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Cultura Documentos
e lindustria
molitoria
in Puglia
a cura di
Antonio Monte
Paola Durante
Sofia Giammaruco
I molini e lindustria
molitoria in Puglia.
Il progetto In-Cul.tu.re. e il molino
Coratelli a Corigliano dOtranto (LE)
contributi
documentario
credits
Responsabile scientifico
Antonio Monte
Produzione
Progetto In-Cul.Tu.Re.
IBAM-CNR
Un progetto di
Ricerche
Antonio Monte
Paola Durante
Sofia Giammaruco
Testi
Anatolia Coratelli, Riccardo Coratelli,
Riccardo Costa, Renato Covino,
Lara De Giorgi, Francesco De Matteis,
Lavinia Donateo, Paola Durante,
Tommaso Faggiano, Sofia Giammaruco,
Giovanni Leucci, Davide Melica,
Gabriele Miceli, Antonio Monte,
Gabriele Montinaro, Giovanni Quarta,
Maria Federica Stifani, Monica Volinia
Realizzazione
Tommaso Faggiano, Fabrizio Lecce,
Domenico Ricciato | Meditfilm
cofinanziato da
Consulenza scientifica
Antonio Monte
2015 Progetto In-Cul.Tu.Re. / MIUR
www.inculture.eu
realizzato con
Si ringraziano
Anatolia, AnnaRosa e Riccardo Coratelli,
Lina Anastasia, Piero ed Elvira Marati,
Mario, Paolo e Angela Dibenedetto,
Pina Simone, Renato Covino, Ada Fiore,
Dina Manti, Nicoletta De Giorgi,
Ivan Stomeo, Antonio Chiga,
Luigi Di Rosa.
Iniziativa nellambito di
E-FAITH
Anno Europeo del
Patrimonio Industriale
e Tecnico
sommario
Presentazioni
Presentazione
Renato Covino
11
13
Introduzione
I molini e lindustria molitoria in Puglia. Il progetto In-Cul.tu.re.
e il molino Coratelli a Corigliano dOtranto (LE)
In-Cul.Tu.Re.
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contributi
Dal palmento al laminatoio a cilindri. Origini e sviluppi
dellindustria molitoria in Puglia
Antonio Monte
21
43
61
69
77
85
91
99
Presentazioni
Presentazione
Renato Covino
Universit di Perugia Past President dellAssociazione Italiana
per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI)
Da anni lattenzione nei confronti dellattivit molitoria nel Salento al centro delloperato e dellinteresse dellAipai Puglia. Ci determinato da pi
elementi. Il primo la prevalenza nellarea delle iniziative industriali legate
alla produzione agricola. Olio, vino, tabacco, grano costituiscono non solo i
dati caratterizzanti dellagricoltura salentina e pugliese, ma anche delle attivit manifatturiere, che sono destinate a produrre semilavorati per industrie
straniere o di altre aree dItalia. il caso degli olii pugliesi, utilizzati non solo
come grassi alimentari, ma anche per la lubrificazione di macchinari, per la
produzione del sapone e dei cosmetici ecc. Lo stesso avviene per i mosti e i
vini utilizzati per il taglio, dapprima in Francia e poi, a partire dallultimo
decennio dellOttocento, nelle aree vitivinicole italiane di pregio (Toscana
e Piemonte). Analoga la vicenda del grano. In questo caso labbondanza di
produzione, cui si correla la massiccia importazione di grani pregiati russi e
americani, e linnovazione tecnologica, il mulino a cilindri, porta a produrre sfarinati per lesportazione o da utilizzare in loco. Sta in ci la genesi dei
numerosi mulini a cilindri presenti nel Salento che sostituiscono i mulini
a palmenti a trazione animale. Di questo percorso complice la macchina a vapore, prima, e, poi, luso di energia elettrica che fornisce una fonte di
energia abbondante e pulita. Ai mulini a cilindri si affiancano i numerosi
pastifici che sorgono appunto per utilizzare gli sfarinati in eccesso e produrre
per il mercato locale. I processi di nazionalizzazione della produzione della
molitura e della produzione di pasta hanno determinato la decadenza di molti
di questi impianti. Quelli che sono sopravvissuti hanno puntato le loro carte
sulla qualit e sui mercati di nicchia, realizzando in alcuni casi successi inaspettati.
Il mulino a cilindri di Corigliano dOtranto appartiene a questa vicenda.
La sua dismissione deriva appunto dai processi di nazionalizzazione del mercato. Il suo abbandono rende disponibile, come in molti altri casi, un monumento di cui indubbio il valore storico, documentario, archeologico industriale e che rappresenta un elemento non secondario del paesaggio urbano.
9
Suo malgrado non riuscito a contagiare nessuno di noi figli, anzi spesso
veniva violentemente contestato nelle sue iniziative: cera un divario generazionale tra lamore per larte molitoria di mio padre e le nostre giovani vite,
orientate verso la realizzazione del proprio percorso formativo; ciononostante
oggi per me lodore della farina appena macinata o linconfondibile rumore di
un plansichter sono la memoria. Ma unemozione sensoriale che non posso
trasferire ad altri.
Del genio imprenditoriale (inesorabilmente accompagnato dalla
sregolatezza) di mio nonno Riccardo, della misurata audacia di zio Vittorio,
della laboriosit delle zie e della passione di mio padre Raffaele rimane, muto
testimone, ledificio con la sua elegante partitura di facciata e la poderosa
torre del silos alquanto fiaccato dal logorio del tempo e risparmiato dalla
demolizione grazie a mio padre che, negli anni del boom economico, seppe
respingere le lusinghiere proposte di speculazione edilizia pervenutegli e
favorite dallallora vigente Programma di Fabbricazione, che ammetteva ampi
indici di fabbricabilit.
Ora il nuovo Piano Urbanistico Generale ha vincolato il mulino e quindi
le future sorti di questo bene immobile gravandolo soprattutto di un fardello
significativo che risiede nel suo essere testimone di memoria storica per lintera
collettivit.
Ma io spero che, nonostante la necessit di ingenti risorse finanziarie e il
dispiegamento di grandi energie necessarie per il recupero, nonostante il difficile dialogo tra profitto individuale e bene comune, questo manufatto possa
rivivere quello stesso fermento degli anni della prima met del Novecento, grazie ad iniziative che non siano riduttive della sua specificit ed essenza e che
escludano qualsiasi tentativo di speculazione.
Mi auguro, per questo testimone di storia, di genialit, di audacia, di laboriosit e di amore, idee utopistiche e visionarie, come visionari furono i suoi
creatori, e comunque il migliore utilizzo, che non cancelli la storia e lenergia di
quegli innumerevoli cilindri che lavoravano luno contro laltro per schiacciare
il chicco di grano.
12
Met anni 70, anni in cui a mia memoria non ricordo di aver sentito
pronunciare la parola crisi. Ricordo come fosse ieri mio padre Raffaele che
con spirito di dedizione e abnegazione si svegliava allalba per iniziare la sua
giornata lavorativa. Ricordo con nostalgia i suoni e soprattutto i ritmi che si
sprigionavano dal mulino che ricordano le poliritmie della musica africana.
Era un continuo fermento e movimento, un via vai di clienti e la voce possente
di mio padre che impartiva le istruzioni ai suoi operai. Lui amava tantissimo
il suo mestiere, larte bianca, e aspettava con impazienza larrivo della rivista
specializzata nel settore.
Ricordo con nostalgia come coinvolgeva noi figli nel suo mondo fatto di
macchinari strani e pieni di fascino per noi bambini. Il Mulino per noi era
come un labirinto dove giocare e respirare gli odori della farina. Il Mulino era
un punto di riferimento per molti degli operatori del settore sia per le piccole
che medie aziende che trovavano qualit e professionalit.
Un periodo di notevole sviluppo economico si ebbe quando mio padre
strinse un rapporto lavorativo con la ditta Paiano di Maglie specializzata nella
produzione ed esportazione di prodotti come friselle e biscotti. La lavorazione
si svolgeva allinterno dellopificio di propriet di nostro padre a Corigliano
dOtranto. Questa operazione port ad una crescita delloccupazione nel paese
con lassunzione di diversi operai specializzati.
Il Mulino cos ebbe un incremento delle vendite.
Lo sviluppo delle strategie commerciali, per, non si accompagn
alladeguamento delle infrastrutture industriali e al rispetto delle norme di
sicurezza degli impianti, e si giunse inesorabilmente alla chiusura dellopificio
e al suo successivo abbandono.
13
Introduzione
18
Contributi
1. San Michele Salentino (BR). Mulino Santoro; sul lato destro il molino a palmenti, a sinistra il laminatoio a cilindri della
Ditta Sangati (ph. A. Monte, 2007).
1
G. Aliberti, Lindustria molitoria meridionale nel sec. XIX, in Rivista Storica Italiana, Anno LXXXI, Fascicolo
IV, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1969, pp. 903-939; G. Florio, Lingegnere-mugnaio. Manuale pratico
per gli ingegneri civili incaricati delle perizie giudiziarie per la determinazione delle quote fisse nei molini
forniti da contatore meccanico, Stabilimento Tipografico di F. Giannini, Napoli 1871, p.12; E. Madureri,
Storia della macinazione dei cereali, volume I, Chiriotti Editori, Pinerolo (TO) 1995, pp. 83-124; A. Carena,
Lindustria dei molini da grano, Parte I-Tecnologia, S. Lattes & C. Editori, Torino-Genove 1925, p, 5; C.
Siber-Millot, Lindustria dei molini. Costruzioni-impianti-macinazione, Ulrico Hoepli Editore, Milano 1897.
2
V. Galliazzo, I mulini in Italia. Itinerario illustrato attraverso larchitettura e la meccanica degli antichi mulini
di tutte le regioni italiane, (con Disegni di L. Confortini e F. Corni), Savignano sul Panaro (MO), 2005, p. 9.
21
2. Martano (LE). Stabilimento industriale F. Marati; molino a doppio palmento (ph. A. Monte, 1998).
3. Gioia del Colle (BA). Molino Automatico a Cilindri Excelsior di Enrico Pagano & figlio Luigi; prospetto principale
(ph. A. Monte, 2000).
22
3
Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica,
Statistica Industriale. Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Foggia (Capitanata), Fascicolo
XXX, Serie IV, N 47, Tipografia Nazionale di G. Bertero, Roma, 1891, pp. 32-33; Ministero di Agricoltura,
Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica, Statistica Industriale.
Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Potenza, Fascicolo XXIX, Serie IV, N 46, Tipografia
Nazionale di G. Bertero, Roma, 1891, pp. 31-32; A.C.S., MAIC, Direzione Generale dellAgricoltura,
Notizie sugli Opifici Idraulici e sui corsi dacqua esistenti in Provincia di Potenza, Potenza 10 Agosto 1877.
Aggiornato a tutto il 31 Dicembre 1883, Vers. VI, b. 292, fasc. 1566; Ministero di Agricoltura, Industria
e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica, Statistica Industriale. Notizie sulle
condizioni industriali della provincia Bari e di Lecce (Terra dOtranto), Fascicoli XXXI e XXXII, Serie IV,
N 49, Tipografia Nazionale di G. Bertero, Roma, 1891, p. 38 e p. 32; Ministero di Agricoltura, Industria
e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica, Statistica Industriale. Notizie sulle
condizioni industriali delle provincie di Avellino e Benevento, Fascicolo XVIII, Serie IV, N 33, Tipografia
Nazionale di G. Bertero, Roma, 1889, pp. 39-40; Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione
Generale della Statistica, Annali di Statistica, Statistica Industriale. Notizie sulle condizioni industriali della
provincia di Salerno, Fascicolo XII, Serie IV, N 23, Tipografia Nazionale di G. Bertero, Roma, 1888, p. 38;
Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica,
Statistica Industriale. Industria della macinazione dei cereali, Fascicolo XIX, Serie IV, N 34, Tipografia Eredi
Botta, Roma, 1889, p. 23.
4
23
4. Martano LE). Stabilimento industriale F. Marati; pietre La Fert del molino a doppio palmento (ph. A. Monte, 2007).
Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Annali di Statistica,
Statistica Industriale. Industria della macinazione dei cereali, cit., p. 23.
6
Idem, p. 33.
10
Ibidem.
R. Covino, A. Monte, Lindustria molitoria in Terra dOtranto: il molino a cilindri Scoppetta a Pulsano
nel centenario della sua fondazione. Recupero e conservazione di un monumento industriale, Crace, Narni
(TR) 2011, pp. 3-23; A. Monte, Molini e silos granari. I siti produttivi, i brevetti, le architetture, il patrimonio
archeoindustriale, in Atti del Convegno Internazionale come sa di sale lo pane altrui. Il pane di Matera
e i pani del Mediterraneo, Matera 5-7 settembre 2014, Edizioni Centro Grafico Foggia S.r.l., Foggia, 2014,
pp.189-213.
11
24
5. Martano (LE). Stabilimento industriale F. Marati; molino a doppio palmento con banco metallico della Ditta inglese
Ruston Proctor & C. di Lincoln (ph. A. Monte, 1998).
25
6. Pulsano (TA). Molino F. Scoppetta; laminatoi a cilindri della Ditta Fratelli Bhler, Uzwil-Milano (ph. A. Monte, 2007).
12
R. Pareto, G. Sacheri, Voce Macinazione e Triturazione, in Enciclopedia delle Arti e Industrie, Volume V,
Parte II, Unione Tipografico-Editrice, Torino 1891, pp.643-655.
7. Pulsano (TA). Molino F. Scoppetta; plansichter tipo sospeso ad oscillazione libera e sullo sfondo i buratti della Ditta
Fratelli Bhler, Uzwil-Milano (ph. A. Monte, 2006).
26
13
La rottura in frammenti, lo svestimento delle semole, la rimacina vengono compiuti dai laminatoi. Il
primo laminatoio a cilindri, azionato con forza meccanica, fu utilizzato in Svizzera, Ungheria, Austria,
Francia, ecc.; nel periodo compreso tra il 1820 circa e il 1834 alcuni pionieri sperimentarono i primi modelli
di laminatoi sostituendo le mole con cilindri in ferro. Tra i primi che collaudarono queste nuove macchine
vanno ricordati Justin Helfenberger & C.ie di Rorschach (Svizzera), i fratelli Bollinger di Vienna, linglese
John Collier, che brevetto nel 1823 un laminatoio con due rulli cilindrici o conici in ferro. Ma chi perfezion
la costruzione del laminatoio nel 1834, con la realizzazione di tre coppie di cilindri poste luna su laltra, fu
lingegnere meccanico svizzero (di Fruenfeld) Johann Jakob Sulzberger.
27
8 (sin). Mechwart Andrea. Tavola del Brevetto Perfezionamenti nei molini a cilindro o laminatoj per la
macinazione, 1882 (ACS, MICA UIBM, Serie invenzioni, brevetti).
9 (dx). Wegmann Friedrich. Particolare della Tavola del Brevetto Trasmissione ad ingranaggio pei cilindri
dei laminatoi, e in genere per gli alberi a distanza variabile, 1885, (ACS, MICA UIBM, Serie invenzioni,
brevetti).
15
Siber-Millot, cit., pp. 94-119; Pareto, Sacheri, cit., pp. 655-667, pp. 1349-1363; G. Berarducci-Vives, La
macinazione e la panificazione, Tipo-Litografia L. Lazzaretti e Figli, Lecce 1886, p. 15; Madureri, cit., pp.
179-188; G. Negri, La macinazione agricola dei cereali, Hoepli, Milano 1930.
14
Ai buratti e ai plansichter demandata la classificazione degli sfarinati e delle grosse semole, nonch
lultima classificazione. Lo staccio piano a oscillazione libera o plansichter, venne brevettato dallungherese
Karl Haggenmacher nel 1887. Esso rappresent il tipo pi moderno di macchina stacciatrice; infatti era
composto da diversi stacci piani disposti uno sullaltro. Diverse furono le case costruttrici di plansichter: la
Ganz & C.; la Luther; la Amme, Giesecke & Konegen; la Daverio e la Fratelli Bhler.
16
Allo sviluppo e diffusione di questa tipologia di impianti molitori, contribuirono gli studi e lapporto
tecnico dellingegnere Cesare Saldini. Egli, attraverso le sue opere a stampa (fu anche il fondatore del
Giornale dei Mugnai, Milano 1880-1896), pubblicizzava lalta redditivit di questa nuova industria; lopera
che pi lo rese noto fu il Manuale per la costruzione dei molini da grano, Tipografia e Litografia degli
ingegneri, Milano 1878.
28
29
10. Socit Bhler. Brevetto per il Perfectionnements aux moulin cylindres; Sezione, 1903 (ACS, MICA
UIBM, Serie invenzioni, brevetti).
11. Socit Bhler. Brevetto per il Perfectionnements aux moulin cylindres; Vista frontale, 1903. Nella
parte destra del disegno si notano i rulli in metallo rigati da scanalature rettilinee (ACS, MICA UIBM, Serie
invenzioni, brevetti).
30
17
Puglia in linea. Volume celebrativo del lavoro della gente di Puglia, Anno I-XVII, Bari settembre XVII,
Edizioni Tipografiche Ettore Padoan, Milano, sd. [1939].
31
12. Gioia del Colle (BA). Molino Automatico a Cilindri Excelsior di Enrico Pagano & figlio Luigi; particolare del
prospetto principale (ph. A. Monte, 2000).
14. Andria (BT). S.A. Molini Pellegrino; reparto laminatoi a cilindri, 1937 circa (da Puglia in Linea).
13. Monopoli (BA). Molino Meo Evoli; vista dinsieme, 1935 circa (da Puglia in Linea).
15. Andria (BT). S.A. Molini Pellegrino; reparto buratti, 1937 circa (da Puglia in Linea).
32
33
16. Castellana (BA). Molino Di Masi; reparto laminatoi, 1937 circa (da Puglia in Linea).
17. Carta intestata del Molino a cilindri e pastificio della Ditta Fontana, Magrone, Pansini & C. di Molfetta, 1912
(Archivio di Stato di Bari, Camera di Commercio di Bari, I Deposito, Denuncia delle ditte e delle societ, b. 335).
18. Carta intestata del Premiato semolificio pastificio di Vito Basile & F.lli di Altamura, 1941 (Archivio Storico
Comunale, b. 121, Molini, forni, frantoi, affari vari -1941, cat. XI, cl. 2, f. 2).
34
35
19. Altamura (BA). Molino Artigianale Dibenedetto; semolatrice quadrupla e plansichter in legno a sei canali e 24 stacci
(ph. A. Monte, 2012).
20. Martano (LE). Stabilimento industriale F. Marati;
laminatoi del molino a cilindri (Archivio P. Marati).
A. L. Denitto, Proprietari, mercanti, imprenditori tra rendita e profitto, in Storia di Lecce dallunit al secondo
dopoguerra, Bari, Editori Laterza, 1992, p. 125; V. Cazzato e S. Politano, I luoghi del lavoro: gli stabilimenti
industriali e artigianali, in Architettura e citt a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra 800 e 900, M.
Congedo Editore, Galatina, 1997, p. 321.
18
19
Lecce industriale. Lo stabilimento Landi, in Il Salento, Almanacco illustrato, Vol. II, Editrice LItalia
Meridionale, Lecce 1928, pp. 316-318.
20
36
Archivio Storico Comunale di Lecce, b. 19, Cat. 10.9.2, interno 64-65, 1926.
37
21. Carta intestata del Premiato Molino Moderno Automatico a Cilindri di Giuseppe Romano, 1924 (Archivio A. Monte).
22. Incarto della pasta di semola extra del Molino e pastificio S. Giuseppe di Benedetto Cavalieri (Archivio
Aziendale B. Cavalieri).
21
Stabilimento industriale Gervasi, Papuli & C. a Corigliano dOtranto, in Il Salento, Almanacco illustrato,
Vol. II, Editrice LItalia Meridionale, Lecce 1928; Lo stabilimento Barrotta a Corigliano in Il Salento,
Almanacco illustrato, Vol. VIII, Editrice LItalia Meridionale, Lecce 1934; pp. 324-326.
22
Francesco Marati, VITTO & MARATI, Stabilimento industriale a vapore, Martano (Lecce), Tipografia
Garibaldi, Lecce 1902, pp. 1-12.
23
24
Lo stabilimento Marati a Martano, in Il Salento, Almanacco illustrato, Vol. IV, Editrice LItalia
Meridionale, Lecce 1930, pp. 292-293; Daniela Mazzotta, Archeologia industriale nel Salento: il mulino
Marati, in Il coltello di Delfo, anno IV, n 19, settembre 1991, pp. 47-51; A. Monte, Il molino e pastificio
di Francesco Marati a Martano, in Salento, larte del produrre. Artigiani, fabbriche e capitani dimpresa tra
Ottocento e Novecento, Edizioni Grifo, Lecce 2012, pp. 111-116.
38
39
23. Pulsano (TA). Interno del molino del tipo a palmento doppio di Francesco Scoppetta, (Archivio Associazione
culturale la Ngegna).
24. Pulsano (TA). Molino Francesco Scoppetta; vista dinsieme dei laminatoi a cilindri (ph. A. Monte, 2007).
40
Covino, Monte, Lindustria molitoria, cit.; A. Monte, Il molino a cilindri di Francesco Scoppetta a
Pulsano, in Salento, larte del produrre., cit., pp. 117-121; L. Marin, A. Monte, P. Sampietro, Lo stabilimento
industriale Scoppetta: dal molino a palmenti al molino a cilindri, in Covino, Monte, cit., pp. 25-42.
25
41
1
A. Monte, Salento. Larte del produrre. Artigiani, fabbriche e capitani dimpresa tra Otto e Novecento, Edizioni
Grifo, Lecce 2012, pp. 103-126.
2
Archivio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Lecce Visura storica della Ditta.
3
Archivio Storico Comunale di Corigliano dOtranto, Categoria XI.
43
2. Raffaele Coratelli allinterno del molino; sullo sfondo alcune macchine del molino utilizzate nel processo
produttivo (ph. A. Monte, 2000).
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, n 16 del 30 gennaio 2015, pp. 3530-3531.
44
3. Laminatoio della Ditta Fratelli Bhler allinterno del molino (ph. A. Monte, 2014).
Archivio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Lecce Visura storica della Ditta.
45
46
47
7. (pag. precedente) Documento della Ditta R. Coratelli & V. Imparato (Archivio Storico Comunale di
Corigliano dOtranto, Categoria XI).
Archivio Storico Comunale di Corigliano dOtranto, Categoria XI; Archivio storico Catasto Fabbricati e
Terreni di Lecce, Archivio dellAgenzia del Territorio-Conservatoria dei Registri Immobiliari di Lecce.
8
9
Tavole descrittive della produzione, in quintali, di ogni impianto molitorio attivo nei comuni del Regno,
da consegnare obbligatoriamente e a cadenza mensile alle Regie Prefetture delle Province di appartenenza,
secondo il Regio Decreto Legge 17 settembre 1936-XIV, n 2022; Archivio Storico Comunale di Corigliano
dOtranto, Categoria XI.
10
Archivio Centrale dello Stato-MICA UIBM, Serie invenzioni, brevetti Visura Deposito Invenzione
Industriale.
49
50
10. (pag. precedente) Reparto laminatoi a cilindri del molino (Archivio Coratelli).
11. Brevetto Dispositivo selezionatore Coratelli atto alla integrale eliminazione del Rivestimento dei chicchi
dal frumento in macinazione, (ACS, MICA UIBM, Serie invenzioni, brevetti).
53
54
55
12. (pagg. precedenti) Planimetrie del Piano terra del molino, 1958 (Archivio storico Catasto Fabbricati e
Terreni di Lecce, Archivio dellAgenzia del Territorio).
13. (pagg. precedenti) Planimetrie del Piano primo, secondo, terzo e quarto del molino, 1958 (Archivio
storico Catasto Fabbricati e Terreni di Lecce, Archivio dellAgenzia del Territorio).
14. - 15. Esterno del molino (ph. M. Rizzo per In-Cul.Tu.Re, 2014).
11
Per lAnalisi dello Stato di Conservazione stata usata la terminologia della Norma Italiana UNI 11182:
Beni culturali. Materiali lapidei naturali ed artificiali. Descrizione della forma di alterazione-Termini e
definizioni, UNI-Ente Nazionale Italiano di Unificazione, Milano, aprile 2006.
56
16. Molino Coratelli: Stesura pavimentale musiva presente in uno degli ambienti destinati ad abitazione (ph.
S. Giammaruco, 2015).
12
ta lelaborazione di un Masterplan su
un lotto di intervento sperimentale,
per il quale stato redatto uno Studio di fattibilit per linserimento di
impianti a basso consumo energetico
(si rimanda al capitolo Il molino Coratelli: indagini sul tema dellefficienza
energetica di Riccardo Costa).
Il molino Coratelli, insieme agli
altri beni indagati dal Progetto,
stato inserito in un quadro strategico complessivo di azioni di promozione e valorizzazione. Attraverso la
costruzione di unampia narrazione
dei luoghi studiati, si cercato di in-
58
17. Manifesto della Giornata di studi Lacqua e la farina: I sistemi di approvvigionamento idrico e lindustria
molitoria nella Greca salentina, che ha avuto luogo il 24 aprile 2015 a Corigliano dOtranto (Progetto grafico di
A. Giammaruco).
59
60
Premessa
Si vogliono evidenziare in questo capitolo i risultati delle indagini microgeofisiche realizzate dal Laboratorio
di Geofisica per lArcheologia ed i
Beni Monumentali (IBAM-CNR)
allinterno della struttura denominata Molino Coratelli. La campagna di
Le
indagini stata finalizzata sia allindividuazione delle armature ed eventuali forme di dissesto (vuoti e/o fratture) presenti allinterno della soletta
in cemento armato che al loro stato di
conservazione.
prospezioni geofisiche
61
La
tra -600 e -400mV. Tali valori indicano presenza di CO2. Nelle zone rosse
i valori di potenziale spontaneo assumono valori positivi (400-500mV),
indice di presenza di calcestruzzo
asciutto.
Ci si pu aspettare corrosione
attiva nei punti in cui un potenziale
negativo circondato da potenziali
sempre pi positivi, ovvero punti con
un gradiente di potenziale positivo.
Differenze di potenziale con delta di
circa +100 mV allinterno di unarea
di misura di 1 m, insieme con potenziali negativi sono una chiara indicazione di corrosione attiva. Quindi verosimile che nelle aree in blu
circondate dalle aree in rosso ci sia
in atto un fenomeno di corrosione
attiva.
prospezione geoelettrica
62
63
La
prospezione georadar
Le
misure
elettromagnetiche
impulsive sono state eseguite in
due stanze al primo piano della
struttura e si sovrappongono
parzialmente alla misura elettrica
64
4. Sezione radar elaborata relativa ad uno dei profili acquisiti con lantenna da 900MHz
65
66
7. Iso-superfici di ampiezza
67
Conclusioni
Lindagine micro-geofisica, relativamente al piano indagato, ha consentito di ottenere importanti informazioni legate sia alla caratterizzazione
della struttura in cemento armato sia
al suo stato di conservazione. Mediante lanalisi dei potenziali spontanei stato possibile evidenziare le
aree pi a rischio, quelle in cui presente un forte grado di corrosione dei
ferri. Tramite le rappresentazioni 3D
stato possibile mostrare la conformazione della soletta e si potuto anche dividere larea indagata in sezioni
Bibliografia
G. Leucci, Ground Penetratine Radar: Un introduzione per gli Archeologi,
Aracne Editrice, Roma, 2007;
M. H. Loke, Electrical imaging surveys for environmental and engineering studies, A practical guide to 2-D and 3-D surveys: RES2DINV Manual, IRIS
Instruments, www.iris-instruments.com, 2001;
M. H. Loke, R. D. Barker, Rapid least-squares inversion of apparent resistivity pseudosections using a quasi-Newton method, Geophys. Prosp., 44,
131152, 1996;
J. M. Reynolds, An Introduction to Applied and Environmental Geophysics.
Published by John Wiley and Sons Ltd. Baffins Lane, Chichester, West Sussex PO19 1UD, England, 1998.
IL MOLINO CORATELLI:
CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI
COSTITUTIVI E DEI PRODOTTI
DEL DEGRADO
Giovanni Quarta Davide Melica
Premessa
Si riportano in questo capitolo i risultati delle indagini mineralogicopetrografiche e chimiche realizzate
presso il Laboratorio di Microscopia
Ottica e Diffrattometria di Raggi X
del IBAM-CNR su alcuni materiali
lapidei costituenti il Molino Coratelli
Tecniche
Sui campioni sono state effettuate le
seguenti analisi di laboratorio allo
scopo di identificarne la composizione e di verificare la presenza di sali
responsabili del degrado:
Microscopia ottica in luce trasmessa polarizzata su preparati
allestiti in sezione sottile (Normal
a Corigliano dOtranto (LE); tali indagini sono finalizzate alla caratterizzazione degli intonaci, degli elementi
in conglomerato cementizio ed in
pietra naturale e allidentificazione
dei prodotti del degrado.
analitiche
Campionamento
Da alcuni elementi architettonici del
Molino (solai, pavimenti e paramenti
murari interni ed esterni) sono stati
prelevati 8 campioni rappresentativi
dei materiali e delle forme di alterazione e di degrado presenti. Il campionamento stato condotto con le
modalit riportate nel Normal 3/80
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campione
ubicazione
descrizione
MO-CO-1
MO-CO-2
MO-CO-3
MO-CO-4
frammento di intonaco
sovrastante il campione 3
MO-CO-5
frammento di conglomerato
cementizio (granigliato)
MO-CO-6
MO-CO-7
MO-CO-8
scaglia di pietra
Risultati
Punto di prelievo del campione
MO-CO-5
e conclusioni
Lapidei naturali
La muratura laterale della seconda
manica, al 1 piano (campione MOCO-6), realizzata con una biomicrite (Folk, 1959) debolmente marnosa,
riferibile alla formazione geologica
miocenica della Pietra Leccese. Si
tratta di un litotipo a grana mediofine di colore giallastro, costituto da
tritume organogeno avente granulo-
Intonaci
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Lo studio mineralogico-petrografico
ha permesso di stabilire che gli intonaci prelevati dalla seconda manica,
al primo piano, rispettivamente dal
solaio e dalle pareti, sono stati confezionati con materie prime di provenienza locale.
Lintonaco del solaio (campione
MO-CO-1) composto da uno strato
interno di color nocciola, applicato
in due stesure e spesso circa 6 mm, e
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Il conglomerato costituente il
pavimento del 2 piano della torre
(campione MO-CO-7) stato confezionato con cemento e con un aggregato calcareo-dolomitico di frantoio,
avente dimensioni massime di 1.8
mm ma perlopi comprese tra 0.4 e
0.8 mm. Sono inoltre presenti tracce
di terra rossa. Il rapporto legante/aggregato di circa 1:2 in volume.
Lesame petrografico del pavimento granigliato (campione MOCO-5) ha evidenziato una matrice
cementizia molto compatta, in cui
sono dispersi clasti calcarei ascrivibili
alla formazione geologica del Calcare
Conglomerati cementizi
Sono stati esaminati tre frammenti di conglomerato cementizio, due
aventi funzione strutturale ed uno
avente funzione di rivestimento del
pavimento. I primi due appartengono
rispettivamente al solaio del 1 piano della seconda manica (campione
MO-CO-2) e al pavimento del 2 piano della torre (campione MO-CO-7);
il terzo stato prelevato dalla finitura
a granigliato del pavimento del 1
piano della seconda manica (campione MO-CO-5). Integrando i dati
ottenuti dalla microscopia ottica con
i risultati delle analisi diffrattometriche stato possibile determinare le
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Prodotti
del degrado
La thaumasite un solfo-silicato di
calcio idrato di neoformazione, prodotto da un attacco solfatico a spese
del cemento; tale composto si forma
dalla reazione del gesso con i silicati
idrati di calcio del cemento.
Camp. MO-CO-5: grafico delle analisi TGA (curva nera) e DSC (curva rossa).
cloruri
nitrati
campione
(% in peso)
(% in peso)
(% in peso)
MO-CO-3
0,45
1,61
0,42
MO-CO-4
0,52
0,37
0,03
MO-CO-8
0,25
0,71
1,48
Bibliografia
E. Pecchioni, F. Fratini, E. Cantisani, Le malte antiche e moderne: tra tradizione e innovazione. Patron Editore, Bologna, 2008;
V. S. Ramachandran, R. M. Paroli, J. J. Beaudoin, A.H. Delgado, Handbook
of thermal analysis of construction materials. Institute for Research in Construction, National Research Council of Canada, Noyes Publications, 2002;
Camp. MO-CO-5: diffrattogramma della matrice cementizia.
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R.L. Folk, Practical petrographic classification of limestones in American Association of Petroleum Geologists Bulletin, V. 43, n. 1, 1959.
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IL MOLINO CORATELLI:
indagini termografiche
Monica Volinia
77
78
2. Molino Coratelli, piano terra, ponti termici, parete interna ambienti 0.1 - 0.2
79
80
4. Molino Coratelli, analisi dello stato di conservazione dei solai e delle pareti.
81
82
5. Molino Coratelli, analisi dello stato di conservazione dei solai e delle pareti.
83
Il progetto In-Cul.Tu.Re.
e il Molino Coratelli,
ipotesi di riuso
Francesco De Matteis
85
86
87
buona risposta in termini comportamentali del solaio preesistente in relazione agli stringenti
parametri dettati dalle normative
vigenti in materia strutturale; un
secondo approccio stato quello di pensare un consolidamento
preventivo, prevedendo linse 89
IL MOLINO CORATELLI:
indagini sul tema
dell'efficienza energetica
Riccardo Costa
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elemento
valore
edificio
valore limite
per legge
0,7-1,447 W/m2K
0,36 W/m2K
2,692 W/m K
0,34 W/m2K
2,692 W/m2K
0,32 W/m2K
3,760 W/m K
0.40 W/m2K
2,10 W/m2K
espresso in kWh/manno. I fabbisogni dipendono, oltre che dalle caratteristiche termiche dei vari elementi,
anche dal fattore di forma (S/V) e dai
gradi giorno (GG); il primo valore
legato alla superficie ed al volume
delledificio, mentre il secondo dipende dalla zona climatica e della zona di
vento.
Nel caso del Molino Coratelli il
fattore di forma ha un valore pari a
0,36 m-1 e i gradi giorno pari a 1.260,
in quanto esso ubicato nella zona
climatica C e nella zona di vento B. I
conseguenti valori limite di legge, di
valore
edificio
energia primaria
valore limite
per legge
9,993 kWh/manno
10 kWh/manno
1
UNI EN ISO 7730:2006, Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione
del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale.
2
92
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carichi estivi che per i carichi invernali, ed emerso che a parit di caratteristiche termiche lEPS necessita di
un carico termico minore dell1,86 %
rispetto al sughero. Mentre per quanto concerne il tipo di impianto il sistema VAV risultato il migliore, infatti consente di conseguire consumi
totali minori, di avere minori carichi
di riscaldamento e di raffrescamento, portando al tempo stesso l'indice
PMV pi vicino allo zero, e di essere adatto ad un edificio in cui sono
presenti zone con destinazioni duso
differenti.
Per le varie simulazioni si scelto di adottare, per lintero involucro,
il valore limite previsto dalla legge.
Inoltre sono stati supposti anche degli interventi riguardanti degli im-
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Climatizzazione;
Ventilazione meccanica (VM);
Acqua calda sanitaria (ACS).
Per limpianto di climatizzazione stata scelta la tipologia a volume di refrigerante variabile (VRV), a
recupero di calore. Questo consente
di gestire pi zone e, allinterno della
zona stessa, pi ambienti in maniera
indipendente, consentendo di lavorare simultaneamente in riscaldamento
e in raffrescamento. Data la molteplicit di zone termiche in cui stato
suddiviso il molino, le loro differenti
destinazioni duso e le loro diverse
modalit di fruizione, un impianto di
questo tipo permette di avere unottima flessibilit di utilizzo e lindipendenza di gestione delle singole zone.
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valore
ante operam
elemento
Opaco verticale verso esterno (muro)
valore
post operam
3,760 W/m2K
0,276 W/m2K
1,32 W/m2K
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Luoghi e Visioni un percorso di antropologia visuale intrapreso da Meditfilm nel 2011 che partendo dellosservazione di usi, costumi e rituali
di un territorio narra per mezzo del
linguaggio audiovisivo i paesaggi storici, naturali e culturali.
Attraversando una serie di argomenti-fenomeni che vanno dalla musica allarte, dalla lingua alla scrittura,
dalla religione ai riti pagani, dalla natura alla tecnologia, si cerca di raccontare in unottica interdisciplinare i
mutamenti in atto nella societ contemporanea ripescando nel passato
immagini e racconti in grado di farci
cogliere la loro natura e la loro direzione.
Questo documentario prende
spunto da uno studio accurato condotto dal Progetto In-Cul.Tu.Re coordinato dal Prof. Arch. Antonio Monte
e, partendo da una serie di ricerche
scientifiche, costruisce per immagini
un discorso coerente ai risultati della
ricerca.
Vengono messi a confronto luoghi
differenti, i primi in stato di dismissione, il molino Coratelli di Corigliano dOtranto e il molino e pastificio
99
1. I Molini e l'industria molitoria in Puglia, cover e label del DVD (Progetto grafico A. Giammaruco | CRESCo).
100
PON04a3_Cod.Prog._00390
Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competivit (PON R&C) 2007 - 2013 - Avviso D.D.
84/Ric del 2 marzo 2012 Asse II: Sostegno allInnovazione - Obiettivo Operativo 4.2.1.3 Azioni
Integrate per lo Sviluppo Sostenibile e la Diffusione Della Societ DellInformazione.
ISBN 978-88-98773-44-2
9 788898 773442