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Sommario
1.
1.1.1
2.
3.
1.2
1.3
2.2
2.3
Lezione 03: Dinamica delle Strutture, Oscillatore semplice e Oscillazioni libere smorzate e
4.
3.1.1
3.1.2
Lezione 04: Dinamica delle Strutture, Oscillatore semplice, Oscillazioni forzate smorzate e
5.
4.1
4.2
Lezione 05: Dinamica delle Strutture, Oscillatore semplice, Risposta a forzanti impulsive e a
6.
5.1
5.2
6.2
6.3
6.4
Duttilit................................................................................................................................ 26
7.
6.5
6.6
Carico assiale....................................................................................................................... 27
6.7
6.8
6.9
6.10
Comportamento globale................................................................................................... 27
6.11
Comportamento ciclico.................................................................................................... 28
6.12
6.13
Fattore di struttura............................................................................................................ 28
6.14
7.2
7.3
7.4
7.4.1
7.5
7.6
7.6.1
7.7
7.8
7.8.1
7.9
7.9.1
7.9.2
7.9.3
7.9.4
7.9.5
3
7.9.6
8.
8.2
Analisi lineare...................................................................................................................... 44
8.2.1
8.2.2
8.3
8.3.1
8.3.2
8.4
8.4.1
Valutazione approssimata
8.4.2
8.5
Eccentricit strutturale......................................................................................................... 46
8.5.1
8.6
....................................................................................... 45
Definizione ................................................................................................................... 46
8.6.1
8.6.2
8.7
8.7.1
8.7.2
8.8
aspetti
generali
della
1.1 Concetti
base
antisismica
della
progettazione
5
sua intensit su un dato periodo di riferimento(banalmente gli eventi eccezionali accadono
pi raramente di quelli di bassa intensit) .
Occorre inoltre stabilire una relazione tra
periodo di ritorno, vita della struttura e
probabilit di superamento. Definiamo le
variabili come segue:
periodo di ritorno dellevento;
periodo di riferimento (in prima
approssimazione coincide con la vita di progetto
della struttura);
coefficiente duso;
Probabilit di superamento di un evento
(intesa come la probabilit che almeno un
evento sismico con periodo di ritorno
si
verifichi nel periodo di riferimento considerato
)
Stabiliamo quali sono gli eventi rispetto ai quali dobbiamo operare nella nostra procedura di
verifica. Sono gli stati limite! La relazione che lega tra loro le variabili la seguente:
(
Si dicono aftershock le scosse di assestamento, dette anche repliche, successive a un evento sismico e connesse a
processi di riequilibrio meccanico dell'area sismogenetica. Raramente il terremoto un evento isolato: molte volte
preceduto da foreshock e quasi sempre seguito da aftershock di intensit proporzionale alla magnitudo dell'evento
maggiore. Gli aftershock hanno una notevole importanza in sismologia, in quanto, attraverso la precisa localizzazione
del loro ipocentro, permettono la ricostruzione di forma e dimensioni della zona di frattura.
6
o Stato Limite di prevenzione del Collasso (
): a seguito del terremoto la costruzione subisce
gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei
componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni
verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
Losservazione e lanalisi dei danni agli elementi strutturali e non strutturali serve per capire il
comportamento delle strutture durante i terremoti e il peso che errori gli progettazione hanno sulla
sicurezza delle strutture.
La scossa di maggior intensit chiamata "the main shock" (scossa principale), qualunque fenomeno che la precede
detta "foreshock" (anteriore), qualunque fenomeno che la segue detta "aftershock" (posteriore).
7
Le onde sismiche si diffondono dallipocentro in direzione radiale. Attraversando gli strati
allinterno della Terra, subiscono fenomeni di rifrazione e riflessione, come un raggio luminoso che
passa da un mezzo ad un altro.
Tali onde vengono classificate come:
Onde di volume (si propagano in un mezzo continuo) e sono le seguenti:
Onde P (primarie o longitudinali) longitudinali alla direzione del moto, sono le pi
veloci (
), producono i tipici boati, responsabili dei maremoti. Si propagano
sia in liquidi che in solidi;
Onde S (secondarie o trasversali) perpendicolari alla direzione di vibrazione, non si
propagano liquidi,
.
Onde di superficie (si propagano in superficie, sono la principale causa dello scuotimento del suolo
e dei danni ambientali,
) elencate come:
Onde di Rayleigh vibrano in un piano perpendicolare alla superficie terrestre e inducono
un movimento ellittico nelle particelle interessate;
Onde di Love
vibrano in un piano parallelo alla superficie terrestre, perpendicolarmente
alla direzione dellonda (onde di taglio).
Le onde di volume sono le pi intense e le prime a diffondersi, con circa
di anticipo
rispetto alle onde di superficie. Questo anticipo permette linnescarsi dei meccanismi di blocco
dellerogazione del gas e dellacqua, evitando ulteriori danni ad essi connessi.
La scala Richter si basa su una misura obiettiva dellenergia rilasciata espressa in magnitudo,
mentre la scala Mercalli si basa sulle sensazioni avvertite e sul rilievo dei danni.
Una magnitudo Richter pi elevata non necessariamente significa che si avuto un terremoto pi
forte e pi distruttivo: oltre alla magnitudo occorre misurare laccelerazione al suolo che risente
della magnitudo ma anche di effetti locali e di molti altri fattori.
8
(incremento di 10 volte per ogni unit; ad esempio: 1 ---- 0.001 mm; 2---- 0.01 mm; 5---- 10mm; 7--- 1 mm).
Definizione e caratteristiche:
defin il valore di magnitudo 0 per quel dato terremoto che sul sismografo di
, posto a 100 km di distanza dallepicentro, produceva un sismogramma con un'ampiezza
massima di 0,001 mm.
Il terremoto che viene percepito il risultato dellattivazione di una complessa serie di meccanismi:
accumulazione dellenergia legata allo spostamento delle placche;
rilascio dellenergia a seguito del raggiungimento di uno stato di sforzo limite
Propagazione delle onde (influenzata dal mezzo entro cui avviene) legge di attenuazione
Effetti di sito o locali (topografici o litografici)
Oscillazione del sito (accelerazioni o spostamenti).
Lazione del sisma si rappresenta utilizzando le componenti vettoriali del moto (accelerazione o
spostamento) al terreno secondo due direzioni orizzontali (X e Y) e una direzione verticale (Z) tra
loro ortogonali. Poich il terremoto un fenomeno stocastico deve essere rappresentato (come gi
evidenziato) in termini di probabilit di superamento. Lazione del sisma pu essere rappresentata
secondo due modalit: Accelerogrammi e Spettri di risposta.
Laccelerogramma una sequenza di accelerazioni registrate in un sito secondo i tre assi di un
sistema cartesiano e si rappresenta attraverso un tracciato in funzione del tempo; lo spostamento
viene acquisito direttamente oppure attraverso una doppia integrazione dellaccelerazione (allo
stesso modo la velocit). Gli accelerogrammi vengono rilevati da strumenti chiamati accelerometri,
che trasformano le oscillazioni generate dalle onde sismiche (naturali o artificiali) in segnali elettrici
proporzionali allaccelerazione. Altri rilevatori di onde sismiche sono i sismometri, che rilevano lo
spostamento, e i geofoni che trasformano in segnali elettrici proporzionali alla velocit di
oscillazione tali spostamenti.
Si dimostra che la soluzione dellequazione differenziale che governa il moto si ottiene dalla
funzione nota anche come integrale di Duhamel:
( )
( )
( )
( )
( )
( )
10
Risulta che (periodo del sistema ad un singolo grado di libert) lelemento caratterizzante del
sistema in quanto dipende da rigidezza e massa.
La funzione definita come spettro di risposta elastico fornisce la pseudo-accelerazione attraverso cui
si effettua il calcolo della forza da applicare (calcolare le forze interne) e si denota con
(
)
Lo spettro elastico di pseudo accelerazione pu essere calcolato per diversi valori dello
smorzamento, in tal modo noto lo spettro, il periodo della struttura e lo smorzamento (ipotesi di
partenza della procedura di progettazione) si determina la forza con maggiore accuratezza.
Dallo spettro delle pseudo accelerazioni possiamo derivare lo spettro degli spostamento dividendo
le ordinate spettrali per il coefficiente .
Lo schema della procedura di calcolo dellazione si pu rappresentare per il caso semplice del
sistema ad un grado di libert come segue
forza di dissipazione viscosa esercitata dal dissipatore, verso opposto alla velocit
11
( )
Lequazione che ne risulta detta di equilibrio dinamico del sistema e risponde al principio di
DAlambert. Nellinsieme dello studio delle oscillazioni semplici ricade il modello dellOscillatore
semplice a vibrazioni libere non smorzate. Si consideri il caso semplificato in cui vengono
eliminati lo smorzatore di costante e la forzante ( ), lequazione di equilibrio dinamico diventa:
Ma ricordando che la frequenza angolare :
possibile scrivere:
La funzione spostamento e la sua derivata (la velocit di spostamento della massa) sono definite
come segue:
( )
( )
( )
( )
Lintervallo di tempo compreso tra due punti di massimo (positivi o negativi) dello stesso segno si
definisce periodo. Il periodo T della funzione spostamento delloscillatore composta dalle due
armoniche di uguale argomento si ricava dalla seguente relazione
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in secondi. Valori uguali di spostamento si ripetono dunque
volte nellunita di tempo quindi:
volte nellintervallo
ovvero
Il termine proporzionale alla velocit tiene conto dei fenomeni dissipativi che influenzano il
comportamento delloscillatore. Si ipotizzi che la dissipazione sia di tipo viscoso e che il
coefficiente sia definito coefficiente di smorzamento o pi precisamente coefficiente di viscosit.
Si riscriva il coefficiente di viscosit in funzione della massa e della rigidezza:
Ne deriva che:
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
Verr chiarito in seguito il significato del coefficiente di smorzamento percentuale o relativo.
Introduciamo ora una variabile adimensionale che derivata dal tempo :
Eseguendo il cambiamento di variabile nellequazione di equilibrio precedente si ottiene la nuova
forma
( )
( )
( )
Dalla teoria delle equazioni differenziali noto che lintegrale generale dellequazione differenziale
precedente si esprime come somma di esponenziali:
( )
essendo
e
le radici dellequazione caratteristica associata
risolvendo lequazione di secondo grado per
si ottiene
13
( )
( )
)]
)]
Imponendo ora velocit iniziale nulla, condizione che pu essere sempre verificata traslando
opportunamente lasse dei tempi le espressioni si semplificano come segue
( )
[
( )
(
(
)]
Ricordando ora la definizione del tempo adimensionale e trasformando nel tempo naturale si otterr
il tempo che separa due massimi dello stesso segno sulla funzione spostamento ed quindi
assimilabile al periodo
della funzione smorzata, si avr quindi che
14
( )
Calcolando il logaritmo dei due membri dellespressione sopra si ottiene:
(
)
(
)
( )
15
I valori dello smorzamento delle strutture sono espresse in percentuale rispetto al critico.
Si definisce:
Smorzamento subcritico:
,moto oscillatorio, funzione spostamento ha
andamento armonico smorzato;
Smorzamento critico:
, moto non oscillatorio (lo smorzamento elevato e
perturba il sistema dalla posizione di equilibrio) torna alla condizione di equilibrio senza
oscillare. La funzione spostamento ha un andamento monotono e tendente a zero;
Smorzamento ipercritico:
, moto non oscillatorio,
funzione
spostamento
ha
un
andamento monotono che tende a zero
pi lentamente rispetto al critico.
importante considerare anche solo valori
bassi di smorzamento subcritico e
differenziare per scongiurare il manifestarsi
del fenomeno della risonanza.
( )
16
Dividendo entrambi i membri per
e cambiando la variabile
si ottiene lequazione differenziale
( )
si potr
( )
( )
( )
Mentre per lintegrale particolare si potr ipotizzare una forma del tipo
( )
( )
( )
Sostituendo nellequazione
( )
Si ottiene
[
( )
( )]
[
( )
( )]
( )
( )
( )
Considerando che le funzioni seno e coseno sono linearmente indipendenti, luguaglianza dei due
membri dellequazione si ottiene imponendo luguaglianza dei coefficienti delle funzioni seno e
coseno di entrambi i membri. Nellequazione precedente quindi si ottiene:
(
)
{
(
)
Ricavando dal secondo membro
come funzione di
la soluzione sar data da
(
(
)
(
e
(
[(
(
)
Ed possibile porre:
)
)
)]
17
Che indica lampiezza del moto di risposta alla forzante armonica. Si pongono poi le relazioni
seguenti:
( )
)
(
( )
)
)
Da cui ricavabile:
( )
( )
( )
]
(
)
La relazione che descrive il moto corrispondente allazione della forzante si pu scrivere come
segue utilizzando le definizioni date sopra
)
( ) (
Dalla quale si evidenzia che lintegrale particolare una funzione armonica di ampiezza ed
argomento (
) dove rappresenta la differenza di fase tra la forzante armonica e la funzione
di risposta delloscillatore definita secondo la relazione riportata sopra. Infine si osserva che la
soluzione generale del moto forzato smorzato si ottiene sovrapponendo le espressioni dellintegrale
generale e dellintegrale particolare:
( )
)]
[(
) ( )
( )]
(
)
Ottenuta lespressione di e attraverso limposizione delle condizioni iniziali solite:
(
)
)
(
(
)
( )
( )]
) ( ) (
[ (
)
(
)
(
)
[(
) ( )
( )]
(
)
Indipendentemente dalle condizioni iniziali ed assumendo che sia sempre
, verificato nella
quasi totalit delle situazioni reali, la soluzione generale risulta formata da due componenti. La
prima dipende da un esponenziale che tende a zero (abbastanza rapidamente), la seconda una
funzione armonica che ha unampiezza definita che si mantiene nel tempo.
)
( ) (
una funzione armonica che ha periodo di oscillazione in
18
Definiamo
come segue:
)
(
rappresenta il coefficiente di amplificazione dello spostamento statico a causa dellapplicazione
dinamica della forzante e per tale motivo viene definito coefficiente di amplificazione dinamica
delloscillatore. Riportando in scala logaritmica landamento del coefficiente di amplificazione
(in ascissa) si pu osservare che:
dinamica (in ordinata) in relazione al coefficiente
(
[
)
)
19
La relazione che descrive il moto pari allazione della forzante si pu scrivere come segue
)
( ) (
Dalla quale si evidenzia che lintegrale particolare una funzione armonica di ampiezza ed
argomento (
) dove rappresenta la cosiddetta differenza di fase tra la forzante armonica e
la funzione di risposta delloscillatore ed definita secondo la relazione riportata sopra. Quindi
)
(
rappresenta il coefficiente di amplificazione dello spostamento statico a causa dellapplicazione
dinamica della forzante e per tale motivo viene definito coefficiente di amplificazione dinamica
delloscillatore.
)]
Essendo
e
rispettivamente lampiezza e la frequenza circolare della forzante armonica
componente
. Moltiplicando entrambi i membri dellequazione per
ed integrando
il risultato su un intervallo di tempo pari ad un periodo, si ottiene:
( )
Da cui si deduce
( )
( )
20
( )
(
)
(
)
(
)
La funzione H viene definita funzione di trasferimento complessa del sistema. Sostituendo
nellespressione che definisce la risposta ( ) si otterr
( )
Quando un sistema viene perturbato dalla sua posizione di equilibrio comincia ad oscillare.
Loscillazione il risultato di movimenti pi semplici caratterizzati da una frequenza propria.
Con la serie di Fourier possibile descrivere
landamento di questa funzione sinusoidale
introducendone i coefficienti opportuni:
( )
)
(
(
)
)
(
Loscillazione complessa viene cos descritta tramite delle oscillazioni armoniche pi semplici. Tale
scomposizione detta analisi spettrale.
In forma contratta pu essere vista come:
( )
)]
21
I coefficienti che descrivono la curva possono essere ricavanti in questo modo:
()
()
()
(
)(
)
)
Per
il rapporto tra le velocit scende a
mentre per
sale a
. Grazie alla
differenza tra le velocit si pu determinare la posizione dellipocentro. Vediamo come:
Le onde longitudinali di volume indicono un
moto di compressione e dilatazione locale nel
terreno (sia liquido che solido) in cui si
propagano.
Le onde trasversali di volume producono un
andamento ondulatorio del terreno (onde di
taglio).
Le onde superficiali di Love risultano confinate
alla superficie libera terrestre, causano scuotimento laterale del terreno e la loro velocit inferiore
alle onde di volume trasversale o secondarie.
22
Le onde superficiali di Rayleigh sono simili alle onde di Love, ma anzich produrre scuotimento
causano moto di rotolamento del terreno. Si propagano ad una velocit un po inferiore alle onde S.
Date le differenze di velocit tra i vari tipi di onde, queste impiegano tempi diversi a percorrere la
distanza tra la sorgente e la superficie. possibile quindi rappresentare in funzione del tempo il tipo
di onde che raggiungono la superficie distinguendo una prima fase (onde primarie), una successiva
(onde secondarie) e infine la fase caratterizzata dalle onde superficiali.
Conoscendo il tempo di arrivo delle onde ed possibile stimare la distanza epicentrale che
separa il punto dosservazione dallepicentro attraverso il diagramma dei tempi di tragitto, un
grafico che fornisce il tempo di tragitto delle onde sismiche in funzione della distanza epicentrale.
Per calcolare esattamente la distanza epicentrale sono disponibili delle apposite tabelle che
forniscono i tempi di arrivo delle onde ed in base alla distanza epicentrale, per un ipocentro
collocato ad una determinata profondit.
( )
( )
( )
Il prodotto della massa per la velocit rappresenta la quantit di moto mentre lintegrale al secondo
membro definito impulso della forza ( ). Se ad un sistema in quiete, al tempo
, viene
applicata una forza di intensit , costante per un tempo , la funzione di risposta del sistema
( ) pu essere sviluppata in serie di Taylor nellintorno di
. Ricordiamo che la serie di
Taylor per una funzione generica ( ) su un intervallo finito definita come segue
( )( )
( )( )
( )( )
( )
( )
(
)
(
)
(
)
(
( )
Ricordando che
la derivata di ordine
verr espressa come segue
)
della funzione. La serie di Taylor in forma compatta
23
( )
( )(
( )
( ))
Sullintervallo di tempo (
) La velocit
( )
risulta essere un infinitesimo di ordine
mentre lo spostamento ( ) un infinitesimo di ordine
. Lo sviluppo in serie viene semplificato
dal fatto che tutte le derivate di ordine superiore sono trascurabili. Lintegrale al secondo membro
dellespressione precedente si trasforma quindi come segue:
(
)
( )
) si
Essendo i termini con derivate superiori trascurabili sullintervallo ipotizzato (con (
indicato un infinitesimo che possiamo trascurare se assumiamo
tendente a ) risulter quindi
(
( )
Ricordando ora la funzione che esprime lo spostamento di un sistema in oscillazioni libere smorzate
( )
)]
Imponendo le condizioni al contorno ricavate sopra per il sistema in oscillazioni libere smorzate a
partire dal tempo
, si ottiene
( )
( )
)]
)]
otteniamo
[
)
]
Si ipotizzi ora che loscillatore sia sottoposto ad una azione variabile con legge arbitraria ( ), tale
forzante si pu pensare come una composizione di tante forze impulsive di ampiezza ( ) e durata
. La risposta a ciascuno degli impulsi componenti si pu ottenere attraverso la relazione applicata
24
non allorigine dellasse dei tempi ma al generico tempo (tempo di applicazione del generico
impulso componente)
(
)
))
( (
( )
( )
Grazie alla linearit del sistema la risposta allintera storia della forzante ( ) si ottiene sommando
tutti gli impulsi infinitesimi che compongono lintera forzante sullintervallo (
). Tale
sommatoria viene pi convenientemente espressa da un integrale come segue:
(
( )
))
( )
) ( )
In cui si posto
( )
, frequenza
25
della perdita o della riduzione di efficienza a svolgere le funzioni che normalmente vengono esplicate a
regime).
Il costo relativo sia alle perdite di vite umane che al danno causato dalleventi.
Per ridurre il rischio posso solo intervenire sul grado di vulnerabilit e sullesposizione dellopera.
La vulnerabilit pu essere ridotta attraverso lapplicazione di una serie di comportamenti che
hanno come scopo lincremento delle capacit e la riduzione della domanda dallaltro. Per
incrementare la capacit necessario aumentare: la deformabilit oltre il limite elastico; la
resistenza; la dissipazione ciclica (processi isteretici); lottimizzazione della risposta (gerarchia
delle resistenze, studio dei modi di collasso, previsione del tipo di danneggiamento). Per ridurre la
domanda bisogna: ottimizzare la risposta strutturare in funzione della regolarit in pianta e in
altezza; ottimizzare le masse che partecipano al moto e la loro distribuzione in elevazione; applicare
un sistema di isolamento alla base per disaccoppiare lazione sismica e dissipare lenergia dello
stesso; ulteriore incremento di dissipazione tramiti dispositivi specifici.
Hp: le strutture devono resistere ad un evento sismico ed occorre accettare un livello di
danneggiamento che sia compatibili allo stato limite considerato. Il livello di danneggiamento
direttamente correlato alla funzione specifica che ha la struttura.
26
6.4 Duttilit
La duttilit esprime la capacit di deformazione oltre al limite elastico, cio il punto sulla legge
sforzo-deformazione o forza-spostamento oltre il quale il sistema inizia ad accumulare
deformazioni permanenti senza apprezzabili incrementi di forza/sforzo.
Vantaggi nella progettazione:
aumenta la distanza tra il punto di deviazione della linearit e il punto di collasso dovuto al
raggiungimento della deformazione limite (maggiore questa distanza minore la fragilit;
compiuti uno o pi cicli, il lavoro speso per compiere un ciclo viene restituito solo
parzialmente, la rimanente parte viene dissipata sotto forma di calore;
vantaggio economico progettare una struttura che resta in campo elastico comporta un
costo eccessivo;
aumenta il periodo proprio della struttura. Nella post-fessurazione, e in presenza di
snervamento dellacciaio, la rigidezza reale della struttura subisce una notevole riduzione.
La duttilit e direttamente proporzionale: alla propriet dei materiali, alle sezioni degli elementi,
alla geometria degli elementi, alle connessioni ai nodi.
Nel cemento armato lunico elemento che ha apprezzabili capacit di allungamento oltre il limite
elastico lacciaio. La muratura, essendo costituita da blocchi e malta, sostanzialmente priva di
duttilit. Il legno ha duttilit inferiore rispetto a quella dellacciaio.
27
28
tipo di meccanismo di collasso si definisce Meccanismo Globale. Ad esempio: un telaio perviene al
collasso globale dopo la formazione delle cerniere plastiche alle estremit delle travi e alla base
delle colonne del primo ordine.
: La strutture perviene alla formazione di un meccanismo attraverso la formazione del
numero minimo di cerniere plastiche necessario a trasformare il sistema in un meccanismo. Questo
tipo di meccanismo di collasso si definisce Meccanismo di Piano. Ad esempio: un telaio perviene al
collasso di piano dopo la formazione delle cerniere plastiche alle estremit delle colonne del primo
ordine.
29
struttura non nota ma possibile effettuare solamente una stima. Per valutare la duttilit della
struttura bisognerebbe effettuare unanalisi non lineari spingendo la struttura in campo non lineare
fino al raggiungimento del meccanismo di collasso, e poi valutare la capacit di escursione
anelastica della struttura. Per chiarire il concetto studiamo il comportamento di un edifico facendo
riferimento ad un oscillatore semplice con comportamento elastico.
Seguendo liter di progettazione antisismica si vuole che la struttura sopporti unazione minore e
che sia equivalente all'oscillatore semplice, allora dovr assorbire la stessa quantit di energia
(principio di conservazione dell'energia:
). Quindi per un primo tratto ci muoviamo sul
ramo elastico, dopo lo snervamento si entra in campo plastico (area A2 in rosso in figura). Si
osserva quello detto precedentemente, cio si ha un comportamento diverso della struttura: minore
resistenza ma stessa energia dissipata, quindi pi sar basso
pi sar alta la duttilit
dell'oscillatore equivalente.
Analiticamente abbiamo:
Questa relazione racchiude in s tutta la differenza tra duttilit e fattore di struttura. Come visto
quindi la duttilit implicita nell'utilizzo del fattore di struttura.
)]
( )
( )
( )
(
(
)
)
30
il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche
mediante la relazione seguente
. Essendo
il coefficiente di amplificazione
stratigrafica e
il coefficiente di amplificazione topografica;
il fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi convenzionali
)
diversi dal
, mediante la relazione
; dove
(espresso in
(
percentuale) valutato sulla base di materiali, tipologia strutturale e terreno di fondazione;
il fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, su sito di riferimento rigido
orizzontale, ed ha valore minimo pari a
;
il periodo corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello spettro, dato da
dove
definito come il periodo di inizio del tratto a velocit costante dello
spettro e
un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo;
il periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante,
il periodo corrispondente allinizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso
in secondi mediante la relazione:
31
7. Isolamento sismico
Per poter affrontare questo problema necessario aver chiaro quali sono i processi che lisolamento
sismico va a toccare, in particolare bisogna sapere studiare il flusso di energia che la struttura filtra
durante lazione sismica.
sopra possibile costruire il diagramma ForzaSpostamento in cui vengono illustrate le condizioni pi significative suddivise per punti critici.
Si deve considerare che un tipo di progettazione basata sugli spostamenti prevede che la struttura si
danneggi sotto leffetto di un evento sismico sia nei componenti strutturali che non. Lisolamento
sismico invece mira a ridurre i carichi sollecitanti prima che raggiungano gli elementi strutturali.
32
Capacit di Carico Verticale: Una delle caratteristiche degli isolatori proprio lelevata
rigidezza verticale. Gli smorzatori non hanno capacit di carico verticale e vengono quindi
abbinati a dispositivi di appoggio;
Capacit in Spostamento: Si possono avere dispositivi con diverse capacit di spostamento, il
dato da considerare attentamente progettando un edificio isolato perch il massimo
spostamento per leffetto sismico non deve essere > di capacit in spostamento del dispositivo;
Capacit in termini di Forza Orizzontale: Al fine di proteggere altre parti della struttura (si
preferiscono valori bassi), per aumentare il livello di dissipazione (si preferiscono valori alti);
Rigidezza Equivalente (Secante): funzione del livello di spostamento accettato da cui deriva
il periodo;
Smorzamento Viscoso Equivalente: Dato dallarea del ciclo di isteresi normalmente ampia per
gli smorzatori e pi limitata per gli isolatori. Lo smorzamento del sistema isolato dato dalla
combinazione dello smorzamento del dispositivo e della struttura ed molto pi basso di quello
del dispositivo di smorzamento;
Capacit di ricentraggio: da considerare un parametro fondamentale soprattutto per quanto
riguarda le valutazioni post evento sismico. Normalmente, nei dispositivi bilineari, dipende
dalla rigidezza dopo lo snervamento;
Risposta Post-Elastica: Influenza la capacit di ricentraggio e lo smorzamento viscoso
equivalente;
Problemi specifici: Variazioni del comportamento dopo azione sismica, influenza delle
variazioni di carico verticale, problemi di surriscaldamento, condizioni ambientali,
invecchiamento.
indica
rappresenta il
33
Essendo lo smorzamento relativo funzione del periodo, gli isolatori lineari sono caratterizzati da un
unico valore di smorzamento, mentre i bi-lineari da due. Grazie allo smorzamento il sistema di
isolamento in grado di dissipare energia, non trasmettendola alla sovrastruttura. In caso di valori
di smorzamento elevati (
) gli effetti dei modi di vibrare secondari possono incidere in
modo significativo sul valore del taglio alla base.
:
Costituiti da strati di gomma e lamine dacciaio (gomma armata). Nati come appoggi per
impalcati. Linserto in piombo consente il ricentraggio del dispositivo.
34
2)
oppure
3)
4)
Superficie di scorrimento curva. Comportamento bi-lineare. Accelerazioni verticali parassite.
Capacitdi ricentraggio.
35
Il periodo del
non dipende dalla massa che deve reggere ma proporzionale al raggio di
curvatura della superficie di frizione.
36
Buon ammorsamento tra dispositivi/fondazioni e dispositivi/sovrastruttura;
Protezione dei dispositivi nei confronti di fuoco, aggressione chimica e biologica.
Dal diagramma pseudoaccelerazione/spostamento spettrale si nota come un sistema isolato riduca
il taglio alla base rendendo la struttura soggetta a uno spostamento maggiore, che comporta un
incremento del periodo di vibrazione .
Tuttavia grazie ai dispositivi dissipativi, intrinseci o estrinseci che possono attivarsi nella struttura
durante il dinamismo, sia il periodo che lo spostamento possono subire una riduzione. Grazie alla
dissipazione si riesce a ridurre laccelerazione spettrale che sollecita la sovrastruttura.
37
38
2) Dispositivi a scorrimento, pendolo scorrevole mono e multidirezionale con dissipazione fino al
.
Doppia superficie
Minor ingombro a
parit di spostamento
Possibilit di utilizzare
diversi coefficienti di
attrito
Larticolazione
centrale viene di solito
predisposta per
facilitare
ladattamento alla
superficie di
scorrimento
Multisuperficie
39
Dove
indica il raggio di curvatura del pendolo;
la forza verticale trasmessa dalla
sovrastruttura; forza di gravit; rigidezza dellisolatore.
( )
si definisce il grado di probabilit che si verifichi in una determinata area ed in un determinato periodo di tempo un
evento sismico dannoso con linsieme degli effetti geologici e geofisici ad esso connessi, senza alcun riguardo per le
attivit umane. La pericolosit sismica classificabile in: pericolosit diretta si intende riferirsi allevento sismico di
per se stesso ed alle sue caratteristiche (magnitudo, intensit, tipo di scossa, accelerazione delle onde, tipologia della
sorgente, ecc.) nonch alla probabilit che un simile evento possa verificarsi in una certa area in un determinato periodo
di tempo; mentre per pericolosit indotta si intendono tutti quegli eventi di natura geologica e geofisica che possono
essere innescati per effetto di una scossa sismica, come ad esempio maremoti, frane, smottamenti, fenomeni di
liquefazione o costipamento dei terreni, ecc..
3
Si definisce come la propensione di persone, manufatti, attivit o beni a subire danni o modificazioni per effetto di un
terremoto. Con riferimento ad un singolo elemento oppure alla globalit di un sistema, la vulnerabilit una misura
della perdita o della riduzione di efficienza a svolgere le funzioni che normalmente vengono esplicate
a regime. Poich il concetto di vulnerabilit sismica estremamente complesso e diversamente articolato in funzione
delloggetto cui viene applicato utile distinguerne le seguenti componenti: diretta, indotta e differita.
.
40
3) Lo studio dellesposizione, definita come lestensione, la quantit, la qualit dei diversi
elementi antropici che compongono la realt territoriale (popolazione insediata, edifici, sistemi
di infrastrutture, ecc..), le cui condizioni e/o il cui funzionamento possono essere danneggiati,
alterati o distrutti da un evento sismico.
Conseguentemente opportuno affermare che il problema puramente ed intrinsecamente
aleatorio. Il legame esistente tra tutti e tre i fattori pu essere espresso in termini probabilistici dalla
seguente relazione:
)
(
) (
) (
) (
Poich non possibile controllare il fattore di pericolosit sismica, necessario intervenire sugli
altri fattori come il grado di vulnerabilit e lesposizione. Questo tipo di approccio si inserisce in un
quadro generale di propaganda e prevenzione: si cerca di mitigare il danno potenziale atteso prima
ancora che questo possa verificarsi. La progettazione secondo prestazioni rappresenta un metodo
innovativo nellaffrontare lazione sismica perch inverte il processo canonico di progettazione e
conseguentemente le strutture vengono progettate sulla base di opportuni parametri di controllo in
corrispondenza di azioni sismiche di svariata intensit ed imponendo che restino al di sotto a dei
limiti prestabiliti per quella data tipologia strutturale. Lobiettivo principale non pi resistere
allazione sismica ma dissiparla e per fare questo si cercano tecniche progettuali che prevedano
unadeguata duttilit del sistema strutturale che si esplica attraverso la plasticizzazione locale degli
elementi resistenti. Questi fenomeni locali devono essere localizzati in punti della struttura
strategici laddove elevate capacit deformative non comportino la crisi degli stessi elementi
portanti, di norma si identificano come gli estremi delle travi ma non allinterno dei nodi strutturali.
Per evitare spese eccessive una strategia innovativa di prevenzione e mitigazione del rischio sismico
perfettamente rappresentata dal controllo strutturale col quale si indica linsieme delle
procedure, dei concetti e dei dispositivi in grado di modificare la risposta strutturale nei confronti
di carichi dinamici, brevi ed intesi (di natura sismica e/o aereodinamica), al fine di attenuare le
vibrazioni indotte sulla struttura e proteggerne lo stato di servizio. Tale controllo sul
comportamento della struttura viene ottenuto inserendo in punti strategici della costruzione dei
sistemi ausiliari in grado di modificare, quando opportuno, le caratteristiche strutturali come la
rigidezza e lo smorzamento.
Dove
rappresenta lenergia cinetica del sistema;
indica il lavoro esterno o lenergia in ingresso.
il lavoro elastico;
il lavoro dissipativo;
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42
della risposta della sovrastruttura. A differenza del controllo attivo la richiesta di energia esterna, da
parte del sistema isolante, risulta minimizzata, infatti le azioni di controfase si basano direttamente
sullenergia prodotta dal moto della struttura. La richiesta denergia risulta essere soltanto quella
necessaria allattivazione dei dispositivi capaci di variare i parametri strutturali e pu essere fornita
da un semplice dispositivo non connesso alla rete elettrica di fornimento. La variazione dei
parametri strutturali pu essere riferita sia alla rigidezza strutturale che allo smorzamento:
Per la rigidezza si ha (Active Variable Stifness, AVS), tra questi dispositivi i pi utilizzati sono i
dissipatori a fluido con orifizio variabile (Variable-Orifice Dampers, VOD), elementi installati
solitamente allinterno dei controventi. Variando la pressione allinterno del dispositivo si pu
variare direttamente la rigidezza strutturale e conseguentemente manipolare la frequenza di
vibrazione;
Per quanto concerne lo smorzamento (Active Variable Damping, AVD) si citano i dissipatori ad
attrito variabile (Variable Friction dampers, VFD) che si basano sullimpiego di attuatori
elettromagnetici e piezoelettrici per variare lo sforzo normale da trasferire al controvento.
Poich la forza dattrito proporzionale allo sforzo normale, controllare lattrito sinonimo di
controllo sullo smorzamento strutturale.
Un fattore degno di nota che i dispositivi di controllo semi-attivo non possono incrementare
lenergia meccanica del sistema controllato e per tanto non possono entrare in fase con lenergia
sismica ed instabilizzare la struttura.
43
44
Dove: il carico verticale totale della parte di struttura sovrastante lorizzontamento in esame;
lo spostamento orizzontale medio dinterpiano, ovvero la differenza tra lo spostamento orizzontale
dellorizzontamento considerato e lo spostamento orizzontale dellorizzontamento immediatamente
sottostante; la forza orizzontale totale in corrispondenza dellorizzontamento in esame; la
distanza tra lorizzontamento in esame e quello immediatamente sottostante. Quando compreso
tra
e
gli effetti delle non linearit geometriche possono essere presi in conto incrementando
); non pu comunque
gli effetti dellazione sismica orizzontale di un fattore pari a (
superare il valore
.
Se
In ogni caso
45
Analisi lineare statica o metodo delle forze laterali, utilizzabile per le sole costruzioni la cui
risposta sismica, in ogni direzione principale, non dipenda significativamente dai modi di vibrare
superiori. Il suo utilizzo consentito sia per sistemi dissipativi che non dissipativi. Lequilibrio
trattato staticamente e si modella lazione sismica direttamente attraverso lo spettro di progetto.
dove
dove
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C1 vale:
o
o
o
Dove:
( )
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Per gli edifici, gli effetti della eccentricit accidentale del centro di massa possono essere
determinati mediante lapplicazione di carichi statici costituiti da momenti torcenti di valore pari
alla risultante orizzontale della forza agente al piano, moltiplicata per leccentricit accidentale del
baricentro delle masse rispetto alla sua posizione di calcolo.
Osservazione: la risposta a ciascuna componente, ove necessario, combinata con gli effetti
pseudo-statici indotti dagli spostamenti relativi prodotti dalla variabilit spaziale della componente
stessa, utilizzando la radice quadrata della somma dei quadrati.
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8.9 Isolatori
Capacit portante :
)
(
Rigidezza verticale:
(
Rigidezza orizzontale:
Periodo di oscillazione:
)
(
);