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Definito
nello
specifico
come microscopio
ottico
normale microscopio,
sostanzialmente
differendo
da
simile
esso
per
un
alcune
in
moltissime
differenti
direzioni,
rendendo
impossibile
un'analisi oggettiva e
la presenza di un analizzatore: filtro posto tra gli/lo obiettivi/o e l'oculare; la sua attivazione
in contemporanea con il filtro polarizzatore porta alla cosiddetta condizione di estinzione,
ovvero all'annullamento del raggio luminoso incidente (a causa dell'azione polarizzante
perpendicolare dell'analizzatore rispetto al polarizzatore, vedi sotto). La figura di estinzione
visibile nell'oculare come completamente nera, e soltanto nel caso in cui si stia effettuando
un'analisi a nicol incrociati (vedi sotto).
il tavolino portaoggetti rotante e graduato (utile per ruotare i campioni osservandoli con
diverse angolazioni della luce incidente), spesso graduato nel suo perimetro, che permette
anche di effettuare misurazioni di vario tipo sul campione.
Componenti
Dall'alto verso il basso, auspicabile, in un microscopio polarizzante, la presenza delle seguenti
componenti (sono evidenziati quelli presenti esclusivamente nei microscopi polarizzanti):
Analizzatore, posto nella parte del microscopio superiore al campione, un filtro analogo
al polarizzatore; possiede un piano di polarizzazione perpendicolare a quello del polarizzatore;
Fenditura per l'inserimento delle lamine accessorie (per analizzare le figure di interferenza);
Lente convergente, con leva per inserirla/disinserirla; trasforma la luce parallela in un fascio
pi condensato e centrato nel foro del tavolino portaoggetti; anche chiamata lente
condensatrice o condensatore, con riferimento al termine inglese condenser (quest'ultimo
termine per pu generare equivoci, in quanto spesso riferito ad altre strumentazioni);
Diaframma di campo;
Illuminatore;
Interruttore;
Metodi di analisi
Il tipo di uso che si fa del polarizzatore e dell'analizzatore porta a tre differenti metodi di analisi:
osservazione
con
polarizzatore
analizzatore
inseriti
contemporaneamente,
con
della luce nella stessa direzione dell'analizzatore; un'analisi poco comune e spesso il suo nome
viene utilizzato per definire l'osservazione con il solo polarizzatore (generando confusione).
Applicazioni
La mineralogia e la petrografia sono le due scienze che maggiormente si avvalgono di questo tipo di
strumentazione. In questi ambiti, infatti, si riesce ad inquadrare alcune importante propriet
dei minerali, motivo per cui il microscopio polarizzante rimane ancora un mezzo privilegiato per
ricavare risultati che si otterrebbero altrimenti con analisi pi complesse e costose. Si ricorda che,
attualmente, mentre la mineralogia si avvale del microscopio polarizzante con scarsa frequenza (a
causa della diffusione di mezzi pi potenti, precisi e veloci di analisi), in petrografia questa tipologia
di analisi ancora basilare e consente di ottenere ottimi risultati.
In questo contesto, possono essere analizzati soltanto minerali (o in generale campioni) trasparenti,
ovvero che si lasciano attraversare dalla luce. In caso contrario, minerali opachi creerebbero una
figura completamente nera dovuta all'impossibilit di lasciarsi attraversare dalla luce (per questo
tipo di minerali si ricorre allo studio con microscopi binoculari o con microscopi metallografici).
utile notare che la figura scura o nera che si forma in questi casi non si pu definire come di
estinzione (vedi sopra).
Polarimetria
La polarimetria un metodo di analisi ottico basato sull'interazione radiazione-materia, che si basa
sulla capacit delle molecole chirali di deviare il piano della luce polarizzata linearmente.
La polarimetria, come il dicroismo circolare, dunque una tecnica che utilizza radiazioni
elettromagnetiche asimmetriche, per cui intrinsecamente in grado di distinguere tra enantiomeri.
La
sua
principale
applicazione
riguarda
la
determinazione
del potere
rotatorio e
La luce
un'onda
elettrico E e
elettromagnetica che
un campo
consiste
magnetico H oscillanti,
che
in
un campo
possono
essere
invece
una
radiazione
elettromagnetica
in
cui
il
linearmente
(spesso
chiamata
semplicemente
luce
polarizzata) ottenuta dalla luce non polarizzata per mezzo dei filtri
polarizzatori, che in un polarimetro sono rappresentati normalmente
dalla tormalina, da un prisma di Nicol o un prisma di Glan Thompson,
oppure da herapatiti (polaroidi artificiali). La luce polarizzata pu essere
considerata una radiazione asimmetrica in grado d'interagire, quella del
vettore elettrico E e quella del vettore magnetico H costituiscono una terna di vettori ortogonali non
sovrapponibili alla sua immagine speculare.