Testo argomentativo sul valore delle scoperte di Galileo Galilei in ambito scientifico e il suo rapporto con la Chiesa e con i pensatori a lui precedenti
Testo argomentativo sul valore delle scoperte di Galileo Galilei in ambito scientifico e il suo rapporto con la Chiesa e con i pensatori a lui precedenti
Testo argomentativo sul valore delle scoperte di Galileo Galilei in ambito scientifico e il suo rapporto con la Chiesa e con i pensatori a lui precedenti
Ci che Galileo fece e che nessuno prima aveva fatto, fu di usare il
telescopio in modo tale che i segreti dell'universo si offrissero alla conoscenza umana con la certezza della percezione sensibile. Hannah Arendt sostiene cos la propria tesi nel libro La condizione umana nel 1958. Galileo, infatti, stato il vero innovatore e pioniere della scienza moderna, nonostante le sue idee non fossero propriamente originali, ma dotate di grande valore grazie all'interpretazione che ne diede: applic le sue teorie e ne verific l'esattezza indagando la natura. La veridicit di un'affermazione nel periodo rinascimentale coincideva con il giudizio critico dell'uomo, basato quindi sul metodo scientifico, che risultava essere indipendente da qualsiasi filosofia precedente. La Rivoluzione scientifica del '600 si pu definire tale poich, come sostiene T. Kuhn diversi secoli dopo, il paradigma culturale viene ribaltato: da una scienza normale si passa alla scienza straordinaria, a causa del riscontro di anomalie in quella precedente. Le anomalie sono logicamente di ordine pratico, come ad esempio quelle che accerta Galileo con il suo strumento, come l'imperfezione della superficie lunare, descritta nel Sidereus Nuncius. L'importanza della sua teoria insita nel pragmatismo delle sue affermazioni: l'occhio umano ora capace di osservare il creato che l'uomo, in quanto creatura intelligente, sa interpretare con l'uso della ragione. Questa differenza con i pensatori precedenti che teorizzavano una concezione simile, ad esempio Nicola Cusano e Giordano Bruno, o anche con gli scritti riferiti a Ermete Trismegisto, ma soprattutto la grande diffusione dei testi galileiani e l'ampiezza della loro portata sociale, causarono l'allerta della Chiesa, che process lo scienziato e lo costrinse ad abiurare, censurando ogni suo scritto. La pericolosit della teoria eliocentrica era, secondo la Chiesa, insita nell'idea secondo cui il mondo celeste, collegabile a Dio, non fosse pi immutabile e perfetto, ma regolato da leggi identiche a quelle terrestri, mettendo su un unico livello il piano umano e quello divino. Nonostante la fermezza nelle proprie idee da parte di Galileo, egli sostenne di essere un appassionato lettore di filosofi classici, evidenziando l'indipendenza tra filosofia e scienza, non l'opposizione. Egli si professa, quindi, vero discepolo di Aristotele, poich se il Filosofo fosse a lui contemporaneo, cio dotato degli strumenti adatti, adeguerebbe il suo pensiero all'evidenza dei fatti, opponendosi ai suoi seguaci pedissequi. Rifacendosi alla mentalit classica, caratterizzata dalla divisione tra sostanza corruttibile, cio appartenente al piano umano, e sostanza incorruttibile, cio divina, scaturiva che i due piani ontologici non potevano mai essere sovrapposti in una dimostrazione. La scoperta del telescopio fu un'indicazione della stupefacente facolt umana di pensare in termini di universo, ovvero potersi servire delle leggi cosmiche come guida per l'azione sulla terra.
Fulvio Papi, Antropologia e Civiltà Nel Pensiero Di Giordano Bruno, Firenze, La Nuova Italia, 1968 (Pubblicazioni Della Facoltà Di Lettere e Filosofia Dell'università Degli Studi Di Milano, 46)