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in
http://www.archive.org/details/carteggipoliticiOOcris
<^
CARTEGGI POLITICI
^ <^
INEDITI
5S^O
DI
FRANCESCO
CRISPI
(1860-1900)
ESTRATTI DAL SUO ARCHIVIO, ORDINATI E ANNOTATI DA
T.
PALAMENGHI
CRISPI
ASPROMONTE MENTANA
LA "QUESTIONE MORALE"
-
L UNIVERSELLE
'
IMPRIMERIE POLVGLOTTE
ROMA - VILLA UMBERTO I
[2-
PROPRIET RISERVATA
Ho
voluto lumeggiare
alcuni
periodi
meno
Francesco Crispi,
noti
assicu-
terreno
della
dello
studio messo
maggiore possibile
obbiettivit.
Roma, ghigno
1912.
T, PaIvAmenghi-Crispi.
1860-61.
L'unit
ma
fatta,
giorno dopo
dremo
e
non
potr scordarvi
Roma
Meridionale
Roma
Cavour
e la
commedia
-
creto d'amnistia
non promulgato
moderati
non
Malattia
lo
Audinot per
Camera
-
Una
-
- Saffi,
e il
Il
fondo Castiglia
Bertani
neW U-
Un
de-
Mordini, Cialdini
a Garibaldi
e le Societ
sgom-
morte di Cavour
-
aw
fratello
delle interpellanze
ma
e la
stoppa dei
Popolo d'Italia
Unitarie
in pericolo;
Io vi sono
Provvedimento
I.
Offerte straniere
tati di
nit monarchica
del Popolo
Garibaldi
Mordini
giammai
Adelaide
sercito
Bertani
i plebisciti -
alla Federazione ?
bro di
Lotta tra
Comi-
Napoli].
Caro Crispi,
Riceverete collo stesso corriere che vi apporter questa
lettera
vedrete
Cavour,
Ufficiale di
Torino dove
Ho
ma
fatto poco,
mi concedevano
ho fatto quanto
le
giorni
fui
personalmente
primo
i
due
da quasi
confutato
l'ultimo giorno
il
patia.
disonorava
si
suoi
punto
solo
Il
che
quando
il
muore
cogli
amici
considerandola
Siciliana
nella facilit di
Camera
mutare
da
le disposizioni dei
me
sperimentata
deputati
si
che
la
Club, che la
favorisce.
montese
giunti
ma
composto un governo...
e lontano
(?)
gran metropoli
alla
non
Garibaldini,
vi dia
innumere-
voli partigiani.
Tutta
la
poHtica italiana
tutto quanto
scorsi falsi,
tori
si
riduce a
si
un giuoco
a dichiarazioni menzognere.
mi dicono
all'orecchio
si
di capitali
riduce a di-
Cento conserva-
avete ragione,
ma
adesso
che
ma
il
vostri
gravami contro
abbiate pazienza
si
il
Piemonte sono
contano dapertutto
sabauda.
Salutatemi tanto Cattaneo, Asproni, e se
Garibaldi
vedergli
si
nome
menti esposti
alla
il
Generale
sarei felice di
de'
miei
senti-
Camera.
Tutto vostro
Ferrari.
Questa e
la lettera seguente
il
Governo ad accettare
(i)
Ea
il
conte di Cavour volle con essa precipitare i fati del Mezzogiorno, che della
libert conquistatasi non pot giovarsi per determinare le modalit della
Il
del malessere che travagli per lunghi anni le provincie napolitane e siciliane
da
fuori,
non conciliarono
gli
animi
al
nuovo stato
e accrebbero
il
disagio
2.
Napoli].
Caro
Crispi,
le
personali deferenze,
ma
non erano
zione
delle
mia come
la
tua posi-
tenibili.
simo
ma
ly.
Romano
pub-
di venire
egualmente e pi
perch,
non sono
come tu
di
sforzi
osservi bene,
conciliabili,
quanto pi
Al Parlamento
fui
perplesso
come
dissi.
Aveva
fatto
voluzione
Cavour a
atti
d'accusa
con tutta
e poi, in quel
di salute nostra,
ri-
aveva sfidato
aveva raccolto
tutti gli
l'Italia settentrionale
mossa contro
di noi, col-
motivi, del
con-
modo
la sfida o la protesta
Tu
tattica.
ricordi che
prove
I,e
inutili fatte
irritante.
di dis-
sit dell'uomo
dissi in
le
Cavour,
il
potenze in contrasto
delle
Non m'ingannava
Il
13 egli
innanzi
la
diplomazia e la rivoluzione,
ai suoi
vuto
in-
(i).
il
mi
sia ria-
Vedr
taggio di lyUgano.
pubblicit, e
Tu
per
aff.
amico tuo
Ag. Bertani.
Vediamo
di stringerci tutti in
vimi in proposito.
I,e lettere di Crispi alle quali
lume
Francesco Crispi
(i)
I^'invocazione alla
concordia fatta nel suo d.'scorso alla Cantera dal Bertani, criticata
<Jal
Ferrar
non
fece
tani,
non
con
gli
il
gli
amici
Garibaldi
si
il
tomba
d'oltre
pi l'antica confidenza
il
Lemmi
[Adriano
3.
alle
Ire
a Crispi
Napoli].
Amico Carissimo,
Il
paese non
si
agita,
il
ombra
di spegnere ogni
Governo d'oggi
si
di dimostrazione
prese la missione
ha
riuscito
non pi po-
pongo
di
non
di tutto
consigli
esserti rinforzato
loro.
mono
la
con loro
di tutti
ho trovato un'idea,
tuo ritorno, non per altro che per una sola cosa
te-
la
tamone
cercano
(i)
sia
di partenza
l'impiego.
ma
e no.
Ma
gU
altri l'onest
forse parlando
sempre,
le
buone
mi sento da tanto da
Io non
tenesti all'amicizia
dirti
il
ma
ove tu
quando crederai
la
il
generale
avrai
tutto per
darti consiglio,
il
paese
te.
Addio...
Palermo, 31
ott.
1860.
L'amico tuo
Adriano.
(i)
[Ferrari a Crispi
4.
Napoli].
Caro Crispi,
Reduce
dalla
campagna trovo
mio
che
il
a Milano di quello
per inviarvi
lo sia
meno
la discussione sull'annessione
domani (sabato 3
certo di potervela
sconosciuto
sett.) inviare.
quanto
trovasi
abbreviato
Generale
non
vi aggrava,
fatti, e
brochure,
quanto
ne aggrava
siccome
susci-
simamente
rata,
ma
la
che
sua partenza
alla fine
me
la
evitato avendo io
massime poi
si
mie opinioni e
di filosofia
contesti
cos
pronta
doloroso
il
di rifiutare
un voto
rimango amico
di tutti
politico. Io cerco
il
un motivo non
il
coraggio,
l'energia
Asproni pi
momento
filosofo dei
MM.
Non
credete voi
il
nostro
bench questi ultimi siano patentati dalla Sorbonne ? Eccovi la fraternit che cerco nei libri, nelle tombe, nella rivoluzione italiana,
Torino.
ma
dopo tanti Si io
un No maledetto rimango per ora a Milano purch gli
affari non mi chiedano a Parigi o altrove. Se mi fate il piacere di scrivermi ditemi il vostro indirizzo il mio Milano,
:
Contrada
[Milano,
di S. Pietro all'Orto
N.
24.
Addio.
novembre 1860].
Ferrari.
[Lemmi a Crispi
5.
Napoli].
Caro Crispi,
Mordini mi dice d'aver parlato
cati.
al
ritenesse la
che entrer
rola sotto
io
bramerei che
l'ordine di
Mordini
Ti raccomando
di
farmi
colla
data d'oggi.
Nov. 60.
Il tuo
Adriano.
\Crispi a Garibaldi
6.
Caprera].
Mio
Mi valgo
Generale
queste righe.
Io partir lunedi, 12 del mese, per Palermo. Mordini, ch'
partito ieri sul Plebiscito, fu sino all'ultim'ora col re,
lo
ridionale,
il
quale
sull'esercito
me-
interno.
GU
Farini,
il
stessi
ai
progetti di ordinamento
regio, riordina la
valso neU'BmiUa.
Non
si
era
ministri o
IO
ed
altri di lor
in predicato,
sono
compagnia.
re.
Vostro di cuore
F. Crispi.
[Crispi a Garibaldi
7.
Caprera].
Napoli, 15 gbre 1860.
Mio
Generale
n/ di
Genova vorrebbero
teresse del
opportuna una
v/ parola di conforto.
due
Ho
BgU
domani
compagnia
delle
Sicilie.
dolentissimo,
il
era sconfortato
a visitarlo.
fui
ed
Scialo] a
Cordova
nistri
questa
governa con
Pisanelli,
e I^afarina.
sono in
signori
quasi vincitori.
ilari e
Un
re, e
mesi
Promette riordinamento
{Lemmi a Crispi
8.
Palermo].
Napoli,
Mio
Non
dicembre iS6o.
caro Amico,
ho
scritto
mondo vanno
Ma
per
ti
ho
in
modo da
che
far venire
l'onco
ai
pi
forti.
la
Governo,
giare
bile di gelosia,
e
e
cervello
voce per
forse,
come
non
ha tocco il
non han pi una
forse divien
pazzo
in verit
ma
re-
12
stano ai gridi
ed
essi
governanti
lo
me
che
tare per
rore
si
loro
caccer
creder
il
popolo sar indotto con faciUt in erche vi sono, rinunzier ai suoi perch
quelli
si
prender
loro.
ly' altro,
ove
dieci ministeri
il
Francia
Piemonte
e gridando
e provandolo
collo
altri,
forzano
zione.
un
Un
le
figliuolo di casa
me-
(s'intende purch
far tacere
anche
murattiani
Comandami sempre
ama come
ti
ama
L'aff.
tuo
Adriano.
[Antonio
9.
Mordini a Crispi
Palermo].
C.
ieri
il
malcontento
I^e
dimo-
13
contagio
nali. Il
si
nome
gior-
di Garibaldi,
entrano
ma
anche
tolti
il
Sono appena
le
a.
m.
come
stato
e al
lo acquistato. Dicesi
che dicesse
erano di tentativi
carsi
fatti
al Vittorio
!
Le
da parte
Vous ne savez
di
e di riconnubio fra
ieri
altri possiate
Province
giudicare
continentali.
La
parmi
zioni
difficile
che
si
e quando non
si
muti
dovrebbe trovarsi
la Sicilia,
il
"
agitazione)
(un sistema di
A. Morbini.
14
IO.
Palermo].
inte;nde;nza ge;ne;rai,e
Napoli,
Carissimo
II)
dicembre 1860.
Crispi,
almen per
iscritto.
da cure
noje,
men
triste
mi
infinite e
da
Rimasto
loro obliato.
gH
ma
altri,
per
me mi
fra
officiali, io
tempi
per foggiarsi
il
Qui
solito
da
pen-
tu che
nostre ed
il
meno
affari,
conversando con te
si
come
fai,
feHce al-
senti le cose
Parlamento
pronto a
vender qualche altra libra di carne agH Shyloch della politica e dica
amen ad ogni
giaculatoria ministeriale.
scelto
pure
il
cattivo
buoni
tempo
Io spero che l'attivit vostra non vi far ora difetto, ora che
si
Tra
veramente che
ci sia
gli
mente
la
il
Paese
Nazione
allo
e farebbero parte
alla I/ibert.
15
Tu
li
conosci gi,
li
ed opportunit della
meco
apprezzi e converrai
nella
bont
scelta.
Accogli intanto con quel cuore con che te lo invia un abbraccio del
Tuo
affezion.
G. Acerbi.
campagna
(Cfr. lettera
ad Aspromonte.
campagna
del 1867 col grado di generale. Mori nel settembre del 1869.
II.
[M ordini
a Crispi
Palermo].
Napoli, 26 dicembre 1860.
Caro Crispi,
Da
discorsi avuti
Consiglieri se ne
andranno con
ritirarsi, (i).
lui.
Ho
Naturalmente
motivo
di credere
mente occuparsi
di questo affare,
ly'imperatore
il
il
durando
Re
voglia diretta-
la
nota inimicizia
Conte di Cavour.
Napoleone,
mente promesso pi
allontanare la flotta
volte,
lo avvenire.
l6
stato
Il
ammalazzato
felice
le
salassi.
popolazioni delle
Di cost
si
mandano
siciliane gli
ottimi rapporti
ufficiali
cos diceva
Saluta
gli
amici.
Tuo
aff.mo
Morbini.
(i)
In gennaio, infatti,
Carignano,
il
il
[M ordini
12.
a Crispi
Palermo].
Napoli, IO gennaio 1861
Via Toledo, N. 168.
Carissimo amico,
Mi
Il
rallegro che tu
sii
popolo Palermitano
si
non credo
Qua
si
possibile che
aspetta
sono convinto,
il
al
si
la
sua dimissione.
rimettano in posto
Principe Eugenio,
mal
(i).
ma
S'egU
le cose.
egli
non
resta
.
riparer,
Il
malcontento
al
non
plus ultra e trova ogni giorno nuove forze nel caro dei viveri.
ecco la situazione.
Il
Governo ridotto
Il
alla
sua consorteria
Il
r?
Ant. Morbini.
(i)
Allude al tentato arresto di Crispi, ordinato dal I<a Farina, che de-
termin
le
al
magistrato
che probabilmente non fu presentata. I fatti erano in essa esposti nei seguenti termini come
del
si
legge in
una minuta
Verso
le
si
ore 5
ma
mio
alla
arresto, in
accorsa, di
un ordine
scritto e
% antimeridiane
anche procedere
al
Guardia Nazionale
sottoscritto dal Signor Giuseppe I,a Farina,
Forte del diritto pi sacro del cittadino, l'inviolabilit del domicilio e della
libert individuale,
dato del detto I^a Farina imped che in quel giorno potessi esercitare
ritto di elettore nella scelta dei consiglieri al
Questi
citt...
atti...
che
il
li
si
I<a Farina,
il
Ed
[Mordini a Crispi
13.
di-
quando
il
Palermo].
Carissimo amico.
Riscontro la tua lettera del 12 andante e torno a
la
fortuna
ralle-
clie avesti di
buon
diritto. Il
Cordova
La Farina
i8
positivi, la popolarit di
Cavour,
Ma
gli
uo-
questo senso pi o
liane,
meno
il
fanno in tutte
si
le
sforzi
che in
provincie ita-
il
presidente
cui salito
mente
si
General-
favor suo,
il
e,
occorrendo
l'at-
medesima.
Cavour
tale credenza si
vour
si
forte
non
esisterebbe.
dice
il
ha saputo avvolgere
non
domina-
il
ci
come
sta attaccato
ostrica
allo scoglio.
manda paroUne
la
confettate di
modi
lusin-
gra-
suoi
vituperare e
Generali,
trattare
il
:
programma
guadagnare
come marmaglia
gli altri.
Il nuovo Consiglio della I^uogotenenza Napoletana non
ha incontrato il pubblico favore. Prima che fosse definitivamente composto fu chiamato a concorrervi il De lyuca,
il quale appose per condizione che fosse data ampia soddi-
me-
meno
stato costituito
Nazionale
si
Appena
dell'opera sua.
il
Consiglio,
si
una Deputazione
Guardia
della
di Spaventa. Il Nigra
di s. Parl
con
anni,
ai
vile si era
commosso
si
dovea
veemente
e tanto
se
si
il
mondo
il
ci-
era svegUata la
col grido
il
si
udi-
si
Romano
abbasso
il
Ministero
post anzi
abbasso
un picchetto
Ac-
Spaventa.
ma non
si
ebbe
si
apparire
che
si
erano chiuse
al
suo
oggi e stasera,
ma
io ci
credo poco.
20
Ieri fu
mandati ad Alessandria
Commissione di
I^o
non
si
riunita,
fis-
Tu
si
parla.
si
ItO.
Abbiamo saputo
ad intendersi e
come
fra queste
le
prodezze
difficili
peraltro
Montezemolo e come
resti
si
fanno
Scrissi in
le
maraviglie.
Toscana che
io
non voleva
le
di Reggio contro la
ti
Tu mi
ti scrissi
dici
altri patrioti e
col
Sicilia
non voglio
essere
gervi a me.
mano
dal
[Garibaldi a Crispi
14.
Palermo].
Caprera, 23 febbraio 1861.
Caro Crispi,
Ho
del
la vostra di
mio
silenzio.
gennaio
Non
giuntami
ricordo d'aver
ieri
ove vi lagnate
mancato
di rispondervi.
21
modo
In ogni
giammai
bile
io vi
sono fratello
Scrivetemi
G. Garibai^di.
Salutatemi
gli
amici.
15.
Torino].
C. Crispi,
Pippo
(i)
mi
di presentare al
Parlamento
l'indirizzo per lo
sgombro
di
l'indirizzo al
altri
Ho
a Pilato
I
il
bandolo, te ne informer
Ama
il
tuo
M. Quadrio.
Maurizio Quadrio fu uno dei pi zelanti e fedeli collaboratori di Maz(i) Diminutivo di Giuseppe, col quale gli amici chiamavano Mazzini.
zini.
22
[Crispi a Quadrio
i6.
Genova].
Torino, 5 marzo, 1861.
Caro Quadrio,
Accetto l'incarico che mi vien dato. Quindi potrai stampare
l'avviso al quale accenni nella tua.
all'ufficio
MiHone
rivolgersi a Finzi
Con fraterno
di fucili, (i).
Quindi bisognerebbe
ed a Besana.
affetto
Tuo
Crispi.
F.
(i)
guerra d'indipendenza.
[Benedetto
17.
C air oli
a Crispi
Torino].
Pavia, ig
Carissimo
Ho
la
mano
pato saluto
settimana
ove non
personalmente
tadino,
come
?;ione,
di lettera,
Queste poche
ma
di antici-
di forzato riposo.
1861].
{3.
impedisca
la infermit.
Intanto mi
lo fu
23
il
tuo
nome
mi
fu preziosissimo regalo.
spesso sul
in cuore. Credimi.
Il tuo
Benedetto
[Garibaldi a Crispi
i8.
CairoIvI.
Torino].
Mio
caro Crispi,
il
Re dicano
a lui
e che faccia
con
cessare
persecuzione contro
camicie rosse
od
cui cercano
spopolarizzarlo. Trecchi potrebbe
Generale Sanfront a cui potete presentarvi con questa
e che do per un vero e buon amico nostro e
che pensi agl'invalidi dell'Esercito Meridionale
la
le
fatti
farlo
di
il
vi
Un
dell'Italia.
G. GaribaIvDI.
[Crispi a Garibaldi
19.
Mio
Generale
Caprera].
di
le
interpellanze
ieri
che
Roma
essere
la Capitale d'ItaHa,
ma
Roma
Audinot, diceva
&4
quando ce
permetter
lo
grave delitto
magnanimo
il
lyuigi
alleato,
da poterci battere
ci
il
permesso
sar pagato
ci
in
ricor-
di colui
Il
andare a
di
non abba-
circostanza non
l'aiuto
ha
o se
datoci
al 1859.
po' tragica.
I^amarmora a
S.
B. Fanti, noi
ci
preparammo a dare un
avendo presa
cuore
(i),
la parola, si
as-
cattivi trat-
Ma Sirtori,
un
tal
tumulto
mandare ad un
pender
altro giorno
una
Meridionale
al
ri-
vostro appello.
In Napoli ed in
Sicilia si solennizzato
il
un vero
disordine. Il conte
Cavour raccogUe
frutti di quella
cavouriani durante
della dittatura,
divien
moderati
difficile ai
il
governare.
Il
il
regime
tale,
che
paese desidera
modo
cani etc,
tersi al
volgari.
quah non
lavoro se
si
esistono,
continua
ma
mazziniani,
repubbH-
a farne
il
segno d'ingiurie
25
Un
NapoU
quale
il
si
costituito in
pel
del Comitato
VogUate anche in
temo che ne
ci
darmi
le
vostre norme.
Comandatemi
e tenetemi
sempre
Vostro di cuore
F. Crispi.
(i) Il
malumore
condotta di Cavour.
Se
il
diplomazia
la
marzo un
in-
egli osserv
disse
al
Piemonte
Noi
fummo
trattati
non da amici, da
patriotti,
ma da veri nemici
[Berfani a Crispi
20.
Torino].
Caro Crispi,
Nicotera mi
manda
l'acchiusa
mani
del
porre un termine
coli' andarvi lui.
ai
pregandomi
lo si
di farla rimet-
Io l'affido a
Generale.
te.
gli
il
regno di Napoli
fu scritto da altri,
26
ed a
si
lui e
una
requisitoria contro
il
Siccome tu hai
il
da presentare a lui
e l'opposizione
da Medici, Canzio, Missori, a che il Generale dicesse o
scrivesse una parola per una mia qualsiasi candidatura. Fu
e che prova una volta di pi che si
una scena scandalosa
della Societ Unitaria
fatta
dell'Esercito
residui
ad
Meridionale, togliendolo
le
Camera
interpellanze Brofferio
e sveleranno
(i), ecc.
faranno
ci
sono davvero
osti:
ma
Tuo
Ag. Bertani.
(i) Il
il
alcun risultato, e pi pel suo indirizzo ostile agli uomini che avevano
rato quasi tutta l'Italia
zione era mancato
ducendo
il
Il
libe-
mandato del giudice, ma sostenne la legalit di essa adun reato, quello cio di arruolamenti clandestini,
la flagranza di
27
[Bertani a Crispi
21.
Torino].
Caro Crispi,
Non
vi trover le amarezze,
il
Oh
menerebbe
alla
colla rivoluzione
mta.
Ma
ed
lieti
e contenti di avere
Caro
Crispi, tu
non spingerlo
parta. Egli
al
la citazione del
Se
sero
il Re amasse Garibaldi come questi l'idolatr ed avesambidue fede nella rivoluzione temprata da Garibaldi
stesso
quanti
quanto
bene
Europea
Tu
mah
da oggi
eviterebbero
farebbero
all'
Italia
ed
alla
alla
Patria e
democrazia
Mi
si
scrisse
che tu
una
eri in
Io respinsi
il
volta.
28
fossero per
rondini
essere
forti
propositi
codesti
di
pseudo-gi-
Tuo
Bertani.
Ricevesti
di Nicotera,
(i)
I<a
discussione
si
Era
dei
trattasse
in
il
[Bertani a Crispi
22.
Torino].
Caro Crispi,
Rettifico
chiedeva due parole per me, al fine di valersene per una candi-
datura qualunque.
Non
ma
Ho
che
e
fatto tutti
uomo
possa
sagrifici di
fare,
amor proprio
e di rassegnazione
altri in ballo,
29
il
Non
messo
n avrei per-
guardava
ma
non era
mi accontentai
Non havvi
alla
in
prova che mi
Kbbi
fede,
ma m'accorgo
ri-
e quasi
davvero dolorosa.
trare la difiSdenza
vi stillata.
riesci
sia,
che mi
da moltissimi
le
me-
Che
l'istessa
baldi, o
Cuneo
ti
di chiedere
mai
da
tentarsi adesso
cenziare Cavour
Di persuadere
Fia pi
il
lo
chiamasse
qual'impresa
Parlamento a U-
conquistar Venezia
facile
coi
fuochi d'artifizio.
Iv' errore
Va
Palermo fu riparato.
pel Comitato di
Sento che
il
il
Nel pro-
miHti nazionali o
zia soltanto
giata.
non
si
comprende
se
vogha
regi-
strati nella
pure
dir.... (i).
profitto.
se leva d'ogni
in questo caso
grama
risorsa.
Tuo
di cuore
Ag. Bertani.
P. S.
I^a
Campana
della
Hawene
Sa-
altri di liberali
in Sicilia
dere
(i)
Fanti e
il
Cavour, per
lo
un suo progetto
l'armamento nazionale,
il
diffon-
(2).
di legge per
il
tuo?
il
e attacc fieramente
Governo, cio
il
Ac-
il
cedente era
Precursore.
il
[Crispi a Bertani
23.
Genova].
Mio
caro
Bertani,
Gl'imbarazzi di questi giorni mi hanno impedito a rispondere prima di oggi alla tua del 15 corrente.
Tu
zione.
Ma
Tu
in
me
per
un
meriti
atto di ripara-
Se
io
mi son
gli
amici.
Tu
sai, ch'egli
Che ha
fatto
mai
un segno
di riconoscenza.
che
tale,
I/a
l'ha
i
ti
valga
Campana
della
il
segreto.
Ma
il
Governo non
redattori
non sono
Per
le
un
defict di
mi trovo per
e siccome in
la gestione
A pagarli
passata in
non so come
di
fare
975 franchi.
31
mio cugino
felice
Di Maggio,
il
mandar
tratta in
Ti saluto di cuore
[Bertani a Crispi
24.
Torino].
Mio
caro Crispi,
Parmi che
il
ma dimmi
dovr in quest'occasione
Diritto
e franco ed espHcito.
2 Xbre.
Non voghamo
n di toga n
quanto
in-
(i).
d'armata,
farsi forte,
non voghamo
Non voghamo
avviarci al
n cose pi nere
infine tirannie,
Avrai veduto
il
mio telegramma
al Tripoti
responsivo a
documento
Tu
in
al
Fafor-
dovuta
Al Bargoni ho
l'origine o l'invenzione,
una
che
in quei
(2).
io
conosceva
il
pro-
le
mene
a petizioni stampate,
il
e cono-
32
un battaglione
Napoli e di un reggimento
di bersaglieri in
Re
della brigata
bedire a Garibaldi.
il
non ob-
bravo capitano
campo con
permesso.
limitato
grandomi tanto
una
il
lettera
ralle-
offerta del
campo.
non
altro.
Ero
altri
in
23 7bre
Rispondeva rapidamente
il
buone dispo-
Segretario e
al
le
termini
di far
ed evasivamente.
si
suppongono.
cenni,
benissimo
ma
il
di
gran tema, e
il
Bixio foste
soU a toccare
il
Tuo
di cuore
Ag. Bertani.
(i)
Crispi gli
aveva domandato che gli proponesse il nome di im buon giora Palermo per redigere il Precursore.
(2) Si ri-
33
ferisce all'accusa
al Bertani, di avere,
ima
quando
Teramo
contini dell'A-
aveva dichiarato che essa era ima delle tante calun e la pi infame .
(3) Accenna probabilmente
al discorso prontmziato da Crispi nella seduta della Camera del 18 aprile,
memorabile pel duello oratorio tra Garibaldi e Cavour.
di Torino, nella quale
si
volle colpirlo
[Crispi a Bertani
25.
Genova].
Caro Bertani,
Qui acchiusa
ne avevi
Mi
si
il
Sig.
ne
mio
a-
ad occuparlo. Io
le
condizioni del
giornale.
Il
di
che tu
richiesto.
Precursore aveva
met
paga
un
deficit di
SU.O redattori,
Hera che
il
fogli esteri, e
casa
lo stipendio
meno
possibile.
mi sobbarcher a questo
rando,
il
non
che fosse
abbonamenti
ai
Quindi bisognerebbe,
che, perdu-
fr.
al
mese.
Il
Far un opuscolo
la nostra
La
guerra
civile.
svilupper in essa
Dammi
34
presti dirmi
in Napoli
Il
il
mio discorso
alla
Camera
ambiva a
di Milazzo, (i).
ai nostri
risultare
farti
noi.
deputato
Sarebbe
la
mi-
nemici.
Tuo
di
cuore
F. Crispi.
Torino, 28 aprile 1861.
(i)
26.
Palermo].
Caro Bagnasco,
Ebbi
tua del
la
Non vi
6.
I fatti
sono nel
modo
(i),
non solamente
ropa, fece
modo
del quale
non era
al
ma
in tutta l'Eu-
cinati, e
in Itaha,
let-
non quello
si
di poter dire
loro dissentimenti.
Fu
un colpo di scena, che produsse i suoi effetti, che diede aHmento ai giornah per parecchi giorni, ma che non mut meno-
mamente
ritorn a Ca-
35
'
Malgrado
ci,
condotta de
la
Roma,
e a
non
farsi
non
legalit,
B su
Noi abbiamo
la tribuna, la
mezzi
stampa,
ci,
ne ho scritto a parecchi
te.
per combattere
legali
le petizioni
le
governo
il
un intervento
stra-
consoUdamento
del-
il
dunque
prudenza massima
Tuo aff.o
F.
parte
alla
Crispi.
rivoluzione del
emigrato a Marsiglia, esercit col sino al 1860 la sua professione di scultore, mantenendosi in attive relazioni con Mazzini, Crispi
1848 in Sicilia
il
da tutta
Dopo
(i)
della
una
le
Camera
mando
di vituperi
al livello del
deputati
ministri
il
generale
Re
del 18 aprile,
lettera che
Go-
Parlamento
col-
al disopra del
modo
suo
e,
accusan-
non temeva le sue minacele. Garibaldi rispose respingendo le accuse, confermando i giudizi pronimciati. Un duello tra i due parve inevitabile, ma
comuni amici s'interposero e ottennero tma riconciliazione personale che non
modific e non poteva modificare convincimenti dall'uno e dall'altro professati in buona fede.
36
[Crispi a
27.
Domenico Peranni
Palermo].
Mio
carissimo D.
Mimi
(i).
Ho
la
Ho
Amari non
bire
il
ci
occupa.
Turrisi siede e vota coli' estrema Sinistra. Pisani al centro sinistro, sdegnando la destra colla quale era nei principii
della sessione.
Iva quistione regionale differita.
maggioranza parlamentare.
i
Tuttavia
diffcile
I^o credereste
venga
l'attuale
I toscani
sono
sione.
anno
i
fa,
ci
combattevano, quan-
paura
E' zelo
Non mi
Non
saprei dirvelo.
il
quale fu venduta
una
circostanza neEra
prezzo
al
cessaria a conoscersi.
Cavour
malato
(2)
che a
Roma non
ci si
andr
vuoisi, che
37
chiederebbe
l'ab-
favole.
tutti.
Vostro di cuore
F.
(i)
Domenico Perauni,
Crispi.
Da
questa lettera
si
rileva che
il
il
ad
essi
per
[Crispi a Garibaldi
28.
lavori parlamentari.
Caprera].
Torino,
Mio
I/a Porta,
(2)
Mor
6 giugno.
Generale
luglio
186 1.
il
bile, le
bile,
il
un disordine
incredi-
amministrazione.
Il
generale.
I/' esercito
non
si
aumentato di un
divengono
sol
uomo. Le
inefi&caci le leve
delle
Ditemi
in
vetemi
qui.
Come
Vostro
sempre
F. Crispi,
38
[Garibaldi a Crispi
2g.
Torino].
Caro Crispi,
Bertani mi scrisse ultimamente che Salvatore Castiglia
depositario
da lungo tempo
spettava
al
di
tale proposito.
Un
Credetemi sempre
vostro
G. GaribaIvDi.
[Garibaldi a Crispi
30.
Torino].
Mio Caro
Crispi,
Voi faceste in Parlamento quanto un prode Italiano poteva fare e ve ne siamo tutti ben riconoscenti.
V'invio
mano con
affetto e
G. GARIBA1.DI.
39
[Crispi a Garibaldi
31.
Caprera].
Mio
Ebbi
le
Generale
il
debito
impiegato in vario
il
nostro go-
una procura a
Mandata quella
non giunse a tempo a realiz-
procura a
Bertani,
egli
zare
danaro,
che per
quel
altro
apparisce
egli stesso
nell' attiv
profittando di
Castiglia,
a riscuotere
lo stesso
un vostro
ordine.
Voi
lo ricusereste alla
Vi ricorderete, che
31 ottobre 1860
il
Re
gli uffiziali
essendo a Sessa
ed individui del
Un
le
vostre
e controfirmato
da
scri-
Re
da Trecchi in
non
fu
mai pub-
la pubblicazione di
me
ne mandiate
l'origi-
il
che noi
li
sciagura,
loro
(i).
Mia moglie
l'affet-
F. Crispi.
accenna anche in alcune delle lettere sepromulgato con altro decreto reale
del 27 ottobre 1861, essendo ministro della guerra il generale Della Rovere.
(i)
guenti,
fu dopo
si
molte insistenze
[Berfani a Crispi
32.
Torino].
Genova,
24 luglio 186 z.
Caro Crispi,
1,3.
il
mat-
di Caghari,
Rispondi su
ci.
tomo
corriere che
ti
al
Generale in-
41
somma fra
bisogni della
stampa e
quelli del
Comitato
Centrale di Provvedimento.
scadono
al Nicotera,
ha
di questo mese
Popolo d'Italia
il
che ne garante,
(i)
forti cambiali,
ed
GH annunciava
domenicale per
un
altres
il
gli
giornalismo
meno
l'
il
attuale
lom.
fr.
pronti a pagarsi.
Siccome tu potrai
rale cos ricordati tu
influire sulle
pure
delle
le
nuove
consociati,
e utili imprese
giornalistiche.
K tu che fai ?
Rimani
Abbimi
aff.mo
Ag. Bertani.
Riapro
la lettera
poH che si dice tutto confidente tuo e che trovasi fra i capi
di un grosso intrigo murattiano o borboniano, giacch per
poco ancora
si
rispondenze di
se Garibaldi
Tutte
le cor-
non
si
mette
di
mezzo.
B
De
42
Ho
veduto
sommi
capi del
cosa
memorandum
Ma vi attender ?
napoletano a
Se ne far qualche
Che ne pensi
Tuo
Ag. Bertani.
(i) Il
Popolo d'Italia
e vi scriveva Filippo
si
De
pubblicava a Napoli
denaro e con articoli. E' naturale che Garibaldi non si commovesse troppo
degl'imbarazzi finanziari di quel giornale mazziniano, che sospese le sue pubblicazioni in ottobre 6i (Cfr. lettera 46)
33.
Torino].
Assente parecchi giorni da Torino solo oggi mi fu dato leggere la Gazzetta del 27 cadente
si
stampa s'impossessi
Ma io
pubbUco
nomi
di coloro ai
si
quaH alludevate
il
nel vostro
caso.
io,
I^' ac-
n alcuno
moraUt gU uomini
un male,
il
mal vezzo
di
43
come ogni
infermit, un'eccezione,
umana. Nissuna
ha
il
terra, sciaguratamente,
Credetemi
a9
lugHo 1861.
Vostro servo
F. Crispi.
col proprio
deplorarlo aveva
che
scritto
mai nulla
di
quali
e nel
prima
[Crispi ad Acerbi
34.
Caro
Torino].
Acerbi,
amico
di
al Dir.
ad un
al d.o diret-
o pubblicare
nomi
degl'imputati,
parleresti a
mio nome.
Io aspetto.
Genova,
ag.
18 61.
Tuo
di cuore
F. Crispi
P. S.
I/a lettera
44
35-
Torino].
Sig. Direttore,
Pubblicando
la
mia
domanda che
nomi
ri-
agosto 1861.
F. Crispi.
[Garibaldi a Crispi
36.
Torino].
Mio
caro Crispi,
Ho mandato
modo.
Sappiatemi dire se
il
il
Castiglia
potrebbe or derogarsi a
me
uomo
di legge, agite a
Credetemi con
affetto.
Vostro sempre
G. GARIBA1.DI.
Vi
mando una
45
[Bertani a Crismi
37-
Palermo].
13 agosto.
Caro Crispi,
Garibaldi
nella quale
scritto
me
mand
l'unita per te
e giorno. In fine vi
concorda
ha
presso di
all'originale esistente
Garibaldi.
per
le
formalit legaU.
luogo
lasciar
ad
La mancanza
appigli.
altri
come tu mi
autorizzassi
ad aprire
le lettere
sue
come tu
presentan-
col
ulteriori passi in
Torino.
Generale.
Bada a
scrive
il
ragguagUami circa
il
come ne
il
lasciare
credito
mio
verso B. Castigha.
Sacchi ritornato
ieri. Il
ma
vuole che
le
46
Scrivimi di
te, delle
per Napoli.
ieri
Tuo
Ag.
di cuore
Bertani.
{Bertani a Crispi
38.
Palermo].
^4
Caro
Perdona
Ho
colla
{agosto].
Crispi,
la balordaggine.
Come
la copia del
ti scrissi
Decreto
andbe Cabella
ri-
mani
cato
ufficio.
Parl sempre
il
ma
certamente
ed affider ad
egli
altri
rimander per
che di noi
il
deli-
Dio
ci salvi
da un
Pure
irritato e
I^a polvere
non ha un'idea
da mina aprir
la strada.
Tuo
Ag. Bertani.
47
[Bertani a Crispi
39-
Palermo].
Caro Crispi,
Eccoti un indirizzo
mento
ai Ministri
perch sciolgano
(i),
il
Parla-
crisi
cheli
Si
combiner
dopo
lo
il
di,
stamperanno
tutti
ma
la
membro
prodotti che
per
aUeno
daU'ufiicio.
del
A Torino
non
seccarlo, se
no dar
la
sua dimissione.
Si parla di modificazione
mu "
Hai inviate
le lettere
mie
NapoH,
ma
Provincie.
dopo
il
si
Castiglia
ti scrissi,
ricominci la lotta.
convinto
Anche a
Ma sempre gelosissimo
di Pippo,
degh
uom in
48
il
noi.
un
crede Mario
come
Pure chiam
Megho per
che
si
noi. Scri-
possa
fare.
Qui
per Roma.
la protesta
Tuo
Ag. Bertani.
Se mai tu credessi
utile la
(i)
Ma
si
doveva
la
voce
dei Popoli. Colui che era vostro Capo, forse per soverchia fede ne' suoi propositi e nelle sue speranze, pose ogni arte
maggioranza che
vana eco
gli fece
suonare intorno, a
nome
pugno
dell'Italia addolorata,
egli
compieva
falli
E sopraffece con
il
ed
una
proprio
alle
sue
questa falsa
unanimit quella poca stampa che si serb libera e veridica nel nome della
legge e in un profondo presentimento delle nostre sventure.
Dove andate
Non
bastava che
prodi
Dove
quali le
delle
giovanili loro carriere, dei loro affetti domestici, delle floride loro vite, ve-
nissero disarmati
come nemici
vinti
Sciato diffondere
come nembo
di locuste
la loro
soldati del
Re
bandiera avete
la-
fuggitivo, trasfor-
teggi
il
insensati. Si
Ora voi potete ben mutare modi potete ben mandare contro la reazione
un uomo che prometta combatterla con pi generosi e potenti consigli.
Ma
troppo tardi
49
mondo avevano
stro
la
primo incanto guasto e dissipato. Coloro che nel vocreduto ad un'Italia rediviva, che speravano vedere
tono
il
la vita
Non
ali fulgide e
vero
che nei
cadaveri ritorni
nuovo regno non si compie corpo senza capo, corpo senza vita, il
capo reciso sta in pugno al Pontefice, le aquile di due imperii tengono gli
artigli confitti in due brani. Nemici e amici stanno ad aspettare che questa
cadasta di framenti la cui vita risiede in un solo framento, si sfasci e agognano addentare le membra cadenti. I borbonici siedono intrepidamente a
Il
un posto
si
ostina a negare
le
il fla-
ranza
alle Alpi.
armi
al
popolo
pu
es-
dovea addestrarsi alle grandi combinazioni di guerra, addensandosi maestoso sulla frontiera, che doveva scaldare
le vene all'Ungheria, spingerla al terremoto che deve francar la Venezia,
sere armato. Il nostro esercito che
si
una
non ha nulla a imparare dall'incendiario e dal ladro. Il
soldato d'ima nazione libera non deve avvezzarsi a scannare i cittadini.
ordine che
il
scuola. Il soldato
Al fraterno
leggi, delle
persone
Voi
ri-
aggravate
ima
ignobile
satelliti
Borboni che vi stendono intorno una rete di tradimento ovvero gli speculatori stranieri i cui interessi sono intrecciati con quelli di tutti i nemici
dei
nostri.
Non
pu pi a lungo chiamare innocente il proposito di tenere i poNoi siamo cinti d'insidie non abbiamo alleati tutti vogliono
esser grandi a nostro danno
bisogna accrescere di lunga mano le difese
senza opprimere le oppresse finanze
bisogna armare la nazione Ci che si
macchina da ogni parte contro l'Italia ci fa spavento, le vendette che pendono sulle nostre famiglie ci fanno spavento e piet. Dio ci salvi da quel
si
poli disarmati.
Italia
moribondo
di Palestro
50
[Bertani a Crispi
40.
Palermo].
Caro Crispi,
Ricevo oggi
Sono
Tu
la
avuta e meritata.
il
bisogno di
Roma
ti
muto
Se tu
fai
un campo
tue
le
e te-
censure
al
argomenti
separatisti.
Non rimane
il
che la
prestigio unitario.
tempo ad impadronirti
Camera sar
sciolta,
del paese
Ag. Bertani.
[Mordini
41.
a Crispi
Palermo].
Barga [Toscana),
2()
ag.
1S61.
Carissimo Ciccio,
Bbbi
in
tempo debito
la
il
bilancio
51
famoso disavanzo,
ma
mi-
uno pi mite di 7
non pi
il
contro Napoli.
Che
sai
tu di
si
mi sorprende piuttosto
la
tempo
fa, se
Se tu
scrivi
parte delle sue rimanenti vacanze in un viaggio nelle Provincie napoletane. I nostri amici di col seguitano a desiderare che anche noi,
(tu,
Bertani,
io
qualchedun' altro)
ma
per la
Roma
si
non
tutto. Ci vuole
Ma
il
un programma d'azione
costituirsi
e tu su ci
in
ministeriale.
2 dicembre
(i)
Quando tu mi
scrivi
il
sugli
esami che
si
pretende
fare ai Magistrati.
Misilmeri
ti
nostri fondi
52
Palermo non
di
sia tornata
Nazionale.
il
Ricevo
scono
il
il
Precursore,
ma
n questo n
la
Gancia
istrui-
Se
saltava
una
Suo
figlio per
a caccia
il
irreparabile,
mezzo
mentre
al petto.
Di
cuore tuo
Ant. Morbini.
(i)
Napoleone
III.
[Garibaldi a Crispi
42.
Palermo].
Caro Crispi,
dirigere la
mia
compiacenza
di fargliela pervenire.
G. Garibai^di.
Un
53
[Bertani a Crispi
43-
Palermo].
Caro Crispi,
Ebbi
la
tua
Precursore
ma
il
ai Gior-
verr.
Mario ritorn da
Ga
ibaldi or ora.
Re un ultimatum
Napoli, e andare a
ma
Garibaldi scrisse
NapoH, era
la
il
sospetto.
una
il
io.
si
Voi
associ
anche
la
Guardia
NapoH voluto
dal popolo, se
il
Governo non ve
lo
vuole
mandare.
Non
so se riesciremo,
ma
il
d 7 (i) ci offre
buona occa-
Ama
vanno
assai male.
sempre
l'amico tuo
A. Bertani.
(i) Il
7 settembre,
il
54
[Bertani a
44-
Cnspi
Palermo].
Genova,
selt.
6i.
Caro Crispi,
Ma
3,
lyibertini
noi
desiderano a Napoli,
non m'accenna
n Nicotera ha molto
Fu da
ci
mandato Mario
di ci in
insistito.
N saprei a che
ier l'altro l
del
farvi.
perch persuadesse
egli
delle Pro-
abbandona
ritaHa.
mali e grandi
Provincie
per
me
cher la
certa. Gli
meridionaU
lo tratterrebbe
da qual
potere nelle
passo, che
una diserzione. Mercoledi, giorno io, il Trecchi renuova risposta del Re al se no, no ingiunto da Gari-
baldi.
buona
una
Mario incaricato di
ci.
Domani
sette,
potrebbe essere
marcerebbe su Roma.
e far
Ti ragguaglier
Tuo
Ma
di chi
si
servir
Con
chi star
dd
risultati di
Napoli e Caprera.
di cuore
Ag. Bertani,
55
[M ordini
45-
a Crispi
Palermo].
Caro Ciccio,
Ho
la
tua del io
sett.
ti
al
motivo credo tu
sia
ti
apposto bene.
Il
IvCggo attentamente
il
nuda
vai Democrazia
il
non
pro-
Rovere avesse
Mi
me
reagisse
(i).
contro
il
Non ho
suprema autorit
locale.
pure di quello
sta
il
al
Re
ramma.
e nep-
alla
il
si
pro-
(2).
il
un pio
nostri
arrovella
pensando
Poveri moderati
le feste.
ma
Cialdini
Sono proprio gi
gi.
I^o
il
la lettera ai
proclama
del-
56
zione salutari effetti per noi, aggiuntavi per di pi la esonerazione di Friscia, al quale
ti
prego di fare
miei saluti.
il
fan-
ciullo di
durante
la
saperlo.
(3),
seti.
1S61,
Tuo
aff.mo
Ant. M.
riferisce
(i) Si
ad un proclama
(7
Italiani di Sicilia
mezza
I<a grida
concludeva
Roma
formulata dal
fer-
Fu
isti-
tuita a
Genova
23 settembre con
il
partito
un comitato
(2)
dirigente composto
da
Roma
Capitale
promuovere l'educazione
Un'altra Associazione
nale con
legali
C.
Roma
possibili
mezzi
estemo ;
operaie. Furono
Promuovere l'educazione
como
ckoving,
Tommaso
Patti,
trattava d
Sicilia dal
Ragioniere,
Mordini.
discreditare
il
Notar Francesco
Segretario.
(3) Si
governo tenuto in
57
46.
Palermo].
Napoli
ottobre
i86i.
Caro Crispi,
Il
Popolo
d'Italia,
le quali
non
ti
narrer pi par-
ultima la difificolt
dopo quella
cesser fra pochi giorni, o, per dir meglio, sar sospeso, salvo
accompagnando mia moglie e mia covanno coi bambini a visitare i loro parenti in
Inghilterra. Io mi fermer a Torino per la prossima sessione.
lyC cose di qui vanno zoppicando alla peggio. I^a I^uogoch'io fra pochi giorni
gnata, che
governo centrale ha
il
tarla abolita.
il
vuol dire
il
Governatore di Napoh,
il
le
che
con-
seguenze.
il
si
ima lotta
rappresentanti del
Tuo
aff.mo amico
A. Saffi.
I<a lyuogotenenza cess
con
la fine di quel
il
generale
In agosto
il
della
guerra, in-
manovre
dell'esercito,
58
blico
si
note in
io
gomento;
stro,
su
cela
come
le
Non
certi fatti e
pi conservatori, fossero
cesso per nei diversi parlari alle persone che avvicinano l'Im-
ma
possiamo
ci
la cosa
difficolt
ter-
sono
esser coutenti
superarle, ne sorger pi
del paese
Far
in
l'Imperatore fosse
non
si
utile,
che
(2)
stancheranno di osteggiarci.
(i) Credo che l'imperatore voleva riferirsi al Corpi volontari che Cialdini stava
creando nel Napoletano per la persecuzione dei briganti.
(2) Il nostro Ministro Nigra non era assolutamente al fatto delle cose d'Italia e
molto meno delle sue risorse militari; e credo che si occupava pi di essere giovine
galante, che di essere uomo politico.
(3) I<a famiglia Murat, per la quale Napoleone mostrava un affetto speciale.
47.
[Bertani a Crispi
Palermo].
zg gmbre '61
Genova.
Caro Crispi
Ma
Caro
Castiglia per
il
non
59
tua riuscita.
sieme
e
mettendo per
dovrebbero farlo
Il resto
Tu mi
poca fede
ne convengo
io
ma
di riuscire
Castiglia
lui.
ci
mi
as-
gli azionisti.
con quell'uomo
ma
in
che
segnasse Garibaldi.
ed
la
as-
riuscire,
fece pi volte
ma
a voce e da
premura
di spic-
si
pu trascurare
giudizio su Garibaldi
epper viste
le
popolo
ma pure
ci
appoggiamo
riunito in associazioni
possiamo
unitarie
ed
impedire
associazioni
nuova
Papa.
Tu
di
lo
meno
metteremo Garibaldi
pi
di
un
le sorti della
al
(i).
Cos
suo posto e
lo
ci
esistere,
emanciperemo
spingeremo dove
popolo rappresentato.
Io spero che egH smentir la lettera di Turr
il
quale in-
ed
irritato
rimorchiatore,
ma il
il
dichiarazione di
6o
mtmque
Per
procurato.
il
Comitati di Provvedi-
di Sicilia
al Bellazzi di
affari pontifici,
compren-
dell'autorit popo-
non
di unirsi e
di pregar Mosto a
ri-
suo vivo
il
non
i
ci
hanno
si
al
medesimo scopo
bens,
ma
che
l'autorit
non pos-
riceverai forse
In
te solo
so-
od a ritornartene da To-
speriamo.
Ag, Bertani.
(i) 1,3.
lotta tra
Roma
dopo
plebisciti per
In una solenne adunanza dei rappresentanti delle Associazioni democraGenova il 15 dicembre 1861 e presieduta dall' Avezzana
tiche, tenuta in
6t
che assunse
il
nome
di
Associazione
rono nell'intento.
[Crispi a Luigi
48.
Palermo].
(?) -
Caro Luigi,
...
me
per
Io
(i)
ringrazio
;
ma
Siciliani di quello
non
andato a chie-
fossi
Ti
appunto era
il
mio
trionfo.
mando
il
perch so di
rendiconto
officiale della
Sicilia.
Tuo
vero amico
F. Crispi.
Questa lettera fu probabilmente diretta al barone
lyuigi Sutera, gi
capo
Si riferisce al
dono che
siciliani fecero
lirsi
che
il
quando
(2)
Il
sentimento
prese la parola sulle condizioni della Sicilia, cominci col dichiarare che
la
Camera
in special
modo
gli
della Sicilia, e
ma
bens
[Bertani a Crispi
49,
Torino].
28
Xb-
61.
Caro Crispi,
pronto in 42m.
mi
fr.
pure dir
al Cairoli
voce io
convinzione.
Ma innanzi
gli
rammenti
devoluto a
lui
per
lo
il
che altrimenti
si
per far
soldi, e
il
si
vendono anche
gli abiti
fr.
al
pubbUcazione e
farsi
ha nome da Garibaldi
stesso
che occorrerebbero
quelU
le
vorremmo
accingerci.
dovrebbe cambiare
bisogni
impresa utiHssima a
del
Precursore
il
cui
quale
un
ad
Io penserei sempre
altri.
ci
nuova impresa
ma
ci
vuole
viare la faccenda.
Insomma
regoU l'emissione,
ma
tu scrivi in
modo che
Garibaldi
le singole
corso a Garibaldi
drio
e per
il
in
A. Mario.
fieri
lya
ma
nuovo Comitato
tuito,
di
Provvedimento non
attendendo sempre
il
si
ancora costi-
fosse deciso
ma quella
Il
BeUazzi intanto
cose egli
si
taceva persino
al
Comitato
le
cose
resiste,
che parecchie
gH ordini
cato
il
di Garibaldi.
le
il
delegazioni alle
Commis-
sioni scelte.
per ottenere
ci
il
troviamo in una
critica posizione,
io
eletti
vogHo rimanervi
64
tarla,
meglio
sai alla
ma
non sono
riuscito.
Jchiegga l'esten-
si
Tu
che
sei della
Com-
namente degh
altri
decida. Avezzana,
mente
stesso.
questa cosa.
dato
si
riunisca e
siamo
io,
facil-
domanda firmandola o
tera
Commissione
ai
Ma
Ne
in ogni
scrivo
modo
io
ti
prego ad occuparti di
Commissarii, e facciamo
il
presto,
no
se
gere superiore
man-
faremo
nostro amico.
ci
il
Tu non
ha
fatto
un
pose a quell'o-
meno
intensa la so-
Udariet nostra nei principii hberaU e democratici, o potessero interpretarsi, accreditarsi o germoghare
siasi di
un seme qual-
da quello
ritrovare o suggerirmi
il
modo
di controbilanciare l'effetto
mi narr di gravi apprensioni nelle alte sfere cost. Se mai occorresse la presenza dei deputati della sinistra,
telegrafa e verr. Se non ricevo avviso io rimarr qui fino a
Friscia
fe-
Tuo
Ag, Bertani.
1862.
tattica
Militare di
delicati
Savoja
di Sarnico e Brescia
Sanfront evitato
Garibaldi d a Crispi
una spedizione
Fe-
incarichi
nel Tirolo
1 fatti
Camera
discussi alla
Pasquale Calvi
il
Pallavicino esonerato
Documenti Pallavicino
Garibaldi a Palermo
discorsi di
IH
Garibaldi a Marsala
andare dal Re
Calvino
Reazione
Arresto
dei
Ministro britanmco
para
la difesa
In previsione
Caduta
del
Fabrizj e
[Crispi a Bertani
50.
M ordini,
deputati
e di
Genova].
Torino, i del 1862.
Caro Bertani,
Ho
volli
procurarmi
il
numero
quale alludevate tu ed
il
della
corrispondente della
Nuova Europa.
ci
meno
li-
7 dicembre, perch
5
si
possa credere a
ci.
In quanto poi
si
66
riferisce
a me, ho a
miei nemici
dirti
loro elogi
umiliato. In ogni
modo
che io
amo
mi fanno
meglio
le critiche dei
schifo e
me
ne sento
affetto,
il
torto di
dubitarne.
Garibaldi sar qui l'undici del mese, onde non credo necessario scrivergli. Al suo arrivo
i
gh parler
di ci
che tu e
nostri desiderate.
I/'uffido
di
Comitati di
putarci di
ha
eseguita. In
il
la
diritto d'im-
massima
io ti
In tale stato
di cose io
fiasco.
andr a scrivere,
mia opinione ed
a'
miei sentimenti.
al
pi presto. Ci bisogno di
Tuo
a-ff.o
amico
F. Crispi.
51,
Palermo].
Torino, 4 del 18 6z.
Caro D. Gasperino,
I^a vostra del
vene un
delitto,
ma
voi
numero da
potersi imporre
non
assai potente di
Essa ha due o
67
venendo raramente
alla
Camera,
dosi
e
le
tale stato
in
un
quando
ci
non
cose,
di
bisogna aver
pensiero,
un con-
dobbiamo
possibile,
un giorno
fruttificheranno.
nomi
misure preventive,
gli
le
mie parole,
tro-
arresti arbitrari, le
omicidi extralegali.
gli
Or a
far ci io
le
E su ci,
mani
amico
dovessero
potessero
arrestarsi
tali
od uccidersi arbitraria-
medesimi cadde
esistono,
il
dehtt
il
Governo
alle violenze.
E'
il
la-
sistema
agli
il
si
appUcherebbe
si
applicherebbe
quale
il
contro
paese
gli
boni. E'
si
lev. E'
uomini
il
il
politici.
E'
il
le
Bor-
tempi
di Della
Rovere e
la legaHt e le costituzionaH
guarentigie, che
mici.
presto.
Vostro
F.
Crispi.
68
[Crispi a
52.
(?)
Palermo].
Torino, 4 del 1S62.
Caro amico,
Ho
la vostra del
uno
permettetemi
Innanzi tutto,
27 caduto...
sfogo.
ha rovinato
ci
al
1860, e che
ci
roviner
mente
ed avendoci reciproca-
fede.
Nella riunione tenutasi dalla Opposizione prima di votarsi l'esercizio provvisorio del bilancio pel
primo trimestre
un favorevole voto
Fu
per osservato
un oratore
fu deciso che
che
il
rifiuto ci
della sinistra
ma
che per
avremmo votato
amministrativa
delle rendite e
la
pagamento
il
le
imposte e la riscossione
due
non per
mancavano
alla
Camera pi
Inoltre,
bimestri
surdo.
seguire
deputati
il
si
di
un terzo
si
destra.
De
Blasiis
Toscanelli,
mi
alzai e dissi
me
vicini.
Costa e Musolino,
di
fi-
69
mentare
Camera
ma un
macchina amministrativa.
Ja
io soggiunsi
opinione circa
il
lyC
ali-
Ministero
alla vigilia di
chiudere l'anno
sit e
stra.
Fu
di fiducia.
giornali del
Per vederne
gli effetti
della
il
rendiconto
officiale di quella
Vi abbraccio
le
modo
seduta
mie parole.
di tutto cuore.
Vostro
F.
[Crispi a
53.
Ceispi.
?].
Amici,
Voi chiedete
i)
il
mio avviso
Se devesi riconoscere
vedimento per
pa.triottica
Roma
2)
Comitato centrale
e Venezia,
di
prov-
nominato dall'assemblea
15 dicembre scorso
al
il
il
ai
un
provvedimento. Voi
il
voto deU'assem-
70
mandando
vostri rappresentanti
Una nuova
Ma
avete pronto
sian torti
ci
il
a raddrizzare.
noi,
se
potemmo
fummo
vincitori fuori
a noi e che
B poi
ci
prepara
a che dimettersi
sibile la
il
trionfo dell'avvenire,
non invadere
Se vogliamo
l'altrui autorit,
ma
la-
daremmo un
noi
No,
la Sinistra
Essa dev'essere
il
la
Ma
vigile sentinella
il
ogni
il
modo
enorme.
Costituzione, la
nazionale.
quah
fallo cos
della
principii,
non pu commettere un
presentanza
Violando cotesti
atti parlamentari,
fiducia, ribattezzati da
alla
un nuovo voto
degli elettori.
71
adottano dalle
partiti si
quali
il
suoi
nemici.
di-
suoi amici ed
degU
elettori.
Ma
un anno
so altres, che da
me non
in poi questa
e parlando di
ebbi
nazione.
No, amici
non
lascia
il
abbattano
ci
campo, finch
c'
Il
da combattere.
Vostro ora e sempre
F. Crispi.
[Crispi a Garibaldi
54.
Caprera].
Torino, 24 febbraio 1862.
Mo
Il
Generale
dare a istituire
tiri
9 marzo ha
di
I^a
lui sul
da
dell'opera
fare,
avvertendovi che,
1'
assemblea del
partito popolare,
taglie nazionali.
ma
di tenerlo ordinato e
pronto
alle
bat-
72
lei.
Dev.mo
F. Crispi.
il
il
Governo
si
preoccupasse
(3
marzo
che
il
pose all'opera
si
coU'attivit che gli era consueta. Naturalmente, fece appello ai suoi antichi
commilitoni.
All'Egregio
Generale Carini,
meco cooperaste
buoni,
mandato o
senza, a
Procu-
promuovere
si mettano in rapporto con Voi, che prego di tener me informato dell'andamento e del progresso dell'azione Vostra.
Intanto fondate Comitati Promotori, raccogliete sottoscrizioni per
detta Istituzione,
Tiri Provinciali e
Per vostra norma furono gi spediti mandati a' SSri. Francesco Ugdulena di Palermo e Alberto Maria Mistretta di Salemi.
Vostro
G. Garibaldi
rabinieri mobili
in I^ombardia
73
si
aprirono arruolamenti,
prepararono armi,
si
fissarono depositi.
si
Il
Tiro
a segno doveva coprire cotesta effervescenza. 11 Rattazzi dapprima incoraggi, dette un po' di danaro e ne promise dippi. Ma quando da Parigi vennero rimostranze in forma perentoria, come allora usava,
era stato benevolo, tanto
questri
a Sarnico, a
si
dimostr
(i)
55.
il Governo quanto
avvennero arresti e se-
sevei^o.
(i) -
Torino,
Torino].
marzo 1S62.
Sig. Ministro,
Siccome
le
gotenenza
ha
Della
generale
del
ristabilito
cittadini
verbalmente, in
dissi
l'illegale
Rovere,
l'amministrazione
nome
emparer. La
borbonica
cese
Sicilia,
di
il
non
la polizia
dell'uomo
d'impadronirsi
dichiarato
aveva sotto
l'autorit
giudiziaria
ha
il
del
gemono
13 individui.
Prefetto,
Gemono anche
della Corte di
nelle prigioni di
Palermo
altri individui,
plicata al Sig.
figlio,
private vendette,
autorit
si
delle
sono rese
lo
Noto
in conseguenza di
strumento.
prefetto di Siracusa
il
il
Giudice Castellini
74
un
son rimessi
il
quale la-
il
imprigionati,
I^a
pura
Corte
non tarder a
deliberare
su loro.
Non ho
portuni, perch
sistema
la giustizia
deVempara
sia
abbia
il
suo corso, e
il
barbaro
abolito.
Suo dev.mo
F. Crispi.
(i) Era Ministro dell'interno e presidente del Consiglio dal
bano Rattazzi, succeduto a Bettino Ricasoli.
[Crispi a
56.
Di Maggio
marzo Ur-
Palermo].
Genova, 11 marzo 1862.
Caro
Come tu
Felice,
vedi
ti
da Torino
il
non po-
Tuo
aff.mo cugino
F. Crispi.
(i)
Iv'
dirigere le discussioni.
l'avv.
Di Maggio era'^amministratore.
75
[Cris-pi
57-
a Luigi
(?)].
Caro Luigi,
9,
Mi permetterai
non
Io,
credersi
il
di
metter l'accordo
di
Riuscimmo
non
assicuro che
ti
si
poteva atten-
dere di meglio
Tuo
F. Crispi.
[Crispi a Bertant].
58,
Mio
caro Bertani,
programma
Camera
De Boni
e tutti
stampate
interpellanze al Ministero
discorso
di
meno mandami
Campanella corretto
le
Genova,
a rigor di posta
note
prese
Non
ci
tempo da
perdere...
Tuo
aff.mo
amico
F. Crispi.
da
76
[Crispi a Rattazzi
5g.
Torino].
ly marzo 1S62.
Torino,
General Garibaldi
verr domani
un
alle
a.
le fa
m.
compiacer
di atten-
derlo.
[Crispi a G. di Cavour
60.
Torino].
jp marzo {mercoled).
Ho
tenute sotto la di
lei presi-
denza,
I^a dichiarazione
della
spiega abbastanza
alla Sinistra
convegni
da
me
discussione
il
mio voto
politici
stati e
continuano ad
mie opinioni.
77
6i
Torino],
Torino,
Onorevole Signore
Ieri verso sera
vorirmi,
20 marzo i86z.
Collega,
ho ricevuto
il
il
non pu
il
il
12 di questo mese,
primo
il
un pensiero comune a
soltanto
tutti
loro colleghi
quali voles-
altri
membri
provvi-
dell'ufi&cio
Devo per
dichiararle,
ma
un Collega
non dopo il
fu assai modificato da
senza parlarmene, se
mia
mut
dicitura.
riconosco
me un
aperta per
Non mi
nioni
le lotte della
tempo sento
il
sempre
ci
Sig.
separa.
le
nostre opi-
Petrucelli
Ma
dir
nello stesso
si
le
sogliono praticare
78
pu applicare
si
la bella espressione
{sic).
data di
la
ieri
Ella
di intrusive ci
osservanza.
G. DI Cavour.
Nella seduta del 17 marzo la Camera discusse sul programma del nuovo
Ministero Rattazzi,e sui Comitati di provvedimento, e la Sinistra vot con
la
ficato di aspettativa,
come
tale riserva
voto un signi-
tutta la Sinistra
si
Cavour non
astenne dall'interve-
lui indetta.
[Crispi a Felice
62.
al suo
Di Maggio
Palermo].
Caro Felice,
Pel Precursore
con
ti dissi le
D' a
lui,
sia
mancher
Ce ne distaccheremo
ai suoi obblighi.
finch
definitive...
mie idee
non saremo
dopo
il
Non
il
giorno
a dargli a dritto
ci
ed
Tuo
aff.mo cugino
F. Crispi.
(i)
79
F avara
63.
Palermo]
Mio
Non ho
caro Nzulo
(i),
8 corrente...
Dove
hai letto
il
giacch solamente
detto
mio discorso
il
Parmigiani
ai
Te ne
chiedo,
mi
conda definizione
logica,
ma
prima ha
la
dello strano
in bocca mia.
Avendo
E ti
Re
e buoni costituzionali.
il
il
principio monarchico
monarchia per
lo stesso
il
diritto di
man-
abbandonare
l'accettai...
Ti abbraccio di cuore
Tuo
aff.mo amico
F. Crispi.
(i)
[Cri^i a Mazzini
64.
I^ondra].
Fratello,
I^ibertini
mi diede
le
condizioni della
Camera
fossero
8o
poi
Ascoltatemi e
giudicate.
alla
Camera, e
da poterci quotidianamente
parlamentare
ed
ai nostri
uomini e
Con
di
tali
importante contro
il
dati,
per impegnar
successo
battaglia
abbandonato a s
con
qualche
stesso, egli
la
speranza di
suo partito.
Quando
scioglievasi
il
pu
per rilevarne
Saffi
vizii.
si
sinistra,
ch'ero io
il
di Rattazzi.
Ed avvertite
me ne erano
nuova am-
ministrazione.
me
-piccola guerra,
ho quasi
un
riesce di trionfare.
gabinetto,
ma
Questo non
basta a tormentarlo, ed
(i).
come base
al
il
re la vorr
scopo che
con noi e
si
adoperer a raggiungere lo
ci
ri-
dovrem chiedere
l'osservanza da tutti, anche dai nostri nemici. Se la monarchia tradisce l'unit e viola lo Statuto, peggio per
convenzione rotta
lyaddove
sapete
io
lo stesso culto di
muter d'animo
Vi abbraccio
I^a
mio operato,
io sbagli,
lei.
e vi
di
fede.
do
il
saluti di
mia moglie.
Vostro
F. Crispi.
Nonostante
il
gi divisi. Mazzini dava colpa delle incertezze e delle debolezze dello Stato
sariamente rivoluzionari
G. Agazzini
Ma
il
ma
egli
Siamo
l'inizia-
tutti neces-
finch non
fatta l'Italia
la liberazione di
Roma
e del Veneto. Il dissidio era profondo e sostanziale. Crispi, clie aveva coo-
con
le
quali
si
di tre anni
i)
lire al
il
82
[Crispi a Garibaldi
65.
Caprera].
Mio
Il
generale!
me
al
governo
croce di Savoia.
rivolto a voi,
Ne
la
altres
trovo abbastanza
mio generale, ringraziare il comune amico del benevolo pensiero che lo mosse ed a pregarlo a desistere
quindi,
Vostro sempre
V. Crispi.
quando
Grande Ufficiale offei-tagli da Menabrea. Ma eletto presidente della Camera nel 1876, non
pot pi schermirsi. I<a seconda decorazione conferitagli fu appunto quella
del Merito Militare di Savoja, proposta dal Depretis, presidente del primo
Crispi rifiut fin che pot le onorificenze cavalleresche. Nel 1869,
Roma, 5
febbraio iSyy.
Onorevole Collega,
ri-
parazione.
le
bandonato il mio ufficio dopo che il Generale Garibaldi era aitrato in Napoli.
Ora fra gli uomini che accompagnarono il Generale Garibaldi nella spedizione cibavi Francesco Crispi. Francesco Crispi fu anzi colui che con Nino
Bixio l'ha consigliata senza Francesco Crispi e Nino Bixio la spedizione
dei Mille forse non sarebbesi fatta. Ma v'ha di pi Francesco Crispi, uno
dei Mille, combatt sotto gli ordini del Generale Garibaldi da Marsala a Palermo e si distinse tanto a Calatafimi, che nell'entrata in Palermo. Egli ha
:
si
h
il
Sicilia in
ai fatti
d'anue
S. E. il Ministro
della
Devot.mo
Depketis
Guerra
Vittorio
Emanuele anzich
quella di Ufficiale, e
la
il
parere del
Consiglio dell'Ordine.
66.
Palermo].
Mio
BUa
caro D. Pasquale,
di lei genero
il
Vado invece
la legislazione
l'incarico a pre-
Kd
ella
che
si
bene
vale...
Dopo
la restaurazione
notevole nella
borbonica emigr a
Mille
mantenuta
l'alta
lui si rivolsero.
67.
Signor Sindaco,
Rispondo immediatamente
29 caduto mese.
I^'atto.
del 27
maggio 1860,
all'entrare in Palermo,
I^a
mattina
mentre eravamo
(i).
il
sindaco e
gli altri
gli eletti.
Dei decurioni
per simpatia
del
vo-
al resto d'Italia,
Ga-
comuni
incitavano
85
con me,
recai
nei registri
comune. Pertanto
del
decurioni ne furono
non
si
io
la
lieti.
Credetemi
Vostro
dev.mo
F. Crispi.
si
riferiscono
seguenti
atti
li
rico speciale di S. E.
dall'
U iniziale
esibito tutti
il
di Stato
dieci suddetto
Maggiore Francesco
registri di Cassa,
ammontano a
1 al
396,11
356,98
566,45
Macino
Sono
....
'
D.
D. 1319,54
429.8.8
....
Restano
Quale superiore
car.
due
si
somma
...
D. 890.45.2
di D. ottocentonovanta, gr.
quarantacinque,
Maggiore D. Francesco
Crispi.
I^'Ufnzalc
di Slato
Maggiore
Comunale
Il Cancelliere
Il
Decurione Anziano
Il
Percettore
ff.
Francesco Crispi
Antonio Span
da Sindaco
Bartolomeo Accardi.
Francesco Caronna
86
sottoscritto
Il
Cacciatori
somma
lini,
cio in
quaranta-
compimento
in
monete
ci
il
Giovanni Acerbi.
(i)
cfr.
Francesco
[Garibaldi a Crispi
68.
Crispi, / Mille.
Torino].
Trescare, ii maggio 1862.
Caro Crispi,
a mio favore col titolo
di
Dono Nazionale
le
riscuoterete tenendole a
mia dispo-
sizione.
Vostro
G. GaribaIvDI.
69.
[Garibaldi a Crispi
Trescorre].
Trescare,
Il
mio amico
Crispi incaricato
da
me
maggio 1862.
per raccogliere
Sicilia e nel
Napoletano.
G. Garibai^di.
87
[Crispi a Garibaldi
70.
Trescorre].
Generale,
a Trescorre.
al
quando
il
Il
non
vi celai
pensato
avete
Generale
Un
tutte
dell'impresa
difficolt
le
I tedeschi
il
loro
Allora
ed avevan
non
ci
sarebbero
riusciti,
sono
Nero sono
agitati,
ma non
il
Baltico ed
il
Un
mar
forte
in caso di respingerlo.
ad
circondare
difendere,
essere causa di
ricorrerebbe
morte per
gli
all'intervento,
di
non po-
che potrebbe
ly' Austria
un
ardito colpo di
mano,
ci
fortunato caso di
il
prenderle. Essa potrebbe, lasciando le necessarie guarnigioni in quelle fortezze, venir diritto in Torino con
di forze, alle quali
il
un nucleo
tare
un peso
gere,
le
suddividendo
l'Italia in
scio-
siamo
mta
biamo
la
prudenza
altri
gli
di attendere e di
non
affrettare
tempi
Non
le
vostre
commissioni.
attendono
le
speranze che
si
delle feste, e si
alle
Borbonici
Continuatemi
vi
il
mancher mai.
Vostro
F
(i)
da Mordini
da
altri
sempre
Crispi.
si
amiciaragrec a Tre-
89
[Bertani a Crispi
71.
Palermo].
Caro Crispi,
Furono
Furono
arrestati
ufficiali
presso
lui.
di Garibaldini
Il
Garibaldi.
carabinieri
Molti arresti
lui
o mettere in libert
Viva
di
niero-
l'Italia,
Viva Garibaldi
e la
guerra
il
al
grido
fuori lo stra-
Cattabeni
feriti.
bravo ed onesto
mente
di
ed aperta-
guidateli voi.
stanno per
s difficili e decisivi
gli
momenti.
Addio
Tvio
Ag. Bertani.
72.
Palerme,
Mon
cher
et
Torino].
le
29 maggio 1862.
bon Ami,
go
bonheur de
le
fois,
les
approcher.
j'ai
si
on a
eu,
pris la
maintenant
vous....
un grand,
fait
vous tes
Nous avons
les jours et
grand
trs
plaisir
tchez de
me donner
me
vous
(je
Commandement de
que
le
la
me
le
Mon
aussi, bien
en proftera volontier
; il
tions
trs
autre
notis
pays-ci),
et
un peu
crains
il
interessantes
lui
a dit
avec
tout prix
et
entre
l'avoir
Prince Napolon
le
hientt
Rome
I^e Prince,
cela,
a eu
qui naturellement
l'air
de comprendre
Je vous demande
lettre,
qui est
un
respecte. J 'espre
pauvre
si
vieille
en general.
du decousu de
mille pardons
femme
cette
qui se
j'ai la
vue tellement
affaiblie
fait
bon voyage,
et
que
les
trop mal. J'ai re^u avant hier une lettre de Bellazzi, qui
dit
me
91
bon souvenir.
A. Pai,i,avicino,
Anna
notizia nel
[Crispi a Nullo
73.
Mille.
Alessandria].
Mio
I^a
ieri
caro Nullo,
sera alle i
^. Quindi perdonerai
torit giudiziaria
ti
Qualora
il
Governo
desistesse e l'au-
tempo
dovuta riparazione. Se
modo
la libert ti fosse
per chieder
data dall'auto-
lasciar la prigione
prima che
Tienmi a giorno
ti
manchi
il
ti
non
fosse dato.
difensore, disponi di
Tuo sempre
F. Crispi.
Il
92
sei. Il
maggio dichiarato
conformandosi esattamente
avei'c
Anche per
ai suoi ordini.
si
let-
rinunzi al processo.
74.
una
Palermo].
Mio
Appena giunto
e gli esposi
in Torino, vidi
di lei desiderii.
Ne
il
commendatore Rattazzi
speciale pagasse al 31
maggio
u. s.
De
stato
avvisato
il
quanta verit
Iva
Mini-
il
impossibile
la
l'isola.
Sta a
lei
di
conoscere
riconciliazione.
Rattazzi
condannato
Non c'
via di mezzo.
Camera.
In attenzione dei
di lei
creda
Suo devotissimo
F. Crispi.
93
[Crispi ad
75-
Anna
Pallavicino
Palermo].
Torino,
Mia
Ho
puntualmente
fatto
giugno 1862.
sue commissioni.
le
le
medesima ed ho impostato
della
due
Ho
rimesso
lettere all'indirizzo
l'altra
che andava
alla
figlia.
Ho
e pel marchese e
gli
lei
lui.
Domani
nistero
apron
si
le
mi-
Il
me
e Rattazzi, che
ho dovuto vedere
batteremo.
ci
una parte
non
riuscisse
fatale.
il
gior-
manc
volmente,
re,
(i).
Tante cose
alla famiglia.
A lei
omaggi
l'amicizia e gli
del
devotissimo suo
F. Crispi,
(i)
Questo
il
Italie d'oggi,
chevole col medesimo, dalla quale resxiltato che la polemica di questi ultimi giorni fra
il
Diritto e V Italie
delle parti
F. Crispi.
di Sanfront.
Mordini.
^4
76.
Generale
Mi sono
d'ieri,
Godo
Torino].
affrettato a
mandare
appena ricevuta
la vostra onorevolissima.
di tutto cuore, e
modo come
ve ne fo
mie
le
felicitazioni, del
la
Comandatemi, generale,
2
e credetemi
sempre
giugno, luned.
Vostro
B. Crispi.
jy.
Torino].
Caro Bargoni,
Garibaldi qui e partir subito. Comprenderai la ragione
del suo viaggio. Grazie a
finito secondo
contenti.
Dio tutto
dobbiamo esserne
no-
Ho mandato nomi
i
per
gli inviti ai
deputati.
2 giugno.
Tuo
di
cuore
F. Crispi.
78.
[Crispi a Garibaldi
Belgirate].
Generale,
Avrete visto dai giornali quale lotta mi stato dato sostenere in difesa vostra e dei nostri principii
Mi sono
tro-
05
vato
alla
sinistra, e
Camera
per vinto,
ma non domato
numero
dal
dei ne-
dotta di Bixio,
al vivo, l'indegna
con-
ci
perde e
alla
Camera
quantunque
il
contraddittorie, diedero
spinsi
come meglio
il
potei,
dichiarazioni
tracollo alla
ma non
bilancia. Io le re-
il
me
Ministero, tra
pago
di
a la
ai
non
quando
voi
siete
ha fatto
uomo
poHtico
voi sfuggite
come
il
lui,
un'angtiilla,
con
non
Secondo
voi. I^a
mia
popolo potr
il
tranno cadere nel disinganno ove non dichiariate immantinenti che voi siete sempre con gH amici, che
li
non
li
avete
abbandonerete.
dirigere alla
Camera
la vostra gran-
da quel sentimento
di concordia
che vi onora ed
Ma
il
al
quale
Ministero se
modo
sto
il
siasi
dar
alla lealt,
Q6
Generale, continuatemi
il
giugno 1862.
Francesco
Crispi.
I^a discussione che la Camera fece sugli arresti determinati da una supposta spedizione nel Tirolo, dur quattro giorni, dal 3 al 6 giugno, e fu vi-
non
Aveva
mirava ad una spedizione nel Tirolo, alla quale egli era stato contrario, e aveva dichiarato che il governo era a parte dei propositi del Generale per una impresa oltre il mare. Dinanzi ad una Commissione d'inchiesta
egli avrebbe dato le prove delle intelligenze passate col Rattazzi e degli
aiuti promessi da costui. Ma la maggioranza non volle l'inchiesta e approv
la condotta del governo, il quale tuttavia non commise l'imprudenza di
si
processare
gli
arrestati.
[Garibaldi a Crispi
79.
Torino]
giugno 1862.
Belgiraie, 9
Caro Crispi,
mia
lettera a Tecchio
drete che
non pu nuocere.
Iva
pi meditata
da voi
perch
e per tranquillare
si
andava
ve-
amici
Tranquillatevi.
Salutatemi
la
miei
signora e voglia-
temi bene.
Vostro
G. Garibai,di.
(2
giugno)
97
che
si
rale
che
xm
un
I giornali
scriveva
il
Gene-
Niente di pi
il
falso. Il
[Crispi ad
80.
Anna Pallavicino
Palermo].
Mia
Carissima Amica,
mese scorso
e la
Camera
pei fatti
salute.
voi e pel
l'effetto di
ed per
alla quale
vete consacrato
Il
il
comando
rivolgersi a
mi
vostro affetto.
di cotesta
Il
il
libert, a-
un
parlate,
ha
di
buono che
la
il
Comm.
Roma
la quistione papale. Il
si
cosi
Rattazzi
governo
fa che
non
chese. Guardate,
non cadano
tari
da i8 mesi
braccia
nelle
qua ha perduto
in
il
il
bene
vedere
di
marchese e
il
scri-
mar-
suoi segre-
funzionari pubblici
da loro ci che
Salutatemi
Marchese.
il
Continuatemi
me una buona
la
stretta di
mano
alla
a Ghiron,
sincero affetto.
Vostro di cuore
F.
(i)
Crispi.
Per una volta tanto rilevo la predilezione dei nostri patrioiti per
ta-
lune parole che esprimono forti sentimenti. Anche Crispi scrisse talvolta a
Garibaldi frasi
stro
amore
ad amici,
come queste
Simili
abbiatevi
il
mio amore
di tanti altri
si
mi basta
il
vo-
trovano in lettere
!,'
amandoci
di
questa lettera va inteso con discrezione. D'altronde, la Marchesa Pallavicino aveva nel 1862 varcato i 50 anni di et.
(2) l,a soggezione della poli-
Roma
trova
conferma nella seguente Nota (30 maggio 1862) allora inedita, del ministro
francese Thouvenel all'ambasciatore di Francia a Roma: Jamais le gouvernement de l'Empereur n'a prononc ime parole de nature laisser esprer
au cabinet de Tiu-in qua la capitale de la Catholicit pt, en mme temps,
devenir, de consentement de la France, la capitale du grand royaume qui s'est
forme au-del des Alpes. Tous nos actes, toutes nos ddarations s'accordent,
au contraire, poixr constater notre ferme et constante volont de maintenir
le pape en possession de la partie de ses Etats que la prsence de notre dra-
peau
lui
a conserve
90
[Garibaldi a Crispi
8i.
Torino].
Belgiraie,
15 giugno 1862.
esecutiva
lyit.
G. Garibai^di.
Per
la
Commission- Esecutiva
Ai^BERTO Mario.
fondo Castiglia
Il
parte per
che
sub
Colonnello
il
democratici, e speso in
fu distribuito ai giornali
prigionieri di
Aspromonte
come
quello
Acerbi.
giornali
Torino,
Mio
li
io ottobre 1862.
carissimo,
trato
e forse
non arrivo a
500
fr.
per
gli operai.
Mi giunge
Addio
Non
mi raccomando.
di cuore.
A.
Barconi
Caro Crispi,
Di
strazione del
Diritto
T,.
1,400.
un
molto
utile
E quindi
esso
pu
adoperato per
Vi saluto col
solito affetto.
Vostro
G. G.-VRIBALDI
lOO
82
GABINETTO DI
S.
E.
II,
Torino].
PREFETTO DI PAi:,ERMO
Amico Car.mo,
mi occupo
Io qui
che tutto da
di tutto,
ma princi-
farsi,
il
vedere
di
Tengo
sopra
rimedi
la
le
fila
I^'ulcera
profonda
gli
burattini
muovere. Io mi studio
fa
uopo, plaudenti
tal
vedemmo
In piazza noi
eroici.
mano che H
mano.
di
vastissima
richiede
ma non
questa
di scoprire
prima
scongiurer
d'Italia
pericoli
almeno
Governandomi da
lo spero.
ho
alle
siffatto principio,
scritto
quale vi piacque
colla
l'altro
ho
scritto a
partito
il
Ga-
d'azione sta
luzione,
l'alleato
il
Governo rompesse
diventerebbe nemico
terei a trasmettervi le
mie dimissioni
ed
io
colla rivo-
mi
affret-
Compiangete
il
Anna
nel cuore.
Pregandovi
vi saluta.
una cordialissima
stretta di
mano.
Palermo, 17 giugno 1862
Il vostro
Pali^avicino.
83.
Torino].
Milano, 26/6/'6z
Mio
via di Brera.
caro Crispi,
Ma
a dirti
3.
il
il
il
mio ritardo
nel mandarti
modo
mi hanno
a superare
il
rare.
Non
si
ti
gli
Io
ti
mi voglia
Tuo aff.mo
Clemente Corte.
Garibaldi parti per Caprera con parecchi amici,
il
da molto tempo
di un'impresa gari-
I02
[Peranni a Crispi
84.
Torino].
Caro Amico,
partiranno domani. Sono rimasti contenti del
I Principi
si
sempre
quali
incaricano
si
gliete questo,
buon senso
il
il
Governo
ha
col solito
e questi Principi
non
fa,
Ma
uffi-
son fuochi
Addio
vi abbraccio.
Ci
sterili.
Ma
da dir molto
da informarne bene
dello
ma non
colpa mia.
Avrei rinunziato
alle
mie spe-
mezzi
altri
fatti
con noi
non
fossero
non comin-
abbraccio. Comandatemi.
V .ro
Peranni.
\_Palermo\ 28 ghig. 62.
P. S. 29.
Il
Generale qui.
diavolo va facendo
Addio.
Il
paese sottosopra
Che
I03
85.
Torino].
Palermo, i luglio 1862.
Carissimo amico,
Abbiamo
baldi.
per
mezzo a noi
Generale Gari-
il
lui.
E' stato un
ed
delirio,
egli ci
un fanatismo
ha salutato
paese
il
di culto e di
ova-
ad un
altro vespro
ed un po'
I^a
noi.
di
con
amano conservare un
prima
di evitare a
me
tutti
po' di calma,
:
civile tra
il
Or a me mancano
il
dei
Principi
Reali
quantunque
nudro sempre
un uomo non
la politica
abbia
mi
il
(i)
veto
ed
il
dell'in-
Generale d'accordo o
giacche lo stupore
il
governo morale e
secondo avviso,
e del
loro se-
discorsi
da
lui
so se pi gesuita o curiale,
i
non mi
tutti i casi
mi
permetterete
curo che
il
non
il
altro l'alleato
Impera-
I04
non
tore
glielo
permetter.
Ho
corsi
Consul de
le
pori contro
Napoleone con
di-
gli
da Parigi
a Torino.
mezzi personali
di
tutti
pi ingiuriosi ed a quest'ora
da Palermo
Mr.
inteso io
di ogn'altro
mi aspetto da un momento
cos
all'altro
Ho
di pi.
timore che
e'
temo
il
egli si
in flagranza di insurrezione,
di
vremo
la
guerra
segno dev'essere
vi invio
due
tra
lo
induca a
siccome
civile.
il
uno
partiti, e perisca
due. Dippi
tal passo.
il
In
temo che
tal caso a-
primo passo a
tale di-
spirito di conciliazione e
lo
non
di partito,
momento
(se
ad ottenere
un nemico
partiti. Inviare
di Gari-
ed
alla
come
il
l'isola
un olocausto sanguinoso
questa tremenda
crisi,
sforzi
I05
ma
il
delirio,
un sogno
Brescia,
dimani
Palermo
non
di
sogni spaventano, ed
tamente,
le
conseguenze
fatali
Comprendo che
anco
dovere, di chiudersi;
il
egli
si
altri
completa
mi ha
lo lascia
Vi assicuro che
di
suoi
hanno
il
diritto e forse
tra l'aprirsi ed
il
tacersi, tra
il
buttano ovunque e
che
con
la scienza e l'ignoranza
posizione lascia
ed
ma
io
di
me,
ma
l'assenza
colpito, e lo credo
un
Ma
non
ri-
qualche
angolo,
ai disegni del
Generale
fate luce in
al paese.
la posizione
pu
di-
ed
magnetica
mezzo
secolo e se
non
esperienza di
altro di 12 anni.
Avrete saputo a quest'ora che mio padre stato conservato in Palermo. Io non so se debbo farne a voi
ceri e vivissimi ringraziamenti,
accettarli.
ed in tutti
miei sin-
casi vi prego di
io6
mesi fa una
caramente
Mordini
il
al
quale ho scritto
Vostro sino, ed
aff.
amico
Andrea Guarneri(2).
(i) I
erano
principi che
figli
di
si
Vittorio
Regno dal
1880.
86.
Torino].
Caro Ciccio,
...Andiamo a cose pi
di Garibaldi.
BgH me
si
cos,
le
serie.
Tu
sapevi la determinazione
tratta
ma
Vittorio
ad
altri.
potresti dirmi
Emanuele? Quand'anche
governo
Non
se egli
si
anzi
trover
Ne
il
minare
un poco,
un
inetto.
I07
Dall'un de'
momenti
indispensabile.
Ma
se
il
Parlamento
si
giorni
popolo
raccomandandogU prudenza. Tu
sublime nel
che ha di fronte
melma
la
momento
nemico
il
resta a galla e
sai cos'
nostro
va nell'anarchia
si
il
momento
e oggi la anar-
Un
altro ultimo
magnetica
sogna ristorare
catasto
rifletti
di
le finanze,
fondiario
ma
darebbe
al
governo immensi
si
introiti
rebbe sino
al
desidera da tutta
il
loro odio
l'af-
non monte-
Scrivimi.
Tuo
G.
11
e fu esiliato
dopo
aff.mo
RaffaeIvE.
il
zione borbonica,
ma
si
Rimase
Fu
il
gli
Due
come complice
Sicilie.
Ritornato
il capo riconosciuto di una frazione regionista reclamante l'autonomia amministrativa, quale era stata proposta dal Minghetti nel famoso
progetto per
le
Regioni.
io8
8y.
Torino].
Caro Ciccio,
I segreti dello Stato, delle Societ
non
si
un
nerale senza
non
sia
rigo,
ma mandarne
Napoleone...
qui
Ge-
il
Spero
fare...
male parole a
le
onta
al
quantunque
il
mondo
me non
pare,
forse
buono esperimento,
si
voluto
rin-
concordia e cose
non essendovi
simili...
come
il
Cosa meravigliosa
Generale
ora se
giacch
le
il
Governo
si
il
aggravano e
si
Ma
il
pallia-
precedevano della
Tutto considerato
un
che,
sono
fallire
sia l'eccentri-
cristiana
luglio '63.
d'istruirmi...
Addio.
PERANNI.
la
I09
88.
Torino].
Onorevole Amico,
Mi
era stato fatto credere che Voi avreste fra breve rag-
giunto qui
Generale.
il
Non
so
quanto prima,
le
meglio.
inutile
m'induco
a pregarvi di ci.
fetto pel
mio paese,
mio paese mi
pel
e la stima che
ho per
fa
voi.
me
l'af-
l'affetto
e la stima che
ho
Di questa
te vene
con
lettera nessuno
ha
notizia.
tutti.
Vi saluto con
affetto.
Vostro
G. Civinini.
[Crispi a Guarneri
89.
Palermo].
Torino, 7 luglio 1862.
Carissimo amico.
Con questo
del
I.
corriere
del mese,
ed
Quando
di
egli
mi
fate le
sarebbe andato in
e
ho ricevuto
partecipare
vostra pregiatissima
la
Sicilia.
Mi
mi
disse che
qui la notizia.
l'avessero
ripetuto.
da Caprera
vostri giornali
non
ancora
ma
Re,
col
Italia
V E
ci,
il
nostro
lui
se l'affetto a
non
programma
sia
intima
e dev'es-
al-
l'Unit Nazionale.
non ne
fa mistero.
Roma
e Venezia.
fummo
Noi
Manc
Non
il
coraggio,
il
ma non
ne fu abbandonata
saprei dirvelo.
ed ha raddoppiato
dobbiamo evitare
guerra
dell'unit nazionale.
Quale sar
cilia
programma
Governo
a Pallavicino.
l'idea.
il
le
Il
Governo
prepara alla
lotta,
la lotta.
civile, l'esercito
Il
Non
il
mio
pensiero...
Vostro
V. Crispi.
90.
Torino].
Palerme,
Mon
cher
le
8 juillet 1862.
Ami,
Ili
fense de
comme
mon
il
mari.
y en
cie de tout
mon
Vous avez
coeiir
en
temps pour
le faire.
position de plus
en
mon nom
agi
et
au
mme, mais
Le pauvre homme
difficiles, la
Ami, en Ami
vritahle
monde
je
vous remer-
nom
de Georges,
trouv
une
se trouve dans
ce que le lendemain
va
le
plus
je crains
difiEcile.
que
la position se fera
de
moment
me donner
A. Pai^lavicino.
[Garibaldi a Crispi
91.
Torino].
Palermo, 8 luglio 1862,
Caro Crispi,
lyC
cose
modo bisogna
come uomini
ogni
e
di ordine.
di gente
Dovendo
Ad
programma
fare
com'io
spero
gita.
abbisogneranno
mezzi,
G. Garibai^di.
Sembra
Roma.
112
constatare lo stato degli animi nell'isola, e accenderli per premere sul go-
verno e affrettare
compimento
il
dell'Unit. Probabilmente
non aveva
pre-
visto che l'onda di entusiasmo che la sua persona provoc, l'avrebbe travolto. Sta in favore di questa ipotesi la considerazione che se avesse pensato
zione.
Dovendo
mezzi, e perci
ci
fare,
com'io spero
aiutino
gli
dell'armata, al Prefetto, ed altri fxmzionari disegnavasi la bella figura di Garibaldi col volto raggiante d'insolita avvenenza, e con quel sorriso che ammalia e seduce.
ufficiali
S.
acclamazioni che posson tradursi nel fremito del mare, alto, limgo, misurato.
A Roma!
rale, insistente,
l'Italia
Una !
fu
il
grido gene-
Garibaldi
Ci che vuole
il
d'Italia... Il
Garibaldi
A Roma
-
Si...
ma
sentimento che
a Roma a Venezia !.
a Roma... a Venezia!.. Dobbiamo liberare
!
nostri fra-
perch
la
per mantenervi
mezzod
per arrivarvi
il
si
fa
d'Italia... Vi resta
capo degli assassini del
d'Italia.
perch
il
il
Bonaparte esca
ii3
A Roma
vi giungeremo,
gramma con
ma
con
le
armi
vi
giungeremo
cui
programma... Gi vel
poleone,
una causa
di
dissi, il
Armati saremo
Non
parole perci,
ma
fatti,
fatti.
Popolo
Roma
ed a
Venezia...
Garibaldi
Due
buono la concordia
Popolo - Viva la concordia
pu
farsi di
Garibaldi
Concordi e
forti di
e presto
Cosa dire di quello che avvenne dopo questa scena tanto interessante ?
Se Garibaldi in quel momento avesse detto
Seguitemi ; tutti lo avrebber seguito tale era lo entusiasmo di cui era il popolo compreso tale il
;
A
a
l'alazzo.
Tutta
pavesata.
delle
il
il
nome
di
Popolo
114
[Raffaele a Crispi
92.
Torino].
Rispondo
te
non
plice
verit.
sono
Il
tua del
alla
7.
il
ma la
suo direttore,
Cos,
pura e sem-
ringraziamenti
superflui.
mio nome,
cessi al
vuole sfruttare
si
il
registro e bollo,
ed
io
ho risposto no
ai lauti
il
da-
mi diceva questo
Egli
pregava
di togliere l'espressione
macchiato di sangue
posso illudermi
io
mostrarmi
il
il
Generale.
Ma
somma
tuoi amici e
scritto di venire.
compagni
Comprendo, e
di Garibaldi ti
te lo scrissi nella
hanno
mia pre-
sima.
Ma non
vedono
chiaro e
hanno
che
lare a questi
il
Ma
essi
non conoscono
potresti... I^a
tua pre-
i5
senza indispensabile, e
si
modo
che
il
arrivi...
Tuo
aff.mo
G. Raffaele.
[Crispi ad
93.
Anna
Pallavicino
Palermo].
Mia
carissima amica,
mano
alla
presenter.
Ieri
Camera
alla
in conseguenza
me
in Sicilia, laddove
il
Fu una
Palermo.
Alfieri,
fu
scena
per prote-
fu un'ardua impresa.
I^e
mia
mera
ostile
come
la nostra.
darmene
il
vostro
giudizio.
Dopo
la
seduta mi giungevano
(i). Il
documenti, che mi
i
quali
marchese
si
ri-
ii6
non poteva
non doveva
io
Appena
mi metter
si
Quando
pu
molte
il
I^a
mia
fatto d'ieri ne
una
immediatamente,
parole.
guardi
si
destituisca.
suo trionfo.
il
Duolmi che
prova.
lo
altra
volta
ditegli a voler
le
sue
si
esser capaci.
Quando
si
delle
ordini
agli
misurare
tacere
il
virt.
Tante cose
al
Marchese.
Vostro di cuore
F. Crispi.
(i) I
vicino, sono
seguenti
Palerme, 7
M.
le
Je viens de
juillet
1862.
Prfet,
lire
dans
les
journaux
le
le
Ge-
neral Garibaldi a cru devoir prononcer hier, en votre prscnce et celle de-
Mr
le Prfet,
si 3 e
ver des injures d'im de ses sujets l'Auguste Souverain qui a tant fait poiu'Italie, de qui elle a encore tant attendre et dont ne sauraient trop apprcier l'alliance
les droits
pourrait crer aux deux pays des graves embarras, et j'atteudrai les ordres
"7
du gouvemeinait. Mais
Ministre de
Tmin
je dsirarais
vivement, Monsieur
qii'il
le Prfet,
me
que
le
fond prendre
M.
le Prfet, l'assurance
de
ma
considration la plus
distingue.
Monsieur
le
Consul General,
fort graves
c'est
un danger
M.
Veuillez agrer,
le
ma considration
trs
distingue.
Palerme, 8
juillet
1862.
Le Prfet de Palerme
GiOKGio Pallavicino.
(Telegramma).
Il
Marchese Pallavicino,
S. E.
le
Prefetto.
Palermo,
le
di
una nazione
che dovr
alleata.
Attendo da
lyci
il
capo
farsi.
Quanto
agli
arruolamenti di cui
occorrere istruzioni
la legge
R.ITTAZZI.
ii8
Al Ministro
dell'Interno,
la
come
il
scito, io avrei
ima
pericoli di
un
fatto nazionale
diversamente giudicato.
ma
un
Il
non
un
il
paese ai
principio,
non
fatto
nostre leggi.
le
ima rivoluzione
Governo si scostasse da Garibaldi.
conseguenze probabili di una rivoluzione palermitana ?
s'illuda.
Qui esistono
Ma quali sarebbero le
non
l'alleanza francese
il
Due
Si-
cilie.
Ecco
il
pericolo
richiamo di Pallavicino,
il
quale
abbandon Palermo il 31 luglio (Cfr. la lettera n. 99). Gli fu dato a successore, dopo una brevissima missione del prefetto De Eerrari, il generale
Efisio Cugia, che fu nominato anche Comandante Militare dell'Isola.
9^.
Torino].
Torino, 15 luglio 1862.
Mio
Il
le
caro Crispi,
tuo discorso di
ieri
mie congratulazioni
alla
Pgli pubblicit.
Camera vale un
teesoro.
Abbi
vorrei ch,e
ognuno
lo leggesse.
119
di
di
stima ed espansione di
T. RiBOLI.
il
vi compiva,
desse
sanzione
ai
biasim Garibaldi
disse che
Napoleone
fece l'apologia di
aveva disapprovato
III,
prefetto Pallavicino
il
alla
mandata a
la
data
dell' 11,
come
si
gli
domanda
del Boggio
un
si
intomo
il
presidente
non
abbastanza vive
ma
im diplomatico, n uomo
bisognava
di Stato. Egli
un gran
verno francese
il
2 aprile 1862
Il
Go-
un santuario
colle loro
Ma
il
bande ad invadere
capi-briganti trovano
le
pacifiche provincie
il
un
papa a mantenere
asilo e si
preparano
95
[Crispi a Garibaldi
Palermo]
Torino, 13 luglio 1862.
Mio
Ebbi
Generale
la vostra degli 8 e la
comunicai ad Acerbi.
non
vale lo scrivere.
I vostri ordini furono diramati
zione.
Io
la
mia presenza
me
Camera
alla
non
in cotesta
c' ur-
gente bisogno.
Miceli vi parler della seduta di
ieri.
Il Sig.
Rattazzi
si
Vi abbraccio
di cuore.
Vostro
F. Crispi.
[Pallavicino a Crispi
96.
GABINETTO DI
S.
E.
Il,
Torino].
PREFETTO DI PAI^ERMO
Amico Carissimo,
Vi sono molto riconoscente
delle parole
che diceste
alla
(2)...
ad agitare
il
paese
domandando con
Romana. Agitazione siffatta io la credo opportuna,
ed un governo sapiente potrebbe proJ5.tanzi necessaria
voce stentorea lo scioglimento della Qui-
stione
121
ma
il
che sapiente. Torino persiste a voler governare Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo con idee torinesi
Vedremo
ciulli e
siatene certo
Tante
ed
ma
mio posto,
il
Anna
vi saluta
mano.
io vi stringo la
Il vostro
Pai^i^avicino.
(i)
Il
polo.
Garibaldi.
Napoleone
(2)
III.
Da un
firmato
Il
giunto, nel
Duomo
si
21 luglio 1862
immensa
frate.
ed
ri-
di Sacerdoti
appena
.
im sermone
Son passati due anni, diceva, che toccai questa terra coi mille prodi,
che mi accompagnavano. Voi ci accoglieste festosi e veramente festosi,
ed eran momenti di pericolo, e di vero pericolo. Allora eravam pochi, i
nostri nemici eran molti
perci eran momenti di gran pericolo, ma voici
;
pochi,
Noi eravam
nemico contava un'armata di 120 mila uomini, aveva una squadra
imponente ed era riconosciuto da tutt'Europa. Ma noi qui ci ritemprammo,
e forti nelle nostre aspirazioni, sfidammo i tiranni e li sperdemmo, e fu rono liberi undici milioni di fratelli. Allora sfidammo, ora sfidiamo. Da
Marsala esordi il genei-oso grido di libert, e questo grido valse a ren
il
dovr essere un
fatto.
che Siam
ROMA
e tutti
e
abbiamo un
VENEZIA
scio-
122
Non
di
tempo
pi
una parte
non pu
il
servaggio
l'Italia tollerare.
giorni. Si
MORTE
sorga
il
grido
risoner
non
ROMA
Marsala
MORTE
ma
siu-se il
a
o
Roma
{Si,
fi
O ROMA
E questo
Morte).
grido
Europa ovun-
{Si
Roma
Non mi
Morte).
resta che ringraziarvi, o generosi Marsalesi, e lo faccio con
grazie
sola,
vostri cuori.
addio
Addio
Marsalesi. Io vi saluto,
nome mio
e d tutta la pen-
Italia e Vittorio
a;
ti
Roma
la
Roma
s bastonate !!)
Venezia son
nostre,
Venezia.
libert.
Napoleone
un
ladro,
un
rapace,
Egli
ci
pagammo
!
60 milioni,
gli
demmo
in gola Sa-
!!
il
brigantaggio
leone
Non abbiamo
fuori...
Son
felice
mente. Addo
bisogno d preghiere,
fuori
ili
{fuori,
fuori)
il
Roma
nostra
{nostra, nostra).
123
[Bertani a Crispi
97-
Torino].
Tremezzo. i8
1862.
luglio
Caro Crispi,
Avevo
letto
meno
punti pi o
estesi del
tuo discorso
ben
altra
im-
mi
diritti
fermando
le
mando un
senza
il
Una
bacio di cuore.
ed quella
ben
il
sola
ricon-
Bravo D. Ciccio, ti
cosa completamente
non prenderemo
di dichiarare la guerra.
chiodo
il
senso nazio-
altra diplomazia
popolari ecc.
decisioni
mentare
spiegandone
il
diritto
De Boni mi
lanze Petruccelli.
remo con
l'altra
fanno male.
scrive che
Ed
io
esse, spogliati
davvero
come siamo
ver-
Per
ai
se altro
non havvi
io
la guarigione
Tuo
.
Agostino,
124
98.
Torino].
Caro Ciccio,
,
ma
....
Il
non so bene
che...
palpabile, la gente
ignori e
cui
Na-
Ma
i
non
la verit
cinavate e intanto
il
25 e
Governo borbonico
ed
egli
ItaUa,
il
cielo fecondi
sguardo.
vi credeva lontani
Ma
Ma come
va che in Torino,
si
Siamo noi agitati ed egli ispira calma. RePapa - popoli hanno gli occhi su di lui intenti
suoi disegni.
Imperatori
un fenomeno ed io provo
26 maggio 1860 quando vi avvi-
lascia di essere
mi
si
Come va che
il
lo
dice nell'alta
molti
prestigio, essere la
le
cadere da s ? Io lo vedo
ieri
il
sera
;
Vi abbraccio
1862.
luglio
Vostro
Peranni.
[Favara a Crispi
99.
Torino]
Palermo,
Mio
Ieri
dopo
telegrafico
il
i agosto
1862.
caro Ciccio,
la
per segnalarti
la
dimostrazione
all'Ufi&cio
d'affetto
che
m
questo popolo commosso faceva
al
ma
Marchese,
vi trovai
me
con
se-
(ci
part seguito,
dalla
menso numero
di carrozze
classi
tava commosso
di essi si
buttavano
non mancava
popolo che
il
fiori nelle
Io,
dove concorsero
mia
piangevano compreso
(i)
io
mia
figlia
viva Pallavicino
altra
e part
Discesi
direzione.
non so
final-
strinse
la
se per Messina, o
dall'Elettrico
noi,
tutti
da
astanti
battello,
al
mano
amata
Separandosi
barchette.
infinite
commosso
Serpi e Righini
lo salu-
mia moglie
andammo ad accompagnarU
Pallavicino,
Pallavicino era
famigUa Pallavicino.
de'
all'anzi-
Marchese
Il
delle pi scelte
mio telegramma
il
moto
alla
fermammo
ci
macchina; allora
fazzoletti
agli applausi,
ed
ai
legno
si
colla bandiera
ci
il
ed
Capitano
dur sinch
il
non
z'ora per la
premura
di Garibaldi,
una mez-
ti dissi
che la pre-
Il
126
dato mille
lire,
S.
Elia
crederesti?)
(lo
per fanatismo
in
pi
garibaldini
me.
di
Re tu ne
dubiti
bi,
Non
non
a chi credere
Io rispetto ed
amo entram-
il
moderati diventano avventati, una gara di chi pu parprima. Quando si sente come sente il nostro popolo,
quando Garibaldi grida con tanto entusiasmo, Roma e Venezia non possono restare schiave. Io sono in certo modo
tire
il
oltre le
tera e Miceli
consegnate a
me
mi manca
le
somme
somme
il
la carta.
amico
Il tuo
V. Favara.
(i)
di Palermo.
[Crispi a
100.
Di Maggio
Palermo],
Caro
Ho una
Felice,
che
il
di co-
il
non voglia
qualche
127
Deplorate
il
battendo
coloro
conflitto' difendete
che
l'hanno
diritto nazionale,
il
sconosciuto,
com-
censurate
la
Del
lya
si
per
partir
prudenti.
siate
resto,
Camera
cotesta.
Chiunque
da esserne
e
lieta.
delle
come
non
stata affranta
noi, io
al presente.
so dove an-
l'Italia
non avr
truppa a qualunque
costo...
Tuo
aff.o
F.
come
cugino
Crispi.
tra l'esercito e
lui
Crispi, che
imporre
il
padrone del campo. Il proclama del Re contro le colpevoli impazienze e le improvvide agitazioni
venne il 3 agosto, cio troppo tardi e gli fu dato il valore e la portata di un
tersi
al
di Messina.
e Vittorio
Ma
il
lo Stretto
Francia verso
IDI.
le
lasciato
Papato, e Garibaldi
lo
sapeva.
{Garibaldi a Crispi
Torino].
Caro Crispi,
Dall'amico Cucchi voi e
gli
altri
Oramai sono a
tal
punto
le
cose che,
danno
128
Per
io spero
gli altri
rirci.
Vi saluto
cordialmente
pregandovi
salutare
tutti
gli
altri.
Vostro
Garibai^di.
G.
il
vasi a partire per la Vallelunga. In allora la distribuzione del corpo dei vo-
uomini, cio
descliini
il
comando
di Corrao. Alla
Quartier generale
simi
altri. Miceli,
supplisce alla
Missori, Nicotera, Guerzoni, Mignogna, Basso e moltisAuditore di guerra, Ripari medico in capo. ly'intendenza
mancanza
che somministrano
viveri.
Non
ai
singoli
Comuni
non si difettasse d'armi e caminumero sarebbe certamente pi del doppio. I<a popolazione
il
loro
ben disposta
pronta a qualimque
sagrifizio
Guardia Nazionale tutta garibaldina, ed il Gen. Medici non se ne potrebbe certamente servire se volesse adoperarla per misure di repressione.
lya
Il contegno dei Comandanti le diverse colomie mobili e numerosi distaccamenti, fu assai lodevole, poich posero ogni studio onde evitare l'incontro
dei drappelli di volontari che andavano alla Ficuzza ed a Corleone. Fuvvi
un numero non
Fra
questi, parecchi
129
molti bassi
ufficiali e
ufficiali.
Buon numero
dai carabinieri
non
riu-
dere la via ai disertori che tentano di raggixmgerle. I<o spirito delle truppe
in generale, e degli ufficiali in particolare ottimo
ufficiali della
eccezioni degii
mero
meno sempre
le solite
i quali mentre mi dichiaravano la loro avversione alla diproclamavano altamente non esser possibile un conflitto fra
garibaldini, poich spezzerebbero le loro spade piuttosto che es-
d'ufficiali,
serzione,
truppe e
La
che vi sieno
il
Generale.
{Raffaele a Crispi
102.
Torino].
Palermo,
Caro
Ho
la
il
agosto 1862.
Ciccio,
tua del 2 e
Non siamo
ancora
ti
rispondo.
popolo e truppa,
governo
buoni
pericolo
dato
di
non
incalzante.
sotto
il
secolari,
armati,
questo
Ma credi a me,
pericolo
non
quando
anzi
le dinastie
come cadute
e pi o
meno
presto
cadranno,
di
permanente,
sar
le
nuove
dinastie, che
decadute. L'odio
130
contro
insinuazioni di buoni e
le
non sar
nezia,
cos
quando
il
B pu
Governo
il
tenersi
minacciante, imponente
fetto de' SiciHani
abitanti
gl'insulti, e le offese
ostile,
sperare di riconciliarsi
noi
l'af-
conosco questi
io
tando
non
Pu
cano mai
spro
si
condussero
del 1849
"
n anche dopo
cos,
Eppure non
ricordare da uomini
napoletani
restaurazione
la
non
sentasi
camente.
Il
non
rilevammo dai
non
lo
il
(i).
quali
che
telegrafo
il
colmo
all'ira del
esponesse
pericoli
un
teatro di guerra.
comprendo,
ma mi par strano
Ove
3,
lo segue.
Dio
lo aiuti, e ci aiuti
Tuo
aff.mo
G. Raffaele.
(i)
Re
pubblicato
parte
in
Camera dette
al
proclama del
131
[M ordini
103.
a Crispi
Torino].
Napoli, 8 agosto 1862.
Caro amico,
Vieni via subito.
Il
movimento
La
Palermo
decisa di
vimenti
ostili contro
la
popolazione di
il
Ministero dia
sua dimissione.
Provincie nap. sono disposte ad accogliere trionfalmente Garibaldi. Napoli far dal canto suo. Ora si sta riavendo dalla sorpresa avuta alla prima lettura del proclama
lyC
Tuo
A. MORDINI.
De
Boni,
Safi&, lyibertini
il
volta.
con
17 e del 20 or-
104.
\G.
B. Cuneo a Crispi
al-
Torino].
Gioved,
li
IO agosto 1862.
Caro Crispi,
Eccoti la circolare sequestrata
(i), e
che non
altro
che
132
ai giornali
ujBficio
dietro
la polizia
venne
presentazione
la
Iv'amico
sera
Beppe
qui,
ma non pu
ti
saluta.
mezzogiorno.
Ad
ogni
clamano
la
modo
ti
GU
amici re-
Addio.
Per
la
Commissione
G. B. Cuneo.
Miceli
scrive,
ii
agosto:
fosse qui in Sicilia; egli pi d'ogni altro avrebbe potuto esserci utile tanto a tener
e
da Palermo organizzare
per altro
si
l'isola alla
pi di tutti e toglierebbe le
continua resistenza. Ci
altri,
ma
Crispi influente
male conseguenze
di certe gelosie.
(i)
piccole proporzioni
gli
altri
il
il
quale
compenso
133
pag
Francia 60 milioni e
alla
le
ha cedute
la
e la Savoja.
lia,
1,'alleato, pertanto, fu
non
chiusa. ly'Italia
clama
gli
di
leati,
nome
sciagure di
bili
il
im
l'Italia fu
XIV,
Roma
se l'Impei^o,
dall'i-
la spedizione di
leone
valgono certamente
I,
I^a
della Costituzione,
verno e
il
diritto
incontestabile.
Ma
non
di quegli estremi,
disconoscerlo
Il
Governo e
il
popolo, cacciati
affrontando
prova
il
gli
il
manca
non possono
le
governo di Sardegna
insidie
le
alleato,
antiche Pro-
una ed
Venne accettato
il
borbonica proclamando
il
Re
d'Italia
a patto che
individisibile.
patto, sancito
soleimemente
grandissimo
il
fatto
i-
da Garibaldi e da quei giovani inesperti ed illusi che viomanomisero la sicurezza della Patria facendosi giudici dei suoi
niziato e compiuto
larono
le leggi,
destini, (2)
promotori di guerra
civile,
loro la responsabilit ed
Re
il
ribelli e
Sardegna divent Re d'Italia, e il fondamento dell'unit Nazionale fu costrutto a forza di ribellioni e di leggi violate, ossia merc
della rivoluzione. E per rimase integra la dignit della Corona e del Parlalyaonde
il
di
mento.
il
Papa
ima casta
paese,
il
il
Regno che
la
le
finanze in
nazione disarmata,
pericolo perpetuo che quanto s' fatto e messo insieme con tante
si sfasci.
134
si
Roma
<i
verno
il
crediamo che
il
Roma
il
Go-
all'Italia,
noi
se
Il
Roma
Che v'ha
Due
dal
Papa
e proclamarla Capitale
di diverso fra
il
e la spedizione di
Marsala
Garibaldi
non
li
Democrazia Italiana
della
abbiamo segnalati
li
alla
un'insidia.
si
fecero e
si
Due
la
sua missione.
e,
memori
le
il
della
Patria,
suo dovere.
Pel Presidente G. Garibaldi
Francesco
Crispi.
Federico
Vice presidenti
G. M.\zzoni,
(i)
Proclama
ly.
Miceli,
di Garibaldi.
S.
(2)
Prodama
del
Re
135
[Bertani a Crispi
105-
Bagni
del
Torino].
'6z, mercoled.
Caro Crispi,
giunto a Morbegno (Valtellina), luogo da dove
Ieri
vengono ricapitate
che ingiungeva
e
il
dava l'ordine
le
lettere,
ci
un telegramma governativo
non consegnare
provenienti
le lettere
Non
certa.
rale per
due
le lettere
so per se fosse
periodici.
se ne avr te
li
parteci-
ti
intendere la parola
Morbegno,
il
fatto
da
altre localit.
sandro
la lettera in
Milano.
Tuo
di cuore
Ag. BKRTAisn.
io6.
Torino].
Evian,
Voici,
mon
le
i8 agosto 1862.
de vous envoyer. Je demande votre indulgence pour l'execution je voudrais vous en faire une autre, mais comme
;
celle-ci
mes
ides, la
136
Puisse
ma
qu'elle fait
du bien moi.
Avant
dra
faire
Il
ce
le
'espre
enfn que
que nous
grandement besoin.
Faites
nouvelles
bon voyage
le
Anne
Pai,i.a vicino.
[Crispi a Fabrizj].
107.
Mio
Malgrado
le
caro
Nicola,
(i)
stato
delle cose,
nulla
Garibaldi a
Inoltre
il
in cotesta, mira al
Palermo
per
137
B poi
mi parrebbe cedere ad un
impresa da
io
sono in disac-
lui tentata.
glia le
se rifuggo a difendermi
non devo
altrui volont e
Qui
patria.
da aggiungere
alla
Boggio sono
guerra
ministeriali gridano
ad una
di
delle
cessati,
il
GH umori
bellicosi
ti
lui.
abbraccio
tuo a^ffmo amico
F. Crispi.
(i)
Mancini
2)
In verit
il
governo
si
fare
NuUa
ma
gli effetti
le
gli si
la via
su
quattro provincie: Palermo, Caltanissetta, Girgenti e Catania. E'noto che Garibaldi pot imbarcare nel porto di quest'ultima citt, sotto
cannoni di
due fregate della marina militare dello Stato, oltre duemila uomini, su
due piroscafi, il Generale Abatucci, francese e il Dispaccio, della Societ
siciliana Florio.
Ma
la gioia di
138
sua gente e
la
speranza di rinnovare
il
Continente
la
gli allori
108
[Campanella
Savi a Crispi
Torino].
Caro Crispi,
Garibaldi
ci fa
mezzo
di I^aporta
Noi
ci
la
calda preghiera
immediatamente
recarti
ove
desidera.
Genova, 24 agosto 1862.
Fed. Campanei,Lx\
B. Fr. Savi.
D.
il
S.
quale gi partito.
{Savi,
109.
Mosto
Campanella a Crispi
Torino].
Caro amico,
B' probabile che noi tutti siamo arrestati
Non
urge che tu
perdere un mi-
nuto.
Genova, 24 agosto 1862.
B. Fr. Savi
Ant. Mosto
f. caipaneli.a.
139
HO.
[Bertani a Crispi
Torino].
Genova,
sp agosto 1862.
Caro Crispi,
Cadolini t'informer di tutto, e dal tutto io penso che tu
trarrai le
momento
io
il
fuggevole e decisivo.
Dopo
il
pro-
clama
di Garibaldi noi
egU
ci
ci
hawi
suprema importanza
la
di
cogUere
Dunque convenendo tu
bito, io ti proporrei
nel proposito,
due cose da
subito, a solo,
di stare
terei
con
lui
rispetto alla
male, pu
il
Nazione
Re
che parlando
lui,
modo
violato lo Statuto ed
per fare
il
bene assumersi
la responsabilit
una condotta
immediatamente a Torino;
non crede
di venire
Re
e volere seguita
al
il
un
ed avere da
lui le ore
il
di
gh esponga
farsi
con
meno
da solo
politica.
Saffi a Forl
perch
venga
il
pubblico, e
[sic]
non
siavi eccesso
anche per
il
140
riserbo che
Re possa
il
A me
razioni.
sue
dichia-
telegraferai.
alla
Te
lo
stare.
che
neutri,
Ho
il
dovremmo
mi chiami per
alla I^iguria).
Uniamoci, mostriamoci ed
che gioveremo
io confido
alla
Addio
mando
la lettera
di cuore e tanti
per Capriolo.
complimenti
alla
tua Signora.
Saffi
da qui.
Tuo
Agostino.
risposto che
Ma
essi
per
diretti, (i).
mente subito
(i)
ne
mando
copia al Prefetto.
dopo aver
141
[Crispi a Bertani
III.
Genova].
Torino, 30 agosto 1.862.
Caro Bertani,
Rimisi la tua a Capriolo.
Dopo rimmensa
vedessimo e
ci
pi in
ci
il
ci
ha
colpito, io
Re.
questa.
in
E'
necessario
Sicilia.
Ti abbraccio di cuore
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
112.
Egregio amico
Al mio arrivo
si
gombrava
da
birro.
si
Torino].
fremente
il
popolo
Si batt la generale
per la Guardia
le vie e la
Guardia nazionale
di
Milano non fa
feriti e cos
con-
si
si ritiri la
truppa
anche
la
vittoria
come
la
chiama
la
pel paese.
Oggi
le
questa
142
Sento
al
momento che
l'agitazione
si
riprende
- il
nome
di
ma come si
fa sotto la pres-
Coraggio a speranza.
Milano, 31 agosto 1862.
Vostro aff.mo
A.
nome, certaEssa
tutta Italia.
[Crispi a Tecchio
113.
Torino].
Caro Tecchio,
Da due
giorni
ha dato l'ordine
mi fan giungere
di arrestar
me
la notizia
e Bertani.
che la polizia
Sappiamo
non
di
diamo
la libert individuale
inviolabiUt,
della
Come
che
ci
Statuto medesimo, e
domandiamo che
ti
prego,
le
debite
dall'art.
45
dello
offesa.
informazioni sull'assunto e
Tuo
di cuore
F. Crispi.
143
[C vispi
114.
Bertani a
Siamo
stati avvertiti
arrestarci per
Tonno],
(i),
che
mera misura
Hudson
il
di polizia.
In questi momenti
di abusi
un
la qualit di
asilo nella
vostra
abitazione.
Qualora
Torino,
il
i settembre
1S62,
Devotissimi vostri
F. Crispi, Ag. Bertani.
(i)
Sir
I.
Hudson
[Tecchio a Crispi
115.
Torino].
Torino,
il
settembre 62.
(ore 5 pom.)
Caro Crispi,
Il
Tu mi
scrivi che
da due giorni
fi
non pu
te stesso la
colto
con grande
Del resto
annunciava
ti
te
prova che
Bertani
la notizia
Camera
avuto l'ordine di
arrestarti, ti
avrebbe
faciUt.
quando ho veduto
l'arresto di
Mordini
il
Fabrizj, ne chiesi
il
come
144
il
perch
al
M9
Rattazzi
ed
mi rispose che
egli
il
vavano
in flagrante reato
Gen.
si
tro-
sai)
un deputato
nel
tempo della
sessione.
tu versi in flagrante
potendo
reato) la
nemmen
io
sognare
che
damento.
Se tu
tazzi
lo desideri,
Addio
ci
non
al
Rat-
occorre.
di cuore
tuo
//
Tecchio.
P. S.
nulla
il
Domo-
ove po-
n.
[Bertani a Crispi
Torino].
3/76/62.
Caro Crispi,
mand
mata
Che
Che rispose
farai tu
rappresentanza a Tecchio
la
Che
fece
Da
quanti
fir-
me
di
megUo.
145
altri, se credi,
Spingi quanto
perch
puoi l'amico
si
sta decisiva.
Se tu credi che
sto
il
il
sulla
processo
al
tuo
Agostino.
117.
[Asproni a Crispi
'
Torino].
Carissimo Crispi,
lyessi
le
momenti come
teco. E' in
me
ne congratulo
scala. I giovani
ieri
in via Carlo
Andate sotto
le
mura
di
Roma
Mi procurer
esatti rag-
ne informer.
I<a Sicilia fu
Italiano.
Bada che
il
Continente
la storia.
G. ASPRONI.
146
[Crispi a Garibaldi
ii8.
Varignano].
Torino, 18 settembre 1S62.
Mio
Il
e di
Generale
la
il
dolore mio
di
ma
ci
alle
avremmo voluto
farvi
persona.
Il
in Napoli
il
pro-
animo che
ed in Palermo siano
scelti
si
lo
guid in Aspromonte.
mente
vi sia istruito
collo stesso
commettano
iniquit giuridiche a
ma
danno
In Palermo nominerete
Napoli Mancini e
De
gli
sempre
ai vostri
sono qui,
gli
uni o con
gli altri
resse.
Vi do
affettuosi saluti di
mia moghe
e vi abbraccio di
cuore.
Vostro sempre
F. Crispi.
{Crispi a Ripari
119.
Varignano].
Caro Ripari,
Tu
amare
sei
il
un brav'uomo,
ma
anche tu hai
il
vizietto
di
147
So che
si
che
Il
com-
fanno
si
consigheri della
Non
c'
tempo da perdere
le Corti di
Cassazione vanno
mandi qui
acchiuse deil
buon
le
subito.
ma un
Ti abbraccio
Torino, i8
ymbre 1862.
Tuo
F. Crispi.
120,
[Garibaldi a Crispi
Torino].
Vaugnano,
Delego l'avvocato Feo Crispi deputato
perch mi difenda nel processo penale che
si
al
ig
seti.
1862.
Parlamento
vuole intentare
contro di me.
G. Garibaldi.
148
12
1.
Di Benedetto
Palermo].
ybre 1862.
Torino, 18
Onoranda Signora,
I suoi figli
sono sani e
salvi. Raffaele al
dopo
e
fr.
Furono provveduti
ci restano ancora in
637,50 mandatimi
Ho
Forte di Monte
al forte di
Bard presso
d'abiti e di
mio potere
fr.
danaro
157,50
sui
dalla S. V.
su di
me e chiedermi
tutto
mia
borsa.
Coraggio e costanza
sagrifizi
La storia ricorder il
nome come quello d'una madre eroica, che ha dato
figli, le pi pure sue gemme, per la causa nazionale.
di lei
ItG:
suoi
dermi
Devotissimo suo
F. Crispi.
Due
i
fatti di
Aspromonte.
[Mancini a Crispi
122.
Torino].
Napoli, 21 settembre 1862.
Egregio amico
Non
ti
in Napoli, perch
mia.
e collega.
li
ho consacrati
alla
al
mio arrivo
149
imminente. Passo
sendo donna di
le
alti
ma non
guarigione,
di
spiriti,
in pericolo
ed
es-
ed ammiratrice entusiasta
di
ore presso
il
Garibaldi
del
meco
mia casa
vedendo da vicino
deploro profondamente
le cose,
gli effetti
ma non
e pusillanimi,
gli
uomini
di
al certo
Mi
senno.
mai tutto
fuse
compromessi
masse
la prostrazione nelle
qui or-
in tutti ad uscire da
ed incapace
Appena giunto
di durata.
moraU con-
le idee
funzionari pubbUci
e nei
tollerabile
tutti per
sembra
invano, di essere
ammesso
nel
fino ad essi
una mia
non soffrono
lettera, e
altro
ma
le
altri per-
ma
fin'ora
ma
in-
impotenza
continue
notizie
privazione
nell'incertezza
della
ed incessante
I50
mandami un
bi-
il
sotto-
porre ad ogni costo a processo Garibaldi, per poter prolungare la sua detenzione ed a lui aggiungere questi Deputati
ed alcuni
altri
pochi
ma
tradurli avanti
giurati, che
pos-
C. di Cassazione,
nuto
da
in brev'ora a fare
il
almeno un giorno
n
qui,
cui
(!!),
si
di tristezza, e di
una specie
di scrivere
dimostrare
mander
le
illegalit
vimento
un
solo e
il
lo
medesimo
un mo-
pimento
Penso
n)!' Opinione
comento, o adesione
paese.
giorno comparire
precipitarono
di
il
com-
Ho
veduto
il
Milano
secondo i tempi.
avremo miglior fortuna
Fra due giorni mander a Bargoni tutte le bozze stenografiche rivedute della mia difesa Acerbi. Ma ti volgo due
.
preghiere
le
che abbi
stampe
bont
la
che ottieni
il
di
rivedere accuratamente
un
tratto le
nostre due
151
In
bile.
a parte
con mezzi
legali alle
quotidiane
illegalit.
dammi
Addio
le notizie
si
Fammi
arrivederci fra un
mese
...
Credimi sinceramente
Tuo amico
P. S. Mancini.
[Duca
123.
della
Verdura a Crispi
Torino],
Cariss. amico,
1/e
cui pohtica
il
minciano a
realizzarsi.
Il
felice risultato
io
si
abbandona
al presente,
ci
fatali
le
per l'igno-
governano.
Il
Mini-
all'avve-
nire e mette a
crollabile
sente
un fantasma. Se
un
ma
15-
ly'ira di
dopo
Plebiscito ha cominciato a
il
uomini
Palermo
e cost a
supremi
le
depurare
gli uffici
sono
personale,
il
ignoranti
A me
dio.
delle
funesto consiglio
fatto di
accolgono
dell'Isola,
italiana
popolo
il
dall'attuale governo e
Italia,
Dopo
Rivoluzione.
dovea risparmiarsi,
non
get-
Si cominciato
ingiuste,
sono
Re,
l'in-
aborrente
suprema sventura
tarsi
vendetta,
la
condizioni
lo dico
grida e
si
settari corrispondenti di
politici dei
facili
gli
qui a
sforzi.
sempre
odiose.
Tra
di quella schiera di
destituiti Cappello. Io
non
una retribuzione od un
uffizio,
il
il
ma
sono
servir la patria
penso che
al
I^a torre di
liberali, e
amici
Comprendo che
una
realt,
governo
Governo, e come
ancora
il
mi opposi. Io
com-
al contrario,
sono nemici
lo
saranno.
? I^a
al
confu-
governo
borbonici.
la
definizione
del
;
vocabolo
oggi
si
nemico
chiama nemico
153
al
d'Italia, chi
Si
alcune
egli
si
Ma
quale Sicliano
si
un
ma non una
errore,
pot essere
e questo stesso
colpa. Ei
come
senza
mi-
litari)
opera utile
pochi,
che
si
all'Italia e gradita al
Governo
amano
agisce
un governo
ma
e a stornare
citt
un
Palermo
perseguita
devoto
al
Plebiscito
il
cos
della calma,
intempestivo in questa
dovuta quella
dell'isola in-
Un
Governo
il
un governo che
mantenimento
alla quiete di
Ed
Sicilia,
suicida.
uno
e infatti, eccetto
non potea
onesto
agire altrimenti.
ma
al di
il
12 anni, per
immol
il
mano
di quel
governo per
il
Po-
quale
il
ei
quale
momento egH
154
ma domani ? Domani
colpo,
la
vendetta
un governo ingrato
contro
Antico
e parricida.
il
le
una guerra
rare
ma
spirare
futuro
al
circostanze
le
per prepa-
eventuali
bandiera e seguirla.
Cappello
telligenza
Ho
uomo
pari
ma non
all'onest,
ha
in-
un furbo pu padroneggiarlo.
liticanti dire
verno
e risposto
me
da
bisogna edificare, mi
cosa,
ma
si
ma
che
ma
momento
la vostra parola
comando.
I ministri
impedire che
il
sempre
eficace,
ed
io
ma
posto venga da
altri
preso:
ve
lo rac-
bisogna
tempo
il
far
esercitare Medici,
il
Nel pro-
far cosa
gradita al
vuoto
infine
pugnare
la
il
causa di Cappello
io
credo
Generale.
1^0 stato di assedio qui si eterna. Si viola
domicilio,
il
Oh
Vostro aff.o
Verdura.
si
155
124-
Palermo].
Torino, 22
settembre 1862.
Caro Peppino,
Mi chiedete
consigli.
Eccoli
franchi,
espliciti,
al
mio
solito.
Il
le
popolazioni,
le
quali desiderano
il
da questo caos. Ebbene, bisogna calmarle coteste popolazioni e dir loro che la posizione precaria e la libert ritor-
non essendo
nastia
non potendo
difficile.
il
che
sono
Camere
le
lui,
Basta che
modo non
gli
elettori
quaU
ci
Non
lo
Se
il
visto
le
promesse.
Abbiamo
avremo pazienza,
le
la
ci si
156
Da
molto tempo
turatamente
e
tanto essi
quillo.
di
Or
io rifletto se
Sven-
io
me
non
potrei
persona.
Saluto
vostri e vi abbraccio.
Vostro
aff.o
F. Crispi.
[Crispi a
125.
Mancini
Napoli].
jbre 1S62,
Torino, 23
Caro Pasqualino,
Come
condannato a 18 mesi
Abbiam
abbiam perduto,
ribaldi migliora.
Non pu
Diritto stato
il
La
fr.
di
multa.
salute di
duemila
di carcere e a
giornah
da cotesta Corte
di
ci
annunziano
Ga-
ma
es-
Cassazione? Io voglio
letto la decisione.
Come
po-
L,a.
Cotesto sarebbe
un vero
atto legisla-
ma non pu
delegare ad altra
il
awen-
157
nero
gli
come dicono
il
E la
E la
figlio
buona
ti
fa
com-
tuo
solito
zelo
Che
Un
signora tua
adempirai col
lo
qui, la
di cotesta Cassazione,
ed
il
tuo
Tuo
F.
[Mancini a Crispi
126.
devotissimo
Crispi.
Torino].
Carissimo amico,
Ti ho scritto una lunga lettera ma la tua del 23 che oggi
mi giunge, non ne fa motto. Acchiusi la lettera a Cesare
OUva mio cognato ti prego di prenderne conto sia dal
mio scritturale in casa mia, sia dallo stesso Oliva al Mini;
Ho
Diritto.
lo devi
di
farci
troveremmo Giurati
il
argomentare
e
Magistra-
di inviarti la
mi giunse
questa
158
mi ha fatto l'onore di
darmene spiegazione per
entrambi noi, come erasi stabi-
mia norma.
Ha
lito ?
Ha
ha dichiarata
I^a notizia
ma non
al
egli scelto
egli forse
la
sua scelta
I^o
lettera ?
ne so pi che tanto.
Non avevamo
diritto, di riserbarsi di
mento,
di
non credere
di
competenza o
formaht, se
di
gli si
Ti
prego di illuminarmi
di fare in guisa
stretti
suoi
parlamentare
per l'autorizzazione
della
indispensabile
(celato)
;
con Fabrizj
ed anche per
anzi
dopo
essi sol-
bramo
il
la dichiara-
competenza a tutte
le
si
possa ancora
Aspetto sopratutto
le
delucidazioni e
documenti, che
ti
di
159
Iv'articolo di uno dei passati numeri del Diritto, che suppongo opera tua, pone in aperta luce le illegalit del prov-
vedimento della
C.
di
umiliato e
commesso
quella bassezza
scacciarli,
biasimando
ed
io
apertamente
Ho
la loro
potuto
codardia
(a stento)
alla
procurarmi
quanto pare,
un documento
della
gomenti per
Ma
la
ineficacia
Dimmi
pure se la Corte
di
il
tuo riscontro.
ed
il
il
di ci la
compe-
ritardo e l'incertezza.
ar-
ed
citante.
Domani
alfine
Ti rinnovo
non siano
le
ac-
le
inviolabili
mia
precedente.
Ho
glio.
Tuo
P.
S.
affez.mo
Mancini.
i6o
[Crispi a
127.
Mancini
Napoli].
Caro Pasqualino,
Ti
scrissi
il
la
tua del 21
rispondo
immediatamente
Qui
si
rifiuto della
almeno
si
il
la
ma-
napolitana, la
In caso
di amnistia,
vano
e
pesi
devono
il
potersi ristabilire ed
al paese. Egli
spera
la
purit
ne ritornarono
lietissimi.
A me
fu recisamente negato di
visitarlo.
Sar soddisfatto
il
Ne avr
tuo appello
di
Gli amici
ti
il
pubblicare
il
pubbli-
io tutta la cura.
ai
giurecon-
salutano
Tuo
aff.o
amico.
F. Crispi.
i6i
128.
Palermo].
Torino,
27 setierabre 1862
Caro Pappino,
in ordine alla delegazione avuta dalla Cassazione napolitana. Ti dir anzi, che le carte di questa giunsero
appena
ieri.
Qualunque cosa sar decisa in Milano, i magistrati sinon han dovere di obbedirvi. Molto meno poi gl'imputati han dovere di accettare una competenza che non
ciliani
il
domanda
duplicato d'una
Tu
ne presenterai una
dei prigionieri
Procuratore Ge-
al
si
presenti al Pro-
curatore Generale di Catania, o a quell'altra autorit giudiziaria che opinerai. Il lavoro dev'essere di fissare la
com-
si
vogHa spingerla a
ripetere la
In passata
ti scrissi le
mie idee
avvennero
tinente
Qui
non
si
Se mai
si
ci
fatti
al
processo
nel con-
fu che la cattura.
non
dell'agosto.
l'accetterebbe.
Tuo
a-ff.mo
amico
F. Crispi.
P. S.
l62
[Crispi a Viola
129.
Palermo].
Mio
il
mento non
vi che
ad impedire che
Corte
Suprema
di
Palermo ripeta
ci
competenza
le
vergogne
di quella di
[M ordini
a Crispi
processo.
aff.
F.
130.
mo-
sia tolta
e che in conseguenza la
la
amico
Crispi.
Torino],
Castel
dell' Ovo,
29
sett.
186 a.
Caro Ciccio,
Non avendo
ponendo che
ancora durare
ti
avventura sono
stati distribuiti.
Nicola e Salvatore
si
farai.
Antonio.
163
[Mancini a Crispi
131.
Torino].
Amico Carissimo,
Ricevo
Mi
fatti
la
affretto
me
da
negato a
tutti. Ieri
mostrassi
un telegramma
deva necessario
mi ren-
parlargli.
dopo
Quanto
al
tuo suggerimento
ne uscirebbe
a'
modo
di carcere
Ma non
di comunicarlo.
con
la accettazione dell'am-
nistia,
cesso.
gli atti di
Dovrebbero avere
pro-
il
la costanza di ricusarla e di
rima-
nere in carcere, facendo per valere avanti la Corte competente l'eccezione di nullit ed illegalit del loro imprigiona-
mento.
Dimmi
se la intendi cos.
aspetto
un
si
Sono
troci spasimi di
a'
continui a-
persone che vanno e vengono di casa mia, cos che ho rossore a dirti che
per
Acerbi.
Veggo terminata
164
si
Bargoni.
al
Ti abbraccio
a-ff.mo
P. S.
[Crispi a
132.
M ordini
amico
Mancini.
Napoli].
Torino, 3 ottobre 1862
Caro Antonio,
Grazie dell'affettuosa tua del 29 caduto.
pi
si
mi ha promesso
che,
appena
Camera.
Il
avutili, te
mander.
anche
colpevoli.
gione,
ma
insisterei per
Tante cose a
ha bisogno
te,
un
Io uscirei di pri-
processo.
su
di denaro, tiri
me
fino a
200
fr.
Tuo
F. Crispi.
[Crispi a
133.
Mancini
Napoli].
Torino, 3 ottobre 1862.
Caro Pasqualino,
Ho
Con
la
la
mia
del 27
Non
tuo desiderio,
ti
ti scrissi
ma
annunziavo
la ricezione dell'altra
165
Garibaldi
non
per istruirgli
si
fatto
il
zione della Cassazione di Milano, la quale mancata ai desideri! del Ministero. I^'attitudine di
Dopoch
si
Na-
consigliai
poli,
laddove la prevenzione
di giurisdizione,
(?)
non
fosse stata
possibile.
me
Per
settembre
zio. Il
il
Cassazione
dell'art.
quali
napolitana
di proc. penale.
punita,
essere
I^a
cedura
I^eggendo
penale,
sarai della
di giustizia.
Essa dovrebbe
riavvicinandoli
rilevandone
egU vi fu catturato,
cessato.
la giu-
non obbedita.
competenza
Sicilia.
un diniego
Annullando
ma ci non
lo
spirito,
fece in Calabria
166
Di volo
mie
idee.
e cos
Tu
come mi vengono
alla
le valuterai, l'esaminerai
le
inde
I^a salute di
a proposito del
di
converrebbe dirigerlo
un poco.
mamm
ancora sofferente.
sia
I/'acchiusa a Mordini.
Tuo
aff.o
amico
F. Crispi.
[Mancini a Crispi
134.
Torino].
Carissimo amico,
Ho
modo
potuto trovar
Ho
menti che
ti
mando, pregandoti
commenti. I^eggendo
fatti
contro
Bbbi
le
docu-
di conservare la prima, e
la lettera
tante calunnie.
contemporaneamente
Mordini e Calvino,
altra
quaU scelgono
lettera
te e
me
de'
colleghi
a loro difensori.
Dopo
di
che rimarr
li
re-
la discus-
i67
Non ho mancato
dichiarazione che
mani
nelle
Comandante
del
una specie
di formulare
di protesta o
momento
Forte, al
del
della
loro liberazione.
correnza.
Sappi che
il
l'istanza del P.
documento stampato
M. presso
la C.
di Cassazione di Napoli,
passano a rassegna
si
nondimeno
siderazione,
il
M.
P.
si finisce
per chinare
il
organo di trasmissione
Governo
ed inconscio)
(passivo
quasi che
il
occasione
integrit
ti
mander
io
il
documento
e tu ne avrai occasione ad
nella
Per sicura
sua preziosa
un magnifico
articolo
stampare
la parte
Mamm
fretta.
Aff.mo amico
P.
S.
Collega
Mancini.
lui,
Mordini e Calvino in
4 ottobre 1862.
Egr. Collega,
Le due
un qualche incontro
avere con una mia lettera della stessa data, mentre vi credeva a Torino.
Sopprimo
il
primo
offertocisi in tutto
ugual aspettazione
zione.
Se avete avuto una mia di ieri, con altra di Mordini e Calvino, vi avrete
non ebbi delle vostre tre lettere se non quella del 29 7bre, conse-
letto che
i68
Al
il
Non
non ne sapeva
Presid.
foglietto
parola.
competenza
ma
me
farete
una quistione
di
Non
il
dub-
vi dico poi
e isolamento nostro,
si
e se ne studia
mezzo
Tecchio,
il
rispedita
il
17
ag.
il
lei la
il
inviarla,
non rimanga
le di
In quanto poi
al
le
merito dei nostri fatti in Sicilia state pur certo che non
dissimulandoci sino da principio, all'atto del partire da Torino, la delicatezza della posizione, nella quale per a dir vero
slealt di partito,
noi
fummo
Nostro scopo
tica nel
fu,
della
non
non comprendevamo
farli
la
propendere in alcun
tempo che
mento, non
fermissimi a
ormai in corso non suscettibile di troncaanco l'oggetto che dall'incidente passeggiero non ne
l'incidente era
pei- escluso
Cercammo
la
temperanza nel presente per ragioni anco della mitezza del futuro. A questo
pensiero di concordia si inform la nostra condotta, le di cui testimonianze
scegliemmo principalmente nel colore politico non identico al nostro.
Questo cenno pongo qui per premunirvi contro ogni calunnia, non gi
come difensore, sebbene come cittadino e collega presso cui ci caro
solo
avremmo
non nuova
Se avessimo avuto
altro scopo
da perse-
Finisco per oggi col dirvi di nuovo la nostra riconoscenza alle vostre spontanee premiure verso noi.
Affezz.o
N. Fabrizj.
log
[Crispi a Raffaele
135.
Palermo].
Torino, 8 ottobre 1862.
Caro Giovannino,
Sono
alle
termini.
in
sono
le notizie di oggi,
un Mi-
tutti
sici-
dovere.
Iva situazione politica
veruna concessione.
Il
non muta.
I^a
pu andare.
ci si
siamo
I^a
forti in armi, e
Napoleone
principe
A Roma
tempo
nel
il
ci
non
Dipender da
viaggia
condizioni poHti-
le
cuore in pace.
e calma. ly'avremo
noi.
mia del 29 settembre ti consigliai venire sul ContiOr necessit che tu faccia questo viaggio. Il 16 cor-
Colla
nente.
rente
si
cesso contro
dura
siete
il
Il Diritto
Ver-
accusato di
Garibaldi
non commise
alcun
reato.
I^a salute di Garibaldi
stazionaria.
Domani
io e
mia
Tuo
F.
Crispi.
lyo
[Crisp al
136,
Duca
della
Verdura
Palermo].
Carissimo amico,
La vostra
del 29 settembre
mi
stata gratissima.
Voi de-
bisogna venire
al rimedio.
di conciliazione
vanno
I ministri se ne
le
colpe dai
me-
opera perch
si
uomini onesti,
rassodi e divenga
potente.
Su questo
gli
mo-
Il
si
riuniscano e perdonino
le offese ricevute.
I^a destituzioni si
il
antipatie personali. Il
stri.
ma
Non
ma
per
simpatico ai mini-
Vostro af.o
F. Crisp.
137.
Torino,
Mio
1862.
ottobre
carissimo Saverio,
la
met
di
novembre.
buona
qualche
171
Malgrado
ministero
gli
non
il
prefetti e
le elezioni
potessero essergli
I casi di agosto,
lia.
compromisero l'unit
Fortunatamente
dire.
e la libert d'Ita-
al trattato di
costanze.
per noi.
moderato sono
Dopo
l'Italia ritornata
mio avviso
quest'altra prova
il
cir-
ma
ne
incostituzionalit
gli arbitri, le
stati
un elemento
lyuogotenenze,
di
ci
dispotismo provvisorio.
nuova forza
voleva ancor
Non
possono
nostri
ad aver fede
promettiamo
I^a reazione
aux abois
il
non pu
Non com-
imprudenze.
Evitiamo
farti capire
sacrifizii
le occasioni,
che
il
mio propo-
facciamo quello
ministeriali de-
mo-
Ti abbraccio.
davvero dispensate
alla
172
contento contro
dichiarava di
il
governo.
Un
considerare e trattare
propagarono
il
mal-
come
briganti
Garibaldini
quali
ad un'autorit militare. Un'ordinanza del 1 ottobre del Colonnello Eberhardt, comandante le truppe
Chi
nella provincia di Girgenti, conteneva un articolo 7 cos concepito
sar colto indebitamente portatore, o semplicemente detentore di armi,
sar fucilato . Altrettanto ordinavano il Generale Brignnne a Palermo e
il Generale Ricotti a Catania. Presso Barcellona, a Fantina, la Colonna
Trasselli che non aveva potuto seguire Garibaldi in Calabria, circondata dalle
truppe regolari, depose le armi senza resi^^tenza. Il maggiore delle truppe
ordin che i disertori uscissero dalle fila ne uscirono dieci giovani, nulla
sospettando due di essi non potevano esser considerati come disertori
perch erano congedati. Furono circondati uno fugg, due si precipitarono
si
fossero costituiti
gli
altri
giudizio.
[Bertani a Crispi
138.
Torino].
Miasino, i3Jsb.l62.
Caro Ciccio,
Per
bilire.
uomini
Cairol e vi siano
la corsa
ti
dir
di cifra.
di giorni a sta-
come convenga
vi sia
Io avviser
Tu
D'altronde Bargoni
23 inclusivi.
al
corsa
ti
far bene.
tu vegga
pensi.
il
dove
hawi
gna vedere
lya palla
infuori dei
ti
due
dentro e rovina.
tu
sai
Non hawi
si
come
che
io la^
altro partito
indizio di
rammolhmento
o amputare. Biso-
ci che convenga.
di vaglia
dopo le contemia chiamata o no presso il ferito senza che
una parola mi venisse mai di l dopo il telegramma Gua-
stazioni sulla
173
che contestasse
stalla
le
di suscettivit professionali
conoscendo
bili circa il
da
farsi
la visita del
il
mio,
ma
dovendo
far accettare
un
partito severo,
Tu
per
il
Di ritorno
riflessioni
Tuo
Agostino,
139.
Torino].
Varignano, 21
sono da
me
Bruzzesi, e
ott.
62.
Acerbi
rimarranno
Romana
(i)
e supplire
quel Corpo.
G. Garibaldi.
(i)
Roma.
74
140.
Palermo].
Caro Gaetano,
Ho
la
tua del
Tu mi
15.
Fu
cotesto
il
mio pen-
Questo stu-
credere,
me
arresto,
Era stato
ne imped.
appena avrei
dato ordine
mio
del
Sempre cos
non potendo acquistarmi, mi calunniano e mi tormentano. Senza la mia fede nel trionfo della libert, senza la
mia costanza e la mia abnegazione, io non so cosa sarei
divenuto. Ci sono momenti in cui il corpo stanco, l'animo
lasciato Torino.
I miei avver-
sari,
addolorato,
anche dal nemico coloro che non hanno una fibra atta a
resistere ai continui colpi ?
Hai
ad un
tardi, giacche la
tres
il
dal Ministero.
cumulo
Il
vincitori
del
Bisogna che
giorno smettano
il
paese
la fede nel
si
le
al-
rovine prodotte
un buon
tomi
Oggi
aprirsi.
il
da una stupida
regime costituzionale.
ci,
reazione.
che
ri-
prima condi-
ad
ottenersi,
Ho
scritto e scriver
ci abbia giovato
sogna che
un
sempre
poco.
Non mi
stancher di
farlo. Bi-
m
l/Si
denunzia ed
e l'interesse
il
di patria divenire
cittadino. Se gli
uomini
guida a tutte
opere del
le
ma
buono
di istinti
E qui
fo punto.
il
galatuomo
Ho
il
il
bisogno.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
141.
Palermo],
Caro Pappino,
Sono
alle
lo spirito
pubblico in SiciHa,
dente, incerta
priet,
ne
alle
dell'avvenire.
persone
Non
ci
sicurezza
diffi-
alle
pro-
domando bisogna predicar pace o provocare un movimento ? Io sono per la pace, n cesser di consigliarla, qua-
io
Governo
e ne pagher
modi
buona opera.
di
il fio.
Ma
siccome
si
la
Sicilia,
pu ben combatterlo
nei
a questi.
176
si
Non ci
imperturbabile, seguendo
Non
nandomi d'una
blici uffici.
Iva
di dedicare
il
destini nazionali.
resto
Fac-
Tuo
aff.o
F. Crispi.
{Crispi a Raffaele
142.
Palermo].
Caro Giovannino,
Sono
alle
Su Garibaldi
di
De
mia
lettera e quella
Mi
chiedi
il
possibile per
mantenere
ci
sia
l'attuale
Camere
si
apriranno verso
me
la
met
di
Novembre, Que-
dopo
il
Era cotesto
disastro di Aspromonte.
Ne
fui
il
mio pensiero
impedito
dall'atti-
Potreste per tu e
sul paese.
gli
amici
177
I^a
tua lettera a
me
Sono
tanti
mio ritorno in
giudizi dati su di
me
Patria.
ministeriale.
giustifica
ch'io
ch non
ci
rischiare
mentre
la legge ci
Tuo
F.
[Crispi a
143.
aff.o
amico
Crispi.
Mordimi.
Londra,
novembre 1862.
Caro Antonio,
Io non so se giunger a
qualunque epoca
alla discussione
del-
io giunga, sar
Credo che
il
Ad
sia
tosto impegnata.
lyS
tamente che
Voi non
la
Camera
si
immedia-
si
ma non
il
il
il
(i).
peso
ministro dall'altra,
secondo
le
art,
8 io
del Cod. di proc. penale. Voi dovete anzi rifiutare ogni grazia e chiedere che a voi
venga fatto
il
processo.
Ma
dovete
si
pro-
mentare sancita
nell'articolo
Mettetevi d'accordo su di
45 dello Statuto.
ci.
Tuo
di cuore
F. Crispi.
(i)
deputati Mordini,
{Crispi a Raffaele
144
Palermo].
"
Torino, 3 dicembre 1862.
Caro Giovannino,
tua dei 27 ottobre mi giungeva quando io ero in I^on-
1,3.
dra.
Appena
baldi,
Il
il
qui di ritorno,
ti
avr risposto.
m
dalla Camera. Delle questioni,
meno
malgrado
il
lungo discorrere,
completamente dibattuta.
dell'atto
di
accusa,
dalla Sinistra,
Avevo
cendo un ritratto
delle
animo
una
di fare
sventure sicule.
le
Il
presentare
requisitoria, fa-
Ministero avendo
sue dimissioni,
nostri amici,
il
Oggi progetto
zione di
Re, da
lei.
forma-
desiderio, e
il
al diavolo.
Fu chiamato
tal ministero.
tino,
solini.
Torrearsa, e
neg
alla
una volta
si
lusinga
composizione d'un
Che ne verr
Usciti
si
si
S.
Mar-
Ti abbraccio di cuore
Tuo
aff.o
F. Crispi.
i8o
1863-1865.
Propaganda
patriottica
La
Re
e difeso
da Crispi
dente Vegezzi-Crispi
Sicilia detesta
la
Mario,
Il
Polonia
il
Governo
Alberto
Mazzini
Aurelio Saffi
Aspromonte
Monarchia
I Garibaldi
e la
?-
affidata
Inci-
Dimissioni
L'attentato
a Crispi da Garibaldi
pubblica
e la Sinistra
dei debiti di
Sicilia
La Nuova Europa
e Stansfeld
un
Crispi presiede
Mario
e i
Crispi espone
La
liquidazione
Cassinis per la
Re-
Un
da Crispi.
[Crispi a Fabrizj
145.
Modena],
Palermo, 22 gennaio 1863.
Caro Nicola,
Sono
Ho
alle
tue pregiatissime.
bisogna confondere
agli
ai torti
di combatterlo.
Non
regime attuale,
gli
uomini
i8i
al
potere
da ogni rivoluzione.
quantunque l'azione ne
delle colpe
danno
I^a libert
;
la
ma
libert,
Ho
raccolto
la tutela dei
basta a
lenta
le leggi attuali
vendette e avvezzer
il
le
le
masse,
governo
il
i
di
diritti dei
private e pubbliche
gli
me
ne prometto tutto
il
bene.
Immensi sono gU
mulati contro
gli
quelle provincie.
odii accu-
calmare
il
gli
Piemonte,
il
mi
male opere.
l'Isola.
scia-
giustizia
agh
offesi.
Ove
l'o-
neremo a combatter
decessri
questi, siccome
combattemmo
pre-
Tuo
di cuore
F. Crispi.
l82
[Crispi a Garibaldi
146.
Caprera].
Mio
Generale!
poco
stetti
men
che un mese,
credo mio dovere dirvi qualche cosa della povera isola che
voi chiamaste a libert e che
di
carceri e le
nome.
Ho
moti\o per
rano
il
loro
trattamento
la
il
notte, sudici,
il
visitate le
quali igno-
Dormono
sul
nutriti
un governo,
li
consigli e
educhi onde
li
paragone trova pi
il
governo
Essa
d'Italia,
che
Grande fortuna
fummo
causa
Sicilia
ci
ma
esse
mano
il
regno di
mezzi ch'esso
ci offre,
della penisola e
noi
la costituzione d'Italia.
i83
buone
notizie,
vi salutano
Abbiatevi
temi
il
come
i
amano.
complimenti
di
mia moglie
e voi continua-
[//
147.
Crispi.
Torino].
Parma
scopo
allo
Parmense ha
il
causa
dovere di unire la
uropa con
di
fiotti di
sangue
si
B la
voce
zione e in
modo degno
di chi sa
comprendere
l'alta
signi-
auspici vostri.
sottoscritti che fissiate Voi, egregio
De-
ad
Attenderanno
putato,
il
Faei,i,i
i84
148.
Signori,
di
che intendete
la riunione
lonia.
mente
Se
il
una
sola
lo credete
potremo
marzo.
{Crispi al medesimo].
149.
Amici,
Quando
ricevetti
il
Parma
il
all'interesse della
Polonia, corsi col pensiero alla causa che pot far cadere su
me
la vostra scelta.
Kra a mia
me
mezzo a
Ma
al
mio nome
si
riannodano
minandomi
obliati.
fatti
titoli
a tanto
di tale
impor-
Polonia da quella
dell'Italia.
un
grandemente apprezzato.
non dividere
la
ono-
causa della
i85
Essendo
io
nato in
Sicilia,
ini-
Uno
Garibaldi, a firmare
il
programma
di
il
primo, dopo
coloro che
hanno
il
ho reclamato contro
coteste libert, ho per continuato
le libert e se
offeso
germe
il
del
progresso
non
ri-
correre a mezzi violenti per migliorare le condizioni politiche della patria nostra. I destini d'Italia
compiuti
il
non
desideri impedirne
meeting di
Parma un
il
rinno-
attestato della
Vi stringo fraternamente
la
mano.
F. Crispi.
Il
meeting fu tenuto
il
15
[Alberto
150.
marzo
e riusc ordinatissimo.
Mario a Grippi
Torino].
Firenze,
21 aprile 63.
Romana.
Caro Amico,
Il
ai
giurati per
offesa al Re.
I/'offesa
i86
Non
Roma
mi ripugna invincibilmente
accetto perch
di giurar
il
Veramente
ma
tardi,
non abbisogna
al
Se non puoi,
Deputato Mancini e
al
ti
Brofferio.
di studj.
io
una
stretta di
mano da
Alberto Mario.
151.
[7/
medesimo a Crispi
Torino],
Firenze,
24 aprile 63.
Caro amico,
In questo punto ricevo la tua e
nima
della
ti scrissi il
ti
Sin da domani
il
ci
ed
tempo
io vi
e tu voglia
Romana. Se questa
condur teco
preghiamo entrambi
la
con-
di essere nostri
ospiti.
perch
il
sito
una meraviglia.
meno
miei
ringraziamenti e quelli
non
cordiah di Jessie.
Tuo
AivBERTo Mario.
II
processo
si
svolse
il
187
Camera
rano
a
una
e ai suoi elettori
seguenti periodi
Non
accetto
lettera di rinuncia al
e,
in giorni
il
debito
ma
mia
vita sedendo in
e-
non ancora
mio in ima lisubito di poi mi trassi
in disparte;
nome
del
Re
il
san-
frontispizio.
il
della
fattibile l'Italia
Nella sua difesa Crispi neg che vi fosse stato nel Mario l'animo di offendere, e nelle di
stampa per
Ixii
parole
un
pericolo sociale
veramente gravi a Sovrani, chiusi con l'assoluzione degl'imputati ricord ai giurati di Firenze i tempi della servit politica, i
sacrifici compiuti per emanciparsi da una tirarmide corruttrice, terminando
con queste parole Un verdetto di colpabilit in im processo clie concerne
la libert della stampa sarebbe oggi in antitesi col pensiero che allora vi
guid nel sollevarvi in nome della libert .
offese
I giurati assolsero.
152.
[Il
medesimo a Crispi
Torino].
Caro amico,
Col mezzo del procuratore del
Re di
Non
es.,
gl'interessi e le
minuta
Per me,
profondamente
non
si
disfa
la
guerra nel
i88
Veneto,
ma
con l'agitazione
legale, sin
prima
fucile
coll'illegale.
samente dei
che secondo
fatti
mi appone
fal-
sono consi-
le leggi vigenti
Il
posto,
ma non
fossi letteralmente
comperare
la carta.
Se
io
in ogni
non
modo
Tu e i tuoi
al potere.
altri,
Nuova Europa
nome
di principj
l'Unit Italiana,
Nuova Euavam-
Non
ci
il
Diritto,
siamo che
ma
il
alla
la
N. Europa
Salutami rispettosamente
il
di
Ma
la
franchi,
se
no vorr
vi avr ausiliarj.
tua consorte e
ama sempre
tuo
Al,BERTO.
153*
Torino].
Torino, i8 genn. 1864.
Pregiatissimo Collega,
veramente
io
nel disputare.
i89
Dopo che
mi diedero
il
mi avete
voi
dicendomi che
io
modo
doveva assolutamente
pi vivo ancora,
farvi le scuse
mie
si
dice do-
alla
sconve-
badando
al
sari.
offesa
io
la involontaria
vostri
io
mancassi in avere
compagni
cui
fra
conto
di
stima per
Mancini
oweramente
cui
respingen-
la-
sciate che io
Vostro Collega
F. S. Vegez/j.
Il
da Cavour.
[Crispi a Veggezzi
154.
Mio
Torino].
caro Collega,
I^a V. lettera
mi consola ed
io accetto la v. spiegazione
il
disgu-
Igo
Ho
roso
il
[Crispi a Raffaele
155.
Crispi.
Palermo].
Mio
Sono
Tu
alle
caro Giovannino,
salvata dagli
non pu
essere
ministrazione nel
quale fatalmente
persistono. Io
ti
ag-
giungo che
l'Italia corre
reggitori e
un potente nucleo
nazionale.
io
in relazioni politi-
un grande sentimento
tutti
liberali a
non
vi era
formare
il
neanco pronunziata
fascio
di
Peruzzi ed
il
chiamava
romano.
il
Il
poteva su;
invitava
governo inter-
proclama, e la ministe-
nato, o
positivo,
191
Quantunque
giovani
molti
appaiano
veneti
sia essa
ha bisogno non
mente
di battaglioni ordinati,
Non
indomiti
mi spaventa,
due
fattori
ma
non
unanime
del concorso
non possono
disgiungersi.
pacificato
mezzogiorno
il
della penisola.
sola-
nostre
le
stando
in coteste provincie,
ci di che
come
cose
le
Si-
sono, po-
viva
l'
Nella capi-
Austria
Na-
poli e
profferir
I^a
parte
ballottaggio. Ci importa
zioni o quel ch' peggio,
si
in tale convinzione.
collegio di
una grande
Piemonte,
ci
fu
un abbandono
del
campo
al
primo
occupante.
Tu
Io non so se Mordini
me
in Caprera
del resto
il
mio amico
valga pi di
trattenuto a Fi-
Per
me
sarei pronto a
qualunque
sacrifizio
compreso anche
tamente
nelle
due
lettere,
io
sarei
il
comune amico
ed a conoscerne
nelle masse,
egH ragione
ma
soUto a penetrare
le intenzioni
Riflettici e scrivimene. Io
non avrebbe
ho vissuto abba-
192
mente
buon uso
sciuparla.
preoccupato quale
il
ti
Farmi
mio
difficile
non
Per
di vita.
simi,
una
e provo
sotto
il
la
mia mente
folla di neri
il
funestata
da pensieri amaris-
156.
Torino].
Bond
Mio
So che
ti
Str.
W.
caro amico,
mandato
di rappresentante,
zione di
rimanendo
anzi
mi
sa-
193
rei
angeli caduti
Le
di
Dante
A Dio spiacenti
ed
ai
nemici sui
ma
ancora dalle
citare,
io,
non avrei
non dovesse
ragione di pi per far risaltare sempre pi viva alla coscienza del paese, coU'antitesi della parola e de' voti della
un valore
una opinione
quando non hanno opportunit, n potenza di mutare la situazione generale. Ma, avvenuto lo scisma, la questione diventava, almeno per me,
di
una
certa e favorevole.
Non
cosi,
mia
tale fu difatti
informava
la
dizione,
il
lettera di rinunzia.
il
motivo che
Pi che da contrad-
se vuoi,
da un senso do-
mie deboli
il
senso
il
di
debito mio,
facolt, al procedere in
Passando ad
ch
la
man-
altro, parecchi
al
domani.
fatti
da
194
Una
(e
tal lettera,
alle Assisie di
Pa-
ne' giorni
per
dini,
me
e per
gli
altri
conservami
mia moglie
amici
la
il
e credimi
amicizia.
tuo aff.mo dev.mo
Aurelio Saffi.
Un'indirizzo
di Stansfeld
il
W.
la
ogni infamia
seguente
I^ondon.
in grazia della
gomento di polemica nella stampa liberale. In una riunione la Sinistra aveva disapprovato il partito delle dimissioni in massa, che sarebbe stato
interpretato come abbandono del programma del 60 Italia e Vittorio Emanuele . Ma Garibaldi cedendo a xm moto irriflessivo di dispetto, si era
dimesso; e pochi lo avevano seguito, il Cairoli tra questi che pur deplorava
scrivendo a Crispi, lo scandolo della discordia in famiglia alla vigilia di
gravi decisivi avvenimenti.
[Crispi a Saffi
157.
lyondra].
Torino, 28/2/64.
Mio
Ieri sera
caro Saffi,
195
manda una
siderando
prima
lettera a Stansfeld
elle
oggi
gli
giungerebbe tardiva,
mando per
il
Con-
mi dispenso
processo in
il
dallo scriverla. Ti
il
contro
discussa
nei
giornali
di
cotesta.
il
fu pi
alla questura,
Non
IVli-
celi,
che
lo
no-
Como
poscia a Varese ed a
il
povero ScagUone
prevenuto a tempo.
non
Io
so
come
scerlo.
alla posta e
per prove da
il
prima
di lasciar l'Italia
ebbe danari
me
che
che
raccolte,
Greco
il
non
lo credo,
ma
tu potresti assicurarmene.
concetto
il
nel no-
che
modi potevi
essere utile in
bont
Parlamento. Aggiungi
mentare.
196
momento
uomini intorno
il
in
pae-
Addio, caro
SafiS
Stansfeld, ai
coniugi Ashurts
Napoli
sia bersagliato.
Tuo
F.
158.
di cuore
Crispi.
Palermo].
Torino, 3/ 3/6 4-
Caro Gasperino,
Voi
me non
aspetto nissuno e
le
reale.
Il
il
tempo deUe
rivoluzioni finito.
tentativo infecondo
di
tempo
ste
delle rivoluzioni
la faccia
del continente.
Per
me
il
isti-
popolo a
nostro benessere.
nostri interessi
La Camera non
corrispondente
ai
197
tutti
modi
lettori per
legali
meno
il
Re
migliore.
Camera
esiste, agite in
politica
scia
peggiore
Camera,
la
Intanto
muter.
modo che
l'a-
possa nuo-
di quello
battere una
Mutata
conseguentemente
governativa
zione
finch questa
cere
a che
mandarne una
un motivo
di pi per
un vuoto nell'anima
com-
I^'in differenza
rovesciare.
questa la-
imposta fon-
ministero
il
il
paese in una
parlamentare.
crisi
per riu-
de-
ministero. Se
il
cos pochi in
non fossero
ed
agli emiliani
Camera, grazie
il
deputati
molti toscani
ai
rigettata.
Un
[Saffi a
159.
Crispi
Torino].
landra, 12 Grafton Street
Bond
Str.
6
Mio
W.
marzo 1864.
caro Crispi,
perch
ti
giungesse in
tempo
e del resto
il
ritornare allora
198
Qui
l'opi-
un
intrigo di polizia.
siccome gl'indizi
prova
del
nessuna Corte
sufficiente per
terra, cos
di Giustizia in Inghil-
il
Quanto a Stansfeld
benefcio
il
sua franca
la
Camera
e
giovato.
Uno
no corrotta
questo
me-
di
sposta a tenere
si
Comuni
dei
l'incidente,
per
vera
parola
la
gazione dell'accusato,
e la dene-
si
modo
di
mera
dei lyords.
cesso di Parigi
pro-
il
ma
da aspettarsi che
il
l'accusa e compromettere
sempre
particolare,
ma non
essendo
me non
Maz-
Intorno a
criminali.
teso da Greco a
ci che
egli
il
complotto
entrato con
me
di Parigi
in alcun
mente, e in
in
dell'afiEare
modo abbastanza
tristo
che
lo
tocca personal-
serio e spiacevole.
lui la
A me
sta
parte dell'e-
199
vendicatore,
roe
del
martire
e sono con-
dell'uomo
al carattere
fatti
esponesti alla
circostanze,
che tu
risulta chiaro che, sotto questa brutta storia, v' stata un'a-
zione
di
provocatrice,
polizia.
alla lotta
perch
grandi
delitti pubblici,
vii prezzo,
potere sovrano,
megHo
la-
perch
diritti rivendicati
a cos
rado fruttano e
pu
popoU
coscienza universale
si
il
si
mantengono
dopo questo ed
altro che
di coloro,
quali
altrui,
un
tali arti,
dopo
partito.
Una
polizia e
un Governo, capaci
si
rispetta.
Ora questa
di usare
E qui,
Camera, nes-
non
menomamente
alleviata dalla
il
pi aHeno da
ogni maniera di cospirazione, pu essere fatto segno di persecuzioni e di vendette da parte degli agenti del potere, e
delle spie.
Avrebbe adunque
200
non puoi
in Parlamento,
anche a
me
le
pare
alla
le insidie di
una
polizia e di
Di que' che
ti
tante
salutati
da te
ti
risalutano.
megHo
Addio
ama
il
tuo
Saffi.
il
{Crispi a Garibaldi
i6o.
Ischia].
Mio
Impegni
Generale!
professionali
m'impediscono
lui
ad
Ischia.
di
s
associarmi
che sento
il
a
bi-
ma
sciaguratamente voi
cipizio.
siete in
al pre-
non potete
lasciare l'Italia.
al
1865 e che
il
condurre
Che
il
popolo
alla vittoria.
il
attendere in patria
il
momento
le
il
Io lo comprendo, l'aspetta-
si
che questo
vostra esistenza.
Dopo
di riprendere le
armi
pu bastare
oggi
il
compimento
al
pericoli e
venga a persuadervi
ci che
rompiate
riferirvi tutto ci
che non
Vi do
saluti di
mia moglie,
e vi bacio
con tutto
il
cuore.
Vostro af.mo
F. Crispi.
si
disponesse a ca-
moto polacco-ungherese contro l'Austria, al quale si interessava anche Vittorio Emanuele. Crispi non s'illuse come il Mordini, il Caipitanare un
roli
ed
(Cfr.
pagg.
il
altri
Proemio di A.
CXI
titolo
e soldato
Il
Saffi al voi.
XIV
e segg., e la biografia di
degli Scritti di
Antonio Mordini
Giuseppe Mazzini,
Rosi sotto
scritta dal
patriota cospiratore
Nicola Fabrizj,
si
ordivano per
tempo intermediario
il
Fabrizj.
Ema-
dopoch
e Guerzoni,
il
il
primo disse
al Generale le pi
giustifi-
che meritava.
Da
Ma
ci la sfida.
il
si
vuole isolare
importante
trigo e di
temono l'umiliazione
la
pi spudorata
[Crispi a Bertani
li.
GenoYQ.].
Torino,
Mio
duello fra te e
me.
A me
Ho
a'
accada
(i).
al
Genova, luogo
messo
che
domanda
di
20/7/64.
caro Agostino,
Io sono sempre
il
loro la co-
ima cabala
Generale da
il
non bastasse
il
il
ai
magistrati
falsarli,
un altro fu commesso il
compi vasi colla stampa
Bertani, calunniato
il
altra
e se in un ptmto pi che in
reato.
del
Genova
documento
finto autore, e
falso
il
reato
che, se
che siccome
il
non
reato
un gran
non
soldato, e
egli solo
non
altro. Inoltre
I^a
spedizione di Si-
203
cilia
ed
di noi,
non sarebbe
egli
grande senza
tutto ci che
hawi
governo dittatoriale
di censurabile nel
conseguenza de' suoi errori e della poca sua fede ne' suoi
amici, che furono da lui compensati con forti amarezze.
Or
modo che
partito in
il
si
un
processo,
Tuo
di cuore
F. Crispi.
Dina, direttore dell'Opinione, aveva pubblicato
(i)
una
querelato
mera
Dina,
il
ma
la querela
il
20 giugno 1863
ritenuto, in Ca-
fosse pro-
polemica
insulti.
162.
non
Palermo].
Torino, 27/7/64.
Caro D. Ciccio,
L'ho detto pi volte, l'ho
tribuna
legge e
non
libert, e
io credo
scritto,
l'ho
proclamato
alla
la
ha bisogno
di
quale impossibile uscendo dai confini dello statuto. Questo statuto al certo
cato
Su
ma
ci altra volta
ancora.
non dovr
fummo
di
lo
siamo
204
Fui contrario
opera
per
impedirne
da voi
Tuttavia
l'attuazione.
un corrispondente
inesatto
sia),
una riunione,
nella
Una
gli altri.
un concetto
tempo.
lodi,
le
non
Il
nostro
esercito,
abbastanza forte
il
trebbe condurre
campo
Il
popolari sul
le forze
solo
uomo che
po-
di battaglia.
il
Parlamento.
gna che
Sicilia
cati,
ci
prepariamo, costituendo
un Comitato
elettorale.
bisogna chiedere
indipendenti,
onesti,
Se
in
ogni provincia di
ai
capaci
di
All'estero la reazione
suoi destini.
riordinata.
si
l'amministra-
riordinare
Napoleone sembra
essersene accorto, e ritira le sue truppe dal Messico, per poter aver le
mani
metta d'accordo
Il
libere in
col
Europa.
Non
difficile ch'egli
si
signori
ministri, io
non so com-
prenderlo.
Vi abbraccio
di cuore.
Vostro aff.mo
F. Crispi.
205
163.
Como].
Torino, 27I7I64.
Caro Lorenzo,
Grazie del magmj&co regalo, del quale sapr far tesoro.
Le
parole, che
zia che
Giammai, come
oggi,
riuniti
ad unico scopo
di amici-
bene
pel
ho sentito
con concordia
si
nostro
del
il
bisogno di veder
di
vedute gH onesti
patrioti italiani.
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
I^'amicizia tra
quest'ultimo.
privo di relazioni,
cordia
(Cfr.
n.
il
Quando
il
[Valerio a Crispi
164.
Torino].
Como, 30
1864.
luglio
Caro Crispi,
Iva
piacere, per
quella
anche
la
bizioni.
mia posizione
In ogni
modo
io
di Senatore
prego perch
il
tuo voto
si
compia.
2o6
Ti prego di scorrere
parte politica e di
Addio. Io
il
mio
libro, di
dirmene poscia
il
esaminarne anche
tuo parere.
ti
la
ti
ho sempre co-
I/ORENzo Valerio.
[Crispi a Garibaldi
165.
Caprera].
Torino,
18/S/64.
Alio Generale!
riferito,
che un certo
De An-
somme messe
1862 d'alcune
facevano
De Andreis
male
mi ricordano
Dittatore contro
al
sellai
il
che
quelli
al
1860
le
le loro ragioni.
fine.
carta che in
di Catania,
realizzata
rone Favara,
si
rirono e noi
vedemmo
ci
I debiti che ci
ci
meno
si
da
l'onesto ba-
dunque spa-
vestimenta, ed
altri si
diedero
altri oggetti
come
ma non
che as-
207
stante
segnarli,
da Catania
partenza
vostra
la
questi
nota degli
altri,
note
Nelle
ma
dei
il
trovammo
creditori
il
De
Andreis,
prezzi
esagerati.
fu peggio
ci
costui
egli
dati
dopo
consegnato oggetti,
avesse
la
ri-
di vostro carattere,
ma
s'ignora da
debiti
da pagare, noi
credito rispettivo.
se
abbiamo
avevano
dovevamo
di
proporzione del
divisi in
tori
li
Noi,
al disotto dei
mira fu
il
credi-
tutti trat-
delle preferenze,
Il
somme
nostro punto
che abbiamo
gli
com-
somme
fin
termini. Eccovi
toccata
nome
d'ognuno
Rietmann
L.
4,820
Giarraffa
Duroni
4,655
3,016
1,820
1,000
De Andreis
....
Damiani
Sellari
Rammacca
Enea
Pedone
Totale
568
401
143
76
L. 16,499
gli
208
Pedone.
Il
daranno segno
di Palermo, perch
Appena saranno
li
paghi e ne
ritiri
realizzate altre
ricevuta.
somme,
far
una nuova
creditori
Dandovi
saluti
di
si
me
si
tacciano
voi,
dirigerli.
vi
[Garibaldi a Crispi
i66.
Torino].
Caprera, 22
Mio
agosto
1864.
caro Crispi,
Vi ringrazio per
bene ogni cosa
e spero condurrete a
buon porto
quella
spinosa faccenda.
Ditemi
al
Re
il
pagamento
quelle del 60
di chiedere al
di quei debiti
Avvisatemi
s'io
debba
Governo od
lo
ricorsi
lo
voi
far
tale
proposito.
Un
V.ro sempre
G.
N.B.
sono in
Il
Tutti
mano
Governo
gli
del governo
infine intervenne
dopo
Garibaldi.
contrattammo
debiti
ecc. ecc.
la
debiti di Aspromonte.
209
[Cassinis a Crispi
167.
Torino].
Mio
caro Crispi,
Jeri
La
Ducimi
che mi
mo-
ogni provincia
saremo pi
forti tutti, e
pi uniti a scon-
io mi sono,
non veggo pi n destra,
Sai,
e qui
mi perdoni
il
Guerrazzi, io
sinistra, e prego, e
a far questa
mondo
Italia,
ci
mettiamo
non maestra,
sorella
almeno, e
Tu
quando
il
debbono
14
solo, diritto
Perch non
che seguir
2 IO
Ma
oltre
confini di
lei.
mancare
e la
tratto.
La mia
Il
ti
stringo affettuosamente la
mano.
L'amico tuo
e collega
G. B. Cassinis.
Il
Trasferita la capitale
il
Mari.
[Crispi a Fabrizi
168.
Modena],
Torino, 3 del 1865.
Mio
lyC
caro Nicola,
sono vere ed io
le
paese,
Che ne dice
il
tuo Cialdini
Uniamoci, tu mi
per
me
dici.
perch no
io
Tu
di
Ha mancato
forse
che diserter
sai le
mie
il
partito
T'abbraccio.
w
Tuo
F, Crispi.
ili
[Crispi a
169.
Favara
Palermo].
Torino, igjils.
Caro Nzulo,
Alle tue del 31
Xbre
e del 12 corrente.
un programma
Se
ranno che
non potremo
Da
sta.
uscire dalla
amici crede-
mi seguano. Se saranno
francamente
spieghino
avviso,
sto
necessario
gli
Io
per
me
di
oppo-
republi-
vessillo
il
opino che
la te-
nazionale.
il
modo
il
incivile col
mio
affetto
me
tare,
ma
le
le ingiurie,
battere le mie opinioni, farsi avversario delle mie idee, dichiarare non degna di lode la
un onest'uomo.
Addio.
Tuo
aff.o
F. Crispi.
170.
Napoli],
Torino, 2j2f'6s.
Caro
Mi giunge
A sproni.
inatteso
il
212
il
falsarle.
essere
il
Ho
prema
quistione
da
dobbiamo dare
ci
ammi-
Roma debba
non
sia risoluta,
ma
che indipendentemente
il
Al deputato Bertea,
limiti dello
pensiero italiano.
quale m'interruppe
il
dicendo che
bisogna rassegnarsi,
io risposi
bastano a chiarire
il
Fu sempre
privilegio
ne
privilegio di falsare
non
invidiabile, dei
giornali
Non me
moderati.
curai...
Non
il
cui passato
dovrebbe
mia
via, e
ma non mi
che fui
non
scoraggio. Continuer
d'Italia.
213
migliori condizioni di
in
manca
grazie
ad un nome
ser-
Non potranno
si
come
mi combattono. Ti
come sono dai giornali i quali
voce non mi spinger indietro
avvenuto
che
di altri,
hanno da
fare
Abbracciandoti intanto
ti
irritati,
il
reagirono e divennero
con un uomo
di granito.
F. Crispi.
171.
Caprera],
Caro Menotti,
Appena mi ebbi
stro I^anza,
la
quale
il
Egli
mi
di-
baldi
non avrebbe
che rifiut
ghilterra, per
il
vitalizio
214
Il
ministro va a dar
documento,
me
Basso
ne avvertir affinch
Niente altro a
zati a seguire
il
dirti.
data la pen-
Dopo
possa provvederlo.
io
la vostra
vorr qualche
ci
domanda, siam
for-
vostro esempio.
I saluti
prera. Ricordaci
con
padre
affetto a tuo
al
quale stringerai
Tuo
F. Crispi.
[Crispi a
172.
Favara
Palermo].
Torino, 28l2l6s.
Caro Nzulo,
I^'opuscolo in risposta a Mazzini
B' sotto
Venne un
tutta una
zini, al
mai
quale
non
se
altri
libro, nel
Ne
si
svolge
la
ne va a lembi
partiti
sfasciano per
si
ri-
le
nostre popolazioni, e se
un cammino
ci
si
si
co-
che per le
come un
ricordo
a vincere. Torino
quale
di fronte al paese.
comporsene
un
fatti
la posizione
Iv'Italia
di
un progetto
ma non
di
uo-
ebbero forza
215
lamento e
tutti
comuni
si
del
di unit.
le Alpi,
vuoi che
l'I-
Basta
Come
avrai saputo, abbiam salvato la Cassazione di PaCon una manovra della quale tardi i nostri avversarli
accorsero, abbiamo ottenuto un trionfo. lya commissione
lermo.
si
aveva chiesto
toscana
Bog-
di quelle di
Addio.
Aff.mo tuo
F. Crispi.
173.
\Bertani a Crispi
Torino].
Viaggiando sul Verbano.
17 Aprile '65.
Caro Ciccio,
Ho
domani
I^ocarno.
la
dar a
2X6
Alea jacta
est
Tu
ti sei
messo
al
capo
il
non puoi
una
Sar d'uopo
di
con voi e
detta, e la
a'
un
servigio alla
Ma mi manca
la carta
per scriverne e
il
lapis, in
man-
il
tranquillo
Tuo sempre
Agostino.
(i) lya
la data del i8
marzo 1865.
(2)
Repubblica o Monarchia?
174.
che porta
Carlo Cattaneo.
Torino].
Gran comando
DEL
IV Dipartimento militare
Bologna, 28 aprile 1865.
Onorevole Signore,
lya ringrazio della cortesia
so a
meno
Non
pos-
di essere in
Uomo
della sua
217
tempra
il
con-
trario.
che reputo
mento
di
un
utile, necessario al
delle
gli
il
il
principio monarchico
uomini
pi
politici
compren-
avanzati, rappre-
principii
un Partito progressista
quale l'intendo, quale lo vorrei, di un Partito che senza
uscire dalla cerchia costituzionale, ne dal terreno monar-
loro. lya
Spagna
offre l'esempio di
chico,
dottrine pi liberali ed
le
Un
mai
non potesse
essere sospettato
chiaro,
nettamente
formulato
un programma
praticamente possibile,
al potere,
sedersi,
perch
diffidano
sempre
della
Iva
rassicurerebbe
l'animo
di
molti,
stabilirebbe l'equifibrio
allargando
il
campo
il
Nel
meccanismo
costituzionale
Partiti necessaria al
l'esistenza
dei
diversi
emerge
la scin-
criterio
della Nazione.
il
cosa pubblica torna utile del pari chi eccita e chi modera,
chi spinge e chi frena. I^a terra viene fecondata tanto
dal
2l8
bagna e
la
la raffredda.
ci riflettendo
si
capisce
come
l'odio,
disprezzo,
il
l'ira e le
scutiamo
ma
serviamo
la
tutti
l'amiamo
e la
vogliamo
felice,
differenti.
Qualunque
Iva
sia
il
della
mia
distinta considerazione.
Devotissimo suo
Enrico
[Crispi a Fahrizj
175.
Ciai^dini.
Modena].
Torino, 27/5165.
Mio
Nicola,
caro
annunziata
l'hanno
senza
dirne
giornaH o
particolari,
hanno
mentito.
Il
lungamente,
Il
20
sarei
me
Sig. Trivulzi.
io
Mi invitarono
feci le
alla
il
deputato Bargoni ed
mie obbiezioni, e
doveva essere
in
il
finii
per consentire.
pel
21
sarei stato
con
loro.
un
ha
il
primo
la
219
parola,
se
pregiudica
ne usa,
devono
oratori che
gli
se-
svolgere.
Mi
dunque a poche
limitai
come proemio
parole,
molto prima
un governo
di libert, per
maturare
dove sorgono, abbiano l'impronta del luogo e non sembrino un'importazione. Nulladimeno avuto riguardo all'ar-
gomento da trattare ed
che da tutti
Ha per
tempo
al
disfarsi,
interpretarsi quale
un segno
ci
un
cittadino
di
quel vincolo
d'interessi
pel
trionfo
Quindi accettai.
GH oratori ebbero
lero.
Censurarono
il
come
vol-
la Perseveranza
il
varii
mezzo
discorsi,
di
osservai
che
andare a
si
siccome Brofferio
Roma
mettano
l'oratore
non
ma
un
solo,
intendeva
al
con
movimento
220
col suo
quando
Di seguito
Viva
Garibaldi, e conchiusi,
l'unit italiana,
Viva
prima
invitandoli,
di
Re, Viva
il
sciogliersi,
mene?
il
giornalismo lo ha falsato.
I miei avversari
fanno
il
Devo
loro mestiere,
irritar-
ma non
per
ma
sono
il
gravi.
le trattative, (i).
complemento
con
te.
mio cuore,
e le
mie parole
(2).
Io
di allora
ci
Mi avrai sempre
al
l'uomo non
ci
mando
Ti
pu
me
e quel-
essere pi amicizia.
Corsari che
mi
hai chiesto.
Tuo
di cuore
F. Crispi.
(i)
(2)
in
I<a
Roma.
221
[Crispi a Fabrizj
176.
Modena].
Torino,
Mio
caro Nicola,
Rispondo prontamente
Duolmi che
la
mia
penosa impressione.
zini, e ci
ylsfSs.
vada
tua
d'ieri.
Ma che
mezzo
di
alla
la
vuoi
mia
Bisogna
testa
Gli
finirla
ho
una
con Maz-
scritto priva-
non mi dia conveniente risposta, per un mese lascer da banda ogni privato interesse,
e lo batter finch egH e i suoi si taceranno come fecero
tamente e crudelmente
ov'egli
con Mario.
Quello che scrissero di
me
Milano
con Roma.
le
io le approvassi,
trattative
quando
la
Chi
Riassumendo
il
discorso di Oddo,
il
non
trattare,
ma non
il
Roma,
l'unit
si
sfa-
quale
alla
al certo
concetto
Cotesto
trattative
Tu
sarebbe
esso
se
un'approvazione
delle
sai, se io ti
amo, e
se apprezzo
non dovrai dimenticarlo. Non credere dunque anche tu quello che non ,
e criticami le idee mie e non le presunte.
interesse io
affetto meritato
2^
Sei in errore nel supporre che io abbia alluso alle rivelazioni di Miiller (i).
non per
satelliti
dei cortigiani
attirarmi
il
vespaio
I^ondra
si
Del resto
io ti
confermo
la
mia
del 27.
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
(i)
mezzo
Scritti di
il
Proemio di A.
Emanuele
Saffi al
e Mazzini, per
volume
XIV
degli
Giuseppe Mazzini.
{Crispi a Fbrizj
177.
Modena].
Torino, 7I6I65, {ore 5
Mio
Ricevo
p.}.
carissimo Nicola,
l'altra
per Firenze.
Non ho
nulla da modij&care.
La mia
Una
lettera aspra, lo
sola cosa
ho fatto per
ad un inglese il quale
mi aveva promesso che gUel'avrebbe fatta giungere a
mani proprie. B' una lettera terribile, che gli avevo diretto
particolare a Mazzini, data sin da ieri
lui.
Nulladimeno prevedo
22 3
me
ranno contro di
gli attacchi,
mi
dire;
ma quando
arresto.
mie opinioni,
io
al
il
leggi
al viso.
bassezza.
Or bene,
in qualche
modo
essi
hanno raggiunto
lo
non
sia quello
che ero
altra volta.
ly'altro
attuah
il
giorno
il
istituzioni.
sistema cui
si
Come
Unit del
giugno
fioca
Questo
l'indo-
di Firenze e tosto
Milano
Il
signor Crispi
voce e stentata
ci
essa
non
frase,
che
lo feci
notammo
in
non so quale
leale, se
non
le
Ma
egli e
avesse un briciolo di
permetterebbe. Egli mi
il
dovere di rispettarmi e
mia
224
riputazione e
lever
il
ma
te,
non ho mutato
ma non
come
si
non
ci
salvi che
gli onesti.
se
solamente
Io
assicuro che
ti
per affetto a
ambisco
il
Ho
avvici-
ancor utile
respinge
Cotesto
di essere
solo
essere discreditate e
mezzo
il
tristi
col
o dagl'inetti.
quale
le istituzioni
possano
Vuoi
altro
? Il
ma non
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
[Crispi a Ignazio ?
178.
Palermo].
Torino, 21I26J65.
Caro Ignazio,
I^a lotta
tiva.
inizia-
l,
il
la
primo diede
225
Io non ripeter
me
e che
avere
il
le
diritti del
si
spacciano
popolo. Avre-
sti
monarchia ed or
la repubblica,
il
l'altra
forma
secondo
di
abbia cre-
ch'egli
Oggi
egli di
Venezia. Nulladimeno
ci lascia
il
Roma
Re impren-
non duopo
il
dirlo. Io
seguo
di
io
antichi avversarii o
propositi,
mi ha
Quanto non
me
al 1860,
si scrisse,
non
si
disse e
non
ci a patire e che
si
si
fece contro di
la Sicilia
mano
comin-
danni della
le
voci
battermi.
Avverr
lo stesso
la politica
226
[Crispi a
179.
?].
Torino, sz/js.
Mio
caro
Duca,
Tu sei un uomo
mi
dai.
di cuore, e ti assicuro
che
il
modo
gratissima.
di
il
suo attacco, io
hanno esaurito
Non capisco affatto che, distaccandosi da Mazzini, un galantuomo debba essere dichiarato disertore deUa bandiera
popolare, idrofobo monarchico, rinnegato ecc.
di cattolici, se
non
di fede di
e questa bestemmia,
dopo
poHtica.
I^a
lui
22^;.
Donde
mio maestro,
alla catena?
Ti abbraccio di cuore.
Tuo af.mo
F. Crispi.
180.
Torino].
MonCher Ami,
J'prouve
le
mes
flicitations sur
politi-
cet
me
et faire ce
que Cavour a
fait
avec
lui
Ce n'est pas
prenne ainsi
que tonte
!
la
seulement
Dieu
Vous
en 1853: un mariage de
affaires d'Italie.
Dputation Pimontaise
la situation
le
com-
qu'avec
les choses.
contrer. Adieu...
Paris, 6 novembre 1865.
Chari^es
de
I.A
I Mille.
cfr.
Varenne.
Francesco Cri-
228
l8i.
F'irenze],
Onorevole Signore!
I^a gioja
che
si
con cui vi attendeva, del piacere con cui ora vi accoglie, della
speranza che in Voi ardisce di collocare. Orgoglioso di avervi
a propugnatore de' sentimenti suoi all'assemblea nazionale,
convenne all'urna elettorale spontaneo e concorde, vin-
la
nome
il-
preponeva
I
altri
a noi sconosciuti.
compresi
Tifernati,
della
viva
indelebile
colla
ricono-
eccellenza
delle
pi sacrosanti
diritti.
ricordanza
ci
conforta nel
tano vedremo
il
gli
abitanti
me-
n in pi degna
di affetto ci
dato
di festeggiare.
meta ago-
gnata.
voi,
quantunque
eletto
Rappresentante
al
Nazionale
229
accettare
il
clamammo
vi ac-
cittadino, vi
Dal Municipio
Sindaco
Il
Amii,care Mattiucci.
Onorevole Signor
Avv. Francesco Crispi
Citt di Castello.
il
29 ottobre.
A pro-
propugnando riforme
Crispi indic
il
assicurata la vita
loro avvenire
il
emancipato il pubblico ministero dalla dipendenza del potere esecutivo e data alla magistratura quell'autorit che
le viene tolta dal Governo con le traslocazioni e con gli onori resa ai Munidalle arbitrarie destituzioni
mano
o dell'ingegno
dichiarate
autonome
le
uni-
dovi
l'insegnamento
gratuito e obbligatorio
separazione
del
assoluta
Camere
membri
divieto ai
del
ineleggibilit di coloro
uffici,
nell'in-
Senato elettivo e non emanazione del principe ea 21 anni compiuti che sappiano leggere e scrivere;
mandato legislativo perch l'aula parlamentare sia accessibile
il
retribuito
a tutte
il
le intelligenze
manifestare
comune.
il
propri pensieri
230
1867.
Crispi
offre
Cialdini,
il
Bovio
Veneto liberato
un
collegio pugliese
Romano
-
Garibaldi dissente
zienze di Garibaldi
un
il
una Spedizione
Non
Comitato Centrale
e corrispondenze del
surrezione di
Roma
Sottoscrizioni straniere
una
pro-Roma
Il
il
relazione di Cucchi
Atti
L'intervento francese
Comunale
di Torino
Monterotondo
di Garibaldi
-
L'ecci-
Mentana
campo
Arresto di Garibaldi
Un
ten-
Crispi e
-Al
Vari-
182.
Romano
gnano
Gadda
del Consiglio
Ministero Menabrea
Impa-
avendo po-
Batter e la sottoscrizione
Garibaldi
portafoglio mi-
Giudizii di
a Crispi
Sinistra
della
di guerra
nisteriale
nell'Agro
Sinalunga
offre
campagna
Bologna].
Firenze,
Generale
febbraio
1867.
il
il
partito progressista in
Italia,,
231
Il
paese,
dopo
la soluzione del
problema veneto,
si
trova
danaro,
vie per
rapirci
libert,
abbiamo
una
posizione,
onde prevenire
pericoli e rad-
che
nazionale
doppiano
non
quasi
tempesta,
la
le difficolt.
provvedano.
la
unit
si
si
accrescono
ma necessario ricorrere
a misure radicali,
su
lei
crediamo
eh'
EUa
vorr
corrispondere
buone
leggi c'
ai
una
di
allo
EUa dovr
straniero.
essere
il
capitano
[Cialdini a Crismi
183.
Firenze].
GRAN COMANDO
DEI,
DIPARTIMENTO MH^ITARE
DI BOI^OGNA
Bologna, zi febbraio 1867.
Stimat.mo
ItSL
Sig.
Crispi,
mi giunse
ier l'altro
a sera soltanto.
il
Da
Ringrazio Lei e gU amici suoi della fiducia di cui mi onorano, alla quale per
dere come
si
non mi sento
vorrebbe.
in grado di corrispon-
232
fossi
parlamentare,
fede in
me
Insomma
di
manco d'ambizione e
uomini
io
oggid.
gagliardi e fidenti
come
indispensabili
sarie,
di esperienza e di abilit
pienamente conosciuto.
l'Italia
ha bisogno
la giovent.
mondo
politico
non posso
intomo
alle
quali importerebbe
un nuovo organamento
si al-
quistione di
Roma, che
avanza
muoia
ricorrere all'opera
la
Corona
mia
negli
il
par-
sentirsi
con forza di
pi vecchio, pi stanco e
litiche
farlo.
233
Ad
ogni
modo
di credermi
le
sempre e
di cuore
devotissimo suo
Enrico Cialdini.
Certamente questa lettera fu scritta in un momento di depressione d^
spirito. Il Cialdini
mostr
non
si
un ministero.
da quanto ne scriveva
circa lui
il
Duca
di
anno avanti
Gaeta teneva
Mordini
al
Crispi, risulta
Amico Carissimo,
Occupato di faccende esclusivamente militari non leggo giornali, non
vedo quasi niun uomo politico, ricevo poche lettere private e quindi non so
bene quanto succede. Come, perch e da chi sia stato attaccato Crispi
cosa che ognoro. Duolmi per, e molto, che ci sia accaduto, tanto pi che
mi dici esseme Egli rimasto addoloratissimo. Vorrei poter dargli qualche
conforto. Ma non ho da offrirgli altre consolazioni fuorch quelle dei dannati.
Puoi dirgli ch'ebbi io pure la mia parte, e non lieve, di dispiaceri.
Son per certo che la robusta mente e l'animo cittadino di Crispi hanno
tal tnpra da sfidare la velenosa influenza delle ingiustizie, delle gelosie,
delle calunnie, dei disinganni.
come
in guerra meglio cadere fra morti e feriti di quello che vivere fra co-
dardi ed imbelli. Sta poi nella natura dei forti affetti e delle gagUarde convinzioni di crescere in faccia agli ostacoli, d'ingigantire in proporzione de'
sacrificii
che costano e dei dolori che recano. Figlio prediletto della madre
di tregua e coalizione.
di
ci
consigli.
proposito di ci preoccupatevi
il
Re
un
234
il
Ministri,
Addio
scrivo a Nicola
tuo
ClALDINI.
[Fahrizj a Crispi
184.
Firenze].
Firenze, 16 febbraio 1867.
Caro
Ciccio,
ti
mando
l'accluso biglietto
il
il
amici
si
la
com-
Addio.
affez.
N. Fabrizj.
Mio
Non
caro Fahrizj,
approvo
solo
ma
credo impossibile
trovare una
Bixio
Crispi.
Vi rinvio
raccomandata
le
Sono sempre
vostro
G. GaribaIvDI.
235
185.
Firenze].
Rispettabilissimo Signore,
la
merito loro
Se mai per
le
povera SiciHa
in cui versa la
dessero impossibili, o
il
ivi le
popolo non
Ubere votazioni
si
ren-
presentasse all'urna
si
ai
il
a qual
nome
nome
suo
i
malvoni e non sa
in altra parte, e
rispettabile
sua elezione
adopreremo unguihus
et rostris.
vincia, se avessi
compiuto
che
sostentarmi
convenevolmente a Firenze.
Ma megHo
cos,
modo
que' poveri
il
ma
impieghi,
premio
al merito)
di Pubblica Istruzione
non pure
cortesemente
salutato,
letterati
Prego
I^ei,
se
io presentai al Ministero
il
ma
altri
titoU numerosi
pu avere chiunque
altro
della mia
un pochino perch mi
eguaH
e titoli
di vegHare
non
altro.
I titoli miei si
ai miei,
la
236
modo
qualche
la chiedo
solo
preti
Se
suol fare;
si
quelli
sono
in aspettativa,
si
la
debbono ascendere
giustizia
alla
non
non
ma
non mi
tali ch'io
il
concorso,
ai preti.
professori
non pu
parit. In
nuoce, perch
ha
il
il
giudizio degli
ma
non mi
credo che
il
si
spetta, ed io
medesimi professori
Ministero non vorr
In ogni
modo
amico raccomandasse che mi sia fatta ragione, o che almeno vigilasse un pochino per me. Questa medesima preghiera io gHela feci a qualche illustre deputato, che promise
me
non sapendo
se
ma
dopo
lo
sciogHmento
ri-
opportunamente
sul
primo punto
volenza.
Trani, .3 Febbraio 1867.
^^^ devotissimo
Giovanni Bovio,
m
[Canzio a Crispi
i86.
Firenze].
Venezia,
Carissimo
La partenza
marzo 1867.
Crispi,
Udine ha preceduto
di
immediatamente quanto mi
di poter eseguire
sibile
ger
il
EgH
Padova
dici.
ti
risponder
precederemo a
non amando
Nulla
ti
come viaggia
il
Generale
volando.
visit.
dibile,
Sorpassa l'increIl
Paese
si
entu-
ancor molta
illu-
Generale
RicasoH
Da
il
lui e
si
il
paese stanco
Venimmo
qui senza
Ama
tuo
S.
Garibaldi faceva
all'Italia,
in tutti
veniva
un viaggio
la volta di
nel Veneto.
Roma
il
Canzio.
23B
187.
- I^^irenze],
Rovigo,
marzo
i86y.
Caro Crispi,
Io vi ringrazio innanzi tutto della fiducia che
mi dimo-
debbo
ri-
spondere francamente sia per quanto riguarderebbe la condotta del periodico stesso, sia per quanto riguarda la mia
posizione personale.
alla Dire-
mante-
I^'
nermi in posto
non intervenga
spettivo essa
mi ha dato 300
preventivato al
si
obbligata a
si
1867
lire
e,
mese
al
oltre
tP
il
'67
un passivo
liquidasse in 20.000
si
Per
al i.
all'8o%su
gennaio 1868
il
gennaio
il
si
Se tra
passivo al 31 dicem-
lire,
Nel programma
ecc.,
di 30,000 Hre.
ma
fissato s'era
di sole 20.000.
convenuto che
la
poHtca
si
sa-
Avvenuto
azionisti
lo
Io sostenni che una tale idea sarebbe stata la morte del giornale e
il
mio parere
trionf.
Ad
ogni
Senonch ora
il
dissidenti si
continuasse io
non ho
la Direzione.
239
Ma
del
intendiamoci
nuovo
(e
dono
tito
non
come
non
ci
abbiano ad essere
divisioni,
meno compattamente,
un
avere
giornale. Il giornale
suoi capi,
insomma deve
non
il
compongono
individui che
il
partito.
Non
se
mi
faccio questione
d'interesse.
a fondarsi,
il
il
giornale andrebbe
re-
andr a Milano.
In attesa vi
mando un
saluto di cuore
Vostro
Cesare Parenzo.
a primo
[M ordini
88,
Caro
Lessi
dopo
col titolo
La Riforma, ed ebbe
ieri
a Crispi
Firenze].
Ciccio,
dupHce elezione
di Castelvetrano
^40
ed
io
Tuo
Amico
aff.mo
A. MORDINI.
prima,
potr
momento opportuno
al
perch
recalcitrerebbe.
riescire
[Garibaldi a Crisfi
189.
Una
un
ma
Col-
senza
tua parola
efficacissima.
Firenze].
S. Fiorano, 20
marzo 1867.
Caro Crispi,
Non
sar
il
22 a Firenze
potrei sono un
tantino
lo
modo
se
incomodato.
In ogni
G. GaribaIvDI.
[Crispi a Rattazzi
190
Firenze].
Egregio Signore,
1
al paese
diret-
associarsi
ad
passato.
Invitato da
I^ei
Camera
241
zioni che
mi
si
da
la
le
si
daremo
il
per
curarla che gh
me
di
il
miserande condi-
l'Italia dalle
quah caduta.
Per parte mia non posso che
zioni nelle
I^ei
da
ringraziarla dell'onore
Devotissimo suo
F.
Crispi.
Questa lettera appartiene al periodo della gestazione del Ministero Ratche fu poi costituito il io aprile. Crispi invitato a parteciparvi, si
tazzi,
Anche nell'anno
il
verno offrendogli il portafogli della giustizia. I^'essersi allora rifiutato sinanco di aver un colloquio col RicasoU perch riteneva impossibile ogni
accordo, fu buon consigUo alla vigilia della guerra, egli non avrebbe potuto
modificare il corso degli avvenimenti e avrebbe subito le conseguenze di
responsabiht altrui. Per in aprile '67, con Rattazzi risoluto a governare
con le idee liberali e a cancellare gli errori del 1862, Crispi avrebbe fatto
prevalere le riforme democratiche ch'erano mature nella sua mente, orga;
governo
Ma
Roma
la Sinistra
alla
Napoleone
allora al
III), eser-
partito.
zione
Prima
ri-
242
dopo
Crispi che era stato la vera mente del suo partito, primo sempre nei momenti pi agitati della vita nazionale, fu lasciato in disparte
!
[Rattazzi a Crispi
191.
Firenze].
Egregio Signore,
Non
le
me
duce in
la di lei lettera,
del di
ed
io
mi aveva dato mi
ch'Ella
Iv'affidamento,
assenso ad accettare
lei
da due
giorni
wA
il
affatico per
comporre
partendo da
non intende pi
di associarsi
assicurava
il
gabinetto
EUa mi
dice che
vrebbe in
tal caso
meno
non
cos
e lasciato
A
che
il
v' divergenza di
momento
mi sembrava, che
quando
si
quale sia
flette
si
lascia
il
di
lei
se v'era
sfuggire l'occasione
un
adesso,
grande, che
conoscendo
primo pensiero. Io ne
la
Non
vi dovesse
risposta.
Ad
dissimulo
potr presentare.
nare
le
programma non
in cui la conciliazione
samente questo. Se
so
non
questa considerazione,
quando non
non
al-
parte poi
me
si
si
determiner a
ci ri-
ritor-
scongiuro vivamente, ed
alle ore
io,
una decisiva
il
rifiuto.
si
243
in
qualunque evento
la soddisfazione di
me
quanto dipendeva da
La prego
siderazione
Firenze, y aprile 1867.
Dev.mo Suo
Rattazzi.
U.
192.
Firenze].
Egregio Signore,
La combinazione
rompendo
ficarmi
impossibile.
co'
Ed
io
non debbo
sacri-
potrebbe
sol-
Non
ma
per
convinzione
non sarebbe
utile
alla
patria,
la
prego a permettermi
gli si
vuol fare.
Mi creda
7 aprile '67
ore 4 p.
m.
Dev.mo
suo
F. Crispi.
a Fabrizj
Mio
I nostri
fogli,
si
scorge
caro Fabrizj,
darvi compatta, senza uno solo dei vecchi e sdruciti elementi e colla cond-
244
il
se no,
no
per fare
stione papale
2* Esercito
3^'
non possa
Bilancio. Ov'essa
si
il
bene
i* qui-
esser accetta
astenga.
Sempre Vostro
G. Garibaldi
Mio
caro Fabrizj,
Io non dubitavo del nostro Crispi e della Sinistra, e spero porter frutto
la
G. Garibaldi
proposito di quella
6 aprile
aveva da
crisi
ministeriale e di Crispi,
il
On
est tou-
ici
salons
du Palais-Royal.
I^e
dans l'eau
prince dit
,
Il la fait aussi
bouiUir
193.
Firenze].
Caro Crispi,
Io, forse
domani,
ma
nome
ricordato
da qualcuno che
Camera.
Spero che tu vogha
25
farlo.
aprile '67.
Af.mo
Pisanelli.
La salma
di Carlo Poerio fu
245
Crispi port
il
Fu
suo
il
di-
il
un mito a
si
spegneva.
vedemmo
amici, fu
una
verit.
Ed
il
Ma
dopo il
una vita
l'Italia in
ci
prostriamo e ne to-
un tempo
in cui la con-
cordia e l'amore sono tanto necessarii pel consolidamento della unit nazionale.
di affetto, ed io per la
[Crispi a Garibaldi
194.
Castelletti].
Firenze,
Mio
mi hanno confidato
momento intomo alla
Cairoli e Cucchi
questo
agita in
I detti amici
la
18 giugno 1867.
Generale,
il
pensiero che vi
quistione romana.
affrettarne
soluzione.
Generale
vorevoH
le
I^e
condizioni d'Europa
ci
cerchia
redenta
dell'Italia
il
non
ci
sono fa-
sono contrarie.
fare
entrare
Patrimonio di
S.
Una
nella
Pietro,
Generale
ve ne scongiuro
desistete
da ogni impresa,
altri la
e pel
Papa.
lui
246
Alla
Camera
la
Destra l'osteggia e
la Sinistra
non
l'ap-
poggia.
Un'insurrezione ora nel territorio pontifcio darebbe occasione al ministero di associarsi la Destra, di sconfiggere
la Sinistra, di amicarsi
il
si
si
Roma
si
moto potrebbe
alla
cia,
dopo
mania,
la
sua
le sconfitte
si
sua influenza.
la
ai congregati.
moraH provate
Il
come un attacco
I^a
Fran-
influenza
intemazionale
negU
problematica
resa
non perda
il
In ultimo,
che l'atto
metterebbe
il
che
il
vostro
nome
meritato prestigio.
le
quale
si
la
mano.
Vostro di cuore
F. Crispi.
Quando Garibaldi
zi
il
in febbraio
e ini-
per la liberazione di
gli
contro
il
essere
siffatta,
247
aveva
a questo concetto.
rale aderisse
scritto
Mio
il
Romane. Io ho
mare
caro Fabrizj,
cer-
cipale delle presenti nostre, supplendomi in ogni circostanza. Poi compiacetevi di vedere Montecchi, oggi
uomo
anima
Con
affetto
sempre Vostro
G. Garibaldi
[Garibaldi a Crispi
195.
Firenze].
ig
Castelletti,
Mio
Siciliani
contro
giugno
i86y.
caro Crispi,
la Sicilia, io dissi
ad insorgere,
ma
Non ho
giacch l
consi-
combatte
si
fra-
teUi.
Oggi
ficio
i
io
pugner contro
si
il
Papato,
io
procurer d'aiutare
nostri.
Un
G. Garibaldi.
Come
accorrevano e
tarii
si
organizzavano. In settembre
gli
cipitarono. In
ribaldi
detto
Suo
25 detto
arresto
Da
volon-
22 detto
avvenimenti pre-
Visita
a Ga-
a Sinalunga
24
Rattazzi. Partenza di
detto
Lo conducono ad
- 23
Alessandria -
248
Comm. Mayr,
prefetto di Alessandria
Il
il
Il
il
sente viglietto.
U. Rattazzi
-
<i
26 detto
Il
Contratto firmato
appena sar
offerto al Generale
imponente
[Garibaldi a Crispi
196.
Firenze].
27 settembre i86y.
bordo dell'Esploratore
Caro Crispi,
solo
Governo.
del
Invadere
Non
Roma
creda
il
Essa perdoner
Ed
ma
oggi
si
non
sente
coli' Esercito
Governo
le
modo.
ma non
la
sua degradazione.
si
sente oltraggiata,
oltraggiato
quando acclamato
subito.
Nazione Italiana
sue miserie,
solo la
Italiano
l'Esercito,
Alessandria,
in
se
il
Governo, e
si
persuada che
si
dha
estema
la
Nazione intiera
di volerlo inceppare,
bambini, e certo
come
forse
il
dove
vi fosse minaccia
con-
mondo vedr
risoluzione
di
popolo,
Rispondetemi subito.
Vostro
G.
Garibaldi.
249
(Telegrammi)
[Crispi a Garibaldi
197.
Caprera].
settembre
3o
Generale
1867.
Garibaldi,
Caprera.
Ottime disposizioni,
Impossibile
seguenze.
d'interessi
e spero
precipitare
in
vista
impegnati.
intemazionali
State tranquillo.
Col corriere avrete particolari.
Crispi.
[Crispi a Garibaldi
198.
Caprera],
30 settembre 1867.
General
Garibaldi,
Caprera.
Col vapore prossimo amici verranno a trovarvi per rendervi conto dello stato delle cose in ordine al mio tele-
gramma
di stamane.
Crispi,
[Garibaldi a Crispi
199.
Firenze].
ottobre
1867.
Firenze.
io
sono qui.
continente.
Garibai,di.
(iV,
B. di calligrafia
spedito per
dante
il
di
Crispi
Principe
Questo telegramma fu
Umberto ancorato
alla
Coman-
Maddalena),
250
[Garibaldi a Crispi
200.
Firenze].
Caprera
iSy.
ottobre
Caro Crispi,
Conforme
ai vostri consigli io
Vostro
G. GaribaIvDI.
Garibaldi era stato rimesso in libert senza condizioni, per l'intervento
ma
di Crispi,
da una nave
dello Stato
non
probabile che Crispi gli avesse anche ottenuto dal Rattazzi la promessa di
mandargli dopo pochi giorni altra nave dello Stato a riprenderlo, mentre
i
volontari,
di accusare
il
[Rattazzi a Crispi
201.
Firenze].
Caro Crispi,
al Ministero Interni
mi
farete cosa
grata,
sate
disturbo.
il
ottobre
Di cuore credetemi
i86y.
V. a-ff.mo
U. Rattazzi.
{Telegramma)
[Crispi a Garibaldi
202.
Caprera].
4
ottobre
1867.
Generale Garibaldi,
Caprera.
Fra
il
vostro ritorno
sul continente.
di tutto.
Crispi.
J5I
[Crispi a Garibaldi
203-
Mio
Ho
Caprera]
Generale,
ricevuto
Certo,
associandomi
ritornare a Caprera,
agli
altri
feci
lo
mi
avvenimenti
che tutti
Guastalla e Fabrizj
Voi Hbererete
Roma da
Caprera.
momento sono pi
sacrifizi al
Ritenuto
nell'isola voi
aveva e date
neit che non
al
moto
vostro arresto,
vostri
date
di
Il
dello
abbiamo ottenuto.
al
tinente.
Non
vi
il
mondo.
Voi
siete
del vostro
gli slanci
mento
Il
vi
Roma
aU'ItaUa.
chiediamo.
Vostro
F.
In realt
il
aff.mo
Crispi.
Napoleone III
Roma,
verificandosi
252
[Cirillo
204-
MINISTERO
5 di ottobre 1867.
DEI^l, 'INTERNO
SEGRETARIO GENERALE
IL
Caro Amico,
Il
tamente
al G.le Pescetto,
il
un avviso
ieri
fu scritto immedia-
appena giunger
ne sarai avvertito.
Tuo aff.mo
Monzani.
Addio
205.
[e. s.].
Caro Amico,
Ti avverto che
disposizione.
GH
il
giornata.
gli farai
piacere.
Addio.
Ttio aff.mo
Monzani.
206.
[e. s.].
Caro Amico,
Ti
mando
la lettera pel
tu consegnerai
alle
Tuo
Addio.
5 ottobre
Da un
Comandante
diario di Crispi
aff.mo
MONZANI.
1867.
253
207-
[e. s.].
Caro Amico,
Rattazzi mi dice di avvisarti che
ti
Addio
ripassare.
6 ottobre
1867.
Tuo aff.mo
MONZANI.
208.
[e. s.].
Caro Amico,
Rattazzi avrebbe bisogno di vederti. Se puoi venire
Il
un momento
al
pi presto
gli farai
8 ottobre i86y.
Tuo aff.mo
MONZANI.
[M ordini
209.
a Crispi
Firenze].
Barga,
ottobre
1867.
Caro Crispi,
Ti prego far rimettere
il
alla
Ad
ogni
modo mi
non
alla
Non avendomi
Ho
di Soccorso.
i
ferri.
Roma
bi-
254
il
Fortuna.
la
perch
la
maggior frutto
di
possibile.
s'altro
che tu ritroverai
il
modo
il
fos-
cose.
Ti stringo
la
mano
Tuo
A.
210.
[Il
? -
a-ff.mo
Morbini.
Roma]
II ottobre i86y.
11
raviglia e di dolore.
Di meraviglia, perch non com^prendiamo certe apparidisparizioni e riapparizioni di Comitati in un momento in cui l'azione dev'essere immediata.
Di dolore, perch il manifesto ci rivela gU sforzi di un
partito che non ha il caraggio di dirsi reazionario, ma che
zioni,
il
congiungimento di
Roma
all'Italia
Prevenite
tate
patrioti
contro
basse manovre,
tesi
sven-
da avversari co-
se
la vicina fine
del
papato poU-
viviamo
serio,
non hanno
altro
La
situazione politica
aiutare
alle
il
governo
sue forze.
ci
favorevole. Napoleone
pontificio,
Ma non
il
non pu
il
governo
255
italiano possa
inerti.
Il
Roma, che a
rivoluzione
cominciata.
successo.
il
Vostri
Questa
lettera,
il
tobre,
21
che avvenne
il
nioni in
parte sin da principio Crispi, Cairoli, Gius. Dolfi, I<a Porta, Miceli, Gua-
stalla,
riferire alcimi
dello Stato
novembre
29
il
generale Nicola
Fabrizj,
Capo
modo
solenne rivelata
la Constitution et
fidelit
l'Empereur
je jure obissance
256
si
mezzo
che dichiarava come la formazione di gran parte delle forze pontificie at-
mentre offendeva
dimostrando sempre pi
alla riscossa,
tempo correva
mandati dai
cittadini
romani o viventi in
Roma,
esiglio,
o espressamente
schiere dal concorso d'uomini rinsaviti dalle troppo lunghe illusioni precedenti,
mento
si
coUe armi
liberarsi
II
movi-
il
dall'oppressione
generale Garibaldi,
le
franco-clericale.
ultimo generale romano rimasto colle armi in pugno nel 1849, lieto e volenIl concetto sul quale il generale Garibaldi aveva
Roma
e delle
subito
il
ribaldi in questo
cos
Roma
in
mezzo
all'Italia
l'accozzaglia
armata mondiale
primato francese.
il
ci
aggiimga che
si
mil e difficolt
se
l'illustre
non preceduto
il
e sospinto dall'impulso
nazionale
ed era
convinto del pari che Roma, sfibrata dalle persecuzioni politiche, priva
da xma propaganda funesta di aspetu appoggio non meno pronto che efficace, talch al
tazione,
ha bisogno
di
dovea negli
della neces-
Roma
per provarsi
popolo suo
il
voto nazio-
col fatto
Roma
del
nella fa-
Questo era
il
pensiero, questo
il
257
rispondeva vivamente
il
quando
di
im
tratto
il
generale
che
il
il
figlio,
mandato
all'impulso generale,
vita
il
si
cacciava con
soli
come
seguendo
quella che offre la linea pi breve che sulla froncontrafforti degli Appennini,
si
dirige su
Roma.
ita-
211.
[Jessie
W. Mario
a Crispi
Firenze].
Il Sig.
l'ospite
figlio del-
un pubblico
da aver luogo
giudizio
il
sfogando odii
politici e
la
pubblica tranquil-
vendette contro
il
Dott. An-
domanda.
ottobre '67
Vostra
Jessie Mario.
212.
Firenze].
Terni, 13 ottobre 1867.
Caro Ciccio,
Quando mi parlasti del Corpo che Ghirelli dovea orgami dicesti che era affare fuori di ogni ingerenza
nizzare,
17
258
Avvisami
gine.
subito, anco,
se occorre, telegraficamente,
Mentre
ruolamento tumultuario,
troviamo, dopo
il
loro ar-
dimandano.
Risposta subito.
Bada, che se
colle
avere.
Sollecitudine d'invio.
ly'
inconveniente
della
il
Affez.
NlCOI^A.
Armi,
Armi,
munizioni
Arrivano giovani, e
altri
abbondanti.
sono in moto.
dello stradale.
un amico
;
di
rigori.
Bisogna scioghersi da
Il Ghirelli
di volontarii.
come
tali
impedimenti.
Comando supremo
gli
Avrebbe dovuto,
il
voUe invece essere indipendente e fu elemento di disordine. Tantocch la Mario studiando parecchi anni dopo la Campagna
;
259
per guastare
Il sott.
piani di Garibaldi
ha ricevuto
dal Sig.
Dep. Crispi
9500 (Dico
lire it.
'L,.
9500)
it.
Gio
Filippo Ghirelli.
13 ottobre
Ricevute altre
lire
quindicimila
Ricevute altre
lire
quindicimila
Gio
'67.
Filippo Ghirelli.
{Fabrizj a Crispi
213.
Firenze].
Terni,
13
ottobre
'67,
Caro Ciccio,
Bada.
un
Legione romana
cos detta
I^a
eterogenei,
quali
Ghirelli,
il
prende
che danno
ai capi stessi
sera,
il
resto
presente,
Romani,
una ventina
coli' associarsi
I^e istruzioni
senonch
tre individui
non
due o
il
n ci sarebbe
vogliono eliminare
un
aprirono
essi
arruolamento
pubblico
che dispiacque
al
Comitato Nazionale di
Roma
convergere tutti
bisogna
mezzi disponibih
al
l'elemento
un andamento
26o
poti scorgere un
cerio
volont di monopolio
la
quale ecciiamenio
tal
ma
dopo
ieri
tua partenza
di cui forse
locale.
favorita dal
no verr
se
il
mi
S. Prefetto
vi andassero anco
le cose,
di corsa
Se prendono
ad intendermi
farsi.
richiesta di munizioni.
la
il
tempo
il
prezioso,
il
Andava
risultato.
che
modo
far sembrare,
respingere
di
mentre
danno
si
il
si
maneggi entro
Roma
gli
spargitori
maUpromuovere un
si
trattasse di
si
dei
sulla
che non
bazzarsi.
i
decider da
si
puramente necessarii.
pochi
si
superassero
con inteUigenza
s,
pongo
lo strom-
te,
Se decidete pel
plementariamente
Io
un
bleu da marinari,
prime,
sarebbe
ma
solo sup-
importante.
Una
26l
delle cose
mancate
nato e diretto.
trasportarcela
Il
pu molto
giovare.
po-
pu
essere
mi
reno d'azione,
neanco
lo
conoscesse. Baste-
me
il
documento, e irromperei
tempo e luogo.
non debbo recarmi a Firenze)
ri-
col di-
chiarare la facolt a
Mandami
(se
promesso in sostituzione di
ci che
mi hai
ci
Questo subito.
Ho
gento che
si
ai capi. Infatti
ho veduto
sorvegli
P. S.
s'impedisca.
I fucili
che mercoled
(senza
munizioni),
quelli
si
avranno se non
di
Spoleto oggi
mana
che fa di bene di
che possano
Bada
al
essi conservare.
freddo, tiitto
Ho
verificato
ordinari.
seriamente.
che l'argento
stringer
202
P. S.
persona che
I/a
mandavano lomila
Comitato militare,
tato
il
sola
cartuccia.
ieri
portava
la notizia
che
si di-
cartucce, dichiar,
non manchino
214.
di munizioni.
Firenze].
Carissimo Amico,
Ho
frattanto
si
convenuto che
onde
cattura,
il
si ritiri
subito
il
Generale e
mandato
di
Aff.mo amico
Gadda.
[Crispi a G.
215.
Gadda
Prefettura di Perugia].
Firenze, 14 ottobre 1867.
Caro Gadda,
Avesti un telegramma
ieri
non furono pi
giungerti
di
mu-
questa mia.
al destino.
Non
lo scoppio. Io
tale atto.
Se
si
possibile,
263
tuoi sottoprefetti, o
e credo che
manda
non avrei
il
altro a dirti.
Ti abbraccio di cuore
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
[Gadda a Crispi
2i6.
Firenze].
Carissimo Amico,
Aff.mo amico
Gadda.
[Di calligrafia di Crispi
fucili di Spoleto]
di questa che
il
Gadda,
neg
il
fatto,
ma
Roma.
Il
mano
senatore
incontrovertibile.
217.
Firenze]
alle
su MonteHbretti
si
spinse alla
come
si
il
combattimento andato
spedito dallo stesso Menotti. Iv'urgenza ch'egli ha di cappotti o coperte, di tasche a pane, e scarpe, indicibile; io
264
somma
con
e ne sento
lui,
lamenti
Pertanto qui
si
danaro su tutta
difetta di
provvedermi.
la linea.
Terni
che
sia,
ha pochissimo a provvedere.
modo
possibile
B gU
mia
la
il
ho trovato
Roma,
Temi
la
giusta
dalla S. V.
4 delle
l'art.
l'ho provvista
Dal
domani saranno
Il Sig.
I^.
un po'
Roma
esaurite.
io
ho preso
un negoziante
Ferri
di
risult?,
essere
essere
ho
non
gli
per
il
.d^
fidate cose
ci
possano
dannose.
di 400 cavalli,
nire le
mente
venuto qui
ieri.
richiedere dal
cie,
mi
Il
di fondi
cese,
con
le
afiret-
Temi.
mi
al
Comandante
il
il
dippi a praticare.
265
tuata siffatta spedizione d'armi e munizioni a Terni. Intanto Fabrizj mi fa grandissima premura, come se
dessero da
me
le cose.
dipen-
N. Botta.
ore II
Mosca
stato
improvvisamente
y^
ant.
partito
le
cose
promesso
Papalini, Zuavi, e
li
Noi abbiamo 15 o 20
12
la
lyibretti
abbiamo
fummo
Nerola.
attaccati dai
respinti.
fuori
combattimento, 7 morti
nuovamente
montagna per man-
canza di coperte.
M. Garibai,di
218.
Firenze,
14
ottobre
1867.
Onorevole Comitato di
Grosseto.
11 Sig.
dare
il
corpo di volontari
pitano Franzo] a,
cotesto
al
presente sotto
gli
coman-
266
prestare
Ve ne
ringrazio in
nome
d'Italia.
Pel Comitato
F.
[Crispi a Fbrizj
219.
Crispi.
Temi].
14
Firenze,
1867.
ottobre
Caro Nicola,
provveduto per
Si
lettera.
Tu
ti
le
cato
di
dipendere da Menotti,
lo
saranno domani.
me
non
al
gli
EgH
quale
dal
ne
scri-
dipenderanno
dovete nulla, ed
Parabbi e che
300 fu-
scrissi
ti
fargli
Ho
preso
le
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
220.
{Benedetto
C airoli
a Crispi
Da
Mio
Ti
mando
Firenze].
casa, ore 9
[13
ottobre"].
carissimo Ciccio,
la lettera
267
una
battaglia fece
in giornata
quanto domanda.
rono trecento
fucili,
Il
per
le altre,
simo,
far
la
occori
merce da To-
(i),
stione di vita
gli
E' quanto
ti
avr detto
tempo
al Checco.
non partono
Verrei io da
tore,
urgentissime.
Ti
lo stesso
oggi,
Ad amoli, devo
vedr pi
non giungeranno
ma come
te,
dir
ti
il
la-
attendere a cose
tardi.
// tuo
Be;nede;tto.
(i)
si
221.
trovava in Roma.
[C. S.].
da
Carissimo Ciccio,
I/'
l'ultime notizie.
di ore
lo
mando
spero Bassi.
provveda
Ho
l'essenziale.
modo
gi par-
Anche da
Benedetto.
268
[Crispi a Fbrizj
222.
Temi].
Firenze, 15 ottobre 1867.
Caro Fahrizj,
nostro collega Carbonelli,
Il
alle
il
operazioni che
vanno ad impegnar-
si
il
che
od
riordina,
si
in altro
Bagnorea
di
Il
quali ne
tra
ad
altre
hanno partecipato
campagne.
Ti stringo
mano
la
Tuo
F. Crispi.
[Crispi a Fahrizj
223.
Temi].
Firenze, 15 ottobre 1867.
Mio
caro Nicola,
per completare
Non
scrivi nella
si
le
mandato
necessario
il
pensato
mai a trasportare
in
Temi
il
il
moto.
Comitato
non
basta
ci
il
impegni.
Coteste autorit locali sono addolorate del tuo discorrere aperto circa
il
con
l'esercito
permette
la
lo
il
di mostrare ch'egli
si
Governo
farebbe immediatamente
lascia forzare la
mano
momento
e che
si
op-
209
Da
messo.
ci
apparenze.
le
Sul che
il
momento
al
in cui
Abbiamo
vi
Ho
comperato coperte,
Non
ma
indicativamente e nel
altre
bande da provvedere.
numero
Qui abbiamo
neceSv=ario.
Il
Ti abbraccio di cuore
Tuo
aff.mo amico
F. Crispi.
224.
Firenze].
PitigUano,
16
ottobre
i86y.
Ill.mo Signore,
Il
Ho
come
il
Sig.
le frazioni
peranno
il
confine,
Ho
av-
Abbiamo
ed occorre armarH.
;
Il
Sig.
Generale
notizie,
270
nostri
abbiano battuto
papalini.
In
d'avviso
attesa
Di V.
S.
Dev.mo Servo
F. Fianca.
225.
Firenze,
16
ottobre
1867.
Onorevole Comitato,
Terni.
Il
Generale Fabrizj
dito per
sia
Temi
ritoma cost
BgU
e quello che
abbastanza.
Ad
ogni
colle debite
istruzioni
modo
ci
bisogni.
da voi e
distribuiti
ai volontarii.
Allo
modo. Per
gli
oggetti io intendo
ecc.
Vostro
F. Crispi.
226.
Urge che
alle
armi che
da nostro
si
inerti.
271
gl'insorti
aiuti, e
corpo
nel
sociale.
Del resto
concorso di tutte
il
le altre
forze.
le
sorvegHanza
la direzione e la
da intraprendersi'
Comitato ne ha dato
operazioni
al
il
generale Fabrizj.
Da
lui
Buon
successo e credetemi
Vostro
F. Crispi.
227.
[Raffaele
Di
Benedetto a Crispi
Firenze].
Caro amico,
ci
il
confine.
Siamo trenta-
insorti.
I^a
il
donammo
ciolata sar
molto
numero
il
ma
alla spic-
da quella parte.
Volete che vi parli sincero
Mi pare che
in Firenze siete
n governo, n
Intanto
io
il
lyuigi
per la via di
Vi abbraccio e sono
Vostro aff.mo amico
RAFFAEI.E Di Benedetto.
Il
S.
Giovanni, in una
alla casa
sua a Pa-
272
volontarii
si
trovarono a combattere
circondati. I<a
contro
le
madre
infelice
contro
aveva perduto
altri
due
figli
avevano
li
combattenti
228.
Cnsp{].
[Cairoli a
Mio
carissimo Ciccio,
Roma,
insciente
il
il
ufficiale,
ma non
cercata,
momento
a dartela.
Tuo aff.mo
Benedetto.
{Crispi al Direttore della (.(Riforma
229.
).
Caro Oliva,
I/'intervento francese
non
pi
cacciatori d'Africa e
che
si
fa dal
Governo Imperiale,
zuavi
un intervento mascherato'
quale osa lagnarsi delle
il
la vigilanza governativa.
Ed
pie' delle
battete sul
le classi ?
Alpi
Revel
(i),
che per
difesa.
da
ma
le
Non
modo
le
sue
bisogna attaccare
forti.
allora perch
una energica
bisogna battersi
273
manca
il
Governo
Io liberi.
Pel governo
il
dilemma
questo
reprimere la rivoluzione
Ed
mezzi
trovano...
si
Vi abbraccio
Vostro
F. Crispi.
(i)
230.
Roma
fate che
Appena ne
avrete la notizia
legali,
esprima
la
sua
volont che
si
F. Crispi
A.
231.
Cairow
B.
OuvA
- 1,.
- Iv.
I^a
Porta
MlCEW.
Firenze].
Da
casa, ore 3.
ly ottobre.
Carissimo Ciccio,
Io non
mi son mosso
in conformit a
io
le
da
di casa,
n uscir poich
ti
attendo
te se tu avessi voluto,
definitive intelligenze
ma
prima
274
Ho
carti
notizie.
te,
oggi.
Benedetto
[Fianca a Crispi
232.
Firenze].
Dal
confine,
17 ottobre 1867.
Ill.mo Signore,
al
Il
pendente
Il
oggi col
al
16
800 andavano in
momento
volontarii;
nostri condotti
nostri n
dell'attacco
non
da Acerbi
papahui.
si
carabinieri tutti
me
numero
carabinieri;
sendosi presentati a
in
ad attaccare 120
S. I^orenzo
dopo quattr'ore
valoroso giovane
Una
vi sono
notte dal 15
al
non
il
fucile,
ed oggi
es-
fu
consegnato.
alla
non ho
concertata
spedizione
effetti.
Sono 3
di esso notizia.
Devotissimo
F. Fianca.
275
[Crispi a Delanoire
233-
Parigi].
Florence ly ottobre iSy.
Mr. Delanoire,
Passy
Je viens de recevoir votre honore
Paris.
du 12 courant,
la poste italienne.
y-joint
Je recois
lui
francs.
450
me
Comit
I^e
elle
nous vient de
la
de
la
Papaut.
mon
estinie et
de
mon
dvouement.
F. Crispi.
lyC offerte
ingenti.
ma
anche le
da Roma
richieste erano
:
18 ottobre, ore io sera. I^a nostra situazione quasi disperata per mancanza d'armi. Quelle tanto aspettate da Temi non le avremo pi per la
bella idea del Ghirelli di rompere la ferrovia. Quindi restiamo con niente.
<i
A qualunque
cosi
mi
18
ottobre are
un
credito di tale
Addio. Checca
[P. S.
234.
Mancini a Crispi
Firenze].
Carissimo,
Perch chiuderti meco in ostinato silenzio mentre corrono cos gravi eventi per la nostra patria
Perch non
dere all'opera
comune
io
e per Dio,
stato reale delle cose, delle intenzioni vere di chi cost dirige gli affari, ignaro finanche di ci che succede sul terri-
torio pontificio,
ci,
il
legrafici
il
sempre ed unica-
altri
mi posero
in
Baroche
col
(che
ebbene
mi tenne
io credo, e
gli stessi
mia presenza a
uomini
altri
Parigi
meco
il
cred
il
Girardin
non fu
politici e
inutile
giomaUsti) che la
e che le
mie franche
Qui ho fatto
affatto personale,
come
il
all'Italia
resto,
quello di che
si
un pericolo
perch un governo
bea oggid
la
Fran-
di cui fu teatro
Ho
il
Messico,
si
tentino pi o
meno
in Italia
volta a
Roma
277
ma
nostri soldati e
si
Bis-
III,
follia
destar la scintilla di questa conflagrazione e dopo aver aiutato l'unit italica e la Germanica a formarsi, eccitarle
entrambe contro
bile,
la
Francia e contro di s
Mi pare
incredi-
lone, forse
Ti stringo
al
!...
cuore
tuo aff.mo
P. S. Mancini.
D. S.
Bismarck
delle cose
[Crispi a Ghirelli
235,
Nami].
{Telegramma)
18
ottobre
1867.
Conte Ghirelli
Narni,
Siete pregato recarvi a
Temi per
Fabrizj.
Crispi.
[Agnetta a Crispi
236.
Firenze].
Terni,
Caro
il
20 ottobre 1867.
Ciccio,
Roma
sono decisi ad
passare.
agire. I^e
altre
nuove
modo alcuno
278
Pi,
(i).
una Colonna
di
altri
65 per
Roma,
cercato spingere
si
Perdio,
a la grazia di Dio.
Tuo
Carmei.0 Agnetta.
(i) I
due
porte di
cfr.
fratelli Cairoli,
primo
il
Roma. Su questo
come
Campagna
dice
l'
uno
del 1867
dei
compa-
Agnetta) ed ora
[Cipriani a Crispi
237.
Firenze].
Terni, so ottobre 1867
insurrezione; romana
corpo sanitaeio
Amico
carissimo,
come
adagio, gi ricordato,
mera
ti
un giorno
alla
concentrano
al
sovverrai,
Le truppe
si
Cacon-
sulle strade
le Lit.
il
confine.
strade
muoversi tenuto
per accidente
scritto
Ho
ordinarie.
la ferrovia, invia
in scacco
Roma
fa
alla,
Kmiwo
Cipriani,
279
Cm/)z
[Botta
238.
Firenze].
lio
Mirteto,
ai ottobre 186 y.
ieri
Roma
entro
al
modo
telegrafare in
me
a stasera, e ci secondo
ne scrisse
moto
ieri stesso
Cuccili.
Guttierez,
il
da
lei
Porta
I^a
statomi
Corese, entr a
ieri
l'altro
pontifici
ieri
sera
falde
alle
furono
Menotti
raccomandato,
trovai
di
picchiati,
il
di
rimarco, salvo
insorti e papalini
Monte
Calvario,
e costretti
nella
ritirarsi
accamp
nelle
montagne
gli
di I^icenza
riesci to possibile,
a Passo
Roma.
avvenuto
gli
400 uomini
200
paura,
raggiunse
solamente
ieri
Menotti.
glia, e
stesso
rezione dentro
Roma,
si
e poterla quindi
concertare
lyci.
immantinente
tele-
28o
Vado
a invitare
il
So
It.
il
servizio
domani recarmele
di
persona.
me non
lupo, vuole da
Sta fresco
l'ho
!!
so quante diavolerie.
quest'ora ossa
ci
pegnorata in Sabina.
Un
Suo
obb. aff.
N. Botta.
D.
Mi esimo
S.
vendo
V.
alla
Mellana a Crispi
[Filippo
239.
S.
Firenze].
21 ottobre '67.
Car.mo,
Appena
da Rattazzi che
ti at-
tende.
Aff.mo
MEI^IvANA.
da Caprera attraverso sei navi da guerra in croDi essa fa cenno il Diario di Crispi nelle brevi note die
I^'evaslone di Garibaldi
ciera, notissima.
seguono
mia a prendere
il
22
nell'Isola. Il
ottobre, 6
caff. Alle 6 e
Ministero ne avvisato
mezza arriva
Cialdini.
Non
venga arrestato
33
mezza: Mia
ottobre,
11 e
Rifiuto.
Cial-
possono mettersi
a Cialdini. Rottura
la linea.
28l
240.
Tutti
Ducato
onde
di Castro
mettersi sotto
il
confine
dell'antico
sono
invitati a recarsi al
e
passano
che
volontarii,
suoi ordini.
E' pregiudizievole
al
buon
militari
quaU siano
forti
Pel Comitato:
F. Crispi.
241.
Roma
si
si
governo
ly'abbandonarH
francese.
il
vergogna
sarebbe
rovina.
Garibaldi trovasi gi al
Se
il
non pu
governo
oscilla
l'Italia sacrificare
Voi comprendete
prontamente
campo
di Menotti.
proprio diritto.
la crisi attuale.
Il
G.
ly.
Comitato centrale
Pali^avicino
IvA
F,
Crispi
B. Cairoi,i
De
Boni.
282
[Crispi
242.
Fabrizj -Teim].
Firenze,
23
ottobre
67.
Caro Fabrizj,
In conseguenza di due telegrammi giuntici dalla frontiera
sappiamo che
Roma
insorta e che
da due giorni
cittadini
si
si
Cialdini,
quale,
il
di
che non sa quello che fa e che fra giorni sar sciupato. (2)
Napoleone richiede
rinunzii
un manifesto
quale
col
governo
il
In tutte
le lettere
dovuto esaurire
tu chiedi danaro.
la cassa per
bene a dargli
tu se non
sei
lire
sulle
e ne
15/m.
domanda
lire
abbiamo
noi oggi
contentare Menotti.
Abbiamo
in tuo potere.
Roma,
faresti
ma
bene a
servizii.
da
colui che
non aveva pi
interesse a farlo.
negaro
Domani essendo
Ti
abbraccio
di
cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
(i)
I<a
diffondeva
le
notizie di
saltata in aria.
I^
Roma
283
I,e
Garibaldi appena giunto a Temi, parti pel confine. Ora, alla testa di
il
in difesa del
forse
si
mondo
badire dinanzi al
la
tempo
il
sua egemonia
suoi disegni,
ri-
sull'Italia.
\Bertani a Crispi
243.
di compiere
Firenze].
ore 9 34 [25 oifobre].
Mio
caro Crispi,
al
Comitato
qual'ora
Puoi venirmi
proclami
I^a
ammorza
Hai novit
l'ardore
gi
dei
si
fa cosa
nomi
nei
scarso.
Tuo
Ag. Bertani.
[Crispi a G. B. Bottero
244.
Torino].
Caro Bottero,
Roma
vi scrivo
insorta
i
da due
cittadini
si
giorni, e forse al
momento
in cui
Papa.
Iva citt
spirazione. Garibaldi
si
la co-
284
Il
ed un Ministero Cialdini
gliere
dimettersi,
non intervenire
gli
scopo
allo
di evitare l'intervento
francese.
non pu
aiutarli
andato
seconda
I^a
condi-
litari l'insurrezione
vedere in tutti
pu
Bisogna prov-
essere schiacciata.
modi, agitando
il
paese
dando
all'opi-
Roma
liberazione di
Essendoci messi
sorti n'erano gelosi.
Da
movimento romano
con-
contro a Rattazzi, ch'era con noi e che fece per noi quello
ad
atterrarlo; atterrandolo
ufficiale.
hanno
Roma
tolto a
il
mezzo
Vedete gU
altri
inaugurata
dal
nuovo
ministero.
pronta
convocazione
del
utile
il
Parlamento.
'
Devotissimo vostro
F. Crispi.
[Crispi
245.
Carmelo Agnetta
Terni].
Caro
Rattazzi
tero gli
Carmelo,
si
dimesso, e
ho fatto firmare
il
a Montepulciano. Siccome
prima
ch'egli lasciasse
il
minis-
285
zionario
tu
necessario che
Prima
ri torn
da cotesta, necessario
di partire
stabilire le corrispondenze
un amico
gato,
Bisogna che
e la
corso
il
le
insurrezione.
della
Siccome
nuovo Ministero va a
il
sciogliere
Comitati,
insomma tutta
Abbiamo
speriamo
giungono
Durer
dei
?
mezzi che
esaurito la cassa
un'altra
rifarci
Abbiano
gli
la
volta,
ma
gli
colti in fallo.
abbiam potuto
da domani innanzi
perch giornalmente
ci
mezzi.
I/O sa Iddio.
Se comincia la reazione,
difficile
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
F.
aff.o
Crispi.
246.
Caro
Peppino,
un
vaglia di L.
altra
testa
il
mandato
deputazione
sar fatto
un cenno
l'insurrezione
ed
quaH era
Banca
provinciale.
Alla
di ringraziamento.
cittadini, si
medesima
A Roma
domani
scoppiata
286
di
vi
promesso a Napoleone,
Roma. Ed un Ministero
oggi
non interverr
compone coU'espresso
l'esercito
si
Roma
in
in-
e per la chiusura
mezzo
resistenza e per
gare
il
governo a mandare
Roma.
Nascondete
le carte,
il
Niente
altro,
perch mi manca
il
tempo
e vorrei
dirti
Tuo
aff.o
F. Crispi.
[Botta a Crispi
247.
Firenze],
{Telegrammi)
Poggio Mirteto, 24 ottobre 6y,
Roma
polati.
Posso
Botta.
248.
[Crispi a Botta
Poggio Mirteto],
da Firenze, 24
ottobre.
Restate
al
287
me
non
al
[Crispi a Fahrizj
249.
Terni].
Firenze,
24 ottbre
6y.
Caro Nicola,
Alla tua d'ieri.
Domani verr
potrai prendere
Per
me
io
che
ti
parr migliore.
rivolto a Correnti, a
si
stampo,
si
impegnato a
re-
come
si
comincia,
Tu
potrai
esser
ma non
dove
lo consigli e lo
si
va.
arresti.
quello.
Ti abbraccio di cuore,
Tuo
aff.o
amico
F. Crispi.
mandar
ha date
[Crispi a Buglielli
250.
Buglielli
a non
al Ministero.
Terni].
Firenze, 24 ottobre 6y.
Caro Signore,
Ella ha dovuto ricevere due miei telegrammi.
d'ieri io la
le
Con
me
Con quel
personalmente
Roma.
un apposito
288
Roma
individuo a
per raccogliere
mento insurrezionale
avr negato
particolari del
sera.
movi-
Viene cost
fisser la
marted
di
il
(i)
il
quale
di concre-
corrispondenze. Ella
il
Ministero
ed
il
gli
regolarmente
fatto
continuatamente.
Roma
nel vostro
di
Roma
quanto
capitale,
telegramma
negano
di
fatti quali
vengono esposti
stamane. Scrivete
ai vostri
si
una
e,
possa, esatta.
fu
amici
se piuttosto
sosta.
Credetemi,
Devotissimo
F. Crispi.
(i) Angelo Muratori, l'illustre avvocato e uomo politico, giovanissimo
aveva preso parte alla guerra dell'anno precedente tra le fila dei garibaldini
ed era stato ferito a Monsuello. Nel 1867 lavor prima nel Comitato Centrale, poi fu mandato al campo, come in questa e in altre lettere seguenti
ricordato.
251.
[Cfispi a Canzio
7 Monter tondo].
Firenze, 23 ottobre 67.
Caro Canzio,
Riceverai dal latore della presente la sciabola ed un
binocolo da
campo che
Non
compera fu fatta
so se la
289
approvazione.
breve e
Ad
difi&cile
modo
io credo
altro, scrivete e
ve ne provvederemo.
ogni
campagna.
Se avete bisogno di
Un
saluto a tutti
gli
amici,
un bacio
Generale.
al
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
[Botta a Crisfi
252.
Firenze].
Passo Corese, 25
ottobre
1867.
ore 7 Yz p- m.-
modo
zoni
V.
I.
allo
Oggi
alla S.
le
spagnuolo
consegnata da Guer-
Kschanes.
ho telegrafato circa
alla presa di
Monte Rotondo.
seguente
Ore
Il
modo
Generale
Gl'insorti
Garibaldi ha circondato
occupano
il
locale
Monte Rotondo.
dei Cappuccini
dono da tutte
le case.
Stanotte
si
5 3/4.
parecchie
si
difen-
domani
il
risultato
affetto,
Suo oss.mo
N. Botta.
19
290
[Fabrizj
253-
Crispi
Firenze].
Terni, 25 ottobre 1867.
Caro Ciccio,
Ti ho telegrafato qualche ora
Non
il
ti
ho parlato
di notizie
telegramma, limitandomi
fa.
alle
funeste
come
quelle che
di fuoco
oltre.
Monte Ro-
urgentemente
(non uf&ciale,
ma per
movimento
dei
le disposi-
volontari sieno
politiche
le disposizioni
Addio.
Tuo
aff.
mo
NlCOIvA.
[G.
254.
Mio
Ho
B.
Bottero
Crispi
Firenze].
caro Crispi,
nizzato
un Comitato
d'oggi,
di cui
vedrete
stata
impooentissima.
la
dimo-
I^ truppa simpatica.
I^r.,
di
prima
offerta. S'
opposto
291
(diss'egli)
1.
sulla
incompetenza
Consiglio
del
io l'avessi
nascosta sotto
sebbene
puntolini dei
feriti.
la
(e
in verit crescono
dati
cessione
del
Me
Piemonte
ne
avvertono
Roma
molti
colla
amici
francesi).
TI
anzitutto che
il
trovato dei
feriti
suo dovere
il
etc.
militari
Savoja
si
alla insurrezione,
sulle Alpi,
opponeva
al
le
figlio
battagHe
avrebbe preso
in
una circostanza
cosi solenne;
lire.
il
Municipio desse
il
fosse
'64.
messa
ai
mi meravigliai che
quelli stessi
292
le
patrioti feriti.
sussidio a
si
dovettero
pranzi
Ho
ancora a Torino.
richiedere
citt
ragione
migilior
Roma
mia volta
risposto a
Roma
decoro della
di
la
nome
di
Roma
stessa e
5000
Ho
io
non pi
in Torino, o in altra
posticcia.
(ed anco
Il Consigilio
approv
cipali e
e che
al
desideravo in
sione)
di
plebiscito, in
capitale
buon
avesse luogo
il
quanto all'annessione
fr.
un
le
vot a tenore
prima
di
il
pubbhco
di
offerta
quanto
come era
nazionali
ed antimuni-
s'era fatto a
Genova, Lire
dichiarazioni
stata combinata.
allo straniero.
Tre
spirito
quando
si
toccato con
mano
Per
si
non dare
ogni
la
modo
dovuta importanza
caduto
al
il
solito
suo torto di
governo personale.
Ad
alleati.
gheremo
goni.
nelle
Non
lasciateci
mancare
istruzioni,
non mancheremo
293
al debito nostro.
lamento
dal
Ara
Ferraris,
Faremo proporre
la
medesimo.
meeting
Presentate
etc. vi salutano.
nostri rispetti
Irremovibili,
per s
per
G.
[Fahrizj
255.
a Crispi
gli
amici
1^ truppe che
fino
da
ieri
sera confidenzialmente
cercato,
movimento pi
si
mi
le
sino
da questa notte,
provvedere pel
di
Sono
sulle spine
baldi
per
sai
se
ci
le
moto.
in
Come
da
messo
si
Ho
8bre 1867.
Ciccio,
questa mattina
vostro
Firenze].
Terni, 26
Caro
il
BOTTERO.
B.
no andava male
assai,
di Gari-
Mentre
io
mi abnego attendendo
sopprimendo inconvenienti,
contenendo,
debba
dire nella
Riforma che
il
il
tutto, e
ecc.-
non so perch
Generale Garibaldi in
mosse
coi migliori.
Il
il
294
mi ordin
di restare
per
bisogno di continuare.
od
ordini di organizzazione
Si sono
alla
(che forse
Perch
ai
approvando l'organizzazione.
disorganizzeranno,
si
18
quali
dei
ma
che furono
qualche serviziuccio
riconoscere
di
il
marciando
organizzati)
il
Il
fatto
con abnegazione,
modestia
di
Ho
coscienziosa
Non ho nuove
ieri
scritto all'individuo, Ti
Puoi ideare
mander
di Paolino (i)
il
mio
dopo
il
copia.
combattimento
di
stato.
anco
le lettere
raccomandate
al
Comitato.
T'ab-
braccio.
Aff.mo
Nicola.
(i)
256.
[Fabrizj
al
Comitato di Firenze].
Terni,
Onorevole
Onde
si
cotesto
li
26 Sbre 1867.
Comitato,
le
forze
che
lo scri-
approssimativamente
l'effettivo
dei
Volontari.
295
che
Si fa osservare inoltre
il
si
all'organizzazione
dei
sottoscritto
il
fosse
BattagHoni.
Corpi che
si
per la forza
Tra
fino
da
usciti
rapporto
dimani tutti
Terni
successivamente
il
il
la sollecitudine
ad ora provvedere.
saranno
per
il
ha potuto
loro
presente.
lyO stesso
Corpi
incamminati
quelli
che sono
N. Fabrizj.
257-
[Crispi
Carolina
Phillipson
Giffard
I/)ndra],
Egregia
lye
fo
Signora,
nome
pi vivi ringraziamenti, in
rimesse da
lei
le
la
Francia
ci
del Generale
20
lire
sterHne
romana.
che
continuare
generosa e
va a commettere contro
Sono
con
la
pi
nuovo
richiamare l'attenzione
assassinio
Napoleone
che
l'Italia.
alta
Devotissimo suo
stima,
F.
Carolina Giffard Phillipson, nobilissima
dama
Crispi.
imparentata con
un
la
pi
culto per
296
258.
Al Comitato Centrale
di
soccorso
anche
Grazie infinite,
nome
della
Siccome
un
si
fa
somme
raccolte e
maggiormente sentire
della Hbert.
le
la
me
Ne terremo nota
che raccoglierete.
quali
si
si
il
battono per
raccolgano e
bisogno
la
causa
ci
sian inviati
difesa
del nostro
tutti
alla
paese.
Un
saluto fraterno.
Pel
F.
Crispi.
[Crispi a?].
259,
Firenze,
Egregio
VogUa avere
che mi indichi
la
Comitato
somma
la
il
Pregiatissimo
compiacenza
modo secondo
z6 ottobre 1867.
Signore,
di telegrafare al BugUelli,
il
tinenti al
Il
riordiner
Ho
il
voluto avvisarla di
ci,
e la
politica.
S V. che ha
Rattazzi
fatto continua-
297
mente opera
patriottismo,
di
stancarsi.
Mi creda
devotissimo
F. Crispi.
260.
Firenze].
{Telegramma)
Terni,
26 ottobre 1867.
400
zuavi prigionieri
Vittoria
Angelo Muratori.
[Crispi a Costantino -VsXervuo].
261.
Firenze, 26 ottobre 6y
Peppino,
Caro
I/'insurrezione
quindi non
la
si
gli
Zuavi papalini,
stamane
I^a
alle
il
quale
Francia
6 partita
un momento
illegittime esigenze.
ministero
in cui
Fu
si
reazionario.
Grazie a Dio
prestare. Cialdini
Nissuno
uomo
di
Stato
ha dovuto rassegnare
il
ci
si
voluto
mandato, e Rat-
strazione
del paese.
Dopo tutto
buona
il
Comitato,
vento francese.
Ti
abbraccio di cuore.
Tuo
aff.o
F. Crispi.
202.
al
Comitato di Firenze.
26 ottobre
ore II mattina.
la lotta.
Fu
mancanza
ma
il
nostri
decise deUa lotta che continu corpo a corpo sulle scale della casa, e
da ima
stanza nell'altra. Quanti si trovavano in quell'ultimo rifugio vennero barbaramente passati a filo di baionetta, donne, fanciulli, fra cui l'intera
famiglia Ajani ed i feriti stessi. Fu scena d'orrore indescrivibile. Il gran
numero
attestavano
il
Questa mattina
il
stessa,
morti o
feriti nelle
il
passer
giornata.
Bollettino
Romani
Da
zione del vostro dovere, colla sola forza del vostro coraggio, voi portate lo
sgomento
e la
Roma
mondo che
se
inerme e
marvi, forzaste
il
pochi
fucili destinati
ad
Campidoglio e vendicaste
arri-
nelle
file
nemiche.
Nella notte del 23 quando il nemico era gi sulla guardia osaste attaccare a S. Pietro e Damaso le pattuglie che scortavano i prigionieri, glieli
299
il
le strade.
Ri-
Governo Pontificio
Roma
ignara che
nella
ma
l'inganno
a confessare pubbUcamente
la
Stato di assedio e
il
il
dei Preti.
e
Menzogna Erano Romani i fucilati ai piedi del Campidoglio e al Foro Romano, Romani i 200 prigionieri di Porta S. Paolo, Romani la vecchia e il
fanciullo massacrati alla Caserma di Sora. Ma perch la scellerata bugia ap!
more
campo, e
il
afferrati
Erano 50 contro
le migliaia,
arma
ma
l'esercito
e per quattro
numero
prevalse,
strada dei loro cadaveri giunsero a penetrare nella casa e non accorda-
Quanti
si
possibile.
non
quanti
il
ci arridesse, la
l'Italia
non
s'affretta
ed esita ancora, se
avremo
Ma
la vit-
fatto tutti
sperate e credete.
francese scongiurato
tutta
governo e popolo, hanno rivolto gli intenti e le forze ad una sola mira,
a Roma non saremo abbandonati, impossibile che l'indugio si prolunghi,
impossibile che da tanto conflitto non esca la proclamazione di Roma
Italia,
Capitale d'Italia.
Roma, 26
ottobre 1867.
J^a.
300
[Bertani a Crispi
263.
Firenze].
26, sabato
Terni.
Caro Crispi,
Eccoti
il
Le voci
di ieri
parlava con Fabrizj che era irrequieto pel suo nipote che
non era
Ci
ma
coi Cairoli,
trovammo
Enrico
piccola
banda
di
Cairoli.
Erano
72.
Enrico
li
il
Capo, Giovan-
armati
di
daga e
fucile
lui
ma
revolver.
agli insorgenti
Presero di forza
rono
di
che
rifocillarsi.
La
piccola
banda era
al rancio, in altra
divisa in por-
che vegliava
al din-
le
5 fu avvertito l'avvicinarsi
zuavi.
coraggiare
gli
coraggiando
altri
tutti,
si
cacci
disperatamente
innanzi in-
il
30I
mentre
imprecava fu
ferito alla
gli
amici pi lo rinvennero
niero, ly'attacco
trovarono
altri
due morti
rimasero a curarli
militi
lo
furono raccolti
ad ogni evento,
raccontommi
disposti
di lasciarmi
si
altri
Ma
passare.
partiremo
Roma
vogliono io ore
ci
all'alba.
l'ac-
come giunsero
con preghiera
si
alcuni
feriti,
mi
di
si
pochi
fond,
feriti.
Da
campo
al
Corese
di
Garibaldi.
Qui
la
truppa lasci
il
posto e
si
rec a Corese
oltre
il
Non
vi sono scarpe
momento,
come l'anno
scorso in Brescia
seconda
Ma
io
jeri
ai volontarii e
di
fase.
conta partire
attende
302
Mi
il
Addio
se vi
Non
disse
cedermi
Da
Corese
ti
vuol
se.
telegraferemo
BugUelli.
Non
Ti raccomando
di
Di Cap
Speriamo nella
(?)
per Scibona(?).
l'affar
Nicola mi dice
doveva.
si
stella di Garibaldi.
Tuo
Agostino.
[Crispi a
264.
Mancini
Verona].
26 ottobre 1867.
Firenze,
Mio
caro Pasqualino,
Ed
ora
la
ti
mia
ti
lettera diceva
manifestassi
abbastanza
in Firenze.
ma
fu impossibile.
non ripghasse
Iva
altra volta
con maggiori
eccessi.
Francia
il
tempo a discendere
la posizione
Il Cialdini,
che accettando
303
L'atonia generale
e,
mentre
tutti si
si
Quando
francesi saranno a
Roma,
Ma
noi
senza
rettiva, senza
di centro e
alle
In questo
momento
di esecuzione.
il
coraggio
Ce ne sar
Vieni dunque
al
Tuo
af.o amico
F. Crispi.
[Bertani a Crispi
265.
Firenze].
Terni, 27 ottobre 67.
mattina.
Mio
caro Crispi,
Sento da Oliva
le
di
Roma, chiamami.
75
il
Ho
fissato
il
altra sx)esa.
Ho
un aiuto
avendo
io
di
servizio.
Alea jacta
est
He
qualche centinaio di
davvero
noi
non
ci
smentiremo.
304
mato
di tutto
lo
possa.
Ma
tienmi iufor-
Tuo
Agostino.
uomo
Bisogna trovare un
venire qui a suppUre
il
al
te.
Anche
[?].
Paga-
campo.
1,.
ma
pei feriti,
[Crispi
266.
Batter
Torino].
Mio
Bravi
Ed
caro Dotter,
promotori
ebbe l'incarico
mandovi
il
Gualterio. Voi
ficato di questo
nistrazione
Oggi
di costituire
nome ed
il
all'Italia.
dovrete comprendere
Menabrea
di libert,
il
signi-
nuova ammi-
di nazionaUt.
la
gli
si
telegrafato di arrestare
volontarii ed alle
305
non
difficile sia
volontarii
Vuoisi
in
modo
tal
Il
Dovremo
e
danaro
Ed
oggi che la
potremo sospenderne
te
agli
la soluzione o scioglierla
e che
vostro pensiero.
il
il
Ma
io sento
Il
il
bisogno
ad aiutar Garibaldi
si
membri
contrariamen-
questi quesiti
Roma,
nazionali
interessi
perch prevedo
di
questo
di
la pru-
Gualterio.
personalmente ad uno
dei
rimettersi
in guisa che
Garibaldi
di
500 in
E
le
volontarii
far la guerra
con
cartuccie.
Ci siamo intesi
[Fabrizj a Crispi
267.
Firenze].
Terni, 27 Sbre 1867.
Caro Ciccio,
Sono ancora
si
scritto.
qui,
sempre
sulle
mosse,
e ancora ignaro
dell' essere di
Paolino, che
3o6
quelli
che erano
feriti.
Ho
mandano
disperatamente
fanno pagare
fucili,
ogni
al
quei che
Ma
necessit.
il
e pi, tutti
il
Comitato
al
il
fanno
strazione
del
Campo.
mentre
le
d'invio a Terni e da
Corese.
si
cio che
espresso,
ritirato
Il
il
per dar
il
si
sia
posto a I^amarmora.
francesi saranno a
Roma,
la solita via
e
!
darmene.
Bisogna suscitare vivamente
il
disperazione
a stimolare
il
dovrebbe
sentimento
salvarci.
Bisogna
dell'esercito,
cominciare
con vigore.
NlCOI^A.
307
268.
[Crispi
a Fbrizj
- Tl'erni].
Caro
Nicola,
Abbiamo um Ministero Menabrea con Gualterio all'inAbbiamo quindi quanto di peggio si poteva attendere.
Io non so come il paese possa ricevere questa notizia. So
unicamente cbe non avremo che del male da cotesti signori.
terno.
Usate tutte
mezzo per
mandar
lontaria Se potete
ai
vo-
anche megho.
Io non so se
Non
So che
il
difi&cile
Bertani,
obblighi.
pel
servizio
sanitario,
si
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
affo,
amico
F. Crispi.
Uno
[Crispi
269.
Botta
il
(31 ottobre).
Poggio Mirteto].
Firenze, a 8 ottobre 1867.
Mio
A
Egh
caro Botta,
ed in Roma.
tuirti,
(l)
Potr rendere
ove tu creda
campo
di raggiungere Garibaldi.
3o8
Non
nazionale.
difficile
combattere Garibaldi
Prendete tutte
le
le
di
causa
che avviserai
precauzioni, perch
Guardatevi, e sorvegliate
se durer.
alla
alla
nostri.
non
vi sorprendano
amici.
tiepidi
Informati, se fra
fossero stati
fratelli
Dammene
conto.
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.o
F. Crispi.
(i)
Da
Passo Correse
e per informare
il
270.
Gmo. Signore
amico,
la sera in
pondenza tanto
awegnacch
telegrafica,
Passo
Ho
le
mattine
il
denza, poich
il
delle
m.
resi-
cor-
alle ore 5 a.
quali
io stesso tutte le
comufucili,
309
il
giorno precedente,
il
uccisero
pure sono
riescito a
al
campo.
Ieri alle ore i p.
Rotondo
sei
Le
il
le colline
di
m. me presente
alla testa di
migilia
truppe
dalla
a distanza
occupavano Poggio
che
regolari
Mirteto,
Bocchignano,
Montopoli,
Roma
Citt.
sta-
di
cupare
le posizioni sudescritte.
bello e buono.
Continuano intanto
attendamenti
gli
Ieri sera
Roma
dei
regolari.
crebbe lo stato
poich so che
ed
io taccio
il
le
dell' agitazione, e
strade
armi, armi
il
.
unicamente
allo
stato
attuale
male, giacch
1/6
stringo
il
delle
Generale
la
mano
cose poHticamente,
me
ne richiese
non farebbe
ieri.
affettuosamente.
3IO
[Bertani a
271.
Cm^*
-Firenze].
Corest, 28
Mio
ottobre, 9 mattina.
Crispi,
caro
Muratori
ha telegrafato per
ti
Buglielli.
Fu
5 feriti nostri.
vi erano
di confessarsi,
furibonda
essi.
Dopo
confessati
32, su
due
vi
altri 17.
feriti, cos
neutralit dei
i
feriti di
rispondono
ai
doveri dell'umanit
Ma
fu
siamo
gli disse
il
il
ferito.
tempo per
Poi
si
intim
la confessione
meditata
zarono
due
zotici
coi revolver e
menarono
ammaz-
tanti colpi di
baio-
3"
netta.
Due
nette,
l'altro
all'epigastrio e
feriti
aiutavano a comprimere
di
zuavi infierivano ad
non
feritori
il
ma
soli,
bajone-
infitte le
zuavi
altri
Altri gruppi
ammaz-
posizione per
ma la ferocia
suppliva.
Tuo
Ag. Bertani.
[Angelo Muratori
272.
Crispi
Firenze].
Mio
Ieri
ho veduto
che
Garibaldi
rideva dell'opposizione
ed in tutti
ebbe
la notizia
Roma
il
Tevere
si
arriver a
Roma,
Roma
il
movimento a
di l
passando
avviandomi anche
non
le
che
io a rag-
le
ho date
Io spero molto in
tari!
le notizie
un colpo
di
mano, quantunque
volon-
rivederci
presto e riami
sempre
il
312
[Bottero a Crispi
273*
Firenze].
2g/io/67.
Torino,
Caro Crispi,
Bene. Continuer a mandare
membro
I^aporta o di altro
vostro
al
a quello di
cherete.
Tuttavia non
ci
''
il
Bra un
urlo di furore
probabilmente
alla
da tutte
prevedeva
le parti. Il
aveva
tutto,
Re
fatto
che molto
telegrafare
nata
s'
mandate, e
Fummo
si
sono meglio
io stesso
da
al
ho consigliato di aspettarne
Mu-
erano
l'esito.
degH uomini e
delle
Intanto
si
prepar la petizione
sera
viva l'esercito
Re
abbasso
morte
il
Ministero
ai traditori
la
Vittorio
(5,000 persone)
ma
Viva
Emanuele,
echeggiare
viva
le
Garibaldi
vie, un'altra,
la citt
la republica, morte a
etc. etc.
fece
;
met
pi veemente, inalbe-
pertamente
e la dichiarazione
meno numerosa
rava
al
Capitale in permanenza.
Ma
Roma
gridando a-
Napoleone, a morte
il
313
conservava
strazione
tradizione
la
costituzionale,
la
se-
parte
agenti
provocatori,
ma
sarebbe
come ho detto nel giornale, la concitazione degli animi non fosse ad un diapason elevatissimo.
Se domani Menabrea non destituito, qui si preparano
giorni tetri. Non sar nostra la colpa. Abbiamo avvertito,
aiutato.
Se sono
sordi, al diavolo.
Fu
dato ordine
di uscire,
ma
Nazionale.
Il
rispose che
si
resto della
Viva l'Esercito
Fu
Caritatevolmente
il
il
San
I^uigi
nome
stanza
Il
Piemonte
amici, e a
del Piemonte
si distri-
intiero ci seconda.
nome
mio, gU amici.
una parola
di conforto a Cai-
cipare anche
Da
autorit di qui.
megHo andare
d'accordo.
39 ottobre 1S67.
Vostro aff.mo
G. B. BOTTERO.
P. S.
che
la
Ricevo
contro
Orsini
Naturalmente
chicchessia.
da
rispondo
Il fatto
314
[Bertani a Crispi
274-
Firenze].
2g/8bre/67, Monterotondo.
Caro Crispi,
Io mi sono deciso a seguire
Hd
ribaldi.
fin
dove possa
egli
le sorti
di
Ga-
Che
fa in Italia
si
puoi contarci.
che
tutto per
Il
ci consigli ?
tutto. K'
il
Il
messo
tempo
fidato,
di decidersi.
Tua
Ag. Bbrtani.
[Crispi a Botta
275.
Poggio Mirteto].
Firenze,
30 ottobre 67.
Caro Botta,
Ebbi
Non
terno
egli
tuo telegramma
il
si
d'ieri
Il Sig.
diverte a schiudere
le
invio.
mie
lettere.
Naturalmente
nimenti.
Riscrivi
scritto,
ed
ogni volta che dovrai darci notizie, scrivi a due o tre amici
aUa
volta.
lettere a
Non
I francesi
in piena reazione.
l'alta
le
mia mogUe.
Francia, contro
il
il
Ministero, contro la
Ti abbraccio di cuore.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
315
[Botta a Crispi
276.
Firenze].
'
Ed
eccoci
da capo. Or ora
la truppa, e
segnatamente
la
MagHano
movimento accennerebbe a Civita Ca.,
e Viterbo, quindi potrebbe significare una mossa atta a impedire che Acerbi da Viterbo si potesse unire al corpo volontari del Centro. E' a mio credere un primo atto di repressione del nuovo ministero, il quale, visto i nomi che lo
compongono, suona dispotismo, reazione, colpo di Stato.
Da stamattina il cannone ha tuonato dalla parte di Roma
ha ricevuto ordine
e Pontefelice. Siffatto
le
mosse seguite
Forno Nuovo
ieri
nella valle,
potuto attaccare
Roma da
Ora
torit poHtiche.
vincersi che le
il
al telegrafo
si riferisce
ieri
accetteranno pi
Roma,
in seguito
Anche
sulle
le
speranze che
venute meno.
Il
Romani
la casa
nostri
avevano fondato
ma
le forze crescenti di
costoro vinsero,
le
armi fu-
il
3i6
mandante la Divisione esistente su questa parte di frontiera, ha ricevuto ordine di tenersi pronto a marciare per impedire che entri Garibaldi a Roma.
Alle II di stasera partir per Po Corese per cercare di
Buglielli.
Sono gi pervenute
arrestati
il
bello
vi sia
tempo ne armer
batt.
le
si ,
il
ma
dirsi
una
tra, e
poco.
ai nostri
Porta e Miceli.
aff.
N. Botta.
[Crispi a Batter
277.
Torino].
Firenze,
30
ottobre
6y,
Caro Bottero,
Ho
vostra di
la
ieri
Abbiamo
Civitavecchia e marciano su
carono
il
confine, e
Roma.
vanno ad occupare
le
Stato Romano. Scopo di questo intervento di combattere e vincere Garibaldi. Poscia si tratter perch
resti al
mento.
Papa
e l'ItaUa
provveda
al
Roma
317
fu condizione al
Salviamo
il
proviamo che
il
popolo
non intervento.
il
governo accetta
lo detesta e l'osteggia.
nefattore,
il
quale,
dopo
essersi
il
be-
si
soddisfece e
si
sazia ogni
il
be-
neficio.
Iv' Italia
viviamo.
Faremo stampare
mezzi l'agitazione
Vi do
saluti
legale.
nostri
di cost.
Vostro
aff.o
F. Crispi.
[Canzio a Crispi
278.
Firenze].
Monterotondo, 31 ottobre 67.
Mio
Grazie
le
caro Crispi,
di buoni
eravamo
ho potuto,
ieri,
vedere
ranghi delle
3i8
loro
i
fumavano
soldati poi
La
...
Ieri
bere. Tutti
sigari e
si
faceva ripetutamente.
Immed.te
non
ancora saltato,
Zuavi e
gli
Il
ponte
Mamolo
zione su noi.
da non
essere
attaccarci
un
nostri
non fecero
colpo, e
comportarono da vecchi soldati per sul
del giorno stanchi
questa commedia che durava
si
di
finir
avvicinarono ai nostri
e allora fu
non parUamo
una fuga
forti posizioni di
mancano
Il
Mon
e fortuna averne
si
generale.
non cibandosi,
for-
Sento che
il
le
rap-
letti
mi
capisci.
Lentulus.
Giunsero
batta-
Lo
fare
il
3^9
Menotti, Riedotti e
il
Ormai passa
limiti
Saluti.
tuo di cuore
Canzio.
S.
Se costass
si
fanno
le
barricate
[Fabrizj a Crispi
279.
avvisateci
Firenze].
Cariss. Ciccio,
avendolo raggiunto
ieri l'altro
mento un
il
Generale
si
un mo-
in
era spinto
la
i
trovammo
papahni
il
palazzo, talch fu
vi
un
poi di-
fummo
at-
mentre
si
attendevano
rinforzi,
sol colpo di
il
nemico che
la ricognizione
certo
che
ci
avevano raggiunto.
Ma
le
truppe
320
Ma
tirati la notte,
a cannonate
palazzo Pazzi e
il
il
il
casale
mezza
ci
le
sospendevano a
via.
Il fatto
Roma
ieri,
poich
Monti (quar-
Zuavi, e ne uc-
si
terreno
sul
pensato, ed in via
di fare.
I/.
io
con
un estremo pu
Ho
quella
ti
dico, riservata-
mancanza
sia
fatale-
avuto risposta da
che egU
cio,
servarmi riservatamente in
Cialdini, che
mi
dice solo
che
io
Ha
raccomandato a Riboli
le
espressioni della
due parole,
;
che spera
mia
lettera.
generale Garibaldi,
Mi
Aff.mo
Nicola.
321
[Bertani a Crispi
28o.
Firenze].
Monierotondo, i/gbre/67.
Caro Ciccio,
Dacch
scrissi
ti
Preparammo
gi conosci.
il
risoluzione.
Spedimmo messaggeri
che tu
ad
in tutte le provincie
Se
preziosissimo
la
le
provincie insorte.
valanga e
il
tuo aiuto
ci
sarebbe
Benedetto
di
un messo per
la Sici-
Roma
In
seguita
francese, anzi
il
l'insurrezione
malgrado
l'intervento
ammazzati
in
com-
ma
non
un
fatto
so se
la
che uguagHa in
Riforma abbia
Mostrati
giornalieri e fidati
il
Non
farti
Attendo Muratori.
Tuo
Agostino.
Il
27 ottobre
si
programma
la
il
di reazione,
il
Ministero
alle
322
nostre
non era
costituzione di
I^'intervento
la sua.
esasperarono
d'Italia
campo
il
un governo
francese e questa
garibaldino, e parecchi
pensarono alla
che segue
Re
parola del
movimento
AI
POPOW
proclamo
I^a
e istituisco
im Comitato esecutivo
ed ai vostri sforzi
Roma
Capitale d'Ita-
necessari alla
secondo
gli
oppressori di
l'amministrazione
mezzi
Roma, dirigendo
della
pubblica cosa.
scelti
indirizzo.
Il
di
Roma
plebisciti.
H Comitato
Alberto
di
Mario
della
Giuseppe Garibaldi.
[Canzio a Crispi
281.
Firenze].
Monter! ondo, 1/11/67.
Caro Crispi,
Come
bisogna per
e su
pure
contate
armi
non
Su noi
Le
degli amici di cost
Qui
si
fa serio assegno su te
le
cediamo, n
le
cede-
5^5
remo a
nostra
chicchessia
se
non quando
completata l'miit
si
codardamente
fra
Ieri
Il
convenuto
lo saprai.
l'avvem're per
noi.
Ama
il
tuo
S. Canzio.
282.
Mio
caro Crispi,
Vengo da Monterotondo
poi quella di
idea
Il
notificai al
Generale in extremis
si
Generale la tua
gica.
il
le citt
ItaUane.
per
altri
ti
Monterotondo.
diranno
le
sue intenzioni
e poi
Con questa
il
al
Ora ritomo
modo
giro, viaggio,
spendo
in patria e di l con-
e con ogni
mezzo
la
tua idea.
Sempre
Firenze, 2 novembre 67,
tuo affmo
D. T. RiBOW.
324
283.
Firenze].
nov. 1867.
Caro Crispi,
all'Italia
rimandare
come
di certo
ha
ha ottenuto, e se
fatto,
un grande
la
questione
passo,
si
romana
deve
al
suo
palla francese
l'Italia,
seminar in
una crudelt
verso l'Umanit,
ItaUa
un germe
Oggi
il
Morto
morto.
Andate
e persuadetelo.
// vostro
Matteucci.
284.
Firenze, 2/11/67.
Pregiatissimo
Signore,
Quando
al
1858
dissi a voce.
fui espulso
da
Parigi, ebbi
comunicato un
La
ha
le
sue
Capisco che
il
Sig.
Gualterio fa buon
l'e-
mercato
325
non vuol
gli ar-
reato che
si
deve avere
il
un
coraggio
in Russia,
dello Stato
in Turchia,
quantunque
studino ad imitarne
si
le
gli usi
nome
Ci posto, a
mio chiedo
notifica-
onde conoscere
da
si
bHgo
di
esige
noi.
Avvertitene
il
sig.
ministro, e
datemene pronta
risposta.
Potete partire
Menabrea
Esse significano:
Ma il ministro Gualterio fece arrestare Garibaldi a Figline, violando l'impegno assimto dal Menabrea. D'onde lo sdegno di Crispi che si
manifest nel telegrammi che pubblico qui appresso, e in un altro addiritcordi presi.
il
Menabrea
di rnalafede,
326
[Proclama di Garibaldi].
285.
Agli Italiani,
Romano
tolse
la liberazione di
disponevamo oggi
di allontanarci
Roma.
In conseguenza noi
ci
ma
di
Roma
e con tutte
Guardia
il
passo.
I pontifici
non
un nuovo
si
ed
il
Francese
Campo
ebbimo
ne
manterremo spettatori
nostro
della
il
delle considerevoli.
Ora
soluzione che
l'Esercito
problema
Romano,
daranno
il
trionfo.
ritirarono dal
di combatterlo e considerando le
trover strano
si
al
al
Nell'originale
sono alcune
parole
di questo
correzioni
di
passo
detto
sercito
>
Dopo
al nostro
le altre
parole
divisamento
ci
il
attravers
manterremo spettatori della soluzione del Problema che l'Enostro e il Francese daranno alla questione Romana . I<e ultime
Ora
ci
parole erano
...pef^
novembre,
327
286.
(Telegrammi)
Numi, 4/11/67.
ore
9,45
Via Terni,
tutti
TivoU per
suoi corpi in
discioglierli.
sera nemici.
Dopo
fino
scioglimento
al
accompagnano
figli
e gli amici
Crispi.
287.
Genova].
Numi,
Mandate
vi prego
un
4 nov.
1867,
Garibaldi a Caprera.
Crispi.
288.
[Crispi al gen.
Menahrea
Firenze],
Il
nov.
Z867,
328
[Crispi a Menabrea
289.
Firenze].
In
nome
d'Italia evitate
uno scandalo.
Fidate in me.
Garibaldi non parte che fisicamente violentato.
Crispi.
290.
[e.
ly' arresto
sono
s.].
di Garibaldi e l'ordine di
atti inqualificabili.
il
a casa sua.
Aspetto risposta telegrafica.
Crispi.
291.
Il
ed
il
[e.
s.].
Crispi.
292.
[Rubattino a Crispt].
Genova, 5 nov.
{urg.).
Telgrafatemi quali
disposizioni.
Rubattino.
329
[Crispi a Rubaitino
293-
Genova],
SI11J67.
Il
prigioniero,
Garibaldi
arrestato
tenendolo
del battello,
Crispi.
[Fabrizj a Crispi
294,
Firenze].
5 nov. 67.
Cariss. Ciccio,
Un
conservandone mille
(tremila)
fare anco
e forse pi
1,.
3.000
(poich debbo
Ho dimandato
gi da un'ora e pi
il
permesso
di visitare
In
il
il
processo,
Generale non
vedremo cosa
si
debba
resti sprovvisto.
fretta.
Aff.mo
Nicola.
Il
vute
ti
io mila.
Ho
le
rice-
330
[Bertani a Crispi
295-
Firenze]
Mio
caro Crispi,
Se domani la salute
me
lo perm.etter ti
mi
romani
Cardona
mander alcune
Mentana per
si
tranquillizzare
Bonafoglio
Maggiorani
appartenendo
assistettero in quell'ambulanza
quali
essi
alla
li
me
che furono a
feriti
appena ne abbia
nella
con-
se ne faccia
si
incaricasse
Riforma
le in-
formazioni.
Fatti
gna
le lire mille
ma
titolo,
specialmente per
spese
mi
facessi rientrare in
buona parte
io
di
della
il
servigio
sanitario
dei danari.
mille
disfare.
il
tutto,
siamo
intesi. Finito
le
il
Gari-
proprie convin-
politiche.
Tuo
i
Ag. Bertani.
331
[Canzio a Crisfi
296.
Firenze],
Varignano, lo/iifj.
Mio
Carissimo Crispi,
Considerato e paragonato
il
il
regime
sedentario
troppo
more
suo
il
fisico
ti-
il
delli
amici
seguenti proposte.
le
Se credete
resti qui
tirarsi
prera
necessario
bon.
Se no,
quando
dando
di l fino al
per
il
il
lavoro
egli la
Ripeto
senza
sempre
cauzione di
libero
ri-
Ca-
non muoversi
di
all'Isola
le ciarle di
processo
sarebbe disposto a
s.
Se non credete troppo necessaria sua pre amerei vederlo Caprera malgrado
uche dal Colonnello
vennero
passeggiata
palazzo
avanti
Egli
di
cost,
la
in
io
molte offerte
sare della
egli
venturo marzo.
ritirandosi
offrire seria
che
vostro
che
di vita attivissima
le
fatte
gli
di
rifiutossi
il
sempre.
Parla cogli amici e
risposta.
S,
297,
Canzio,
[e. s.].
Mio
carissimo Crispi,
Ti confermo la mia di
Governo
ieri
il
Generale pronto
il
332
del Console
cittadinanza italiana
a mettersi sotto
rinunziando
mezzi di fuga
Americano
Protezione che gi
alla
ci
venne accor-
data.
Tuo
Canzio.
S.
298.
Mio
Eccoti
le
nel d 3 e 4
ordine
caro Crispi,
gmbre
me
consegnati
tasche.
le
nota po-
come Capo
del ser-
al
Cipriani
Sar bene
cogliere
Mandai
ieri
di altre reminiscenze
dell'ambulanza di Mentana.
Ti unisco la seconda ed ultima,
ma
dove oc-
il
biglietto
in tempo.
Cos
ti
zione corretta
come
la rimandai, giacch
il
Bottero sempre
come
p. e.
che
ci
mi
accompagnasse
ai confini
333
mentre fu una
di Zuavi,
sgmo
di Granatieri del
dataci ap-
la narrazione si
notizie
successive
Al Guerzoni noto
un nuovo
pu
seguire
far
dalle
dell'ambulanza.
Mandami
le varianti.
il
un
ferro caldo
Ma
subito in grazia,
da Deputato.
ed
ora devo
sono di-
io
rendermi
di-
po' di forza.
Tuo
Agostino.
N. B.
Raccomando
sempre
incisivi e
che
gli articoli
mezzo
[Crispi a Canzio
299.
il
lettore,
ne ferma
alla citazione.
Varignano]
Firenze, i2liil67.
Carissimo Canzio,
Gli amici
si
adoperano perch
con
noi,
ma
cessi al
essi
ed in previsione
di quello
pi presto l'ingiusta
egli ri-
trova la Francia
continente.
Un
Menabrea
lo
Menabrea a Fabrizj.
534
Italia.
ci egli
singolare,
ma
noi
uomo a cui
mano dal
bandito d'Italia un
Una
stretta di
deve
la
sia
sua unit.
tuo aff.o
F. Crispi.
[Garibaldi a Crispi
300.
Firenze].
(Telegrammi)
spezia, 13I11I1867.
Ho
Mandateli
subito.
Vostro
G. GaribaIvDI.
[Crispi a Garibaldi
301.
quest'ora
partiti col
vostri
figli
Varignano].
[Fabrizj a Crispi
302.
Firenze].
Da
Caro Ciccio,
Questa sera incirca
alle
9,
troverai
ad
aspettarlo.
335
ti
ziale
mente.
Mi conservai
stimando
uomini
nostri,
credono
l'altro
fatale,
lui,
Tuo
N1C01.A.
il
d'una
Il
Il
crisi possibile
20
il
fu nullo
Una
nabrea rimpast
ministero escludendone
[Canzio a Crispi
303.
il
decembre,
ma
il
Me-
Gualterio.
Firenze].
Varignano, zz/ii/?.
Mio
rigor di posta
mata
Il
carissimo
poco o nulla
(i)
Crispi,
ti
rimando
dico perch
ti
fir-
non ho tempo.
almeno accordare
la libert a certe
Per
condizioni che
il
starci
sui
certi
S.
(i)
Probabilmente allude
inviatagli
da
Crispi.
C ANZIO.
sollecitare
il
processo,
336
[Crispi a Canzio-Va.rigna.no].
304.
Firenze, 22/11/67.
Mio
Ebbi
messo
Il
tua
la
d'ieri
con l'acchiusa
istanza, la quale
ha
tempo
e dar
Oggi noi
li
Siccome
e
caro Canzio,
stancare
ai ministri d'intrigare e
il
Generale.
stringiamo.
si
egli
ampie
facolt.
una
dichiarando di rinunziare
putato
per
le
di
Andria.
Me
mandato
al
la invii
Camera,
onde servirmene
al
bisogno
Duolmi che
siamo
d'Ancona, dandomi
il
commedia
Quando
tutti
egli si
i
rischi
Lo credevano
in Mentana, e resta-
la
non tarder ad
esser liberato.
Credimi
tuo aff.o
F.
Crispi
337
[Garibaldi a Crispi
305.
Firenze].
Vaugnano,
Qs/iilSy,
Caro Avvocato,
Vi prego
di
accordandovi
le
Autorit
le
Ancona
pi ampie facolt.
Vostro
G. Garibai^di.
Avvocato
Sig.
Francesco Crispi
Firenze.
ly 'arresto
In essa era ritenuta l'invasione del territorio pontificio fatta nell'ottobre dai volontarii a capo dei quali era Garibaldi e la connessione tra
tativi del
giugno e
il
ten-
che
di guerra.
Crispi nel lungo atto di opposizione all'ordinanza (contenuto in otto
2)
il
tentativo di giugno e
contro
in
territorio
3)
Velletri, Orte,
ma a
Monte-
come constat
la Gazzettjjfficiale del 5; e
il
4 novembre,
fatti dell'ottobre
le ostilit
minato
non
si
trovavano in
tali
non era
ter-
nessxm'arme
4) 1,'arti-
applicabile. I^'Italia
dal
Il
Re
Re
d'Italia
d'Italia. I plebisciti
lo
Stato Pon-
l'indivisibilit
338
[Garibaldi a Crispi
306.
Firenze].
Caro Crispi,
Mi conducono oggi
genze del processo.
Mi
scriverete l
in Caprera
ove risponder
Un caro saluto
alla
alle esi-
[Crispi a Canzio
307.
Varignano].
Firenze, 26/11/67.
Caro Canzio,
Non
so se questa
annunziando che
ti
il
governo ha ordinato
il
Bbbi
sarete
una consimile
meco nel lavoro
a Mancini,
Il
non
(i)
il
quale
si
offerto associarsi
Generale deputato
atti della
Camera.
assolutamente,
d'Andria.
I^a rinunzia
il
>
ly'ho
desunto dagli
bisogno e quando
io
ne sentissi venuta
quilla, precisa, in
alla
Camera, nella
Tu
all'Assemblea I^egislativa.
comprenderai l'importanza
il
le
lettere che
generale dimette
il
339
me
l'uso
non
curarvi d'altro.
cia
con
tutti
dovete
modo
modi.
I^a
nostri awersarii, e
guerra legale
lasciarla preparare a
dobbiamo
non ve ne dispiac-
me
Ci siamo intesi
Godo che
il
versi.
Credimi.
tuo af.o
F. Crispi,
(i)
Il
Camosso o^a l'ufficiale dei carabinieri che aveva arrestato Gaaccompagnato al Varignano.
ribaldi e lo avea
[Crispi a Canzio
308.
Caprera]
Firenze, 3 o/i 1/6 7
Caro Crispi,
che precede, non fu impostata, perch quando
Lia lettera
il
la
registri della
deputato
Camera erano
mando
che
il
Gene-
il
il
il
pro-
suo desiderio
gli farai
me la
Ho
erronei,
di Ozieri.
firmare e
mi
spedirai.
Del
resto, lasciatene a
il
giudizio.
scriver in ventura.
340
Non
mandarmi
dimenticarti a
la lettera per
bunali e
le Corti del
Regno, Bgli
si
me
difesa
meco
Mancini
innanzi
in-
Tri-
senteremo.
dopo
Generale,
Me
il
Generale e se
la polizia
continua a
lo abbraccerai.
Tuo
a'ff.o
Crispi.
autografa di Crispi
///.
denunzia firmata da
presso
u.
la
il
s.
Figline,
il
tente,
il
l'ar-
Avendogli chiesto se avesse im mandato regolare dell'autorit compenon ne present, anzi confess di non averne.
il
dell'ar-
ed inoltre essendo deputato, non poteva essere arrestato. Egli soggiimse che
non avrebbe consentito alla ingiimzione, e che se si persistesse nell'esecuzione dell'atto arbitrario, avrebber dovuto trasportarlo a forza.
Dopo un lungo
quattro carabinieri
dibattito,
si
il
Camosso
rifiutandosi
ad ogni ragionamento,
il
lui desti-
Varignano ed
ivi chiuso
341
ly'istaxite
non sa compraidere
lo
il
Camosso
siasi reso
si
ha
persistito pel
corso di 22 giorni, mentre ai termini degli art. 223 e 605 del Reg. gen. del
12 ottobre 1822, egli chiamato a rispondere anche ai suoi Superiori,
ha
45 dello Statuto del Regno giusta gli art. 183, 190 e 361 del
Cod. pen. in vigore nelle provincia toscane imputabile di un odioso rea-
violato
l'art.
to, la
dell'Ili.
Tribunale
correzionale di Firenze.
Per cotesti ed
ragione, l'istante
altri
si
querela contro
il
Sig.
gli
autori
fautori, complici,
appena
gli
per ora
gli autori,
saran conosciuti.
Domanda
Fa
di cotesto
111.
una
il
gli effetti
via delle
>.
Firmi.
342
1871-1886.
certificato
a Garibaldi
a Crispi
Cavallotti
ministro dell'interno
baldi
e il
Augusto Murri
verso
scienze
le
restituzione di
Dimissioni
Mezzacapo
Nizza
all'Italia
e la
vincolo nell'amore
campi di
un suo Proemio
Papa a
1882
Crispi
ciale della
il
Milano
battaglia
Re
e la
-
matrimonio di Crispi
Polemica
Caval-
Ruggero
L'on Badaloni
di I^auria
Correnti-Crispi
nomina a Grande
Crispi
La
Uffi-
vedova Sciesa.
Caprera].
Firenze,
Mio
Gambetta
Mazzini
[Crispi a Garibaldi
309.
Gari-
Legion d'onore
Gari-
agli Scritti di
Crispi e
egiziani del
Emanuele
il
Crispi
Bonghi
Saffi e
Bologna
Quintino Sella e
Carducci deputato
-per la cattedra di
Un
Crispi a Pisanelli
figli
15
del
1871.
Generale,
Voi mi affidaste
rado Dodoli e degli
la difesa di
altri
loro
assoluti
dalle Assisie
Io fui r ultimo a
spondere
alle
di
essi
furono
Siena.
parlare, perch'ebbi
l'
incarico di
Re
ri-
343
Siena finch
stetti a
siglio.
giurati entrarono in
Camera
di
Con-
prime difese
adempirono strenuamente
vi saluta
ed
parte
la
abbraccio di cuore.
io vi
Vostro
F.
[Bixio a
310.
le
loro.
aff.
Crispi.
Cm/>t- Roma].
Wiirzburg,
novembre, 1871.
(Baviera).
Caro Crispi,
Siimi gentile di far pubbHcare
le
Mio
al
che
se-
Generale Garibaldi.
Illustre Generale,
I^a Corte
poche righe
la pensione,
liquidare
di
cui credo d'aver diritto, a' termini di legge, perch dice che
non
al
1849
2 lyUglio
stesso
anno
stesso
e finalmente dal
Marzo 1848
<3-1
4 Maggio 1860
al
io Giugno
anno.
Campagna
di
Capo, la
Roma
'
non mi
Campagna
Campagna
Corte
del 1849
la
neppure
la
Quanto
al
alla
1^
parte della
Campagna
1848, ho scritto
I^gion Man-
tovana
lo stesso
pi.
Rimane
che
I^ei
s'io
mi trovai
fra' suoi
combattenti.
Suo sempre
Nino Bixio.
344
[Garibaldi
311.
Crispi
Roma].
Caprera,
Mio
Prima
13
giugno 1874.
caro Crispi,
di tutto io
poich, ci che
femmina
lit
ma-
trattar del
di probabi-
il
Sempre V.ro
G. Garibai^di.
312.
Roma].
Illustre Signore,
1,3.
nutra
il
modi
pacifici e
legittimi.
Il
ma non
la fiducia che
si
Debbono naturalmente
teorici essere
che meritano,
-:^^^> </!=.^2^^
C^^^.
^^
y^^^
.tfig^
-:::?^:22-^
.^
J>i!^
^.
-^ ^^^^^
'^-^
<g
.^^<a^
345
quando
principii
non reggono pi
ne
la societ,
forti pro-
innanzi
alle
calamit,
addensano, saranno
solamente
alle
prime
essi
impas-
che
si
ma
Non do
anche
al
ad
consigli
Ma
se in tanta va-
risonasse, a propugnare
la
ranza che
tal
voce risoni
alla giustizia.
alla fine in
nella spe-
certe aule, se
non pi
pero
fin l'ultimo
313.
riverente
Pietro
E1.1.ER0.
Roma].
31 gennaio [7577].
Eccellenza presidenziale! ?
Prego
il
gli
ci
per fare a
una partecipazione
alla
Camera
stessa
martiri
la
me-
moria.
Duca
di Galliera
ai
funebri
346
alle
all'Italia
lioni... la testa.
verr in ogni
al
a trovarlo un
momf nto
innanzi che
si
apra la seduta.
Con
Fewce Cavallotti
saluti cordialissimi.
Camera
dei deputati.
314.
Mio
Non mi
gione, che,
Roma].
Onorevole Signore,
professori
non mi piacerebbe
mi scuso
di
di uscire
significare a I^ei,
come
dopo entrato.
a presidente
se que-
vin-
e rispetto pienissimo,
devotiss.
suo
Giosu Carducci.
[Augusto Murri a Crispi
315.
Roma].
io
non sanno
un giorno
dire
347
fatti.
Nullameno
desiderio, che
il
sincero e vivissimo.
Il
come caduto
la
tranquillit indispensabile agli studi B' poi curioso che nell'ottobre passato
il
Padova
s,
a Bologna no
ma
io credo
ai
Sa-
miei nemici
che
s.
Buon
per
non
il
l'as-
quando
s'in-
legge
sciar libero
il
me
la lotta per
tuna rinunziando
alla
colga
gli
da Bologna, ii maggio
'77.
Devotissimo
Augusto Murri.
Pubblico questa lettera perch contiene qualche notizia
della carriera
interessante
348
3i6.
Roma].
Caro Crispi,
Un
minuto non
ti
di
pie'
io,
Errore
non aver
il
Roma
re storici,
alla storia, e al
Ma
Re
morti,
il
E per questo
coeli,
che
il
le
le
sue conseguenze.
nome pagano,
Il
Pan-
un'idea pagana.
Emanuele a
ebbe ed avr
posito fatto
re Vittorio
i Re vivi,
Re passati si dovevano lasciare
passato che un gran governatore d'avvenire.
ma
le
andar
lasciato
Ma il
trombettiere. Ed
fate bene.
ma superabile. La
scalea
v'
un vasto
rispiano,
dove
si
gei futuri.
Ma
mi preme
che almeno la funzione non degeneri in confusione, e la tragedia sublime, di cui siamo
il
coro,
comici di retroscena.
di
membri
del
invisibile a distinguerli,
Parlamento, baster
la
a pro-
medagUa
altro
349
viene ai
Membri
Non
trascmrar le
devono avere
lana. Miserie,
s difficile
che
Ma
Non abbiamo
la
le
Poi in gran
persone in
le
decorazioni o solo
il
lutto e
le
deco-
come
se
Fate portar
con tutte
le
la
devono portare
se
e che sarebbe
minuzie. Avverti, se
un corpo sovrano,
di
il
Ricordatevi
ridicolo.
Tanto meglio.
precedenti.
Inventateli.
carro funebre,
il
pompa
la
spada che
delle
gli
bandiere
le
coi colori delle citt stesse. Poi gli araldi della SS.
Corona
Annun-
Tal sia di
Camera.
ricordati che
te.
le
les
Mandami
P. S.
per
pagamento
infine.
in
Correnti.
le ore,
letto sion
e precise
Emanuele
II,
morto
il
9 di quel mese.
si riferisce ai
funerali
350
[GarihakU a Crispi
317-
Roma].
Mio
Il
caro Crispi,
seguenti
Deviazione
2.
Costruzione
un
di
Roma.
a levante di
Sassi di
S.
Roma
di
innondazioni
dalle
chiunque
mia
malaria colpisce
la
-
figlia
Colp la
citt.
Sovrano
il
Cobden
figlia di
essa
pu
colpire
quella di Potter
una
ne afiluirebbero
stranieri di cui
non temessero
Ora
preservazione
risanamente della
Complicazione
quando
di questi
I risultati
dell' Aniene
1.
coi
m.olti
di
pi a
Roma -
se
la febbre.
una padronanza
lavori
mantenuto sempre
si
scoprono abbassando
fosso a levante
acque dell'Amene
di pi tutti
gU
della
ma
il
fiume.
il
coi
magnifici lungo-Teveri
si
scolo
ed a
una palude
cavazioni che
Chiamate
di
levante
infesta
il
come
rappresentanti
che
si
dell'aria.
a ponente
il
Tevere con
Teverone
lo
provano
Amadei
solo le
Roma
miei
fiume.
non
due canali
rebbe d'esser
infine le cloache
riceverebbe
citt
Roma
Bd
cessele es-
etc.
I^andi
stimo amico
351
ampie
Bssi vi daranno pi
informazioni
se colla
Roma,
degni di
per
il
dell'Italia, e del
Roma -
vedere
mondo, poich
tutti voglian
progresso
di
nostro paese.
Sempre Vostro
G.
318.
Mio
-'R.om.s.'].
amico,
Il
si
unico
Garibai^di.
vecchia
ferita
braccio
al
a tenere
Ho
il
letto.
pi concesso
di cedere alla
che
il
poich
dormire
il
non mi
modo
mia dignit
tabile per la
di generale
Non
alla
la presidenza del
f armisi.
membro
di
un Comitato qualunque
maggiori generali
Divisione,
come
vacante, mentre
sono stati da
nelli
di
nominarmi
rimettermi al comando
di
una
comandi
delle
come
quella di Perugia.
si
fatto
scrupolo
di
far
il
G-
352
politica rivoluzionaria
Camera
meno una
nerale
Camera
in tutte,
Depretis e
Questo sfogo
me
!.,.
volto
che
e militare
Eppure
alla
me
il
me
tacere
parso pi
permetto con
lo
conforme
perch
te,
sul tuo
sta
cizio del
Ad
ogni
Roma, 28 genn.
proprio bisogno.
'78.
Tuo
a'ff.mo e riconoscentissimo
G. Carini.
319.
Roma].
Caro
Cris-pi,
Permettimi che
Collega (che tale
Iddio
mi
in stabili)
una
discreta clientela,
non
ma
Ministro
al
al
di trovare
Io
rivolga,
il
mi
io
ti
l'affetto
questo
mondo
di
altre
di
-
ben
di
merc
Dio
persone
convinzioni
agiatezza
700 m.
(ly.
la quale
mi
una famiglia
feci
affe-
della
vacuit
di
certi
353
splendori
vinciale
Non
Consigliere
assolutamente
voleva
Sindaco
esser
desistetti
me
se
si
passato
quello
so
che tu hai
ringra-
tuoi colleghi.
Bpperci
ieri
Ora accetto
dato
sera,
aveva risoluto
tenter
mi sia
mi sono imposto,
quello che
tutto
fare
di
non accettare.
di
Scriver,
tempo, ufficialmente.
I^a
prima volta,
di
Tuo
aff.mo
1,.
[Garibaldi a Crispi
320.
Amico
Ferraris.
'R.oma.].
Caprera, s/F^/'yS.
Mio
caro Crispi,
sono
I reprobi
sue promesse
Mi
troverete
non merita
acerbo,
di essere
ma
che
volete
questa
Italia
il
come
voi.
354
raccomandazione
e per la
il
di
lyandi ed
Amadei
giovane Sovrano
e sopra-
all'opera glo-
Tevere.
del
Sempre
Vostro
G. Garibai^di.
[Alessandro Castellani a
321.
Crispi
Roma].
Roma,
7 febbraio,
88,
Signor
Onorevole
1,3.
gran parte
fetto.
Ho
raccomandazioni da
alle
Permetta che
io la ringrazi
recentemente
trattato
1,.
Tevere, e che
si
Anche questo
I^ei
Consiglio
dei
dell'esplorazione
si
del
si
rivela a chi la
riconoscenza a
i
lei
I^ei
Roma
capitale
comprende, ed piedistallo
Aggradisca
Ministri
archeologica
Roma
vilizzatrice.
dovuta in
Comitato.
del
colleghi
di
di
1878.
Poli.
Ministro,
numento
via
la missione ci-
spiriti colti di
ogni paese.
Suo dev.mo
Alessakdro Castei,i,ani.
355
[Agostino
322.
Depretis
Crispi],
Z3/2/7S.
Caro Crispi,
Ho
nessuna
mi
di cui
che
Sultano chiese
I^a
vuol
inglese
flotta
e, se
alla
Regina Vittoria
di
sospendere
Domattina bisogna
pazione.
assicurato
scrivesti.
lyC
m'ha
che
disposizione
ci
vediamo.
Credimi
Tuo
Depretis.
Notizie migliori
voto imminente
mento
del
parla-
inglese.
[Quintino
323.
Sella
Crispi].
Sabbafo sera.
Caro
Oggi
il
Re
Crispi,
ricevette l'Accademia
fui dal
Di ringraziarne
dei
mi sento
I^incei
con tanta
nel dovere
vivissimamente
Ministri.
te, dalla
Gi
cui
356
bocca ministeriale
volenza
le
di
bene-
all'Accademia.
meglio di
me
tu saprai
nuovo Re
Il
scienze,
alle
il
lettere,
alle
opportuno, e
che
fare.
si
alle
pu senza
arti
di
mostrare favore
molto
savio,
molto
un premio
sia
Kd
ora scusa se
ti
Tuo
Q.
Cm^^'- Roma].
[Garibaldi
324.
aff.mo
SEI.I.A.
Mio Caro
Crispi,
e lo far
non
Comunque, dovete
di
io
la
manifestazioni popolari.
turbato
mondo
ture.
il
possibile
Il
un cerchio
di ferro e
non sar
io
al
perch sono
fare
ma
il
ponno cominciare
paese
Nazionale
pi idonei
ciocch
il
giovane
sar grato
vi
coll'invio a casa
Sovrano
loro
colla prosperit
-
con ministri
pu
realizzare
357
immediatamente
contadini
nostri.
Autorizzandomi,
sinch ecc.
zitto
potr
ancora,
scrivervi
no star
se
[sic.].
Sempre
Vostro
G. Garibaldi.
325.
RoinsL].
Paris, 2
Monsieur
Rome
de fa^on premptoire
M. Gambetta a
la
Savoie
ofert
pour
fiance
dans
la
d'une
tre
mme
de
garantir
que
dtacher
quand
empars
sont
se
l'Italie
de
1878.
de Clichy.
Ministre,
le
fvrier
Rue
41,
elle
l 'Alle
magne
l'Italie
que
reprendrait
quand
elle
France,
voudrait Nice et la
France
Ma
lettre a
arri ver
prire
Rome
de
vous signaler
le
Bucharest.
Nous
ne
vous
et perfide invention,
importunerions
si les
tinuaient en abuser.
pas de cette
absurde
Dans
de la Gazetta
fran-
d'Italia, la
numero
R-
d'hier matin.
358
Mais
de
la
calomnie venant
dans
la qualifer,
d'un journal
les
d'Italie,
comme
italien autoris
Riforma,
la
cela
et
le
Je
Monsieur
et
que
l'occasion
saisis
de la mission dont
le
je
me donne
l'accomplissement
suis charg
mes bien
Ministre, l'assurance de
dvous
respectueux sentiments.
A. Ruiz.
Armand Ruiz
Roma
era stalo in
326.
Roma].
[Brescia, s/s/'?^]-
Caro
Sento
Crispi,
che
destinato a Brescia
il
Prefetto
eh' era a
ricordando
che
mi avevi detto
a reggere la Prefettura
il
avresti
Consigliere delegato
avresti
il
discorsi
da
me
ma
modo
I^o stesso
tuo antecessore,
ma
io
diffe-
intelligenze.
359
delle persone, io
Ghinosi che
Non
ho in memoria
discorsi
il
il
annuncio
increscevolissimo
che oggi parto per Roma, ove noi dovremo avere l'abnegazione di fare ogni sforzo per darvi quell'appoggio che
vale neppure
ci
golare
fra
pi giusti riguardi, gh
andamento dell'amministrazione,
il
atti
pi
al salutare
partito su cui
partito che,
non
utili al re-
il
come
accordo
Ministero
accennai,
tuo
a-ff.
G. ZANARDELtLI.
G. Zanardelli
dei
lavori
cembre 1877. Questa lettera conferma ima cosa nota, cio che lo Zanardelli
consider sempre la provincia di Brescia per tm suo feudo. Quando gixmse
a Roma, Crispi era dimissionario.
Monzani a Crispi
{Cirillo
327,
Roma].
Caro Amico,
se da parecchi giorni non fossi
Adempio ima commissione ricevuta.
Madama Rattazzi, memore dell'amicizia che tu avevi
pel povero Urbano, mi scrive queste parole da I^isbona:
Nous avons tous
appris ici avec im rel chagnn l'in-
indisposto di salute.
cident Crispi.
pu
Toutes
les petites
battre cet
le
Comment
homme
en
lui
qvii
arriver l
est
?
si
intelligent
est
a-t-il
l'Italie,
n'en
36o
vous
l.
Si
lui
que
le
si je
pouvais
de moi.
I^e
ho
ou agrable en quelque
ailleurs,
esprimendole
di gi risposto
uomo
il
dolore
il
alla
ma
io
da
me
il
solo
Sinistra
peut disposer
le
la Sinistra
patia
Ti
di
fiducia
saluto
di
cuore
Tuo
ai 2 3 marzo '78.
328.
aff.mo
MONZANI.
C.
Napoli].
Carissimo Francesco,
Dopo
la
formazione del
per ben tre volte alla tua casa, onde rivederti e parlare
un
Iv'
ultima volta
non
lieta
ieri l'altro
ed esprimerti a voce
della partenza
le
In compenso delle
delle guerre che
mai
ti
trovassi mai.
amarezze
avute per
la
siasi vista,
porto con
me
pi
il
sleale
conforto
sempre orgoghoso.
uomo
di Stato
tristi,
eminente che
a quella che fu gi
36i
la Sinistra [sic], si
avranno fatto
avvedranno
al paese,
fra
le
gioie
Me
il
di
nome
cui
rester imperi-
Paese che
cammo
Il
ma
pel
Come
il
amammo
si sia
ritorner.
Intanto
ricevi l'abbraccio
Fr. Perez.
Francesco Perez,
329.
Caro Pisanelli,
me
sulle assurde
S.
M.
le
le
Re accettate, provocarono
la
caduta
fecero indagini
che
1854 tr^
minute e
laboriose, e
il
giudice istruttore,
provarono in fatto
^6
6 la
il
27 Xbre
il
parrocco,
362
n era munito
prete al quale
il
si
era ricorso
di
che
io
territorio
non
stetti
fui domiciliato in
per
soli
da quella
isola
il
il
riana
che nei
registri
della
parrocchia
quell'atto
non fu
manca
27 Xbre 1854
i
leggi
Ile la
trascrizione dell'atto di
mio arrivo
Malta entro
napolitane.
civiH
Se ne deduce o per
meno
lo
se
ne dovrebbe dedurre
bisogna concludere,
che
il
Ed
matrimonio del
me
e dalla
gli
atti in
archivio.
Sciaguratamente mancato
giustizia, e
di
il
da
pendere
Ma
una macchia
principio,
il
sul
per lavarsene
la
mani,
procedimento e rimettermi
studiata
megHo
la
il
possibile per
mio nome.
cosa,
al
volevano sosgiudice
civile.
363
Fu provato
documenti
coi
Ed
....
ora
ad una
Ora non
so.
Non
basterebbe
prova,
la
vi
sarebbe
insufficienza
d'indizii,
contro di me.
mio nome,
sull'avvenire
dopoch fu provata
la
di
mia
figHa resti
sul
l'incertezza
mia innocenza.
tua
alla
moralit, al
tuo
amore pel buon diritto. Fa' quello che puoi per dare coraggio
a coteste anime paurose. Fa' che io esca dalle angustie di
un processo, che mi tormenta tanto l'anima, quantunque
abbia pura la coscienza da ogni macchia.
Tuo
aff.mo
F. Crispi.
malincuore sollevo
di Crispi,
ma
ii
enorme scandalo,
ma
petto lasciare
il
il
Napoli
Rocco de
da
Il
uno sciame
gli effetti
con grande
complotto fu organizzato a
bomba da
maestro,
dis-
e,
si
fece la
tma voce vade retro Satana. Realmente, in pochi giorni, essendo morto il primo re d'Italia e radimatosi in
Roma italiana il primo Conclave in seguito alla morte di Pio IX, Crispi
aveva dimostrato tali qualit di statista ch'era facile prevedere che avrebbe
consolidato la sua posizione al Governo. EJra quindi un pericolo per gli
364
ambiziosi
la soddisfazione d'in-
il
quanto
ai suoi
mi guardi Dio
si
dagli amici
il
sua
avevano sempre evitato di
riconoscerlo capo sentivano la sua superiorit, non lo amavano. Coloro che
amarono Crispi furono gl'ignoti, i cittadini che non ebbero annebbiato il
giudizio da prevenzioni personali, che lo videro sempre sulla breccia in difesa della libert e insieme del principio di autorit, ispirarsi a ideali supe.
ma
riori pel
Quando
fu lanciata la
bomba,
Crispi era
da
appena
tollerabili in
ma
losia,
domestica di Crispi,
compagna
ed
il
il
1870
Tamajo
dolorosa la esistenza
dei giorni tristi, che quasi tutti credevano sua moglie legittima
egli stesso
Bertani,
man mano
la
lo
vedevano e
il
martirio
gli
lo confortavano. Poi,
quando
e fu dopo
De
Zerbi
Roma, 9 Xbre
Tu
Mio
iSys-
caro Bertani,
sai quali
le origini,
sono
le
che del resto tu conosci meglio d'ogni altro, perch ne fosti osser-
il
mio
silenzio e la
365
mia pazienza, con cui coprivo una vita di lavoro e di amarezze, che non
traspari mai e della quale generalmente non si os dubitare.
lyO stato mio in questi ultimi tempi divenuto intollerabile, tanto
che per la gravissima malattia onde son travagliato dovetti lasciar la casa
mia per aver cura. Io spero guarirmi subito, ma non basta a me di ricuperar
a me pi d'ogni altra cosa necessaria la pace.
Perch io la riabbia invoco l'opera tua, e ti do all'uopo pienissimi
poteri. Se pi- tu non riuscissi, io son deciso rivolgermi ai Tribxmali, ed allora
la salute,
abbandonerei
Non
tunque nulla io debba per legge, son pronto di assicurare a colei, la cui
connivenza non mi pi compatibile, un onesto vitalizio finch io viva.
Nuli' altro
ho a
dirti.
Afido
me
stesso al ^tuo
affetto
ed
alla
tua
prudenza.
Tuo
di cuore
F. Ckispi.
trato,
il
quale riconobbe
1860
quando
Sicilia nel
il
si
il
Montmasson comparvero
Crispi e la
in
si
altres che dopo alquanto tempo quei sospetti cessarono, e la Montmasson fu riconosciuta universalmente come moglie del Crispi ma certo
del pari per le deposizioni degli onorevoli Fabrizj, Tamajo, Bertani, Damiani,
E' certo
nava apertamente
alla
pimento
il
Crispi accen-
egli
intimi amici,
Montmasson cangiasse
prorompeva in queste
parole ma infine una carta straccia quella che ci unisce ! Che diventata
impossibile la loro convivenza per decenni rancori, il Crispi da ima partdiceva che avrebbe impugnata innanzi ai magistrati competenti la vah*-
il
dell'ira
monio era
Vcilido,
ma
poi
fini coll'accettare la
il
Prete che
li
il
matri-
Crispi dal
che
Finalmente
il
il
Crispi contrasse
365
sua
famiglia
Crispi
[Napoli, 13 giugno,
1,3.
scrivi
a Crispi
raccomando
la
Duca
A
il
i8g4'[.
Amico,
Egregio
di Noja.
15 giugno;
Informatemi
la famiglia del
povero Nicotera.
[Crispi a Fahrizj],
330.
Napoli,
Mio
Ho
la
tua
luglio
1S78.
caro Nicola,
d'ieri.
Roma
Io non verr a
internazionale.
ti
dir
la quistione
un
dalle imposte.
Non
ed ove se ne facciano,
il
tempo delle
paese ne avr amare
quindi
il
delusioni.
alla
Ca-
367
Parlamento ed
il
il
gli
eventi precipitino.
Bisogna
il
gli
il
9 ed
Il
come
il
deve ad un
si
me
mi avrebbe chiesto
e che
nell'in-
il
primi colpi ed
V onesto
Cairoli fu
un tessuto
io
Cairoli,
It'onesto
si
ripeterono
Senato,
al
si
del-
non
programma
dove
Il
sul quale
d'affetto e di stima
verso di me.
Il Diritto
della
per
lei.
tempo,
stigio.
Ho
la
Ne
rischiato la vita,
ho speso
il
mio danaro,
al partito
nome
il
mio
e pre-
il
se a
368
risoluzione pi
decisiva.
Non
mano
// tuo
F.
aff.mo
Crispi.
I^'amarezza di Crispi per la lotta feroce della quale era stato l'oggetto in
quei mesi, traspare in questa lettera diretta al suo pi caro Amico. ly'ironia
verso
giarsi
ima reazione comprensibile ma sarebbe ozioso l'induprove di stima da Crispi date al patriotta lombardo,
Cairoli
il
a ricordare
le
331.
Caro Crispi,
Oggi
al
mio ritomo
del 7 settembre.
Te ne
Un
da Venezia
trovo la
scritto,
con alcuni
altri,
e ne
fa'
ragione.
im
Corregger dove
libro.
tua missione, se
le
mi hai
cos,
tua lettera
si
Il
Libro Verde,
deve cliiamare
anzi
il
Depretis al governo
Io intendo
il
quando rimasto
seguito.
Per quando tu
la
diplomazia itahana,
articolo
ti
concerne
voglia pubbli-
mentare, come
si sia, le
tue affermazioni.
369
scritto
chiaro
Ama
tuo
il
Milano II
1878.
seti.,
Bonghi.
332.
Caro Bonghi,
Grazie della tua risposta.
Puoi pubblicare
la
mi
-
del 7,
lettera
limiti a
fatte
mia
quanto
ti
ho
poche eccezioni
Non
tempo
pensandoci appro-
scritto. I partiti.
Destra
Con
grato
tuoi giudizi.
animo
l/affP tuo
F. Crispi.
Il
(Cfr.
Fran-
cesco Ceispi, Politica Estera, Cap I) dette argomento a molte favole che
anche il Bonghi si era prestato a divulgare. I<a lettera del 7 settembre
smentiva alcune di quelle favole. Il Bonghi la stamp nel suo volume sul
Congresso di Berlino e la
crisi
d'Oriente.
333-
Roma].
Roma, 26
aprile 1879.
Carissimo Crispi,
mente
ne hai tanto
24
ristabilito,
raccomando
al
370
K' questi
il
valleria Monferrato
non
se
ti
al quale,
mio nome
la libert di presentartelo a
esponga
ti
il
amato
ufficiali e superiori
e stimato
da tutti
suoi colleghi
per una di quelle disgrazie che cascano come tegola, sul capo
qualunque galantuomo,
di
quando capitano, pu
salvarsi.
informato di tutto
particolari che
il
il
Bizzoni
ti
io
si
al
modesta
domanda che
la
torno al caso,
Bizzoni a
menti
te,
li
il
sia ragionevole e
difficolt a
mettere in mezzo,
non conoscessi
fa
non avresti
quanto
perch
mi dispenso
dalle
tuo animo e
il
li
il
tuo
banalit dei
ringrazia-
mano
affet-
Aff.mo
FeIvICE Cavai^lotti.
334.
[Crispi a
un Ministro
greco],
Vogha presentare
S.
miei
cordiali
ringraziamenti
37i
Difendendo
sua completa
la Grecia e la
la
ricostituzione,
'del
che io sarei
felice se,
Mi
la
Suo
F. Crispi.
[Crispi a Berfuni
335.
Miasino].
Mio
caro
Bertani,
Io non ho fatti da
di Sinistra.
Non ho
scrivere
personalit,
e tu facendo appello al
al debito
gruppi
la fusione dei
risentimenti, dimen-
mancato
per
non ho
Il
io
ho
fatto
altra.
desime cose.
Non mi
vollero
al
potere,
mi combatterono
mi
ca-
fu vilt
ma non poterono
abbattermi, e co'
372
come prima.
ed han
I^avoro, combatto, e
nuare ancora.
coloro, che
mi
vollero e
bene a tutti
sar
un rimorso
ed una minaccia.
Credo incapaci
per pochezza
mancanza
al governo.
non tarderanno a
e questi
di volont
Ivi
loro,
aspetto ai momenti
venire.
Vedremo,
difficili
se sapranno,
Non
o che
pu
la Camera, cui
I^a colpa
avviene.
pochi saranno
elezioni,
il
quello che
di
non sanno
si
nuove
darsi la colpa
coloro che
di
si
guidarla,
faranno
mutamenti e questi
le
sol-
sempre.
Allo schizzo del mio
e che
mi
Mi
permetterai.
pericoloso.
un
solo
carattere,
che
una
quando mi
fate offesa
perch
ingiustamente fattemi
e n'ebbi
da
Avesti ragione di
con
te.
rispondere
che,
Hawi
offese
altri.
da
respinto
tutti,
termini.
resto, cotesto
Forse
avverr per
liana.
dell'avvenire, e
zione.
mi
molti segreti
Ho
tutti
sarei
delineato,
nell'anima mia
avete
sola osservazione
gli
avvenimenti saranno pi
le istituzioni,
Dal 1815
al
1859
forti
di noi,
l'unit
principi si opposero
alla
si
ed
ita-
confe-
compose ad unit
373
di Stato. Oggi si
posto
oppongono
alle
alla
Quando
al
a Garibaldi,
manca mai
l'intuito dell'avvenire,
finisca
avvenga
lo stesso
per suo
figlio
Siamo presentemente
IX
ma
nelle
popolo oggi
il
si
Roma.
chi potr
si
visitassi
;
Itaha.
l'alta
poi,
non
la
si
numero gh
massa dei miei awersarii appartiene
vostre Provincie.
Or
ho bisogno
io
me
va
amici.
Camera
era
cui
Alla
si-
dove non
Spero, che
esseme
condizioni in
differenza che
Tu
non
Emanuele mor
Vittorio
Pio
frase che
dimenticher mai.
curo
una
sfugg
la
non
cui
di faccie
alle
che ridano e
Ed
or,
mi congedi da te.
come uomo, e come amico
lascia che io
Il tuo aff.mo
e per
amico
F. Crispi.
336.
NapoU].
Milano, 25
ottobre,
1879.
Carissimo Crispi,
Sono
incaricato di
sinceramente
farti
me
una
comunicazione ed una
sapendo quanto
affezionato.
io ti sia
sempre stato
374
Iva
le
rappresentanze delle
concorso di tutte
le frazioni
le
sono
ri-
solenne e col
il
programma
della
vera
fine,
il
desiderato da
hanno
ornai scosso
modo
a tutte
si
di provvedere
Cairoli
tutti
gU
onesti, accordo
Bertani,
Avezzana,
etc.
Parecchi
vicine.
pochi)
1'
della democrazia
lite
Naturalmente
tori di discordia, e
altri
per
lombardi vi saranno
deputati
vratutto vi sar
citt
ZanardelH ed
per
gli
pure,
ma
so-
milanese e delle
amici tuoi
(e
non sono
per fomenta-
il
Fabrizj,
es.
somma
questa condizione
ecco la preghiera)
ti si
esclusi, possibilmente
il
troppo
alle satire.
i.
la
te-
banchetto
prima settimana
di
il
novembre,
2.
(giorno
presterebbero
si
Scusa
(ed
dovrebbe
se accetti. Il
allo scopo.
il
tuo
rifiuto
a dormire.
G. Marcora.
375
[Beriani a Crispi
337-
Napoli].
Mio
caro Crispi,
Partirono poc'anzi da
mi
non
ch'io
me Marcora
apponeva
Vedi,
Cavallotti.
impossibile
cosa
inutile
Volevi un invito e
solenne.
In I^ombardia
l'avesti
molto
significantissimo
scrii,
non
ma
si
e l'ora scocca.
Il
quass
e bisogna usarne o
universale
registro
Invitando te al ban-
ti si
ma
Dunque a
remo
di poUtica.
Bertani.
Ag.
[Giuseppe
338.
Mar cor a
Cm^j
-Napoli].
Mio
carissimo Crispi,
Iva difficolt di
da
te indicato,
altri
che
si
poter scegliere,
nel
periodo
di
tempo
te e agli
dubbi
sorti
376
si
al
consigliato la
Societ Democratica
incaricata dalle
provvedere
hanno
il
tuo nome,
Commissione
Progressista
di
il
se le
ho creduto
ragioni che
il
degno
di te e della de-
o giudicato
come
effetto d'artificio o di
suggerimento negli
e ci, naturalmente
non mi
pareva pi possibile d'ottenere quando una parte dei promotori ondeggiasse nel dubbio. Quello per di
animo
lieto, ti
ostili
posso assicurare
d'indole personale
siderazioni
ha menomamente
ormai vivissima
gioranza del
la
si
con
cui,
influito
sulla
partito democratico,
te
decisione, essendo
negletto
mag-
sempre dagli
....
Tutti
gli
amici frattanto
ti
ringraziano
della
cortese
Una
il
progetto.
stretta
di
mano
cordialissima
dal tuo
G.
aff.mo
Marcora.
377
[Garibaldi a Crispi
339-
Roma].
Caprera, 23/1880,
Mio
Da
fortuna
la
servire
di
insieme sui campi di battaglia, io vi devo la generosa cooperazione al compimento del sacro mio dovere che mi ha
costituito oggi felice e tranquillo sulla sorte dei miei cari.
la vita vostro
G. Garibaldi.
340.
Roma].
6/6
Roma
\_i88o\.
Caro Crispi,
Io credo che tu
momenti
d'onore,
difficili,
ti sia
di te
ma come una
un
che
guardar
dalle
altro dovere di
tuoi
non
fini,
amico e
non conosco
la
di patriota. Io
d'intenzioni
Ma
gli effetti.
sai.
Non
io
sono costretto a
un giuoco disperato
dirti
che gH
tuo
tu
sai,
di forza cosmica.
Tu non
puoi parlar
effetti della
so a
ti
Ora
la politica,
una specie
tempesta e guidala, se
guarda
non
le
di logica
senza
ne potessero derivare.
un problema
Scatena
me
momento
lealmente
coraggiosamente,
conseguenze che
alle
Ora ho un
poche consolazioni
compiuto
dovere
come un beneficio
della mia vita, come
lo ricordo
nome che
Bada.
tua attuale
Tu
risplende fra
giuochi
i
nomi
37
viviamo
figli)
il
tuo
nome
il
un nome esecrato ed
ed tanto vero
tua e nostra
avremmo
di
di
ma
fin la
speranza
d'una patria.
ad un'obligarchia
furori d'una
nante a guerra
Crispi
civile
tu credi d'aver
il
rarti,
non sopporter
che
le si
lo
vuole imporre.
il
senso
ripeto
lasceresti
Se non
quale sventura
fossi
terrori, sarei
malato
di febbre,
Ma
Ma
figha
di
di strazio e di profetici
forse a pugnalarti
te,
non so a
far che,
Il tuo
Cesare Correnti.
370
[Crispi a Correnti
341-
Roma].
7 giugno i88o.
Caro
I^a
tanto
Tu
lo
Correnti,
il
Non
potere.
e lo lasciai senza
rammarico
mia
al
quando
1878, quando
lo
starono celebri nella storia del mondo. N'ebbi sempre calunnie, in premio, ed ingratitudine, e vidi
tori elevarsi e
miei persecu-
il
ter-
il
rj.
Se
Camera sono
alla
il
un governo
censore di
il
quale
il
Lo
scopi.
fo perch
il
nostro av-
venire.
Posso
tacere,
loro
Tu
della
posso
cancellarmi,
sparire
silenzio io
dalla
vita
politica
mi renderei complice
di co-
pago
di quello
Non
posso
esecrato,
come
colui
di
colpe di ministri
F, Crispi.
38o
P. S.
Siccome
nelle ore
pomeridiane
di oggi.
{Correnti a Crispi
342.
Roma].
7/6 18S0.
Crispi,
1/0.
pu durare
Iv'amicizia
d'un antico
giovare, anche in
ma
aspri dissentimenti,
l'illusione
speranza ch'ie
di
filo
ad un patto.
affetto.
mezzo
pi
ai
tu hai violato
il
il
pago
di quello
almeno a non
momenti
di passione
inutile che tu
lare di tua
Ma
le
e chi
tu mi accusi di
venga a visitarmi,
mano
parole che
il
se
per tutti,
saziet, e
nistro,
non ha
vilt, tu.
non
ho aci
suoi
perci
Tu
com'io la conosco.
vero
che suc-
le verit
ben'altra.
neppur questione
Destra fosse
facile
esser
giusti,
mo
di
Destra o
forte, e la
bisogno di
di Sinistra. Volesse
operosi e
magnanimi.
disordine, imprudenza,
rifarci
il
Dio che
la
Ma
dapertutto
impotenza
Abbia-
La riforma
insieme e di cui
ci
fu impossibile
3Si
di tracciar
lattia,
neppure
le
entrata in una
prime
crisi
linee, si
I^a
Camera pu
Il
maRe
cors.
pu
Si
a trovarmi.
Tu mi
hai scritto
Allora vieni
come un Catone a un
corti-
uomo
un
titolo d'Eccellenza.
Ma
sopratutto troverai un
ma
meno
quelli che
sono in
Correnti.
[Cairoti a Crispi
343.
Roma].
Venezia, 15 giugno [1880].
Mio
carissimo amico,
annun-
l'in-
Ma tu non vi
non respingerai le nostre esortazioni, ritirandoti
dal campo parlamentare non vorrai fare un vuoto irrepara-
samente
persisterai,
Ad
file,
e quindi portare
t'impegna
al sacrificio.
le
un danno
al paese.
Anch'io sotto
il
un esempio,
3^2
poso e
di solitudine,
ma
ri-
obbedii
il
che
Mamma,
vivesse
se
mia povera
la
amava tanto, aggiungerebbe la sua esortati mando quindi la mia nel suo santo nome e con
chiudo queste poche righe, che scrivo di furia, nel mo-
zione
esso
che
ti
mento
della partenza.
Ma
gere al tuo.
Quando
Roma
lasciai
Me
eri assente.
ne avvert
il
nostro
il
te
ed
l'in-
alla gentiUs-
Benedetto.
Questa e
le
si
da
aveva interpellato
Camera
le
necessit.
Se
il
non
il
le ha, tolto
ogni pretesto
a'
miei nemici
Ho
al
riposo
Non
di
diritto
del
dere atto della rinuncia, dopo discorsi degli on. Nicotera, Mancini, Tajani,
Di Rudini,
Cavallotti, Zanardelli,
alle
col decreto di
ufficiale di
Re
il
il
primo battesimo
gli
conferm
il
consenso
il
nome
3%
prendere l'assenza nell'Aula dei rappresentanti della Nazione
essa
consiglio di
una
delle
e che la
tempre pi gagliarde
344.
Crispi recedette.
Roma]
Roma, i6l6[8o.
Caro Crispi,
Ieri sera,
del 14 scritta
non
le
effettui
un disegno
Ma
so ancora che
io
mancherei
ti
al
grave risoluzione.
me ad
suadere
rifiutato.
Mi
accettare
ti
un
Fa' tu un sacrifizio
zioni che io
molto francamente
ti
che la
te.
Intanto
ti
prevengo che
Ti stringo la
io
mano
Tuo
D.
aff.mo
Farini.
384
[Crispi a
345-
F urini
Roma].
16 giugno z88o.
Caro Farini,
lya
tua posizione e
Ti pregammo, e
mia sono
la
modo
assai differenti e
non pos-
giudicate.
ufficio
degnamente
conquistata
la
ti sei
pu
esercitare su loro la
puoi
di te
dovuta autorit.
507 in Montecitorio.
Non
se persisto nella
mia
ri-
soluzione.
affetto
il
F.
[Cavallotti a Crispi
346,
tuo
Crispi.
Roma].
Carissimo Crispi,
Non mi
scatole
arrischio di venirti a
ma
non
so
le
giuro che viene dal cuore e dal pensiero del nuovo debito
di affetto
che
ti
mostrazione onde
385
Ma
maggiori.
e anche pi in l di
perch
tivamente che tu
stai
di cui si serviranno
intendo
dove
le
ai
arrivi lo
sguardo dell'esperienza,
il
dar consiglio
il
alle
vera
l'ajffezione
le
tuoi nemici.
quanto pi misuro e
ti
e le prove
quello
nome che
porti.
In ogni modo
quello di
Io
non dico
altro, lascio ai
maggiorenti
il
tuo mi par
dirti le
LI
ragioni
dell'alta poUtica, io
cuore in
Ogai
sempre
il
Fewce
[Zanardelli a Crispi
347.
tuo
Cavai,i,otti.
Roma].
16 giugno 1880.
Carissimo,
Farini
mi partecip
la lettera di dimissione
mandatagli,
I^a notizia
coDsigUarmi a non porre tempo in mezzo a scriverti per evitare tanta jattura per
*i
il
partito liberale.
386
Io comprendo benissimo
a quel passo
versiamo
Ma
fare
utile rimedio.
Camera
si
il
tratta
l'avvenire
il
ed
partito liberale
di
tua autorit,
la
ci
il
tuo ardore,
manchi sar
questioni di libert e di
altre
le
un avvenire
stenze attuali.
Non
dubito che
quenti ed autorevoli
impedire che
parola, se
convinta
altri
molti pi di
adopreranno ora
si
ci sii tolto
meno
ma io
me elome ad
volli subito
mandarti questa
non meno
sincera, sentita,
efficace certo
di qualsiasi altra.
al pari di
Mando
Roma.
Zanardelli.
348.
[F afini a Crispi
Roma].
Roma,
j 7/6/' 80.
Caro Crispi,
Stasera verr da te e tu sai con quale cuore io adempir
l'incarico affidatomi dalla
ti
chia-
387
mano
compiere
il
tribuisti efficacemente
Ama
a costituire.
il
Tuo
D. Farini
349.
[Sa-ffl
a Crispi
Roma].
%na, 12 aprile, 1882.
Caro Crispi,
Soddisfo a un grato debito che mi corre con voi,
dovi
in
il
volume undecimo
questi giorni.
Non
mandan-
volli
importunarvi pi oltre
colle
di
Sicilia
in generale,
ai
le
il
lavoro e
ed parola
lume non
n poteva
l'assunto, che
Naturalmente
essere, per la
un abbozzo incompleto
il
Proemio
del vo-
un gran quadro,
di
di materiali
moto che
fece l'Unit
inevitabiH in
388
meglio informato
che che
sia di ci,
rabile franchezza
di
me
l.
Ma,
sembra.
Non
Riforma abbia,
so se la
Un'accurata rassegna
cos autorevole,
mi farebbe
volume.
medesimo, in un Giornale
critica del
piacere,
ma
ci
per la materia in s
stessa.
Ho
comandato
Roma,
il
di ritorno dalla
la Sicilia
all'Italia
splendido esem-
dal
vostro
Devot.mo
A. Saffi.
[Crispi ad Alberto
350.
Mario
Roma].
Mio
caro Mario,
ed
io insisto
mettere legna
in
al
un modo pi degno
la
memoria
Non
ad onorare
dell'eroe.
Tuo amico
F.
Crispi.
E' noto che nel suo testamento Garibaldi manifest la volont di essere
cremato. Son sue testuali parole queste Molta legna per il rogo .
:
389
[Cnspi a
351-
?].
Sig.
il
Pio
IX
quantunque nessuno
ghavano
agenti
state tri-
GU
Il
se ne fosse accorto.
di poUzia
potuto
e le forze della
plicate,
di
presidio in
tato,
domanda
di
di S. Pietro.
Monsignor TeodoH,
il
servizio di po-
timamente.
18 febbraio
Il
Il
Il 20, al
voti
terzo scrutinio,
richiesto
Vicario fu
il
dalle
il
costituzioni
il
apostoliche.
primo ad inginocchiarsi, e
gli
numero
Il
dei
cardinal
altri lo segui-
rono.
I^a
il
il
papa
alle
all'i
quattro e 05
benedizione urbi
et orbi.
Nell'interno del
Tempio eran
sol-
Dicono che
ma
il
cardinali
390
Il
cardinale
Monaco
le
di
papa
si
fosse pre-
Simeoni sono
I^a Valletta e
il
onori reali.
gli
scritto.
Il
vivi, e
cardinal Si-
occasioni per
il
modo come
le
cose sono
procedute.
Questa
la verit.
devotissimo
Il
F. Crispi.
[Crispi
352.
Cavallotti
Milano].
Caro
Cavallotti,
vorrei
compagno
ti levi
promesse.
mento
Il
movimento
non
militare egiziano
fossero erronee le
non fu un movi-
non
I^a
sua
un agente
il
Gran CaUffo
tutti
musulmani
di
Egitto.
Arabi pasci non seppe battersi n seppe morire, imperocch la morte pu essere anch'essa una soluzione per colui che
alla patria
ha dedicato
la
391
ne fugg
se
al Cairo
di Alessandria;
ed
ei
ma
dovette chiudere
la
lui,
egli si
lo straniero.
questo
un santo
un Garibaldi.
Il Kedivato un avviamento all'autonomia dell'Egitto
panislamismo, come il cattolicismo, la negazione di
nome, trovare in
lui
il
Mehemet-Ali
al
1840
arabi sotto
gli
aveva
li
sottratti,
il
Turco, a cui
rito di civilt che in 42 anni penetrato nella terra dei Faraoni, erano atti di barbarie di fronte ai quali
non poteva
il
ed
Tu
il
apportatore di schia-
agli arabi di
agU Arabi
non
ti
della Tunisia.
intomo pi
angusti,
il
cielo
ed
il
te
Mediterraneo
ma
non ne
vita
mia
intomo a
lei
Ed
hai
la colpa.
poi
392
mar Nero
e quest'anno respin-
un intervento
armato
cagionarono
Ed
avverti,
dell'Italia
1878 ed
al
gl'Inglesi lo chiesero
al
1882
concorso
il
si
avevan capito
o per
lo
meno
penso. Al 1882 se
ci fosse
dato un com-
ci
il
nostro concorso ed
il
nostro consenso
si
Gran Bretagna
assicurer
il
spin-
si
annetter definitivamente
dolercene
il
Bisognava impedire, e
ed ardita
impedire
si
che
mare
ai
quaU abbiam
il
cielo
I/O
sono
quaU sostenendo
la
ed
si
ministri
sono
lo
deputati
aHmentano
avvedono che
il
diritto.
fare.
si
d'il-
non
son
lasciate violare.
deUa nostra
teorici,
perch
inerzia.
il
393
che
le
interessi
dalle
sue
tradizioni.
dopo
ci abbiti
tuo aff.mo
F. Crispi!
I^a
la sua importanza.
Primo Levi
[Crispi a
353.
Roma].
29 ottobre 1882.
Caro Levi,
di
me, ed hanno
il
giorno in cui
rompo
il
silenzio
Ho
lasciato dire,
saran ripresi
ma
ora che
si
av-
lavori parlamentari,
Fin 'oggi fu fatta una poUtica di Destra da coloro che ascesero al potere nel
nome
maggio
ne fu una consacrazione.
I^e finanze scosse e
con un
deficit
ognora crescente,
comuni prossimi
il
debito
le ferrovie disordinate,
incompleta, la pohtica ecclesiastica umile ed incerta, vacillante e senza prestigio la pohtica intemazionale: ecco
frutti
394
ma
per
dersi sul
il
attuare.
all'altro dive-
GH
amici miei
si
il
ma
state fioride;
giorno in cui
le
promotore.
Il
ma
ta-moneta
infiltrata, allargandosi
si
Se
se fino al giorno
d'oggi
non
pass inosservata,
ne sentirono
se
gli effetti, ci
al
nissuno
potrebbe impedire
siccome
scoppiando ingenerassero,
naturale la diffidenza ed
dubitassero
un momento
il
soluto
si
un
forzoso
non ha
in
ed
il
il
le
asso-
ri-
le
modo
vedrebbero
chiamare
sospetto, se gl'itaHani
ove scoppiasse
molto lontana
la
guerra
la quale
tremo
al
pen-
non credo
sia
395
Ci posto, ai giornali
a tutti coloro
quali
si
me non
siccome a
necessario
si
sappia
piacciono
il
nome
et
ante
Vado anche
al di
triunvirati, e
Capo
del
le
pentarchie
al quale
dovremmo
obbedire.
la responsabilit
popolo ed
il
non
l'opera mia; e,
Re che tengono
In verit
l'at-
comimque
sia,
nelle loro
Cordialmente vi saluto.
Aff.mo vostro
F. Crispi.
354.
Roma].
{Telegramma).
Groppello, 12/5/1884.
Affettuosi saluti.
Cairoi.1.
355-
Roma].
Caro ed
Duolmi
di
Illustre amico,
non poter
assistere
396
Garibaldi. Presente,
non
il
mora
e per far
avrei certamente mancato d'intermio omaggio al grande che si commeplauso a un discorso che, fatto da I^ei, ne scol-
da
massima
jiays
magna
fui
pu ben
come amico
le stringa
affettuosamente la mano.
Suo
G. Ceneri.
{Crispi
356.
Fasi
Monza].
{telegramma).
Campo
di S.
M.
il
Re
Monza.
II agosto 1884.
Sua Maest
stata ingannata.
Ruggiero Loria,
il
cui
nome
Re
famoso pirata.
Con
affetto.
F. Crispi.
il Re aveva telegrafato al
nuova forza della Nazione, frutto del
che la nave avesse sorti degne del nome
357.
facendo voti
che portava.
Roma].
Caro Brin,
Il
si
associato
il
397
Non
Re.
a voi diretto
mi colpiron le parole colle quali dinome dato alla nave ed alla medesima augudegne di quel nome. Lettolo, spedii immediata-
il
cevasi glorioso
ravansi sorti
9 del mese,
il
Re
famoso
pirata.
Non
ma non un eroe.
pugn
non
roba
altrui;
meno
Giacomo suo
quella di
infame
il
Sotto
il
di
primo,
il
dobbiamo
la nostra vita.
di
fratello; inconsiderato
nave
in costruzione a
Castellammare
il
nome
Fiato sprecato!
Rug-
dovranno
di eroi
non
li
offrissero,
alla inesauribile
il
suo Coriolano,
meno
Credetemi
L'aff.mo Vostro
F. Crispi.
398
[Pasi a Crispi
358-
Palermo]
Egregio amico,
Il
nome
di
alla
nave
test varata
dei ministri.
Durante
consenziente
lo spazio di tre
il
consiglio
ne accord l'autorizzazione
fama
fatto compiuto,
mai fu vinto
da
in contrario,
esprimervi
vi
combattute.
provvedimento
il
Re
esso
lo fu
uffi-
il
quali
sono
Dev.mo amico
Fasi.
[Crispi a Pasi
359.
Monza].
Amico
La
pregiatissimo,
una pronta
risposta.
Nell'est del 1882 essendo io in Castellammare, nel villino dell'on. Acton, allora ministro, questi
uffiziale
il
cantiere.
mand un suo
399
IvC
due navi,
Lauria. Plaudii al
condo
ed
Venuto
il
nome
Savoja ed
il
nome
il
il
del se-
ministro lo seppe.
Roma, ne
in
Riforma.
Quando, dopo
mutar nome a
ministro, lo pregai a
non ebbe
offendere
Brin ritorn
quella nave
ma
egli
il
suo predecessore.
il
Siccome vedete,
il
tema non
nuovo
Acton e Brin ne
Ruggiero Loria
di Lauria,
sua stella
battaglia gloriosa,
offusc, e
si
dopo
poco importa
la patria e per
ch'egli
Re
il
vinse
eletto. Tradi-
avea
Umberto
stia
fu detto
il
Re
leale, titolo
e maledire
Mi
soldati leaH
traditori.
dev.mo vostro
F. Crisfi.
360.
Roma].
Milano, Via Ges,
3 febbraio
1885.
mi ha comunic*ato
la
dell'appello
Mi acqueto
ringrazio
parole
suo
nome
tra
alle ragioni in
delle
il
cortesi
all'mdirizzo
del
La
redattore
40O
il
s' fatto
assennate osservazioni da
come
dotto,
un dovere
I^ei fatte al
l'Italia
ha
testo e v*
intro-
pensiamo
noi, certo,
il
il
mani-
che non
noi
tutti,
sappiamo
Poich
gregari, Ella
duce, di
in quale senso
egregio
Ella,
firmare cogH
ci
nostre schiere,
delle
essere fatti.
signore,
pur non
altri
nemici, tuttavia
una
devon
consentendo
alle
mahgnit dei
il
non applaudire, oso dunque inviarle alcune copie della circolare e nel tempo stesso affermare la speranza che il giornale
La Riforma vorr
Mi
gnarle
sensi della
e della
mia nuova
riconoscenza.
Suo obbl.mo
Dr. Filippo Turati.
Nella lettera del 12 gennaio scritta al Cavallotti era la frase
sato la camicia di forza della Monarchia
la
ho indos-
polemiche del 1890, citata isolatamente dal Cavallotti stesso (e anche alterata col sostituire Casa Savoia a Monarchia) per porre in dubbio la
sincerit politica del ministro Crispi. Questi, invitato
festo esteso dal Turati,
aveva
a firmare un mani-
All'et
vi
Voi
siete liberi,
padroni di voi, e tutti quelli che avete finnato il manivi legge, a diritto o a torto
festo
4ol
pei
Ora
termi
11
tristi,
per
gli invidiosi,
al vostro
[Dario
361.
Papa
a Crispi
Roma].
Milano, 33 marzo.
Illustre Signore,
Ho
Non
una
favore.
dubiti, illustre signore, che io voglia annoiarla
intervista.
Non me ne
ci che altrimenti
autorevole
Ben
hanno
dall'ufficio
non
Sua parola
forte.
inteso, se la S. V.
fissarmi
con
ne ha
il
tempo, e se
le
piacer di
il
In ogni
dev.mo suo
Dario Papa
362.
Roma].
Palermo, a 8
Mio
Grazie
della
Il colera
ottobre,
1883.
caro Baccelli,
poHtico pi
difEcile
a guarirsi
morbus.
Il
male ha
il
e le plebi cominciano a
4o2
si
un
intuito
ignoranti
quale
il
manca
hanno
ed
imputano
il
condizioni parlamentari,
governo
il
mighori non
Un tempo
tinente, sia
dicevasi che
il
tollerabile.
il
Il
nostro paese ha
deHrio, e
il
tore, l'ha
Se
alla
non
l'ingegno,
la
volont di un Ditta-
messo in pratica.
Camera
si
raccogHessero cinque o
sei
valentuomini,
samento morale ed
questo
Ma anche
difficile.
Ti stringo cordialmente
la
mano.
L'a^.mo tuo
F. Crispi.
Crispi
si
llustre citt.
gli
363.
Roma].
Paris,
le
12 mars 1886.
Monsieur,
Je
me
flicite d'avoir
un tmoi-
ma
Grand
4o5
Je suis
marque
titres,
ma
de
les
assurances
haute considration.
Le Prsideni du Conseil
Ministre des affaires trangres
De
[Crispi a
364.
Freycinet.
De Freycinet -Vaig].
Rome,
Monsieur
du 12 mars,
de
avril,
1886,
de
France
brevet et
les insignes
de Grand Officier
d'honneur.
I^gion
la
le
Ministre,
le
l'Ambassadeur
Mr.
lettre
le
Je suis trs
time, qu'il a
Rpublique. Je
lui
en
me
soit
lyes flicitations
que
je re90is
de m'tre confre,
lectif
du peuple
me dmontrent que
fran^ais a t interprete
du
l'acte
comme
chef
l'expres-
deux
nations.
mes remerciments.
il
me
sera
Mr.
le
mes hommages
et
404
de
le
F. Crispi.
365
Roma ]
(particuHre)
PaHs,
Monsieur
le
15 avril 1886.
le
Dput,
je
ne man-
querai pas de donner connaissance au Prsident de la Rpublique. C'est avec la plus vif plaisir que je re^ois l'anno nce
De
Freycinet.
[Jessie
366.
Cm^t-Roma].
White Mario a
LenMnara,
i.
giugno 1886.
Carissimo amico,
il
E vi
saremmo
gratissimi se potete suggerire qualsiasi cosa che pu evitare
una seconda elezione in questo collegio. Voi non avrete
voce
al figlio di
creduto
alle
I^emmi per
il
Dott. Badaloni.
eletti, tutti
alle
egregie per-
riforme so-
405
ciali vero,
al
in tutti
sensi, bersagliato,
non
si
ma tanto l
la
sulla pellagra
che
mai
quando
visto da
che Garibaldi fu
l'ultimo,
vi
il
si
si
primo Deputato
di I^endinara,
di
ch'io
Bertani
prendo nella
grandi estinti.
affetto
367.
Roma].
Milano, ^/zt/Si.
Dal giorno
ciata per
della fucilazione di
me una
me
n<-lla
fossa senza
rammarico confortata
4o6
tissimo
Amatore
Ella ha voluto
dagli agi
il
mio
dilet-
si sacrij&c.
i
ha legato
il
suo nome,
il-
ma
contro
il
dominio
la
spalla
Tiremm
innanz
Pubblico questa lettera come attestato della cosiderazione che Crispi
ebbe per i patriotti e per le loro famiglie. Potrei pubblicare centinaja di
altre lettere simiglianti. Crispi
da ministro, chi
si
cittadino
407
1887-1890.
Farini e Minghetti
in cento
lotte
Re Umberto
glorioso e
Cattedra dantesca in
e la
chiama Crispi
Cavallotti
Bovio
Austria-
impavido precursore
Roma
Il
duca Caetani
Il banchetto di
San Giuliano per i patriota catanesi del 1860 - La Massoneria saluta, plaude, ringrazia
L'on. di
Canonico
Il Senatore
denza dell'Albania
Klnoky
Nicola
e vigore al
Mar selli
e Cavalletto
cattoliche all'estero
e la
M.
Roma -
L'indipen'
Alleanza
Mordini
Augurii di
e i radicali
Una
sapienza
lettera di
L'attentato Caporali:
il
Re
Re,
: il
Baccelli e
e la Triplice
Principe ereditario
Umberto su Cialdini
Bovio
li
beve
/ buoni vini
Verdi
scrive
si dice fiero di
Bismarck,
progetto per la
il
e l'avvenire
una
influiscono
Francesco Ferrara e
r>,
Guido
Banca Unica
dell'Eritrea
La
prote-
di S. Giuliano.
368.
Roma].
Roma, 25
febbraio '8z.
Caro Crispi,
Grazie della buona memoria, del dono, della troppo gendedica. Ho letto la commemorazione (i). E mi apparso
un Minghetti pi uomo d'azione, pi creatore che, anche
a non uscire dal suo partito, egli veramente non fosse. Setile
gu, e
le
audacie altrui
:
esempio
le
le ispirazioni
Regioni. Questi
scusami.
4o8
il
mio padre
bozze che mi
Ma
io
il
9 dicembre 1859.
offri
di leggere in
tua penna, come non usc mai, non uscir parola meno benevola per la memoria di chi pure tanto fece per la patria
quantunque
nostra
I miei
in casa da pi
di tutto
giorni.
il
Perdona
se
letto e tuttora
non
ti
mi tengono
ho prima ringraziato
mano.
di
Tuo
aff.mo
F. Farini.
(i)
369.
Di Marco Minghetti,
[Angelo
De
Romano
al Collegio
Gubernatis a Crispi
Roma].
Illustre Signore,
Quantunque
la
sia
ai
governo sapiente,
il
solo che
convenga
al
nostro popolo
e al nostro paese.
il
vostro bel fuoco e spingerci tutti per la forza di una potente idealit, a migliori destini.
//
vostro
De
riverente.
Gubernatis.
A9
[Bovio a Crispi
370.
Roma].
Napoli, g luglio '87.
Illustre amico,
Coppino ho
All'on.
Ho
letto nei
giornali
universalmente indicato
Di
me
si
Dante che
faccia
intesi
un impiego.
Bd
Con
al
o privata docenza.
vostro.
Giov. Bovio.
Illustre F.
P. S.
Crispi.
Dopo che
il
il
prof,
il
NapoU poche
dan-
lezioni
su
371.
Roma].
36 luglio 1887.
N.
Cottenbacher Et.
Bayreuth
Germania.
Eccellenza,
che trovandomi
4IO
di essere l'oggetto di
amorose
me
di
mia moglie
e l'altra di
dirette
mando
una mia bam-
che
le
riservatis-
sima.
nel
inintelligibile
credendo quei
che
pubblica
codesti
vigili
nomi nascondessero
forse
terribili
Basta
Se non
fossi
della triplice
la
Riceva, Eccellenza,
miei
cordiali
saluti
mi abbia
sempre per
Dev.mo suo
O.
[Crispi a
372.
Re Umberto
Monza].
Roma, IO
Sire
Acchiudo
Caetani.
agosto 1887.
le
copie
dei
due
telegrammi
fattimi
dal
conte Nigra.
Siccome
dissi
a V. M.
ricevuta la risposta
Vienna,
gli
nel
negativa
mio dispaccio
del nostro
del
9,
dopo
Ambasciatore a
4"
gli mannon avrebbe avuto tempo
II
Scrissi
godevamo
e che
dopo
la
quella fiducia
la
ci fosse
Essendoci mancato
germi
della
fiducia
proroga nulla
rappresentanza
ci
nazionale
venuta meno.
il
una designazione
Questo stato a
ci
me
grandemente e per
pesa
la
grave
mi
difficile ufficio.
Mi conforta
il
M.
Il devotissimo servo
F. Crispi.
(i)
non per
[Cavallotti a Crispi
373.
tenne
anche
il
portafogli
Roma].
Milano, 26/8 /'87.
Carissimo Crispi,
Tu
clita
la
tua in-
colta, (i).
ma
me non
im-
come
412
Quando
poi
mi avrai
non rubarmele,
le
Con
affettuosa stretta di
mano
il
tuo sempre
Felice
(i)
Cavai,i,otti.
[Luigi
374.
Roux a
Crispi
prosa e in versi.
Roma].
Torino, 6 jmbre '57.
Caro ed
illustre collega e
Ministro,
ha saputo
e se chi vi
ha
scritto o
il
telegrafato
dell'adunanza,
Il
io
di-
anche a nome
tero,
dell'on. Berti e
annunziandovi
la cosa,
l'invito ufficiale
ma
debbo
farla precedere
da
al-
anzitutto
il
eletto
a Presi-
ha altra significazione
Berti,
se
non
il
il
deputato pi an-
413
ma questa nomina
come nessuna designazione
non pu
interpretata
essere
ma mi
privatamente,
ficarvi
quanto
ho
io
scritto sopra.
Comitato
il
gli
bene.
anche
in special
modo
Mini-
tempo a
scegliere
il
almeno due o
Con devozione
mio
e affetto.
Ohh.
I^UIGI
[Cavallotti a Crispi
375.
Roux.
Roma].
Carissimo Crispi,
Ho
lina, dalla
quale rilevo
di tutto
tu
sei
414
non
ti fai
malsana
la letteratura
contro l'altare e
mente tu non
lo sei,
trono.
il
Punto secondo
altro che
guaio che pi
lo sei
ci
rilevo
me
e la tua cartolina
penso, e
come qual-
ma
meco,
lo
viceversa
prova, e
il
ragione abbia di
pensiero
Tu
ci
dici di
deve
un galantuomo.
essere, altrimenti
rente inconsapevole
dunque un incoe-
ben
mi
dice che se
Dio buono
gli
il
scopi miei.
quali
portafoglio no certo.
Sono quelli che brillano pure innanzi al tuo sguardo aquiUno e alla tua fronte nuvolosa la libert e il trionfo della
democrazia come tu benissimo dici - questa santa libert
che ti ha visto suo glorioso e impavido precursore in cento
:
siam
che
divisi nel
io
il
di
Con una
problema
il
il
direbbe Amleto.
essere.
stretta di
mano
affettuosa
Il tuo sempre
Fewce
Cavai,i,otti.
415
[Mancini a Crispi
376-
Roma].
Carissimo Amico,
Da
non dubbie
successi,
ti
le
pruove
ti
al
salvi dal
di
il
durata
mano
Ti stringo affettuosamente la
Tuo
P. S.
aff.mo
MANCtNI.
377.
Illustre Sig.
ott.
'87.
Presidente,
del
desi-
I^ei,
che ebbe
zionale mobilizzato
mosse
alla
con animo
volta
il
di
il
presidiata
di
guardia na-
J settembre 1860
dai
Borbonici,
delle
guerre
per
favorevole perch da apposita commissione militare fu dichiarato cessato lo stato d'assedio di guerra in Sicilia al
4i6
Da
un
atto
batta-
al
che
noti
luzione era
il
settembre
che
tutt'altro
l'esito
accertato
Garibaldi
an-
era
torie
cito
nella
il
militari,
forte e
esercito regolare e
di guerra,
dubbio,
sendo ancora
anzi
di pochi eroi
d'un
fu
non potea
mani nostre o
eser-
criterii
facile la vittoria
Siracusa,
numeroso
es-
come un
fatto di guerra
nostri,
Io
mi
rivolgo perci a
interposizione presso
le difficolt di
il
I^ei
il
si
deve
di risoluzione di
al soddisfaci-
San
Giui^iano.
Principe
OTTONE
DI BISMARCK.
417
[Mancini a Crispi
378.
Roma].
Amico
Ben tornato
caro,
Rivedendo
il
pu derivare
il
Senza
io
servizio che
che
hai
poH-
alla posizione
Europa.
rivederci presto.
Tuo
aff.mo
P. S. Mancini.
379.
Roma],
z8
ottobre
1887.
Ill.mo Signore,
amici.
I^a disposizione generale di
del 25
non potrebbe
sentimento
lit
il
raffigura quei
patriottico del
tempi
utile
alla
patria.
obb.
aff.
P. BOSEI^Iyl.
37
4i8
380
[Il
Re a
Crispi
Roma].
{telegramma).
Da
Monza-Reggia, zi/io/'Sy.
S. E. Cav. Crispi
Ho
letto
Roma,
la relazione del
Conte De lyaunay.
BUa, mio primo ministro, non poteva e non doveva per
di
che esprime su
sono appunto
I/ci,
quelli che
fermati da
uomo
il
di
I^ei
Principe
il
Bismarck
me
di vederli
Me
con-
ne feUcito
A ifezionatissimo
Umberto.
381.
[//
Re a
Crispi
Roma].
[Telegramma).
Monza,
il
26/10/1887.
S. E. Cav. Crispi
ho
letto
avermi mandato
Torino,
l'intero
ac-
ne porgo
le
mie affettuose
lei
felicitazioni.
Spero che
la inci-
4*9
lei e
rezze passate.
Umberto.
[Correnti a Crispi
382.
Roma].
is/ii sera [1887].
Caro Crispi,
Sono tentato
di
perch ritornare
narvi
Ma
mi
appena
tollerato,
suo discorso
novizio,
mi
cominceranno
Mi
discorso
e,
il
a dir
si
fa
vero,
una colpa
di
commemora,
ne
sento
ri-
con un
felice discorso
Tu
stesso hai
torevolissima parola
il
di-
posizione liberale,
il
4^0
elettorali,
difficilissime
come
mento
tempo
prove pi
di fare le
mentare.
I^'Italia
con
se
lui,
riflettere,
Depretis che
il
ti
a dubi-
prescelse
di preparare,
al ministero,
il
suo successore,
le
di
metodo
il
guadagnar
di
di lasciar
ci
ha
risoluti pensieri,
merlo
il
avrebbe osate
minare
dubbi, ed aspettare
la linea della
dirizzata,
le
che
ha
fatte, e forse
risolvessero
si
ma
le
non
da
s.
Ma
concordia all'interno,
irrequieti,
monarchia
liberale,
democrazia ordinata e
domani.
Tu
il
programma
vi aggiungerai
denti
certamente
una
scintilla
di
luogo
lo scocco. Il
mor ucciso, pu
dirsi,
421
disastri: I^issa
Dogali!
Una
non
arrischi
condannato a subire
mai n tent
buone oc-
le
la fortuna, e
la responsabilit di
che fu
zionali.
Ma
non ho pi
stampa.
Ma una
mio volume.
Cesare Correnti.
{Cavallotti a Crisfi
383.
Roma].
Milano, j-iB-'Sj.
Caro Crispi,
(I^ presente s'intende che confidenziale).
Camera
visto
che io non sono un professore o un Colonnello o un ConsigUer d'appello che per venire a Montecitorio allegramente
tralascia di far le lezioni o di
comandar
la
manovra o
di
presiedere le udienze senza perdere per questo dello stipendio un quattrino. Quello appunto che dissi in
Camera
quella
la
a te,
ritirai
Camera quel
a tuo invito
il
d gli facesse
il
quale da anni
Ma
non
di
il
a scopi
correttivo e
parlamentari, io proposi al
progetto
un
422
un emendamento, per
il
almeno
propria,
quando
Camera giudica il Governo.
Quella mia proposta era ispirata dal fatto continuamente
rinnovantesi, come tu licordi, in ispecie negli ultimi tempi
nelle votazioni sopra ordini del giorno di fiducia, cio
la
si
salvava per
Dapretis
e dalla previsione, se
Camera nessuna
cumulanti
le
il
campava
Do-
trasformismo in
Ministri e sotto-
membri
del
Governo
dozzine
di
palline
bianche.
Appena annunziata
i
la
ma
idea,
turalmente
fogli
la
liberali,
combatterono
giornali la
subodorato
ma
discussero
autorevoli
suffragi
sanno
mento
io
mi
rivolsi
ad uno
perch mi fornisse
Questo
di
Camera
na-
lo scopo,
mi desse
di
in proposito
illustre collega
il
alla
colle
oratorii
il
suo avviso.
che veramente pu
dirsi in simili
mio autore, mi
rispose, credo
il
da Padova, dove era per un processo, con una letterina preziosa che serbo, incoraggiandom.i alla proposta, osservan-
domi che
in Italia
abbiamo
il
la
suoi
423
che secondo
scrivevami,
egli
si
ele-
Quel mio
tu
adesso mi dicono
una
trovi in
si
tanto pi che
lo conosci,
discussione
Mi
della
tua legge
trattiene per
il
che ne
dici ?
dal
farlo
pensiero
il
Ministero Crispi
il
gli
fareb-
coi venticelli
24 voti
di
meno
di fiducia
ri-
Questo
difficolt
lo scrupolo
mio in un momento
in cui
non ho
namento atmosferico
al
lei,
ci si
ostina a fare
perch anche
sorti
malsane.
Ma
intanto
rebus
sic stantibus
Roma
d'amore e d'accordo,
risa-
ci sia.
da
origini
buona
corrotte e
esi-
a riprendere
424
che
ci
Ma
non sarebbero
non
estrema,
ma
il
posto della
pratici, limitandosi
propria
bandiera,
fisso
l'occhio
ai
progressi immediati,
awii.
si
Scusami
la chiacchierata, e
abbimi
aff.mo
Felice Cavai,i,otti.
Credo che un certo piatto di maccheroni mi aspetti ancora, del quale restai in credito
il
[Lemmi a Crispi
384.
Roma].
.".
Supremo
Consiglio dei 33
semblea ricordando
.-.
tempi be-
nome
comunicati
e sapiente
sfondete
saluti, plausi e
opera con la quale, come Capo dello Stato, traprincipii massonici di hbert e di giustizia nei
che, e nel
tempo
mo-
civile.
il
senti-
'^y.
425
mento
dovere negli
del
all'infanzia
il
sotto
provveduto
elettori;
Bertani;
F.
riformati e resi pi
presentata la
larga generosit soccorsi e pensioni alle vedove e agli orfani dei patriotti
contro
Illustre Fratello,
il
fra
il
popoli
bene a ragione
mante-
al
Voi,
proclamato in tutto
siete
tutti
Supremo
i
Massoni
Consiglio dei 33
d'Italia, a
.-.
le
pi sincere e
il
vostro
nome
quell'alta
di-
statisti, dal
vedranno
glorioso, e si
di-
fensori.
Or.', di
Il Delegato
Sov
Gr
..
..
Commendatore
Adriano I^emmi
All'Illustre
Il
Fratello.
Francesco Crispi 33
.'.
.-.
.-.
Roma.
385.
Roma, 21
agosto
1888.
Eccellenza,
Quando
lessi l'ultima
V. E. era gi partita.
sua
Nota
al
Governo francese,
426
Dopo che
ha riconquistato
l'Italia
di
Na-
un Ministro
la
una
hanno
in pregio
Possano
gli
il
ha dato
svegliando
{Due albanesi a
386
Crispi],
Eccellence,
Ayant eu l'honneur
en 1879, ^ Rome,
comme
le dsir et les
sentiments des
Albanais.
que
l'Italie
le desir et les
ne doivent pas
la
mre patrie de
ses aeux
sentiments de la nation
I^ui tre
Albanaise
du Gouver-
suffisampoliti ques
427
d'aujourd'hui
glorifie
de la pauvre
dans
les veines
conqurants
Turcs.
si les
fier
et belliqueux
obligs
de soutenir pour
pas
mme
du
En
consquence
mme.
lycs
en Mirdite et dans
et Chrtiens sont
les
l'un
tre
a Kossovo,
en pleine rvolte.
mme
rsolue pendant
voir
la
question
d'Orient
428
ii'est
d qu'
ses
sol-
P.C.
le
35 Septembre 1888.
Le 5 novembre 1887
j'avais
eu l'honneur de Vous
adresser une autre lettre, qui, je n'en doute pas, serait par-
[// Cancelliere
387.
Votre Excellence,
mon
Excellence pour
le
les
mrites de
que
le
Roi,
Votre
relations
l'Italie
ainsi
flicitations les
e suis
heureux
trois
Ca-
noncer la conviction
mme
qu'en
420
litique
sirons
auss l'avenir
Je
s'il le
du
Monsieur
le
de la grande
vif plaisir et
satisf action
amicai l'accord
en
les
faut.
assurer
menacer ou de
les
si
que
j'ai
main Votre
la
un change
d'ides
ma
plus haute
considration.
Vienne,
le
27 septembre 1888.
KAi,noky.
[Nicola
388.
Marselli
a Crispi
Roma].
Caserta,
Illustre
Ed
Ministro
e caro
ottobre
1888.
amico,
tore di
Germania
succede
mi
all'uomo di
triplice alleanza
ha dato una
lyontano da
io
di
mandare una
forte
Roma, perch ho
qui
il
comando d'una
Bri-
credetemelo, nessuno pi di
iSyo-yi ha
il
sia lecito
mano
stretta di
del
ao
chi
scrisse gli
e,
Avvenimenti
accaduto.
Ed
mano Vi mando a
proposito
dell'inaugurazione della
nella
io
non posso
450
di-
il
segno di legge per la creazione di un grande Istituto Militare nel Mezzogiorno d'Italia, chiesi l'aiuto Vostro per l'at-
tuazione di cosiffatto pensiero nazionale, e Voi con un discorso improvvisato ed assai efficace contribuiste moltis-
con molto
affetto sono
Vostro
N. MarsEi,!,!.
[Principe
389.
Camporeale a Crispt].
Palermo, 23
ott.
88.
Caro Crispi,
Ho
molte cose a
dirvi,
ma
prima
quanto non
Siciliano e
di tutto
non posso
aste-
il
Regno. Come
me
ne
compiaccio...
aff.
ma
amico
Paolo di Camporeale.
390.
Monza].
{Telegramma).
Roma, ij/ii/88
ore
A
le
M.
la
Regina
Mi permetta V. M.
che, in
presenti
S.
nostri
omaggi ed
Monza,
nome mio
i
figlio.
g,3o ant.
Regina
431
si
il
un
giorno con sapienza e con vigore questa Italia che sin dai
[Lemmi a Crispi
391.
Roma].
31 dicembre 1888.
Mio
lya
zione
caro Crispi,
tua energia,
ti
il
perch
sei
gli
amico
Ap. IvEMMI.
[Crispi a Cialdini
392.
lyivorno].
Roma,
Mio
I^e
4 gennaio 8g.
generale,
restituisco,
ringraziandola sentitamente,
il
fascicolo
documenti mi ha convinto
della inabilit
Or tocca a me
di subirne le conseguenze.
432
Spero di vederla
il
pi presto in
Roma
e di poterle strin-
gere la mano.
Con
gli
ripetermi
[Michele
393,
Amari a
Crispi],
Roma, 18
del
i88g.
Caro Amico,
Mi
si
dice prossima
una infornata
in obbligo di ricordarvi
e in tutta l'Europa
il
come
nome
come
mi sento
Il
un galantuomo. Proposto
fu scartato per insistenza non so di chi
di Senatori. Io
egli
israelita!
M. Amari,
Graziadio Ascoli fu nominato Senatore pochi giorni dopo questa lettera,
il
26 gennaio.
[Enrico Ferri
394.
Crispi].
{Riservata),
Roma, 26
Illustre
del
i88g.
Signor Ministro,
il
nome
di Pietro Ellero.
433
suonerebbe bene
all'inizio della
guriamo feconda
di
buona
provvedimenti
il
suo
nome
sociali.
l'occasione di dirmi
Enrico Ferri.
S. E. Francesco Crispi
questa lettera.
[Bovio a Crispi
395.
Roma],
Roma, 27 gennaio i88g.
Illustre
Un
posi
il
Ministro amico,
il
v.
rispondeste:
Non nomino
senatori: lo ricorder.
Senato e
di candidati al
il
nome
di
natore,
Semmola
nomati
di
Napoli
Con
leale
,
il
non
lo leggo.
Tommasi
era se-
pi dotto sar
il
dimenticato
della
Ma
ho
stampa.
stima
Giovanni Bovio.
Illustre
434
396-
Eccellenza
Poich
la
Maest
al dolce servigio
patria,
contesomi
nomina partecipatami
Principe sempre pi
il
ne
seguano
possibile per
suffraggio
e riconoscente
colla venerata
dal
commosso
tutto
bont mi richiama
della
che la
(legittimi frutti e
Da
un pensiero
s forte
lei,
e s
D evotissimo
suo
Pietro E1.1.ER0
Senatore del Regno.
397-
{Telegramma).
Berlin,
1/4/1889.
lie.
Je remercie Votre
voue
Bismarck.
435
398.
Roma, 13/4/89.
Illustre
Tempo
secondo
Presidente,
fa
verbali
le
intelligenze,
l'elenco
dell'Interno e
dei
salvatori
di
Garibaldi nel 1849 P^^ Comune di Ravenna. I^'elenco contiene le note personali e lo stato di famiglia ma a comple;
Dev.mo
A. Baccarini.
[M ordini
399.
a Crispi
Roma].
14 luglio iS8g.
Caro Crispi,
Sto per andare a Barga,
ma
prima
di partire voglio
con
Quando
ci
vedemmo
io
Tu
molte
pi potrai se
ti
basti,
come
fin
qui
desidero,
spero ed auguro, per parecchi altri anni la vita. Dall'indirizzo della politica estera lecito aspettare onore, gloria,
aumento
di
utili l'indirizzo
ganda
la si lasci
clericale ,
sia
effetti altrettanto
Si,
quando l'onda
meno
la
propa-
temibile di
436
quella radicale.
schiere, l'audacia
ma
pure erronea,
chi
un
numero
il
delle
Ne
ne
sia
l'opinione che
i
con
te,
ma
ci
va prevalendo sempre pi
non distrugger
le
manifesta-
ed
ziaiuole
il
violento linguaggio e le
programma
e piaz-
radicali, riferirsi al
il
giorno del
tramonto,
placido
Provincie, tutto
delle
come pure
questo
in gran parte
inutile a scrivere
immensa
Re
il
ci
ci
dividerebbe,
Pensaci su un momento.
con
te tiitto
il
maggioranza
Ferma
convinta,
salda,
soddisfatta
tutto
il
Re
ti
sar riconoscente.
tanto
prima
di
437
Ho
scritto in fretta
come
il
quando
ci
parliamo dobbiamo
rimanga
il
le
ci
intenzioni
me
ti
capace di
poi ch'io
fare, disponi.
Tuo
affezionatissimo
Ant. Morbini.
[Crispi a Cialdini
400.
lyivorno].
Roma,
Mio
Generale
Mi accingevo
E dovevo
a scriverle, allorch
due cose.
Spagna gradisce
di
seconda
di
riferisce
si
1889.
agosto
prima che
I^a
nomina ad Ambasciatore.
la di I^ei
ad una
risposta, che
I^a
avevo promesso
darle.
Il
dirle
va mobiliato a spese
dell'erario regio.
spada
di
il
di
Comando
I^'Italia
Enrico Cialdini.
ma
lo spero, e
di
calma.
tutti
un cenno
Col desiderio di
dell'
E.
di risposta,
mi
ripeto,
V.
Devotissimo.
V. Crispi.
Ma
di quale, degli
uomini maggiori,
la storia
qual-
pu
lo-
438
dare tutti
gli atti ?
si
rec per
ammae-
mente
campagna
pubblichiamo im giudizio inedito che non potrebbe essere pi autoUmberto. Esso contenuto nella seguente lettera di-
essa,
revole, quello di re
Monza,
Ho
il
comando
di
il
Generale
ad operare.
Mi pare superfluo ritornare sulle postume pubbUcazioni di telegrammi
dei quali non si pu determinare precisamente n il concetto, n l'importanza, se non risalendo al momento ed alle circostanze in cui sono stati
scambiati. Certamente non onesta n patriottica l'opera di coloro che ne
stinata
suna presa sull'animo mio, n su quello di tutti coloro che amando la patria
venerano la memoria di Mio Padre e s'inchinano allo splendido passato
del Generale Cialdini. Quando per fossero avvenuti fra Mio Padre e ed
il Generale Cialdini gli urti che oggi si vogliono con basso animo risollevare,
Io, il solo che ha il diritto di parlare e scrivere nel nome del Re Vittorio
Emanuele, mi faccio sicuro interprete del pensiero e del sentimento Suo
affermando che Vittorio Emanuele, oggi vivente, insisterebbe al pari di
me
il
perch
il
suo ingegno,
I<a autorizzo
suo valore,
la
sua esperienza.
a trascrivere tutto ci
affettuosi saluti.
Mi
Umberto.
401.
[Cialdini a Crispi
Roma].
Livorno, 14 agosto i88g.
Eccellenza,
Alcune lettere a
me
mi rendono informato
troverei.
dirette
della
da vecchi amici
di
Madrid
439
La voce
Spagna
tralit, consigliata
la pi stretta
neu-
dello Stato.
La mia nomina
ai
come un
oltraggio
produrrebbe un'al-
battuto contro
il
Prego dunque
Sacro Pontefice.
l'.
meno
conosciuta,
miei peccati,
Comunque
che rinuncio
S.
M.
il
Re
sia,
definitivamente
all'onore di
all'.
V.
rappresentare
animo mio.
Devotmo obbmo
Enrico
[Crispi a Cialdini
402.
Livorno].
Napoli,
Mio
Io
Generale
Ciaijdini.
z6 agosto
89.
fatto
una penosa
ma
440
non queste
In quanto
ai
di
battuto
il
dell'B.
di dolersene
potenze
lei.
una
affermo per
delle
figli
di coloro
Comunque
civili
massa
preti
Don
Carlos.
affetto.
Devotiss.
F.
[Il
403.
Re
sia,
V. l'aver com-
a Crispi
Suo
Crispi.
Napoli].
(Telegramma).
Monza, 13/9/89.
Rattazzi mi ha comunicato
bene
si tratti di
il
di Lei
telegramma.
il
sincero
il
Seb-
vigore suo,
affetto che
le
serbo
tanto
le
mando
in-
cizia.
Aff.mo
Umberto.
da Crispi nell'attentato
>/
mm.^asmmtatmi3im,
GIUSEPPE VERDI.
441
404-
{e s.)
{Telegramma).
Monza, ig/g/Sg.
Regina
lya
prontamente ricuperata e
di esprimerle in
nome suo
e del
ha scampato e
lyC
stringo la
I^ei.
amicizia.
A ffezionatissimo
Umberto.
[Bovio a Crispi
405,
Napoli].
lieto
ho appreso
la vostra
Leggerete nel
fini
frenato
folla
elettoraU.
Roma
modo
colloquio riferito in
Ho
gua-
di oggi
Non mi
come
nelle
altre sento
di
comportarmi impersonal-
mente.
Con
leale
affettuosa stima
Vostro
G.
Bovio.
[Cavalletto a Crispi].
406.
Padova, add
ottobre
i88g.
Eccellenza,
442
il
rispettato e onorato
I
il
nome
mantenga
italiano.
politica,
che ad
essi
impedisce di asservire
l'Italia al partito
fini
Gh
contrarii
attentati delittuosi
di
cotesti
momentaneamente d'accordo,
scimiottanti
le
aberrazioni dei
sedi-
danno forza
ed onesti
devozione immutabile
leali
italiani nella
Re
al
e alla Patria.
miei voti.
Suo dev.mo
407.
Illustre Presidente,
II
nistro
lasciato
risposta.
da parte
il
Mi-
unire tutto
il
tane, escludendo
fatto.
non
zia napoletana e
non
lo
avete
la
democra-
danno a
al
Governo.
non spa-
Con
leale antica
stima abbiatemi
Vostro
Giovanni Bovio.
443
[Crispi a Bovio].
408.
mano
di
un individuo che
Per Napoli,
il
Governo
compiere
il
il
si
del
Re
da
loro dovere e
si
Bisogna che
il
disse repubblicano.
essi
dipende l'avvenire
Governo
null'altro
aveva
potere locale.
che conquistino
con l'onorabilit e la capacit delle persone l'opinione pubil mio impulso. Se questo non l'hanno
non sanno farlo, peggio per loro.
Non ho visto il deputato Ungaro, non so ci che avrebbe
da
lui.
Sempre con
affetto
Vostro
F. Crispi.
[Rattazzi
409,
(junior) a Crispi].
Monza,
E cerno
S.
M.
il
il
i88g.
Parigi, che
ziarla, inviandole
Il
ottobre
e caro Presidente,
Re ha
gramma da
34
pure
di ringra-
desiderebbero
di
rassegnare personal-
444
di
noto a S.
M.
l'opi-
M.
il
dirle
I^ei.
al
Abbia
la
bont
pi presto con
che tutto ci io
I^e
le
chieggo
al
Vaticano
alla
le
razza
francese.
salute, e
Dev.
a-ff.
U. Rattazzi.
[Crispi a Rattazzi
410.
Monza].
Roma, 27
Amico
Quello che
S.
M.
il
il
ottobre 1889.
carissimo,
Re non pu
mezzo
di
con
governo, e
la
firma di
un Ministro responsabile.
Il Re, come uomo, deve avere una religione, imperocch
io non ammetto ch'egU sia ateo e razionaUsta. Come capo del
potere esecutivo, come capo dello Stato, protegge tutte le
religioni, tutela tutte le libert.
Or non pu
il
Re assumere specialmente
S.
lici.
I,a
M.
il
patronato delle
acatto-
il
il
445
Ma
cittadini italiani
tutto questo
non ha
abbiamo
le
metodi scolastici e
libri di testo
Pi
di
Posto
il
Conte Revel
si
esteri e la
la
Una
stretta di
mano
dal
vostro aff.mo
F. Crispi.
[Crispi a Verdi
411.
Busseto].
{Telegrammi).
Roma,
ijliijSg.
Giuseppe Verdi
Busseto
l'arte,
Francesco
{Verdi a Crispi
412.
Crispi.
Roma]
Busseto, iSjiijSg.
Povera politica
ne son
fiero se
446
regge con tanto senno e tanta energia le sorti del nostro amato
paese.
lyode a voi.
Giuseppe Verdi.
413.
{Telegramma).
20 j 1 2 jSg.
lya
Re ha accordato
nuovo vincolo d'amore fra
glorioso
comune
riesca
al
vostro
la Sicilia
Facciano
nome
il
gli ricordi
un
titolo
il
che
Si riferisce al titolo di
Amedeo
Re
su proposta di Crispi
414.
Friedrichsruh,
Chr ami
J'ai t
le
7 janvier
iSgo.
et collgue,
vivement touch de
la nouvelle
preuve de Votre
que
la
d'Italie,
fait
un
burg et de I^uneburg.
447
de mes sentiments
le
plus dvous
Tout vous
V. BlSMARCK.
[Bovio a Crispi
415.
Roma].
Napoli, 14 febbraio go.
Amico
illustre,
il
mio carattere aborrente dal sollecitare favori, e leggete l'armio nel Roma di Buenos-Aires (i) che vi mando. Quale
intimo vostro ha mai scritto di voi cosi?
ticolo
Amate
il
vostro
G. Bovio.
In questo giornale
(i)
(n.
il
discorso
Non si pu negare che dice alcune cose ardite e tali che altro uomo
Governo in Europa non direbbe. I,o Stato italiano deve es&&:^razionaUsta;
non laico, come diciamo noi, ma razionalista addirittura. In questa affermazione riappare tutto l'uomo della rivoluzione. Dice in altro luogo che la
di
lotta tra' partiti dev'essere d'idee; che questa lotta egli la vuole
hanno
idee,
Invita
e che
il
suoi awersarii,
costituirsi in opposizione.
Dice in altro luogo, e questa mi pare per un uomo di Governo l'affermazione pi ardita, che l'espressione naturale del diritto militare non
l'esercito permanente, ma la nazione armata.
416.
Eccellenza,
I/a
approvato
stra
il
il
cittadino illustre,
il
Capo
mento
e la
Roma, dopo
discusso ed
Nazione verso
Roma
del
448
mezza
Roma, 14
febbraio i8go.
Guido Baccelli.
[Francesco Ferrara a Cri spi
417.
Roma].
Venezia, ly /4/go.
Carissimo amico,
Mi son messo
da destarmi
ghito,
al lavoro,
la voglia di
come sono,
di far
ma
abbandonarlo, se non
il
in
far
un tempo
eroico; tor-
con
la
massima
sollecitudine possibile.
mi
let-
invitiate a recarmi
il
corrispondente
congedo.
tutto, s'intende, a
mio
carico.
Fra
di tanto
di
risposta.
dev.mo aff.mo
a.
ed am.
Fr. Ferrara.
L'illustre
economista era stato incaricato da Crispi di formulare im proBanca luiica di emissione. Questa let-
44
Banca Romana,
circa
dinamento bancario.
418.
La Santa
di
Roma].
Monza,
li
18 maggio z8go.
Onorevole ex Collega,
A
dici
il
il
comando
Casati part
nostro
del
come
negrieri
Gessi-Basci.
reporter del
la
me
da
Il
presieduta.
brigantaggio e
come
Dopo 19 anni
gilia di
avere
il
ufficiale
si
distinse contro
il
ai rilievi topografici.
ad una pensione
come
addetto
le
si
dimise per un
e di rara modestia,
il
gradi
caso di scan-
come
se fosse
restato al servizio in questi undici anni, assegnandogU la pensione? Potrebbe poi essere utilizzato nelle colonie o nel co-
mitato africano.
Casati non ha mezzi di sussistenza
Ponte d'Abbiate
maestre.
45
Non
sarebbe contraria
faccio
perch
oggi,
alle
membri
il
vero,
non
della
presidente fondatore,
ma
bens
niente ascoltato.
sati,
quanto disse
gha era
Il
lo
quando
di partire,
la
mia fami-
al completo...
Congo
ma quando
disse lo Stanley,
il
un
basso
-penny
all'alto
Congo, ove questo re dei fiumi interrotto da una serie di cateratte, lo Stato del
Congo sar la pi
il
gallerie e vi
italiani.
quando
agricolo
sia costrutta
Mensa
di lire
la
a Sud, e degli
Habab
mi trovai
di
lo scorso inverno,
ufiiciali del
non costerebbe pi
di
14 miUoni
mente.
Monkullo 15 metri
1.
Tale tracciato ha
m.,
il
s.
1.
al
nord
s. 1.
m. (vedi
m. Qelaschizzo).
come
Habab
1.
45 i
ria di
poche centinaia
Keren.
metri
di
al
ma
il
monte Mascialit
al
nord
di
130 chilometri|da^Monkullo a
sterili
e vicino a
Keren
di metri
vi
un
ormai a detta di
agricole le quali
Sud
valle
all'altra.
Avendo
parlato
in
facile trovare
in-
La
ferrovia Monkullo-Keren
l'difice
sar
couronnement
il
de
Mi hanno
tonelli,
fatto
uomo
immenso
piacere
le
comando
di
Massaua
far tacer
proprii
M. CampErio.
\Cnspi
419.
Mio
Poich
il
le
ministro Brini.
lunedi 28 luglio [1890'].
caro Brin,
Aires ch'entro
ritaUa,
al
quali
dal-
45i
Ho
Senza
di
questo
non possono
ed in
nostri
commerci ed
essere tutelati ed
il
nome
nostri connazionali
d'Italia
non pu essere
rispettato.
Fo
L'aff.tno tuo
F. Crispi.
420.
Roma].
Eccell.mo Presidente,
III,
rispondendo ad un memoriale
l'Italia
le
dell'Imperatore
il
benevolmente
Me
le
la
comandi.
Ad ogni modo
degni accogliere
di servirla.
Dev.mo ed obbl.tno
G. Manfredi.
421.
Roma].
Catania,
Illustre Sig.
della
dicembre
z8go.
Presidente,
del
resoconto stenografico
453
Ho
elettorale.
lya legislazione
sempre per
fessato
me
convincimento che
il
compito precipuo
lo Stato
mate-
riali dei
possibile, e di
ch'essi
rimuovere
le
possono avere.
tal senso
propone
legislativa, che si
gli
Modesto gregario,
triotticamente assunto,
il
di fare.
Accolga
sensi della
mia
alta stima
ed osservanza.
Suo
A. di
[Tommaso
422.
Villa a Crispi
mando
dev.tno
San Giurano.
Roma].
Toritto,
Amico
Ti
ha pa-
il
permesso
di
febbraio x8gi.
carissimo,
perch tu legga
esattamente
l'ar-
giudizi che
corrono sul disgraziato episodio della seduta del 31. Sono partito
da
torno
Roma
nella
hanno imitato
certi nostri
fare
ma
mia
tutti
ri-
almeno
un voto
di dispetto di cui si
non
ti
hanno vinto
viso
seppe
aperto
cojl'insidi^,
non
454
mando un
Ti
sentimenti di
devota ammirazione.
Tuo
a-ff.
T. Vii,i.A.
[Canonico a Crispi
423.
Roma].
Roma,
febbraio 18 g.
Eccellenza,
sua entrata
Chiunque ama
spi
suo escirne.
Cri-
Di V. E.
Dev.mo
T.
424.
Canonico.
Roma].
Napoli, s/afiSgi.
Illustrissimo Signore,
ha deciso V. Eccell. a
il
prendere
sere,
le redini
mente
speranza
la
i
beni da
lei
che
il
suo successore
assicuratigli, special-
fui e
ossequio,
Dev.mo obbl.mo
AjiNAi,DO Cantani.
455
425.
Roma,
Rester in
momento
ufficio, sin al
febbraio 18 g.
Nel cessare
dall'ufficio
riconoscenza verso di
servi assunto
I^ei,
sento pi vivo
il
sentimento di
l'Eccel-
vicissitudini,
per la memoria dei due anni passati nel Mimstero, col costante proposito di ben servire
il
pi vivace e pi salda.
I^a
Gaspare Finali.
426.
Roma].
Caro Crispi,
sempre
fra loro
ed un articolo
l'Italia
sore.
di
Naturalmente
Times
Roma,
devono
di ieri, gioved,
una
lettera
fondo intitolato
si
si
questo preludio
Uw
pericolo per
politica estera.
Ma non
di ci che tratta
il
la
giornale inglese.
In Parlamento, nelle Finanze, nell'economia pubblica, nell'amministrazione della sicurezza pubbUca etc. in tutto vi
456
il
esteri che
odii,
sono
Che
che l'America
la
Francia
che l'Inghilterra
ci disprezzi,
ci
ci
com-
Sinistra,
mano.
Ma
la politica
il
peggio. E' la
da cui
si
il
una nazione
e nessuno
la
le-
The
Falls,
Vostro sempre.
Chepstow England, ag maggio [px],
A. Gai^IvENGA,
427.
Palermo].
si
democratica.
mettono differenza
Non
crazia e
I^e
classi,
il
il
nostre istituzioni ed
ed
ispirati
nostri
a quei principii
di diritti fra
si
nostro paese.
am-
diversi cittadini.
non
si
ammettano
esclusioni.
Non dividiamo
si
compia
la bor-
la fusione
457
I^a plebe
lei si
devono
le sia
Certo,
ed a
piuti,
lei
ciale
il
l'
dobbiamo prevenire
Deve
tori e vinti.
stessi
operiamo,
conflitti, afinch
applicarsi quella
canone di giustizia
benessere che
trasformazione
a ciascuno
suo
il
diritto.
altro.
modo
stesso
I^a
Con
tutela.
questi sentimenti
al lavoro, e far la
V Associazione democratica
si
metta
Lboremus.
Vostro aff.o
F. Crispi.
^.y'
[Boselli
428.
a Crispi
Napoh].
Cumiana, 13
Con un saluto
meno
esatto
lyiguria.
cordiale e devoto le
di
glielo
uno
mando
mando perch da
il
seti.
sunto
pi.
pi o
vado facendo in
con un segno.
mio animo
si
secondo
le
l'eco di tre
anni
s'ella
458
Mi occupo
mia, dove
il
radicalismo lavora e
clericali
non disarmano.
I^a
comprende.
farebbe bene
suo dovere.
il
Il
I^iguria
Ne ho
la
il
fare,
naturalmente venire a
Si
alle
lei.
voglia porgere
miei complimenti
obb.
s,
P. BosEixi.
[Crispi a
429.
Primo Levi
Roma].
Caro Levi,
me
al gior-
una
risposta.
Il plebiscito
crava
si
il
colpo di Stato e
pu uccidere
si
si
consa-
la Repubblica.
459
Napoleone impose
I/uigi
alla
la cessione di
scana.
Non
guenza
talia.
attese tutte le
le quali
eran conse-
il
Regno d'I-
il
plebisciti
sono
nulli,
Siccome vietato
il
nazione.
Il plebiscito del
la forza brutale.
riprese
il
14 dicembre aveva
Quardo questa
il
valore che
gli
il
dava
popolo
di ci la repubblica
di sorgere
il
non avrebbe
4 settembre 1870.
discutere, se l'Alsazia e la
nazionale.
In Francia
si
pu
il
ed
prima
di
distruggere.
Vi saluto.
L'aff.
vostro
F. Crispi.
Questa
le lettere
vasse nelle polemiche che l'insigne pubblicista sosteneva nell'antico giornale della Sinistra,
La Riforma,
46o
[7/ deputato di
430.
Nizza a Crispi].
Paris,
le
IO nov. 1891.
Chambre
des dpdts
Monsieur,
Gomme
deput de Nice
je
pondre.
lya
En
ayant pour
Depuis 30 ans
trat.
elle le
un
libre con-
Kn
une
ne
1870 rAlsace-I^orraine a t
proie. Il
s'est
n'yeut pas de
prise,
comme on prend
il
fait
l'difcation
des
hommes
d'tat
Raiberti.
[Crispi a Raiberti
431.
Parigi],
Signor Deputato,
Ho
Ed
mio paese,
461
Rispondendo
gliai
alla
lit al
ed
dissidio,
conferen-
non
per
ai plebisciti e
un repu-
corretto.
gono finch
il
la forza materiale
popolo pu rompere
sostiene
li
cessano quando
sua autonomia.
la
di stato di lyuigi
plebiscito
Napoleone e ne accett
una formula
il
colpo
la dittatura. Il
al popolo.
vono
non possono
]> Nazioni vi-
di armi,
n per volont
alcuna
mutazione.
ne per forza
pu
F.
[Crispi a Levi
432.
Vi mando
e la
le
mia
Crispi.
Roma].
Napoli,
Mio
ricevere
14
novmbre 1S91.
caro Primo,
la
risposta.
lettera
direttami
Prima che
la
dal
Tribuna
deputato Raiberti
le annunzii,.
falsando
462
La mia
carie.
mattina
led
dunque stamparla
potrete
nel foglio
della
sera.
Al 1860
non ostante
il
nei
blica
e la invoco.
Il
1848 ed
barricate,
a cacciare
il
ma
i
1860 non
per
le
si
le
fortunate
l'Italia
per la via
dell'unit.
Certamente
dimenticato
se
le tradizioni
seriremo all'interno,
ma
ci
miravamo, non
suoi
solo c'immi-
umilieremo sempre pi
di fronte
all'estero.
richiamare dunque
Il
le
origini
mo-
narchia.
di
per
le
governo,
gli si
il
tempo
di ricordare al
come base
Milano
ci
siamo
di
applauso
alla
Nizza,
si
domand
un nuovo suggello
scusa, perch
il
alla cessiote di
4^3
Bmanuele
il
francesi.
I^a
ma
ci
fa indietreggiare.
Con
L'aff.mo
vostro
F. Crispi.
433-
s.].
[e.
Caro Primo,
Ieri
ho sbagliato
giorno
conto.
il
marted mattina, ed
La mia
pu averla quel
signor Raiberti
il
tutte e due.
Il
accenn
valoroso soldato
e l'Opinione d'ieri
1866.
al
la storia
contemporanea, l'elogio
Bisogna domandare
e
dove
si
Al 1860
dove
si
battuto
il
marchese
(i),
battuto valorosamente ?
stati arrestati
da Maniscalco, ed
prigionieri
30 maggio 1860.
il
io
li
liberai in
un cambio
di
Volturno
Il
Angelo Muratori
al
da eroe
fu
visto
il
il
primo ed
il
secondo giorno
spalla...
ne fugg verso
il
il
pa-
464
Destra costruiva
era
suoi valentuomini
tempo
il
- gli
una
relazione,
diceva
le
non poteva
materno
Dal
me-
la
premio con
quale
Ufficiale, nella
boia.
il
lato paterno,
borbonismo. Queste
il
tradizioni.
il
in cui
mand
di cui
il
marchese porta
nome,
il
dopo
pose
con l'arbitrato
sciolta poi
lo cacci via.
re,
le vittorie
e non fu ascoltato
seppellendolo dopo
il
nominato da Francesco,
nonno materno
presidente
1841
via,
quando
che
ci
diede
pi innanzi, e tra
Del
resto,
i
i
un
al
il
dis-
detto
principe
25 giugno 1860.
il
1'
non poteva
quali
due suoi
batterono contro
gio 1848, ed
marzo
del Consiglio
del marchese.
And
e Ferdinando,
Al 1860 Satriano,
zii.
essere
il
marchese.
altro zio,
il
15
com-
mag-
fratello
ha
la Citt al
nemico.
Ed
ora basta.
Ho
scritto
troppo.
L'aff.
vostro
F. Crispi.
(i)
Antonio di Rudini.
4^5
[c.s.].
434-
Mio
caro Levi,
continuo
ne vale pubblicando
se
Palermo che
in
nelle insurrezioni
Ne
daco rimase
non
al
il
ricordiamo tre
il
sin-
sue funzioni
Fu un
Governo e
il
gl'insorti.
Ne
quell'articolo,
la storia d'ieri.
si serv,
e di mostrarsi minaccioso.
popolo distrusse
il
non era
il
colpevole
risarc
il
danno
in
Ed
il
perch
ly.
il
Comune
Comune
marchese prese
il
danaro,
ma
vendette
le
sue propriet
prova
il
lui
In verit
cordando
le
il
pace
lo statu
lettere
30
ri-
quo
alle
dissi,
discussioni pel
territoriale.
che bisogna
congresso della
neUe mie
466
Dando
d'Europa.
con
la
non intendo
suscitare
dissidio
un
un nuovo
Francia.
il
La
ha un doppio
quia nata
Il
ho detto pi
resto,
;
titolo
dalle Alpi ai
fondendo
per la sua
due mari
un
setti Stati in
solo. I nostri
Del
una
plebiscito,
pu ammettere. Se
si
ammettesse,
assoluto,
non
si
Il plebiscito,
il
trattato intemazio-
si
rinnegherebbe
il
progresso.
ma
non
ra-
tassi
alle
mie convinzioni.
se per
il
mio ritorno
Certamente non
si
si
va
ma
a passi misurati
il
tigie pontifcie
4k
fiere della Sera,
una
il
scoperta.
s'ingannarono.
avnso, e fu dolente
Consiglio di Stato.
Ma
1878
al
il
Stato e ne subisce
le
condizioni.
le
Grazie al Vaticano e ad
quali la Germania, quella
gli
all'Italia.
basta
mano
L'aff. vostro
F.
Crtspi.
435.
Roma, 27 dicembre 18 g.
Mio
Vi
caro Martini,
rapidamente.
il
povero avvocato
Il
afri-
abbiamo
fatto
ambidue
io
a Massaua,
ma
mi
convinsi
Voi
si
la
le sorti d'Italia
batteste sotto la
la
com-
sui luoghi,
mutaste opinione,
da
non pi giovane,
di esser
poeta.
I ministri italiani
che io
iniziai,
That
is
the question.
F.
Crispi.
436.
{Telegramma).
Roma, aylsIiS^s.
Crispi
grandezza
CavaIvIwI
Cucchi
Mandiamo
-
Francesco Micew.
437.
saluti
Roma].
Eccellenza,
Mi
si
mi onora, per
indirizzarle
una
preghiera.
il
gli fa la
Giornale di Sicilia.
il
nostro
469
meno
render
derio del
Ove
del
la
modo
in
mio congiunto
per
sommo
valore
E. V. volesse esaudire
telegrafo
avrebbe
difficile la lotta,
la espressione della di
maggiore
la
sollecitudine,
E. V. Dev.mo
I.
438.
(Telegramma)
Fl^ORIO.
Palermo]
per l'opera
umana
439.
Roma].
Signor Cavaliere,
Avendo
che
l',
il
alta considerazione.
Dev.mo
Pietro
IyAnz;a Princ, di
Trabia,
470
Hohenlohe a Crispi].
[Cardin. Principe di
440.
Eccellenza,
ringraziamenti
ieri
sera
che
vi
legger
per
il
dall'ottimo
il
la
pi vivi e cordiali
dedica
dal
scritta
mio
buon
padrone
bre dimora, dove conto di restare tutta la settimana entrante, salvo qualche scappata per affari a
Roma. Domenica
mi ha
Mi auguro
il
di
la vecchia
Marchesa
invitato.
vederLa presto
Governo, per
la
mi confermo
di
pi sincera
Vostra Eccellenza
Aff.mo servo
[Crispi a Levi -
441.
Roma].
Napoli,
Mio
I
ed
trattati,
Sono
plebisciti,
di
rivendicazione dovr
alla storia
le
leggi,
nazionalit
atti di autorit
mente
agosto
iSga.
caro Levi,
principio
il
16
ed
non costituiscono
le terre al di
il
Cavallotti,
diritto.
giorno della
contraria-
ha potuto riconoscere
e che la patria
471
di Garibaldi
tristi,
non
A noi,
permesso soltanto
il
durante
tempi
silenzio.
lavoro lento
previdente e nazionale.
rumoreggiano
il
ma
Abbiamo per
essere.
mente
in
l'Italia
trasmetteremo in testamento
ai posteri
il
dovere di
una
stretta di
mano
L'a-ff.o vostro
F. Crispi.
(i)
[Crispi a Barzilai
442.
Roma]
Napoli,
15
settembre
i8ge.
Caro Collega,
avrei in
un breve
potrei parlare
il
Roma,
e se ci fossimo visti, vi
colloquio spiegato
Non combatto n
uni e
della
fede
ed
Sono contrario
agl'intolleranti
umano,
della
agli
ragione,
partigiani del
despotismo.
I/'articolo
me
accettato.
Ammetto che
religiosa in
bisogna combattere
pregiudizii,
le superstizioni;
l'idea
472
Dio
in
ma
il
martire
ri-
credeva
Ed
ora abbiatevi
una
Devotissimo
F.
[Crispi a Carducci
443.
Crispi.
Bologna].
Carducci carissimo,
Ho
letto
In tempi oscuri,
Greci.
era
l'Italia
Auguro
Musa
alla vostra
l'atonia invadente
ci fa
il
444.
Verona, lafio/ga.
Egregio Amico,
.,
felicitarvi colla
parte pi affet-
colo anticlericale di
un atto eminentemente
civile,
uomo
religiosit
e d'un
La
Roma
fi-
come
le
aberrazioni del
efficacia
alla
473
la reli-
mani-
si
Non mi
al
dilungo, vi felicito di
Dev. Vostro
Augusto Righi.
[Barzilai a Crispi
445.
Napoli].
Roma, 15
ottobre
iSga.
Illustre Collega,
non autorizzata
della
le
Sua
ma
si
pub-
al Consi-
la
lettera all'Associazione
Ad
Roma
il
ogni modo,
della pubblicazione.
me un
cosiddetti
Camera ho
mi
radicali intransigenti,
disilluso la loro
speranza
non solo mi hanno contrapposto nello Zucun candidato che si proclama repubblicano-rivoluzionario, ma hanno messo in opera tutti i mezzi per far scendedere in campo un moderato-intransigente, il Silvestrelli,
capriccio. Essi
cari
474
al quale,
messo
tra
questi,
dell'
Unione
hanno pro-
essi,
come arma
dell'ultim'ora,
mia naturalit
dichiarazioni retro-
temente se
essi
io
mi
servissi di simile
mezzo
ma
eviden-
di confutazione,
candidato mi-
sisteriale.
A lyci pertanto,
mi
per-
(l'on.
si
sarebbe disfatto lo
Ora Ella
sa,
fin
dal
il
potei rivolgermi a
Si ripeter
I^ei.
pure che
la
cittadinanza stessa
mi
fu irregolar-
mente concessa.
Ma
la
mia
io so
il
nevolmente concesso.
I^a verit
Giunta delle
elezioni, ove,
come EUa
sa,
alla
la questione fu
475
fogli,
nata combinazione
come
noi,
talora accade,
missione, naturalmente,
persone di mia
le
fummo
messi
I^ei lealt
ed alla di
I^ei
le
mi
della quale io
assoluta,
non rifuggendo
pubblica-
alla
Mi perdoni
mi
capelli.
mi creda con
suo dev.
BARZII.AI.
[Crispi
446.
ad Arquati
Roma].
Napoli,
novembre
1892.
Egregio Signore,
Iv' onorevole
al 1882, cio
va
allora
il
Il
domanda.
Al mio avvento
chiesta
da
me
mazioni sul di
dopo un'in-
non
il
esitai a presentare
il
relativo
Re,
476
[Barzilai a Crispi
447-
Napoli].
Roma,
novembre i&ga.
Illustre Collega,
I/'
me
la cortese
sua
lettera.
non venne,
l'ho
messa
nel-
le gentili
saluti
Signore
dal suo dev.
S.
[Guerci
448.
aff.mo
Barzilai.
a Crispi],
Parma, 39 Xbre i8ga.
Signore,
Ill.stre
Mi compiaccio
d'anno
ma per la
mi ricordano
la
mia
Italia
magnanima ed
eroica.
Con profondo
rispetto.
Guerci
[E.
449.
Nathan a
ing. Cornei,io.
Crispi].
Roma,
Marzo
Romano
e di Aprile
le
si
ci
6 febbraio 1893.
terranno nel
ci
fatta organo
Dante Alighieri
propugnatore della
S.
V.
e pi efi&cace
4n
he porgiamo
perci
la cooperazione
la S.
V. ha voluto
como-
tema
di essa.
Accolga
Per
il
Consiglio Centrale
450.
Eccellenza,
dar
Dante
Alighieri
Roma un
in
con una
efficace aiuto,
Il
Comitato
di
anche per
ha gi potuto adoprarsi
qua
ripetere
conferenza medesima.
la
come
il
Fogazzaro,
il
illustri,
il
cesco Crispi
che
ci si
Dante
Carducci,
Alighieri
il
Lessona, e molti
modo che
;
il
tre anni
Panzacchi,
il
""1
Padova,
Giacosa,
A Fran-
Da
ha avuto conferenzieri
Martini,
spiacer ad ogni
cosi
Comitato padovano
e dell'ardita
domanda
I^e si
ci
volga
scuser
l'intendimento nostro.
A me
poi,
personalmente, questo
oficio
tanto pi grato,
I^ei,
onore della
Suo
devoto
Guido Mazzoni.
(Presidente del Comitato
della
Dante
padovano
Alighieri).
47^
451.
(Telegrammi).
Torino, 29/3/93.
Deputato Crispi,
Roma.
lyeggo
Deputato
Torinese e
Meri^ani
[Crispi a Merlani],
452.
Roma, 29/3/93.
Avv. Merlani,
Deputato
Torino.
negher.
F. Crispi.
[Piero Lucca a Crispi
453.
Roma].
Vercelli,
14/ 5/93.
Illustre Collega,
permettete che
rente
si
io
vi rivolga
una preghiera
Il
raccoglie
un numero unico
la pubblicazione
'59.
di
degna
In quella occasione
della patriottica
pubblicher
commemorazione
si
gli artefici
Non
questo
potevo
si
gli
memo-
28 cor-
attuare
pensiero
senza ricorrere a
squisita cortesia,
47^
e ricordando ognora
benevolenza
la
che
pi
in
occa-
mi avete dimostrata. Ebbi gi due preziosi autografi, di Mac-Mahon e di Canrobert i quali ricordano con
pietoso pensiero i loro compagni d'armi. Mi fate ancbe voi
il grande favore di mandarmi qualche vostra parola, un
sioni
E mi
fate
il
grande
Abuso,
d'ora,
e colla
?....
ma
benevolenza,
mi far perdonare. Io
vi
affettuosamente io vi saluto.
Piero IvUCCa.
[Paolo
454.
Anche
il
mesi senza
Como, slyhrefgs.
ma non
sconoscente o immemore.
Il
(sulla
lapide
commemorativa
della
una
magna
della
vita e storia,
come
Tipograia Elvetica
Capolago
pars.
promotori comaschi e
ticinesi,
non osano
invitare V. E.
Ma
nostro
dovere di rendernela avvisata. Io poi vado sicuro di non errare tenendo per certo che in quel giorno Ella sar fra noi
pensiero.
col
E
e
sono
voti
affettuosi.
Devotissimo
Paoi,o Gargano.
Depvtato.
[Canzio a Crispi
455-
Caro ed
illustre
Napoli].
Amico,
Ho
poi
alla
cui,
vedi
un paio di giorni.
stampa prima e la popolazione
la ritardo per
mantenga
mio cuore
al
compagni d'arme
commemorazione un
e null'altro.
triottico
Quanto
in citt.
il
la commemonumento
al discorso, ti
muover verso
corteo
dove sar
lo Scoglio
nome
Io a
il
mi pare
il
momento
qualche cosa.
frase,
Ed
Qui
ti
si
un appartamento
morazione
d'onore
Mille.
Fammi
all'Hotel. Ti
comme-
saranno guardia
contrario.
Tante
e tante cose di
Canzio.
456.
[Antonio Fradeletto a
Cm^z- Napoli].
Venezia, io novembre 18 g 3.
Illustre
1/3.
Signore,
organizzando un corso
nei mesi di
Lega
decembre e
di
di Venezia,
che
io presiedo, sta
di gennaio,
una no-
481
bile instituzione
uomini pi eminenti
speriamo, anche
il
Carducci.
I^ei
verr,
forte
si
numerano
gli
il
d'una generazione
s
Non
ci rifiuti
l'invocata
fiore
dell'intelligenza e
Mi perdoni
la libert e
[Ottone di
457.
Antonio Fradei^tto.
Bismarck a Crispt].
I^elegramma).
Frieirichsruh, 12/12/1893.
Roma.
Je suis trs sensible vos bonts constantes et la qua-
Et en ami personnel
si
et poHtique, je
vous
la galre ofiS-
cielle.
Von Bismarck.
Crispi rissunse
il
governo
il
15 dicembre.
482
458.
Eccellenza,
Non
voglio che
mandai
la
Ma
se
coro degli
al
due mesi
appunto
Per la patria che ha mestieri del suo buon senno e della sua
all'insigne"
amico
Il devotisssimo
Anton
ed aff.mo
Giui^io Barrili.
459.
Paro,
Pregiaiissimo
Nell'isola
ig
giunti ed oriunda
dicembre
1893.
Signore,
numerosa famiglia
la
auguri pi
gli
sei
dagH antichi
Crispi direttori di
secoU una
rami con-
Egeo sotto
ira loro deputati, presidenti della camera, sindachi, professori, direttori di lycei, ufi&ziali, proprietarii e varrii altri pri-
vilegiati
e tutti quanti ci
cognome con
le sorti dell'Italia, e
ma
lusinghiamo
di portare lo stesso
I^ei, il
non solamente
critiche.
il
483
Vostra
della
eccellenza
rispettevole
servo.
Pietro
.460.
S.
direzione del
la
C. Crispi.
Roma].
questi
fa-
Grecia.
E. Crispi.
Governo
in
momenti supremi.
Augurii di riuscita
Suo
Iv.
[Ettore
461.
P edotti
devoto
Bodio.
a Crismi].
Torino,
31 dicembre iSgj.
Eccellenza,
mi
sia
mancata
la possibilit di ossequiare
di lasciare
Roma
V. E. tutto
il
dispiacere da
me
momento
in cui l'. V.
Governo
I^ei
a
ri-
collaboratore
di ridire
riprendeva in
dalla
mano
le
d'Italia.
a V. E. uno
scritto,
perch pensavo
alle
moltissime e gravi
io spero
che l'. V.
484
l'.
poich ebbi
V.
persona
e conoscerla di
tanto
di avvicinarla
augurii
alla Patria,
attende.
si
ai di I^ei pensieri e
Navighiamo
celloso
Augurando a V. E. auguro
che in cima
la
in
un mare
possa la vigorosa
mano
la travagliata
nave
d'Italia a
buon
sono sospingeva
della
Sua
Ma non
Piemonte ed
Sicilia.
lasci l'.
si
V.
il
Lombardo verso
di aggiungere
carit che
il
le spiaggie
mi arrogo
non
lasci per
am-
dell'E.
[Cavallotti a Crispi
462.
Roma].
Roma, 18/ 1/9 4.
Caro Crispi,
I casi della poHtica
troppo
del
ma
Colonnello
Comandante
pu
parlare.
pur
La vedova
mi
dice aver
messo
ed venuta da
me
per domandarmi
485
-carte
da
come poteva
offrirti
fare. Io le
ho detto che
ma
la
Ho
libero
avuto torto
Con un
nome avrebbe
fino
trovato indubbiamente
te.
saluto cordiale
non
politico.
Aff.mo
FEUCE
CAVALIyOTTI.
463
Eccellenza,
Permetta che
ai sentiti
ringraziamenti
dell' Istituto
personale
profondamente sincera
opportunit per
me
aggiunga
della
mia
riconoscenza
io
di
Comme-
Non
di dichiarare a
saprei trascurare
Vostra Bccellenza,
di
Di Vostra Eccellenza
L^, ossequenttsstmo
.
[Crispi a Cavallotti])
464.
giovedi,
Caro
15
febbraio.
Cavallotti,
il
486
Manda da me
la
Una
stretta di
mano.
Aff.mo tuo
F. Crispi.
[Cavallotti a Crispi
465
Roma].
Roma, 16
1894.
febbraio
Caro Crispi,
Non mi son
non
essere importuno,
ti
sogna sfidar
ma
ma non
bi-
le leggi dell'et.
dova
di
sbagliato
nel
Non ho
di volgersi a Crispi e
datole
consiglio
te gi venuta.
non
a S. E.
Vedo
ma
vincimento di quanto
ti dissi
non
sostenitore di me.
avresti
benedizioni popolari
il
vero.
avuto un
Se io avessi potuto
pi tenace affettuoso
avrebbe portato
Ti ricambio la stretta di
con-
sento,
ti
il
ti
il
porter Sonnino.
mano
abbimi
Tuo
aff.mo
Fei^ice Cavali^otti.
INTERMEZZO
LA QUESTIONE MORALE
Cavallotti scrisse
il
buon cuore
un
ritratto di
fare Herz.
Come
zione
Il
Il sogno
Le ragioni
francese sull'Italia.
di
conoscevo
lo
una condanna
un
>
patriot-
quali parole
Cavallotti ricorre a
al carcere
il
Un
accenno alla
falso di Cavallotti
L'af-
dell'odio
Un
Con
la dottrina.
Cario Cattaneo
ma non
carattere e il
Banca Romana
FELICE CAVALLOTTI
Lo conosceva almeno
tismo,
DI
Storia
-
documentata
Cernuschi
documento eloquente
La
i8go
famosa decora-
Perche Cernuschi
Spezia
della
cer-
Fouquier-Tinville
Partiti
gli
890,
Poi,
:
cos
dopo il
come a
le
Quando
488
Ma
ora
le
tardive asserzioni
di Crispi
delle battaglie
(Cfr.
le
lettere 65 e 339),
ma non
volle
incomodarle.
lo conosceva ? Ma aveva detto il contrario pochi
prima, il 19 settembre 1887, quando gli scrivevo
... questa santa libert che ti ha visto
(Cfr. lettera 375)
suo glorioso e impavido precursore in cento lotte, e nel
cui nome avevo appreso a voler bene al tuo quand'ero
ancora piccino .
Non
anni
.^^x.^
CARLO CATTANEO
sul letto di
morte
(Dono
di Cavallotti a Crispi)
^.
^/^ '-^v^-yjlf'^.
T^
</t^t,^i'''t/t>i-^'yt>A,
'
489
Non
del 12
<i.
cuor
cattivo
E' dimostrato
nemmanco
tare
(Cfr. lettera
per ineccepibili
il
De
Felice e
si
si
sogn
pu consta-
>..
tout
couH
(Ctr.
lett.
462).
490
dire una condanna, o quanto meno una condanna per diffamazione. Sarebbe cosa orribile, e pi partigiana che giu ri dica
I^a sentenza si pubblica luned, e solo l'inter vento di Zanardelli o di Crispi pu renderla tollerabile
per la pubblica opinione.
Di fretta, tuo Pirro Aporti
Il Lemmi credette di dovere avvertire Crispi, e lo avvert
Mio caro Crispi, ]>ggi l'acclusa
con questo biglietto
d' Aporti, e se puoi salva Cavallotti .
Non so quale accoglienza presso Crispi avesse cotesto
appello. So solamente che Cavallotti e la democrazia milanese non credevano allora che Crispi avesse il cuor cattivo
e noto che la sentenza, venuta fuori il 23 gennaio, ritenne
solamente l'ingiuria, e il Cavallotti se la cav con la condanna
a 150 lire di multa, che naturalmente furono pagate dal
Secolo. Cos egli conserv la sua riputazione, per mortificare, pochi anni dopo, quella di Crispi.
Rievocare le accuse che Felice Cavallotti accumul contro
Crispi, e confutarle una ad una mi porterebbe troppo lontano in questo mio lavoro ch' gi troppo voluminoso.
Molte di quelle accuse, del resto, vennero ribattute esaurientemente, quando furono formulate, dagh amici di Crispi,
sebbene questi, sdegnando difendersi, negasse sempre di
dar loro i documenti che possedeva.
Non voglio entrare nella selva selvaggia dei fatti della
Banca Romana che da soli richiederebbero un libro. Dir
soltanto che i rapporti avuti da Crispi con quell'Istituto di
credito
ch'egli aveva in mente di sopprimere con la creazione della Banca Unica di emissione (Cfr. lett. 417) e lo
dichiar anche nella seduta 20 dicembre 1892 della Camera,
furono trovati corretti dalla
ricordando l'anarchia bancaria
Commissione d'inchiesta sulle Banche, la quale tante deplorazioni ebbe a fare, e che invano il Cavallotti tent
gettare una sinistra luce sulla cambiale del 29 dicembre
asserendola di favore e clandestina mentre, invece, presentata
regolarmente, fu accettata dalla Commissione di sconto e il
28 marzo 1893 pagata alla scadenza, siccome risulta da una
dichiarazione 21 dicembre 1894 del I/)nghi, Delegato della
B;:nca d'Italia per la liquidazione della Banca Romana.
<(
'^'^;
491
Poche parole,
che
ma
buone, merita
uomo
il
il
Ne
fa fede
mento
scriveva
di pochi scrupoli.
il
Cavallotti
un vecchio
istru-
notarile
del
qui trascriveva
un
tengo in
mio potere
di ducati 300,
denaro del Cav. Giuseppe Vassallo Paleologo che mi obbhgo pagarlo al Sig. Avv. D. Francesco Crispi, qualora
infra quattro mesi dalla data del presente otterr im posto
di Consigliere d'intendenza in una delle provincie del regno
delle Due Sicilie. Scorso tal termine senza che il real decreto o real rescritto di elezione siasi emanato, i suddetti,
ducati trecento saranno da me restituiti al cennato Signor Cav. Vassallo...... Questo documento porta, nella
pubbUcazione del Cavallotti, (Cfr. giornale Don Chisciotte
del 22 giugno 1895) la firma di Giuseppe Vassallo Paleologo .
Ma come ammissibile che il Giuseppe Vassallo Paleologo tenesse in suo potere i 300 ducati, per restituirli eventualmente a Giuseppe Vassallo Paleologo, cio a s medesimo ? Chi teneva il denaro doveva essere un terzo Si tratta
qui di un errore di stampa ? No. Siamo di fronte a un falso
del Cavallotti. Non il Vassallo, ma nientemeno che il...
Marchese di Rudin era il depositario della somma e il
Cavallotti non volle esibire questo nome a ragion veduta,
sia perch l'atto sarebbe sembrato non illecito se il Marchese vi si era prestato, sia perch si sarebbe veduta la mano
che aveva fornito il documento, quella, cio, di Antonio Starabba Di Rudini, istigatore del Cavallotti in tutta la cosiddetta questione morale e figlio del Marchese predetto.
Quell'allegato
poich l'affare cui si riferiva non ebbe mai
cominciamento o non ebbe soluzione
doveva, infatti, trovarsi nell'archivio di Casa di Rudin. Fatte ricerche nell'Archivio Notarile di Palermo, fu trovata solamente la Copia
autentica di atto del giorno 26 dicembre 1845, ricevuto dal
defunto Notaro Francesco Marchese Marchese , copia
autentica che il Cavallotti ebbe sott'occhi, come assicura qui:
sopra con le parole da tempo giuntomi. Non pubblicando
questo istrumento dal quale il nome di chi aveva il tengo
in mio potere sarebbe venuto fuori, il Cavallotti credette di;
ce
492
nascondere a tutti la sua manovra. Il documento era davvero rivelatore, poich in esso detto che, presenti
Il Signor Cav. Dott. D. Giuseppe Vassallo Paleologo...
e l'illustre Sig. Cav. D. Franscesco Paolo Starrabba dei
Principi di Giardinf-lli, Marchese di Rudin, Gentiluomo di
camera e maggiordomo di settimana di Sua Maest
(Dio
Guardi)... a richiesta df;l primo stato oggi stesso
dal suddetto Signor Marchese Rudini sottoscritto un tengo
in mio potere registrato li
26 dicembre 1845 libro 2.
voi.
ecc.
(i).
Rimane
Cavallotti
il
E vengo all'affare Herz che fu veramente la grande ^accusa alla quale posero mano e cielo e terra. Cavallotti con
l'arte sua migliore foggi il vile metallo, ma questo gUelo
(i)
documento
offre la contro-
prova il volume che riun le varie epistole del Cavallotti dove il nome d
Giuseppe Vassallo Paleologo ripetutofn calce al jdetto allegato, ma * predistra
ceduto da un visto : il quale doveva servire a fornire la scusa di
zion se il ^trucco fosse 'stato scoperto. Per l'effetto era stato raggiunto
quando l'epistola agli onesti venne sui giornali senza quel visto.
;
493
fornirono
n manc
gli
il
di
stranieri.
enigmatica
odioso dopo
non parve
dell'Herz,
il
ignobile giovarsi
suicidio di
della
figura
aveva acquistato
di
Giacomo Reinach.
Certamente, non fu una fortuna per Crispi l'essersi incontrato in Cornelio Herz, e l'aver sperato che costui potesse
essere
uno strumento
efficace
del
ravvicinamento
494
influenza che
da
documenti che trascrivo testualmente
28 settembre i88g. - Alle ore 5 pom. si a me presentato
il dott. Cornelius Herz, il quale si disse ben conosciuto dal
Generale Menabrea.
all'infuori dei castelH in aria del Cavallotti, e risultano
una
serie di note e
che si presentava a me col desiderio di trometter l'accordo tra l'Italia e la Francia. Egli
amico e pu esercitare tutta la sua influenza su gli uomini
politici i quali oggi hanno il governo della Francia.
Risposi che nulla di meglio poteva essermi proposto.
La pace tra l'Italia e la Francia era nei miei pi ardenti
desiderii. I/O prova la mia pazienza agh attacchi continui
ed irragionevoli della stampa.
Il Sig. Herz mi parl della sua intimit col Jacques Reinach, la di lui fratellanza col Reinach della Rpublique,
genero al Jacques. Si mostr fiducioso nell'opera sua e m'incoraggi ad agevolargli il compito che intendeva assumere.
Allora io dissi, che tutto questo era bello e buono, ma che
in affare di tanta importanza bisognava formulare un progetto. K Fatemi un progetto ed io lo studier con tutta la
benevolenza dissi al mio interlocutore.
Il Sig. Herz conchiuse, cbe sarebbe ritornato alla fine di
ottobre con un progetto. Avrebbe condotto con s il Sig.
Jacques Reinach, il quale a Lugano a diporto.
H Sig. Herz dichiar che, presentandosi ame, egli era venuto
spontaneamente, di sua iniziativa, senza incarico di alcuno .
-^'Egli dichiar
var
modo
di
{Telegramma).
*
Ressman, Ambasciata
Si presentato a
mora cost
78,,
me
me
Napoli, 29 settembre
d'Italia
'8 g.
Parigi.
il detto Comeh'us Herz, il quale diHenri Martin. Egli dice esser cono-
495
ammia norma.
Il Signor Comelius Herz sarebbe un milionario e sarebbe
amico dei principali uomini politici, i quali in Francia sono
basciatore per
ali potere.
Crispi
n
Si'jnoY
Presidente,
Il
Suo pi
affezionato servitore ed
C.
(i)
farnetic
il
il
Ressman
il
amico
quale tanto
il
signor Cri-
spi
perch in esso
diceva
lui
il
t>.
Nota
tifico I<a
ottobri z88g.
'sul
L. F. Menabrea.
Il
dove ricevette
la
corsi di Medicina.
Durante
nell'Esercito Francese,
si
la
guerra Franco-tedesca
distinse nella
campagna
'egli
prese servizio
il
Ge-
Chanzy e si merit 'la croce della I^egion d'onore. Dopo la guerra ritorn in America e si stabili a S. Francisco dove fece parte del Consglio Sa-
nerale
traprendente,
sione, evolse jil
campo
alla
,'da
imo
spirito in-
Dottore Herz, a cui non bastava l'esercizio della sua professuo pensiero verso le applicazioni della scienza alla indiistria,
il
sua attivit.
gli
sembrava
offerire
im largo
496
Durante
suo soggiorno in
il
officina di Macchine, e
S.
Francisco
macchina elettro-magnetica
T/H
egli
si
di
Gramme
(la
altro che quella del professore italiano Pacinotti inventata molti anni prima
che
Gramme
ria del
sizione elettrica di Parigi nel 1881), quella macchina, dico, attrasse la parti-
colare attenzione del Dottore Herz che venne nuovamente in Francia per
acq uistare il brevetto di Gramme per usufruttar lo negli Stati Uniti di America.
Ottenne una prima concessione per l'esercizio de' telefoni. Egli fu il primo,
od imo de' primi, ad introdurre in Francia il telefono di Graham Bell, ed imprese a perfezionare quel sistema 'collo scopo di operare la trasmissione delle
parole a grandissima distanza simultaneamente ai dispacci telegrafici. Il
Dottore Herz riusc nel suo doppio intento mediante varie ingegnose disposizioni, e fu il primo a fare la prova di trasmissione a grande distanza. Il
vendette
il
Il ^dottore
Comelius Herz fu
il
Commendatore
dopo
'di
non
zioni
ci
Belga, che
della Croce di
Von Russelberg,
suo Brevetto.
merc le quali egli -tende a costituirsi una fortuna colossale per cui
ha dovuto sostenere vive lotte nelle quali i giorni tristi si sono alter-
dustriali
finora
tro-magnetiche ossia
Dynamo (denominazione
mediante
le
macchine
elet-
egli vi destin
tmo stuolo
fortuna v'incontr
il
Il risultato di quelle
il
dottore )che lo
quali
si
il
Monaco coll'intendimento, ove/queste fossero confermate, di costituire tma Societ con privativa per l'utilizzazione di quel
spese le sperienze di
sistema.
I<e sperienze fatte
ciet di cui
Ma
a Creil presso Parigi, riescirono soddisfacenti la sofar /parte il Dottore Herz, fu costituita.
;
doveva naturalmente
quando
benefzi, la
che
gli
fu corrisposta per
il
somma
suo concorso.
497
volta
litigare.
Iv'idea di
diano ed
Il
Mare
il
della Cina.
il
suo periodico
questo la Lu-
ed
costante col
mondo
si
riferiscono
ed a metterlo in rapporto
che volta
il
gli
mantenne
nella
massima
come per
la Francia. Il riferente si
quantunque avesse gi
sentito molto parlare del Dottore Herz, egli volle sapere in quale considera-
tenuto da alcimi
fosse
e nella
della
Legion d'Onore.
Dopo che
di Francia
Italia. I<a
si
fra gli
il
non ebbe
seguito,
non
una
in
fortuna del dottor Herz parve risentirne una grave scossa. Egli
assent per qualche tempo, poi ritorn in Parigi con apparenze assai pi
prospere
Hotel in imo de' nuovi quartieri pi eleganti. Bench la di lui fortrma sia
stata soggetta a frequenti vicende e si trov pi volte in procinto di un
intiero naufragio egli non tralasci mai di pubblicare la sua Lumire electrique ricorrendo
proprii scritti e
le
Come
le
gli
incom-
bono a
tal
uopo.
tutti gli
questa giustizia che nulla gli si addebita che sia contrario all'onest; gli si
rimprovera solo di lasciarsi alquanto trasportare dalla immaginazione
mentre
lo si riconosce
Chambery [Savoia] 8
Menabrea
F.
Roma
luglio
Albergo di
Caro
'go.
Roma
Presidente,
ed obb.^
Jacques Reinach.
6 luglio i8go
Si a me presentato alle 5
pom. il
barone Jacques Reinach.
EgH mi disse, che veniva, per incarico officioso dei signori Freycinet e Ribot, aUo scopo di vedere se fosse possibile combinare qualche accordo tra la Francia e l'Italia.
Gli risposi, che in genere nulla di meglio mi si poteva do-
mandare
ma
e rispondere.
Il Reinach cominci allora a discorrere deUa posizione
della Francia in Tunisia non sostenibile
della necessit
di migliorarne le condizioni.
;
499
Cairo li
si
occupare
la Tunisia, cotesto
francesi poteron
particolari in cui
"la quistione
bisogna intenderci.
Nella Tunisia vi faremo le medesime condizioni che saran fatte all'Inghilterra in un trattato di commercio. Gi
si tratta tra la Francia e l'Inghilterra.
nisi
Ed
io
Tutto ci nulla mi
dice.
Fatemi un progetto,
lo
Reinach
mand
vi
allora: Il
con me.
Il Reinach
Va bene
e poich
progetto concreto.
luglio.
Il
ritorno a Parigi.
prese a dire
Dovreste
,5oo
lettera di Freycinet
Eccovela
data molto lontana; ma qualunque essa
!
(i).
I^a
sia,
per
in cui sono
(i)
Da
copia di
mano
del Reinach.
Monsieur
le
Savant
eciricien,
Monsieur,
Il m'est bien agrable de voiis faire connaitre que Mr. le Prsident de lai
Rpublique voulant vous donner un temoignage particulier de sa haute
bienveillance, vient sur ma proposition, par un Dcret en date du 28 de
ce mois, de vous confier la Crois de Grand Officier de l'ordre National de
la I,gion d'Honneur. Je me flicite d'avoir t mme de faire valoir les
titrcs que vous vous tes acquis cette marque de distinction et je m'empresse de vous transmettre le Brevet et les Insignes de l'Ordre.
Rcevez, Monsieur, le? assurances de ma haute considration.
Le Prsident du Conseil
Ministre des Affaires Etrangres
C.
DE Freycinet.
5ot
Roma, 13
luglio
z8go.
Caro Reinach,
E' impossibile dare la grande decorazione mauriziana.
^Bisogna contentarvi di quella della Corona d'Italia.
Ditemi un
si
luglio
22
'90.
Caro Crispi,
vostro collega di qui [Freycinet] si messo a ridere
gli ho detto che non si pu. Egli dice che si pu benissimo fare perch si tratta di un forestiero ed egli ve lo
Il
quando
-domanda.
D'altronde come
ha gi il cordone di Grande Ufi&ciale
della legione d'Onore, e^^li dice che vi l'abitudine di dare
dopo un grado superiore.
Dunque vi prego con insistenza se volete farmi un piacere ed un favore di dare il Mauriziano, ben sicuro che poco
mando
e vi saluto
Jacques Reinach.
Roma, 28
luglio
i8go.
Caro Reinach,
Ma
noi poveri
ranno
Rimettiamo
resi.
l'afEare al
tempo
in cui
non ne
servizii sa-
Tr
Vostro
aff.mo
F. Crispi.
502
6 agosto
i8go
Mercoled..
Caro Crispi,
Sono arrivato
vostro.
Jacques Reinach.
Caro Jacques,
7 agosto i8go
Alle 9 del mattino arriva Jacques Rei
nach. lyE sua lettera del 30 luglio non indicava lo scopo
della visita.
Che
venuto a fare in Roma,
Venni per
miei ma
tempo stesso per vedervi
siete
gli dissi.
affari
al
e parlarvi.
ad Herz
si
trova.
Signor Herz intimo di Freycinet, presidente del Consiglio dei Ministri ed ha grande influenza sugli altri ministri francesi e sui principaU uomini poHtici del nostro paese,
tanto da poter cooperare utilmente con me a far cessare il'
dissidio tra la Francia e l'Italia.
In luglio io vi mostrai una lettera di Freycinet ad Herz,
e ve ne lasciai copia. Avete potuto vedere da quella in qualconto il detto Ministro tiene il suo amico.
Il diploma dovreste mandarlo allo stesso Freycinet, ili
quale sarebbe lieto di rimetterlo a mani del dottore.
11
503
Sentite, Jacques
ci penser e vedr se possibile,
tenendo presenti il rapporto di Menabrea e la lettera di
Freycinet, di fare un'eccezione pel vostro raccomandato.
Ma questo non basta. Bisogna fare qualche cosa per l'Italia. Il 6 luglio mi avevate promesso, che sareste ritornato
con un progetto di accordo tra la Francia e l'Italia. I Signori
Freycinet e Ribot sarebbero forse pentiti di trattare con me ?
-Niente affatto. Studiamo un modus vivendi commerciale e qualche temperamento che possa migliorare la posizione in Tunisia tra gl'Italiani ed i Francesi. Herz pu moltissimo su Freycinet. In casa sua il i6 marzo 1890 fu com:
si
congedato
4 Rue de la Bourse.
Parigi, 26 settembre go.
Caro Crispi,
La nota cosa
tizie
piace qui e spero vedervi con buone nocosa farete sino il 15 ottobre a fine di
Scrivetemi
preme molto
vostro
Jacques.
Caro Reinach,
Meno
l'otto ottobre
Roma, 29
settembre 1890.
di Firenze
durante il mese sar tra Roma e Napoli.
Intanto dovr dirvi con mio rincrescimento, che i vostri
amici sono con me cattivi. Qui, cost, dapertutto dove c'incontriamo li trovo a me awersarii.
Altro che modus vivendi
Vostro affmo
!
F. Crispi.
504
Parigi,
Caro Crispi,
I ottobre 90.
Vi vedr o in Roma od a
Grazie per la vostra lettera
e vedrete che le cose andranno bene, ve lo dico
Andrebbero ancor meglio se io avessi la nota cosa
io
cosi poco per voi e tanto per me e per lo scopo che abbiamo
in vista tutti e due
Tutto vostro e con tutt'affezione
Napoli
Jacques.
Reinach fu
il
in Italia e
non man-
il
6, e
cess dalle
sue funzioni il 9.
Il giorno 8, il Primo Segretario del Gran Magistero Mauriziano, On. Domenico Berti, invi all'on. Crispi la copia
dico la copia, poich i diplomi originali si
del diploma
afinch la
cons-^rvano nell'Archivio del Gran Magistero
facesse pervenire all'interessato. Mancatogli il tramite ufciale, quel documento doveva essere spedito direttamente
da Crispi. ly'indomani di una crisi ministeriale non una
giornata d'ozio, e Crispi che il 7 aveva tekgrafato al
Reinach per dargli la notizia, per un po' si occup d'altro.
Il 15 febbraio il Reinach, ad un telegramma del 7 com Grazie molto faceva seguire
posto di due sole parole
un biglietto postale nel quale rinnovava i ringraziamenti, e
chiedeva per qual via e quando il decreto sarebbe arrivato a Parigi ed essendo quella la prima volta che gli
scriveva dappoich Crispi era tornato alla vita privata, sog Scrivetemi
se siete disposto ad interessarvi
giungeva
come avvocato ai miei affari cost e cos vi metter al
corrente .
505
Il
Roma, 17
febbraio x8gi.
Caro Jacques,
I
li dar a voi.
Poich lo volete, tenetemi come vostro avvocato.
Ora che ho cessato di essere ministro, il governo francese
non pu aver pretesti contro l'Italia e dovrebbe cominciare ad abolire la tariffa differenziale. Se si rifiuta, prova
-che non all'uomo, ma al paese l'odio ed un fatto che gli
nuocerebbe nella pubblica opinione italiana.
I miei omaggi alla vostra signora.
cassetto e
L'aff.o
F.
Crispi.
marzo
il
5o6
nell'Esercito e fu insignito della croce di Ufficiale della Legion d'Onore. Fu promotore della Esposizione di elettricit in Parigi, che dice fatta in parte a sue spese, e ne ri-
port la Croce di Commendatore nello stesso Ordine. Inseguito al suo tentativo per lo stabilimento di un
sistema telefonico in Francia venne creato Grande Uffiziale
dello stesso Ordine. Il Dottore Herz un uomo misterioso
un giorno in bassa, un altro in alta fortuna. I^a giustizia
per non ebbe finora nulla a dire contro di lui. Egli si vanta
di tenere tutti i governanti nelle sue mani.
11 Signor di Freycinet non sa chi abbia potuto servirsi
del suo nome per raccomandare il Signor Herz, ha dichiarato
di essere in tutto estraneo alla faccenda e chf non vuole esservi mischiato in alcun modo.
La concessione della Gran Croce Mauriziana produrrebbe effetto deplorevole sarebbe meglio pr'ma di consegnargliela di aspettare che se ne sia patentemente reso
mep'tevole, per non compromettere il prestigio dell'Ordine .
fine, in
giungeva in
del
diploma
Roma
Ed ora nulla
Caro Jacques,
possibile
rimedio potrete trovarlo voi pu troI^e decorazioni si danno in consevarlo il vostro amico
guenza di servizi prestati. Che il vostro amico faccia qualcosa per l'Italia.
Il giorno seguente il Rtinach tornava da Crispi per intrattenerlo dei suoi affari di Roma era accompagnato dal
Signor Cimo ne Weill-Schott, e dal suo rappresentante in
Roma. Il Reinach possedeva una vasta zona di terreni lungo
il Tevere, di contro a quella che poi divenne piazza d'Armi
aveva anche altri terreni al Macao e talune questioni per teril
507
ste
Ora che
vocato qualunque
Kd
un
soggiunse
Weil-Schott
dovrebbe regolarsi con gli avvocati megHo
che non facciamo noi poveri diavoli.
K avvicinandosi a Crispi, il Weill-Schott gli disse all'o-
il
recchio
cliente
Crispi.
lui,
al
fino al
di
visita
Il
medesimi
affari, e nel
mentre
si
Dovendo regolare
da
me
la
somma
Cavallotti.
Il lettore
giudichi.
come
stamp
di autenl'ambasciatore Tornielli, in
giugno 1894, dopo lunghe investigazioni scriveva che dovevano considerarsi come semplici millariterie le pretese
ticit.
ineccepibili,
Circa
quelli
francesi,
Camera
e giudizia--
5o8
per preparare sunti di documenti, ecc. e che erano ati documenti sul Panama contenuti nei tre volumi pubblicati per ordine della Camera.
in quei tre grossi volumi nulla vi che giustifichi le ipo-
rii,
Quali
le
il
Cavallotti e lo gett
deferenza,
zionale
quando
una
non erano
Un
deputato
ancora vivente, scriveva
a quest'ultimo il 25 febbraio E' anche a tutti spiaciuta
la pubblicazione che Cavallotti ha permesso avvenisse nel
Secolo massime per la firma sua. Crispi gli aveva parlato della Triplice Alleanza e della Francia come sentiva.
Il Cavallotti non sepp*. resistere alla tentazione di far cosa
grata ai suoi amici francesi.
La politica di Crispi di fronte alla Francia fin col rendere fredde anche le relazioni personali. Alla vigilia delle
elezioni generah del 1890, il Cavallotti si rec a Parigi e
appena ritornatone annunzi che Enrico Cernuschi contribuiva con 100 000 franchi alle spese elettorali del partito
radicale. Si disse allora che quella somma proveniva dal
'Governo Francese, e si grid contro l'oro straniero .
'Giovanni Bovio, nel primo impeto della sua generosa natura, telegraf al Comitato del partito esortandolo a restituire quel denaro in nome di tutta la democrazia, prvifervudo
al dei aio la sconfitta. Ma il Cavallotti non volle comprendere l'errore di mescolare lo straniero nelle nostre contese
interne, e si ostin nella difesa che quel denaro era itaUano.
state fatte per essere afi&date alla pubblicit.
radicale,
amico
di lui e di Crispi,
:
509
marzo
Parigi, II
Quel denaro
e
1871).
d'oltre
non
Cavallotti
rinsav.
francesi e
fece duce,
rinsaldarono nell'occasione della inaugurazione della statua
di Garibaldi a Nizza (ottobre 1891) dove convennero i
rappresentanti delle due democrazie, e della francese, oltre il Cernuschi, i deputati Deloncle, Pichon, Rane, Rivet,
e altri. Fu firmato allora il documento del quale pubblico
il
Cavallotti
si
si
il
la
fac-simile
(i)
Eccone
Nice
la trascrizione
Hotel des
Iles
Britanniques
?e
trevingtonze.
lyes rpresentants et dlgus des dmocraties italienne et frangaise,
qui se sont.rendu Nice poiir l'inauguration du monumenta Garibaldi, pour
confirmer
les
faites,
cans d'Europe, est le but auquel se vouent les deux dmocraties, et pour
lequel elles promettent se consacrer avec toutes leurs forces.
510
mato
Governo
Quando
Crispi fu richia-
souale.
campagna
Delle
speranze concepite, d qualche barlume un rapporto 28 giugno 1894 del Console generale d'Italia a Nizza, marchese
Silvio Carcano, che deve trovarsi al Ministero dell'Interno,
nel quale detto
Invece mi consta che ad un ex sotto-uficiale dell'esercito italiano gi di guarnigione alla Spezia ed ora qui residente, egli con insisti-nza domand spiegazioni sul conge:
gno
in
Ma
il noto cospiratore.
prosegu per Ventimiglia lasciando il sotto-uficiale
I,es
des
moraux
en Italie
et
pour
ga.
Si par aventure le
et materiels,
confirment
les
mauvais gouvemement
les
tie frangaise
s'engagent d'aider
le
la
i\ iV? ^ iifi-J
<l)>
"1;
IMi? (t-^t^o^fl
h,?vv^
t/i,MA.w<a^'V4A T^^ti?!*
if
()<A
C^^
ua^LaiA^eMi]
Ai'fi'fi^
n^t*//
*ct<^J
^A-t-vcC
i^a^
ic'ii^U
/v
/Ud
<^
te V ^vv
'^
tA,
.h
Ix
/'AC^
Xfi4/U
eWl
ta^
4A^C
^^1
^j'^t^-^i/Tv^/t^
Jc-
Jri'l^-lM
^A.
(i''i(.frw^
Ju^vt^
c'Ubile
k.v^
i'r^A. 1 tM.4/i,^
5"
Ritornato a Monaco e saputo
a Monaco in attesa di
non vi era arrivato, consegn al sotto -ufi&ciale
che
.
una
lettera per
Mentone.
Il
il
sotto-ufiSciale
and
e consegn la lettera al
...
512
Non bisogna per nascondere a noi stessi che il Vaticano accenna a valersi dei radicali, e si visto nelle elezioni. Il cardinale I^avigerie, nella sua nuova fase, lavora
d'accordo col Papa. I cardinali in parte dissentono, ed
anche il clero francese non compatto
ma ignoriamo
quello che ne potr avvenire pi tardi.
lyC monarchie pericolanti, sonora portoghese e laspagnuola,
cere.
prma
la
pi della seconda.
Ove
esse
cadessero, e a
I^i-
vallotti.
disse
Nella
proclamato
il Governo ch'egli desidera potr essere
per ora mi permetta che io auguri all'Italia che quel
tempo non venga, che non venga il giorno in cui egli possa
esercitare il suo ingegno per mandarci alla ghigliottima {si
che
ma
ride)
Sub
lo strazio del
al livello del
513
1894-1900.
Finali
e l'u
tentato di
Paolo Lega
cane custode
il
Con Dio
e col
Re per
Ferd. Martini
L'at^
Uassassinio di Giu-
la Patria
La Sala Rossa
Costantino Ni-
dai lupi e
licenziar-
Biancheri
e la presi-
Gugliemo Ferrer
Sguardo desolato
al passato in
una
lettera alla
il
secolo che
Moglie
La commemora-
[Finali a Crispi
466.
e.
Re
grandezza all'Italia
Roma].
Cesena, 18 marzo 1894.
Che
il
Illustre e caro
amico
forte e santo
amore
sopravviva soltanto
d'Italia,
mero
L'Unit ha
troppo spesso
Il
Deputato
unitaria,
fatto
ma
di
mala prova
quel che
ti
un
scrivo passa
ogni
segno.
non ha dubitato
di
annunziare non a
me ma ad un
Ha
Codronchi
Visconti Venosta
si
si
trovava male
trova bene.
e colla quale
neppure
514
gli
patriottica, rispondeva in
opponeva
il
sentimento e
nome d'una
la fede
'pretesa scienza
po-
ltica utilitaria.
aristocratico-plebea,
il
Regno
italico
Spielberg.
il
sai, e vigili e
provvedi. Se questo
l'animo.
Il tuo
G. FlNAI,!.
[Crispi a Finali
467.
Cesena].
Roma,
Mio
lya notizia
Non
zg/3/i8g4.
caro Finali,
ma non
avrei
stemmia.
Continueremo a lottare
lya
e,
minacciava
Ormai la nostra vita di combattimento e non ci stancheremo fino all'ultima ora nostra.
Fa buona Pasqua.
L'aff.mo tuo
F. Crispi.
468.
[//
Re a
Crispi
Roma].
{Telegramma).
Venezia, 8 aprile 1894.
S.
cosi
515
degnamente rappresentata
l'Augusto
nell'onorare
l'Italia
con
me mi ha
parlato di
I^ei
di viva
Mi compiaccio
nevolenza di
cordiale
di esprimerle la particolare e
M. l'Imperatore
S.
meritata be-
e di confermarle la
mia
amicizia.
A ffezionatissimo
Umberto.
[Finali a Crispi].
469.
maggio 1894.
Non
nuto
al
ma non
t'ho trovato.
.....
l'insTilto di
villana auretta
D'abbronzato guerriero in
I
federalisti
hanno voluto
sxilla
guancia,
insultare
te,
pi illustre
il
rappresentante dell'Unit.
II
Romagna,
vessillo dell'Unit
il
fede di noi
mano
Tuo
G.
Crispi tornava
da Milano, dove
rato dimostrazioni
radicali e
socialisti gli
avevano prepa-
ostili.
[G.
470.
aff.mo
Fentai,!.
Marcer a Crispi
Roma].
Milano,
li
16 giugno 1894,
ore g
pom.
Caro Crispi,
In questo
momento apprendo
dal giornale
la
La Sera
l'in-
5i6
ma
Ti ho telegrafato abbracciandoti,
sento prepotente
mia famiglia
che
buona
da
me
edu-
me
sai
che
ti
di saperti
amo, e
ti
incolume.
stimo e che
il
mio
ho rispettato,
affetto
sai
del
mio
mai
al pari di te
dicesti di
cesco Crispi).
solo
io
non
politiche, che io
perch sono
che
sono
E tu
una coscienza (Giuseppe Marcora come tu
fare.
sima commozione
Tu
il
mio cuore
il
Fran-
affetto.
Il tuo
Marcora.
In quel giorno Paolo lyCga attent alla vita di Crispi tirandogli a bruciapelo con la pistola.
Cm^i- Roma].
{Matteo R. Imhriani a
471.
Napoli, iyl6jg4.
[Telegrammi)
Francesco Crispi
Roma
Dall'avversario pi tenace della Triplice e degli stati d'assedio accogliete gli augurj
ressati.
Imbriani.
[Crispi a Imhriani
472.
Napoli].
Roma, 18/6/94.
Deputato
Vi ringrazio per
non
n dalla
Imbriani
Napoli.
gli augurii,
triplice,
n dagli
ma
517
mossi
gli
ma
da una
le plebi,
virt.
Crispi.
[Brusco-Onnis a Crispi].
473.
Caro
Crispi,
Nazione
le
di tutta
nefando attentato
il
scampato
pericolo.
te e col tuo
esempio quanto
con
te per
il
si
comunanza
il
di avere
di affetti
e di intenti.
Io
ti
aveva
le
ma come
le insidie
che
le
tendono
suoi
Non
aver fatto
il
Aw. Enrico
Brusco.
518
[Gatii-Casazza a Crispi].
474Illustre
Iva notizia
Venerato Amico,
compagno d'armi
dei Mille
il
il
assas-
nostro valoroso
che ricordiamo
gh
Ma
per
atti del
ma
al
il
foste
il
sala, e
io
deve passare
un
esecrando misfatto, d
cadavere di un mio
il colmo alla mia tristezza, allo sconmio cuore. Considero come a Voi, che
memoranda impresa
di
Mar-
terna, al sapere di
tanto gentile, un senso di desolante raccapriccio, d'incomparabile dolore. Se in quest'ora cotanto solenne di mestizia
pu
lenire
degna
di Voi, contro
e della Civilt, io
m'onoro
di porgercela
vincendo
il
dal
cuore, con
Permettetemi, che,
amico, io vi stringa la
mano
nobilissima ad espressione di
519
patriottismo.
Tutto
vostro
Roma,
I luglio 1894.
Affezionatissimo Dev.mo
Gatti Casazza.
S.
[Bovio a Crispi].
475.
Roma,
luglio
94.
Illustre amico,
chiedeste.
me
prete
qualunque
ignoto,
pu
la scritta
Questo sar
il
[Crispi a
476.
rozzamente disegnato un
pugnale che
ti
deve
Anche tu
sei
caro
il
cuore
settembre 1894.
Adriano,
hanno
al
coloro che
ferire
Lemmi].
Roma, 18
Mio
Bovio.
vogHono salvare
gli
societ
la
il
uomini onesti,
una conseguenza
lo-
520
reazioni politiche ed
me
Col vostro
contegno, od
conquiste
le
Me
ne duole,
ma non
L'a^.mo tuo
F.
477.
Crispi.
Roma].
Milano
novembre 94.
Caro Presidente,
I/a ringrazio della
il
Parleremo
l'opera di
I^ei.
Ho
sperano in
I^ei
naturalmente
la
di an-
mia prima
Ho
trovato
Il
Roma,
per
il
le
sono favorevoli.
migHoramento
I^e
une e
le altre
I^ei.
giorni, le
478.
Hohenlohe a Crispi
Roma].
18 dicembre 1894.
Prima
si
permette
agli
amici di
mi permetter
di of-
521
frirle gi in
questi giorni
nuovo
mi-^n
mia
ma
vittoria,
il
vittoria sopra
le
bene della
i
mo-
V. E. non ne ha bisogno, e
la
vittoria della
Implorando
le
cari sposi,
Di Vostra Eccellenza
Dev.mo
servo ed amico
G. CarDINAI^E di HOHENI.OHE.
479.
Roma].
de. 94.
Caro Crispi,
uomo che
e credo voi
il
Checch
si
solo
resti all'Italia, e
d'Italiani
approvo
fatto e
il
il
da
io,
farsi, e ci
uno
Dio
sia
con
ci
voi.
siam
farsi.
vicini, sia in
due malanni
d'Italia, a
della
uno
In
ci
universale,
Valtro
di
essere Italiani
mente non
suffragio
pena capitale.
son vecchio,
il
vi
vedrem pi
il
ciel
sembra vero,
in questo
mondo,
Crispi, io
ne attesto.
vi resti
ma
possibil-
anch'io,
come
522
ho potuto, ho amato
ho passati 85 anni.
e servito l'Italia e
me
Ed amico
richiesto.
A. Gai,i;enga.
\BoUero a Crismi
480.
Roma].
Torino, 26 Xbre 1894.
Caro Crispi,
Ricambio
gli
Sono ottimista,
ma
Mi par
tendono
gli
il
cane cu-
stode.
Faccio
guardia
il
mio dovere
gl'illusi
il
rimorso.
G. B. BOTTERO.
481.
Roma].
Padova,
26/12/1894.
Eccellenza,
alle gioje
il
domestiche di V. E.
combattendo iniquamente V. E.
at-
523
mancher
le
il
non
della
nostra Nazione.
Mi raffermo cordialmente
Suo aff.mo e dev.mo
Alberto Cavai,i,etto.
[Ferd.
482.
Martini a Crispi],
30 Xbre g4.
Caro Crispi,
Buon anno.
B
vi
non
atto di pentimento
alla Sala
alla Sala
Rossa,
la
ci
tutti,
liete
Non
Rossa.
saluti
faccio
fui e ci tornerei
paese parlamento
condizioni presen-
Ma
se dissento
da
certi atti,
di personale amicizia
se,
mi mandaste un
saluti
ed auguri
affettuoso
schietti
telegramma
ed affettuosi del
ed
per, vi
mando
figliola,
mander
pari.
brerebbe oggi.
io
di cuore
il
elettori
il
Vostro
Martini.
524
483.
Palermo].
Roma, 15 marzo
Mio
1SC15.
caro Principe,
Ho
il
il
lei.
suo congiunto.
Ed
io
intanto mi ripeto
Devotiss.mo suo
F. Crispi.
[Carducci a Crispi
484.
Roma].
Caro
ili.
amico,
si
adoperano a
il
persuadere e preparare
Ho
al
meglio
la-
piate e ricordiate.
Del
resto,
Giosu Carducci.
/V
/^?-v^?i<^c^
^^4^y^fri-
/T
J^
^h^
'^^-M^<^
O f ^y^^^ ^^^^>^'Z-^
^<^
^>^>^
^cc^:^
^^,^
<^ ^
<^y^P^
^7-^-^^^^^
^^i^-.
Je
am^^i^ft^
'X-
y^i^ ^^y/^.^^lyu^^yv<U^
'
y^ ^^t-^^^^^
^^^-0^,Y.
-e
^/
"z^
'^r
/^^
525
VenUmiglia,
2 S/sfg 5
485
Carissimo Amico,
Mi
congratulazioni
quali
il
per
molteplici
le
elezioni
trionfali
colle
immeritamente
ti
da
curarti che
dolori d'un
didato all'accennato
giungono ora
mi costringe a tenere
il
letto
ho
il
al
me
Governo n
alla
le
utile
a rintuzzare
le
moralmente
le irose passioni,
l'animo traftto.
Camera ed a
contenerli
non
potrei pi fare
un'ultima considerazione
scorso ed
ammirata
la
ho attentamente
letto
il
tuo
parola,
di-
l'eie-
526
ho compreso
tua indignazione,
Mi
l'alto
pariottismo a cui
pienamente
il
non
ti
inspira-
risentimento.
esser posto in
delicata
tuo
nale condizione.
mera,
io ti
nuova Ca-
mi dorrebbe fortemente
Appena
occorre ch'io
ti
assicuri che ti
alla
rimango egualmente,
Camera
la
scente devozione.
rata
di po-
termi dire
tuo
af.mo amico
G. BlANCHERI.
[Camperio a Crispi
486
Roma].
La Santa
di
Monza, 7/3/96.
Caro Crispi,
I^a lotta
patria.
Ed
mi accora
di
di
pi
pi che
la
la scon-
527
una
a-
buone qualit
di soldato
aveva
Nessuno mi toglier dal capo, conoscendo l'individuo, che fu la nomina di Baldissera a suo sucdi chi lo circondava.
processo lo dir.
come
vi telegrafai, contate
sempre
M. Camperio.
Roma].
487.
Carissimo amico.
Cristo
loro, che
di
ferito
si
sati
fattori
lyC stesse
forme ed
prepotenze ora
altri
strumento
talch ambiziosi
han pervertito
Disonorano
ciatamente
sotto
altre
e denigratori resi
la patria
il
cuore, e gridano
la
viva Me-
liberi.
l'Italia.
altra veste
gl'incauti, cui
nelik
inganni
in
all'affetto di chi
d'Italia,
Ti stringo forte
ha
sofferto
la
mano ed abbiami
il
davvero per
per la vita
aff.mo amico
G. Bruzzesi.
34
la
d della giustizia.
528
48S
a Carducci
[Crispi
Bologna].
Roma, 13
aprile iSg6.
mi ono-
Ho
servito
il
Superbo
dei
dell'afEetto
gnano
romanamente amano
io
mi odiano,
quali
il
l'Italia e disde-
a.
Un
cosi detto
numero imico
In memoria
intitolato
di Aurelio Saffi
a cura della Fratellanza Pensiero ed Azione mi mandato con nota speciale su certe parole di Guglielmo Ferrer accennanti Francesco Crispi.
e
me.
Se
non conoscessi
io
pame
il
dall' orgogUo di
se io
di intemazionali sofisticherie
compiango l'ingegno
anche chiedere
io potrei
Ma
io
ciar-
Signor Fer-
al
conosco l'uomo
non co-
da xm
conosco e
Crispi,
il
me ):
io fui,
il
concetto pi
mia
vita.
come a meglio
saldare quella
si
dementi
impudiche ingiurie
di
crescenti di polimorfi e
mi vergogno che
le ignoranti^,
Giosu Carducci
5^9
Il
Ferrer
489
[Malachia
De
Roma].
22
Amico
Iv'indignazione
alla
muovono
quale
un
Io sono
iSg6.
pulviscolo nel
la
provano e
mondo
errori,
ma
giudici
forsennati
vostri
la
ma
si ribella.
di questi
non
politico,
commessi
aprile
e Fratello carissimo,
sono un
cit-
Potete aver
e la giustizia
vi
pu tardare,
non
si
av-
L'animo vostro
tato
mi
lusingo
forte,
non
ben
soffrir
altre
da
queste, che
non meritano
tanto.
fratello
fatto
come
mano.
V.
De
490.
Caro ed
illustre
lo
Napoli].
amico,
Permettetemi di mandarvi
il
aff.
Cristoforis.
il
mio ultimo
libro
lo credo
530
se
ve ne mancher
il
ri-
Mi-
nistero.
non si possono che scrivere liun Parlamento avvalla sotto un Rudin, il pi leggero
di tutti
Ministri possibili
modo laamano
ammirato come uomo
come amico
e vi
hanno
cosi spesso
di Stato.
Mille saluti.
Vostro
Faenza, 23 giugno g6.
Alfredo Oriani.
491.
Firenze],
Napoli, 3 febbraio iSgj.
Caro
Ebbi
reverendo Fera,
la vostra del 17
gennaio
continui,
politica attiva.
Ed
oggi
il
se
e,
non mi
motivi.
potere,
mi
affrettai a ri-
Per
11
mesi
ritirai dalla
vita
Ma
ed
riconosce per la
medesima im
non
531
dovrebbero
che
citt,
appartenere
le
61 di quel trattato
tions,
al
potenze,
le
beneplacito
della
La Sublime Porta
l'art.
all'Armenia,
Armeni,
gli
Turchia,
si
s'engage a raliser
detto nel-
amliora
les
les reformes,
L'avete capito
dans
les
provinces
pay
habites
les
ar-
meniens.
Sono passati 18
onde furono
potenze
oppresso.
spedizione militare
il
risultato
di cotesta
loro porti,
e si ripeterono le stragi.
Dopo
tit.
una impresa
di tanta en-
razioni e speranze, le
a punire
governi
L' Italia-Governo
tristi.
ha molti guai
non po-
La
nua
le tradizioni
della Polonia,
con
lo czar.
va a Mosca a
stringersi in fraterno
amplesso
532
redimer l'Armenia
di
ma
sola
il
desiderio
in
una guerra.
La Russia non pu
sciogliere
interesse di
il
armena,
quistione
la
ma
l'Buropa non
lo
il
attendere
il
sultano
fattosi
suo protettore,
preferisce
in Oriente.
forse la di-
Ed
di scri-
Povero
re,
invoc
il
Caro Fera,
J'attends
l'Italia,
predicando
si
le
confondono
mon
semi-
il
risorgere,
sono
la
negazione della
patria.
Sanguina
cos crudeli
il
cuore
non furono
vendicatore, ed
pendenza
lo
czar
la indi-
di quel popolo.
meglio
costituiti e
bastanza
forti
veramente
liberi,
Non
altri.
lecito disperare.
Devotissimo
F. Crisp.
533
-492.
Napoli].
2il2li897.
Il
bile
tare
Nazione greca, da
me
Deputati di Palermo
il
Comizio che
si
terr gioved
Con
perfetta osservanza.
Dev. Suo
Della Verdura.
[Crispi al
493.
Duca Verdura
Palermo]
24/3/97.
{Telegramma).
Duca Verdura,
Senatore
Palermo.
Vostra lettera giunsemi oggi vigilia del giorno in cui terrete comizio.
Ne
intervenire.
lodo lo scopo.
Devesi
all'
Inghilterra se
il
non intervento
al 1860.
lo
sbarco in Calabria.
Oggi, caso identico, medesimi dovrebbero essere
blighi della
Ove
le
gli
ob-
Europa.
d'incendii e di assassinio
F. Crispt.
534
Napoli].
494-
Alessandria, 21/3/97..
Eccellenza
mia Carissima,
desinare
amico Verdi
il
di famiglia
Voi
pendo
lo
quando
gli
giimse
appunto parlando di
uomo
qui sottoscritto.
il d di S. Giuseppe pi di 300 telegrammi, ma
ha recato maggior piacere del vostro. EgU appena apertolo, mi disse: indovinate? Risposi un nome
alto
ma egli leggete . Era proprio commosso nel ve-
Verdi ebbe
nessuno
gli
commove
si
facil-
mente oggimai.
Gli dissi che vi avrei scritto del piacere che
gramma
gli
per
il
quale
il
vostro tele-
il
fattO'
mio rispettoso
affetto
come
la
stima mia
incancellabile, infinita.
Povera
Italia
Vostro
aff.mo
Corvetto.
495.
[Crispi a C. Sancerme
Parigi].
aprile,
iSgj
Signore,
lya
mia opinione
citt.
Bisogna cacciare
il
Turco d'Europa
535
una confe-
mana ed
il
pretesto di farsi
il
il
pro-
un governo,
il
quale abbia
La
sola,
che
lo
la
problema
le
che
coraggio di prendere la
la seguirebbero nell'opera
Ma
il
non abbiano
genti balcaniche
I/' accordo
europeo
gl'insorti,
ed
alle tradizioni
quale interessato a
il
libert
ed autonomia.
dopo
ufziali tedeschi,
Parigi ed a
Roma
carneficine.
loro
comime
isolati, e
temevano di restare
un atto iniquo che
Ed
or io
domando
avete valutato
la
quanto
sangue
fin
oggi,
Ed
questa
ed abbiatevi in-
Francesco
Crispi.
536
[Carducci a Crispi
49^-
Roma].
i6 maggio i8g7
(Roma).
Caro Crispi,
Debbo
pia-
il
Il
per
la
il
sonale.
L'aw.
Pigozzi verr a
Roma
che tanto
offendono
piti
;
Vi am-o, quanto pi
vili e
gli
me
Vi
stolti
r Italia.
Vostro
Giosu Carducci.
-497.
Napoli,
Lina mia
Non
siamo
ti
la
scritto,
accanto
Io
ho
Quando
se
che
dirti.
poi
all'altra.
quando son
in burrasca
solo, e lo
dove
le
sono sovente,
idee
si
accaval-
ie
lano e
30 giugno iSgj.
il
nel 1848
non vi restai
paese,
mi
mi pare
di sognare.
in
mag-
537
Garibaldi a capitanarci
ed a Palermo
palle
savo non
le
mia
alla
e se a Calatafm
non mi colpirono fu un
felicit
ma
personale,
caso,
pen-
redenzione
alla
cos e ci avviene
terno ed
il
patrimonio pa-
io ti
Tuo Ciccio
498.
[_S
Napoh].
Roma, 18
ottobre 18 gy.
Ho
dovuto
ordinarie
stabilito
sario
mi chiamavano
Roma. Per ho
lasciato tutto
del 12 gennaio,
ConsigUo Comunale di
Tra
in
mie occupazioni
le altre
50 mila per
le
spese
uomini principali
rammentino
fatti e gli
Tra queste
dal
occorrenti.
si
lapidi,
riuniva
mandare
ai posteri l'opera di
che
L,e
do a nome
di tutto
il
538
Suo devotissimo
E. Paterno.
Ecco
le epigrafi
Il 23 APRILE
marmo
1848
AI Borboni
ostinatamente spergiuri
SOLENNEMENTE PROV
CHE ANCHE PEI RE
SUONA
l'ora SUPREMA
DELLA GIUSTIZIA
QUANDO HAN VIOLATO
LA RAGION POPOLARE.
23 APRILE 1848
apr la via
alle patrie rtvendictvzioni
Il
499.
Roma,
s gre
1897.
Eccellenza,
Mi permetta,
ammi-
ieri.
Coloro che
si
onorano
d'ess^j-g
539
considerati
come amici
suoi vi
hamio
assistito trepidanti,
non perch temessero, ma per l'impressione penosa che faceva un uomo come I^ei costretto a difendersi dalle basse
accuse di
una
si
da I<ei beneficate
banco dei ministri
quando era
al
e
sanno
o gente che
tutti
Ella forse trover che non c'era bisogno che io manifestassi quest'ammirazione.
Ma
io
unanime
fosse
il
suo
pi feroci avversari,
tribune,
nelle
un bisogno
del-
saluto.
Con ossequio
Vico Mantegazza.
[Paterno a Crispi
500
NapoH].
Palermo, 30 dicembre gy.
E cerno
Giunsi
coi
ieri
Signore,
a Palermo ed
ieri stesso
il
si
Re non
ma
disse
si
un bancon mia
prima che
poteva nulla
Re
vitato: ed allora
sito di
mi
si
disse che
avendo
il
Sindaco
il
propo-
sorelle, ai
Era
facile convincersi
da questi
jnia assenza erano stati presi degH accordi, ond'io fui obbli-
540
tempo
il
strin-
mi banchetto
ai superstiti del
che
lato di ci,
quale
'politica alla
il
Sindaco
avevano gi par-
quindi di una
manifestazione
il
meno
tutti furono,
compreso
trattava
si
giornali
Amato che
momento
la
commemorazione
fine.
Comitato
Credo inutile
ma
(Scalea,
tutta la discussione
riferirle
un accordo precedente
ripeto vi era
fra
stato di cose
si
un banchetto
costituir
un Comitato
il
troveremo
Non
le
sorride
il
tutti pi liberi
cittadino per
modo
ci
ed in posizione pi netta.
membro
me
del Comitato
considerazione.
Devot.mo
Suo
E. Paterno.
501.
[e. s.].
la
costituito
il
Comitato per
tempo
offrirle
il
stamane abbiamo
banchetto
promotori.
541
altri
adesioni
le
posso
da
fin
stabilire
il
banciietto
Il
sar
giorno in cui
altre
delle feste e le
un vero
successo, questo
ora assicurarle.
tenuto presente
farsi,
che potranno
stabilirsi
programma
il
per
la
venuta
Non mancher
Mi creda
col
maggior ossequio.
Suo Dev.mo
E. Paterno.
502.
[e. s.].
Palermo,
Il
alla
mia aspettativa
socialisti
Spero domani
farle
avere
la reazione
ancora viventi.
I^e
a firma di Olivieri
il
un
quaU
discorso,
pegni,
una pronta
banchetto, per
pochi
al posto.
.'l'invito
il
Il
iSgS.
gennaio
mio Signore,
Eccell.mo
per
si
im-
altri
aspetta
l'ar-
Con
la
maggiore
considerazione
Devot.mo Suo
E.
Paterno.
542
[Carducci a Crispi],
503.
{Telegramma).
Palermo, 12 gennaio 18 g8.
Francesco Crispi
Palermo.
spettoso
il
ammir
ti
premio
venga
forte e
ri-
grande
nel soffrire.
Giosu Carducci.
[Crispi a
504.
Re Umberto
Roma].
Napoli, 28li2 jiSgg.
Sire,
mi
un
costringe ad
politica
Forse
la
Di questo
mi toghe
annienta
triste stato
la
la
possibilit
mi dolgo
mi
addoloro, perch
mia
famiglia,
in pr del paese,
mi priva
Devo quindi
non
M.
gli
la sostanza degli
Muta
la
forma,
ma
prime
sperit.
Il secolo
d'ItaHa
che
spegne diede
alla
Vostra Dinastia
il
Regno
543
Queste sono
ha dedicato
le aspirazioni
ed
di CL l'Italia non
pu aver
vita.
sempre
Suo umile
servo e cugino
F.
[Il
505.
Re
a Crispi
Crispi.
Napoli],
{Telegramma)
Roma, i/i/igoo.
che mi ha
sempre
cari al
mio cuore
mi privino
Napoli].
le
e quelli
mi commossero
mano
in questi giorni,
ma
lunga
me
prospera
li
conservazione.
Umberto.
[Crispi al Senatore Paterno
506.
Egregio
Palermo].
amico,
colleghi
la
tutti
del
vittoriosa
Comitato,
il
campagna
sincero
ma mi
astenni di
544
proposito per
non interrompere
divieto fatto a
il
me
stesso
esorbita dal
campo
oggi TltaUa
uno
Purtroppo,
il
partito nostro,
il
ed awihto
sicch
possibile
nemico d'ogni
libert, di
propu-
quanto ingiuste
divisioni, le
ma
non conosce
ambizioni di persone,
confini, e le nostre
le inimicizie,
il
non com-
quest'esempio
sia
stato
12 gennaio 1848 e
offerto
d'Italia,
il
animi
depressi,,
dalla
citt
di
Palermo.
aprile 1860
gli
giorni,
spariti dalla scena della vita quasi tutti coloro che per la re-
tadini buoni,
nuova generazione
volenterosi,
ed
devoti
i
alla
ha" in
Palermo
loro terra,
cit-
conscii.
mag-
54^
giori
quanto pi elevata
Palermo
si
pu tentare
di falsare
il
presidiata
dall'assistenza
generosa
di
chi
tempo ha
se
le
ugualmente inspirate
battuta in Palermo, ha
al
il
lontanare per lungo tempo ancora quei dissensi civiH e poUtici che
ziose
conquiste
Voglia
rivoluzione
della
le
pi pre-
nazionale.
la
civili e di
giorni gloriosi
della
leggenda
garibaldina.
Hoc
ai
opus, hic
labor.
E
di
a Voi
luti di chi,
il
comporre
fascio vittorioso,
prima
di chiudere
supremo conforto
da tutti
suoi
di sapere la
vita,
vorrebbe
figli.
F. Crispi.
546
[Crispi a
507.
Re
Vittorio
Emanuele]
21/12/900/.
A
Iv'unt
di
S.
della
M.
il
Re
d'Italia -
Romn
gere la
mta da tutta
di
V. M.
il
ha
raggiun-
Italia desiderata.
Devotissimo cugino
Crispi.
certamente
.fi
l'ultimo
suo
l'ri
pensiero.
INDICE
LETTERE CONTENUTE NEL VOLUME
I^ettera
i.
2.
Giuseppe Ferrari
Agostino Bertani
Adriano I<emmi
i>
3.
4.
Ferrari
5.
lycmmi
Crispi
6.
7.
Crispi
8.
a Crispi
a
a Garibaldi
a
a Crispi
i>
9.
IO.
II.
12.
13.
lycmmi
Antonio Mordini
Giovanni Acerbi
Mordini
Mordini
Mordini
14.
Garibaldi
15.
Maurizio Quadrio
16.
Crispi
17.
Benedetto Cairoli
18.
Garibaldi
19.
Crispi
20.
21.
22.
Bertani
Bertani
Bertani
23.
Crispi
24.
Bertani
25.
Crispi
)i
26.
Crispi
I)
27.
Crispi
28.
Crispi
29.
30.
Garibaldi
Garibaldi
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
Quadrio
Crispi
Garibaldi
Crispi
Bertani
Crispi
Bertani
Bagnasco
Peranni
Garibaldi
Crispi
13 ottobre
548
I<ettera
>.
Crispi
Bertan
33-
Crispi
al Direttore della
34-
Crispi
ari
35-
Crispi
36.
....
40.
41.
Mordini
37..
38.
39-
Garibaldi
Bertani
44- Bertani
45.
Mordini
46.
Saffi
47.
Bertani
48.
Crispi
49.
Bertani
50.
Crispi
51-
Crispi
52.
Crispi
53-
Crispi
43-
....
....
....
....
....
42.
a Crispi
al Ministro
..
56.
57-
58.
59-
60.
61.
Gustavo
62.
Crispi
a
a
a
a
a
a
a
63.
al
64.
65.
66.
67.
a Mazzini
a Garibaldi
a Pasq. Calvi
al Sind. di Marsala
a Crispi
....
,
di
Cavour
Bertani
Garibaldi
70.
Crispi
71.
Bertani
72.
Anna
Crispi
75.
76.
Crispi
17-
Crispi
29
20
28
gennaio
(?)
29
24 febbraio
(?)
Garibaldi
Interno
Di Maggio
I,uigi
...
i?.)
Bertani
Rattazzi
G. di Cavour
Crispi
dello
....
Maggio
Felice di
Baron Vinc.
Favara
marzo
II
II
14
17
19
20
27
16 aprile
19
25
29
6 maggio
II
II
16
16
29
31
8
j)
73-
14
16
16
Gaspare lyOJacono
74-
19 novembre
13 dicembre
....
Crispi
....
a Garibaldi
a Crispi
Pallavicino
a Nullo
a Giorg. Pallavicino
ad Anna
al Gen. Sanfront
ad Angelo Bargoni
.
...
....
agosto
7 ottobre
55-
68.
'
lyuigi (?)
r86i
31
2 settembre
54-
69.
luglio
13
....
....
....
29
a
a
a
a
a
a
a
23
24
Garibaldi
Bertani
Bertani
Bertani
Bertani
I)
a Garibaldi
a Crispi
31.
32.
giugno
.,
1862
549
78.
Crispi
Garibaldi
79.
80.
81.
82.
83.
Garibaldi
Giorgio Pallavicino
Corte
84.
Peranni
85.
Guameri
86.
87.
88.
Giovanni Raffaele
Peranni
Giuseppe Civinini
alletter
a Garibaldi
a Crispi
ad Anna Pallavicino
a Crispi
.
Crispi
.
....
.
9
9
1)
....
.
giugno
7
15
17
26
28
luglio
....
a Guameri
a Crispi
89.
Crispi
90.
Anna
g.
92.
Garibaldi
Raffaele
93-
Crispi
94-
T. Riboli
95-
Crispi
96.
Pallavicino
97-
98.
Bertani
Peianni
99.
100.
Favara
lOI.
102.
Garibaldi
Raffaele
103.
Mordini
104.
Cuneo
105.
Bertani
106.
Anna Pallavicino
107.
Crispi
108.
109.
Campanella e Savi
Savi Mosto e Cam-
no. Bertani
))
III.
112.
113.
114.
115-
116.
117.
118.
119.
120.
a Bertani
Alberto Weil-Schott a Crispi
Crispi
a Tecchio
Crispi e Bertani
a Hudson
Tecchio
a Crispi
Bertani
Asproni
Crispi
a Garibaldi
Crispi
a Ripari
Garibaldi
a Crispi
121.
Crispi
122.
Mancini
Pallavicino
....
....
.
13
ad Anna Pallavicino 15
a Crispi .... 15
15
a Garibaldi
.... 16
a Crispi
18
a
8
....
....
....
Crispi
.
a Di Maggio
a Crispi
.
....
....
123.
Duca
124.
Crispi
125.
Crispi
126.
Mancini
127.
Crispi
di
6
7
....
Verdura
....
18
18
.... 19
Di Benedetto 18
a Crispi .... 21
22
a
a Giuseppe Costantino 22
a Mancini ... 23
a Crispi .... 26
... 27
a Mancini
alla Sig.
"
agosto
....
....
....
1)
Crispi
a Fabrizj
a Crispi
....
13
18
18
24
24
29
30
31
settembre
....
panella
...
1862
550
Inciter 128.
Crispi
129.
130.
....
a
a
a
a
a
a
a
a
131.
Mordini
Mancini
132.
Crispi
133.
Crispi
134.
Mancini
135.
Crispi
136.
al
137.
al
138.
139.
Bertani
Garibaldi
140.
Crispi
141.
142.
143144.
y>
145-
146.
147.
....
Comitato
Parma
....
Crispi
Crispi
di
....
Crispi
148.
149.
Crispi
))
150.
Alberto Mario
151.
Il
152.
Il
153.
154.
F. S. Vegezzi
Crispi
155156.
Aurelio Saffi
157.
Crispi
158.
Crispi
159.
Saffi
medesimo
medesimo
160.
Crispi
161.
Crispi
162.
163.
164.
Valerio
165.
Crispi
166.
Garibaldi
167.
Cassinis
168.
Crispi
169.
170.
171.
172.
173.
174.
Bertani
Enrico Cialdini
175.
Crispi
176.
Crispi
....
.
....
1)
....
.
Mordini
Mancini
Crispi
Raffaele
Duca di Verdura
Deputato Friscia
a Crispi
27 settembre 1862
29
29
30
ottobre
ottobre
13
....
a Gaetano Sangiorgi
Il
Viola
....
Giuseppe Puglia
11
55^
a Fabrizj
a Ignazio (?)
...
a (?)
Varenne a Crispi
lettera i77-
Crispi
178.
Crispi
179.
180.
181.
Carlo de la
Amilcare Mattiucci
1)
182.
Crispi
183.
Cialdini
184.
Fabrizj
185.
186.
Enrico Cialdini
....
....
Giovanni Bovio
Canzio
187. Cesare Parenzo
Mordini
Crispi
....
.
....
Garibaldi
190.
Crispi
191.
Rattazzi
192.
Crispi
193-
Giuseppe PisanelM
194.
Crispi
195-
Garibaldi
196.
....
a
a
a
a
a
a
Rattazzi
Crispi
Rattazzi
Crispi
Garibaldi
Crispi
Garibaldi
197.
198.
Crispi
199.
200.
201.
Garibaldi
Garibaldi
Rattazzi
202.
Crispi
203.
Crispi
204.
Cirillo
s
.
Crispi
....
Monzani
a Garibaldi
a
a Crispi
205.
206.
207.
208.
210.
Mordini
Il Comitato di Fi-
2H.
Jessie
212.
Nicola Fabrizj
Fabrizj
.
209.
renze
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
(?)
W. Mario
.
Crispi
Giuseppe Gadda
Crispi
Gadda
Gadda
Crispi
Niccol Botta
Com. di Grosseto
a Fabrizj
al
Crispi
s
Benedetto Cairoli
Francesco Fianca
a Fabrizj
a
a Crispi
Crispi
al
Crispi
al conte Ghirelli
Crispi
y>
Com
di
Temi
20
6
Giugno
novembre
1865
552
227
Raffaele di Benedetto
Benedetto Cairoli
a Crispi
228
229
Crispi
al Direttore della
230
Crispi, Cairoli
ai
231
232
Cairoli
233
Crispi
234.
235-
P. S. Mancini
Crispi
236.
Agnetta
237-
Cipriani
a Crispi
a
a Delanoire
a Crispi
al Conte Ghirelli
a Crispi
I^ettera
...
Riforma
Fianca
....
....
Botta
Filippo Mellana
Ordine del giorno del
Comitato Centrale
Proclama del Comit.
Centrale
Crispi
245-
246.
247.
Botta
248.
Crispi
249.
250.
251.
252.
Botta
....
Fabrizj
254- G. B. Bottero
255- Fabrizj
253-
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
.a
Fabrizj
.
G. B. Bottero
.
Crispi
23
Carmelo Agnetta
G. Costantino
23
Crispi
Botta
24
24
Fabrizj
PuglieUi
Canzio
Crispi
al Com. di Firenze
a Carolina Giffard
Philipson
Com.
Ginevra
258.
al
259260.
Angelo Muratori
261.
Crispi
a (?)
a Crispi ....
a G. Costantino
Relazione di Fr.
Cucchi
263. Bertani
17
17
17
17
17
18
18
20
20
23
23
256.
257-
....
239240.
244.
....
238.
242.
Comitati di Soccorso
.
241.
16 ottobre
17
di
24
24
25
25
25
25
26
26
26
26
26
26
26
di Firenze
26
262.
264.
Crispi
265.
Bertani
266.
Crispi
267.
Fabrizj
268.
Crispi
269.
....
....
270.
Botta
271.
Bertani
....
al
Com.
a
a
a
a
a
a
a
a
a
Crispi
Crispi
26
26
27
Bottero
27
Crispi
Fabrizj
27
28
Botta
28
Mancini
Crispi
28
28
1867
553
jl^ettora 272.
Angelo Muratori
a
a
a
a
a
a
a
29 ottobre
a
29
29
30
30
30
Crispi
273.
274-
Bottero
Bertan
275.
Crispi
276.
Botta
1>
277.
Crispi
278.
Canzio
279.
280.
Fabrizj
Bartani
281.
Canzio
282.
283.
Riboli
Carlo Matteucci
284.
Crispi
285.
Proclama di Gari-
286.
Cr-'spi
287.
Crispi
288.
ad Oliva
a Rubattino
al Conte Menabrea
289.
al
290.
al
291.
al
292.
Rubattino
293.
Crispi
294.
295.
Fabrizj
Bertani
296.
Canzio
297.
298.
Bartani
299.
Crispi
300.
Garibaldi
301-
Crispi
302.
Fabrizj
303-
Canzio
Botta
Crispi
Bottero
Crispi
31
novembre
a (?)
bald
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
304.
Crispi
305.
Garibaldi
306.
307.
308.
309-
310.
311-
!)
a Crispi
a Rubattino
a Crispi
Crispi
Bixio
Garibaldi
312. Pietro Ellero
313-
Felice Cavallotti
314-
Giosu Carducci
Augusto Murri
315316.
317.
318.
319.
320.
321.
Cesare Correnti
Garibaldi
Giacinto Carini
.
IvUigi Ferraris
Canzio
Crispi
Crispi
Canzio
Crispi
Canzio
Garibaldi
Crispi
Garibaldi
Alessandro Castellani a
.
13
Garibaldi
19
1867
1)
554
I,ettera 322.
'
323-
324-
325.
326.
Agostino Depretis
Quintino Sella
a Crispi.
a
... a
Garibaldi
Armando Ruiz
a
Giuseppe Zanardelli a
a
Cirillo Monzani
a
Francesco Perez
a
Crispi
a Giuseppe Pisa.
327.
328.
329.
330.
331-
Ruggiero Bonghi
332.
Crispi
"
333-
Felice Cavallotti
334-
Crispi
335-
Crispi
i>
336.
Giuseppe Marcora
337338.
Bertani
Giuseppe Marcora
339340.
Garibaldi
Cesare Correnti
341342.
Crispi
13 febbraio
20
20
3 marzo
25
30
nelli
....
...
.
....
Correnti
343-
Cairoli
344-
Domenico Farini
345346.
Crispi
347-
Zanardelli
j>
348.
Farini
349-
Saffi
...
...
Cavallotti
350.
Crispi
351.
Crispi
352.
353-
354-
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
a
Fabrizj
un Ministro Greco
361
362
363.
De
364.
Crispi
365.
366.
De
25
-26
Freycinet
370.
natis
Bovio
23 gennaio
a
a
giugno
1880
7 giugno
Crispi
7 giugno
15 giugno
-16
-16
Farini
I)
Crispi
16
17
12 aprile
II giugno
23
30 settembre
29 ottobre
12
31
Brin
1 1
14
maggio
agosto
marzo
marzo
5 aprile
15
1884
12
14
Crispi
19
28 ottobre
1882
Guido Baccelli
.
3 febbraio
a Crispi
novembre
Correnti
a De Freycinet
JessieWhite Mario a
a
367. I^uigia Sciesa
... a
368. D. Farini
369. Angelo De Guber-
25
Freycinet
.
.
a Crispi
a Pasi
a Crispi
1879
18 giugno
Crispi
Dario Papa
Crispi
a Cavallotti
a Primo I<evi
a Crispi
Filippo Turati
17 ottobre
al Ministro
Bertani
Crispi
.
maggio
357
358
359
360
26 aprile
Crispi
al gen. Pasi
Crispi
15
356.
Crispi
Bonghi
Pasi
11 settembre
"
Crispi
Benedetto Cairoli
355- Giuseppe Ceneri
2 luglio
ad Alberto Mario
a (?)
.a
1878
j)
1885
1886
giugno
9 dicembre
25 febbraio
maggio
9 luglio
1887
>
555
I^sttera 371.
Duca Caetaai
a Crispi
Crispi
a Crispi
372.
373-
Cavallotti
374-
lyuigi
375-
Cavallotti
376.
]\'Iaucini
377-
378.
Mancini ....
Paolo Boselli
379380.
381.
382.
Cesare Correnti
383-
Cavallotti
3''4.
2 6 luglio
Re Umberto
Roux
a Crispi
....
Re Umberto
...
.
Adriano I^emmi
385. Tancredi Canonico
386.
Dtie Albanesi
387-
Khioky
Nicola Marselli
Prmc.di Camporeale
390.
Crispi
391-
I^emmi
392-
Crispi
Regina
a Crispi
a Cialdini
a Crispi
alla
....
Michele Amari
394- Enrico Ferri
393-
395.
Bovio
396.
Pietro Ellero
Principe di Bis-
397-
marck
....
Alfredo Baccariui
....
399400.
Mordin
401.
Cialdiui
402.
Crispi
403-
Re Umberto
a
a
a
a
Crispi
....
.
Cialdini
Crispi
Cialdini
Crispi
404.
Bovio
405.
406.
Alberto Cavalletto
407.
Bovio
408.
409.
410.
411.
412.
413414.
4I5.
416.
417.
418.
419.
420.
a
a
Crispi
a Bovio
a Crispi
Rattazzi junior
Crispi
a Rattazzi
Verdi
a Crispi
Verdi
al Sindaco
Crispi
Principe di Bismarck a Crispi
a
Bovio
a
Guido Baccelli
Francesco Ferrara a
Manfredo Camperio a
a B. Brin
Crispi
Giuseppe Manfredi a Crispi
.
Salemi
556
I,ettera 421.
422.
423-
Di
S. Giuliano
Crispi
Tommaso Villa
3 febbraio
Canonico
424. Arnaldo Cantani
425- Gaspare Finali
426. Antonio Gallenga
427.
Crispi
428.
BoselU
429.
Crispi
"
430.
Raiberti
431.
Crispi
432.
"
433-
434-
435.
436.
Cavalli, Cucchi,
437438.
Ignazio Florio
439-
440.
Principe di Trabia
Principe Card, di
441.
Crispi
442.
Crispi
443-
444.
Augusto Righi
Barzilai
445446.
447-
Barzilai
448.
Guerci
449450.
Emesto Nathan
451-
Dep. Merlani
452.
Crispi
453-
Piero I,ucca
454-
455456.
....
Crispi
I^evi
4
IO
novembre
14
14
novembre
Crispi
I<evi
27 dicembre
Crispi
....
....
.
458.
459460.
^wi.
Ettore Pedotti
462.
Cavallotti
463.
C. Alfieri di Soste-
464.
Crispi
465-
Cavallotti
1)
466.
Finali
467.
468.
Crispi
lyuigi
Bodio
Re Umberto
-23
lycvi
Salvatore Barzilai
Carducci
a
a
a
a
a
a
25
12 ottobre
15
Crispi
Crispi
15 settembre
1892
Arquati
j)
12 agosto
Crispi
a
a Merlani
a Crispi
-16
gno
.
7 giugno
Guido Mazzoni
27 maggio
a
a
a
a
a
a
a
....
A, G. Barrili
Pietro C. Crispi
a Crispi
a
a Florio
a Crispi
Primo
16
Crispi
a Ferd. Martini
Paolo Carcano
....
Canzio
Antonio Fradeletto
457- Ottone di Bismarck
G. Tasca-I^anza
15
Hohenlohe
a
a
a
a
1891
29 maggio
21 agosto
13 settembre
a Raibarti
Miceli
dicembre 1890
novembre
29 dicembre
6 febbraio 1893
24
29 marzo
29
14 maggio
5 settembre
5 ottobre
IO novembre
12 dicembre
15
19
25
31
18 gennaio
-22
1894
Cavallotti
15 febbraio
Crispi
16
18 marzo
19
Finali
Crispi
8 aprile
557
getter 469
1)
472.
473-
Finali
Marcer
471. M. R. Imbriani
470.
a Crispi
16 giugno
17
18
27
Crispi
E. Brusco-Onnis
474. Gatti-Casazza
a Imbriani
a Crispi
.
.....
Bovio
477.
478.
479480.
481.
482.
Costantino Nigra
G. di Hohenlohe
Antonio Gallenga
G. B. Bottero
A. CavaUetto
F. Martini
483.
Crispi
484.
485.
a Crispi
Carducci
Giuseppe Biancheri
486.
Camperio
487.
Giacinto Bruzzesi
Crispi
a
a lycmmi
a Crispi
y>
faris
Alfredo Oriani
491.
Crispi
a Crispi
-
a Saverio Fera
Verdura a Crispi
al Duca della Ver
492.
Duca
493-
Crispi
494.
Generale Corvetto
495496.
Crispi
497.
498.
Crispi
dvira
Carducci
....
Senatore Paterno
499- Vico Mantegazza
500- Paterno
501.
y>
502.
"
303.
Carducci
504.
Crispi
505.
Re Umberto
506.
Crispi
j.
507.
28
7 marzo
IO
1895
))
1896
13 aprile
22
Moglie
a Crispi
a Re Umberto
a Crispi
al Senatore Paterno
,
al
marzo
30 giugno
18 ottobre
16 maggio
24
1897
aprile
....
....
.
23 giugno
3 febbraio
21
....
marzo
23 maggio
21
a Crispi
.
a C. Sancerme
a Crispi
alla
15
....
490.
Cristo-
della
30
a Carducci
De
Crispi
Malachia
18 dicembre
1)
novembre
22
26
26
luglio
18 settembre
9
al Princ. di Scalea
.
1094
475476.
maggio
novembre
30 dicembre
1898
I geimaio
5
1898
28 dicembre 1899
1900
I gennaio
23 settembre
12
Re Vittorio Emanuele
-31 dicembre
464 5
4 3
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Connecticut
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