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Corso di Disegno e Progettazione

Elementi di

PROGETTAZIONE GRAFICA DI UNA


COPERTURA CON TETTO A PADIGLIONE

a cura di

Francesco Occhicone

EDIZIONI
edizione 2010

1.

GENERALITA.

Durante la progettazione edilizia troppo spesso, purtroppo, si commette lerrore di badare


a dei particolari che in definitiva risultano scarsamente significativi ai fini di una progettazione
coerente con la realt, trascurando, al contrario, azioni e/o previsioni importanti sia per una
corretta e coerente realizzazione, sia per assicurare una piena e ottimale funzionalit al singolo
elemento, architettonico o strutturale che esso sia. il caso che talvolta accade quando si va
progettare una copertura cosiddetta a padiglione, vale a dire un tipo di tetto con falde
spioventi ricoprenti lintero immobile.
Tale tipo di copertura presenta delle particolarit strutturali e architettoniche per
realizzare le quali bisogna osservare alcune fondamentali regole di geometria spaziale. La
limitazione della mente umana, ahim, porta con estrema facilit a trascurare aspetti importanti
della progettazione che, limitata al semplice foglio di carta (bidimensionale) dimentica che le
opere che si realizzano in edilizia sono per lo pi TRIdimensionali, quindi difficilmente
razionalizzabili su un foglio di carta o sullo schermo di un PC.
Prima di passare a considerare le difficolt che possono insorgere nella progettazione di
un Tetto a Padiglione ( che da qui in avanti chiameremo per brevit: TAP) occorre fornire alcune
definizioni fondamentali per il prosieguo del discorso, al fine di rendere pi chiara la
comprensione di taluni termini.

2.

DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE.

fig. 1 Esempio di tetto a padiglione

Con riferimento alla fig. 1 sopra riportata si forniscono qui di seguito alcune definizioni e
caratteristiche di un TAP. Si fa notare che in seguito le linee di seguito definite (G, D, I, e
C) potranno essere semplicemente chiamate linee notevoli.
FALDA

Area piana delimitata ai bordi da linee singolari di seguito definite.

(F)

La falda il piano interessato in modo diretto dagli agenti


meteorici in particolare dallacqua piovana che, grazie alla sua
inclinazione (detta pendenza [vedi voce successiva]), provvede
ad allontanare, avviandola agli scarichi.

PENDENZA

Inclinazione della falda rispetto al piano orizzontale di riferimento.

(P)

Essa espressa con un numero puro o con una percentuale ed


data dal rapporto tra la quota e lascissa di un punto della falda
rispetto alla sua linea orizzontale di bordo inferiore. Ad esempio,
p = 0,3 oppure p = 30%, significa che per ogni 100 cm di
scostamento dallo zero della linea di bordo la quota rispetto al
piano orizzontale si alza di 30 cm). appena il caso di far notare
che una pendenza del 100% NON corrisponde ad una giacitura
verticale della falda, come erroneamente e in modo superficiale si
portati a pensare, ma invece ad un angolo di 45, corrispondendo
alla diagonale di un quadrato in quanto la quota si alza di una
quantit pari allo scostamento. In un TAP la pendenza identica
per tutte le falde del tetto stesso.

LINEA DI GRONDA

Bordo inferiore che nel TAP costituita da una linea orizzontale.

(G)

Essa la linea attraverso la quale lacqua abbandona la falda.


Caratteristica fondamentale in un TAP che la linea di gronda
una linea continua, orizzontale, spezzata e chiusa, cio costituisce
il perimetro entro cui racchiuso il tetto nella sua interezza.

LINEA DI DISPLUVIO

Bordo per lo pi laterale della falda; essa la linea di divisione tra

(D)

due falde adiacenti con gronde consecutive. Geometricamente la


sua proiezione sul piano orizzontale coincide con la bisettrice
dellangolo interno (a condizione che questo abbia unampiezza
< 180) formato dalla linea di gronda delle due falde. Per
definizione il displuvio cos chiamato perch DIS-giunge le
acque (che appunto, si ALLONTANANO DA ESSO).

LINEA DI IMPLUVIO o Definizione in tutto simile al displuvio, ma la bisettrice quella


CONVERSA

di un angolo interno di ampiezza > 180. Per definizione

(I)

limpluvio cos chiamato perch IN-globa le acque (che

LINEA DI COLMA

Bordo superiore orizzontale determinato dallintersezione di due

(C)

falde contrapposte, tali, cio, da avere in comune la sola linea di

appunto, CONFLUISCONO VERSO DI ESSO).

colma e aventi le linee di gronda parallele. distinta dal displuvio


e dallimpluvio in quanto, a differenza di queste che presentano
andamento inclinato, a giacitura orizzontale.

Oltre a queste definizioni, in un TAP (e pi in generale in una copertura a falde inclinate)


ci sono altre componenti delle quali sembra opportuno fornire notizie identificative e relative
definizioni, sebbene non entrano nella costruzione grafica del TAP.
Innanzitutto il canale di gronda quella conduttura a cielo aperto che raccoglie le
acque piovane dalle falde e le convoglia, mediante una lieve pendenza (nellordine dello 0,51,5%) ai punti di raccolta. Qui, attraverso delle imboccature tronco-coniche dette bocchettoni,
lacqua piovana si sversa in tubazioni verticali o sub-verticali dette pluviali, confluendo, per
caduta, in appositi pozzetti di raccolta alla base delledificio.
Nelle falde possono essere praticate delle aperture per assicurare luce e/o aria allo strato
sotto le tegole o addirittura al volume sottotetto. A seconda delle loro dimensioni e delle loro
funzioni esse assumono nomi diversi. Cos tra la aperture di aerazione abbiamo il semplice
aeratore, che costituito da una tegola speciale a forma di gobba che permette il semplice

afflusso di aria sotto le tegole. O anche lo sfiato e il comignolo: il primo una tubazione in
materiale plastico o metallico mentre il secondo tubazione in muratura o altro materiale
resistente al calore e agli agenti atmosferici; entrambi si ergono al di sopra delle falde e spesso
anche delle colme sono finalizzati allesalazione di fumi e vapori.
Tra la aperture che consentono aerazione e/o illuminazione del volume sottotetto
abbiamo:
-

La finestra a raso, sempre regolata da un infisso a tenuta stagna; essa un vero e


proprio foro nella falda, di forma eminentemente rettangolare e di dimensioni che vanno
da pochi dm2 a qualche m2. Essa permette il passaggio di luce e anche di aria quando
aperta, oltre che rende possibile laffaccio.

Labbaino, che un corpo di fabbrica sporgente al di sopra della falda, autoportante e


che scarica il suo peso sulla falda stessa; esso realizzato con opere di muratura e/o
metalliche, opportunamente isolato e coibentato e avente copertura similare alla falda in
cui inserito. Nella parete prospettante verso lesterno si apre la finestratura, di normale
esecuzione, che fornisce luce e aria al volume sottotetto oltre che il normale affaccio.

Il lucernario, somiglia spesso alla finestra a raso,


avendo talvolta forma quadrata o rettangolare, ma
pu assumere anche forma circolare. Essa fornisce
eminentemente solo luce al volume sottotetto, ma
negli ultimi anni si sono sempre andati affermando
lucernari monoblocco costituiti da telai in alluminio
preverniciato

p.v.c.

sovrastruttura

semitrasparente in plexiglass (chiamata cupolino


per la sua forma spesso a forma di calotta sferica)
con meccanismo di apertura per il solo ricambio
daria (non permettendo, cio laffaccio, cos come
invece avviene per le finestre a raso) [fig. 2].
fig. 2 corpi al di sopra delle falde

3.

METODO GRAFICO DI TRACCIAMENTO.


Veniamo, finalmente a definire il procedimento grafico di tracciamento di un TAP

corretto e coerente e soprattutto congruente, cio eseguibile. Anzitutto riassumiamo le


condizioni base per cui un tetto del tipo a padiglione:
a) La pendenza delle falde deve essere costante;
b) La linea di gronda chiusa e corre a quota costante;
c) Il perimetro delledificio di forma qualsiasi, cio senza condizioni o forme specifiche;
d) Le falde sono piane (quindi sono escluse giaciture cilindriche, coniche o sferiche).
Il procedimento grafico per il tracciamento geometrico di un TAP definito metodo
delle bisettrici; esso basato su una regola base della geometria descrittiva che qui si riporta:
La retta di intersezione di due piani non paralleli, incidenti ed aventi uguale pendenza rispetto
ad un piano orizzontale di riferimento, risulta in ogni suo punto equidistante dalle tracce di
intersezione dei due piani con il piano orizzontale, e la sua proiezione sul piano orizzontale
risulta pertanto la bisettrice dellangolo formato dalle tracce stesse.
Talvolta, per, tale principio risulta di non agevole applicazione in quanto le falde che si
intersecano non sono di immediata identificazione. Per facilitare il compito si provveduto a
mettere a punto un metodo procedurale su base induttiva che offre la soluzione automatica del
problema dellidentificazione delle falde in gioco, da qui si pu procedere al tracciamento della
relativa bisettrice dellangolo con conseguente identificazione della linea notevole (displuvio,
impluvio o colma) del tetto. Tale metodo richiede lunico prerequisito della conoscenza del
procedimento di tracciamento della bisettrice di un angolo qualsiasi.
Il metodo, che stato denominato metodo Occhicone come vedremo risulter
autocorrettivo cio offre anche un utile
strumento di controllo della correttezza del
tracciamento. Per ragionare in termini pi chiari
si faccia riferimento alle figure seguenti nelle
quali verranno riportate le fasi successive del
metodo man mano che esso si svilupper fino al
completo e definitivo tracciamento del TAP.
Consideriamo a solo titolo di esempio il
fabbricato di cui nella fig. 3 a fianco riportato,
in pianta, il solo perimetro del tetto.

fig. 3 perimetro del fabbricato da coprire con un TAP.

Provvediamo, in modo assolutamente libero e casuale, cio senza alcun ordine


precostituito, alla identificazione dei lati del tetto mediante numeri o lettere (fig. 4).

fig. 4 numerazione dei lati.

Fatto ci cominciamo a tracciare le bisettrici di tutti gli angoli interni della pianta visibili
con tratti di lunghezza tale da permetterne lintersezione reciproca. Ciascuna bisettrice sar
anchessa dotata di nomenclatura e verr contrassegnata dai due numeri che contraddistinguono i
lati dellangolo che essa divide divisi da una virgola (o da un trattino) (fig. 5).

fig. 5 tracciamento delle bisettrici degli angoli interni


visibili.

A questo punto, terminato il lavoro preparatorio, possiamo iniziare il nostro cammino;


infatti, proprio come se stessimo percorrendo una strada e ne dobbiamo tracciare la via durante il
passaggio noi percorreremo interamente le nostre linee notevoli. Iniziamo da un vertice
qualsiasi della nostra pianta e quindi da una qualsiasi delle bisettrici. Ad esempio, possiamo
iniziare dalla bisettrice 2,3. Camminando lungo la nostra bisettrice ad un certo punto
incontriamo unaltra bisettrice, nella fattispecie la 3,4. Provvediamo, quindi a ricalcare le due

bisettrici appena citate in quanto entrambe fanno parte come linee notevoli del nostro TAP. Fin
qui la strada stata semplice, ma arrivati nel punto di intersezione delle due bisettrici nasce il
problema: qual adesso la strada giusta da seguire? A questo punto ci viene incontro il
metodo Occhicone. Procediamo ad una sorta di eliminazione dell...intruso: vale a dire,
dalle due bisettrici appena tracciate eliminiamo il lato che esse presentano in comune: tra 2,3 e
3,4, in comune il lato 3, resta pertanto una coppia: la 2,4. Questa coppia di numeri
identifica la bisettrice dellangolo formato dai lati indicati e che dovr essere seguita (fig. 6).

fig. 6 tracciamento della bisettrice 2,4

Dalla figura risulta evidente che a prima vista la bisettrice dei lati citati non era stata
tracciata perch non immediatamente visibile. Provvediamo, pertanto a generare langolo
richiesto prolungando i due lati in questione fino al punto di incontro. Una volta trovatolo si
provveder ad unirlo idealmente con il punto di intersezione in cui ci troviamo e a proseguire il
tracciamento della bisettrice 2,4 cercata, cos come rappresentato nella fig. 6 con tratto
marcato e di colore blu. La nostra nuova bisettrice sar tracciata, come gi detto in precedenza,
fino a quando non incontreremo una nuova bisettrice; in tal caso stata tracciata fino alla
bisettrice 1,2. Giunti qui si procede come gi fatto precedentemente, cio si procede
alleliminazione del lato comune: 2,4 1,2, si elimina il lato 2 restando: 1,4. Come si
vede dalla figura i lati 1 e 4 rappresentano linee parallele che, pertanto, formano un angolo
nullo. Quale sar, allora la sua bisettrice? Si ricorda che due rette parallele sono i lati di un
angolo improprio con il vertice situato allinfinito; pertanto la bisettrice di tale angolo sar una
ulteriore parallela posta in modo equidistante dai due lati. Questa sar, per definizione, la colma
1,4 (fig. 7).

fig. 7 tracciamento della colma 1,4

Sempre andando avanti sulla nostra strada e proseguendo lungo la 1,4 incontreremo la
prossima bisettrice costituita dalla 4,5. Anche qui, come sempre procediamo alleliminazione
del lato in comune; 1,4 4,5, si elimina il lato 4 e resta 1,5. Come prima, anche qui non
abbiamo langolo 1,5, ma anche in questo caso possiamo trovarlo prolungando il lato
mancante (vale a dire il 5) fino ad incontrare laltro. Congiungiamo idealmente i due punti e
proseguiamo il nostro cammino lungo la 1,5 fino alla prossima bisettrice. E cos via fino alla
fine. Si riportano qui di seguito le figure dei passi successivi ottenuti sempre con lo stesso
procedimento e ritrovando di seguito, nellordine, le bisettrici: 5,9 6,9 6,8 che
chiudono le bisettrici precedentemente tracciate.

fig. 8 tracciamento della colma 5,9

fig. 9 tracciamento finale e totale

Il metodo cos si conclude con lincontro di tre bisettrici, nel nostro caso saranno le 6,8
6,7 7,8. Procedendo alleliminazione a due a due dei lato comuni si pu facilmente
notare che si autoeliminano a vicenda tutti e tre, il 6, il 7 e l8, restando 0,0. Questo
risultato la prova che tutta la costruzione geometrica stata effettuata con successo. Proprio in
questo il metodo appena presentato risulta autocorrettivo: infatti, sia nel caso in cui alla fine non
si eliminano tutti i lati e quindi non risulta 0,0, sia nel caso dovessero incontrarsi bisettrici non
aventi alcun lato in comune subito ci si rende conto che stiamo sbagliando e che il procedimento
va rivisto. Attenzione, per, a non trarre conclusioni affrettate: pu accadere, talvolta, che si
giunge ad un punto in cui si eliminano tutti i lati risultando 0,0, bench resti non ancora
costruita un intera ala del fabbricato. Questa eventualit accade quando un corpo di fabbrica di
dimensioni minori va ad innestarsi in una falda di un corpo di fabbrica di dimensioni maggiori,
senza che si verifichi alcuna intersezione tra bisettrici (si veda a tal proposito lesempio riportato
nella fig. 10).

fig. 10 TAP con corpo di fabbrica innestato

In tal caso il procedimento grafico va portato avanti come se il corpo di fabbrica


innestato non ci fosse e infine va ripetuto per esso in modo isolato. In effetti la struttura
rimarca perfettamente la realt in quanto il corpo di fabbrica un solido aggiunto al corpo di
fabbrica principale.
Una volta terminato il tracciamento delle linee notevoli del TAP si completer la
rappresentazione grafica mediante linserimento delle frecce di deflusso, quelle frecce di cui si
vede un esempio nella fig. 10 e che indicano landamento del deflusso delle acque. Si noti che la
direzione delle frecce sempre ortogonale alle linee di gronda della falda a cui si riferiscono.

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