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ammessi al prestito sia per i membri della comunit religiosa sia per gli esterni che ad
essa facevano riferimento: la cosiddetta biblioteca minore o 'circolante'.
Dalla testimonianza indiretta dell'esistenza di cataloghi nell'antichit si passa alla
notizia sicura della loro esistenza nel medioevo. Si sono conservati i cataloghi, o notizie
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ad essi relative, delle BB. monastiche (Bobbio, Cluny, San Gallo), capitolari (Verona),
di corte (Visconti, Medici, Aragona) o private di singoli studiosi (Richard de Bury).
Essi sono per lo pi di tipo inventariale, redatti per accertare la consistenza
patrimoniale, pi che per ragioni di studio o di uso. Semplici liste con indicazioni
sommarie relative al nome dell'autore, al titolo, al materiale scrittorio (pergamena o
carta), al tipo di scrittura, alla presenza di illustrazioni, alle caratteristiche della
legatura). Sono sporadici i casi di cataloghi che registrano l' incipit e l' explicit delle opere.
Ordinati con criterio topografico e per materie, rispecchiano l'ordine di collocazione dei
libri negli armaria e nei plutei. Raramente sono in ordine alfabetico (il primo redatto
secondo questo criterio sar quello dalla B. Vaticana compilato nel 1481 da Bartolomeo
Platina, primo bibliotecario della biblioteca dei papi).
Anche le pi ricche raccolte private erano fornite di strumenti di descrizione.
Richard de Bury, bibliofilo del XIV secolo di cui si parler pi avanti, nel suo Philobiblon ,
XIX, 10, scrive 'catalogum fecimus specialem', riferendosi alla ricca libreria personale
con cui progett di formare il primo nucleo librario di un college dell'universit di Oxford.
Biblioteca e inventario sono andati dispersi ma la notizia, tramandata da un biografo,
che cinque grossi carri non sarebbero bastati a trasportare tutti i libri da lui radunati ci
dice che, data la consistenza, il De Bury l'aveva dovuta dotare di un catalogo.
E' poi necessario accennare per la singolarit e la precocit dell'idea all'esistenza di un catalogo collettivo di ben 183 biblioteche monastiche e vescovili
inglesi e scozzesi redatto nella seconda met del sec. XIII dai Francescani di Oxford che
compilarono uno strumento utile per localizzare i libri nelle varie istituzioni librarie
dell'isola. Conservato in tre esemplari, tra cui il pi autorevole il ms Tanner 165 della
biblioteca Bodleiana di Oxford, il Registrum Angliae de libris doctorum et auctorum
veterum registrava le opere disponibili con la sigla delle BB. che le conservavano. Le
Epistolae di san Girolamo sono documentate in 39 BB.
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Biblioteche di corte
Alternativa al canone bibliografico medievale, che nei secoli XIII-XIV comincia a
mostrare la sua rigidit e ripetitivit, va cercata nelle BB. signorili e di corte (es. la B.
degli Svevi che per rimase chiusa nell'ambiente di corte e alla morte di Manfredi and
dispersa).
L'origine di queste BB. risale al periodo in cui i membri delle corti imperiali e
principesche, accanto all'ascolto delle letture ad alta voce di testi poetici e di romanzi
durante le ore del pasto, dello svago e del riposo collettivo, iniziano a dar vita alla
pratica della lettura privata e silenziosa. Con l'ampliarsi dell'alfabetizzazione la lettura
diventa cio un atto privato con percorsi e scelte personali. E in coincidenza con la
formalizzazione letteraria delle lingue volgari (provenzale, francese, italiano, tedesco)
quelle letture sono costituite soprattutto dai testi della letteratura cavalleresca e cortese
(significativamente esemplificata nell'episodio di Paolo e Francesca nel V canto
dell' Inferno di Dante), dai testi devozionali (libri delle ore, vite dei santi), dai
volgarizzamenti e riduzioni di opere classiche, dalle cronache del tempo, dalle opere
sulle pratiche della vita di corte (trattati di mascalcia o di uccellagione).
I libri, chiusi in casse e affidati a personale non specializzato, seguiva il signore e
la corte negli spostamenti nelle diverse residenze ed erano conservati insieme
all'archivio o al tesoro. Erano lo strumento delle letture comuni ad alta voce dei membri
della corte e di meditazione ed edificazione personale, non rispondono ad esigenze
strutturate di studio, e ci influisce sia sulla qualit del repertorio librario, sia sui criteri
di conservazione e gestione, sia sulle modalit di fruizione.
Letture di approfondimento: Donatella Nebbiai-Dalla Guarda, I documenti per la storia
delle biblioteche
medievali (secoli 9.-15. ), Roma, Jouvence, 1992; Libri e lettori nel medioevo: guida storica
e critica , a cura di
Guglielmo Cavallo, Roma-Bar, Laterza, 1977; Guglielmo Cavallo, Dallo scriptorium senza
biblioteca alla
biblioteca senza scriptorium , in Dall'eremo al cenobio: la civilt monastica in Italia dalle
origini all'et di Dante ,
Milano, Libri Scheiwiller, 1987, stampa 1989; Exultet: rotoli liturgici del medioevo
meridionale. Catalogo della
mostra: Recitare la devozione, Montecassino, 1994, direzione scientifica Guglielmo Cavallo,
coordinamento
Giulia Orofino, Oronzo Pecere, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello
Stato, 1994.
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Biblioteche pre-umanistiche
Nei secc. XIII-XIV si assiste ad un ampliamento degli interessi culturali della societ
civile divenuta oramai pi articolata e complessa per effetto del superamento del
sistema feudale chiuso e impermeabile a qualsiasi dinamica sociale. E' la fase in cui si
completa il processo di abbandono del castello signorile e si afferma la tendenza al
ripopolamento urbano, iniziato nei secoli precedenti. Ci avviene parallelamente
all'affermarsi dell'istituzione comunale, con le modificazioni dell'apparato istituzionale,
economico e produttivo, con l'affermazione definitiva della nuova classe artigianale e
mercantile, portatrice di nuovi interessi e di pi ampie esigenze.
Biblioteche private si costituiscono nell'ambito dei circoli culturali padovani e toscani
che, con Albertino Mussato e Lovato Lovati a Padova e Convenevole da Prato a Firenze,
iniziarono un processo di ricerca e di studio dei testi antichi che, giunto all'apice con
Francesco Petrarca, sfocer nel movimento umanistico.
La nuova B. pre-umanistica non una struttura chiusa in un sapere consolidato,
professionale, impermeabile alle novit e legata a modelli autorevoli come quella
medievale; invece esattamente il contrario e cio espressione della ricerca continua di
novit bibliografiche.
Plurilingue: latina ma anche greca e volgare
e costituita di documenti diversi anche dal punto di vista fisico: libri antichi
direttamente recuperati negli armadi dei monasteri, in scritture altomedievali o in
carolina (i 'soporata volumina', che aprono di nuovo gli occhi dopo un sonno
secolare, ricordati da Richard de Bury, Philobiblon , VIII, 30-35), e libri nuovi
ricopiati personalmente dai nuovi intellettuali in una gotica libraria chiara e
alleggerita da abbreviazioni, lontana dai modelli dei manoscritti universitari (si
pensi alla gotichetta del Petrarca nelle glosse marginali al Virgilio appartenuto al
padre). La teorizzazione della bont e necessit di trascrivere libri per conservare
e trasmettere la conoscenza si trova nel cap. XVI, Come sia meritorio scrivere
libri nuovi e rinnovare i vecch i, del Philobiblon di Richard de Bury, composto nel
1344. Tematica ripresa e ampliata nel secolo successivo dal benedettino Johann
Tritheim <1462-1516> nel De laude scriptorum (trad. it. Elogio degli amanuensi ,
a c. di Andrea Bernardelli, Palermo, Sellerio, 1997).
In questa fase di fervore e di nuove curiosit, ma prima dell'invenzione della stampa,
quali erano le modalit dell'informazione bibliografica a cui si faceva ricorso, sia
all'interno delle BB. religiose, sia soprattutto al di fuori di esse da parte di uno studioso
laico estraneo o, comunque, insoddisfatto dei canoni della cultura ufficiale che, abbiamo
detto, erano quelli scolastici-universitari?
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L'informazione bibliografica e la scelta delle letture erano un fatto personale che
riguardava il singolo studioso, dal momento che non esisteva un circuito informativo
d'appoggio. Il sistema circolare antico prevedeva la produzione nelle officine librarie, la
circolazione del libro e l'informazione attraverso le tabernae librariae , fino all'uso da
parte del singolo lettore. Questo sistema si era rotto durante il medioevo. La produzione
libraria artigianale era determinata dalla richiesta del committente. Anche presso le
universit, quando la richiesta del libro aumenta, non nasce un progetto 'industriale' di
approntamento preventivo di un certo numero di copie da vendere agli acquirenti. Ci
richiederebbe un investimento finanziario preventivo rischioso per chiunque, considerato
anche l'alto costo del libro manoscritto e la pratica molto diffusa della copia diretta
dall' exemplar . Anzi, frequente era il caso di studenti che facevano i copisti nella bottega
dello stazionario per pagarsi le spese dei propri libri.
L'informazione bibliografica e il reperimento librario, in un momento culturalmente
molto fluido e in evoluzione verso nuovi canoni intellettuali, sono pratiche personali:
copia diretta o commissionata a copisti di professione da antigrafi propri e di amici. Non
esiste un'offerta di mercato e, di conseguenza, non esistono strumenti di informazione
bibliografica ei presupposti per la loro elaborazione non si verificheranno fino alla
seconda met del '400: invenzione della stampa, aumento della produzione e ripresa
della circolazione libraria.
Letture di approfondimento: Per le modalit di informazione bibliografica e di recupero
librario messe in
atto nel XIV secolo da Richard de Bury ( Philobiblon , VIII) e da Francesco Petrarca,
Familiari , III, 18, Lettera a
Giovanni Anchiseo cui affidata una ricerca di libri, cfr. Luigi Balsamo, La bibliografia.
Storia di una tradizione ,
1. ed. riv. e aggiornata, Firenze, Sansoni, 1992, cap II: Informazione e circolazione libraria
nel medioevo.
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Gli umanisti e il concetto di biblioteca pubblica
I principi ispiratori della pubblicit della biblioteca vanno individuati nella
tradizione culturale occidentale che ha visto nel libro il mezzo privilegiato di trasmissione
del pensiero e nella biblioteca il luogo deputato alla conservazione della memoria scritta:
concetto del libro come 'arma' raggiunse l'acme operativa nello scontro ideologico tra mondo
riformato e
mondo cattolico durante il quale il libro a stampa fu strumento privilegiato di lotta nell'uno e
nell'altro fronte.
2
R
ICCARDO DA
B
URY
, Philobiblon o l'amore per i libri , VIII, 91-93, introd. di MT Fumagalli Beonio Brocchieri,
trad. e note di R. Fedriga, Milano, 1998. La riscoperta e l'interesse per questo testo hanno
fatto s che nello
stesso anno sia stata pubblicata un'altra edizione italiana dell'operetta, a cura di Pino di
Branco, dalle edizioni
La vita felice di Milano. Cfr. anche Franco Minonzio, Tutta la pienezza del mondo nel
libro: appunti di lettura
dal
Philobiblon
di
Richard
de
Bury ,
in
Biblioteche
oggi,
19
(2001)
n.
5,
pp.
56-71
http://www.bibliotecheoggi.it/2001/20010505601.pdf .
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In piena sintonia con il vescovo inglese sulla esigenza di favorire la
comunicazione intellettuale mediante la pi ampia disponibilit dei propri libri fu
Francesco Petrarca che conobbe il de Bury ad Avignone nel 1333
3
.
Consapevole dello scarto tra le raccolte librarie private, che si stavano
arricchendo dei risultati dell'incipiente rinascita culturale, e quelle istituzionali, non
adeguate al nuovo canone di studi che egli andava delineando con successo, Petrarca ha
proposto l'esempio autorevole dell'uomo colto e appassionato bibliofilo, generoso nei
prestiti agli amici quanto esigente con essi nella ricerca e condivisione delle scoperte
(cfr. la Lettera a Giovanni Anchiseo ), che lascia i suoi libri non agli eredi, ma ad una
istituzione idonea a conservarli a perpetua memoria e soprattutto - elemento
fondamentale per gli sviluppi futuri - disponibile a garantirne la pi ampia fruibilit.
L'idea e l'iniziativa del Petrarca mostrano il carattere dell'esemplarit anche
nell'alternanza della scelta relativa alla struttura destinataria della propria raccolta,
oscillante tra l'istituzione religiosa, proposta al Boccaccio nella Senile , I, 5 del 28 maggio
1362, e l'istituzione laica individuata in seguito nella Repubblica di Venezia.
Nel 1362 Boccaccio scrisse una lettera accorata al Petrarca in cui manifestava
l'intenzione di cedergli la sua biblioteca. Petrarca si trovava a Padova, dove aveva
riunito la sua raccolta libraria ricomponendo i due nuclei di Parma e Valchiusa, e fu felice
dell'idea di aggiungere ai suoi i libri del Boccaccio, di cui conosceva bene il pregio e la
novit tematica.
Con la Senile , I, 5, dunque, egli invita Boccaccio a stabilirsi a Padova presso di lui
portando con s la propria suppellettile libraria, la quale unita alla sua dopo la loro
morte sarebbe confluita unitariamente ( indecerpta ) in qualche istituzione religiosa che
l'avrebbe conservata, preservandola dalla dispersione e tramandandola ai posteri in loro
memoria: sic studiorum hec suppellex nostra post nos [] ad aliquem nostri
perpetuo memorem pium ac devotum locum simul indecerpta perveniat.
Boccaccio non si allontan da Certaldo e Petrarca cambi idea e decise di lasciare
in eredit la propria raccolta alla Repubblica di Venezia. Il 4 settembre dello stesso anno
(1362) infatti il Maggior Consiglio accettava la proposta del poeta toscano di recarsi a
vivere nella citt lagunare e di ricambiare l'ospitalit della Repubblica con il lascito della
sua preziosa biblioteca. Lo Stato veneziano si impegnava ad onorarne la memoria
conservandola in un luogo sicuro, ampliandola e rendendola fruibile a vantaggio di tutti
gli studiosi, nel rispetto del desiderio formalmente espresso dal poeta. Petrarca si rec
3
Nella lettera a Tommaso Caloiro ( Fam. , III, 1) Petrarca definisce de Bury persona
d'ingegno vivace e di
buona cultura, e sottolinea con malcelata ammirazione che egli possedeva una ricchissima
raccolta di libri di
cui nessuno fu pi fornito: F. P
ETRARCA
, Le familiari , Libri I-IV , traduzione, note e saggio introduttivo di U.
Dotti, Urbino, 1970, pp. 340-341. Cfr. anche C. S
EGR
, Petrarca e Riccardo de Bury , in I
D
., Studi
petrarcheschi , nuova edizione riveduta, Firenze, 1911, pp. 263-291.
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ad abitare a Venezia nella casa messagli a disposizione dalla Repubblica. Ma sei anni
dopo, alla morte del doge Moro suo amico, mutate le condizioni politiche ea disagio nel
clima culturale della citt impregnato di aristotelismo, Petrarca decise di abbandonare
Venezia e accett l'ospitalit offertagli dai Da Carrara, principi di Padova.
Sebbene nel testamento del 1370 non si faccia menzione dei libri, alla morte del
Petrarca (1377) essi confluirono nella biblioteca dei principi padovani, mentre i duplicati,
gli originali delle sue opere ei libri in volgare restarono al genero Francescuolo. Come
dir in seguito Poggio Bracciolini essi - contrariamente a quanto il poeta aveva auspicato
- omnes venundati et variis hominibus dispertiti sunt.
Il Boccaccio nel suo testamento accett l'idea iniziale del maestro e dispose che i
suoi libri, dopo essere rimasti a disposizione dell'amico fra' Martino da Signa per tutta la
vita, fossero consegnati 'sine aliqua diminutione' al convento agostiniano di S. Spirito di
Firenze. Morto fra' Martino nel 1387, i libri furono assegnati al convento, ma ebbero
degna sistemazione solo grazie all'intervento di Niccol Niccoli nei primi anni del sec.
XV. Nel 1451 ne fu redatto l'inventario.
Letture di approfondimento: N. M
ANN
, Petrarca e la cancelleria veneziana , e M. P
ASTORE
S
TOCCHI
, La
biblioteca del Petrarca , in Storia della cultura veneta , II, Il Trecento , Vicenza, 1976,
rispettivamente pp. 517535 e 536-565; A. P
ETRUCCI
, Le biblioteche antiche , in Letteratura italiana , a cura di A. Asor Rosa, II:
Produzione e consumo , Torino, 1983, pp. 527-554; L. G
ARGAN
, Gli umanisti e la biblioteca pubblica , in Le
biblioteche nel mondo antico e medievale , a c. di G. Cavallo, Roma-Bari, 1988, pp. 163186.
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Niccol Niccoli, Cosimo de' Medici e la biblioteca di San Marco a Firenze
A Firenze, culla dell'Umanesimo, l'idea della 'pubblicit' da dare alle raccolte
librarie private, lanciata da Petrarca, fu ripresa dagli umanisti pi autorevoli, i quali
nell'ambito della riscoperta della civilt classica e della sua attualizzazione, richiamarono
anche il modello delle BB. antiche soprattutto quello alessandrino - concepite come
laboratori filologici per la riproduzione e lo studio dei testi, dove bibliotecari, dotti ed
esperti filologi, attendevano alla correttezza testuale, ai commenti, alle traduzioni.
Sull'esempio dei principi ellenistici e degli imperatori romani, che ritenevano
segno di distinzione e di prestigio il mecenatismo, la protezione e il favore verso gli
uomini dotti e, di conseguenza, anche l'istituzione delle sedi deputate alla conservazione
e alla trasmissione della cultura scritta, si moltiplicarono in tutta Italia gli esempi di
principi che istituirono biblioteche destinate all'uso comune.
Condiviso da autorevoli umanisti e accreditato nei secoli XV-XVI dal sostegno di
principiile i organismele publice laice i ecleziastice, prin urmare, exemplul lui Petrarca a
fost
nrdcinate n imaginaia oamenilor de cultur, s fie un model i
devenit un fenomen pe scar larg i de lung durat
4
.
Iubirea de cri, mai ales pentru textele clasice care au fost redescoperite,
Era conotaie tipic a umanismului nostru i cei mai mari exponeni dup Petrarca.
S aib biblioteca personal adecvat i actualizat a reprezentat ambiia de a
toate umanitii, Niccolo Niccoli de mai sus, care a format sufletul cercului florentin,
punctul su de referin. Un negustor bogat i bibliofil pasionat, a luat i copiat
cu furie coduri pentru a forma una dintre cele mai importante colecii particulare ale secolului
-
mpreun cu cea a Coluccio - (aproximativ 800 de volume) i cel mai bogat dintre codicele
grecesti
5
.
Dictand ultimul su va fi, n 1430 Niccoli destinat bibliotecii la mnstire
Camaldolesi S. Maria degli Angeli din Florena, dar n voina ulterioar,
redactat n 1437, cu puin timp nainte de moartea sa, sa rzgndit i a dispus ca acesta s fie
plasat la
la dispoziia cetenilor "tuturor cadrelor didactice universitare. Executorii, printre care
numele
Cosimo de Medici, n 1441 a decis s-l plaseze n cldiri s fie construite biblioteca San
Marco,
4
Pentru o ampl trecere n revist asupra instituiilor istorice bibliotecilor europene i
motivaiile care stau la baza acestora
instituia E. E
DWARDS
, Biblioteci i fondatorii bibliotecilor , Bruxelles-Gent, 1865 (repr. Anast. Bristol
Setagaya-Ku, 1997); M. R
OSA
, Depozite de cunotine: biblioteci, academii, arhive , n memoria
tiu. Conservarea i structurile organizatorice din cele mai vechi timpuri i pn n prezent , o
c. Peter Rossi, Roma-Bari,
1990, pp. 165-209; V. D
E
G
REGORIO
, Ia act cu privire la conceptul i practica publicitii n unele momente din istorie
bibliotecar , n I
D
., Casanatense i mprejurimi. Eseuri despre biblioteci i cultur n special la Roma , n al
aptesprezecelea
lea , Napoli, 1997, pag. 203-250.
5
Primul scaun grecesc de la Florena Studio a fost stabilit, pe cheltuiala sa, n 1397 de bancher
bogat
Nofri Strozzi i a ncredinat mingea , savantul bizantin Manuel Chrysoloras, autor al unei
gramatici, The Erotemata ,
care a avut un succes de publicare imens i difuzarea n secole mai trziu pentru predarea
limbii greceti.
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Cosimo a fost cu construit de Michelozzo de la Forli in noul sediu al
Dominican mnstire http://www.polomuseale.firenze.it/sanmarco/ .
n aceiai ani Cosimo, precum i configurat colecia dvs. palatului - pentru
Privat Medici, au fuzionat n 1571 n San Lorenzo pentru a fi Medici
publice, Laurentiana curent ( http://www.bml.firenze.sbn.it/index.htm ) - este
El a promis s mreasc stocul bibliotecii mnstirii dominicane San
Marco, integrnd noi achiziii niccoliano de baz. Pentru a face
cea mai bun alegere pentru aparate bibliografice necesare pentru comunitatea Dominican
Se ntoarse spre Fra 'Tommaso Parentucelli din Sarzana, un savant umanist i bibliofil,
cerndu-i
pentru a ntocmi o list de cri pe care consider indispensabil n bibliotec nou format.
"Nota" scris de Parentucelli privind "aa cum a trebuit s rmn o librrie" - potrivit
expresia florentine librar Vespasian da Bisticci - const dintr-o list de autori
i titluri de valoare n care contemporanii au recunoscut autoritatea i statura de sine ca
model de urmat n crearea altor biblioteci umaniste. Un model care
Parentucelli acelai urmat i aplicat n formarea pentru colecia sa privat i
formarea b. public care a decis s creeze "pro comu doctorum virorum
este confortabil "la curtea papal, n 1447, cnd a devenit pap cu numele
Nicholas V.
Canon Nicholas Parentucelli
Este a fost transmis de la o copie cunoscut pn n prezent, efectuate de Dominican
Leonardo di Ser Uberto n a doua jumtate a 400 sau primele decade ale "500, i s-l
A aparinut. Cod, originar din mnstirea San Marco, este acum n
Bibl. Nat. Centrul de la Florena cu mnstirile semntur J suprimat VII 30 (411)
6
:
Inventarium Nicolai pape V, quod ipse composuit la instantiam Cosme de
Medicis, ut ab ipso Cosma audivi, die XII novembris 1463 ego Frater Leonardus ser
Uberti de Florentia, ordinis Predicatorum, acest reverend clugr patre de Sant
Florentia, anterior Sancti Marcy Florentiae, eiusdem ordinis .
Acesta const dintr-o simpl list de autori (98) i lucrri, scrise ntr-un scop practic
i innd cont de faptul c biblioteca la forma a aparinut unui ordin religios
cu toate c sunt destinate uzului public:
<Predomine texte biblice, teologice, filosofice, patristic i scolastic
medieval
6
Adugat pe site de Maria Grazia Blasio, Cinzia Lelj i Giuseppina Roselli, o contribuie la
lectura canon
bibliografia lui Thomas Parentucelli , n Cheile de memorie , Vatican, Vatican Scoala
paleografie, diplomatic i de arhiv, 1984, pp. 125-155.
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<-ORAUL Clasice - din care b. El a fost deja bine aprovizionat datorit motenirii Niccoli Parentucelli ofer doar o list foarte scurt de semnalizare, dar cu o fraz
fatidica las calea deschis la libera alegere i asumarea Cosimo
Colaboratorii si cunoteau bine cei mai importani autori pentru "studii
humanitatis ":" De humanitatis autem colile, grammaticam ad-cuantic,
rhetoricam, hystoricam et poeticam spectat ac moralem, auctoritate que
digna Sunt, Vobis cred c ei foarte bine cunoscute. Ego-ul tamem, tu Bibliothecam
conditurus essem, ejaculare omnia Haberi nu possent, vellem ISTA nu precipue
DEESSE "i enumer o serie scurt de autori latini i tai ai Bisericii i
lucrrile lor cele mai importante (Blasio [et al], p. 154, Gargan, p. 174)
Aceasta este prima dovada a legturii dintre "humanitatis de studiu", care va da numele su
curente culturale Umanismului i care sa impus prin canonul studiilor
codificate n studiorum Raportul dintre iezuitilor, va marca profund sistemul colar
des documente indits , Paris , n 1887, public un catalog de manuscrise latine a fcut remiz
dup
Moartea lui Nicholas V de ctre papa Calist III.
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<BB. Visconti i Sforza n Pavia i Milano (percheziionat de ctre trupele
Francez a venit n Italia, la sfritul secolului. XV dup Charles VIII i Ludovic al XII-lea)
i Alessandro Sforza n Pesaro, a distrus la nceputul anilor '500 de militari
Duke Valentino;
<B. Federico da Montefeltro din Urbino, bazat pe comision parentucelliano conform mrturiei explicite a Vespasiano da Bisticci n biografia
Federico - nfiinat cu cri noi produse n scopul laboratorului
editorial al Vespasian, vindecat i preioase n MSS. iluminate, deschis la utilizarea
membrii curii i a multor intelectuali care s-au bazat acolo,
condus de personal specializat (Agapito, Federico Veteranilor, Lorenzo
Teetotaler). Rechiziionat de ctre Papa Urban al VIII, din moment ce 1657 a fuzionat cu
Biblioteca Vaticanului, n cazul n care codurile sunt sortate n dou seturi de
Codicele Urbinates latini i Urbinates Graeci
8
.
Ideea bibliotecii publice i exemplul bibliofil i principiile seculare Papa
Ei au influenat alte figuri majore ale clerului, mai ales cardinalilor, prini ai
biseric. Printre acestea nu putem uita cardul cel puin. Vissarion, faimos pentru
marele su un savant i om al bisericii i pentru acele tipuri de cri
b lui. care a mers pentru a forma nucleul Biblioteca Marciana n actuala
Venezia
http://marciana.venezia.sbn.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_Marciana
Nscut n oraul grecesc Trabzon pe Marea Neagr, Vasile a devenit bazilitan Monaco
lund numele de Vissarion. De la 1430-1436 el a fost un elev al mai greac filozof
timp, George a spus Gemisto Pletho, devenind excelent cunosctor al
filozofia platonician i aristotelic, matematic, astronomie, cultur clasic
n general. n 1438 a fost fcut arhiepiscop de Nicea. ln aceast calitate a participat la
Consiliul
Ferrara-Florena, convocat de Papa Eugen IV, n conformitate cu "mpratul Bizanului
8
Maria Morandi, Luigi Morandi, transferul de "codice Urbinates" Biblioteca Vaticanului:
istorie,
documente i inventar , Urbino, Academia lui Raphael, 1981.
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Ioan al VIII-a aduce unirea dintre cretinii din Vest i Est. el sa distins
ca cea mai importanta personalitate si a fost special pentru ea c Uniunea a fost
a proclamat 06 iulie 1439 n Florena. Dar grecii au respins Uniunea, care le-a aprut
o nou dominaie occidental, astfel nct eforturile consiliului au fost n zadar.
Bessarione n schimb a fost printre puinii care au rmas fideli Uniunii, i a acceptat plria
Cardinalii, convins c el poate astfel s obin mai multe beneficii pentru cauza grecilor.
loc fix (se deplaseaz la instan), dar funcional la practicile de citire improvizat
vieii instanei i modul de citire, de multe ori comunitar i cu voce tare. bogat
de texte n noile limbi romanice, prin urmare, expresia unei culturi tipice n mai multe limbi
internaionalitate familiilor regale (vabi, angevini i aragoneze).
Multitudinea de interese, de asemenea, cultivate n instan Este a avut loc n
Botezul Guarini canon este documentat n inventarul 1495 crilor n cazul n care,
articulat n nuclee stocate n locaii diferite, ele sunt prezente, pe lng textele cerute
Taxele Guarini lui pentru formarea crturarului umanist, lucreaz n limba local: de la
romante tradiionale ale cavalerismului (tipic al instanei citete) n limba local a lucrrilor
clasice, la autori moderni, lucrrile de devoiune sau de utilizare practic n practic
viaa de zi cu zi a societii, de la clrie la vntoare, la minge.
n a doua jumtate a secolului. XV, acest model b. Palatine, blocat n
domeniul de aplicare al instanei, devine b. "Stat" n sensul lui Armando
Petrucci -, simbol al puterii prinului care guverneaz soarta oraului, instrument
construirea consensului n jurul valorii de figura lui ca patron.
B. 'The "umanist-renascentist, statul trebuie s fie neleas nu n sensul juridic modern
ca proprietate a statului i a cetenilor, ci ntr-un sens simbolic, ca
Reprezentant al intereselor prinului. Noul concept de b. Aceasta se datoreaz
transformarea instituional a Domniei la principat: doamnelor impresie
Feudal are referire la puterea central, care ia dat nvestiturii i curtea su,
Renascentist prin are primul su contact n disciplinele: este procesul care va conduce
stabilirea unor state naionale. n primul caz, biblioteca este Domnul b.
Palatine, destinate uzului personal a membrilor instanei, n al doilea este deschis
un public mai larg de oameni de tiin, de a " anturajul intelectualilor a crui prin
Ea nconjoar i care asigur mijloacele i instrumentele de studiu. Este "un prin care
prezint ca un iubitor al artelor i patron al artitilor i scriitorilor, care, la rndul su, da
luciu i crete consens cu privire la figura lui i puterea lui cu munca lor
i lucrrile lor.
pagina 22
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22
exemple remarcabile de bb. "Din" stat sunt cele deja menionate mai papi, Medici,
Malatesta Cesena i Rimini, Alessandro Sforza Pesaro, Montefeltro i
Della Rovere din Urbino, The Este n Ferrara, Napoli Aragon, Visconti i
Sforza din Milano i Pavia, transportat n Frana de Charles VIII i Ludovic al XII-lea, la
sfritul
lea, n timpul uneia dintre primele coborri ale principiilor strine din motive de cucerire
ara noastr, i, n afara Italiei, b. Matei Corvin, regele Ungariei, care este format de
asemenea,
conform mrturiei lui Vespasiano da Bisticci, n conformitate cu canoanele umaniste.
lecturi suplimentare: Amedeo Quondam, Biblioteci a instanei Este la punctele
declaraia scris: manuscrise, incunabule, cri tiprite ale bibliotecilor de stat italiene ,
Direcia tiinific: Guglielmo Cavallo, Roma, Oficiul de Stat i Ment Biblioteca
De stat, 1994, pp. 207-215); Armando Petrucci, Bibliotec, cri, scrieri n Napoli
Aragon , n biblioteci n lumea antic i medieval , editat de Guglielmo Cavallo, 5. ed.,
Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 187-202.
pagina 23
23
24
Melozzo da livrare Forli Sixtus IV la Bartolomeo Platina bula de numire
n calitate de prefect al Vaticanului B.
Conservarea i utilizarea patrimoniului
Deja n a doua jumtate a secolului al XV-lea, ducele de Urbino Federico da
Montefeltro, a declarat n mod clar sarcinile custode i a dictat msurile de protecie
"Editarea de carte", bogat i prestigioas, care a fost perceput de contemporani i apare
chiar i astzi, influenele culturale bogate, care nu sunt de baz ", cel mai demn de a fi
vreodat a fost fcut din acel moment acum "
9
.
Intarsii studiului Duke,
Palazzo Ducale, Urbino
"Officio bibbliotecario"
Vole bibbliothecario fi docto, aspecto de bono, de natura bona accustumato,
et bona et limba expedita, i pe care s lupte de la dulap de "havere inventarului
de ei tucti cri, cele et cum s pstreze ordinea n lochi et de possere rectiga ceea ce "1 vole
ntr-unul imediat, Cus latin commo greac sau le hebrei sau ce altceva a existat. i sciorare
inseme ejaculare le cri de sttut, i s vedem c nu este humida i uita-te la ea de la molii,
viermi i Omne i altceva nociv prin mna lui inepti et ignorant, et immundi
stommacosi. i arat-i doar ejaculare aripi Diligentia persoane auctorit de et de
Doctrina, ejaculare cum frumos mod de a le face s neleag prestantia, et gintileza
frumuseea ei, et
de caractere sau et de miniaturi. Et de 'serrano vedea atunci dac nu pighe alchuna
Card de et revederli de multe ori, i atunci cnd mustrano persoanei ignorant care le
curiozitatea
9
Vespasiano da Bisticci, Comentariul vieii Domnului Frederick, Duce de Urbino , n Id., The
Lives , ediia
critici cu prefa i comentarii de Aulus greac, Florena, Institutul Naional de Studii
Renasterii, 1970.
pagina 25
25
El a vrut s vad dac nu este prea De auctorit, doar un ochiata. Cus et ngrijire havere
cnd manchasse-le un sistem de blocare de compensare n curnd i Omne la un alt diffecto.
et non
lassare aduce fuora alchuno de carte excepto lui locho dac "Domnul ia poruncit, i
recordise de haverne el scripto de mna celui care fussino mprumutat, i s ia
cont de la sine, folosind Diligentia de sechestra grij atunci cnd carte publicarea venelor
mulimii,
c nimeni nu va adus Fusse tiptil, commo n urm i acest bibbliothecario, acorto et
MESER diligente Agapito "
10
.
Restul proteciei patrimoniului documentar a fost ntotdeauna un interes
primar i nc din cele mai vechi timpuri au fost elaborate n soluii de linie i teorii elaborate
cu cunotine tiinifice i tehnologice ale timpului conectat la sistemele de
producie, pentru a sprijini materiale, la forma documentelor. Acest lucru nu este locul pentru
o analiz detaliat a textelor n acest sens cel mai reprezentativ, c sesizarea altor
sediul central, dar nu se poate omite aici, cel puin menionarea unor autori care au marcat
cele mai importante de achiziii pentru o lung perioad de timp i pentru un motiv bun
considerate valabile. Pliniu cel Btrn a
au srbtorit proprietile de lemn de cedru, cu ulei sau miros de rini
intense, insectele i capsae de protecie a oferit adpost n condiii de siguran pentru
sub form de rulouri de papirus i pergament ( Naturalis Historia , XIII, 27). Vitruvius,
arhitect, are
interesat de problemele de sntate ale mediului nconjurtor i a dezvoltat teoria
Expunerea la est a cldirilor de depozitare ( De Architectura , VI, 6)
11
. Richard
de Bury n Philobiblon (1344) a teoretizat cu pasiune dragoste i respect pentru cri,
Ea a recunoscut i a descris factorii de risc provocate de om (cap VII:. Lamentaii
librorum contra frumos ; capac. XVII: De honestate din cauza despre custodiam librorum
adhibenda ), el a susinut necesitatea de transcriere i de producie frecvent
noi copii (cap al XVI - lea:. Quam meritorium stea Libros novos scribere et veteres
renovare ).
12
Un perorare preluat i a relansat dup mai mult de un secol
Johannes Trithemius, stare i bibliotecar al mnstirii benedictine din Sponheim, n
De Laude Scriptorum (1492), o od la activitatea scribilor ntr - o perioad de plin
declaraia de pres. n cap. XV, De custodie et munditia librorum Habenda ,
autorul ndeamn, de asemenea, s se asigure sigurana i igiena mediilor
conservarea i invitaia adresat tutorelui de a verifica periodic i s verifice cu
scrupulos starea de sntate a documentelor prefigurat deja ntr-un fel ca o practic
dobndite de conservare preventiv, care este nc o problem n centrul dezbaterii
10
Officij et de a comanda casa de lo ilustr Lord Duce de Urbino , editat de Sabine Eiche,
introducerea
John Larner, cu contribuii de John E. Law, Allen J. Grieco, Sabine Eiche, Urbino, Academia
lui Raphael, 1999
pp. 131-132.
11
"Cubicula et biblyothecae la orientem debent spectare; enim usus Matutinum Postulat lumeni,
n elementul
biblyothecis cri nu putrefacie. Nam n quae lui la meridiam et occidentem spectant, la tineis
et humore
viciantur, quod vnturile Humidi advenientes procreant eas et alunt infundentesque humidos
spiritus paloare
volumina corrumpunt ".
12
Riccardo De Bury, Philobiblon , de Pino Branco, Milano, La Vita Felice, 1998.
pagina 26
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26
bibliotecari conservatori
13
. ntre secolele XV-XVI, cu toate acestea, n Italia i n
Bibliotecile europene sunt instituii n primul rnd de "conservare" i "utilizare" protejate
n cazul n care crile sunt ", artnd" vizitatorilor - astfel cum se prevede n regulamentul
Federico
Montefeltro - i n cazul n care sigurana i plcerea pe partea savani, care s-au bucurat
acest privilegiu, au fost garantate n mod semnificativ de lanurile cu care erau legai crile
frontoanele.
n secolele XVI-XVIII, cu stabilirea unor mari biblioteci programatic
destinate uzului public, mai ales de ctre sau n puls cardinalilor
14
, Vine la
maturizare o elaborare teoretic lung pe nelesul, rolul i sarcini ale
Bibliotecile, care au fost implicai cei mai importani intelectuali ai fiecrei epoci
15
: Richard de Bury
Francesco Petrarca; de Thomas Parentucelli, viitorul Papa Nicolae al V i iniiatorul
biblioteca Vaticanului
16
, Paolo Cortesi, autorul De cardinalatu publicat n 1510,
unde a teoretizeaz figura domnitorului Bisericii, una dintre cel mai mare merit este acela al
s stabileasc un "Bibliothecam quae n domo pateat omnibus"
17
; de Conrad Gesner n
Antonio Possevino, care, n ideea lor de bibliotec au interpretat
radicalizare paradigmatic a poziiilor religioase i ideologice ale reformelor
Luteran i cel catolic
18
; Gabriel Naud, un susintor al unui cosmopolitism cultural ideal
formulate n " Advis pour une salon Bibliothque (1627) i puse n aplicare n
realizarea bibliotecii Mazarin n patruzeci de ani din secolul al XVII-lea, iezuitul
Claude Clment, ef al bibliotecii Escorial lui Filip al II-lea i teoretician
13
Roland Behrendt, Biblioteca Egumenul Trithemius , n "American benedictin Review, 10
(1959), pp. 6785; Johannes Trithemius, n lauda de crturari. De Laude Scriptorum , Lawrence, Kan,
Coronado Press, 1974. ;
Johannes Trithemius, Laudati manuscrisul , editat de Andrea Bernardelli, Palermo, Sellerio,
1997.
14
Giorgio Montecchi, Cardinali i biblioteci , n "Societate i istorie", 12 (1989), nr. 45, pag.
729-739, i Armando
Petrucci, crile violet , n puncte ale declaraiei scrise: manuscrise, incunabule, cri tiprite
ale
bibliotecile de stat italiene , direcia tiinific [a] Guglielmo Cavallo, Roma, Istituto
Poligrafico e Zecca dello
Stat, Biblioteca de Stat, 1994, pp. 303-309.
15
Funcia crii i biblioteca n pstrarea i transmiterea de cunotine a se vedea cel puin
Mario Rosa, depozite de cunotine: biblioteci, academii, arhive , Carlo Augusto Viano,
biblioteca i
uitare , n memoria cunoaterii. Structurile sale de conservare i de organizare din cele mai
vechi timpuri i pn n prezent , prin
durabilitate si usurinta in utilizare. Gesner cu privire la acest punct este fr echivoc: "Solae
publicae bibliothecae
diutissime retinent Libros et ad-usum n Promptu dac offerunt "
(Konrad Gesner, Bibliotheca
universalis und apendice, mit Nachwort von Prof. Dr. Hans Widmann, Osnabrck, Otto Zeller,
1966 (repr. Anast. Din prima ed., Tiguri, apud Christophorum Froschouerum, 1545), 1. v., C.
* 3r).
19
Gabriel Naud, Advis pour une salon Bibliotheque , Paris, Targa, 1627. Sull ' Advis Maria
Cochetti, Gabriel
Naud, Mercurius philosophorum , n "Bibliotecarul", 1989, nr. 22, pp. 61-104;Alfredo Serrai,
Gabriel Naud,
Advis pour une Bibliothque salon (1627) , ibid ., 1992, nr. 31, pp. 49-85; Id - ul., Din istoria
bibliografie , V,
biblioteconomie tratate , ed. M. Palumbo, Roma, BULZONI, 1993, p. 295-331; Ugo Rozzo,
The A DVIS de
Gabriel Naud i naterea biblioteconomiei , n "The bibliofili", 97 (1995), pp. 59-74. Claude
Clment
A. Masson, La Bibliothque templu des siecle Muzelor au dix-septime , n Humanisme Actif.
Mlanges d'art et de
littrature offerts Julien Cain , al II - lea, Paris, Hermann, 1968; Serres, Istoria bibliografie ,
V, cit., Pp. 273-294.
20
Margherita Palumbo, Leibniz i res Bibliothecaria: bibliografii , literariae Historiae i
cataloage n
bibliotec privat Leibniz, Roma, BULZONI, 1993; Paolo Maria Paciaudi, Biblioteca R.
Parma , 4. ed. a
editat de Gustavo Cammillo Galletti, Roma, 1863; Chiara Burgio, activitatea cultural PM
Paciaudi n Parma
Du Tillot i "memorie n jurul Biblioteca Parma" su , n "Aurea Parma", 64 (1980), nr. 1, pp.
6-38;
. Id - ul, PM Paciaudi, bibliotecar inovator: catalogul raisonn i "modelul de bibliotec" , n
"Academii i
biblioteci din Italia ", 49 (1981), pp. 43-65.
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28
Bibliotecile din secolul al XVI-XVII
n secolul al XVI-lea, exist trei factori care determin o schimbare profund n
sistem de comunicare n scris i bb. n special, c sunt institutele
Deputailor la pstrarea i transmiterea nregistrrilor scrise:
1. Creterea rapid a produciei de publicare pentru care cartea este demonstrat i este
perceput ca un vehicul formidabil de informaii i de convingere.
gradul de contientizare a eficienei sale de comunicare i de convingere a generat de
cele mai vechi timpuri toposul pe scar larg de cri ca o arm n minile milites
Cretinii (se reamintete , n aceast privin aforism antic Claustru sine Armario
castrum sine nimicuri ). Dar creterea exponenial a produciei
determinat prin libraria inventarea tiparului i creterea de alfabetizare
Ea a subliniat necesitatea reglementrii.
cei care joac rolul cel mai important, deoarece, cu ramificare extinse de
pe ntreg teritoriul italian, ele constituie esutul conjunctiv i structura de susinere
sistemul ecleziastic.
Revenind la cartea tiprit, aceasta ar trebui s menioneze rapid mecanismele
pentru a reduce i controla noul mediu de comunicare iniiat de disruptive
administraiile europene n curs de formare, care a avertizat n timp capacitatea omniprezent
de mesaje i pericolul subversiv non-ortodoxe scrise. Cu ct este mai rapid n
acest sens, au fost mprat n Germania i n Italia, Veneia i Curia Roman.
Am meniona aici doar dispoziiile referitoare la eliberarea emise de disciplina
Biserica Romei, pentru repercusiuni radicale au avut asupra sistemului n general
Cultura european, n special cu privire la producia i circulaia crii i a formrii
colecii de cri publice i private.
n primul document papal referitor la presa, taurul multiplices Inter de
17 noiembrie 1487, Papa Inoceniu VIII - a stabilit dell 'Institutul de tipar , i anume
autorizare prealabil pentru tiprirea unei cri, incaricandone Stpnul sacru
pagina 31
31
Palat din Roma i episcopii din eparhiile
21
. L ' multiplices Inter este
modelul tuturor regulament ulterior de presa papal, preluat din
Alexandru al VI - lea n constituia multiplices Inter din 1501 i reconfirmat de ctre Papa
Leon al X
n constituia sollicitudines Inter , citit i aprobat al cincilea Consiliul Lateran din
1515 (Session X), iar prima lege general a cenzurii prealabile. Pe aceast baz,
n anii cnd erezie pe scar larg de cri este frecvent comparat cu ciuma, cu
bubble Exurge Domine din 15 iunie, 1520, aceasta va duce la condamnarea i distrugerea
a tuturor lucrrilor prezente i viitoare ale lui Luther, care, "cercetat cu atenie", ei au fost
"Ars n public cu un rit solemn, n prezena clerului i poporului".
Legislaia stabilit n sollicitudines Inter a reafirmat obligaia, sub durerea excomunicrii,
s supun unei examinri prealabile orice carte, confirmnd atribuirea ctre
Maestru al Palatului Sacru i vicar papal pentru Roma, i n alt parte, episcopilor i
inchizitori diecezani.
Normele de control este n curnd s-au alturat de ctre instituia de privilegiu,
tiprirea i vnzarea crilor exclusive, pentru a ncuraja producia i difuzarea,
protejarea intereselor economice ale autorilor i editorilor. Mai mult, institutele pontificale
I mprimatur i privilegiul susinut validitatea nu numai n statul Bisericii
ci n toat cretintatea, avnd n vedere o notificare n conformitate cu dureri temporale i
spirituale. Acest lucru a dus la greu
un conflict, care n curnd sa transformat n dispute aprige cu privire la modul n competen
cenzureaz dispozitive i pe propria lor legitimitate. n orice caz, ele
contrassegnarono liniile evolutive ale legii presei papale i mpreun
Indexul crilor interzise , a jucat un rol decisiv , dup 40 de ani ai secolului,
n timpul catolic contra-ofensiva la tcere propaganda reformat i s se ocupe
ptrunderea n Italia a crilor suspectate sau condamnate.
De asemenea , pe indici de cri interzise ne oprim pe scurt atenia,
Aa cum repertoriilor care interfereaz n strns legtur cu istoria extern a bibliotecilor.
Listele de lucrri i ediii, din care el a interzis citirea i distribuia, au fost compilate i
pe scar larg n Italia, chiar nainte de 1543, atunci cnd Sfntul Oficiu a emis un edict la
Roma,
Bologna, Ferrara i Modena, n cazul n care amenzi pecuniare i a cauzat excomunicarea
celor care
citete cri sau din vnzarea de fals, eretic, sediioase sau scandalos. La Milano, prima list
de cri interzise, din care exist nregistrri, a aprut n 1538, n Bergamo n 1539, n Lucca
A Senatului a anunat o list scurt n 1545, n Veneia primul indice a fost publicat n
1549 de nuniul Giovanni Della Casa, n timp ce un al doilea a fost publicat simultan
Milano i Veneia n 1554. Aceti indici locali, coninut diferit i gravitatea,
21
CJ Pinto de Oliveira, Le premier documentul pontifical sur la presse: Constituia "multiplices
Inter"
din VIII Inochentie , n "Revue des Sciences et philosophiques thologiques", 50 (1966), pp.
628-643, i P. Lopez ,
Cartea tiprit i originile cenzurii eclesiastice , Napoli, Luigi regina, 1972, pp. 63-64.
pagina 32
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32
toate au venit mpreun n prima aciune oficial de Curiei Romane, care
El a materializat n riguros Index roman , eliberat de Papa Paul al IV - Carafa n 1559 cu
autoritate
universal,
valido
adic
in
toate
la
cretinism
( Http://www.aloha.net/mikesch/ILP1559.htm ). L ' Indicele Paolino a fost att de greu
n condamnarea celor mai populare i vndute titluri ale literaturii italiene din vernacular
starnind respingerea cererii de ctre Republica Veneian, care a jucat
nemulumirea puternic breasla de imprimante lovit greu n propriile lor interese
comerciale.
n ceea ce privete cenzura "Sistemul Index a fost permanent instituionalizat
de ctre Curia roman n 1564 cu publicarea " Tridentin Indexul , promulgat
sfritul reuniunii Consiliului din Trent de ctre Papa Pius al IV-a, i n 1571 cu stabilirea
dell'apposita congregatie Index de cri interzise de ctre Pius V. Anii
au urmat, i care a constituit etapa crucial a reformei catolic, ei au vzut o intens
lucrri de renovare i de adaptare a " Tridentin Indicele de pn la desen
sancionate de Papa Clement al VIII-n 1596, cci a venit prin intermediul cu mari sufera
prin intermediul a dou liste succesive proibitorie, numite indici sistolice i clementine de
1590 i
1593, att de drastice nct s fie promulgate i imediat retrase.
Bibliografie: Gigliola Fragnito, Biblia pe rug: cenzura ecleziastic i
volgarizzamenti della Scrittura: 1471-1605 , Bologna, Il mulino, 1997; Id . Proibito capire.
La
Chiesa e il volgare nella prima et moderna , Bologna, Il mulino, 2005; Mario Infelise, I libri
proibiti: da Gutenberg all'Encyclopdie , Roma-Bari, Laterza, 1999; Index des livres
interdits ,
Alfredo Serrai, Angelo Rocca, fondatore della prima biblioteca pubblica europea , Milano,
Sylvestre Bonnard,
2004.
Page 34
Storia delle biblioteche aa 2014/15
34
Salone monumentale
altra sala della Casanatense
L'intento apologetico e di sostegno e propaganda della fede cattolica di queste
biblioteche cardinalizie, sorte nel periodo della piena Riforma cattolica, preminente e
del tutto evidente. Esse furono influenzate nella scelta e nell'organizzazione del
patrimonio dal repertorio bibliografico Bibliotheca selecta (Roma, Tip. Vaticana, 1593)
del cardinale gesuita AntonioPossevino , elenco di libri leciti, sicuramente ortodossi, e
utili ad rem Christianam propagandam, ad extirpandas haereses, ad tollendum
schisma. Fu un canone prescrittivo per chi si avvicinava agli studi e fu alla base del
programma scolastico-educativo dei Gesuiti e della loro Ratio studiorum . Fu anche il
canone che influenz in modo determinante la qualit del patrimonio librario delle
biblioteche religiose e delle biblioteche pubbliche che andavano allora formandosi e di
quelle che si formarono a fine '700 con i fondi librari dei collegi della Compagnia di Ges
soppressa nel 1773
23
.
Nel mondo riformato, al contrario, gi dalla met del secolo, il testo di riferimento
bibliografico
e
biblioteconomico
fu
la
Bibliotheca
universalis
http://www.zbp.univie.ac.at/gj/konven/universalis.htm diKonradGesner(Zurigo,1516
1565)
http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Conrad+Gessner
ispirata
ad
una
visione di maggiore apertura e libert documentaria. Umanista zwingliano, Gesner
intende contribuire alla salvezza delle testimonianze scritte della civilt umana, non
soltanto organizzando le notizie bibliografiche relative ad esse in quello che risulta il pi
importante repertorio di tutti i tempi ma anche favorendo la conservazione e
l'accessibilit nelle biblioteche pubbliche di un patrimonio culturale da lui sentito come
bene collettivo. Egli si propone pertanto di guidare e orientare con le sue valutazioni
critiche il lettore all'interno dell'universo editoriale dell'epoca conducendolo verso le
opere e le edizioni qualitativamente migliori. Mentre il Possevino ha un intento
prevalentemente didattico e prescrittivo che lo induce a selezionare le letture pi
appropriate e meno pericolose dal punto di vista dell'ortodossia cattolica.
23
Luigi Balsamo, Antonio Possevino SI bibliografo della Controriforma e diffusione della sua
opera in area
AUD
, Advis pour dresser une bibliothque , Paris, Targa, 1627, in due traduzioni italiane:
Avvertenze
per la costituzione di una biblioteca , introduzione, traduzione e note di V. Lacchini, Bologna,
1992, e Consigli
per la formazione di una biblioteca , a cura di M. Bray, Napoli, 1992. Sul significato dell'
Advis nella storia della
biblioteconomia vd. M. C
OCHETTI
, Gabriel Naud, Mercurius philosophorum , in Il bibliotecario, 1989, n. 22,
pp. 61-104; A. S
ERRAI
, Gabriel Naud, Advis pour dresser une bibliothque (1627) , ibid ., 1992, n. 31, pp. 4985; I
D
., Storia della bibliografia , V, Trattatistica biblioteconomica , a c. di M. Palumbo, Roma,
1993, pp. 295331; U. R
OZZO
, L'A dvis di Gabriel Naud e la nascita della biblioteconomia , in La bibliofilia, 97 (1995),
pp.
59-74. Su Claude Clment ( Musei sive bibliothecae tam privatae quam publicae extructio,
instructio, cura,
usus , Lione, Jacob Prost, 1635, p. 432 per i roghi di libri) cfr. S
ERRAI
, Storia della bibliografia , V, cit., pp. 273294.
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36
Ci che li univa era il concetto della 'pubblicit' delle biblioteche che raggiunger
il suo apice dopo la Rivoluzione francese. Gi con l'affermarsi delle grandi monarchie
europee e la nascita degli stati nazionali, l'aggettivo 'pubblico' ha assunto il significato di
'nazionale', di un bene che appartiene allo Stato. Con la Rivoluzione il significato assume
valenza pi ampia in ragione del mutamento profondo del concetto della persona: da
suddito a cittadino. La rivoluzione comport anche la requisizione del patrimonio
confiscato ai nobili esiliati e alle congregazioni religiose e la sua confisca a favore del
bene pubblico. Il cambiamento di titolarit del patrimonio dallo stato assoluto nelle
mani del sovrano alla nazione e ai cittadini - determin anche il mutamento del nome
delle istituzioni, dalla bibliothque royale alla bibliothque nationale
26
.
Approfondimenti: M. R
OSA
, I depositi del sapere: biblioteche, accademie, archivi , in La memoria
del sapere. Forme di conservazione e strutture organizzative dall'antichit a oggi , a c. di
Pietro
Rossi, Roma-Bari, 1990, pp. 165-209; V. D
E
G
REGORIO
, Note su concetto e prassi della pubblicit in
alcuni momenti della storia bibliotecaria , in I
D
., Casanatense e dintorni. Saggi su biblioteche e
cultura particolarmente a Roma nel XVII secolo , Napoli, 1997, pp. 203-250
Michelangelo Crocco, Pratiche di lettura in biblioteca. Introduzione storica
http://www.letturaweb.net/jsp/approfondimenti/saggi/crocco_praticheDiLetturaInBiblioteca.p
df
Per un significativo excursus storico e una panoramica del patrimonio delle biblioteche
pubbliche
statali si veda il recente sito internet I luoghi della memoria scritta: le biblioteche italiane tra
memoria e fruizione http://www.internetculturale.it/genera.jsp?id=106
26
Per le problematiche organizzative cfr. Dominique Varry, Il mestiere di bibliotecario in
Francia: da erudito ad
intermediario culturale , in Oltre confini e discontinuit. Atti del XLVI Congresso nazionale
AIB Torino, 11-13
maggio 2000 , Roma, Associazione italiana biblioteche, 2002 raggiungibile in linea
http://www.aib.it/aib/congr/c46/s13d.htm3
Page 37
37
Concetto di biblioteca universale
L'evoluzione storica del ruolo culturale di una biblioteca procede da sempre di pari
passo con l'evoluzione delle sue funzioni: ne deriva una parallela modificazione del
modo di concepire lo spazio della biblioteca e la sua articolazione. Se intendiamo la
biblioteca come sistema di raccolta, organizzazione, trattamento, mediazione ed utilizzo
delle informazioni e dei documenti, costituito da varie componenti, interagenti fra loro e
complessivamente dirette allo scopo del sistema stesso, allora possiamo concludere che
tale sistema espressione di un contesto, di un ambiente culturale, di un sistema di
circolazione delle conoscenze
27
. Essendo quindi la biblioteca un sistema di
organizzazione e mediazione del sapere, ogni periodo storico la propone in un modo
diverso secondo uno schema culturale creatosi attraverso l'accumulo dell'esperienza sui
modelli del passato e l'influenza di diversi fattori che interagiscono per formare un
progetto culturale vero e proprio.
Tra il XVII e il XVIII secolo si assiste ad una forte crescita del materiale stampato,
grazie anche all'abbattimento dei costi nella produzione materiale del libro. Ovunque
l'oralit cede spazi sempre maggiori all'opera scritta. Il libro entra lentamente nella
quotidianit. Ad un sapere in estensione corrispondono esigenze e tentativi di
organizzazione diversi. Se in passato, con l'Umanesimo e poi nel Rinascimento, il
bisogno di riscoprire le orme dell'antichit aveva stimolato una ricerca senza precedenti
che in Italia trova il suo centro, ora il bisogno principale consiste nel sistemare quel
sapere per non perderlo.
La premessa concettuale alla biblioteca di carattere enciclopedico risiede nell'opera
di Conrad Gesner (1516-1565) che, con la sua Bibliotheca Universalis (Zurigo. 15451548) rappresenta un unicum nella storia della bibliografia. Nessuno prima di Gesner, o
dopo di lui, riuscito ad allestire un repertorio universale degli scrittori e delle loro
opere. Questa sua caratteristica eccezionale fu apprezzata sin dal suo apparire e, dal
XVI secolo, il repertorio gesneriano verr avidamente cercato per la sua preziosit
bibliografica. Il suo sostrato culturale va ricercato nella mediazione tra una profonda
cultura umanistica e l'adesione alla visione teologica di Zwingli.
La Bibliotheca Uniuersalis composta di due parti: la prima un elenco alfabetico
degli scrittori e delle opere; la seconda un catalogo classificato dei contenuti
semantici. Essa comprende le opere in lingua latina, greca ed ebraica. Le lingue
nazionali mancano, infatti, secondo il concetto gesneriano, di universalit. L'universalit,
secondo Gesner, non ha limiti cronologici, ma il suo catalogo tenta una summa del
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G. Solimine, Introduzione allo studio della biblioteconomia. Riflessioni e documenti,
Manziana, Vecchiarelli,
1999, p. 208.
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sapere dall'antichit alla contemporaneit. Non si riferisce esclusivamente alle opere
erudite, colte o di sicuro livello scientifico, ma si considerano anche le opere di minor
valore, quelle degli indocti. Inoltre, Gesner d notizia dei molti manoscritti inediti
conservati nelle biblioteche, offrendone anche la collocazione. L'opera indirizzata Ad
lectores dallo stesso Gesner. E si tratta di una scelta innovativa, rivolta al pubblico. La
svolta radicale si identifica, tuttavia, nella disposizione alfabetica in cui assente ogni
criterio gerarchico: tutti gli autori presenti trovano un'identica e imparziale
considerazione. Il mondo del sapere gesneriano ancora formato da un bagaglio di
conoscenze che si possono classificare, ordinare e quindi dominare .
Dal Seicento in avanti, e si tratter di un fenomeno veramente manifesto nel
secolo successivo, si ha la percezione che le conoscenze siano diventate troppo vaste,
che molto di ci che stato scritto sia frutto di plagi e ormai incontrollabile. Si diffonde,
cio, un certo scetticismo che porta a due risultati opposti: l'incapacit di gestire delle
conoscenze cos estese, allontanandosene, e la conseguente paura di non avere pi
delle basi culturali e scientifiche fondate su verit certe e assolute. Nasce quindi il
bisogno di conservare tutto. La biblioteca diventa il deposito del sapere che ora ha perso
la sua definizione gerarchica, pur accrescendosi massicciamente. Lo spettatore della
biblioteca seicentesca si trover di fronte ad un progetto totale, nel quale il complesso
degli elementi costitutivi della biblioteca stessa lo impressionano. Si parla, infatti, pi di
spettatore che d'utente, in quanto il sapere contenuto nella biblioteca sembra essere
inaccessibile e l'individuo si vede costretto a contemplare il sapere senza potervi
partecipare.
La biblioteca comunque indispensabile poich la conservazione passa attraverso
la parola scritta, anzi, stampata, che assume un valore eterno rispetto alla parola
fluttuante dell'oralit, sempre minacciata dall'incertezza della perdita. Si ha la
sensazione di restare schiacciati dalla vastit delle conoscenze e dal difficile
discernimento del vero. A queste idee corrispondono in modo abbastanza preciso diversi
tentativi di nuova gestione di un sapere divenuto enciclopedico. Si perde la
gerarchizzazione tipica del periodo precedente: la differenziazione tra trivium e
quadrivium si elimina e si affermano nuove scienze, in particolare quelle sperimentali.
La biblioteca dovr modificare i suoi contenuti e tentare nuovi sistemi d'organizzazione.
Gabriel Naud: concetto e realizzazione di biblioteca pubblica universale
Rgime mostra un quadro molto complesso e stratificato delle abitudini alla lettura. Il
possesso di una biblioteca privata non certo l'unico modo per accostarsi alla lettura.
Non si leggono solo i libri che si possiedono
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. Siamo in un momento in cui si
moltiplicano le istituzioni e le pratiche che favoriscono la diffusione del testo stampato,
33
In particolare, risulta interessante vedere come la modernizzazione in senso laico delle
biblioteche parigine
arrivi con un certo ritardo rispetto a quelle della provincia. Ci va rapportato al fatto che a
Parigi altre
istituzioni si occupano di questa modernizzazione delle idee ei luoghi di dibattito e di
confronto sono esterni
alla biblioteca.
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non necessariamente in forma di libro. La circolazione delle idee si avvale sovente di
forme meno nobili del libro e, spesso, anche le classi agiate entrano in contatto con
questo tipo di produzione.
Nel corso del XVIII secolo, inoltre, si assiste alla formazione di una prima rete di
biblioteche pubbliche che s'identificano come strutture piuttosto rigide che non possono
soddisfare tutte le esigenze del pubblico: gli orari di apertura, la possibilit d'accesso e
la presentazione dell'oggetto libro, concorrono alla ricerca di nuove possibilit di lettura
e di scambio. Si diffondono i cabinets de lecture che prendono origine dai periodici
dibattiti nelle botteghe dei librai, dove si discute delle novit editoriali e dove i membri
trovano importanti elementi di coesione sociale nell'appartenenza ad un luogo di
scambio fondato sull'abbonamento. Il vantaggio dei librai notevole, ma anche gli stessi
lettori trovano un loro spazio di partecipazione. Nascono poi i book-clubs , cabinets
littraires senza fini commerciali nei quali non si distribuiscono i diversi libri fra i
membri, ma si collezionano in una biblioteca comune ed esclusiva. I sentimenti di forte
coesione del gruppo incentivano la diffusione delle idee e, in particolare, il dibattito
contemporaneo. I pi esclusivi si istituzionalizzano in vere socits littraires . La
librairie , intesa come luogo di studio, rester solo come uno fra i luoghi possibili in cui
leggere dell'lite aristocratica. Nell'intima lettura di svago e di evasione compaiono
arredamenti adeguati: la chaise longue, la duchesse brise , tradizionalmente legati alla
figura femminile, sono mobili che assecondano perfettamente questi libri leggeri e
maneggevoli che si prestano alla comoda lettura da stesi. La lettura ad alta voce,
collettiva, normalmente associata ad una figura maschile, rientra invece nella
consuetudine pi popolare e contadina, nella quale pochi lettori fungono da voci
narranti per un ampio pubblico che ascolta. E tuttavia si tratta di un'immagine cara
all'lite perch tranquillizzante: si denunciano invece i gesti di una lettura contraria,
cittadina, negligente, disinvolta che sono il fondamento della diffusione delle idee
rivoluzionarie.
Conclusioni
La biblioteca tardobarocca e settecentesca mostra un'evoluzione che la porta
lentamente ad aprirsi verso il pubblico, assumendo sempre un ruolo pi vitale. Questo
sembra essere il futuro da presagire. La rivoluzione francese e la valutazione successiva
del secolo dei Lumi vedr accrescere l'importanza della conservazione dei testi della
A. S
ERRAI
, Storia della bibliografia , tomo V, Roma, 1993
Storia della lettura nel mondo occidentale , a cura di Guglielmo Cavallo e Roger Chartier,
Bari, 1998
F. W
AQUET
, Le modle franais et l'Italie savante (1660-1750) , Roma, 1989