza
La dottrina pura del diritto (Reine
Rechtslehre), pubblicata per la prima
volta a Vienna nel 1934, nella quale
egli sintetizz il suo pensiero giuridico. , questa, unopera che ha
avuto un influsso significativo nella
cultura giuridica del secolo scorso,
specialmente in Europa. A proposito
della risonanza di questo volume, mi
si permetta un breve cenno autobiografico che ritengo rilevante: quando
intrapresi gli studi di giurisprudenza, La dottrina pura del diritto era il
testo fondamentale di riferimento
del corso di Diritto naturale ancora esistente, almeno formalmente,
nel piano di studi vigente di giurisprudenza e laula destinata alle
matricole era intitolata proprio a
Kelsen.
Lintento di questo giurista era
quello di restituire al diritto il suo
carattere di scienza, ristabilendo la
purezza del suo oggetto proprio. Per
raggiungere tale scopo, Kelsen sosteneva che il metodo giuridico deve liberare il diritto da qualsiasi legame
con letica, la sociologia e la psicologia. Egli riteneva che la giustizia
un ideale irrazionale, il cui contenuto non pu essere determinato dalla
conoscenza razionale. Loggetto di
studio del giurista soltanto il diritto positivo, il quale di per s non
giusto n ingiusto, ma semplicemente quello che stato prodotto secondo la procedura stabilita dalla
Costituzione e dalle leggi dello Stato. La dottrina pura del diritto, secondo Kelsen, si occupa soltanto del
diritto reale e possibile, senza alcun
tipo di ulteriore valutazione assiologica. Soltanto agendo secondo questo principio il giurista rimane tale, e
la sua attivit pu essere qualificata
veramente come scienza.
Stando alla concezione kelseniana,
il diritto appartiene allambito del
dover essere (Sollen), e non al piano
dellessere (Sein), cio della natura,
dalla quale invece, secondo la dottrina giusnaturalista anche nota come dottrina del diritto naturale il
diritto pu essere dedotto.
Questa dottrina ritiene che nella
natura esista un ordinamento universale, immutabile e vincolante per
tutti, preesistente al diritto positivo,
che luomo pu conoscere grazie alla
ragione, e cos distinguere tra ci
che giusto e ci che non lo . Il
diritto naturale non sarebbe una sorta di diritto confessionale della
Chiesa cattolica, ma alla portata di
tutti, al di l della propria fede religiosa, giacch i suoi principi sono
fondati appunto sulla ragione umana. Infatti, come affermava Benedetto XVI nel suo discorso al Bundestag, i teologi cristiani si sono appellati alla natura e alla ragione come
fonti originarie del diritto, rifiutando
il diritto religioso.
Negli anni Sessanta Kelsen pubblic, anche questa volta a Vienna,
la seconda edizione notevolmente
ampliata della sua opera La dottri-

na pura del diritto. Questultima


pubblicazione rivela unevoluzione
del suo pensiero giuridico su parecchi temi, evoluzione dovuta anche
allinflusso della filosofia del diritto
nordamericana.
Sebbene nei primi scritti di Kelsen il mondo del diritto risulti completamente scollato dal mondo dei
fatti, posteriormente egli ammette
che le norme giuridiche sono il risultato di un atto creatore della volont. Pertanto, la natura potrebbe contenere delle norme giuridiche soltanto se una volont le avesse inserite
previamente in essa. Ci presuppor-

rebbe un Dio creatore, la cui volont


si introduce nella natura.
A questo proposito, Kelsen asserisce che assolutamente vano discutere sulla verit di questa fede. Ma,
si interroga Benedetto XVI: Lo veramente? vorrei domandare. veramente privo di senso riflettere se la
ragione oggettiva che si manifesta
nella natura non presupponga una
Ragione creativa, un Creator Spiritus?.
Su tale assunto pare adeguato citare lopera del giurista tedesco
Heinrich Rommen (1897-1967) Leterno ritorno del diritto naturale (Die
ewige Wiederkehr des Naturrechts),

pubblicata a Leipzig nel 1936. Rommen nacque a Colonia e studi presso le universit di Mnster e di
Bonn. Perseguitato anchegli dal regime nazista a causa delle sue pubblicazioni e per il suo coinvolgimento in diversi gruppi cattolici tedeschi, nel 1938 Rommen si trasfer negli Stati Uniti, dove insegn alluniversit di Saint Joseph (Connecticut), alluniversit di Saint Thomas
(Minnesota) e, infine, alla Georgetown University (Washington, D. C.),
dal 1953 fino al 1967, anno della sua
morte.
Rommen riteneva che la sfera centrale del diritto risiede proprio

Il Papa parla al Bundestag (22 settembre 2011)

nellambito dellessere e che tra il livello


ontologico e quello
pratico esiste un nesso inscindibile. Di
conseguenza, la ragione pratica non sarebbe altro che lapplicazione, in termini
di dovere, del principio dellessere.
Ad esempio, ogni
uomo possiede il diritto alla vita per la
sua stessa dignit di
persona; da questo
principio segue necessariamente che la
vita umana indisponibile, va difesa
in ogni suo stadio e
qualsiasi
attentato
contro di essa va punito dallordinamento giuridico statale.
Luomo, dotato di libera volont, partecipa alla legge naturale tramite la sua ragione. E dunque,
lintera
creazione
non altro che una
partecipazione
alla

legge eterna.
La storia del XX secolo
ha palesato chiaramente cosa accade quando la politica e il diritto si allontanano
dalla legge di natura; il regime nazista e quello comunista ne sono esempi
eclatanti. Un anno fa, il Papa fece presente ai parlamentari tedeschi che, nelle
materie che riguardano la
dignit delluomo, in uno
Stato democratico di diritto, il principio della maggioranza pur essendo necessario nelladottare una
decisione non sufficiente: il politico deve interrogarsi sulla
giustizia di un dato provvedimento.
E in questo processo viene in aiuto
il diritto naturale.
Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani,
adottata dallAssemblea generale delle Nazione Unite nel 1948, recita:
Tutti gli esseri umani nascono liberi
ed uguali in dignit e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e
devono agire gli uni verso gli altri in
spirito di fratellanza. Sarebbe stato
possibile che i membri dellAssemblea generale dellOnu, anche a larga maggioranza, avessero redatto
questo articolo come anche gli altri ventinove di questa dichiarazione
di diritti in senso negativo? Assolutamente, no; sarebbe stato completamente assurdo e impensabile. Perch? Perch sarebbe totalmente irragionevole e contrario alla natura e
alla giustizia negare qualsiasi di questi diritti a ogni persona umana. Essi
sono preesistenti a qualsivoglia dichiarazione di diritti, in quanto fondati sulla dignit umana.
Quando il diritto si dissocia
dalletica, immediatamente prendono
il sopravvento ideologie totalitarie. A
prima vista, sembrerebbe che nel XXI
secolo le ideologie siano scomparse

Il filosofo Hans Kelsen

dal nostro pianeta; ma non e cos.


Al giorno doggi esiste unideologia
pi sottile e camuffata, portatrice di
pseudo diritti, che quella dellegoismo morale, la quale tende a promuovere una legislazione ad esempio in materie come la bioetica e la
famiglia che si adatti ai capricci
etici di ogni momento.
Allo stesso modo, quando leconomia viene scissa dalletica sociale, sono i pi potenti della finanza mondiale a prendere in mano il governo
(cfr. Benedetto XVI, Caritas in veritate, nn. 36 e 45). Ma questa strada
conduce al despotismo dei pi forti
nella societ in ogni tappa della storia.
Il discorso di Benedetto XVI al
Bundestag ha messo in evidenza che
il diritto naturale coadiuva il politico
nella sua ricerca di ci che giusto,
che appunto il compito essenziale
della politica. per questo che il diritto naturale ritorna, e ritorner
sempre. Dopo la sua fine che alcuni
avevano preconizzato, non ci resta
nullaltro che ritornare proprio al diritto naturale.
*Sottosegretario del Pontificio Consiglio
per i Laici

La singolare testimonianza di un giovane sacerdote e artista a confronto con le difficolt della lingua cinese

Un tenore verdiano in missione a Taipei


di SILVIA GUIDI
Emanuele Angiola, sacerdote dal 23 giugno
scorso, ha scoperto il suo amore per la musica e per il canto in maniera assolutamente
imprevista. Come, del resto anche la sua
vocazione. In famiglia non si ascoltava musica classica n tantomeno lopera lirica
racconta amavo soprattutto la musica leggera italiana. Il primo interesse per un genere diverso mi nato alle scuole medie, grazie al mio professore di musica. Durante le
sue lezioni, sempre molto appassionate, alternava lascolto delle canzoni alla musica
classica e alle arie dopera. Questo mondo
musicale fino ad allora per me sconosciuto
cominci cos a interessarmi, finch un giorno andai in edicola e acquistai una cassetta
con una selezione della Bohme di Puccini
cantata da Pavarotti. Mi ricordo che, appena
ebbi terminato di ascoltare lopera, ero talmente entusiasmato e commosso che subito
uscii a comprarne unaltra: fu la volta del
Trovatore di Verdi, in unedizione storica della Scala di Milano. Da allora non smisi pi
di ascoltare lopera. Avevo trovato il genere
di musica che parlava di pi al mio essere.
Nellopera i sentimenti delluomo, le sue
passioni, le sue contraddizioni, sono espresse, proprio grazie al
genio dei compositori, in una maniera
estremamente potente.
Come nata la passione specifica per il
canto?
Presto non mi
bast pi solamente
ascoltare le opere.
Mi misi a cantare
anchio, accompagnato dai dischi,
assieme a Pavarotti,
Don Emanuele Angiola
a Di Stefano, ai
grandi della lirica,
tenori, baritoni o bassi che fossero. Non sapevo se avessi una bella voce o meno, semplicemente mi piaceva cantare. Cantando
potevo vivere anchio le emozioni dei protagonisti dellopera.
I brani e i compositori che ama di pi?
I grandi compositori nei loro capolavori
sono riusciti a esprimere qualcosa di unico,
arrivando a toccare delle corde del cuore
delluomo in una maniera irripetibile. Arie
come Dove sono i bei momenti di Mozart,
Una furtiva lacrima di Donizetti o Un bel d
vedremo di Puccini possono parlare a qualsiasi persona. Se dovessi indicare un mio
compositore preferito, direi sicuramente Verdi. In lui, uomo del popolo e genio della

drammaturgia, possiamo trovare un realismo


equilibrato e nello stesso tempo fortemente
espressivo. Non mai stato schiavo della
forma, di stereotipi, ma ha sempre cercato,
nella sua lunghissima carriera, di esprimere
in maniera nuova ci che i suoi personaggi
gli suscitavano dentro. Ho ascoltato e riascoltato pi volte tutte le sue opere. Penso
che il cuore di tutta la sua produzione, e in
particolare dei suoi capolavori, sia la ricerca
di che cosa sia nascosto dentro il cuore
delluomo. Verdi, come ad esempio anche
Shakespeare, che lui leggeva incessantemente, stato un cantore delluomo, della
sua grandezza e della sua miseria. Nelle loro opere questi geni hanno voluto
stare di fronte a quellabisso che il
cuore umano, fatto di nobilt eroiche e
di abbassamenti meschini. In questo
senso, il personaggio simbolo verdiano
Rigoletto. Un buffone di corte, gobbo, iroso e pungente, che si scopre padre amorevole, e arriva a sostituire il
ghigno del sarcasmo con il pianto di
dolore e di piet per la figlia rapita.

sica. Dopo un anno di conservatorio, grazie


a unaudizione fatta a Torino con il maestro
Bruno Casoni, lattuale direttore del coro del
Teatro alla Scala di Milano, mi chiamarono
proprio dalla Scala per cantare, come corista
aggiunto, in unopera di Verdi in cartellone
nella stagione che si stava svolgendo. A me,
appena ventenne, mi sembrava quasi di sognare a occhi aperti.
Nel libro Innanzitutto uomini (Cinisello Balsamo, San Paolo, 2007) Marina Corradi racconta le storie di quindici giovani preti che, co-

accogliente. Sono dei grandi lavoratori.


Laspetto pi difficile che ho incontrato qui
fino a ora la superstizione che domina letteralmente la vita della maggior parte delle
persone. La conseguenza di non conoscere
un Dio unico, il Dio di Ges Cristo, quella di non arrivare a sapere di avere un Padre
che ci ama, ci conosce e ci guida. Senza un
Padre, la vita rimane in bala di uninfinit
di divinit minori, di spiriti, di fantasmi, che
cerchi di placare con dei riti. Ma questa
proprio la definizione di superstizione: invece di avere un rapporto personale con Dio,

Quali sono stati i suoi maestri?


Il mio primo maestro fu un baritono
che abitava vicino alla mia citt. Facevo la prima liceale, e, un giorno, passeggiando con i miei genitori per i
portici di Cuneo, in un negozio di musica
vidi appeso un piccolo manifesto con la sua
foto, il suo nome e con su scritto: Baritono, impartisco lezioni di canto lirico. Prendemmo il numero di telefono e la sera lo
chiamammo. Il giorno dopo ero gi a casa
sua per fargli sentire la mia voce. Mi disse
che ero molto giovane per iniziare a studiare
lopera, ma mi avrebbe insegnato a cantare.
Non solo, con lui avrei dovuto anche studiare solfeggio, teoria musicale, storia della musica e un po di pianoforte. Invece di spaventarmi della mole di lavoro, mi appassionai ancora di pi. Nel frattempo cominciai a
cantare in alcuni cori, da quello del mio liceo alla Corale cittadina, dove scoprii repertori sempre pi vasti e interessanti. Un giorno, una mia compagna di scuola mi present a suo padre che era un pianista e teneva
moltissimi concerti nel cuneese con una
compagnia musicale composta da alcuni
cantanti e strumentisti. Iniziai cos a tenere
concerti da solista, cantando come baritono,
perch allora non avevo ancora scoperto di
essere un tenore. Lo scoprii presto, quando,
dopo il primo anno di universit, mi iscrissi
al conservatorio. Allesame di ammissione,
mentre stavo facendo dei vocalizzi, il presidente della commissione mi disse a bruciapelo: Se diventi un bravo tenore, lascia stare luniversit. Fu proprio ci che feci un
anno dopo. Lasciai lo studio della filosofia
intrapreso alla Cattolica due anni prima per
dedicarmi interamente alla studio della mu-

Il teatro nazionale di Taipei

me lei, fanno parte della Fraternit sacerdotale


san Carlo Borromeo.
Che cosa vuol dire questo, perch non rimanga solo uno slogan accattivante? Lo dico partendo dalla mia esperienza attuale:
adesso sono in missione a Taipei, la capitale
di Taiwan, in mezzo a un popolo che di Ges spesso non conosce neanche il nome.
Che cosa sono venuto a portare a queste
persone? Una nuova religione, magari per
loro esotica? Una nuova filosofia o una nuova morale? No, io sono venuto qui per testimoniare a tutti loro il cambiamento che ha
operato nella mia vita lincontro con Cristo.
Il rapporto con Cristo mi ha reso pi vero,
pi me stesso. Desidero che le persone che
incontro possano fare la stessa scoperta nelle
loro vite; don Giussani amava ripetere una
frase del retore romano Mario Vittorino,
quando ho incontrato Cristo mi sono scoperto uomo.
Cosa ama di pi di Taipei? E qual l'aspetto
pi faticoso della vita a Taiwan per un occidentale?
A Taipei si vive bene. Taiwan un Paese
che sta conoscendo ultimamente uno sviluppo economico e sociale notevole. Tutto qui
in costruzione e in continuo cambiamento:
accanto alle vecchie casette con grovigli di
fili e di tubi a vista, ci sono palazzoni e
grattacieli allavanguardia. La gente a Taiwan molto socievole, amichevole, onesta e

si ritiene sufficiente compiere dei gesti esteriori.


Immagino che il suo orecchio musicale l'abbia
molto aiutata nell'apprendimento della lingua
cinese; come stato il primo impatto con un
mondo cos diverso?
Nellisola di Taiwan si parla cinese mandarino, come in quasi tutta la Cina continentale, per con una piccola differenza: i
caratteri cinesi usati qui, come anche a
Hong Kong e a Macao, sono quelli tradizionali, cio molto pi complessi da scrivere rispetto a quelli semplificati da Mao nella
Cina Popolare. La difficolt di imparare la
lingua cinese quindi molta, pur non essendo una lingua grammaticalmente complicata
o astrusa. I cinesi amano la semplicit e la
sintesi. Un aspetto non facile, per, la
quantit di caratteri utilizzati nella loro lingua: alcune decine di migliaia. Unaltra peculiarit la presenza dei toni, cinque nel
mandarino, che non indicano tanto laltezza
della nota da emettere quanto piuttosto linflessione che segue la voce nel pronunciare
ogni sillaba: se il suono rimane allo stesso livello si ha il primo tono, se sale si ha il secondo, e cos via. Il cinese quindi una lingua che per scrivere devi praticamente disegnare, e per parlare devi cantare, veramente una lingua per artisti! Non essendo un
pittore ma un cantante faccio molta fatica
nello scrivere, mentre posso divertirmi un
po di pi quando parlo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 21 settembre 2012

A Firenze la settima assemblea delle Comunit protestanti in Europa

Conclusa la visita del Patriarca di Mosca in Giappone dedicata alla figura di san Nicola

Liberi
per il futuro

Lamore
che supera ogni barriera

di RICCARD O BURIGANA
Quali sono i temi che riguardano
direttamente le comunit protestanti
in Europa allinizio del III millennio?. A questa domanda si propone di dare una risposta la VII assemblea generale della Comunit delle
Chiese protestanti in Europa (Ccpe)
che si svolger a Firenze dal 20 al
26 settembre prossimo per riflettere
sul tema Liberi per il futuro: Le
Chiese protestanti in Europa sotto
la guida del pastore Thomas Wipf,
presidente del Ccpe. Fin dalla formulazione del titolo si voluto indicare la volont di pensare al futuro alla luce del passato, infatti, come stato scritto in sede di presentazione dellassemblea, limminente
celebrazione del 500 anniversario
dellinizio della Riforma non pu
essere semplicemente unoccasione
per approfondire la conoscenza del
contesto storico-teologico nel quale
venne maturando la proposta di riforma della Chiesa, ma deve essere
un momento nel quale le comunit
protestanti si interrogano su come
portare nel presente e nel futuro
lentusiasmo che ha caratterizzato la
riforma religiosa del XVI secolo. In
questa riflessione per le comunit
protestanti in Europa, un ruolo fondamentale deve essere riservato alla
dimensione ecumenica della testimonianza cristiana, dal momento
che la Ccpe ha compiuto, in questi
anni, un cammino di sempre pi
profonda comunione al suo interno
e con gli altri cristiani in Europa,
nella scoperta di quanto rende gi
uniti i cristiani senza omettere le
questioni teologiche ancora aperte.
Per la Ccpe, il cammino verso
lunit della Chiesa assume anche
un valore paradigmatico per la societ europea, che chiamata a confrontarsi essa stessa con un percorso
di unit a livello istituzionale che
interagisce con un continente sempre pi multireligioso e multiculturale, fortemente secolarizzato. Lassemblea di Firenze costituisce cos
un passaggio privilegiato in questa
riflessione per una testimonianza
ecumenica sempre pi viva e coinvolgente in Europa con la quale
promuovere il superamento di divisioni e di pregiudizi che hanno condizionato la storia del vecchio continente. In questa prospettiva si colloca anche la particolare attenzione
della Ccpe per la riconciliazione
delle memorie che considerato un
elemento fondamentale nella costruzione dellunit; la stessa scelta di
tenere lassemblea a Firenze va in
questa direzione poich, come ha
scritto il pastore Holger Milkau, decano della comunit evangelica luterana in Italia, essa rappresenta un
segno particolarmente importante
per la minoranza protestante in Italia che rilegge la propria storia, si
confronta con la Chiesa cattolica di
maggioranza, sostiene limportanza
di una legge sulla libert religiosa.
Il programma dellassemblea prevede la presentazione di quattro testi dottrinali, una serie di comunicazioni su temi pi circoscritti, la firma di due documenti ecumenici,
delle votazioni su alcune risoluzioni,
un forum sul ruolo delle Chiese per
la costruzione del futuro dellEuropa, oltre a momenti di preghiera e
incontri con la realt protestante locale.
I quattro testi sui quali i partecipanti saranno chiamati a confrontarsi, affrontano il rapporto tra scrittura, confessione di fede e Chiesa, il
rapporto tra ministero, ordinazione
e governo episcopale, la natura della
giustizia e infine la preparazione al
ministero. Si tratta, in sostanza, di
testi che sono il risultato di un lun-

go lavoro redazionale nel quale sono confluite istanze e proposte che


rappresentano le diverse sensibilit
presenti nelle comunit protestanti
in Europa. La discussione in assemblea non vuole condurre allapprovazione vincolante di questi testi,
ma sottoporre delle indicazioni per
proseguire una riflessione su dei temi che sono stati scelti in quanto
centrali per la vita dellorganismo
religioso e per suo coinvolgimento
nel movimento ecumenico.
Le risoluzioni, che dovranno essere sottoposte a una votazione in assemblea, riguardano invece altri temi, tra i quali la posizione della
Ccpe in unEuropa multireligiosa
che sottopone questioni nuove di
convivenza e di relazioni con le istituzioni europee e nazionali. Sempre
tra le risoluzioni prevista anche
una discussione sulle diverse proposte per la celebrazione del 500 anniversario della Riforma che tutti
concordano dovr avere un carattere
ecumenico, favorendo la riconciliazione attraverso la purificazione della memoria. La celebrazione di questo anniversario considerata, da
molti nella Ccpe, come una straordinaria occasione per rilanciare il
dialogo ecumenico, non solo con la
Chiesa cattolica cos da rendere
sempre pi efficace la presenza dei
cristiani in Europa, tanto pi necessaria in un momento di crisi economica e morale. Riguardo al dialogo
ecumenico la risoluzione saluta con
gioia listituzione di un dialogo regolare con la Chiesa cattolica e la
prosecuzione con la Comunione anglicana, sostiene limportanza di approfondire il dialogo con la Federazione battista europea, chiede di
trovare il modo per proseguire il
dialogo con le comunit ortodosse
in Europa e auspica la ricerca di
forme di conversazione di cooperazione con le comunit cristiane formate dagli immigrati in Europa.
I documenti ecumenici, che saranno presentati e sottoscritti, sono
due: il primo un memorandum tra
la Ccpe e la comunit anglicana in
Gran Bretagna e in Irlanda, con il
quale indicare i passi compiuti finora e le questioni da affrontare in futuro in modo da uscire da una situazione di stallo che sembrava
compromettere il dialogo ecumenico

tra queste due comunit cristiane. Il


secondo documento un accordo
tra la Ccpe e la comunit luterana
dellEcuador per rafforzare i legami
con le cosiddette Chiese dellemigrazione, presenti in Sud America,
con le quali si sviluppato un dialogo ecumenico anche grazie al modello di comunione proposto dalle
comunit protestanti in Europa. Di
particolare rilievo da un punto di
vista ecumenico sono anche le presenze annunciate tra gli ospiti, infatti prenderanno la parola Olav Fyske
Tveit, segretario generale del World
Council of Churches (Wcc), Guy
Liagre, segretario della Conferenza
delle Chiese europee, e Tony Peck,
segretario generale della Conferenza
battista in Europa, con la quale si
sviluppato un intenso dialogo ecumenico, che ha influenzato la vita
quotidiana delle comunit localit.
Monsignor Matthias Trk del Pontificio Consiglio per la Promozione
dellUnit dei Cristiani porter il saluto della Chiesa cattolica con la
quale la Ccpe ha annunciato, poche
settimane fa, linizio di un dialogo
teologico sulla Chiesa.
Tra i numerosi ospiti un posto di
particolare riguardo stato riservato
a Rosangela Jarjour, segretaria generale della Fellowship of Middle East
Evangelical Churches, con la quale
la Ccpe ha rapporti di collaborazione e comunione. Il pastore Wipf ha
commentato la presenza di Jarjour,
come un segno tangibile dellimpegno della comunit delle Chiese
protestanti in Europa per la costruzione della pace in Medio Oriente
grazie allazione dei protestanti.
Lassemblea di Firenze pensata
per lEuropa non solo per riaffermare limpegno della Ccpe per la costruzione dellunit dei cristiani e
della societ in Europa, ma anche
per trovare nuove strade per rendere
sempre pi efficace la testimonianza
cristiana in una prospettiva ecumenica. A oltre trentanni dalla sua
fondazione la Ccpe vuole cos continuare a giocare un ruolo attivo in
Europa senza per tralasciare la dimensione universale della missione
dei cristiani, come dimostrano limpegno per la pace in Medio Oriente
e il sostegno alle comunit di tradizione protestante in America Latina.

TOKYO, 20. San Nicola del Giappone ci aiuta a capire, in quale modo e in quali circostanze, persone
che appartengono a una cultura diversa, a una nazione diversa, con
usanze differenti dalle nostre, accolgono la fede professata dal popolo
ortodosso. Ci si verifica quando
colui che reca lannuncio si identifica con le persone a cui rivolge la
sua parola, parla con loro nella stessa lingua, condivide la loro cultura
come fosse la sua e questa la
condizione pi importante il predicatore ama le persone a cui si rivolge. La figura di Nicola del
Giappone, al secolo Ivan Kasatkin,
monaco e teologo russo, venerato
come santo e uguale agli apostoli
dalla Chiesa ortodossa, stata inevitabilmente al centro della visita che
il Patriarca di Mosca, Cirillo, ha effettuato dal 14 al 18 settembre nel
Paese del sol levante. Cerano da celebrare, accorpati per loccasione,
ben tre anniversari: i centocinquantanni dellarrivo di san Nicola
in Giappone (nel 1861), i cento anni
della sua morte (1912) e i quaranta
della sua canonizzazione (1970). Il
fondatore della Chiesa ortodossa
giapponese duecentocinquanta i
luoghi di culto edificati durante la
sua permanenza nelle isole, frequentati da un totale di trentatremila fedeli amava il popolo giapponese, ha detto Cirillo nella chiesa
della Resurrezione di Cristo ad Hakodate (la citt nella quale Kasatkin
cominci la sua missione), al punto che, anche durante la difficile
prova della guerra russo-giapponese
(1904-1905), rimasto qui con il popolo nipponico, e i giapponesi non
lo hanno percepito come il rappresentante di una nazione ostile, perch era il loro pastore, viveva con
loro, condivideva le loro prove. San
Nicola, continuando ad amare il suo
Paese, ha amato anche il Giappone.
Da Hakodate, nellisola di Hokkaido, il Patriarca di Mosca ha cominciato un viaggio che lo ha condotto a Sendai, colpita nel marzo
2011 da un devastante terremoto e
dal successivo tsunami, e poi a Tokyo. Accompagnato, fra gli altri, dal
metropolita Hilarion, presidente del
Dipartimento per le relazioni esterne, Cirillo stato accolto dal metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone, Daniel, dallarcivescovo di
Sendai, Serafim, e da altri rappresentanti della Chiesa ortodossa autonoma giapponese. Nella chiesa
della Resurrezione di Cristo ad Hakodate ha ricordato il Patriarca
sono stati ordinati i primi sacerdoti
giapponesi, sono stati cantati i primi
inni ortodossi e le preghiere in giapponese; qui, per la prima volta,
giapponesi e russi si sono resi conto
che lortodossia una fede che non
appartiene a un solo popolo o a un
numero circoscritto di popoli, ma
presente in tutto il mondo.
Lesempio di san Nikola ci aiuta a
capire come la fede cristiana innalza
luomo al di sopra dei conflitti, delle prove, delle guerre, quanto sia
importante promuovere la riconciliazione fra le nostre due nazioni vicine.

La missione della Chiesa ortodossa si legge sul sito in rete del Dipartimento per le relazioni esterne
del Patriarcato di Mosca cominci
ad Hakodate nel 1859, presso il consolato russo, dove due anni dopo
giunse il venticinquenne Ivan Kasatkin. La chiesa della Resurrezione
di Cristo ad Hakodate la prima
chiesa ortodossa in Giappone ed
qui che fra il 1861 e il 1869 san Nicola esercit la prima parte del suo
ministero. Quando nella chiesa venne istituita la scuola di catechismo,
fu aperta anche una tipografia. Kasatkin riusc a coinvolgere i fedeli
nellopera di abbellimento del tempio e sotto la sua guida furono realizzate le campane della chiesa. Nel
1871, con listituzione della Missione
ecclesiastica russa in Giappone, la
chiesa di Hakodate divenne un
punto di riferimento della missione.
Nel 1872 le campane suonarono per
la prima volta durante tutta la settimana di Pasqua e questo, in breve
tempo, divenne lo spunto che port
alla persecuzione dei cristiani: i catechisti e i tipografi furono arrestati,
la scuola venne chiusa, gli ortodossi
giapponesi furono espulsi dalla citt. Ma nel 1873 i divieti statali furono aboliti e il tempio divenne il
centro della predicazione ortodossa
in Giappone.
A Sendai, nellisola di Honshu, si
parlato soprattutto del sisma
dell11 marzo 2011, che ha provocato
migliaia di morti, feriti e dispersi.
Nella chiesa dellAnnunciazione,
larcivescovo Serafim ha ricordato
lenorme perdita di vite umane e gli
ingenti danni, sottolineando tuttavia
il grande sostegno giunto dalla
Chiesa ortodossa russa, che si mobilitata per raccogliere le donazioni
dei fedeli. Questo disastro ha
detto ci ha insegnato molto,
spiegando che lo sforzo di aiutare i
bisognosi ha rafforzato i rapporti e i
legami spirituali fra i credenti russi
e giapponesi: Cos ci unisce lamore di Cristo. Per Cirillo, i cittadini
di Sendai hanno dato un meraviglioso esempio di come possibile
affrontare e superare un grande pe-

ricolo. In momenti simili importante pensare non solo a se stessi


ma anche agli altri: lunico modo
per salvarsi.
La storia della fede ortodossa a
Sendai associata al nome di Paolo
Sawabe, discepolo e compagno di
san Nicola, il primo giapponese a
essere ordinato sacerdote ortodosso.
In questa citt i primi cristiani giapponesi sono stati perseguitati e hanno rivelato, ha affermato il Patriarca
di Mosca, la loro fermezza nella
fede, lintransigenza e il desiderio di
seguire la via della salvezza che
stata aperta per loro dal Signore attraverso san Nicola del Giappone.
Nella diocesi di Sendai oggi ci sono
trentadue parrocchie, le quali costituiscono quasi il 50 per cento delle
parrocchie della Chiesa ortodossa
autonoma giapponese.
Anche a Tokyo, nella cattedrale
della Resurrezione (conosciuta come
Nikolai-do), Cirillo ha parlato di
san Nicola, ponte spirituale fra
Russia e Giappone, auspicando che
fra le due nazioni altri ponti, altri
legami possano collegare oggi i due
popoli, nella concordia e nellunit
di pensiero. E nel suo sermone ha
fatto riferimento alla saggezza dei
samurai, i quali dicevano che il
loro cammino un cammino di
morte, che bisogna vivere come se il
proprio corpo fosse morto. Egli allora si libera, diventa forte, indipendente dalla morte, e la paura scompare. Come san Paolo ha aggiunto il primate ortodosso che
nella Seconda lettera ai Corinzi invita
a portare sempre e dovunque nel
nostro corpo la morte di Ges, perch anche la vita di Ges si manifesti nel nostro corpo (4, 10). E come san Nicola del Giappone: Il segreto del suo straordinario successo
missionario ha concluso il Patriarca di Mosca sono stati proprio il
comandamento dellamore e una fede forte in Dio.
Cirillo, che si recato anche nel
cimitero Yanaka di Tokyo per pregare sulla tomba di san Nicola, ha
concluso la sua visita incontrando
limperatore del Giappone, Akihito.

In Giordania la plenaria della Conferenza dei vescovi latini nelle Regioni arabe

Fedelt alla Chiesa e nuova evangelizzazione


AMMAN, 20. Oggi, nellambito
dellAnno della fede, che sottolinea
il cinquantesimo anniversario del
Vaticano II, noi abbiamo bisogno di
una fede solida, caratteristica dei
martiri. quanto ha sottolineato
monsignor Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme e presidente
della Conferenza dei vescovi latini
nelle
Regioni
Arabe
(Celra)
nellaprire lassemblea plenaria riunita ad Amman, in Giordania, che si
tenuta fino a gioved 20 settembre.
Allordine del giorno una riflessione
dellInstrumentum Laboris sulla Nuova evangelizzazione e lEsortazione
apostolica Ecclesia in Medio Oriente.
Secondo il Patriarca latino di Gerusalemme, la vera sfida lanciata
dai due sinodi (quello dedicato alle
Chiese in Medio Oriente e alla
Nuova evangelizzazione, ndr) alle
Chiese orientali, alle Chiese apostoliche del Medio Oriente, quella
della fedelt a Cristo e alla Chiesa
che egli ha fondato, quella della loro comunione e della loro testimonianza.

Certo lannuncio del Vangelo si


presenta pi complesso. Le profonde e rapide trasformazioni sociali
hanno indebolito lo spirito critico,
affievolendo i principi etici e morali
e il senso del sacro. La nostra missione ha sottolineato monsignor
Twal chiamata a misurarsi coi
cambiamenti dovuti al progresso
che si traducono in una cresciuta
diffidenza nei confronti di ci che ci
stato trasmesso, o addirittura in
una indifferenza totale a ci che la
Chiesa propone. Questa missione
della Chiesa compito di ogni battezzato.
Per essere testimoni credibili e
coerenti della nuova evangelizzazione, il Patriarca latino di Gerusalemme ha indicato quattro prospettive
di azione cristiana personale e comunitaria. Innazitutto riscoprire la
fede della prima comunit cristiana: ripartire da Gerusalemme; tornare alla Parola di Dio incarnata e
alle sorgenti apostoliche. Quindi
chiarire la nostra percezione dei
cambiamenti nella societ che solle-

citano il nostro modo di credere.


Ed ancora analizzare gli strumenti
che abbiamo a disposizione per la
trasmissione della fede; questi non
poggiano che sulla forma e il contenuto: quel che conta saperli utilizzare. Quarta prospettiva conoscere bene il nuovo contesto (la Primavera araba) nel quale siamo invitati
ad annunciare la nostra fede; lInstrumentum Laboris ha ricordato il
presidente della Conferenza dei vescovi latini nei Paesi Arabi ci presenta sette nuovi scenari che noi
dobbiamo prendere in considerazione ed aver presente per poterci
muovere: la carenza dei sacerdoti, il
fallimento dei regimi comunisti, il
risveglio del fanatismo, la politica,
leconomia, i mass media, la nostra
minoranza.
In questo orizzonte, ha concluso
il Patriarca Fouad Twal, non sufficiente fare soltanto qualche ritocco alla nostra attivit pastorale;
sappiamo bene come in ogni diocesi
ci siano sfide specifiche: ripiegamenti delle comunit, contaminazio-

ne secolare dei laici, scristianizzazione delle lites, tentazione dellemigrazione, senza contare i problemi
dovuti alla presenza minoritaria dei
cristiani e del rapporto con lIslam,
il conflitto israelo-palestinese. Occorre per affrontare, con lintelligenza della fede, la nuova evangelizzazione, tener sempre presente i rapporti che esistono tra il Vangelo e la
via delluomo. In questo quadro,
lapprofondimento della dottrina sociale della Chiesa gioca un ruolo
irrinunciabile nel cammino della
nuova evangelizzazione, come anche
unattenta predicazione, la piet popolare (in particolare il culto mariano), leducazione cattolica, il rilancio dellinsegnamento della religione
nelle scuole. Si tratta insomma, come sovente ribadisce Benedetto XVI,
di riaffermare la complementariet
tra la fede e la ragione.
Nella prima giornata della plenaria, dopo il saluto di benvenuto del
Patriarca Fouad Twal, seguito dalle
parole del nunzio apostolico in Siria, larcivescovo Mario Zenari, si

svolta una tavola rotonda, dedicata


allo scambio di informazioni sulla
situazione dei Paesi arabi che compongono la Celra e le loro diocesi.
Particolare attenzione stata dedicata allInstrumentum laboris sulla
Nuova evangelizzazione, seguito da
risposte circa i problemi giuridici
posti dalla Congregazione per la
dottrina della fede. I presuli si sono
soffermati anche su ci che necessario custodire della visita di Benedetto XVI in Libano. Un viaggio
sotto il segno della fraternit e del
dialogo, in una terra dove convivono pacificamente tre religioni monoteiste che hanno fatto del dialogo
uno stile di vita. Un esemplare modello, questo, di convivenza per il
Medio Oriente e il mondo.
Sempre mercoled si svolta una
visita allUniversit americana di
Madaba , seguita da un pellegrinaggio al monte Nebo col tema: Uno
sguardo di fede e di speranza per il
futuro. Infine, una preghiera di
suffragio per tutte le vittime delle
sofferenze nei Paesi arabi.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 21 settembre 2012

pagina 7

Temi di grande attualit e urgenze pastorali nellagenda dei vescovi in visita ad limina

A colloquio con il cardinale Ricard

La Chiesa in Francia
chiamata a una nuova missione

Laicit
bene comune

PARIGI, 20. La preoccupante accelerazione della secolarizzazione


della societ, il calo numerico dei
sacerdoti e dei fedeli praticanti, il
rapporto con le altre fedi, la progressiva desertificazione di molti
dipartimenti a vocazione rurale, con
la conseguente fuga dei giovani
dalla campagna verso le citt, gli effetti sociali della crisi economica, la
questione del fine vita e quella, attualissima, del riconoscimento del
matrimonio fra persone dello stesso
sesso (con annessa possibilit di
adozione), che metterebbe in seria
discussione il futuro della famiglia e,
pi in generale, aprirebbe una profonda crisi di valori: a elencare i
principali temi che, da oggi, i presuli francesi affronteranno nel corso
della loro visita ad limina apostolorum stato personalmente il cardinale Andr Vingt-Trois, arcivescovo
di Parigi e presidente della Conferenza episcopale, il quale giorni fa,
in unattesa conferenza stampa, ha
spiegato cosa i vescovi francesi diranno al Papa e ai responsabili dei
vari dicasteri vaticani. Un incontro
che nellagenda di avenue de Breteuil mancava da ben otto anni e
che, anche per il sopraggiunto rinnovamento delle cariche episcopali,
risulter inedito per quarantacinque
dei centosette vescovi partecipanti,
come ha precisato monsignor Bernard Podvin, portavoce della Conferenza episcopale.
La visita avverr in tre fasi: da oggi al 29 settembre sar il turno delle
province ecclesiastiche di Rouen,
Rennes, Poitiers, Tours e Bordeaux,
il cui arcivescovo, cardinale JeanPierre Ricard, guider la delegazione; dal 12 al 22 novembre toccher
alle province di Lille, Reims, Parigi,
Besanon, Dijon, alle diocesi concordatarie di Strasbourg e Metz,
allordinariato militare, alleparchia
di Sainte-Croix-de-Paris degli Armeni, allesarcato apostolico per i fedeli
ucraini di rito bizantino residenti in

I Superiori e gli Officiali del Pontificio


Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione esprimono vivo cordoglio per la scomparsa del

Prof. Mons.

SERGIO LANZA
Docente Ordinario di Teologia Pastorale presso la Facolt di S. Teologia
della Pontificia Universit Lateranense
e Consultore del Dicastero. Chiedono
al Signore che lo accolga nella festosa
liturgia celeste.

Il Rettore Magnifico e lintera comunit accademica partecipano con grande


affetto al dolore per la prematura
scomparsa del

di NICOLA GORI
La nuova evangelizzazione non
unoperazione commerciale che mira a recuperare la clientela perduta,
ma un fuoco che brucia nel cuore
dei credenti e li spinge ad approfondire la loro fede. ci di cui ha
bisogno la Francia in un momento
nel quale la Chiesa deve affrontare
numerose sfide, a cominciare dalle
discussioni sulla laicit e sul progetto di legge del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ne parla, in
questa intervista al nostro giornale,
il cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux, in occasione
della visita ad limina dellepiscopato francese.
Come interpreta i colloqui in corso tra
Governo e rappresentanti delle comunit musulmane sul tema della laicit
dello Stato?

Francia e alla neonata eparchia di


Notre-Dame du Liban de Paris dei
Maroniti; dal 23 novembre al 3 dicembre, infine, saranno a Roma i
rappresentanti delle province ecclesiastiche di Clermont, Lyon, Marseille, Montpellier e Toulouse. Questa mattina, nel palazzo apostolico
di Castel Gandolfo, Benedetto XVI
ha incontrato i presuli della provincia di Rouen, guidati dallarcivescovo Jean-Charles Descubes, dando il
via al ciclo di udienze. In vista della
visita, ogni vescovo ha ricevuto un
questionario nel quale ha dettagliatamente descritto la situazione esistente nel suo territorio diocesano.
Il rapporto che consegneremo in
Vaticano ha detto monsignor Descubes al quotidiano La Croix
di circa novanta pagine. Per redigere
il testo, abbiamo coinvolto i direttori
di tutti i servizi diocesani. Si tratta
di un inventario preziosissimo che
consente di passare in rivista tutta
lorganizzazione della diocesi. Anche se, tiene a sottolineare Descubes, la visita ad limina e resta, innanzitutto, un pellegrinaggio sulla
tomba degli apostoli Pietro e Paolo.
Non andiamo a rapporto, precisa
monsignor Podvin: dal Papa si attendono soprattutto consigli, indicazioni a conforto del ministero sacerdotale, stimoli, completa il vescovo di Nevers, Thierry Brac de la
Perrire.
Negli ultimi otto anni, in Francia,
mutato il panorama sociale, si
modificata la geografia parrocchiale,
cambiata e sta cambiando, di conseguenza, la proposta pastorale:
Lelemento pi evidente laccele-

Prof. Mons.

Il presidente, Card. Angelo Scola e i


membri del Comitato permanente
dellIstituto Giuseppe Toniolo di Studi
Superiori con commossa gratitudine si
uniscono al cordoglio della comunit
universitaria per la morte di

MONS. SERGIO LANZA


Assistente Ecclesiastico Generale
dellUniversit Cattolica del Sacro
Cuore. Ricordando la sua figura di testimone autentico, di sacerdote, di educatore, di teologo particolarmente attento alle domande delluomo di oggi.

Lintera famiglia dellUniversit Cattolica del Sacro Cuore, profondamente


commossa, accompagna nella preghiera
il sereno ritorno alla Casa del Padre
del proprio Assistente Ecclesiastico Generale

M.to Rev.do Mons. Prof.

SERGIO LANZA
Prelato donore di Sua Santit, ricordando con grande affetto e gratitudine
il prezioso servizio svolto nellAteneo
dei cattolici italiani con sapienza, amore alla verit e alla Chiesa, passione
educativa.
Milano, 20 settembre 2012

quecentonovantacinque unit nel giro di un solo anno.


Con pochi preti a disposizione diventa difficile la trasmissione della
fede, soprattutto ai bambini e ai giovani, anche a causa del cambiamento della mentalit e dello stile di vita. Ma la Chiesa ha ancora delle
buone carte da giocare: il vescovo di
Metz, Pierre Raffin, ricorder al Papa il numero non trascurabile di
giovani sacerdoti, ben formati alle
discipline ecclesiastiche, presenti
nella sua diocesi, il vescovo di Tulle,
Bernard Charrier, il nuovo vigore
portato dalle iniziative che mettono
la diaconia al centro della vita ordinaria della Chiesa, il vescovo di Le
Mans, Yves Le Saux, limportanza
della domanda di formazione catechetica degli adulti, soprattutto da
parte di coloro che scoprono per la
prima volta la fede cristiana.
In Francia ha detto il cardinale Vingt-Trois l8 settembre scorso in
una conferenza tenuta al santuario
Notre-Dame du Laus siamo passati nel giro di qualche decennio da
un cristianesimo sociologico, che segue le mode e gli impulsi, a un cristianesimo per scelta, ovvero un
cristianesimo nel quale la libert
personale, limplicazione personale
molto pi forte e notevole di quanto
non sia in un cristianesimo sociologico. Di conseguenza, responsabilit della Chiesa tutta intera portare, daccapo, una testimonianza di
fede, non solamente nelle sue componenti istituzionali ma anche e soprattutto in ciascuno dei suoi membri. (giovanni zavatta)

Qual la posizione dei vescovi riguardo alle leggi approvate dal Parlamento che vietano di indossare nei luoghi
pubblici simboli religiosi visibili?
La laicit implica una neutralit
religiosa dei funzionari, degli insegnanti. Non si applica agli utenti
dei servizi, agli alunni o alle famiglie. I poteri pubblici devono rispettare la libert di coscienza, a
meno che non vi sia un turbamento
dellordine pubblico. Riteniamo eccessivo proibire ogni segno ostentatorio nellambito scolastico, soprattutto se lordine pubblico non
viene turbato. Daltra parte, la necessit per ogni persona di essere
identificata pu giustificare la proibizione del velo integrale. Non si
tratta di discriminazione religiosa,

Larcivescovo di Westminster sulla crisi

SERGIO LANZA
amatissimo e illustre docente della
Pontificia Universit Lateranense.

razione della secolarizzazione del


nostro Paese. Oggi ci rivolgiamo
non pi solo a vecchi cattolici assopiti ma a persone che ignorano tutto
della fede, ha osservato il cardinale
Vingt-Trois, citando ad esempio
limpegno culturale del Collge des
Bernardins a Parigi, luogo dove la
fede cristiana si propone e lavora,
assieme ad altre fedi, alle grandi
questioni della societ umana. Ma
labbandono dei centri rurali, la diminuzione dei cattolici praticanti, il
calo delle vocazioni (con il conseguente accorpamento di parrocchie
sotto un unico sacerdote), ha portato la Chiesa di Francia a ripensare il
suo servizio, a riorganizzarlo: lappello del presidente a identificare
luoghi centrali dove possano convergere i flussi di popolazione, per farne dei centri di animazione spirituale con la collaborazione indispensabile dei laici.
Il dato pi allarmante le ultime
statistiche ufficiali risalgono a tre
anni fa il brusco calo dei sacerdoti diocesani, passati dai 15.008 del
2008 ai 14.097 del 2009 (a essi devono aggiungersi per 4.632 preti religiosi). Se si pensa che appena dieci
anni fa erano 17.935, si pu comprendere la preoccupazione della
Conferenza episcopale, solo in parte
attenuata dalla costante crescita dei
diaconi permanenti, saliti a 2.335 nel
2009 e praticamente raddoppiati rispetto a quindici anni fa. In forte
calo anche il numero delle religiose
(di vita apostolica e monache)
35.183 nel 2009 contro le 37.934 del
2008 e dei religiosi e monaci, scesi nel 2009 a 7.504, ovvero di cin-

La laicit dello Stato oggi non


in discussione. Essa esprime la neutralit e lindipendenza della Repubblica francese nei confronti delle religioni. Si tratta di un principio
fondamentale della Costituzione.
Alcune correnti dellislam hanno
sollevato questioni in tema di macellazione rituale delle carni, di spazi riservati ai musulmani nei cimiteri, di diversificazione degli orari per
gli uomini e le donne nelle piscine
pubbliche, di utilizzo del velo da
parte delle donne, della possibilit
per queste ultime di essere visitate
soltanto da medici dello stesso sesso negli ospedali. La risposta a
queste richieste stata pragmatica.
Alcune di esse possono essere considerate accettabili, altre no. Credo
che questo tipo di soluzione pragmatica permetta di evitare due scogli: le pressioni autoritarie di gruppi religiosi e la volont di applicare
il principio della laicit a tutto lo
spazio pubblico. Infatti anche se lo
Stato laico, la societ non lo .
Essa plurima, per cui le differenze
possono esprimersi legittimamente
nello spazio pubblico nella misura
in cui siscrivono nel quadro di un
vivere insieme concordato.

I cavalli delleconomia
LONDRA, 20. Quando si fanno affari
la morale non pu restare fuori della porta. E, soprattutto in un momento di crisi economica tanto profonda e diffusa come lattuale, occorre attingere con decisione ai valori che consentono una reale crescita della societ, del bene comune e
della dignit umana. quanto, in
sintesi, ha detto larcivescovo di Westminster, Vincent Gerard Nichols,
parlando nei giorni scorsi a un centinaio di esponenti del mondo finanziario e commerciale della capitale britannica. Al centro della conferenza lesigenza di un rinnovato e
possibile incontro tra le ragioni del
profitto e della competitivit, proprie di ogni azienda, con i valori del
rispetto della dignit della persona.
Nella convinzione che proprio questa sia, in ultima analisi, la strada
pi efficace e redditizia da intraprendere se davvero si vogliono fare
dei buoni affari e si intende far
uscire lintera societ dalla crisi.
La riflessione del presule cattolico
ha preso le mosse dalla suggestiva
immagine del carro trainato da due
cavalli alati, uno nero e uno bianco,
mutuata da Platone. Quella che per
lantico filosofo greco rappresentava
lallegoria dellanima umana, per
monsignor Nichols pu benissimo
applicarsi al mondo degli affari. Il
cavallo nero rappresenta il desiderio

di massimizzazione del profitto,


mentre il cavallo bianco rappresenta la finalit sociale dei buoni affari:
il desiderio di fornire un lavoro significativo, beni e servizi utili. E
lauriga, che nella visione platonica
incarnava la ragione, pu adesso
utilmente raffigurare il delicato
compito di direzione che sono chiamati a svolgere gli imprenditori e gli
uomini daffari. Il loro ruolo
quello di mantenere unite queste
due fonti di energia, obbedendo alle
regole della strada, ma mantenendo
la tensione verso un obiettivo a lungo termine, che quello di creare
un progresso sociale ed economico
sostenibile. Per il presule, infatti,
entrambi i cavalli sono essenziali.
Infatti, se, da un lato, lattivit deve essere dinamica e redditizia,
dallaltra deve ispirare fiducia e rispetto, attirando la lealt verso i
clienti, i lavoratori e la societ. Guidato soltanto dal cavallo nero, il
carro degli affari cerca il profitto,
senza un pi ampio scopo. E questa, come dimostra la recente crisi
economica, una strada estremamente pericolosa da seguire. Al
contrario, guidato soltanto dal cavallo bianco, il carro pu facilmente
impantanarsi in una serie di attivit
degne ma non redditizie. Larte di
chi dirige il mondo degli affari consiste allora nel trovare un percorso

in cui il carro mantenga un vantaggio competitivo sugli altri carri,


avendo entrambi i cavalli a pieno
regime. Infatti, lenergia del cavallo nero essenziale, soprattutto
quando i tempi sono duri. Ma senza
il cavallo bianco, da sola la ricerca
del profitto fine a se stesso pu portare il carro fuori strada.
In questa prospettiva, monsignor
Nichols ritiene che lattuale fase di
crisi economica rappresenti anche

una straordinaria opportunit per


il nostro Paese per mettere in discussione e individuare le priorit
collettive e le idee attorno alle quali
far crescere una buona societ e al
suo interno un prospero sistema imprenditoriale. In un mondo dov
forte e crescente la disuguaglianza e
ancora troppo spesso guidato da desideri insaziabili, abbiamo urgentemente bisogno di riformulare qual
lo scopo delleconomia.

ma di salvaguardia dellordine pubblico.


Nel prossimo autunno il Parlamento
dovr discutere sul disegno di legge
del matrimonio tra persone dello stesso
sesso, gi inserito nel programma del
presidente Hollande. La Chiesa
daccordo con alcuni filosofi francesi
nel proporre un referendum sullargomento? Quali sono i dibattiti attuali?
Ci auguriamo che ci sia un autentico dibattito e non una decisione teleguidata tramite i media e i
gruppi di pressione. Il progetto di
legge che autorizza le persone dello
stesso sesso a sposarsi e ad adottare
dei bambini non semplicemente
un allargamento del matrimonio e
delladozione a una nuova categoria
di persone, sotto il pretesto
delleguaglianza e della non-discriminazione. Si tratta, infatti, di una
rimessa in gioco della struttura stessa del matrimonio e della genitorialit. I vescovi esprimeranno, in occasione di questo dibattito, la posizione della Chiesa sul matrimonio e
sulla famiglia, sottolineando che essa non motivata da un approccio
puramente confessionale, ma al
servizio delluomo. Daltronde, persone appartenenti ad altre religioni
o provenienti da altri orizzonti culturali, possono benissimo ritrovarsi
insieme in questo servizio alluomo.
La crisi economica sta colpendo gravemente lindustria, in particolare quella
automobilistica e navale. Quali iniziative ha messo in atto la Chiesa per
aiutare tante famiglie rimaste spesso
senza fonte di reddito?
Anche in Francia constatiamo
ogni giorno questa grave crisi economica. Attualmente, siamo molto
preoccupati per il tasso di disoccupazione: ci sono 3 milioni di senza
lavoro nel Paese. Per non parlare
delle persone anziane sole che non
riescono pi a pagare laffitto o delle madri che hanno bisogno di essere aiutate. Le nostre organizzazioni
caritative sono molto sollecitate in
tal senso: si avverte il bisogno che
tutta la comunit cristiana sia maggiormente mobilitata. questo
lobiettivo delliniziativa nazionale
Diaconia 2013, che vuole aiutare
le comunit cristiane in Francia a
mettersi sempre pi al servizio del
fratello e in particolare di quei fratelli in stato di precariet.
In alcune realt vi una fioritura di
vocazioni, mentre nella maggior parte
delle diocesi la situazione critica.
Oggi le vocazioni, in particolare
quelle sacerdotali, nascono pi facilmente dove c una concentrazione di giovani: nelle citt, soprattutto in quelle universitarie. La situazione delle diocesi rurali invece
pi preoccupante. Occorre continuare a mobilitarsi per una pastorale delle vocazioni, accogliere i preti
stranieri, pensare a un aiuto reciproco tra diocesi urbane e diocesi
rurali, coinvolgere i laici.
I siti internet delle diocesi pongono in
prima pagina lAnno della fede. La
riscoperta di questa virt passa anche
per una nuova evangelizzazione?
La nuova evangelizzazione non
nellordine delle strategie commerciali miranti a recuperare una clientela perduta. Essa un fuoco che
brucia nel cuore dei discepoli del
Cristo. Implica dunque un approfondimento della fede. Bisogna osare, parlare e aprire dei sentieri nuovi al Vangelo. E ci si rende conto
oggi che audacia apostolica, rigenerazione spirituale e formazione sono profondamente legate.
Un anno fa avete accolto alcuni membri della fraternit di San Pio X a
Bordeaux. Come sono i rapporti attuali tra diocesi e questa comunit?
Questi membri erano stati esclusi
nel 2006 dalla fraternit San Pio X .
Hanno allora bussato alle porte
della Santa Sede e la Commissione
Ecclesia Dei li ha accolti, dando loro lo statuto di una societ di vita
apostolica di diritto pontificio. Cos
nato listituto del Buon Pastore.
La loro integrazione nella diocesi, a
Bordeaux, non stata delle pi facili. Non si cancellano in un attimo
anni di polemiche. Ma oggi, le cose
si acquietano. Listituto ha una parrocchia personale presso la chiesa
Saint Eloi e sta cercando di trovare
il proprio posto nella comunit diocesana, poich la sfida del cristiano
non vivere ciascuno nel proprio
recinto, ma in una comunit fraterna, segno di apertura alla presenza
dello Spirito.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

Benedetto

XVI

venerd 21 settembre 2012

a presuli partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali

La nuova evangelizzazione
iniziata con il concilio Vaticano
La nuova evangelizzazione iniziata
proprio con il concilio, che il beato
Giovanni XXIII vedeva come
una nuova Pentecoste che avrebbe fatto
fiorire la Chiesa nella sua interiore
ricchezza e nel suo estendersi
maternamente verso tutti i campi
dellumana attivit. Lo ha affermato
Benedetto XVI ricevendo in udienza
gioved mattina, 20 settembre,
nella sala degli Svizzeri del Palazzo
apostolico di Castel Gandolfo,
un gruppo di presuli partecipanti
al convegno promosso
dalle Congregazioni per i Vescovi
e per le Chiese Orientali.
Cari Fratelli nellepiscopato,
Il pellegrinaggio alla Tomba di san
Pietro, che avete compiuto in questi
giorni di riflessione sul ministero
episcopale, assume questanno particolare rilievo. Siamo infatti alla vigilia dellAnno della fede, del 50 anniversario dellapertura del Concilio
Ecumenico Vaticano II e della tredicesima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: Nuova
Evangelizzazione per la trasmissione
della fede cristiana. Questi eventi,
ai quali si deve aggiungere il ventennale del Catechismo della Chiesa Cattolica, sono occasione per rafforzare
la fede, di cui, cari Confratelli, voi
siete maestri ed araldi (cfr. Lumen
gentium, 25). Vi saluto ad uno ad
uno, ed esprimo viva riconoscenza al
Cardinale Marc Ouellet, Prefetto
della Congregazione per i Vescovi,
anche per le parole che mi ha rivolto, e al Cardinale Leonardo Sandri,
Prefetto della Congregazione per le
Chiese Orientali. Il ritrovarvi insieme a Roma, allinizio del vostro servizio episcopale, un momento propizio per fare esperienza concreta
della comunicazione e della comunione tra di voi, e, nellincontro con
il Successore di Pietro, alimentare il
senso di responsabilit per tutta la
Chiesa. In quanto membri del collegio episcopale, infatti, dovete sempre

avere una speciale sollecitudine per


la Chiesa universale, in primo luogo
promuovendo e difendendo lunit
della fede. Ges Cristo ha voluto affidare la missione dellannuncio del
Vangelo anzitutto al corpo dei Pastori, che devono collaborare tra loro
e con il Successore di Pietro (cfr.
ibid., 23), affinch esso raggiunga
tutti gli uomini. Ci particolarmente urgente nel nostro tempo, che
vi chiama ad essere audaci nellinvitare gli uomini di ogni condizione
allincontro con Cristo e a rendere
pi solida la fede (cfr. Christus Dominus, 12).
Vostra preoccupazione prioritaria
sia quella di promuovere e sostenere
un pi convinto impegno ecclesiale
a favore della nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere
e ritrovare lentusiasmo nel comunicare la fede (Lettera apostolica Porta fidei, 7). Anche in questo siete
chiamati a favorire e alimentare la
comunione e la collaborazione tra
tutte le realt delle vostre diocesi.

Levangelizzazione, infatti, non


opera di alcuni specialisti, ma
dellintero Popolo di Dio, sotto la
guida dei Pastori. Ogni fedele, nella
e con la comunit ecclesiale, deve
sentirsi responsabile dellannuncio e
della testimonianza del Vangelo. Il
Beato Giovanni XXIII, aprendo la
grande assise del Vaticano II, prospettava: un balzo innanzi verso
una penetrazione dottrinale ed una
formazione delle coscienze, e per
questo aggiungeva necessario
che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo (Discorso di
apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962). Potremmo
dire che la nuova evangelizzazione
iniziata proprio con il Concilio, che
il Beato Giovanni XXIII vedeva come
una nuova Pentecoste che avrebbe
fatto fiorire la Chiesa nella sua interiore ricchezza e nel suo estendersi
maternamente verso tutti i campi

Il saluto del cardinale Marc Ouellet

In ascolto del magistero


Ottantaquattro vescovi di rito latino e 4 di rito orientale, provenienti da 28 nazioni, erano presenti alludienza con Benedetto
XVI gioved mattina, 20 settembre,
a Castel Gandolfo. A loro nome
il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, ha rivolto al Papa un breve
saluto.
Il porporato ha rinnovato al
Pontefice lattestato della pi viva riconoscenza per il suo alto
magistero, per la sua guida sicura,
per la sua testimonianza sofferta
ed efficace della verit. Questa
udienza, al termine dellannuale

sessione formativa, organizzata


dalla Congregazione per i Vescovi
in collaborazione con la Congregazione per le Chiese Orientali,
consente ai vescovi novelli di
confermare il vincolo di comunione con il capo del Collegio apostolico e di adagiare con sicurezza
il proprio cammino futuro nel
solco tracciato dal ministero episcopale del successore di Pietro.
Il porporato ha concluso chiedendo a Benedetto XVI di incoraggiare le pi alte aspirazioni
riposte nel nostro cuore di pastori.

II

dellumana attivit (cfr. Discorso di


chiusura del I periodo del Concilio, 8
dicembre 1962). Gli effetti di quella
nuova Pentecoste, nonostante le difficolt dei tempi, si sono prolungati,
raggiungendo la vita della Chiesa in
ogni sua espressione: da quella istituzionale a quella spirituale, dalla
partecipazione dei fedeli laici nella
Chiesa alla fioritura carismatica e di
santit. A questo riguardo non possiamo non pensare allo stesso Beato
Giovanni XXIII e al Beato Giovanni
Paolo II, a tante figure di vescovi,
sacerdoti, consacrati e di laici, che
hanno reso bello il volto della Chiesa nel nostro tempo.
Questa eredit stata affidata anche alla vostra cura pastorale. Attingete da questo patrimonio di dottrina, di spiritualit e di santit per
formare nella fede i vostri fedeli, affinch la loro testimonianza sia pi
credibile. Allo stesso tempo, il vostro
servizio episcopale vi chiede di rendere ragione della speranza che in
voi (1 Pt 3, 15) a quanti sono alla
ricerca della fede o del senso ultimo
della vita, nei quali pure lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti
morto per tutti e la vocazione ultima delluomo effettivamente una
sola, quella divina (Gaudium et
spes, 22). Vi incoraggio, perci, ad
impegnarvi affinch a tutti, secondo
le diverse et e condizioni di vita,
siano presentati i contenuti essenziali
della fede, in forma sistematica ed
organica, per rispondere anche agli
interrogativi che pone il nostro mondo tecnologico e globalizzato. Sono
sempre attuali le parole del Servo di
Dio Paolo VI, il quale affermava:
Occorre evangelizzare non in
maniera decorativa, a somiglianza di
vernice superficiale, ma in modo vitale, in profondit e fino alle radici
la cultura e le culture delluomo...
partendo sempre dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra di loro e con Dio (Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi,

20). A questo scopo fondamentale


il Catechismo della Chiesa Cattolica,
norma sicura per linsegnamento
della fede e la comunione nellunico
credo. La realt in cui viviamo esige
che il cristiano abbia una solida formazione!
La fede chiede testimoni credibili,
che confidano nel Signore e si affidano a Lui per essere segno vivo
della presenza del Risorto nel mondo (Lettera apostolica Porta fidei,
15). Il Vescovo, primo testimone della fede, accompagna il cammino dei
credenti offrendo lesempio di una
vita vissuta nellabbandono fiducioso
in Dio. Egli, pertanto, per essere autorevole maestro e araldo della fede,
deve vivere alla presenza del Signore, quale uomo di Dio. Non si pu
essere, infatti, al servizio degli uomini, senza essere prima servi di Dio.
Il vostro personale impegno di santit vi veda assimilare ogni giorno la
Parola di Dio nella preghiera e nutrirvi dellEucaristia, per attingere da
questa duplice mensa la linfa vitale
per il ministero. La carit vi spinga
ad essere vicini ai vostri sacerdoti,
con quellamore paterno che sa sostenere, incoraggiare e perdonare; essi sono i vostri primi e preziosi collaboratori nel portare Dio agli uomi-

ni e gli uomini a Dio. Ugualmente,


la carit del Buon Pastore vi far attenti ai poveri e ai sofferenti, per sostenerli e consolarli, come anche per
orientare coloro che hanno perduto
il senso della vita. Siate particolarmente vicini alle famiglie: ai genitori, aiutandoli ad essere i primi educatori della fede dei loro figli; ai ragazzi e ai giovani, perch possano
costruire la loro vita sulla salda roccia dellamicizia con Cristo. Abbiate
speciale cura dei seminaristi, preoccupandovi che siano formati umanamente, spiritualmente, teologicamente e pastoralmente, affinch le comunit possano avere Pastori maturi e
gioiosi e guide sicure nella fede.
Cari Fratelli, lApostolo Paolo
scriveva a Timoteo: Cerca la giustizia, la fede, la carit, la pace... Un
servo del Signore non devessere litigioso, ma mite con tutti, capace di
insegnare, paziente, dolce nel rimproverare (2 Tm 2, 22-25). Ricordando, a me e a voi, queste parole,
imparto di cuore a ciascuno la Benedizione Apostolica, perch le Chiese
a voi affidate, spinte dal vento dello
Spirito Santo, crescano nella fede e
la annuncino sui sentieri della storia
con nuovo ardore.

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