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2. SUONI E IMMAGINI.
Statuto dellimmagine e statuto del sonoro.
Il 900 caratterizzato da una dialettica tra mezzi di comunicazione audio visivi, mezzi visivi,
mezzi audio. Limmagine prevalente quella di una prefazione audiovisiva, di fronte alla quale i
mezzi che non dispongono di questo binomio appaiono minorati. E questo il senso di espressioni
come sorella cieca per definire la radio. Eppure gran parte della vitalit della radio spiegabile
come aderenza alle speciali caratteristiche del suono e della voce. Nel 900 si afferma un cosiddetto
culto dellevidenza che si nutre dellillusione che vedere basti a conoscere, svalutativo del ruolo del
linguaggio e del pensiero. A questo culto dellevidenza si sottraggono il suono e la voce che sono
dotati di uno statuto di maggiore astrazione. Il suono non ha il vincolo di dover rappresentare la
realt, ma di accompagnarla; la parola descrive la realt o la giustifica ma non la sostituisce. Al
contrario la sensazione sonora per correlata a una sfera emotiva evocativa e simbolica che pu
avere un elevato grado di autosufficienza.
La scatola sonora. Parole e musiche.
La sonorit resa dalla radio music box ( o carillon). Il broadcasting radiofonico si inserisce in una
linea di riproduzione tecnica del suono che ha il suo momento culminante negli anni 80 dell800
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con linvenzione di altre scatole sonore (fonografo di Edison o grammofono di Berliner, pianola,
organo di Hammond, chitarra elettrica, tastiere elettroniche, microfoni e casse acustiche). La parola
dotata di uno statuto duplice: essa funzionale e ad ogni parola va associata una immagine che
non vediamo direttamente ma dobbiamo ricostruire secondo un processo astratto, personale e
creativo. E nessuno altro campo del sensorio resiste quanto il suono ad un atto che tenti di fermarlo
e stabilizzarlo. Il suo rapporto con il tempo rispetto alla vista rovesciato.
Vista e udito. I territori dei media.
Ludito capta i suoni da qualsiasi direzione provengano. Mentre i media generalmente stanno nel
mezzo la radio st a un pelo dellascoltatore. E molto pi difficile distogliersi dai suoni. Il suono
che si sente senza vedere la fonte da cui proviene stato definito per questo acusmatico.A ci
consegue che:
E possibile sentire la radio senza impegnare lo sguardo e quindi essa compatibile con altre
attivit: MOBILIZZAZIONE
La fonte sonora pu essere miniaturizzata a piacimento senza perdere la qualit della percezione:
MINIATURIZZAZIONE
Si pu parlare di vicinanza al soggetto: lapparecchio non offre pi solo lambiente sonoro ma crea
nuove connessioni tra corpo e mente.
RADIOTELEGRAFIA
Comunicazione pubblica
Servizio di stato
navigazione
commercio
impresa
BROADCASTING
Spazio domestico
Comunicazione di massa nel privato:
famiglia
Domicilio urbano: terminale di una
molteplicit di reti che lo potenziano e
rendono gradevole labitare
Servizio a rete di carattere immateriale:
i servizi sono erogati quando lo si
desidera finch non chiuso il
collegamento
Attivit a flusso sonoro
Privato e confidenza.
Dalla dimensione collettiva per necessit si passa negli anni 30 ad un uso politico: la radio stata
usata dal nazismo e fascismo come forma di informazione del regime, ma il mezzo radiofonico era
piegato ad un uso che non era il suo e che non sopravvissuto alla coercizione fisica che era
incorporata in quel modo di fruizione. Luso pi congeniale alla radio intimistico e privato quello
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che meglio permette le libert di ascoltare come e quanto si vuole. Essa sinonimo di libert e
fruizione spontanea.
Via da casa.
La radio registra il passaggio da una fase di comunicazione familiare ad una personale. Il connubio
tra comunicazione e mobilit si esprime soprattutto nellautoradio a transitor e nel walkman che
esalta al massimo la portabilit della musica.
La comunicazione individuale e mobile.
La comunicazione privata comincia a distinguersi in due ambiti:
Lutente della radio ha una prossimit virtuale con tutti gli eventi della vita pubblica perch
partecipa ad essi: la sua sfera privata incorpora elementi propri della sfera sociale. Lutente in
collegamento con un mondo in un modo che era stato il privilegio di pochi. C un rimescolamento
totale della sfera pubblica con quella privata e un esempio diretto dato dal ragazzo con le cuffie
che si isola pur restando in uno spazio pubblico.
Dallanalogico al digitale.
Lavvento del digitale negli anni 80 e 90 accentuer questa tendenza con laumento degli oggetti e
dei servizi offerti e lulteriore miniaturizzazione col passaggio dal transitor al microchip. Tra i
prodotti spiccano orologi digitali al quarzo, il compact disc che poi diventa discman, il videogioco,
le agende elettroniche prima ancora dei PC portatili. Tutti questi prodotti contengono in se una forte
dose di interattivit conosciuta ai tradizionali media unidirezionali e tendono sempre a favorire la
comunicazione e la connessione.
5. LA RIVINCITA DELLORALITA.
La voce non scritta e senza immagini. E lavvento della scrittura.
Nella sua forma radiofonica la parola una voce e non la sua trascrizione. Prima dellinvenzione
della scrittura questa era la condizione normale della parola. Le mente appariva come un
prolungamento della memoria. Per ricordare la parole erano necessari espedienti, un pensiero che
potremmo chiamare formulaico e che si circondava di qualche ridondanza. Con lavvento della
scrittura la parola non stata pi la stessa poich la scrittura ha imprigionato la parola in un campo
visivo. Lorecchio organo con cui viene percepita loralit si abbandona allocchio. La stampa ha
poi industrializzato la scrittura. Le ridondanze, le ripetizioni, i luoghi non comuni non sono pi
necessari. Lo scritto permette di superare il limite delle brevi sequenze che possibile ricordare
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dopo aver ascoltato qualcosa: libera una quantit di memoria che pu essere riconvertita ad altre
funzioni mentali
Loralit secondaria.
Nellepoca della scrittura loralit quando c perch non ve ne pi lo stesso stringente bisogno
una oralit secondaria che sulla scorta di Walter Ong la parola parlata conseguenza della lettura a
voce alta di testi scritti. Lo scritto conquista il pensiero ma perde qualcosa che resta attaccato alla
voce: un testo a sua volta con la sua significanza, con tutto ci che in essa va al di l della sua
significazione. Secondo Ong alcuni dei mass media del 900 introducono una oralit secondaria e di
ritorno che riporta luomo nel mondo della sonorit, dellemozione, della simultaneit temporale.
La radio sviluppa una propria cultura delloralit ma non di ritorno perch quella dipendenza dalla
scrittura e dalla stampa vale solo per lepoca pretelevisiva della radio e per quelle radio pubbliche
che non hanno potuto emanciparsene.
La terza oralit.
Siamo invece di fronte ad una oralit del tutto nuova, una terza oralit: un flusso e un ritmo che
lasciano uno spazio primario alla ripetizione di frammenti parlati e sonori. Anche quando loralit
ha una sua preparazione prima di andare in onda essa fa si di allontanarsi il pi possibile per aderire
agli stilemi della lingua parlata. Diversamente dalla radio di monopolio, dalla recitazione al
microfono di testi scritti, la radio di oggi ritmo e flusso, vocale e sonoro, una proposta di
ritmizzazione della vita e di intreccio fra sfera pubblica e personale, totalmente priva di immagini:
qualcosa di simile alloralit primaria una sua rivincita per cui una terza oralit.
Unisola nel Novecento.
La radio si potrebbe considerare come uno degli spazi del mito. E unisola di oralit e sonorit che
lavora sugli aspetti creativi ed emotivi per sviluppare connessione, identit di gruppo,
partecipazione, un pensiero, con una forte componente liberatoria perch riesce a produrre senso in
campi e aree della societ in cui la conoscenza scientifica non pu giungere e non sa spiegare. La
radio la regolazione con laltro, la sintonia delle diversit, come espressione delle differenze e la
tv come immagine dellugualianza, la tv generalista e la radio trib. Una radio che si colloca fuori
della cultura umanistica, non perch si necessariamente trasgressiva nel senso pi convenzionale ma
fornisce uno sfogo, un riposizionamento della trasgressione, in quanto espressione di una cultura
interstiziale.
6. ORALITA SONORA.
Musica e parlato.
Loralit non solo parola anche musica. La musica convenzionalmente definita una forma
particolare di oralit. Sentire la radio ci comunica limpressione di un flusso continuo di parole e
musica.
Musica e radio: lavvento del rock.
Negli Usa attorno agli anni 50 avviene una rottura profonda che si intrecciata ai destini della
radio perch essa ha costituito il principale vettore con cui le culture giovanilistiche tenute insieme
dal rock hanno potuto rapidamente diffondersi. Il rock ha creato in combinazione con altri mass
media un quadro della fanciullezza e della adolescenza in America come una felice epoca di strani
vestiti e comportamenti, di linguaggio sfrenato e di baldoria.
La radio come rock medium.
Attraverso le stazioni radio il rock si diffonde in tutti gli Stati Uniti e poi approda in Europa. La
radiofonia diventa un vero rock medium. Le nuove radioline al transitor sono strumenti personali
che aiutano i giovani ad isolarsi dal resto della famiglia e ad esercitare il controllo in modo
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manifesto sulle loro camere, sui loro ritrovi, sui loro angoli di strada. Laudio molto migliorato
grazie a una nuova banda trasmissiva (la FM). Alla radio la musica si interseca con le parole: il
ritmo del rock invade anche il parlato.
Il rock sbarca in Europa.
Se in America la radio era quasi completamente privata e commerciale, in Europa era un servizio di
natura culturale svolto dallo Stato, con un esplicito ideale pedagogico e una precisa gerarchia tra
musica classica e leggera. Lunica eccezione era Radio Lussemburgo attiva dal 33 e pensata fin
dallinizio come radio di tipo americano, prevalentemente musicale e ballabile, con potentissimi
trasmettitori che la facevano ascoltare in una vasta area di paesi vicini, Gran Bretagna compresa.
Occupata durante la guerra dai tedeschi era stata utilizzata per la propaganda nazista verso
lInghilterra. Dopo la guerra divenne la pi americana e commerciale delle radio europee. Per la
BBC era una concorrenza fastidiosa. In regime di monopolio radiofonico era assai restia a separare
lintrattenimento dalleducazione e quindi a far passare il rock.
Radio pirata, radio estere, radio private.
Radio Luxembourg agi senza concorrenza finch nacquero nel 64 le radio pirata come Radio
Veronica e Radio Caroline. Sistemate precariamente su vecchie navi in acque internazionali, ma
vicine alle coste inglesi, con il loro romantico potenziale trasgressivo e il loro seguito di massa
forzarono il blocco delle radio di servizio pubblico nei confronti di queste culture musicali,
consentendo loro di affermarsi in Europa. Con il rock giunse nelle radio europee la figura del disc
jockey, consolidando la prima consistente ibridazione fra parole e canzoni. Nel 1967 la BBC
ristruttur radicalmente i suoi programmi radiofonici, trasformando Radio 1 nella radio per giovani.
Le voci pi significative delle radio privata ed estere furono arruolate. Nel 67 le radio pirata
cessarono le trasmissioni. La Rai apri gradualmente nei suoi palinsesti spazi e rubriche musicali e
giovanilistiche. Certo non riusc a seguire il modello della BBC trasformando uno o interi canali da
radio di programmi a radio di flusso con una emissione musicale e parlata a tema. Ci avvenne
soprattutto per un confine tra alta e bassa cultura. La musica giovanile stato il genere che ha
consentito una rapida affermazione della radio privata anche in Italia. Radio estera significa in Italia
soprattutto Radio Montecarlo che dal Principato comincia a diffondere una programmazione in
italiano dal 66 ispirata ad una musicalit pi melodica di quella delle radio pirata del Mare del
Nord, con notevoli inserti di canzoni francesi. Le radio di movimento erano al centro dellattenzione
ma dopo il 77 rappresentarono leccezione.
Musica gratis?
Radio e ritmi urbani.
La musica leggera attuale deriva in parte dal rock. Questa musica rappresenta la colonna sonora
della societ. Se pensiamo che il rock deriva dalla musica degli afroamericani si afferma in sintesi
che la colonna sonora della societ occidentale il principale contributo dellAfrica e della sua
cultura. C dunque una parte emotiva della societ in cui questa musica fa da padrona. La radio
occuperebbe cio la parte motiva africana della societ. La radio un linguaggio, un modo di
espressione, un uso sociale, un canale uditivo.
7. EFFETTI RADIOFONICI.
Lorganizzazione del broadcasting fra pubblico e privato.
Lorganizzazione del broadcasting stata diversa sulle due rive dellAtlantico. Negli Usa il sistema
evoluto verso unattivit commerciale gestita quasi esclusivamente da soggetti privati, che
traevano i loro proventi dalla vendita degli apparecchi e presto dagli inserzionisti pubblicitari. Lo
stato ha conservato per s una attivit di regolazione attraverso unautorit di nomina governativa,
la Federal Radio Commission. In Europa la radio fu quasi subito un monopolio dello Stato gestito
da organismi specializzati di natura pubblica. Neppure nei paesi pi sviluppati la vendita degli
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apparecchi radio e la pubblicit avrebbero consentito un gettito di risorse tali da sostenere lattivit
radiofonica. Il nuovo mezzo diventava il cardine di una elevazione culturale delle masse, il
temperamento della propriet privata degli organi di stampa. Una vera pedagogia si stampa o un
welfare state dellinformazione, come particolarmente evidente in Gran Bretagna nel passaggio
dalla prima BBC alla nuova British Broadcasting Corporation, rigorosamente pubblica e diretta da
una personalit molto forte come John Reith che la guid fino al 1938 e dette corpo e sostanza a
questo ideale pedagogico di Stato. Educare, informare, intrattenere erano i principi dellenergico
direttore generale della BBC.
La radio dei regimi totalitari.
La radio propagandistica del fascismo e del nazismo rappresenta una torsione a fini autoritari che
piega questo ideale pedagogico alle esigenze di uno Stato totalitario. Il modello dellinsegnate viene
in parte sostituito da quelli dellorganizzatore politico e dellagitatore. Varie opere degli anni 30
enfatizzano il ruolo della radio nel controllo delle masse da parte dei regimi autoritari moderni: in
realt la radio pi che controllare le masse moltiplicava quel substrato emozionale comune su cui si
insediava la dittatura.
NellAmerica degli anni Trenta.
In America la radio stata molto studiata negli anni Trenta; in seguito meno. La ricerca si occup di
lei quando occupava lo spazio domestico con la sua offerta di musica, fiction, intrattenimento
leggero e informazione. Nel 1938, lanno del Patto di Monaco e dellannessione dellAustria da
parte della Germania, and in onda la celebre trasmissione radiofonica di Orson Welles sul netto
americano CBS, in cui si era ricostruita una invasione ostile della terra da parte dei marziani. Solo
una parte del pubblico era rimasta spaventata dallinvasione marziana. La personalit degli
ascoltatori, le condizioni in cui avevano seguito la trasmissione, il loro atteggiamento pi o meno
cosciente e critico del clima complessivo vissuto dagli Stati Uniti un mese dopo il Patto di Monaco
erano altrettanti fattori delle differenze di percezione del programma. Essa non aveva avuto effetti
totalitari e differenziati.
La radio in guerra.
Linformazione radiofonica fu mobilitata a cominciare dallannuncio dellentrata in guerra, un vero
e proprio evento mediale. La BBC trasmise anche radiocronache in diretta delle battaglie aeree tra
caccia inglesi e tedeschi. Ma il principale uso politico della radio nel conflitto, una vera guerra di
parole e di musica, fu fatto da un complesso vario di trasmissioni specifiche: emissioni
propagandistiche rivolte ai paesi nemici, stazioni che simulano di trasmettere da istituzioni o luoghi
diversi da quelli effettivi, falsi annunci e comunicati, disturbo di trasmissioni altrui e loro
interruzione con messaggi di contestazione, radio di intrattenimento per le truppe, programmi rivolti
al fronte interno. Lesperienza bellica segn la radio anche in negativo perch fu associata alla
mente di molti allemergenza, al sistema totalitario e ai drammi della guerra mentre la tv era la
figlia del benessere e della pace. In un mondo in cui le comunicazioni erano ovunque proibite o
interrotte per i danneggiamenti bellici o le esigenze dei militari un piccolo apparecchio radio
rappresentava lunica fonte di collegamento e di informazione delle vittorie loro e della pena pia.
Tutti gli eventi erano comunicati dalla radio ma le sue risposte non erano mai definitive ed
esaurienti poich inquinate dalle condizioni precarie della ricezioni, dalla alterna attendibilit delle
trasmissioni. Ciascuno doveva esercitare al massimo le sue capacit di interpretazione.
La ricerca e larrivo della televisione.
Nel dopoguerra gli studi sui media effettuarono una convergenza pressoch totale sulla televisione e
sui giornali. La ricerca sui media si era concentrata su due direzioni, che per non erano fatti per
mettere in luce le caratteristiche della radio:
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1. La prima dedicata allinformazione e alla comunicazione politica, puntava sugli aspetti cognitivi,
conoscitivi ed informativi del sistema dei media ai fini della formazione dellopinione pubblica. Si
parla in queste ricerche ripetutamente di un sistema dei media ma in pratica una partita a due tra
televisione e giornali. La radio allepoca unavanguardia dellinformazione: arriva talvolta per
prima con i suoi radiogiornali che possono anche interrompere i programmi per dare informazioni
eccezionali. Ma sono evenienze rare che comunque poi saranno ben pi approfondite dalla tv.
2. La seconda direzione di ricerca rivolta a fiction e intrattenimento e alle loro capacit di creare una
realt mediale attorno allindividuo, a comunicargli socializzazione, senso condiviso, mode e stili di
vita. Qui la tv a farla da padrona stabilendo sul terreno della fiction rapporti da potenza a potenza
con il grande cinema hollywoodiano.
FLUSSI E FORMATI
Format radio.
La reazione ad un declinio annunciato avviene per prima negli Usa, il primo paese al mondo in cui
la radio avvert le conseguenze distruttive dellavvento della tv. La congiunzione tra rock e radio
non solo la sostituzione di un genere con un altro, di un programma con un altro, ma
lintroduzione di un ritmo rullante che mette sotto pressione le convenzioni enunciative della radio,
la sua cadenza settimanale, sostituendola con la frequente iterazione di brani musicali del momento,
sorretto da un parlato informale e confidenziale, le tradizionali paratie stagne tra i vari programmi si
sbriciolano: alla radio la musica si interseca con le parole, il ritmo del rock invade la parola , la
recitazione di un annunciatore sostituita dal parlato caratterizzato, denso di inflessioni e di
ammiccamenti al suo pubblico del disc-jockey. Il nuovo formato radiofonico che permise tutto
questo era semplicissimo e per questo si diffuse con rapidit. Si chiamava Top 40 ed era fondato su
una playlist di classifiche settimanali, condotta e commentata dal disc-jockey. Allinizio questo
programma si fece apprezzare per la variet delle sue scelte ma presto divent sinonimo di rock e
teenager. Nel 61 la Federal Communication Commission autorizz la trasmissione stereofonica in
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modulazione di frequenza. Alla fine degli anni 60 in America le radio FM avevano conquistato un
quarto dellascolto radiofonico. Intanto dal formato musicale Top 40 nascevano forme evolutive
meno dipendenti dalle classifiche come Contemporary Hit Radio, con intarsi di radio di parola,
specie per notizie, aggiornamenti sul traffico, previsioni metereologi che, ecc: si tratta di formati
talk e music. Quando Radio Luxembourg e le radio pirata importarono in Europa la musica
americana portarono con se la filosofia della format radio sviluppata e ricca di varianti che sarebbe
diventata la forma espressiva tipica della radiofonia privata. In Italia questo modello di radio arriva
con laffermazione delle radio nazionali (RTL). Il consolidamento delle radio nazionali sar sancito
dalladozione di un formato, e quindi dalla scelta di un preciso target di ascoltatori.
Precedentemente le radio nazionali applicavano un formato generalmente musicale costruito per
analogia apparente con i modelli americani; le radio locali e provinciali preferivano una
programmazione pi generalista, multi target, fortemente differenziata per fasce orarie. Questa
soluzione permetteva di non selezionare troppo il pubblico in un bacino di utenza di dimensioni
limitate. Il concetto fondamentale della radio di flusso la rotation. Non il pubblico a doversi
adeguare ad orari precisi: lemittente gli viene incontro ripetendo la programmazione in cicli
periodici. In questo tempo circolare lintervallo tra due successivi inizi della programmazione il
clock di unora. Ogni clock ha i suoi isoritmi: elementi cadenzati( sigle di identificazione, spot,
nome della stazione, nome del conduttore), che permettono una piena riconoscibilit dellemittente.
Il clock rappresenta la carta didentit della radio e permette di distinguere il lavoro creativo di
individuazione di un particolare formato comunicativo per una determinata radio dalla pratica
quotidiana. Quello che la serialit per la televisione il clock per la radio.
Il flusso radiofonico.
Il concetto di flusso stato elaborato in ambito televisivo da Raymond Williams nel 74. Nasce da
una analisi comparata della televisione inglese e di quella americana da cui risult evidente che la
trasmissione di programmi decisi e delimitati, composti in un laborioso dosaggio tra generi e
rubriche, proprie della tradizionale televisione inglese complessivamente influenzata dal modello
della BBC, nel sistema commerciale della tv americana non era mai esistito. In America lofferta
televisiva era costituita da un flusso di brevi sequenze. La teoria del flusso ha rappresentato la
principale guida alla comprensione dei linguaggi della televisione europea nellera della
concorrenza, sviluppatasi negli anni 80 che stata chiamata neotelevisione. Negli anni 90 il
concetto di flusso fu applicato alle radio private italiane. Lascoltatore chiede oggi alla radio non un
contenuto, un singolo programma, un appuntamento da rispettare nella sua giornata ma piuttosto di
condividere una emozione, di venire incontro ad una sua richiesta di benessere. Questo ascoltatore
non vuole adeguarsi agli orari, vuole un flusso al quale collegarsi quando pu, o quando ne ha
voglia. Spesso lascolto puramente casuale e sempre condiviso con altre attivit. La radio di flusso
la risposta a questo tipo di attesa. La radio di flusso si poi affermata come radiofonia
commerciale e indirettamente della cultura giovanile.
9. LASCOLTO RADIOFONICO.
Lascolto della radio.
La radio il secondo dei media tra i nostri consumi, subito dopo la televisione. Il confronto 96-99
mostra una crescita a favore della radio e lItalia il paese dove cresciuto di pi. Dall83 lascolto
della radio prima stagnante ha cominciato a crescere con un exploit in occasione della Guerra del
Golfo in cui evidentemente la radio ha mostrato ancora una volta le sue potenzialit informative in
tempo reale. Lascolto radiofonico nella giornata ha un andamento complementare alla visione
televisiva. Le ore del primo mattino sono le pi pregiate:linformazione con cui si inizia la giornata
sempre quella radiofonica in casa o in auto. Successivamente il ciclo vitale della radio nella
giornata coincide con quello della vita attiva e del lavoro. Ha un calo nelle ore meridiane del ritorno
a casa o della pausa pranzo dove si fa sentire la concorrenza del telegiornale. La radio risale poi nel
pomeriggio anche per lapporto dei giovani che al mattino erano a scuola poi decresce man mano
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che cresce la platea televisiva significativa la quota dellascolto che si svolge in auto. Fino al 97
esso richiedeva uno speciale abbonamento alla Rai che si pagava assieme al bollo di circolazione.
Dal 98 il canone autoradio stato abolito. Lautoradio sviluppa al massimo le caratteristiche di
ubiquit proprie del mezzo.
Il mercato della radio in Italia.
Per valutare limportanza economica della radiofonia in Italia opportuno partire dalla quantit di
risorse finanziarie che essa raccoglie. Le risorse pi importanti sono le entrate pubblicitarie in spot,
promozioni e sponsorizzazioni. Condivide con la televisione una distribuzione immateriale via etere
tendenzialmente gratuita ma diversamente dalla tv non ha neanche la possibilit di far pagare il
cliente finale. Un mezzo che ha i suoi punti di forza nellinformalit, la portabilit, la flessibilit
non pu certo piazzare un apparecchio decodificatore sopra ogni radio a transitor e criptare le
trasmissioni radiofoniche.
Il paradosso del canone.
Il canone radiofonico dovuto alla RAI ha carattere pi virtuale che altro. La RAI ha sempre
incentivato il passaggio al canone televisivo,pi remunerativo, stabilendo che esso d diritto anche
allascolto della radio ( quindi in realt un canone audio televisivo) e mantenendo a livelli minimi
il canone solo radiofonico che non stato mai aumentato dal 54. Lerosione del concetto di canone,
gi evidente in televisione, si spinta nella radiofonia pubblica fino a polverizzarlo. La radio
pubblica, che sostenne con i suoi profitti linsediamento della tv, oggi non ha di fatto risorse di
canone proprio.
La risorsa pubblicitaria.
Allinizio degli anni 80 la pubblicit in Italia cominci una tumultuosa crescita determinata
dallavvento della televisione privata nazionale. La forte attrazione della televisione sulla pubblicit
ha avuto come conseguenza una divaricazione nei destini del sistema radiofonico rispetto a quello
televisivo. Il grande afflusso di risorse ha finanziato laffermazione della televisione privata
nazionale e lo splendore barocco della macchina televisiva italiana, in quel duopolio RAI
Fininvest/Mediaset che nato verso l84 e ha subito i primi seri colpi solo con lavvento della
televisione digitale dal 97 in poi. La radio privata non aveva nessun precedente avviamento
commerciale n particolari protezioni; il suo sviluppo avvenuto in un contesto di penuria di risorse
senza poter raggiungere dimensioni di impresa ragguardevoli, con per il vantaggio di un ampio
pluralismo competitivo di imprese di dimensioni simile. In Italia il sorpasso degli investimenti sulla
radio privata rispetto a quella pubblica avviene in quello stesso 84 in cui si verifica in tv. Ma per la
radio pubblica va aggiunta la scarsa convinzione con cui stata raccolta la sua pubblicit in tutto il
periodo segnato dalla televisione. Gi dal 75 la legge di riforma RAI aveva posto un limite alla
raccolta pubblicitaria (tetto pubblicitario), stabilito annualmente dal Parlamento. Con lavvento
dellemittenza privata la manovra annuale del tetto pubblicitario consentiva ad essa e non alla
stampa di crescere raccogliendo quella pubblicit che alla RAI non era consentita: i limiti pi
restrittivi verso la RAI sono quelli pi favorevoli allemittenza privata. La legge Mammi del 90 ha
sostituito il tetto con gli affollamenti pubblicitari, questione cos scottante che ha impedito
lapprovazione di qualunque disciplina sulla parte radiofonica e televisiva delle telecomunicazioni.
Linvestimento pubblicitario in radiofonia si dinamizzato solo quando sono emersi broadcaster
nazionali consistenti, diversi dalla RAI. Ci avvenuto nella prima met degli anni 90.
Un punto di non ritorno.
Il 1997 stato lanno in cui la divergenza tra il mercato radiofonico e quello televisivo giunta a un
punto di non ritorno. La radio tende a selezionare con cura i propri investimenti. La televisione
generalista consolida ancora la sua posizione di medium pi amato. Tuttavia la radio si dimostra un
tramite pregiato ed unico verso una fascia di mercato e nicchie di pubblico pregiate ma sfuggenti a
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cominciare dai giovani, pi indifferenti alla televisione e che preferiscono uscire. La radio sta
vivendo una valorizzazione sensibile da parte di utenti pubblicitari interessati a raggiungere quella
fascia di consumatori. I grandi investitori si erano originariamente indirizzati alla radio attratti dal
basso costo delle inserzioni e senza attribuirle un ruolo strategico ma di contorno. Questo
atteggiamento cambiato. Laumento degli ascolti e la maturazione delle radio nazionali si
sommano alla capacit di segmentazione del pubblico, alla marcata identit di ciascuna emittente e
al legame che essa ha con i suoi ascoltatori, fatto di riconoscimento, fiducia, partecipazione,
fidelizzazione.
La maturazione del sistema radiofonico, tra legge Mammi e rivelazioni Audiradio.
La legge Mammi rappresenta un tentativo largamente fallito di regolamentare la televisione dopo 15
anni in cui era successo di tutto. Infatti la riforma della RAI del 75 aveva stabilito solennemente il
monopolio della RAI, ma la Corte costituzionale con una sentenza dellanno successivo aveva
dichiarato illegittimo tale monopolio in ambito locale, riconoscendo che la radiotelevisione di Stato
da sola era insufficiente ad esprimere una societ oramai laica e complessa, desiderosa di libert di
informazione e anche di affermare una cultura di consumo. Sarebbe spettato al Parlamento di
scrivere una legge per aggiornare la riforma della RAI, disciplinare il famoso ambito locale e dare
certe regole allo sviluppo dellemittenza locale, ma esso non riusc a farlo per 15 anni perch si
confrontavano due schieramenti trasversali: coloro che difendevano il monopolio RAI e quelli che
volevano la libert dimpresa. La legge Mammi stabil per le radio private listituto della
concessione con due sole varianti territoriali, quella nazionale (non pi di tre per ogni soggetto) e
quella locale. Possibilit intermedie come consorzi di emittenti non erano previsti anche perch era
proibito essere contemporaneamente concessionari nazionali e locali. Il territorio sarebbe stato
diviso in bacini dutenza secondo un piano nazionale di assegnazione delle frequenze che avrebbe
dovuto essere approvato entro sei mesi dalla legge, per il quale ogni soggetto non poteva avere pi
di una frequenza radiofonica per bacino, ma fino a sette bacini diversi. La legge prevedeva un
tortuoso iter applicativo in cui, attribuite le concessioni nazionali televisive, tutte le scadenze
saltarono.
LAudiradio stata fondata nel 1988 per iniziativa dellUPA, lassociazione che raccoglie gli utenti
pubblicitari cio le aziende produttrici di beni e servizi. Produce annualmente unindagine
campionaria unitaria sullascolto delle emittenti radiofoniche nazionali e locali, pubbliche e private,
ma la sua strumentazione molto diversa da quella televisiva. Mentre Auditel registra lascolto
attraverso uno strumento elettronico installato in oltre 5000 case italiane accanto al televisore (il
people meter della societ inglese AGB), la miniaturizzazione e la portabilit degli apparecchi
radio, e le caratteristiche della fruizione non hanno finora consentito ad Audiradio di utilizzare una
procedura relativamente automatica come il people meter. Si deve ricorrere perci al sistema CATI
con una filosofia propria delle ricerche di mercato. I dati statistici prodotti da Audiradio sono: il
numero degli ascoltatori negli ultimi 7 giorni e il numero di ascoltatori nel giorno medio. Ciascuno
di questi dati articolato per variabili geografiche e socio demografiche; esse vengono incrociate
sulle singole emittenti e sullesclusivit di ascolto RAI\private.
Ma quante sono le radio in Italia?
Il numero di emittenti radiofoniche in Italia non mai stato stabilito con certezza. E stato calcolato
che nel 1999 si contassero 1100 radio locali di cui 250 comunitarie; 5 syndication, 14 emittenti
nazionali. Queste cifre sono a nostro avviso, le pi vicine alla realt.
realizza pi del 20% dellascolto. Con leccezione di Radio Maria e delle tre reti RAI si tratta
sempre di radio prevalentemente musicali e commerciali. Alle loro spalle altre radio nazionali o in
syndication dai molteplici formati musicali.
La cultura della radio nazionale in Italia.
Lofferta delle radio nazionali italiane prevalentemente rivolta ai giovanissimi. La radio enfatizza
una comunicazione orizzontale fondata sul gruppo dei pari; punta dunque a stabilire legami
orizzontali, amicali, fondati sulla condivisione di nucleo emotivo che la musica rappresenta. La
fidelizzazione di quote crescenti di pubblico giovanile e di popolazione attiva la chiave di un trend
pubblicitario particolarmente vivace. Nella format radio le percentuali tra i generi sono costanti per
ciascuna emittente; il clock orario organizza la sequenza di musiche, parlati e inserzioni
pubblicitarie, mentre la riconoscibilit della stazione, e la conseguente fidelizzazione
dellascoltatore, assicurata dalla confezione accurata di jingle, sigle, stacchi. Lexploit delle radio
private avviene in un territorio definito: quello dei giovani delle grandi citt del nord. Lo stile e lo
spirito delle prime emittenti, da Radio Montecarlo a Radio Milano International, quello
dissacrante degli anni 70. Crescono Radio Milano, International, Radio dimensione suono e nasce
Rete 105. La radiofonia nazionale un fenomeno metropolitano: da Milano, Rete 105 diventa la
prima rete nazionale privata, allinizio degli anni 80; RTL 102.5 la rete emergente agli inizi degli
anni 90 ha sede vicino a Bergamo. Andando verso sud le dimensione dimpresa e il bacino di
utenza diminuiscono. A met degli anni 90 seguendo lo schema a T di tutte le modernizzazioni
italiane si consolida la radiofonia nazionale nel centro sud soprattutto con lexploit di Radio
Dimensione Suono emittente romana. Nata come un fenomeno del nord la radiofonia privata
nazionale scesa verso sud e a met degli anni 90 rappresentava gi un fenomeno nazionale. In 20
anni ha dato vita ad una variet di soluzioni di formato e stile, originati inizialmente dallimitazione
e dallemulazione delle radio americane, delle radio pirata, di Radio Luxembourg, di Montecarlo e
delle trasmissioni giovanilistiche della RAI. Ogni emittente cercava una caratteristica che la
distingueva dalle altre.
Le syndication.
Negli Usa, la patria della radiofonia commerciale, una parte significativa delle emittenti locali
collegata a grandi circuiti nazionali. Lemittente locale sceglie il proprio formato, lo caratterizza e
lo riveste di colore locale in rapporto al suo insediamento ma una parte del tempo radiofonico serve
per le trasmissioni nazionali del circuito, fra cui primeggia sempre linformazione, il genere pi
costoso. Questa forma organizzativa detta syndication ed tipica della filosofia federalista
americana. Il circuito nazionale pu non avere stazioni proprie o averne solo una piccola parte.
Sostanzialmente un produttore di programmi che vende allingrosso. La risorsa pubblicitaria
fornita col metodo dello splitting, ossia con una separazione netta tra raccolta nazionale e locale. Il
principio semplice: le trasmissioni nazionali del circuito sono oggetto di una raccolta centralizzata
che punta sulla grande diffusione e popolarit degli appuntamenti e si rivolge a inserzionisti
nazionali. La parte della programmazione che si caratterizza fortemente come locale viene proposta
in loco ad inserzionisti radicati sul posto o che intendono affermarsi in una certa comunit o etnia.
E interessante notare che il sistema delle syndication and in crisi in America con lavvento della
televisione e poi con il rock. In Italia la situazione ancora pi confusa perch la legge Mammi non
prevede alcuna forma di consorzio per evitare che lesempio si estendesse alla televisione dove
avrebbe turbato qualche interesse consolidato a cominciare da quelli del duopolio RAI-Fininvest.
Un concessionario di radiofonia locale, se possiede emittenti (fino a 7) in altri bacini, pu
trasmettere lo stesso programma tutto il tempo che vuole senza alcun limite; due o pi emittenti di
proprietari diversi che vogliono consorziarsi devono chiedere lautorizzazione a trasmettere lo
stesso programma al ministero delle Poste che deve emettere un apposito decreto. Il limite di 6 ore
giornaliere, ma c il vantaggio di poter trasmettere sia pubblicit locale che nazionale.
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della RAI nel considerare strategico il settore radiofonico condusse ad una nuova convenzione nella
quale erano assegnate alla RAI soltanto tre reti radiofoniche per la diffusione di altrettanti
programmi. Un testo che provoc lo chiusura dei due programmi stereo e costitu anche un requiem
per ogni possibilit di organizzazione stellare o federalista della radio pubblica. Un confronto con
una tipica radio per giovani, Radio dimensione suono mostra il carattere adulto e maturo del
pubblico RAI con una programmazione che intercetta il grosso degli ascoltatori solo dopo i 35 anni
proprio quando RDS passa il testimone. Let del passaggio del testimone tende a spostarsi sempre
pi avanti man mano che cresce la generazione del 70 e nuove leve si avvicinano alla radio
commerciale, sospingendo gradualmente Radio RAI in una nicchia sempre pi stretta. Lerrore
compiuto don la Convenzione del 1994 si rivela qui in tutta la sua gravit: agendo su pi reti si
sarebbero sperimentati nuovi formati a flusso senza dover smantellare da un giorno allaltro la
programmazione esistente.
A sostegno di questa seconda ipotesi pu essere invocato un risultato della ricerca umbra che ha
messo a confronto il pubblico delle radio e quello delle televisioni locali. Nelle tv locali la fedelt
pi alta si trova nelle emittenti con bacino pi circoscritto, mentre in radio avviene lopposto: la
fedelt premia le emittenti pi diffuse.
Radio interregionali e macroregionali.
Se collochiamo le radio locali su una carta geografica dItalia ci rendiamo subito conto di quanto
questa direzione locale sia inadeguata e poco rappresentativa. Delle 212 classifiche locali e rilevate
da Audiradio nel 1999 ve ne sono 164 il cui bacino di utenza limitato ad una sola regione ma
anche 37 che abbiamo definito interregionali e che sono ascoltate in due o tre regioni vicine e infine
11 emittenti macroregionali ascoltate in pi di tre regioni.
Emittenti interregionali: quadro di radio piccole e medie ma di notevole personalit che hanno
ritagliato unarea di ascolto rispettabile in quei grandi bacini interregionali in cui avvengono ogni
giorno migrazioni di studio e di lavoro per migliaia di persone. La pianura padana scomposta in
pi aree, al centro Italia c un complesso di radio che dal Lazio si irradiano verso lAbruzzo,
Molise, Campania giungendo anche in Basilicata e Puglia, poi un gruppo di emittenti che si parlano
dalle due rive dello stretto di Messina.
Emittenti regionali: appaiono vocate ad una radiofonia metropolitana citt come Torino; Milano,
Roma, Napoli, Cagliari.
Radio macroregionali: grandi radio solo formalmente locali. Al di l del modo che hanno scelto per
marcare la loro presenza (syndication, consorzi di fatto, catene di emittenti della medesima
propriet, emittenti fondamentalmente distinte e di proprietari diversi ma in via di fatto unificate,
shopping di frequenze in giro per lItalia) si tratta di radio che arrivano in genere in 6-7 regioni con
ascolti nettamente superiori a quelle delle radio interregionali
Ci sono radio che da una determinata regione hanno allargato progressivamente il loro bacino di
utenza stemperando ma non perdendo le caratteristiche culturali del luogo di origine.
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Cosi si pu trasmettere oltre a musica e parlato stringhe di dati: notizie e quotazioni di borsa durante
il giornale radio, informazioni sul traffico, la foto di un cantante
Informare con la radio.
La radio d le notizie, la tv le illustra, i quotidiani le approfondiscono. In radio non c tempo per le
lunghe inchieste ma ci sono molte possibilit per arrivare primi.
Linformazione della RAI.
Linformazione alla radio ha costituito fin dallinizio uno dei segmenti pi esclusivi del servizio
pubblico. Anche dopo lavvento dellemittenza privata la RAI non ha avvertito la concorrenza se
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non da parte delle radio politiche molto attente alla controinformazione. Il rapimento Moro del 1978
rappresenta anche qui un passaggio chiave. Leccezionalit dellevento conferma lassoluta
centralit dellinformazione radiofonica RAI sino ai giorni recenti. Fino al 75 ha avuto ununica
testata giornalistica radiofonica il Giornale Radio che nasce con una forte impronta ufficiale. Con la
riforma i Gr diventano tre, uno per rete opportunamente divisi per equilibri politici. Nel 93 iniziata
la sua riunificazione compiuta nel 94 con lintento mai interamente realizzato di trasferire
linformazione su Radio Uno. In RAI un giornale radio costituito da giornalisti professionisti cosa
diversa dai programmi cio dalle trasmissioni culturali e dintrattenimento che hanno alto budget e
personale sotto un altro contratto. Anche i vertici sono diversi. Unorganizzazione un po datata che
non tiene conto del dilagante infotainment e in cui due squadre con diverse missioni occupano i
rispettivi tempi al microfono come appartamenti in un condominio spesso conoscendosi appena
anche perch lavorano in ambienti fisici lontani. Da sempre i Gr sono abituati a lunghe campiture di
spazio di mezzora soprattutto al mattino con notiziari di tipo generalista con una grande gerarchia
di notizie e di generi simile allimpaginazione di un giornale di carta che avesse molte edizioni
quotidiane con continue ribattute e aggiornamenti delle notizie. E evidente che lunificazione del
Gr. Non ha affatto trasferito su un unico canale linformazione. E come se la RAI vedesse le sue tre
reti solo al mattino con un unico clock nel quale ogni mezzora c un notiziario che dura mezzora,
lasciando allascoltatore la ricerca della frequenza su cui in quel momento viene trasmesso quel
gruppo.
Radio Popolare di Milano: dal movimento al servizio.
Fino al 90 la radiofonia privata ha percorso le strade della musica e del light entertainment parlato
dedicando quindi allinformazione spazi ridotti. Si trattato di una scelta culturale ma anche di
marketing con consistenti risvolti organizzativi perch linformazione richiede costi di produzione,
livelli di professionismo e di organizzazione allora non raggiungibili. Una consistente eccezione
rappresentata da Radio Popolare che nasce la vigilia di Natale del 75 ed una radio di movimento
particolarmente legata a Milano e alla sua sinistra politica ma indipendentemente da ogni sigla.
Diventa sempre pi una radio di informazione: una miscela particolare di carattere milanese e di
apertura critica sul mondo. Dopo la legge Mammi chiede infatti una concessione come radio
commerciale e si finanzia con un misto di pubblicit e di risorse tipiche dellemittenza comunitaria:
abbonamenti di sostegno e azionariato popolare. Nel 92 nasce Popolare Network via satellite dal 95:
di fatto una syndication informativa con 5 partner che arriveranno poi a 15.
Oratoria in onda: Radio radicale.
Si caratterizza per le trasmissioni in diretta delle sedute parlamentari e di altri eventi politici,
alternate a campagne propagandistiche dalla grande forza polemica. Nell81 lanno in cui la radio
costruisce una sua rete nazionale, per iniziativa di Paolo Vigevano dai microfoni di Radio Radicale
Leonardo Sciascia dialoga con le Brigate Rosse. Nell83 va in onda in diretta il proceseo in cui era
imputato Negri e nell85 la volta di Tortora. Nell86 quando la radio attraversa una delle sue crisi
economiche come iniziativa di protesta collega i suoi microfoni senza mediazione con la segreteria
telefonica. Arrivano telefonate di insulti, oscenit. Emittente di partito usufruisce dal 1987 di
finanziamenti per leditoria e di una legge ad hoc approvata il giorno dopo la legge Mammi. Nel 92
la Camera delibera lorganizzazione di una postazione fissa di Radio Radicale per la registrazione e
la messa in onda delle sedute ed ha equiparato i suoi addetti ai giornalisti parlamentari; dal 94 viene
firmata tra vivaci polemiche la convenzione per la trasmissione integrale delle sedute. Radio
radicale continua cosi a vivere e minacciarsi di morte periodicamente alternando riprese di
congressi, eventi e convegni a lunghi programmi di informazione politica, rassegne stampa,
dialoghi con gli ascoltatori, ma partecipando energicamente a tutte le campagne del partito radicale.
Radio di partito stata anche Italia Radio.
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GLOSSARIO:
ACUSMA: propriet del suono che lo rende percepibile anche se la fonte sonora da cui proviene
non si trova nel campo visivo.
ALL NEWS: formato di una emittente radiofonica o televisiva interamente dedicata
allinformazione, con notiziari cadenzati e programmi di approfondimento delle notizie.
AMUSEMENT: termine inglese che significa divertimento; una componente dellentertainment di
cui per fanno parte anche il sentimentale, il commovente, il melodrammatico, il thriller, ecc.
ANCHORMAN: anche semplice anchor, nella televisione americana il giornalista protagonista
delle news che presenta il TG, ne garantisce lattendibilit presso il pubblico con la sua personale
autorevolezza, e dialoga con i corrispondenti e gli inviati i cui servizi appaiono sullo schermo. Il
termine fu coniato sulla personalit di Walter Cronkitr, protagonista delle CBS News, che
annuncer al mondo lassassinio di Kennedy nel 1963. Dopo il 1991 si diffonde anche nei
telegiornali italiani.
ANNUNCIATORE: personaggio generalmente femminile che in radio e in televisione annunziava
linizio di ogni trasmissione e leggeva i comunicati dellemittente.
AUDIRADIO: societ fondata nel 1988 per iniziativa dellUPA, lassociazione che raccoglie gli
enti pubblicitari, per misurare lascolto radiofonico.
AUDITEL: societ fondata nel 1986 per la certificazione dellascolto televisivo. E lo strumento per
determinare con una convenzione da tutti accettata lampiezza e le caratteristiche della platea
televisiva di minuto in minuto, e dunque il valore degli spazi, dei programmi, dei personaggi
televisivi.
BIBBIA: testo di riferimento nelladattamento di un format televisivo, contenente dati tecnici e
artistici utili al funzionamento e alla produzione di un programma o di una fiction seriale. Per i
format non fictional essa comprende regole e suggerimenti che provengono dalladattamento di un
programma nei diversi mercati in cui stato sperimentato.
BOUQUET: pacchetto di canali televisivo delle pay tv che per contratto si acquistano
congiuntamente.
BREAKING NEWS: notizie comunicate in tempo reale, che interrompono i programmi televisivi.
BROADCASTING: letteralmente semina larga; il termine definisce la trasmissione circolare
simultanea via etere di contenuti televisivi e radiofonici di interesse generale, non indirizzati a un
destinatario particolare ma a tutti gli apparecchi dislocati nellarea di ricezione.
CAMPI: descrivono lo spazio dellazione sul set:
CAMPO CONTROCAMPO
CAMPO LUNGHISSIMO (CLL)
CAMPO LUNGO (CL)
CAMPO MEDIO (CM)
CANALE TEMATICO: nella televisione a pagamento, canale dedicato a un solo tema, hobby o
attivit, che spesso trasmette solo poche ore al giorno di nuova programmazione, continuamente
replicata. Impensabile nella televisione generalista.
CHROMA KEY: effetto speciale analogico che sovrappone una immagine allaltra utilizzando
come discriminante il colore. Se si usa il blu ad esempio tutti i punti di colore blu di una immagine
sono sostituiti con i corrispondenti dellaltra immagine, ma non gli altri.
CLIFFHANGER: nella fiction seriale sospensione ad effetto dellazione per accrescere nello
spettatore lattesa per gli sviluppi futuri della vicenda.
CLOCK: letteralmente quadrante dellorologio. Nella radio di formato il diagramma orario su cui
sono indicate le percentuali dei vari generi di programmazione e la loro ricorrente successione.
CODA LUNGA: teoria economica di Chris Anderson per cui Internet e le forme di distribuzione
immateriale favoriscono la vita commerciale allungando la coda di quei prodotti non bestseller che
sarebbero subito eliminati dai punti vendita per far posto ad altri di pi rapida remunerazione.
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CONTENITROE: una scatole, un involucro duttile che pu durare anche molto e si presta a farsi
riempire con frammenti dei pi vari generi, mediati e organizzati da un conduttore. Il primo
conduttore considerato Domenica in della RAI (1976).
CONTROPROGRAMMAZIONE: strategia di costruzione del palinsesto fondata sullosservazione
dei palinsesti dei concorrenti e sullinserimento di programmi capaci di competere e sottrarre
pubblico allofferta della concorrenza.
CULTURAL STUDIES: campo interdisciplinare di studi umanistici tra la storia della cultura, la
sociologia, le discipline letterarie e quelle dello spettacolo. Sviluppato in Inghilterra negli anni 60
con una forte componente di critica sociale, si successivamente diffuso in tutto il mondo per la sua
capacit di interpretare fenomeni culturali e sociali complessi, attenuando la primitiva imposizione
critica.
DOCUDRAMA: genere televisivo di provenienza inglese che alterna frammenti recitati da attori
con filmati depoca.
DOCUSOAP: programma di narrazione seriale con ambientazioni ispirate alla vita reale, in cui un
gruppo di personaggi, attori non professionisti, mette in scena una mimesi delle proprie relazioni
interpersonali o professionali.
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