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LA SCIENZA
ALFA-NUMERICA DI ISRAEL
Posted on 10 febbraio 2010
di Mike Plato
Le tecniche di decodifica
I cabalisti utilizzavano quattro tipi di tecniche: la Temurah, la
Ghematria, il Notarikon e lAtbash. Il Notarikon, non molto adottato in
verit, consiste nel prendere le iniziali delle parole di una frase della
Torah e costruire una parola che illumini sul significato nascosto di
quellespressione: la tecnica dellacronimo. Israel, secondo i cabalisti,
sarebbe lacronimo dellespressione: Yesh Shishim Rib Otoyot Lator
la Torah ha seicentomila lettere. Una forzatura di questo principio
mi ha consentito di vedere qualcosa di molto misterioso nei nomi di
Herman Hesse e di Stanislaw Lem (autore di Solaris). Se per il primo si
prendono le quattro lettere iniziali del nome e si uniscono al cognome,
vien fuori Hermes. Unendo liniziale del nome di Lem al suo cognome
si forma Salem, il regno di Melkizedek. Infatti, il romanzo Solaris parla
esattamente della Salem in noi, come daltronde Hermes-Sapienza
coerente col misticismo di Hesse. Questo un buon modo di fare
Cabala: giocare con le parole. J. Schonfield, nei Segreti dei Rotoli del
Mar Morto, tratt il tema del codice Atbash.Esso divide lalfabeto
ebraico in due segmenti. Il sistema consiste nel permutare la prima
lettera con lultima, la seconda con la penultima e la terza con la
terzultima, ecc. Per fare un esempio, nel testo ebraico del Documento
di Damasco (X:6) proveniente dal corpus di Qumran, si parla di un
misterioso Libro della Meditazione-Sepher Hgw. Utilizzando lAtbash
emerge il termine Srp che sostituisce Hgw. Srp significa in ebraico
spiegare. In tal caso occorre intuire quale sia il nesso fra spiegare e
meditare, nei fatti questa sempre la parte pi difficile. Pare che i
Templari abbiano utilizzato lAtbash non tanto per scoprire verit
nascoste, ma per criptare i loro scritti. La Temurah la tecnica che
personalmente ho adottato istintivamente e improvvisamente, senza
insegnamento, per poi scoprire che era utilizzata dai cabalisti del XIII
secolo. Nellantico ebraico e in egizio il testo scritto era composto solo
da consonanti, mentre le vocali erano aggiunte da chi leggeva. La
consonante poteva essere indifferentemente a, e, u, perch il suono
vocalico non era fisso, come nelle lingue moderne. Il termine MLK, che
significa Re, poteva essere pronunciato indifferentemente malach,
La lingua di Adamo
Dopo anni di indagine sono giunto a comprendere che la grandezza
del Logos tale da aver generato un sistema di parole crociate. Il
Cristo crocifisso uno splendido simbolo di questo gioco. Egli la
Parola in croce, ossia il Cruci-verba. Tutti sanno che il gioco delle
parole crociate caratterizzato dalla presenza di pi termini che si
incastrano gli uni negli altri alla perfezione. Prima dellavvento del
computer non era facile creare uno schema di parole incrociate,
richiedeva molto lavoro. Attualmente queste tabelle vengono
compilate senza sforzo con il mezzo informatico, grazie alle sue
potenti capacit di calcolo. Piero Bartezzaghi, che per anni ha creato
complessi cruciverba per un noto settimanale, afferm che bisognava
creare griglie difficili ma non impossibili da risolvere e che occorreva
dare allenigmista sempre una via di fuga. Il Logos fa altrettanto, crea
un gioco arduo ma non impossibile e offre talvolta piccole chiavi per
aprire porte altrimenti sigillate. Non vedo perch lo Spirito debba
creare un enigma impossibile da risolvere. Si gioca in due: uomo e Dio.
Si immagini unenorme griglia in cui confluiscono milioni e milioni di
parole provenienti da lingue del passato e del futuro. Sono convinto
che quelle particolari non siano altro che dialetti o rami di una lingua
universale, fondata sulla natura, i cui elementi sono vivificati da una
scintilla della parola divina. Potremmo chiamarla lingua primitiva o
adamica, forse quella che Adam utilizzava per conferire il giusto
Geometria divina
Questarte non uninvenzione delluomo, ma una scoperta degli
Ebrei. Le 22 lettere ebraiche hanno ciascuna un peso numerico e, se le
lettere possono essere sostituite con numeri, ne consegue che tutta la
realt numero, matematica, un codice. Perch questo?
semplice: ogni parola una vibrazione, un suono, quindi ha una cifra
vibrazionale, una frequenza, caratterizzata da un numero. Facendo
la somma dei pesi delle lettere di una parola, se essa risulta la
medesima di un altro termine il gioco fatto, abbiamo trovato una
chiave di lettura. Alcuni cabalisti non ebrei hanno scoperto che anche
altri alfabeti consentono giochi ghematrici. Non molto tempo fa,
Margaret Starbird, in un suo articolo su Hera, mostr come il greco
antico si presti alla Ghematria. Non lo discuto, ma credo che ancora
per il momento lunica lingua sulla quale si possa applicare la
Ghematria ottenendo risultati certi e affidabili sia lebraico, a maggior
ragione se dobbiamo esplorare il testo della Torah. Forse anche
litaliano presenta una sua struttura ghematrica, ma occorrerebbe una
vita per trovare i pesi giusti per ogni lettera. Lebraico ne dispone e
questo un dato di fatto. Veniamo a qualche esempio interessante di
analogie ghematriche. Rabbi Isacco Ben Yehuda haLevi, nel Libro dei
Kusar, scrisse che la frase di Deuteronomio 32:47: Ki lo davar reik hu
mikhem = poich ci non una cosa vana per voi, che si riferisce
alle parole della Torah, equivale esattamente alla parola Ghematriot, il