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Il tipo di governo Maya era semplice. Il popolo sembra che desiderasse di essere
governato il meno possibile. Difatti, i Maya non costituirono mai un impero: la loro
organizzazione era basata su un insieme di citt-Stato.
Si ebbero semplicemente tante citt-Stato affini a quelle dell'antica Grecia o dell'Italia
medievale, che condividevano la religione, la cultura e la lingua, ma erano ciascuna
sovrana dei propri diritti e dotata di leggi proprie.
Ogni citt-Stato era governata da un capo ereditario, che esercitava funzioni
amministrative, esecutive e probabilmente anche religiose. Sotto di lui, la nobilt
presiedeva alle piccole municipalit che si affollavano intorno al centro cittadino: quei
nobili facevano da giudici, da esattori delle tasse e da custodi dell'ordine.
Nel commercio le citt erano rivali, ma l'assenza quasi totale di scene di battaglia sulle
steli lascia arguire che raramente la loro rivalit conduceva alla guerra.
Alcune citt furono molto grandi per l'epoca. Tikal, ad esempio, nel periodo classico
arriv a 60.000 abitanti. Secondo alcune stime, in quel periodo la popolazione dello
Yucatn era tripla di quella odierna.
La prosperit della campagna si riversava nelle citt. I coltivatori e i mietitori di mais,
alimento principale dei Maya, diedero un impulso decisivo alla formazione della
cultura, finanziando il lavoro dei sacerdoti scienziati, che indagavano i misteri della
terra e delle stelle, sviluppavano un sistema cosmologico, approfondivano lo studio
dell'astronomia, della scrittura e della matematica.
Sul finire del periodo classico, la giungla s'impadron delle citt maya. La loro
scomparsa attestata dalle ultime date delle steli. Copn fu abbandonata intorno
all'800; l'ultima stele di Tikal risale all'anno 869 d.C..
Non ben chiaro perch le citt furono abbandonate. Sono state formulate alcune
ipotesi:
1.La popolazione, stanca dei lavori forzati, si sarebbe ribellata contro i sacerdoti e i
nobili, deportandoli o massacrandoli.
2.Le citt, lasciate in mano a governanti incapaci, sarebbero andate in rovina una dopo
l'altra.
3.L'invasione o l'influenza di nuove genti provenienti dal Messico centrale, i Toltechi,
avrebbe portato a un grave declino, prima di una rifioritura nel periodo post-classico.
La societ maya
Oltre alla nobilt governante, c'erano soldati e sacerdoti, pari per importanza ai nobili
signori. L'alto rispetto per i sacerdoti era dovuto alla loro importanza come custodi del
sapere. I ministri del culto erano astronomi e matematici, potevano contare gli anni, i
mesi e i giorni, conoscevano il tempo della semina e quello della mietitura; inoltre
sapevano come controllare e fermare gli dei del male e come riuscire graditi alle
divinit benefiche (pioggia, fertilit, ogni bene).
L'uomo comune era di solito un coltivatore di mais: doveva raccoglierne a sufficienza
per nutrire se e la sua famiglia, per pagare il tributo ai governanti, ai nobili e ai
sacerdoti. Forse questo impegno occupava met del suo tempo e lo lasciava libero
nell'altra met di dedicare allo stato il resto delle energie. Il suo tempo libero permise
la costruzione delle grandi piramidi, dei templi, dei palazzi e delle corti signorili.
C'erano infine gli schiavi, che comprendevano prigionieri di guerra, condannati per
delitti comuni e gente acquistata da altre zone o rapita con la forza.
I Maya furono un popolo pulito: il bagno giornaliero che oggi di regola, pare fosse
parte integrante della tradizione ereditata.
In caso di malattia i Maya potevano chiedere aiuto al sacerdote, all'uomo di medicina,
allo stregone, che ricorrevano variamente alle erbe medicinali e alle pratiche magiche.
Il rituale della religione maya prese forma tra 300-400 a.C., quando i sacerdoti erano
responsabili della compilazione del calendario, della cronologia e della scrittura.
Gradualmente l'elenco delle divinit si allung, il cerimoniale divenne pi complicato e
le esigenze dei credenti si moltiplicarono. La loro religione era personale e interessava
l'intero ciclo della vita.
Un complicato sistema astrologico sistemava il destino del neonato a seconda del
giorno e dell'ora della sua venuta al mondo. Un rituale dettagliato seguiva il bimbo fin
dalla nascita, quando la testa veniva compressa per lo schiacciamento della fronte.
Vigevano poi i riti particolari per la cerimonia dell'iniziazione, l'addestramento delle
donne, la preparazione al matrimonio e ad ogni altra fase della vita, fino al complicato
culto che accompagnava il morente.
Con il periodo postclassico venne introdotto il nuovo culto di Quetzalcoatl, chiamato
dai maya Kukulcn: esso glorific e increment l'attivit guerriera e il sacrificio umano,
portando con s anche l'idolatria e un rituale pi complicato.
La caccia fu una delle attivit pi diffuse. Le prede potevano essere destinate al
consumo, all'interscambio o alla realizzazione di utensili e prodotti utilizzabili a fini
pratici, commerciali, terapeutici, magici o rituali. Pelli e piume servivano come valori di
scambio, a fini pratici come vera e propria valuta.
Alle battute partecipavano dai 50 ai 100 cacciatori, che dovevano osservare la preda,
attirarla con richiami speciali, tendere le reti o le trappole e spingerla verso di esse o
verso cacciatori appostati tra la vegetazione. Prima di iniziare bisognava chiedere con
appositi rituali il permesso e il favore alle divinit protettrici dei monti e degli animali;
dopo la conclusione, bisognava rendere loro grazie con altri rituali.
Le piume degli uccelli venivano ereditate da padre in figlio, come anche gli alberi,
dove nidificavano e i luoghi dove si abbeveravano. Gli uccelli non venivano mai uccisi.
Le piume appaiono un po' dappertutto, e anche come motivo ornamentale nella
ceramica, nell'arte lapidaria, negli stucchi, nei codici e nelle strutture architettoniche.
Le piume servivano anche come parte della dote che i vassalli consegnavano al
momento del matrimonio della figlia del loro signore. Addirittura le multe venivano
pagate con piume o uccelli vivi.
Per quanto riguarda la pesca i maya non ebbero problemi per reperire pesci, vista
l'abbondanza di fiumi e laghi nel loro territorio e la vicinanza del mare.
Utilizzavano i molluschi per tingere i tessuti, le uova di tartaruga e di pesce per
decorazioni, i denti di squalo per confezionare frecce.
Le resine degli alberi venivano usate come pigmenti, incensi mordenti o collanti. Nelle
zucche si trasportavano acqua, miele, liquori, tortillas e semi.
Per ci che concerne le terre, i minerali e i metalli, le fonti storiche menzionano il loro
utilizzo, come collanti, argille e sgrassanti per uso ceramico o edilizio, come strumenti
di lavoro per l'attivit lapidaria e per l'agricoltura, lame dai molteplici usi per radersi,
cacciare, combattere, pescare.
L'oro veniva usato per i gioielli dei signori.
V' inoltre un ricchissimo repertorio terapeutico che attingeva sia dal mondo animale
che vegetale e minerale: dagli analgesici agli abortivi agli afrodisiaci.
I Maya conoscevano e usavano il cotone. La fibra tessile era ricavata dai semi,
cardata, pettinata, filata con fusi e dipanata per ottenere gomitoli.
I tessuti fatti col cotone comprendevano broccati o tessuti successivamente ricamati
ad ago, stampati, imbastiti, sfrangiati e venivano impiegate piume per la decorazione.
V'erano inoltre falegnami, scultori, scribi, barbieri, ceramisti portatori, prostitute,
messaggeri, levatrici, predicatori, guaritori, indovini, becchini, e via dicendo.