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Lavoro svolto dagli alunni della classe 5 ch B dellITIS Facchinetti di Busto Arsizio
nellanno scolastico 2007/08, supportati dal docente tecnico pratico Mauro Sabella.

OPERATORI:
Fiora,Lambertini ,Ravazzi, Speroni

prof. Mauro Sabella

chimica@smauro.it

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INDICE ANALITICO:
1. Introduzione:
Cenni teorici sullacqua
Analisi svolte sul campione dacqua:
2. Determinazione della temperatura
3. Determinazione del pH
4. Determinazione della conducibilit
5. Analisi organolettica
6. Cenni teorici sulla durezza dellacqua
6.1 Determinazione della durezza totale
6.2 Determinazione della durezza permanente
6.3 Determinazione della durezza temporanea
6.4 Determinazione della durezza calcica
7. Determinazione del residuo fisso
8. Cenni teorici sullanalisi spettrofotometrica UV/VIS
8.1 Determinazione dellammoniaca
8.2 Determinazione dei nitrati
8.3 Determinazione dei nitriti
8.4 Determinazione dei fosfati
8.5 Determinazione del ferro
..8.6 Determinazione del cromo esavalente.
8.7 Determinazione dei solfati
9. Determinazione dei cloruri
10. Determinazione dei cloruri
11. Determinazione degli anioni e cationi al cromatografo ionico
12. Conclusioni

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1. CENNI TEORICI
L'acqua potabile, come ogni altra sostanza, contiene piccole quantit di batteri.
La maggior parte di questi batteri sono batteri comuni e non sono
generalmente nocivi. Il cloro viene solitamente aggiunto all'acqua potabile per
impedire lo sviluppo batterico mentre l'acqua fluisce attraverso le condutture o
vengono fatti trattamenti con O3 o radiazioni UV. Ecco perch l'acqua potabile
contiene anche quantit minime di cloro. L'acqua consiste principalmente di
minerali e di altri composti inorganici, (quale il calcio). L'acqua potabile pu
provenire da diverse fonti: pu ad esempio essere pompata dal terreno
attraverso pozzi. Tale acqua freatica (proveniente da falde acquifere freatiche)
viene quindi purificata, in modo che non contenga agenti inquinanti ed adatta
ad essere bevuta. L'acqua potabile pu anche essere erogata direttamente da
sorgenti d'acqua superficiale, quali fiumi, laghi e corsi d'acqua. Tale acqua
dovr subire pi processi di depurazione rispetto a quella proveniente dal sotto
suolo. Ci sono parecchi fattori che possono intaccare la qualit dell'acqua
potabile. Alcuni di questi sono elencati qui di seguito. I batteri del bacillo
coliforme possono essere rilevati in acqua potabile: essi sono un gruppo di
microrganismi che si trovano normalmente nel tratto intestinale degli esseri
umani e di altri animali a sangue freddo e nelle acque superficiali. Quando
questi organismi vengono rilevati nell'acqua potabile, questo suggerisce la
contaminazione da parte di una sorgente sotto la superficie, quale lo scolo di
barnyard. La presenza di questi batteri indica che microrganismi che provocano
malattie, conosciuti come agenti patogeni, possono allo stesso modo entrare
nei rifornimenti di acqua potabile, se azioni preventive non vengono intraprese.
L'acqua potabile dovrebbe essere priva di bacilli coliformi. Anche lieviti e virus
possono mettere a rischio la qualit dell'acqua potabile. Sono agenti inquinanti
microbici che si trovano solitamente in acqua superficiale, come ad esempio
giardia e criptosporidio. La giardia un organismo unicellulare che causa
disturbi gastrointestinali. Il criptosporidio un parassita considerato come una
delle cause pi significative delle malattie diarroiche negli esseri umani. In
individui con un sistema immunitario normale la malattia dura parecchi giorni
causando diarrea, vomito, spasmi dello stomaco e febbre. Persone con un
sistema immunitario indebolito possono soffrire di sintomi ben peggiori causati
dal criptosporidio, come malattie simili al colera. Il nitrato contenuto in acqua
potabile pu causare la cianosi, una riduzione della capacit di carico di
ossigeno nel sangue. Ci particolarmente pericoloso per infanti sotto i sei
mesi et. Il piombo pu entrare nei rifornimenti idrici lisciviando dalle
condutture di rame. Quando l'acqua fluisce nei tubi, piccole quantit di piombo
si dissolvono nell'acqua, di modo da contaminarla. Il piombo una sostanza
tossica che pu essere assorbita rapidamente dall'organismo umano,
specialmente da quello dei bambini piccoli. Pu causare avvelenamento da
piombo. Tutti i paesi hanno propri standard legali per l'acqua potabile. Essi
prescrivono quali sostanze possono trovarsi nell'acqua potabile e qual la
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massima quantit di tali sostanze. Tali standard sono chiamati livelli massimi di
contaminazione, sono stilati per ogni agente inquinante che pu avere effetti
dannosi sulla salute umana ed ogni industria produttrice di acqua potabile deve
seguirli. Se l'acqua viene purificata per essere resa adatta ad essere bevuta,
sar testata per un certo numero di sostanze inquinanti pericolose, per stabilire
le loro reali concentrazioni. Dopo di ci, si pu determinare la quantit
inquinanti che deve essere rimossa e se necessario le fasi di depurazione
possono essere aumentate.
Acqua prelevata da:
IMPIANTO DI OSMOSI INVERSA

2. DETERMINAZIONE DELLA TEMPERATURA


Scopo: determinare la temperatura dellacqua in analisi.
Strumenti utilizzati:

Termometro.

Becker.

Procedimento: prelevare dalla bottiglia 100 ml dellacqua in analisi ed


immergervi il bulbo del termometro. Leggere poi la temperatura.
Elaborazione dati: la temperatura letta di 17C

3. DETERMINAZIONE DEL pH
Scopo: determinare il pH dellacqua in analisi.
Cenni teorici: il pH una scala di misura dell'acidit di una soluzione
acquosa. Il pH solitamente assume valori compresi tra 0 (acido forte) e 14
(base forte). Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralit,
tipica dell'acqua pura a 25 C. Il pH pu essere misurato per via elettrica,
sfruttando il potenziale creato dalla differenza di concentrazione di ioni
idrogeno su due lati di una membrana (si veda pH-metro), o per via chimica,
sfruttando la capacit di alcune sostanze (dette indicatori) di modificare il loro
colore in funzione del pH dell'ambiente in cui si trovano. Normalmente, sono
sostanze usate in soluzione, come per esempio la fenolftaleina. Molto spesso
gli indicatori si usano anche supportati su strisce di carta (le cosiddette "cartine
indicatrici"), le quali cambiano colore quando vengono immerse in sostanze
acide o basiche. L'esempio pi comune quello delle "cartine al tornasole", di
colore rosa in ambiente acido e azzurro in ambiente alcalino.

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Strumenti utilizzati:

pH-metro.

becker.

Agitatore

Ancoretta

pH-metro.

Procedimento: prelevare dalla bottiglia 100 ml dellacqua in analisi ed


immergervi lelettrodo del pH-metro. Mettere il campione sotto agitazione
attendere che il valore si stabilizzi e annotarlo.
Osservazioni : l acqua da noi analizzata acqua potabile per cui il pH deve
essere neutro o prossimo alla neutralit; infatti il pH risultante dalla misura
6.01.
Elaborazione dati: il pH risultato 6.01

4. DETERMINAZIONE DELLA CONDUCIBILITA


Scopo: determinare la conducibilit dellacqua in analisi.
Cenni teorici: la conducibilit elettrica l'espressione quantitativa
dell'attitudine di un conduttore ad essere percorso da corrente elettrica nel
caso dell acqua sono gli ioni che permettono la conduzione di corrente .
Strumenti utilizzati:

Conduttimetro.

Bicchiere.

Ancoretta

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Agitatore

Conduttimetro.

Procedimento: prelevare dalla bottiglia 100 ml dellacqua in analisi ed


immergervi lelettrodo del conduttimetro. Mettere il campione sotto agitazione
attendere che il valore si stabilizzi e annotarlo.
Elaborazione dati: la conducibilit letta di 0.17 S / cm.
Osservazioni: L acqua osmotizzata da noi analizzata risulta avere una
conducibilit molto bassa (0.17 S / cm) ;questo dovuto al processo di
purificazione a cui stata sottoposta che ha eliminato gran parte degli ioni
salini contenuti in essa abbassando cos la conducibilit dell acqua.

5. ANALISI ORGANOLETTICA DELLACQUA


Procedimento: assaggiare, annusare ed osservare il colore dellacqua
Lacqua da noi analizzata risulta alla vista incolore limpida e trasparente;
allolfatto inodore.

6. DUREZZA
Cenni teorici: con il termine durezza di unacqua si identifica la caratteristica
connessa alla limitata capacit dellacqua a sciogliere saponi sodici e potassici
quando siano presenti ioni bivalenti alcalino-terrosi (Ca2+ e Mg2+) che
determinano la precipitazione dei saponi stessi sotto forma dei corrispondenti
sali di calcio e magnesio.
I sali della durezza sono solitamente presenti nell'acqua come solfati, cloruri,
nitrati, carbonati o bicarbonati e, generalmente sono solubili ma per
riscaldamento o per evaporazione precipitano formando incrostazioni di calcare
o di altro genere.
Oltre al suo impatto su applicazioni tecnologiche o agrarie, la durezza
dell'acqua ha anche effetti sulla salute umana; l'uso di acque dure
sconsigliato, ad esempio, a chi soffre di disturbi renali. La durezza ha anche un
effetto deprimente sull'azione schiumogena dei detersivi.
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La durezza viene generalmente espressa in gradi francesi (F), dove un grado
rappresenta 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) per litro di acqua (1 F = 10
mg / L = 10 ppm).
Alternativamente possibile esprimere il risultato come milligrammi di
carbonato di calcio per litro di acqua.
In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue:

fino a 4 F: molto dolci.


da 4 F a 8 F: dolci.
da 8 F a 12 F: mediamente dure.
da 12 F a 18 F: discretamente dure.
da 18 F a 30 F: dure.
oltre 30 F: molto dure.

6.1 DETERMINAZIONE DELLA DUREZZA TOTALE


Scopo: determinare la durezza totale dellacqua in analisi.
Cenni teorici: la durezza totale il contenuto in ioni calcio e magnesio
espresso come carbonato di calcio (CaCO3). Questa viene determinata
sullacqua prima di essere sottoposta a trattamento termico.
Reagenti: nel corso dell'analisi, se non altrimenti indicato, utilizzare solo
reagenti di riconosciuta qualit analitica ed acqua distillata o acqua di purezza
equivalente.

Soluzione di EDTA 0,01 N; Conservare la soluzione di EDTA in bottiglia di


polietilene e controllare la sua concentrazione periodicamente.

Soluzione tampone di ammonio cloruro (NH4Cl) pH=10

Indicatore nero eriocromo T ( NET)

Strumenti utilizzati:

Pipetta tarata.

Propipetta.

Buretta.

Beuta.

Spatolina.

Ancoretta

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Agitatore

Procedimento: immettere in una beuta 100 ml di acqua in analisi, 5 ml di


tampone ammoniacale a pH 10 e una punta di spatolina di NET. La soluzione
assume una colorazione rossa; Titolare con EDTA standardizzato e quando la
soluzione cambia colore aggiungere il titolante goccia a goccia e fermarsi
quando la soluzione assume una colorazione blu.
Elaborazione dati: la durezza totale data da questa formula:
N

EDTA *

EDTA =

eq di Ca

2+

e Mg

2+

Si suppone che tutti gli equivalenti siano di CaCO3


mg di CaCO3 in 100 ml = eq di CaCO3 * P .E CaCO3
mg di CaCO3 in un litro =mg di CaCO3 in 100 ml *10= 0 ppm
F= ppm di CaCO3 / 10 = 0 F
Osservazioni: nel caso di acqua osmotizzata le quantit di calcio e magnesio
sono minime quasi impercettibili e il viraggio avviene istantaneamente dopo l
aggiunta dell indicatore

6.2 DETERMINAZIONE DELLA DUREZZA PERMANENTE


Scopo: determinare la durezza permanente dellacqua in analisi.
Cenni teorici: la durezza permanente il contenuto salino di unacqua in ioni
calcio e magnesio che non hanno subito trasformazioni a seguito del processo
di ebollizione in quanto derivanti dalla ionizzazione o dalla dissociazione dei
corrispondenti cloruri, nitrati, solfati, ecc.
Reagenti:

Soluzione di EDTA 0,01 N: essiccare per 2 ore a 80 C il sale disodico


diidrato dellEDTA (C10H14N2O8Na2 . 2 H2O); pesare 3,725 g di sale
essiccato, scioglierlo in acqua e portare al volume di 1000 ml in un
matraccio tarato. Conservare la soluzione di EDTA in bottiglia di
polietilene e controllare la sua concentrazione periodicamente.

Soluzione tampone di ammonio cloruro (NH4Cl)

Indicatore nero eriocromo T ( NET)

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Strumenti utilizzati:

Pipetta tarata.

Propipetta.

Buretta.

Beuta.

Spatolina.

Agitatore

Ancoretta

Procedimento: fare bollire 100 ml di campione di acqua in analisi per 30


minuti; e portare a volume in una beuta con 100 ml di acqua distillata,
aggiungere poi 5 ml di tampone ammoniacale a pH 10 e una punta di spatolina
di NET. La soluzione assume una colorazione rossa; Titolare con EDTA
standardizzato e quando la soluzione cambia colore aggiungere il titolante
goccia a goccia e fermarsi quando la soluzione assume una colorazione blu.

Elaborazione dati: la durezza permanente data da questa formula:


N

EDTA *

EDTA =

eq di Ca

2+

e Mg

2+

Si suppone che tutti gli equivalenti siano di CaCO3


mg di CaCO3 in 100 ml = eq di CaCO3 * P .E

CaCO3

mg di CaCO3 in un litro =mg di CaCO3 in 100 ml *10= 0 ppm


F= ppm di CaCO3 / 10 = 0 F

6.3 DETERMINAZIONE DELLA DUREZZA TEMPORANEA


Cenni teorici: La durezza temporanea non si determina sperimentalmente ma
attraverso una semplice operazione matematica
Per calcolare la durezza temporanea non dobbiamo far altro che sottrarre la
durezza permanente alla durezza totale:
Durezza temporanea = Durezza totale Durezza permanente =
= (00) F = 0 F

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6.4 DETERMINAZIONE DELLA DUREZZA CALCICA


Cenni teorici : la durezza calcica esprime la concentrazione dei Sali di calcio ;
nella loro determinazione il magnesio non interferisce in quanto lavorando a pH
maggiore di 12 esso precipita nella forma Mg(OH)2
Scopo: determinare la durezza calcica dellacqua in analisi con il metodo
complessometrico (titolazione mediante soluzione di EDTA).
Reagenti:

NaOH 2 N.

Indicatore murasside

EDTA 0,01 M standardizzato.

Strumenti utilizzati:

Beuta.

Buretta.

Ancoretta

Agitatore

Procedimento: prelevare 100 mL dellacqua in analisi ed immetterli in una


beuta . Portare a pH 12 con qualche mL di NaOH 2 N ed aggiungere una punta
di spatola di murasside come indicatore. Titolare con la buretta lEDTA, sino al
viraggio in cui la soluzione assumer un colore violaceo.
Elaborazione dati:
NEDTA* V

EDTA =

eq di Ca2+

eq di Ca 2+ * P.E Ca2+ = mg Ca2+ in 100ml


mg Ca2+ in 100ml *10= ppm Ca2+
ppm Ca2+ / 10 = 0 F
Osservazioni: Il calcio contenuto nell acqua da noi analizzata risulta essere
presente in quantit non apprezzabili con il metodo volumetrico infatti quando
abbiamo aggiunto l indicatore si notata istantaneamente la variazione
cromatica della soluzione e quindi l avvenuto viraggio

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7. DETERMINAZIONE DEL RESIDUO FISSO A 180C


Cenni teorici: il residuo fisso un parametro utilizzato per classificare le
acque minerali dalle acque potabili in generale. Solitamente espresso in mg/l
(ppm), indica la quantit di sostanza solida perfettamente secca che rimane
dopo aver fatto evaporare in un opportuno contenitore (Becker) previamente
tarato, una quantit nota di acqua. Il risultato si esprime in ppm o mg/ l
specificando sempre a quale temperatura ci si riferisce
Scopo: determinare il residuo fisso dellacqua in analisi a 180 C.
.
Strumenti utilizzati:

Bilancia.

Essiccatore.

Stufa

Bunsen

Treppiedi con reticella

Pipetta tarata da 50 ml

Becker

Procedimento: essiccare il Becker preliminarmente in stufa per circa unora


alla temperatura di 180 C fino a peso costante. Mettere 100 ml di campione
nel Becker utilizzando una pipetta da 50 ml porlo sul bunsen fino a far
evaporare quasi la totalit dell acqua in esso contenuta.
Mettere il Becker in stufa fino a completa evaporazione dell acqua e dopo il
raffreddamento pesarlo .
Elaborazione dati:
peso (Becker * residuo fisso ) peso Becker ( tara)= residuo fisso
36,2014- 36,2002= 0,0012 g in 100 ml
0,0012g*10000= 12 ppm
Osservazioni : nel nostro caso il residuo fisso risulta un valore molto basso
rispetto alle normali acque da noi bevute questo perch l acqua analizzata ha
pochissimi ioni salini disciolti in essa come viene evidenziato anche dai dati di
conducibilit e dalla durezza dell acqua .

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8. ANALISI SPETTROFOTOMETRICA ALLUV/VISIBILE


Cenni teorici: Sfruttando lanalisi strumentale; e in particolare quella
spettrofotometrica individuiamo le concentrazioni degli inquinanti sfruttando
anche reazioni colorimetriche.
Strumenti utilizzati:

Spettrofotometro doppioraggio o colorimetro monoraggio.

Cuvetta in vetro da 1 cm.

Matraccio tarato da 100 ml.

Buretta da 25 ml.

Pipetta tarata da 1 e 2 ml.

Propipetta.

Bacchetta di vetro.

Bicchiere.

Bilancia.

Spettrofotometro.

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8.1 DETERMINAZIONE DELLAMMONIACA


Cenni teorici: in ambiente alcalino il reattivo di Nessler forma, in presenza di
basse concentrazioni di ammoniaca, una colorazione gialla.
Le probabili reazioni sono:
2 (HgI2 . KI) + 2 NH3  2 (NH3HgI2) + 2 KI
2 (NH3HgI2)  NH2Hg2I3 + NH4I
Il complesso di NH2Hg2I3 tende a flocculare nel tempo; tuttavia la
determinazione colorimetrica non pu essere eseguita immediatamente dopo
laggiunta del reattivo perch lo sviluppo del colore avviene gradualmente. Il
metodo consigliabile per la determinazione dello ione ammonio in
concentrazioni comprese tra 0,2 e 5,0 mg / L.
Calcio, magnesio, ferro e solfuri possono provocare, in presenza del reattivo di
Nessler, un intorbidamento della soluzione.
Linconveniente pu essere eliminato facendo precedere allaggiunta del
reattivo di Nessler un pretrattamento con una soluzione di carbonato di sodio e
idrossido di sodio, anche se spesso sufficiente una semplice aggiunta di un
tartrato.
Inoltre, alcune sostanze organiche causano una leggera alterazione del colore
o la formazione di un precipitato. Se ci dovesse succedere e comunque
sempre quando la soluzione in esame non risulta perfettamente limpida ed
incolore, conviene, prima della determinazione, sottoporre il campione a
distillazione.

Reagenti utilizzati:

Soluzione standard madre di ammonio. Pesare 0,5931 g di NH4Cl


previamente essiccato in stufa a 140 C per circa 2 ore. Trasferirli
quantitativamente in un matraccio tarato da 1 L. Questa soluzione
contiene 200 mg / L di NH4+.

Soluzione standard diluita di ammonio. Diluire con acqua distillata in un


matraccio tarato da 1 L 50 ml della stessa soluzione standard madre.
Questa soluzione contiene 10 mg / L di NH4+ e va preparata di fresco
appena prima delluso.

Soluzione di carbonato di idrossido di sodio. Sciogliere 100 g di Na2CO3 .


10 H2O cristallino e 50 g di NaOH in pastiglie, in 300 ml di acqua
distillata. Per favorire la dissoluzione utilizzare dapprima poca acqua, in
modo da permettere lo sviluppo di una grande quantit di soluzione. In
caso di non completa solubilizzazione si consiglia di scaldare
ulteriormente.

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STANDARD

CONCENTRAZIONE

14

1
0,1ppm
2
0.2ppm
3
0.3ppm
Soluzione stabilizzante. Sciogliere 50 g di tartrato di sodio e potassio in
50 ml di acqua distillata.

Reattivo di Nessler.

Procedimento: costruire la retta di taratura: trasferire, i matracci tarati da


100 ml, a seconda dellintervallo di concentrazione che pi interessa, volumi
variabili da 1 a 20 ml (pari a concentrazioni da 0,1 a 2,0 mg / L di NH4+) della
soluzione standard diluita.
Aggiungere 50 ml circa di acqua distillata e 1 ml di tartrato; agitare bene.
Aggiungere 2 ml di reattivo di Nessler e portare a volume e portare a volume
con acqua distillata.
Preparare contemporaneamente il bianco usando gli stessi reattivi ad
esclusione della soluzione ammoniacale. Dopo 15 minuti esatti dallaggiunta del
reattivo di Nessler misurare lassorbanza delle soluzioni a 420 nm, usando il
bianco come riferimento.
N.B. - Il bianco deve risultare limpido ed incolore. Se cos non fosse vuol dire
che lacqua distillata e/o i reattivi sono inquinati da ammoniaca. In questo caso
lanalisi risulta falsata. necessario quindi individuare la fonte di errore ed
eliminarla. Molto spesso sufficiente controllare lacqua distillata usata nella
preparazione dei reattivi e sostituirla se risulta inquinata.

Elaborazione dati: il risultato dato dallo spettrofotometro A=0 quindi 0ppm

8.2 DETERMINAZIONE DEI NITRATI


Reagenti utilizzati:

Soluzione madre di KNO3 ottenuta sciogliendo 3.609g di sale in 1L

Soluzione figlia ottenuta diluendo 40ml di soluzione madre in 1L

Soluzione di Ag2SO4 ottenuta solubilizzando 4.40g in 1L

Acido fenol-disolfonico 25g di sale in 150ml di H2SO4 oleum e 75ml di


H2SO4 agito e scaldo per 2 ore

Soluzione concentrata di NH4OH

EDTA ottenuto sciogliendo 50g di sale in 20ml di H2O e 50di NH4OH


(sol.sequestrante)

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Procedimento: Preparare le soluzioni necessarie allesperienza; e in


particolare le soluzioni standard per tracciare la retta di taratura allo
spettrofotometro.
Questi si ottengono prelevando aliquote volumetriche variabili di soluzione
figlia (5/10/20/40/60ml) che vengono messe in matracci da 100ml.
Si prelevano 5ml per ogni standard e si fanno portano a evaporare a
secchezza; si scioglie il residuo in 2ml con il reattivo di ac. fenil-disolfonoco
agitando. Si diluisce il tutto a 20ml con acqua, metto il tutto in un matraccio da
50ml lavando il becher per 3 volte con 5ml di acqua e si aggiungo 2ml di
soluzione sequestrante e 6ml di NH4OH.
Il campione e il bianco si preparano allo stesso modo usando rispettivamente
5ml di acqua osmotizzata (campione) e distillata (bianco).
Dopo la loro preparazione si attendono 15min e si legge allo spettro fotometro
il valore di assorbanza alla = 410nm
STANDARD

CONCENTRAZIONE

1
2
3
4
5

1mg/L
2 mg/L
4 mg/L
8 mg/L
12 mg/L

Elaborazione dati: il risultato individuato dalla spettrofotometro

8.3 DETERMINAZIONE DEI NITRITI


Cenni teorici: lammoniaca in acqua viene trasformata in nitrito (NO2-) e
successivamente in nitrato (NO3-). Lacqua potabile non deve contenere quindi
lammoniaca e i nitriti. I nitrati sono in genere presenti nellacqua potabile,
rappresentando un fattore negativo solo se superano un certo livello di
concentrazione. I nitriti presenti in acqua vengono determinati per via
spettrofotometrica col metodo di Griess, basato su una reazione di
diazotazione e una di copulazione tra nitriti, acido solfanilico e naftilammina,
che porta la formazione di un colorante rosso che assorbe a 420 nm.
Reagenti utilizzati:

EDTA 0.5 g solubilizzati in 100 ml

Acido solfanilico 0.6 g sciolti in 70 ml di acqua calda raffreddarlo


aggiungere 20 ml di HCl conc. Diluire a 100 ml

Cloroidrato di alfa naftilammina 0.6 g in acqua aggiungere un ml di HCl


conc diluire a 100 ml e conservare in frigo

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Tampone acetato di sodio 16.4 g di NaC2H3O2 in 100 ml

Procedimento: preparare gli standards per costruire la retta di taratura.


prelevare 50 ml di acqua osmotizzata chiarificata e con pH circa 7 aggiungere
1 ml di EDTA e 1 ml di acido solfanilico agitare e attendere 10 min
,aggiungere 1 ml di cloroidrato di alfa naftilammina e 1 ml di tampone agitare
e attendere 15 min infine effettuare la misura allo spettrofotometro =520 nm
e il bianco deve essere preparato come il campione usando per 50 ml di
acqua distillata.
STANDARD
CONCENTRAZIONE
1
0.05
2
0.1
3
0.15
4
0.2
5
0.25
Elaborazione dati: il valore di assorbenza ottenuto A=0.103. per cui la
concentrazione di nitriti in ppm la si determina graficamente.
ppm = 0.0375ppm

8.4 DETERMINAZIONE DEI FOSFATI


Cenni teorici: i fosfati reagiscono con il molibdato in ambiente acido secondo
la reazione :
PO3- + 3NH4+ + 12 MoO3 + 12 H2O (NH4+)3PO4 * 12 MoO3 + 24 OHIl complesso che si forma ridotto con acido ascorbico forma il blu di molibdato;
la colorazione cos formata risulta stabile per molto tempo ed dipendente dal
pH.
Reagenti utilizzati:
Soluzione standard madre di fosfati ottenuta sciogliendo 1.0746g di
KH2PO4 essiccato A 110 C per 2 ore in 1 litro dacqua; la soluzione
a concentrazione pari a 750ppm.

Soluzione standard figlia di fosfati ottenuta diluendo 10ml di


soluzione madre in 0.5 litro (15ppm)

Reattivo misto 0.5litri ottenuto miscelando 200ml di acqua e 100


ml H2SO4 oleum, dopo raffreddamento si aggiungono 0.274g di
K(SbO)C4H4O4 * H2O e si addizionano anche 9.4g di (NH4)2MoO4

Soluzione di acido ascorbico preparata solubilizzando 11.4g di sale


in 0.5 litri

Procedimento:Preparare gli standard necessari alla creazione della


retta di taratura mettendo in un matraccio da 100ml; volumi variabili
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di soluzione figlia,10ml di reattivo misto e 10ml di ac. Ascorbico; si
porta a volume e si attendono 15/30 min; leggendo allo
spettrofotometro con = 710nm.
La lettura va fatta come sempre contro bianco e il campione si
prepara mettendo 50ml di acqua da analizzare e si aggiungono 10ml
di ac. Ascorbico e 10ml di reattivo misto ed infine si porta a volume
(attendere 15/30min).
STANDARD
1
2
3
4
5

ml SOL FIGLIA
2ml
4ml
6ml
8ml
10ml

Elaborazione dati: Lassorbanza letta allo strumento A= 0.014, di


conseguenza la loro concentrazione pari a 0.01ppm

8.5 DETERMINAZIONE DEL Fe (R. taratura)


Cenni teorici: Le acque dolci presentano di solito nella loro composizione
chimica quantit eccessive di ferro come conseguenza dell'uso di tubature di
questo metallo. Il ferro in eccesso tende ad accumularsi nel fegato, nelle
articolazioni e nei muscoli, favorendo la formazione di artriti, cirrosi e
ipertensione.
Reagenti:

Soluzione do O-fenantrolina 0.5% ottenuta sciogliendo 0.5g del


suo sale in 100mL di acqua

Soluzione di idrossilammina (NH2OH * HCl)

Preparare una soluzione madre di Fe da 0.2 g di filo di ferro in 10


ml di H2SO4.
0,2 g di Fe utilizzando il sale di Mohr (NH4)2[Fe(SO4)2] 6 H2O
MM = 392,14 g / molFe MA = 56 g / molFe
(56 g / molFe) / (392,14 g / molFe) = (0,2 g) / x
x = 1,4 g
2+
Soluzione figlia di Fe 10ppm preparata prelevando 50ml dalla
soluzione madre e diluendoli a 1litro

Tampone CH3COONH4 pH = 10ottenuto solubilizzando 250g di sale


in 150ml di acqua e 700ml di CH3COOH glaciale

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Procedimento: Dopo aver preparato tutti i reattivi necessari a questa analisi
prepariamo anche gli standard necessari per tracciare la retta di taratura allo
spettrofotometro.
Essi si preparano mettendo in un matraccio da 50ml oltre ad aliquote variabili
di soluzione figlia, anche2ml di HCl e 1ml di NH2OH; si agita e si attendono 10
min questo serve per ridurre il Fe3+ a Fe2+
Dopo si aggiungono 10ml di tampone e 2ml di O-fenantrolina assicurandoci
che il pH sia compreso tra 3/3.5 portare a volume.
Il bianco si prepara allo stesso modo escludendo laggiunta di sol. Figlia.
La lettura va fatta allo spettrofotometro = 510nm dopo aver atteso 20 min
dalla conclusione della loro preparazione.

STANDARD

CONCENTRAZIONE

1
2
3
4

0.05 ppm
0.25 ppm
0.5 ppm
1 ppm

Prelevare dalla sostanza figlia rispettivamente 0.5 ml, 2.5 ml, 5ml, 10 ml.

Trattamento del campione:


1. Trasferire in un bicchiere da 100 ml a 250 ml di acqua da analizzare.
2. Aggiungere 2 ml di HCl concentrato, 1 ml di idrossilammina cloridrato
e alcuni ebollitori.
3. Scaldare ed evaporare fino ad ottenere un volume di circa 50 ml.
4. Raffreddare la soluzione e aggiungere 10 ml di tampone acetico.
5. Verificare che il pH sia 3 3,5 (se necessario correggere il pH mediante
piccole aggiunte di NaOH).
6. Aggiungere 2 ml di o-fenantrolina e portare a volume.
7. Leggere lassorbanza a 510nm dopo 20 minuti.
Elaborazione dati: il contenuto di Fe2+ si ricava dalla formula:
Fe2+ (mg / L) = (C . 100) / B
dove:
C = mg / L di Fe2+ ricavati dalla retta di taratura.
B = volume di acqua analizzata (ml).
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Osservazioni: Nellacqua da noi analizzata la sua concentrazione risulta nulla

8.6 DETERMINAZIONE DEI SO42Cenni teorici: Il solfato uno dei principali componenti dissolti della pioggia.
Le alte concentrazioni di solfato nell'acqua che beviamo possono avere un
effetto lassativo quando unite a calcio e magnesio, i due costituenti pi comuni
della durezza. I batteri, che attaccano e riducono i solfati, formano il gas
solfuro idrogeno (H2S).
Il carico massimo di solfato suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanit
(WHO) nelle linee guida per la qualit dell'acqua potabile, messe a punto a
Ginevra nel 1993, 500 mg/l. Gli standard dell'EU sono pi recenti, 1998,
completi e rigorosi degli satndard WHO, e suggeriscono un massimo di 250
mg/l di solfato nell'acqua destinata a consumo umano.
Reagenti:

Soluzione di glicerina ottenuta miscelando 250ml di glicerina con 250ml


di acqua (1:1)

NaCl ottenuto solubilizzando 100g di NaCl con 20ml di HCl e portando il


tutto al volume di 0.5litri

Soluzione di glicerina e NaCl ottenuta mediante miscelazione di 200ml di


glicerina e 100ml di NaCl

Soluzione di BaCl2 * 2H2O 90g a 1litro

Soluzione di standard madre ottenuta solubilizzando 0.149g di Na2SO4 in


1 litro

Procedimento: Preparare le soluzioni necessarie allo svolgimento di questo


principio analitico.
Il campione (30ml di acqua) va trattato in modo che vengano aggiunti:
10ml soluzione di glicerina/NaCl, 5ml BaCl2 agitare per 2min e quindi
leggere con = 420nm
Prima per bisogna preparare gli standard per creare la retta di taratura;
essi vanno trattati come se fossero campioni; per invece dellacqua in
esame si aggiungono aliquote variabili di soluzione standard.
Anche il bianco si prepara allo stesso modo, mettendo 30ml di acqua
distillata.
STANDARD
1
2
3
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ppm
0
4
15
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20
4
5

20
100

Sono stati fatti prelievi rispettivamente di: 0ml, 2ml, 7.5ml 10ml, 50ml
Elaborazione dati: Il valore che si legge di assorbenza va poi usato per
determinare la concentrazione di SO4- sfruttando la retta di taratura.
Osservazioni: il valore in ppm = 0 ancora una volta si pu affermare che
lacqua analizzata quasi pura.

9. DETERMINAZIONE DEI CLORURI CON IL METODO DI


MHOR
Cenni teorici: i cloruri sono presenti in tutte le acque fluviali, lacustri e
sotterranee grazie alla mobilit e solubilit di questo ione.
In acque sotterranee, generalmente, si possono riscontrare concentrazioni da
pochi mg / L fino a 1000 mg / L; quantit pi elevate sono presenti nelle acque
che vengono in contatto con rocce evaporitiche (salgemma). Non esiste un
valore limite per le acque minerali, comunque valori superiori a 200 mg / L
determinano il sapore salato dellacqua. Le acque ricche di ioni cloruro
facilitano la secrezione gastrica. La determinazione dei cloruri nelle acque
viene generalmente eseguita per via argentometrica, con il metodo di Mohr o
di Volhard.
Metodo Volumetrico di Mohr: sfrutta il diverso coefficiente del prodotto di
solubilit (Kps) del cloruro di argento (AgCl) e del cromato di argento
(AgCrO4). Il metodo consiste nel titolare direttamente lanalita Cl- con una
soluzione standard di AgNO3 in presenza di K2CrO4 come indicatore che, dopo
la precipitazione completa dellanalita in esame, forma gli ioni Ag+ un
precipitato di Ag2CrO4 (cromato di argento) rosso mattone.
Cl- + Ag+  AgCl
CrO42- + 2 Ag+  Ag2CrO4

Reagenti:

Soluzione madre di nitrato di argento 0,1 N: sciogliere 8.5543 g di AgNO3


preventivamente essiccato a 150 C in acqua distillata e diluire a 0.5L.
Conservare al buio e in un recipiente scuro.

Indicatore cromato di potassio: sciogliere 25 g di K2CrO4 in una piccola


quantit di acqua distillata. Si aggiunge una soluzione di nitrato di
argento fino a quando si forma un precipitato rosso evidente. Si lascia

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decantare per 12 ore, si filtra e si diluisce il filtrato a 500 ml con acqua
distillata.
Oppure prendere una scatolina di K2CrO4 versarlo in un bicchiere e
preparare una soluzione con piccola quantit di acqua distillata.
Strumenti utilizzati:

Pipetta tarata

Propipetta

Buretta

Beuta

Ancoretta

Agitatore

Procedimento: a 100 ml di acqua in analisi aggiungere un paio di gocce di


indicatore e titolare lentamente con la soluzione di nitrato di argentoe
mantenendo costante lagitazione,quando si in prossimit del viraggio si nota
che la caduta di gocce di titolante nellacqua determina una colorazione rosso
matone che sempre pi difficilmente scompare. Quando la colorazione rossomattone resta permanente, leggere il volume di AgNO3 consumato e ricavare il
valore analitico.
Elaborazione dati:
nAgNO3 * VAgNO3 = eq di Cl0.1N * 0.0008L = 0.00008 eq
eq di Cl- * P.E.Cl- = gCl- in 100ml
0.00008eq * 35.45g/eq = 0.002836g/100ml
gCl-/100ml * 10000 = ppm Cl0.002836g *10000 = 28.36ppm
Osservazioni:
Lacqua osmotizzata pur avendo un basso contenuto salino ha un rilevante
quantitativo di cloruri.
La reazione sfruttata di precipitazione per cui si sarebbe potuta anche
seguire per via conduttimetrica.

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10. DETERMINAZIONE DELLALCALINITA


Trattazione teorica: L'alcalinit una misura della capacit dell'acqua di
neutralizzare gli acidi. Gli ioni bicarbonato (HCO3-), derivanti da sali disciolti
quali il bicarbonato di calcio (Ca(HCO3)2), il bicarbonato di sodio (NaHCO3) ed il
bicarbonato di magnesio (Mg(HCO3)2); e gli ioni carbonato (CO3--), derivanti da
sali disciolti quali il carbonato di calcio (CaCO3) sono i composti chimici
principali che contribuiscono all'alcalinit nell'acqua. Gli ioni idrossido (OH-)
nella maggior parte dei casi sono una causa secondaria. Anche l'ammoniaca, i
borati, le basi organiche, i fosfati ed i silicati possono contribuire in misura
minore all'alcalinit.
Reagenti:
Soluzione di KCl 3M 100ml: si Soluzione standard di carbonato di sodio
0,0454 N: si sciolgono 2,407 g di Na2CO3 anidro previamente essiccato in
stufa a 140 C, in 1 L di acqua distillata.

HCl 0.05N 0.5L

Strumenti utilizzati:

Pipetta tarata

Propipetta

Buretta

Beuta

Ancoretta

Agitatore

Conduttimetro

Procedimento: Preparare le soluzioni necessarie allo svolgimento di questa


analisi potenziometrica. Preparare il bianco mettendo 100ml di acqua distillata
e aggiungendo 5ml di KCl, iniziare a titolare sotto agitazione registrando il
valore di potenziale (mV) allinizio e dopo ogni aggiunta di titolante (0.5ml)
fino al volume di 10ml.
Ripetere la titolazione usando per 50ml di acqua osmotizzata e 50ml di acqua
distillata.
Calcolare lalcalinit esprimendola in ppm di HCO3-

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Elaborazione dati:
ppm HCO3- = Veq * N * P.E.HCO3- * 1000/50
0.0005 * 0.05 * 61 * 1000/50 = 0.0305ppm
N.B. guardare allegato
Osservazioni:Lacqua analizzata era osmotizzata sicuramente il basso
contenuto di sali dovuto al processo di purificazione che ha subiti e quindi
bisognava aspettarsi un valore cos basso.

11. DETERMINAZIONE DELLOSSIGENO DISCIOLTO


Cenni teorici: Lossigeno, sostanza apolare, presenta una debole tendenza a
disciogliersi nellacqua; e la sua solubilit dipende da alcuni fattori tra cui la
temperatura.
Lossimetro o meglio loximeter uno strumento analitico che sfruttando una
sonda ci permette di determinare la concentrazione di ossigeno disciolto in
acqua (esprimendo la sua concentrazione in ppm).
Strumenti utilizzati:

oximetro

Procedimento: Lavare e asciugare con cura la sonda dello strumento e se


necessario tararlo.
Immergere al sonda nellacqua in analisi e attendere che il valore si stabilizzi e
di conseguenza registrarlo.
Osservazioni: il valore di concentrazione di O2 disciolto da noi rilevato di
5ppm; sapendo che la quantit di ossigeno massima disciolta di 8ppm
bisogna dire che la nostra acqua scarseggia di ossigeno rispetto alle altre
acque potabili.

12. DETERMINAZIONE DELLA CO2 NELLACQUA


Cenni teorici: La CO2 reagisce con il carbonato di sodio per formare
bicarbonato. Il punto di equivalenza viene rilevato per via potenziometrica o
dallapparire dalla colorazione rosa caratteristica dellindicatore alla
fenolftaleina.
Ha molta importanza il campionamento in quanto, nonostante si usi
unaccurata tecnica di prelievo, ci sar sicuramente qualche perdita di CO2 di
sciolto durante la conservazione o la manipolazione del campione, specie se
questo gas presente ad elevata concentrazione. Talvolta il contenuto in CO2
di un campione pu aumentare durante la conservazione. quindi consigliabile
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di eseguire la determinazione il pi presto possibile dopo il prelievo
raccogliendo e conservando il campione in bottiglie in modo da lasciare dello
spazio daria tra il livello del liquido e il tappo, e mantenendolo ad una
temperatura inferiore a quella che aveva al momento del prelievo.
Strumenti utilizzati:

Buretta ed altra vetreria normalmente necessaria per una titolazione

PHmetro opportunamente calibrato

Reagenti: Lacqua distillata usata per preparare le soluzioni sotto indicate


deve essere stata bollita di fresco per almeno 15 min. e raffreddata in un
recipiente protetto dal contatto con laria per evitare il contatto con CO2.

Soluzione di indicatore alla fenolftaleina: si sciolgono 0.5 g di sale in 100


ml di acqua.
Soluzione standard di carbonato di sodio 0,0454 N: si sciolgono 2,407 g
di Na2CO3 anidro previamente essiccato in stufa a 140C, in 1 L di acqua
distillata.

Procedimento: Si travasano circa 100 ml di campione in un cilindro graduato


per mezzo di un sifone che peschi da un lato nella bottiglia di prelievo e
dallaltro abbia lestremit il pi vicino possibile al fondo del cilindro. Si fa in
modo che il campione trabocchi dalla sommit del recipiente e se ne rimuove
poi rapidamente leccesso al di sopra del segno di livello di 100 ml.
Si aggiungono 5 gocce di fenolftaleina. Se il campione si colora di rosso, il
biossido di carbonio libero assente. Se viceversa rimane incolore, si titola
rapidamente con la soluzione standard di carbonato di sodio, agitando con la
bacchetta, fino allapparire di un colore rosa persistente per circa 30 secondi.
Elaborazione dati:
Il contenuto di CO2 libero si ricava dalla formula:
CO2 (mg/l) = (a N 22000) / C
Dove:
a = volume (ml) di soluzione di Na2CO3 impiegati per la titolazione.
N = normalit della soluzione titolante.
C = volume (ml) di campione adoperato per la titolazione.
Osservazioni:
La CO2 nel campione da noi analizzato nulla.

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13. ASSORBIMENTO ATOMICO


Cenni teorici: la spettrofotometria di assorbimento atomico una tecnica
analitica impiegata per la determinazione quantitativa di ioni metallici in
soluzione. Il principio chimico-fisico su cui si basa questa tecnica il fatto che i
livelli energetici atomici sono discreti, pertanto le transizioni elettroniche
permesse per eccitazione radiativa (hv) sono caratteristiche per ogni atomo. A
differenza delle molecole per, gli atomi non contengono sottostrutture
rotazionali o vibrazionali e pertanto l'assorbimento di una radiazione
elettromagnetica per eccitazione ad un livello energetico superiore non avviene
in una banda di frequenze ma ad una e una sola frequenza e lunghezza d'onda.
Tutto ci implica che ogni atomo avr il suo spettro di assorbimento
caratteristico e per ogni lunghezza d'onda a cui corrisponde una transizione
sufficientemente probabile possibile effettuare misure quantitative applicando
la legge di Lambert-Beer.

Assorbimento atomico.

Determinazione dei metalli: la determinazione dei metalli pesanti/e non


riveste una grande importanza per giudicare la qualit di unacqua. Essi si
diffondono nel corpo idrico attraverso la catena biologica e per via atmosferica.
Si possono trovare in forma solubile o particellare in funzione del pH e delle
altre specie organiche e inorganiche presenti nei corsi dacqua che possono
fungere da complessati.
Alcuni sono indispensabili per lo svolgimento naturale dei processi biologici, se
in bassa concentrazione, mentre altri sono dannosi anche in tracce. La loro
tossicit strettamente legata alla forma in cui si trovano nel corpo idrico.
Rame (Cu): uno di quegli elementi che presenti in bassa concentrazione nelle
acque superficiali svolge un ruolo importante come fertilizzante. Il valore deve
essere inferiore a 0,05 mg / L; se presente in quantit maggiore proviene da
inquinamento agricolo o industriale e diventa dannoso per lecosistema.

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Ferro (Fe): il ferro quasi sempre presente nelle acque naturali, in quantit
che dipendono dalla costituzione geologica del suolo, in forma colloidale o
legato a composti organici. Il ferro (II) la forma caratteristica delle acque
sotterranee. Il ferro (III), invece, da considerarsi praticamente insolubile, in
quanto precipita sottoforma di idrossido. Per unacqua potabile il valore guida,
cio la concentrazione massima di ferro preferibile di 0,1 mg / L; la
concentrazione massima ammissibile di 1,0 mg / L. Per valori superiori a
questo, lacqua acquista un gusto e una colorazione sgradevoli e aumentano le
probabilit di una proliferazione di ferrobatteri. Il ferro, portato in soluzione,
viene ridotto a ione ferroso mediante un trattamento con idrossilammina in
ambiente acido, Lo ione ferroso, in presenza di o-fenantrolina (C12H18N2) forma
il complesso [(C12H18N2)3Fe]2+, stabile e colorato di rosso arancio. Lintensit
del colore e la sua tonalit non sono influenzate da variazioni di pH
nellintervallo fra 3 e 9. La determinazione spettrofotometrica si effettua alla
lunghezza donda di 510 nm.
Procedimento: Se necessario preparare gli standard di campioni contenenti lo
ione metallico da analizzare a concentrazione nota per semplice diluizione delle
soluzioni madri. Fare elaborare poi le rette di taratura allo strumento con le
giuste impostazioni ed effettuare lanalisi. Lo strumento infine ci mostrer la
concentrazione del nostro campione.
Elaborazione dati: nella tabella sottostante sono riportate
concentrazioni dei metalli che siamo riusciti ad individuare.
Rame
Ferro
Sodio
Magnesio
Potassio
Calcio

Cu
Fe
Na
Mg
K
Ca

le

varie

0
0
0.5
0.2
0.4
0.3

Osservazioni: Lacqua osmotizzata ha un bassissimo contenuto di Sali per


questo le concentrazioni dei metalli sono cos basse.

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14. DETERMINAZIONE DEGLI ANIONI


CROMATOGRAFO A SCAMBIO IONICO

CATIONI

AL

Cenni teorici: La cromatografia a scambio ionico il tipo di cromatografia che


si basa sul principio di attrazione tra gli ioni di carica opposta. Come nella
normale cromatografia si ha una colonna cromatografica impaccata con uno
speciale tipo di resina in grado di scambiare ioni. Esistono due tipi di resine:
scambiatrici anioniche e scambiatrici cationiche. Queste ultime possiedono
gruppi carichi negativamente e attraggono, quindi, molecole cariche
positivamente, viceversa la prima. Molti scambiatori ionici sono costituiti da
polimeri di stirene e di divinilbenzene (polistirene). Il polistirene essendo un
polimero lineare solubile in numerosi solventi. Alla lunga queste colonne
devono essere rigenerate e di solito si usano sali in grado di creare composti
pi stabili con gli ioni in colonna, in modo da rigenerare la
resina (di solito si usa cloruro di sodio).La cromatografia a
scambio ionico permette di separare molto semplicemente gli
ioni. anche molto utile per la purificazione di campioni
analitici poich, ma principalmente la si usa per analisi
qualitative/quantitative di determinati ioni.
Procedimento: Si inietta con una siringa priva di ago una
quantit specifica di campione; non prima di aver sistemato
tutti i parametri necessari a condurre lanalisi. Poi si determina
la quantit e il tipo di ione presenti nel campione correlando
larea e il tempo di ritenzione del picco risultate, di un
determinato ione. Usando degli standard a concentrazione
nota,contenenti gli ioni che vogliamo determinare.

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15. CONCLUSIONI GENERALI:


Lacqua osmotizzata a causa del processo di purificazione a cui sottoposta
risulta avere poche componenti ioniche/saline; quindi come si pu osservare
dalle analisi condotte spesso i valori delle concentrazioni sono nulle o prossime
allo zero.
Questo non significa che sia un acqua adatta allalimentazione in quanto
molto povera di sali minerali e altre sostanze necessarie al nostro organismo;
sicuramente adatta per persone che hanno avuto problemi renali ma per
molti altri aspetti essa non adeguata allalimentazione; sarebbe ottima per
scopi analitici in laboratorio.
Tipo di analisi
risultati
Analisi organolettica
Inodore, incolore, insapore
pH
6.01
T
17C
Conducibilit
0.17S/cm
Durezza
totale,
permanente, 0F
temporanea
Durezza calcica (mg/100ml)
0 mg/100ml
Residuo fisso a 180C
12ppm
Cloruri metodo Mohr
28ppm
Alcalinit
0.0305ppm
Ossigeno disciolto
5ppm
CO2
0ppm
METODO SPETTROFOTOMETRICO (UV/VIS)
N-NH3
0ppm
N-NO2
0.04ppm
N-NO3
P-PO4
0.1ppm
Fe
0ppm
SO4
0ppm
ASSORBIMENTO ATOMICO
Cu
0ppm
Fe
0ppm
Na
0.5ppm
Mg
0.2ppm
K
0.4ppm
Ca
0.3ppm
GAS-CROMATOGRAFO A SCAMBIO IONICO
Anioni (NO3-;SO42-; Cl-)
Cationi

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ALLEGATO
mL HCl
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
5,5
6
6,5
7
7,5
8
8,5
9
9,5
10

mV
73
152
171
182
189
195
199
203
206
208
210
213
215
217
219
220
222
223
224
225
227

der 1

der 2 n

158
38
22
14
12
8
8
6
4
4
6
4
4
4
2
4
2
2
2
4

-160
-12,8
-4,57143
-0,88889
-1,45455
0
-0,53333
-0,47059
0
0,380952
-0,34783
0
0
-0,27586
0,258065
-0,24242
0
0
0,205128

determinazione dei bicarnbonati nell'acqua osmotizzata


250

200

mV

150

curva

100

50

0
0

0,4

0,8

1,2

1,6

2,4

2,8

3,2

3,6

4,4

4,8

5,2

5,6

6,4

6,8

7,2

7,6

8,4

8,8

9,2

9,6

10

mL HCl

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30

determinazione dei bicarbonati nell'acqua osmotizzata


250

200

150
mV

curva
der 1
100

50

0
0

0,4

0,8

1,2

1,6

2,4

2,8

3,2

3,6

4,4

4,8

5,2

5,6

6,4

6,8

7,2

7,6

8,4

8,8

9,2

9,6

10

mL HCl

determinazione dei bicarbonati nell'acqua osmotizzata


250

200

150

100

50
mV

curva
der 1
der 2

0
0

0,4

0,8

1,2

1,6

2,4

2,8

3,2

3,6

4,4

4,8

5,2

5,6

6,4

6,8

7,2

7,6

8,4

8,8

9,2

9,6

10

-50

-100

-150

-200
mL HCl

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