Você está na página 1de 17

GENESI 6:8-22

6:6-7 Il dolore del Signore non


denota un arbitrario cambiamento
di idea, per quanto alluomo possa
sembrare tale. Esso rivela piuttosto
un cambiamento di atteggiamento
da parte di Dio in risposta a un determinato cambiamento nella condotta
delluomo. Essendo santo, egli deve
opporsi al peccato.
6:8-22 No trov grazia agli occhi
del Signore e fu preavvisato affinch
costruisse unarca, di cui sono qui indicate le dimensioni in cubiti (1 cubito = 45cm ca). Larca misurava dunque
135m in lunghezza, 22m in larghezza
e 14m in altezza. La finestra cui si accenna al v.16 era, letteralmente, una
zona di luce, probabilmente una feritoia per laerazione e lilluminazione
che si estendeva per tutta la lunghezza
dellarca.
No fu salvato per grazia, per un
atto sovrano di Dio. In risposta, No
fece tutto quello che Dio gli aveva comandato (vd. v.22): un atto di umana
responsabilit. No costru larca per
mettere in salvo la propria famiglia,
ma fu Dio a chiudere e a sigillarne la
porta (vd.7:16). Sovranit divina e responsabilit umana non si escludono
a vicenda essendo, al contrario, complementari.
No (v.9) ed Enoc (vd.5:22) sono
gli unici uomini di cui la Scrittura riferisca che abbiano camminato con
Dio. Se Enoc un simbolo della chiesa
rapita in cielo, No simboleggia il residuo ebraico fedele, il quale sar preservato, durante la tribolazione, per il
regno millenniale.
Al v. 18 troviamo il primo riferimento biblico al patto. C. I. Scofield12
enumera otto patti: il patto in Eden

(Ge 2:16); il patto con Adamo decaduto (Ge 3:15); il patto con No (Ge 9:16);
il patto con Abramo (Ge 12:2); il patto
del Sinai (Es 19:5); il patto con Israele per la terra promessa (De 30:3); il
patto con Davide (2S 7:16) e il nuovo
patto (Eb 8:8). Qui di seguito esamineremo tutti gli otto patti, pi il patto con
Salomone. Inutile aggiungere che un
argomento talmente complesso come
quello dei patti suscettibile di diverse interpretazioni. Il nostro approccio
rispecchia la tradizione premillenarista e dispensazionalista.

I PATTI PRINCIPALI DELLA


SCRITTURA
Il patto in Eden (Ge 1:28-30;
2:16-17)
Il patto in Eden assegnava alluomo,
ancora innocente, il compito di moltiplicarsi, di popolare la terra e renderla
soggetta. Luomo aveva facolt di dominare tutta la fauna; avrebbe coltivato il giardino e tratto nutrimento da
tutti i frutti, tranne da quello dellalbero della conoscenza del bene e del
male. La trasgressione a questultimo
ordine avrebbe comportato la morte.
Il patto con Adamo dopo la caduta
(Ge 3:14-19)
Dopo la caduta Dio maledisse il serpente e preannunci inimicizia tra
il serpente e la donna e tra Satana e
Cristo. Satana avrebbe colpito Cristo,
ma Cristo avrebbe annientato Satana. La donna avrebbe provato i dolori
del parto e sarebbe stata soggetta al
marito. Il suolo stesso fu maledetto:
per coltivarlo, luomo avrebbe dovuto contenderlo ai cardi e alle spine e
33

GENESI 6:8-22

il suo lavoro avrebbe comportato fatica e sudore. Luomo sarebbe infine


ritornato alla polvere da cui era stato
tratto.

Il patto con No (Ge 8:209:27)


Dio promise a No che non avrebbe
mai pi maledetto n distrutto la terra con un diluvio. Come pegno di tale
promessa, Dio diede larcobaleno. Ma
il patto prevedeva altres listituzione
di una forma di governo umana con facolt di infliggere la pena capitale. Dio
garant la regolarit del susseguirsi dei
giorni e delle stagioni, ordin alluomo
di ripopolare la terra e ne riafferm il
dominio su tutte le creature inferiori.
Ora luomo aveva facolt di inserire
la carne nella propria alimentazione
precedentemente vegetariana. Con
riferimento alla discendenza di No,
Dio maledisse Canaan, il figlio di Cam,
condannandolo a essere servo di Sem
e Iafet. Dio colloc quindi Sem in una
posizione di favore, che sappiamo essere lonore di appartenere alla stirpe
da cui sarebbe disceso il Messia. Iafet
avrebbe prosperato e avrebbe abitato
nelle tende di Sem.
Il patto con Abraamo (Ge 12:1-3;
13:14-17; 15:1-8; 17:1-8)
Il patto di Dio con Abramo incondizionato. Fu soltanto Dio, manifestatosi
come una fornace fumante e una fiamma di fuoco, a passare in mezzo agli
animali sacrificati e divisi (15:12-21).
Questultimo un particolare assai
importante. Quando stipulavano un
contratto (in ebraico si dice tagliare
un contratto), i due contraenti camminavano entrambi e insieme fra le due
met degli animali sacrificati, a ratifi34

ca della volont di onorare le condizioni del patto. Dio non impose alcuna condizione ad Abramo, pertanto
le benedizioni qui di seguito elencate
sarebbero (e sono) state rispettate indipendentemente dalla fedelt dimostrata dai discendenti di Abramo.
Quanti non vedono un futuro per
lantico popolo di Dio tentano spesso
di fare apparire questo patto come soggetto a condizioni, almeno per quanto
riguarda la terra promessa. Per il resto
rivendicano tutte le benedizioni per
la chiesa, poco o nulla concedendo a
Israele.
Il patto contempla le seguenti
promesse per Abraamo e per la sua
discendenza: una grande nazione
(Israele); la benedizione personale e
lesaltazione del nome di Abraamo; la
proclamazione di Abraamo come fonte di benedizione (12:2); la benedizione e la maledizione divina riservate,
rispettivamente, agli amici e ai nemici
di Abraamo; la benedizione (adempiutasi con Cristo) di tutte le famiglie
della terra (12:3); leterno possesso
della terra conosciuta come Canaan
e, pi tardi, come Israele e Palestina
(13:14-15, 17); una discendenza (naturale e spirituale) numerosa (13:16;
15:5); la paternit di numerose nazioni e re (tramite la stirpe di Ismaele e
Isacco) (17:4, 6); un rapporto speciale
con Dio (17:7b).

Il patto con Mos (Es 19:5;


20:131:18)
In senso lato, il patto mosaico comprende i dieci comandamenti, con
i quali si regolano i rapporti nei
confronti di Dio e del prossimo (Es
20:126), svariate norme relative alla

GENESI 6:8-22

vita sociale di Israele (Es 21:124:11),


decreti e dettagliate disposizioni cerimoniali per la vita religiosa (Es
24:1231:18). La legge fu data al popolo di Israele, non alle Genti (ossia agli
stranieri). Si trattava di un patto condizionato dallottemperanza da parte
delluomo e, pertanto, era reso impotente dalla carne (Ro 8:3). Il decalogo
non fu stabilito allo scopo di recare
salvezza bens allo scopo di convincere
luomo quanto al peccato e al suo fallimento. Il N.T. ripropone nove dei dieci
comandamenti (escludendo quello
relativo al sabato) non come una legge la cui trasgressione comporti una
pena, ma come linea di condotta conveniente per quanti sono stati salvati
per grazia. Il credente sotto la grazia,
e non sotto la legge, tuttavia ha contratto con Cristo un vincolo damore:
egli osserva i comandamenti spinto da
una motivazione di ordine superiore,
pi elevata.

seconda venuta del Signore, il ritorno


nella terra promessa, la conversione
di Israele (amare e servire il Signore),
la sua prosperit nella terra promessa
e il castigo dei suoi nemici.

Il patto con Israele per la terra


promessa (De 30:1-9)
Questo patto riguarda la futura occupazione della terra dal fiume dEgitto (ossia dal Torrente o Uadi dEgitto,
non dal Nilo) al gran Fiume, il fiume
Eufrate che Dio aveva promesso ad
Abramo (Ge 15:18). Israele non ha
mai occupato tutta la terra promessa.
Durante il regno di Salomone, i regni a oriente gli pagavano dei tributi
(vd.1R 4:21, 24), ma non si possono
annoverare tra i suoi territori o le sue
conquiste.
Il patto relativo alla terra promessa prevedeva: la dispersione di Israele
tra le nazioni a causa della sua disobbedienza, il suo ritorno al Signore, la

Il patto con Salomone (2S 7:12-15;


1R 9:4-9; 2Cr 7:11-22)
Il patto con Salomone era incondizionato limitatamente al regno eterno ma
condizionato relativamente alla discendenza al trono (vd1R 9:4-9; 2Cr
7:17-18). La stirpe di uno dei discendenti di Salomone, Conia (chiamato
anche Ieconia), fu esclusa dal trono di
Davide (vd.Gr 22:30). Come abbiamo
gi rilevato, Ges non discende dalla
linea di Salomone giacch, in tal caso,
sarebbe caduto sotto la maledizione
di Conia.

Il patto con Davide (2S 7:5-19)


Dio promise a Davide non soltanto
un regno eterno ma altres un trono
perennemente occupato da un suo
discendente diretto. Si trattava di un
patto incondizionato, non soggetto in
alcun modo allubbidienza o alla rettitudine di Davide. Come si evince dalla
genealogia di Giuseppe (vd. Mt 1:7),
Cristo il legale erede al trono di Davide tramite la stirpe di Salomone.
Dalla genealogia di Maria (vd. Lu
3:31) rileviamo inoltre che Cristo
discendente diretto di Davide tramite
Natan. Poich Cristo vive per sempre,
parimenti eterno il suo regno. Il suo
regno millenniale sulla terra confluir
nel regno eterno.

Il nuovo patto (Gr 31:31-34; Lu


22:20; Eb 8:7-12)
Nel futuro profetizzato da Geremia
35

GENESI 7:1

il nuovo patto chiaramente stipulato con la casa di Israele e la casa di


Giuda (Gr 31:31a). Contrariamente
al patto mosaico, violato da Israele
(vd. Gr 31:32), questo un patto incondizionato. Le promesse incondizionate di Dio (si noti la ricorrenza
delle promesse espresse allindicativo
futuro: far, dar, metter ecc.)
contemplano: la rigenerazione di Israele (vd.Ez 36:25), la dimora dello Spirito Santo (vd.Ez 36:27), un cuore ben
disposto a compiere la volont di Dio
(vd.Gr 31:33a), una relazione speciale
tra Dio e il suo popolo (vd.Gr 31:33b),
la conoscenza universale del Signore
in Israele (vd.Gr31:34a), il perdono e
la cancellazione del peccato (vd. Gr
31:34b) e la perpetuazione della nazione (vd.Gr 31:35-37).
Se, come popolo, Israele non ha
ancora ricevuto i benefici del nuovo
patto, li ricever in occasione della
seconda venuta del Signore. Nel frattempo, i veri credenti ricevono una
parte delle benedizioni previste dal
patto. Il fatto che la chiesa sia posta in
relazione al nuovo patto si ravvisa nella cena del Signore, dove il calice rappresenta sia il patto sia il sangue con
cui esso stato ratificato (vd.Lu 22:20;
1Co 11:25). Paolo definiva se stesso e
gli altri apostoli come ministri di un
nuovo patto (2Co 3:6).
Nellarca dovevano essere condotte coppie di ogni specie vivente, come
pure le derrate alimentari. I critici
dubitano che larca fosse abbastanza
capiente da contenere tutte le specie
animali e cibo sufficiente per un anno
e diciassette giorni. Nondimeno pos-

36

sibile che larca contenesse soltanto le


specie primarie dalle quali si sarebbero in seguito sviluppate le varie sottospecie (in tal caso, la capienza dellarca sarebbe stata sufficiente).
7:1 Qui compare per la prima volta lesortazione Entra (che richiama
il misericordioso invito evangelico a
entrare nellarca della salvezza).
7:2-18 Non spiegato il motivo per
cui No ricevette lordine di condurre
nellarca sette paia di animali puri e
soltanto un paio di animali impuri.
Probabilmente le sei paia extra di animali puri dovevano servire come cibo
(vd. 9:3) e in previsione della necessit
di animali puri per i sacrifici (vd. 8:20).
Larca fu riempita sette giorni prima
che iniziasse a piovere e le sorgenti sotterranee erompessero. Il diluvio si protrasse per quaranta giorni e quaranta
notti. Nella Bibbia il numero quaranta
rappresenta la prova, il vaglio.
7:19-24 Si tratt forse di unalluvione circoscritta, come sostengono
alcuni? Ora si consideri che tutte le
alte montagne che erano sotto tutti
i cieli furono sommerse (v. 19). Per
sfuggire a uninondazione locale non
ci sarebbe stato bisogno che Dio ordinasse a No unarca equivalente, in
lunghezza, a uno stadio e mezzo di
calcio e del volume complessivo di
ottocento vagoni ferroviari. Dio si sarebbe limitato a trasferire le otto persone e gli animali in unaltra regione!
Inoltre, in tutti i paesi del mondo si
tramandano tradizioni relativamente a un diluvio universale. Le cime
della catena dellArarat raggiungono
i 5.137 m e lacqua super tale altezza di quindici cubiti (vv. 19-20). Per

GENESI 8:20-22

quale miracolo si sarebbe riuscito a


contenere un simile volume dacqua
in unarea circoscritta? In Genesi 9:15
Dio promise che le acque non sarebbero mai pi diventate un diluvio
per distruggere ogni essere vivente.
Da allora si sono verificate parecchie
alluvioni locali, ma non vi stato un
secondo diluvio universale. Se il diluvio fosse stato circoscritto, allora la
promessa di Dio sarebbe stata infranta
(e questa una conclusione impossibile). Pietro si serve dellallusione alla
distruzione del mondo mediante lacqua come simbolo per preannunciare
una futura distruzione della terra mediante il fuoco (vd.2P 3:6-7).
Larca figura di Cristo e le acque
simboleggiano il giudizio di Dio. Sul
Golgota il Signore Ges affront le acque dellira divina. Quanti dimorano
in Cristo sono salvati, mentre coloro
che si trovano al di fuori sono dannati
(vd.1P 3:21).
8:1-19 Questa la cronologia del
diluvio:
1. 7 giorni dallingresso di No...
nellarca allinizio del diluvio
(vd.7:10);
2. 40 giorni e 40 notti durata del diluvio (vd.7:12);
3. 150 giorni dallinizio del diluvio
finch le acque andarono via via
ritirandosi di sulla terra (8:3) e
larca si ferm sulle montagne
dellArarat (cfr.7:11 con v.4);
4. 224 giorni dallinizio del diluvio
al giorno in cui apparvero le vette
dei monti (cfr.7:11 con v.5);
5. 40 giorni da quando apparvero le
vette dei monti al giorno in cui No
mand fuori il corvo (8:7);
6. 7 giorni tra linvio del corvo e

quello della colomba (vv. 6-10;


v.10: altri sette giorni);
7. +7 giorni tra il primo e il secondo
viaggio della colomba (v.10);
8. +7 giorni ultimo viaggio della colomba (v.12);
9. 314 giorni dallinizio del diluvio
fino al giorno in cui No scoperchi larca (cfr.7:11 e v.13);
10. 371 giorni dallinizio del diluvio
finch la superficie del suolo non
fu asciutta (cfr. 7:11 con v. 14). A
questo punto No ricevette lordine di uscire dallarca (v.16).
Il corvo (v.7) impuro (vd.Le 11:1315; De 14:12-14) e la pura colomba
(v.8) ben illustrano le due nature del
credente. La vecchia natura ama nutrirsi di rifiuti e di carogne (ossia di
sozzura e corruzione), mentre la nuova natura non trova requie negli orizzonti di morte e di giudizio e riposa
solamente quando poggia sulla terraferma della risurrezione.
8:20-22 No rispose alla grazia
salvifica di Dio erigendo un altare.
Analogamente, quanti di noi sono
stati salvati dovrebbero presentare a
Dio la propria sincera e riconoscente adorazione: oggi come ai tempi di
No si tratta di un gesto ben accetto e
gradito. Il SIGNORE si impegn a non
maledire pi la terra e a non colpire
pi ogni essere vivente come aveva
fatto; inoltre assicur il regolare avvicendamento delle stagioni finch la
terra durer.
Come gi in 6:5, qui al v. 21 Dio
parla dellenorme malvagit del cuore
umano. Nel primo caso, non vi era stato sacrificio e ci aveva comportato il
castigo. In questo caso, invece, il sacrificio c e Dio agisce con misericordia.
37

GENESI 9:1-7

ADAMO
CAINO

SET

ABELE

ENOC

IABAL

IUBAL

IRAD

ENOS

MEUIAEL

CHENAN

METUSAEL

MAALALEEL

LAMEC

IARED

TUBAL-CAIN

NAAMA

ENOC
METUSELA
LAMEC
NO

CAM

SEM

IAFET

(vd. Ge 10:6-20
per la lista dei
discendenti)

ARPACSAD

(vd. Ge 2-5
per la lista dei
discendenti)

SELA
EBER
PELEG

I discendenti di Adamo

F. No dopo il diluvio (cap.9)


9:1-7 Dal v.3 si intuisce che, dopo il diluvio, alluomo fu consentito per la prima volta di mangiare carne. Tuttavia
era proibito il consumo di carne con il
sangue, poich il sangue la vita della
carne e la vita appartiene a Dio.
Listituzione della pena capitale
presuppone listituzione di unautorit
al governo. Se chiunque avesse facolt
(e se tutti se ne avvalessero) di vendicare un omicidio regnerebbe il caos.
Soltanto unautorit debitamente costituita investita di tale facolt. Il N.T.
perpetua la pena capitale allorch, con
riferimento alla carica amministrativa,
vi si afferma che il magistrato [] non
porta la spada invano (Ro 13:4).
9:8-17 Dio fece apparire larcoba38

leno e si impegn in tal modo a non


inviare pi alcun diluvio per distruggere la terra.
9:18-23 Nonostante la grazia di cui
Dio gli aveva fatto dono, No pecc
ubriacandosi e denudandosi in mezzo alla sua tenda. Come lo ebbe visto,
Cam rifer laccaduto ai fratelli e costoro coprirono la vergogna del padre
evitando di guardarne la nudit.
9:24-25 Quando No si svegli
maledisse Canaan. Ora sorge spontaneo un interrogativo: perch maledire
Canaan anzich Cam? Una possibile
spiegazione potrebbe essere linclinazione alla malvagit, pi pronunciata
in Canaan rispetto al padre Cam. La
maledizione sarebbe dunque stata
profetica relativamente alla condot-

GENESI 9:26-29

GOMER

TURCHIA
LUD
(Lidia)

TOGARMA

Mar
Caspio

ASCHENAZ
(Sciti)

ITTITI

IRAN

ASSUR
(Assiria)

IAVAN
(Greci)

iE

uf

ra

ri

LIBANO

Tig

fiu

ARAM
(Siria)

me

Mar Mediterraneo

MADAI
(Medi)

fiu

SIRIA
KITTIM
(Cipro)

te

IRAQ

AMOREI
CANAAN
AAN

ISRAELE

ELAM
(Persia)

FILISTEI

GIORDANIA

PUT

ARPACSAD

MISRAIM
(Egitto)

IAVAN
PUT

fiu m e N
ilo

EGITTO

LUD

Mar
Rosso

IOCTAN
(Arabia)

(Lidia)

discendenti di Iafet (Ge 10:2-5)


discendenti di Cam (Ge 10:6-20)
discendenti di Sem (Ge 10:21-31)
nome biblico pi recente

ARABIA SAUDITA

Le nazioni di Genesi 10

ta immorale di costui e al suo giusto


castigo. Oppure potrebbe darsi che
lo stesso Canaan avesse compiuto un
gesto volgare nei confronti del nonno
e di cui No sarebbe venuto a conoscenza soltanto in un secondo tempo.
No seppe quello che gli aveva fatto
il figlio minore. Il v.24 potrebbe fare
riferimento a Canaan (nella Bibbia il
sostantivo figlio indica spesso il nipote o un parente pi o meno stretto),
ossia al nipote pi giovane anzich a
Cam (il figlio minore). In tal caso, Canaan non sarebbe stato maledetto a
causa del peccato del padre, bens a
causa del peccato commesso personalmente. In ultima ipotesi, la grazia
di Dio potrebbe aver consentito a No
di maledire solamente una piccola

parte della stirpe di Cam e non un terzo dellintera stirpe umana.


9:26-29 Canaan fu condannato a
servire Sem e Iafet. La soggezione dei
Cananei agli Israeliti inoltre ribadita
in Giosu 9:23 e in Giudici 1:28. Questo brano stato impugnato per enunciare lasservimento dei popoli di colore, ma non vi fondamento alcuno
ad avvalorare questa tesi. Canaan il
capostipite dei Cananei, i quali occupavano la Terra Santa prima dellarrivo degli Israeliti. Non vi alcuna prova
che si trattasse di un popolo di colore. Sem e Iafet furono benedetti con il
dominio. Il v. 27 potrebbe indicare la
partecipazione di Iafet alla benedizione spirituale tramite la discendenza di
Sem, il popolo israelita.
39

GENESI 10:1-32

Esistono pareri discordi riguardo


allidentit del figlio maggiore di No:
Sem o Iafet? In 10:21 si pu leggere: Sem fratello maggiore di Iafet
(NR) oppure Sem fratello di Iafet,
il maggiore (ND). La prima lipotesi
pi accreditata. Inoltre, Sem compare
per primo nelle genealogie di Genesi
5:32 e in 1Cronache 1:4.

G. Genealogia dei popoli (cap.10)


10:1-32 Sem, Cam e Iafet divennero i
padri dei popoli.
Sem i popoli semitici: Ebrei, Arabi, Babilonesi, Assiri, Aramei e Fenici.
Cam i popoli camitici: Etiopi,
Egiziani, Cananei, Filistei e, probabilmente, anche i popoli dellAfrica
e quelli orientali (bench, secondo
alcuni studiosi, questi ultimi appartengano alla stirpe iafetica).
Iafet i popoli iafetici: Medi, Greci,
Ciprioti ecc. nonch, probabilmente, i popoli caucasici dellEuropa e
dellAsia settentrionale (alcuni studiosi vi annoverano, inoltre, i popoli dOriente).
Questo capitolo presenta, nellordine, i figli di Iafet (vv.2-5), i figli di Cam
(vv.6-20) e i figli di Sem (vv.21-31). Lo
Spirito di Dio si concentrer su Sem e
la sua stirpe per tutto il resto dellA.T.
Il riferimento alle diverse lingue presente al v.5 guarda, probabilmente, al
periodo successivo alla vicenda della
torre di Babele (vd.11:1-9).
Si notino qui tre riferimenti alla
divisione dei popoli. Il v.5 descrive la
divisione delle trib di stirpe iafetica
nelle differenti regioni. Il v.25 ci informa che la spartizione della terra (da
Babele) ebbe luogo al tempo di Peleg.
40

Il v. 32 funge da prologo allepisodio


della torre di Babele al cap.11, in cui si
narra che le famiglie dei figli di No si
divisero in differenti nazioni con lingue differenti.
Il nome Nimrod (vv. 8-10) significa ribelle. Colui che portava questo nome descritto come il primo
potente sulla terra (v. 8) dellepoca
immediatamente successiva al diluvio, nonch il primo a stabilire un
regno (v. 10). Ribelle alla volont di
Dio, costui fece sorgere le citt di Babel (Babilonia) e di Ninive in Assiria
(v.11), nemiche inveterate del popolo
di Dio.
Come gi accennato, al v. 21 Sem
considerato il fratello maggiore di
Iafet.
impossibile determinare le localit in cui si stabilirono i vari popoli,
tuttavia le seguenti indicazioni potranno tornare utili pi avanti:
Tarsis (v.4): Spagna
Chittim (v.4): Cipro
Cus (v.6): Etiopia
Elam (v.22): Persia
Misraim (v.6): Egitto
Put (v.6): Libia
Canaan (v.6): Palestina
Assur (v.22; vd.anche v.11): Assiria
Aram (v.22): Siria e Mesopotamia

H. La torre di Babele (cap.11)


11:1-4 Nel cap. 10, cronologicamente successivo al cap. 11, lumanit
suddivisa secondo le lingue parlate
(vd. 10:5, 20, 31). In questo capitolo
scopriamo la causa di tali divisioni.
Anzich disseminarsi per la terra conformemente al volere di Dio, gli uomini si stanziarono nel paese di Scine-

GENESI

GOMER
fium
ri

CARAN

ig
eT

CILICIA

MESOPOTAMIA

NINIVE

fium
u
eE

CYPRO

fra

CANA
AN

fiume Gio
rdano

te

Mar Grande

Probabile ubicazione del


Gardino di Eden

PENIEL
BETEL
EBRON

BABILONIA

Mar
Morto

EDOM

MOAB
UR
Il paese di Canaan la terra
promessa da Dio ad Abraamo

EGITTO

Citt di provenienza di Abraamo

Egitto, la terra in cui


Giuseppe sal al potere

fiu
me
Ni
lo

Mar
Rosso

MEDIORIENTE ALLEPOCA DEI PATRIARCHI

ar (Babilonia). Poi dissero: Venite,


costruiamoci una citt e una torre la

cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinch non siamo
41

GENESI 11:5-9

dispersi sulla faccia di tutta la terra.


Si tratt dunque di una questione di
orgoglio (per acquistarsi fama) e di sfida (per evitare di essere dispersi). Per
noi la torre pu altres rappresentare
lo sforzo incessante delluomo decaduto di raggiungere il cielo mediante
le proprie opere: esso gli impedisce di
ricevere la salvezza come dono gratuito della grazia.
11:5-9 Il Signore pun quel popolo confondendone il linguaggio. Questo fu linizio dellattuale variet di lingue nel mondo. La Pentecoste (vd. At
2:1-11) sarebbe stata il capovolgimento di Babele, nel senso che ciascuno
pot udire narrare le mirabili opere di
Dio nella propria lingua. Babel significa confusione ed , per lappunto, la
confusione linevitabile conseguenza
di qualsiasi unione in cui Dio non sia
contemplato o che non si sia formata
secondo la volont di Dio.

II. I PATRIARCHI DI ISRAELE


(capp. 11:1050)
A. Abraamo (11:1025:18)
1. Genealogia di Abramo
(11:10-32)
11:10-25 Questi versetti riconducono
la genealogia di Sem ad Abramo. La
cronistoria si restringe dunque dalla
stirpe umana a un suo ramo (i Semiti)
e a un uomo (Abramo), il quale diviene il capo del popolo ebraico. Il resto
dellA.T. , in gran parte, la storia di
questo popolo.
11:26-32 Abramo fu un potente
uomo di fede, nonch uno dei personaggi pi importanti della storia,
venerato nelle tre principali religioni
42

del mondo (lebraismo, il cristianesimo e lislam). Egli citato in sedici libri dellA.T. e in undici del N.T. Il
suo nome significa padre eccelso o,
cambiato in Abraamo, padre di una
moltitudine.
Questo passo presenta una difficolt di computo. Derek Kidner spiega:
difficile stabilire let di Tera
allepoca della morte (v. 32), giacch il figlio maggiore di questi
avrebbe dovuto avere centotrentacinque anni (v. 26), mentre
allepoca Abramo ne aveva soltanto settantacinque (vd.12:4; cfr.At
7:4). Ci si pu spiegare supponendo che Abramo fosse il figlio
minore, nato sessanta anni dopo
il maggiore, ma che, nei vv.26-27,
sia stato collocato in cima alla lista a causa della sua preminenza
(analoga a quella di Efraim rispetto a Manasse). In alternativa,
si pu seguire il testo samaritano, da cui risulta che Tera mor
a centoquarantacinque anni.
Questultima sembra lipotesi
pi plausibile, se non altro perch lesclamazione di sorpresa
di Abramo alla notizia del futuro
concepimento di Isacco riportata
in 17:17 risulterebbe improbabile,
qualora il padre lavesse generato,
a sua volta, alla veneranda et di
centotrenta anni13!

Ur dei Caldei (v. 31), citt mesopotamica, era il fulcro dellidolatria


pagana.
per andare nel paese di Canaan, Tera e la sua famiglia si diressero
a nord-ovest verso Caran.

ab

rto
se
De

di

Sin

git

ea

M.
Garizim
M. degli
Ulivi

laad

fiume Giordano
Pianure
Moab di Monti d
i Ga

Monti de
Efraim

Pianura
Saron di

me

Monti
di Galilea
Lago
Hula

Ya r m
uk

fium

To r r e
f i u m e * BC

M. Nebo

fiu me Arno

nte
n

Ze

re

Deserto A
rabico

Me Iarcon

Mar Mort

Deserto di Giud

Mont
i
Giud della
ea

Sef
ela

Mar di
Galilea

to

Ar

Le

onte

Mo
nti
An
ti-L
iba
no

Mo
nti
del
Lib
ano

Mar Grande
(Mar Mediterraneo)

CP

eso

dE

on

eB

te

ial

Pia
nu
Filisra del
tia la
di A

ent

en

lon
rae n
zd
o
i E his
ed eC
m
fiu

M. Carmel
ll
Va

Ua

rr
To

To r r

De
s
Pa erto
ra di
n

GENESI

M. Ermon

fiu

M. Tabor

La terra promessa

43

GENESI 12:1-3

2. Vocazione di Abramo (12:1-9)


12:1-3 Il Signore chiam Abramo
allorch questi viveva ancora a Ur
(cfr. v. 1 con At 7:1-2). Dio ordin ad
Abramo di lasciare il suo paese e la
casa di suo padre per intraprendere una vita di pellegrinaggio (vd. Eb
11:9). Dio stipul con lui uno straordinario patto che racchiudeva le
seguenti, significative promesse: un
paese (ossia il paese di Canaan); una
grande nazione (ossia il popolo ebraico); prosperit materiale e spirituale
per Abramo e la sua stirpe; un grande nome per Abramo e la sua discendenza; una fonte di benedizione per
gli uomini; benedizioni per gli amici
di Israele e maledizioni per gli antisemiti; benedizione di tutte le famiglie
della terra in Abramo (in previsione
del Signore Ges Cristo, discendente
di Abramo). Questo patto rinnovato
e ampliato in 13:14-17; 15:4-6; 17:1014; 22:15-18.
12:4-9 Dopo i cosiddetti anni dissipati (ossia privi di progresso) in Caran
Abramo emigr a Canaan con Sarai
sua moglie, il nipote Lot, altri parenti e tutti i beni che possedevano.
Giunsero dapprima a Sichem, dove
Abramo costru un altare al Signore. La presenza ostile dei Cananei
non costituiva un problema per un
uomo che camminava per fede. In seguito, Abramo si trasfer tra Betel (lett.
casa di Dio) e Ai. Anche col egli non
piant soltanto le sue tende ma costru altres un altare al Signore. Ci
la dice lunga in merito alle priorit di
questuomo di Dio! Il v.9 vede Abramo
ripartire verso la regione meridionale (il Neghev).

44

3. Abramo in Egitto. Ritorno nel


paese di Canaan (12:1013:4)
12:10-20 La fede, tuttavia, talvolta subisce qualche sbandamento. Durante
una grave carestia Abramo abbandon il luogo scelto da Dio e fugg in
Egitto (simbolo del mondo). Questa
mossa gli avrebbe procurato non poche angustie. Abramo divenne, infatti,
ossessionato dal timore che il faraone
lo uccidesse per sottrargli la bella
moglie Sarai e aggiungerla al proprio
harem. Abramo costrinse dunque
Sarai a mentire e a farsi passare per
sua sorella. Ella era, in effetti, la sua
sorellastra (vd. 20:12); nondimeno
limbeccata di Abramo costituiva pur
sempre una menzogna, unimpostura.
Lo stratagemma funzion per Abramo
(il quale fu ricompensato profumatamente) a detrimento di Sarai (la quale
dovette entrare nellharem del faraone) e dello stesso faraone (il quale fu
colpito, con la sua casa, da grandi piaghe). Come ebbe scoperto linganno,
questultimo si comport con maggior
rettitudine di quanto non avesse fatto
Abramo. Dopo averlo rimproverato, il
faraone risped Abramo a Canaan.
Questo incidente ci ricorda che la
battaglia spirituale non si deve combattere con armi carnali, che il fine
non giustifica i mezzi e che non possibile peccare e farla franca.
Dio non abbandon Abramo, tuttavia permise che la sua colpa fosse
palesata. Abramo fu umiliato pubblicamente dal faraone ed espulso con
discredito.
Lappellativo faraone non un
nome proprio ma un titolo (come re,
imperatore, presidente ecc.)

GENESI 14:13-16

13:1-4 Alla base del ritorno di


Abramo dallEgitto a Betel vi un
ritorno alla comunione con Dio. Torna a Betel! linvito con cui si chiama
a raccolta quanti si sono sviati dal Signore.

4. Abramo, Lot e Melchisedec


(13:514:24)
13:5-13 Fra i pastori di Lot e quelli
di Abramo si era accesa una lite per
questioni di territorio su cui pascolare il bestiame. Con genuina affabilit, benevolenza e altruismo, Abramo
lasci a Lot la scelta di tutto il paese.
Con umilt di cuore, egli stimava gli
altri superiori a se stesso (vd.Fl 2:3).
Lot scelse i pascoli rigogliosi della pianura del Giordano confinanti con le
dissolute citt di Sodoma e Gomorra. Nonostante fosse un uomo retto,
nonch un vero credente (vd.2P 2:78), Lot si trovava sulla linea di confine
della mondanit. stato fatto notare
che Lot ebbe erba per il suo bestiame mentre Abramo ebbe grazia per i
suoi figli (n.d.t., in inglese si apprezza
un gioco di parole basato sullassonanza tra grass, erba, e grace, grazia)
(cfr.vv.15-16).
Gli abitanti di Sodoma erano
perversi e grandi peccatori contro il
Signore. Ci, tuttavia, non imped a
Lot di fare la sua scelta. Si noti la sua
progressiva caduta nella mondanit:
dapprima egli (i suoi uomini) fu in
lite (v.7), quindi vide (v.19), scelse
(v.11) e piant le sue tende fino a Sodoma (v.12). Inoltre risiedeva lontano
dal luogo dove si trovava il sacerdote
di Dio (cfr.14:12) e stava seduto alla
porta di Sodoma (frequentava i luo-

ghi del potere politico; vd. 19:1). Era


diventato un funzionario del luogo.
13:14-18 Abramo rinunci ai pascoli migliori ma ricevette da Dio tutto
il paese per s e per la sua discendenza, per sempre. Inoltre il Signore gli
promise una discendenza numerosissima. Dopo essersi stabilito a Ebron,
Abramo costru un altro altare al
Signore (sempre un altare per Dio,
mai una casa per s!).
Si noti che Dio ordin ad Abramo
di percorrere il paese in lungo e in
largo per prendere visione dei suoi
possedimenti. Allo stesso modo anche
noi dobbiamo appropriarci per fede
delle promesse di Dio.
14:1-12 Tredici anni prima dei
principali avvenimenti narrati in
questo capitolo, Chedorlaomer re di
Elam (Persia) aveva soggiogato altri re
delle pianure a ridosso del mar Salato (mar Morto). Il tredicesimo anno i
cinque re assoggettati gli si erano ribellati. Di conseguenza costui si alle
con altri tre re della regione di Babilonia, marci lungo la costa orientale del
mar Morto, quindi in direzione nord,
lungo la costa occidentale, verso Sodoma, Gomorra e altre citt limitrofe
della pianura. La battaglia si combatt nella valle di Siddim, la quale era
piena di pozzi di bitume. Gli invasori
sconfissero i ribelli e marciarono verso
nord con il bottino e i prigionieri, fra
cui si trovava anche Lot, linfedele nipote di Abramo.
14:13-16 Appresa la notizia, Abramo radun una forza di combattimento di trecentodiciotto uomini fidati
(addestrati, ND) e insegu i conquistatori fino a Dan, a settentrione. Infi-

45

GENESI 14:17-18

ne li sconfisse presso Damasco, in Siria, liber Lot e riconquist il bottino.


Coloro che ricadono nei propri errori,
gli apostati, non soltanto si attirano le
sventure ma procurano guai anche al
prossimo. Qui Abramo liber Lot con
la spada. In seguito lo avrebbe liberato
mediante preghiere di intercessione
(vd.capp.1819).
14:17-18 Mentre Abramo si trovava sulla via del ritorno, il re di Sodoma gli and incontro (analogamente,
Satana tenta spesso il credente che
ha appena riportato unimportante
vittoria spirituale). Ma ecco che ivi si
trovava anche Melchisedec, re di Salem e sacerdote del Dio altissimo, il
quale rec ad Abramo pane e vino per
ristorarlo. Impossibile leggere questa
prima allusione al pane e al vino senza
riflettere sui simboli della passione del
nostro Salvatore. Quando consideriamo il prezzo che egli pag per salvarci
dal peccato, anche noi siamo fortificati, rincuorati e resi capaci di resistere a
qualsiasi tentazione peccaminosa.
Nella Scrittura i nomi hanno sempre un significato. Melchisedec significa re di giustizia e Salem (abbreviazione di Gerusalemme) significa
pace. Melchisedec era dunque re di
giustizia e re di pace. Egli rappresenta
pertanto unimmagine del Cristo, vero
Re di giustizia e di pace, nonch nostro
Sommo Sacerdote. Quanto si legge in
Ebrei 7:3 a proposito di Melchisedec
(Senza padre, senza madre, senza
genealogia, senza principio di giorni
n fine di vita) va inteso solamente
in relazione al suo sacerdozio. Non di
rado i sacerdoti ereditavano lufficio
ed esercitavano la carica per un tempo limitato. Tuttavia, il sacerdozio di
46

Melchisedec fu unico poich, stando


alle cronache, non fu trasmesso per
via di parentela, n esistono riferimenti temporali relativi al suo inizio e
alla sua fine. Il sacerdozio di Cristo
secondo lordine di Melchisedec (Sl
110:4; Eb 7:17).
14:19-20 Melchisedec benedisse
Abramo e questi, a sua volta, gli diede
la decima di ogni bottino catturato.
In Ebrei 7 leggiamo che tali gesti avevano una profonda valenza spirituale. Essendo progenitore di Aaronne,
Abramo considerato il rappresentante del sacerdozio di Aaronne. La
benedizione di Abramo da parte di
Melchisedec indicava la superiorit
del sacerdozio di questultimo rispetto a quello di Aaronne, giacch chi impartisce la benedizione superiore a
chi la riceve. La corresponsione della
decima a Melchisedec simboleggia il
riconoscimento, da parte del sacerdozio di Aaronne, della superiorit del
sacerdozio di Melchisedec, giacch
il minore che corrisponde la decima al
maggiore.
14:21-24 Il re di Sodoma disse
ad Abramo: Dammi le persone e
prendi i beni per te. Cos Satana ci
invita ancora oggi a tenerci occupati
con i nostri balocchi di polvere mentre le persone intorno a noi periscono. Abramo rispose che non avrebbe
preso neppure un filo o un legaccio
di calzari.

5. Abramo e lerede promesso


(cap. 15)
15:1 Il primo versetto strettamente
collegato allultima parte del cap. 14.
Poich il patriarca aveva rifiutato le ricompense del re di Sodoma, il Signo-

GENESI 15:7-21

re gli parl: Non temere, Abramo, io


sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sar grandissima, assicurandogli
in tal modo protezione e abbondanza
di ricchezze.
15:2-6 Essendo senza figli, Abramo temeva che, secondo la legge
dellepoca, il suo erede sarebbe stato
il suo schiavo Eliezer di Damasco.
Dio, tuttavia, gli promise un erede e
una discendenza numerosa come le
stelle. Ci era umanamente impossibile, giacch Sarai non era pi in et
fertile. Nonostante ci, Abramo credette alla promessa di Dio e Dio lo dichiar giusto. La realt del concetto di
giustificazione per fede qui enunciato
ribadita in Romani 4:3; Galati 3:6; Gicomo 2:23. In 13:16 Dio aveva promesso una discendenza numerosa come
la polvere della terra e qui, al v.5, numerosa come le stelle. La polvere simboleggia la discendenza naturale di
Abramo (gli Ebrei di nascita), mentre
le stelle simboleggiano la discendenza
spirituale, cio gli uomini giustificati
per fede (vd.Ga 3:7).
15:7-21 Nel confermare ad Abramo la promessa di una discendenza
(vv.1-6) e di una terra (vv.7-8, 18-21)
Dio si espresse con un insolito e significativo simbolismo, di cui David
Baron fornisce la seguente interpretazione:
Secondo le antiche convenzioni
orientali, allorch stipulavano
un contratto, entrambi i contraenti passavano in mezzo alle
parti divise di animali squartati,
attestando simbolicamente di
impegnarsi, a costo della vita, a
onorare limpegno preso (vd.Gr

34:18-19). Qui, in Genesi 15, soltanto Dio (la cui presenza simboleggiata dalla fornace fumante
e dalla fiamma di fuoco) pass in
mezzo agli animali divisi, mentre
Abramo fu un semplice spettatore di tale dispiego di grazia gratuita da parte di Dio14.

Ci indicava la natura incondizionata del patto, il cui unico contraente


vincolato era Dio (vd. approfondimento: I patti principali della Scrittura
Il patto con Abramo).
Questo passo si presta a unaltra
lettura in cui le parti del vitello sacrificato rappresentano la nazione di
Israele. Gli uccelli rapaci simboleggiano le nazioni straniere; il paese che
non sar loro , naturalmente, lEgitto. Israele sarebbe stato liberato dalla
schiavit egiziana: la quarta generazione di Israeliti avrebbe fatto ritorno
a Canaan. La fornace fumante e la
fiamma di fuoco illustrano il destino
nazionale di Israele: sofferenza e testimonianza.
Israele non sarebbe stato liberato
finch liniquit degli Amorei non
fosse giunta al colmo. I pagani abitanti di Canaan dovevano alfine essere
sterminati. Ma spesso Dio permette il
decorso del male, talora ad apparente
detrimento del suo popolo, prima di
provvedere al castigo. Egli longanime
e paziente, non volendo che qualcuno perisca (vd.2P 3:9), neppure quei
corrotti Amorei. Inoltre egli permette
al male di consumarsi per dimostrare
a tutti le terribili conseguenze dellempiet. La sua ira si rivela, in tal modo,
completamente giusta.
I vv. 13-14 pongono un problema
47

GENESI 16:1-6

di carattere cronologico. Vi si annuncia, infatti, che il popolo di Abramo


sarebbe stato ridotto in schiavit in
un paese straniero per quattrocento
anni e che, trascorso tale periodo, se
ne sarebbe ripartito con grandi ricchezze. Lallusione ai quattrocento
anni ricorre in Atti 7:6.
In Esodo 12:40-41, invece, si legge
che i figli di Israele abitarono in Egitto per quattrocentotrentanni.
Quindi, in Galati 3:17, Paolo riporta che il periodo intercorso tra la
ratifica del patto con Abramo e il conferimento della legge fu di quattrocentotrentanni.
Come si conciliano queste cifre?
I quattrocento anni indicati in
Genesi 15:13-14 e in Atti 7:6 fanno riferimento alla dura afflizione in Egitto
(allorch giunsero in Egitto, Giacobbe
e la sua famiglia non erano schiavi,
bens furono trattati in modo alquanto
regale).
I quattrocentotrentanni indicati in
Esodo 12:40-41 fanno riferimento al
periodo complessivo di permanenza
del popolo di Israele in Egitto (allepoca). Si tratta di una cifra esatta.
I quattrocentotrentanni indicati
in Galati 3:17 coprono approssimativamente lo stesso periodo di Esodo
12:40-41 e sono calcolati dallepoca
della conferma del patto con Abramo
al momento in cui Giacobbe si apprestava a entrare in Egitto (vd.Ge 46:6),
estendendosi alla concessione della
legge, avvenuta nei tre mesi successivi
allesodo.
Le quattro generazioni cui si
allude in Genesi 15:16 sono quelle
elencate in Esodo 6:16-20: Levi, Cheat, Amram e Mos. Israele non aveva
48

ancora preso possesso della terra promessa di cui ai vv. 18-21. Salomone
vi domin, come su altri regni vassalli (vd. 1 R 4:21, 24), ma il suo popolo
non la occupava. Il patto si adempir
quando Cristo torner per regnare e
nulla potr ostacolarne il compimento: ci che Dio promette certo come
se si fosse gi realizzato!
Si ritiene generalmente che il fiume dEgitto menzionato al v.18 sia un
piccolo torrente a sud di Gaza, oggi
noto come Wadi el-Arish, non il Nilo.

6. Ismaele, il figlio della carne


(capp. 1617)
16:1-6 Abbiamo qui un esempio
dellinquietudine tipica della natura
di peccato. Anzich attendere la realizzazione della promessa da parte di
Dio, Sarai persuase Abramo ad avere
un figlio dalla serva Agar (acquisita,
probabilmente, durante la sventurata
permanenza in Egitto). Dio fedele
nel registrare le irregolarit coniugali
del suo popolo, pur non approvandole. Quando rimase incinta, Agar
cominci a guardare la sua padrona
con disprezzo. Sarai reag incolpando Abramo e scacciando Agar. Ecco
esemplificato il conflitto tra legge e
grazia (vd. commento al v. 16 qui di
seguito), la cui convivenza impossibile (vd. Ga 4:21-31). Sebbene culturalmente accettabile allepoca, il
comportamento qui descritto assolutamente irregolare dalla prospettiva
cristiana.
16:7-15 Mentre vagava nel deserto
di Sur, Agar ricevette la visita dellangelo del Signore. Si tratt di unapparizione del Cristo preincarnato (o
cristofania; vd. approfondimento in

GENESI 17:1-14

Gc 6). Questi le raccomand di tornare da Sarai e di umiliarsi davanti a lei e


promise, inoltre, che suo figlio sarebbe stato capo di un grande popolo. La
promessa si ademp, naturalmente,
nel popolo arabo. Lesortazione Torna e umiliati ha segnato il punto di
svolta nella vita di molti di coloro che
si sono confrontati con Dio.
Lesclamazione di Agar al v.13 Ho
io, proprio qui, veduto andarsene
colui che mi ha vista? si pu parafrasare con: Tu sei un Dio che si fa
vedere. Agar chiam il pozzo dove era
avvenuto lincontro Lacai-Roi (lett.
pozzo del vivente che mi vede)15.
16:16 Abramo aveva ottantasei
anni quando Agar gli partor Ismaele. Il nome Ismaele significa Dio
ascolta; in questo caso, Dio aveva
ascoltato Agar nella sua afflizione.
Durante la lettura di questo passo sar
utile ricordare che Agar raffigura la
legge mentre Sarai rappresenta la grazia (vd.Ga 4).
17:1-14 Le parole che Dio rivolge
ad Abramo al v. 1 si possono considerare un implicito invito al credente a smettere di sforzarsi di cercare
soluzioni e a permettere al Dio onnipotente di agire per lui. Subito
dopo Dio rinnov il patto e cambi il
nome di Abramo (lett. padre eccelso) in Abraamo (lett.padre di una
moltitudine). In quelloccasione fu
istituita la circoncisione quale segno
del patto. Tale operazione chirurgica effettuata su ogni figlio maschio
avrebbe rappresentato il segno fisico
dellappartenenza al popolo eletto di
Dio sulla terra. Bench gi praticata in Medio Oriente, la circoncisione
acquistava un nuovo significato per

Abraamo e la sua famiglia. Ogni maschio della sua famiglia fu circonciso


e, da quel momento, ogni neonato
doveva essere circonciso allet di
otto giorni oppure tolto via dalla sua
gente (vv.9-14; tagliato fuori dal suo
popolo, ND), ossia allontanato dalla comunit di Israele. Lespressione
ebraica tradotta con tolto via significa
talora messo a morte, come in Esodo
31:14-15. In altri contesti come questo
significa bandito o ostracizzato.
Lapostolo Paolo tiene a precisare
come Abraamo fosse stato giustificato (vd. anche 15:6) prima di essere
circonciso, affermando che la sua circoncisione era sigillo della giustizia
ottenuta per la fede che aveva quando era incirconciso (Ro 4:11). Oggi,
allatto della conversione, i credenti
non ricevono un sigillo fisico bens il
sigillo dello Spirito Santo (vd.Ef 4:30).

IL SEGNO DELLA CIRCONCISIONE


La circoncisione fu adottata da Dio
come segno fisico del patto tra lui e
il suo popolo (vd. Ge 17:10-14). Pertanto, tutti i discendenti di Abraamo
divennero noti come i circoncisi (At
10:45), mentre gli stranieri (le Genti) erano chiamati incirconcisi (Ef
2:11). La circoncisione inoltre segno
e sigillo della giustificazione ottenuta
da Abraamo per fede (vd.Ro 4:9).
Tuttavia gli appellativi circonciso e incirconciso acquistarono vari
significati. Lespressione incirconciso di labbra (Es 6:12, ND) significava incapace di parlare in pubblico.
Analogamente, il cuore incirconciso o
lorecchio incirconciso (vd. Le 26:41;
De 10:16; 30:6; Gr 6:10; At 7:51) indi49

Você também pode gostar