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POLITECNICO DI MILANO

Scuola di Architettura e societ - Facolt Urbanistica

Corso di Progettazione di Sistemi Informativi Territoriali


Prof. Federica Migliaccio

Relazione sullo svolgimento della esercitazione


che ha come oggetto il fenomeno valanghivo
in Val di Pejo

Anno Accademico 2015/16

Ilaria Ilari (821185)

Indice:


Scopo dellesercitazione

Dati di partenza

Condizioni da soddisfare
Svolgimento
Condizione 1


Condizione 2
Condizione 3

Conclusioni

Ilaria Ilari (821185)

Scopo
Ottenere un DTM (modello digitale del terreno) attraverso dei dati raster.
Ci permetter di analizzare il rischio valanghe nella Valle di Pejo in Trentino
Nord Occidentale e di definire le zone a rischio e quelle pi sicure.

Dati di Partenza
I dati impiegati per lo studio del rischio di valanghe in questa valle sono dati
morfologici, di esposizione dei versanti e informazioni sulla vegetazione.
ptiqt_virgola.txt
Formato testo i cui punti sono ottenuti dai nodi delle isoipse a passo 10 metri
della Val di Pejo, zona con frequenza elevata di valanghe. Le informazioni
contenute utili sono: (ALT_QT) la quota del punto, il campo ID con il codice
che identifica lisoipsa. Il sistema di riferimento Roma 1940 con proiezione
cartografica Gauss-Boaga.
cveg.shp
Formato shapefile delle classi di coltivazione e vegetazione.
val_08.shp
Formato shapefile delle valanghe osservate con metodi di foto interpretazione.

Condizioni da soddisfare
Per portare a termine lo studio dei fenomeni valanghivi occorre soddisfare
delle condizioni. Le aree pi soggette a rischio saranno identificate con lintersezione delle tre condizioni.
Ilaria Ilari (821185)

Figura 1

Figura 2
1)
Aree con pendenza compresa tra i 28 e i 55 ed estensione minima
pari a 625 mq.
2)

Rischio maggiore nel caso di copertura a pascolo

3)
Esposizione dei versanti: SUD-EST nel periodo estivo, NORD nel
periodo invernale

Svolgimento
Condizione 1
Per poter lavorare con dei dati raster come in questo caso necessario attivare lestensione Spatial Analyst come primo passo dopo aver aperto il software di ArcMap.
Dopo lapertura di un nuovo progetto possibile inserire per prima cosa il
file di testo dei punti quotati (ptiqt_virgola) contenente le coordinate x e y e
la quota dei punti (ALT_QT) nella finestra dei Layers attraverso la funzione
Add Data. Usiamo le coordinate per rappresentare i punti, Display XY Data,
inserendo lidentificazione di X e Y per ottenere una rappresentazione planimetrica e inserendo il sistema di riferimento Roma 1940 Gauss-Boaga ovest.
(Figura 1)
Creatosi un nuovo file possibile visualizzare la mappa dei punti attraverso
una categorizzazione, cio una suddivisioni in classi secondo un valore che
in questo caso laltitudine (ALT_QT). (Figura 2) Dallimmagine si pu
iniziare a riconoscere un territorio composto da zone montuose, una valle e
un bacino idrico. A questo punto attraverso una funzione di interpolazione
possiamo ottenere un DTM. Per questa operazione occorre attivare
Ilaria Ilari (821185)

la funzione necessaria (Interpolation), cio la funzione IDW (Inverse Distance Weighted). La funzione pesa i valori dei punti rispetto linverso della
distanza fissando una cella di riferimento. Il risultato di questa operazione
un DTM in formato Raster Dataset (formato grid). Si ottiene un Raster
con gi una serie di classi di altitudine. (Figura 3)
Con il DTM posso ottenere altri tipi di mappe, ad esempio la mappa delle
pendenze. Ad esempio con la serie di funzioni Surface, cartella posso trovare diverse operazioni con cui ottenere mappe a diverse informazioni, in
questo caso con la funzione Slope si pu ottenere la mappa delle pendenze.
(Figura 4) Con il colore rosso vengono indicate le zone con grande pendenza, mentre con il verde quelle a bassa pendenza.
Per soddisfare la prima condizione occorre prendere in esame le aree non
inferiori a 625 mq che rientrano tra i 28 e i 55 gradi di pendenza. Le aree
sotto i 28 gradi non hanno rischio di valanghe perch pressoch pianeggianti mentre quelle superiori ai 55 non rientrano tra quelle a rischio
poich evidentemente la neve che vi si accumula non sufficiente a scatenare una valanga. Per fare ci si riducono le classi di pendenza del raster
pendenze in tre classi. (Figura 5) Per estrarre solo la classe che occorre
si procede attraverso una query sui dati con la funzione raster calculator.
(Figura 6) Da questi dati inoltre le aree interessate sono quelle con area
maggiore di 625mq, per ottenere ci occorre trasformare il formato raster
in formato vettoriale e da questo si selezioneranno solo quelle interessate.
La funzione atta alla conversione del formato convertion tool. (Figura 7)
Una volta convertito il raster in shapefile si pu calcolare larea dei poligoni e attraverso una query selezionare quelli maggiori di 625mq. (Figura 8)

Ilaria Ilari (821185)

Figura 3

Condizione 2
Per soddisfare la seconda condizione occorre analizzare le coperture del
suolo e la vegetazione in questa area. Per fare ci occorre prendere in
esame lo shapefile che raccoglie i dati riguardo la vegetazione (cveg.shp).
Il file non copre completamente la zona per cui il risultato sar parziale.
Nel campo della tabella degli attributi chiamato TIPOLOG a seconda del
numero presente abbiamo, secondo la legenda un tipo di coltivazione.
- 0 manca il dato,
- 1 bosco fitto,
- 2 bosco rado,
- 3 pascolo
(Figura 9)
Attraverso una query si selezionano le aree a pascolo identificate come
quelle a maggior rischio di valanga. A questo punto attraverso una funzione di Intersect possibile creare un nuovo shapefile che soddisfi in un
unico risultato sia la prima che la seconda condizione. (Figura 10)
Condizione 3
La terza condizione deve soddisfare lesposizione secondo le stagioni,
quella ad Sud-Est pi esposta nel periodo estivo, i versanti Nord sono
pi pericolosi nel periodo invernale. Partendo di nuovo da DTM creo
un nuovo raster per lesposizione (Aspect). Attraverso la funzione Reclassify si attribuiscono nuovi valori alle classi ottenute per ricavare solamente quelle del periodo estivo e invernale (Sud-Est e Nord).
(Figura 11, Figura 12, Figura 13)

Ilaria Ilari (821185)

Figura 4

Figura 6

Conclusione
Per ottenere soddisfatte tutte e tre le condizioni in un unico risultato si
converte lo shapefile delle prime due condizioni in raster. Moltiplicando ora il caso estivo, quello invernale e le condizione 1 e 2 attraverso la
funzione Raster calculator per creare un mappa del rischio globale che
abbia come base un ortofoto georeferenziata. (Figura 14)
Figura 5

Ilaria Ilari (821185)

Figura 8

Ilaria Ilari (821185)

Figura 9

Ilaria Ilari (821185)

Figura 10

Ilaria Ilari (821185)

Figura 11

Ilaria Ilari (821185)

Figura 12

Ilaria Ilari (821185)

Figura 13

Figura 14

Ilaria Ilari (821185)

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