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GASTROENTERITE EOSINOFILA

libero.it

Definizione

La gastroenterite eosinofila un'affezione dello stomaco e/o dell'intestino tenue


caratterizzata da infiltrazione di qualche parte del tratto gastrointestinale o della

parete intestinale da parte di leucociti eosinofili; da

aumento del numero degli eosinofili nel sangue periferico; e dalla comparsa di sintomi, segni, o dati di laboratorio anormali, pertinenti all'apparato gastroenterico,

dopo ingestione di cibi specifici. Possono essere identifi-

cati tre quadri clinici principali:

a) forma con interessamento primario della mucosa, con proteinodispersione


enterica e malassorbimento

b) forma con interessamento predominante dello strato muscolare, con sintomi


ostruttivi

c) nella forma con interessamento primario sottosieroso, con ascite eosinofila.

Patogenesi
eosinofila

gastroenterite

La patogenesi della gastroenterite eosinofila

non chiara. Varie serie di elementi di giudi-

zio, tuttavia, appoggiano il concetto di un'eziologia allergica od immunologica di questo

gruppo di malattie. Questi elementi consistono nei seguenti:

(1) Un numero notevolmente aumentato di eosinofili nel sangue periferico della

maggioranza dei pazienti. (2) Il ruolo riconosciuto del linfocita nella" eosinofilopoiesi.

(3) L'infiltrazione di qualche parte del tratto gastrointestinale da parte di un


numero aumentato di leucociti eosinofili.

(4) Un aumento notevole dell'incidenza di affezioni allergiche come rinite stagionale, asma, eczema ed urticaria.

(5) La dimostrazione che cibi specifici regolarmente scatenano sintomi gastroin-

testinali, mentre cibi che sono tollerati dai pazienti non provocano sintomi mole-

sti quando somministrati con le stesse modalit. In alcuni casi, segni e sintomi

drammatici come intenso dolore addominale, diarrea, tachicardia e leucocitosi


sono comparsi entro una o due ore dopo cimento con un cibo anamnesticamente incriminato come provocatore di sintomi.

(6) La documentazione di un rapido miglioramento dei sintomi dopo l'inizio della


terapia con corticosteroidi.

(7) La dimostrazione che sia prove cutanee dirette che le prove indirette per
l'anticorpo sensibilizzante la cute (prova di Prausnitz-Kstner o P-K) possono
avere una buona correlazione con le intolleranze alimentari del paziente.

Studi recenti hanno suggerito che in differenti pazienti con gastroenterite eosinofila possono essere operanti sia meccanismi IgE-mediati sia IgE-indipen-

denti. Caldwell e coli. somministrarono cibi anamnesticamente implicati nel


causare sintomi gastrointestinali in due pazienti con gastroenterite eosinofila. In
un paziente la prova determin la comparsa di dolore addominale, diarrea e
distensione. Inoltre, vi fu un aumento di tre volte delle IgE nel siero dopo la

prova. Questa osservazione di particolare interesse perch elevati livelli sierici di IgE vengono trovati in parecchie condizioni allergiche e gli anticorpi IgE

specifici sono correlati sia con la reattivit cutanea che con le prove "provocative". Nel secondo paziente la prova di scatenamento con il cibo non evoc sin-

tomi ed i livelli sierici di IgE rimasero invariati. Per ricapitolare brevemente, vi


sono dati contrastanti circa il ruolo dell'allergia alimentare nel determinare sintomi gastrointestinali ed eosinofilia del tratto digestivo. In alcuni pazienti, dolore

addominale e diarrea sono stati posti convincentemente in relazione con l'ingestione di cibi specifici ed indicatori indiretti di una risposta di ipersensibilit

immediata, cio i livelli sierici di IgE, hanno presentato modificazioni notevoli. In

tali pazienti ragionevole postulare un meccanismo allergico. D'altra parte, vi


sono molti pazienti con sintomi gastrointestinali ed infiltrazione eosinofila dell'in-

testino nei quali le manifestazioni allergiche sono assenti od insufficienti a render conto delle alterazioni della funzione intestinale. Sembrerebbe, comunque,

che in certi soggetti il contatto diretto del tessuto sensibilizzato con l'allergene
d luogo ad una reazione antigene-anticorpo con liberazione di sostanze come
l'istamina, che possono essere chemiotattiche per gli eosinofili e di peptidi e

metaboliti della lipossifenasi chemiotattici. L'attivazione della via classica del


complemento da parte di immunocomplessi e della via alternativa del comple-

mento da parte di polisaccaridi microbici porta all'elaborazione di frammenti del


complemento che sono chemiotattici per gli eosinofili. Inoltre stato descritto
un fattore chemio-tattico per gli eosinofili derivato dai linfociti. L'eosinofilo pu
giocare un ruolo importante di difesa dell'ospite nelle infezioni elmintiche e pu
modulare negativamente una risposta infiammatoria mediata da IgE. Tuttavia,

un eccessivo accumulo di queste cellule pu portare a distruzione delle cellule

epiteliali intestinali per la liberazione della principale proteina basica. Questo

tipo di tossicit stato dimostrato per le cellule epiteliali respiratorie. L'infiltrazione

eosinofila
dell'intestino

nei

con

sin-

pazienti

tomi

gastrointe-

stinali intensi ed allergie alimentari specifiche. In primo luogo, un'ipersensibilit


intermedia di tipo Arthus pu essere responsabile del richiamo di eosinofili nella

sede dei complessi antigene-anticorpo. Un secondo meccanismo implicante

l'immunit cellulo-mediata pu spiegare l'infiltrazione di eosinofili. Cellule T specificamente sensibilizzate agli antigeni possono liberare un fattore linfo-chinico
capace di attrarre eosinofili del sangue periferico. In terzo luogo, in pazienti con

anticorpi IgE per componenti alimentari specifici, possibile che tali antigeni

reagiscano nella parete intestinale con anticorpi IgE specifici legati a mastociti
tessutali nei siti recettoriali Fc. Si verifica, presumibilmente, degranulazione dei
mastociti, con liberazione di istamina, SRS-A, bradichinina e fattore chemiotattico eosinofilo, capaci di attrarre eosinofili alla sede della lesione tessutale.

Quadro clinico I pazienti con gastroenterite eosinofila possono avere i seguenti


reperti clinici generali: intolleranze a cibi specifici, eosinofilia, aumento degli
eosinofili nella mucosa del tenue, risultati anormali delle prove di funzione di
assorbimento intestinale, induzione di sintomi gastrointestinali dopo cimento
cieco con un "cibo intollerato" e miglioramento dei sintomi con corticosteroidi da
soli od in associazione con diete di eliminazione di cibi. Fa seguito una pi
completa descrizione di ciascuna delle categorie.

Gastroenterite eosinofila con interessamento predominante della


mucosa
I pazienti di questo gruppo lamentano frequentemente nausea, vomito, dolore

posteriore e dolore addominale intermittenti, che possono essere esacerbati


dall'ingestione di cibi specifici. Non rara una storia di perdita ponderale e di

diarrea sporadica ed frequentemente rilevata la precedenza di asma e di


rinite allergica. L'esame fisico pu rivelare eczema atopico, urticaria ed edemi

dei piedi. I dati di laboratorio evidenziano usualmente una eosinofilia da moderata a marcata, una bassa velocit di sedimentazione degli eritrociti ed un'anemia da carenza di ferro. I campioni di feci sono negativi per uova e parassiti,

ma sono spesso positivi per sangue occulto e cristalli di Charcot-Leyden (presumibilmente derivati dagli eosinofili). Le prova di funzione di assorbimento

intestinale possono essere anormali, evidenziando lieve steatorrea e deficiente


assorbimento di D-xilosio. I livelli sierici di albumina, di IgG, di IgA e di IgM sono
spesso ridotti in conseguenza di eccessiva perdita intestinale di proteine.

Diagnosi.

Essa difficile, affidata allesperienza del gastroenterologo, che deve escludere

patologie quali le malattie infiammatorie intestinali, la sindrome del colon irritabile, altre gastropatie funzionali, condizioni post-chirurgiche del paziente, per

esempio le sinechie intestinali ecc. Essa va basata su: a)Anamnesi del


paziente che vi descrive allingestione di un cibo particolare per il quale intol-

lerante, nausea e vomito, dolore addominale intermittente e strano, periodi di


benessere che susseguono ad intense coliche addominali con emissione di feci
schiumose e tenesmo rettale, o diarrea con perdita di peso, concomitanti episodi di asma e di rinite; b) Eczema atopico ed edema dei piedi c) Laboratorio:

anemia carenziale sideropenia, feci positive per sangue occulto, cristalli di


Charcot-Leyden; eosinofilia , test con ridotto assorbimento del D-xilosio, ridu-

zione dellalbumina nel sangue, ridotti livelli di IgG, IgA ed IgM, perdita di albumina nelle feci, ammesso che qualche laboratorio vi dia questo responso. d)RX

baritato che documenti mucosa edematosa dello stomaco e dellintestino, biopsia intestinale del digiuno con infiltrato di eosinofili

Terapia gastroenterite eosinofila


Dieta di eliminazione, anche se esse non sono sempre efficaci; in genere
bene cominciare con una dieta di riso e t, a cui aggiunge il manzo lesso;

impiegare steroidi a basse dosi, anche se in letteratura c poco materiale in

questo senso; in genere sufficiente il prednisone dosato a 20 mg/die per 7-10

gg e quindi si prosegue a scalare a seconda dei segni e della propria esperienza terapeutica, a non pi di 5 mg ogni 2-3 gg. Chi vi scrive ha provato ad
utilizzare con discreti risultati il sodio cromoglicato (gastrofrenal).
La dose iniziale :

Bambini (2-14 anni): 100 mg 4 volte al giorno prima dei pasti principali. Adulti:
200 - 250 mg 4 volte al giorno prima dei pasti principali.

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