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Oliver Janz - Lutz Klinkhammer (eds.), La morte per la patria. La celebrazione dei
caduti dal Risorgimento alla Repubblica, Donzelli, Roma 2008; Fulvio Conti, Lurne dei
forti. Religioni politiche e liturgie funebri nei secoli XIX e XX, in Maurizio Ridolfi (ed.),
Rituali civili. Storie nazionali e memorie pubbliche nellEuropa contemporanea, Gangemi
editore, Roma 2006, pp. 115-134.
2
Alberto Mario Banti, La memoria degli eroi, in Alberto Mario Banti - Paul Ginsborg
(eds.), Storia dItalia. Annali 22. Il Risorgimento, Einaudi, Torino 2007, pp. 645-664. Pur
rinviando allanalisi di Emilio Gentile (Le religioni della politica. Fra democrazie e
totalitarismi, Laterza, Roma-Bari 2001), non mi attengo alla sua problematica ripartizione
tra religione politica (intollerante) e religione civile (democratica), preferendo
utilizzare la categoria omnicomprensiva di religione politica come suscettibile di
differenti determinazioni.
3
Luc Capdevila - Danile Voldman, Nos morts. Les societs occidentales face aux tus de
la guerre (XIXe-XXe sicles), Payot, Paris 2002, p. 197 (traduzione dellautore).
Ranieri Sbragia, Parole dette dal Professore Canonico Ranieri Sbragia nella Primaziale
di Pisa il giorno 6. giugno 1848 per le solenni esequie degli estinti sotto Mantova nella
gloriosa Giornata del 29. maggio, Tip. Prosperi, Pisa 1848, pp. 4-6.
5
Lucy Riall, Martyr Cults in Nineteenth-Century Italy, in Journal of modern history
LXXXII, 2(2010), pp. 255-287.
6
Alcuni esempi in Roberto Balzani, Alla ricerca della morte utile. Il sacrificio
patriottico nel Risorgimento, in O. Janz - L. Klinkhammer (eds.), op. cit., p. 20 e Lucy
Riall, I martiri nostri son tutti risorti!. Garibaldi, i garibaldini e il culto della morte
eroica nel Risorgimento, ibi, pp. 34-36.
7
Orazione letta in Santa Croce di Firenze il IV Giugno MDCCCLX, nellanniversario
solenne dei morti per la patria a Curtatone e Montanara il XXIX maggio MDCCCXLVIII,
dal cav. can. Brunone Bianchi accademico della Crusca e iscrizioni di Zanobi Bicchierai,
Tip. Reale, Firenze 1860.
8
[Raffaele Ballerini], Rivista della stampa italiana, in La civilt cattolica, (Cc), XI, s.
IV, 7(1860), pp. 194-206. La paternit degli articoli ricavata dallIndice generale della
Civilt Cattolica (aprile 1850 decembre 1903) compilato da Giuseppe Del Chiaro
segretario della direzione, Ufficio della Civilt Cattolica, Roma 1904.
9
[Raffaele Ballerini], Rivista della stampa italiana, in Cc, XI, s. IV, 8(1860), pp. 72-75,
che recensiva il libro dellex-sacerdote Atto Vannucci, I Martiri della libert italiana dal
1794 al 1848, Le Monnier, Firenze 18603.
Pio IX esort a pregare per coloro che gloriosam pro Ecclesiae causa
mortem obierunt, alludendo alla loro beatitudine eterna10. Spett allo stesso
Ballerini esplicitare il pensiero del papa: la morte di quei soldati, testimoni
dei diritti della Chiesa, ancorch temporali, aveva causa supremamente
divina ed era pertanto coronata di martirio 11. I loro suffragi, celebrati in
diverse chiese di Roma e reiterati solennemente nel primo anniversario della
sconfitta, mobilitarono il popolo sullo stesso terreno delle esequie
patriottiche, ma sulla base di rivendicazioni speculari. Epigrafi Militibus
Romanae Ecclesiae iura strenue tuentibus ed eloquenti simbologie il
tumulo circondato da armi e ornato della Croce di S. Pietro inghirlandata di
alloro, con la leggenda: Pro Petri Sede12 orientarono le cerimonie verso
la fedelt al papato e la protesta contro lo Stato sabaudo: leffusione di
sangue per la restaurazione ierocratica, perseguita mediante il ricorso alle
armi, assumeva valore salvifico. Proprio questa linea, peraltro, apriva la
strada ad una rivalutazione del martirio patriottico, nella misura in cui
risultasse subordinato agli interessi del cattolicesimo. Nel 1867 il gesuita
Francesco Berardinelli, commentando alcuni discorsi funebri per i caduti nel
conflitto austro-prussiano, argoment che difendere la patria da ingiusti
nemici era un dovere e che, qualora si fosse trattato di tutelare la vera
religione ma le guerre dindipendenza non corrispondevano a questa
fattispecie chi fosse morto in battaglia avrebbe meritato il titolo di
martire, assegnato in modo sacrilego agli eroi del Risorgimento13.
Agli occhi di molti la prima guerra dAfrica sembr soddisfare questa
possibilit. La conciliazione di fatto tra istituzioni ecclesiastiche ed lites
liberali si concretizz nelle esequie dei soldati, che, dopo il disastro di
Dogali (1887), coniugarono il cordoglio cristiano allardore imperialistico.
Per la prima volta gli uomini di Chiesa presero parte in modo massiccio ad
una manifestazione ufficiale del Regno14. Le messe per i martiri della
civilt cristiana e della patria utilizzarono la sfera della gestione della morte
per disciplinare i comportamenti collettivi entro i confini del patriottismo
cattolico15. La ricca produzione di orazioni funebri ad opera del clero e,
10
SS. D. N. Pii Divina Providentia Papae IX Allocutio habita in Consistorio secreto die
XXVIII septembris MDCCCLX, in Cc, XI, s. IV, 8(1860), pp. 10-11.
11
[Raffaele Ballerini], I morti per la Chiesa a Dragonara il 1053 e nel Piceno il 1860.
Riscontro storico, ibi, p. 188 e p. 195.
12
Cronaca contemporanea, ibi, XII, s. IV, 11(1861), pp. 105-106; Cronaca
contemporanea, ibi, XI, s. IV, 8(1860), p. 118 e p. 635.
13
[Francesco Berardinelli], Rivista della stampa italiana, in Cc, XVIII, s. VI, 11(1867),
p. 701.
14
Manlio Graziano, Identit catholique et identit italienne. LItalie laboratoire de lglise,
LHarmattan, Paris 2007, p. 132; Roberto Battaglia, La prima guerra dAfrica, Einaudi,
Torino 1958, pp. 254-258; Giuseppe Maria Finaldi, Italian National Identity in the
Scramble for Africa. Italys African wars in the Era of Nation-building, 1870-1900, Peter
Lang, Bern 2009, pp. 213-225 e pp. 263-293.
15
Daniele Menozzi, I gesuiti, Pio IX e la nazione italiana, in A.M. Banti - P. Ginsborg
(eds.), op. cit., pp. 470-478. In seguito il magistero pontificio riconobbe lamore per la
Com noto, vasti settori dellepiscopato, del clero e del laicato offrirono
un apporto determinante alla narrazione imperialista, attingendo al
plurisecolare repertorio anti-islamico e declinando in termini coloniali la
concezione intransigente di riconquista cristiana. Furono in parecchi a
percepire il conflitto come una crociata che saldava amor di patria,
proselitismo e civilizzazione, in una lotta congiunta contro la barbarie turca,
la fede musulmana e la modernit laico-liberale 23. Le funzioni religiose per
il successo delle armi italiane non esitarono a sacralizzare la guerra nel
ricordo di Lepanto e ad identificare la croce di Savoia con la croce di Cristo.
Tali orientamenti si innestavano su un retroterra consolidato; dalla seconda
met dellOttocento, infatti, il mito del 1571 aveva compattato i cattolici
contro i moderni Turchi, artefici della secolarizzazione che scardinava i
diritti della Chiesa24. Meno ovvia, tuttavia, fu lapplicazione di questa
matrice discorsiva alla guerra reale voluta dal governo italiano. Le
componenti integriste deprecarono i raffronti impossibili, mostruosi tra le
vicende della Tripolitania e la gloriosa giornata di Lepanto: come parlare
di diffusione della civilt cristiana per opera di chi andava risollevando i
costumi, la corruzione, gli idoli del paganesimo?25.
A fronte dei discorsi da generali in sul campo di battaglia, pronunziati
da dei Vescovi nelle Chiese26, nota la cauta posizione dimparzialit della
Santa Sede. Il 21 ottobre 1911 un comunicato de Losservatore romano,
ispirato dalla Segreteria di Stato, sconfess i cattolici che si esprimevano in
modo da far credere quasi ad una guerra santa, intrapresa a nome e
collappoggio della Religione e della Chiesa27. La curia vaticana non neg
la legittimit della campagna militare; fu mossa dallintento di arginare le
conflitto mondiale, Humanitas, cit., pp. 925-942 e, sui rituali funebri, Matteo Caponi, Il
culto dei caduti nella Chiesa cattolica fiorentina, in Rivista di storia del cristianesimo
(RSCr), VIII, 1(2011), pp. 63-90.
23
Giovanni Cavagnini, Soffrire, ubbidire, combattere. Prime note sullepiscopato italiano
e la guerra libica (1911-1912), ibi, VIII, 1(2011), pp. 27-44; Luigi Ganapini, Il
nazionalismo cattolico. I cattolici e la politica estera in Italia dal 1871 al 1914, Laterza,
Bari 1970, pp. 171-225; Francesco Malgeri, La guerra libica (1911-1912), Edizioni di
Storia e Letteratura, Roma 1970, pp. 236-254. Il recente libro di Giovanni Sale, Libia 1911.
I cattolici, la Santa Sede e limpresa coloniale, Jaca Book, Milano 2011 utilizza e riporta in
appendice, con alcuni errori di trascrizione, la quasi totalit dei documenti conservati nel
fascicolo dellArchivio Segreto Vaticano, Segreteria di Stato, 1913, rubr. 164 (dora in poi
ASV, Segr. Stato). La tesi apologetica di fondo escludere qualsiasi corresponsabilit della
S. Sede nella legittimazione della guerra coloniale ne distorce tuttavia spesso i contenuti.
Sui significati assunti in et contemporanea dal mito della crociata si rimanda ad Alphonse
Dupront, Le mythe de croisade, Gallimard, Paris 1997, III, pp. 1519-1693.
24
Roberto Rusconi, Santo Padre. La santit del papa da san Pietro a Giovanni Paolo II,
Viella, Roma 2010, pp. 358-361.
25
Mentre si svolge limpresa tripolina, in Lunit cattolica, 15 ottobre 1911, p. 1.
26
Tale la denuncia di un prete livornese: G. Sale, op. cit., pp. 116-117.
27
Losservatore romano (Or), 21 ottobre, p. 1, riprodotto in Acta apostolicae sedis
(Aas) III, 15(1911), p. 584.
ASV, Segr. Stato, minuta di risposta ad Alessandro Bavona (nunzio apostolico a Vienna)
del 19 novembre 1911, f. 69rv.
29
Daniele Menozzi, Ideologia di cristianit e pratica della guerra giusta, in Mimmo
Franzinelli - Riccardo Bottoni (eds.), Chiesa e guerra. Dalla benedizione delle armi alla
Pacem in terris, Il Mulino, Bologna 2005, p. 91-127 ed in particolare p. 113.
30
Sui caratteri del discorso nazionale italiano cfr. Alberto Mario Banti, Sublime madre
nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2011.
31
Roma per le famiglie dei caduti nella guerra, in Corriere dItalia, 6 dicembre 1911, p.
2.
32
Nostre corrispondenze, in Fides (F), 11 novembre 1911, p. 2.
33
Cronaca contemporanea, in Cc XLII, 4(1911), p. 496.
34
Mikrs [Ernesto Calligari], I nostri morti, in Il cittadino, 2 novembre 1911, p. 1.
35
Lappello della Direzione Diocesana, ibi, 5 novembre 1911, p. 3; sul successo della
cerimonia cfr. Genova prega per le anime dei fratelli caduti sulle coste italiane dellAfrica,
ibi, 13 novembre 1911, p. 2.
36
V.P., Preghiera di pace e grido di guerra, in La croce, 3 dicembre 1911, p. 3.
37
La voce dei Vescovi, in Il cittadino, 10 novembre 1911, p. 2. Cfr. G. Cavagnini,
Soffrire, ubbidire, combattere, cit., p. 35.
38
Maria Paiano, Religione e patria negli opuscoli cattolici per lesercito italiano. Il
cristianesimo come scuola di sacrificio per i soldati (1861-1914), in RSCr VIII, 1(2011),
pp. 23-24; Mimmo Franzinelli (ed.), Il volto religioso della guerra. Santini e immaginette
per i soldati, Edit Faenza, Faenza 2003, pp. 10-14.
Archivio Arcivescovile di Firenze (AAF), Cancelleria, A.M. Mistrangelo, b. 12, fasc. 14,
nn. 1-2, bozze a stampa Preghiera recitata nella solenne chiusura della predicazione sulla
Passione di Ges durante il duodenario dei Defunti del 1911 nella Chiesa dOr San
Michele, [novembre 1911]. La curia fiorentina concesse la permissione ecclesiastica alla
pubblicazione il 17 novembre.
40
Archivio Diocesano di Livorno, Parrocchia di S. Ranieri a Guasticce, serie 6, b. 1, fasc.
1911, preghiera manoscritta di don Francesco Olivari (parroco di Guasticce), s.d. [ante 15
novembre 1911]. Il vescovo Giani non ne autorizz la pubblicazione, nel rispetto del
comunicato ufficiale della S. Sede: ibi, biglietto di Sabatino Giani a Francesco Olivari del
15 novembre 1911.
41
La Giovent Cattolica e la guerra, F, 18 novembre 1911, p. 2.
42
ASV, Segr. Stato, lettera di Michele Cardella a Rafael Merry del Val del 16 novembre
1911, f. 75rv. (G. Sale, op. cit., pp. 120-121).
43
ASV, Segr. Stato, minuta di risposta a Michele Cardella del 18 novembre 1911, f. 77rv.
44
10
49
Atti di crudelt sui caduti italiani, in Or, 10 novembre 1911, p. 1; La barbarie della
guerra italo-turca, ibi, 1 dicembre 1911, p. 2. Il quotidiano diede spazio anche alle
denunce riguardanti le atrocit italiane.
50
Fuori della legge e dellumanit, in Corriere dItalia, 2 dicembre 1911, p. 1; La
nefanda barbarie degli arabi e dei turchi contro i feriti e i morti nella battaglia di SciaraSciat. Quel che ha veduto il nostro inviato Ernesto Vassallo, ibi, 1 dicembre 1911, p. 1.
51
X., Notizie e Commenti. Se fosse vero!..., in F, 20 dicembre 1911, p. 2.
52
Venetus, Atrocit mussulmane e memorie Veneziane, in La difesa (D), 10-11
novembre 1911, p. 1.
53
L.[uigi] Angelillo, Il Calvario di Henni, in La croce, 24 dicembre 1911, p. 2.
54
Cfr. il resoconto di due funzioni svoltesi a Venezia: Per i caduti in Africa, in D, 18-19
dicembre 1911, p. 2; In suffragio dei caduti dAfrica, ibi, 14-15 dicembre 1911, p. 2.
11
12
Filippo Ferrari, Per I nostri prodi caduti nel campo della Gloria in Tripolitania.
Discorso commemorativo tenuto nella Chiesa di S. Maria Maggiore il 22 gennaio 1912,
Tip. A.G. Palmerio, Guardiagrele 1912, pp. 12-13.
60
Pietro Battaglia, Ai nostri caduti, Tip. Lanzoni e Foschini, Massa Lombarda 1912, pp.
11-16.
61
Cfr. Marco Mondini, Caserma e chiesa in et liberale: il caso veneto, in Venetica
XVII, 10(2004), pp. 83-84.
62
Una solenne cerimonia funebre nella chiesa di S. Carlo, in La stampa, 18 dicembre
1911, p. 5; In suffragio dei caduti, in Or, 18 dicembre 1911, p. 3.
63
ASV, Segr. Stato, lettera non firmata s.d., f. 88rv; Per i morti dAfrica, in Or, 20
dicembre 1911, p. 2. Lazzareschi era solito officiare le commemorazioni dei soldati
pontifici: cfr. Per i militari pontifici, ibi, 6 novembre 1912.
64
Pei caduti di Tripoli, ibi, 22 dicembre 1911, p. 3.
13
ASV, Segr. Stato, lettera di Stefano Ignudi a Rafael Merry del Val del 13 dicembre 1911,
ff. 86r-87r (cfr. G. Sale, op. cit., pp. 122-123, dove il cognome del mittente confuso con
Ignandi); Arciconfraternita di Carit nella Cappella Centrale al Campo Verano, in Or,
17 dicembre 1911, p. 2.
66
Mauro Terlizzi, Pe funerali fatti nella chiesa di S. Domenico in Bisceglie il 2 dicembre
1911 a nostri soldati morti gloriosamente combattendo in Libia, Tip. Paganelli, Trani 1911,
p. 9, p. 15 e pp. 21-22.
67
Nicol Sterlicchio, Novi fulgori dItale virt belliche. Nei solenni funeri nella chiesa del
Purgatorio di Andria il 16 Novembre 1911 per i caduti nella guerra italo-turca, Tip.
Francesco Rossignoli, Andria 1912, p. 29.
68
Ibi, p. 19, pp. 21-25, p. 29.
14
69
Luigi Flavoni, Sui caduti nella Guerra dAfrica. Conferenza ad un Circolo cattolico, Tip.
Trinchi, Rieti 1912, pp. 7-8. Il discorso (26 novembre 1911) si configurava come
unappendice del funerale celebrato nel duomo di Rieti una settimana prima.
70
Vincenzo Paoli, Discorso recitato il d 2 febbraio a Guardistallo, nei suffragi solenni per
i nostri soldati caduti in Tripolitania, Tip. Confortini, Volterra 1912, pp. 6-10 e pp. 13-15.
71
Dante Dicomani, I caduti di Amba Alagi. Discorso letto nella Chiesa Parrocchiale di
Cascina nei solenni funerali celebrati per essi il 19 Decembre 1895, Tip. L. Bertini,
Cascina 1895.
72
Id., Onore e gloria agli eroi italiani caduti in Tripolitania nella guerra italo-turca.
Commemorazione del Can. Dott. Dante Dicomani letta il d 13 dicembre 1911 nella Chiesa
Maggiore di Pontedera, Tip. Collini e Cencetti, Firenze 1912, pp. 13-16 e pp. 20-21.
73
I morti in guerra e lUnione Donne Cattoliche, in F, 29 novembre 1911, pp. 2-3.
74
[Salvatore Bella], Pei caduti di Tripoli. Parole di Mons. Salvatore Bella vescovo di
Foggia, Premiata tip. operaia, Foggia 1912, pp. 4-6, p. 9 e p. 11.
15
16
ASV, Segr. Stato, lettera di Michele Reppucci a Rafael Merry del Val del 10 gennaio
1912, f. 100r (G. Sale, op. cit., p. 125).
79
Archivio della Congregazione delle Cause dei Santi (ACCS), Positiones, Decreta et
Rescripta Liturgica, scatola 1911, fasc. 1911 EF, s.fasc. 1911 F, lettera di Andrea Cassulo
(vicario generale di Firenze) a Pio X del 27 novembre 1911 e ibi, scatola 1911, fasc. 1911
B, Lettera di Francesco Duvina (provicario generale di Torino) a Pio X del 2 dicembre
1911.
80
La circolare fu inviata ai vescovi e pubblicata in Aas IV, 3(1912), p. 107: una Missa
de Requie cum cantu et subsequenti Absolutione ad tumulum, in Ecclesiis su Oratoriis
publicis iuxta prudens respectivi Ordinarii iudicium, celebrari valeat []. Mandat vero et
praecipit Sanctitas Sua, ut eiusmodi funeribus, etsi fiant diebus a ritu permissis, nemo,
cuiuscumque sit dignitatis, sermones aut funebres orationes [] habere presumat. Il testo
fu inserito in alcune lettere pastorali, come quella del vescovo di Crema Bernardo Pizzorno,
Pastorale per la Quaresima del 1912. Istruzione religiosa. Avvisi, Tip. G. Cazzamalli,
Crema 1912, pp. 25-26. Inesatta laffermazione di Sale, che parla di circolare ufficiosa,
da non rendere di pubblico dominio (G. Sale, op. cit., pp. 97-98).
81
ACCS, Positiones, Decreta et Rescripta Liturgica, scatola 1912, s.fasc. 1912 D, n. 3,
lettera di Pio X a Pietro La Fontaine (segretario della Sacra Congregazione dei Riti) del 3
febbraio 1912. La versione definitiva ricalcava la bozza di Sarto, salvo alcune correzioni
formali e laggiunta della frase relativa alla responsabilit dellordinario locale nel valutare
lopportunit o meno della cerimonia.
82
n.d.r., In Vaticano. Una Circolare della Congregazione dei Riti. I funebri per i caduti, in
F, 14 febbraio 1912, p. 1.
17
ASV, Segr. Stato, lettera di Adolfo Verrienti a Rafael Merry del Val del 12 febbraio 1912,
f. 103r (G. Sale, op. cit., p 126) e minuta di risposta del 14 febbraio 1912, f. 104r.
84
Pio Ciuti, Per I soldati dItalia caduti nella Guerra Italo-turca. Discorso recitato nella
Sala della storia patria in Palermo, 13 febbraio 1912, Tip. Pontificia, Palermo 1912, pp.
12-14.
85
AAF, Segreteria degli Arcivescovi, Alfonso Maria Mistrangelo, b. 106, fasc. 10, n. 1,
appunto di Michele Cioni (cancelliere della curia) s.d.
86
Ibi, b. 111, fasc. 1, n. 47, appunto di Michele Cioni s.d.
18
19
Bibbiena, XXII decembre XCMXII. Ai prodi caduti in Libia nellanniversario della morte
gloriosa di Giovan Piero Marcucci. Tributo di preghiere e lacrime, Coop. tipografica,
Arezzo 1912, p. 9.
95
Costantino il grande. La guerra e la pace italo-turca. Ai soldati voltensi reduci dalla
Libia. Commemorazione letta nella arcipretale dei SS. Pietro e Paolo (Brescia) dal sac. D.
Enrico dott. Gatta Arciprete. X novembre MCMXII, Tip. P. Istituto Pavoni, Brescia 1912, p.
24.
96
In memoria dei Funerali Solenni che hanno avuto luogo il 22 Decembre 1912 per i
caduti in Libia nella Chiesa parrocchiale di Corsanico, Coop. Tipografica Versiliese,
Viareggio s.d., pp. 2-3.
97
Ai morti per la patria. Commemorazione funebre di suffragio pei soldati gloriosamente
caduti in terra Libica. Discorso recitato dal Cappellano Can. d. Quinto Carbonazzi nel
regio penitenziario di Alessandria presenti le autorit civili e militari 12 novembre 1912,
Stab. Tip. G. Jacquemod Figli, Alessandria 1912, p. 9 e pp. 16-17.
98
Archivio Storico del Comune di Firenze, Varie, Ufficio di notizie alle famiglie dei
militari di terra e di mare. Sezione di Firenze, memoria di Antonio Graziani s.d. [maggio
1912].
20
Biblioteca del Seminario Diocesano di Prato, Misc. A.43.10.2, Ricordo dei solenni
funerali celebrati nella cattedrale di Prato il 17 novembre 1912, s.d.
100
ASV, Segr. Stato, lettera di Nicola Speranza a Pio X del 27 maggio 1912, f. 124r e
minuta di risposta del 7 giugno 1912, f. 127r.
101
Annette Becker, La guerre et la foi. De la mort la mmoire, 1914-1930, Colin, Paris
1994.
102
Alberto Mario Banti, Deep Images in Nineteenth-century Nationalist Narrative, in
Historein VIII, 2008, pp. 54-62.
103
Pei nostri morti, in Or, 2 novembre 1912, p. 3.
104
Nostre corrispondenze, in F, 18 dicembre 1912, p. 2.
21
ASV, Segr. Stato, lettera di Francesco Ciceri a Rafael Merry del Val del 5 maggio 1913,
f. 149rv e minuta di risposta del 9 maggio 1913, f. 153r; ibi, lettera di Francesco Ciceri a
Rafael Merry del Val del 18 maggio 1913, f. 151r. Dopo lo scoppio della grande guerra, la
Santa Sede precis che il decreto della S. Penitenzieria del 1888 e la circolare del 1912
conservavano il loro valore: Aas, VII, 13(1915), p. 390.
106
Cfr. ad esempio le antologie di Salvatore Bono, Morire per questi deserti. Lettere di
soldati italiani dal fronte libico (1911-1912), Abramo, Catanzaro 1992 e Ido Da Ros (a cura
di), Lettere di soldati veneti nella Guerra di Libia. 1911-1912, Godega di S. Urbano (TV),
Grafiche De Bastiani 2001.
22
107
Una cappella a S. Pio V per intercedere la vittoria e la pace ed a suffragio dei caduti, in
D, 7-8 dicembre 1911, p. 1; sulla vicenda cfr. Marcello Malpensa, Religione, nazione e
guerra nella diocesi di Bologna (1914-1918). Arcivescovo, laicato, sacerdoti e chierici,
RSCr III, 2(2006), pp. 385-387. Si trattava della terza cappella, a sinistra di chi guarda
laltar maggiore, nel presbiterio: cfr. Linaugurazione del Tempio al Sacro Cuore di Ges
e le onoranze al card. Svampa. Bologna 15, 16, 17 Ottobre 1912, Tip. arcivescovile,
Bologna, 1912, p. 31. A causa dei rimaneggiamenti subiti dalla chiesa, la cappella non
esiste pi nel suo assetto originario.
108
Cronaca della Citt. I cattolici livornesi e la guerra italo-turca, in F, 13 dicembre
1911, p. 2.
109
Domenico Quinto Mariani, I prodi di Tripoli e la Cappella Espiatoria dAntignano, Tip.
G. Fabbreschi, Livorno 1911, pp. 5-6 e p. 8. Ringrazio Giovanni Cavagnini per la
segnalazione.
23