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IL FOGLIO

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: LARGO CORSIA DEI SERVI 3 - 20122 - MILANO

ANNO IX NUMERO 62

Il governatore di Nassiriyah

Il mastino italiano
che lavora tra le bombe
e chiama tutti amore
La Contini per progetti veloci a impatto
sociale, fognature e acqua potabile.
Porta un velo rosa. Laiuta un inglese

Dura in tv contro gli stragisti


Nassiriyah. So bene che unimpresa
da far tremare i polsi, che ho poco tempo e
che posso finire nel mirino dei terroristi,
ma coltivo un sogno: accompagnare questa
provincia dellIraq sulla strada della rinascita e della democrazia. Parola di Barbara Contini, nata 42 anni fa a Crescenzago, che da venerd scorso il nuovo governatore della provincia irachena di Dhi Qar.
Occhi da bambina, capelli rossi, sorride
sempre e chiama tutti amore, ma in
realt ha un carattere da mastino.
Riesce a far tacere anche i riottosi
iracheni, forse per lo stupore che
una donna li zittisca alzando la voce. Si laureata allIstituto di studi orientali delluniversit di Napoli con una tesi sulla Politica militare giapponese dal 1945 a Nakasone e lopzione nucleare. Giura che sognava fin da piccola di girare il mondo,
prima con lOnu in Bangladesh,
poi come direttrice dellOsce in
Bosnia, comprese alcune parentesi con unazienda privata specializzata nel settore aeronautico. In Iraq arrivata
nel luglio scorso, lavorando a
Bassora con il Cesvi, unorganizzazione non governativa italiana, e il Centro per la
pace in Medio Oriente. Sa
che i pacifisti la considerano
una specie di traditore e
chiederanno anche il suo ritiro, oltre a quello dei 2.500 soldati italiani che controllano Dhi Qar, nella manifestazione del 20 marzo, anniversario dellattacco alleato allIraq. Che vengano ad
An Nassiriyah a vedere quello che faccio e
come lavoro per diciassette ore al giorno e
poi ne parliamo, ribatte il governatore.
A Bassora gli inglesi lavevano notata subito e a settembre stata assunta dal Cpa,
lAutorit provvisoria della coalizione che
controlla lIraq, per occuparsi di progetti
idrici, energia e telecomunicazioni nel Sud
del paese. Dicono che sia piaciuta a Paul
Bremer, il proconsole americano a Baghdad, quando lha sentita parlare in una riunione. Per di pi, il comando della divisione inglese a Bassora non ne poteva pi del
precedente governatore, John Bourne, un
britannico che era diventato troppo arabo e tergiversava sulle decisioni delicate,
oltre a scarseggiare nei risultati. Anche i
militari italiani avevano qualche difficolt
di coordinamento con il governatore inglese. Contini, appena giunta ad An Nassiriyah, ha invertito la rotta.
Questa settimana incontra Paul Bremer
Il capo della polizia, sul giro daria da
mesi, stato destituito, anche se non facile trovare un successore che non sia stato legato mani e piedi al Baath, il partito
unico di Saddam Hussein. I militari italiani, della cellula Cimic, che si occupano di
progetti umanitari, lavoreranno fianco a
fianco con i civili, addirittura mescolandosi negli uffici. Decisione che forse far venire un coccolone a Gino Strada. Con Bourne se ne sono andati, sbattendo la porta,
Marco Calamai e Ilarione Ciardi, due italiani dellautorit alleata ad An Nasiriyah.
Ciardi, generale in pensione dellesercito,
puntava al posto di governatore. Restano,
invece, Andrea Angeli, decano dei peacekeeper di casa nostra e Francesco Corbani, un ingegnere
cremonese scampato
miracolosamente a
un colpo di mortaio
conficcattosi nel suo
container trasformato in alloggio. Vicini
alla coppia BourneCalamai, fanno parte
BARBARA CONTINI
della linea europeista del Cpa, e non chiaro come sintegreranno con lex volontaria diventata
unalleata importante degli americani. In
ogni caso arriveranno ben presto i rinforzi
dallItalia, con ingegneri e medici.
Bisogna recuperare il tempo perduto
con progetti veloci e ad alto impatto sociale. Avr a disposizione 150-200 milioni di
dollari che voglio impiegare soprattutto
per fognature e acqua potabile. Nella provincia di Dhi Qar porteremo chilometri di
tubi, ma costruiremo subito anche strade e
aiuteremo lagricoltura, spiega il governatore, come un fiume in piena, e dir le stesse cose a Paul Bremer nellincontro previsto per questa settimana a Baghdad. Per
met i soldi arriveranno dal Congresso
americano, poi ci sono i fondi di emergenza stanziati dagli inglesi per la provincia e
quelli del governo alleato. Il problema
che si tratta di risollevare da zero una regione, costretta allarretratezza dal regime
di Saddam, che conta un milione e ottocentomila abitanti. Il governatore deve occuparsi di tutto, come si resa conto nel
primo viaggio lampo nella sua provincia.
continua a pagina due

quotidiano

TEL 02771295.1 - SPED.ABB. POST.- 45% -ART. 2 COMMA 20/b LEGGE 662/96 - FIL. MILANO

MERCOLED 3 MARZO 2004 - 1

DIRETTORE GIULIANO FERRARA

Islam uccide Islam


Le stragi in Iraq e in Pakistan
dimostrano che in atto uno scisma
e una guerra mondiale wahabita
Roma. Centocinquanta sciiti uccisi in
due attentati a Karbala e Baghdad, centinaia i feriti; nelle stesse ore 37 sciiti falciati da una sparatoria a Quetta, in Pakistan,
centinaia i feriti. Ancora: un ulema sciita
ucciso sempre in Pakistan e uno in Afghanistan, a Kabul, durante scontri che provocano anche 16 feriti. La furia degli attentatori si rivolge contro e dentro le moschee
sciite o, a Quetta, con raffiche di mitraglia
contro una processione. Le modalit, gli obbiettivi e la contemporaneit degli attentati fanno della giornata di ieri una data di
svolta e spiegano la genesi, tutta interna al
mondo musulmano, del terrorismo islamico. Il fardello agghiacciante dei morti, musulmani uccisi da musulmani, la tecnica
blasfema di attentati nelle moschee e contro processioni religiose, e i tanti
precedenti (pi di 100 sciiti uccisi nellultimo anno in Pakistan: 48 il 5 luglio, sempre
a Quetta, sempre in una
moschea) rendono evidente lessenza strategica del
terrorismo islamico. Non
un movimento provocato dallintervento in terra dIslam
dellimperialismo americano,
anche se combatte contro gli
Stati Uniti e contro le forze
che hanno liberato lIraq;
non un fenomeno che si
pu tutto comprendere e
spiegare con la vocazione antioccidentale.
La ferocia e la contemporaneit tra
gli eccidi di sciiti
in Iraq, Afghanistan e Pakistan dimostrano che questo terrorismo espressione non tanto di
unorganizzazione, quanto di uno scisma religioso, rivolto contro i musulmani idolatri (gli sciiti) come contro gli imperialisti
infedeli. E lidentica caratura del terrorismo islamico inter-sunnita, che dal 1991 insanguina, con 150 mila vittime, lAlgeria
(dove non vi presenza degli Stati Uniti, n
questione israeliana), con pi di 900 morti
solo nel 2003.
I terroristi non solo di al Qaida autori
di questi massacri (tutti di alveo wahabita,
come bin Laden e come il giordano Musab
al Zarqawi, suo luogotenente in Iraq) non
hanno di mira solo il processo di democratizzazione in atto a Baghdad (ovvia lettura
delle cancellerie occidentali), ma anche e
soprattutto la conquista dellegemonia del
loro credo scismatico nei confronti dei musulmani idolatri, impuri: gli sciiti, innanzitutto. Dopo lunghe, sotterranee premesse,
dopo la scia di attentati degli ultimi anni in
Pakistan e Afghanistan, le stragi dellAshura segnano laffermarsi di una guerra di religione, di sunniti wahabiti contro sciiti, di
dimensioni quali mai lIslam aveva conosciuto. Con un terribile precedente: lattacco in armi, del 21 aprile 1802, della setta
saudita degli wahabiti sempre contro il
mausoleo dellImam Hussein a Karbala,
che fu saccheggiato, con centinaia di morti,
sempre nel giorno dellAshura. 202 anni dopo, riemergono le identiche radici religiose:
i salafiti wahabiti scatenano il Jihad contro gli sciiti, accusati di idolatria, perch
adorano oltre ad Allah, anche i loro dodici
Imam, attendono messianicamente il ritorno dellImam celato e celebrano, nel giorno dellAshura, come ieri, il martirio nel 680
d.C. del quarto imam, Hussein, nipote di
Maometto, divinizzandolo (secondo gli
wahabiti). Lattentato di ieri a Karbala
dunque una perfetta ripetizione del gesto
iconoclasta dellAshura di due secoli fa e ha
sugli sciiti lo stesso impatto orrorifico che
avrebbe per i cristiani un attentato dentro
San Pietro il giorno di Pasqua
Un terribile sospetto
In Iraq, come in Pakistan e in Afghanistan
(dove 25 mila sciiti Hazara furono massacrati dai Talebani negli anni 90) si sviluppa
dunque una guerra di religione inter-musulmana, che sintreccia con il contrasto ai democratici iracheni e ai soldati della coalition of willing. Alla luce delle stragi di ieri,
assumono una dimensione diversa anche
luccisione del pi popolare leader iracheno, lo sciita Bagher al Hakim dello Sciri, e
lattentato cui sfuggito lo stesso grande
ayatollah Ali al Sistani. Attentati politici, ma
soprattutto parte di un nuovo Jihad scismatico. Con in pi il sospetto, pi volte espresso dai leader iracheni, che i santuari di questi terroristi siano in Arabia Saudita, regno
wahabita, fondato da Abdulaziz Ibn Saud
con laiuto della setta estremista degli
Ikhwan, da lui poi massacrati alla fine degli
anni 20, il cui messaggio di sangue, carsicamente, riemerge oggi sulla scena dellIslam.
SullAshura articolo a pagina quattro

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

TREMONTI: POSSIBILE RIVEDERE LE


NORME SUL FALSO IN BILANCIO. Secondo il ministro dellEconomia, la riforma del
risparmio deve essere fatta da maggioranza e
opposizione nel pi breve tempo possibile
perch non di destra o di sinistra, ma
nellinteresse del paese. Letta (Margherita):
E un segnale politico molto importante.
Tremonti ha poi ribadito lintenzione di limitare nel tempo il mandato del governatore
della Banca dItalia. Secondo il commissario
europeo Monti, listituto di via Nazionale ha
un ruolo anomalo, perch al tempo stesso attore e valutatore dello stesso mercato.

DOPPIO ATTENTATO CONTRO GLI


SCIITI IN IRAQ: PIU DI 140 MORTI, moltissimi feriti, nel giorno della festa dellAshura, in cui si ricorda il martirio dellimam Hussein, nipote di Maometto, nel 680
a Karbala. Un terrorista s fatto esplodere
proprio nel centro della citt sacra, mentre
altri complici avevano piazzato bombe lungo le strade e altri sparavano razzi contro la
folla: le vittime sono almeno 85, i feriti oltre
250. Il contingente polacco ha arrestato in
flagrante due milizani (uno sarebbe iraniano). A Baghdad, invece, sono stati 4 gli
attentatori suicidi a colpire, quasi contemporaneamente, ai quattro lati della pi
grande moschea sciita della citt: una sessantina i morti. Limam Al Daraj: E stata
al Qaida. A Baghdad stato ucciso anche
un soldato americano. A Bassora, sono stati arrestati quattro terroristi: due uomini
che avevano appena piazzato unautobomba vicino a una moschea e due donne con
indosso i giubbotti esplosivi. Secondo il generale americano Kimmit, lorganizzatore
delle stragi Abu Musab al Zarqawi, leader di al Qaida in Iraq, che intenderebbe
scatenare una guerra civile tra sunniti e
sciiti. Il Consiglio di governo ha rimandato
la firma della Costituzione prevista per oggi, layatollah Sistani ha invocato lunit
nazionale contro i nemici esterni e criticato gli Stati Uniti che non hanno protetto
le frontiere.

* * *

Capitalia si difende: Geronzi non ha deliberato sullemissione dei bond Cirio e


non ha avuto rapporti con alcuno per il salvataggio del gruppo di Cragnotti. Anche
Filippo Fucile, genero dellex patron di Cirio, tra gli indagati a Milano per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
I clan della camorra avevano imposto il
monopolio della vendita dei marchi Cirio e
Parmalat, in particolare nella zona di Caserta (dove sono stati eseguiti 18 arresti).

* * *

Fini: Finch c An Bossi non andr oltre


le offese. Cos il vicepremier: Ci muoveremo in modo incisivo se la Lega passer dalle parole ai fatti. Follini (Udc): Dobbiamo
restare uniti, per non fare la fine dellUlivo.
Calderoli (Lega): La questione dell8 per
mille un falso problema. Attaccano Bossi
per colpire le riforme.

* * *

Riforme, il Senato approva larticolo 3 (Senato federale), dopo che nella prima votazione era mancato il numero legale. E lart.
6 sulla durata delle Camere.

* * *

Riforma della giustizia, Rutelli insiste: C


spazio per le nostre proposte, perch si apre
una finestra di opportunit. Pecorella (FI):
Finalmente si parla di cose concrete.

* * *

Pisanu: Il terrorismo una minaccia che


continua a incombere, ma lo Stato non dimentica i suoi morti. Cos il ministro dellInterno commemorando il poliziotto Emanuele Petri, ucciso un anno fa in una sparatoria con le nuove Brigate rosse.

* * *

Cominciato il processo a 26 no global accusati di devastazione durante il G8.

* * *

Soru (Tiscali) passa la mano a Huisman,


nuovo amministratore delegato, e promette
di risolvere il conflitto dinteressi prima della candidatura a presidente della Sardegna.

* * *

Enel quoter il 50 per cento di Terna (rete


elettrica) e uscir dal business dellacqua.

* * *

No al corteo per la liberazione di Priebke:


il Comune di Roma ha negato il permesso
per liniziativa indetta per sabato da un comitato che chiede la grazia per lex nazista.

* * *

Accolto il ricorso della famiglia Bompressi


che chiedeva di vedere il fascicolo sulla
grazia allex leader di Lotta continua.

* * *

Borsa di Milano. Mibtel: +0,27% (20.989).


Leuro (1,2244) perde 0,187 sul dollaro.
La Giornata realizzata in collaborazione con Dire

Nessun tentennamento, siamo schieratissimi


con Sanremo per sentiamo il dovere di scongiurare questo clima da
guerra civile che avvelena la musica, lo show,
la cultura, il tempo libero, la musica alternativa, lo show alternativo, la cultura alternativa, il tempo libero alternativo, Sanremo, che la citt
dei fiori, e Mantova, che la citt di Virgilio e scusate se poco. Cominciando a svelenire: per noi quello di Mantova anchesso un importante avvenimento culturale. Anchesso, non vuol dire che lo un
po meno di Sanremo ma che in fondo un
po lo , vuole dire che lo anchesso, punto. Uguale. Tanto vero che sar a Mantova, tra gli altri, il grande critico musicale
Luigi Pestalozza, quello che Paolo Grassi,
uno dei pilastri culturali di Milano, chiamava scherzando la zanzara mortifera. E
sottolineiamo, scherzando, infatti poi rideva. Ma siccome la politica quella che
e siccome il veleno non solo viaggia verso
Renis, ma riviaggia verso Mantova, tocca ai
sanremisti per bene stoppare una calunnia messa in giro ad arte. Che a Mantova
facciano i tortelli con le zucche, vero, con
quelle di Ravera e Dalla Chiesa falso.

* * *

Attacco anti sciita anche in Pakistan, a


Quetta: almeno 45 i morti, 120 feriti. Secondo i testimoni, durante le processioni del
Muharram in onore dellimam Hussein, un
gruppo di estremisti sunniti ha aperto il
fuoco contro la folla, poco prima che due
terroristi si facessero esplodere. A quel
punto, la comunit sciita s riversata per le
strade dando fuoco ad alcune bancarelle e
lesercito ha proclamato il coprifuoco.
A Kabul (Afghanistan) uno sciita stato
ucciso e altri 16 sono rimasti feriti in scontri scoppiati fra membri della minoranza
islamica e cadetti dellesercito afghano.

* * *

Haiti, i marine hanno preso posizione nel


porto della capitale. Bush ha telefonato a
Chirac e i due hanno lodato leccellente
cooperazione tra Francia e Stati Uniti nella gestione della crisi. In una conferenza
stampa, il leader ribelle Guy Philippe s
autoproclamato capo militare; lex presidente Aristide, invece, ha dichiarato di essere stato costretto a fuggire; mentre JeanClaude Duvalier (Baby Doc), ex dittatore
in esilio dall86, s augurato di poter presto tornare a casa. Per il segretario dellOnu, Kofi Annan, la stabilizzazione di Haiti
potrebbe richiedere anni.

* * *

LIran ha cambiato atteggiamento nei


confronti dellAiea nellultimo anno. Lo ha
detto ieri il capo dellAgenzia per lenergia
atomica dellOnu, Mohammed ElBaradei:
Stiamo andando nella direzione giusta.
La Libia aveva acquistato le componenti per sviluppare armi proibite, ma non
avrebbe mai saputo assemblarle. Lo afferma uno studio dellIstituto per la scienza e
la sicurezza internazionale di Washington.

* * *

Stato di massima allerta ieri a Tel Aviv intorno alla stazione degli autobus: la polizia
israeliana teme un attentato. Intanto, continua nel governo Sharon la discussione su
modalit e tempi del ritiro dalla Striscia di
Gaza: il premier dovrebbe illustrare i dettagli delloperazione a Bush entro marzo.
Khalil Al Zaben, giornalista 59enne, editore ed ex consigliere di Arafat su diritti
umani e rapporti con la stampa, stato ucciso ieri da uomini armati a Gaza.

* * *

Kostunica ha presentato il suo governo al


Parlamento serbo (lesecutivo conter sullappoggio dei socialisti di Milosevic): Tutti i cittadini serbi incriminati dal tribunale
Onu per i crimini di guerra dellAia dovrebbero essere giudicati in patria, ha detto il premier, che s anche impegnato a
una politica di cooperazione con lUe.

* * *

Iniziato il dibattito alla Duma sulla nomina


di Michail Fradkov a nuovo premier russo.
Se tutto andr come previsto, dovrebbe essere ratificata venerd. Russia unita, il partito del presidente Putin, ha ovviamente gi
dato il suo via libera.

* * *

La sonda Rosetta ha iniziato il suo viaggio


lungo tutto il Sistema Solare (fra 10 anni
raggiunger la cometa Churyumov-Gerasimenko). La sonda dellAgenzia spaziale
europea.
La Nasa ha annunciato che Marte ebbe
condizioni adatte alla vita.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 20,15

Riunione dal premier

QUINTA COLONNA Giustizia, il governo


Oddio c lOscar: so cosa
mettermi, ma non so se piacer a
quella strega di Joan Rivers

mmaginiamo che il sito ufficiale del


festival di Sanremo disponga di una
sezione denominata passerella. Immaginiamo che in questa sezione compaiano le foto dei partecipanti alla serata, con didascalie recanti lunica
informazione interessante: di chi la
responsabilit di ci che indossano. Il
sito degli Oscar ha la sua brava sezione
red carpet, ove si possono vedere, di
fronte e di profilo, Tom Ford per Gucci (ovvero: Charlize Theron), Alberta
Ferretti (ovvero: Scarlett Johansson),
Vintage Chanel e Giorgio Armani
(ovvero Vanessa Paradis e Johnny
Depp) e persino Christian Lacroix
(noto ai pi come laccrocco di tovaglie
e lenzuola indossato da Uma Thurman). Agli Oscar i vestiti sono una cosa
seria, nessuno fa finta che il clou della
serata non sia vedere come sono conciate le celebrit. Questo fa s che ormai da anni il red carpet (la passerella) sia uno dei momenti pi caldi della
manifestazione. Il pi seguito fra i red
carpet non quello della Abc, la rete
che poi trasmette la cerimonia, ma
quello di E!, rete tematica che con la
passerella degli Oscar realizza il massimo ascolto annuale. A condurre le
due ore pi replicate da E! ci sono una
settantenne e la figlia: Joan e Melissa
Rivers sono due cafone assai orgogliose di essere un trionfo di chirurgia plastica. Sono due terrorizzanti figure che
aggrediscono le celebrit con frasi la
pi tenue delle quali : Ma come ti sei
conciata? (ai Golden Globe non si
fanno mancare alcuna passerella
Joan ha agguantato la mano della fidanzata di Kevin Costner, ha fatto fare
un primo piano dellanello, e poi ha
umiliato Kevin in diretta nazionale:
Ma sei scemo? Dovevi comprargliene
uno che fosse grande almeno il quadruplo! Dovresti vergognarti!). Joan e
Melissa sono uno spasso. Per dire: due
giorni prima degli Oscar Joan d unintervista al Los Angeles Times, dice che
le celebrit dovrebbero ringraziarla,
dice che solo per timore delle sue aggressioni se hanno cominciato a vestirsi un po meglio (effettivamente Joan
ha creato taluni posti di lavoro: quelli
degli stylist, gente pagata per dire agli
attori cosa sta bene con cosa). Lintervistatrice chiede a Melissa come sia lavorare con la mamma, e lei dice che si
rende conto di lavorare ai piedi del
maestro. Joan interviene: Prego: piedi
con un perfetto pedicure.

Chi vincer? A chi frega?


Che Joan abbia una consolidata carriera da comica diventato secondario. Continua a fare il suo stand up (una
volta alla settimana, al Fez di New
York), fa battute perfiderrime come:
Non vi sembra che Donatella Versace
somigli a quelle cose che stanno appese sulle pareti delle case in Africa?
(ma ce n anche per la lagnosa principessa Diana o per le avide vedove
dell11 settembre), ma ormai Joan
soprattutto la passerella degli Oscar.
Quel luogo dove dice ci che pensano
gli spettatori e dove fa la prepotente
con celebrit miliardarie forte del
fatto che quelle, a telecamere accese,
dovranno stare al gioco. E su quella
passerella che Joan diventata unistituzione, lei, la sua sfacciataggine, la
sua programmatica scorrettezza. Riesce quindi difficile darle retta quando
rievoca le sue tragedie (il marito la
mand in rovina finanziariamente, e
subito dopo si suicid) o quando lamenta che con E! lei e la figlia non
hanno un contratto fisso, oggi ci sono e
domani chiss (facile intuire che, finch faranno quegli ascolti, E! se le
terr strette). Pi facile simpatizzare
con lei quando brusca e irriverente,
e vendica tutti noi proni al culto delle
celebrit. Domenica, sulla passerella
del Kodak theatre, ha chiarito le priorit di una serata che innanzitutto un
product placement per stilisti: Chi
vincer? Chi perder? A chi frega?.

cedevole si fa scavalcare
anche da Rutelli (forse)
Il relatore Bobbio, di An, teme che alla
fine si lascino le cose come stanno.
Lo scambio ineguale di Pecorella

Diritto di veto per i togati?


Roma. Dalla separazione della carriere
siamo passati alla separazione delle funzioni. Ora c chi mette in discussione pure i
concorsi separati: vuoi vedere che, di dubbio
in dubbio, riusciremo a farci scavalcare in
garantismo persino da Francesco Rutelli?.
Luigi Bobbio, senatore di An, cerca di dare
al paradosso i toni della battuta, ma non ci
vuole molto a capire che di questo tira e
molla sulla riforma della giustizia, lui non
ne pu pi. E stato relatore della legge a palazzo Madama: E l limpianto bene o male
ha retto, dice. Ma da quando i magistrati
hanno minacciato di piantare due giorni di
sciopero, nella Casa delle libert le antiche
passioni sembrano essersi appassite e la legge rischia di approdare alla Camera in un
clima di inciucio, di annacquamento, di dialogo a tutti i costi. Ma cos annota Bobbio
siamo noi i primi a tradire la Costituzione: perch accettiamo il principio che i ma-

A ognuno la sua croce


E stato meno peggio che lesperienza
reale, ma solo perch durato meno.
(Commento sulla visione di The passion di Sebastian Horsley, artista inglese
la cui performance, nellagosto del 2000,
consistette nel farsi crocifiggere nel corso di
una cerimonia religiosa alle Filippine.)
gistrati possono avere diritto di veto nei confronti del potere legislativo.
Il senatore Bobbio forse si lascia un po
prendere la mano: quale relatore non finisce per appassionarsi alla propria idea di
riforma? Sta di fatto per che ieri la questione giustizia ridiventata di colpo unemergenza della maggioranza, tanto che il
presidente del consiglio Silvio Berlusconi
ha convocato a Palazzo Chigi i saggi - con
in testa Giuseppe Gargani, che per Forza
Italia segue i problemi della giustizia - per
capire come mai fino alla settimana scorsa
la Casa della libert sembrava ancora una
falange decisa a eliminare storture e privilegi nascosti nellordinamento giudiziario;
mentre oggi cominciano a fiorire improvvise vocazioni alla mediazione, al cedimento.
Prendiamo Gaetano Pecorella, presidente azzurro della commissione Giustizia della Camera e avvocato del premier nel processo Sme. E stato sempre considerato un
falco ed diventato allimprovviso una colomba. Sabato mattina, con una intervista al
Corriere della Sera, arrivato a proporre allAnm uno scambio: voi rinunciate allo sciopero, in calendario per l11 marzo, e noi rinunciamo ai concorsi separati, cio alle due
porte di ingresso, una per i magistrati che
vogliono diventare procuratori e laltra per
i magistrati che vogliono diventare giudici.
Una mossa, forse, un po azzardata. La controprova venuta da Rutelli che si impossessato subito della palla, ed ha dribblato la
maggioranza con posizioni che persino Cesare Previti, guarda un po, definisce punitive per i magistrati. Le toghe - ha sostenuto il leader della Margherita - non possono
pretendere di mantenere il meccanismo delle promozioni automatiche e non possono nemmeno intraprendere la strada della
politica e poi tornare indietro come se nulla
fosse. Non solo. Il severo Rutelli ha picchiato duro anche su quel vizietto tutto italiano di chiudere in estate, per due mesi, i
palazzi di giustizia. E ha picchiato a tal punto che il senatore diessino Massimo Brutti,
da sempre vicino alla magistratura organizzata, ha immediatamente raggelato qualsiasi illusione di aprire un dialogo con la
maggioranza.
Rutelli, del resto, non aveva fatto mistero
che con quelle sue proposte aveva voluto rispondere alle aperture di Pecorella e del
fronte pi moderato del Polo: a cominciare
da Pier Ferdinando Casini. Ricordate che
cosa disse il presidente della Camera nel
giorno in cui la riforma, gi approvata dal
Senato, approd a Montecitorio? Non si
pu fare una riforma contro i magistrati.
Era il segnale. Anzi linvito a moderare i toni, a raffreddare gli ardori, a spegnere i fuochi. A mediare appunto. Ma in politica, si sa,
basta il cedimento di una pietruzza, a volte,
per provocare uno smottamento. Non si
spiegherebbe altrimenti la celerit con la
quale ieri Berlusconi ha voluto, come dice
lui, prendere in mano la situazione.
Di fronte al premier si sono fronteggiate
le due anime del Polo. Anche quelli che,
non senza malizia, hanno voluto addirittura
sostenere che nei confronti dei magistrati il
premier sarebbe meno duro solo perch
meno pesante ora la sua situazione giudiziaria. Il vertice, con il corollario di un tavolo tecnico destinato agli inevitabili approfondimenti, andato avanti fino a sera.
Ma senza sostanziali spaccature. Il premier
avrebbe indicato quelli che a suo avviso sono i punti irrinunciabili della riforma: separazione netta delle funzioni tra giudici e
rappresentati dellaccusa, promozioni per
merito, rotazione degli incarichi direttivi.
Spazio a Rutelli, nessuno.

ANNO IX NUMERO 62 - PAG 2

Il Tabucco (8)
Lesule di Vecchiano avr
ricordato a Tristano
lammonimento del piagnone?
ar colpa dellaria di Vecchiano, borgo
S
natio di Antonio Tabucchi scrittore famoso anche in Francia, dove il salmastro
della marina arriva di rinterzo ma lidea di
un Tristano morente evoca una voglia matta di fare gli scongiuri e di resistere. Magari scrivendo Vecchianello allestero sulla facciata ocra di una casa, come fece negli anni Trenta il nonno dello scrittore che
certi pensieri antifascisti aveva lardire di
manifestarli. Da allora, e ne trascorso di
tempo, il promemoria dellesule in paese
ancora l, seppure un po sbiadito, stampato su quel muro giallo di casa Tabucchi,
una sorta di memento audere semper
dannunziano. E la citazione non suoni irrispettosa (verso lAntonio, sintende) perch, in fondo, lui e il Vate si somigliano parecchio: a separarli ci sono soltanto poche
cose. Una manciata di chilometri di pineta, la distanza che divide Vecchiano da
Fiumetto (Versilia), dove DAnnunzio aveva la sua dimora, un romanzetto, Il Piacere e qualche poesiola raccolta nellAlcyone. Pinzillacchere letterarie, che diamine,
lanima che conta. Come sintuisce al volo dalla passione con cui il Tabucchi descrive i moti interiori che lo spingono, senza freni, verso la scrittura: Scrivo per me
ebbe a dichiarare allAnsa l11 dicembre
del 1995 per gli altri, per il riflesso che di
noi stessi vediamo negli altri, per i nostri
morti, per i nostri ricordi, ma anche per i
posteri perch si ha lillusione che ci potranno ascoltare.
Per il momento pi che dai posteri lo
scrittore vecchianello ascoltato soprattutto dai contemporanei francofili. Ascoltato e letto, non fossaltro per quel suo impegno civile esternato in lettere aperte al
presidente della Repubblica e in articoli
pubblicati sui pi svariati quotidiani, Le
Monde soprattutto. Perch le azioni del
nostro, a differenza di DAnnunzio che occupava citt e volava su Vienna, son fatte
solamente di parole. A cominciare dallaffaire Daniele Luttazzi, il comico autore del celebre epitaffio: QuestItalia di
merda!. Una frase, correva lanno 2001,
che suscit un vero e proprio moto dindignazione in Tabucchi, non tanto per la
merda, quanto per lItalia. Presa carta e
penna lo scrittore verg dun fiato la lettera, prontamente inviata al capo dello
Stato Carlo Azeglio Ciampi.
Tra le righe della missiva si legge: Ebbene, Signor Presidente, lItalia che le ho
descritto, questo tipo dItalia non Donna
di province ma bordello, secondo linvettiva dantesca, lItalia a cui certamente si
riferiva il signor Luttazzi ed lItalia che
noi non vogliamo. Di fronte ad essa le parole del signor Luttazzi sembrano leggere
e persino eufemistiche, altro che stercorarie. La lettera si chiude con un accorato auspicio per il futuro affinch gli italiani possano far luce sui buchi neri che
oscurano la nostra giovane storia. Ed in
questo, va da s, reca conforto la coscienza molto diffusa, da parte degli scrittori, dei grandi problemi che caratterizzano lepoca attuale.
Mo me lo segno
Parole sante, tanto che a Vecchiano dove incominciata e finita, era il 25 agosto
del 1993, la storia di Sostiene Pereira
(proprio lui, quello del libro) frutto di due
mesi torridi, dintenso e furibondo lavoro,
se le sono stampate nella mente, a futura
memoria. La stessa cosa che fece Mario,
alias Massimo Troisi, nel film Non ci resta
che piangere, davanti allavviso di un piagnone (si chiamavano cos i seguaci del Savonarola) fiorentino, che gli andava ripetendo allinfinito: Ricordati che devi morire. Lo sguardo dellattore si fece sofferto poi sollevata la testa, pronunci queste
poche, imbarazzate, parole: Va bene, mo
me lo segno. Quanto al resto e allultimo
libro di Tabucchi scrittore famoso anche in
Francia, Tristano muore, non labbiamo
letto e non ci piace. Anche se il titolo desta
una maledetta curiosit: ma il povero Tristano lavr udito quellammonimento del
piagnone?
Massimiliano Lenzi

AGENDA MIELI
Puntata Socc. di luned prossimo. Pi grinta. Dirglielo.
Rass. Fass.
Collegamento video festival Mantova. Generico invito a pluralismo. Rass.
Raver.
Collegamento video Bruno. Generico
invito a innovazione show. Rass. Joe.

OGGI Nord: nuvolosit irregolare sul


settore alpino centro-orientale con locali precipitazioni nevose; poco nuvoloso sulle altre zone. Centro: nuvoloso sulle regioni adriatiche con deboli precipitazioni, a carattere nevoso sulle zone
collinari. Sereno o poco nuvoloso sulla
Sardegna e sulle regioni tirreniche.
Sud: nuvoloso con locali precipitazioni.
DOMANI Nord: poco nuvoloso. Centro: nuvoloso sul settore adriatico, sereno sulle altre zone. Sud: sereno o poco
nuvoloso.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 3 MARZO 2004

LE LETTERE DI CONTRIZIONE DI PRODI E DALEMA

Vanit espiare i peccati di barca e di tintura su Repubblica


uel colonnino di Repubblica, quello
Q
delle pagine interne, deve essere diventato una specie di rifugio delle contrizioni se Massimo DAlema lha gi usato
per illustrare il leasing della sua barca, e
se Romano Prodi, poi, ancora ieri, vi ha
messo alloggio per rendere noto in forma
ufficiale che non ha capelli tinti. Mettetevi
nei panni del lettore. E veramente imbarazzante questa gara dei nudi al traguardo:
tutti specchiati e immacolati, tutti pronti a
dare spiegazioni dettagliate in tema di vanit e provincialismo, forse troppo premurosamente offerte queste notazioni dai due
uno col pelo integro, laltro coi conti societari a posto quasi volessero prestare il
fianco a luride polemiche, come se lItalia
fosse diventata la palude dei quaccheri,
perch sarebbe magnifico se Prodi indulgesse a forme di travestitismo cos come

DAlema, issato su delle Manolo Blahlik, invece che sulle sue solite scarpe da mezzo
milione ad alluce, consumasse tutte le varianti e le versioni comparate del Riccardo
III: metterebbe in scena la politica, la macchina da guerra, altro che bicamerale.
Silvio Berlusconi che di bocca buona
perch bello, ha fatto della vanit il suo
fondotinta. Fece del collant il suo primo sigillo (cinguainava le telecamere per attenuare le rughe), fa del suo essere se stesso
una collezione di cose altrimenti considerate debolezze. Sono cosine stupidine, cosine ridicole che per, con lui solo con lui
diventano pi che semplici cosine, diventano lornamento della magnificenza pop. Sicuramente si tinge i capelli e sicuramente
ha la barca, sicuramente fa di peggio, metter creme e indosser pantofole di seta
cangiante, vestir scafandri in forma di ve-

staglia e pigiamini di sospiri devoti senza


dubbio accompagnano i suoi riposi, far di
pi ma certo che non avremo mai da lui
una lettera di contrizione e specificazione
sui suoi fantastici peccati di vanit. Berlusconi cos perch sano, perch poi, il politico professionista qual ormai diventato,
sano e onesto tanto quanto vanitoso.
Questo tipo di politico prof.sta, non ha recondite velleit di arricchimento illecito, la
vanit la sua unica molla. Tutto il contrario dellestetica da colonnino da contrizione. Prima DAlema e poi Prodi, con toni da
Gazzetta Ufficiale, hanno scritto su Repubblica di non essere quello che al meglio
avrebbero potuto essere: con la bella sfacciata barca il primo, con la tintura il secondo. DAlema che sarebbe di suo sano e vanitoso, ottenebra la parte di s migliore
quando si piega a dare giustificazioni co-

me se Leonida Breznev, ai suoi tempi, avesse scritto alla Pravda per spiegare il leasing
sulla sua collezione di limousine Prodi
che invece vuole che nessuno disturbi pi il
suo barbiere per carpirne trucchi di alta tricologia, sar ossessionato dalle occhiate curiose: controlleranno immancabilmente se
lascia una traccia nera ogni volta che appoggia la nuca al muro, o sulla salvietta del
poggiatesta, quello dellEurostar. Luno e
laltro non sanno che la vanit la pi santa delle mercedi con cui un politico pu farsi pagare. A differenza della prostituta, povera disgraziata, succuba della mediazione
del denaro al punto che non pu gustare i
piaceri del sesso, il politico gusta il suo riscatto sociale nello stesso momento in cui
esercita la sua funzione: godendo del piacere di mostrarsi. Senza contrizione.
P. But.

ENTUSIASMO SOLO TRA I GIOVANI

Dalleuforia allo scetticismo, a Est Bruxelles seduce sempre meno


Budapest. Le arcate di metallo che sorreggono lampia volta di vetro della stazione ferroviaria di Nyugati Palyaudvar risplendono dopo un accurato restauro. Costruita tra il
e il 1877
QUELLI CHE RITORNANO 1874
da August de
IN EUROPA - 2
Serres, uno
degli architetti della Maison Eiffel, era la stazione in
cui arrivavano i rappresentanti della Casa
dAustria quando in treno si recavano a Budapest. Sotto, nella stazione della metropolitana, il colpo docchio assai diverso. Al
centro del sottopassaggio ci sono una ventina di senza tetto, con cartoni, coperte, bottiglie di birra e una cucciolata di bastardini.
Poco pi in l ci sono bancarelle di abbigliamento e scarpe a poco prezzo. E laltro
volto di Budapest, lontano dalla linda Vci
t e dalle spettacolari Terme Gellrt. Mercato centrale di Riga. I cinque enormi hangar che lo coprono, li chiamano zeppelin,
sono fine anni Venti. Imponenti nella loro
dimensione, custodiscono al loro interno
qualsiasi cosa uno desideri. Fuori, invece,
la scena un po cambia. Esposta si trova
frutta e verdura, di quella che costa meno,
cavoli, verze e mele (che se sono bacate vengono via per nulla). Una donna dallet indefinibile vende sacchetti di plastica accuratamente piegati. Come molti altri porta
scarpe da tennis, i suoi piedi sembrano gonfi ma solo leffetto delle diverse paia di
calze che indossa per ripararsi dalla temperatura rigida: meno 12 gradi.
Gli ultimi sondaggi dicono che soprattutto nei paesi del centro Europa leuforia iniziale per lUnione europea sta cedendo il
passo a una crescente preoccupazione. La
cosa pi temuta un probabile rincaro dei
prezzi. Il fatto che lex insegnante di lingua che oggi costretta ad andare a fare le
pulizie, margini per finanziare il budget europeo proprio non ne ha. E come lei tutta
una fascia di persone che va dai 45 anni in
su. La loro situazione economica e sociale
con il crollo del comunismo radicalmente
cambiata. Incapaci di adattarsi alla concorrenza del libero mercato, cercano di sopravvivere. Un tempo facevo parte della
classe media, dice lex segretaria di un at-

tach culturale oggi integro la pensione facendo la manicure a casa. A distanza di 13


anni una vera classe media non si ancora
costituita. I referendum che si sono tenuti
lanno scorso hanno visto uscire vincente i
s favorevoli allingresso, ma bisogna guardare la percentuale dei votanti per capire
meglio lo stato danimo dei nuovi membri.
Nei paesi baltici la percentuale media stata attorno al 65 per cento. NellEuropa centrale laffluenza maggiore lha registrata la
Slovenia (60 per cento di cui il 90 per cento
ha votato s) seguita a ruota dalla Polonia
(58,85 per cento con 77,45 per cento di s). Il
risultato peggiore quello dellUngheria
dove solo il 46 per cento degli aventi diritto
al voto si presentato alle urne (84 per cento s). E anche Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca hanno superato di pochi
punti il 50 per cento di partecipazione. Le

PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri

Questa mattina alle nove cera


gi un sole alto e unaria tepida da primavera. Vola il tempo. Qui dentro inverni e primavere si inseguono svelti come l fuori i giorni e le
notti. Il tempo vola. Lo guardiamo noi, della razza di chi rimane a terra.
votazioni sono fatte per esprimere la propria opinione, dice Ruud Van Enk, capo
della delegazione Ue a Praga. Se le persone hanno paura dellingresso allora dovevano andare a votare no. Chiaro che chi si
aspetta un vaso di Pandora ha sbagliato.
Non che con lingresso si compie un miracolo. Entrare nellUnione vuol dire non solo ricevere ma anche contribuire. La gente
non ha ancora capito come funzioner il tutto. In un sondaggio slovacco il 48 per cento
delle persone intervistate ha sostenuto che
linformazione sullUnione europea stata
carente, contro un 39 per cento che invece
si dichiarato soddisfatto. Paure e disinformazione che sono diventate un terreno di scontro tra le diverse formazioni politiche. Tra i capi di Stato pi euroscettici c
il ceco Vaclav Klaus, che manifesta per-

plessit sullapplicazione del diritto internazionale in cui vede una perdita di sovranit per paesi che da poco lhanno riacquistata e denuncia lUnione come unentit di
puri interessi economici. Una posizione che
spacca il paese in due, visto leuro-ottimismo del premier socialdemocratico Vladimir Spidla. Il punto , dice Olda Bures, 26
anni, graphic designer che attualmente la
gente percepisce solo gli oneri dellingresso. Un esempio, per i prodotti di largo consumo lIva stata recentemente portata al
22 per cento. La spiegazione che il governo
ha dato che in questo modo si recuperano
soldi per i pi bisognosi. Ma tra i prodotti
toccati da questo rincaro ce ne sono alcuni
di prima necessit. E come se questo non
bastasse, la gente vede dove si sono insediati alcuni uffici dellUnione. Cio a Stresovice, il quartiere pi residenziale di Praga, dove stanno di casa anche Vaclav Havel
e Vaclav Klaus. E una cosa che urta anche
me che non faccio parte della classe pi debole. Manca, o non immediatamente visibile, linformazione su quello che progetti
come Phare e Ispa (avviati per aiutare i
paesi candidati) hanno gi fatto: il recupero
dei centri storici di Tallin, Riga e Vilnius.
Sono rari cartelli con la scritta restaurato
con contributi dellUe. Pi tangibili i vantaggi di unindustria tessile straniera che
apre una fabbrica a Brno o il riassetto di un
manto stradale finanziato con soldi europei.
LUngheria ha cambiato opinione
La gente si chiede a che serva entrare, gli
investimenti, quelli che creano posti di lavoro arrivano comunque. Per quel che ne
sanno i contadini ungheresi poi lingresso
porter solo guai, come prova una recente
manifestazione, di Jobbik Magyarorszg
(Per unUngheria migliore), movimento
ultranazionalista nato nel 1999, ora diventato partito. Entrare nellUe la cosa pi
sbagliata che si potesse fare, sostiene Vona Gbor, vicepresidente di Jobbik. LUngheria un paese agricolo ma secondo lUe
solo il 3 per cento della popolazione dovrebbe essere impiegata in questo settore.
E del resto che se ne fa? Lo si manda a casa? E vero non possiamo fare a meno dellEuropa ma sarebbe stata meglio una solu-

zione tipo Norvegia. Dicono che siamo nazionalisti, siamo solo realisti, la gente sta
peggio di un paio danni fa, e le cose non andranno certo meglio in futuro. Per questo la
nostra campagna elettore in occasione delle europee sar incitare al non voto. E il
partito di centrodestra Fidezs ha deciso di
attaccarsi al carro di Jobbik, dice Nagy
Csaba, caporedattore esteri del pi grande
quotidiano ungherese, il Nepszabadsag.
Qui per guadagnare voti i partiti cambiano
la pelle come i serpenti e poco importa se
lalleato diventa un partito di estrema destra. Fidesz, prima di perdere contro i socialisti alle ultime elezioni, era un partito
dichiaratamente pro Ue. Ora per riguadagnare terrreno diventato antieuropeista.
Allinizio l80 per cento degli ungheresi era
a favore dellingresso, oggi lo solo il 40.
Delleuroscetticismo non sono per affetti i giovani. Meda Jonaity, 26 anni di origine lettone, Julija Maslinskaja, 27 anni di origine russa, hanno fatto prima le modelle e
poi hanno messo su unagenzia a Vilnius.
Paura dellUe, no, una chance incredibile. Siamo realisti, cosa abbiamo da offrire?
Agricoltura e poco pi. Certo le modelle di
qui sono molto richieste sulle passarelle di
Milano, Parigi New York. Chiss forse anche grazie allottimo latte delle nostre mucche. Scherzi a parte, con lUe arriveranno finanziamenti, investimenti, si potr viaggiare pi liberamente. Per noi unopportunit incredibile. Come Meda e Julija la
pensa il 79 per cento dei ragazzi ungheresi
tra i 15 e i 24 anni, il 72 per cento di quelli
slovacchi e l85 per cento di quelli lituani.
Pochi parlano di volersene andare. Con la
vecchia classe di burocrati e amministratori spazzata via nei primi anni 90, sono i venti e trentenni a occupare oggi posti di rilievo nel pubblico e privato. Posti accessibili
nellEuropa occidentale solo attorno ai 4550 anni. Sar anche per questo che la Lettonia ha, in rapporto alla popolazione, il pi
alto tasso di universitari in Europa. Ed di
pochi giorni fa la notizia che la top model
estone Carmen Kass, 25 anni, potrebbe candidarsi per le prossime elezioni europee.
Andrea Affaticati
(2. continua - Il primo articolo stato
pubblicato sul Foglio del 26 febbraio)

UNA GIORNA TA DI BARBARA CONTINI A NASSIRIYAH

Lallarme per due autobombe, le stragi dellAshura, le condoglianze in tv


(segue dalla prima pagina)

A Suq Ash Shuyukh, ex roccaforte sunnita nel mare sciita del Sud, il consiglio comunale ha cominciato a lamentarsi degli
italiani, che non garantiscono la sicurezza
e non mantengono le promesse della ricostruzione. Alla fine i neoeletti consiglieri
sono scesi dai grandi temi al portafoglio:
Ci avevano promesso un rimborso mensile di 100 dollari, invece ne arrivano solo 60,
e a Bassora ne prendono 300. Al consiglio
comunale di Islah, che per ora ha la sede
nella fatiscente stazione di polizia, il presidente fa timidamente presente che ha bisogno di unauto per partecipare alle riunioni ad An Nassiriyah. Con un velo rosa

che le copre il capo, il governatore si mette


a far conti: la stessa esigenza riguarda una
decina di centri. Nella provincia di Dhi Qar
40 mila famiglie si sono recate liberamente
alle urne, dopo una trentennale dittatura, in
dodici cittadine. La prima volta sono dovuto stare tutto il tempo con la mano sopra
lapertura dellurna per evitare che ci infilassero dentro qualsiasi cosa, da fogliettini
con i loro nomi a schede false. Ora i seggi
sembrano veri e anche le donne vengono a
votare, anche se separate dagli uomini,
racconta Tobin Bradley, californiano, 29 anni, consigliere politico del governatore, che
parla perfettamente larabo. Uno dei grandi ostacoli era il riconoscimento di chi ha

diritto al voto attraverso un documento didentit. Si puntato sulle tessere del razionamento alimentare, difficili da contraffare
e cos importanti che nessuno si sogna di
cederle. La sorpresa che accanto al successo dei partiti islamici, come il moderato
al Dawa, il filoiraniano Sciri e il locale 15
Shabaan, conquistano seggi candidati indipendenti: medici, avvocati, ingegneri. Il 30
giugno passeremo le consegne e la sovranit agli iracheni spiega Contini Per questo motivo le prime elezioni a Dhi Qar sono
un test cos importante. Il governatore non
ha nessuna intenzione di rimanere asserragliata nel fortino dellautorit provvisoria. I
suoi angeli custodi sono guardie private di

una compagnia inglese. Ieri, giorno della festa musulmana dellAshura, era meglio restare nel fortino, per motivi di sicurezza, ma
dopo la notizia delle stragi di Baghdad e
Karbala il governatore ha deciso di presentarsi per la prima volta agli iracheni dagli
studi della tv di Nassiriyah, per dire: I responsabili di questo martirio sono pochi codardi, che vorrebbero dimostrare come la
libert, proibita ai tempi di Saddam, non
possibile nel nuovo Iraq. La sera prima, alluscita dalla base di Tallil, poco distante
dalla citt, la guardia ci aveva avvisato di
stare attenti: lultimo allarme riguardava
due autobombe che sarebbero gi in zona.
Fausto Biloslavo

La Cina al vaglio di un microscopio elettronico


Il mondo dellintelligence che scruta il
futuro ha nel mirino la Cina. Le zone calde
sono oggetto di attenzione da parte del 99
per cento dellintelligence. Ma c un un
FOGGY BOTTOM

per cento misterioso, nascosto, che scruta


Pechino con la lente dingrandimento, anzi con un microscopio elettronico. Il presidente Bush esige quotidianamente un report sulla Cina, compilato dallintelligence
ma con il contributo del ministero del Tesoro, del Commercio con lestero e della
Federal Reserve. La Cina una potenza
politica, economica, militare e va scrutata
in tutti questi tre aspetti. I cinesi sono un
miliardo e 300 milioni. La Cina di oggi pu
essere paragonata al Giappone degli anni
60: un missile pronto ad andare in orbita
nel mondo dei miracoli economici. La Cina, per svilupparsi, ha bisogno di tecnologie, di tecnici, di scienziati, di materiali
sensibili. Gli acquisti cinesi sono unimmensa tentazione per il business occidentale. Tutti sono disposti a dare tutto alla Cina, senza porsi troppi problemi di sicurezza. Un caso, che gli accademici dellintelligence stanno studiando, quello dellaeroporto di Guangzhou, la citt monstre
della ruggente Cina del Sud-est. Tale impianto sar il pi grande di tutta lAsia. Lo
si sta costruendo con il contributo di aziende tedesche, danesi, olandesi e americane.
La torre di controllo sar un mostro hightech, con materiale made in Usa. Tutti gli
avanzati prodotti civili che affluiscono in

Cina sono passati al sistema militar-industriale. C in corso un grande balzo in


avanti, una super modernizzazione della
Difesa e dellintelligence cinesi. LArmata
di Pechino fra cinque anni, forse dieci,
sar irriconoscibile. Sar un esercito modernissimo, avr unaviazione capace di
colpire in tutta larea, un sistema missilistico e di guerra elettronica capace di annullare qualunque Taiwan e qualunque
Giappone, un intelligence elettronico e
umano concorrenziale rispetto alla Cia. La
Cina del 2012 sar lunica potenza capace
di creare qualche guaio agli Stati Uniti.
Se sar una potenza amica ci sar da guadagnare per tutti. Ma la domanda che ogni
mattina si fanno i sinologi sempre la stessa: La Cina sar o no amica?. La risposta
per ora non c. E lAmministrazione Bush
fa di tutto per capire quel che avviene nellimpero asiatico. La Cia ha cominciato un
intenso reclutamento di giovani di origine
cinese. C il rischio del doppio gioco, ma
ne vale la pena. Lintelligence ha aumentato i rapporti con le universit. Anche certe multinazionali sono state allertate.
LAmministrazione consiglia molta attenzione nei trasferimenti di tecnologia a Pechino. Nei settori sensibili della Difesa
gli scienziati e i tecnici di origine cinese
sono sottoposti a controlli pi frequenti
dellFbi. Le stazioni della Cia a Hong
Kong, Pechino, Nanchino, Shanghai sono
state potenziate. Gli americani hanno anche chiesto collaborazione alla Russia.

Colonna ruffiana
Le sante soddisfazioni di mamma
Santanch, i tamburi iraniani di
Malgieri, la sahariana di Realacci
Giunge a ricevere i frutti di una liberazione che ha annunciato per primo e laccoglienza di un popolo che ha attirato a s.
Tutto gli possibile. Governa, ma la vittima dei comunisti e degli intriganti che ha
fatto uscire dai loro furgoni. Se ne rende
conto C un movimento pendolare che lo
spinge verso gli uomini, poi lo strappa da loro; un flusso che lo induce allazione, un riflusso che ve lo sottrae. In questo momento
rifluisce. Fino a quando? Non si sa, e lui
stesso lo ignora. Acclamato alla Liberazione
come un trionfatore, non ha saputo servirsi
del favore popolare, come sanno fare i tribuni. De Gaulle un solitario, non un tribuno. Per lui, il popolo ha sempre contato
meno della Francia, ci che lo sospinge lidea che si fatto della propria missione; ma
ci non basta a governare un Paese, e se n
reso conto ben presto. (Frank Bridel su La
Gazette de Lausanne, 23 aprile 1953).
Saranno domani. Lonorevole Daniela
Santanch (An) rivela: Mio figlio, sette anni, vuole fare il chierichetto: una soddisfazione!.
Sarei stato. Il sottosegretario ai Beni culturali, onorevole Nicola Bono (An), confida:
In realt, io avrei voluto fare larcheologo.
Fui e sono. Il presidente della commissione Affari sociali di Montecitorio, onorevole Giuseppe Palumbo (FI), dichiara: Io
ero pallanuotista nel Catania, con cui sono
stato campione nazionale juniores e ho giocato in serie A. Per, anche, scio.
Essere. Lonorevole Francesca Martini,
responsabile della Lega per le politiche sociali e la famiglia, dichiara: Sono io, con il
mio metro e ottanta, la donna pi alta del
parlamento.
Acquisti socialisti. Il vicepresidente della
commissione Bilancio della Camera e vicesegretario dei Socialisti democratici, onorevole Roberto Villetti, rivela di aver comprato un dvd dei Beatles e tutti i cd di
Bjork, che ha trovato stupendi. Lonorevole ha inoltre scovato nel West Village, a
New York, un raro vinile jazz di Bill
Evans e ha gi acquistato i biglietti per un
concerto del maestro Claudio Abbado, che
si terr ad aprile.
Acquisti di destra. Lonorevole Gennaro
Malgieri (An), direttore del Secolo dItalia,
dichiara: Sono stato in Iran e mi sono comprato tre tamburi.
Acquisti gobettiani. Lex sottosegretario
alla Giustizia, Franco Corleone, fa sapere:
Ho acquistato per quattrocento euro un libro decisivo per la mia collezione di edizioni Gobetti. Si tratta del rarissimo Avventure, di Adriano Grandi, del 1927. Ora mi
mancano solo quattro volumi per avere la
raccolta completa. Inoltre, ho trovato unedizioncina di Dov la mia patria, di Pier
Paolo Pasolini, del 1949, con tredici disegni;
Parole di Umberto Saba, edito da Carabba;
e una lettera autografa di Giuseppe Mazzini, che ho scovato e comprato in una libreriola a Milano.
Miglioramenti di stagione. Lonorevole Ermete Realacci (Margherita), colto a Montecitorio in giacca e cravatta, osserva: Le
sahariane le porto solo lestate.
Giovanna, une vie en rose (15). Lonorevole Giovanna Melandri (Ds) a giudizio della
fidata assistente Lucy, ha il difetto di avere
un approccio troppo favorevole nei confronti di chiunque. Lonorevole conferma e
dichiara: E vero, ma non so se sia un difetto, potremmo forse chiamarla ingenuit,
e nasce dal fatto che mi rifiuto di dividere il
mondo, e anche la politica, in buoni e cattivi. Per, so anche esprimere giudizi del tutto netti. Un difetto privato che accordo la
mia fiducia piena a pochissime persone: il
mio compagno e due o tre amici del cuore,
che ho da quando ero piccola. Sono persone cui voglio bene fino in fondo, e se ricevo
da loro uno sgarbo, o una disattenzione, per
me un fatto terribile. Poi lo supero, ma forse bisognerebbe essere un po pi molto privato, questo. Insomma, nei confronti di
alcune persone, poche, e sottolineo poche,
ho unaspettativa altissima di attenzione,
di intelligenza, di capacit di comprendere.
Ma i nomi non li far mai.
(continua)
Antonello Capurso

IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco

E un libro bellissimo quello


di Sandro Bondi, e per tre motivi:
scritto bene, aurorale, profumato. E
Bondi riuscito pure a farselo pubblicare dalla Mondadori, sfidando legemonia
culturale di sinistra perch poi, tra qualche mese, vedr la luce un nuovo titolo di
Massimo DAlema: un romanzo.

IL FOGLIO

ORGANO

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ANNO IX NUMERO 62 - PAG 3

EDITORIALI
Piano con i divieti
La grazia a Priebke una questione che non si risolve con lintolleranza

rich Priebke non soltanto un militare che ha obbedito agli ordini,


un vinto della Storia che se l cavata
per decenni e alla fine stato preso,
estradato dal suo rifugio, processato e
condannato allergastolo in circostanze
che non hanno quasi niente in comune
con la giustizia ordinaria. Priebke
formalmente e sostanzialmente un militare delle SS che si macchiato di un
crimine contro lumanit, categoria
giuridica costruita allindomani della
vittoria alleata sul Terzo Reich in stretta relazione con la tragedia della
Shoah, lo sterminio razziale degli ebrei
dEuropa. I sentimenti di giustizia degli ebrei romani e di tutto il mondo
vanno rispettati.
Quando erano Priebke e i suoi superiori processati a Norimberga ad avere
il coltello dalla parte del manico, di
giustizia non si poteva nemmeno par-

lare. Ma ora se ne pu e se ne deve parlare senza sopraffazioni e ricatti morali, perch la societ per la quale hanno
combattuto le democrazie atlantiche e
le Resistenze europee si fonda su questo diritto di parola. Sulla proposta di
graziare un detenuto ultranovantenne
con le caratteristiche del capitano
Priebke si possono avere opinioni opposte, naturale. Ma sul diritto di
esprimerla, quella proposta, e di argomentarla pubblicamente, non dovrebbero esserci dubbi. Sono passati sessantanni e, se i crimini contro lumanit non cadono in prescrizione automaticamente, la libera discussione intorno al rapporto tra la Storia e la giustizia non pu essere soffocata da un
diktat municipale. Invece il sindaco di
Roma, Walter Veltroni, ha scelto la
strada del divieto. Una strada pericolosa e ingiusta.

La legge ad personam era una balla


I giottini invocano la Cirami e chiudono nel ridicolo una lunga guerra

entre Francesco Rutelli formula


una proposta appena decente sulla giustizia, in materia di controllo sulle carriere dei magistrati, e la maggioranza si intorcina nellinciucio con i
magistrati dellAnm, due dei giottini
sotto processo per la guerriglia a Genova hanno invocato la legge sul legittimo sospetto, conosciuta come legge
Cirami, per ottenere dalla Cassazione
lo spostamento del dibattimento a Torino. La Cirami stata bollata nel corso di una estenuante e mortificante
campagna come un provvedimento che
aveva lunico scopo di salvare Berlusconi dal suo processo milanese, spostandolo a Brescia. Era stato detto e ridetto che ne avrebbero usufruito decine di mafiosi e altri assassini, e che il
diritto italiano sarebbe tornato alla
barbarie della connivenza istituziona-

lizzata con il crimine, come accadeva


quando i processoni allonorata societ
finivano in assoluzioni universali pronunciate da sedi giudiziarie compiacenti. Niente di tutto questo. Due imputati modello delliconografia ambientale di sinistra, due giovanotti di
quelli con il passamontagna che spaccano le vetrine e accendono bei fuochi
in citt per contrastare la globalizzazione, hanno chiesto di fare ricorso a
questo istituto ovvio di garanzia, presente nella maggioranza dei sistemi
penali assimilabili al nostro.
Magari la loro istanza avr sorte
migliore di quella riservata dalla Cassazione al famoso beneficiario della
legge ad personam, il premier-imputato. Finisce nel ridicolo la pi astiosa crociata condotta fino a ora dallopposizione.

Quando il governo ci d dentro


Un anno fa comincia la rotta delle Br. Giustizia per Biagi e DAntona

n anno fa lagente di polizia ferroviaria Emanuele Petri fu ucciso


dai terroristi in un vagone del treno Firenze-Roma. A lui oggi il ministro dellInterno Giuseppe Pisanu ha intitolato la Scuola Tecnica di Polizia e ha reso testimonianza del fatto che il suo sacrificio non stato inutile. In un anno,
grazie soprattutto alla cattura degli assassini dellagente, sono stati assicurati alla giustizia decine di terroristi,
aderenti alle nuove Brigate rosse o militanti di una costellazione di sigle imitative, di cui si scoperto il ruolo di
fiancheggiamento e copertura. Giuseppe Pisanu ha potuto garantire che gli
omicidi di Massimo DAntona e Marco
Biagi non resteranno impuniti e questo
un risultato dovuto a una conduzione
accorta e non sensazionalista delle indagini e dellazione di controllo condotta dalle forze dellordine con efficienza e professionalit.
La minaccia terroristica, naturalmente, non finita, ma finita la sensazione di impotenza cui sembravano
condannate le indagini, da quando,

sulla base di piccolissimi gruppi difficili da identificare, le Br erano tornate a colpire. Invece la rete di controlli discreta ma impermeabile si
stretta attorno agli assassini senza
volto, fino alla fatidica giornata del 2
marzo dellanno scorso. Il coraggio e
la preparazione degli agenti, che hanno saputo reagire con prontezza allinattesa reazione armata dei terroristi,
ne ha permesso la cattura, dalla quale si iniziata la fine dellorganizzazione. Lepisodio pu aver avuto origini casuali (anche se era comunque
leffetto di una strategia di controllo a
tappeto), ma lefficienza era il risultato di una accurata preparazione. Cos
lItalia pu dire di aver sgominato
uno dei pi antichi e sanguinari ceppi di terrorismo autoctono. Pisanu ha
detto che quando i conti saranno stati saldati potr aprirsi un tempo diverso da quello che ancora oggi siamo
costretti a vivere, un tempo di riconciliazione, nel quale lo Stato possa finalmente mostrare il volto magnanimo delle sue leggi.

Roma e Londra si fanno americane


Agusta Westland apre in Usa, si punta a far volare Bush e a 7 miliardi

industria italiana non solo moda e lusso, ha una punta tecnologica avanzata nelle tecnologie della
difesa e aerospaziali, ed importante
che il governo, che ne azionista di
controllo, faccia tutto il possibile per
sostenerla sui mercati esteri. LAgusta
Westland, che ha la sua casa madre a
Vergiate in provincia di Varese,
aprir a Filadelfia negli Usa uno stabilimento, per ora di soli 40 addetti
ma destinato a ingrandirsi, per la fabbricazione di un velivolo monorotore
a 8 posti, lA119 Koala. Si punta a
piazzarne 30-40 lanno, fra i clienti attuali della societ posseduta dallitaliana Finmeccanica e dalla britannica GKN ci sono gi la polizia statale
della Pennsylvania, dellArizona e
quella di NewYork. Ma al momento
non il Koala la punta di lancia della strategia italo-britannica. Il punto
che con questa mossa si diventa a
tutti gli effetti produttori di velivoli
made in Usa. E questo di straordinario aiuto per aggiudicarsi la gara
pi di vetrina, quella che vede il birotore Eh-101, per loccasione ribattezzato Us-101, proposto da Agusta
Westland alla Casa Bianca per sosti-

tuire i vecchi Sikorsky dei marines


adibiti al trasporto del presidente
americano sulle rotte brevi.
Agusta Westland, il maggior polo
elicotteristico europeo, in competizione con lS-92 della Sikorsky, secondo produttore americano. Ma lS-92 ha
motori sottodimensionati per potenza
e a sua volta incorre in problemi nazionali, diversi suoi componenti sono
cinesi e giapponesi. Gli elicotteri presidenziali devono essere forniti da
unimpresa che li produce in America.
Gi gli italo-britannici avevano raggiunto una joint venture con Lockheed
Martin e Bell per produrre lUs-101 negli Usa, ora il gruppo diventa americano a tutti gli effetti. E se si vincesse a
maggio la gara alla Casa Bianca, per
lUs-101 si aprirebbe la strada per concorrere a 196 velivoli dellAir Force e
circa 150 tra Us Navy e marines, la
Guardia costiera gi li ha adottati.
Commesse per 7 miliardi di dollari,
mica noccioline. Che porterebbero gli
italo-britannici a guadagnare altri
punti su Eurocopter, il secondo polo
europeo dei franco-tedeschi di Eads.
Blair e Berlusconi ci hanno messo la
buona parola. Urge insistere.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 3 MARZO 2004

AllAspen prove di grande intesa sulla riforma del risparmio


Roma. Ieri allhotel St. Regis Grand di
Roma terza tappa di incontri riservati sulla riforma delle autorit di vigilanza sui
mercati. La palla tornata allAspen presieduto da Giulio Tremonti, che settimane
fa ha dato inizio ai confronti a porte chiuse
tra esponenti della maggioranza, dellopposizione, delle diverse Autorit e del mondo delle banche e delle imprese. Poi era
venuto lincontro allArel, con Enrico Letta
nella parte di padrone di casa. Ieri, il serrate che ha definito un quadro di intese ormai praticabile. Tanto che il senso della
giornata ha trovato concordi Tremonti, Letta, Giuliano Amato e Lanfranco Turci (Pierluigi Bersani ieri si tenuto alla larga, per
evitare la scomunica di Vincenzo Visco). Si
punta a varare una legge complessiva prima delle elezioni europee, e senza ricorrere a uno stralcio riservato al solo rafforzamento della Consob, che ieri Lamberto
Cardia tornato a chiedere senza che uno
solo dei presenti gli desse ragione.

Il governo, per favorire la convergenza,


ha offerto varie contropartite. La prima la
modifica della controversa riforma del falso in bilancio. Letta ha colto la palla al balzo, evocando la commissione bipartisan sullomologazione delle Autorit istituita da
Luciano Violante nella precedente legislatura. Dal Parlamento esponenti diessini
preferivano usare termini pi pepati, plaudendo alla marcia indietro del governo.
La seconda apertura unampia disponibilit a modificare diversi punti del disegno
di legge del governo. Tutti gli intervenuti si
sono dichiarati a favore di un sistema basato su tre autorit e non su cinque, e, se valesse il metodo Aspen, Covip e Isvap dunque sparirebbero. Amato, Letta e Turci hanno poi viste accolte diverse delle critiche
che hanno avanzato alla formulazione dei
poteri del Cicr (Un errore attribuirgli poteri di indirizzo sostanzialmente risalenti a
quando il sistema bancario era pubblico e
gestito con atti di tipo amministrativo, per

Amato), ma Tremonti ha ribadito che finch


al governo resteranno responsabilit in materia di tutela della stabilit del credito ex
articolo 47 della Costituzione, il Cicr pu essere discusso e rimodulato ma il governo
non pu vedersene privato.
Venendo alla Banca dItalia, consenso
generale sulla necessit di rivedere il suo
potere sulle concentrazioni bancarie, diviso nel ddl del governo tra via Nazionale e
Antitrust. Amato stato chiaro sul fatto che
non si pu continuare con i banchieri costretti a mettersi il vestito buono per recarsi a via Nazionale e interpretare da un
sopracciglio se le loro operazioni sul capitale possano andare in porto. Ma il pi duro di tutti stato il professor Mario Monti.
Nel primo intervento ha parlato da commissario europeo, disegnando come un
unicum assoluto il fatto che Bankitalia sia
contemporaneamente in Italia regista delle aggregazioni e regolatrice delle medesime. Nella replica stato ancora pi duro

nel condannare la mancanza di equidistanza rivelata da Bankitalia nei confronti dei soggetti regolati: anche per questo, ha
detto, lingresso di banche straniere porterebbe a un atteggiamento di meno scontata genuflessione. Giuseppe Tesauro, che
guida lAntitrust, si trovato quasi in difficolt, a difendere lo schema di competenze
bipartite con Bankitalia che aveva in precedenza pubblicamente sostenuto. Quanto
infine al nuovo reato penale di nocumento al risparmio, generali sono state le critiche rispetto allattuale formulazione governativa, ma dalla replica di Tremonti si
capito che il governo disposto a modificarne la griglia per cui scatterebbe solo
se fosse toccato lo 0,1 per mille dei risparmiatori o del pil ma non a farlo cadere.
Se son rose Ma ieri allAspen mancavano Bankitalia e i numerosi esponenti che
in tutti i partiti la difendono. In Parlamento ci saranno, e la convergenza sar evidentemente pi difficile.

Di Natale, il pentito atteso due mesi che di DellUtri nulla sa


Palermo. Giusto Di Natale passer alla
storia dellantimafia (forse) come lultimo
pentito ascoltato nel processo DellUtri. E
sar ricordato dai posteri (forse) anche per
la filosofica sincerit: come Socrate, in fondo, egli sa di non sapere. Lultimo testimone, dunque. Sempre che la procura non ci
ripensi e non chiami a deporre qualcun altro, in extremis, in questo interminabile dibattimento, cominciato il 5 novembre del
1997, pi volte apparso l l di terminare,
poi invariabilmente ripreso, grazie al deposito di atti ed elementi nuovi o pseudotali. Linizio della requisitoria fissato per
il 6 aprile 2004. In nome del fair play e del
politically correct ci sar una pausa nel
periodo elettorale e soltanto dopo le elezioni europee la parola passer alla difesa,
il 21 giugno.
Di Natale stato lultimo testimone dei
circa quattrocento ascoltati, in sette anni e
mezzo di udienze: quale onore, per uno che
di professione fa limprenditore, e il mafio-

so di tanto in tanto. La sua preziosissima e


fondamentale deposizione costata due
mesi di attesa. Per venire a dire di fronte ai
giudici di non sapere nulla di preciso, per
riferire notizie apprese da persone che a
loro volta le avevano apprese da altri, Di
Natale ha fatto rinviare il processo per
quattro volte, facendosi certificare una
sindrome depressiva e costringendo, alla
fine, il presidente del tribunale, Leonardo
Guarnotta, a farlo accompagnare coattivamente in aula. Comunque, dopo la deposizione al processo DellUtri, ieri il pentito
Di Natale ha ripreso la carriera di latitante delle aule giudiziarie: convocato per deporre in un altro dibattimento, ha presentato un altro certificato medico, in cui ribadisce di essere indisposto fino al 13 marzo.
Ma quali sono le fondamentali verit acquisite durante la travagliata audizione del
pentito Giusto Di Natale? Vediamo. Conosce Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore? E il genero? gli ha chiesto il pubblico

ministero Domenico Gozzo: No, n luno


n laltro, signor presidente ha risposto
lui. Cosa sa dellimputato DellUtri? Che
Pino Guastella, reggente del mandamento
mafioso di Resuttana, si incontrava con
Mangano e con il genero e poi tornava contento, perch lui, a suo dire, aveva un aggancio con DellUtri tramite Mangano
Guastella diceva che cera qualcuno che si
interessava per arginare questo fenomeno
del pentitismo. Altro non so, non conosco la
fonte delle informazioni che portavano
Mangano e il genero. Domanda testuale
del pm: Ricorda il grado di contentezza di
Guastella, quando tornava da quegli incontri?. Persino Di Natale resta spiazzato, come tutti. Gli chiedono se per far cessare le
stragi del 93 cera stata una trattativa tra
mafiosi e politici: S, c stato qualcosa, discorsi Ma non ricordo con precisione.
Poi ricorda lapprezzamento dei boss detenuti per le filippiche di Vittorio Sgarbi e
lapplauso scrosciante per Marcello Del-

lUtri, che, ospite di una trasmissione televisiva, disse di non sapere dellesistenza
della mafia. Bravo, cos, si fa, non come
quegli infami dei pentiti, gridarono (forse) allUcciardone. Ma il picco pi alto della testimonianza viene raggiunto quando i
pm entrano la questione delle antenne televisive: vero che la Fininvest pagava alla mafia un pizzo di duecentocinquanta
milioni lanno per stare tranquilla? E come
veniva pagata quella tangente? Il pentito ricorda che Guastella gli diceva quali imprenditori taglieggiare. Ricorda anche che
Guastella gli disse di inserire la Fininvest
in quellelenco ma non ricorda di avere
mai annotato nel libro mastro della cosca
una somma relativa a Canale 5. Perch
nessuno mi diede mai soldi o mi disse di
annotare qualcosa, ha puntualizzato.
Per ascoltare Di Natale il tribunale ha
dovuto aspettare due mesi. La testimonianza, in videoconferenza, costata oltre dieci
milioni di (vecchie) lire.

Gli sfidanti di Bush sono due, dottor Kerry e mister Kerry


IL SENATORE DEL MASSACHUSETTS UN LIBERAL DOC, MA ANCHE UN REPUBBLICANO LIGHT. FLIP FLOP, DICONO IN AMERICA
New York. I candidati anti Bush sono
due, uno si chiama John Kerry, laltro si
chiama John Kerry. Uno liberal, laltro
un Bush light, una copia del presidente, come dice Howard Dean. Il New York Times
non ci crede, convinto che di John Kerry
ce ne sia soltanto uno: Quello che i suoi critici vedono come incapacit di prendere posizioni forti e chiare a noi sembra una valutazione che la vita non cos semplice.
Kerry capisce le sfumature e le scale di grigio. Sembra vero il contrario, mister Kerry
prende sempre posizioni forti e chiare, solo
che poi arriva un dottor Kerry che prende
posizioni altrettanto forti e altrettanto chiare, ma opposte alle precedenti. Flip flop,
dicono in America.
Quando il National Journal ha stilato la
classifica del senatore pi liberal, basandosi sui voti espressi in aula, Kerry I risultato il numero 1. Ma Kerry II, in tv, ha negato.
Kerry I il classico cattolico liberal dorigine irlandese del Massachusetts. La sua
carriera nata nella stagione del Vietnam,
dove ha combattuto con onore, per diventare infine uno dei pi efficaci portavoce dei
Veterani contro la guerra. Nel 1971 Kerry
I era in testa alla marcia pacifista di Washington, nella quale si tolse pubblicamente le nastrine dalla divisa. In una famosa
audizione al Senato denunci le torture, gli
stupri e le nefandezze dei soldati americani sulla popolazione vietnamita. Nel 92
quando Bill Clinton fu criticato per non
aver combattuto in Vietnam, da buon liberal disse che non cera alcun bisogno di dividere lAmerica tra chi ha fatto il militare
e chi no. Kerry I un grande esperto di politica estera, e come tale non avrebbe commesso gli errori dellunilateralista Bush. Il
senatore del Massachusetts ha votato contro
la prima guerra del Golfo e ai critici che gli
rimproverano di aver votato a favore della
seconda, quella attuale, risponde che ha
soltanto autorizzato il presidente a utilizzare lopzione militare come estrema risorsa.
a fotografia di Virginia Woolf orna il
menu di un ristorante londinese nel
L
quartiere di Bloomsbury. Non certo se il
merchandising sia avvenuto con la complicit degli eredi, o se limmagine con il
nasone e la crocchia sia ormai da considerarsi di pubblico dominio. Ken Kalfus,
romanziere di Brooklyn con un debole per
la Russia, retrodata lo sfruttamento commerciale dei letterati alla morte di Tolstoj,
nel 1910. Racconta che al suo capezzale,
accanto a chi voleva registrarne le ultime
parole, a chi voleva predicare o solo mettersi in mostra, a chi lo venerava come un
santo, cera anche chi voleva creare una
societ per sfruttare commercialmente il
conte-scrittore. Un marchietto da mettere
sulle edizioni autorizzate dei libri, ma anche su targhe e spille commemorative, le
cartelle dei bambini, un raduno automobilistico, cioccolato, barattoli di t, forse
un hotel di livello europeo a Mosca, forse
una linea di utensili per la calzoleria domestica. Il vecchio si era allontanato
dalla tenuta di Jasnaja Poljana (e dalla
consorte, dopo 48 anni di litigi e 13 figli)
con lintenzione di spegnersi senza pubblicit, raggiungendo una colonia fondata
da suoi seguaci nel Caucaso. La cattiva salute e le pessime condizioni di viaggio lo
arrestarono nella cittadina di Astapovo.
Agonizzante, fu ospitato nella casa del capostazione. Quando la notizia circol, arrivarono giornalisti da tutto il mondo. E
anche il primo operatore cinematografico,

Il 3 dicembre, al Council on Foreign Relations, Kerry I ha detto che abbiamo un presidente che ha sviluppato ed esaltato una
strategia di guerra unilaterale, preventiva e

interessi speciali, una misura che, tra laltro, taglia la doppia tassazione sui dividendi delle grandi societ.
Kerry II un altro candidato, una specie

Il candidato I contro la barriera dIsraele, il candidato II la difende. Il


candidato I contro i tagli fiscali, il candidato II li difende. Il candidato I
contro le azioni unilaterali, il candidato II le difende. Ambiguo o complesso?
profondamente minacciosa per il ruolo dellAmerica nel mondo e per la sicurezza e il
progresso della nostra societ. Per dirla
chiaramente, lAmministrazione Bush ha
perseguito la pi arrogante, inetta, sconsiderata e ideologica politica estera della storia moderna. Kerry I, infatti, ha votato contro gli 87 miliardi di dollari per loccupazione e la ricostruzione dellIraq.
Molto cattolico, ma un po anche ebreo
Queste non sono sfumature, il liberal
Kerry I vede il mondo in bianco se Bush vede nero. In Michigan, nellottobre scorso,
davanti a una platea di americani di origine araba, Kerry I ha criticato la politica di
Ariel Sharon e ha detto, riferendosi alla
barriera difensiva, che non abbiamo bisogno di un altro ostacolo alla pace. Misure
provocatorie e controproducenti non fanno
altro che danneggiare Israele, aumentare le
difficolt del popolo palestinese e rendere
pi difficili i negoziati per un accordo. Se
Kerry I fosse il presidente manderebbe come inviati in Medio Oriente, James Baker e
Jimmy Carter, e poco importa se i filoisraeliani non li considerano grandi amici. Sulle
nozze gay, Kerry I ha un record da liberal
puro: nel 96 fu uno dei soli 14 senatori che
si oppose alla legge in difesa del matrimonio, proprio perch escludeva le coppie
omosessuali. Oggi contrario allemendamento costituzionale chiesto da Bush. Kerry
I un feroce oppositore del taglio delle tasse di Bush, un regalo ai privilegiati e agli

LIBRI
Ken Kalfus
IL COMPAGNO ASTAPOV
293 pp. Mondadori, euro 17,50
mandato dalla Path Frres di Parigi (rivale dei Lumire) con precisi ordini di
scuderia: riprendere stazione, inquadrare personaggi noti, girare primi piani della famiglia. Un cinegiornale in piena regola, che immortala uno dei primi circhi
mediatici della modernit.
Un circo a tre piste anche il romanzo
di Ken Kalfus, Il compagno Astapov, che
approfitta della confusione attorno allo
scrittore morente per aggiungere un paio
di personaggi. Storicamente esistiti, ma
che allora non misero piede nella cittadina. Entrambi ai tempi quasi sconosciuti.
Diventeranno celebri dopo lottobre 1917.
Uno era il giovane Stalin, laltro un anatomopatologo di nome Vorobv, noto come
imbalsamatore della salma di Lenin.
La cornice allettante. Quel che Kalfus
(al suo primo romanzo dopo due raccolte
di racconti non uscite in Italia, molto celebrate dai critici Usa) riesce a ricavarne
mantiene le promesse. Il compagno Asta-

di clone di George W. Bush, un repubblicano, ha detto lungo tutta la campagna elettorale Dean. Intanto non il classico cattolico liberal di origini irlandesi del Massachusetts, lo soltanto da parte di madre.

Lanno scorso, infatti, il Boston Globe ha


scoperto che anche un po ebreo. Suo nonno si chiamava Fritz Kohn ed nato nella
Repubblica ceca. Il senatore, che non ha
mai perso la prima fila nelle processioni di
San Patrizio a Boston, ora ha saputo che un
paio di suoi lontani parenti sono morti nellOlocausto: Sono davvero commosso nellapprendere questa cosa, ha detto Kerry
II. Domenica, a un incontro con la comunit
pov del titolo il nome da rivoluzionario
del cinegiornalista della Path, che ben
presto lascer la cronaca per la propaganda. Lavorer per Stalin, uno dei pochi ad
aver capito subito la forza del nuovo mezzo. Non solo gli piacevano i musical americani al punto che ne commission alcuni in versione sovietica, con le contadine e
i trattori (saranno il modello per le scene
alle presse che troviamo in Dancer in the
Dark di Lars von Trier). Cap che limmagine era tutto quando decise di far imbalsamare Lenin, esponendolo al pubblico
come icona della rivoluzione.
Forse non esattamente, come dice una
recensione entusiasta sulla Kirkus Review, il romanzo che Gogol avrebbe voluto scrivere. Oltre a Gogol e alle sue
Anime morte, c Il Maestro e Margherita di Bulgakov. Stesso gusto per il surreale, stesso sguardo sullassurdit dellesistenza, che spesso si intrecciano e complicano le cose, facendo ridere quando si
dovrebbe piangere (o viceversa). Non la
prima volta che lagonia e la morte di Lenin attraggono fantasie, pi o meno macabre. Nel film Taurus Alexander Sokurov
ne aveva filmato lemiplegia e il rincoglionimento. Nel Cervello di Lenin (Longanesi, 1991) lo storico tedesco Tilman Spengler aveva immaginato un neurologo che
in omaggio al pi rigoroso materialismo
faceva a fettine il cervello del rivoluzionario (conservato al museo Lenin di Mosca)
per carpire i segreti della sua genialit.

ebraica di New York, ha detto che se fosse


eletto sarebbe il primo presidente con un
retaggio ebraico, e ha spiegato quanto sia
sostenitore di Israele. E il muro ostacolo
per la pace di Kerry I? Per Kerry II un
legittimo atto di autodifesa. Di pi, Kerry
II nominerebbe Sandy Berger e Dennis
Ross, due filoisraeliani, come inviati speciali nella regione. Kerry II, che le medaglie
al valore conquistate in Vietnam le ha ben
conservate, sarebbe un presidente forte e
senza tentennamenti sul fronte della sicurezza e della difesa nazionale. Il suo eroico
servizio militare in Vietnam lo dimostra e,
da candidato, Kerry II fa sempre notare come Bush quella guerra non labbia combattuta. La guerra al terrore, Kerry II la combatterebbe, eccome: Non critico Bush per
aver fatto troppo, lo critico perch ha fatto
troppo poco. In California, laltro giorno,
ha detto: Non aspetter la luce verde dallestero se c in gioco la nostra sicurezza e
non esiter a ordinare azioni militari dirette. Anche unilaterali? Certo che s.
Kerry II su Haiti, laltro ieri, ha detto che
avrebbe mandato truppe anche senza lappoggio internazionale, lo farei unilateralmente, perch la cosa pi importante difendere la democrazia. Kerry II ha votato il
Patriot Act e la guerra in Iraq, paese dal
quale ovviamente non si ritirer. Kerry II
ha anche votato per il programma bushiano
sul recupero scolastico dei bambini, criticando il presidente per non averlo finanziato a sufficienza e per aver fatto impazzire il bilancio federale. Kerry II contrarissimo al matrimonio gay e sullemendamento costituzionale ha la stessa posizione di
Dick Cheney. Kerry II il senatore che in
questi anni ha ricevuto pi finanziamenti
da lobby e interessi speciali, modificher i
tagli fiscali di Bush, ma convinto che sia
necessario eliminare la doppia tassazione
sui dividendi delle grandi corporation.
Kerry II crede in Dio e crede nel potere
della redenzione.

LA DEFICIENTE
a cura di Guia
Qualcosa ci dice che da domani ci toccher occuparci di
Sanremo, quindi oggi smaltiamo tutto
quel che abbiamo da dire sul resto del
mondo (televisivo o quasi). Intanto gli
Oscar. Momenti pi esilaranti: Billy Crystal che presenta Robin Williams (la ragione dei cinque secondi di slittamento);
Billy Crystal che legge nel pensiero di Julie Christie (Che fastidio questo piercing
al capezzolo); Jack Black e Will Ferrell
che cantano il testo segreto della canzone
di cui la regia alza il volume quando
qualche premiato si allunga troppo coi
ringraziamenti (Sei noioso: non vedi che
Catherine Zeta-Jones sta russando?). Poi
Friends: la puntata di gioved finiva
con Rachel che tornava a casa dopo essere andata a un colloquio, diceva che era
tutto meraviglioso, gran lavoro, un sacco
di soldi, c solo una cosa: dovrei trasferirmi a Parigi. Ora, non saremo certo noi
a fare le moraliste, ma se le televisioni
americane hanno fatto un accordo con la
pro loco di Parigi lo dicano, santa pazienza. Infine Sex and the city ( lultima
volta forse). Migliore battuta dellultimo
gruppo di puntate, quella dellamico frocio di Charlotte che, precettato a una mostra di cani, asciugando il barboncino col
phon, dice che non era il genere di
blow che aveva in mente per quel giorno. I migliori auguri a chi dovr tradurre.

ANNO IX NUMERO 62 - PAG 4

Pignolerie
Schwarzenegger bisticcia
con gli emendamenti della
Costituzione americana
Ma s, mi piace lemendamento quindici e sono cittadino americano dal
1983. Cio da ventunanni, ecco il punto:
lemendamento quindici quello che potrebbe aprire la Casa Bianca a chi cittadino americano da almeno ventanni. Proprio come lui. Cos, sul Corriere della
Sera di marted 24 febbraio, Luigi Offeddu, inviato negli Stati Uniti del quotidiano
di via Solferino, a proposito di Arnold
Schwarzenegger, da cento giorni governatore della California.
Al riguardo dopo avere annotato che
nessun dubbio agita il Corriere della Sera,
che parla del quindicesimo emendamento
anche nei titoli e in un riquadro se, con il
proprio dire, lex Conan il Barbaro vuole fare riferimento alla proposta nel senso indicato avanzata lo scorso anno da un senatore, la citata quindicesima variazione del testo costituzionale americano non pu in alcun modo essere chiamata in causa considerato che, se approvata, la rivoluzionaria
modifica andrebbe a formare un nuovo, e,
quindi il ventottesimo, emendamento. Se,
invece, il rimando al vigente disposto
entrato in vigore il 30 marzo 1870 e, come
evidente, conseguente alla Guerra di Secessione, che recita: Il diritto di voto spettante ai cittadini degli Stati Uniti non potr
essere negato n limitato dagli Stati Uniti
n da alcuno Stato per ragioni di razza o di
precedente condizione servile comunque, una variazione nella auspicata direzione non potrebbe essere attuata che attraverso un nuovo emendamento, che, lo
ripetiamo, sarebbe il ventottesimo. Forse,
il neogovernatore della California non conosce molto bene la Costituzione del paese
che lo ha accolto.
Mauro della Porta Raffo

Quaresimale
Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano
dei nostri (Prima lettera di Giovanni, 2, 19)
Un giornalista di nome Sergio Saviane,
che aveva arricchito la lingua italiana ma
non se stesso, visse i suoi ultimi anni in una
casa non riscaldata, con lincubo dellufficiale giudiziario. Gli aveva fatto causa Irene
Pivetti, offesa per essere stata definita in un
articolo gobbetta soppressada. Oggi la stessa Pivetti presenta un programma, Bisturi, che incoraggia le persone a idolatrare la
propria vile materia con dolorose operazioni
di chirurgia estetica. Non so se questa donna ancora si dichiari fervente cattolica, come al tempo in cui era presidente della Camera dei deputati. Se s, provi a dimostrarlo, ogni tanto.
Camillo Langone

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 3 MARZO 2004

Bossi un discolo, ma gli spot sull8 per mille non la contano giusta
Al direttore - Alcuni vecchi errori che fanno
ridere a crepapelle la Montalcini. Il giardino
prensile. Le sedie di Rimini. Alle pernici di
monte Mario. Il bolero di Ravenna. Luccello di
fuori. LAve Maria di Schumacher.
Gianni Boncompagni
Al direttore - Ha detto lavvocato di Marc
Dutroux, il mostro di Marcinelle: Se andr
male avr lergastolo, se andr bene avr lergastolo. Lo ha detto anche lavvocato di Tony
Renis: a Nando Dalla Chiesa.
Maurizio Crippa
Al direttore - Non so se sia peggio linopportunit politica di Bossi o la reattivit zelante
dei suoi fratellini Fini e Follini nello strattonare ogni volta pap per la cintola laddove

gli arrivano affinch castighi il discolo di famiglia. Ma so che Bossi avrebbe ragione da
vendere se parlasse per esempio degli spot televisivi sullotto per mille da versare alla Chiesa
cattolica, che Ella avr presenti: non sollecitano il mero acquisto di un profumo, ma si rivolgono al cittadino italiano affinch valuti
una maniera alternativa (ad altre) di rapportarsi al proprio ruolo di contribuente. E quasi
uninformazione istituzionale, sicch una persona che veda degli spot in cui compaiano solo anziani e disabili e diseredati e soprattutto
bambini del terzo mondo (ci che appunto mostrano questi spot) sar portata a credere che i
suoi versamenti saranno destinati esclusivamente ad aiutare questultimi: il che non la
verit. Dallotto per mille, nel 2001, la Chiesa
cattolica ha ottenuto 762 milioni di euro; di

questi, solo 149 sono stati destinati alla carit


(il 20 per cento) mentre solo 65 (meno del 10
per cento) sono stati destinati al terzo mondo.
Per il resto, 323 milioni sono stati usati per esigenze di culto (il 42 per cento) e cio a riparazione di chiese e cose del genere, mentre 290
milioni (il 38 per cento) al sostentamento del
clero. Va detto che ci perfettamente lecito e
persino logico: dunque perch non dirlo? Perch mostrare quasi esclusivamente degli spot

Alta Societ
Ottima laundry al Royal Garden. Tony
Renis si fa stirare tutto. Anche i
golfini.

con bambini africani? Domande da rivolgere a


chi di moralit ferisce.
Filippo Facci, Milano
Al direttore - Pensieraccio pre-visione: e se il
filmone di Gibson stesse alla Passione come gli
spettacolari articoli della Fallaci stavano all11
settembre?
Siegmund Ginzberg, Roma
Parallelismo efficace: il successo di pubblico paragonabile. Per il resto, chiss.
Al direttore - Dal Pagherete caro, pagherete tutto al nuovo slogan di Piero Fassino: Pagare meno, pagare tutti. La sinistra si evolve; limportante che ci sia sempre qualcuno che paghi.
Sergio Carrara, Dalmine (Bg)

La Spagna felix, Zapatero attacca sulleconomia e fa autogol


Madrid. Il modello economico del governo popolare del premier Jos Mara Aznar,
preso come esempio da tutta Europa per la
sua costante crescita (2,4 per cento nel 2003,
pi del doppio della media Ue)? Ha prodotto il tasso di disoccupazione pi alto dellUe, l11,2 per cento. E lultima sparata di
Jos Luis Rodrguez Zapatero, il leader socialista alle politiche del prossimo 14 marzo. I sondaggi lo danno come sicuro perdente e Sosoman (uomo insipido, il nomignolo
affibbiatogli dalle sue due figlie), 43 anni,
cerca di criticare lindiscutibile fiore allocchiello del suo avversario popolare, Mariano Rajoy, 48 anni. Naturalmente, non dice
che nel 96, quando Aznar and al potere
dopo 14 anni di governo socialista dellex
premier Felipe Gonzlez, il paro, la disoccupazione era del 24 per cento. E che in
8 anni, Aznar ha creato 4,5 milioni di posti
di lavoro. Le analisi (e le proposte) econo-

miche di Zapatero sono la fotografia della


debolezza con cui il partito socialista (Psoe)
affronta queste legislative. Daltronde, il
leader della Rosa non mai stato unaquila
in economia. Lo scorso 24 settembre, alla
Camera, Sosoman e il responsabile economico del Psoe, Jordi Sevilla, non si sono accorti che i microfoni non erano stati spenti.
E tutti i deputati hanno sentito che Sevilla
rimproverava il suo leader: Si vede che sei
insicuro. Cometti errori: hai detto che aumenta la progressivit del sistema fiscale
del governo, dovevi invece dire che aumenta la regressivit. Forse anche per questa
brutta figura, ripresa da tutti i media, Zapatero ha assunto come coordinatore del suo
programma economico Miguel Sebastian,
che non mai stato iscritto al partito socialista e che prima era il direttore del servizio
studi della Bbva, una delle due principali
banche del Paese. Sebastian, economista

con ottima reputazione, adesso le dice ancora pi grosse del suo boss: Il modello
economico popolare quello dello sperpero. Peccato che i dati di contabilit nazionale indichino che i conti pubblici abbiano
registrato, nel 2003, un surplus di 4,7 miliardi di euro dopo due anni di deficit zero e
che il rapporto deficit/pil sia sceso dal 55
per cento del 2002 al 52 per cento del 2003.
Francisco Gonzlez, presidente della ex
banca di Sebastian, evidenziava lo scorso 29
febbraio: Negli ultimi 8 anni, il dinamismo
della Spagna ha compiuto un grande salto
qualitativo. Tanto che la convergenza reale
del nostro paese con lUe aumentata di 8
punti ed ormai l86 per cento della media
dei Quindici. Per toccare con mano il
boom spagnolo, basta constatare che lo
scorso febbraio sono state vendute 120.493
auto, pi 22,5 per cento rispetto al febbraio
2003. Zapatero passato al contrattacco di

Rajoy, che promette 2 milioni di nuovi posti


di lavoro e il terzo taglio dellimposta sulle
persone fisiche, mentre il governo ha aumentato a novembre, per la quarta volta dal
96, le pensioni minime e di vedovanza.
Sosoman ha promesso che, se vince, non
pagheranno pi le imposte dirette 7 milioni
di contribuenti, che le pensioni minime aumentaranno del 26 per cento, quelle non
contributive del 20 per cento. Poi ha proposto che la spesa sociale non cresca pi delloccupazione sommata alla produttivit. Il
ministro delle Finanze, Cristobal Montoro,
scherza: Zapatero non sa quello che dice.
Agganciare produttivit alla spesa sociale
vuol dire che il Psoe aumenterebbe nel 2004
meno della met di quanto previsto dalla
Finanziaria, il 7 per cento. Sono idee reazionarie. Ma che razza di partito socialista
questo?.
Gian Antonio Orighi

Ashura, quando gli sciiti rivivono la passione del principe dei martiri
shura in arabo vuol dire decimo. Il decimo giorno di muharram, il primo meA
se del calendario islamico, quello in cui,
secondo la tradizione, fu ucciso nella piana
di Karbala, nel 680 d.C., il principe dei
martiri per gli sciiti, il figlio di Ali e nipote di Maometto, Hussein. E un avvenimento storico, molto pi vicino a noi di quanto
lo siano la crocifissione di Ges o la fuga degli ebrei, guidati da Mos, dallEgitto. Ma il
suo impatto trascende di molto il come sia
andata davvero. Ha a che fare col modo in
cui la vicenda tramandata da 13 secoli,
raccontata e riraccontata, interpretata e rivissuta dai fedeli, spesso non solo simbolicamente, ma nelle proprie carni.
Ha i suoi testi canonici, i suoi apocrifi, le
sue interpretazioni teologiche, mistiche, i
suoi rituali di massa, le sue sacre rappresentazioni (piuttosto tarde: la piena fioritura dei taziyeh, i drammi sacri, si ha nel Set-

tecento, un millennio dopo gli avvenimenti,


come per i misteri della Passione). Hussein,
che viaggiava con solo 72 fedelissimi armati, le mogli e i bambini, circondato da un
esercito preponderante agli ordini del cattivo califfo Yazid (che dalla maggioranza
dei musulmani, i sunniti, invece onorato
come fondatore della dinastia ummayade).
Gli chiedono di sottomettersi, riconoscere il
potere del momento. Lui rifiuta (secondo altre versioni cerca di convincere gli avversari a una soluzione politica e incruenta, ma
non gli danno retta). Al decimo giorno di assedio, affamati e assetati sono attaccati e
passati tutti per le armi. Gli tagliano la testa, le infilano sulle picche e le portano al
califfo. Questo lessenziale, cui via via si sono aggiunte le pi disparate leggende: su come lacrimasse sangue dal cielo, su come la
testa mozza di Hussein rimproverasse i suoi
carnefici, sui miracoli, su come le sofferen-

ze di Hussein, il puro tra i puri, abbiano


mondato i peccati di tutta lumanit, non solo quelli dei suoi carnefici, e cos via.
Il background la lotta per la successione al Profeta. Alla morte di Maometto, nel
632, era stato eletto il suo braccio destro
Abu Bakr; poi Omar, Osman e infine il genero Ali. Quando Ali fu assassinato nel 661,
la comunit si era divisa tra chi sosteneva
che il leader andava scelto per elezione, chi
sosteneva che la migliore garanzia fosse un
discendente, e chi fondava la propria pretesa sulla forza militare. Vinsero questi ultimi; poi fecero i conti con i figli di Ali che
si erano ribellati; i democratici si squagliarono. Rest il grande scisma, che ancora oggi rende difficilmente compatibile lIslam duro dello Shiat Ali, il partito di Ali,
il partito dei martiri, e quello ancor pi
duro di bin Laden.
Gli occidentali sono sempre stati colpiti

dalle manifestazioni esteriori delle celebrazioni del muharram sciita: gente che si
flagella pubblicamente, si infligge ferite,
per onorare e imitare in segno di espiazione il martirio di Hussein. Il mitteleuropeo Elias Canetti ebbe a definire lo sciismo
come una religione del lamento pi concentrata e pi estrema di qualunque altra.
Forme diverse di culto della sofferenza
sono comuni ad altre religioni, ma quella
sciita la pi pubblicamente esteriorizzata.
Ma anche la pi politica. Ali Shariati, teologo iraniano un po marxisteggiante esaltava le cerimonie dellashura come continuazione della lotta storica degli sciiti contro usurpazione, tradimento, crudelt un
modo per ricordarci che lIslam di oggi un
Islam criminale ammantato di tradizione. Per 35 anni Saddam non glielo aveva
lasciato fare in Iraq.
Siegmund Ginzberg

Royal watch
Non osate contestare il titolo
nobiliare di Ljuba Rizzoli
( Contessa, abbiamo le prove)
os il vostro rubrichista rischia di trasforC
marsi in consulente di araldica, e dobbiamo riconoscere che il nostro smisurato ego ne
lusingato. Abbiamo giusto ricevuto una telefonata da Ljuba Rizzoli; la vedova di Andrea
Rizzoli, donna ancora di grande bellezza e mistero, negli occhi il velo di malinconia che la
vita ha lasciato, vive oggi a Montecarlo, cura
una raffinata rubrica settimanale per Vanity
Fair, nella quale racconta, dallosservatorio
del Principato, ricordi e aneddoti di un passato glorioso trascorso a fianco dei grandi del
pianeta. Bene, Ljuba Rizzoli ha ricevuto dalla
posta di Vanity Fair osservazioni irriguardose,
perch stato messo in dubbio il titolo di Contessa che sa di possedere. Voci maligne, poco
informate, donne invidiose, e poco rispettose
della storia del nostro paese hanno lasciato intravedere lipotesi che il suo titolo sia fasullo,
o, peggio, troppo recente per essere rispettato
al pari di altri. La Contessa Rizzoli, con orgoglio labbiamo rassicurata, e a riprova di ci la
chiamiamo cos, ha voluto consultare il vostro
Royal watcher al fine di fugare ogni dubbio,
metter a tacere le volgari insinuazioni, ripristinare la verit. Essa giace nellArchivio storico di Torino, dove il Marchese Antonio Toraldo ha depositato tutte le copie delle Regie
Lettere Patenti del Re. Da quelle carte si evince come Ljuba, in quanto moglie di Andrea,
primogenito maschio di Angelo Rizzoli, sia lunica e indiscussa Contessa Rizzoli. Ad Angelo
infatti, il 6 aprile del 1967, Re Umberto II, concesse il titolo ereditario di Conte. A lui e ai
suoi discendenti stato concesso uno stemma
con un leone doro, dalla coda biforcuta, linguato e armato di rosso. A chi non avesse tempo di verificare in quel di Torino, consigliamo
di acquistare lAnnuario della Nobilt Italiana di Andrea Borella, opera di ineguagliabile
interesse storico, dove, nella sezione riservata
ai titolati umbertini, possibile consultare lunico elenco completo esistente in cui vengono
riportati tutti i provvedimenti di grazia concessi da Umberto in esilio.
Tutto ci verificato per vero e per legittimo,
respingiamo dunque con sdegno le insinuazioni relative alla minor importanza di titoli
nobiliari concessi recentemente; essi detengono la medesima rilevanza degli altri in
quanto concessi dal nostro ultimo Sovrano, la
cui fons honorum non si mai affievolita, n
dalla scaletta del suo aereo, n dallesilio di
Cascais. Chi osasse commentare persona
non rispettosa della storia araldica dellItalia,
dellistituto monarchico, della figura stessa di
Re Umberto. Auguriamo alla Contessa Rizzoli ogni bene, consigliandole di ricordare alle
signore che lhanno criticata di tenere a mente il motto di Casa Rizzoli: Rectius Nosse,
perch spesso questo che succede nel demimonde che oggi impazza, che larroganza si
accompagni con lignoranza.
Stefano Palumbo

ANNO IX NUMERO 62 - PAG I

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 3 MARZO 2004

UN PIGRO FALLIMENTO DI PROVINCIA


Come un prodigio dignavia divenne il Dr. Johnson
S

ono cresciuto facendo il venditore di


libri, e non ho dimenticato il mio mestiere. Samuel Johnson, il primo letterato che fece della scrittura un lavoro remunerativo, era del tutto privo di ogni genere di sentimentalismo, come si conviene a una persona nata e cresciuta nel
mondo del commercio, ma non a uno con
la vocazione della letteratura o a un gentleman con lhobby della poesia. Era un
artigiano della letteratura, consapevole
delle esigenze di mercato quanto Adam
Smith, il quale, essendo pagato direttamente dai suoi studenti, e
avendo una cattedra allUniversit di Glasgow sovvenzionata dal Global Tobbacco Trade, sapeva perfettamente come far funzionare il suo negozio.
Se la povert non gli avesse impedito di terminare gli
studi a Oxford, infatti, Johnson a detta dei pi autorevoli giuristi del tempo, sarebbe diventato un famoso
avvocato. Lord Lichtfield,
presidente della Camera dei
Lord, che non aveva avuto figli, disse a Johnson, ormai
settantenne, che avrebbe potuto avere non soltanto la sua carica di presidente, ma anche il suo titolo nobiliare.
Johnson sospir profondamente, replicando: Troppo tardi, troppo tardi. Insomma,
invece di dare una sistemazione definitiva
alla lingua inglese con la pubblicazione
del suo Dictionary of English Language,
Johnson, e non il suo contemporaneo Sir
William Blackstone, avrebbe potuto essere
il codificatore della Common Law per il
mondo anglosassone. Johnson invece fu costretto a rimanere nel mondo degli affari; ed ecco che cosa diceva del suo lavoro:
Se dovessi comporre un adagio sullinfelicit, o definire il punto pi basso in cui
pu sprofondare lumanit, sarei incline a
parlare della vita di uno scrittore.
Oppresse dalla povert, le qualit fanno fatica a manifestarsi, si lamentava
Johnson in London, il suo primo poema.
La povert fu soltanto uno dei tanti svantaggi che Johnson dovette superare per fare della seconda met del
XVIII secolo Lepoca di Johnson. Dovette infatti combattere anche contro una cattiva salute, una malattia che lo sfigur e una miserabile depressione. Non so quasi chi fosse
mio nonno, diceva Johnson;
in effetti William Johnson,
nonno di Samuel, era un bracciante agricolo trasferitosi a
Lichtfield, dove il suo intelligente figlio Michael frequent
la Free Grammar School, nella quale studi poi anche Samuel. Rimasto orfano, Michael
termin gli studi grazie alla
sovvenzione di un locale istituto di beneficenza, e poi fu mandato a Londra per fare apprendistato in un negozio di libri. Ritorn a Lichtfield allet di 24 anni e apr
una libreria, con annessa legatoria e cartoleria, in questa cittadina di circa 3.000
anime, della quale divenne in seguito uno
stimato sindaco.
Boswell lo descrive cos: Michael Johnson era un uomo dal fisico molto robusto,
e aveva una solida e acuta intelligenza.
Tuttavia, proprio come spesso si trovano,
persino nelle rocce pi dure, vene intrusive di sostanze impure, anche in lui cera
un germe di questa malattia, la cui natura
sfugge a qualsiasi tentativo di analisi, ma
i cui effetti sono ben noti: una stanchezza
per la vita, unindifferenza nei confronti
di tutto ci che agita la maggior parte degli uomini, e un senso di generale e lugubre infelicit. Da lui il figlio Samuel eredit, insieme a molte qualit, una sorta di
miserabile depressione, che, come diceva lui stesso in modo fin troppo brutale, lo
rese pazzo furioso per tutta la vita, o almeno privo di qualsiasi assennatezza e saggezza.
Johnson ripeteva sempre
che il suo libro preferito
era Anatomy of Melancholy di Burton, e che questo era il solo libro capace
di buttare gi dal letto due
ore prima del solito questo
dichiarato pigrone e
pantofolaio.
Per Samuel, la prova
lampante della follia di
suo padre stava nel fatto
che, anche dopo il crollo della parte posteriore della grande casa-negozio che
aveva fatto costruire in occasione del suo
matrimonio nel 1705 (allet di 49 anni),
continu a chiudere scrupolosamente a
chiave la porta dingresso. Questa era
follia un predominio dellimmaginazione ma la povert le impediva di giocare quei tranelli che ispirano la ricchezza e il tempo libero.

Comunque, da suo zio Andrew, un formidabile pugile e lottatore, Samuel eredit un fisico forte e massiccio, per quanto sgraziato; e lo stesso Andrew gli insegn come difendersi, cosa che gli permise
di essere tra i pochi che osavano avventurarsi di notte per le strade di Londra, ancora non sorvegliate dalla polizia. Con tipica modestia anglosassone, descrisse
una scazzottata in cui ebbe la meglio su
alcuni rapinatori che lo avevano assalito
come un vivace scambio di opinioni. Al
momento della nascita, per, era apparso
debole e gracile, ed era stato immediatamente battezzato. Il Dr. Swinden, suo padrino, disse che non conosceva un bambino cresciuto con cos tante difficolt;
e una sua zia afferm che
se lavesse visto abbandonato per la strada avrebbe
esitato a raccoglierlo.
La madre di Johnson, Sara
Ford, non cess mai di ricordare al marito che sentiva di essersi sposata, allet di 37 anni, al di sotto
delle proprie possibilit, in
quanto i Ford erano yeomen, piccoli proprietari
terrieri legati per via matrimoniale alla
nobilt della gentry, e si davano una
certa aria di intellettuali. Mio padre e
mia madre non avevano un buon rapporto. Non chiacchieravano quasi mai: mio
padre non sopportava di parlare dei suoi
affari, e mia madre, che non sapeva quasi nulla di libri, non voleva parlare daltro. Se mia madre fosse stata pi colta, sarebbero stati una coppia pi felice. Se
avesse avuto la possibilit di arricchire la
sua conversazione, mia madre avrebbe
potuto introdurre con maggior successo il
suo argomento preferito; ma non aveva
nessuna idea precisa di cosa fosse il mondo degli affari, e perci le sue parole non
erano altro che una serie di lamenti, timori e sospetti.
Di lei Johnson scrisse: I figli della gente povera non rispettano mai i propri genitori. Non rispettavo mia madre, anche
se lamavo. Infatti, pur avendo aperto
bancarelle in tutti i vicini
mercati cittadini, Michael
Johnson fece molta fatica a ripagare i debiti contratti per
cominciare, senza un capitale
alle spalle, lattivit di libraio
e per acquistare i 2.900 volumi
della biblioteca del Conte di
Derby. Fin da bambino, Samuel conobbe perfettamente
la vita precaria del venditore
di libri, cos come in seguito
conobbe altrettanto bene
quella dellautore di libri.
Affidato a una balia che aveva
la tubercolosi, Samuel contrasse la scrofola, che lo rese
miope e cieco da un occhio, sordo da un
orecchio e deturpato nellaspetto. A tre
anni sua madre lo port a Londra per essere guarito grazie al tocco taumaturgico
della regina Anna. Fino al giorno della
morte, non si separ mai dallamuleto che
gli diede la regina. A quanto pare, lamuleto non ebbe grande efficacia, n lebbero i salassi ordinati dal Dottor Swinden.
Per tutto il resto della mia vita, non ho
mai saputo che cosa significasse non provare assolutamente dolore. Le sue reazioni alla proprie invalidit furono unincessante sfida, una grande indipendenza
e un profondo autocontrollo, cose che gli
resero molto difficile aprirsi alla fede religiosa. Il futuro rigido dogmatico anglicano, a nove anni si rifiutava di andare in
chiesa, e a quattordici parlava sfacciatamente contro la religione.
A ogni modo, la mente che abitava in
questo corpo sfigurato era unanimemente
considerata quella di un bambino prodigio; alla Lichtfield Grammar School, che
form numerosi importanti avvocati, dottori e vescovi, non cera nessuno al suo livello, sebbene
gi allora Johnson soffrisse
della sua proverbiale pigrizia. Qualsiasi lavoro facesse sembrava cos al di sotto
delle sue reali possibilit
che dava limpressione di
essere il pi pigro di tutti
gli uomini, osserv molto
pi tardi la sua biografa e
intima amica Mrs Thrale.
Johnson era convinto che le
punizioni corporee funzionassero. Questo lo faccio per salvarti
dalla galera, gli gridava il suo maestro,
mentre due studenti tenevano ferma la
vittima sacrificale. Il mio maestro mi dava delle sonore bacchettate. Se non me le
avesse date non avrei combinato nulla,
ammise lui stesso.
Tuttavia, ci furono due modelli che diedero a Samuel abbastanza fiducia in s
da permettergli di completare i suoi stu-

di nello stagnante ambiente provinciale e


di sopravvivere ai successivi venticinque
anni di rifiuti. Il primo fu Gilbert Walmesley, colto membro locale del Parlamento
e segretario del Tribunale ecclesiastico,
il quale, come vile whig, era ben felice
di discutere con il giovane e violento studente tory.
Il secondo fu suo zio Cornelius Ford

che, quando Samuel aveva sedici anni, lo


invit a stare per sei mesi nella sua casa a
Stourbridge. Autorevole studioso e insegnante a Cambridge, Cornelius Ford aveva lasciato luniversit dopo un matrimonio molto vantaggioso, diventando un pastore anglicano di provincia e un frequentatore cos brillante e spiritoso della
vita culturale londinese che Hogarth ne

fece uno dei protagonisti della sua famosa stampa Modern Midnight Conversation. Ford, che mor allet di 37 anni, insegn a Johnson come trasfondere in s
lessenza dei libri con la stessa cura con
cui si versa in una caraffa il vino di una
bottiglia, nonch i segreti di una conversazione brillante. Ford, disse Johnson a
Mrs Thrale, stato luomo che mi ha con-

sigliato di studiare i principi di ogni cosa.


Impara, mi ammoniva, i principi guida
di tutte le cose. Magari non c bisogno di
analizzare i dettagli; basta afferrare saldamente il tronco, e poi si possono far tremare tutti i rami dellalbero. Fu questo il
principio guida di Johnson. (2. continua)
Richard Newbury
(Traduzione di Aldo Piccato)

William Hogarth, Londra, National Gallery. Sopra: Il matrimonio alla moda: dal ciarlatano. In alto: Il matrimonio alla moda: la mattina.

2. continua

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