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Retta opinione
Retto giudizio
Retta parola
Retta azione
Retta posizione
Retta abitudine
Retta memoria
Retta contemplazione
Il chakra della laringe, quello a 16 petali, localizzato alla base del collo e per questo,
chiamato chakra della laringe. La sua apertura d la possibilit di tradurre i pensieri in forme
pensiero, ovvero quello che per noi semplicemente un concetto astratto con questo chakra
assume configurazioni precise. L'apertura di tutti i sedici petali consente di sviluppare il Buddha
interiore, e cio la capacit umana di giungere ad una conoscenza propria e individuale
indipendente da quella chiara od ottusa appartenente al passato o ad una cultura acquisita in un
qualsiasi campo dello scibile umano.
Se ben sviluppato, con questo chakra riusciamo a percepire il pensiero dellaltro e le sue
difficolt. Infatti il chakra porta ad acquisire la capacit di penetrare con la chiaroveggenza nel
mondo dei pensieri di un altro essere animico. Come altro effetto d anche la possibilit di
penetrare pi profondamente nelle vere leggi dei fenomeni naturali. Studi collaterali di supporto
possono essere quelli inerenti lo studio delle forze della terra, tipo la geografia meteorologica.
L'evoluzione collettiva dell'umanit nei tempi passati ha dato come frutto l'apertura naturale di
otto petali, che ci troviamo naturalmente in dotazione, per "impacchettati, incartati". L'apertura
degli altri 8 petali deve avvenire solo a seguito di lavoro cosciente dell'uomo, quindi programmato e
impegnato, mirante a disciplinare e a educare il proprio sentire, pensare e volere. In pratica
lapertura di questi nuovi 8 petali, che deve di norma avvenire prima dello "scartamento" degli altri 8
gi in dotazione, si ottiene attraverso la conquista del cosiddetto ottuplice sentiero del Buddha.
L'ottuplice sentiero porta all'acquisizione cosciente di determinate capacit, o qualit, e ognuna
di esse porta all'apertura di uno degli otto petali del loto della laringe. Quando gli 8 nuovi petali, a
seguito della pratica dell'ottuplice sentiero, si sono aperti, si dice che il Buddha interiore si
realizzato nell'uomo. auspicabile che, solo allora, si aprano anche gli 8 petali antichi. Col termine
di Buddha interiore, conseguente all'apertura degli 8 petali del loto della laringe, si intende la
capacit che si acquisisce con essi, la quale ci permette di sviluppare lo strumento che consente
di giungere ad una conoscenza propria individuale e generale disgiunta, anche se non contraria, da
quella precisa e limitativa appartenente al nostro passato e alla nostra cultura. Sviluppando gli 8
petali si scoprono, si percepiscono i parametri, i principi dettati dalla situazione, dal Sistema. Non
sono stabiliti da me, dal mio sentimento, ma stabiliti dalla necessit. La conoscenza il senso
della cosa, il concetto.
Lo sviluppo dell'ottuplice sentiero un mezzo, che, se da un lato porta allo sviluppo degli 8
petali del fiore di loto della laringe, sul versante animico sviluppa logicit, razionalit, rigore di
pensiero. Abitua ad allontanarci da tutti quei cosiddetti "pensieri intuitivi", che pi opportunamente
dovrebbero essere classificati con i pensieri istintivi. Essi non hanno affatto garanzia di logicit,
anche se sono vissuti intensamente: di solito sono frutto di particolari alterazioni di stati danimo o
di sovrastrutture culturali radicate nel nostro astrale (inconscio collettivo).
Gli esercizi dell'ottuplice sentiero vanno fatti coscientemente, seriamente, con costanza e per
lunghi periodi, seguiti da momenti di abbandono, onde evitare atteggiamenti ossessivi, o di
fanatismo. In generale meglio ed auspicabile ottenere risultati lenti, onde avere tempo necessario
per fare lunghe meditazioni. La troppo rapida apertura degli 8 petali coscienti, pu indurre l'apertura
prematura degli 8 vecchi petali. I vecchi assorbono allora tutte le energie potenziali dei nuovi 8
petali, atrofizzandoli e compromettendone la futura apertura. Nel caso del chakra della laringe,
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come in tutti gli altri non aperti correttamente, i primi sintomi patologici sono quelli di una generale
sensazione di disagio per le situazioni che ci tocca vivere, che si traduce in:
o
o
o
o
agitazione interiore,
frettolosit realizzativa delle proprie idee,
insofferenza per i contrattempi,
intolleranza, anche violenta, nei confronti delle idee e delle persone che non hanno
le stesse condizioni, o opinioni
e poi sintomi via via differenti, a seconda del chakra e che esasperano uno o laltro degli
aspetti elencati L'agitazione e la frettolost, se derivano dal chakra della laringe, possono
portare a far accettare discorsi che non hanno n capo n coda, nei quali pare invece di
vedere con chiarezza tutto, oppure, se l'anomalia riguarda i chakra pi bassi, ad arrivare a
ottenere il raggiungimento del proprio scopo, costasse anche la distruzione di rapporti o di
vite (fanatismo ideologico, religioso, Hitler).
Un modo pratico per sviluppare l'ottuplice sentiero, quello di riservare a ogni giorno della
settimana un singolo gradino, pi l'ottavo per tutti i giorni. Si comincia la settimana dal sabato, il
giorno di saturno; durante larco della giornata, si applica solo lesercizio della retta opinione, pi
quello della retta contemplazione; opportuno applicare l'esercizio pi volte al giorno, quando
capita, o, pi prudentemente, fissare degli orari e fissare la nostra esercitazione sugli avvenimenti
pi significativi che ci hanno coinvolto. Non detto che siano quelli in cui siamo stati interessati
direttamente, pu essere anche una notizia di cronaca, o una vicenda vista passando.
Altra tecnica quella di applicare la retta contemplazione (revisione della giornata o di un fatto)
e meditare al riguardo, in cosa consiste avere sballato riguardo a un determinato gradino e in cosa
consiste invece la retta applicazione di quel gradino. Nella presa di coscienza si dovrebbe cogliere
quali sono gli aspetti dei quali si pi carenti esercitandosi pi intensivamente in quelli.
Tutto dolore, la vita dolore, il lavoro dolore, la crescita dolore. Il dolore pervade la
Terra e lUniverso.
DIAGNOSI: la causa lignoranza, lesistenza, lerrore, le tenebre.
CURA : Rimozione delle cause seguendo la Via.
MEDICINA: LOttuplice Sentiero.
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Il dolore nasce perch noi anteponiamo un nostro desiderio alle regole esistenti. II dolore
nasce dal desiderio! Se non esiste il desiderio non esiste la vita. Per non soffrire: fare in fretta
quello che la vita ti vuole far fare: adeguarsi, adattarsi alla situazione.
P.es.: piove e devo andare a comperare il pane. Ho 3 soluzioni:
o
o
o
Non devo avere il desiderio di volere che il tempo fosse stato bello anzich piovoso, e di
conseguenza non devo brontolare, ma adeguarmi alla situazione!
L'Ottuplice sentiero va a modificare profondamente l'individuo. Ci vogliono intere generazioni,
ma non bisogna sedersi ed aspettare. Bisogna impegnarsi per un determinato periodo (che fissi tu)
e poi mollare. Il volersi controllare sempre senza lasciarsi mai andare equivale a sballare.
Importante controllare l'alimentazione, sempre per un determinato periodo e poi, sempre per un
periodo decidere di non seguire pi. Bisogna sempre decidere prima e mantenere il periodo
prefissato senza farsi menate di testa. Sei cosciente di quello che fai, hai programmato tu!
8 sono le condizioni per sviluppare gli 8 petali.
SABATO
DOMENICA
LUNEDI
MARTEDI
MERCOLEDI
GIOVEDI
VENERDI
RETTA OPINIONE
RETTO GIUDIZIO
RETTA PAROLA
RETTA AZIONE
RETTA POSIZIONE
RETTA ABITUDINE
RETTA MEMORIA
Milza
Cuore
Organi sessuali
Cistifellea
Polmoni
Fegato
Reni
SATURNO
SOLE
LUNA
MARTE
MERCURIO
GIOVE
VENERE
TRONI
POTESTA
ANGELI
VIRTU
ARCANGELI
DOMINAZIONI
PRINCIPATI
Condizione
Opinione
Organo
MERIDIANO
Sa
MILZA PANCREAS
MILZA PANCREAS
massima energia
9 - 11 (Milza)
21 - 23
(Pancreas)
CUORE
11 13
VESCICA
15 - 17
MAESTRO DEL CUORE 19 - 21.
Do
Lu
Potest
Angeli
Giudizio
Parola
CUORE
ORGANI GENITALI,
VESCICA
Ma
Me
Gi
Ve
Virt
Arcangeli
Dominazioni
Principati
Azione
Posizione
Abitudine
Memoria
CISTIFELLEA
CISTIFELLEA
23 - 1
POLMONI
FEGATO
RENI
POLMONE
FEGATO
RENE
3-5
1-3
17 - 19
(Sesso e Circolazione)
Disegnare e localizzare gli organi, visualizzarli, per 7 minuti dirigendo la respirazione verso di
essi in FASE INSPIRATORIA. Basta eseguire lesercizio 1 volta. Se si hanno malesseri eseguire
pi volte al giorno.
contingente stesso e porta sempre in gioco il ruolo avuto dalluomo nello scatenamento di ogni
evento, anche il pi grande come sono quelli meteorologici.
La retta opinione data dal giusto collegamento con leterico.
Rendersi conto di cosa effettivamente si intende aldil dellespressione (secondo fine). Equivale a
uno sforzo di comprendonio, capire cosa ci sta sotto, ci che non manifesto.
pubblicitari c' una deformazione pazzesca della Retta Opinione e del Retto giudizio perch sono
frasi studiate apposta per esprimere una cosa sottintendendone un'altra.
Va tenuto presente, a scanso di ogni equivoco o illusione, che lesercizio non di quelli che si
fanno a tavolino, la sua corretta applicazione richiede inevitabilmente tempo, denaro, veste
giuridica e impegno costante (la veste giuridica laver potere di intervenire sulla cosa: deve
essere un affare mio).
Va dedicato tutto ci che il progetto richiede.
Analisi delle cause immorali e conseguenze (Karma).
Il retto giudizio mette a prova la capacit di risoluzione dei problemi: si entra nel pratico. il
momento che precede lazione, del decidere come agire (anche nelle piccole cose).
Imparare a dare giudizio su una cosa dopo averla sperimentata.
Lesercizio comporta anche la scelta oculata e la frequentazione mirata degli interlocutori. Nel
caso in cui vi fossero persone o ambienti che usano modi verbali non consoni ad essere
giustamente espressivi, ci si premura di evitarli se la loro frequentazione non necessaria (non
detto che si debbano sempre evitare, ma li si frequenta solo se necessario). Se occasionalmente si
venisse coinvolti, lesercizio corretto non richiede necessariamente il sottolineare lerrore o il modo
improprio di esprimersi del nostro interlocutore, sufficiente che questa evidenza venga fatta
dentro di noi.
Oltre che nella scelta degli ambienti e all'attenzione nel curare la scelta dei termini e delle forme,
utile esercitarsi facendo per iscritto prima e poi mnemonicamente quando si pi abili, brevi
riassunti di discorsi sentiti e di quelli che si vogliono fare riguardo a certi argomenti, fissandone i
temi portanti, caratterizzandoli concettualmente, ovvero usare il termine idoneo per definire tutta
una parte di un discorso. Pu essere utile prendere dei discorsi o delle relazioni, scriverle e
riscriverle finch si arriva ad una stesura breve e chiarissima. Va posta cura anche nello scegliere
le espressioni e i modi di dire correnti e pi espressivi e nel decidere se adottarli o meno, dopo aver
riflettuto attentamente sul valore che hanno e da dove derivano.
Il SILENZIO come filtro, il SUONO come messaggio, la VERITA contro la menzogna, la
malignit e loffesa.
Retta posizione
(manutenzione, capacit di introspezione nei nostri confronti)
Per liberarsi di ci che oscuramente si agita nelluomo necessario conquistare la RETTA
POSIZIONE nel mondo. Molti uomini sono malcontenti del loro compito nel mondo e credono che
il loro posto dovrebbe essere diverso. Chi non si sente pago del posto che occupa non pu
estrarne la forza che lo conduce ad operare bene nel mondo. Luomo dovrebbe acquisire la
capacit di trarre il meglio dalla posizione in cui nato e in cui il destino lo ha messo. Dovrebbe
imparare ad acquistare il posto migliore.
La retta posizione ha a che fare con lorganizzazione e la gestione della nostra vita intesa sui
versanti pi disparati, in funzione della vera natura e spiritualit nostra. Potremmo definirlo il petalo
della giusta manutenzione di se stessi. Riguarda la nostra posizione nei nostri confronti, la
posizione giusta nello scoprire le nostre forze. Cosa giusto fare per noi. Consiste nell'imparare
ad acquisire un atteggiamento sempre pi cosciente e ragionevole verso la gestione della propria
salute, della mole e dei tempi di lavoro che intendiamo sobbarcarci, della necessit di riposo che
spetta al nostro organismo, nella scelta della giusta alimentazione e respirazione, delle nostre
forze e di quant'altre necessit abbiamo bisogno nonch delle nostre aspirazioni e sapere
realizzarsi, concedendosi momenti di relax, di divertimento e soddisfacimento emotivo.
In pratica, si tratta di acquisire la capacit di sapersi ragionevolmente organizzare la propria
vita suddividendo il proprio tempo e le proprie forze nell'equilibrio necessario, in funzione dei propri
bisogni, capacit e doveri, in modo da disporre di forze adeguate per mantenere i nervi saldi, i
muscoli efficienti e un sistema neurovegetativo equilibrato, La realizzazione di tutto questo
richiede una coscienza quali/quantitativa dell'alimentazione, della respirazione, del movimento e
del relax, e mettere il tutto gradualmente in pratica.
Vengono cio interessati i settori dei doveri, dei bisogni e ricreativi, che coinvolgono i vari
aspetti dell'alimentazione, della respirazione, del movimento, del recupero e dello svago. Tutto
questo comporta la necessaria documentazione sulla nostra costituzione, funzione e formazione,
passando, in seconda battuta, allapplicazione pratica.
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Lobiettivo quello di avere la macchina sempre in salute, pronta ed efficiente: nervi, forze
fisiche, psiche e sistema neurovegetativo, vanno con questa qualit tenuti nella giusta
considerazione, per essere usati, ma mai sfruttati o messi eccessivamente a riposo. Con la retta
posizione si scopre che non si mai affannati n pigri, mai agitati n indolenti. La vita vissuta
come il mezzo per la nostra realizzazione o lavoro o compito che ci spetta.
Organizzare il lavoro significa anche sapere cos' il lavoro dal punto di vista spirituale che
deve essere:
1. l'occasione per esprimere al meglio le qualit che si hanno;
2. finalizzato a interessi e utilit pubbliche;
3. produttivo anche nel senso di introitare denaro che ci permetta di disporre delle cose
necessarie alla nostra situazione di coscienza.
La capacit di lavorare indice della nostra capacit a gestire l'atma: pi atma si possiede e
meno si patiscono le cose, pi si agisce per i principi del sistema e pi si possiede capacit
pensante, che cosa diversa dal fare dei bei pensieri, nel senso che la capacit di fare pensieri
coerenti con la situazione in cui ci si trova, utili per avere giusta coscienza delle situazioni e quindi
necessari per non vivere la situazione con i nostri sentimentalismi.
Alimentarsi nella giusta maniera! Attenzione alle tentazioni! (Slim-fast, sonniferi, ecc.)
Gestire equamente le forze sul lavoro, a casa, nel tempo libero e in tutte le altre attivit
Giusta attenzione, giusta riflessione, giusta saggezza, giusta fiducia, giusto vigore.
Retta abitudine
(corretta applicazione, o corretto uso: interessa noi sull'esterno)
Nascendo, il bambino mostra determinate tendenze e abitudini. Luomo dovrebbe rafforzarsi,
non di conservare le abitudini che le derivano dal Samskara ***, ma di acquistare gradatamente le
abitudini derivate dalla Retta Opinione, dal Retto Giudizio, dalla Retta Parola ecc . Queste
sarebbero le RETTE ABITUDINI che noi dobbiamo conquistare.
Le vicende ci capitano sempre nel senso che noi dobbiamo adeguarci a loro mentre noi, di
primo acchito, tentiamo di dominarle in funzione delle nostre precedenti abitudini. Quando siamo di
fronte a un nuovo fatto non dobbiamo ragionare nel senso di "Risolvo questo problema in modo
analogo a quelli che mi sono gi capitati". Dobbiamo analizzare con la Retta Opinione come quella
esperienza vista dal nostro immaginario e, successivamente, dovr chiedermi qual l'esperienza
che devo fare. La nuova esperienza si traduce sempre in un cambiamento di carattere: dobbiamo
analizzare il fatto globalmente. Dobbiamo capire qual lo zoccolo duro del nostro carattere e
analizzare i nostri comportamenti con la famiglia, gli amici, i colleghi per trovare quello zoccolo duro
comune nei nostri comportamenti.
La RETTA ABITUDINE consiste nel trovare obiettivamente e onestamente lequilibrio tra la
qualit delle proprie facolt (doti naturali) e la possibilit di metterle in pratica nel modo pi efficace
nella vita quotidiana. Lesercizio, comporta lallenamento a riconoscere le proprie qualit e
caparbiet e i propri limiti e nella possibilit della loro applicazione pi efficace impostando la vita in
funzione di quei limiti:
1) qualora si scoprisse che le proprie facolt e capacit sono limitate, imparare saggiamente ad
avere "misericordia di se stessi": non buttarsi allo sbaraglio in imprese che non siano alla
nostra portata e che potrebbero tradursi in possibili frustrazioni: in tal caso imparare, specie
nella vita sociale, a imporsi una vita di riservatezza e di costante dedizione al possibile
miglioramento, dedicandosi il pi possibile a una adeguata disciplina del pensiero, della
volont e all'educazione del sentimento. Quindi con metodicit e perseveranza acquisire il
necessario distacco verso la situazione nostra di quel momento che patiamo e imparare a
disciplinare e a educare i nostri sentimenti, pensieri e azioni.
2) Qualora riconoscessimo invece di avere qualit e facolt bene sviluppate, mirare a estrarle e a
gestirle curando attentamente la disciplina delle stesse facolt di pensiero, sentimento e
azione, proporzionate a questa potenzialit, programmandosi, avendo come obiettivo la
realizzazione di attivit interiori (impegni di crescita personale) ed esteriori (azioni specifiche)
per poter diventare in forma sempre pi cosciente e impegnata, protagonisti della propria vita e
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di quella sociale. Tutto questo deve sfociare nella realizzazione concreta di attivit che portino
ad essere protagonisti della propria vita e di momenti, o fatti, sociali. (COLLAUDO DI SE
STESSI). I programmi vanno sempre opportunamente stesi su un lasso di tempo accettabile,
vale a dire n troppo corto n troppo lungo: diciamo che i tre anni sono la misura standard.
Analizzare e costatare le nostre qualit. Programmare le relazioni sociali in proporzione alle
qualit che ho (es. se sono una brava cuoca, inviter gli amici a cena). Se scopro una mia qualit
devo tirarla fuori e metterla in pratica e organizzarmi per il rapporto sociale. Presa di coscienza,
capacit di organizzazione e il tempo per organizzarsi. Essere in sintonia = dopo 3, 4 anni
cambia in noi il modo di rapportarsi nella societ. Si cambia la funzione nel lavoro, ecc. Vedere,
riconoscere le nostre qualit e applicarle sull'esterno.
Metaforicamente la Retta abitudine non far mai venire in mente a nessuno di attraversare
l'oceano a nuoto n di fare sacrifici per la bicicletta da tre milioni destinata poi a essere messa in
cantina per l'inutilizzo. L'esercizio deve portare a una corretta gestione delle proprie aspirazioni. I
tempi di applicazione sono quelli del tre: 3 giorni, 3 mesi o 3 anni. Non bisogna pretendere che le
cose avvengano come noi siamo abituati a fare, dobbiamo noi adeguarci alle cose.
Obbligarsi in abitudini nuove.
Contro passioni, malvagit. Contro Pigrizia e incertezza.
*** l'insieme delle formazioni o coefficienti karmici che ci inducono ad attaccarci all'esistenza
Retta memoria
Consapevolezza del respiro corporale. Analisi dei fenomeni corporali. Consapevolezza degli
elementi negativi psichici e loro superamento. Consapevolezza degli stati mentali raggiunti.
Per RETTA MEMORIA si intende il mettere ordine nella nostra vita non dimenticandoci, nelle
nostre azioni di oggi, di quanto abbiamo fatto ieri.
Praticamente, la RETTA MEMORIA, consiste nell'apprendere e nel fare tesoro dei risultati dei
fatti propri e altrui, giusti oppure non giusti. Si potrebbe definirla capacit di ricordare e di fare
tesoro di ogni nostra esperienza e la si afferra apprendendo quanto pi possibile dalle vicende
della vita. Luomo deve cercare di sviluppare il ricordo, la memoria di tutte le cose avvenute. Deve
saper valorizzare ci che ha imparato, deve annodare il presente con il passato. La memoria
come i nostri pensieri sono sul nostro eterico e noi dobbiamo acquisire l'abilit di andare a pescare
il pi possibile nel nostro eterico che come dire nella nostra esperienza, rendendoci conto del tipo
di esperienza che abbiamo fatto indipendentemente dal fatto che la stessa sia stata giusta o
sbagliata. La Retta Memoria tratta l'errore alla stessa stregua del successo perch li utilizza alla
stessa maniera.
Ricordare nostre vicende o degli altri e soffermarsi sugli aspetti che ho capito essere stati
importanti, rilevanti. Si medita sul destino nostro ed altrui sviluppando il discernimento (capacit
di conoscere, scegliere, e distinguere) in base a ci che si osserva. Si impara a riflettere sugli
errori commessi da noi stessi o da altri, in precise situazioni. Si acquisisce la capacit di capire
che tutte le cose ci sono servite, sono state importanti e che dobbiamo sapere correttamente
gestire e correggere prima in noi quello che pretendiamo dagli altri, quello che vediamo di
sbagliato negli altri. Cosi facendo si impara ad apprendere l'errore nostro, o degli altri e non a
vivere noi e gli altri come quelli che hanno sbagliato, condannandoli.
In questo esercizio, tutto deve servirci da stimolo, compresi gli errori nostri e degli altri (genitori,
mariti, suocere, ecc.). Si sviluppa cos autodisciplina e autoeducazione, le quali ci portano a
considerare come gli elementi della nostra vita e degli altri, ci offrono innumerevoli occasioni ed
esempi da cui trarre i mezzi pi efficaci per realizzarci, sapendo affrontare, superare o aggirare
eventuali ostacoli: sviluppo la perspicacia o, in altri termini la capacit pensante, o in altri termini
ancora, la coscienza.
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Retta contemplazione
(riflessione o opinione generale).
E ci che luomo acquista quando si abbandona puramente alla contemplazione delle cose,
quando si immerge nelle cose con purezza ed ascolta ci che esse gli dicono senza ascoltare ci
che permane in lui da incarnazioni precedenti.
Di tanto in tanto, opportuno dare uno sguardo nella propria interiorit e chiedersi consiglio,
soffermandosi a valutare i principi su cui si fonda la propria vita e il nostro agire, a considerare
attentamente, passando mentalmente in rassegna, le proprie cognizioni, convinzioni, valori, il
contenuto e lo scopo della propria vita e a esaminare le considerazioni che si hanno sui propri
doveri e responsabilit, traendone un consuntivo pratico e teorico dei contenuti della propria vita.
Imparare a rivolgersi a se stessi come se ci rivolgeremmo ad un amico. Parlare a noi stessi
con fiducia, da amici. Essere obiettivi. Non dobbiamo dare una risposta a noi ma a un amico e
accettare quello che l'amico mi dice e mi consiglia. Chiedere a noi stessi senza sottointesi.
Togliere dalla mente quei pensieri intuitivi che non danno sufficiente garanzia di logicit, perch
sono distorti da particolari stati danimo o da sovrastrutture culturali.
In pratica consiste nello sviluppare la meditazione, o colloquio interiore con se stessi,
rilassandosi (astrale) e concentrandosi sul loto della laringe ed aspettando la risposta al problema,
che in quel momento ci assilla. In concreto, quando si assillati da un problema e ci pare di non
avere elementi sufficienti per prendere una decisione importante e gravida di conseguenze, o non
sentiamo di volerci addossare la responsabilit di una decisione per un problema che ci sembra
troppo grande, si entra in questa fase di meditazione, alternando la concentrazione sulla laringe,
cercando di chiedersi cosa non si dovrebbe fare e sul 3 occhio, chiedendosi cosa si dovrebbe fare.
Il chakra del 3 occhio porta a decidere. Bisogna avere la capacit di non ragionare sulle cose ma
sentirle con la capacit immaginativa. Bisogna chiudersi in se stessi non per isolarsi ma perch nel
consiglio che si chiede a se stessi si sviluppa l'incontro con il Guardiano della Soglia.
Ascoltare se stessi non sotto la spinta emotiva ma in astrale.
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GERARCHIE SPIRITUALI
SERAFINI
1^ GERARCHIA
CHERUBINI
TRONI
Spiriti dellamore
Spiriti dellarmonia
Stelle
QUANTIT
URANO
QUALIT
Thronoi
SATURNO
Milza
Dirigono il calore.
RETTA OPINIONE
2^ GERARCHIA
DOMINAZIONI
VIRTU
POTEST
Kyriotetes
Spiriti della saggezza
Dinameis
Spiriti del movimento
TEMPO
GIOVE
AZIONE
MARTE
Exusiai
SITUAZIONE
SOLE
Cuore
RETTA AZIONE
RETTO GIUDIZIO
RETTA ABITUDINE
PRINCIPATI
3^ GERARCHIA
Archai ARCANGELI
ANGELI
Archai Angheloi
Spiriti del fuoco o dei Popoli
RELAZIONE
VENERE
EFF. COLLATERALE
ABIT. MENTALI MERCURIO LUNA
Reni
Polmoni
Angheloi
Dirigono l IO.
Guidano lindividualit da
una incarnazione allaltra.
RETTA POSIZIONE
RETTA MEMORIA
RETTA PAROLA
UOMO
UOMO
LUOGO
TERRA
Fisico in generale.
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Metodo
Finalit
Retta opinione o retta rappresentazione
Ascoltare impressioni derivanti dagli avvenimenti e solitamente scartate e fissare Il mondo spirituale sente la realt attraverso gli elementari, noi sentiamo la
le impressioni dei sensi. Pi tardi, in meditazione, concentrarsi su questi aspetti realt attraverso le sensazioni. Luomo conosce il mondo quando ha
cos apparentemente marginali, ricreare le sensazioni.
unopinione disgiunta da simpatia o antipatia o piacere sulle cose.
Retto giudizio
Intervenire coscientemente in uno o pi settori, mirando a essere pi pratici, Dobbiamo diventare sempre pi esperti ed abili se il fatto o l'azione ci
esperti e innovativi, salvaguardando il raggiungimento di quanto quel settore competono perch non dobbiamo mai rubare l'esperienza ad altri. Mira a far
deve dare. Prima di ogni decisione valutare, sotto tutti i punti di vista, gli elementi diventare atti alla cosa e non a quello che volevamo noi.
che occorrono per la realizzazione di un progetto. Anche nelle minime cose a
non decidere mai a caso.
Retta parola
Non parlare a vanvera. Parlare e pensare solo del necessario e quando Il proprio modo di esprimersi diventi sempre pi scorrevole e immediato, pi
necessario. Ricercare i termini corretti, l'espressione e la sintassi. Frequentare preciso e chiaro s da risultare il mezzo pi idoneo di espressione del proprio
ambienti e persone che normalmente parlano solo di cose importanti e sensate, mondo di pensieri e sentimenti.
espresse con verbi, aggettivi e nomi e forme appropriati. Esercitarsi facendo per
iscritto prima e poi mnemonicamente brevi riassunti.
Retta azione
Il nostro comportamento non sia in alcun modo dettato da dispotismo. Non Le nostre azioni devono sempre essere improntate all'acquisire la sensibilit e
considerare il proprio entourage come spazio nel quale tutto ci permesso o del nel fare attenzione a che il nostro comportamento o il risultato delle nostre
quale poter disporre. Superare le abitudini che si ritengono assolute. Non far azioni non sia di ostacolo, di impedimento o di danno alla vita di pensiero, di
pesare le proprie idee, le proprie frustrazioni e i propri stati danimo allinterno di sentimento o di azione di un altro essere umano.
una comunit. PORTAR RISPETTO
Retta posizione
Gestione ragionevole della salute, del lavoro, del riposo, dellalimentazione e Con la retta posizione si scopre che non si mai affannati n pigri, mai agitati
respirazione, delle forze. Sapere realizzarsi, concedendosi momenti di relax, di n indolenti. La vita vissuta come il mezzo per la nostra realizzazione o lavoro
divertimento e soddisfacimento emotivo.
o compito che ci spetta.
Retta abitudine
Vedere, riconoscere le nostre qualit e applicarle sull'esterno in funzione dei La nuova esperienza si traduce sempre in un cambiamento di carattere.
nostri limiti. Programmare le relazioni sociali in proporzione alle qualit che ho.
Retta memoria
Apprendere e fare tesoro dei risultati dei fatti propri e altrui, giusti oppure non L'esercizio della Retta Memoria riesce quando un fatto-visto in precedenza
giusti. Riflettere sugli errori commessi da noi stessi o da altri, in precise come negativo-lo si vede successivamente in modo molto diverso, positivo.
situazioni. Tutte le cose ci sono servite, sono state importanti.
Retta contemplazione
Consiste nello sviluppare la meditazione, o colloquio interiore con se stessi, Immergersi nelle cose con purezza ed ascoltare ci che esse gli dicono senza
rilassandosi e concentrandosi sul loto della laringe e del 3 occhio.
ascoltare ci che permane in noi da incarnazioni precedenti.
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Retta opinione
Retto giudizio
Retta parola
Retta azione
Retta posizione
Retta abitudine
Retta memoria
Retta contemplazione
agitazione interiore,
frettolosit realizzativa delle proprie idee,
insofferenza per i contrattempi,
intolleranza, anche violenta, nei confronti delle idee e delle persone che non hanno
le stesse condizioni, o opinioni
L'agitazione e la frettolost, se derivano dal chakra della laringe, possono portare a far accettare
discorsi che non hanno n capo n coda, nei quali pare invece di vedere con chiarezza tutto.
Retta opinione
Il mondo spirituale sente la realt attraverso gli elementari, noi sentiamo la realt attraverso
le sensazioni. Luomo conosce il mondo quando ha unopinione disgiunta da simpatia o antipatia
o piacere sulle cose.
Ascoltare impressioni derivanti dagli avvenimenti e solitamente scartate e fissare le impressioni
dei sensi. Pi tardi, in meditazione, concentrarsi su questi aspetti cos apparentemente marginali,
ricreare le sensazioni.
Gradualmente, cogliere il messaggio che le cose e gli avvenimenti del mondo esterno ci
inviano incessantemente attraverso vie differenti da quelle abituali che solitamente sono quasi
esclusivamente fisiche.
Impariamo a scorgere le forze occulte che stanno dietro e scopriamo il ruolo avuto dalluomo
nello scatenamento di ogni evento, anche il pi grande come sono quelli meteorologici.
Rendersi conto di cosa effettivamente si intende aldil dellespressione (secondo fine).
Equivale a uno sforzo di comprendonio, capire cosa ci sta sotto, ci che non manifesto.
Retto giudizio
Lesercizio mira a renderci pi abili, capaci, creativi e adeguati, in un qualsiasi settore della
nostra attivit, sia di lavoro, sia di famiglia, di societ, che di rapporto con noi stessi. Intervenire
coscientemente in uno o pi di questi settori, introducendo accorgimenti atti a renderci pi pratici,
esperti e innovativi nel campo prescelto, sempre per salvaguardando il raggiungimento di quanto
quel settore deve dare.
Prima di ogni decisione che riguarda quel settore variare e valutare, sotto tutti i punti di vista,
gli elementi che occorrono per la progettazione e la realizzazione. Anche nelle minime cose a non
decidere mai a caso.
Dobbiamo diventare sempre pi esperti ed abili se il fatto o l'azione ci competono perch non
dobbiamo mai rubare l'esperienza ad altri.
Mira a far diventare atti alla cosa e non a quello che volevamo noi.
Il retto giudizio mette a prova la capacit di risoluzione dei problemi: si entra nel pratico. il
momento che precede lazione, del decidere come agire (anche nelle piccole cose).
Imparare a dare giudizio su una cosa dopo averla sperimentata.
Retta parola
Non parlare a vanvera. Rendere con la nostra partecipazione il discorso pi logico. Parlare e
pensare solo del necessario e quando necessario. Il proprio modo di esprimersi diventi sempre
pi scorrevole e immediato, pi preciso e chiaro s da risultare il mezzo pi idoneo di espressione
del proprio mondo di pensieri e sentimenti. Ricercare i termini corretti, l'espressione e la sintassi.
Essere sempre pi concisi per arrivare all'essenza che una qualit dello Spirito. Vanno evitate le
frasi fatte o i modi di intercalare precostituiti o le risposte monosillabiche.
Frequentare ambienti e persone che parlano di cose importanti e sensate, espresse con verbi,
aggettivi e nomi e forme appropriati. Adattare i discorsi all'ambiente in cui si inseriti per non
essere fuori luogo. Se occasionalmente si venisse coinvolti, non sottolineare lerrore del nostro
interlocutore: sufficiente dentro di noi.
Esercitarsi facendo per iscritto prima e poi mnemonicamente brevi riassunti di discorsi,
fissandone i temi portanti, caratterizzandoli concettualmente: usare il termine idoneo per definire
tutta una parte di un discorso. Prendere dei discorsi o delle relazioni, scriverle e riscriverle finch si
arriva ad una stesura breve e chiarissima. Va posta cura anche nello scegliere le espressioni e i
modi di dire correnti e pi espressivi e nel decidere se adottarli o meno, dopo aver riflettuto
attentamente sul valore che hanno e da dove derivano.
Il SILENZIO come filtro, il SUONO come messaggio, la VERITA contro la menzogna, la
malignit e loffesa.
Retta azione
Le nostre azioni quindi devono sempre essere improntate all'acquisire la sensibilit e nel fare
attenzione a che il nostro comportamento o il risultato delle nostre azioni non sia di ostacolo, di
impedimento o di danno alla vita di pensiero, di sentimento o di azione di un altro essere umano.
I mezzi di ostacolo, di impedimento o di danno possono essere i pi vari:
- incapacit di staccarsi da ideologie con germi di intolleranze:
- propria realt sentimentale egoistica, o culturale
- qualche altro tipo di egoismo, magari mascherato dietro principi sociali o economici
(monopolio).
Il nostro comportamento non sia in alcun modo dettato da dispotismo. Non considerare il
proprio entourage come spazio nel quale tutto ci permesso o del quale poter disporre.
Superare le abitudini che si ritengono assolute e, quindi, valide anche per gli altri. Abituarsi a
non essere invadenti, chiassosi, petulanti, a non parlare ad alta voce, a non mugugnare tra noi.
Non far pesare le proprie idee, le proprie frustrazioni e i propri stati danimo allinterno di una
comunit.
PORTAR RISPETTO che consiste nel saper adeguare il nostro comportamento come se ogni
persona che ci vive accanto fosse una persona preposta a realizzare chiss quali grandiosi progetti
da parte del Sistema, per cui nei suoi confronti ci indurremo subito in un atteggiamento di
discrezione, di rispetto, di partecipazione, di sostegno e di solidariet.
"Quello che avrete fatto agli altri l'avete fatto a me" dove me inteso come Io oppure Dio.
Rispettare gli altri significa imparare a vivere.
Il nostro agire non deve ledere lo sviluppo degli altri.
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Retta posizione
Molti uomini sono malcontenti del loro compito nel mondo e credono che il loro posto
dovrebbe essere diverso. Chi non si sente pago del posto che occupa non pu estrarne la forza
che lo conduce ad operare bene nel mondo. Luomo dovrebbe acquisire la capacit di trarre il
meglio dalla posizione in cui nato e in cui il destino lo ha messo.
Gestione ragionevole della salute, del lavoro, del riposo, dellalimentazione e respirazione,
delle forze.
Sapere realizzarsi, concedendosi momenti di relax, di divertimento e soddisfacimento
emotivo.
Lobiettivo quello di avere la macchina sempre in salute, pronta ed efficiente: nervi, forze
fisiche, psiche e sistema neurovegetativo, vanno con questa qualit tenuti nella giusta
considerazione, per essere usati, ma mai sfruttati o messi eccessivamente a riposo. Con la retta
posizione si scopre che non si mai affannati n pigri, mai agitati n indolenti. La vita vissuta
come il mezzo per la nostra realizzazione o lavoro o compito che ci spetta.
Gestire equamente le forze sul lavoro, a casa, nel tempo libero e in tutte le altre attivit
Giusta attenzione, giusta riflessione, giusta saggezza, giusta fiducia, giusto vigore.
Retta abitudine
Vedere, riconoscere le nostre qualit e applicarle sull'esterno in funzione dei nostri limiti.
Programmare le relazioni sociali in proporzione alle qualit che ho.
Non bisogna pretendere che le cose avvengano come noi siamo abituati, dobbiamo noi
adeguarci alle cose.
Non ragionare nel senso di "Risolvo questo problema in modo analogo a quelli che mi sono gi
capitati".
La nuova esperienza si traduce sempre in un cambiamento di carattere.
Obbligarsi in abitudini nuove.
Contro passioni, malvagit. Contro Pigrizia e incertezza.
Retta memoria
Per RETTA MEMORIA si intende il mettere ordine nella nostra vita non dimenticandoci, nelle
nostre azioni di oggi, di quanto abbiamo fatto ieri.
Apprendere e fare tesoro dei risultati dei fatti propri e altrui, giusti oppure non giusti. S
Riflettere sugli errori commessi da noi stessi o da altri, in precise situazioni.
Tutte le cose ci sono servite, sono state importanti.
Gestire e correggere prima in noi quello che vediamo di sbagliato negli altri.
L'esercizio della Retta Memoria riesce quando un fatto-visto in precedenza come negativo-lo si
vede successivamente in modo molto diverso, positivo.
Ricordarsi le cose piacevoli e spiacevoli e capire che tutte ci sono servite.
Retta contemplazione
Di tanto in tanto, opportuno dare uno sguardo nella propria interiorit e chiedersi consiglio,
soffermandosi a valutare i principi su cui si fonda la propria vita e il nostro agire, a considerare
attentamente, passando mentalmente in rassegna, le proprie cognizioni, convinzioni, valori, il
contenuto e lo scopo della propria vita e a esaminare le considerazioni che si hanno sui propri
doveri e responsabilit, traendone un consuntivo pratico e teorico dei contenuti della propria vita.
Imparare a rivolgersi a se stessi come se ci rivolgeremmo ad un amico. Parlare a noi stessi
con fiducia, da amici. Essere obiettivi. Non dobbiamo dare una risposta a noi ma a un amico e
accettare quello che l'amico mi dice e mi consiglia. Chiedere a noi stessi senza sottointesi.
Togliere dalla mente quei pensieri intuitivi che non danno sufficiente garanzia di logicit, perch
sono distorti da particolari stati danimo o da sovrastrutture culturali.
In pratica consiste nello sviluppare la meditazione, o colloquio interiore con se stessi,
rilassandosi (astrale) e concentrandosi sul loto della laringe ed aspettando la risposta al problema,
che in quel momento ci assilla. In concreto, quando si assillati da un problema e ci pare di non
avere elementi sufficienti per prendere una decisione importante e gravida di conseguenze, o non
sentiamo di volerci addossare la responsabilit di una decisione per un problema che ci sembra
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troppo grande, si entra in questa fase di meditazione, alternando la concentrazione sulla laringe,
cercando di chiedersi cosa non si dovrebbe fare e sul 3 occhio, chiedendosi cosa si dovrebbe fare.
Il chakra del 3 occhio porta a decidere. Bisogna avere la capacit di non ragionare sulle cose ma
sentirle con la capacit immaginativa. Bisogna chiudersi in se stessi non per isolarsi ma perch nel
consiglio che si chiede a se stessi si sviluppa l'incontro con il Guardiano della Soglia.
Ascoltare se stessi non sotto la spinta emotiva ma in astrale.
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