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Gabriele DAnnunzio
Trionfo della morte
ella solitudine di San Vito, il paese delle ginestre, Giorgio sente acuirsi la fascinazione sensuale che esercita su di lui lamata, ma anche il sentimento di rancore:
la Nemica, con la sua opera distruttiva, lo ostacola nella ricerca della propria realizzazione esistenziale e intellettuale.
iorgio Aurispa, discendente da unantica famiglia abruzzese, esteta raffinato e dalla personalit inquieta, da
due anni lamante di Ippolita Sanzio. La
vicenda si apre su unimmagine di morte:
mentre i due, a Roma, passeggiano lungo
i viali del Pincio, sono richiamati dallaccorrere di gente per il suicidio di una persona lanciatasi nel vuoto.
In un albergo di Albano, dove si ritirano per un periodo di tempo, rileggono le
lettere scritte da Giorgio a Ippolita, da cui
emerge il passato della donna: un matrimonio fallito, le sue crisi di epilessia, la
sua prepotente sensualit che fiacca il
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Di sotto alla tenda piantata su la ghiaia, ancra seminudo dopo il bagno egli1
guardava Ippolita chera rimasta al sole presso le acque avvolta nellaccappatoio bianco. Guardando, egli aveva negli occhi a tratti scintillazioni quasi
dolorose; e la gran luce meridiana2 gli dava un senso nuovo di malessere fisico misto a una specie di vago sgomento. Era lora terribile, lora pnica3,
lora suprema della luce e del silenzio, imminente su la vacuit della vita4. Egli
comprendeva la superstizione pagana: lorrore sacro dei meriggi canicolari5
su la plaga abitata da un dio immite ed occulto6. In fondo a quel suo vago
sgomento si moveva qualche cosa di simile allansiet di chi sia nellattesa di
unapparizione repentina e formidabile7. Pareva egli a s stesso quasi puerilmente debole e trepido, come diminuito danimo e di forze dopo una prova
sfavorevole. Immergendo il suo corpo nel mare, dando la fronte al sole pieno,
percorrendo a nuoto una breve distanza, esperimentandosi nellesercizio gi
prediletto, misurando il suo respiro sul soffio dello spazio illimitato, egli aveva
sentito per indizii indubitabili limpoverimento del suo vigore, la declinazione8 della sua giovinezza, tutta lopera distruttiva della Nemica; aveva sentito
ancra una volta il ferreo cerchio restringersi intorno alla sua attivit vitale e
ridurne ancora una zona allinerzia e allimpotenza. Il senso di quel languore
muscolare gli diveniva pi profondo come pi9 egli guardava la figura della
donna alzata nella luce del giorno.
giorno, spaventando chi osasse
mostrarglisi.
4. imminente... vita: incombente sul vuoto della vita.
5. meriggi canicolari: mezzogiorni soffocanti per il caldo.
Letteralmente la canicola il
7. formidabile: nellaccezione
latina di tremendo, spaventoso.
8. declinazione: declino.
9. come pi: quanto pi.
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Ella aveva disciolti i suoi capelli perch si asciugassero; e le ciocche ammassate dallumidit le cadevano su gli omeri10 cos cupe che sembravano
quasi di viola. Il suo corpo svelto ed eretto, come avvolto nelle pieghe di un
peplo11, si disegnava met sul campo glauco del mare e met su la chiarissima
trasparenza celeste12. Appena si scorgeva fuor della capellatura13 il profilo della faccia reclinata e intenta14. Ella era tutta assorta in un suo piacere alterno:
metteva i piedi nudi su la ghiaia scottante, mantenendoveli sin che fosse
per lei sostenibile lardore; e poi cos caldi li tuffava nellacqua blanda15 che
lambiva la ghiaia. E in quella duplice sensazione ella pareva gustare una volutt infinita, obliosamente16. Ella si temprava, si fortificava, comunicando
con le cose libere e sane17, lasciandosi penetrare dalla salsedine e dal raggio.
Come mai poteva ella essere, nel tempo medesimo, cos inferma e cos valida?
Come mai poteva ella conciliare nella sua sostanza tante contrariet e assumere tanti diversi aspetti in un giorno, in unora sola? La donna taciturna e
triste che covava dentro di s il male sacro, il morbo astrale18; lamante cupida
e convulsa19 il cui ardore20 era talvolta quasi spaventevole, la cui lussuria aveva
talvolta apparenze quasi lugubri dagonia; quella stessa creatura, alzata21 sul
lido del mare, poteva raccogliere e sostenere ne suoi sensi tutta la naturale
delizia sparsa nelle cose che la circondavano, apparire simile ai simulacri della
Bellezza antica inchinati sul cristallo armonioso di un ellesponto22.
La superiorit di quella resistenza era palese. Giorgio la considerava con
un rammarico che a poco a poco addensandosi assumeva la gravit di un
rancore. Il sentimento della sua debolezza sintorbidava di odio, mentre la sua
perspicacia23 si faceva sempre pi lucida e quasi vendicativa.
Non erano belli i piedi nudi chella a volta a volta scaldava su la ghiaia
e rinfrescava nellacqua; erano anzi difformati nelle dita, plebei, senzalcuna finezza; avevano limpronta manifesta della bassa stirpe24. Egli li guardava
intentamente25; non guardava se non quelli, con uno straordinario acume di
percezione e di esame, come se le particolarit della forma dovessero rivelargli un segreto. E pensava: Quante cose impure fermentano nel suo sangue!
Tutti gli istinti ereditarii della sua razza sono in lei, indistruttibili, pronti a
svilupparsi e ad insorgere contro qualunque constrizione. Io non potr mai
far nulla per purificarla. Io non potr se non sovrapporre alla realit della sua
persona le figure mutevoli dei miei sogni, ed ella non potr se non offrire alla
mia ebrezza solitaria i suoi indispensabili organi.... Ma, mentre il suo pensiero riduceva la donna a un semplice motivo dimaginazioni e toglieva ogni
valore alla forma palpabile, per la stessa acutezza della percezione particolare
egli sentiva desser legato appunto alla qualit reale di quella carne e non solo
a quanto eravi26 di pi bello, ma specialmente a quanto eravi di men bello in
lei. La scoperta duna bruttura non rallentava il vincolo27, non diminuiva il
15. blanda: fresca.
16. obliosamente: dimenticando tutto in quel piacere.
17. comunicando sane: entrando in contatto con la libert e la
sanit degli elementi della natura.
18. cos inferma e cos valida il
morbo astrale: cos malata e cos
forte. Ippolita soffre di epilessia
che gli antichi chiamavano male
sacro come se gli ammalati fossero posseduti da un dio (morbo
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Analisi e interpretazione
Attivit
3. Eros-Thanatos
Nel decadentismo dannunziano leros
inscindibile dalla morte: rintraccia nel
brano le anticipazioni di quella che sar
la sorte comune dei due amanti.
4. Il superamento del Naturalismo
Riscontra nel testo proposto tracce del
superamento del modello naturalistico.
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Claudio Cantelmo
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l romanzo Le vergini delle rocce suddiviso in 3 libri. Il passo tratto dal I libro presenta
le riflessioni del protagonista sulla societ presente: Claudio Cantelmo disprezza laffarismo borghese, vagheggia una monarchia autoritaria e si appella agli intellettuali
perch difendano il culto della Bellezza.
Gabriele DAnnunzio
Le vergini delle rocce
Mondadori, Milano, 1995
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1. esausta... tempi: esaurita
labbondanza delle rime.
2. officio: compito.
3. senarii doppii potere: versi
classici composti da dodici sillabe
(doppi senari), usati da Carducci e
anche da DAnnunzio nelle liriche
giovanili. Ma il tono ironico, nel
senso che non si pu far poesia
con un argomento volgare come
la vita democratica, la repubblica,
leguaglianza.
4. Cleofonte lire: nel V sec.
incit gli ateniesi a resistere allassedio degli spartani;
successivamente fu accusato di
tradimento e condannato a morte.
Qui il protagonista si chiede con
sarcasmo se non ci sia a Roma un
Cleofonte, fabbricante di lire ossia
un demagogo della poesia.
5. cantori... Musa: i poeti.
6. Odisseo: nome greco di Ulisse, eroe dellinganno che supplisce
alla forza.
7. tutte le armi: lazione dei
poeti quella di criticare i valori
borghesi e, come dir dopo, di promuovere il gusto della bellezza.
8. Attendete ad inacerbire:
adoperatevi per inasprire.
9. ciascuna anima... chiodaiuoli:
luguaglianza crea una meccanica
uniformit, come il chiodaiolo che
fa le teste dei chiodi tutte uguali.
La polemica antidemocratica
implicitamente anche contro il
socialismo.
10. stallieri della Gran Bestia
assemblea: i rappresentanti
del popolo che discutono in
Parlamento; letteralmente nel
parlamento prendono la parola i
servi (stallieri) della democrazia.
Limmagine della Gran Bestia
deriva dallApocalisse, dove
designava Satana, ed era stata
ripresa da Nietzsche, a indicare
con tono dispregiativo le masse.
DAnnunzio tre anni prima della
pubblicazione del romanzo scrive-
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di Taide, sono atte a raccattar lo stabbio12 ma non degne di levarsi per sancire
una legge nellassemblea. Difendete il Pensiero chessi minacciano, la Bellezza
chessi oltraggiano! Verr un giorno in cui essi tenteranno di ardere i libri, di
spezzare le statue, di lacerare le tele13. Difendete lantica liberale opera14 dei
vostri maestri e quella futura dei vostri discepoli, contro la rabbia degli schiavi
ubriachi15. Non disperate, essendo pochi. Voi possedete la suprema scienza e
la suprema forza del mondo: il Verbo16. Un ordine di parole pu vincere defficacia micidiale una formula chimica. Opponete risolutamente la distruzione
alla distruzione17!
no qui non indica il Verbo evangelico; luso del lessico religioso crea
solo un effetto evocativo.
17. Un ordine... distruzione!:
Analisi e interpretazione
Attivit
1. Il pensiero politico
Sul piano politico la morale del superuomo si traduce in una concezione aristocratica del potere. In quale punto del
testo appare evidente il disprezzo per il
regime parlamentare? Quale compito
affidato ai patrizi? Ti pu giovare leggere queste poche righe che sono la continuazione del brano proposto: su luguaglianza economica e politica, a cui aspira
la democrazia, voi [i patrizi] andrete dun-
massa? Coincide con quello che generalmente viene attribuito loro dalla cultura
decadente?
3. Cantelmo-Sperelli
In che cosa Cantelmo, pur essendo ancora
un esteta come Andrea Sperelli, differisce
dal protagonista del Piacere?
4. Il tono oratorio
Che cosa conferisce un tono oratorio al
brano proposto? Stabilisci gli opportuni
riferimenti testuali.
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