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46 Ottobre 07
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FOCUS
A R T I C O L O
A R T I C O L O
La creatina.
A cura di U.Joannon
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1
articolo
REDAZIONALE
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale.
A cura di ROBERTO BONACINI
Uno sguardo alle ultime novit editoriali; altre in preparazionevi terremo informati.
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E prima di passare alla presentazione del Focus di Ottobre una meritata parentesi per
la Nazionale Italiana di Calcio Femminile.
Il mese scorso ho avuto loccasione
assistere, a Peschiera del Garda (Vr),
un stage della Nazionale Maggiore del
Pietro Ghedin e della Nazionale Under
guidata da Corrado Corradini.
di
ad
Ct
19
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Ma ora vediamo un attimo cosa potete leggere questo mese sulla rivista.
Iniziamo con i gli articoli n 2 e n 3 dove troviamo ancora importanti consigli di
alimentazione, nonch di integrazione e supplementazione;
Lesperto Umberto De Joannon ci parla di integrazione ed attivit sportiva e di
creatina.
Molti gli articoli riguardanti la preparazione atletica.
Alessandro Castagnetti , articolo n 5, affronta un problema, il calo atletico di una
squadra nella seconda frazione di gioco, parlandoci di fatica e di cosa pu
determinarla, fornendoci poi suggerimenti relativi ad un piano di lavoro da svolgere
per cercare di risolvere il problema.
Gian Luca Rosso propone, articolo n 17, un mesociclo per lallenamento, da un punto
di vista condizionale, della Categoria Berretti.
Altri due notevoli lavori, articoli n 19 e n 20, sono quelli presentati da Giuseppe
Maria Stracquadaneo e Giovanni Bonocore, trattazioni di spessore per il lavoro di
ricerca che li accompagna; Stracquadaneo continua a farci conoscere a 360 il suo
lavoro sulla propriocettivit, mentre Bonocore analizza il lavoro ad alta frequenza ed il
controllo dellergoazione attraverso il monitoraggio del giocatore.
In questo numero di Ottobre tante interviste (articoli n 6, n 7, n 9, n 12 e n 13),
a nostro avviso molto interessanti per i motivi gi espressi nelle righe iniziali di questo
Redazionale; spazio quindi ai tecnici; si parler di qualit dellallenatore, di gestione
del gruppo, dallenamento, di approccio alla gara e anche, in forma generale, di
tecnica e tattica.
Sempre un intervista, articolo n 10, ma inserita nello spazio riservato al Calcio
femminile, quella rilasciata da Enrico Sardella, Ct della Nazionale di Calcio Femminile
Under 17.
Potrete poi trovare, inseriti nelle Categorie Esercitazioni, Tecnica e Settore Giovanile,
tanti lavori ed esercizi da svolgere; nel dettaglio larticolo n 4 di Michele Tossani
(esercitare il gioco collettivo gi dalla fase di riscaldamento), larticolo n 11 di Paolo
Zarzana (errori e correzioni nella guida della palla), larticolo n 14 di Francesco Macri
Manuele Cacicia (estratto del libro in uscita, Principi, metodologia ed esercitazioni per
allenare la Categoria Pulcini e riferito alle situazioni di 2>1), e per finire, larticolo n
15 di Maurizio Bruni che ci dettaglia un mesociclo di lavoro per la Categoria Esordienti.
Dal punto di vista tattico, analisi di grande interesse.
Si comincia con la seconda parte dellarticolo (la prima parte stata pubblicata nella
rivista di Settembre), articolo n 8, di Andrea Pagan sulla didattica del gioco a zona
nel Settore Giovanile; si prosegue ancora con Michele Tossani, articolo n 18, che
affronta e cerca di risolvere, con opportune esercitazioni, un preciso problema tattico,
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tra i tanti che si possono riscontrare durante la gara; e poi la volta di Luca
Prestigiacomo con la sua dettagliata analisi, articolo n 22, relativa alla
contrapposizione tra 4-4-2 e 4-3-1-2; si termina con Massimo Lucchesi che,
nellarticolo n 24 ci svela i segreti del 4-2-3-1 della Roma di Spalletti.
Non ci siamo dimenticati dei portieri, che troviamo negli articoli n 16 e n 23,
rispettivamente di Valerio Valpreda e Claudio Rapacioli.
Nel primo, tratto da uno stage tenuto dal nostro collaboratore, lanalisi di un gesto
tecnico indirizzato ai ragazzi dei Settori Giovanili; nellaltro le esercitazioni per
lavorare sulla parte alta del portiere.
Buona letturaa seguire titoli, sottotitoli ed autori.
Art. n 1
REDAZIONALE
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale.
Art. n 2
ALIMENTAZIONE
Integrazione ed attivit
sportiva.
De Joannon
Umberto
ALIMENTAZIONE
La creatina.
Le informazioni generali da
sapere, seguire ed utilizzare da
coloro che praticano e/o
insegnano lattivit sportiva.
De Joannon
Umberto
ESERCITAZIONI
Tossani
Michele
PREPARAZIONE
Castagnetti
Alessandro
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista a
Marco Ognibene, allenatore
Giovanissimi Nazionali Hellas
Verona.
Bonacini
Roberto
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista a
Dario Biasiolo, allenatore degli
Allievi Nazionali 91 dellU.s. Pro
Vercelli.
Bonacini
Roberto
Art. n 3
Art. n 4
Art. n 5
Art. n 6
Art. n 7
INTERVISTA
INTERVISTA
www.allenatore.net
Bonacini
Roberto
Art. n 8
Art. n 9
Art. n 10
Art. n 11
Art. n 12
Art. n 13
TATTICA
INTERVISTA
CALCIO
FEMMINILE
TECNICA
INTERVISTA
INTERVISTA
Pagan
Andrea
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista a
Mauro Reggiani, allenatore
della Correggese (Re), militante
nel Campionato di Promozione.
Bonacini
Roberto
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista ad
Enrico Sbardella, CT della
Nazionale di Calcio Femminile
Under 17.
Bonacini
Roberto
Guidare la palla:
errore - correzione.
Zarzana
Paolo
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista a
Giulio Mussini, allenatore
dellArcetana (Re), militante nel
Campionato di Eccellenza.
Bonacini
Roberto
Come la conoscenza e il
confronto tra tecnici pu creare
valore aggiunto in termini di
aggiornamento e formazione
professionale: lintervista a
Francesco Salmi, allenatore
della Scandianese (Re),
militante nel Campionato di
Eccellenza.
Bonacini
Roberto
Macri Francesco
Cacicia Manuele
Art. n 14
ESERCITAZIONI
Art. n 15
SETTORE
GIOVANILE
Categoria Esordienti: il
mesociclo di Ottobre della
Scuola Calcio Specializzata
A.s. Saurorispescia.
Bruni
Maurizio
IL NUMERO UNO
Come impostare
linsegnamento di
unimportante gesto tecnico,
tenendo sempre in
considerazione let dei ragazzi
al quale rivolto.
Valpreda
Valerio
Art. n 16
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Art. n 17
Art. n 18
PREPARAZIONE
Rosso
Gian Luca
TATTICA
Tossani
Michele
PREPARAZIONE
Stracquadaneo
Giuseppe Maria
PREPARAZIONE
Bonocore
Giovanni
SETTORE
GIOVANILE
Pagan
Andrea
MODULI
E
SCHEMI
Contrapposizione tattica:
4-4-2 contro 4-3-1-2.
Prestigiacomo
Luca
IL NUMERO UNO
Rapacioli
Claudio
TATTICA
Lucchesi
Massimo
Art. n 19
ON LINE
DAL
08/10
Art. n 20
ON LINE
DAL
08/10
Art. n 21
ON LINE
DAL
15/10
Art. n 22
ON LINE
DAL
15/10
Art. n 23
ON LINE
DAL
22/10
Art. n 24
ON LINE
DAL
22/10
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2
articolo
ALIMENTAZIONE
Sempre
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lavoro fisico sia sufficiente una alimentazione equlibrata e varia con una buona
rappresentazione di frutta e verdura.
Risulta poi importante bere molta acqua e, solo in particolari situazioni, sono da
utilizzare eventualmente prodotti a base di sali minerali.
Si guadagna in salute e, cosa non di poco conto, si risparmia in denaro.
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3
articolo
ALIMENTAZIONE
La creatina.
A cura di UMBERTO DE JOANNON
La
Pur con la riserva della grande variabilit dei protocolli sperimentali messi in atto, si
riscontra una notevole discordanza per quanto riguarda la possibilit di migliorare
effettivamente la prestazione degli atleti mediante la supplementazione di creatina.
Infatti, sono descritti effetti nulli nelle prestazioni di potenza e di sprint oppure nelle
brevi ripetizioni ad alta intensit nel nuoto, nell'atletica leggera e nelle prove al
cicloergometro.
Anche le prestazioni di endurance nel nuoto non sembrano essere positivamente
modificate.
Di contrapposto alle osservazioni su citate, altri riscontri evidenziano effetti positivi
nelle prestazioni di sprint o nelle prestazioni intermittenti ad alta intensit di giocatori
di football, di nuotatori juniores, di sprinter e saltatori.
Per ottenere un effetto positivo a livello muscolare peraltro necessario somministrare
a dosi elevati la cretina.
Se da un lato somministrazioni acute di tale sostanza sembrano essere ben tollerate,
dallaltro lato provocano come effetto collaterale aumento di peso attribuibile ad un
aumento di acqua a livello della massa magra ed in particolare nelle fibrocellule
muscolari.
In buona sostanza la supplementazione con alte dosi di creatina non ritengo sia una
pratica vincente, in termini di miglioramento della performance sportiva, e ribadisco
il concetto che la migliore integrazione o supplementazione che si pu fare sempre
con una sana ed equilibrata alimentazione.
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4
articolo
ESERCITAZIONI
Continua la serie di articoli dedicati alle attivit utili per riscaldarsi e, al contempo
stesso, idonee ad introdurre quello che sar il tema centrale della seduta di
allenamento.
Argomento di questo mese sar il gioco collettivo della squadra.
Il calcio, come tutti sanno, un gioco di squadra, nel quale il collettivo prevale sul
singolo.
Questo non vuol dire, ovviamente, annullare le individualit o diluirle allinterno di un
sistema di gioco rigido, ma bens mettere i giocatori in grado di sfruttare le proprie
qualit allinterno di una ben precisa organizzazione di gioco.
Proprio sul concetto di collettivo gli allenatori devono lavorare parecchio, dato che un
gruppo coeso e ben organizzato tatticamente potr sopperire alle proprie lacune
tecniche e mettere in difficolt squadre avversarie dotate di qualit individuali
maggiori ma disorganizzate.
Diciamo coeso perch il termine collettivo non deve significare solo linsieme dei
giocatori dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche dal punto di vista psicologico: si
deve quindi andare ad incidere anche dal punto di vista dellunione spirituale dei
giocatori, volta a creare quel famoso spirito di squadra che la base di ogni gruppo
di successo.
Andiamo quindi a presentare alcune semplici esercitazioni, utilizzabili nel
riscaldamento, per migliorare il gioco di squadra ed il senso del collettivo del proprio
gruppo.
LE ESERCITAZIONI.
Esercitazione N 1 (figura 1)
In un rettangolo di 40x20 metri si affrontano due squadre di sette giocatori ciascuna.
Ogni squadra gestisce due palle; lo scopo del gioco quello di conquistare i palloni
avversari mantenendo il possesso dei propri.
Tutte le volte che una squadra riesce ad avere il possesso di tutti e quattro palloni
contemporaneamente, segna un punto.
Fig. 1
Fig. 1
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Esercitazione N 2 (figura 2)
In un campo rettangolare, di dimensioni variabili in funzione del numero di giocatori a
disposizione, si affrontano due squadre di otto giocatori ciascuna.
Ogni squadra gestisce quattro palloni.
Fig. 2
Fig. 2
Esercitazione N 3 (figura 3)
Nello stesso spazio di gioco dellesercitazione precedente, disponiamo al centro un
certo numero di palloni in numero superiore a quello dei giocatori in campo.
Fig. 3
Fig. 3
Ogni squadra deve cercare di portare quanti pi palloni possibile nella zona di meta
opposta.
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Esercitazione N 4 (figura 4)
Intorno al cerchio di centrocampo, si dispone una squadra formata da sei elementi,
con altri tre giocatori collocati allinterno del cerchio stesso.
I giocatori allesterno dello spazio di gioco gestiscono due palloni con i quali dovranno
colpire i compagni allinterno del cerchio.
Ogni volta che un giocatore allinterno viene colpito, esce dal cerchio e passa a giocare
con i lanciatori.
Quando tutti e tre i giocatori interni sono stati eliminati, o dopo un tempo prefissato
(ad esempio dopo 5), altri tre giocatori entrano nel cerchio per una nuova serie.
I giocatori esterni devono rimanere fissi nelle rispettive posizioni.
Questa versione modificata del vecchio gioco della palla avvelenata stimola il
pensiero collettivo; i giocatori esterni infatti dovranno collaborare passandosi i palloni
per cercare la zona di campo migliore dalla quale poter eliminare i compagni interni,
mentre questi ultimi dovranno darsi assistenza chiamandosi a voce per aiutarsi
reciprocamente a non essere colpiti.
Esercitazione N 5 (figura 5)
In un campo di 30x30 metri due squadre di cinque giocatori ciascuna si affrontano in
un possesso palla con i piedi a due tocchi.
Per realizzare un punto ogni squadra dovr far toccare la palla a tutti i suoi elementi.
Fig. 5
Fig. 5
Fig. 4
Fig. 4
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Esercitazione N 6 (figura 6)
In un campo costruito sul prolungamento dellarea di rigore, due squadre si affrontano
in un 7>7 compresi i portieri.
10
10
7
1
7
7
1
11
11
4
7
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5
2
8
8
3
3 66
Fig. 6
Fig. 6
Ogni squadra deve fare cinque passaggi consecutivi per acquisire il diritto a cercare di
segnare.
Si gioca a due tocchi, con obbligo di tenere la palla rasoterra.
Esercitazione N 7 (figura 7)
In un campo di 40x60 metri, due squadre di otto giocatori giocano con le mani una
partita di calcio-rugby.
Fig. 7
Fig. 7
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Esercitazione N 8 (figura 8)
Ripetiamo lesercitazione precedente ma stavolta, per aumentare ulteriormente la
collaborazione fra i compagni di squadra, sar permesso, ai giocatori della squadra in
possesso di palla, di spingere e trattenere (ma non placcare) gli avversari.
Fig. 8
Fig. 8
Si collabora cos, attraverso la creazione di spazi e zone libere, allavanzata del proprio
portatore.
Esercitazione N 9 (figura 9)
Disponiamo, in uno spazio ridotto, la squadra secondo il modulo tattico prescelto.
Faremo effettuare al gruppo un possesso palla a due tocchi con i giocatori che
dovranno mantenere le rispettive posizioni.
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3
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10
10
1
6
6
2
Fig. 9
Fig. 9
Tutta la squadra dovr accompagnare lazione e si dovr fare attenzione al fatto che
tutti i giocatori mantengano le giuste distanze fra loro.
MICHELE TOSSANI
Allenatore di Base
Autore del libro Modulo 4-3-2-1
Coautore del libro
Analisi Tattica Champions League 2002-2003
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5
articolo
PREPARAZIONE
INTRODUZIONE.
Credo
che a tutti gli allenatori e preparatori atletici del settore sia capitato, pi o
meno spesso, di osservare la propria squadra giocare un calcio ad alta intensit nel
primo tempo della partita, basato sulla corsa, sul gioco aggressivo, sul pressing, sui
movimenti dei giocatori senza palla, un calcio in sostanza dinamico e attivo.
Ma poi, terminati i primi 45 minuti di gioco, la squadra si ripresenta in campo con uno
spirito diverso, con una mentalit pi difensiva, con una impossibilit evidente di
condurre il gioco, logica conseguenza di un calo di tenuta atletica tra il primo ed il
secondo tempo, visto che si presume che gli avversari siano rimasti quelli di prima.
Cosa sar successo negli spogliatoi in quei 15 minuti di intervallo?
Probabilmente niente di particolare, lallenatore avr chiesto ai suoi giocatori di fare la
partita, di tenere alti i ritmi di gioco, visto il risultato ancora in equilibrio, e di farlo per
tutti i 90 minuti di gioco.
Ci di cui non stato tenuto conto, o si cercava di sopperirlo attraverso la carica
agonistica e volitiva, stato il rendimento atletico della squadra in quel momento;
momento nel quale sembrava per che i giocatori avessero esaurito, come si suol dire,
il carburante, la benzina per poter continuare lo sforzo.
Questo pertanto, in parte, quello che successo (relativamente al calo di
rendimento), anche se il fenomeno della fatica ha uneziologia multifattoriale ed
riduttivo ricondurre tutto ed esclusivamente alla deplezione delle fonti energetiche.
Qual il significato esatto del termine fatica riferito allesercizio fisico ed in particolare
al gioco del calcio?
Luso tipico del termine fatica riferito a sensazioni generali di stanchezza associate a
un peggioramento della prestazione muscolare, ed ci che ha evidenziato la nostra
squadra in esame nei restanti 45 minuti di gioco.
La maggior parte dei tentativi volti a definire i fattori determinanti e, per cos dire, i
luoghi fisici della fatica si sono concentrati su:
i sistemi energetici (ATP-PCr, glicolisi ed ossidazione);
laccumulo dei metabolici quali il lattato;
il sistema nervoso e il venir meno del meccanismo contrattile della fibra muscolare.
Nessuno di questi fattori da solo pu spiegare tutti gli aspetti della fatica.
Per esempio, anche se la capacit dei muscoli di produrre forza pu ridursi quando
viene a mancare la disponibilit di energia, i sistemi energetici non sono interamente
responsabili di tutte le forme di fatica.
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E stato condotto uno studio e fatto il raffronto della deplezione di glicogeno misurato
in tre dei muscoli dellarto inferiore:
vasto laterale (estensore del ginocchio);
gastrocnemio (estensore della caviglia);
soleo (anche questo estensore della caviglia).
I risultati hanno dimostrato che il gastrocnemio consuma pi glicogeno, sia rispetto al
vasto laterale, sia rispetto al soleo in tutte le condizioni di corsa (lenta, in
progressione, durante lo sprint); questo indica che la deplezione dei muscoli interessi
pi gli estensori della caviglia che non i muscoli della coscia, restringendo la zona di
fatica ai muscoli della gamba propriamente detta.
Metabolici e fatica
Ricordo che lacido lattico un sottoprodotto della glicolisi anaerobica.
Anche se molti tecnici del settore ritengono che sia responsabile della fatica e
dellesaurimento in qualsiasi tipo di esercizio, lacido lattico si accumula nella fibra
muscolare solo durante un impegno muscolare relativamente breve e molto intenso,
oppure, ed ci che si verifica probabilmente durante una partita di calcio, in seguito
alleffettuazione di numerosi scatti ripetuti con tempi brevissimi di recupero.
Quando non viene rimosso, lacido lattico si dissocia (convertendosi in lattato) e
provoca un accumulo di ioni idrogeno; laccumulo di ioni idrogeno determina
lacidificazione muscolare, che porta a una condizione patologica denominata acidosi.
Lazione degli H+ blocca la scissione del glicogeno determinando un rapido
decremento dellATP, che porta allesaurimento.
Inoltre gli H+ possono prendere il posto del calcio allinterno della fibra, il che ostacola
laccoppiamento dei ponti trasversali di actina-miosina e fa diminuire la capacit
contrattile del muscolo.
Il Dottor Arcelli ha chiaramente spiegato limportanza e lintervento che ha il
meccanismo lattacido durante una partita di calcio, stimando valori di lattato ematico
di circa 8-10 mml/l nei giocatori al termine di unincontro.
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Fatica neuromuscolare
Finora ho preso in considerazione solo i casi in cui la fatica pu essere ricondotta a
fattori interni al muscolo.
E stato osservato che, in alcune situazioni, la fatica pu dipendere da una incapacit
di attivare le fibre muscolari, una funzione questa del sistema nervoso.
Trasmissione nervosa
La fatica pu instaurarsi a livello della giunzione neuromuscolare, impedendo la
trasmissione dellimpulso nervoso alla membrana della fibra muscolare.
Tale interruzione dovuta principalmente ad una riduzione nel rilascio o nella sintesi
di acetilcolina (ACh), il neurotrasmettitore che invia limpulso nervoso dal
motoneurone alla membrana muscolare.
Infine, per concludere la disamina dei fattori che portano alla fatica, possiamo
includere anche quella che si verifica a livello del sistema nervoso centrale (SNC),
anche se ulteriori studi ed approfondimenti potranno spiegare meglio questa teoria.
Una volta presi in esame i diversi fattori che possono indurre allo stato di fatica ed
impedire alla nostra squadra di esprimersi nei secondi 45 minuti di gioco sui livelli del
primo tempo, necessario che il preparatore atletico, insieme al proprio allenatore,
valuti attentamente la condizione dei propri giocatori attraverso una approfondita
analisi della partita.
Visto che non stiamo prendendo in esame giocatori di serie A, costretti spesso ad
impegni talmente ravvicinati ed impegnativi da supporre in loro uno stato di
affaticamento per over-training o sovrallenamento, credo che la causa maggiore del
calo di rendimento nel secondo tempo di gioco sia da attribuire ad una condizione
fisica precaria di almeno met dei componenti della squadra.
La condizione fisica, e ci tengo a sottolinearlo, non dipende solo dal lavoro atletico
svolto, ma anche probabilmente da una mediocre intensit durante le esercitazioni con
la palla.
Credo che questo sia il punto cruciale di tutto il nostro discorso, ovvero la giusta
miscela del carico di lavoro tra il lavoro fisico ed il lavoro con la palla.
Posso affermare
eseguito ad alta
atletica per tutta
la palla, eseguite
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Settimana A
Settimana B
Corto-Veloce 10-12
Settimana C
Settimana D
Tabella 1
Vediamo dalla tabella 1 un esempio di doppio lavoro aerobico settimanale; uno dei
lavori (di solito compiuto il marted) pi impegnativo, mentre laltro (quello del
gioved o del venerd) in genere pi leggero.
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IL programma descritto un esempio per chi volesse svolgere due sedute di potenza
aerobica alla settimana, non facile da far capire ai giocatori, ma necessario se
vogliamo aumentare la tenuta atletica della squadra specie nei minuti finali della
partita, periodo in cui spesso si decide il risultato tra le due contendenti.
Se associamo questo lavoro atletico ad esercitazioni specifiche con palla ad alta
intensit, molto facile che la nostra squadra migliori il proprio rendimento di gioco e
di conseguenza la sua posizione in classifica.
ALESSANDRO CASTAGNETTI
Laureato in Scienze Motorie
Preparatore Atletico Professionista
Preparatore Atletico A.c. Dorando Pietri Carpi (Campionato di Eccellenza)
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6
articolo
INTERVISTA
LALLENATORE, IL GRUPPO.
LALLENAMENTO.
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MARCO OGNIBENE
Allenatore Giovanissimi Nazionali Hellas Verona
Stagione 2007/2008
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7
articolo
INTERVISTA
LALLENAMENTO.
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LA TECNICA, LA TATTICA.
DARIO BIASIOLO
Allenatore Allievi Nazionali 91 U.s. Pro Vercelli
Stagione 2007/2008
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8
articolo
TATTICA
INTRODUZIONE.
Questultimo tipo di diagonale, viene poco utilizzato da parte delle squadre per
levidente motivo di lasciare troppa profondit agli avversari.
Successivamente gli attaccanti proveranno a sviluppare soluzioni offensive creando
quei presupposti che consentono ai difensori di provare i movimenti in situazione di
gioco attiva e simile a quanto succede in partita.
La suddivisione del campo in quattro parti servir allallenatore per far comprendere ai
propri giocatori il lato o zona forte (spazio dove si trova palla e possessore), parte
del campo dove si deve concentrare la massima attenzione e il maggior numero di
difensori per creare una situazione di superiorit numerica rispetto agli avversari.
In questa zona del campo si dovr effettuare una marcatura pi stretta rispetto a
quello che succede nel lato o zona debole (spazio di campo meno pericoloso perch
lontana da dove si trova la palla).
In questo secondo caso i difensori svolgono una marcatura definita danticipo; in
sostanza si tengono ad una distanza tale che possa permettere loro un eventuale
intercettamento del passaggio.
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Esercitazione N 12
Situazione di gioco 4>4+4 (figura 14); in uno spazio che va dal limite dellarea di
rigore al centrocampo giocano quattro difensori schierati, a difesa della porta, contro
quattro attaccanti che si devono muovere continuamente per trovare gli spazi giusti
per ricevere la palla dai quattro sostegni posti dietro la linea di centrocampo.
Esercitazione N 13
Situazione di gioco di 6>8 con due porte laterali a met campo (figura 15).
Si aggiungono ai quattro difensori due centrocampisti centrali che giocano contro otto
giocatori che sviluppano la fase offensiva.
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Esercitazione N 14
Situazione di 8>8 con squadre divise su due campi (figura 16); in questa esercitazione
si cureranno molto i movimenti collettivi anche dei centrocampisti.
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Gli otto giocatori che curano la fase di possesso palla, provano a sviluppare gioco
partendo dai centrocampisti che devono far pervenire palla ai quattro compagni posti
nella zona presidiata dai difensori avversari.
I quattro centrocampisti difensivi dovranno impedire, attaccando con ordine il
giocatore in possesso e muovendosi in modo sincronizzato (stessi movimenti visti per
la linea difensiva), che la palla passi.
Molto importante la comunicazione tra i due reparti in difesa, con i difensori che
dovranno guidare i centrocampisti nella pressione e nel pressing organizzato.
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Ogni volta che lallenatore chiamer un colore, la squadra si disporr in base alla
posizione del paletto, controllando accuratamente le posizioni di tutti i giocatori
(lasciando la possibilit ai calciatori di correggersi).
In questo tipo di esercitazione vengono raggruppati tutti gli sviluppi difensivi,
servendo da verifica al lavoro svolto precedentemente.
Una variante dellesercitazione pu essere quella di porre dei palloni vicino ai paletti;
al segnale dellallenatore il giocatore pu recuperare palla sul paletto attaccato e
sviluppare unazione offensiva, allenando in modo particolare la transizione positiva.
Esercitazione N 16
Situazione di 11>10 (figura 18) con una squadra in possesso palla schierata secondo
un modulo deciso dallallenatore.
Nel caso lesercitazione fosse proposta nellultimo allenamento che precede una partita
di campionato, sarebbe opportuno schierare una formazione come gli avversari che si
dovranno appunto affrontare (informazioni che non sempre nei settori giovanili si
possono avere).
La squadra in possesso inizia una circolazione della palla in modo lento e prevedibile,
in modo tale che la squadra che dovr esercitarsi nella fase difensiva cominci a
prendere confidenza con i movimenti da effettuare.
Con il continuare dellesercitazione si aumenter il ritmo del possesso palla,
effettuando passaggi lunghi o corti, lenti o rapidi, in avanti o allindietro, con la
squadra in fase difensiva che dovr trovare i giusti accorgimenti tattici per
fronteggiare ogni situazione che si verr a delineare.
In questo tipo di esercizio sar molto importante che lallenatore, oltre a valutare la
capacit della propria squadra di muoversi in modo organizzato e sincronizzato
tra i reparti, valuti anche il modo di comunicare tra compagni, in modo tale che la
difesa guidi nei movimenti il centrocampo e questultimo il reparto dattacco.
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Esercitazione N 17
Situazione di 11>11 (figura 19), con una squadra che lavora sulla fase difensiva e
laltra che si dispone in campo come nellesercitazione precedente (in base allesigenze
del Mister).
Il portiere della squadra in possesso palla rinvia il pallone; a seconda di dove va a
cadere la palla, che verr prontamente stoppata da un giocatore posto sul campo
(tenendola ferma), la squadra andr immediatamente ad attaccarla spostandosi in
base a dove si trova.
A quel punto la squadra in possesso inizier a giocare in modo attivo cercando di fare
gol, con la squadra in fase di non possesso che continuer il lavoro difensivo per
cercare di recuperare il pallone, organizzando in modo ordinato pressione e
pressing.
Conquistato palla, si calcia verso il portiere della squadra avversaria per iniziare di
nuovo lesercitazione.
Lallenatore dovr concentrarsi sui movimenti difensivi in generale di tutta la squadra.
Questo tipo di allenamento si deve sviluppare a ritmi vicini a quelli di gara.
Esercitazione N 18
Situazione di 11>11, come esercitazione precedente, con linserimento di una linea
difensiva posta nella trequarti campo della squadra che deve esercitarsi in fase di
difesa (figura 20).
Lesercizio cos organizzato, permette di allenare la capacit della squadra di difendersi
senza indietreggiare troppo.
La squadra in possesso palla invece avr il compito di cercare linserimento, nella zona
difensiva, solo con un passaggio rasoterra; ovviamente il giocatore che sinserisce
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dietro la linea della palla dovr entrare nella zona difensiva dopo lentrata del pallone;
lo stesso vale per i difensori.
Lesercitazione sollecita le capacit dei centrocampisti di portare sempre pressione agli
avversari non permettendo la giocata in verticale ma invitandoli a giocare per vie
orizzontali (meno pericoloso).
Permette inoltre alla difesa di interscambiarsi velocemente le marcature e leggere
attentamente, sia la posizione delle punte avversarie, sia la posizione del pallone.
Con questultima esercitazione abbiamo finito la serie di proposte che compongono
questa programmazione.
Diventa ora importante per ogni allenatore trovare dei sistemi utili per valutare
miglioramenti o difficolt che la propria squadra e i singoli giocatori evidenziano.
Un sistema potrebbe essere quello di darsi risposte continue sul comportamento
appunto della squadra in fase difensiva durante quello che avviene nella gara stessa.
Di seguito viene illustrato una tabella con delle domande (tabella 4) che ogni
allenatore pu modificare e/o personalizzare a proprio piacimento, in modo tale da
poter avere sempre sotto controllo le prestazioni tecnico-tattiche del proprio gruppo.
Sicuramente non un compito facile per lallenatore, durante la partita, riuscire
contemporaneamente a seguire con attenzione i propri ragazzi e annotare appunti e
dati sullandamento della propria squadra; sar cura del Mister, utilizzando un po di
fantasia, trovare una soluzione per riuscire in questo compito, facendosi aiutare da un
collaboratore (dirigente o genitore) o perch no dagli stessi ragazzi che rimangono in
panchina, dandogli delle responsabilit su come assistere e osservare la gara.
tabella 4
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CONCLUSIONI.
E giusto ricordare che quanto espresso rimane solo una delle tante proposte
didattiche che si possono creare per linsegnamento del sistema difensivo a zona
(ovviamente le categorie in questione riguardano Giovanissimi e Allievi).
Molti aspetti andrebbero analizzati e curati con molta pi attenzione e sicuramente per
ogni sviluppo difensivo si potrebbero scrivere pagine e pagine.
Ogni allenatore deve saper valutare attentamente le capacit del proprio gruppo e di
conseguenza pianificare un lavoro che possa mettere in risalto le capacit della propria
squadra.
Il calcio in generale in continua evoluzione e sicuramente chi ne fa da modello
rimane sempre il professionismo.
Questo pu essere un vantaggio o uno svantaggio per noi tecnici.
La voglia di provare e approfondire concetti che prima non si erano mai analizzati pu
portare ad esplorare qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo pu diventare nocivo
voler imitare il lavoro dei professionisti che lavorano sul campo molto pi tempo di noi
e soprattutto con strutture e materiale tecnico molto diverso.
E sempre importante comunque ricordare che tutto quello che si vede o si impara
possa poi essere idoneo per trasmetterlo ai nostri ragazzi e che ladattare e trovare i
giusti sistemi metodologici rimane sempre una delle qualit pi importanti per
qualsiasi allenatore.
Allenare la zona significa voler costruire nei propri giocatori una mentalit propositiva,
dove si organizza una fase difensiva non solo per difendersi ma anche per prepararsi
in modo efficace a sviluppare la propria fase offensiva.
Questo dovrebbe essere lobiettivo di un allenatore che vuole trasmettere una
mentalit vincente e costruttiva ai propri giocatori.
La zona insegnata con i giusti metodi pu portare a questi risultati.
ANDREA PAGAN
Allenatore di Base
Allenatore Allievi 92 Noventa Calcio (PD)
Stagione 2007/2008
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9
articolo
INTERVISTA
LALLENATORE, IL GRUPPO.
LA PREPARAZIONE, LALLENAMENTO.
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Gara. Come sono gestite, dal punto di vista preparatorio, le ultime ore che
precedono lincontro?
La mia squadra non si trova a pranzare insieme la Domenica prima della partita.
Questa scelta dovuta principalmente al fatto che ho appurato che, soprattutto i
giocatori pi anziani, preferiscono trascorrere la mattinata a casa dopo una settimana
piena di impegni lavorativi e di allenamenti.
Ci ritroviamo pertanto unora e mezza prima dellinizio dellincontro.
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MAURO REGGIANI
Allenatore Correggese (RE) Campionato di Promozione
Stagione 2007/2008
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articolo
CALCIO FEMMINILE
10
INTRODUZIONE.
Avevo lasciato Mister Sardella ad Aprile 2007 quando mi rilasci un intervista inerente
al suo lavoro di CT della Nazionale Femminile Under 17 e di Allenatore in Seconda
della Nazionale Under 19 guidata da Corrado Corradini.
Abbiamo avuto modo di incontrarci nuovamente in questi giorni, allinizio di una
stagione piena di impegni, e abbiamo colto loccasione per scambiarci altre quattro
chiacchiere.
Dallincontro ho tratto questo articolo; una serie di domande e risposte dirette che
portano ad una bella intervista che completa e va ad arricchire quella
precedentemente pubblicata su www.allenatore.net.
ALLENATORE O SELEZIONATORE?
metterlo a proprio agio; compito sicuramente non facilema chi lha detto che allenare
sia una cosa semplice e adatta a tutti?
Operare nei Settori Giovanili un ruolo ancora pi delicato in quanto lallenatore pu
rappresentare per gli atleti, sia una figura di riferimento, sia un ostacolo alla loro
carriera, a secondo del rapporto che si instaura.
Nel mio modo di lavorare cerco sempre di dare la massima importanza al lato umano,
soprattutto nel calcio femminile italiano dove ancora la diffidenza ed i pregiudizi la
fanno da padroni.
Essere comprensivi ma, al momento opportuno, anche risoluti ed autorevoli,
comunque mai autoritari.
Saper dosare pazienza e creativit durante le sedute dallallenamento e dimostrare
che, attraverso lapplicazione e la seriet, si possono raggiungere insieme gli obiettivi
prefissati.
Questa la mia filosofia di lavoro.
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In tal caso lallenatore dovr essere bravo a gestire altre dinamiche, per lo pi di
equilibri allinterno del gruppo.
Esempio lampante il caso di Baggio, fuoriclasse vero che molti tecnici non hanno
apprezzato perch non pronti a convivere con la sua immagine ed il suo carisma.
Tutti gli allenatori hanno un giocatore ideale che rispecchia il suo modo di fare calcio,
nella scelta per mi sembra imprescindibile il fattore tecnico, la base per giocare.
Con la costanza e limpegno, inoltre, si possono migliorare molte componenti del gioco
ma, per quanto riguarda la tecnica di base, importante acquisirla fin da piccoli.
In Nazionale, per questi e molti altri motivi legati al poco tempo a disposizione,
cerchiamo di lavorare con atlete che danno gi del tu al pallone.
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e che non hanno la loro stessa fortuna di essere in Nazionale: dare il massimo un
dovere.
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Anche per questo nellallenamento del Luned pomeriggio preferiamo lavorare sulla
tecnica di base e la tattica individuale, cercando di tenere basso il ritmo e
soffermandoci sui principi basilari legati al tempo e allo spazio, i parametri
fondamentali del calcio.
Al termine della seduta cincontriamo con la squadra per parlare degli aspetti tattici su
cui dobbiamo lavorare il giorno successivo e correggere insieme gli errori commessi
nelleventuale gara giocata nel raduno precedente.
Il Marted mattina lavoriamo sulla fase di non possesso palla, prima a reparti e poi
collettiva, dedicando maggior tempo al reparto difensivo ed al perfezionamento degli
automatismi fondamentali per lequilibrio del nostro gioco.
Il pomeriggio dedicato alla fase di possesso attraverso esercitazioni di 11>0,
situazioni dattacco con cross e tiro in porta e partita a tema in chiusura.
Prima di cena le ragazze sono in riunione con lo Staff Medico, sempre attento ad
aggiornare la loro cartella clinica e monitorare lo stato di forma.
I temi pi gettonati, neanche a dirlo, sono quelli inerenti il recupero post infortunio e
lalimentazione, temi nei quali regna la disinformazione totale.
Per concludere, il Mercoled mattina si gioca una partita amichevole 11>11 in famiglia
o con squadre locali.
Naturalmente durante stage cos brevi i carichi di lavoro fisico non vengono presi in
considerazione; riteniamo pi utile lavorare sulla velocit desecuzione e sul ritmo
gara, limitandoci a svolgere per lo specifico esercizi di coordinazione e rapidit.
Quali le principali difficolt che si riscontrano nel lavorare con un gruppo solo
saltuariamente?
Se una volta i famigerati tre giorni al mese di raduno potevano bastare per
preparare lattivit non ufficiale dellU17, oggi questo non pi possibile.
Il livello tecnico-tattico in campo internazionale cresce costantemente e le quatro
sedute dallallenamento mensili in Azzurro non bastano pi per preparare competizioni
ufficiali.
Per ovviare a queste problematiche molte Federazioni europee, la Francia in primis,
seguita da Svizzera ed Olanda, hanno sviluppato con le squadre U17 e U19 un
programma annuale di preparazione in cui i team vengono gestiti come un club
professionistico privato.
Lo stile college americano, cos viene comunemente chiamato, prevede che le
ragazze selezionate vivano tutta la settimana insieme in un centro tecnico; la mattina
si recano ognuna nella scuola prescelta ed il pomeriggio si allenano con lo Staff e
studiano con dei tutor messi a disposizione.
Il fine settimana ritornano a casa e ognuna gioca con la propria squadra di club.
Non so se, per cultura e mentalit, potrebbe essere utile anche in Italia sviluppare un
progetto del genere, fatto sta che i risultati sono il primo mezzo di pubblicit per far
conoscere uno sport che in molti paesi, tra cui il nostro, non ancora accettato.
Le ragazze francesi dellU19 nel 2004 hanno vinto i Campionati Europei di categoria e
ad oggi le squadre transalpine esprimono il miglior calcio del panorama femminile; la
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pallavolo italiana, che pratica nelle Nazionali giovanili questo metodo, lo ha dimostrato
con i grandi successi conseguiti in questi anni.
Come sono gestite, dal punto di vista preparatorio, le ultime ore che precedono
lincontro?
Una gara con la maglia Azzurra non mai uguale allaltra, un concentrato di
emozioni e tensioni irripetibili.
Impossibile non trovare le giuste motivazioni nel momento in cui, entrando in campo e
ascoltando linno di Mameli, capisci che stai rappresentando la tua Nazione.
Il rovescio della medaglia sta nella capacit di gestire la tensione e lo stress pre-gara
che rischia di annebbiare la mente e bloccare le gambe.
Per questo bisogna cercare di preparare la partita senza ulteriori pressioni, analizzare i
vari aspetti tattici e curare i particolari che fanno la differenza nel calcio moderno
come le palle inattive.
Quando si gioca una partita ufficiale gli orari della partenza ed arrivo allo stadio
vengono dettati dagli organizzatori e quindi inopinabili; da questi lo Staff Medico
costruisce il percorso alimentare davvicinamento alla gara, fondamentale per
rilasciare le energie al momento giusto e garantire una buona prestazione atletica.
Durante i gironi di qualificazione ai Campionati Europei si giocano tre gare in una
settimana, altamente dispendiose.
Fondamentali in questa fase risultano medico, fisioterapista e preparatore atletico che
lavorano ininterrottamente sulla fase di recupero.
ENRICO SBARDELLA
CT Nazionale Calcio Femminile Under 17
Allenatore in Seconda Nazionale Calcio Femminile Under 19
Stagione 2007/2008
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articolo
TECNICA
11
Guidare la palla:
errore - correzione.
A cura di PAOLO ZARZANA
campo di gioco.
Ci gli consente di avanzare e orientare il gioco verso lo spazio pi favorevole al
proseguimento dellazione.
La palla deve rimanere vicino al piede e quindi bisogna correre a passi corti e rapidi,
utilizzando tocchi morbidi e precisi per riuscire a condurre in maniera adeguata.
Se invece il campo aperto, la corsa deve essere effettuata a grandi falcate,
toccando la palla con maggior forza e allontanandola dal proprio corpo in relazione alla
velocit e alla presenza di avversari.
Le modalit attraverso le quali si pu condurre un pallone sono:
conduzione di collo-piede;
conduzione di interno-collo;
conduzione di esterno-piede.
In questa conduzione della sfera, gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione
sono:
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ESERCITAZIONI.
Fig. 1
Fig. 1
Esercitazione N 2
In questo esercizio lallievo guida la palla orientandosi nello spazio, prestando
attenzione ai diversi modi di utilizzo del piede.
Un gruppo di giocatori conduce palla in uno spazio, al cui interno sono posti dei birilli
con colore diverso.
Il numero dei birilli maggiore del numero dei giocatori.
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Fig. 2
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 3
Varianti:
con tiro, posizionando una porta fuori il quadrato (figura 3);
a tempo (chi effettua per primo il percorso?);
con numero dei birilli uguale o inferiore al numero degli allievi.
tre
tre
A
A
cinque
cinque
sei
sei
Fig. 4
Fig. 4
quattro
quattro
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Esercitazione N 2
Conduzione a meta con tocchi obbligatori (figura 5).
Si formano quattro squadre dove un giocatore, in rappresentanza di ciascuna
formazione, deve condurre la palla in guida all'interno dell'area di meta.
A
A
quattro
quattro
Fig. 5
Fig. 5
PAOLO ZARZANA
Allenatore di Base
Allenatore Categoria Pulcini Scuola Calcio Modena F.c.
Stagione 2007/2008
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articolo
INTERVISTA
12
LALLENATORE, IL GRUPPO.
LA PREPARAZIONE, LALLENAMENTO.
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Ritengo, infatti, che tra i dilettanti un suo utilizzo maniacale alla fine non paghi.
Tatticamente parlando comunque, da un punto di vista allenante, utilizzo molto
situazioni di 11>0, 11>4 e 6>4.
Anche le partite tattiche 11>11 vengono proposte spesso per provare e riprovare le
situazioni di gioco allenate, sia i fase offensiva che difensiva.
Gara. Come sono gestite, dal punto di vista preparatorio, le ultime ore che
precedono lincontro?
Generalmente ci si ritrova al campo 1 ora e 45 minuti prima dellinizio della partita.
Da questo momento in poi la concentrazione deve essere riservata solo alla gara,
specialmente allinterno dello spogliatoio dove oltre ai giocatori siamo presenti solo io
ed il massaggiatore.
E in questa occasione che comunico anche la formazione che scender in campo.
GIULIO MUSSINI
Allenatore Arcetana (RE) Campionato di Eccellenza
Stagione 2007/2008
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articolo
INTERVISTA
13
LA PREPARAZIONE, LALLENAMENTO.
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Gara. Come sono gestite, dal punto di vista preparatorio, le ultime ore che
precedono lincontro?
All'approssimarsi della partita sono abituato a parlare poco della squadra avversaria e
comunque solo su alcuni dettagli nel corso dell'ultimo allenamento.
La domenica ci si ritrova per il pranzo, poi riunione tecnica; successivamente i ragazzi
restano liberi per circa un'oretta.
Infine al campo per la partita: riscaldamento e ultime verifiche per quanto riguarda le
posizioni sulle palle inattive.
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FRANCESCO SALMI
Allenatore Scandiano (RE) Campionato di Eccellenza
Stagione 2007/2008
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articolo
ESERCITAZIONI
14
PREMESSA.
Il seguente articolo stato tratto dal libro: Principi, metodologia ed esercitazioni per
allenare la Categoria Pulcini, scritto da Macri Francesco e da Cacicia Manuele ed edito
da www.allenatore.net.
Buona lettura.
LA SITUAZIONE 2>1.
La situazione 2>1 rappresenta lelemento base da cui partire per poi strutturare nel
tempo il gioco di squadra.
Rispetto all1>1 una situazione di maggior complessit in quanto andranno ad
aumentare gli elementi da valutare allinterno della stessa.
Elementi da valutare nell1>1:
io, la palla;
lavversario.
Elementi da valutare nel 2>1:
io, la palla;
lavversario;
il compagno.
Dal punto di vista tattico tale situazione facilita lo sviluppo di due elementi di tattica
individuale:
il passaggio;
lo smarcamento.
Il passaggio
La trasmissione della palla rappresenta lelemento che mette in relazione due giocatori
che comunicano tra di loro per la realizzazione degli obiettivi; la comunicazione pu
essere verbale e non verbale mediante movimenti nello spazio.
Due sono le tipologie di passaggio:
passaggio a uomo;
passaggio a zona.
Nel passaggio a uomo il giocatore ricevente non effettua alcun movimento nello
spazio comunicando al compagno in possesso di palla lintenzione di ricevere la palla
sul posto.
Nel passaggio a zona, invece, il giocatore ricevente opera un movimento nello
spazio comunicando cos al compagno in possesso di palla lintenzione di ricevere la
palla sulla corsa in modo tale da poterla raggiungere facilmente.
Un buon passaggio per essere tale dovr essere preciso, tempestivo ed efettuato
con la giusta forza.
Lo smarcamento
Lo smarcamento rappresenta latto di svincolarsi dal controllo diretto dellavversario e
di disporsi in posizione e condizione idonea per ricevere il passaggio.
Il saper trasmettere la palla, e il sapersi muovere nello spazio, sono capacit
strettamente correlate e funzionali luna allaltra nellottica dello sviluppo di una azione
di attacco.
In questa situazione di gioco i ragazzi vengono stimolati a risolvere problematiche
diverse a seconda che siano o meno in possesso di palla.
Scelte del giocatore in possesso palla
1.
2.
3.
quando smarcarsi;
2.
dove smarcarsi;
3.
come smarcarsi.
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Le situazioni di 2>1 vanno finalizzate agli obiettivi operativi, sar quindi da valutare,
oltre alla posizione del difensore, anche lo scopo della situazione.
La nostra progressione prevede esercitazioni di 2>1 con:
difendente limitato;
difendente ad handicap.
il tiro in porta;
il possesso palla.
Fig. N69
Fig. N69
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VARIANTI: il difendente pu uscire dal cerchio mantenendo almeno una parte del
corpo allinterno dello stesso.
Sulla linea
Gli attaccanti cercano di superare il difendente posto su una linea (linea che unisce
due coni distanti 10 mt), ed attivo solo sulla stessa (figura 70).
Fig. N70
Fig. N70
Progressione:
difendente seduto;
difendente in ginocchio;
difendente in piedi.
Fig. N71
Fig. N71
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Il difendente qualora riuscisse ad intercettare palla dovr servire i due suoi compagni,
posti nellaltro settore, che daranno vita ad un altro 2>1 a meta (figura 71).
Chiamo il colore
Allesterno di un quadrato di 20x20 mt sono posti quattro difendenti, uno per lato, ad
ognuno dei quali viene assegnato un colore.
giallo
giallo
M
M
Fig. N72
Fig. N72
Gli attaccanti partono in guida della palla finalizzata alla conquista della linea di meta
contrastati dal difendente corrispondente al colore chiamato dallallenatore (figura 72).
DIFENDENTE NELLO SPAZIO STRETTO
Nei settori
Gli attaccanti in possesso di palla cercano di superare due difendenti, ognuno dei quali
posto allinterno di un settore di 7x9 mt, per far giungere palla a uno dei due
compagni posti alle spalle dellultimo difendente, i quali, una volta ricevuto il pallone,
eseguono lesercitazione nel senso opposto.
Fig. N73
Fig. N73
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VARIANTE: gioco a confronto tra due squadre a chi riesce a completare per primo un
certo numero di attraversamenti.
Nel quadrato
Allinterno di un quadrato di 10x10 mt stazionano un attaccante ed un difendente.
Fig. N74
Fig. N74
Fig. N75
Fig. N75
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Il gatto e i topi
Il difendente, seduto a terra, rappresenta il topo e diventa attivo solo dopo che i due
attaccanti (gatti), posti davanti a lui, effettuano un incrocio, passando dietro al
difendente, per raggiungere una palla posta a 3 metri dallo stesso e poi conquistare
una linea di meta posta a 15 metri dal difendente (figura 76).
Fig. N76
Fig. N76
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SETTORE GIOVANILE
15
Sapere
Tutte le regole del regolamento del gioco.
Come occorre alimentarsi prima di un allenamento.
Saper essere
Rispettare gli avversari.
Rispettare larbitro.
Saper fare motorio
Organizzazione spaziale.
Ginnastica segmentaria.
Ginnastica respiratoria.
Saper fare tecnico - Attaccare
Trasmettere la palla e rendersi utili.
Sapere
Le regole principali del gruppo.
Tutte le regole del regolamento del gioco.
Perch occorre allenarsi.
Saper essere
Essere attivi durante gli allenamenti.
Essere motivati nel voler migliorarsi.
Saper fare motorio
Capacit coordinative e Propriocettivit.
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Acrobatica.
Valutazione delle traiettorie.
Saper fare tecnico - Attaccare
Passare sui piedi del compagno.
Calciare di collo con entrambi i piedi.
Ricevuta la palla metterla a terra per giocarla.
Saper fare tecnico - Difendere
Marcare lavversario.
Saper fare in collaborazione
Tenere le posizioni in campo.
Saper fare tecnico con gli altri Attaccare
Situazione 2>1.
Situazione palla inattiva.
Dettare il passaggio (il giocatore senza palla).
Passaggi in profondit.
Saper fare tecnico con gli altri Difendere
Situazione palla inattiva.
Difesa della porta in inferiorit numerica (2>1).
Temporeggiamento.
Lezione N 1: Luned
Riscaldamento
Corsa lenta sulle punte; corsa ginocchia alte; corsa balzata; corsa laterale; corsa
indietro; corsa incrociata.
Palla a mano a tre squadre di tre colori; ogni cinque passaggi un punto.
Conduzione della palla in uno spazio ridotto di 20x20 metri; al segnale: palleggio,
campana, finte, palla in alto e stop.
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1
1
3
4
4
5
5
Fig. 1
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 2
Gioco finale
Partita 6>6; torneo interno.
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Lezione N 2: Gioved
Riscaldamento
Corsa lenta sulle punte; corsa ginocchia alte; corsa balzata; corsa laterale; corsa
indietro; corsa incrociata.
Palleggio singolo; al segnale palla in alto passando poi sotto al rimbalzo; palla in alto e
dopo il rimbalzo colpo di testa; palla in alto e successivo stop con la suola.
Conduzione della palla in uno spazio ridotto di 20x20 metri; al segnale: palleggio,
campana, doppio passo, finta di corpo, zinedine zidane.
Tecnica a coppie e a tre
A coppie, poste tra loro a 4 metri di distanza, passaggio della palla dinterno piede.
In tre, disposti a forma di triangolo, passaggio della palla dinterno piede, prima senza
movimento e poi muovendosi dopo ogni passaggio.
In tre si effettua la treccia su met campo.
Tiri in porta
Tiro in porta con sovrapposizione (figura 1 precedente).
Tiro in porta con difensore 1>1 (figura 2 precedente).
Gioco finale
Partita 6>6; torneo interno.
Lezione N 3: Luned
Riscaldamento
Corsa lenta sulle punte; corsa ginocchia alte; corsa balzata; corsa laterale; corsa
indietro; corsa incrociata.
Palleggio singolo; al segnale palla in alto passando poi sotto al rimbalzo; palla in alto e
dopo il rimbalzo colpo di testa; palla in alto e stop con la suola.
Slalom, tra piccoli, coni dinterno ed esterno piede.
Tecnica a coppie e a tre
A coppie, poste tra loro a 4 metri di distanza, passaggi della palla dinterno piede.
Tecnica individuale e a gruppo
In quattro giocatori nel quadrato; tre si passano la palla mentre il quarto accenna il
pressing; movimento dei giocatori che devono ricevere il passaggio.
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Tattica
Movimento in campo schierati a 9.
Tiri in porta
Tiro in porta con appoggio dietro (figura 3).
1
2
Fig. 3
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 4
Gioco finale
Partita.
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Lezione N 4: Gioved
Riscaldamento
Corsa lenta sulle punte; corsa ginocchia alte; corsa balzata; corsa laterale; corsa
indietro; corsa incrociata.
Slalom con la palla tra coni, dinterno ed esterno piede, + quattro piccoli ostacoli +
quattro paletti a terra; ogni esercizio termina con un tiro di precisione indirizzato in
una zona a 5 metri di distanza (figura 5).
Si calcia per passaggio preciso e poi corsa laterale tra i paletti a terra
Si calcia per passaggio preciso e poi corsa laterale tra i paletti a terra
Fig. 5
Fig. 5
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Gioco finale
Partita.
Lezione N 5: Luned
Riscaldamento
Corsa lenta sulle punte; corsa ginocchia alte; corsa balzata; corsa laterale; corsa
indietro; corsa incrociata.
Palla a mano; ogni cinque passaggi un punto.
Piccoli ostacoli per skipper alto; dalla posizione di partenza il pallone viene calciato
lateralmente in modo di riprenderlo per il successivo tiro di precisione (figura 6).
Fig. 6
Fig. 6
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Tiri in porta
Tiro in porta su tre file (figura 7).
Fig. 7
Fig. 7
Lezione N 6 - Gioved
Riscaldamento
Palla a mano; ogni cinque passaggi un punto; dopo aver giocato con le mani lesercizio
con il passaggio dinterno piede.
Piccoli ostacoli per skipper alto; dalla posizione di partenza il pallone viene calciato
lateralmente in modo di riprenderlo per un successivo tiro di precisione (figura 8).
Salto gambe unite nei cerchi poi scatto (figura 8).
Slalom tra paletti poi scatto (figura 8).
Fig. 8
Fig. 8
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2
4
Fig. 9
Fig. 9
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Fig. 10
Fig. 10
10
Gioco finale
Partita a tre tocchi.
Lezione N 7 - Luned
Riscaldamento
Palla mano a tre squadre di tre colori diversi; ogni cinque passaggi un punto.
Staffetta, navetta, cambi di direzione (figura 11).
Staffetta
Staffetta
Navetta
Navetta
Cambi di direzione
Cambi di direzione
Fig. 11
Fig. 11
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11
LA PROGRAMMAZIONE
MOVEMBRE.
GUIDA
Sapere
Tutte le regole del regolamento del gioco.
Principi di gioco: di difesa e di attacco.
Saper essere
Saper vivere la vittoria.
Accettare la sconfitta.
Saper fare motorio
Autocontrollo.
Capacit coordinative.
Valutazione delle traiettorie.
Resistenza.
Mobilit articolare.
Saper fare tecnico - Attaccare
Il passaggio in profondit.
Colpire la palla di controbalzo.
Saper fare tecnico - Difendere
Marcare lavversario.
Saper fare in collaborazione
Tenere le posizioni in campo.
Saper fare tecnico con gli altri Attaccare
4>4 attacco contro difesa con tiro finale.
Situazione 1>1.
Gioco senza palla.
Dai e vai.
Dai e cambia.
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12
DEL
PROSSIMO
MESE
DI
MAURIZIO BRUNI
Allenatore Esordienti 95
Scuola Calcio Specializzata A.s. Saurorispescia (Gr)
Stagione 2007/2008
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13
articolo
IL NUMERO UNO
16
INTRODUZIONE.
Viene
OBIETTIVI TECNICI.
In tale contesto, con opportune esercitazioni semplici per la presa della palla su
intervento a terra, accorciando la diagonale dattacco incontro alla traiettoria,
cureremo in particolar modo la corretta postura di partenza del portiere, il ritorno in
piedi con la massima flessibilit, e lo slancio, verso la palla, del braccio esterno con
copertura rasoterra (a scavare).
A completamento, con lo stesso criterio tecnico, aggiungeremo il doppio intervento in
volo e la parata in contromovimento.
OBIETTIVI TATTICI.
OBIETTIVI FISICI.
OBIETTIVI PSICOLOGICI.
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CONSIDERAZIONI GENERALI.
condizioni
LA SEDUTA DI ALLENAMENTO.
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VALERIO VALPREDA
Responsabile Scuola Calcio Modena F.c.
Preparatore Portieri Scuola Calcio Modena F.c.
Preparatore Portieri Reggiana Calcio Femminile - Camp. Naz. Serie A
Stagione 2007/2008
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articolo
PREPARAZIONE
17
Luned Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavori di rapidit senza palla.
Lavori di rapidit con palla.
Partitella.
Marted Pomeriggio
Riscaldamento con palla a terne.
Stretching.
Lavoro di Fartlek: 8 + 8 con variazione di ritmo ogni 30, recupero 4 tra le serie.
Lavoro di possesso palla.
Partitella a tre squadre.
Partita su campo ridotto.
Mercoled Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavoro di forza: 2 di lavoro - 1,30 di recupero.
Ostacolo alto x 4, cambi di direzione, ostacolo superamento ad un arto, andate e
ritorno, frenate.
Lavoro di trasformazione con lavori di rapidit.
Partitella.
Gioved Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Riscaldamento a secco.
Stretching.
Lavoro di rapidit con andature preatletiche.
Partitella contro la prima squadra.
Partitella su campo ridotto 8>8 con porte piccole.
Sabato Pomeriggio
PARTITA DI CAMPIONATO.
Luned Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavoro di defaticamento.
5 x 3 corsa blanda.
Lavori tecnico-tattici.
Partita.
Marted Pomeriggio
Riscaldamento con palla a terne.
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Stretching.
Lavoro di defaticamento.
4 x 3 corsa blanda.
Defaticamento e allungamento muscolare a terra.
Palle inattive.
Partitella.
Mercoled Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavoro di rapidit.
Lettera V 3 x 3.
Rapidit con andature preatletiche.
Andate e ritorno sugli 8 metri.
Partitella.
Palle inattive.
Gioved Pomeriggio.
Riscaldamento pre-gara.
Stretching.
Partita con la prima squadra di due tempi.
Sabato Pomeriggio
PARTITA DI CAMPIONATO.
Luned Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavoro di resistenza alla velocit.
Fartlek: 10+2, 1 lento - 1 veloce, recupero 3 tra le serie.
Lavori tecnico-tattici.
Partita.
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Mercoled Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Andature Preatletiche.
Stretching a terra.
Lavoro di forza: 1,30 di lavoro - 30 di recupero.
Ostacolo x 4 + sprint, ostacolo superamento ad un arto + sprint, frenate +sprint,
cambi di direzione, lettera T.
Addominali alti, bassi, laterali.
Trasformazione con lavori di rapidit.
Tiri in porta.
Partita.
Rigori.
Gioved Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Andature preatletiche prolungate con sprint e scatti vari.
Partitella su campo ridotto.
Tiri in porta.
Venerd Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Lavori di grande rapidit.
Lavoro tecnico-tattico.
Partitella.
Palle inattive.
Domenica Mattina
PARTITA DI CAMPIONATO.
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Marted Pomeriggio
Riscaldamento con palla a terne.
Stretching.
Lavoro di fartlek: 8 + 8 con variazione di ritmo ogni 30, recupero 4 tra le serie.
Lavoro tecnico-tattico.
Tiri in porta.
Partitella.
Rigori.
Mercoled Pomeriggio
Riscaldamento con palla.
Stretching.
Corse sui 50 metri con decelerata e ripartenza a met.
Lavoro tecnico-tattico.
Tiri in porta.
Rigori.
Venerd Pomeriggio
Riscaldamento con lavori di mobilizzazione generale.
Stretching.
Lavoro sulle andature preatletiche in rapidit.
Stretching e mobilizzazione della colonna vertebrale.
Scatti brevi sui 10 metri.
Lavoro tecnico-tattico.
Palle inattive.
Sabato Pomeriggio
PARTITA DI CAMPIONATO.
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articolo
TATTICA
18
Come ottimizzare gli sfondamenti laterali per risolvere il problema? Quali gli
esercizi utili?
INTRODUZIONE.
Non
LE ESERCITAZIONI.
Esercitazione N 1 (figura 1)
In uno spazio di circa 12x12 metri, si disputa un 2 contro 2 a due tocchi per il
possesso della palla.
Giocano due giocatori difensivi contro due offensivi; i giocatori offensivi potranno
contare sullappoggio di due giocatori posizionati allesterno del terreno di gioco in
funzione di sponda ad un tocco, invogliando gli attaccanti a cercare gli esterni per il
mantenimento della palla.
Fig. 1
Fig. 1
I giocatori esterni potranno muoversi intorno al perimetro del terreno di gioco, purch
non vadano mai ad occupare contemporaneamente lo stesso lato di campo.
Esercitazione N 2 (figura 2)
In un campo rettangolare dalle dimensioni variabili, in funzione del numero di giocatori
a disposizione, si gioca una partitella fra due squadre con due porticine non difese da
portieri.
Fig. 2
Fig. 2
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La squadra di attaccanti potr usufruire di due giocatori posti sui lato lunghi del
campo di gioco in funzione di sponda ad un tocco.
Si gioca a due tocchi con obbligo di tenere la palla rasoterra.
Esercitazione N 3 (figura 3)
In un campo grande dallarea di rigore fino alla linea di met campo, con due corsie
esterne, si disputa un 4 contro 6 a favore della difesa.
11
22
66
99
11
11
44
88
55
10
10
33
88
77
55
Fig. 3
Fig. 3
Lattacco dispone di due altri giocatori disposti lungo le corsie laterali, i quali si
possono muovere soltanto allinterno di esse e non possono essere affrontati da
nessun avversario.
Per ogni gol segnato la squadra attaccante ricever due punti mentre la difesa
guadagner un punto ogni volta che riuscir ad evitare che gli avversari giungano alla
conclusione.
Linferiorit numerica in zona centrale spinger gli attaccanti a ricercare i giocatori
sulle fasce.
Esercitazione N 4 (figura 4)
In una met campo si dispongono, lungo le corsie esterne, tre porticine, in modo da
avere cos in ogni fascia, per ogni squadra, una porticina in zona difensiva, una in
zona offensiva ed una in zona ultra-offensiva.
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1
5
9 66
9
2
10
10
11
11
4
8
8
4
8
1
Fig. 4
Fig. 4
Esercitazione N 5 (figura 5)
In un campo che va dallarea di rigore alla met campo, con quattro porticine, due
squadre si affrontano in una partita a due tocchi allo scopo di segnare in una delle due
porte avversarie poste nelle zone esterne di campo.
10
10
10
10
5
7
4
4
5
8
7
11
11
7 5
Fig. 5
Fig. 5
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Esercitazione N 6 (figura 6 e 7)
In una met campo, divisa in tre parti, si gioca un 5 contro 5 in zona esterna; ogni
squadra difende una delle zone laterali nelle quali sono poste sei porticine.
Ogni volta che la squadra in attacco riesce ad effettuare un passaggio fra due
giocatori, con la palla che attraversa una delle porticine poste nella propria zona
offensiva, segna un punto.
10
10
2
5
7
4
5
11
11
8
8
5
5
Fig. 6
Fig. 6
10
10
2
3
5
8
11
11
4
7
7
5
4
8
Fig. 7
Fig. 7
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Esercitazione N 7 (figura 8)
In una met campo si disputa una partita 7 contro 7.
Si gioca a uno-due tocchi, con lobbligo di tenere la palla rasoterra; ogni squadra pu
contare su due giocatori, due esterni, che saranno gli unici a giocare a tocco libero e a
poter giocare alzando il pallone per cross o passaggi lunghi.
2
2
9
9
5
3
10
10
11
11
3
7
4
8
8
4
8
1
Fig. 8
Fig. 8
In questo modo le due squadre saranno invitate allutilizzo degli esterni nello sviluppo
della manovra offensiva.
Altre Esercitazioni
Esercitazioni di 6 contro 0; 8 contro 0; 11 contro 0 secondo schemi dettati
dallallenatore che prevedano lutilizzo delle fasce laterali con cross e
sovrapposizioni.
MICHELE TOSSANI
Allenatore di Base
Autore del libro Modulo 4-3-2-1
Coautore del libro
Analisi Tattica Champions League 2002-2003
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articolo
PREPARAZIONE
20
SESSIONE N 1.
PRE
TRAINING
ANALISI DBC
POST
TRAINING
46 js (joule x secondo)
Ergoazione
46 js (joule x secondo)
Ginocchio
Iperbole
Dislocazione
Ramo Alto
Iperbole
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ERGOAZIONE
POST - TRAINING
PRE - TRAINING
SESSIONE N 2.
(A.F):
Squat
CEC
(concentrico-eccentrico-
Il lavoro consisteva nel far eseguire uno squat CEC con bilanciere piccolo impugnato
davanti.
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FC / bpm
200
FC / bpm
200
180
180
160
160
140
140
120
120
100
100
Alta
Frequenza
80
60
Potenza
Aerobica
80
60
40
40
20
0
0.00.00
0.10.00
Riscald.
0.20.00
0.30.00
0.40.00
20
Tempo
0.50.00
Va lo ri c u rs ore :
Te m p o: 0 .0 0.0 0
FC: 6 1 b p m
Co ns u m o c al o ric o p er tem p o: 0 k c a l/6 0 M in
Utente
Es erc izi o
Sport
Nota
M ariotti Luca
TEST
Ri sc.Skip+Squat CEC+4x1000
DBCCorsa
Data
TEST
Ora
Durata
DBC
13/09/2005
FC m edia
15.45.10
FC m ax
0.55.25.5
DBC+Ris c:5sk ip,5calc,5 cm j + Squat CEC 6serX8rip rec.1' +DBC+ 4x1000+ DBC
ERGOAZIONE
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Selez ione
ERGOAZIONE
TEST
DBC
ERGOAZIONE
Bibliografia:
Movimento G. Betti, A. Castellani, R. Piga
Ed. Calzetti Mariucci
Training Ergoattivo - Il senso Muscolare G. Betti, R. Piga
Ed. Calzetti Mariucci
GIOVANNI BONOCORE
Preparatore Atletico Professionista
GIOVANNI BETTI
Fisico delle Alte Energie
ROBERTO PIGA
Metodologo dellAllenamento
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articolo
SETTORE GIOVANILE
21
Come stato pianificato e sviluppato il mesociclo di lavoro di AgostoSettembre, comprensivo della preparazione precampionato, per una
formazione Allievi al primo anno nella categoria.
PREMESSA.
LA SQUADRA.
Prima di iniziare a parlare degli obiettivi calcistici e di come sviluppare nello specifico
la programmazione, giusto dare una breve occhiata al gruppo che svolger il lavoro
proposto.
Lobiettivo principale di questa stagione quello di creare le basi per costruire una
squadra organizzata, che sappia esprimersi con personalit e padronanza dei propri
mezzi, soprattutto in prospettiva del prossimo campionato.
Dovendo affrontare una stagione senza pressioni particolari (di classifica),
partecipando ad un campionato fuori graduatoria, la programmazione potr essere
maggiormente curata, permettendo, se le esigenze lo richiedono, di soffermarsi su
qualche aspetto per pi tempo.
Merita comunque precisare che non serve partecipare ad un campionato fuori
classifica per lavorare con tranquillit e professionalit; il calcio giovanile una scuola
e noi allenatori dobbiamo essere gli insegnanti di un progetto e non i protagonisti dello
stesso; ricordiamoci sempre che i ragazzi devono apprendere il pi possibile per poter
essere pronti per il futuro, sia come calciatori che come uomini; meglio una sconfitta
in pi che un giocatore in meno (parlando in termini calcistici).
Dopo questa doverosa premessa torniamo agli obiettivi.
Verranno allenati tutti gli aspetti tattici individuali, sia in fase difensiva per poter
costruire una difesa organizzata e compatta, sia in fase offensiva per creare nei
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ragazzi, con lavori incentrati sul mantenimento della palla, un mentalit propositiva; in
tale contesto si potranno quindi sollecitare di continuo quelle caratteristiche tattiche
individuali quali il passaggio e lo smarcamento.
Successivamente il lavoro offensivo verr pianificato in modo da sfruttare la
collaborazione di pi reparti nello sviluppo della manovra, lavorando sullampiezza e la
profondit di gioco.
Non dovr mai mancare lallenamento della tecnica individuale, indispensabile per
qualsiasi lavoro, programma o sistema di gioco si voglia proporre, che verr collocata
soprattutto nella fase di riscaldamento.
I primi giorni sono determinanti, sia per conoscere il gruppo, sia per mettere subito in
chiaro i sistemi dallenamento che verranno proposti, nonch gli obiettivi che si
vogliono ottenere.
I ragazzi vengono resi partecipi nella stesura del regolamento interno che prevede
piccole regole determinanti per il proseguo della stagione.
Tra i punti pi importanti: la puntualit allallenamento
comportamento in campo e fuori, il rendimento scolastico.
alla
partita,
il
per gli attaccanti il saper leggere la linea della palla, puntando molto sul
concetto che quanto prima bisogna collocarsi dietro la linea immaginaria del pallone,
per essere i primi difensori che contrastano lazione offensiva avversaria.
In questarticolo, in ogni allenamento verr proposto:
il riscaldamento, prettamente tecnico;
la parte tecnico-situazionale, con partite a tema;
la parte tecnico-tattica, momento in cui vengono presi in considerazione gli aspetti
tattici di reparto e collettivi.
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Gli aspetti fisico-atletici, curati del preparatore, e le partitine finali, dove non viene
richiesto nessun atteggiamento specifico ai ragazzi, lasciandoli liberi di giocare, non
saranno oggetto di questa trattazione.
PROGRAMMAZIONE
PRECAMPIONATO:
PRIMO
SETTIMANALE (DAL 20 AL 26 AGOSTO 2007).
MICROCICLO
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20 Possesso palla per lo sviluppo del gioco in ampiezza; si lavora in un campo con le
corsie esterne; queste possono essere occupate da due giocatori della squadra in
possesso palla e da uno della squadra avversaria; si creano pertanto situazioni di 2>1;
fare attenzione alla sovrapposizione e alle combinazioni fin qui provate (figura 3).
20 Didattica della fase difensiva per tutta la squadra; ci si schiera in forma completa e
si provano movimenti senza palla ed eventuali sviluppi conseguenti al recupero del
pallone (transizione positiva).
15 Sviluppi offensivi utilizzando combinazioni di colori; si obbliga la squadra a giocare
palla avanti e indietro, evitando passaggi in orizzontale; infine si sviluppa gioco senza
nessun vincolo tattico, sempre per giocando al colore diverso.
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25 Possesso palla per lo sviluppo del gioco in profondit; due squadre, entrambe con
un attaccante posto nella zona difensiva avversaria, marcato a uomo da un difensore,
devono cercare di servirlo; questi deve proteggere il pallone e aspettare il sostegno
dei compagni (figura 7).
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25 Possesso palla per lo sviluppo del gioco in profondit; due squadre si affrontano in
una zona centrale del campo; una squadra esegue un possesso palla con lobiettivo di
fare cinque passaggi consecutivi per ottenere un punto, laltra invece deve cercare di
inserirsi in profondit, attaccando la porta difesa dal portiere, con una combinazione a
due/tre giocatori (figura 8).
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20 Possesso palla per il miglioramento del cambio gioco; due squadre si affrontano
allinterno di un campo, con le zone degli angoli delimitate; in quelle zone, grazie a
lanci precisi, si deve servire un proprio compagno inseritosi nello spazio; se questo
avviene prima di questo settore, si pu, in alternativa, eseguire una sovrapposizione
(figura 9).
20 Didattica fase offensiva con tutta la squadra; 11>0 o in alternativa un 11>4; ogni
reparto in fase difensiva lavora con pettorine di colore diverso in modo tale da
obbligare la squadra a giocare sempre in verticale o diagonale.
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10
20 Sviluppi tattici difensivi con otto giocatori che cercano di realizzare una rete contro
otto difensori che devono concentrarsi sul lavoro appena eseguito sulla didattica della
fase difensiva.
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11
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12
riconquista della palla; lazione deve essere sviluppata a due tocchi; i giocatori che
fanno possesso passivo si danno il cambio con altri compagni.
10 Palle inattive a favore e contro.
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13
deve
effettuare
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inizialmente il gol deve essere realizzato dopo aver sviluppato lazione come richiesto
dal Mister (scarico punta e cambio/inserimento esterno, sovrapposizione a due o tre
giocatori).
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15
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16
tocchi; nella prima parte si deve riuscire a portare palla giocando obbligatoriamente a
terra, mentre nel secondo blocco di lavoro si deve lanciare lungo obbligando la
squadra in difesa al pressing continuo per impedire il lancio o per farlo effettuare in
condizione di pressione.
25 Transizione positiva; lintera squadra si schiera in una trequarti campo con paletti
o coni posti come avversari; la squadra si deve muovere provando, in fase difensiva,
movimenti coordinati con tutti i reparti; ad un segnale si deve recuperare il pallone,
posizionato vicino ai coni o ai paletti, per poi sviluppare gioco a due tocchi in modo da
trovare ritmo e sincronismo nello sviluppo della manovra; i giocatori non impegnati
nellesercitazione effettuano un possesso passivo sul campo, in mezzo ai paletti e ai
coni.
15 Palle inattive.
ANDREA PAGAN
Allenatore di Base
Allenatore Allievi 92 Noventa Calcio (PD)
Stagione 2007/2008
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17
articolo
MODULI E SCHEMI
22
Introduzione.
Innanzitutto, vediamo le varie situazioni numeriche che si creano nelle varie zone del
campo in seguito alla contrapposizione fra le due squadre, ovviamente dal punto di vista
del nostro 4-4-2 (fig.1):
4 contro 2 in difesa
4 contro 4 a centrocampo
2 contro 4 in attacco
2 contro 1 su ciascuna fascia laterale (2 contro 2 in quei frangenti in cui la mezzala
altrui si allarga)
2 contro 2 in mezzo alla difesa
2 contro 4 al centro del campo (2 contro 3 se il metodista rivale arretra a protezione
della retroguardia)
2 contro 2 al centro del fronte offensivo (2 contro 3 se il centromediano altrui arretra a
proteggere i difensori centrali)
Alla luce di questa situazione di base
possiamo ora delineare i vantaggi che
il 4-4-2 ha nei confronti del 4-3-1-2
in fase offensiva:
Superiorit numerica 2 contro 1
sulle fasce
Possibilit di effettuare un sicuro
giropalla a livello di linea difensiva per
via del 4 contro 2 che si gode in
questa zona del campo
Possibile 2 contro 2 al centro del
campo
Nonostante i rivali abbiano 4
centrocampisti dislocati in posizioni
centrali, i nostri 2 mediani interni agiscono comunque in posizioni di non facile gestione da
parte degli avversari stessi
Al contrario, i vantaggi difensivi che il 4-3-1-2 ha nei riguardi del nostro 4-4-2 sono i
seguenti:
In base a questi elementi salienti, la strategia offensiva ideale del nostro 4-4-2 per
affrontare un 4-3-1-2 sar la seguente:
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Ora analizziamo nel dettaglio come si deve sviluppare lazione ideale tesa a sfruttare i
difetti del 4-3-1-2 altrui (sia quelli insiti nel sistema di gioco sia quelli che si vengono a
creare con la contrapposizione al nostro 4-4-2) e ad impedire al rivale di trarre vantaggio
dai propri punti forti.
Innanzitutto, il portiere dovrebbe
indirizzare la palla verso i difensori
esterni, che risultano in maniera
naturale
liberi
da
immediata
pressione.
A
questo
punto
occorrerebbe attuare una rotazione di
palla verso il terzino opposto, coi due
difensori centrali che devono prestare
attenzione alleventuale pressing delle
due punte rivali e coi mediani interni
chiamati ad ergersi come appoggi per
agevolarli (fig.2). In generale, i due
mediani dovrebbero stare molto
accentrati e vicini fra loro (in modo
da distanziarsi dalle mezzali altrui). e
do avrebbero anche cercare di non
avvicinarsi troppo alla zona occupata dal trequartista avversario.
Una volta che la palla passata in maniera stabile ad un centrocampista o che un terzino
riuscito a condurla oltre la linea di
met campo, la nostra squadra
dovrebbe continuare a sviluppare
lazione per linee esterne, ricorrendo
in particolar modo a veloci cambi di
gioco. Infatti, nel momento in cui una
mezzala rivale si porta in chiusura del
nostro terzino in avanzamento,
portandosi dietro tutto il proprio
reparto mediano, in automatico il
nostro terzino sul lato opposto si
viene a trovare completamente libero.
Nostro scopo quindi quello di fargli
pergiungere palla il pi presto
(preferibilmente tenendo palla a
terra), dopodich il laterale difensivo
ricevente, coadiuvato dal centrocampista esterno, chiamato a guadagnare la possibilit
di rifinitura tramite cross (fig.3, in questo modo il terzino rivale viene isolato in una
situazione a lui sfavorevole di 2 contro 1). A questo punto si quindi in grado di arrivare in
maniera abbastanza agevole al cross dal fondo per le due torri disposte in area, lesterno
opposto e uno dei due mediani interni in inserimento.
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Con palla in possesso del terzino chiuso dalla mezzala altrui, il centrocampista alto
corrispondente si allarga o viene incontro, portandosi dietro il laterale difensivo altrui e
liberando cos lo spazio per il
movimento ad allargare della
punta o per linserimento in fascia
del mediano interno pi vicino. In
entrambi i casi sempre il cross lo
sviluppo pi naturale dellazione
(fig.4).
Con palla in possesso di un
mediano
interno,
un
centrocampista alto taglia verso il
centro della trequarti, tenendo
cos occupato il loro metodista. Il
mediano interno portatore di palla
pu cos tentare di mettere in
azione le due punte, che ora si
trovano 2 contro 2 nei riguardi
dei difensori centrali altrui. Se il
terzino rivale commette lerrore
di seguire il taglio del nostro
mediano esterno, lazione deve
ancora una volta svilupparsi
verso la zona cross, con la sfera
che va indirizzata a favore del
nostro
esterno
difensivo
in
pronto
sganciamento
verso
larea rimasta scoperta (fig.5).
In ogni caso, contro un 4-3-1-2 il
4-4-2 non dovrebbe ricorrere in
maniera
programmatica
alla
costruzione immediata tramite
lanci
lunghi
dalle
retrovie.
Essendo il piano
dattacco
incentrato sul giropalla e la ricerca delle fasce, la costruzione elaborata la tipologia di
manovra da attuare con continuit.
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Le situazioni numeriche che si vengono a creare nelle diverse zone del campo quando
lavversario schierato col 4-3-1-2 ad attaccare sono quelle elencate a seguire (vedi fig.1):
In conseguenza a quanto detto il nostro 4-4-2 potrebbe soffrire nei confronti del sistema di
gioco avversario queste situazioni critiche, a cui dovremo porre adeguato rimedio
anticipato:
I punti di forza che la nostra disposizione difensiva ha nei riguardi del sistema di gioco
altrui, su cui dunque dovremo puntare, sono quelli a seguire:
I terzini, essendo privi di avversari diretti nelle loro zone di competenza, possono
essere usati completamente per porre rimedio alla situazione critica in qui si trovano i
due centrali difensivi e per tamponare gli eventuali tagli verso lesterno da parte delle
mezzali o del trequartista altrui
Il 2 contro 2 che le nostre punte vantano nei riguardi dei centrali difensivi rivali pu
essere sfruttato con un pressing deciso ai loro danni
Anche i laterali di centrocampo possono coadiuvare il pressing alto chiamato dalle due
punte, alzandosi in aggressione sui terzini altrui
Ecco allora su quali punti salienti sar basato il nostro specifico piano difensivo, al fine
di oscurare i punti di forza che il 4-3-1-2 ha nei confronti del nostro 4-4-2 e di
sfruttare i nostri pregi difensivi specifici:
Porre rimedio al 2 contro 2 in mezzo alla difesa, sfruttando la relativa libert che
vantano i nostri laterali di difesa
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uno dei due mediani abbassarsi per aggredirlo, con un esterno di difesa che stringe a
protezione dei difensori centrali.
La proposta tattica fornita in questarticolo solo una possibile soluzione per contrapporre
al meglio il 4-4-2 ad un 4-3-1-2. Altre soluzioni sono ovviamente possibili, e molto
dipende anche da come lo specifico avversario interpreta il 4-3-1-2, oltre che dalla propria
concezione calcistica e dalla propria usuale organizzazione di gioco. In ogni caso,
importante che il tecnico, oltre a studiare tutti gli accorgimenti teorici, appronti un
adeguato piano pratico per addestrare la squadra a metterli in pratica durante la
settimana che precede lincontro.
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articolo
IL NUMERO UNO
23
Tra
A tale scopo lallenamento dei distretti muscolari della zona superiore del corpo,
normalmente detta PARTE ALTA, assume unimportanza notevole, pari allo
stretching o alle tavolette propriocettive.
Mentre i giocatori esterni, dal punto di vista tecnico-tattico, utilizzano le braccia per la
protezione della palla o del corpo e tecnicamente solo nelle rimesse laterali (una
rimessa con una gittata oltre la media pu rivelarsi unarma molto importante in fase
offensiva nella avversaria), per il portiere lutilizzo delle braccia, oltre che per
intercettare la palla in fase difensiva, pu diventare unarma offensiva estremamente
efficace quando il N 1 riesce a raggiungere con facilit distanze prossime alla zona
della met campo.
Il rilancio con le mani una scelta offensiva molto importante in quanto, oltre ad
essere di esecuzione pi veloce rispetto a quello con i piedi, risulta nella maggior
parte dei casi pi preciso ed eseguibile evitando con notevole facilit la confusione in
area e il disturbo degli avversari.
Quando si parla di forza nel ruolo del portiere si intende, nella maggior parte dei casi,
di quella sviluppata dagli arti inferiori, non considerando, molto spesso e
colpevolmente, la forza degli arti
superiori.
Per arti superiori si intendono le
articolazioni e i distretti muscolari
relativi a braccia, spalle, pettorali e
dorsali.
Lallenamento di questo tipo di
forza, in molte programmazioni,
viene
spesso
tralasciato
per
mancanza di tempo o di strutture
(soprattutto a livello dilettantistico
dove il numero delle sedute ed il
tempo delle stesse sono ridotte).
Alcuni portieri pi attenti ai particolari, cercano per poi di integrare personalmente
lallenamento tradizionale utilizzando a casa propria manubri e bilancieri o
frequentando palestre attrezzate.
Per il portiere avere un tonicit negli arti superiori significa poter assorbire meglio i
traumi per caduta, sentirsi psicologicamente pi forte, soprattutto nei contrasti con
gli avversari e sentire meno il peso della palla, anche quando questa e calciata con
violenza; ecco perch, sia a livello preventivo che a livello di sviluppo muscolare,
comunque molto importante non tralasciare lallenamento della parte alta.
Mi capitato di sentire che lavorando sulla forza nei distretti muscolari alti si rischia di
perdere velocit di esecuzione nei movimenti che coinvolgono braccia e spalle; non
sono per niente daccordo con queste affermazioni.
Ovviamente il portiere non deve allenarsi come e con i carichi del culturista, ma deve
utilizzare carichi medio-alti ed esecuzioni sempre rapide; lobiettivo non deve essere il
trofismo muscolare (ingrossamento del muscolo) ma deve essere quello di avere una
struttura muscolare pi forte che abbia una maggiore tenuta nella zona delle
articolazioni (maggiormente interessate dalla gestualit tecnica del ruolo) e che riesca
a sviluppare, quando necessario, maggiori volumi di forza veloce, sia in forma
concentrica che eccentrica.
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Per fare questo le esecuzioni devono essere sempre eseguite ad esaurimento, sulle 10
ripetizioni per 3-4 serie, a seconda del tipo di allenamento scelto e comunque ad un
ritmo discretamente veloce.
A seconda del tempo e delle strutture a disposizione possiamo prevedere diversi tipi
dallenamento.
Lallenamento, a seconda delle necessit, pu essere suddiviso in circuito a segmenti
contrastanti o in sedute omogenee in base al posizionamento dei gruppi muscolari.
In realt non serve poi molto tempo per effettuare un buon allenamento della parte
alta; sono sufficienti infatti 20-30 minuti per una o due volte alla settimana,
utilizzando questo tempo anche come forma di riscaldamento generale; alluscita sul
campo bastano poi pochissimi minuti di messa in moto degli arti inferiori per essere
pronti a lavorare.
Questo dimostra come, anticipando di qualche minuto lora di inizio della seduta,
possibile integrare facilmente anche questo tipo dallenamento.
Vediamo ora come possiamo comporre alcune tipologie di circuiti.
1^ STAZIONE
2^ STAZIONE
3^ STAZIONE
PETTORALI
DORSALI
BICIPITI
4^ STAZIONE
5^ STAZIONE
6^ STAZIONE
PETTORALI
SPALLE
TRICIPITI
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1^ STAZIONE
2^ STAZIONE
3^ STAZIONE
PETTORALI
DORSALI
BICIPITI
4^ STAZIONE
5^ STAZIONE
6^ STAZIONE
PETTORALI
SPALLE
TRICPITI
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1^ STAZIONE
2^ STAZIONE
3^ STAZIONE
PETTORALI
DORSALI
BICIPITI
4^ STAZIONE
5^ STAZIONE
6^ STAZIONE
PETTORALI
SPALLE
TRICIPITI
Un altro metodo, pi specifico e che richiede anchesso poco tempo per unesecuzione
efficace, consiste nel suddividere lallenamento in due giorni diversi della settimana,
riservando al primo i muscoli della parte anteriore ed al secondo quelli della parte
posteriore.
Un esempio di come strutturare lallenamento pu essere quello esposto nelle pagine
a seguire.
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PARTE ANTERIORE
ESEGUITA CON LE MACCHINE
1^ STAZIONE
2^ STAZIONE
PETTORALI
SPALLE
3^ STAZIONE
4^ STAZIONE
PETTORALI
BICIPITI
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PARTE ANTERIORE
ESEGUITA CON MANUBRI E BILANCIERI
1^ STAZIONE
PETTORALI
2^ STAZIONE
SPALLE
3^ STAZIONE
PETTORALI
4^ STAZIONE
BICIPITI
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PARTE POSTERIORE
ESEGUITA CON LE MACCHINE
1^ STAZIONE
DORSALI
2^ STAZIONE
TRICIPITI
3^ STAZIONE
DORSALI
4^ STAZIONE
SPALLE
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PARTE POSTERIORE
ESEGUITA CON BILANCIERI E MANUBRI
1^ STAZIONE
SPALLE
2^ STAZIONE
TRICIPITI
3^ STAZIONE
SPALLE
4^ STAZIONI
DORSALI
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Per procedere ad una strutturazione efficace e senza rischi dellallenamento, visto che
si tratta comunque di allenamento muscolare, ovviamente necessario in primo luogo
stabilire il massimale per ciascun esercizio previsto.
Per il calcolo del massimale, a
seconda del sistema scelto per la
rilevazione, si pu utilizzare il metodo
descritto
nel
volume
LA
PREPARAZIONE
COORDINATIVA,
TECNICA, TATTICA E CONDIZIONALE
DEL PORTIERE, alla pagina 125,
utilizzando la formula di Brzycki
oppure la tabella di riferimento a
doppia entrata, riportata nella pagina
successiva.
Una volta trovato il massimale la
percentuale che ritengo sia corretto utilizzare varia tra il 60-70%, a seconda del grado
di allenamento, dellet e della struttura fisica del soggetto.
Se poi si vuole automatizzare questo
calcolo utilizzando il software specifico
per preparatori dei portieri, 1-12-22,
possibile inserire durante la fase di
rilevazione il numero di esecuzioni ed
i carichi utilizzati; ci permette poi
alla fine di determinare in automatico
il massimale e di stampare sia la
tabella pro-memoria da appendere di
fianco ad ogni attrezzo, sia la scheda
personale da consegnare al portiere.
Di seguito viene presentata la
maschera utilizzata da 1-12-22 per la
rilevazione
dei
carichi
e
delle
ripetizioni e per il calcolo dei massimali per ciascun soggetto e ciascun portiere.
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SCHEDA ATTREZZI
Per avere una migliore efficienza ed anche indipendenza, responsabilizzando il
portiere, possibile appendere a fianco di ciascun attrezzo la scheda di lavoro
attrezzi, che comprende per ciascun soggetto il carico, il numero di ripetizioni e le
serie.
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SCHEDA PERSONALE
Se invece non esiste la possibilit o non possibile utilizzare la scheda attrezzi, con
1-12-22 possibile stampare la scheda personale da consegnare al singolo portiere.
Per ogni soggetto sono indicati gli esercizi selezionati, il carico, il numero di ripetizioni
e le serie.
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Nel prossimo articolo vedremo quelle che sono le esercitazioni che vanno a
completare lallenamento della parte alta.
Si ringrazia per la collaborazione Fabrizio Capodici, Portiere della prima squadra del
Piacenza Calcio.
CLAUDIO RAPACIOLI
Allenatore di Base
Staff Tecnico Piacenza Calcio
Preparatore Portieri
Settore Giovanile Primavera e Allievi
Autore del libro
La preparazione stagionale, coordinativa,
tecnica, tattica e condizionale del portiere
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articolo
PRIMO PIANO
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Introduzione.
Una delle caratteristiche, tipiche delle squadre di alto livello, quella di riuscire ad
amministrare la palla ed a sviluppare il gioco in direzione della porta avversaria senza
dover spesso ricorrere al lancio lungo ma viceversa utilizzando una manovra (palla a terra)
lucida, razionale e funzionale.
La Roma in questo senso squadra estremamente organizzata ed in grado di sviluppare la
fase di impostazione in modo vario e piacevole. Labitudine alla costante partecipazione dei
difensori e dei centrocampisti arretrati alla fase di costruzione della manovra favorisce
anche la gestione della fase di post-conquista e consente alla Roma di avere percentuali
elevate in relazione al rapporto intercetto/sviluppo della manovra offensiva.
In particolare, il blocco arretrato, composto dai quattro difensori e dai due centrocampisti
centrali, abile nelloccupare strategicamente le posizioni utili per favorire lo sviluppo della
manovra in relazione al contesto tattico globale che la squadra si trova ad affrontare.
Lobiettivo della squadra di Spalletti
infatti quello di consentire ad uno dei due
centrocampisti centrali o a uno dei
difensori laterali, avanzato allaltezza dei
centrocampisti, di ricevere e poter
sviluppare il gioco in avanti avendo di
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fronte a se la porta avversaria.
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Come
detto
tale
obiettivo
viene
conseguito attraverso un razionale ed
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intelligente posizionamento degli uomini
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che compongono il blocco arretrato che si
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5
muovono ed organizzavano i flussi di
gioco in fase di impostazione in relazione
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Fig.1
Fig.1
alle specifiche richieste della gara.
Se ad esempio la Roma si trova ad
affrontare una squadra schierata con il 43-2-1 luscita maggiormente utilizzata
quella difensore (o centrocampista)
centrale per difensore laterale, che non si
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alza immediatamente, ma attende la
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palla in modo da avere tempo e spazio
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per ricevere ed orientare il gioco in avanti
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prima della chiusura del centrocampista
avversario che deve aprire dallinterno
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(fig.1).
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Se invece la Roma ha davanti a se una
squadra schierata con due attaccanti
32
Fig.2
Fig.2
centrali e due centrocampisti laterali alti,
un centrocampista centrale (solitamente
De Rossi) si abbassa e si defila di fianco
ai difensori centrali mentre i terzini si
alzano prontamente nello spazio liberato
dal movimento di accentramento degli
attaccanti laterali. La Roma trasforma in
pratica il 4-2-3-1 di partenza in una sorta
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di 3-4-3 per ottimizzare i flussi di gioco in
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fase di impostazione, poter disporre di
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superiorit
numerica
allaltezza del
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reparto
arretrato
e
complicare
i
meccanismi
di
scalata
avversari
per
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mezzo del movimento combinato degli
esterni (fig.2).
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Contro un 4-1-4-1 la Roma sfrutta invece
Fig.3
Fig.3
la superiorit numerica dei difensori
centrali per far uscire palla al piede uno di questi che pu quindi servire il centrocampista
nel momento in cui lavanzata viene ostruita dal movimento a pressione dellinterno
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avversario (fig.3). Infine la Roma, seppur raramente, utilizza luscita in verticale per il
trequartista che a sua volta cede palla al centrocampista centrale venuto sostegno. Questa
uscita, che a differenza delle altre ha lo svantaggio di muovere uno dei giocatori
dattacco che di conseguenza pu non essere in posizione ottimale per il susseguente
sviluppo di rifinitura, viene utilizzata contro un avversario schierato con il 4-4-2 che porta
un centrocampista centrale a pressione nella met campo giallorossa.
Da un punto di vista organizzativo i giocatori romanisti sono abili a sostenersi lun laltro ed
il blocco arretrato si avvale delle catene laterali (costituite da difensore laterale, difensore
centrale, centrocampista centrale) e dal
quadrilatero
centrale
(costituito
da
centrocampisti e difensori centrali) per
impostare lazione allo scopo di trovare
poi spazio sul versante opposto. Come
detto la fase di costruzione piuttosto
prolungata ed ha lobiettivo finale di
consentire ad uno dei due centrocampisti
centrali o a uno dei difensori laterali,
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avanzato allaltezza dei centrocampisti, di
ricevere e poter sviluppare il gioco in
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avanti avendo di fronte a se la porta
avversaria. Ci pu essere ottenuto sia
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Fig.4
Fig.4
attraverso uno scorrimento di palla
lineare che, con maggior frequenza,
grazie ai pronti cambi di fronte operati, da difensori e centrocampisti centrali, per i terzini.
Nella figura 4 sono graficamente rappresentati i tipici flussi giallorossi.
Fase di rifinitura: principi e sviluppi.
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centralmente spazio per limbucata verso Totti in grado di restituirgli la palla in profondit
(o di scaricare su un sostegno che a sua volta pu lanciare il trequartista giallorosso).
Ovviamente se gli avversari fossero bravi a neutralizzare linserimento di Perrotta, Totti
avrebbe comunque a sostegno il centrocampista centrale in grado di orientare un diverso
sviluppo di rifinitura o la possibilit di girarsi e servire i compagni sul lato debole cos come
mostrato dalla figura 5 bis. Perrotta pu inoltre ricevere in profondit dopo lo scambio
stretto con Totti come mostrato dalla figura 6.
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Fig.5
Fig.5 bis
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Fig.7
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Fig.8
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Fig.9
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Fig.10
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Fig.11
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Fig.13
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Fig.15
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Fig.17
Fig.17
La Roma non una squadra straordinaria nel pressare con tutti gli effettivi, recuperare
celermente la palla e crearsi i presupposti per la ripartenza a campo aperto. La riconquista
della palla avviene prevalentemente nella met campo difensiva e lunico giocatore del
reparto avanzato abile nel mettere sotto pressione gli avversari appare Perrotta. In alcune
circostanze comunque la Roma riesce a ribaltare celermente lazione ed a distendersi in
contropiede. In queste occasioni possibile ammirare labilit di Totti nello smarcarsi per
ricevere luscita verticale e nellinnescare i compagni tramite precisi passaggi in profondit,
labilit di Mancini nel puntare palla al piede lavversario diretto ed il timing di Giuly e
Perrotta nellattaccare lo spazio alle spalle del reparto difensivo avversario.
Lorganizzazione del contropiede romanista sicuramente di buon livello anche se in
talune circostanze la scelta dei tempi individuali non corretta. In linea generale il
contropiede romanista si sviluppa a seguito di una immediata verticalizzazione per Totti
che non appena scorge il possibile recupero di palla da parte di un proprio compagno si
smarca aprendosi in fascia o venendo incontro al possessore. A seguito della ricezione e
della conduzione di palla in avanti da parte di Totti, i compagni dattacco sono abili a
spartirsi il campo a disposizione e ad attaccare la profondit.
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Nelle due rappresentazioni grafiche sottostanti sono evidenziati alcuni tipiche ripartenze
sviluppate dalla Roma (fig.18 e 19).
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Fig.18
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Fig.19
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LIBRO + DVD
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