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Con lo pseudonimo di Harun Yahya lautore ha pubblicato diverse opere aventi per
tema la politica e la religione. Una parte cospicua del suo impegno letterario tratta della
visione materialista della vita e dellimpatto di tale mentalit sulla storia e sulla politica
mondiali.
Lo pseudonimo costituito dai due nomi Harun (Aronne) e Yahya (Giovanni)
in devota memoria dei due Profeti che a lungo si batterono contro la miscredenza.
Altre sue opere includono: Il Nuovo Ordine Massonico, Massoneria e Capitalismo,
La mano segreta in Bosnia, Dietro le quinte del terrorismo, La carta curda di Israele,
Strategia nazionale per la Turchia, Lostilit di Darwin nei confronti dei Turchi, Nazioni
rovinate, Per uomini dotati di intelletto, Il miracolo nella cellula, Il miracolo nellocchio, Il
miracolo nel ragno, Il miracolo nel moscerino, Il miracolo nella formica, Il miracolo del
sistema immunitario, Attraverso la ragione si scopre Allah, Atemporalit e realt del
destino, La verit della vita in questo mondo.
Fra i suoi opuscoli: Il crollo della teoria evoluzionista: la realt della creazione, Il
crollo del materialismo, La fine del materialismo, Gli errori degli evoluzionisti I, Gli errori
degli evoluzionisti II, Gli errori scientifici nei testi per le scuole pubbliche, Il crollo
microbiologico dellevoluzione, La realt della creazione, Il mistero dellatomo, Il crollo
dellevoluzione in venti domande, Il pi grande inganno nella storia della scienza: il
darwinismo.
Altre opere dello stesso autore riguardanti il Corano: Hai mai pensato alla verit?,
Devoto di Allah, Abbandonare la societ dellignoranza, Il Paradiso, Valori morali nel
Corano, Conoscenza del Corano, Indice del Corano, Emigrare per la causa di Allah, Gli
ipocriti nel Corano, I segreti dellipocrita, Gli epiteti di Allah, Comunicazione del
Messaggio e discussione nel Corano, Concetti basilari nel Corano, Risposte dal Corano,
Morte resurrezione e Inferno, Limpegno dei Profeti, Il nemico dichiarato delluomo:
Satana, Lidolatria, Larroganza di Satana, La preghiera nel Corano, La coscienza nel
Corano, Il giorno della Resurrezione, Non dimenticare mai, Insegnamenti del Corano
trascurati, La religione degli ignoranti.
Il sigillo del Profeta Muhammad che viene riportato su tutti I libri di Harun Yahya,
assume un significato simbolico relativamente ai loro contenuti. Questo sigillo ci ricorda
il Corano, lultima delle Scritture rivelate da Allah e ultima parola da Lui proveniente e il
Profeta Muhammad ultimo dei profeti. Guidato dal Corano e dalla Tradizione profetica,
lautore persegue lobiettivo di confutazione delle dottrine e delle ideologie della
miscredenza in maniera di avere lultima parola e far tacere le obiezioni portate contro
la religione. Il sigillo del Profeta che raggiunse la saggezza pi elevata e la perfezione
morale utilizzato come segno della sua intenzione di affermare questa Ultima Parola.
Linganno
dellevoluzione
di HARUN YAHYA
Tradotto dallinglese da Ali Stefano Azzali
Il fallimento
scientifico
del darvinismo
e del suo bagaglio
ideologico
Ed. Al Hikma
Titolo originale:
"The Evolution Deceit"
OKUR Publishing, 1999
Gumussuyu Cad. Litros Yolu 1. Matbaaclar Sitesi
Topkap-Istanbul / TURKEY
Kelebek Matbaaclk
Gumussuyu Cad. 1. Matb. Sitesi No: 1-2
Topkap stanbul /TURKEY
(+90 212) 612 43 59
www.harunyahya.org
HARUN YAHYA
Linganno
dellevoluzione
Traduzione dallinglese di
Ali Stefano Azzali
EDIZIONI AL HIKMA
1422/2001
INTRODUZIONE di
Giuseppe Sermonti
come nessun'altra teoria al mondo. Essa non si limitata a sentenziare sul piano
strettamente biologico e ha esteso la sua logica anche alla storia della civilt. Ha scritto
Giorgio De Santilliana ("il Mulino di Amleto", Adelphi 1983, p.100): "Forse gli storici
dei secoli a venire ci dichiareranno tutti pazzi per non aver scoperto subito e confutato
con la necessaria energia questa incredibile cantonata," L'evoluzionismo darwiniano
s dmostrato non solo scientificamente insostenibile, ma anche moralmente
deleterio, avendo adottato come principio fondante della realt vivente e della civilt
la competizione tra gli esseri e la sopraffazione del pi debole ad opera dei pi forte.
La teoria dell'evoluzione ha questa inaudita pretesa: di spiegare la genesi delle
forme attraverso una serie di processi che tutti portano alla degradazone. il primo
quello dei Caso, che notoriamente presiede al disordine e alla perdita della forma. La
Mutazione semplicemente- l'errore nella riproduzione, e solo un folle pu pensare
che l'accumulo degli errori possa dar origine a qualcosa d complesso e di sensato. La
Selezione N aturale una forza eliminativa, che riduce la variet e appiattisce la
biodiversit. La Sessualit agisce confondendo quello che distinto, rimescolando le
cose che cercano di isolarsi. La cosiddetta Teoria Sntetica dell'Fvoluzione, che ha
unito tutti questi principi in un corpo dottrinale, non che la teoria della "edificazione
attraverso la degradazione". Purtroppo questi princpi sono gli stessi che governano
le societ industrializzate e le stanno conducendo alla dissoluzione. Esse affidano il
futuro alla cecit del caso, accettano come giusto tutto quello che nuovo e ha
successo, adottano la competizione e l'appiattimento come motori della societ,
privilegiano la confusione e la prorniscuit.
Si pu dire senza tema di sbagliare che tutte le attese verificabili della teoria
dell'evoluzione sono andate deluse. La comparsa dei grandi gruppi sistematici - i tipi,
gli ordini, le famiglie - non avvenuta per gradi ma per improvvise esplosioni. Gli
"anelli ntermedi", che la teoria postulava in gran numero, hanno sempre deluso i
paleontologi. Le mutazioni-selezioni, praticate intensivamente dagli allevatori e dai
genetisti, non hanno mai dato origine a una nuova specie. E nessuno ha visto
"l'evoluzione sotto i nostri occhi". Le grandi differenze tra gli -stadi (il bruco e la
farfalla), le caste (operaie e soldat) e tra gli organi (occhi e cuore) di un individuo
non sono nei geni. Il numero d geni nell'uomo (circa trentamila) appena il doppio
di quello dei geni di un moscerino. Sulla base delle teorie molecolari della vita oggi
non sappiamo dire perch una mosca una mosca e un cavallo un cavallo. La paura
di accettare l'esistenza di qualche principio d'ordine o di coerenza nella Natura
vivente ci ha condotto ad una condizione di totale ignoranza di tutti i fenomeni pi
nteressanti che ci circondano e alla sola conoscenza specialistica di cose che
interessano solo quelli che vi lavorano nel laboratori o sui computer.
Non si pensi che la grande disillusione dell'evoluzionismo abbia prodotto un
ravvedimento tra gli specialisti della biologia molecolare. La loro tesi, che tutto ci
che avvenuto nella storia della vita sia stato semplicemente un gioco meccanico,
qualcosa che l'uomo avrebbe potuto realizzare con le sue tecnologie, ha trovato un
nuovo argomento nelle manipolazioni genetiche. Il bambino in provetta, le
alterazioni germinali, gli esseri transgenici, la clonazione, la decifrazione del genorna
umano, la terapia genica e tutte le diavolerie faustiane che l'uomo ha sviluppato
negli ultimi anni hanno dato a qualcuno l'illusoria convinzione che la "creazione" del
vivente e il cambiamento delle forme fosse ormai a nostra portata. E allora se la vita
si potesse fare e alterare in provetta, con gli strumenti dei chimico, l'immane e
ridondante processo che in miliardi di anni, attraverso innumerevoli tentativi e
fallimenti, avrebbe costruito la biosfera, non c'interesserebbe pi. La prova che non
c' bisogno della Trascendenza e che l'uomo ha superato il suo Creatore sarebbe
raggiungibile in poco spazio e in poco tempo. "Evolution is dead" il titolo di
copertina di un recente numero della rivista scientifica inglese New Scientist..
L'Orologiaio Cieco di Dawkins stato messo da parte dai nuovi ingegneri genetici,
che ormai sanno, o meglio pretendono di saper elaborare in laboratorio i loro Geni
Egoisti.
L'inganno dell'Evoluzione oggi superato da un inganno ancora pi insidioso,
quello della Ingegneria Genetica. Con questa l'uomo pretende non solo di conoscere
i meccanismi della Creazione, ma di poterla sostituire con una tecnologia precisa,
accessibile, rapida e brevettabile. Questa pretesa prepara il mondo ad una decadenza
morale ancora pi profonda, a una definitiva abdicazione, e lo offre al dispotismo di
nuovi Dmiiurghi, incapaci di costruire alcunch e solo maestri nei trucchi degli
illusionisti. Essi non sono che ombre nel fondo della caverna di Platone, che
s'industriano a costruire le luci e le forme del mondo dalla loro piatta oscurit.
CONTENUTI
PRIMA PARTE
La confutazione del
darvinismo
11
CAPITOLO I
14
CAPITOLO II
22
CAPITOLO III
I meccanismi immaginari
dellevoluzione
33
CAPITOLO IV
42
CAPITOLO V
49
CAPITOLO VI
54
CAPITOLO VII
Ingannevoli interpretazioni
dei fossili
68
CAPITOLO VIII
Falsificazioni dellevoluzione
71
76
INTRODUZIONE
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
105
CAPITOLO XI
La termodinamica confuta
levoluzione
143
CAPITOLO XII
Progetto e coincidenza
151
CAPITOLO XIII
159
CAPITOLO XIV
173
CAPITOLO XV
I mezzi di comunicazione:
terreno fertile per levoluzione
182
CAPITOLO XVI
Conclusione: levoluzione
uninganno
187
CAPITOLO XVII
191
SECONDA PARTE
La confutazione del
materialismo
211
213
252
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
NOTE
265
PRIMA PARTE
LA CONFUTAZIONE
DEL
DARVINISMO
INTRODUZIONE
Perch la teoria
dell'evoluzione?
12
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
13
CAPITOLO
15
16
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Cieco materialismo
La fede di cui stiamo parlando la filosofia materialista, la quale
afferma che la materia sempre esistita e che non vi altro oltre ad essa.
La teoria evoluzionista rappresenta il cosiddetto "fondamento scientifico"
di questa filosofia ed quindi difesa ciecamente al fine di sostenerne la
veridicit. Nel momento in cui la scienza dimostra l'infondatezza delle
affermazioni dell'evoluzionismo e questo il punto che stato raggiunto
ora, alla fine del XX secolosi cerca allora di distorcerla e di renderla tale
da corroborare la teoria dell'evoluzione, al fine di mantenere in vita il
materialismo.
Una breve citazione da uno dei pi noti biologi evoluzionisti turchi
un buon esempio che permette di constatare il disordinato criterio e
giudizio a cui conduce questa cieca devozione. Questo scienziato discute
la probabilit della formazione casuale del citocroma-C, che uno degli
enzimi pi indispensabili alla vita:
La probabilit della formazione di una sequenza di citocroma-C probabilmente
pari a zero. Ovverosia, se la vita richiede una certa sequenza, si potrebbe dire
che questa ha la probabilit di realizzarsi verosimilmente una sola volta
nell'intero universo. Diversamente, alcuni poteri metafisici al di l della
nostra definizione sarebbero dovuti intervenire nella sua formazione. Accettare
quest'ultima proposizione non tuttavia appropriato agli scopi della scienza.
17
18
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
19
perch
possano
ascendervi,
20
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
vedr realmente e non vi sar dubbio sulla sua buona fede. Esempi simili,
che mostrano l'efficienza e il potere dei meccanismi di indottrinamento,
sono realt scientifiche verificate da innumerevoli esperimenti riportati
nella letteratura scientifica che costituiscono il cibo quotidiano dei
manuali di psicologia e psichiatria.
La teoria evoluzionista e la visione materialistica del mondo, che su
di essa si fonda, sono imposte alle masse grazie a tali metodi di
indottrinamento. La gente, che di continuo vi si imbatte nei mezzi di
comunicazione, nelle fonti accademiche e nelle piattaforme "scientifiche",
non riesce a comprendere che accettare questa teoria significa in effetti
contraddire i pi basilari principi di ragione. Lo stesso tipo di
indottrinamento coinvolge anche gli scienziati. Giovani studiosi in ascesa
nelle loro carriere scientifiche, col passare del tempo, adottano, con
sempre maggior frequenza, la visione del mondo materialista. Incantati
da questo sortilegio, numerosi scienziati evoluzionisti proseguono nella
loro ricerca al fine di trovare la conferma scientifica alle irrazionali e
datate asserzioni del XIX secolo, ormai da lungo tempo confutate.
Vi sono inoltre dei meccanismi addizionali che costringono gli
scienziati ad essere evoluzionisti e materialisti. Nei paesi occidentali,
uno scienziato deve rispettare alcune norme per poter fare carriera, per
ottenere dei riconoscimenti accademici o per riuscire a vedere pubblicati i
suoi
articoli
su
riviste
scientifiche.
La
totale
accettazione
21
CAPITOLO
23
L'immaginazione di Darwin
Colui che ha proposto la teoria evoluzionista nella forma oggi difesa
fu un naturalista dilettante inglese, Charles Robert Darwin.
Darwin non ricevette mai una formale educazione in biologia. Egli
ebbe soltanto un interesse amatoriale nell'ambito della natura e degli
esseri viventi. Tale interesse lo spron a unirsi volontariamente ad una
spedizione a bordo della nave H.S.M. Beagle, salpata dall'Inghilterra nel
1832, che per cinque anni visit diverse regioni del mondo. Il giovane
Darwin rimase fortemente impressionato dalla variet delle specie
viventi, in special modo da certi uccelli che vide nelle isole Galapagos.
Egli pens che le variazioni presenti nei loro becchi fossero state causate
dal loro adattamento all'habitat in cui risiedevano. Con questa idea in
mente, egli ipotizz che l'origine della vita e delle specie si trovasse nel
concetto di "adattamento all'ambiente". Secondo lo studioso inglese, le
differenti specie viventi non erano state create separatamente da Allah,
ma derivavano piuttosto da un comune antenato dal quale si erano
differenziate in seguito alle differenti condizioni naturali.
L'ipotesi di Darwin non fu fondata su alcuna scoperta scientifica o
esperimento; col tempo, tuttavia, egli la trasform in una teoria
24
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
25
Charles Darwin
IL RAZZISMO DI DARWIN
no dei pi
importanti,
seppur meno
noti, aspetti della
teoria evoluzionista
il razzismo: Darwin
considerava
gli
Europei bianchi pi
"avanzati" rispetto
alle altre razze umane. Credendo
che l'uomo si fosse evoluto da
una creatura simile alla scimmia,
egli suppose che alcune razze si
fossero sviluppate pi di altre, le
quali avrebbero presentato
ancora caratteri scimmieschi.
Nel suo libro L'origine dell'uomo,
Le idee insensate
di Darwin non
vennero
solo teorizzate, ma
fornirono anche la
principale "base
scientifica"
al
r a z z i s m o .
Supponendo che
gli esseri viventi si
fossero evoluti in
seguito alla lotta
per la vita, il
27
28
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
proteina avrebbe potuto essere stata generata dal caso. Neppure la cellula
ipoteticamente apparsa per caso durante le primitive e incontrollate
condizioni terrestri elaborate dagli evoluzionisti potrebbe essere
sintetizzata, nemmeno dai pi sofisticati laboratori del XX secolo.
La teoria neo-darvinista risulta inoltre inficiata dai reperti fossili.
Nessuna "forma transizionale", quale venne ipotizzata allo scopo di
dimostrare la graduale evoluzione degli organismi viventi dalle specie
primitive a quelle avanzate, secondo i dettami della teoria neo-darvinista,
mai stata scoperta in qualsiasi parte del mondo. Nel contempo,
l'anatomia comparativa ha rivelato che le specie che si era ipotizzato si
fossero evolute le une dalle altre, ebbero in realt caratteristiche
anatomiche assai differenti confutando l'ipotesi di un'eventuale
discendenza.
Ma il neo-darvinismo non mai stato una teoria scientifica, bens un
dogma ideologico, per non dire una sorta di "religione". Questa la
ragione per cui i campioni della teoria dell'evoluzione persistono nel
difendere le loro posizioni nonostante tutte le prove del contrario. Su un
solo problema essi non riescono, tuttavia, a trovare un accordo, nel
decidere quale sia, tra i differenti modelli proposti per la realizzazione
dell'evoluzione, quello "giusto". Uno dei pi importanti tra questi modelli
lo scenario fantastico noto come "equilibrio punteggiato".
30
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
della
teoria
neo-darvinista
erano
ma
erano
apparsi
improvvisamente gi completamente
formati. I neo-darvinisti vivevano
nell'infondata speranza tuttora viva
che le perdute forme di transizione
sarebbero state un giorno trovate. Pur
avendo compreso che tale speranza era
nondimeno
incapaci
di
31
Oggi, decine di migliaia di scienziati al mondo, in modo particolare negli Stati Uniti e in
Europa, sfidano la teoria evoluzionista pubblicando studi che ne confutano i principi. In
alto sono stati riprodotti alcuni esempi.
32
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
I meccanismi immaginari
dell'evoluzione
La selezione naturale
Come processo della natura, la selezione naturale era familiare ai
biologi che avevano preceduto Darwin, il quale la defin come un
"meccanismo che mantiene le specie immutabili senza essere corrotte".
Darwin fu il primo ad affermare che questo processo aveva un potere
evolutivo; quindi, egli eresse la sua intera teoria sulle fondamenta di tale
asserzione. Il titolo che egli diede al suo libro indica che la selezione
naturale fu la base della sua teoria: L'origine della specie per mezzo della
selezione naturale...
Tuttavia, sin dal tempo di Darwin, non stata avanzato neppure un
briciolo di prova per dimostrare che la selezione naturale sia all'origine
dell'evoluzione degli esseri viventi. Colin Patterson, il maggiore
34
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
"Melanismo industriale"
Nel 1986 Douglas Futuyma pubblic un libro dal titolo La biologia
dell'evoluzione, considerato una delle fonti pi esplicite per esporre la
teoria dell'evoluzione per mezzo della selezione naturale. Il pi famoso
tra gli esempi addotti sul tema riguarda il colore delle falene, che parve
oscurarsi nel corso della Rivoluzione Industriale in Inghilterra.
Secondo quanto riferito, ai prodromi della Rivoluzione Industriale il
colore delle cortecce degli alberi nell'area di Manchester era abbastanza
chiaro. Per questo motivo, le falene di colore scuro che si posavano su
questi alberi potevano essere facilmente avvistate dagli uccelli che se ne
cibavano; le loro possibilit di sopravvivenza erano, di conseguenza,
alquanto scarse. Cinquanta anni dopo, a seguito dell'inquinamento, le
cortecce degli alberi si scurirono, ne consegu che le falene di colore chiaro
divennero le prede pi cacciate. Si verific quindi un decremento delle
35
36
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
La selezione naturale un meccanismo che serve a eliminare gli individui deboli all'interno
della specie. una forza conservativa che preserva le specie esistenti dalla degenerazione.
Oltre a questo, non assolutamente in grado di trasformare una specie in un'altra.
37
38
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Mutazioni
Le mutazioni sono definite come rotture o sostituzioni che
avvengono nella molecola del DNA, il quale si trova nel nucleo della
cellula di un organismo vivente e contiene tutte le informazioni genetiche.
Queste rotture o sostituzioni sono il risultato di effetti esterni quali le
radiazioni o l'azione chimica. Ogni mutazione un "accidente" che pu
danneggiare i nucleotidi che costituiscono il DNA o cambiarne la
locazione. Per lo pi, i danni e le modificazioni causati sono tali che la
cellula non pu porvi rimedio.
La mutazione, che gli evoluzionisti spesso nascondono, non una
bacchetta magica in grado di tramutare gli organismi viventi in forme pi
avanzate e perfette. L'effetto diretto delle mutazioni nocivo. I
cambiamenti operati dalle mutazioni possono essere equiparati solo a
quelli subiti dagli abitanti di Hiroshima, Nagasaki e Chernobil: ovvero, la
morte, l'invalidit e gli scherzi di natura (mostri)...
La ragione molto semplice: il DNA ha una struttura molto
complessa, e gli effetti fortuiti possono solo causare danni a questa
struttura. B.G. Ranghanattan scrive:
Le mutazioni sono piccole, casuali e nocive. Accadono raramente e nel migliore
dei casi risultano inefficaci. Queste quattro caratteristiche delle mutazioni
implicano l'impossibilit di condurre ad uno sviluppo evolutivo. Un
cambiamento casuale in un organismo altamente specializzato pu
essere inefficace o dannoso. Un cambiamento accidentale in un orologio non
potr migliorarlo, molto probabilmente lo dannegger, o, nel migliore dei casi,
sar inefficace. Un terremoto non migliora una citt, la distrugge.15
Non sorprende quindi che finora non sia mai stata osservata una
mutazione vantaggiosa. Tutte le mutazioni hanno dimostrato di essere
dannose. Lo scienziato evoluzionista Warren Weaver, commentando il
documento preparato dalla Commissione sugli effetti genetici delle
radiazioni atomiche, costituito al fine di investigare le mutazioni che
possono essere state provocate dall'utilizzo di armi atomiche nel corso
della Seconda Guerra Mondiale, ha scritto:
39
Occhio
Antenna
Zampa
40
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Lo stesso discorso vale anche per l'uomo. Tutte le mutazioni che sono
state osservate negli esseri umani sono risultate deleteree. Su questo
problema gli evoluzionisti hanno gettato un velo, tentando addirittura di
mostrare
esempi
di
tali
perniciose
mutazioni
come
"prove
41
CAPITOLO
I reperti fossili
confutano l'evoluzione
43
dispetto della sua speranza, egli cap che il maggiore ostacolo alla sua
teoria era costituito dalla loro mancanza. Perci, ne L'origine della specie,
al capitolo "Difficolt della teoria", ha scritto:
...Perch se le specie derivano da altre specie attraverso impercettibili
graduazioni,
non
vediamo
ovunque
innumerevoli
forme
di
FOSSILI VIVENTI
a teoria evoluzionista sostiene che le specie si evolvano continuamente in
altre specie. Qualora si confrontino gli esseri viventi con i fossili
corrispondenti, si vedr tuttavia che essi sono rimasti immutati per milioni di
anni. Questo fatto confuta esplicitamente le pretese degli evoluzionisti.
45
46
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
della
"esplosione
cambriana",
apparsa
del
tutto
inaspettatamente:
Mezzo miliardo di anni fa apparvero improvvisamente le ragguardevoli forme
di animali complessi che oggi vediamo. Questo momento, al principio del
periodo Cambriano, all'incirca 550 milioni di anni fa, segna l'esplosione
evolutiva che riemp i mari delle prime creature complesse. Gli ampi phyla
animali odierni erano gi presenti nei primi anni del Cambriano ed erano
distinti tra loro quanto lo sono oggi.. .25
47
48
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
50
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Tutte e tre le suddivisioni dei pesci dotati di ossa appaiono per la prima volta tra
le testimonianze fossili approssimativamente nello stesso periodo. Essi si
presentano gi ampiamente divergenti morfologicamente e pesantemente
corazzati. Come ebbero origine? Che cosa permise loro una cos ampia
differenziazione? Come poterono giungere ad avere una corazza pesante?
Perch non vi traccia di precedenti forme intermedie?30
Un fossile di celacanto risalente a 410 milioni di anni fa. Gli evoluzionisti affermarono
che si trattasse della forma transizionale rappresentante il passaggio dall'acqua alla
terra. Esemplari viventi di questo pesce furono catturati molte volte a partire dal 1938,
fornendo un buon esempio della vastit delle speculazioni degli evoluzionisti.
52
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
p. 418).
Non esiste alcuna differenza tra i fossili delle antiche tartarughe e i membri di
questa specie oggi viventi. Le tartarughe, semplicemente, non si sono "evolute":
sono sempre state le stesse fin dal momento della loro creazione.
53
CAPITOLO
55
a met non pu vedere, cos come un uccello con le ali a met non pu
volare. Come questi organi siano pervenuti all'essere rimasto uno dei misteri
della natura che attende di essere illuminato.37
Entrata
Uscita
Aria
Alveoli
Branchie
Polmone di rettile
Parabronchia
Polmone di uccello
L'anatomia degli uccelli molto diversa da quella dei rettili, i loro supposti antenati. I
polmoni degli uccelli funzionano in maniera totalmente differente rispetto a quella degli
animali terrestri. Questi ultimi inspirano ed espirano attraverso le stesse vie aeree. Negli
uccelli, l'aria entra nel polmone dalla parte anteriore ed esce dalla parte posteriore.
Questo "disegno" distinto una peculiarit degli uccelli, i quali necessitano di una
grande quantit di ossigeno durante il volo. impossibile che simile struttura si sia
evoluta dal polmone di un rettile.
56
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
57
58
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Le penne
indicano che si
tratta una
creatura volante
a sangue caldo.
Le ossa sono
vuote come negli
uccelli moderni.
I denti nella
mandibola non
provano alcun
tipo di relazione
con i rettili. Nel
passato sono
esistite diverse
altre specie di
uccelli "dentati".
Alcuni uccelli
odierni
presentano
"artigli" simili
sulle ali.
La recente
scoperta del
settimo esemplare
di Archaeopterix,
il quale presenta
uno sterno
rovesciato,
dimostra che
questo uccello
era dotato di forti
muscoli del volo
come i moderni
uccelli volanti.
59
timoniere.
In
breve,
questo
uccello,
contemporaneo
61
altro
fossile
che
contraddice
la
tesi
evoluzionista
62
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
diverse,
il
quale,
L'immaginario vincolo
uccello-dinosauro
La giustificazione avanzata dagli
evoluzionisti, al fine di presentare
l'Archopteryx
come
forma
professore
presso
osteggiato
tale
teoria,
64
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
65
completamente
rinnovato:
li evoluzionisti
sostengono che tutte le
specie mammifere si
siano evolute da un comune
progenitore. Nondimeno, gli orsi,
le balene, i topi e i pipistrelli
presentano enormi
differenze. Ognuno di
questi esseri viventi
possiede sistemi
specificamente
disegnati. Per
esempio, i pipistrelli
sono stati creati
Un pipistrello
con un sistema
fossile risalente
sonar molto
a 50 milioni di
sensibile che li
anni fa: non
aiuta ad orientarsi
presenta alcuna
differenza
nel buio. Questi
rispetto
complessi sistemi,
all'attuale
che la moderna
specie vivente.
tecnologia pu
(Science, vol.
soltanto imitare,
154)
non possono
essere apparsi come risultato di
coincidenze casuali. Anche i
fossili dimostrano che i pipistrelli
emersero improvvisamente nella
perfezione del loro stato attuale,
senza passare attraverso alcun
"processo evolutivo".
la
mancanza
di
paleontologi in grado di trovare
filogenesi convincenti o sequenze di
organismi capaci di dimostrare i
maggiori cambiamenti evolutivi... Il
cavallo spesso citato come l'unico
esempio compiuto. Ma il fatto che la
linea dall'Eohippus all'Equus molto
irregolare. addotta per mostrare un
continuo incremento di dimensioni, ma la
realt che alcune varianti erano pi
piccole dell'Eohippus, non pi grandi.
Esemplari provenienti da fonti differenti
possono essere riuniti in una sequenza
all'apparenza convincente, ma non vi
prova sufficiente a confermare che essi
fossero disposti secondo questo ordine
temporale.3
Tutti questi fatti dimostrano chiaramente come
le tabelle sull'evoluzione del cavallo,
presentate come una delle pi solide prove a
favore del darvinismo, non siano altre che
favole fantastiche ed implausibili.
1. Boyce Rensberger, Houston Cronicle, 5 novembre
1980, p. 15.
2. Colin Patterson, Harper's, febbraio 1984, p. 60.
3. Gordon Rattray Taylor, The Great Evolution Mistery,
Abacus, Sphere Books, Londra 1984, p. 230.
67
CAPITOLO
Ingannevoli
interpretazioni dei fossili
70
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Disegno di Maurice
Wilson.
Ricostruzione di N. Parker, N.
Geographic, settembre 1960.
CAPITOLO
Falsificazioni
dell'evoluzione
L'Uomo di Piltdown:
una mandibola di orang-utan e un cranio umano
Un noto dottore e paleoantropologo dilettante, Charles Dawson, nel
1912 afferm di avere scoperto un osso mascellare e un frammento di
cranio in una cava presso Piltdown, in Inghilterra. Sebbene la mandibola
fosse molto simile a quella di una scimmia, i denti e il cranio erano umani.
Questi campioni vennero classificati come "Uomo di Piltdown". Dopo
aver asserito che risalivano a cinquecentomila anni fa, furono spacciati, in
parecchi musei, come una prova assoluta dell'evoluzione umana. Per pi
di quarant'anni vennero scritti molti articoli scientifici dedicati a questa
scoperta e furono prodotte molte interpretazioni e disegni, mentre il
fossile fu presentato come una testimonianza importante che avvalorava
la teoria evoluzionista. Furono compilate non meno di cinquecento tesi
dottorali sull'argomento. Il famoso paleoantropologo americano Henry
I pezzi vengono
ricostruiti per
formare il famoso
cranio.
Passati 40 anni
dalla sua scoperta,
il fossile di
Piltdown si rivela
un inganno ideato
da un gruppo di
ricercatori.
Parti di
teschio
umano
Mascella di
orangutang
Falsificazioni dell'evoluzione
73
Fairfield Osborn disse, durante una visita al British Museum nel 1935: "...
a noi deve essere ricordato che la Natura piena di paradossi e questo
uno stupefacente ritrovamento riguardo ai primi uomini..."56
Nel 1949, Kenneth Oakley, del dipartimento di paleontologia del
British Museum, tent di applicare il metodo del "test del fluoro", un
nuovo sistema per determinare la data di alcuni fossili antichi, sui
campioni dell'Uomo di Piltdown. Il risultato fu sbalorditivo. Durante il
test si scopr che l'osso mascellare non conteneva alcuna traccia di fluoro.
Questo significava che era rimasto sepolto non pi di pochi anni. Il cranio,
che rivelava soltanto una minima quantit di fluoro, dimostr di risalire a
poche migliaia di anni addietro, come stato confermato dai pi recenti
studi.
Si determin che i denti sull'osso mascellare, appartenenti ad un
orang-utan, erano stati logorati artificialmente, mentre gli strumenti
"primitivi" scoperti con i fossili erano semplici imitazioni, affilate con
utensili di ferro.57 Con la dettagliata analisi condotta a termine da Weiner
nel 1953, venne resa nota al pubblico questa frode. Il cranio apparteneva
a un uomo vissuto cinquecento anni prima, mentre l'osso mascellare ad
una scimmia morta recentemente! I denti erano stati, quindi, disposti in
ordine e aggiunti alla mascella in modo tale da imitare quelli dell'uomo.
Tutti questi pezzi vennero poi trattati con potassio dicromato per
conferirgli un aspetto di vecchiezza. Queste macchie iniziarono a
dissolversi a contatto con l'acido. Le Gros Clark, il quale faceva parte del
team che scopr la frode, non pot nascondere il suo sbalordimento e
disse: "le prove delle abrasioni artificiali saltarono immediatamente
agli occhi. Invero, apparivano cos ovvie che ci si pot chiedere perch
non fossero state scoperte prima."58 All'indomani, l'Uomo di Piltdown
venne rapidamente rimosso dal British Museum, dove era stato esposto
per pi di quarant'anni.
L'illustrazione a sinistra,
pubblicata sull'Illustrated
London News del 24
luglio 1922, venne fatta
sulla base di un singolo
dente. Gli evoluzionisti,
tuttavia, furono molto
delusi quando fu rivelato
che questo dente non
apparteneva n a una
creatura simile a una
scimmia n a un uomo,
ma bens ad una specie
estinta di maiale.
Falsificazioni dell'evoluzione
75
OTA BENGA:
"Il pigmeo allo zoo".
CAPITOLO
Lo scenario
dell'evoluzione umana
77
78
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
79
Ramapithecus,
sono
state
escluse
dall'albero
genealogico
80
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
81
Il fossile di Australopithecus
aferensis Al 333-105 (sotto)
appartiene ad un membro giovane di
questa specie. Questa la ragone per
cui non si era ancora formata la
protrusione sul suo cranio.
AUSTRALOPITHECUS
SCIMPANZ MODERNO
84
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
infatti, braccia lunghe, gambe corte e una struttura scheletrica simile alla
scimmia. Le sue dita delle mani e dei piedi erano prensili, mentre la sua
struttura mandibolare era molto simile a quella dei moderni Primati.
Anche la capacit cranica, pari a 600 cc, offriva ulteriori conferme. In
breve, l'Homo habilis, presentato da alcuni evoluzionisti come una specie
differente, era in realt una specie di scimmia cos come tutti gli altri
Australopithecinae.
Le ricerche condotte negli anni seguenti hanno dimostrato che
l'Homo habilis non era diverso dagli Australopithecinae. Il cranio e lo
scheletro fossile OH62 trovati da Tim White dimostrarono che questa
specie ebbe una ridotta capacit cranica, braccia lunghe e gambe corte,
che le consentivano di arrampicarsi sugli alberi.
Le dettagliate analisi condotte dall'antropologa americana Holly
Smith nel 1994 rivelarono che l'Homo habilis non era un "homo", ma bens
una "scimmia". A proposito dei suoi studi sui denti dell'Australopithecus,
dell'Homo habilis, dell'Homo erectus e dell'Homo neandertalensis, Smith
ha scritto:
Circoscrivendo l'analisi dei fossili a quei campioni che soddisfino tali criteri, i
modelli di sviluppo dentale di australopithecinae gracili e di Homo
Habilis rimangono classificati come scimmie africane. Quelli dell'Homo
erectus e di Neanderthal sono classificati come umani.65
86
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
87
88
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
differenze che intercorrono tra loro sono pari a quelle tra un nero e un
Inuit o un pigmeo e un europeo.
Esaminiamo dapprima l'Homo erectus, a cui si fa riferimento come
alla pi primitiva specie umana. Come implica la parola stessa, "Homo
erectus" significa un "uomo che cammina eretto". Gli evoluzionisti hanno
dovuto distinguere questi uomini dai precedenti annettendovi la qualit
di "erezione", per la quale tutti i fossili di Homo erectus esistenti si
distinguono nettamente rispetto agli esemplari di Australopithecus e di
Homo habilis. Non vi alcuna differenza tra lo scheletro di un uomo
moderno e quello di un Homo erectus.
La ragione primaria per cui gli evoluzionisti definiscono "primitivo"
l'Homo erectus la capacit cranica (900-1100 cc.), inferiore rispetto alla
media dell'uomo moderno, e la sporgenza delle arcate sopraccigliari.
Nondimeno, molti popoli che vivono oggi nel mondo hanno la stessa
capacit cranica dell'Homo erectus (ad esempio i pigmei), mentre
esistono altre razze umane che hanno arcate sopraccigliari prominenti
(come gli aborigeni australiani).
un fatto comunemente accettato che tali differenze di capacit
cranica non denotino disparit per quanto riguarda l'intelligenza o la
capacit. L'intelligenza dipende dall'organizzazione interna del cervello,
non dal volume.71
I fossili che hanno reso noto al mondo l'Homo erectus sono quelli
dell'Uomo di Pechino e dell'Uomo di Giava scoperti in Asia, per quanto
si comprese ben presto che non erano attendibili. L'Uomo di Pechino
consisteva di alcuni elementi di gesso i cui originali erano andati perduti,
mentre l'Uomo di Giava era "composto" di alcuni frammenti di cranio e di
un osso pelvico, trovato ad alcuni metri di distanza, privo di qualsiasi
indicazione valida ad attribuirne l'appartenenza allo stesso essere
vivente. Questa la ragione per cui i fossili di Homo erectus scoperti in
Africa hanno goduto di una tale crescente importanza. (Si deve
menzionare il fatto che alcuni fossili identificati come Homo erectus
vennero anche inclusi da alcuni evoluzionisti sotto una seconda classe
detta "Homo ergaster". Regna tuttavia il disaccordo su questo argomento.
90
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
"Early humans were much smarter than we suspected..." ("I primi umani erano pi abili di
quanto sospettassimo...")
Notizia pubblicata su New Scientist del 14 marzo 1998 in cui si dice che quegli umani
chiamati Homo erectus dagli evoluzionisti praticavano l'arte marinaresca 700000 anni fa.
Questi umani, che disponevano di conoscenza e tecnologia sufficiente a costruire vascelli
e a navigare, si possono difficilmente definire "primitivi".
91
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
92
I Neandertaliani
I Neandertaliani sono esser umani
apparsi repentinamente centomila anni fa in
Europa e scomparsi o assimilati, per
mescolanza, da altre razze altrettanto
rapidamente 35 mila anni orsono. L'unico
elemento che li differenzia dall'uomo
moderno la superiore robustezza del loro
scheletro e la maggiore capacit cranica.
I Neandertaliani sono una razza umana,
come oggi per lo pi si ammette. Sebbene gli
evoluzionisti abbiano tentato con ogni mezzo
di definirli "una specie primitiva", tutti i
reperti dimostrano che essi non erano
94
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
infatti, non hanno molto da dire riguardo a questi uomini, che presentano
scarse differenze rispetto agli uomini moderni. Alcuni ricercatori hanno
addirittura affermato che esistono ancora oggi dei rappresentanti di
questa razza, indicandone un esempio negli aborigeni australiani. Come
l'Homo sapiens, gli Aborigeni hanno arcate sopraccigliari prominenti,
una struttura mandibolare prognata e una capacit cranica lievemente
inferiore. Sono state fatte, inoltre, significative scoperte che rivelano come
tali uomini siano vissuti in Ungheria e in alcuni villaggi italiani fino a
tempi recenti.
Il gruppo denominato Homo heilderbergensis nella letteratura
evoluzionista in realt lo stesso Homo sapiens arcaico. La ragione per
cui vengono utilizzati due termini differenti per definire la medesima
razza umana la diversit concettuale tra gli evoluzionisti. Tutti i fossili
inclusi sotto la classificazione di Homo heilderbergensis indicano che
popoli anatomicamente molto simili ai moderni Europei vissero 500 e
addirittura 740 mila anni orsono in Inghilterra e in Spagna.
Si stimato che l'Uomo di Cro-Magnon sia vissuto 30000 anni fa.
Questi ebbe un cranio a cupola e una fronte ampia. La capacit cranica era
superiore a quella dei suoi contemporanei. Le arcate sopraccigliari erano
prominenti e presentava una protrusione ossea nella schiena,
caratteristica che compare anche nell'uomo di Neanderthal e nell'Homo
erectus.
Sebbene l'uomo di Cro-Magnon sia considerato una razza europea, la
struttura e il volume del suo cranio sono molto simili a quelli di alcune
razze viventi oggi in Africa e ai tropici. Confidando in tale similitudine, si
creduto si trattasse di un'antica razza africana. Altre scoperte
paleoantropologiche hanno mostrato che le razze di Cro-Magnon e di
Neanderthal si mescolarono tra loro, gettando le basi delle razze attuali. Ai
nostri giorni, inoltre, stato accettato il fatto che i rappresentanti della
razza di Cro-Magnon siano ancora viventi in diverse parti dell'Africa e
nelle regioni francesi di Salute e Dordogne. Uomini viventi che presentano
simili caratteristiche sono stati individuati anche in Polonia e in Ungheria.
95
UN AGO RISALENTE
A 26000 ANNI FA.
Un fossile interessante che
rivela come gli uomini di
Neanderthal utilizzassero
dei vestiti: un ago risalente
a 26000 anni fa.
96
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
97
98
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
99
Le impronte di Laetoli
appartengono a un umano
moderno, sebbene
risalgano a milioni di anni
fa.
100
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
101
fosse vissuta 3,6 milioni di anni fa. Russell H. Tuttle scrisse in un articolo
datato 1990:
Insomma, le caratteristiche dell'impronta di 3,5 milioni di anni rinvenuta al
sito G di Laetoli simile a quelle abitualmente lasciate da uomini moderni senza
scarpe. Nessun aspetto suggerisce che gli ominidi di Laetoli fossero bipedi meno
capaci di noi. Se non si sapesse che le impronte G sono cos vecchie, si potrebbe
facilmente concludere che siano state lasciate da un membro del nostro genere
Homo... In ogni caso, dovremmo accantonare la perduta ipotesi che tali
impronte appartengano a un tipo Lucy, un Australopithecus afarensis.87
102
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
103
104
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
10
L'evoluzione di fronte al
vicolo cieco della molecola
106
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CONFESSIONI DI EVOLUZIONISTI
on vi crisi
maggiore in cui la
teoria
dell'evoluzione possa
incorrere di quella che
insorge nel tentativo di
spiegare l'emergere della
vita. La ragione che le
molecole organiche sono
talmente complesse che non
possibile spiegare la loro formazione
per mezzo della coincidenza, come
manifestamente impossibile che una
cellula organica sia frutto del caso.
Gli evoluzionisti si occuparono
dell'origine della vita nel secondo
quarto del XX secolo. Una delle
principali autorit nell'ambito
dell'evoluzione molecolare,
l'evoluzionista russo Alexander I.
Oparin, ha scritto nel libro L'origine
della vita, pubblicato nel 1936:
Alexander
Oparin:
"L'origine della
cellula rimane
un mistero".
Jeffrey Bada:
"L'origine della
vita sulla terra
rappresenta il
pi grande
problema
irrisolto".
108
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
110
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
111
112
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
dei quali esistono dodici tipi differenti. Questi possono essere disposti in
10300 modi diversi. (Questo numero astronomicamente grande consiste di
un 1 seguito da 300 zeri.) Di tutte queste possibili sequenze, soltanto una
forma la desiderata molecola proteica. Il resto di esse sono catene di
amminoacidi che possono risultare o del tutto inutili o potenzialmente
dannose per gli esseri viventi.
In altre parole, la probabilit della formazione di una sola molecola
proteica pari a "1 su 10300". La probabilit che questo "1" accada
praticamente impossibile. (In matematica, le probabilit inferiori a 1 su
1050 sono considerate "probabilit zero").
Per di pi una molecola proteica di 288 amminoacidi piuttosto
modesta se paragonata ad alcune molecole proteiche giganti composte di
migliaia di amminoacidi. Qualora si applichi il calcolo delle probabilit a
queste proteine giganti, la parola "impossibile" diventa inadeguata.
Avanzando di un passo nella direzione dello schema dello sviluppo
della vita, osserviamo che una sola proteina non significa nulla per se
stessa. Uno dei pi piccoli batteri mai scoperti, il Mycoplasma Hominis
H39, contiene 600 tipi di proteine. In questo caso dovremmo ripetere gli
stessi calcoli delle probabilit prima applicati ad una sola proteina per
ognuno di questi 600 tipi differenti. Il risultato rende assurdo anche il
concetto stesso di impossibilit.
Alcuni lettori che considerino la teoria dell'evoluzione una
spiegazione scientifica, potrebbero sospettare che questi numeri siano
esagerati e che non riflettano i fatti: questi sono dati definiti e concreti.
Nessun evoluzionista potrebbe muovere alcuna obiezione a questi
numeri, i quali confermano la probabilit che la formazione accidentale di
una singola proteina "sia pari alla possibilit che una scimmia scriva la
storia dell'umanit su una macchina da scrivere senza commettere alcun
errore".93 Nondimeno, piuttosto di accettare l'altra spiegazione, che la
creazione, essi continuano a difendere quanto manifestamente
impossibile.
Molti evoluzionisti lo hanno confessato. Ad esempio, Harold F.
Blum, un noto scienziato evoluzionista, il quale afferma che "la
113
114
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
La ragione per cui Hoyle ha usato il termine "psicologico" l'autocondizionamento degli evoluzionisti a non accettare il fatto che la vita
possa essere stata creata. Queste persone hanno deciso di rifiutare
l'esistenza di Allah come loro obiettivo principale. Soltanto per questo
115
Proteine sinistrorse
Esaminiamo ora in dettaglio la ragione per cui lo scenario
evoluzionista relativo alla formazione di proteine impossibile.
La corretta sequenza di amminoacidi non del tutto sufficiente alla
formazione di una molecola proteica. Oltre a questo, ognuno dei venti tipi
differenti di amminoacidi presenti nella composizione di proteine deve
essere levogiro. Esistono due tipi differenti di amminoacidi detti
"levogiri" e "destrogiri". Ci che li differenzia la simmetria speculare tra
le loro strutture tridimensionali, che simile alla mano sinistra e alla
mano destra di una persona.
Questi due tipi di amminoacidi possono essere facilmente collegati
tra loro. La ricerca ha rivelato un fatto sorprendente: tutte le proteine nelle
piante e negli animali, dall'organismo pi semplice a quello pi
complesso, sono costituite da amminoacidi levogiri. Se anche un solo
amminoacido destrogiro si fissasse alla struttura di una proteina, essa
diverrebbe inutilizzabile. In alcuni esperimenti, i batteri ai quali furono
dati amminoacidi destrogiri immediatamente li distrussero e in alcuni
casi formarono degli amminoacidi levogiri dai componenti spezzati in
modo da potersene servire.
Supponiamo, per un istante, che la vita pervenga all'esistenza
casualmente, come sostengono gli evoluzionisti. In questo caso, gli
amminoacidi destrogiri e levogiri che fossero in tal modo generati,
dovrebbero essere presenti schematicamente in parti uguali in natura.
Tutti gli esseri viventi, quindi, dovrebbero essere costituiti da aminoacidi
destrogiri e levogiri, in quanto chimicamente possibile che entrambi i
tipi si combinino reciprocamente. In realt, le proteine esistenti in ogni
organismo vivente sono costituite soltanto da amminoacidi levogiri.
Come le proteine possano scegliere soltanto i levogiri tra tutti gli
amminoacidi, mentre neppure un destrogiro possa essere compreso nel
116
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Britannica
Science
Encyclopaedia,
strenua
paladina
117
118
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Probabilit zero
Come si visto, la probabilit che una molecola proteica costituita di
500 amminoacidi si formi pari a "1" su un numero formato da 950 zeri,
incomprensibile alla mente umana. Questa solo una probabilit sulla
carta. In pratica, questa ha "0" possibilit di realizzazione. In matematica,
una probabilit inferiore a 1 su 1050 statisticamente considerata pari a "0"
possibilit di realizzazione.
Una probabilit di "1 su 10 950 " ben oltre i limiti di questa
definizione.
Mentre la improbabilit della formazione di una molecola proteica di
500 amminoacidi raggiunge un tale grado, possiamo procedere oltre
spingendo i limiti della mente a livelli pi elevati di improbabilit. Nella
molecola dell'emoglobina, che una proteina vitale, vi sono 547
amminoacidi, un numero superiore a quello citato in precedenza. Si pensi
ora che in un solo tra i miliardi di globuli rossi del sangue, vi sono
"280.000.000" di molecole di emoglobina.
La presunta et della terra non sufficiente a permettere la
formazione di neppure una singola proteina mediante il metodo di "prova
ed errore", per non considerare un globulo rosso. Anche se si supponesse
che gli amminoacidi si fossero combinati e decomposti per mezzo di tale
metodo, senza alcuna perdita di tempo fin dalla formazione del mondo al
fine di costituire una singola molecola proteica, il periodo di tempo
119
=1/20
-la probabilit che tutti questi 500 amminoacidi siano scelti correttamente = 1/20500500=1/10650650
= 1 possibilit su 10650650
2. La probabilit che gli amminoacidi siano levogiri:
- La probabilit che un solo amminoacido sia levogiro
- La probabilit che tutt questi 500 amminoacidi siano levogiri
contemporaneamente
= 1/2
= 1/20500500=1/101506150
= 1 possibilit su 10150150
TOTALE PROBABILIT
= 1/2
= 1/2499499 = 1/10150150
= 1 possibilit su 10150150
121
10950 =
100,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,
000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000,000
123
sufficiente a provare che l'intera teoria del tutto falsa e non valida. Ad
esempio, provando che la formazione accidentale di proteine
impossibile, vengono di conseguenza confutate anche tutte le altre
motivazioni riguardo ai passi successivi dell'evoluzione. Dopo questa
fase, perdono ogni senso le speculazioni sui crani di alcuni uomini e
scimmie.
Come gli organismi viventi fossero pervenuti all'esistenza da
sostanze inorganiche fu una questione che gli evoluzionisti non vollero
per lungo tempo neppure menzionare. Nondimeno, divenne un problema
inevitabile che si tent di risolvere con una serie di studi nel secondo
quarto del XX secolo.
La domanda principale era: "Come avrebbero potuto le prime cellule
viventi apparire nella primordiale atmosfera della terra?" In altre parole,
che tipo di spiegazione avrebbero potuto apportare a questo problema gli
evoluzionisti?
Le risposte vennero cercate per mezzo di esperimenti. Gli scienziati
e i ricercatori evoluzionisti condussero una serie di esperimenti di
laboratorio volti a trovare la soluzione a questa domanda, senza, tuttavia,
risvegliare un grande interesse.
Lo studio pi prestigioso sull'origine della vita il cosiddetto
Esperimento Miller, condotto dal ricercatore americano Stanley Miller
nel 1953. (L'esperimento anche noto come "Esperimento Urey-Miller",
per il contributo dell'insegnante di Miller presso l'Universit di Chicago,
Harold Urey.)
Questo esperimento rappresenta la sola prova avanzata a
dimostrazione della "tesi dell'evoluzione molecolare", addotta per
definire il primo periodo dell'evoluzione. Nonostante sia trascorso quasi
mezzo secolo e siano stati realizzati enormi progressi tecnologici, non si
fatto alcun passo avanti. L'esperimento di Miller tuttora oggetto di
studio nei testi didattici per spiegare l'originaria generazione di esseri
viventi. Consapevoli del fatto che tali studi non offrono alcun supporto,
ma che anzi confutano la loro tesi, gli evoluzionisti hanno
deliberatamente evitato di intraprendere simili esperimenti.
124
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
L'esperimento di Miller
L'intento di Miller era di presentare una scoperta sperimentale che
mostrasse come gli amminoacidi fossero pervenuti all'esistenza "per
casualit" miliardi di anni fa sulla terra priva di vita.
Nel corso del suo esperimento, Miller utilizz una mistura di gas,
composta di ammoniaca, metano, idrogeno e vapore acqueo, che egli
presuppose fosse esistita sulla terra primordiale (ma che in seguito si
dimostr irrealistica). Dal momento che questi gas non reagivano tra loro
in condizioni naturali, egli applic degli stimoli energetici al milieu per
provocare la reazione. Supponendo che tale energia fosse derivata da
lampi di luce nell'atmosfera primordiale, egli si serv di una fonte
artificiale di scarica elettrica per riprodurla.
Miller fece bollire a 100C questa mistura di gas per una settimana e
vi introdusse una corrente elettrica. Alla fine della settimana, Miller
analizz le sostanze chimiche formatesi nel fondo della vaschetta e
osserv che tre dei 20 amminoacidi, che costituiscono gli elementi basici
delle proteine, si erano sintetizzati.
Questo esperimento indusse una grande eccitazione tra gli
evoluzionisti e venne promosso come un notevole successo. In uno stato
di abbagliante euforia varie riviste pubblicarono titoli del tipo "Miller crea
la vita". Tuttavia, le molecole che Miller aveva sintetizzato erano solo
molecole "inorganiche".
Incoraggiati da questo esperimento, gli evoluzionisti crearono
immediatamente nuovi scenari. Furono precipitosamente ipotizzati stadi
successivi agli amminoacidi. Questi, per supposizione, si sarebbero pi
tardi riuniti casualmente in sequenze appropriate per formare proteine.
Tali proteine createsi accidentalmente si sarebbero, in seguito, poste
autonomamente in strutture simili a membrane cellulari, le quali, "in
qualche modo", sarebbero pervenute all'esistenza e avrebbero costituito
una cellula primitiva. L'esperimento di Miller, tuttavia, non fu nient'altro
che una finzione, la cui falsit stata provata in molti modi.
125
127
hanno rivelato che la terra era molto calda a quei tempi e che era composta di
nichelio e ferro fuso. Di conseguenza, l'atmosfera chimica di quel periodo
dovrebbe essere stata composta soprattutto di azoto (N2), biossido di carbonio
(CO2) e vapore acqueo (H2O). Nondimeno, questi elementi non sono cos adatti
alla produzione di molecole organiche come il metano e l'ammoniaca.103
128
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
viventi. Se gli amminoacidi non fossero stati isolati e fossero stati lasciati
nello stesso ambiente con queste sostanze, la loro distruzione o
trasformazione in composti differenti, attraverso reazioni chimiche,
sarebbe stata inevitabile.
Per di pi, alla fine dell'esperimento si formarono innumerevoli
amminoacidi destrogiri. La loro esistenza confut la teoria fin nel suo
intimo ragionamento, in quanto gli amminoacidi destrogiri erano parte di
quelli che non si adattavano alla funzione nella composizione degli
organismi viventi. Per concludere, le circostanze in cui si formarono gli
amminoacidi nell'esperimento di Miller non erano adatte alla vita. In
realt, questo mezzo prese la forma di una mistura acida che distruggeva
e ossidava le molecole utili ottenute.
Un'unica realt concreta si ricava da tutti questi fatti: l'esperimento
di Miller non pu pretendere di provare la casuale formazione di esseri
viventi nelle primordiali condizioni terrestri. L'intero esperimento non
altro che una prova di laboratorio sottoposta a controlli per sintetizzare
amminoacidi. Il volume e il tipo di gas utilizzati furono determinati al fine
di originare amminoacidi. La quantit di energia rifornita al sistema non
era n in eccesso n in difetto, bens quella stabilita con precisione allo
scopo di permettere le necessarie reazioni. L'impianto adibito
all'esperimento fu accuratamente isolato in modo tale da evitare la
penetrazione di qualsiasi tipo di elemento dannoso, distruttivo o di
impedimento alla formazione di quegli amminoacidi che erano
probabilmente presenti nelle primordiali condizioni terrestri. Nessun
elemento, minerale o composto, tra quelli presenti effettivamente ai
primordi che avrebbe potuto cambiare il corso delle reazioni, fu incluso
nell'esperimento. L'ossigeno, che avrebbe potuto prevenire la formazione
di amminoacidi per ossidazione, soltanto uno tra questi elementi
distruttivi. Anche in ideali condizioni di laboratorio, stato impossibile
mantenere in vita gli amminoacidi prodotti evitando la loro distruzione
senza valersi del meccanismo della "trappola fredda".
Con questo esperimento, in realt, gli evoluzionisti stessi hanno
confutato l'evoluzione, in quanto, se l'esperimento ha provato qualcosa,
129
130
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
1. Fred Hoyle, The Intelligent Universe, New York, Holt, Rinehard & Winston, 1983, p. 256.
2. Andrew Scott, "Update on Genesis", New Scientist, vol. 106, 2 maggio 1985, p. 30.
133
135
Watson e Crick
con un modello
a bastoncini di
molecola del
DNA.
136
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Anche Francis Crick, il quale ha creduto per molti anni nella teoria
dell'evoluzione molecolare, confess, dopo la scoperta del DNA, che una
molecola
talmente
complessa
non
avrebbe
potuto
formarsi
137
138
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
2. Pur supponendo che si sia formato per caso, come avrebbe potuto
questo RNA costituito di una catena di nucleotidi avere "deciso" di autoreplicarsi e con che tipo di meccanismo avrebbe potuto portare a termine
CONFESSIONI DI EVOLUZIONISTI
l calcolo delle probabilit dimostra che molecole complesse come le proteine e
gli acidi nucleici (RNA e DNA) non potrebbero mai essersi formate casualmente
e in modo indipendente le une dalle altre. Gli evoluzionisti, tuttavia, devono far
fronte a un problema ancora pi grande, quello della necessaria coesistenza
simultanea di tutte queste molecole complesse per permettere alla vita di esistere.
La teoria evoluzionista totalmente confusa da questa esigenza. Questo fatto ha
costretto alcuni eminenti evoluzionisti ad una confessione. Per esempio, un collega
di Stanley Miller e Francis Crick presso l'Universit di San Diego California, lo
stimato evoluzionista dr. Leslie Orgel, ha detto:
1a. Leslie E. Orgel, "The Origin of Life on Earth", Scientific American, vol. 271, ottobre
1994, p. 78.
2a. John Horgan, "In the Beginning", Scientific American, vol. 264, febbraio 1991, p.
119.
3a. Douglas R. Hofstsdter, Gdel, Escher, Bach: An Eternal Golden Braid, New York,
Vintage Books, 1980, p. 548 [Gdel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante, trad. it.
di Giuseppe Trautter, Milano 1984, p. 592]
questo processo? Dove trov i nucleotidi di cui si serv durante l'autoreplicazione? Anche i microbiologi evoluzionisti Gerald Joyce e Leslie
Orgel espressero la disperazione di tale situazione nel libro dal titolo "In
the RNA World".119
3. Anche se si ipotizzasse un'auto-replicazione dell'RNA nel mondo
primordiale, la disponibilit all'uso di ogni tipo di amminoacidi e
l'accadimento di tutte queste impossibilit, la situazione non porterebbe
140
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
141
per la possibilit dell' "origine della vita per mezzo del mondo-RNA". La
Orgel ha descritto che tipo di caratteristiche questo RNA dovrebbe
presentare e perch ci sia impossibile in un articolo intitolato "The Origin
of Life" pubblicato su American Scientist nell'ottobre 1994:
Questo scenario potrebbe essersi presentato, come abbiamo visto, se l'RNA prebiotico avesse avuto due propriet oggi non evidenti: la capacit di replicarsi
senza l'aiuto di proteine e la facolt di catalizzare ogni passo della sintesi
proteica.121
al fine di creare
142
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
11
La termodinamica
confuta l'evoluzione
relazione diretta al trascorrere del tempo. Ogni cosa vivente e non vivente
si consuma, si deteriora, decade, si disintegra ed distrutta. Questa la
sicura fine che tutti gli esseri dovranno affrontare in un modo o nell'altro
e, secondo tale legge, questo processo inevitabile non ha ritorno.
Tutti lo osservano. Ad esempio, se si abbandona un'automobile nel
deserto, difficilmente la si potr ritrovare in migliori condizioni dopo
alcuni anni. Al contrario, si vedr che i pneumatici si sono sgonfiati, i
finestrini sono stati infranti, il telaio si arrugginito e il motore
decaduto. Lo stesso processo inevitabile valido ed anche pi rapido per
gli esseri viventi.
La seconda legge della termodinamica rappresenta il mezzo con il
quale questo processo naturale viene definito con equazioni fisiche e
calcoli.
Questa famosa legge anche nota come "Legge dell'entropia".
L'entropia fornisce una misura del grado di disordine in cui si trovano gli
elementi che costituiscono il sistema. L'entropia di un sistema
incrementata dal movimento verso uno stato pi disordinato, disperso e
non pianificato. Pi elevato il disordine di un sistema, pi elevata la
sua entropia. Tale legge sostiene che l'intero universo inevitabilmente
procede verso uno stato pi disordinato, disperso e non pianificato.
La validit della seconda legge della termodinamica stabilita in
maniera sperimentale e teoretica. I pi importanti scienziati
144
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
termodinamica
afferma che le
proposto
condizioni
naturali
conducono
sempre al
disordine e
alla perdita di
informazione.
La teoria
ordine
dall'evoluzione
preciso
per
contraddice
formare
molecole
evoluzionista,
gradualmente
determinato
milioni
di
al contrario,
scientifica che
contraddice
interamente
questa legge.
145
146
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
147
148
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
149
150
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
12
Progetto e coincidenza
milioni di anni fa una cellula si sia formata avendo acquisito tutto quanto
necessario a "pervenire alla vita". Giunti a questo punto, l'evoluzione
crolla di nuovo. In quanto, anche se questa cellula fosse sopravvissuta per
un certo periodo, sarebbe infine dovuta morire. Dopo la sua fine, niente
sarebbe rimasto e tutto sarebbe tornato al punto di partenza. Questo si
spiega perch la prima cellula vivente, mancando di ogni informazione
genetica, non sarebbe stata in grado di riprodursi e di dare avvio a una
nuova generazione. La vita sarebbe finita con la sua morte.
Il sistema genetico non compreso soltanto nel DNA. Nello stesso
ambiente dovrebbero esistere anche gli enzimi, per leggere il codice nel
DNA; l'RNA messaggero, prodotto dopo la lettura di questi codici; un
ribosoma sul quale l'RNA messaggero dovr montare in accordo a tale
codice e assicurarsi per la produzione; l'RNA transfer per trasferire gli
amminoacidi al ribosoma per essere utilizzati nella produzione; numerosi
enzimi estremamente complessi per condurre a termine numerosi
processi intermedi. Un tale ambiente non pu esistere se non in un una
condizione totalmente isolata e completamente controllata come la
cellula, dove esistono tutti le materie prime e le risorse di energia.
Di conseguenza, la materia organica si pu auto-riprodurre solo
come cellula interamente sviluppata, provvista di tutti i suoi organelli e in
ambiente appropriato in cui possa sopravvivere, scambiare materiali e
trarre energia da quanto la circonda. Ci indica che la prima cellula venne
152
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Progetto e coincidenza
153
La formula darviniana
Oltre a tutte le prove tecniche che abbiamo trattato, analizziamo ora
la superstizione degli evoluzionisti con un esempio talmente semplice da
poter essere compreso anche dai bambini.
La teoria evoluzionista sostiene che la vita stata formata dal caso.
Secondo tale pensiero, atomi inorganici e inconsci si sarebbero uniti per
formare la cellula e quindi altri esseri viventi, tra cui l'uomo. Prestiamo
attenzione a questo fatto. Se mettiamo insieme gli elementi che
costituiscono i mattoni della vita, come il carbonio, il fosforo, l'azoto e il
potassio, otteniamo solo un ammasso. Indipendentemente dal
trattamento a cui verr sottoposto, questo mucchio atomico non potr
formare neppure un singolo essere vivente. A questo proposito, lasciateci
condurre un esperimento ed esaminare, a nome degli evoluzionisti, ci
che essi intendono realmente, senza pronunciarlo a voce alta, con il
termine "formula darviniana":
Supponiamo che gli evoluzionisti pongano in enormi barili una gran
quantit di materiali presenti nella composizione degli esseri viventi,
154
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
contraria
alla
ragione.
Il
seppur
minimo
Progetto e coincidenza
155
156
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Progetto e coincidenza
157
a produrre pi di questo.
Se un dispositivo che produce un'immagine pi primitiva di quella
dell'occhio non stato formato dal caso, allora evidente che neppure
l'occhio n l'immagine percepita possono avere tale origine. Questo
richiede un piano e un progetto molto pi dettagliato e avveduto rispetto
a quello della televisione. Il piano e il progetto di un'immagine cos
distinta e nitida appartiene ad Allah, Che ha potere su tutte le cose.
La stessa considerazione si applica all'orecchio. L'orecchio esterno
raccoglie i suoni per mezzo del padiglione auricolare e li dirige verso
l'orecchio medio; questo trasmette le vibrazioni sonore intensificandole;
l'orecchio interno le invia quindi verso il cervello traducendole in segnali
elettrici. Come per l'occhio, l'atto di udire finisce nel centro auditivo nel
cervello.
Quanto si detto per l'occhio vale anche per l'orecchio. Ovvero, il
cervello completamente isolato dal suono e non vi permette neppure
l'accesso. Di conseguenza, indipendentemente dalla rumorosit esterna,
l'interno completamente silenzioso. Nondimeno, i suoni pi fievoli
vengono percepiti nel cervello. In esso, si ascoltano le sinfonie
dell'orchestra e tutti i rumori di un luogo affollato. Se il livello del suono
nel cervello, tuttavia, fosse misurato in quel momento da uno strumento
preciso, si constaterebbe un silenzio assoluto.
Facciamo un paragone tra l'alta qualit e la superiore tecnologia
presenti nell'orecchio e nel cervello con i prodotti degli esseri umani.
Come nel caso delle immagini, decenni di sforzi sono stati spesi nel
tentativo di generare e riprodurre un suono fedele all'originale. Il risultato
sono gli audioregistratori, i sistemi ad alta fedelt e i sistemi per inviare
suoni. Nonostante tutta questa tecnologia e le migliaia di ingegneri ed
esperti che si sono applicati a questo fine, non stato ancora ottenuto
alcun suono che presenti la stessa chiarezza e precisione di quello
percepito dall'orecchio. Si pensi ai sistemi HI-FI di pi elevata qualit
prodotti dalle maggiori compagnie dell'industria musicale. Anche in
simili congegni, quando si registra un suono buona parte viene perduta;
oppure si percepiscono dei fruscii prima che la musica abbia inizio.
158
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
13
Le affermazioni degli
evoluzionisti e la realt
Variazioni e specie
Variazione, un termine usato in genetica, si riferisce a un evento
genetico che provoca, in individui appartenenti a determinati gruppi o in
alcune specie, la presenza di caratteristiche diverse rispetto agli altri. Ad
esempio, tutta la popolazione della terra reca fondamentalmente le stesse
informazioni genetiche, tuttavia alcuni presentano occhi allungati, altri i
capelli rossi, alcuni hanno il naso lungo, altri sono di statura modesta,
secondo il grado di variazione potenziale dell'informazione genetica.
Gli evoluzionisti affermano che le variazioni all'interno della specie
rappresentano una prova a sostegno della loro teoria. Nondimeno, le
variazioni non costituiscono una prova per l'evoluzione in quanto non
sono altro che il risultato di differenti combinazioni di informazioni
genetiche gi esistenti a cui non aggiungono alcuna nuova
caratteristica.
Le variazioni avvengono sempre entro i limiti dell'informazione
genetica. Tale limite, in genetica, detto "pool genetico", o "fondo comune
160
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
161
alla
primitiva
comprensione
della
scienza
lui
162
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
163
164
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
165
nella
letteratura
evoluzionista
come
"prova"
166
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
167
Il mito dell'omologia
Le somiglianze strutturali tra specie differenti sono dette in biologia
"omologie". Gli evoluzionisti tentano di presentare tali somiglianze come
prove della teoria in cui credono.
Darwin pensava che le creature con organi similari (omologhi)
avessero una reciproca relazione evolutiva e che tali organi dovessero
costituire l'eredit di un comune antenato. Secondo questo assunto, sia il
piccione che l'aquila avevano ali; quindi, i piccioni, le aquile, e tutti gli
altri uccelli provvisti di ali si supponeva che si fossero evoluti da un
comune antenato.
L'omologia una tesi ingannevole avanzata senza il supporto di
alcuna prova, se non quella di un'apparente somiglianza fisica. Questo
argomento non mai stato verificato neppure da una singola scoperta
concreta fin dai tempi di Darwin. In nessuno strato geologico si mai
rinvenuto un fossile dell'immaginario antenato comune delle creature con
strutture omologhe. Inoltre, ci che segue appaleser il fatto che
l'omologia non fornisce alcuna prova all'evoluzione.
1. possibile riscontrare organi omologhi in creature di specie
completamente differenti, tra cui gli evoluzionisti non sono in grado di
168
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
169
170
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Professor Michael
Denton:
"L'evoluzionismo
una teoria in crisi."
171
Haeckel era un
evoluzionista sotto
molti rispetti perfino
pi ardente di Darwin.
Per questa ragione,
egli non esit a
distorcere i dati
scientifici e a produrre
varie falsificazioni.
172
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
biologia nel corso degli anni Cinquanta. Come oggetto di serie indagini si
estinse durante gli anni Venti...152
CAPITOLO
14
La teoria dell'evoluzione:
una predisposizione al
materialismo
174
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
175
176
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Confessioni materialiste
Il biologo tedesco Hoimar Von Dithfurt, noto evoluzionista, un
buon caso di fanatismo materialistico. Dopo aver citato un esempio
dell'estremamente complessa composizione della vita, Dithfurt discute se
essa possa essere emersa casualmente:
possibile che in realt tale armonia sia emersa soltanto a seguito di fortuite
coincidenze? Questa la questione principale dell'intera evoluzione biologica.
Rispondere "Si, possibile" qualcosa di simile a verificare la fede nella
moderna scienza della natura. Criticamente parlando, possiamo affermare che
chi accetta la moderna scienza della natura non ha altra alternativa che la
risposta affermativa, nel tentativo di spiegare i fenomeni naturali in modi
comprensibili evitando ogni interferenza metafisica. Nondimeno, spiegare tutto
per mezzo delle leggi della natura, ovvero, tramite le coincidenze, un segno che
egli non ha altro luogo in cui scappare. In quanto, cos'altro potrebbe fare oltre a
credere nelle coincidenze?156
177
DARVINISMO E MATERIALISMO
La sola ragione per cui la teoria di Darwin ancora difesa, nonostante l'ovvia
confutazione da parte della scienza, il suo stretto legame con il materialismo. Il
fatto che Darwin abbia applicato alle scienze naturali la filosofia materialista, spiega
il motivo per cui i sostenitori di quest'ultima, per lo pi marxisti, continuano a
difendere il darvinismo con ogni mezzo.
Uno dei pi famosi paladini contemporanei della teoria evoluzionista, il biologo
Douglas Futuyma, ha scritto: "Insieme alla teoria materialistica della storia di Marx...
la teoria dell'evoluzione di Darwin fu un caposaldo cruciale del meccanicismo e del
materialismo." Questa una chiara ammissione che rivela perch tale teoria rivesta
tanta importanza per i suoi fautori.1
Un altro noto evoluzionista, il paleontologo Stephen J. Gould, ha detto: "Darwin ha
attribuito una consistente visione filosofica materialista alla sua interpretazione
della natura".2 Leon Trotsky, uno degli ideologi della rivoluzione comunista russa
insieme a Lenin, ha commentato: "La scoperta di Darwin fu il pi elevato trionfo
della dialettica nell'intero ambito della materia organica."3 La scienza ha tuttavia
dimostrato che il darvinismo non rappresent una vittoria per il materialismo, ma
piuttosto un segnale della sua sconfitta.
1. Douglas Futuyma, Evolutionary Biology, 2 ed., Sunderland, MA: Sinauer, 1986, p.3.
2. Alan Woods e Ted Grant, "Marxism and Darwinism", Reason in Revolt: Marxism and
Modern Science, London, 1993.
3. Alan Woods e Ted Grant, "Marxism and Darwinism", London, 1993.
Trotsky
Darwin
Marx
178
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
180
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
181
mezzi del decreto di Allah, provocando uno scontro vicendevole tra gli
antagonisti della vera religione, come stabilito nel Corano:
Se Allah non respingesse alcuni per mezzo di altri, la terra sarebbe
certamente corrotta, ma Allah pieno di grazia per le creature. (Surat
al-Baqara, 251)
CAPITOLO
15
I mezzi di comunicazione:
terreno fertile per l'evoluzione
fossile che riempie il vuoto nella catena fossile"; oppure "Nature" rivela
che gli scienziati hanno fatto luce sul problema finale della teoria
evoluzionista". Il ritrovamento "dell'ultimo anello mancante della catena
evolutiva" non significa niente, in quanto non esiste neppure una singola
prova che avalli l'evoluzione. Tutto ci che viene avanzato come prova
falso, come abbiamo dimostrato nei capitoli precedenti. Oltre ai media, lo
183
PROPAGANDA EVOLUZIONISTA
Dal momento
che le riviste
scientifiche
popolari
hanno
assunto la
leadership
della
propaganda
evoluzionista,
assumono un
ruolo
importante
nell'incoraggiare il
pubblico ad
accettare la
nota teoria.
184
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
FAVOLE EVOLUZIONISTE
'evoluzione , come stato notato una volta da un eminente scienziato, una
favola per adulti. una descrizione completamente irrazionale ed
antiscientifica, secondo la quale la materia non vivente ha una sorta di potere
magico e l'intelligenza per creare forme di vita complessa. Questo lungo racconto
contiene storie molto interessanti su alcuni particolari argomenti. Una di queste
curiose favole evoluzioniste riguarda "l'evoluzione della balena", pubblicata su
National Geographic, una delle pi prestigiose e serie pubblicazioni scientifiche al
mondo:
1 Victor B. Scheffer, "Exploring the Lives of Whales", National Geographic, vol. 50,
December 1976, p. 752
2 George Gamow, Martynas Ycas, Mr. Tompkins Inside Himself, London: Allen &
Unwin, 1968, p. 149
185
Bugie nascoste
Gli evoluzionisti traggono un grande vantaggio dal programma di
"lavaggio del cervello" offertogli dai media. Molte persone credono in
modo talmente incondizionato nell'evoluzione da non preoccuparsi
neppure di chiedere "come" e "perch". Ci significa che gli evoluzionisti
possono camuffare le loro menzogne come preferiscono per essere pi
persuasivi.
Ad esempio, anche nei testi evoluzionisti pi "scientifici" la
"transizione dall'acqua alla terra", che uno dei fenomeni pi
inesplicabili, viene "spiegato" con ridicola semplicit. Secondo
l'evoluzione, la vita ebbe inizio nell'acqua e i primi animali sviluppati
furono i pesci. La teoria narra che un giorno questi pesci iniziarono a
lanciarsi sulla terra per una causa non ben definita, ( per lo pi addotta
la ragione della siccit); quelli che decisero di permanervi svilupparono
piedi invece di pinne e polmoni in luogo di branchie.
I libri maggiormente evoluzionistici non parlano di "come" ci possa
essere avvenuto. Anche nelle fonti pi "scientifiche", l'assurdit di tale
asserzione viene nascosta dietro a proposizioni quali "il trasferimento
dall'acqua alla terra fu conseguito".
Come fu conseguito questo trasferimento? Sappiamo che un pesce
non pu vivere pi di pochi minuti fuori dall'acqua. Se supponessimo che
l'asserita siccit avesse costretto il pesce a avanzare sulla terra, cosa
sarebbe accaduto di lui? La risposta evidente. Tutti i pesci fuoriusciti
dall'acqua sarebbero morti nel giro di pochi minuti. Anche se questo
processo fosse perdurato per un lasso tempo di dieci milioni di anni, la
risposta sarebbe ancora la stessa, i pesci sarebbero morti uno ad uno. La
ragione che un organo talmente complesso come un polmone completo
non avrebbe potuto pervenire all'essere per un "accidente" improvviso,
ovvero, per mutazione; un mezzo polmone, del resto, del tutto inutile.
186
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
16
Conclusione:
l'evoluzione un inganno
188
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
189
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L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
CAPITOLO
17
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L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
sono
pervenuti
un'interessante
193
194
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Il picchio
Tutti sanno che il picchio
costruisce il suo nido beccando i
tronchi degli alberi. Ci che molti
non considerano, tuttavia, come
non subisca alcuna emorragia
cerebrale quando colpisce tanto
energicamente con la testa. L'opera
del picchio in certo qual modo
paragonabile a un uomo che pianti
un chiodo nel muro con la testa. Se
un uomo si avventurasse a fare qualcosa di simile, subirebbe
probabilmente uno shock cerebrale a cui seguirebbe un'emorragia. Un
picchio, tuttavia, in grado di beccare un duro tronco d'albero per 38-43
volte nell'arco di 2,10 e 2,69 secondi senza che nulla gli accada, in quanto
la sua testa stata creata adatta a questo scopo. Il cranio del picchio ha un
sistema di "sospensione" che riduce e assorbe la forza dei colpi. Vi sono
speciali tessuti ammorbidenti tra le ossa del cranio.161
195
Le balene
I mammiferi hanno bisogno
di respirare regolarmente, per
questa ragione l'acqua non un
ambiente molto adatto. Nella
balena, che un mammifero marino,
questo problema risolto grazie a un
sistema respiratorio molto pi efficiente di
quello di molti animali terrestri. Le balene espirano in una sola volta il
90% dell'aria che necessitano. In tal modo, esse hanno bisogno di respirare
solo a lunghi intervalli. Allo stesso tempo, hanno una sostanza altamente
concentrata detta mioglobina che le permette di immagazzinare ossigeno
nei loro muscoli. Grazie a questi sistemi, la balenottera pu immergersi
fino a 500 metri e nuotare per 40 minuti senza respirare.163 Le narici della
balena, d'altra parte, sono poste sulla schiena a differenza dei mammiferi
terrestri per poter respirare meglio.
La zanzara
Si pensa sempre alla zanzara come a un animale volante. In realt, la
zanzara trascorre le prime fasi del suo sviluppo nell'acqua, da cui esce,
grazie a un "progetto" eccezionale, provvista di tutti gli organi che
necessita.
196
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
197
la
terra
da
tali
198
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
199
Animali ibernanti
Gli animali ibernanti possono continuare a vivere per quanto la
temperatura del loro corpo raggiunga lo stesso grado di quella esteriore
in condizioni di gelo estremo. Come possibile?
I mammiferi sono animali a sangue caldo. Ci significa che in
condizioni normali la loro temperatura rimane costante grazie al
termostato naturale insito nel loro corpo che la mantiene regolata.
Durante l'ibernazione, nondimeno, il normale calore corporeo di alcuni
piccoli mammiferi come lo scoiattolo, pari a circa 40 gradi, si abbassa fino
a raggiungere quasi il punto di congelamento. Il metabolismo del corpo
rallenta notevolmente. L'animale inizia a respirare molto lentamente e il
normale battito cardiaco, che di 300 volte al minuto, cade a 7-10 battiti
al minuto. I normali riflessi corporei si fermano e le attivit elettriche nel
cervello rallentano fino a quasi scomparire.
Uno dei pericoli dell'immobilit il congelamento dei tessuti in
condizioni di freddo intenso o la loro distruzione da parte di cristalli di
ghiaccio. Gli animali ibernanti sono, tuttavia, protetti da questi pericoli
grazie alle speciali caratteristiche di cui sono dotati. I fluidi corporei di tali
animali sono mantenuti da materiali chimici con masse molecolari
elevate. In questo modo, il loro punto di congelamento diminuito ed essi
sono preservati dal pericolo.165
Pesci elettrici
Certe specie di pesci come l'anguilla e la razza chiodata utilizzano
l'elettricit prodotta dai loro corpi sia per proteggersi dai loro nemici che
per paralizzare la preda. In ogni essere vivente, incluso l'uomo, risiede
una piccola quantit di elettricit. L'uomo, nondimeno, non pu dirigere
questa elettricit o controllarla per servirsene a suo beneficio. Le creature
summenzionate, d'altra parte, dispongono di una corrente elettrica pari a
500-600 volts che sono in grado di utilizzare contro i loro nemici. Per di
pi, non ne risultano danneggiati.
L'energia che essi impiegano per difendersi viene in seguito
200
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
In alto: pidocchi delle piante che imitano le spine dell'albero. In basso a destra: un bruco
sistemato nel mezzo di una foglia per passare inosservato. In alto a destra: un serpente
che si nasconde restando immobile tra le foglie.
201
Le seppie
Sotto la pelle della seppia disposto un denso strato di sacchi di
pigmento elastico detti cromatofori. Essi diventano per lo pi gialli, rossi,
neri e marroni. Ad un segnale, le cellule si espandono e inondano la pelle
con la tinta appropriata. cos che le seppie assumono il colore delle rocce
su cui si posano mimetizzandosi perfettamente.
Questo sistema funziona con tale efficacia che le seppie possono
anche assumere una striatura simile a quella delle zebre.167
202
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
71. A sinistra: una seppia che si rende simile alla superficie sabbiosa. A destra: il colore
giallo lucente che il pesce assume in caso di pericolo, come in presenza di un sommozzatore.
203
L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
204
Indiscutibilmente, il
fatto che gli animali
siano dotati di un sistema
che cambia il loro metabolismo
quando ci diviene necessario, pu
essere possibile solo grazie al piano
prefetto
del
Creatore
Onnipotente.
Nessuna
Gli albatross
Gli uccelli migratori riducono al minimo il consumo di energia
usando "tecniche di volo" differenti. Anche gli albatross hanno un simile
stile di volo. Questi uccelli, che spendono il 92% della loro vita sul mare,
hanno un'apertura alare di 3,5 metri. La pi importantre caratteristica
degli albatross che essi possono volare per ore senza battere le ali. A
questo fine, si librano nell'aria mantenendo costanti le ali valendosi del
vento.
Richiede un grande dispendio di energia mantenere continuamente
aperte ali con un'apertura simile. Gli albatross, tuttavia, possono rimanere
in questa posizione per ore grazie allo speciale sistema anatomico di cui
sono dotati fin dalla nascita. Durante il volo, le ali degli albatross sono
bloccate, per cui non hanno bisogno di alcun potere muscolare. Le ali sono
sollevate solo da uno strato di muscolo, agevolando molto l'uccello nella
fase di volo. Questo sistema riduce notevolmente il consumo d'energia in
quanto l'albatross non batte le ali e non compie sforzi per mantenerle
distese. Volare per ore sfruttando esclusivamente il vento provvede
un'illimitata fonte di energia. Ad esempio, un albatross di 10 kg perde
solo l'1% del suo peso corporeo volando per 1000 km. Questa senz'altro
una percentuale molto bassa. Gli uomini hanno costruito gli alianti
prendendo gli albatross a modello e imitando la loro affascinante tecnica
di volo.169
205
Un'ardua migrazione
I salmoni del Pacifico hanno l'eccezionale caratteristica di ritornare ai
fiumi in cui sono nati per riprodursi. Dopo aver speso parte della loro vita
nel mare, questi animali tornano all'acqua dolce.
Quando iniziano il viaggio al principio dell'estate, il loro colore
rosso brillante. Al termine del viaggio, nondimeno, assumono un colore
nero. Cominciata la loro migrazione, dapprima si avvicinano alle spiagge
e tentano di raggiungere i fiumi. Si sforzano con grande perseveranza per
ritornare nel loro luogo di nascita, risalendo fiumi turbolenti, nuotando
controcorrente e valicando cascate e dighe. Percorsi 3500-4000 km, le
femmine di salmone prontamente hanno le uova cos come i maschi
hanno sperma. Raggiunto il posto in cui sono nati, le femmine depongono
circa dalle 3 alle 5000 uova e i maschi le fertilizzano. I pesci subiscono
molti danni a seguito della migrazione e le femmine dopo la deposizione
delle uova sono esauste; le loro pinne caudali sono logorate e la loro pelle
inizia a diventare nera. Ben presto il fiume trabocca di salmoni morti.
Un'altra generazione, tuttavia, pronta a nascere e a ripetere lo stesso
percorso.
Come il salmone riesca a potrare a termine il suo viaggio, come possa
raggiungere il mare dopo la sua nascita e come possa in seguito ritrovare
la via sono alcune delle domande destinate a rimanere prive di risposta.
Sebbene si facciano molte illazioni, non ancora stata raggiunta una
risposta definitiva. Cos' il potere che spinge i salmoni a intraprendere un
viaggio di ritorno di migliaia di chilometri verso un luogo ad essi
sconosciuto? ovvio che vi sia una Volont superiore Cui spetta il
governo e il controllo di questi esseri viventi. Allah, il Reggitore di tutti
i mondi.
I koala
L'olio presente nelle foglie di eucalipto risulta velenoso per molti
mammiferi. Questo veleno un meccanismo chimico di difesa utilizzato
dall'albero contro i suoi nemici. Esiste, tuttavia, un essere vivente molto
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L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
il
punto
di
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L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
Il basilisco: un esperto
camminatore sull'acqua
Pochi animali sono in grado di camminare
sulla superficie dell'acqua. Una tale rarit il
basilisco, che vive in America centrale. Ai lati delle dita delle zampe
posteriori di questo animale si trovano delle membrane alari che gli
consentono di spruzzare acqua. Queste sono arrotolate quando l'animale
cammina sulla terra. Se, tuttavia, incontra un pericolo, il basilisco inizia a
correre velocemente sulla superficie di fiumi o laghi e l'apertura di tali
Il basilisco
uno dei rari
animali
capaci di
stabilire un
equilibrio tra
l'acqua e
l'aria.
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La fotosintesi
Le piante senza dubbio hanno un ruolo fondamentale nel rendere
l'universo abitabile. Esse depurano l'aria per noi, mantengono la
temperatura del pianeta ad un livello costante ed equilibrano la
proporzione di gas nell'atmosfera. L'ossigeno che noi respiriamo
prodotto dalle piante, cos come una parte importante del cibo di cui ci
nutriamo. Il valore nutrizionale delle piante deriva dallo speciale progetto
insito nelle loro cellule a cui devono anche le loro altre caratteristiche.
Le cellule delle piante, a differenza di quelle umane e animali,
possono utilizzare direttamente l'energia solare, che convertono in
energia chimica e immagazzinano in maniera molto speciale. Questo
processo detto "fotosintesi". In realt, esso non condotto dalle cellule,
ma dai cloroplasti, organuli che conferiscono alle piante il colore verde.
Questi minuscoli organuli verdi, osservabili solo al microscopio, sono gli
unici laboratori sulla terra in grado di immagazzinare energia solare sotto
forma di materia organica.
La quantit di materia prodotta dalle piante sulla terra pari a circa
200 miliardi di tonnellate all'anno. Tale produzione vitale per tutti gli
esseri viventi sulla terra e viene realizzata tramite un processo chimico
molto complesso. Migliaia di pigmenti di clorofille che si trovano nei
cloroplasti reagiscono alla luce con impressionante rapidit pari a un
millesimo di secondo. Questa la ragione per cui molte attivit che
avvengono nella clorofilla non sono ancora state osservate.
La conversione dell'energia solare in energia elettrica o chimica
stata ottenuta soltanto in tempi molto recenti grazie all'utilizzo di
strumenti altamente tecnologici. Una cellula vegetale, cos piccola da non
poter essere scorta ad occhio nudo, ha svolto questa funzione per milioni
di anni.
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L'INGANNO DELL'EVOLUZIONE
SECONDA PARTE
LA CONFUTAZIONE
DEL
MATERIALISMO
ATTENZIONE!
Il capitolo che vi apprestate a
leggere rivela un segreto cruciale della
vostra vita. Dovrebbe essere letto con
molta attenzione e integralmente, in
quanto concerne un soggetto che
potrebbe provocare un cambiamento
fondamentale della vostra visione del
mondo esteriore. Quanto viene trattato in
questo capitolo non soltanto un punto
di vista, un approccio differente o un
pensiero filosofico tradizionale:
una realt che ognuno, credente o
non credente, deve ammettere e che
provata dalla scienza odierna.
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Le stimolazioni
provenienti da un
oggetto vengono
convertite in
segnali elettrici e
provocano un
effetto nel cervello.
Quando "vediamo",
in realt
osserviamo gli
effetti di tali segnali
elettrici nella
nostra mente.
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Anche nel momento in cui vediamo e sentiamo la luce e il calore di un fuoco, all'interno
del nostro cervello permane un'oscurit assoluta e una temperatura costante.
I fasci di luce provenienti dall'oggetto colpiscono la retina capovolti. Qui l'immagine viene
convertita in segnali elettrici e trasmessa al centro di visione nella parte posteriore del
cervello. Poich il cervello isolato dalla luce, queata non pu raggiungere il centro della
visione. Ci significa che si percepisce un vasto mondo di luce e profondit in un punto
minuscolo isolato da essa.
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indispensabile l'esistenza
del "mondo esterno"?
Finora abbiamo ripetutamente parlato
di un "mondo esterno" e di un mondo di
percezioni formato nel nostro cervello, che
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Che Allah non sia delimitato dallo spazio e che circondi tutto
affermato in un altro versetto:
Ad Allah appartengono l'Oriente e l'Occidente. Ovunque vi volgiate,
ivi il Volto di Allah. Allah Immenso, Sapiente. (Surat al-Baqara, 115)
Poich tutti gli esseri materiali sono percezioni, non possono vedere
Allah; ma Egli vede tutta la materia che ha creato in tutte le sue forme. Nel
Corano ci esposto con queste parole: "Gli sguardi non Lo raggiungono,
ma Egli raggiunge tutti gli sguardi" (Surat al-Anm, 103).
Ovverosia, noi non possiamo percepire l'esistenza di Allah con i
nostri occhi, ma Egli comprende interamente il nostro interno ed esterno,
i nostri sguardi e i nostri pensieri. Noi non possiamo pronunciare una sola
parola, n fare un respiro di cui Egli non sia a conoscenza.
Mentre contempliamo queste percezioni sensoriali nel corso della
vita, l'essere che ci pi vicino non una di queste sensazioni, ma Allah
stesso. Il segreto del seguente versetto celato in questa realt: "In verit
siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ci che gli sussurra
l'animo suo. Noi siamo a lui vicini pi della sua vena giugulare." (Surah
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Qf, 16) Quando si pensa che il proprio corpo costituito di materia, non
possibile comprendere questo fatto importante. Se si identifica il
cervello con "se stessi", allora lo spazio che si considera esteriore dista 2030 centimetri da noi. Nondimeno, quando si comprende che non esiste
alcuna materia e che tutto immaginazione, nozioni quali esteriore,
interiore, vicino o lontano perdono il loro
significato. Allah avvolge tutto ed
"infinitamente vicino".
pi vicini ma non ve
ne accorgete. (Surat
Al-Wqi'a, 83-85)
60).
L'uomo sviato dal pensiero che l'essere
a lui pi vicino sia se stesso. Allah, in verit, pi vicino a noi di noi stessi.
Egli ha richiamato la nostra attenzione su questo punto nel versetto:
"Perch mai, quando [l'anima] risale alla gola sotto i vostri occhi e Noi gli
siamo pi vicini, ma non ve ne accorgete" (Surat al-Wqi'a, 83-85). Come
scritto, gli uomini vivono inconsapevoli di tale fatto fenomenale in
quanto non lo vedono con i loro occhi.
D'altra parte, impossibile per l'uomo, che non altro che un'ombra,
avere un potere e una volont indipendenti da Allah. Il versetto: "Mentre
Allah che ha creato voi e ci che fabbricate" (Surat as-Sfft, 96) mostra
che tutto ci che sperimentiamo avviene sotto il Suo controllo. Nel
Corano, questa realt menzionata nel versetto: "Quando tiravi non eri tu
a farlo, ma Allah" (Surat al-Anfl, 17) con cui si mette in rilievo il fatto che
nessun atto indipendente da Allah, il Quale, nondimeno, conferisce a
queste ombre la percezione dell'io. In realt, Lui che compie tutte le
azioni. Cos, se qualcuno considera gli atti come suoi, con tutta evidenza
intende ingannare se stesso.
Questa la realt. Una persona pu rifiutarsi di accettarla e pu
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riveste
grande
importanza
in
quanto
mostra
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Per te, la realt tutto ci che pu essere toccato con le mani e visto
con gli occhi. Anche nei sogni puoi "toccare con le tue mani e vedere con
i tuoi occhi", sebbene tu non abbia n mani n occhi, n vi sia nulla che
possa essere toccato o visto. Non esiste alcuna realt materiale che
provochi l'accadimento di queste cose se non il tuo cervello. Sei stato
soltanto ingannato.
Cos' ci che separa la vita reale dai sogni? In definitiva, entrambe
queste forme pervengono all'esistenza all'interno del cervello. Se siamo in
grado di vivere facilmente in un mondo irreale nel corso dei nostri sogni,
ci parimenti vero per il mondo in cui abitiamo. Quando ci risvegliamo
da un sogno, non vi alcuna ragione logica che ci impedisca di pensare di
entrare in un sogno pi lungo detto "vita reale". La ragione per cui
consideriamo i nostri sogni un'immaginazione e il mondo come reale, non
altro che il prodotto delle nostre abitudini e pregiudizi. Tutto ci ci
suggerisce che dovremmo risvegliarci come da un sogno dalla vita sulla
terra nella quale crediamo di vivere.
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Che cosa separa la vita reale dai sogni? In definitiva, entrambe queste
forme pervengono all'esistenza all'interno del cervello. Se siamo in grado
di vivere facilmente in un mondo irreale nel corso dei nostri sogni, ci
parimenti vero per il mondo in cui abitiamo. Quando ci risvegliamo da un
sogno, non vi alcuna ragione logica che ci impedisca di pensare di
entrare in un sogno pi lungo detto "vita reale". La ragione per cui
consideriamo i nostri sogni un'immaginazione e il mondo come reale, non
altro che il prodotto delle nostre abitudini e pregiudizi. Tutto ci ci
suggerisce che dovremmo risvegliarci come da un sogno dalla vita sulla
terra in cui crediamo di vivere.
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colpito, sebbene fosse seduto in casa; l'altro, invece, non prover mai
l'impatto dell'incidente e penser di essere seduto in casa di Politzer. La
stessa logica pu essere applicata agli esempi della torta e della pietra.
Come abbiamo visto, non possibile all'uomo trascendere i suoi
sensi e liberarsene. Per questo riguardo, l'anima dell'uomo pu essere
soggetta a tutti i tipi di rappresentazioni, per quanto non abbia un corpo
fisico, non abbia un'esistenza materiale e sia priva di peso materiale. Non
possibile all'uomo comprendere questo, in quanto egli considera reali le
immagini tridimensionali della cui esistenza assolutamente certo,
ognuno dipende infatti da percezioni provocate per essere avvertite dagli
organi sensoriali.
Il famoso filosofo britannico David Hume ha scritto a tale proposito:
Parlando apertamente, quando includo me stesso in ci che chiamo "me stesso",
mi imbatto sempre in una percezione specifica concernente il freddo o il caldo,
la luce o l'ombra, l'amore o l'odio, l'amaro o il dolce o altre nozioni. Senza
l'esistenza di una percezione, non potrei mai cogliere me stesso in un momento
particolare o osservare alcunch se non una percezione.185
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superficiale nei confronti del fatto che "la materia non sia altro che
un'illusione". Il tema illustrato in questo capitolo uno tra i soggetti pi
importanti e entusiasmanti che si possano incontrare nella vita. Non vi
alcuna possibilit che essi abbiano affrontato prima un argomento
talmente cruciale. Le reazioni di questi scienziati o le maniere da essi
impiegate nei loro discorsi e nei loro articoli indicano quanto sia
superficiale la loro comprensione.
La cieca adesione al materialismo ha provocato un danno alla loro
logica e per questa ragione sono molto distanti dalla comprensione di
questo soggetto. Per esempio, Alaatin Senel, accademico e scrittore per
Bilim ve topya, ha inviato messaggi simili a quelli di Rennan Peknl,
dicendo: "Dimenticate il fallimento del darvinismo, l'argomento
veramente minaccioso questo", e avanzando richieste del tipo: "provate
ci che dite!", intuendo la mancanza di basi della sua filosofia. Di maggior
interesse il fatto che gli scritti di questo autore rivelano la sua incapacit
di comprendere ci che egli considera una minaccia.
A riprova, in un articolo dedicato all'esclusiva discussione di questo
soggetto, Senel ammette che il mondo esteriore sia percepito nel cervello
sotto forma d'immagine; nondimeno, egli prosegue affermando che le
immagini sono divise in due gruppi, determinati dalla presenza o meno
di correlati fisici, il cui possesso spetta unicamente a quelle appartenenti
al mondo esterno. Per sostenere la sua affermazione, egli adduce
"l'esempio del telefono": "Non so se le immagini nel mio cervello abbiano
correlati esterni oppure no, ma la stessa cosa accade quando parlo al
telefono. In questo caso, non vedo la persona con cui sto parlando,
tuttavia la mia conversazione pu essere confermata nel momento in cui
incontro il mio interlocutore di persona."187
Con questa affermazione, l'autore intende dire: "Se dubitiamo delle
nostre percezioni, volgiamoci alla materia stessa e verifichiamone la
realt". Ci , tuttavia, un'evidente errore d'interpretazione, in quanto
per noi impossibile pervenire alla materia stessa. Non possiamo mai
uscire dalla nostra mente e conoscere ci che si trova "all'esterno". Se la
voce al telefono abbia oppure no un correlato pu essere confermato dalla
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Conclusione
Il tema della nostra trattazione rappresenta una delle pi grandi
verit che possano essere rivelate nel corso della vita. Dimostrando che
l'intero mondo materiale in realt "un'ombra", si offre la chiave per
riconoscere l'esistenza e la creazione da parte di Allah, il Quale l'unico
essere assoluto. Ci permette di comprendere che il mondo non ci che
molta gente suppone; non un luogo assoluto con una vera esistenza,
come credono quelli che vagabondano senza scopo per le strade, che
scatenano risse nei pub, che si pavoneggiano nei locali di lusso, che si
vantano delle loro propriet o che dedicano la loro vita a vani scopi. Il
mondo non altro che una serie di percezioni, un'illusione.Tutti coloro
che abbiamo citato sopra sono soltanto ombre che contemplano queste
percezioni nella loro mente senza esserne coscienti.
Questo concetto molto importante in quanto scardina e distrugge
la filosofia materialista negatrice dell'esistenza di Allah. Questa la
ragione per cui materialisti quali Marx, Engels e Lenin ne ebbero timore
e, presi dall'ira, ammonirono i loro seguaci a non "riflettere" su questo
tema qualora se ne parlasse. In realt, queste persone si trovano in un tale
stato di deficienza mentale da non potere neppure comprendere che le
percezioni si formano all'interno del cervello. Ritengono quindi che
l'oggetto della loro contemplazione sia il "mondo esterno", non
sospettando neppure l'ovvia evidenza del contrario.
Tale inconsapevolezza il risultato della mancanza di saggezza
determinata da Allah per i miscredenti, i quali - scritto nel Corano "hanno cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che
non sentono, sono come bestiame, anzi, ancor peggio. Questi sono gli
incuranti." (Surat Al-A'rf, 179)
Per mezzo della riflessione personale possibile approfondire tale
conoscenza. A tal fine, necessario concentrare la propria attenzione e
considerare il modo in cui si percepiscono gli oggetti che ci circondano. In
tal caso, sar possibile comprendere che quell'essere dotato di saggezza il
quale vede, sente, tocca, pensa e legge ora questo libro soltanto
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umano che indichi con precisione con che rapidit esso scorra. Come
Lincoln Barnett ha scritto: "Come non pu esistere una cosa simile al
colore senza un occhio che la percepisca, cos un istante, un'ora o un
giorno non esistono senza un evento che li contraddistingua."193
La relativit del tempo viene chiaramente sperimentata nel corso
dell'attivit onirica. Per quanto ci che vediamo nei sogni sembra che duri
per ore, in realt, perdura soltanto pochi minuti o addirittura secondi.
La considerazione di un esempio ci permetter di approfondire
l'argomento. Pensiamo di essere stati posti in una stanza con una singola
finestra specificamente disegnata. Ivi restiamo reclusi per un certo lasso di
tempo. Immaginiamo che in essa vi sia un orologio che ci permetta di
considerare la quantit di tempo trascorsa. Contemporaneamente, dalla
finestra siamo in grado di osservare il sorgere e il calare del sole a
determinati intervalli. Pochi giorni dopo, se ci chiedessero quanto tempo
avessimo trascorso nella stanza, risponderemmo sia sulla base delle
informazioni da noi raccolte consultando l'orologio sia considerando
quante volte il sole fosse sorto e tramontato. Per esempio, potremmo
stimare di avervi passato tre giorni. Nondimeno, se colui che ci avesse
chiuso nella stanza ci dicesse che fossero trascorsi soltanto due giorni e
che il ciclo del sole osservato attraverso la finestra fosse stato prodotto
falsamente da una macchina simulatrice e che l'orologio fosse stato
regolato in modo tale da scorrere pi velocemente, allora il nostro calcolo
sarebbe privo di valore.
Questo esempio conferma che le informazioni di cui disponiamo
sull'ammontare di tempo trascorso si basano su riferimenti relativi. La
relativit del tempo un fatto provato anche dalla metodologia
scientifica. La teoria della relativit generale di Einstein afferma che la
velocit del tempo cambia in base alla velocit dell'oggetto e alla distanza
dal centro di gravit. Con l'aumentare della velocit, il tempo si abbrevia,
si comprime e rallenta come se giungesse al punto di "arresto".
Consideriamo ora un esempio addotto da Einstein stesso.
Immaginiamo due gemelli, uno dei quali dimora sulla terra, mentre l'altro
viaggia nello spazio ad una velocit vicina a quella della luce. Al suo
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Il destino
La relativit del tempo chiarisce un argomento di estrema
importanza. La relativit cos variabile che un periodo di tempo che a
noi appare della durata di miliardi di anni, potrebbe durare soltanto un
secondo in un'altra dimensione. Addirittura, l'intero corso dell'universo,
dalla sua nascita alla sua morte, potrebbe essere inferiore al secondo.
Ci costituisce l'essenza del concetto di destino un concetto che
stato frainteso dalla maggior parte della gente, in special modo dai
materialisti, i quali lo negano completamente. Il destino la perfetta
conoscenza da parte di Allah di tutti gli eventi passati o futuri. Molti si
chiedono come Allah possa conoscere in anticipo gli eventi che non sono
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d'impovviso.
Provano
la
stessa
disperazione
che,
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