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J:l
3
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G. i\
SM
.
)/
7 f////
://
NUGUO.
/
/r /tot f'.o
Digitized by
SACRI
IN
TERZA RIMA
D
GIAN CARLO
GENOVA
DALLA TIPOGRAFIA
NEGRO.
DI
/(
PONT11F.NIER.
M.D.CCCXXV.
Digitized by
Carmen Dco
novum
nostro.
Psalm. 3y.
Digitized
by
LA MORTE.
Memento homo qua
et in
pulverem
pulvis es
reverteris.
S.
me
io,
Cantor
Morte rammenti
se stesso simil
Che
L
Spinto
del
Vero
lidi
il
Ond
errante gnidi
orme santissime
Seconda
Chiesa.
universo intero.
Eden
dell
comando
in doglia pose.
fortunato in bando,
morte alz
gi
inesorabil brando.
i
primi
strali,
Digitized by
, ,,
LA MORTE.
Quante diverse
Ma
me
fra di
Qual
Il
finiti
genti rinnovate
!
prestate,
Vagheggiando
Oh
nostra cecitade,
Che
alle
nell'
oli
la
or
il
frutto c
sovrumani
mondo
orecchio aprite
il
fiore
suoi figli,
ornai perduti ?
suoi consigli,
eh polve ed
In questo suol dambasce e di perigli :
Da
tale idea,
Raggio
De
la
di
ombra
m attento
morte un invito
Ci
ajuti
Meco
errore,
folle
Perch spregiarne
Che
ebbrezza bore
Dalile infedeli ?
le
fia
al
pentimento:
Cos partito
il
mio ragionamento.
Digitized by
LA
Se volto
MORT E.
occltio su
lumana sorte
Ed
apre
nostro immaginar
al
porte,
le
Che un Ente
Sommo
E come
in
perno
lor
moto
alterno;
Or
mezzo
eventi
lui
sol
tai
note.
portenti
Non
Che
di
visibili
le
impronte
Che
fa
conte?
Se
fosse in
mezzo
Sogno non
di
Che Morte
11
vii
mente pellegrina
calchi
Digitized by
LA MORTE.
8
Ella sovra
immota
passato
il
siede,
la
Degli estinti
Le
che
Fiume, che
furo.
Vapor che
a misura che
Va perdendo
Fior die fra
gli
sul mattin
altri
di
nostra vita
si
il
al
suolo,
-breve volo
come,
Lo stame
sera poi
curva
primeggia,
Onde
dove,
si
Sole lo dardeggia
il
la
la
Che
e possa;
Vizzo
Tal
Il
nome
quando
il
a cui
ha de mortali
fatto mistero in
al
il
viver sattiene,
guardo Iddio
celato.
se contiene
troncato
fa
uman
nostri sensi
la
spene.
Digitized by
LA MORTE.
Ma
tu, o mortale, a
Ed
hai nel
mondo
intensi?
Pi rapido
Che
di
Da moltanni
pi ricche
si
le
in
meta
a quella
taffretti
un tardo pentir
sar cagione?
sembianza
lieta
mostri a te fortuna
messi ognor
mieta!
ti
Ma
N
tronca Morte in
di lui pi
mar
la
sua speranza
Vede
scritta sua
morte
in la parete,
tomba ha
stanza.
Piombar
dall' alto,
Ah
Che
fra le avverse
umani!
o prospere vicende
E accumulando
Quel Dator
colpe ognor
d lontani;
offende
vita in se
comprende.
Digitized by
LA MORTE.
IO
Della speme sud
Di tutta pace
L dove
all
e disiosa
ali,
,
di quellOstia eletta,
Adam
Si
alla prole di
al
il
uopo
ai
pravi
affetti
vii
tenendo
perch
il
le
veglie e
fior vital
con secura
mente
11
pentirsi, e
Che
A
Ch
soggiorno
terrene
pompe,
morte corrompe,
mezzo
il
corso rompe,
conoscer chiaramente
darne scampo
se al
e notte e giorno,
man barbaramente
Nostri disegni a
affretta,
futuro regno
drizzar la
Far con
mar
tragitto del
di vita e calma!
al
Contro
noi posa!
Che
Cosi
avrem
errar luogo
coll
mondo
il
volgesse
sol
mezzo possente.
affili
le
spalle
Non
calchera de vizj
il
turpe calle;
Digitized by
LA MORTE.
1 <
N senza
Di
se stesso
dimentico, e di Dio,
Or da quanto
ciel
vivra digiuno.
qui accenna
labbro mio,
il
ella
adopra sua
vibri
fatai
Inesorabilmente sovra
nostra semenza,
e assai fecondo
Incontro
Se
campo
colpo rio?
mondo,
il
Adamo macchi
Poich
Onde
il
potenza
al
soffio
daquilone immondo.
Ch altro non
il
dell
Onde
la
via
disgombra.
ore estreme
bell
opre
frutti
il
seme ;
Digitized by
LA MORTE.
ia
Sempre
Ma
agitato da contrarii
Sperar del
flutti.
un baleno
conseguir lemenda,
fallo
Finch Giudice n,
11
la vita
Si
ma
mutando,
torca
il
si
Padre
Nume,
il
prenda.
reo costume,
il
il
il
mondo,
falso lume.
grave incarco
Quando morte
fatto
il
corpo
di
Gli Anacoreti, in
Sclamavan
Or
se
il
lieti
mezzo
timore di futuri
Sovente
a lunghi affanni,
in morte: a
Dio
andremo.
danni
il
peccator,
dimmi, qual
Toffusca
11
cieca voglia
sensi, e a trascurar
ti
sforza
Digitized by
LA MORTE.
Fa senno alfn e
De pravi
Che
Che
al
foco
il
afletti,
sciolta in
l3
impuro ammorza
ed a tuo scampo
pensa
ali
rammenta
al
Padre
il
immensa
Figlio in croce
salva
il
popol mio,
Ed
ogni suo
fallir
pongo
in obblo.
Digitized by
Digitized by
l'J
y^ yyy y y y yy yy yyy
TRIONFO
IL
DELLA. RELIGIONE.
Docete omnes gentes.
S.
Matteo.
Che
il
tuo lume,
Come
sta
Adorne
Contro
te
di
le
figlie,
di
te
numerosa prole,
di fulgor che
non
Satan larmi e
le
volume.
ben degne,
si
spegne.
fole
il
tuo grido
il
sole.
Digitized by
i6
TRIONFO
IL
Spander lombra
Ad
la
figli
Ma
voce, condurran
di
compier
qual
la
sei
incarco,
custode della
apristi
viventi.
ai
e rcina.
luminoso varco
Onde da prima
E come al suon de
L aline schiave
il
mondo andava
tuoi
mio
de sensi e dell
in
me
la
argomento
errore,
l'ali.
Ferve pi viva
Che
carco:
donimi immortali,
genti
questi portenti,
Religion fid
te
Che
le
Arcani incomprensibili
nido.
tuoi,
Sforzi
rami suoi,
de bei
falsi
infallibile
alla
fiamma ardente.
mente
leffetto dissente.
Digitized by
DELLA RELIGIONE.
'7
Dar
Son
di lui
I
die
Non
mobil onde,
le
Di
Ma
vita ai
alla
maggior portento,
credenza in Dio
circoscritto a misura, e a
N ad un
di
sol
tutto
il
punto,
ma
aline consiglia,
momento,
in suo
giro eterno,
creato a salvamento
di
bene sempiterno,
E come
Del
sommo
Ubbidienti
d Averno.
impero
suo voler
si
fero;
Ch
o miei
fidi,
a illuminar
me
il
in voi
mondo
ristretto,
profondo
il
labbro suona
Digitized by
IL
l8
E muove dove
TRIONFO
la
fama ragiona.
Cadono
La nuova
istessa
avean pi
gli
cari.
altari
gli
mano
suolo per la
al
qui traspare
Che dare
Morti
la
ai
uom
nell
Dio compita
alta promessa.
bont infinita
della colpa volle,
figli
seconda vita;
alla grazia, la
Scegliendo mezzi,
al
mondo
dir del
folle,
Mentre virtude in
mano
Chera in
Ben
di
lor,
Lui che
che
ci
ha
anzi
il
modo
dassai n pi
Quanto pi sopra
alla
della fede ai
rai
il
scuopre
dubbio
tolle.
creati
quando
Ch
il
rinati.
ammirando,
ragion trasvola,
profondo comando;
la sola
Digitized by
DELLA RELIGIONE.
La
terra fecondar
Che da
Ed
alla
l
pi
Oli
oflrir
sotto
somma
movea;
felice et futura
frutti
Che
celeste origine
di
lombra sua
tutti
assecura.
Rapido pu
Or
medesmo
trionfar te sul
suolo
La
le
Di Menfi, e
Estinto
il
E nuove palme
miro, indi
al
Figliuolo:
sul lito
culto, ed
il
poter schernito.
Sull are
Ma come
il
torme
le
il
in Antiochia io
Che
umane forme
Che non pi
Te
volo
il
impure
il
fiore
aduna
di Citer, e Deio.
tue vittorie ad
una ad una
mondano
il
Che
foize ed armi a
orgoglio,
TRIONFO
IL
30
De Cesari per te
LInno sacro
intonasti in Campidoglio;
immortal
la legge
soglio
il
Croce eretta
la
ristretta
di
sapiente
perfetta.
Credo
in
Unico, parto
Da Maria
dell eterna
mente
nato,
in croce, e a
fitto
Che
tomba
dalla
al
sorto
Padre in
Per indi
far
scorno
tristo;
terzo giorno
il
il
sommo merto
Credo
perdon de
al
Ed
al
di
falli
calle aperto,
il
una eterna
vita
il
corso certo.
Questo non
ma
contrastar
non
vale.
Digitized by
DELLA RELIGIONE.
un
21
rende
si
Che
Come
a lui
la vita al
damasceno limo
Sceso
dall alto
grado ov era
Della virtude, e
qual voleva
dell
amor
nebbe
ei
imo,
verace,
Arbitro d Tesser,
la
puro omaggio.
il
Tal' Religon, ed
all
santo raggio
il
sol
vita,
il
piace,
moto,
a lui soggiace.
devoto
Qual
Ad
essa
il
offra
social ordin
Fuorch belva a
So ben che
si
deve;
al
Non
lice
Solo
ai
guardo
intellettivo
di
TRIONFO
IL
23
Ma
Che
quel dono,
lui
ampio
Ges
riscatto.
perdono,
il
Ma
abbandono
vizj
poich
fior fu
il
Sicch
il
Che tramandar
fatidiche
le
Dacume
Come
che poteano
falso
le
di costor gli
argomentar,
minacce
le
futuri
di
inganni,
pene,
bandi
danni,
comandi
fronte de vangelici
Ove
penne;
mostra
il
II
inutil
Amar mi
Farlo ad
pi di
te
devi, e ci che tu
altri
non
unqua
stesso
non ami
concesso.
Digitized by
DELLA RELIGIONE.
Se meco aver
vita
a3
immortai tu brami,
Impone con
mia sposa;
Ella
La potenza
vicende
Ereticai, che le
fu
di
Chiesa
a sua difesa,
io veglio
Come
la
dolcissimi legami.
il
fe
il
sangue de Martiri
Seme
flagello
piaghe orrende.
il
novello
fecondator di veritade
N prove
altre di
D uopo cercar
Onde
su
lei
cieli
ch tutte
le
rinserra,
non bene
deUuom
le
afferra
ascose vie:
Ma non
il
quello.
sua divinitade
Digitized by
IL
GIUDIZIO UNIVERSALE.
Exibunt Angeli
separabunt
et
C^ual
voce per
Ciel alto
Io
Minio.
rimbomba,
E
E
si
il
suon
feral
invita.
tube
Tutti risurti
Che
ne
La
Veggo
gran giudicio
al
L Orbe
popoli del
nube
mondo,
L aere tace e
ode
al
basso fondo,
26
GIUDIZIO
IL
Larbitro
Nume
Primo ministro
lEritreo
Sovra
gli
E scampo
E
in
doppio giro
In
brando,
la
spada ruotando
un punto dividono
leletto
Oh
comun
Ma
e di dispetto.
di terrore all
empio,
salvezza,
in se contiene,
Or quanto
a tutti
meditar conviene
di
lale
f,
di zelo
ferale.
Digitized by
Googl
UNIVERSALE.
37
velo,
il
E
Lo
si
chiede,
cielo.
vede
Pende
si
il
castigo
ower
mercede.
Che durer
Quanto
senz altro
mutamento
listessa eternitade
dura;
Che
ni una cosa
Puote a sua
somma
tal
argomento.
o nascosta od espressa
vista
giustizia
Dio
Clie in
alto
si
mai
eli
starsi
sepulta:
pur dessa
trova, e in sua
mente
Se
Opra
Che
non declina;
Come
clemenza
divina
GIUDIZIO
IL
28
Se stesso
Ma
Alto
ei
Da un
11
solleva
il
onnipotenza spira,
Che invano
chi
lui
e n ha
si
gira.
ben donde,
offesa.
in ogni lato,
guardo suo
offerse a riparar
gi
sei
Un
la
Gerarchia sasconde
sta la
Entro
la cavit
di quella fossa.
al
mondo
uscir,
final
di
temenza
in atto
lanimo vlto.
Digitized by
UNIVERSALE.
Chi
sei
al
peccator:
festi
che lopre e
Onde mertar un
Non
Ma
gi piet
ti
mondani
lesca vile de
lalma tua
Onde
si
Forse non fu
Che
De
che
non
fu dall
di
Lalma mortale, e
la
te
Che
Oh
tuo cuore?
onda aspersa
Quanto form
obbietti.
il
vizii
la
affetti?
gli
Che apponi,
lo tuo riscatto?
maledetto in sempiterno
De perversi
lo
sia
stuol; a lui
si
schiuda
IL GIUDIZIO
3o
fiamme
tra le
la
men
Esce
giustizia
chiuda;
il
il
speme abbia
nulla
Di quel che
al
Conquiso
suolo
al
risuonar di
tai
peccator
il
parole
si
getta;
Sente
Ora
il
ei
vorrebbe,
ogni suo
fallir
ma
tardi
duole:
si
nome
11
Ora
Che ognor
E
Non
ma
la
che pensi
nell
non ha
posa.
a cercare indarno
il
gli
affatica;
fine di color
lieto
Fuggir
il
Scampo
Dal
riverito.
pi non osa,
sa
non
in pria da lui
invocar,
santi
inganni del
che accorti
mondo
perverso:
gli
eletti,
farli
suoi consorti.
Digitized by
UNIVERSALE.
Venite benedetti, e
si
distempre
Che
Venite in seno
amor verace,
tempre;
eterna pace
Qual
all
speranza
alta
si
conface,
mi
Sol chi
in
in
offese lira
mia paventi,
faccia a tutti di
vergogna tinto
basso aere
Da un
gi di Giosafatte
Da
Da
N
fia
ode ripercosso
orribile
il
suolo scosso
tremuoto, e gi saffonda
che alcuno
in
Che
tutto stringe
Oh momento
Che
il
larghe braccia,
quanto ne circonda.
il
core agghiaccia,
di tardo disinganno
GIUDIZIO
IL
3a
Oh
quanti
il
al
mondo
furo
non
mortai securo
il
la
plebe oscuro.
al
che indugiar?
A un
il
vita
il
tesauro
raggio,
segna
all
uomo
passi,
ignoti
giorno e lora
il
La Chiesa, che
Oggi dunque
il
il
ben
nostro ancora,
rammenta
sempre ne incuora.
far
mortai meco
si
penta,
Le man
Piet,
il
Or che
clemente
si
senta:
sei
de falli miei.
Digitized by
Googl
UNIVERSALE.
T
offesi,
Ma
33
Nel mar
di
io
tamo e adoro
Digitized by
35
IPOCRISIA.
Sic
et
Oggi
mia
Che
il
vessillo
un basso
la
muovono
favella, e
guerra
ognor mentita;
Onde
la vita
ipocrisia;
virtude e al saper
Con devota
de
Matteo.
quale
il
Cova
il
fiele
sacro culto
il
eruttar, che
il
cor rinserra.
lerbc e
fiori,
Astutamente a danno
e star
altrui
si
gode
sepulto;
Mordono, e pi
chi
merta
al
mondo
in core,
lode.
Digitized by
36
lipocrisia.
Ond' che
il
Quando
la
Di sua saetta
linfallibil
Lor contro
E
E
svelonne
ei
il
arco
Ed
ignora
Cercan con
Romper
di
mio regno;
il
segno,
il
le
ebbe a sdegno,
polve e ossame
ogni vivente.
nefande brame
falso
maligni
spirto di pietade
il
social legame.
Che
la
per doppio
Muovon
onde
diritto
Che periranno ad un
sol trar di
fiato
cui
celato.
Digitized by
ipocrisia.
37
pensiero
al
prossimo nemici
Torme
del vero.
Se dentro
Muore
non ha
vital
sostanza,
Come
mondo
Due
Una
le
forme
il
fondo.
di virt ritiene,
E T altra
seme dogni vizio asconde,
Ambo rivolte al mal, nemiche al bene.
il
Con
si
confonde
Con
Ha
della fede
Voglie nutrica
ben
sol atte e
pronte;
Umile sempre
Digtized by
38
t*
ipocrisia.
De
la zizzania
Fra
de
solchi
Che quanto pi
Dove
Su
in
veduta
in vista
la
altrui fallo
Su
la
Essa maggiore
sementa.
fertile
la
mostra a
si
alme
piange e
si
si
contrista.
distempre
vizio avverse e a
al
Dio devote
Coperto a
legge,
Mentre conosce
Con
allor
11
il
bene,
che
il
umili
il
il
male elegge,
di giusto e pio
Appresta
il
morso velenoso e
la
vendetta
rio.
Digitized by
Googl
N pone
all
ipocrisia.
invisibile saetta
Scopo un obbietto
Fere
Han
il
tutti
Non
in se visibil segno;
vizj
Quindi
Doppio
securo
ipocrita spergiuro,
par volga
al
ben
egli
di cor,
se
senza ritegno
sol,
amor
germani
alma
ritrosa
lo spirto
di
impuro.
riposa
Giacobbe
il
figlio,
In Assalonne
il
men
attende
Da chi devoto
E poi la fama
Or
a la virt credea,
perfido n offende.
Spinge
Da
la
trama rea
il
male crea,
le
fila
in sua doppiezza,
Ges
ipocrisia.
11
Vesti per la
comun
nostra salvezza:
malo n, che
Il
ognor da quello
frutto
Non
si
Da
N valgou forme
Se prevai senso a
E non
saccorda
la
il
virt
In pi drizzato
il
nemico
vedello,
al
labbro amico
il
Fariseo mendace,
Seguo costante,
e simile
non sono
il
Con sommesso
E
Ei
sol
di
sospir batteasi
il
petto,
Lumile
in pregio, ed
il
superbo abbietto.
Digitized by
ipocrisia.
il
fin,
che
41
uom
dell
sta
gli
pensante
Ora
Cos sovente
al
ben va
ma
Virtude e carit,
A
Che
che
infnge
agli
Tradisce
male appresso.
il
non ave
tribunal di penitenza,
il
di mestizia
E ingannando
la
il
facile
credenza
ai
rimorsi de la coscienza.
Che
cos
prorompe
enorme
oltraggio
Son
gl'ipocriti
E
Di
schiatta viperina
vivendo e
di
il
manto,
rapina,
Assediano
Onde
gli
la
vedova e
attende
il
il
pupillo,
sempiterno pianto.
4a
lipocrisia.
Che segna
lor
Egli troppo
sigillo
il
non
con chi
tradillo.
sua legge a
di
De
la
'
nebbia folta
lume
uomo,
Di Samaria a
donna, e
fallo
il
mistero,
il
la
Parla qual
Scusa
ne ascolta,
dir
il
svolge
lui
lei
Nume
in essa infonde
vita e costume.
l'adultera, e confonde
De Farisei T orgoglio, e
fitto
in croce
Ma
sol
contro lipocrita
la
Che
voce
braccio appresta a lira.
E Tempio
Iddio dispregia, e
Se dato
il
gli
fosse a chi
quaggi respira:
lieto
Quando
in meglio tradir
ha sua
vittoria.
Digitized by
per
oli
Al
ipocrisia.
e qua! di serpe
morso,
il
lui
ciel
Per
la
ma
istesse
piet mostra
da
ed affanno
tradite genti
lui
Lodio fomenta e
la
maligna voglia,
danno.
il
Che profanato
che
il
Che quale un
d Sofa,
L oscure menti,
E
Il
non pi
ma
mani giunte,
ara,
rischiara
induce
in error le
e in lui traluce
durezza, e lavarizia, e
la
Che
tempio, oppressa
dice a
il
il
fasto,
in detti solo e
danno
Tutte
Con
altrui
le
fila
il
pasto,
divotamente esperto
de
la
traina
move
lipocrisia.
44
Senso
di
umanit non
commove,
Io
Pi crudo
allor
maligno
influsso piove;
Curvo
il
Che
deboli ed
E
E
di
volto,
menzogna avvolto,
impronte vere,
Oh
il
l'uopo assale.
forti a
sentiere.
Che
Arbitro e padre de
Che circondan
Deh
le
E
Come
prole
vizio tal
latebre,
tenbre
il
Di
le
umana
suon funebre!
la
traccia
Argomento lasciando
in
Ai buoni di speranza,
ai
sua ruina
rei
di duolo.
Digitized by
Coogle
45
PARADISO.
IL
Et postquam audissem
ut aderarem
cecidi
et
vidissem
ante pedes
Dolce
Che
Per
damore
Ove congiunta
alfin
Sciolta da tutte
umane
qualitati,
fra
gli
spirti
Compagna
Vivr
angelici beati,
indivisibile di Dio,
secoli
eterni fortunati;
il
petto mio,
E
Ch
io
volgi
a lieto fine
non anelo a
Ma
Che
al
la
ramoscel de
Immerso
il
bel desio,
Peneja fronda
la
pianta Jessea,
di Aita seconda.
Digitized by
4G
A la
Ove
PARADISO.
IL
Gi pieno
cor
il
gradita idea
alma rapita
gi lascio
il
Ove non
Ma
eli
iin
volo,
bea
speme
alla
il
si
sol
Che
Dio
in
di
duolo.
un baleno,
un armonia
e al desir allenta
il
freno.
Pieno
di
non veduta
alla
in
mia
vista
pria.
Come
Che
tratto
da
Su
armoniche
L
E
il
di
alta di
la
infinita,
E
E
E
le
candelabri ardenti e
arbor de
popoli
Curvi
Che
il
eletti
al
la
vita e del
nappi d oro,
peccato;
immenso coro,
loto.
Digitized by
IL
PARADISO.
illustrar
mia mente,
Alma
beatitudine repleta.
di
te
adduce,
ti
lidumee palme, a
te le rose
L'inno
in
te sode
Linno
La colomba
al
cui suono
Girar sovra
il
Eritreo rispose.
portando
l'ulivo a voi
celeste arco
si
vede,
Ne
l'
immensa sua
Che
De lumano
sperar
Queir infinito, ed
Quel torrente
Onde
Visibile
E
E
si
luce
Nume
il
in se laugusta
siede
Triade contiene
magna mercede.
inefTabil
bene,
inlallibil di
dolcezza,
su l'animo imprime in
un
istante
IL PARADISO.
48
Come
Quanto lalma
Pi ratto che
congiunta in
Ch
la
Ogni
celeste
Lamor
il
al
cagion de
ben
le
cagioni eterne
le
fruisce
intero.
fonti
sempiterne;
parole;
sommo Vero,
De l'amor suo
Gode
suonar de
affetti
sente
armonia de
Dal nostro
frale
immersa,
attributi
gli
immaginar diversa.
che circoscriva
lei,
sensi acuti.
Immagine
Che
Come
agli
di
d vita
ella
Leggi ad
altri
ei
intende
,
come impone
Digitized by
PARADISO.
IL
E
Ed
Nume
al
Nume
appresso,
sotto
lombra de
la
sacra palina,
le
stelle
in
gli
Stan
ivi
firmamento,
al
portamento.
Che
Che
lor fu
nuncio de
la
bramo un
raggio
grazia intiera,
Quando
il
Verbo
di
fral
spoglia vestito
In santo social
Nuotando
in
nodo congiunti,
mar
di letizia infinito;
5o
PARADISO.
IL
mai disgiunti
in volont di affetti
De
gloria di
la
Ed
Che nuova
Oh
vita
Ove
la
Grazia versa
Mirabilmente
I
Le
suoi
tesori
suoi splendori
bench
tutti
ne
la luce chiusi
Ch
suoi doni e
diversi
Formano
cle
ugual fiammeggia,
Non
tutti
han loco ne
la
santa reggia
Nunzj
felici
gli
alti
de celesti
decreti,
doni.
E
E
Martiri,
le
Vergini, e
stuol di Confessori,
gli
Eletti,
e Anacoreti.
Digitized
by
Googl
PARADISO.
IL
Ne
de l'eterno regno
Clie coeredi
De
ben
la
di
somma
meraviglia degno
Che de
Ma
nostri pensier
sormonta
segno.
il
S stretti a
Che
di portenti
Il
5l
in Dio,
eli
Di cui
la
sazia dell
che
lor voler
Un
Deitade paga,
stessa
alma ogni
da Dio non
si
desiro.
dismaga
si
aduna
le
voglie ne
Che da
la
sia
sempre
giammai digiuna;
Per
Che
lei
solo in Dio fa d
Al giusto che
altrui
Ch
al
uopo che
si
tempre.
felicit
reca diletto,
spirti
uguale.
52
PARADISO.
IL
suo cospetto
al
a la santa ainistade
raccolto
fede, intelletto.
fren disciolto
il
Fra
11
felici
letiziar di
Riaccende in
amici
damore
lui
le
faville
stanno
lui
come per
intende
Al colmo de
E come
De
Ne
sentier diverso
la
impure
laure
le
fallaci
De Padri ascolta
Clic a la
illusioni
il
mondo
immerso.
ragionar profondo,
Romana ed
nel basso
a la
Greca Chiesa
esempio, e
il
dir facondo.
De
Che
la
in ogni et
Co
S
sacri
ordini egregi
lopre
colmi
di
tanti
memorande,
incoronr
di
pregi
e col consiglio
non caduchi
fregi.
Digitized by
53
IL PARADISO.
quelle
ammira che
sfuggir lartiglio
La
Che diffondon
Vincou
E come
il
su (pianto
forza de
la
lume
il
labbro suona,
umano acume.
pi dolci, or con pi
Secondo
Nume
Or con
Cosi
al
il
il
forti
note,
desiar de la persona,
commossa lanima
si
scuote,
gode
Il
percuote:
la
Simmedesima
ne forma
Che compie
angelica melode,
Unendo con
Il
Fattor
dolcissimo legame
sommo
all'umile fattura.
Come
Se locchio indagator
vi
si
riposa,
Digitized by
IL
54
Ma
PARADISO.
la
Di
tanti
eletti
che
De
Da
figlia, e
sposa;
di
la
tutti
rai
Luce immortai,
La possente
di
pura
ripiena,
misero mortai
De
fa
che
sia
degno
le
tante
umile in
Digitized by
55
IL
GIUSEPPE.
S.
Viriun Marine de
est
Matteo.
S.
De
(
Giuseppe
Oggi a
Muti
qua natus
Jesus
il
me
giusto:
s
Oh
Tanto
ei
E
De
sale
in virt,
son fidate a
la
lui
redenzion
Come lombra
eletto.
opre preclare.
il
sentiero
Che cingono
alzarsi
l'idea
pu nostra
fralezza.
Digitized by
56
Gi
IL
GIUSEPPE.
S.
suo voler
ciel prescelto in
il
avea
Unico
Ges feconda,
di
dell eterno
figlio
Che dato
al 1
uomo
Come
De la
Iddio
Nume,
piume?
le
nell
immenso lume?
spirante
lui
divide
Poich di cor
giusto e retto
Che
pria del
tempo
egli
il
vide,
gran disegno
al
ordin, e previde.
la
Che
Sposo a Maria?
Il
Oh
celeste a impetrare
In vita e
al
il
segno*
amico ajuto
tramontar de
ore estreme
Che
riede,
Digitized
by
IL
S.
GIUSEPPE.
57
De
la
Per
modi
varj
Lalme guida
mondo
Or de
Sceglie
Or
perverso.
Mos
donimi a
fra
portenti
legislatore e
lui
de
la
duce,
Gedeon conduce
Che iuvan
ricche falangi in
Or Daviddc da unni
campo adduce;
rozzo abituro
Giuda
Tal
si
la
la
nuda
vita
Ove
il
infinita
Digitized by
58
IL
Iddio ne stringe
GIUSEPPE.
nodo damore
man, che
Con
quella
Un
de primi
Oh come
Ed
S.
bel
il
gi
dEden
duo parenti
il
ne corse
in ciel pronto
sul
lido
core.
il
grido,
Non ardono
ma
di virtude al raggio,
Senza temer
Son due
spirti
in
al
un cor
in cui nascosa
P incarnazion
de lEterno e madre e
onde Maria
figlia
e sposa:
Che
Delle
bell
alme
gara
moti regge
Ma
tanta f
Turbato
al
non basta
il
il
cielo
bene-oprar elegge.
e tanto zelo.
Gli occhi ne
appanna tenebroso un
velo.
Digitized by
IL
Sa che Maria
Ed
E
Ma
in
madre
or
S.
GIUSEPPE.
59
puritade speglio,
di
la
sogno a
lui
lo
meglio.
Lanimo tuo,
Che
Divo Spirto
a se la trasse, e a
lopra
felice
sorte.
in
Tal che
le
il
Onde
*
Se di di fede
Oh
il
Giuseppe ascese
11
celeste tesor
eli egli
possiede
Che un Redentor
Stassi
amoroso
Ne
nell
Uomo
Dio ci diede.
a la diletta accanto,
per dolcezza
la
pupilla in pianto;
6o
IL
in
Va
Del
Ed
GIUSEPPE.
S.
rapito di contento
estasi
di vin
Apre
alla
luce
me
divo Infante
Che
in
dir nostro e
la-
il
un
ci
bambinel alzando
pupille
le
Fra
Ed
il
il
a mille
consiglia;
faville:
e la consorte ha
il
gli
cor diviso,
grave;
Ne
rinfranca la Iena,
come
ciglia,
figlio
let,
si
le
a mille
in bellatto soave
mai
il
pria le ginocchia e in
.Tramanda fuor
rai
meraviglia
il
ora
al
China
bella aurora,
la
il
Ei sei careggia ed
Chi a
giorno e
il
sospirato nascimento.
fior
suole
conquiso;
Quanto
Per
la
salvezza de
l'umana
si
aduna
prole.
Digitized by
IL
S.
GIUSEPPE.
se vide le stelle,
il
sol,
il
fra
quelli
fra
notturne larve
gran fortuna,
la
alto
in
apparve
germani a fronte,
dei
lieto
mira
Lastro, che
6l
luna
la
mena
Regi d Oriente
parve.
gli
in Orizzonte
E domaggio
Offrire in
dono
al
Pargolo divino,
Tale esultava
Quando
al
Redentor vicino,
LAngiol
Che per
Egitto
il
impone onde
imminente barbaro
il
far
cammino;
Figlio
fuggir la frode,
periglio,
Si
Che
Grave
gl
ode.
comando
Va lamoroso
spirito
scemando;
8
Digitized by
62
IL 9
GIUSEPPE.
De
la futura
Dell
governo
al
umauato Dio
figlio a
il
Eterno.
caro pondo
Di lunghe notti
in
ferma
La
il
profondo;
fra lorror
si
raccerta,
aperta.
gli
*
Ivi
Che duro
si
all
alma
chieggon da
dell esilio
ben
lui
altre
il
peso
prove;
La
Oh
Di costumi, d
Non
affetti,
e di pensieri,
Visser gran
tempo
Finch
Spenti
in quei
Angiol chiainolli
stranieri
lidi
al
patrio suolo.
feri.
Quanto pi deve
ai
essi
e umile
genitor figliolo,
Digitized by
IL
S.
GIUSEPPE.
63
Ma
Dio
in terra e in ciel a
simile.
Ed
Quando
in
Ahi per
tre giorni
traccia di
gisti
lui
affannoso?
il
ei
che
allor
Oh
Ed
fu dato
d abbracciarlo a te
che
tuo labbro
il
al
suo labbro
accorsa
la
madre. ... ah
il
un'io
Ti cercavam dolenti
Iddio che avea sua
Allei iar volle
il
mio
figlio
Ma
lui
rivolta
Padre ed
il
mente
in te
io....
rivolta
E morte
Che
in verso te drizzato
l
incauto Parente in
Sciolse
il
arco
man
le
pose
Fra
gli
amplessi e
le
voci lagrimosc;
Digitized
by
IL
(>4
S.
GIUSEPPI'.
Del venuto
redenzion
di vicina
Messia
felice.
Digitized by
PURGATORIO
IL
Aon
novissimum quadrantem.
purgano
le
colpe ad
dove
una ad una.
Onde
Un
affligge
di
a consolarvi giove;
tormenti
tanti
Che
di
Sciolte dal
nodo che
Vi attende, e
Odo
vi
peccati ordiro
le
la
Tutta
66
So
foco temporal
sommo
Per atto
Che
PURGATORIO.
IL
un
chivi
suo
col divin
accende
si
di giustizia eterna,
raccende;
fiato lo
s'
interna
Doppia pena
N dato
Se
tempo
di
uscire da
Per
Onde
di
ciel
estinti
noi non
in
volontade
la
voce devangelico
gli
alterna.
a Tirata maestade
loffesa
Fino a un quadrante
Ma
danno
ignea procella
cancella.
comando
Da
si
cui
si
al
fonte,
De
la
fa
Ed
Che
di
ei
speri mai:
sua
mano
il
si
accora
soccorse in
lui
Niun bene
conte.
gli
tempo
lieto
chiede, e plora.
questo
il
decreto
Creatore istesso
il
segreto.
Digitized
by
PUKGATORIO.
IL
Un
67
cui la pena
Pari in poter
d espiar concesso;
Misericordia e Giustizia
Se amaro
stanno
si
soglie.
pianto, se crudel
il
affanno,
E
Ma
dover
tal
anime
afflitte
sanno.
Che
pr
Onde
Come
il
il
man
Luminoso
alla
prieghi
sua virtude
Se tocco dal
volte a penitenza.
la
si
sleghi;
palude
si
dischiude.
Spose
di
Dio
quell
alme
in reo
Compito
Pi
assai
il
servaggio
quando
fia
ria,
Gimmo
Ebbe
il
Digitized by
68
PURGATORIO.
IL
Dov
il
Quando
par
al
di
noi
colomba aperte
Spirerem con
gli
eletti
Agognan
esse,
aure immortali ?
il
desio
Un
tal
Oh
si
affiena
in lor difetto.
Dagli occhi
La
ali
divo obbietto
al
ma
tuo cospetto
al
fiera
il
al
guardo
dolor tormentoso a
un tempo, oh tardo
Ma
per
speme che
la
si
dovria, riguardo.
lor
Pur
quel foco, e in
si
stanno
in
mortai natura
Che
di
Dio
del peccato
stretti;
bella e pura,
aggrava in
scema
ferri
la
lei
la
mano,
misura.
Digitized
by
PURGATORIO.
IL
Come
69
il
il
incarco suo
gir disciolta,
N per
L immutabil bilancia
N corso
di giudizio
Che qui
la
delibra.
infallibile
il
guiderdone
compreso.
Ad
uom
fallo
Eternamente
Che
lice
Se in grave
Ma
si
mai sospeso,
pena, e in Cielo
Nel decreto
la
cribr.
falli
la
opre e
pu
il
Non
piano;
Se nel brago
Se
il
Che tronca
N da
sovra
il
di
colto, ahi
nell
infelice
inferno ha stanza,
Dio vuol
la
giustizia ultrice
Che appieno
ei
non pot
la
scontarla in vita
sua speranza,
IMMORTALIT
DELL ANIMA.
Videte ne quis vos decipiet per philo-
sophiam
et
irumem fallaciam.
S.
(-ihe
il
sol fecondi la
Pol. a Coloss.
natura intera
mano
Che
La
si
manifesta
empj
fora
Eppur
mincuora
ancora.
Digitized by
IL
PURGATORIO.
A
Che
alme prigioniere
Da
lui
se
Una
sola
Chiamata
il
divin volere,
mezzo
alle celesti
schiere,
Come amorosa
ben nostro
le
sue
brame
intese,
sue
reti
ha tese
Abbian
di nostro
giunte in
ciel
pegno
IL
PURGATORIO.
>
il
di
mercede.
Le aggrada in cui
Che valse di Ges
di grazia
il
gran tesoro,
morte amara.
la
ristoro
Se lolocausto
tal,
Se duopo avremo un
Perch quelle
loro.
se grato a
lasciar
Dio,
d ugual
dunque
soccorso,
in obblio?
Se tocco
il
La le promessa gi
Che non serbata
ne
tempi andati,
Che opporran
essi
al
di
mondo
noi,
ingannati.
tribunal di Lui,
Che adoprer
Per misurare
il
ben
fatto
ad altrui?
Digitized by
,,
dell anima.
Ma
Perocch fu
sua
di
Onde
Tanto
mutata
al
Ore de
formato,
primo
mondo
alii
fallo
stato,
il
trasse a
morte,
sorte
conoscenza!
le
penose
la
Che
al
Sovra
il
Conobbe,
mano
maggiore affetto,
di
degno dimmortale
fe
il
Se non che
77
dicea: se ritornano
A
E
ragionar
se stesso a
si
pose
piante
le
mesi e
gli
Andronne
Pianto
al
mi
affatico,
di
speme amico?
io
Digitized by
78
immortalit
che
ci
io
sento che
Le immagini
lascia
mi guida,
moltiplica e
e pronte
affina,
le
impronte.
ai
Eterna
Cos
il
ai
nervi, a le fibre ed
gaudio o
al
ossa,
Vien
Ma
all
al
si
dove
rivolse
amor mi move.
E
E
E
sian
dogni pena
immuni
giusti
che
pur
essi
dignominia e danno
Che sebbene
il
andranno,
con loro;
il
speme
premio avranno;
cultor confuso
il
seme
Digitized by
Coogle
dell anima.
il
Di
incomprensibili portenti,
tanti
Che
Da mane
al
Per
sol tragitto,
a mille e a mille
globi erranti e
fissi
al
lui
fecondit sopra
Le
Ma
il
fuore.
prescritto
a sera fece
Ruotaro
mondo
il
elementi,
Corsero
gli
gli
abissi
Fra
le
vana ambiz'ion
vetuste e le
moderne
offese?
sco'e
Onde
a ragion
avverte a
un
tal
linguaggio
frode
:
non
Pur anco
ma
in ci,
che
le potria
dar lode.
80
immortalit
Abbandona
Per
sentier u appar gi
il
Dee
serbili
le
Che ha lumano
chi
folle
suo confine,
il
Dio porta
se tutto di
Che
spine.
a lui
come
fia
spenta?
Audace
Di
le
impronta,
Lalma simile
Ma
norma
pensier
Or
orma,
la
Onde
altra via di
in
strali
con sofismi
campo
dialettici
a contrastar discende
fornita!
e novit pretende,
Ecco prima
affacciarsi
Lassurda
di
veduta
a la
Spinosa teoria
Che de
lo spazio crea
Una
per
ampia
via
medesmo
sia.
Digitized by
dell anima.
81
Dando
moto,
lor qualit,
linfinito,
e sembianza.
Quanto costor
dal ver
dipartir
si
Sanando
E come pu
il
stile
filosofico deliro.
lei
non
sia
simile?
E
Come
secoli
de corpi
Dissolve a
le
anco
le
parti interne
mano
mano
a suo talento,
Qualunque corpo
in
calma o in movimento
Secondo
il
lui
diverse,
naturale intendimento.
Or come un Dio da
Come
discerne,
la
materia emerse,
Se questa
in sen del
vuoto
si
ella
disperse?
Digitized by
82
Tenendo
dietro a
immortalit
s
strana favella,
tutto fora eh
Quanto nel
E
Ma
Che
in quella
di fortuna
con ordin
non
su di ci
compreso
grande in
di
il
Dio sarebbe
Minutissimo corpo a
pensiero,
rotto.
alina diero
lei
saduna.
motto,
dando
a la materia vii
Lalto fato
lui
lece pi far
compagno,
Contro Tertullian e
che osaro
altri
Ma
vinca
Che
Ove
il
il
Creatore
eterni
con
gli
lui
esseri
magno.
ben caro
conduca
Su
membra
Quanto
luom
giovi
ne
me
uman
periglio,
pur sembra.
Digitized
by
dell anima.
Fu
83
Che
Se tutto ha
fin
dell ultim
Se oltre lavel
Inutili
A che
E
serbar
ora al suono
vita
memoria
ai
degli eroi,
Rispetto e ubbidienza
maggior suoi?
vii
Che invan
Si
direbbe
De
la
il
pone
lo
in
duolo;
Sarebbe
Che
infelici,
bel dono,
lamore
di
alma
il
di bella esistenza
immortai, ed
il
mutuo pegno.
corporeo involto
Ch puro
Son
gli
Al lume sempre
di
immensi,
si
pasce,
ragione accensi
Digitized by
immortalit
84
Lamor
sommo ben
del
seco
Ove
sentiero di virt
il
nasce,
lei
non
lasce.
uom
in suo contesto
Onde
infallibil
taccia.
argomento questo:
per
la
come
nel pianto
Incorruttibilmente in sempiterno.
lei
vanto
tal
gli
mondo
Ed
il
Non ragion
Dun eterno
allor
che
il
Che lanima
immortale
si
consola,
Ogni cosa
Ed
il
al
Digitized by
dell anima.
Essa
nelluom desio
lesta
Infra
Su
perigli
e fa die colga
lonorato agon de
per via
se
Trova
Il
difficile
lauro
il
vittoria;
la
8!
gloria
di
tesauro,
il
mena
lo
in esso dolcissimo
ri
stauro.
di
Che
relig'ion
il
la
luce spande,
varco schiude a
Che
il
ragionarne senza
di
Ma
lassai
vince
la
vita
serena.
grande,
f
non
>ale.
Tutte lopre
le
lalma immortale.
Digitized by
Digitized
by
ANNUNZIATA
_cco
istante,
in
Leu.
eterna idea
Spunter ornai
11
Che
nelle mistiche
ombre
avvolgea.
Ei fu di Dauiel sovra
In
Mei c
dell
amor suo
Il
mal seme
paga
ile
1'
Eufrate
la
mortali
di
di sua piet te
Adam
la
all
tolto a
morte
futura sorte
Che
fia
Divina voluntate;
man
umana natura
del
Verbo
istesso
oggi consorte.
88
Ed
In.
annunziata.
move
Gabriel
voi
il
messo
celeste
supremo annunzio
il
che
arcano
dell
Maria Vergine
detti
Turbamento
L Angiol soggiunge
Quanto
di
madre
esser
avr
la
eletta
la
cagion
affretta.
In te vide
Signore
il
un Dio
fia
tuo
mondo,
onore.
il
un
di
reco.,,
giusto e di pi puro al
Supernalmente
Sar
mi
te
dimandarne
teco,
sia
donne benedetta,
Infra tutte le
tai
porta seco,
ei
Eterno espresso.
che Ges
figlio,
terra in
AllAltissimo Dio
lui
detto,
fia
Adam
secondo
diletto,
figlio
Ei di Davidde su
augusto trono
La
Ed
11
di
suo voler
Sono
iu
dono,
Questi
Giacobbe avrallo
stirpe di
'
di
passa
Dio
si
gli
alti
faccia,
decreti sono.
umile ancella
creator spirito in
il
ciglio,
ella.
Digitized by
annunziata.
Il
89
Oh
uom
Mi attento
a celebrar, se ad
Spiccar
tal
si
addice
infondi
il
raggio
scorta felice!
passaggio
il
Ond
Del trino
io
presti a
Nume
Maria
di
Te
laudi omaggio.
feconda mente,
la
tempo
le
moto
e del
cose
era presente,
al
suo sguardo,
Gi antivedea,
La
Ed ecco giunto
Che
il
il
gran mistero
d del
Creatore da
creatura
la
La
In te
per magistero.
La sospirata redenzion
futura.
tal
portento
annunziata.
Da
te
Lunico
Da
cui
suo, l'eccelso
figlio
debbe
il
Egli
Nume,
uomo
te rin versa,
il
lume:
De
un
istante
la
Poi
in
Si
dischiudono a
sei
come
madre, e
te
sei
speglio, che
settemplici raggi
gli
ampj
figlia,
tramanda
tesori
sposa amante.
fuori
esso uniti,
in
infiniti
in
tua clemenza,
fu dato
te
Di piet,
D
E
sei
il
don
di
di
sapienza,
consiglio, e di fortezza,
sola
degna
di
cotanta altezza.
Digilized by
ANNUNZIATA.
L
Pria de secoli tu
immagin
eri
Quanto segnar
Di
misteri.
penne
fatidiche
forme
sotto varie
rinvenne,
si
Ora
Tonde
nell'arca sovra
Ora
Verbo venne
alti
E
Ora
le
il
gli
in Esterre intenta a
cui
morte per
lei
difesa
la
illesa,
il
Dio,
di
venne sospesa.
Dio
L onnipotenza altissima di
Volgendo ad
di redeuzion
altra
come
udir
E diede
A Mos
Ma
la
fe
di
meta
il
suo
lesio
luce amica
la
il
sua
stelle e
le
notte
suon
man
il
sole
d nimica;
al
di
sue parole,
sculta la legge
E ne
La
chiede lassenso
ei
che ab eterno
9*
Oli forza
Oh
Il
sol
immensa
annunziata.
dell
amor superno.
che venuta or
te felice
mostro a debellar
fero
essa
La
la
lei
celestial
Che
Averno!
clic
nel
sei
divinit di Cristo,
Tessere a
gi
prole di
Adam,
lei
nel
nuovo acquisto
seconda
vita
Ecco T augusta
La cui mistica
Che il guardo
Ecco spuntar
il
viver tristo.
verit profonda,
la
nostro forza
si
confonda;
fortunata pianta,
Che dilatando
le
fertili
fronde
Che sempre
dove
fiorir su
il
Trover Taure
Mostro crudel
nostre sponde
di
al
Per devastare
la
radice e
il
frutto.
Digitized by
annunziata.
Da
lui
fia
Assalito
E
Pur
il
la
ella
cimento
Secura
mezzo
in
N per andar
N per
di
alla
burrasca e al vento:
sole in orizzonte,
umano
sforzo di folle
orgoglio
intrepido
il
non pi
pastor,
Non pi tremante
nuovo Davidde
Risalir
pplauda
Dell
il
mondo!
uom
in
cordoglio,
nodi
con Dio, e
in soglio.
si
di
formaro
vittime e de lira
le
Fa ognor dolce
in
un punto
la
si
raggira:
Vergine diviene
Cooperatrice del
comun
Onde
al
mondo
riscatto,
annunziata.
g4
Brilla
Che
fra
Quanto appar de
fede sotto
la
il
velo
a noi
Sempre
il
pietade adorno,
di grazie, e di
invita
tutti
materno zelo;
soggiorno,
all
Additando
immortai riposo,
il
Quanto havvi
possente
Che de
Chi
in
in cielo, tutto in
fonte a
il
lei
schiude.
si
fida ella
lei
racchiude,
la
prodigj
se
Suo favor
nelle
Essa
per
la
lei
stella
che
ambasce
ci
guida
0\e immenso
il
le
Di chi
calde preci,
ti
in
porto
della vita,
periglio e
Odi
di conforto,
il
tempo
corto.
infinita,
voti ascolta
Digitized by
se la
annunziata.
preda fu da
Da
Non
9*
ritolta
te
al
velenoso morso,
inganno
fu colta,
la
vittoria
il
bel giorno
che
il
ti
fortunato corso,
arrise intera.
Digitized by
Digitized by
S7
INFERNO.
Quantum
illi
tormentimi
et
luctum.
Apoc. C. 18.
.A.h che
forza
ben
Le pene
Morte
il
il
vai
al
la
vita
De
di
ferali.
E
Che
pene orrende:
De
regno
linferno datre
dumano ingegno
occhi de mortali
Schiude
Luogo
non
ritrar agli
il
tutti
confin presto
chiama
luniverso
si
non
a eterni tade
il
tintende!
varca,
in seno
Creator Monarca;
Cribrer
Nel vaglio
falli,
il
come
il
pastor suole
Digitized by
g8
inferno.
Unqua non
Sole
il
Cadr
un foco ardente
in
Che
il
giudizio di
zolfo misto,
tristo.
Onde
come
il
Qual subbietto
Che avr
La
perdita di
A un
al
suo dir,
del
tardi
chi
disserra.
il
sattenta,
doppia pena
la
fallir
penta.
si
Che dogni
foco salimenta,
il
11
piena;
Che proveranno
Sarau
di
ugual
in
mie parole
modo
sensi
alto argomento.
Mortai dunque
la
terra,
il
al
mar,
il
mondo
tutto
tremendo
Digitized by
inferno.
Quel foco
soffio
al
In vorticose
de
99
Eterno ardendo
fiamme
si
dilata,
L enorme
E
fra
peso de
langoscia, le strida,
compianto
il
rammentarsi Iddio,
forza tratta a
Sente pi acuto
sue peccata;
le
il
duol, pi amaro
il
il
pianto.
desio,
le
legge
La sua condanna
Vede quanto perde
in atto,
E quanto
egli era
Con Dio,
forsennata a
petto,
in
bestemmiando, ontosa
facil
cosa in vita
un tempo, ed
il
patto;
atterrita
Le
Trova,
sta
in vece
damor, disprezzo
se cerca la calma,
Pone
le
varie idee
e insulto,
immensa rabbia
tutte in
tumulto.
Digitized by
OO
inferno.
manca
lammontata sabbia,
Arde
di
E non
E
ha tregua o speranza
trascorsi suoi
de
di
conoscenza
la
La
dilacera
ognor
della
le
somma
E come
in
un
Dell'
A
Il
impresso mira
cristallo
proprio errore.
il
il
Averno
ei
vivr nellabituro,
Dio rubelle ed
passato,
onnipotenza:
peccatore,
il
Laltrui felicitade, e
E quanto
sorte.
coscienza
la
manca;
forza
morte,
il
a se stesso in ira.
presente, ed
il
futuro
Oh come
il
solo
rammentarlo duro!
ciel
soccorso,
Il
fantasma
feral del
suo rimorso.
Digitized by
inferno.
Oh
oh peua, oh
vista,
Di un alma priva
Per
Che
di
lei
Per
Fra glinni e
chiodi,
mondo
magion
e tante
celeste
Ed
tot
fato lagrimoso
la
sortita veste,
flagelli,
e delle spine
de
aperto seno
Stille,
le
cui sol
di
Se cauto
egli
divine
una
il
Di grazia e
Chora
di
scintille al
S rapide,
Che
gi potea,
infallibil
peccatore invia
acute,
possenti,
morte
Ma vano immaginar
questi tormenti
danno
Doppian
E come
al
Lesca
la
via
pena
sia.
uniti
a le perdute genti.
accende, ardonsi
Nume
ira
nervi e Tossa,
colpiti;
i3
Digitized by
102
INFERNO.
Dal divin
D uopo che
eternamente mossa.
fiato
il
corpo e
Ad un perpetuo
Di terrore,
sotto
anima soggiaccia
incomprensibil giro
minaccia;
di doglia, e di
in se lacerba
impronta
Come
fiamma
la
Cos
si
Tutti
Entro
il
dolori, e tutti
fumo
il
in dilatarsi pronta,
spande
di
li
sormonta.
Che
Lo
Che
Vede
gli
pinge
Or
lieti
Su
lali
e assorti in estasi
felice
Che
riconosce a
padre, e
le
figlio,
sembianze note,
e sposa, e genitrice.
Digitized
by
Googl
inferno.
Lo
stridor delle
Entro
A
E
io3
Da
sdeg io del
lo
ciel
per
lui
solo
fetido
vapor chesala
suolo,
il
ed
terren che
preme
L aria eh
ei
E quanto
spira
il
Dove mena
colpa e
la
la
ci
rinchiude
buon scevra
il
mal seme
terra chiude
annunzia lEterno
si
De larco mio
Sovra
Sar
lor
il
le
in
piomberanno, e
segno
fatai
lo le calpester nel
Del sangue
sua virtude.
vindici saette
di
mal
lor sar
il
romlio fero
mie vendette.
sentiero,
mia veste
al
tinta,
mio pensiero;
fia
lor
speme
in
sempiterno
estinta.
io4
Parole di spavento
al
Che dentro
Incise
Che
se
umano,
volume
mano.
Quanti! ahi,
Che
core
levangelico
dalla superna
fui*
Stanno
inferno.
mondo
del
un momento
seguir
falso
il
il
lume
come
fora
fosse concesso
sol
Chiaro
fiume
il
tempo
e lora,
tarda
al
pentimento
alina
ancora?
Digitzed by
LA MISERICORDIA
Ubi abuudavit
tlcliclum
superabundavit et grafia.
Paolo
S.
Ma
Sia pur
al
Grande
il
il
11
buon pastore
io
peso forte,
se
chiede aita.
serra porte.
son, che
morte,
seno mio;
numero ancor,
la
a R.
al
smarrita
la
bosco intorno
a gioir tutti
si
chiama
stringe al seno
in
bel giorno.
meno
tanto a bella
speme
allarga
il
freno!
LA MISERICORDIA.
106
Che
gimmo
Noi
A
E
se
certo
dove
ciechi brancolando
rimorso ed onta
il
sentiero;
il
move,
cor ne
la
Misericordia le contrite
Ivi
Anime attende al
Che tante al cor
L
desiato varco,
aspre
le aprir
ferite.
Quando
Vergognoso
Essa
tutti
il
Adam rompendo
Dal d che
a Dio la fede
se
stesso
il
Che
da Dio procede;
lui
Privilegiar
il
Perch su
gli
volle, e sen
altri
dove
Chiam
la
la
il
compiacque,
rimanea
guardo e
distinto.
all
acque,
voce dellEterno
LA
di
segni
chiari
Far veggiamo
MISERICORDIA
IO7
amor che
sua pietade
in
di noi dolce
governo;
Bench
libera in lui
Di Provvidenza or sotto
la
volontade.
nome
il
tante
un tempo,
Maravigliose a dirsi a
Or
Trionfatrice sempre,
I
Che
e sante.
umano
possenti
ben
dritto
se al
guardo de viventi
Che un
N and per
lei
dallultima ruina
la
Parea
la
Mir
non
visti
all
onde
altronde
Fer manifesti
mezzo
Salva
alle etadi
seconde.
a noi
comparte
Con
benigna ed ammirabil
arte.
Digitized by
MISERICORDIA.
LA
lo8
In vita e in morte,
Per redimerci
Le
pr
dolori
e aprir pietosa
tutti
non posa,
mortale che non senta in core
Suonar sempre
Gli anzi
soffr
di
quai
oli
la
Sovrabbonda
Lalma
la grazia,
ricongiunge
si
al Creatore.
Dando
Ma
speranza
al
sua fattura;
si
certo fora
la
Di non seguir
Che
per
se stesso
ben mertar
mondo
ci, che pi al
brama
piace:
ingiusta e rea
Luomo
calpesta
il
gli
fea;
E
Cos
la
di
man
Donna
Trova perdono,
Di Cristo
il
il
fonte,
brando;
fronte
Quei che
in croce spira
'
monte.
Digitized by
LA MISERICORDIA.
Chi dei
Raduna per
il
Tesor funesto
Giorno
IO9
vizj
d della vendetta
di
terribil ira:
La voce
opra
aspetta.
si
il
lungo
fallir
della grazia
il
Sole?
tempi andati
de
Quanto
spiaccia
di conforto,
Verbo
il
disse,
onde
far
luomo accorto
rimaner entro
dell
cerco
Tosto
il
onde
peccator, ed
assorto.
terra, offrii
il
me
stesso,
perdono
ovile
Digitized by
che mai
Che
E
Oh
MISERICORDIA.
LA
Ilo
Ma
inerti,
uom,
lurido fango e
ile,
Che
11
Quanto
nell
pi lalma al
umana
il
manifesta
Ogni vicenda
ei
volge al ben,
ciel
sia
sia
lieta
molesta.
voce segreta
udir
come per
rio
morbo gema
affligga
il
mondo
E come
dal sorriso
il
pi giocondo
Entro
il
Digitized by
MISERICORDIA.
LA
S
N sovvenir
Che vedr
ben che
e del tardar
ricusa a chi
In cui
lascia, e
Ah
attrista,
il
il
falso raggio,
perde intendimento e
si
si
pente;
si
vista.
E
Forse
sensi
alla grazia
1
la
ragion
le voglie
Dio chiude
il
passaggio
toglie
falli
non
di
enormit de
In noi la
No
mai che
fia
in
noi tro\
ricetto
Che
Di lor
ci
Che
di
di
aviisa
la
Fu per
Tal
il
essi
Satanno
1
il
maggior
ogni peccato.
la scaltrita usanza:
uomo
al
peccar presti
lui
il
assenso
;
mortai senso,
vizj
deplorabil fato
Pria che
1 I
il
Del nemico
E
E
in
sol
gli
tempo
In
Dio
affisa,
Voci alternando
di
E
Ed
nodi,
piet e di lodi.
la
Che
scorta fida,
Re lesempio,
Digitized by
LA MADDALENA
Muler quae erat in
civitate
peccatrix.
S. Luca.
Di
pentimento
Oggi
E
Non
Donna
di
innanzi
al
arde pi di
vii
di gran
Tutta
ella
Dio
buon Ges;
fatto a
il
Corre
il
al
amor
mondo
fra se
s
e vano:
ella
abbandona,
la
sprona.
Mastro ascolta:
salva
ombra
ragiona,
grave oltraggio.
u Vanne che
ogni
lui
crine, in
Ed
del
piange
fu rea.
Labbro
guardo umano,
al
fallir
foco profano
Ama
me, che
in
ciel
il
grande amor
ti
rende,
MADDALENA.
LA
Ecco
esempio
che splende
virt,
di
Onde
Se
alto
ed amoroso e pio
costei pianto
il
Dio,
di
il
Tragga
alfin
il
cessato
Dietro
desiar terreno,
il
la
Simponga
contumaci
sensi
ai
il
freno,
Come
leccelsa
Ai pi gemendo
Quei che
peccator
al
Porge pietoso, e
Tosto
Tu
di
ei
vestito,
felice
Di convertirsi
umanit
di terrena
D un
eterno Figlio.
dell
di se gi disse
invito
puro Taffetto,
Maddalo
il
sai,
il
poi di
un santo amor
speglio perfetto
Tutto torn
Non
in
pi rubelle
amaro
,
al
Digitized by
Googl
LA MADDALENA.
Saggirava per vie di tristo errore
Di lusinghevol giovent
In cui
I
Ges spiega
dommi
sul fiore.
cammina,
alle
turbe intente
E pur tempo
Che
Che
da Dio
se
colpa r
Qual disraello
Si abbellir, se
ancorch
il
volto,
il
II
disgiunge,
al
sole,
ad ascoltarlo giunge.
gli
Come
la
fango incontro
atti, e
al
le
parole
traviar de sensi
ben
far
Con mente
move,
La sovrannatural
dove
grazia operante
per
le
vie la guida in
Della salvezza, e
un
istante
quando men
savvisa
LA MADDALENA.
Il6
la
scossa improvvisa,
Lenormit
di
Che
di se
piena,
la
forza irresistibile
vista,
mena,
la
vergognando a un tempo e
al
trista,
suol prostrata,
Dai rimorsi
trafitta e
lacerata
grave,
Quel che am
in
calda
il
il
reo inondo
non ave
Non
chiesta gi,
ma
Affannoso
prona
ai
il
alla
mensa,
pi del Redentor
immensa
Digitized by
MADDALENA.
LA
1 1
Le imbalsama amorosa,
Le
asterge e
Or qual
ribacia sospirando.
le
Come
Che
il
fine?
sue colpe
vi
alta,
infinita,
sol
potere in
Conobbe
ei
bene
tutti
Disse: grande
Che ramarmi
il
lui
aita:
desia sui,
suo amore, e
di pi
non dato
mama
tanto,
altrui.
La
La
E la grazia
Un contrito
E
qual
ti
allegra, e
si
non mai
a loprar
Lodio
in
pace;
fosse in
fisso
al
fallace,
non d
intervallo:
l'
antico fallo,
vanne
in cor
oltre
misura,
eternamente avrallo.
De
la
*4
/
Digitized by
Googl
LA MADDALENA.
Il8
Monda ne
il
disperar de
Nuovo
Oh
chi ha in
felice
sommo
Al
Che non
la di
Dio clemenza
imperdonabil
delitto
fora.
di virt
tant alto ei
sale,
vi
In Terebinto
Che
al
Ad Abramo che
Sul
E
E
all
figlio
il
Filisteo Gigante,
Dio
ubbidiente alza
sta
per
umil Cananea di
Ed al Centuriou,
Non trovai tanta
Ma
le
il
offrirlo al
f
coltello,
rogo innante;
modello,
Di
figlia
e sposa,
La rendon
felice e gloriosa,
istesso,
cosa.
Digitized
by
Googl
MADDALENA.
LA
Ogni terren pensiero
Fu
la
Allalma, e
suo pregar fu
al
il
don concesso.
Ognor conforto
tien
Che appare
quale
Vivo
di
il
ai
quale
Prodigo
morso
in
suoi
ha
ne segue Torme,
iusaz'iabil
fame.
fallire
enorme,
Sia sola, o in
trascorso
Qual pecorella
Nume.
agli
solo
Ne piange
chiede e soccorso,
tempo
consigli
lui
ciel
solo e vero
del
al
Tutte concentra
Fida
al
Ges per
La rimembranza
Oh
fa
al
mezzo
alle
devote torme.
alTovil ritorno,
figlio
Redentor,
lo
adora, e forte
E quando
bando messo
in
il
mira poi
fra le ritorte
MADDALENA.
LA
120
Non
Sebben quasi
Grida
al
alla
loffesa a torto,
fia
scorto.
Alta ella
vile
Che
animo
lo strazio
in
ha
il
erme piagge
guardo altrui
al
Di penitenza sotto
Che lamore
scelleranza.
in volto pinto,
tutta assorta in
Pi saldo
conforto,
N timor
lui
e lena e voce;
il
La sprona a
Ma
manchi
malnato stuol:
Egli
le
il
il
si
grave incarco,
il
varco,
il
martire,
tempo
fra
cela,
fu carco.
tanto languire,
di
soffrire.
Digitized by
MADDALENA.
I.
Finche
Dinanzi
Fu
al
al
Trono
delleterno Spiro,
La Previdenza con
mirabil giro
L aline a se tragge, e
In virt de
cambiando
il
121
frale disgiunta,
le
mal
il
suo delitto,
in lacrime
il
desilo.
regie soglie,
Natanno
Re pentito
error le toglie,
dall
il
scioglie;
si
fere editto
Ma
E
E
Come
Dio confessa
spiri
d'amore
e al
al
mondo
suol cade,
il
proprio inganno.
e di pietade
Or
Or
Or
Quanto
empio,
se converte,
vanno,
sovrumana
lopra,
LA MADDALENA.
122
in
queUalme ravviva
Come
si
il
santo zelo,
discopra.
Di
cui
Che per
amor
il
nome
ascese in cielo
le
chiome.
Digitized by
LA PROVIDENZA
Pupillum
et
et
magnurn
ipse fecit
illi
de
omnibus.
Sapienza
Tutto
vive,
si
move,
esiste
c.
in Dio,
sua fattura:
ei
disse
un
d,
son
io.
Leggi a tutto
comando eterno,
di, spazio, e misura.
egli
La
Il
cagion
gioire,
il
move,
ne siede
penar, lozio,
Onde
si
Volge
al
gli
al
governo.
stenti
ai
La
Su
la
schiera degli
esseri infinita:
viventi.
6.
LA PROVIDENZA.
di sue
opre ammirande.
meno
Tenta esplorar
Che a giunger
Umano
lei
de suoi
fino a
lei
segreti in seno.
ben corte ha
Or che un
vivo desio
Sollevando ver
mi
ale
amore
ardire: riverenza,
universale.
ferve in core,
lumil pensiero,
lei
Lume
I
e favor,
e da te spero
onde adombrare
Quanto
Norma
avvicendare
I
si
diparte.
fra loro,
secoli
popoli, glimperi, ed
E fama
Ma
in parte
regnanti,
il
leggi al
volle: Egli
movea
Digitized by
LA PROVIDENZA.
Dio volge appena
la
125
feconda idea
Ed ecco
Comporsi
Librarsi
Indi crea
gli
uom
mondo,
il
elementi, e in infinito
nel
damasceno
lito,
bench
E
E
gl
infonde
il
moto,
di ci
come
il
ignoto:
Sempre
Essa
al
al
lor fin
ben
li
volti di
E
Ma
natura intera.
non
circoscritto,
Non sapienza
il
non
ciel
prescritto
vale, u consiglio,
fidare in
lei
guida al delitto.
i5
Digitized by
LA PROVIDENZA.
126
Onde
in
bassa
ei
ciglio,
il
sede locato,
sia
il
periglio.
in gaudio viva, o
Od
Con
vigil
gema
fra
ritorte.
in
Il
dell
umana
sorte.
Vede quel
De
cui
miriamo,
che ne giova
di
cova.
E
Se
produce
ineffabile contento,
la
Luom
vi
se ne beni
Securo
11
il
Digitized
by
LA PROVVIDENZA.
So ben che molti,
alla
127
ragione avversi,
Iddio nellira
Perch lor
Ma
E
la
ma
gloria,
empj
Oli, degli
palme appresta,
Che sebbene
Gli attende,
Che
trionfi e
ministri di vendetta
al
Nume,
Loffeso
Che
ira,
Vestendo
Che
segli
Copia
il
la
tal,
si
alletta.
bontade
terrena umanitade.
se versa a larga
di beni
Temprando
in lui
la
il
mano
umano,
Come
il
eli
in
Qualor
la
nell
alma impresso
Digitized
by
PROVIDENZA.
LA
128
La trasforma
via
la
che ha
Nella
mano
Bench
ciel
ilei
mancar
d
Ma
destino.
favore
il
se avvidi
Il
se fralezza tanta,
in
Dio posto
di
infranta
confonde;
si
si
senta,
sempre tapino.
gloria spenta,
di
si
ei
s'argomenta.
procaccia
ognor
quella
di
Magnificando
il
le
allor
che
di
Giuseppe
Linnocenza e
Il
fallo ilei
quando
il
un tempo scopre
a Daniel nellarenoso
Securo poi
lo
illeso
traggo, e glorioso.
Digitized by
LA
Ma
PROV1DENZA.
in
sia
E non
peso
lei
virtude,
uman compreso.
voi dischiude,
il
di
ammantasi
bei fiori
sulla
la
palude,
sponda,
la
il
suol del
Se non soccorre
Che
E
Ma
il
le
la
seme sparso
si
feconda,
virt divina
nubi distempra
il
foco,
neve e brina.
in
dubbj e
S costante
Dimmi, perch
Contro
di
Pur quella
Providenza
dessa
fai
lamento?
Non
pegno,
LA
l3o
PROVIDENZA.
Che
al
pur regna
cor
ti
merta omaggio.
dice
sulla terra e
cielo,
in
Che
se
ti
rimembra
Chi
Ch
fida in
io
me
Padre son
securo attinge
di
al
porto,
Digitized by
i3i
EUCARISTIA.
Panis quem ego dabo
caro
mea
S.
(guanto opr
La somma
Nella
Ove
il
per
il
santo
del
in
memoria
Amore,
eucaristica celato;
mondo Redentore,
c. 6.
del peccato
Sapienza e
mensa
Verbo
figli
est.
Giovanni
noi fa dono,
dare a luomo
il
Nazaren perdono,
di
me
nudriti
Che
si
gli
infiniti
Doni
di
Nella
Ver
Che
di colpa
l'alta
potenza
macchi
la
sua semenza.
Digitized by
i.ia
Ed
eucaristia.
nui,
di
la
Onde
al
guardo mio
Giunga
Dio?
Tu, o Santo
Cli
lui.
portento,
il
M infiamma onde
Per
dir
scior possa
quanto
la
Come
Da
A
E come
rozzo accento
il
sacra ostia
la
comprende,
Sagramenlo;
difende
le
ognor
se
di
Temprando
pi quella asseta,
della vita
molto amaro
il
Giustizia in cielo, e di
nemica
in
atto.
N.
Su
noi
Allor che
il
li
morte
Verbo da
Se stesso
al
Unico prezzo
fea girar
pieta<le
atxiaro,
tratto
urnan riscatto
Digitized
by
eucaristia.
Ed
in
un punto
Restar
vita
33
profondo,
frodi nellobblio
le
nuova
Satan sommerse
di
per noi
emerse,
tutti
divina,
laltra
Finche
lume,
il
Salvando
Un
dottrina
dell' infallibile
Diffuso
uom
tanto amor, ed
ei
da
rovina.
fatai
un penar
forte
A
Ma
di
Ges
la
Sommessa
caritade
al
la
maestade offensa.
Si
Il
in pria consorte.
immensa
Sagramento, e
santo,
il
in quello
fitto
legno,
al
Che da
LAdam
noi tutti
le
peccata toglie,
Digitized by
l34
Che
eucaristia.
religione in se raccoglie
di
attiene
11
ne viene,
lui
Quanto
maggior
alti
misteri
Dassai pi giova
Che
Onde
lo contiene.
eh anzi in lor
velame
credenza in essi;
la
le
Quale
che
guardo espressi
infermi saziar
sensi
la
al
brame
fatto visivo
E
Che
di cibo in corpo ed
si
alma vivo;
sofferti
tormenti, e in su laltare
Oh amor
Che
che in cielo e
alla salvezza
l'
in
terra
non ha pare,
anime conduce
Urto
di
Cile
venti spesso
la
nembo adduce
Digitized
by
eucaristia.
la spoglia
Ed ora viva
E
del calice
Cristo
di
un giorno esangue,
in cielo e gloriosa.
il
di Ges converso,
Onde non pi Tumanitade langue.
Mirabilmente
Iddio clemente
nell universo
nostra ricordanza
alti
portenti,
Molti
al
Ed
altri
Di sotto
Sommo
occulti,
come
occulto
di piet
perenne fonte,
giace
Schiudendo
Ora
ei
eucaristici accidenti:
gli
Mos
fra
si
conface.
Per vendicar
schiera,
il
sole risorga,
o volga a sera;
i36
Ma
fra
eucaristia.
le
11
nodo manifesto
ipostatico
Si fe
Si volse
E dove
in
Piove
la
E punge
N pi chiuso
lalma damorosi
il
cammin
mali
bene eccede,
strali.
della
mercede,
il
De
E ben
la
lei
le
Letizia in
U
In se
lei
lamor suo
la
E
E
caritade e
fa
la
scudo incontro
morte
duopo che
si
tempre.
speranza
al
perigliar terreno,
Digitized
by
eucaristia.
Oh
N per tempo, n
La grazia, onde il
come per
Dite voi
Arse
il
quell
Santo Spiro
lo
foco
amor che
scintille
le
sovrumano uscir:
fur dolci,
Le piaghe,
Quanto
forza di martiro
Da questo
Quanto
i3 7
vi
le
stille
accende e preme,
il
come
vero tu
sei
Dio
dIsraelo,
impenetrabil velo.
Che
di
informa.
Che
mai puote
Che
il
Nella promessa
Che
dei secoli
in eie! girin
le
ruote.
Digitized by
18
Oh
eucaristia.
Amor
Padre, oh Verbo, oh
Nello
unico e trino
circoscritto,
Ch
Quanto
schiere invitto,
fra le
tua gloria
di
adombramento appena
scritto.
se laugusto
in lei
dei sensi
il
Vita immortai ha su
Che
le
Dei gravi
al
Ges congiunta
di
beati cori,
avverr quando da
Osi cibarsi
errori,
lievi
sangue
al
farne inchiesta,
grazia piena.
Sagramento appresta
In vita e in morte a
il
lui
disgiunta
falli
De
lo
Siam dunque
grati
di
a chi di
man
di
un Giuda
al
pari
Cristo benedetto.
strazj
amari
s offre
sacerdotal in su
gli
ostia
incruenta
altari.
Digitized by
eucaristia.
x3g
io,
Signor, rammenta;
Che
ammanto,
Se per
Non mi
la
fai
ovile.
Digitized by
PECCATORE
IL
MORIBONDO.
Quaerctis
me
et in
peccato
veltro moriemini.
S.
Ei
fino a
Giovanni
c. 8.
Accumulando peccato
Non
vedi
come
a peccato?
il
quasi larva
si
dilegua al guardo?
vicina.
Tuo
Che
di
te fia, di
Che pag
un Dio
le
il
fonte:
dardo.
giudice a fronte
a cui tutte
il
il
tuo riscatto,
Digitized by
PECCATORE
IL
Dove incanto
qual suona
Olii
A
.,
trasse
ti
il
il
tuo misfatto
non serba
chi seco
lo
il
patto;
nell' interno,
fia
ma
Avranne e
in
annunzio
fero
lo scherno.
11
Oh
anche peggior
del riso
Mi cercher,
suo corso.,,
pi fero danno,
di
Oh momento
fatai di
Quanto comprende
Conosce
Che
fra
si
il
la
disinganno!
vita futura
le
mente ed
Alla
al
lui
dinante:
Ah!
se a
Le
Tuman
fallir
posero
voci de Profeti
Una
favilla del
il
freno
tempi andati,
lor foco
almeno
Digitized by
Googl
MORIBONDO.
Caldo renda
A Dio
il
mio
dir
l4-3
che tornati
mal
talento
Se chiuso a luomo
come
il
il
quando spento
Deve
suo
al
fin:
un giorno
Farsi
udr lesame
Che corso
di giudizio
giunto
al
non
sarresta,
guardo divin
peccatore
il
Cade
de sensi
passate cose
le
move,
Ecco
il
al
manifesta.
si
passo dove
lusinghiero incanto,
amaramente e tanto
lacerarlo
il
Gli volge
Sempre
egli
di
il
riso
in doloroso pianto;
favella
gli
al
core
al
lume
il
del ver
il
proprio errore
tenne
in
vii
servaggio,
sempre maggiore.
Digitized by
Googl
l44
Or
PECCATORE
IL
giunto
al
Come
Se
visse solo
il
De gravi
Essi tutti
falli
suoi
al
pieg tardi
la trascorsa etade,
specchio verace.
Sarangli
Ahi
fallace
guardo a
al
ciel
la
volontade
al
abbandono
de
1
mortali obbietti
uom
iuvan
si
fonda.
e lavvenir che
cui gi
dva
figli
il
preme
andar soggetti.
Pi cari
avralli
che non
gli
ebbe
in vita,
sbigottita:
Luomo
dal
dipartita!
Digitized by
MORIBONDO.
Dunque
Gli agi,
pompe,
le
speranze
le
Svaniranno
Polve
di
un punto
in
alto voler di
in se
il
il
nome,
guardo, come
al
restando solo
gravose some?
le
per se, ed a
Che premia
forte
lieta sorte,
in lui
soffiata,
ricchezze,
le
pi
De suoi trascorsi
Tale
am
giusto e
pon liniquo
in
duolo.
chi
si
Mane
Baldassar legge:
Ne chiede
il
Thecel Fhare,
Che
Il
co
al
il
re sul soglio,
pensiere
Che
il
far inorridir
Gi dentro
IL
1^6
PECCATORE
si
vede
In
La
riede.
vede
la
Di cui
ei
fia
Che sempre
segno,
il
cor
gli
agghiaccia,
un abisso immenso
a se lo
chiama alzando
Che copre
Di danno
leternai
pi d'assai
Onde va
il
velo denso
Ma
gisse in traccia,
li
sul confine di
Vede
nand lontano,
ne
se parve talor
segreto spavento
Che
di
prcgiolli, anzi
Sempre
Un
pegno
Che non
visibil
in
cruenta immago,
s offr
pena e
dirsi
la
tema
di
il
e la
senso.
tragitto!
vergogna
Digitized by
MORIBONDO.
Non
Che
gli
rinfaccia
beneficj
Dicendo:
Qual
fosti
sui
tempo or
meco
di
mente
ridurre a
e quale io teco
fui.
Quanto
Come non
ei
credenza
Sprezzando
Liberal sempre
Con
Si, quell
il
vizii
deforme,
Avr tormento
Questa
lora fatai
al
di
spene
pensieri,
gli
atti
e le parole
Come
alta giustizia e
debbe e vuole.
PECCATORE
IL
148
Duro ad Acabbo,
ad
anzi
tempo
fine
tal
sperar perdono.
lo
luman confine,
toccr
il
Alfcmpio
Fra
suono
fu quel
chempiet trasse a
altri
Chera gi vano
Aman
e ad
mal
e lauro e le
palpiti,
singulti,
alfine.
tolte spoglie,
manco,
venir
il
schiude
pupilla al vero
la
Se non quando
Ove
Sedea
immerge
sull alba
sovra
nembi
sfida
altri
E
Finche
Non
sonno
fatai
donno,
che assalir
la
ponno.
la
sera,
lo ricopre
il
il
cima altera
cui
cadavere, unombra su
Che
Che poche
Ma
gli
la
coglie.
de
Siccome cedro,
Un
preme
lo
il
unquanco
stille,
stanco alfm se
il
ch piet
fatai
La penitenza invano
Di Lui che
il
mena,
lira
lo frena:
arco tira,
ai
colpi scudo
Digitized by
,,
MORIBONDO.
Ali! che far
Oda
quando
la
Parti da questo
Deh
suo desio
il
preco pio:
mondo, alma
nome
parti in
il
sacerdote iutuoni
il
morbo crudo?
il
di
la
cristiana,
umana
spoglia
E
E
in
fe
la
prima colpa in
In
terra vana;
Spirto Santo
suoi celesti doni
Ahi
4o
ignudo
di inerti
ei
qui
Sotto
si
il
troncali le parole
Maledicendo
Qual sar
il
mie
fascio ei cadr de
le
sue voglie
nostro fin?
falli
suoi
rie.
modo
ora
nullo allora.
18
Digitized by
DOLORI
MARIA
DI
S.
(^ual donna
Ma
questa,
immobil
stassi
che non
ella ascolta,
lei
natura,
il
Sol
cor de fiede.
fronte
la
luna in cielo;
la
in
il
il
monte.
velo,
triste aspetto,
piede
fonte
la
il
Ben
lamento,
al
e quanto vede
Trema
ig.
spento?
figlio
Piange per
fa
duna Croce
c.
il
gelo.
l5a
DOLORI
poich
Adam
di noi fe
mal governo
il
lUom-Dio
Ed
lei
brilla
virt tanta ed
piega
Vorria celar
Il
fral
labbro mio.
rigore
vita
lantico errore;
spoglia vestita
guardo de mortali
al
profondo dolor
Da pinger
al
onde abbia
Come donna,
amore,
il
vivo
sua
di
mie voci
il
fiero
ferita.
tali
tuo rammarco,
Che espose
di
strali
e darco
sommo
Antiveggente, e
Stassi
Ei volle
Il
al
il
ed
in
tal
il
varco;
consiglio,
Digitized by
MARIA.
DI
Tal che nel
In cui
la
La colpa
Lo
l53
memorando,
sacrifizio
Che
E ben
di
un eterno ben
chiaro segnr
Quanto
fra
Perch tante
Come
valse lacquisto.
sacre carte
le
egli
mirabilmente
sostenne
si
mondo
Corredentrice del
divenne.
comun
alla
speranza
Scese
il
Onde
in cielo
si
duolo immenso
il
Di
Quando
profetico spirto
nel
Tempio
il
il
labbro accenso:
Divo pargoletto
ti
sovrasta al petto!
il
volto
D'un
figlio a lei
spietatamente tolto,
Digitized by
r4
Fuor che
tanta doglia,
in
costei di
Ubbidiente
Era
DOLORI*
Superando natura
suprema voglia?
alla
Quando Ges,
giusta
il
Giuda ingrato
Gi
Dispone:
ali!
Che mai
sar di lui
adempia
il
giro,
madre?
e della
Freme
tumulto
in
il
popolo feroce,
lo
seguir.
E
E
alle
verghe
il
al
timor Pilato,
condanna,
farlo a lei?
in
quellistante
Che
al
Pone
in
non
cale ogni
Supernalmente
penar terreno,
pugnan due
il
cor vien
meno,
diversi affetti in
lei,
Digitized by
MARIA.
DI
Quai
soffre insulti
Come un
Lo
Ella
Pietro
trascinano
ben volve
il
mente; e
in
morte
a lui consorte
nella
E brama
come
rinnega, c
il
perfidi Giudei,
e prega, che
fia
mai
la
compiuto
pi forte.
alfine
ne va per
vita
(livin
Del Golgota
Con
sullardua vetta
feral
trafitta
f ostia eletta,
baciarsi insieme
Giustizia e Pace in le
Il
vede in Croce
in
Girare intorno
Fermo
Non
fa
Ma
stassi
damor
moribondi
fra
rai
il
braccia stringe
le
in
come
perfetta.
Dolente
fine.
segreto
Onde mirar
alluom principio e
moto
suo tacer pi
a strale
Damore offrendo
il
il
preme.
lai,
duro legno,
eli
altra mai.
immobil segno,
in atto e di pietade
Digitized by
l56
DOLORI
Quanto ordin
Fede
la
Dio
la
volontade.
Dolor
si
Ma
il
mare,
di se vincitrice e di natura
Amor
di
Non
Unombra
si
il
sdegn
il
un Dio, che
di
farsi
sol
per noi
sua fattura.
di visse
dappoi:
Per lempia
Di Maria
tristi
Che cader
Fu d va
Onde pi
madre
alma
man
in
si
Fu come speglio
Che riflettea del
di mille martirj
SofFria quel
Per
la
forza
il
sette figli
spenti
d Antioco crudele.
feri
momenti
patimenti
centro fatta
che Ges
damor
sofifria
nel frale,
in se contratta.
Digitized by
DI MARIA.
fra
Che
Donna,
Si
Dove
penar nulla
fuori del
in s funeste
idee
cale.
le
animo assorto,
scuote, alza
per
le voci
ciglia, e
le
ahi
suono
vede morto.
il
sono
ritrarla
Chi
la
soccorre, chi
Ella
Che
Ma
abbandono?
presta ajuto?
le
ud da te langelico saluto.
Che dellamaro
Dee pur
Bens per
le
Onde
calice le stille
profetiche faville,
pieno
il
il
Che
in sen
dbramo
lo
Ergere
cielo
al
fra
vedea
De Padri
il
leletto
di luce
stuolo
adorno
glorioso volo:
Acceso dira
in
>9
duolo
58
te
DOLORI DI MARIA.
in soglio
di
relig'ion
Spargere
laugusta pianta
i
Poi giunto
il
fin
ver noi
lei
sua prole
(piai
tenera madre
Amorosa
esempio,
Coll
Tale
si
coll
mostra, ed
Fra
figli
tanti error,
opre e
che
ingrati a tanto
Sarem
Dell
Ah
Sia
fia
il
dritti
dalla
mai , che
immensa piena?
di
dure tempre
posto
ai
Dio ne mena
mortai palude.
amarezze sue
non
parole;
le
ne schiude
sentier
il
suole
sensi
e a rei desiri
si
il
stempre.
freno
Vegga misto
al
suo duolo
il
nostro pianto.
Digitized
by
tormentum moitis.
Sapienza Cap.
3.
Che
Lui rincora
non avr
sventura.
grazia, a se lo chiama,
la
Sua
brama!
In vita e in morte
mondo
il
apprezza ed ama.
fragil
ha nome,
Che
vita
Egli
fassi
degno dimmortale
Chiedendo
al
il
gir
gli
dato,
stato
E bench
che calcar
il
termine segnato.
da questa terra
in
bando
Che
mano
mano
si
va consumando
MORTE
LA
l6o
Pur
tal
Qual peregrin
si
allieta,
che in mezzo
Gi scorge e crede
al
cammino
suo
di toccar la meta.
amor divino,
Che quel che ad altri di cordoglio
E
Il
tema,
giusto
all
Tranquillamente
Che
concentra in Dio
si
Nullo altro
ha che
egli
tornar desio
di
Sceso dal
Morte
ciel
de mali
Che
lo
il
conduce
alla celeste
Di Cristo preparata
ai
fidi
palma
eroi.
Tu
Me
in questo
me
guida errante, a
Ondio
fra
calma
Securo attinga
di
presta conforto,
il
fortunato porto.
la vita de viventi;
Eco
di questo
Son
tali
de Profeti
sacri accenti.
Digitized by
DEL GIUSTO.
Secondo che
Chi
la
chi scelleranza,
la
diede di
ragion
sommise
a falso obbietto,
menzogna
ver sembianza;
al
Tanto sen
Non
sol
perdon,
ma
il
il
offesa
salutare effetto;
morir
gli
pesa,
vii
terrena idea
al
sommo bene
lume, ond
egli
intesa.
ardea,
Giunger lacume
sien
morte anco
di
In tumulto
E men
gli
pronti
invali
gli
affetti
gli
parte,
per
se potea.
spasmi immensi
e le parole,
spirti
come
meno
intensi,
suole
il
sole.
62
Dal
MORTE
LA
mondo
il
dipartir
non gravoso
gli
Cercando
ben
Ci che
trae
la
lui
non
cale;
altri
lui
Compenso
riposo.
stabil
donde
di lestremo vale
Clic quel
in altro
ordita
para innante
si
Mistero ad ogni
uman guardo
Che Providenza
Ha
di
E come
Non deviando
Talch
il
sepolto,
in
giusto
dall
governo
di chi
amor
vediam
Gemere oppresso da
lofFende,
paterno.
in sue vicende
miseria e lutto,
Ma
del
Allor che
Miri
il
Palma
il
frutto,
Digitized by
DEL GIUSTO.
Che
dir
Dva
riso
al
mondo
Vider
la
Finch per
li
pena
il
grazia
Non
Verbo,
e di Satan ritolse
fra
per
fior
il
immensa bont
ai
lui
feri
si
sua
mano
artigli.
colse,
penitenza sciolse:
di
di
figli
a lor d accanto;
starsi
,,
tanto,
S' incarn
Ma
pianto,
il
temporal dolore.
il
che nocque
fallir,
il
l63
si
il
patto,
scolpi limpronta
vi
Toccando
trascorsi
ad onta,
Chi
visse
ben,
di
Che questa
Onde
il
piange
il
priego ed
al
Re Davidde splende,
suo
il
fallo e
sospir
al
notte e giorno,
ciel
sintende.
Digitized by
LA
lG/f
Luce per
Ed
MORTE
Dio ritorno,
altri
di
Mertaro
in
premio
Morte
eternai soggiorno.
al
periglioso corso
Soltanto
peccator n amaro
al
morso,
il
pose
al
Allor che
il
dopo.
E, qual No
freno
in ciel bearsi
Puro
Ove
a suo scopo
il
ei
La
come
mal talento
la
fra
Tonde
colomba
Dio fedele,
a lui
sen riede,
Che,
Cambia
in
inno
Dineffabil dolcezza
di
gaudio
Dalme
delizie
le
querele.
immensa piena
il
cor
gli
pasce
inessiccabil vena.
Digitized by
DEL GIUSTO.
benedice
le
la via
Sprezzando
l65
ambasce,
sofferte
sassi e
spine
il
Ed
melode
ascolta in angelica
Quel che
disse
Ges
amore
in
pegno
E
Beati
serbato de
i
Che
miti,
cieli
casti
di giustizia
il
e in
Che
lor a
un
gli
oppressi,
Vissero in duolo e
La morte
essi
santo regno.
al
,,
Troppo
la
Per
Per
mente da confin
dir d un
In
grembo
f,
ristretta
20
Digitized by
66
gi
posta in obblio
Nei
rai
E nuove
Chi
la
mortai veste
amor
del divo
tutta
si
abbella,
al
Che quando da
di
profonde
caligini
scaglier
lo
strai costei
che
Umilemente
Dio vlto
il
pensiere
Quale
il
fe
In tua clemenza
Non
suo ab eterno
ebbe
fere
un confonde,
Te ne
il
viene,
tuo volere.
fiducia e spene,
Bench
irritato
non
ti
avesse ancora.
Digitized
by
Googl
LA PASSIONE.
Passio Domini nostri.
S.
(Questo
In cui
Per
la
S abbuja
Su
il
ostia innocente
il
sanguigno
ciel,
aprirsi e
ombre
la
di
sotterra
e a la vista ferale
magi
Vede
il
si
rinserra.
natura assale
la
attoniti
terra,
rimugghiar lInfemo;
de padri
Maravigliando
Ed
Verbo eterno
Sol discerno,
il
il
Le tombe
S alzan
Matteo.
incerti
mondo
sono
universale.
Chaltri
Far che
non pu che
i
figli
di
umanato
Adamo
Figlio
abbiali perdono.
LA PASSIONE.
68
abbandona nel
fatai
periglio
Che qual
tigre su
Gerusalemme
Ove
lui
ingrata, ov
empio
spiega
lartiglio.
tuo tempio?
il
il
fai
Sotto
peso de tuoi
il
Passeggeranno su
le
falli
cadrai.
tue ruine
vii
Questo sar
di tue nequizie
fglj
Ed
di
il
il
frutto,
tutto.
Chi
il
Dinfamia
Ecco loro
lutto,
il
al
salire
monte.
Cui
sol
Pari in ardor
le
sante
orme d un Dio
voler vostro al
mio
di
perdono
lagrimar disio.
Digitized by
LA PASSIONE.
Or che
169
Ma
Ed
or
meco
indugio
pi cari
Cedron scorre,
li
venian
sia
d
l
messo;
appresso.
do\e
il
consiglia, e
si
rimove.
al
Trema,
vacilla, e duol
Che lalma
il
sia
Padre che
il
si
il
amaro
compia
mi compunge;
mio m caro,
il
gran desiro,
inai riparo.
nelleterno empir,
E non
punge
volto.
calice
il
il
quasi a morte
Di giustizia
me
fiero
bagna
gli
Questo vada da
Ma
dito.
il
move
degli olivi
gli
dono;
istesso
grande oprar
pane
il
al
monte
il
Di pregar
divide
voi fo
tradito,
Ma non pi
E verso
E tre
E
mi ha
tal
del figlio, e
piet
ti
prenda,
Digitized by
LA PASSIONE.
17"
come
In quella,
par pi
la
agitata,
contristi, e pi
offenda.
La maggior pena
Ai discepoli sordi
In sonno profondissimo
dice:
abbandonate: e
questo
il
piede
suo lamento;
al
vede
li
il
il
Tanto
in esso pot
forza di duolo.
Fatto
il
figlio
dell
uom
al
bacio spinto
preda del
forte.
Che
11
Non
gli
insulti
alternando e
le
percosse
lo
ei
fosse
rampogna
lor
si
mosse:
Digitized by
LA PASSIONE.
Quei
clic
col
agogna
ferro di ferire
Non
chieggo ajuto a
che pera;
alfin
ne
te,
ni
abbisogna.
Se voluto lavesse,
Non
Che
si
avria
mossa
consumi
mia
in
la
di costor
impresa
volume,
Per riparar
Oh
dell
uom
antica offesa.
bont
difesa
celeste schiera?
nauti ad
sia
il
il
peso assume
varco
!
ingiurie parco,
Anna sacerdote
tratto,
di delitti carco.
Stanno
E dan
in
Due
falsi
chiamati
Solo a mentir da
vii
lucro guidati.
il
dica,
lantica.
Digitized by
LA PASSIONE.
v-jl
11
Primo
gli
Sei tu
il
Dio sceso
di
Che delluomo
nui?
il
Scender vedrassi un di
Senti
fra
ben ragioni;
dicesti, risponde, e
lampi e tuoni.
fra
il
Tutto avvampante
Udiste
bestemmia?
la
Duopo non
mentito zelo:
di
e ad
ira
mosso,
dinterrogar pi alcuno,
Disse, e le vesti
strapp di dosso.
si
di
Insulto
di
benda
gli
le
Se
Ei non
ver che in
fa
si
Ei venne, e se
Tre
offende,
Sol di Pietro
Che
volte
il
compagno
niega e
si
rende.
donde
al Nazareno,
menzogner risponde.
Digitized by
LA PASSIONE.
('.aut
il
Riconobbe
suo fallo, a
il
Intanto
il
buon Ges
appieno
lui
predetto,
amaramente
sciolse al pianto
freno.
il
Ei
incammina
al
fier cospetto.
pallido ed ansante,
Lo precede
la
fisclij
urli e di
un risuonar costante.
Al
Pilato
ma
laccio in quel
fatai
Le accuse udinne,
E
Ma
medesmo
e dubit di frode,
in forse
Ma
giorno.
il
salvarlo
farisei
la
vita,
han
gi la
trama ordita
orribil vedrassi
opra compita
dottener
n
il
ei
alto favor d
degno
Augusto,
LA passione.
74
Il
Giudice turbossi
E addimand
Come severo
Barabba, replic
morte
il
al
grido ingiusto,
chi
liberar do\ea,
giudice,
ma
giusto.
turba rea,
la
Nazaren dannato
sia:
muto Ges,
Stava
trasparla
sol
Che
di Pilato
Onde esclam
N
dubbio cor
il
che volontario
fia
feria,
non bave
costui colpa
mondo
al
Vano
Su noi,
Grill
su
il
Ei soggiunse:
non
iu atto di minaccia.
vo
Si flagelli bens
a che valse
Pi che giustizia un
lo
falso
il
Cadon
le
gli
la strada.
calse;
inumano
Redentore
(ihc
ouor
sluol de carnefici
Ferocemente
lave.
faccia,
figli
popolo
si
in faccia
mi
mano
assalse.
mano
bagna, ahi
vista!
in
larga copia
il
piano.
Digitized by
LA PASSIONE.
Ma
vanno
Ges
Nel flagellar
Ridevol seggio a
daceto e di
lo saluta
prepara,
ciel
il
corona
la
bevanda amara.
fiel
Dimproperj nefandi
Chi
si
cauna, e
la
a gara
gi quasi esangue.
poi
lui
La porpora,
1-^5
non langue,
risuona.
regnator di Giuda,
Ma
il
Prima che
gli occhi
il
chiuda
colle
Una
croce
gli
addossano
alle spalle
Grave
Come
egli la sostenga e
Sinasprano
le
piaghe delle
sembra
non
traballe:
membra
il
pondo enorme
stampa
Il
Or
cor
si
il
gli
a destra
per
trema,
la
lena
gli
manca
piega, ed or a
manca
Cadendo cede
la
natura stanca.
Digitized by
LA PASSIONE.
176
Non
pi in lui vigor,
ma
Che
Cireneo
cammino
a caso sul
Oli fortunato
a dargli ajuto
il
era venuto.
per
Erto
la
lunge
carnefici
sentier
il
la vetta
Che duopo
Ma
compagno
via
giogo, e
il
gli
si
feo.
scabro e torto,
appare
al
guardo
a cui duole
il
moto pi
Lincalzano con
Soffre in pace
A
su
dice,
gira
Ma
ira
gagliardo.
me,
Su
morto.
le
Che
Ges,
sia
ritardo
gi tocca la
al
figli
mio Padre
meta, e
vostri,
in cielo aiidronne.
crudi mostri
Lo
traggon su
incrudelir
la
la rea
voti nostri.
fallanza
Croce, e ognuu
adopra
Digitized
by
LA PASSIONE.
Ecco
chiodi e
il
martel prestami
opra,
all
Le membra aggrava,
Oh Madre, non
Chi
che
fia
se
non piange
al
Pallido, esangue
dice:
ho
lo
a la
mondo
le
Son due
E
A
si
scioglia,
dolente scena
l
invoglia?
amaro
fiel
si
vide
ripiena.
te
poter cotanto;
essi
falli
Pentito
sopra.
percuote e lo deride:
quel pianto,
Oggi
salto
sta
lun
Suoi
in alto
non
a lagrimar
Scendi, dice, se in
un
Spugna daceto
La turba
gli
al cor,
largo pianto
in
calca e
Croce fu levata
la
Qual cosa
il
Di pene avesti
Quando
il
in
Ges
accusa e
il
si
vede, e proffer
sarai tu
meco
tal
al
viso
^oce:
in Paradiso.
Mi abbandoni
nell ore
estreme
Digitized by
LA PASSIONE.
178
Vede Giovanni
Qual madre e
Ed
del legno
geme,
il
volto
membra
fu lo spirto dalle
sciolto.
Col sangue
dell
santo
Amore ,
Squarci
Cos fra
il
sol
Agnello immacolato.
cielo
le
per
la
Chi ne sente
il
sua legge,
il
dono apprezza,
valore, e
ne misura,
lice,
la
grandezza?
soave e pura,
sole.
Chi
il
Ges ha compito
Ma
alme parole
e col divin suo raggio
scorta
secura?
Da gran tempo
il
torrente del
mondo
ne trasporta.
Digitized
by
LA PASSIONE.
son
anime nostre
vii, di
Giuda
fero,
Quante
Raddoppiane
di sue
E mentre rinnoviamo
Ei mostra al Padre
Misericordia per
*7 9
pi crude
assai
che sino
sar ver
li
all
il
D Averno
Domo
il
della
le
nostri errori.
ultim ora
ingiuria tanta
corso intero
suoi dolori
Non
onori,
falsi
pene
ancora?
falli
Croce santa
Oggi che
il
la
Sotto
il
vessillo
Per
lei
Securo attinge
ha duol profondo
Irsi ostica
D. P. Picconi.
r. u se ne permette In Stmmpa ,
Oiataioia
Gran
Cancelleria.
Digitzed by
3 DE
53
Digitized by
INDICE.
La Morie ....
Pa fr
II
Il
Giudizio universale
5
i5
V Ipocrisia
Il
Paradiso
Il
San Giuseppe
Il
Purgatorio
35
45
55
65
L Inferno
La Misericordia
La Maddalena
Previdenza
L Eucaristia
Il
Peccator moribondo
I Dolori di Maria
75
87
97
io5
1
13
i5t3
i3i
>
i5p
167
Digitized-by
Digitized by
1 ,.
tri
tifW
Digitized by
i'
if
Digitized by
Digitized by
jk-av>
"-'
%( V-
fwwk.
-al.-.
X!