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Come noto San Pio X fu uno dei grandi Pontefici riformatori del XX secolo. Egli,
per, fu anche il Papa del catechismo; e non si pensi che la redazione del catechismo
fosse un opera avulsa dal grande piano di riforma che il Pontefice aveva progettato.
Infatti, attraverso tale strumento Pio X si proponeva di dare in mano ai sacerdoti un
volume chiaro e completo, in cui la precisione delle definizioni dogmatiche non
permetteva interpretazioni personali o omissioni. Egli era ben consapevole che
teoria e prassi devono sempre essere in equilibrio per una buona testimonianza
cristiana, per questo il suo pontificato, sulla stessa linea di tutto il ministero pastorale
adempiuto in precedenza, si fond sempre sullinsegnamento delle verit di fede
integrato alla vita sacramentale e di carit. La teoria concepita in funzione della
prassi. Il catechismo serviva per una migliore preparazione a vivere, in seguito, il
rapporto con Ges. Una relazione che, secondo Pio X, trovava il suo momento pi
alto nellEucaristia, tanto che un suo successore, Pio XII, lo defin come il Papa della
Santa Eucaristia1.
Ma cosa spinse Pio XII ad appellarlo in tal guisa?
Innanzitutto la vita del Santo Pontefice, che traeva la luce spirituale e la forza
per agire dallamore senza limiti per lEucaristia, principio e fine, anche, della sua
attivit riformatrice. Inoltre Pio X eman due decreti al fine di indicare
nellEucaristia lantidoto contro i veleni intellettuali e morali dellepoca e lo
strumento per instaurare un profondo legame con Cristo2. Essi furono il Sacra
tridentina Synodus ed il Quam singulari Christus amori. In particolare, con il primo
promosse la comunione frequente e quotidiana, ribadendo che il sacramento non
poteva essere negato a nessuno che si trovasse in stato di grazia e nella retta
intenzione. In tal maniera, il Santo Pontefice, intendeva definitivamente distruggere
quei residui di giansenismo che inducevano i fedeli ad accostarsi allEucaristia solo
1
2
M. MANCINI, La riforma della Chiesa di San Pio X, Fede&Cultura, Verona 2015, p. 126.
Cfr. Ibidem, pp. 126-127.
Discorso Siate le benvenute, alle alunne del Pio Istituto del Buon Pastore, 8 aprile, 1945, Discorsi e Radiomessaggi,
VII, 22.
sar celebrata sempre nella Basilica di Santa Maria Maggiore, che lo aveva visto,
sacerdote novello, salire laltare sotto lo sguardo materno della Vergine Salus Populi
Romani. La sua devozione eucaristica appare cos mirabilmente associata alla
devozione mariana, caratteristica costante di tutta la sua vita, sempre ancorata, come
la Chiesa, di cui sar capo visibile, alle due granitiche colonne, sulla prima delle quali
sfolgora lOstia consacrata, e sulla seconda la Vergine Immacolata Ausiliatrice,
salvezza del popolo romano e di tutto il popolo cristiano.
La S. Messa sar poi sempre il centro della vita e dellattivit sacerdotale del
Pastore Angelico.
In particolare vanno ricordate tre date eucaristiche della vita di Eugenio Pacelli
prima della sua ascesa al Supremo Pontificato, nelle quali la sua fede ed il suo amore
verso la SS. Eucaristia sono stati desempio per diversi popoli ed hanno lasciato nel
suo cuore un magnifico ricordo: la Legazione Pontificia al Congresso Eucaristico
Internazionale di Buenos Aires nel 1934, al Congresso Eucaristico Nazionale
Francese del 1937 ed al Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest nel 1938.
Dopo questa provvidenziale preparazione, il Card. Pacelli salir al soglio Pontificio
per guidare tutto il gregge di Cristo ai pascoli salutari della fede e della piet
eucaristica.
Pio XII convinto che, come Vicario di Cristo, ha uno specialissimo legame
con Ges presente nellEucaristia e quindi tenuto primariamente a promuovere la
fede ed il culto eucaristico. Lo afferma egli stesso il 25 dicembre 1944 parlando ai
bambini profughi, convenuti nellUniversit Gregoriana per ricevere i suoi paterni
doni: Pocanzi sullaltare venuto Ges stesso. NellOstia Santa presente e
nascosto Ges, lo stesso Ges del presepio, il Ges che disse: Lasciate che i piccoli
vengano a me. E questo Ges del presepio, questo Ges dellaltare, questo Ges della
croce, questo Ges del cielo, ha voluto anche restare in qualche maniera sensibile
nella persona del suo Vicario4.
4
Discorso Natale era gi, 25 dicembre 1944, Discorsi e Radiomessaggi, VI, 255-256.
Per questo, anzitutto in lui, arde lo zelo e lamore alla SS. Eucaristia centro
degli spiriti, calamita dei cuori, fonte inesauribile di grazia, sintesi di tutta la nostra
fede5.
Questa coscienza delle sue responsabilit eucaristiche in ordine al gregge di
Cristo, cui preposto per volont divina, in lui chiarissima ed affiora
continuamente, oltre che dalle opere del suo zelo eucaristico, anche nella esplicita
dichiarazione dei suoi atti magisteriali.
Per realizzare queste nobilissime aspirazioni, Pio XII alimenta la sua attivit
apostolica al sacrificio dellaltare, in cui pi che mai il Capo visibile della Chiesa
unito a tutte le membra, nella virt e nel sangue di Colui che la vita del Corpo
mistico.
Nei frastuoni e negli orrori della guerra, egli guarda con fiducia al tabernacolo
ed invita i suoi figli a fare altrettanto, implorando dal Re eucaristico il dono della
pace e di un domani migliore.
E sempre intorno allaltare riunisce gli ambasciatori delle varie Nazioni, per
attingere dal Re della pace lunione fraterna, rotta, ma non scomparsa, tra le potenze
in guerra.
In un memorabile discorso al corpo diplomatico ed a cinquantatr cardinali
presenti in Roma, il Papa afferma: Durante limmane conflitto sar potuto sembrare
che questo concerto [delle Nazioni] fosse completamente muto, ma non era cos, e se
il tumulto assordante delle armi ne soffocava la risonanza, Noi da qui non abbiamo
cessato dal sentirlo. Come dimenticare quelle Messe di mezzanotte del Natale e
quelle imponenti e gravi cerimonie di propiziazione nella Nostra Basilica di San
Pietro, dove Ci circondavano, uno accanto allaltro, i Rappresentanti diplomatici delle
Nazioni pi varie, pi lontane e perfino delle Nazioni in conflitto? Solo qui,
nellatmosfera creata dallalto ideale della sopranazionalit delle Chiesa, era possibile
un tale spettacolo6.
5
6
Discorso Desde las orillas, 29 aprile 1956, in LOsservatore Romano, 4 maggio 1956, n104. Traduzione nostra.
Discorso Llvation des penses, 25 febbraio 1946, Discorsi e Radiomessaggi, VII, 402.
Discorso Nel momento, ai membri dellAssociazione fra i Romani, 20 giugno 1948, Discorsi e Radiomessaggi, VII,
43.
Mensa eucaristica e diportatevi in guisa che il Dio della pace e dellamore sia con voi
nella vostra vita domestica e sociale10.
Raccomanda la S. Comunione agli sposi assicurandoli che saranno fedeli a
Ges e da lui protetti, ricevendolo spesso nella Comunione 11. E dopo aver indicato
agli sposi le virt proprie del loro stato, conclude: Ma cos belle e necessarie virt
donde le prenderete?... Nellassistenza alla Santa Messa, nella frequenza ai
Sacramenti della Penitenza e dellEucaristia 12. Infatti a vincere le molteplici prove
della vita coniugale valgono soprattutto la fede viva e la frequenza dei Sacramenti,
donde scaturiscono torrenti di forza, della cui efficacia coloro che vivono fuori della
Chiesa difficilmente possono farsi una chiara idea13.
Ed anche per leducazione dei figli, il Papa ricorda lefficacia insostituibile
dellEucaristia: Educateli a pregare e ad attingere dalle fonti della Penitenza e della
SS. Eucaristia ci che la natura non pu dare: la forza di non cadere, la forza di
risorgere. Sentano gi da giovani che senza laiuto di queste energie soprannaturali
essi non riuscirebbero ad essere n buoni cristiani, n semplicemente uomini onesti,
cui sia retaggio un vivere sereno. Ma cos preparati potranno aspirare anche
allottimo, potranno darsi cio a quel grande impiego di s, il cui adempimento sar il
loro vanto: attuare Cristo nella loro vita14.
Lappello eucaristico di Pio XII giunge a tutte le categorie dei suoi figli: ai
bambini innanzitutto; agli studenti, tanto bisognosi del Maestro divino; agli sportivi,
facilmente distratti nei giorni festivi dai loro doveri religiosi; agli artisti; agli operai,
tanto cari al cuore del Papa e di Ges; ai pellegrini; ai membri dellAzione Cattolica;
insomma, ad ogni uomo e donna affidatogli.
Se si d uno sguardo complessivo agli atti del magistero eucaristico di Pio XII
fino al 25 marzo del 1956, data dellentrata in vigore del Motu Proprio Sacram
10
Discorso La devota premura, al popolo romano, 18 marzo 1945, A.A.S., XXXVII (1945), 111-112.
Discorso Come potremmo, agli sposi, 5 giugno 1940, Discorsi e Radiomessaggi, II, 138.
12
Discorso Perenne la vita, agli sposi, 7 maggio 1941, Discorsi e Radiomessaggi, III, 83.
13
Discorso Nellordine della natura, al Fronte della famiglia, 28 novembre 1951, Discorsi e Radiomessaggi, XIII, 418.
14
Radiomessaggio La famiglia la culla, 23 marzo 1952, A.A.S., XLIV (1952), 277-278.
11
16
Cfr. Il Magistero eucaristico di Pio XII, Societ Editrice Internazionale, Torino 1957, p. 24.
Ibidem, p. 25.
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18
Discorso Una celeste letizia, 3 giugno 1951, Discorsi e Radiomessaggi, XIII, 135.
Discorso Magnificate Dominum, 2 novembre 1954, Discorsi e Radiomessaggi, XVI, 370-375.
nascosto sugli altari, donde una nuova primavera di vita eucaristica sbocci per la
Sposa di Cristo.
Infine, Pio XII sottolinea - nella visione della Chiesa di Pio X - che solo
lEucaristia aveva il potere di fondarne la vita nascosta con Cristo in Dio, senza
lasciarsi travolgere dalla tecnica e dallattivismo. Anzi la Chiesa - ripete - vita
nascosta con Cristo in Dio. Se vero che lazione del sacerdote per la salvezza del
mondo multiforme, la pi degna, la pi efficace, la pi duratura negli effetti
farsi dispensatore dellEucaristia. Di qui linvito ai sacerdoti e ai religiosi a
conformarsi al nuovo Santo, per alimentare la vita interiore, e conclude: Eucaristia e
vita interiore: ecco al suprema e pi generale predicazione, che Pio X rivolge in
questora, dal fastigio della gloria, a tutte le anime. Quale apostolo della vita interiore
egli si colloca nellet della macchina, della tecnica, dellorganizzazione, come il
Santo e la guida degli uomini doggi.19
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