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Copyright 2014 Casa Editrice Limina Mentis di Lorena Panzeri, Villasanta (MB).
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione pu essere fotocopiata,
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meccanico, digitale - se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto dAutore.
Mauro Murzi
Alberto Valenti
STRUTTURA E LIMITI
DELLA SCIENZA
PER UNA TEORIA CIRCOSCRIZIONISTA
DELLA SCIENZA
Riconoscimenti
Le illustrazioni della figura 1 sono adattamenti di immagini provenienti da <commons.wikimedia.org>, licenza Creative Commons Attribution 2.5 Generic e Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic.
Limmagine superiore della figura 2 degli autori. Limmagine inferiore della medesima figura, che rappresenta la molecola di metano,
stata realizzata con il software Avogadro: an open-source molecular
builder and visualization tool, versione 1.1.0, <http://avogadro.openmolecules.net>.
La fotografia della Torre Eiffel colpita da un fulmine (2 giugno 1902,
autore M. G. Lopp), nella figura 3, di pubblico dominio. Lorigine il
sito NOAA Photo Library, <http://www.photolib.noaa.gov>. Le altre due
immagini nella medesima figura, in alto a destra, provengono da <upload.wikimedia.org> (licenza Creative Commons Attribution-Share Alike
3.0 Unported, autore JabberWok at the English language Wikipedia) e
<commons.wikimedia.org>, (licenza Creative Commons Attribution 2.5
Generic).
Le mappe della figura 4 provengono da <upload.wikimedia.org>, licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported.
Le due immagini della figura 5, che rappresentano la molecola
dellacqua, sono state realizzate con il software Avogadro, cit. La foto
della Terra stata scattata dagli astronauti dellApollo 17 ed di pubblico
dominio. La fotografia del bicchiere dacqua di Derek Jensen ed di
pubblico dominio.
commons.wikimedia.org/wiki/File:Idealgas_and_Brownian_motion.jpg
commons.wikimedia.org/wiki/File:Entropie.png
www.photolib.noaa.gov/htmls/wea00602.htm
en.wikipedia.org/wiki/File:Bohr-atom-PAR.svg
en.wikipedia.org/wiki/File:Mercator_projection_SW.jpg
en.wikipedia.org/wiki/File:Gall%E2%80%93Peters_projection_SW.jpg
www.nasa.gov/images/content/115334main_image_feature_329_ys_full.jpg
commons.wikimedia.org/wiki/File:Glass-of-water.jpg
1.
PREFAZIONE
Il nostro obiettivo di esporre e difendere la teoria circoscrizionista della scienza. In estrema sintesi, la teoria circoscrizionista
della scienza afferma, di l di quello che possono ritenere gli scienziati, che:
a) ogni teoria scientifica , sin dallinizio, circoscritta a un
campo limitato;
b) un obiettivo della ricerca scientifica di individuare i confini del campo di validit delle teorie scientifiche.
Lo scienziato, per individuare i limiti del campo di validit di
una teoria, applica le stesse strategie che userebbe se tentasse di
falsificare la teoria. Lo scienziato, tuttavia, non cerca di falsificare
n di confermare la teoria, ma di delimitare il suo campo di validit. Lo scienziato pu impiegare la teoria in modo ragionevolmente
sicuro e affidabile solo dopo averne circoscritto il campo di validit. Lapparente falsificazione la condizione necessaria affinch
lo scienziato possa usare la teoria in maniera affidabile. Una volta
delimitato il campo di validit, lo scienziato:
i) conosce in quali condizioni la teoria funziona;
ii) in grado di stimare lerrore che commetterebbe se impiegasse la teoria al di fuori del proprio campo di validit.
Non possiamo affermare che la teoria circoscrizionista sia un
nostro prodotto originale. Altri studiosi, prima di noi, ne hanno delineato alcuni aspetti importanti1. Costoro, tuttavia, si sono limitati
a unesposizione sommaria, senza soffermarsi sulle motivazioni
1 Heisenberg [1978 (1959)], Ageno [1987], Agazzi, Minazzi, Geymonat [1989].
5
logiche ed epistemologiche a sostegno della teoria circoscrizionista. Un esempio di questo atteggiamento offerto da J. Woodward
che, in modo quasi casuale, asserisce che le leggi scientifiche note
sono generalizzazioni che valgono allinterno di certi domini o
regimi e decadono al di fuori di questi2. Vogliamo riprendere ed
espandere il punto di vista dei precursori della teoria circoscrizionista, argomentando a favore di tale teoria e spiegando perch altre
posizioni filosofiche (quali il falsificazionismo, lo strumentalismo e
il finzionalismo) non sono accettabili. Faremo ci affrontando nello stesso tempo un aspetto fondamentale delle teorie scientifiche,
strettamente legato al punto di vista circoscrizionista: il ruolo dei
modelli nella scienza. Faremo anche qualcosa che i precursori della
teoria circoscrizionista non hanno fatto, ossia mostreremo come il
punto di vista circoscrizionista possa gettare nuova luce su alcuni
problemi tradizionali della filosofia della scienza, quali il dibattito
tra realismo e anti-realismo, il (vero o presunto) progresso della
scienza, lapparente inconsistenza di alcune teorie scientifiche e
limportanza delle strutture matematiche nella fisica moderna.
Alcune parti di questo volume sono state gi pubblicate3. Qui
sono presentate in forma rielaborata e adattata al nuovo ambito. Ci
auguriamo che la teoria circoscrizionista possa ricevere lattenzione che merita dagli studiosi di filosofia della scienza, che fino ad
oggi sembrano averla ignorata.
2.
INTRODUZIONE
3.
SCIENZA E MODELLI
13 Kuhn [1962].
15
16
Modello tri-dimensionale,
realizzato mediante biglie e
bastoncini, della molecola di
metano
raffigurazione quello che si pu ben definire isomorfismo operazionale. Riguardo a questa propriet bene dire brevemente che
cosa si intende con essa: lisomorfismo come noto una propriet matematica. Iso=uguale, morf=forma. Quindi il termine dice,
allingrosso, che c una somiglianza di forma tra due insiemi.
Pi precisamente, per isomorfismo si intende una corrispondenza
biunivoca tra due strutture algebriche che conserva le operazioni. Quindi dire isomorfismo operazionale superfluo. Abbiamo
per voluto mettere in risalto (tramite una endiadi) la natura non
statica dellisomorfismo. Il modello si comporta rispetto ad una
certa operazione in modo analogo a quello della natura rispetto ad
unaltra (corrispondente) operazione. Facciamo un esempio di questo fatto, relativamente semplice. Supponiamo di avere realizzato
un modellino di una molecola complessa, con stecchini di legno e
palline di pongo; se rompiamo uno di questi stecchini, otteniamo
due strutture, generalmente diverse, con diverse propriet. La stessa cosa accadr se rompiamo il legame corrispondente, nella molecola vera e propria. Ecco quindi realizzato un tipo un poco speciale
di isomorfismo, in cui si fa uso del concetto di analogia.
Parliamo ancora di modello a proposito di una ipotesi pi o
meno ragionevole e semplificatrice per capire il comportamento
di un sistema. In matematica, ma anche in fisica, per esempio, si
chiama usualmente modello una equazione (con una leggera distorsione linguistica). Notiamo che, anche in questo caso, pu essere mantenuto lisomorfismo operazionale.
In logica matematica, per modello si intende linterpretazione
di un formalismo. Dato un formalismo coerente ci sono pi modelli, tra loro anche non isomorfi. Data una teoria (formale) ci sono
pi interpretazioni-modelli di essa.
Vediamo quindi che il modello pu avere pi significati: rappresentativo, esemplare paradigmatico, mappatura (parziale), topografico-topologico con isomorfismo operazionale, ipotesi esplicativa, interpretazione. Comunque ci pare che la prima distinzione
da fare, a proposito del modello, sia la seguente.
Innanzitutto il modello pu essere inteso come la raffigurazione
di un processo, un sistema, ecc., che lo scienziato si fa tra s, nella
19
sua mente. Diciamo che in questo senso una visione della mente.
Tommaso parlava in proposito di phantasmata.
Ancora pi importante, se possibile, almeno sul piano delloperativit, la seconda interpretazione: quella secondo cui il modello
inteso come disegno, schizzo, schema, oppure un oggetto fisico,
sul quale lo scienziato pu operare16. Con questultimo significato
del termine tutto ci che abbiamo detto sullisomorfismo acquista
veramente significato e validit.
Negli ultimi anni il modello stato riconsiderato da molti autori
come fondamentale nel dare uninterpretazione valida del cammino
della scienza. Siamo tuttavia convinti, contro la cosiddetta visione
semantica della scienza17, che una teoria scientifica non possa essere considerata semplicemente come una collezione di modelli.
vero che la teoria in corrispondenza con una collezione (che pu
anche essere infinita) di modelli, tuttavia essa non va pensata come
qualcosa di diverso da quello che : un insieme di proposizioni, di
segni, che ovviamente richiedono uninterpretazione. In ogni caso,
consideriamo questa esagerazione come significativa: anche per i
sostenitori della visione semantica, la considerazione dei modelli
importante. Limportanza dei modelli significata anche dal fatto
che quei filosofi ne hanno esagerato il ruolo nel definire che cosa
sia una teoria scientifica.
Il fatto che una teoria sia in corrispondenza con un insieme di
modelli, pu aiutarci a spiegare la sopravvivenza di qualche modello al cambio di teoria. Infatti, come ad una teoria corrispondono
pi modelli, cos un modello pu corrispondere a pi di una teoria.
Per non stupirci troppo di questa affermazione, conviene riferirci a
qualche esempio.
Cos, ad esempio, lequazione di Laplace si applica alla dinamica dei fluidi ed alla diffusione del calore; ritroviamo la seconda
legge di Ohm (sostanzialmente) tutte le volte che si ha a che fare
con fenomeni di trasporto in presenza di un gradiente e di unimpedenza.
16 Cellucci [2005].
17 Giere [1988], Fano [2005], Fano-Macchia [2009].
20
Equazione di Laplace
Lequazione di Laplace lequazione differenziale 2f=0, ove
2 (si legge nabla quadrato) loperatore tale che, in coordinate
cartesiane:
2f
2f
2f
+
+
2f =
2
2
x
y
z2
La funzione f una funzione reale incognita. Il significato fisico
dellequazione di Laplace dipende dalla funzione f. Secondo la natura
di f, lequazione di Laplace descrive problemi di fluidodinamica,
conduzione del calore ed elettrostatica.
Le cose stanno insomma proprio come dice Basti:
La teoria maxwelliana dellelettromagnetismo, altro non che un
particolare modello applicativo di una certa classe di equazioni
alla rappresentazione del moto delle cariche elettriche in un campo
di forze. Il medesimo tipo di equazioni pu essere applicato anche
alla rappresentazione del moto delle particelle in un fluido, secondo un altro modello o interpretazione del medesimo sistema formale. Anzi, storicamente, Maxwell mutu la sua teoria (modello)
elettro-magnetica proprio da un tale modello idrodinamico e solo
dopo fu definito il sistema formale da cui e luno e laltro modello
derivavano.18
dei limiti. Questi limiti possono avere per uno o pi aspetti caratteristiche dinfinit possono cio riguardare, almeno allinizio,
uninfinit di casi.
Asseriamo che la filosofia aristotelico-tomista pu fornire una
valida sistemazione ai vari problemi su cui da alcuni anni si accaniscono i filosofi e gli epistemologi. Questa affermazione perlomeno sorprendente, poich sappiamo che n in Aristotele n in
Tommaso si trovano trattazioni estese di che cosa una scienza
o una teoria scientifica. Sappiamo anche che per entrambi questi
pensatori la scienza aveva una struttura fondamentalmente fatta di
induzione e solo successivamente di deduzione19 da principi primi;
Aristotele si preoccupato, negli Analitici Secondi, di esplorare
tutte le possibili versioni di una buona dimostrazione da principi
primi ritenuti indubitabili; parimenti noto che la logica aristotelica stata trovata mancante in talune sue parti nel secolo scorso.
Anche Tommaso dAquino, nel secolo XIII, aveva unidea piuttosto ridotta di cosa una scienza.
Per la sensibilit dei tomisti moderni piuttosto facile individuare il campo proprio della fisica-matematica attuale in quelle che
Tommaso chiama scientiae mediae. Tommaso ne parla ad esempio
nel Commento al De Trinitate di Boezio (Lettura II, questione I,
art. 3, risposta alla sesta obiezione):
Ci sono tre categorie di scienze per quanto riguarda gli oggetti
della fisica e della matematica:
- Quelle della prima categoria sono puramente fisiche: esse
considerano le propriet delle realt naturali come tali e sono
la fisica, la scienza agraria, ecc.
- Quelle della seconda categoria sono puramente matematiche:
esse si occupano delle quantit come tali, come la geometria
si occupa dellestensione e laritmetica del numero.
- Quelle della terza categoria sono intermedie, dal momento
che applicano i principi della matematica alle realt naturali, e sono la musica, lastronomia, ecc. Esse sono pi vicine
alle matematiche, perch nella loro considerazione ci che
fisico gioca il ruolo di materia, mentre ci che matematico
19 Basti [2002].
25
Per Tommaso erano esempi di scienze medie lastronomia, lottica (geometrica), la musicologia. Tutte queste scienze (Tommaso
non aveva a disposizione lenorme variet che sta oggi dinanzi ai
nostri occhi), o, come oggi potremmo dire, tutta la scienza matematizzata, utilizzano in vari modi la matematica, i suoi procedimenti, i
suoi concetti, per capire la natura, il mondo che ci circonda.
Tra i tomisti contemporanei diffusa lidea che questo concetto
tommasiano, quello di scienza media, sia la chiave giusta per accedere alla comprensione della scienza contemporanea20. Notiamo
che gi in questo concetto, quello di scienza media, si annida un
altro concetto cui faremo robustamente ricorso: quello di analogia.
Avremo occasione di discutere, pi avanti, perch ci sembrano
del tutto inadatte a descrivere lattivit scientifica: il falsificazionismo, il finzionalismo, la teoria evoluzionista della conoscenza, lo
strumentalismo21. Per ora vogliamo solamente presentare almeno
approssimativamente la teoria circoscrizionista della scienza.
La corrispondenza teoria modello assolutamente non banale: basti pensare che, data una teoria, ci sono generalmente molti
modelli, tra loro isomorfi e, nella maggior parte delle teorie interessanti, anche non isomorfi. Il modello (qualunque esso sia) inoltre in corrispondenza con una parte soltanto della realt. Basti qui
27
dia: qual la scala cui desidero fornire una descrizione reale della
cosa sedia. Se pensiamo a come descrivere questo pensiero, lespressione che si affaccia alla nostra mente quella di realismo
plurale. Pensiamo cio che oggi tante difficolt possano essere superate se ci si affida ad un pensiero realista ma non riduzionista,
insomma una forma di realismo non esclusivo ed esclusivista, ma,
per dirlo con una sola parola, plurale. Anche tante discussioni riguardanti il problema mente-corpo si dissolverebbero, allora, come
neve al sole28. Tra laltro, lidea (diffusissima) che il pi grande (la
sedia) possa essere spiegato dal pi piccolo (latomo? il protone?
il quark?) stata messa in discussione da B. dEspagnat29. Questi
ha dimostrato che alla base di questa idea vi sono assunti teorici incompatibili con i fondamenti concettuali alla base della meccanica
quantistica.
Posizioni filosofiche simili alla concezione che sosteniamo,
il realismo plurale, non mancano nellambito della filosofia della scienza. Ci limitiamo a qualche cenno, per evidenziare come il
punto di vista pluralista vada sempre pi diffondendosi.
Troviamo esempi di pluralismo nella biologia contemporanea.
John Beatty sostiene che per spiegare i fenomeni biologici necessario ricorrere a una pluralit di teorie scientifiche.
Non esiste ununica teoria o meccanismo e neanche ununica teoria o meccanismo multi-causale che possa spiegare ogni aspetto
del dominio [della biologia]. Non un problema di evidenza insufficiente per una singola teoria; al contrario, vi evidenza che sono
richiesti pi meccanismi di spiegazione.30
Unanaloga forma di pluralismo, chiamata dal suo autore realismo promiscuo, sostenuta da John Dupr.
La mia tesi che ci sono innumerevoli modi legittimi, oggettivamente fondati, per classificare gli oggetti nel mondo. [] Quindi,
mentre non nego che, in un certo senso, i generi naturali esistono,
desidero inserirli in una metafisica di radicale pluralismo ontologico, alla quale mi riferisco come realismo promiscuo.34
La mia posizione realista, perch sostengo che esiste qualcosa
che legittima una buona classificazione []. Ma la mia posizione
riconosce anche un ruolo ineliminabile al classificatore umano nel
selezionare un particolare schema di classificazione []. Questa
selezione dipender naturalmente, in maniera cruciale, dallo scopo
per il quale la classificazione costruita.35
4.
Questa ricerca di una corrispondenza con la realt non caratteristica solamente del lavoro del fisico: ma anche del chimico, del
biologo, del geologo, ecc. Essa non legata a vincoli particolari,
non segue regole fisse. Anzi, gli stessi criteri che vi sovrintendono
hanno subito una continua evoluzione (quasi una continua rivoluzione) per opera degli stessi scienziati, nel corso del loro lavoro.
Ai suoi inizi, la scienza moderna era concepita come volta alla
riproduzione del mondo esterno. Ci sarebbe dovuto avvenire con
lausilio delle esperienze di laboratorio e del ragionamento matematico (cio con le sensate esperienze e le certe dimostrazioni di
cui parlava Galileo). Il mondo esterno a sua volta era scritto in
caratteri matematici, opera di un Creatore razionale.
A questo realismo immediato ed ottimista si sono sovrapposte
filosofie della natura pi complesse e problematiche. Cos si passati dalla metodologia galileiana e dalle Regulae philosophandi di
Isaac Newton alla grande crisi legata allavvento della termodinamica36. Questa grande rivoluzione scientifica, avvenuta due secoli
fa, ci ha lasciato la consapevolezza che luniverso non un Grande
Orologio perfettamente prevedibile (come pensava il determinismo). Inoltre emerso sempre pi che luniverso non studiabile
con rigore per mezzo della semplice applicazione di regulae, per
mezzo di una metodologia immutabile ed astorica (comera implicitamente sostenuto dalla metodologia galileiana e newtoniana).
Le due grandi rivoluzioni del secolo scorso, la meccanica dei quanti e la relativit einsteiniana, hanno acuito la consapevolezza degli
scienziati della problematicit del realismo e della storicit della conoscenza. Nel complesso andata sempre pi rafforzandosi una concezione fallibilista della conoscenza umana, cui stata riconosciuta la
difficolt di pervenire ad un quadro unitario ed organico.
Qualcuno ha cantato vittoria, alla notizia di queste crisi della scienza, del modello realista, dei canoni epistemologici galileiani e newtoniani. In particolare si detto: il disegno di una grande unificazione
(Newton, Laplace, Einstein) si dissolto come neve al sole. Forse, il
timore di un imperialismo culturale della scienza e della filosofia scientista era cos grande da oscurare il vero significato filosofico di queste
36 Bellone [1976].
36
crisi.
Qual questo significato? Su che cosa occorre, filosoficamente,
interrogarsi?
Una traccia di lavoro, certamente una sola tra le tante possibili,
potrebbe essere la seguente.
Le scienze empiriche, che potremmo anche chiamare scienze
positive, pongono una serie di problemi che sono raggruppabili sotto la voce di problema del realismo. Certamente, questa solo una
lettura possibile, non necessaria e forse non la pi importante n la
pi interessante, della vicenda conoscitiva legata al progresso della
scienza. Si potrebbe argomentare, con A. Eddington, sulla diversa
rilevanza che la scienza contemporanea attribuisce al conoscere a
priori, o su quanto abbiamo acquisito sui rapporti tra le varie teorie,
o su altre problematiche interne allepistemologia scientifica.
Per la filosofia nel suo complesso, tuttavia, la questione della
rilevanza della scienza nel suo sollevare il problema del realismo
centrale ed ineludibile.
Il problema del realismo si gi manifestato in filosofia: linterrogativo gnoseologico tradizionale comprende al suo interno il
problema del realismo. Infatti accanto ai quesiti: Cos il conoscere? Che cosa posso dire di conoscere? Esiste una conoscenza certa
(epistme)? questa conoscenza alla portata delluomo, raggiungibile? La questione gnoseologica comprende anche il quesito: che
cosa nel conoscere corrisponde alla realt? Quali elementi della
conoscenza hanno una corrispondenza con la realt? Pensiamo, per
capirci, alle varie teorie della verit, da Platone ed Aristotele fino
a Russell e Tarski.
Pertanto, dobbiamo dire: il dibattito epistemologico sulla scienza
parte dellinterrogativo gnoseologico. Ci in quanto esso verte su
natura, ambito, portata e legittimit delle scienze naturali. Infine, in
quanto esso verte sul problema del realismo, in riferimento a questa
particolare forma di conoscenza, costituita dalle scienze positive.
Il modo dellinserimento, nellinterrogativo gnoseologico e, attraverso questo, nella filosofia, del dibattito sulle scienze naturali
ha per connotati particolari, legati alla caratteristica di intersoggettivit goduta dal pensiero scientifico. Semplificando di molto,
37
motivo, pi ignorabile. A questo proposito, lesame critico dei metodi scientifici mostra che essi individuano le deformazioni indotte
dai processi conoscitivi e ne tengono (criticamente) conto. Dunque
la scienza incamminata sulla strada (forse senza fine: si vedano in
proposito K. R. Popper39 e C. Borghi40) della sua auto-correzione.
Questo significa che la scienza implicitamente tale da fornirci garanzie della sua capacit di contribuire in futuro sempre pi alla sua
auto-correzione? La scienza pu garantirci questo? No, ma essa
pu fornirci come minimo speranze in tale senso.
Mentre questa possibilit offerta dai metodi scientifici lascia
aperto uno spiraglio per miglioramenti continui della scienza, il
linguaggio comune , per parte sua, intrinsecamente ambiguo:
quindi, per ci stesso, potenzialmente contraddittorio e perci non
correggibile. Costatiamo, si pu dire, tutti i giorni, non appena ci
soffermiamo a riflettervi, come il linguaggio comune non sia autocorreggentesi.
La logica pu curare se stessa: in quanto deve curare se stessa41,
essa pu farlo. La logica pu curare se stessa, il linguaggio comune
no. Intendiamo dire che il linguaggio comune non pu assoggettarsi ad una cura severa e rigorosa che lo guarisca sicuramente dai
suoi mali. Insomma non pu assoggettarsi ad una cura logica, secondo i canoni della logica. Potr subire solamente cure palliative:
piccoli aggiustamenti qua e l.
La scienza prende le mosse dal linguaggio comune, pu parzialmente ri-formularsi in quel linguaggio, ma ne evolve essenzialmente. Si considerino, per capirci, il problema della matematizzazione delle scienze ed anche il problema di Wittgenstein sui
rapporti tra linguaggio e matematica42.
La scienza in grado di correggere se stessa: qui si trova la prova
del progresso scientifico. Ci perlomeno vero in quanto si considera il progresso da. problematico e non intersoggettivo che sia o
possa esservi un progresso verso, ossia che sia inscritto un finalismo
39
40
41
42
Popper [1976b]
Borghi [1976a], [1976b].
Wittgenstein [1980a (1921)]; proposizione 5.473.
Wittgenstein [1971 (1956)].
41
il senso comune.
Due protagonisti, due scuole, due tendenze si contendono ancora oggi, qualche decennio dopo la loro scomparsa, il campo della
filosofia della scienza: parliamo (naturalmente) di K. R. Popper e
T. Kuhn.
A partire dalla sociologia della scienza di Kuhn non si perviene ad un criterio di demarcazione o (richiesta, almeno apparentemente, pi debole) ad una descrizione caratterizzante ed univoca
della scienza. Ci sarebbero inoltre argomenti logici-epistemologici
per sostenere che, delle due teorie (falsificazionismo popperiano e
Gestalt kuhniana), lunica filosofia della scienza effettiva quella
di Popper: perch tratta dello status logico delle teorie, dei loro
rapporti reciproci e nei confronti delle asserzioni-base e dei termini
osservativi.
Consistentemente con ci, i metafisici fanno poggiare il loro rifiuto del dialogo con la scienza sul falsificazionismo. Lasserzione
di G. Bontadini, per esempio, che il sapere scientifico strutturalmente falsificabile, dovrebbe a rigore stare a significare che siamo
di fronte ad una controvertibilit intrinseca, necessaria, non di natura contingente o in via di risoluzione. Tale asserzione pu dunque essere interpretata come il riconoscimento di una falsificabilit
logica. Una confutabilit sociologica (o anche psicologica),
posto che tale espressione possa avere un significato, sarebbe di
carattere convenzionale, del tutto contingente e non strutturale, non
intrinseca. Questa scelta di campo epistemologica si rivela dunque
essere pienamente sensata, ma il gran rifiuto di cui si detto
comunque criticabile, anche posto che le premesse epistemologiche siano valide, ovvero se si condivide in pieno lapproccio popperiano.
Criticabile oppure nutrito di una certa dose dimprudenza? Una
certa imprudenza documentabile non solamente in forza dei punti
detti, ma rilevabile in base a quanto segue.
Anche se un positivo non sopprime un altro positivo (Bontadini), pu indurne delle modificazioni. Accettiamo il positivo della
metafisica, ed anche quello della scienza. Come nella protologia
43
di Bontadini44 il positivo del divenire pone in questione, senza misconoscerne la natura di positivit, il positivo dellessere ed il
positivo dellessere chiede la rimozione delle contraddizioni del
divenire. E come in quella protologia la sintesi creazionista getta
nuova luce e sulla tesi (essere) e sullantitesi (divenire), pervenendo ad un diverso, superiore, arricchito concetto di essere; non sar
il positivo della metafisica intaccato, messo in questione dalla sua
antitesi scienza? Per trovare, come diceva G. Melzi45, una tesisintesi ad un livello superiore?
Posto che la metafisica non pu mettere la scienza in un compartimento stagno, che rapporto dovr provare a instaurare tra i
discorsi scientifici e le sue protologie inconcusse? Se dei due
positivi (metafisica e scienza), la metafisica pretende di spiegare
il tutto, di essere onnicomprensiva e onnisistemante, non forse
quel tutto ad andare a gambe allaria, quando non spiega pi la
parte (scienza)? E che succede se la scienza per conto suo funziona, ha successo, progredisce? La metafisica si occupa dellessere: e dellessere non fa parte la scienza? Exceptio probat regulam.
Probat: la mette alla prova, la mette in discussione, la porta allo
scoperto la parte a mettere alla prova, a interrogare il tutto:
non viceversa.
pertinente la chiusura in s della scienza46? Ovvero, auspicabile? Cio, sono auspicabili: le due culture47, il processo a Galileo (esagerando), la schizofrenia intellettuale?
pertinente la chiusura in s della scienza? Ovvero: fattibile?
Attenzione: da parte della scienza, la chiusura non pu essere completa; il che come dire che non pu essere.
La scienza non trova in se stessa i suoi fondamenti, la sua giustificazione. Ci vero almeno della matematica 48, ma rilevante per
44
45
46
47
Bontadini [1982].
Melzi [1983].
Bontadini [1982].
Riferisce in proposito il Corriere della sera del 9 Settembre 2012, a proposito
di una tesi esposta da Telmo Pievani, che auspica la netta separazione tra le
due culture: sarebbe questa la garanzia del progresso di entrambe, se ognuna
di esse potesse dedicarsi ai suoi metodi, in piena libert ed indipendenza.
48 Melzi [1983].
44
tutta la scienza, se si pensa alla matematizzazione di tutte le scienze, ed in particolare della fisica. Occorre poi porre mente al fatto
che chimica, bio-chimica, ecc. non sono indipendenti (potremmo
dire: non sono diverse) dalla fisica (teorema di Lichtenberg-Feynman-Roman49 sulla struttura di gruppo delle leggi fisiche).
Poste come comunque pertinenti queste obiezioni (ai metafisici), e in particolare fermo restando che non vero che la scienza
non pu intaccare le verit di ragione della metafisica, resta aperta
la questione: proprio vero che il sapere scientifico strutturalmente (cio logicamente) controvertibile? proprio vero che il
sapere scientifico strutturalmente falsificabile? O vero in altri
termini che il falsificazionismo ci d un criterio di demarcazione
del sapere scientifico? Oppure: davvero il falsificazionismo ci offre
una descrizione esaustiva e caratterizzante della scienza?
Se la risposta fosse negativa, si aggiungerebbe un ulteriore
motivo perch la metafisica riveda il suo agnosticismo, il suo
disinteresse nei confronti della scienza. Ogni difficolt del falsificazionismo nella sua descrizione della scienza si traduce in una
domanda pressante (in aggiunta a quelle di cui gi si detto) alla
metafisica: sul suo persistente atteggiamento di non-curanza per le
scienze naturali e matematiche, e sulla legittimit di tale atteggiamento.
prima di cercare attorno alle teorie, quali siano i loro rapporti reciproci, i loro rapporti con le asserzioni osservative, ecc., dovremo
stabilire, preliminarmente, che cosa sia una scienza.
La risposta pu essere facilmente rinvenuta nella filosofia aristotelico-tomista. Secondo questa filosofia, una scienza definita
dai propri oggetti. Oggetto non semplicemente la cosa, perch
ogni scienza considera le cose secondo un particolare punto di vista.
Ogni scienza si ritaglia, per cos dire, quellaspetto delle cose
che intende studiare, di cui intende fare il proprio oggetto. Quindi
questo objectum della scienza non e non va assolutamente confuso con la res.
Consideriamo, dunque, qualche altro esempio, oltre a quello del
gatto in caduta libera e del gatto di Schrdinger (3.4). Un altro
esempio possibile costituito da un branco di cavalli che vive libero su qualche altipiano erboso e ricco di pascoli. Un etologo ne
studier la struttura sociale, i legami nel gruppo tra le varie famiglie, il comportamento dello stallone dominante; un nutrizionista
gli effetti benefici dellalimentazione di montagna sulla salute dei
cavalli; un entomologo le popolazioni di parassiti locali; e cos via.
Ogni scienziato avr di fronte un diverso oggetto.
Quando consideriamo uno scienziato o un gruppo di scienziati
che svolge qualcuna delle loro indagini, abbiamo sempre a che fare
con persone che si affidano, nelle loro ricerche, a una o pi teorie.
Ora possiamo chiederci: che cosa caratteristica di (tutte) queste scienze (teorie)? , come abbiamo visto, la circostanza che
ogni cosa viene considerata secondo un particolare aspetto. Quindi
ognuna di tali scienze, gi dallinizio e si pu dire per definizione, stabilisce, accetta, di avere dei limiti. Questi limiti possono
avere per uno o pi aspetti caratteristiche di infinit possono cio
riguardare, almeno allinizio, uninfinit di casi. Ci nonostante, le
teorie (e scienze) che vi corrispondono saranno ugualmente limitate, per qualche aspetto. In caso contrario non sarebbe possibile
immaginare una situazione in cui ci si senta di dire, ad uno specialista qualsiasi, di rimanere nellambito della sua specializzazione
(situazione, questa, comunissima).
46
anche questo aspetto, indubitabile ed apparentemente innocuo delle scienze, il loro essere fin dallinizio limitate e circoscritte, che ci fa dire: il destino delle teorie scientifiche non la
falsificazione, ma la loro circoscrizione.
Una teoria demarcata, nel senso preciso che si occupa solamente di certi oggetti (quelli che sono gli oggetti della scienza cui
appartiene). Una teoria demarcata (circoscritta) nel senso che i
suoi oggetti sono diversi, il suo campo dazione diverso rispetto a
quello di altre teorie (magari si tratta di teorie rivali di quella presa
in considerazione).
Ogni teoria scientifica definita quando definito il suo dominio, ovverosia il campo doggetti per cui essa valida.
La storia della scienza non fatta di teorie falsificate, ma di
teorie circoscritte.
Resta vero che lo scienziato che cerca i limiti di validit della
sua teoria mette in atto procedure, strategie, apparati sperimentali
che sono esattamente gli stessi che egli userebbe nel caso cercasse
di falsificare la teoria. Il falsificazionismo , comunque, da rigettare. Questo quanto vorremmo (argomentando) provare.
51
52
53
54
48
scienza e non-scienza.
Oltre a fare ci, proporremo (e difenderemo dai falsificazionisti) una nostra teoria della scienza. Secondo questa teoria, o,
come dovrebbe dirsi, meta-teoria, ogni teoria scientifica ha un delimitato campo di applicabilit, o ambito di validit, o dominio,
entro cui essa trova corrispondenza; al di fuori di tale dominio la
corrispondenza non pi garantita. Ogni teoria scientifica avrebbe
dunque signoria su di un aspetto limitato della realt.
Questa (meta-)teoria, veramente, gi stata presentata e difesa
da W. Heisenberg ed E. Agazzi55. stato Heisenberg, in particolare, a sottolineare il carattere di definitiva non modificabilit di
una teoria scientifica, tenuto conto della sua completezza e delle
numerose conferme sperimentali ricevute. Le successive smentite sperimentali cui una qualunque teoria pu andare incontro non
avrebbero, secondo Heisenberg, il carattere di falsificazione della
teoria, quanto piuttosto quello di infirmare una delle sue ipotesi.
Contro Popper, Heisenberg cita in proposito, ed a suo favore, anche
il parere di C. F. von Weizscker. Inoltre, per Heisenberg, ciascuna
di queste teorie possiede un ambito di applicazione limitato. Sempre secondo questautore, ogni teoria non unesatta rappresentazione della natura nellambito che si prende in esame. Ci ricorda
quanto dice E. Agazzi:
[] la teoria vera, ossia la presunta teoria che dovrebbe abbracciare simultaneamente tutte le enciclopedie e tutti i dizionari, solo
uno spaventapasseri immaginario [] non esiste una presunta teoria della totalit del reale.
50
Quindi da un lato Agazzi critica il falsificazionismo perch questo presuppone che ci sia (e debba essere cercata) una ed una sola
teoria scientifica che riesce a descrivere la realt (potremmo dire
olismo teorico questo atteggiamento dei falsificazionisti); dallaltro Heisenberg riconosce che le teorie scientifiche possono pretendere di avere validit in un loro dominio di applicabilit limitato.
Nessuno dei due, tuttavia, ritiene di dover spendere molte parole
sui motivi logici che stanno sotto questa scelta di campo epistemologica.
Vorremmo riprendere il loro punto di vista, fornendone motivazioni logiche ed epistemologiche, mettendo in chiaro nello stesso
tempo perch altre posizioni (falsificazionismo, strumentalismo,
finzionalismo, ) non ci sembrano accettabili.
51
5.
IL MODELLO SINTATTICO
Crediamo che lunione del modello sintattico e del modello semantico consenta unadeguata descrizione delle teorie scientifiche.
Molti filosofi della scienza ritengono che il modello sintattico e
quello semantico siano luno in alternativa allaltro. Secondo noi
possibile fondere il modello sintattico e il modello semantico in un
unico modello capace di descrivere le teorie scientifiche. Esponiamo il modello sintattico in questo capitolo. Il modello semantico
sar oggetto del capitolo 6.
direttamente osservabile.
1.8) Simboli delle variabili e delle costanti: xn e cn.
1.9) Simboli ausiliari: le parentesi e la virgola.
2) Definizione dei termini di L.
2.1) I simboli xn e cn sono termini.
2.2) Se s1...sk sono termini e gnk un simbolo funzionale matematico, osservativo o teorico, allora gnk(s1,...,sk) un termine.
3) Definizione delle formule di L.
3.1) Se s1...sk sono termini e Qnk un simbolo predicativo matematico, osservativo o teorico, allora Qnk(s1,...,sk) una formula
atomica.
3.2) Ogni formula atomica una formula.
3.3) Se A e B sono formule, allora (AB), (AB), (AB), (AB),
(A) sono formule.
4) Se A(x) una formula nella quale la variabile x non vincolata, allora xA(x) e xA(x) sono formule nelle quali la variabile x
vincolata.
Spieghiamo le precedenti definizioni. Il linguaggio di una teoria
comprendente vari tipi di simboli:
i simboli matematici, che esprimono le ordinarie funzioni matematiche;
i simboli logici, che consentono di formare proposizioni composte di proposizioni pi semplici;
i simboli teorici, che rappresentano eventi, processi o grandezze
non direttamente osservabili;
i simboli osservativi, che rappresentano eventi, processi o grandezze direttamente osservabili.
55
Le formule atomiche sono le formule pi semplici, che esprimono una relazione o una propriet. Esempi di formule atomiche
sono 1>2, 7+5=12, massa(Giove)=1,91027 kg. Combinando tra
loro le formule atomiche si ottengono formule composte, come:
(1>2) (7+5=12), uno maggiore di due e sette
pi cinque uguale a dodici;
(1>2) (7+5=12), uno maggiore di due o sette
pi cinque uguale a dodici;
(massa(Giove)=1,91027 kg) (1>2), se la massa
di Giove uguale a 1,91027 kg allora uno maggiore di
due.
I quantificatori consentono di produrre formule generalizzate, quali:
x(pianeta(x)massa(x)1,91027 kg), tutti i pianeti hanno massa non superiore a 1,91027 kg;
x(pianeta(x)massa(x)=1,91027 kg), esiste un
pianeta di massa 1,91027 kg.
Possiamo distinguere diversi tipi di formule del linguaggio L.
Le formule logico-matematiche contengono soltanto simboli logici
e matematici. Le formule osservative contengono anche simboli
osservativi, ma nessun simbolo teorico. Le formule teoriche contengono simboli teorici. Esse sono di due tipi: formule teoriche
pure, che non contengono simboli osservativi, e formule teoriche
miste, che contengono anche simboli osservativi.
Formule teoriche
Teoriche pure
Teoriche
miste
Simboli logici,
Simboli
matematici e
logici,
teorici
matematici,
osservativi e
teorici
Formule di una teoria scientifica (Carnap, 1966)
Formule logicomatematiche
Simboli logici e
matematici
56
Formule
osservative
Simboli logici,
matematici e
osservativi
Le formule teoriche pure corrispondono agli asserti teorici, ossia a proposizioni scientifiche non controllabili tramite losservazione. La valutazione degli asserti teorici avviene tramite la deduzione di leggi empiriche confrontabili con losservazione. Le leggi
empiriche sono formule osservative universali, schematicamente
rappresentabili come x(P(x,y,...)Q(x,y,...)) o x(U(f(x,y,...))
V(g(x,y,...))), ove P e Q sono simboli osservativi predicativi, f e g
simboli osservativi funzionali, U e V simboli matematici predicativi. Una legge empirica una proposizione che afferma lesistenza
di una relazione universale tra eventi, processi o grandezze osservabili.
Non possibile dedurre leggi empiriche da sole formule teoriche pure. Le formule che esprimono leggi empiriche contengono
simboli osservativi che sono assenti nelle formule teoriche pure.
Da un punto di vista logico, non possibile dedurre formule che
contengono simboli che non compaiono nelle premesse, salvo casi
banali nei quali le formule dedotte sono logicamente vere o la classe delle premesse contraddittoria. Quindi, le leggi empiriche non
possono essere dedotte da premesse che includono soltanto formule teoriche pure. necessario che le premesse includano formule
nelle quali occorrono sia simboli osservativi sia simboli teorici. La
classe delle premesse deve quindi includere formule teoriche pure
e formule teoriche miste. Le formule teoriche miste, che contengono simboli osservativi e simboli teorici, esprimono i postulati
di corrispondenza. Esse mettono in relazione i simboli teorici con
quelli osservativi. I postulati di corrispondenza danno un significato empirico parziale ai simboli teorici.
57
60
62
6.
IL MODELLO SEMANTICO
64
proprio nel nostro ambito. perci importante distinguere tali significati, limitandoci allambito della filosofia della scienza.
Il modello una descrizione scientifica di un sistema, nella
quale si studiano soltanto alcuni aspetti, ignorandone volutamente altri. Tali aspetti sono trattati in modo semplificato, usando sistemi noti e gi studiati. Un esempio il modello di Bohr dellatomo dellidrogeno, che tratta latomo come un sistema solare in
miniatura. In questo modello, il protone e lelettrone sono trattati
come punti, soggetti alle ordinarie leggi della meccanica e dellelettromagnetismo, con laggiunta dellipotesi della quantizzazione
dellenergia e della stabilit della prima orbita atomica. In questo
modo, il fisico pu applicare teorie scientifiche ben note alla descrizione delle orbite degli elettroni. Un altro modello quello di
Boltzmann, che descrive un gas contenuto in un recipiente come
composto di palline sferiche che si muovono in tutte le direzioni.
La temperatura e la pressione del gas sono espresse rispettivamente
tramite la velocit delle sfere e la forza degli urti contro le pareti
del contenitore. I problemi termodinamici sono ricondotti, in tal
modo, alla meccanica statistica. Il terzo esempio di modello di un
sistema fisico costituito dalla rappresentazione delle molecole
dei composti chimici tramite palline (che rappresentano i singoli
atomi) connessi da bastoncini (che rappresentano i legami chimici
tra gli atomi). Questa rappresentazione pu essere realizzata materialmente, usando palline e bastoncini di plastica, oppure generata
virtualmente mediante software.
Un particolare tipo di modello di un sistema fisico il modello
matematico, che descrive il sistema ricorrendo quasi esclusivamente a teorie matematiche, di solito gi impiegate nella descrizione di
altri sistemi. Le equazioni del moto armonico, ad esempio, sono
impiegate nella descrizione di vari sistemi fisici, quali:
il movimento della proiezione sul diametro di un punto che percorre una circonferenza con velocit angolare costante;
il movimento del pendolo;
il movimento di una massa collegata a una molla;
la vibrazione libera;
66
il modello di una teoria una qualsiasi interpretazione del linguaggio della teoria;
il modello di una teoria uninterpretazione del linguaggio della teoria, tale che la teoria vera.
Questa oscillazione del significato di modello affligge il modello semantico delle teorie scientifiche. In alcuni casi i suoi fautori
rappresentano una teoria come una collezione di modelli qualsiasi
(assumendo tacitamente che la teoria possa essere falsa in qualche
modello); in altri casi rappresentano una teoria come una collezione di modelli che la soddisfano (assumendo tacitamente che la
teoria sia vera in ogni modello).
In questo paragrafo, nel quale parliamo dellinterpretazione
delle teorie scientifiche, necessaria unestrema precisione linguistica. Identifichiamo una teoria T con la quadrupla (L, TC, R, M),
ove L il linguaggio, TC la congiunzione degli assiomi teorici
puri e delle regole di corrispondenza, R linsieme di regole di
deduzione e M una collezione di interpretazioni I del linguaggio L, senza richiedere che ogni interpretazione I soddisfi TC. Le
interpretazione del linguaggio di una teoria potrebbero confutare
la teoria stessa. Usiamo il termine modello di una teoria T unicamente nellaccezione di interpretazione I del linguaggio L della
teoria, tale che lassioma TC soddisfatto rispetto a I. Il modello
uninterpretazione che soddisfa la teoria.
Secondo noi, in accordo con Ageno61, gli scienziati usano interpretazioni della teoria in cui la teoria confutata. Per descrivere
il comportamento di un sistema fisico, lo scienziato formula una
teoria, costruendo quello che Ageno chiama un sistema ideale62.
Il sistema ideale immaginato dallo scienziato generalmente tale
da non consentire facili elaborazioni concettuali. Di solito, impossibile risolvere le equazioni matematiche del sistema ideale.
Ageno propone lesempio del modello a sfere rigide utilizzato da
61 Mario Ageno stato il maggiore biofisico italiano del ventesimo secolo. Uno
di noi (Mauro Murzi) ha avuto la fortuna di seguire il corso di Fisica per filosofi tenuto da Ageno nellanno accademico 1980-81.
62 Ageno [1992], p. 10. Le successive citazione provengono da questa stessa pagina.
68
spesso nella condizione di dover adoperare una teoria schematizzata diversa. In corrispondenza dei sistemi fisici Sn, lo scienziato
potrebbe dover utilizzare teorie schematizzate Tn, tra loro diverse.
Ciascuna teoria Tn rappresentabile con la quadrupla (Ln, TCn,
Rn, Mn). Ci troviamo di fronte alla serie di teorie T,T1,...,Tn. Vogliamo spiegare come, a nostro giudizio, si costruisce la collezione
M delle interpretazioni di T.
Inizialmente, quando lo scienziato propone la teoria ideale T,
la collezione M composta di una sola interpretazione, che anche un modello (in senso logico) di T. In questa interpretazione la
teoria soddisfatta (lesistenza di tale interpretazione garantita a condizione che la teoria sia coerente). Essa ha la funzione di
modello standard della teoria. uninterpretazione astratta, il cui
dominio costituito di entit matematiche, e i simboli della teoria sono interpretati tramite relazioni e funzioni matematiche. Nel
corso della propria attivit, lo scienziato formula diverse versioni
schematizzate di T, che applica allo studio dei vari sistemi cui
interessato. Lo scienziato costruisce dunque, con il progredire della ricerca, la serie Tn di teorie schematizzate. Ciascuna di queste
teorie schematizzate ha una propria collezione di interpretazioni
Mn. Almeno una delle interpretazioni appartenenti a Mn un modello di una teoria matematica Kn, che lo scienziato impiega per
descrivere il sistema studiato. Per semplicit, ma senza perdita di
generalit, ipotizziamo che ogni collezione di interpretazioni Mn
contenga esattamente uninterpretazione di Tn che sia anche un
modello di Kn. Designiamo questa interpretazione con IKn. Linterpretazione IKn :
uninterpretazione, ma non un modello, della teoria ideale T ;
un modello della teoria schematizzata Tn;
un modello della teoria matematica Kn.
Ciascuna interpretazione IKn si aggiunge alla collezione M
delle interpretazioni della teoria ideale T. Le interpretazioni della
teoria ideale sono dunque costituite di:
71
64 Ivi p. 15.
65 Ibid.
75
Un secondo esempio della discrepanza tra la realt e la sua descrizione matematica offerto sostiene Ageno dal fatto che
le formule matematiche sono risolvibili rispetto a una grandezza
qualsiasi, mentre dal punto di vista operativo le grandezze indipendenti e quelle dipendenti sono sempre ben distinte. Ageno discute
lesempio della formula che collega il periodo di oscillazione T di
un pendolo alla sua lunghezza l: T=2(l/g), ove g laccelerazione di gravit. matematicamente possibile risolvere tale formula
rispetto a una qualsiasi variabile, per esempio rispetto alla lunghezza l, facendo quindi dipendere matematicamente la lunghezza l dal
periodo T. Da un punto di vista fisico, ci non ha senso. Il periodo
T dipende dalla lunghezza l (se lo scienziato modifica la lunghezza
l, per esempio accorciando il filo, il periodo T cambia) mentre la
lunghezza l fisicamente indipendente dal periodo T (se lo scienziato modifica il periodo T, per esempio spostando il pendolo a
una diversa altezza dal suolo, la lunghezza l del pendolo non cambia). Un terzo esempio della discrepanza tra la matematica e la
realt fisica rintracciabile secondo Ageno nella sostituzione
delle frequenze effettivamente osservate nel sistema studiato con
le equivalenti probabilit. In questo caso, lo scienziato sostituisce
implicitamente un singolo sistema fisico con una famiglia astratta,
potenzialmente infinita, di sistemi fisici analoghi. Se lo scienziato non tiene costantemente presente questa sostituzione, rischia di
incorrere in una situazione di grande confusione, ad esempio attribuendo una probabilit a eventi singoli.
76
7.
interne al soggetto. Lasserzione di un fatto, tuttavia, non soggettiva, ma oggettiva, affidabile e riproducibile, perch i membri
di una stessa societ hanno appreso le medesime rappresentazioni
standard. Esiste un elevato grado di uniformit di giudizio tra i
membri della medesima societ. Una tale concordanza di giudizio
dipende dallavere appreso le medesime rappresentazioni standard
e dallimpiego della medesima lingua.
Un caso interessante, nel quale si pu osservare discordanza di
giudizio, accade quando sono coinvolte persone che parlano lingue
diverse. La copertina di un libro pu essere di colore orange per
un inglese e di colore giallo per un italiano68. ragionevole supporre che la percezione del colore sia la medesima per un inglese
e un italiano. Costoro, tuttavia, usano un diverso schema per denominare i colori. Ci che un italiano denominerebbe giallo pu
essere denominato orange da un inglese. Un italiano e un inglese
potrebbero non concordare sulla verit della proposizione Questo
libro giallo. In questo caso, non ha senso porsi la domanda se il
libro sia veramente giallo o arancione. La persona italiana e quella
inglese asseriscono entrambe il vero. Lesito del confronto tra la
rappresentazione percepita del libro e le rappresentazioni apprese dei colori diverso per linglese (che asserir Questo libro
arancione) e per litaliano (che asserir Questo libro giallo).
Entrambe le proposizioni sono vere, perch la loro verit non dipende dalla corrispondenza tra ci che asserito e ci che esiste.
La verit delle due asserzioni dipende dallesito di un confronto
interno al soggetto.
Le asserzioni dei fatti sono espresse, nel linguaggio L, tramite formule osservative singolari, schematizzabili come O(a,b,...)
o M(o(a,b,...)), ove O un simbolo osservativo predicativo, M
un simbolo matematico predicativo, o un simbolo osservativo
funzionale, a b sono costanti. Ad esempio, se b una costante
che identifica un determinato libro e G il predicato giallo, la
formula che asserisce Questo libro giallo G(b).
68 Vincent [1983].
78
7.2. Ha
scientifiche?
Le seguenti osservazioni sulla limitata applicabilit della nozione di verit alle teorie scientifiche seguono quanto esposto da
Ageno [1987].
Sosteniamo che la nozione di verit non applicabile alle teorie
scientifiche. Il concetto di verit di una teoria deve essere sostituito con quello di validit di una teoria in un campo definito da
un insieme di asserzioni ausiliarie. Il significato del concetto di
validit sar chiarito in seguito.
Solo le asserzioni dei fatti possono essere vere o false. Le asserzioni dei fatti sono espresse tramite formule osservative singolari.
Lasserzione di un fatto una proposizione del tipo Questo libro
giallo. In quali circostanze la proposizione Questo libro giallo
vera?
Una nota interpretazione del concetto di verit quella che fa
riferimento alla corrispondenza tra quanto asserito e la realt. Ad
esempio, la proposizione La neve bianca vera se e solo se la
neve bianca. In tale interpretazione, la verit della proposizione
Questo libro giallo dipenderebbe dallesistenza di un libro di
colore giallo. Se il libro indicato da chi afferma Questo libro
giallo giallo, allora la proposizione vera, altrimenti falsa.
La teoria che la verit di una proposizione risiede nella sua corrispondenza con la realt risale a San Tommaso dAquino. Il passo
in cui San Tommaso formula la teoria della corrispondenza famoso: veritas est adaequatio rei et intellectus (San Tommaso dAquino, De veritate, q. 1 a. 1 co). Questa concezione prende il nome
di teoria della corrispondenza, perch asserisce che la verit
la corrispondenza (adaequatio) tra realt (rei) e pensiero (intellectus). Per una precisa formulazione logico-matematica della teoria
della corrispondenza si dovuto attendere il ventesimo secolo.
stato il logico e matematico polacco Alfred Tarski a formalizzare la
teoria della corrispondenza nellambito della logica matematica. Ci
sia occupati della teoria di Tarski nel paragrafo 6.1.
79
La posizione da noi sostenuta, in pieno accordo con quanto asserito da Ageno, che non c alcun confronto tra quanto asserito
e la realt.
[Chi] asserisce un fatto, altro non fa che rendere noto attraverso la
mediazione del linguaggio il risultato di un confronto introspettivo
tra una sua rappresentazione privata del momento e sue rappresentazioni darchivio [] altrettanto private69
Il falsificazionismo, con cui non concordiamo, enfatizza limportanza della confutazione delle teorie. Esiste una differenza logica tra la confutazione e la conferma. Se le previsioni P sono false
quando il sistema si trova nelle condizioni descritte da O, allora TC
falsa. Se invece le previsioni P sono vere, allora TC pu essere
vera o falsa. La confutazione di una teoria concludente, perch
dimostra che la teoria falsa. La conferma di una teoria inconcludente, perch la teoria pu essere sia vera sia falsa.
Sosteniamo che il verificazionismo e il falsificazionismo sono
in errore. Asserisce Ageno:
Avviene di solito che una generalizzazione sia valida sotto certe
condizioni e non valida sotto altre. Il concetto di verit, predicabile
per le asserzioni dei fatti, non quindi adeguato nel caso di generalizzazioni []. Le generalizzazioni, le cosiddette leggi naturali, le
teorie scientifiche, non sono dunque mai n vere n false.72
sono false, si accorge di aver oltrepassato il limite del campo di validit della teoria. Lobiettivo dello scienziato individuare i confini del campo di validit della teoria. Solo dopo aver circoscritto
il campo di validit della teoria, lo scienziato la pu impiegare in
modo ragionevolmente sicuro e affidabile.
essenziale determinare per ogni importante teoria scientifica i
limiti del suo campo di validit: solo quando questi limiti sono
perfettamente conosciuti (solo quando, in altre parole, la teoria
stata sufficientemente falsificata), una teoria pu essere usata
con sicurezza, nel suo campo.73
Ricostruendo a memoria alcune osservazioni di Ageno nel corso di Fisica per filosofi, che uno di noi (Murzi) ha seguito nellanno
accademico 1980-81, quandera studente di filosofia alla Sapienza
di Roma, possiamo proporre alcuni esempi. Rivolgiamo lattenzione alle tre leggi di Keplero.
Prima legge. Lorbita che il pianeta percorre intorno al Sole
unellisse in cui il Sole occupa uno dei due fuochi.
Seconda legge. Il segmento che unisce il pianeta con il Sole
percorre aree uguali in tempi uguali.
Terza legge. Il quadrato del periodo di rivoluzione del pianeta
proporzionale al cubo del semiasse maggiore dellorbita.
Le leggi di Keplero sono state falsificate. Ad esempio, il Sole
non occupa esattamente il fuoco dellellisse, ma ruota intorno al
centro di massa del sistema. I fisici dovrebbero abbandonare le tre
leggi di Keplero? Se continuassero a usarle, sarebbero irrazionali?
In realt, lobiettivo della ricerca scientifica non stabilire se le
leggi di Keplero siano vere o false. Il vero obiettivo trovare i
confini del loro campo di validit. I fisici possono usare le leggi di
Keplero in maniera affidabile, perch ne conoscono esattamente
limiti e margini di errore. Possono impiegarle per alcuni calcoli,
perch conoscono lerrore che commetterebbero. Possono impiegarle per scopi didattici. Possono estenderle alle stelle doppie, perch lerrore che commetterebbero affidandosi alle leggi di Keplero
inferiore allincertezza dei parametri orbitali. Le leggi di Keplero
continuano ad avere un valore, pur essendo falsificate, perch sono
ben noti i confini del loro campo di validit. Le falsificazioni delle
leggi di Keplero non hanno portato al loro abbandono, ma hanno
consentito ai fisici di conoscere molto bene le condizioni in cui tali
leggi sono affidabili.
Qualcuno potrebbe ritenere che le leggi di Keplero siano utilizzabili perch approssimativamente vere. In realt, le leggi di Keplero sono utilizzabili perch, tramite le successive falsificazioni
osservative e teoriche, i fisici hanno imparato a stimare lerrore che
deriverebbe dal loro utilizzo. I fisici possono quindi stabilire se,
in un dato sistema, con determinate incertezze dei valori iniziali,
di fronte a certe esigenze di precisione, sia possibile impiegare le
84
leggi di Keplero.
Consideriamo un altro esempio: la meccanica classica. Anchessa falsificata. Tuttavia, gli scienziati la utilizzano continuamente,
non solo per scopi pratici ma anche per scopi teorici. Concetti fisici fondamentali, quali lavoro, energia potenziale, energia cinetica,
momento e impulso, sono definiti nella meccanica classica. La teoria della relativit e la meccanica dei quanti richiedono il ricorso
a metodi e risultati della meccanica classica. Com possibile che
nella fisica si utilizzi una teoria falsificata?
Le ripetute falsificazioni della meccanica classica hanno circoscritto esattamente il suo campo di validit. Di conseguenza, quando uno scienziato impiega la meccanica classica in un caso specifico, sa se otterr un risultato affidabile. Il campo di validit della
meccanica classica oggi cos ben noto che essa applicata tranquillamente, nel proprio campo di validit, senza ricorrere a teorie
alternative. solo al di fuori del campo di validit della meccanica
classica che si devono usare teorie alternative, quali la teoria della
relativit, le geometrie non euclidee e la meccanica dei quanti. La
meccanica classica, dunque, ha un campo di validit nel quale non
stata sostituita da teorie pi recenti. Citiamo Ageno:
Le generalizzazioni, le cosiddette leggi naturali, le teorie scientifiche, non sono dunque n vere n false. Verificazionismo e falsificazionismo, valutazioni del grado di conferma, o di verisimilitudine, o di corroborazione... rappresentano vie senza uscita, discorsi
privi di senso. Ogni generalizzazione ha un suo campo di validit
pi o meno ampio: in molti casi, si pu anche dimostrare che tale
campo nullo. essenziale determinare per ogni importante teoria
scientifica i limiti del suo campo di validit: solo quando questi limiti sono perfettamente conosciuti (solo quando, in altre parole, la
teoria stata sufficientemente falsificata), una teoria pu essere
usata con sicurezza, come strumento di pensiero e di indagine, per
prevedere e agire in vista di scopi. [] dunque soprattutto ingenuo parlare di rivoluzioni scientifiche, di falsificazione e rigetto di
grandi teorie scientifiche per sostituirle con altre.75
75 Ivi pp. 131-132.
85
86
8.
8.1. Il
terio di demarcazione
La filosofia seppellisce
sempre i suoi becchini.
tienne Gilson
Nel seguito verr discusso:
1) come il falsificazionismo non riesca, anche se vero, a trovare
un criterio di demarcazione tra scienza e non-scienza;
2) la nota posizione, dei popperiani e post-popperiani, sulla
metafisica come male necessario ed il suo ruolo nella teoria
complessiva di Popper;
3) motivi di perplessit suscitate sul piano logico dalla teoria
evoluzionista della conoscenza;
4) lo strumentalismo ed il finzionalismo, la loro vicinanza e
le obiezioni che, ancora su un piano logico, possono essere mosse
loro;
5) qualche obiezione al behaviourismo.
Ci si potrebbe chiedere se davvero il criterio popperiano di
demarcazione (la falsificabilit) tale da separare scienza e nonscienza (metafisiche, pseudo-scienze), ossia se davvero esso sia in
grado di trovare (ovvero costituisca o istituisca) una linea di demarcazione.
87
Popper ha inteso proprio di trovare o magari istituire una tal linea di demarcazione. Il lavoro di Popper venuto dopo la stagione
del Positivismo logico del Wiener Kreis: egli ha dimostrato che
non esistono asserzioni protocollari, a partire dalle quali erigere
per induzione le scienze. Il confronto tra le proposizioni delle teorie scientifiche (proposizioni universali) e proposizioni derivanti da esperimenti (proposizioni particolari) non pu quindi essere
di tipo induttivo, ma soltanto di conferma (provvisoria, instabile,
tale da non superare lo status ipotetico della legge scientifica) o
di negazione (questa s definitiva). Infatti Popper accosta la legge scientifica alla legge giuridica in quanto collezione di divieti.
La legge scientifica pu appropriatamente chiamarsi cos, dice
Popper, perch vieta dei fatti, certi fatti. importante capire questo
argomento. La scienza secondo Popper pronuncia tanti non. Essa
costituita da una collezione di divieti. chiaro che se io enuncio
una legge scientifica del tipo non esiste una mucca pi alta di un
metro senza avere delle macchie, chiunque pu falsificare una tal
legge, semplicemente mostrandomi una mucca che sia pi alta di
un metro e che non abbia macchie. Cos, si prende un impegno
maggiore chi pretende di dimostrare che un certo individuo, fatto
cos e cos, non esiste, perch pu essere smentito, mentre chi dice
che esiste un individuo, dotato di certe caratteristiche, pu sempre
rimandare la prova decisiva.
chiaro cos che ha un senso lerrore di traduzione di A. Strumia che traduce un sistema negativo deve poter essere confutato dallesperienza anzich un sistema empirico [].76 Popper
aveva scritto, poco prima: da un sistema scientifico non esiger
che sia capace di essere scelto, in senso positivo, una volta per
tutte; ma esiger che la sua forma logica sia tale che possa essere
messo in evidenza, per mezzo di controlli empirici, in senso negativo: un sistema empirico [] 77.
Pertanto, Popper ha concluso, non possibile verificare ma solamente falsificare una legge scientifica. Potremmo riferirci alla
sua posizione come al negativismo logico. Il lavoro di Popper
76 Strumia [1992], p. 97.
77 Popper [1970 (1935)], p. 22.
88
79 Ford [1965].
90
possiamo distinguere tra tanti no, per dire che la risposta mancante, relativa ad un certo numero Q di Gdel, s. No, perch se
la teoria indecidibile, la risposta pu non esserci!
Se una formula un teorema della teoria, la macchina non pu
dirmelo in logica negativa. E data lequivalenza tra computabilit
secondo Turing e computabilit, si pu concludere che anche le
teorie formalizzate non sono riducibili o traducibili in logica puramente negativa.
Riguardo al falsificazionismo come sviluppato da Popper e dalla sua scuola, riguardo al negativismo logico, dobbiamo dire:
esso non descrive la logica della scienza. Dunque esso non potr
neppure produrre un adeguato criterio di demarcazione.
Vediamo ora un altro motivo per non prendere molto sul serio le
teorie evoluzioniste della conoscenza. Una qualunque di esse pu
servire agevolmente per descrivere, non solo quanto avviene nella
scienza, ma anche quanto avviene nella filosofia della scienza. Insomma una teoria evoluzionista pu essere usata anche nel piano
meta-teorico immediatamente superiore, quello che ha per oggetti
non le teorie scientifiche, ma le teorie sulle teorie scientifiche. Essa
potrebbe benissimo servirci, al piano superiore, per descrivere
ci che non riesce pi a descrivere al piano inferiore (diremmo
semplicemente che stata superata da una teoria pi adatta).
facile vedere che una tale teoria evoluzionista pu sempre
sopravvivere, anche se relegata a piani via via sempre superiori. Il
suo dominio sui vari piani meta-meta- -teorici arretrando sempre
pi, ma restando comunque infinito. A che serve una teoria di tal
tipo?
conoscitive).89 Daltro canto, il finzionalismo asserisce che la scienza stessa finzionalista, ne asserisce cio il finzionalismo, oltre alla
finzionalit. Per fare un esempio, il secondo aspetto si ha quando
un finzionalista corregge le asserzioni di un fisico precisando che si
deve dire non lenergia si conserva ma tutto va come se lenergia
si conservasse. Chi asserisce invece il finzionalismo della scienza,
attribuisce (tout court) al fisico lidea, il profondo convincimento
che, al mondo, tutto va come se lenergia si conservasse. chiaro
che queste due tesi (entrambe finzionaliste) sono distinte, ma possono essere trattate congiuntamente. Per quanto riguarda il discorso
scientifico, il finzionalismo si presenta in una duplice veste, ma entrambi gli atteggiamenti sono chiaramente finzionalisti.
Prima di fare ci, puntualizziamo perch la filosofia del come
se un attentato al realismo.
Sia a una proposizione scientifica. chiaro che la correzione
di a consistente in b: tutto va come se a, pu essere applicata
anche a b, ottenendo c: tutto va come se tutto andasse come a
e cos via. Non si d nessun criterio per fermarsi, per qualunque
proposizione a scientifica, a b, anzich a c, d, ecc. Insomma non si
d nessun criterio per preferire il finzionalismo (diciamo) di primo
o di secondo o di terzo livello. Se volete, tutto va come se non
ci fosse alcun criterio per preferire il finzionalismo di un qualunque
livello rispetto agli altri. Non si vede, daltra parte, perch accettare
singole proposizioni finzionaliste, relative a singole proposizioni
scientifiche, invece di ricapitolare il tutto dicendo: tutto va come
se tutto andasse cos. Insomma, quel che in tutto va come se lenergia si conservasse mette in sospetto quel tutto. La frase, a
rigore, ambigua perch non chiaro se significhi:
che lapparenza a favore della conservazione dellenergia, ma
non sappiamo in proposito nulla riguardo alla realt (finzionalismo
forte), oppure
che linsieme dei fatti conosciuti tale che lasserzione che lenergia si conserva una schematizzazione che ne rende giustizia,
sia pure in modo arbitrario ma sostanziale (finzionalismo debole).
Quindi il finzionalismo, come approccio teorico al problema
89 Vaihinger [1967 (1911)].
99
idoneit, convenienza.
Nel proporre questo elenco, dunque, Wickler convinto di fare
opera di educazione ecologica. Egli starebbe spingendo levoluzione comportamentale dei suoi simili nella direzione conveniente per
lequilibrio sociale e la sopravvivenza della specie. In realt egli,
pur credendosi un etologo, un profeta, cui Dio fa pronunciare e
divulgare la sua Legge in un linguaggio di sapore ecologico, scientifico, sapendo quanto sia in disuso in questi tempi un linguaggio
fideistico, pio, religioso, che suonerebbe proprio patetico, lacrimoso, pietistico.
Ma, allora, Dio ci sta ingannando!
Certamente, cos facendo Dio ci inganna, imbrogliando le carte
in tavola. Del resto, gi nellAntico Testamento aveva dimostrato
di essere disposto a prendere misure di ogni tipo pur di fare rispettare la Legge
La tesi di Wickler che in realt i profeti fossero ecologisti non
attaccabile, poich essi hanno contribuito a realizzare lequilibrio
sociale.
Ma neppure la tesi che Wickler in realt sia un profeta attaccabile, perch in effetti egli cerca di divulgare la Legge di Dio.
Considerare un sottoinsieme qualunque degli effetti di una
cosa95, per svelare che cosa essa in realt , qualcosa che si pu
sempre fare, ma pu servire a dimostrare praticamente tutto.
Per esempio, una storiella che circolava fino agli anni ottanta
del secolo scorso era la seguente (giudicate voi della sua attendibilit). Il regime comunista dellURSS era finanziato da capitalisti
americani che volevano impadronirsi del pianeta. Non avrebbero
potuto raggiungere il loro scopo se gli Stati Uniti si fossero trovati
di fronte un paese quale sarebbe stato lUnione Sovietica, se questa
avesse potuto utilizzare appieno le sue immense risorse. Di qui la
necessit di finanziare un regime comunista che riusciva a mantenere qual paese in una perenne situazione di difficolt economicoamministrativa. Si considerino, a sostegno di tale tesi travestista,
95 Ricordiamo, con Popper, che non dato conoscere linsieme totale degli effetti che produrr una qualunque azione. Si veda in proposito la trattazione di
D. Antiseri [1986].
103
106
Il gioco di introdurre nuovi osservatori pu teoricamente continuare allinfinito. Trascuriamo lobiezione che, nel caso teorico
come in quello pratico, ad un certo punto, introdurremmo un osservatore con troppe cose da osservare, per potercela fare. Il punto
che, necessariamente, dovremmo introdurre prima o poi un osservatore il cui operato non viene considerato in base ai criteri con cui
viene valutato il comportamento del sistema osservato. Dato che
non ci sono punti privilegiati in cui interrompere la catena degli
osservatori, la scelta pi economica di considerare il primo osservatore della catena come quello che non si autodescrive pu andare
bene come qualunque altra: col che, si dimostrato come e perch
il behaviourismo si incastra con le proprie mani.
107
9.
LA TEORIA CIRCOSCRIZIONISTA
9.1. Visione
scientifico
Accettiamo appieno la critica di Popper alla gnoseologia neopositivista. Accettiamo anche la posizione di Popper sulla non esistenza di una conoscenza induttiva che, a partire dai soli protocolli
empirici, ricavi per induzioni successive asserti teorici di crescente
generalit. Ammettiamo che lapproccio sperimentale guidato
dalla teoria e che questa contiene (generalmente) pi di quanto
confrontabile con lempira.
Non ammettiamo, anzi neghiamo decisamente che le teorie
scientifiche siano formulate in logica negativa. Sia asserti positivi
sia divieti saranno compresi nella teoria e nel sottoinsieme di asserti-base deducibili da essa che sono confrontabili con lempira.
Abbiamo detto: ogni teoria scientifica corrisponde a pi modelli. La scienza stabilisce unanaloga (e problematica) corrispondenza tra i suoi modelli e parti distinte (non sempre diverse, n separate) della realt. Problematica in quanto non sempre gli scienziati
si preoccupano di dichiarare che quello che studiano un modello,
non una parte della realt. Su questo si veda Murzi [2011].
T conterr (produrr) un set non vuoto DE di asserti-base confrontabili con lempira con successo. quello che abbiamo chiamato
dominio efficace della teoria.
Poich il confronto con lempira guidato dalla teoria, sar
la teoria stessa a dichiarare, tra le altre cose, a quali condizioni e
in che modo vada affrontato il controllo empirico dei suoi assertibase. Con ci si ammette che caratteristico della teoria scientifica
di offrirsi al controllo sperimentale. Questo fatto della pi grande importanza, per quanto esso sia largamente noto: vale sempre
la pena di ribadirlo; vedremo poi perch esso importante, da un
punto di vista logico. Ricordiamo pertanto che la teoria stessa
organizzata in modo tale da permettere di articolare esperimenti
mirati ad ottenere dalla Natura conferme o smentite dei suoi asserti-base, dei s o dei no alle sue asserzioni, siano queste positive o
(riducibili a) divieti.
Abbiamo poi il DTH(E): dominio teorico effettivo. Questo pu
essere pensato come il dominio interpolato del dominio effettivo.
Come dice Eddington:
la conoscenza di quello che sarebbe il risultato di un procedimento osservativo se fosse compiuto, includendo come caso speciale il
risultato di qualsiasi procedimento osservativo che sia stato compiuto. Nel progresso della fisica i fatti individuali sono stati ampiamente assorbiti in generalizzazioni. [] Il fisico non si interessa
di fatti speciali, eccetto che come materiale per generalizzazioni.96
Detto DTH (dominio teorico) della teoria T linsieme degli asserti-base deducibili da essa, sar dato, ad ogni momento della storia,
anche linsieme di tali asserti-base confrontabili, in linea di principio, con lempira97. Si pensi, ad esempio, agli asserti derivabili
dalla meccanica newtoniana concernenti oggetti che si muovono a
velocit qualunque. Anche per oggetti a velocit prossime a quelle
della luce, devono valere le regole della relativit galileiana. Chiamiamo tale subset DTH(E): il dominio teorico chiaramente maggiore del dominio teorico effettivo, DTH(E). Detto in altre parole,
chiaramente DTH(E) compreso in (e magari uguale a) DTH.
Non chiediamo che sia, per ogni T, DTH(E)=DE. Ogniqualvolta
un asserto-base Ab prodotto dalla teoria e appartenente al dominio
teorico (ossia, AbDTH ) sia falsificato dal responso empirico, ma
con altri asserti-base gi verificati, diremo che la teoria stata (parzialmente) circoscritta. Ci significa che ogni teoria con un DE
(con dominio efficace diverso dallinsieme vuoto), una teoria con
un (limitato) campo di applicazione.
Possiamo citare qualche esempio, per chiarire a quali situazioni
pensiamo. noto che la fisica classica di Newton stata dimostrata
essere incompatibile con lelettromagnetismo di J. Maxwell, dalla
teoria ristretta della relativit di A. Einstein. Tuttavia, ogni volta
al giorno, parecchi insegnanti di fisica, in tutto il mondo, scrivono
ancora le equazioni della teoria di Newton, valide per oggetti che
si muovano a piccole velocit (rispetto a quella della luce), senza
stare neppure a specificare che si tratta di unapprossimazione.
Pensiamo anche alle teorie che hanno riguardato, allincirca
nellultimo secolo, i fenomeni superconduttivi. Questi sono legati
alla possibilit, a temperature sufficientemente basse, di fare scorrere correnti di elettroni che non subiscono dissipazione resistiva:
quindi possono scorrere indisturbati nel materiale per un tempo
indefinito. La prima teoria della superconduttivit stata quella
di due fisici russi, Ginzburg e Landau (GL), seguita negli anni successivi da quella Bardeen-Cooper-Schrieffer (BCS). Queste due
teorie stanno tra loro in un rapporto simile a quello tra le teorie
97 Date le conoscenze tecnologiche, il grado di raffinamento delle tecniche sperimentali, eccetera, a quel momento della storia.
112
la meccanica quantistica.
La teoria T consister, del tutto in generale, di un certo numero
di assiomi da cui si deducono via via gli asserti-base. Questi ultimi saranno in generale in numero infinito. Tutti questi asserti-base
hanno pari dignit. Ne segue che, ammesso il modus ponens nella
logica della scoperta scientifica, si ha in generale, per una teoria T,
un DE non vuoto che pu solo, al passare del tempo, restare quel che
o allargarsi, ma non restringersi. Il quadro dellattivit scientifica
cos ottenuto, ammettendo sia il modus tollens sia modus ponens,
comporta che la falsificazione riguarda singoli asserti delle teorie,
ma non le teorie stesse: perch, ammesso il modus ponens, ci sono
asserti della teoria verificati. Ammettiamo cio che DEDTH e che
se una teoria ha un dominio effettivo, smentite di sue previsioni
andranno valutate come una demarcazione della teoria, del suo dominio effettivo DE, non come una falsificazione della teoria stessa.
Il falsificazionismo non eliminato dalla nostra teoria, non ,
cio, falsificato. Esso al massimo circoscritto: uno dei casi possibili, quando una teoria circoscrivibile con dominio nullo. Linterpretazione della falsificabilit come sotto-caso di demarcabilit
legittima, sulla base del fatto che non si hanno criteri meta-teorici
per stabilire un dominio di dimensioni minime (diverso dallinsieme vuoto). Questo fatto, e larbitrariet di ritagliare lessere, la
realt, in un dato modo anzich un altro, arbitrariet inscritta nella stessa teoria di Popper, impone di concludere che chi sceglie il
falsificazionismo, al momento in cui viene tracciato un confine di
una teoria, del suo dominio effettivo (ossia, che sceglie di considerare perci stesso la teoria falsificata), considera che una sola teoria
debba (possa) descrivere tutto il reale.
Nel proporre questa teoria della scienza, intendiamo far ricorso
alla nozione di analogia98, precisamente allanalogia di proporzionalit. Diremo che la scienza sta alla realt come le carte geografiche stanno al globo terrestre (o, pi precisamente, a parti di esso).
La superficie terrestre reale pu essere pensata come tridimen98 Bertel et al. [1999], Basti, Testi [2004], Strumia [2006], [1992] (in particolare, Capitolo VI, La metafisica, alla voce LAnalogia: Analogia e scienza
galileiana, Analogia e matematiche, Logica e analogia, alle pp. 229-242).
114
comprensiva
Il dialogismo colma vuoti di cui le formalizzazioni monologiche non vengono a capo. Il dialogismo pi potente, pi espressivo, delle logiche e semiologie monologiche.
La demarcazione delle teorie scientifiche ci assicura che non
investigando lo status logico dei rapporti tra teorie e previsioni, tra
proposizioni universali e asserti-base, tra aspettative teoriche e risultati dei controlli sperimentali, che si pu giungere ad una demarcazione della scienza dalla non-scienza. Infatti, la circoscrivibilit
dei discorsi a porzioni limitate del reale un fatto universale. Per
questa via, si giunge alla demarcazione delle singole teorie scientifiche (nei confronti del reale), non alla demarcazione della scienza
(nei confronti della filosofia).
In che modo e in che misura questo ci dice qualcosa della realt
stessa e non ad esempio solo del linguaggio e delle sue leggi,
strutture logiche, ecc? Si pu cercare di rispondere a tale quesito
107 Berarducci [2006].
108 DAmore [1976], p. 18.
119
utilizzando quel che convenzionalmente possiamo chiamare argomento delle basi materiali dellespressione. Si pu schematicamente riassumere come segue. Gli oggetti materiali usati per significare devono avere complessit e variet almeno pari a quelle del
linguaggio che si vuol significare. Prendiamo ad esempio la logica
booleana, basata su due valori fondamentali (true-false, uno-zero).
Non posso significarla se non ho collezioni di oggetti di almeno
due variet: tensioni elettriche di cinque volt o zero; mele e pere;
puntini pieni e vuoti. Non riesco a significarla con N gessetti uguali: dovrei dividerli, per esempio, in coppie e singoletti, ecc.
Ora, se le teorie dialogiche sono provatamente pi potenti di
quelle monologiche e questo assunto esprimibile nel nostro mondo (materiale), vuole dire che tale mondo costruito (creato) con
una logica dialogica.
Come si detto per lapproccio sociologico (Kuhn), anche di
quello logico (Popper) va detto: per questa via non si arriva ad un
criterio di demarcazione tra scienza e non-scienza109.
Questa analogia pu anche servirci ad illustrare come e perch
la nostra teoria di demarcazione (delle teorie scientifiche) non fa
capo ad una concezione strumentalista della conoscenza, ma ad
unopzione e interpretazione realista.
Diciamo che una generica teoria T ci dice qualcosa della realt
R, e non solo qualcosa che funziona in un dominio di applicazione limitato, cos come una carta nautica non solo un artificio
per individuare le rotte marittime pi brevi. Una carta nautica ha la
propriet di rappresentare con linee rette le linee lossodromiche110.
Quindi se una nave segue una di queste linee (che sono spirali),
mantiene sempre la stessa direzione rispetto ai punti cardinali.
Questa proiezione (isogonica) non solo un trucco empirico, una
finzione concettuale comoda per cavarsela nella pratica, nella vita,
109 Con ci, non vogliamo asserire che la descrizione di Popper, come anche
quella di Kuhn, siano incoerenti. Sulla coerenza della trattazione di Popper,
si veda Morpurgo-Tagliabue [1981]. Quanto alla teoria di Kuhn, il problema
questo: oramai appurato che essa non descrive la scienza (soltanto), ma
anche un sacco di altre cose.
110 Linee lossodromiche: sono quelle che sulla superficie terrestre tagliano tutti i
meridiani ed anche i paralleli con un angolo costante.
120
121
10.
approssimativa) delle teorie scientifiche. La meta induzione pessimistica ci induce a ricercare una spiegazione del successo delle
teorie che sia diversa dalla loro (approssimativa) verit. La nozione
di validit di una teoria in un campo pu essere un buon sostituto
della nozione di verit. Non si pu modificare facilmente la meta
induzione pessimistica per volgerla contro la nozione di validit.
La versione semplice della meta induzione pessimistica concluderebbe che tutte le teorie scientifiche attuali hanno un campo di validit limitato, partendo dalla premessa che tutte le teorie del passato hanno avuto una validit limitata, rafforzando anzich confutando la posizione circoscrizionista. La versione originale di
Laudan, modificata sostituendo la nozione di verit approssimativa
con quella di validit in un campo, non corretta perch il punto 3
non sarebbe pi valido: possibile che teorie in contrasto abbiano
campi di validit parzialmente sovrapponibili, il che spiegherebbe
il loro successo in un contesto comune.
meglio alcuni fenomeni, con previsioni pi accurate, limitando tuttavia il proprio campo di validit a contesti particolari. Il campo di
validit della nuova teoria potrebbe essere parzialmente sovrapposto a quello della vecchia teoria, ma una parte, talvolta anche ampia,
del campo di validit della vecchia teoria potrebbe rimanere oltre i
limiti di validit della nuova. Ci non esclude che, nel lungo tempo, vi sia un progresso dovuto allespansione del campo di validit:
il campo di validit delle teorie odierne include quello delle teorie dei secoli scorsi, pur non essendo vero che il campo di validit
di una nuova teoria includa sempre quello delle precedenti teorie.
Lampiezza del campo di validit un candidato per la misura del
progresso.
10.4. Strutturalismo
Abbiamo gi fatto riferimento alla tesi che la nostra conoscenza
concerne la struttura del mondo. Questa tesi deve la sua attendibilit anche allosservazione che in vari casi storici di trasformazione delle teorie ci sono equazioni matematiche cruciali che sono
passate intatte o, pi comunemente, come caso limite delle nuove
equazioni114. Il punto di vista circoscrizionista spiega perch alcune equazioni matematiche passano intatte attraverso le modifiche
delle teorie scientifiche. Supponiamo che la teoria T, che lo scienziato applica alla realt tramite una teoria schematizzata TS, sia
sostituita da una teoria T. Lo scienziato, per applicare T, dovr ricorrere a qualche teoria schematizzata TS costruita come modello
di una teoria matematica opportuna. probabile che gli strumenti
matematici che lo scienziato avr a propria disposizione siano gli
stessi per T e per T. quindi possibile che TS abbia elementi
matematici in comune con TS. Ci spiega perch alcune equazioni
matematiche sopravvivono al cambio della teoria scientifica. Tale
sopravvivenza non ha nulla a che vedere con la reale struttura del
mondo.
10.5. A priori
Il ruolo della conoscenza a priori nella scienza stato lungamente discusso. Kant ha cercato di legittimare la conoscenza a priori affermando che alcune verit a priori sono principi trascendentali (ossia, condizioni necessarie per lesperienza). Il positivismo
logico, in aperta opposizione a Kant, ha dichiarato che il principio
cardine dellempirismo risiede nella negazione della possibilit
stessa della conoscenza sintetica a priori115. Michael Friedman,
ispirandosi ai primi lavori filosofici di Hans Reichenbach, ha sviluppato uninterpretazione neo-kantiana della scienza basata sulla
nozione di a priori relativo116. Alcuni principi a priori sarebbero
necessari per linterpretazione empirica delle teorie. A differenza
dei principi trascendentali kantiani, i principi di cui parla Friedman
sono stati pi volte modificati nel corso dellevoluzione delle teorie
scientifiche. Non sarebbero, dunque, principi necessariamente veri.
Adottando la teoria circoscrizionista, si pu comprendere perch le teorie scientifiche contengano importanti elementi di conoscenza a priori. Le teorie schematizzate sono costruite in modo da
soddisfare gli assiomi di una teoria matematica. Questultima una
costruzione a priori. Le teorie schematizzate, dunque, contengono
necessariamente elementi a priori. Da ci deriva che ogni teoria
scientifica che abbia un successo empirico deve includere aspetti
a priori.
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135
137
138
139
INDICE
Prefazione
Introduzione
Scienza e modelli
11
35
Il modello sintattico
53
Il modello semantico
63
77
87
La teoria circoscrizionista
Applicazioni della teoria circoscrizionista
109
123