Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
II.
Di fatto lartiglieria non risolve il problema dellimmobilit della guerra, cos nel corso
del conflitto la tattica difensiva e la stessa idea di trincea subirono varie
trasformazioni:
1. Allinizio del conflitto la tattica imperante la difesa della prima linea di trincee,
irrazionale, omicida, legata e vecchie tattiche militari.
2. In seguito viene adoperata la difesa elastica per questa la prima linea di trincea
deve essere mantenuta con meno ostinazione, abbandonata nel caso di
sfondamento nemico per essere riconquistata in seguito dalle forze fresche
delle seconde e terze linee.
3. Verso la fine del conflitto prende piede la teoria della difesa in profondit.
Frammentazione della struttura geometrica, dissoluzione della compagnia in
unit pi piccole e indipendenti, la linea viene sostituita da una rete di trincee.
Esempio la battaglia di Verdun nella quale i soldati devono nei meandri del
labirinto creati dai bombardamenti massicci, TEMPO E SPAZIO PERDONO
SIGNIFICATO NELLA REALTA CAOTICA DEL CAMPO DI BATTAGLIA, i sopravvissuti
diventano gli eroi della guerra che modella la virt militare e la personalit del
soldato.
La personalit del soldato da aggressiva diviene difensiva, in risposta al nuovo
universo della guerra dominato dalle macchine.
Citando un autore si pu affermare che la guerra non sia necessariamente
unesperienza alienante:
Da una parte la propaganda di guerra il cui fine situare latto di violenza
allinterno di un orizzonte morale tramite lidentificazione del nemico come
qualcosa di non umano cio idoneo a ricevere latto ostile
Dallaltra parte laddestramento militare il cui fine che il sodato si cali nella
parte dellaggressore (listruttore), in questo modo il carattere della recluta
viene ristrutturato in personalit offensiva
La guerra di trincea erode le concezioni diffuse del soldato come aggressore, produce
un tipo di personalit, la PERSONALITA DIFENSIVA, modellata sullidentificazione con
le vittime di una guerra dominata da aggressori impersonali: acciaio e gas.
- Lattitudine del soldato verso il nemico cambia, mentre quella verso i chi
rimasto a casa subisce una netta separazione, militarismo e pacifismo di questi
sono basati su visioni false della realt.
Molti soldati si identificano con il nemico, anche lui subisce la vita di trincea e le
sopraffazioni del vero aggressore, la tecnologia industriale. Da qui si possono
comprendere le numerose tregue, fraternizzazioni e altre forme di sospensione e
mitigazione del conflitto tra soldati di fronti opposti.
La rottura della personalit offensiva nella guerra difensiva una delle maggiori cause
delle nevrosi di guerra, ma mentre queste sono di per s individuali, mentre gli accordi
che limitarono le ostilit della guerra furono numerosi. Questi accordi non scaturirono
da tradizioni umanitarie o dal rispetto militare bens dalle stesse condizioni della
guerra.
- QUESTE RISPOSTE SONO DA CONSIDERARE COME UN AMMIREVOLE ESEMPIO
DELLA SOLIDARIETA UMANA E ANCHE ALLA BASE DELLALIENAZIONE DEL
SOLDATO, DELLA SUA MANCANZA DI SCOPO. LIDENTIFICAZIONE CON IL
NEMICO STA ALLA BASE DELLA SEPARAZIONE FRA I SOLDATI E GLI STATI
MAGGIORI E LA PATRIA.
Minore la soglia ostile nella guerra, maggiore sar lodio delle truppe verso lo stato
maggiore, pi queste venivano assorbite nella routine della realt di trincea pi
cresceva la loro distanza dallo stato maggiore e dallattitudine militaresca. Mentre
ancora maggiore fu la distanza fra fronte e patria, il soldato prova estraneazione dai
vincoli e convinzioni che sostengono una nazione in guerra (FRONTE DI TRINCEA VS
FRONTE INTERNO)
Molti reduci furono molto pi uomini violenti che camerati o compagni, numerose
violenze furono commesse dai reduci di ritorno in patria o in attesa di tornare, uomo
dazione non di parola, estraniato dalle norme sociali.
Lo spirito del 1914 era quello della trasformazione della societ in comunit,
unificazione di interessi differenti in un destino comune
- civile, io privato scambiato con identit pubblica e comunitaria
- volontario, impersona la trasformazione, fondeva il proprio io privato nella
persona collettiva nazionale
- trincea, cambia latteggiamento del soldato verso la nazione e il proprio status
pubblico, la liberazione dalla societ borghese viene percepita come
morte/abbandono/distacco; dopo 4 anni di guerra la nazione non era pi una
comunit.
La rabbia e lamarezza del reduce vengono anche da un altro fattore, lincontro con il
pescecane, il borghese/industriale arricchitosi con la guerra; leconomia del sacrificio
assorbita nel mercato di merci, capitali e lavoro:
la societ capitalistica non aveva smesso di esistere con la guerra, questa fu la
pi grande delusione per chi sperava che la guerra potesse condurre ad una
trasformazione spirituale collettiva, da qui la violenza dei veterani, le richieste
di risarcimento, la diffidenza verso i civili.
Le organizzazioni dei veterani cercarono di coniugare la consapevolezza dellingiustizia
subita con richieste economiche e politiche.
Nella societ industriale la marginalizzazione temporanea di milioni di uomini porta
alla perdita del loro posto di lavoro, lo status nella societ altro non che il premio
conseguito nella competizione per la ricchezza; cos gli esclusi dal mercato non si
reintegrano nella societ.
La guerra poteva essere percepita solo come proletarizzazione, unico valore positivo di
questa il cameratismo, ma questo nel senso di condividere in comune lo status di
vittime impotenti.
Il tentativo dei soldati di sviluppare unidentit dalla guerra stessa e di trovare una
patria al fronte ebbe conseguenze psicologiche gravi, poich lidentificarsi con il
proprio battaglione costantemente decimato, i camerati rimpiazzati da reclute, la
morte di un soldato amico assunse le sembianze di un lutto infinito.
La morte di un camerata non pu pi essere giustificata dal sopravvissuto con la
consolazione che questa preservasse la vita della societ, ogni scomparsa
compensata dallintensificazione dei legami con chi rimaneva ma la successiva morte
avrebbe comportato la pi dura e meno sopportabile estinzione di se stessi; la propria
morte sarebbe stata allora ben accolta, la soluzione ad un continuo stato di perdita
luttuosa.
La sostituzione di unastrazione, la patria con un oggetto damore, il camerata, porta
alla fissazione sul morto e un insieme di identificazioni che perdurarono nella pace:
parate, commemorazioni, canzoni di guerra, cerimonie.
La reazione di coloro che aderirono alle associazioni combattentistiche di guerra:
fu possibile per il veterano prendere atto delloffesa psichica e morale ricevuta,
accettarla come segno distintivo, affermare la propria precariet sociale come
permanente e organizzare questa ambiguit di status in un gioco di estorsione
politica e sociale.
Cos coloro che interiorizzarono la guerra furono destinati a ripetere lolocausto della
grande guerra, perch erano individui sradicati dalla loro matrice sociale.