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lo
sviluppo
economico
di
un
territorio
di
unazienda.
In questo modo si cre un differenza soggettiva di disciplina: alla CISL e alla UIL,
nelle
previsioni,
sul
sistema
stesso.
Nel 2010 FIAT annuncia la nascita del progetto Fabbrica Italia e in forza di ci si
trova davanti a una fondamentale scelta di politica aziendale: il suddetto progetto
prevede di investire uningente quantit di danaro (si parla di circa 20 miliardi)
negli stabilimenti italiani per raddoppiare la produzione, con lalternativa di
trasferire la stessa allestero, dov possibile abbattere i costi e godere di una
legislazione lavoristica meno vincolante. Non volendo rinnegare il suo retaggio
lazienda manifesta lintenzione di proseguire la produzione in Italia, ma a
condizione che sia possibile, per i contratti decentrati, derogare alle stringenti
regole dei contratti nazionali di categoria, nel caso al contratto dei Metalmeccanici,
al fine di introdurre regole di maggiore flessibilit per gli stabilimenti locali:
laccusa di FIAT che dietro alle garanzie che il contratto di categoria pone a
favore dei lavoratori si nascondano comportamenti di scarsa efficienza da parte
degli stessi, cosa che incide negativamente sulla produttivit. Tale situazione si
manifesta soprattutto nello stabilimento di Pomigliano dArco (NA), dove si registra
un tasso di assenteismo per malattia di molto superiore alla media, che si
incrementa ulteriormente in prossimit del weekend (famosa la risposta dellAD
Marchionne alla domanda sul giorno di maggior assenteismo:Dipende da che
partita
c).
oppone fermamente alla stessa: viene quindi proposto un referendum sul contratto
in
questione,
che
vede
lapprovazione
del
63%
dei
lavoratori.
che
da
molti
ritenuto
di
fatto
un
contratto
aziendale.
aziendale
vincolanti
per
il
gruppo
stesso.
parti
datoriali
seguito
dei
fatti
precedentemente
esposti.
effettuato
dal
Governo
sulle
regole
definite
nellultimo
Accordo
previsione (sistema delle fonti del diritto). Particolarmente critico e criticato risulta
il comma 3, detto salva-FIAT in quanto prevede che le disposizioni contenute in
contratti collettivi aziendali vigenti, approvati e sottoscritti prima dellaccordo
interconfederale del 28 giugno 2011 tra le parti sociali, sono efficaci nei confronti
di tutto il personale delle unit produttive cui il contratto stesso si riferisce a
condizione che sia stato approvato con votazione a maggioranza dei lavoratori: si
tratta evidentemente di una disposizione espressamente volta a garantire
lapplicabilit del CCSL FIAT e degli accordi di Pomigliano, ratificati dalla
maggioranza
dei
lavoratori
tramite
referendum.
8.
Si giunge cos alla questione fondamentale della vicenda, cio la possibilit per i
lavoratori FIAT di costituire rappresentanze sindacali aziendali (RSA) nelle diverse
unit produttive. La disciplina generale in materia non si trova in accordi collettivi
ma nella legge 300/1970, il cosiddetto Statuto dei lavoratori. Larticolo 19 dello
stesso prevede che rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite
ad iniziativa dei lavoratori in ogni unit produttiva, nellambito delle associazioni
sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nellunit
produttiva; nel caso in questione ci vuol dire che possono costituire RSA solo i
lavoratori che siano iscritti a sindacati che abbiano firmato il CCSL. Ci determina
una situazione quantomeno paradossale dal momento che FIOM, che rivendica la
maggior rappresentativit non solo nellambito del gruppo FIAT, ma anche in tutto
il settore metalmeccanico, non pu rappresentare i propri lavoratori nelle unit
produttive
del
gruppo
in
quanto
non
firmataria
del
CCSL.
cos
gli
interessi
degli
stessi.
contratti
collettivi
applicati
nellunit
produttiva,
abbiano
comunque
partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei
lavoratori
dellazienda.
invece
nel
caso
in
questione.
sindacale.
Leffetto della sentenza nella vicenda quello di vanificare gli sforzi effettuati da
FIAT per superare la contrapposizione di FIOM: questultima infatti nuovamente
ammessa a costituire RSA perch, pur non firmandolo, aveva preso parte alle
negoziazioni
relative
al
CCSL
del
2010.
della
Corte
rivela
alcune
criticit.
risponde
solamente
alla
seconda
di
queste.
simili?
discendere
dalla
capacit
rappresentativa
non
viceversa.
Se quindi il giudizio della Corte risolve il caso FIAT FIOM nello specifico,
altrettanto non pu dirsi dei problemi relativi alla disciplina della rappresentanza
sindacale in azienda. Questo daltronde un ulteriore profilo di criticit della
sentenza, che dovrebbe avere un carattere di generalit e astrattezza e risolvere
eventuali aporie del diritto in un ottica differente da quella del caso in questione.
Pare invece che in questo caso la Corte, forse spinta dallimpatto sociale della
questione, abbia ancorato la sua pronuncia al fatto concreto, operando quasi pi
da Cassazione che da Corte Costituzionale (secondo lespressione dellavvocato Di
Rutigliano del collegio FIAT). Non un caso che, per risolvere finalmente
lincoerenza della disciplina della RSA, allindomani della sentenza siano gi stati
proposti disegni di legge, come il d.d.l. 993 presentato dal senatore Ichino e altri.
Qual quindi limpatto innovativo, da molti esaltato, della sentenza 231/2013? A
ben guardare esso risulta di difficile individuazione: forse la vera innovazione
sarebbe stata una dichiarazione di incostituzionalit totale dellarticolo 19, in modo
da obbligare lintervento legislativo sullassetto di una materia fondamentale che
levoluzione dei rapporti sociali dimostra ormai obsoleto.