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LUPERINI CATALDI MARCHIANI

LA SCRITTURA
E LINTERPRETAZIONE

1999 by G.B. Palumbo & C.


Editore S.p.A.

HA COLLABORATO

Raffaele Donnarumma

progetto grafico
Vincenzo Marineo
composizione
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Propriet artistica e letteraria
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porzione non superiore a un decimo
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ROMANO LUPERINI
PIETRO CATALDI LIDIA MARCHIANI

LA SCRITTURA
E LINTERPRETAZIONE
STORIA E ANTOLOGIA DELLA LETTERATURA ITALIANA
NEL QUADRO DELLA CIVILT EUROPEA

Guida alla composizione


per lEsame di Stato

PALUMBO

INDICE

come leggere un testo letterario

LA DESCRIZIONE

LINTERPRETAZIONE

guida alla composizione


IL RIASSUNTO

A Riassunto di un testo saggistico o teorico


ESERCIZI

B Riassunto di un testo narrativo


ESERCIZI
LA RELAZIONE ESPOSITIVA
ESERCIZI
LA RELAZIONE ARGOMENTATIVA: IL TEMA

A Il tema di letteratura
ESERCIZI

B Il tema di storia
ESERCIZI

C Il tema di attualit
ESERCIZI
LA RECENSIONE
ESERCIZI
LARTICOLO
ESERCIZI

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11
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68
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ESERCIZI

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71

LA PRIMA PROVA DELLESAME DI STATO

72

IL SAGGIO BREVE

come leggere un testo letterario


premessa

on il termine letterario ci riferiremo qui a testi poetici in versi e a testi narrativi in prosa. Ovviamente la
denominazione di letterario pu riferirsi anche ad altri testi (per esempio, saggistici).
Ma qui, per comodit didattica, si privilegiano questi due tipi di testo.
Essi presentano, insieme ad alcuni importanti caratteri comuni, anche tratti specifici non
meno rilevanti che li distinguono luno dallaltro. Dovremo perci considerare entrambi.

i diversi momenti dellapproccio al testo


opportuno distinguere, nella lettura, un momento preliminare e due fasi diverse. Il momento preliminare consiste
in un primo generico approccio al testo, una semplice lettura o assaggio da cui si
possono ricavare alcune sommarie informazioni e impressioni relative al titolo, alla
lunghezza del componimento, al tema, al senso generale, al ritmo o alla musica dei versi
oppure, se si tratta di narrativa in prosa, allorganizzazione del racconto e alle vicende
della trama. Queste impressioni e informazioni risulteranno utili perch permetteranno di
formulare una prima ipotesi in base alla quale sar possibile ritornare al testo ponendogli
domande pi precise. Ogni testo offrir risposte tanto pi varie, ricche e interessanti
quanto pi puntuali saranno le domande del lettore.
Queste ultime possono essere distinte in due tipi, corrispondenti alle due fasi
successive: descrizione e interpretazione.
La descrizione il commento e riguarda gli aspetti formali ed esterni (lingua, stile,
struttura, datazione, riferimenti storici); linterpretazione invece rivolta al significato
esistenziale, psicologico, sociale, ideologico, ecc. del testo attraverso la sua
correlazione sia con il tempo storico in cui stato elaborato (o contesto), sia con il nostro
tempo e dunque con la prospettiva del lettore attuale che torna a dargli valore e
significato (, questa, unoperazione di attualizzazione).
Ovviamente linterpretazione dovr tener conto della descrizione: nello stesso tempo,
per, non sar mai del tutto deducibile da essa, in quanto conterr sempre,
necessariamente, il riferimento alla prospettiva dellinterprete attuale. La fase della
descrizione o del commento dedicata allaccertamento del contenuto di fatto (o
contenuto effettuale) del testo; quella dellinterpretazione, alla scoperta del
contenuto di verit che il testo, una volta esaminato storicamente attraverso la
descrizione del suo rapporto con il contesto, viene ad assumere per noi. Una lettura
scolastica, pur restando ovviamente in un ambito di necessit limitato, dovr comunque
tener presente questa duplice esigenza.

la descrizione
Dopo una rapida lettura preliminare, occorre tornare a leggere il testo per darne una
descrizione. solo rileggendo che si passa a una lettura orientata, meno impressionistica
e volta a porre una serie di interrogativi: quando stato scritto questo testo, in quale
occasione e per quali destinatari? che cosa dice? come lo dice? quale immaginario
esprime? A queste domande corrispondono quattro livelli diversi di descrizione:
1) datazione e storia del testo, come risposta alla domanda quando e per chi esso
stato concepito?;
2) accertamento del contenuto *semantico (parafrasi letterale, ricerca sul vocabolario
dei termini rari e difficili, comprensione della sintassi del periodo, evidenziazione dei
passaggi logici e degli snodi concettuali e narrativi) come risposta alla domanda che
cosa dice il testo?;
3) analisi tecnico-formale delle componenti linguistiche, stilistiche e strutturali, come
risposta alla domanda come lo dice?;
4) enucleazione del tema o dei temi su cui il testo costruito, come risposta alla
domanda quale immaginario esprime?.
1

come leggere un testo letterario

Questi quattro punti sono stati qui esposti secondo lordine in cui preferibile seguirli.
Esso procede da fuori a dentro il testo, e precisamente dalla sua genesi (1) alla sua
comprensione semantica (2), stilistica (3) e tematica (4).
I punti 2 e 3 assumono caratteri diversi per il testo poetico e per quello narrativo in prosa
e quindi andranno considerati in modo distinto. Viceversa la trattazione dei punti 1 e 4
non dipende dal tipo di scrittura letteraria e perci possibile dare suggerimenti di
approccio unitari.
1 Datazione e storia del testo La datazione e la storia del testo sono indispensabili per capire
loccasione in cui il testo stato scritto, a quali destinatari rivolto, a quale fase della
storia dellautore appartenga lopera, e, insomma, per metterne a fuoco la genesi.
Bisogner sempre ricondurre la singola lirica al libro di cui fa parte o il singolo racconto
alla raccolta che lo contiene. Anche nel caso di una poesia lirica o di un racconto, non
mai casuale la sua collocazione allinterno del libro da cui tali testi sono tolti:
questultimo (per esempio, il Decameron di Boccaccio o il Canzoniere di Petrarca) va
comunque considerato non unantologia di componimenti disparati, bens unopera
organica e unitaria. Cos un sonetto della Vita nuova di Dante o del Canzoniere di
Petrarca va inserito sia nella storia artistica dei due autori sia nello sviluppo narrativo e
nella struttura organizzativa delle due opere. infatti molto diverso se si tratta, per
esempio, di un sonetto giovanile scritto quando Laura era in vita oppure di un sonetto
della vecchiaia composto dopo la morte della donna. Cos la novella boccacciana del
principe Tancredi e della figlia Ghismunda (IV,1), che rivendica il proprio diritto a un
amore liberamente scelto, pu essere compiutamente compresa solo pensando di
quale giornata essa faccia parte (la quarta, dedicata agli amori infelici), mentre i suoi
contenuti andranno valutati anche in rapporto allevoluzione dellautore dalle atmosfere
nobiliari della produzione giovanile a quelle borghesi e mercantili del periodo fiorentino
durante il quale il Decameron viene elaborato (e ci infatti permette allautore una
prospettiva critica nei confronti del principe Tancredi, tipico rappresentante della
nobilt). Per quanto riguarda il *destinatario, si ricordi che proprio le donne sono
indicate da Boccaccio come quello principale a cui lopera rivolta. Per quanto riguarda
loccasione, il rinvio al tempo della pestilenza e al progetto di rifondazione di una civilt
dopo la catastrofe spiega linteresse per un uso pi libero del corpo e per nuovi valori
(come la responsabilit individuale e una morale valorizzata nei suoi aspetti privati e
individuali).
2 Accertamento del contenuto semantico Bisogna distinguere in questo caso lanalisi
necessaria per un testo poetico (2A) da quella per uno di prosa narrativa (2B).
2A

Accertamento del contenuto semantico di un testo poetico

Il primo obiettivo da conseguire la realizzazione, scritta o anche solo mentale, di una


parafrasi del testo. La parafrasi consiste in una vera e propria traduzione dal linguaggio
del poeta in quello pi semplice e attuale del lettore. Si sviluppa in due tipi di lavoro:
ricerca sul vocabolario del significato delle parole difficili o che hanno un senso diverso
da quello odierno, e ricostruzione della struttura logico-grammaticale dei singoli periodi e
poi del testo nel suo insieme. La ricerca sul significato delle parole tanto pi
importante in quanto spesso nel passato termini ancor oggi in uso avevano un diverso
significato. Per esempio, nel sonetto dantesco Tanto gentile e tanto onesta pare, i due
aggettivi presenti al primo verso (gentile e onesta) sono comuni anche nellitaliano
moderno, tuttavia Dante li usa in un senso molto diverso da quello attuale, come
qualunque buon vocabolario pu documentare (e infatti vogliono dire, allincirca, nobile
e decorosa).
Il risultato finale della parafrasi consister in un equivalente semantico del testo,
trasferito in una forma linguistica vicina alla nostra di oggi e dunque pi comprensibile.
Da questo punto di vista, la parafrasi una prima attualizzazione del testo, che per ha il
vantaggio di restare fedele al contenuto semantico delloriginale. Essa dunque,
sempre, indispensabile.
2

Si devono considerare tuttavia due limiti di qualunque parafrasi. Anzitutto essa riduce
sempre la ricchezza dei significati del testo. Per esempio, nel sonetto di Dante sopra
considerato la parafrasi dei due versi iniziali (Tanto gentile e tanto onesta pare/ la donna
mia quandella altrui saluta) molto difficilmente pu dare conto del peso
dell*etimologia latino nella parola donna (da domina = signora, padrona), n del
particolare valore di saluta che significa anche annuncia e dona la salvezza eterna.
In secondo luogo, molte forme di poesia moderna si fondano su una voluta apertura e
indeterminatezza del significato, su una sua costitutiva molteplicit o ambiguit, che
impossibile rendere attraverso una semplice parafrasi, dato che questa tende a
interpretare il senso in una sola direzione.
Utile alla ricostruzione del significato complessivo del testo anche lindividuazione dei
vari passaggi logici, ovvero la segmentazione del testo nelle sue unit o nei suoi nodi
narrativi e argomentativi. opportuno in genere suddividere il testo in parti distinte (per
esempio, nel sonetto di Dante sopra ricordato e riportato pi avanti, si possono
individuare una parte descrittiva e una successiva, che implica una conclusione morale).
2B

Accertamento del contenuto semantico di un testo


di prosa narrativa Ovviamente nella narrativa in prosa le difficolt sono minori.
A questo fine le operazioni necessarie sono le seguenti: la ricerca delle parole difficili
sul vocabolario e lo svolgimento della sintassi dei periodi pi complessi; la suddivisione
del testo in sezioni o parti caratterizzate da una autonoma ragione narrativa e da uno
specifico motivo conduttore; infine lindividuazione del tema del racconto e del suo
messaggio conclusivo. Per quanto riguarda questi due ultimi punti prendiamo ancora
come esempio la novella di Tancredi e di Ghismunda. Qui utile distinguere un prologo
contenente la presentazione dei due principali protagonisti; un antefatto in cui si narrano
gli amori segreti della donna con un valletto, e lazione vera e propria che a sua volta si
articola in tre nuclei narrativi: 1) Tancredi sorprende gli amori della figlia e del valletto;
2) dialogo fra Tancredi e la figlia che reagisce alle accuse del padre con una appassionata
autodifesa; 3) uccisione del valletto e suicidio di Ghismunda. Segue infine la conclusione,
in cui Tancredi decide di seppellire insieme i due amanti ammettendo cos il proprio
errore. Il messaggio conclusivo della novella contenente il suo tema fondamentale e il
suo principale nucleo ideologico va rintracciato appunto in tale soluzione, che vuole
rivendicare i diritti della donna alla libera scelta amorosa. Per questi aspetti, si rimanda al
paragrafo sul riassunto nella Guida alla composizione.

3 Analisi tecnico-formale della lingua, dello stile e della struttura Anche in


questo caso necessario distinguere un testo poetico da uno narrativo. Nel primo infatti
la legge della contiguit decisiva: una parola posta di seguito alla altre perch legata a
esse da ragioni foniche e metriche. Fra una serie di parole simili o sinonimiche il poeta
sceglier quella che per suono, misura, accenti si adatta meglio alle precedenti e alle
seguenti. Perci in un testo poetico i significanti hanno in genere un peso assai
maggiore che in un testo di prosa narrativa. In questultimo prevalgono invece scelte
dovute a ragioni strutturali, a registri linguistici, al punto di vista narrativo, al tipo di
*focalizzazione, al sistema dei personaggi.
3A

Analisi tecnico-formale delle componenti linguistiche,


stilistiche e strutturali di un testo poetico Si tratta ora di considerare le
caratteristiche peculiari del testo in quanto testo letterario di poesia. Si pu dividere
lanalisi in quattro momenti: a) ricostruzione dei caratteri metrici e fonici del testo;
b) analisi della lingua e dello stile; c) individuazione delle figure retoriche; d ) analisi del
rapporto fra sintassi e struttura metrica.

La ricostruzione dei caratteri metrici e fonici del testo richiede innanzitutto il riconoscimento
della forma metrica adoperata dal poeta (il testo di Dante, gi citato per esempio, un
*sonetto). quindi opportuno individuare la eventuale divisione in strofe, il sistema delle
rime e il tipo di versi impiegati. Nel sonetto ovviamente si tratter di tutti *endecasillabi
divisi in quattro strofe (due *quartine e due *terzine). Ma in molte altre forme poetiche vi
3

come leggere un testo letterario

possono essere metri diversi variamente alternati. Nella poesia moderna, infine, si possono
incontrare testi formati da versi liberi, divisi o meno in strofe. Si possono dunque verificare
le rime, cercando di capire lincremento di significato che esse possono comportare. Nel
sonetto di Dante, per esempio. pare del primo verso rima con guardare, con laudare
e con mostrare dei vv. 4, 5 e 8. Se si considera che il verbo parere significa in Dante
apparire, mostrarsi, facile verificare che questa catena di rime ruota tutta attorno al tema
capitale del testo: la relazione tra il mostrarsi miracoloso di Beatrice e la visione di lei da
parte del poeta (con lunica eccezione del verbo laudare, che costituisce il modo
attraverso il quale il poeta, che guarda, si mette in contatto con lapparizione femminile e la
celebra). Nelle terzine mira rima con Sospira (vv. 9 e 14), rafforzando il collegamento
tra contemplazione e commozione (di sospiro o di lode). Lanalisi metrica si completa
soffermandosi sugli eventuali *enjambements e sulla loro funzione. Nel sonetto di Dante
ce ne sono tre ai vv. 1-2, 7-8 e 12-13, e riguardano tutte tre la rappresentazione di Beatrice,
che ne riceve un effetto di distensione e di pacificazione. poi necessario verificare le
figure foniche, come le *allitterazioni (qui ce ne sono diverse: miracol mostrare.//
Mostrasi. vv. 8-9: spirito soave, v. 13, che anticipa il conclusivo Sospira).

Tanto gentile e tanto onesta pare

per comodit del lettore


riportiamo qui il testo
del sonetto di Dante

la donna mia quandella altrui saluta,


chogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no lardiscon di guardare.
5

10

Ella si va, sentendosi laudare,


benignamente dumilt vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi s piacente a chi la mira,
cha d per li occhi una dolcezza al core,
che ntender non la pu chi non la prova:
e par che de la sue labbia si mova
un spirito soave pien damore,
che va dicendo a lanima: Sospira.

Lanalisi della lingua e dello stile si effettua interrogandosi innanzitutto su quei luoghi del
testo che stato necessario modificare per avvicinarli alluso medio. Pi in generale, si
tratta di valutare il tipo di lingua impiegato dal poeta (una lingua stilizzata o innovativa, vicina
o lontana dalluso, concreta o astratta, sublime o realistica, ecc.). Tale valutazione deve
tenere conto del contesto linguistico-culturale nel quale un dato testo stato prodotto (il
che tuttaltro che facile, soprattutto per uno studente e soprattutto davanti a testi
antichi). Un confronto tra un sonetto di Dante e uno di Cecco Angiolieri, per, potr riuscire
quanto mai istruttivo da questo punto di vista: entrambi riveleranno una lingua lontana dalla
nostra, ma mostreranno anche le diverse scelte dei due autori. Lo stile potr presentare
periodi brevi o lunghi, struttura *ipotattica o *paratattica, ordine normale degli elementi
logici o inversioni (*anastrofi o *iperbati). Il sonetto di Dante, per esempio, ha uno stile
abbastanza piano e scorrevole, ben adatto alla raffigurazione armoniosa del soggetto.

Lindividuazione delle figure retoriche infine, completa la ricognizione sulle scelte


stilistiche. Nel caso del sonetto di Dante si possono evidenziare soprattutto l*anadiplosi
ai v. 8-9 (mostrare.// Mostrasi), che ha, come si accennato, una funzione rilevante
dal punto di vista semantico, e la *metafora del v. 6 (vestuta, cio vestita per
atteggiata), che sottolinea la natura angelica di Beatrice, la cui veste costituita dalle
sue virt, e in particolare dallumilt (che ha nel testo significato assai pi ampio e
intenso che nellitaliano moderno).
4

3B

Il rapporto fra sintassi e struttura metrica (la strofe, in genere) del testo pu essere di
coincidenza oppure di non coincidenza. Nel primo caso prevalgono la forza e la
compattezza dellespressione o dellargomentazione; nel secondo pu essere pi
efficace lesito emotivo. Nel secondo caso, infatti, si pu registrare un particolare effetto
di sottolineatura della porzione di periodo che, a causa della non coincidenza fra sintassi
e metrica fuoriesce dalla strofe invadendo la successiva. Un esempio famoso quello
dellInferno dantesco, nel canto di Francesca (V, vv. 133-137). Mentre frequentemente in
Dante il periodo coincide con lestensione della terzina, in questo caso il senso della
terzina Quando leggemmo il disato riso/ esser baciato da cotanto amante,/ questi, che
mai da me non fia diviso resta sospeso: il periodo si conclude infatti nella terzina
successiva con il verso la bocca mi baci tutto tremante che viene ad assumere cos
maggiore intensit.
Analisi tecnico-formale delle componenti linguistiche,
stilistiche e strutturali di un testo di prosa narrativa La narratologia

ha distinto essenzialmente quattro tipi di approccio: a) distinzione fra *fabula e


*intreccio; b) individuazione del punto di vista narrativo e della eventuale *polifonia;
c) considerazione del tempo, dello spazio, del *cronotopo; d ) analisi del sistema dei
personaggi.
a

La distinzione fra fabula e intreccio insegna a distinguere ci che fondamentale per la


trama da ci che secondario. La fabula il resoconto della storia narrata nei suoi
essenziali rapporti temporali e causali; lintreccio invece lordine della narrazione come
si presenta nel testo (e dunque con quelle anticipazioni, quei flash-back o quelle
divagazioni che la fabula deve invece trascurare).

Il punto di vista quello con cui condotta la narrazione. Il narratore infatti pu


raccontare lui la storia, in modo distaccato, esponendola dalla propria ottica, oppure pu
assumere il punto di vista dei personaggi e rappresentare le vicende dalla loro
prospettiva ideologica e magari anche linguistica. Nel primo caso tipico dellepica
antica il narratore sa tutta la verit dellaccaduto e il suo racconto ha un carattere
*monologico; nel secondo tipico del romanzo moderno il racconto procede
attraverso *focalizzazioni diverse, a seconda delle prospettive dei personaggi, e assume
il carattere della *polifonia o della plurivocit. Il narratore fa sentire cio altre voci oltre
alla propria e riproduce, con esse, codici e registri linguistici diversi, nonch culture e
ideologie diverse corrispondenti alle varie classi sociali dei protagonisti. Nei Promessi
sposi, per esempio, quando il racconto focalizzato su Renzo il linguaggio assume
movenze e toni popolareschi, mentre se focalizzato su padre Cristoforo sinnalza in
senso non solo lessicale ma anche religioso. Di conseguenza, a differenza dallepica
classica, il racconto moderno presenta spesso il fenomeno del *plurilinguismo e del
*pluristilismo.

Ogni racconto (sia in versi che in prosa, questa volta) costruito su assi temporali e
spaziali. Si pu distinguere il tempo della storia (o della vicenda narrata) da quello della
narrazione: la storia nei Promessi sposi copre due anni, ma la narrazione non ha sempre
la stessa velocit: i primi sette giorni della vicenda sono narrati in ben diciassette capitoli
(quasi met del romanzo) e in essi dunque il tempo della narrazione pi lento che nei
capitoli successivi. Lindugio o la velocit della narrazione possono segnalare i centri di
interesse del racconto. Il tempo poi pu essere vissuto in modo diverso: nelle societ
arcaiche in modo circolare e ripetitivo, a seconda del ritmo delle stagioni e dei raccolti;
nelle societ moderne, in modo rettilineo e progressivo. Analogamente decisiva la
dimensione spaziale del racconto. Per esempio, la concezione spaziale della Commedia
di Dante verticale: il viaggio procede dapprima verso il basso, sino al fondo dellInferno,
poi verso lalto, sino alla vetta della montagna del Purgatorio e ai cieli pi elevati del
Paradiso. Cercare la verit compiere questo percorso. Quando Ulisse pretende di
trovare il senso della vita attraverso un viaggio invece orizzontale (non dalla terra al cielo,
ma esplorando la terra), viene punito con linabissamento che lo spinge in basso, verso
5

come leggere un testo letterario

lInferno, ed cos costretto anche lui a riconoscere la legge della verticalit.


interessante studiare anche il rapporto fra tempo e spazio. Essi si condizionano a
vicenda: di qui il concetto di *cronotopo. Per esempio, nei Promessi sposi troviamo il
cronotopo della strada. Nei viaggi di Renzo abbiamo il tempo incalzante e affannoso della
fuga a cui si unisce il variare continuo dello spazio, degli incontri, delle esperienze.
d

Definire il sistema dei personaggi aiuta a capire come costruito il racconto e quale sia il
suo messaggio. I personaggi spesso sono ideati a coppie, per similarit o per
opposizione, secondo un sistema binario. Per esempio, nei Promessi sposi le vittime
sono due, Renzo e Lucia, in antitesi a due oppressori, don Rodrigo e Innominato, i primi
due sono protetti da unaltra coppia formata da fra Cristoforo e dal cardinale Federigo,
mentre i due oppressori si avvalgono dellaiuto di altri due personaggi, don Abbondio e
Gertrude. I rappresentanti della Chiesa buona si oppongono a quelli della Chiesa
cattiva o corrotta, sia ai vertici che alla base della gerarchia: il cardinale Borromeo in
opposizione a Gertrude, padre Cristoforo a don Abbondio. Anche i personaggi del potere
laico sono contrapposti fra buoni e cattivi con lo stesso criterio: lInnominato che si
converte in antitesi a don Rodrigo. Occorre notare che tale netta distinzione fra
buoni e cattivi funzionale al messaggio ideologico e religioso del romanzo.

4 Enucleazione del tema o dei temi su cui il testo costruito Ogni testo ruota su
uno o pi temi essenziali, che rinviano ai fondamenti antropologici della condizione
umana e allimmaginario dellepoca in cui vissuto lautore. Se per esempio si legge la
novella di Tancredi e di Ghismunda nel Decameron (IV, 1), bisogna subito intuirne un
fondamentale elemento del contenuto: la rivendicazione dellamore, consapevolmente
e responsabilmente scelto, da parte della protagonista. Qui il tema, che in questo
manuale abbiamo definito Lamore e la donna (Percorso III), si carica di valenze che
rinviano a impulsi propri della condizione umana di ogni tempo, ma anche ad aspetti
propri di unepoca e di un mondo: da un lato allimmaginario della Firenze borghese a
met del Trecento, con la rivalutazione degli aspetti naturali e corporei e della libera
scelta individuale tipica della nuova societ mercantile; dallaltro al motivo, quanto mai
attuale, dellemancipazione femminile (Ghismunda si oppone insieme allautorit del
padre e a quella del principe, dunque dello Stato). Ma al di l di tale indicazioni, che
dovranno essere tenute presenti soprattutto nella fase dellinterpretazione,
lenucleazione del tema utile perch, cogliendo i motivi fondamentali del testo,
permette di definire anche una delle principali angolazioni da cui condurre la lettura e di
far crescere linteresse a mano a mano che questa procede ed essi si rivelano e si
sviluppano. Inoltre permette di chiarire perch lautore abbia scritto proprio la novella o
la poesia che stiamo leggendo e per quali ragioni storiche e culturali abbia privilegiato
un determinato tema.

linterpretazione
Nella fase della descrizione al centro della classe c il testo; nella fase
dellinterpretazione al centro va posta la classe stessa come comunit che sinterroga
sullattualit e sul valore del testo, sulle domande da porgli, sul giudizio da dare su di
esso e sulle conseguenze stesse dellatto della lettura.
Nellinterpretazione si possono distinguere tre operazioni: 1) la storicizzazione o
contestualizzazione; 2) lattualizzazione; 3) la valorizzazione, cio lattribuzione di valore.
1 Storicizzazione o contestualizzazione Per questa operazione occorre ovviamente ritornare al
primo momento della descrizione e cio alla datazione e storia del testo, al momento in
cui esso stato scritto e alla fase della storia artistica dellautore in cui esso rientra. Ma
ci non basta. Non si tratta di riferire meccanicamente lopera a un periodo, ma di
giustificare tale riferimento attraverso unanalisi degli aspetti formali, dellideologia e
della poetica di un testo. Per esempio, la prosa di Boccaccio assai pi complessa ed
elaborata di quella del Novellino (una raccolta di novelle risalente a circa cinquantanni
6

prima), fatta di periodi brevi uniti, quasi sempre, dalla congiunzione e. Invece Boccaccio
usa ampiamente l*ipotassi: si sente gi, nel suo periodo e nelluso elegante della lingua,
lesperienza preumanista del conoscitore dei classici latini (Cicerone soprattutto). Per
quanto riguarda lideologia, il Medioevo di Boccaccio non quello di Dante. Diversa la
sua idea di fortuna (coincidente con i capricci del caso e non pi con il volere di Dio) e
di virt (Ghismunda esaltata come uneroina e giudicata virtuosa, mentre, per
scelte simili, Francesca da Rimini viene condannata da Dante); diversa la sua concezione
dellamore, dei diritti della carne, della responsabilit individuale. Lanalisi convergente di
questi aspetti stilistici e ideologici permette di collocare Boccaccio in un contesto
preciso, quella della Firenze borghese e mercantile di met del Trecento. Inoltre nella
genesi del Decameron ha un peso decisivo la grande peste del 1348, suggerendo
allautore lesigenza di indicare i valori fondamentali su cui ricostruire una nuova civilt
dopo la catastrofe (di qui la sintesi di valori cortesi e mercantili, di gentilezza nobiliare
e di spregiudicatezza borghese che Boccaccio propone). La conoscenza non solo
dellideologia ma anche della *poetica di un autore pu offrire un aiuto decisivo alla
contestualizzazione di unopera. Per esempio, la poetica di Boccaccio edonistica, non
moralistico-religiosa: vuole procurare il piacere del lettore piuttosto che elevarlo a Dio; e
se utilitaria (Boccaccio vuole anche indicare alle donne una serie di comportamenti
pratici possibili), non lo tuttavia in senso precettistico-religioso come quella di Dante.
Siamo gi, insomma, in una fase storica successiva.
Si noti che la contestualizzazione non affatto unoperazione meccanica o oggettiva, ma
un atto interpretativo e dunque soggettivo che chiama in causa la responsabilit del
lettore.
2 Attualizzazione Essa consiste nel definire il significato per noi di un testo. Il lettore insomma mette a
confronto il mondo del testo e il proprio, stabilisce dei confronti e dei paralleli fra il
passato e il presente, segna delle differenze e delle somiglianze. Questa operazione il
presupposto di ogni operazione critica: se infatti il testo non avesse alcuna ragione
dinteresse per noi, non si vede perch dovremmo occuparcene. Ma, mentre in un
saggio di critica specialistica lattualizzazione resta spesso implicita, nella pratica didattica
bene che essa emerga. Bisogna cio che siano chiarite le ragioni per cui si legge un
testo e che la lettura si concluda con una definizione del significato che esso viene ad
assumere per noi oggi.
Si osservi tuttavia che percepire la distanza di un testo, ci che lo distingue da noi e dal
nostro tempo, non meno importante del coglierne invece i rapporti di continuit con
loggi. Il significato per noi di un testo pu consistere nel fatto che esso rappresenta un
momento storico irripetibile e una esperienza irriproducibile al presente, oppure al
contrario nel fatto che esso prospetta soluzioni e problemi ancora attuali. La lettura dei
poemi omerici, per esempio, pone sotto i nostri occhi un mondo mitico inconciliabile con
il presente e da ci deriva una parte del loro fascino , ma anche situazioni (come
lamore filiale, lamicizia, leroismo) che riflettono sentimenti e valori che si prolungano
sino a oggi perch sembrano coincidere con la stessa condizione umana.
Lattualizzazione pu essere collegata alle soluzioni formali o al messaggio ideologico o
al tema di unopera. In particolare alcuni grandi temi che definiscono la condizione
umana e limmaginario di ogni tempo lamore, la morte, la corporalit, la maniera di
vivere lo spazio e il tempo, la guerra si prestano in modo significativo
allattualizzazione di un testo, e per questo a essi sono dedicati, in questo manuale,
appositi percorsi tematici. Abbiamo gi mostrato, per esempio, nel punto 4 della
descrizione, lattualit del tema della donna e dellamore nella novella di Tancredi e di
Ghismunda, nel Decameron.
Il problema dellattualizzazione di un testo ha molti aspetti in comune con la sua
valorizzazione, vale a dire con lassegnazione a esso di un valore. Lattualizzazione,
insomma, sempre laltra faccia della valorizzazione, a cui strettamente congiunta: per
molti aspetti, dare significato e dare valore sono infatti operazioni che si sovrappongono
nel corso di una lettura.
7

come leggere un testo letterario

3 Valorizzazione latto attraverso cui si attribuisce valore a un testo. Si distingue dallattualizzazione (con cui
pure ha molto in comune) perch tende a un giudizio complessivo di sintesi che coinvolge
anche gli altri elementi dellinterpretazione. Per esempio, se io dico Dante il pi grande
poeta del Medioevo, da un lato compio una operazione di storicizzazione collocando
Dante nel suo tempo, ma dallaltro ne compio anche una di attualizzazione, perch lo
pongo allinterno di una gerarchia di valori che tutta attuale e che rispecchia il punto di
vista delloggi (altre epoche hanno espresso infatti giudizi diversi: per la maggior parte degli
autori del Cinquecento il pi grande poeta del Medioevo era Petrarca, non Dante).
Va osservato che il giudizio di valore pu anche non essere strettamente estetico. Per
esempio, nellespressione sopra riportata (Dante il pi grande poeta del Medioevo)
si usa laggettivo grande e non bello: si evoca insomma una dimensione che
anche morale e civile e che ha a che fare con la complessit dellesperienza conoscitiva
dellautore considerato. Inoltre limportanza di un testo pu essere dovuta al suo valore
non di monumento in campo strettamente artistico ma di documento o di
testimonianza in campo storico. Lo stesso concetto di valore estetico daltronde
variabile nel tempo e comunque difficilmente definibile in modo assoluto. Il giudizio di
valore perci deve considerare aspetti diversi (linteresse che suscitano i contenuti e i
temi, la complessit e la ricchezza dellesperienza conoscitiva e della testimonianza
storica, il livello dellelaborazione formale e loriginalit della scrittura).
Poich sempre un giudizio di valore a dare ragione di una lettura scolastica (leggiamo certi
autori perch, essendo ritenuti i maggiori o i pi significativi, sono entrati a far parte del
*canone), con un giudizio di valore che essa va conclusa. E qualora la discussione
comune si orientasse per un giudizio negativo, bisognerebbe dedurne che quel determinato
gruppo di lettori (la classe, in questo caso) implicitamente propone di espellere quel testo
dal canone. Ogni lettore infatti contribuisce, magari in misura minima e quasi trascurabile (in
relazione, infatti, alla sua competenza specifica, alla sua influenza o autorit), alla
conservazione o alla mutazione del canone e dunque anche alle letture che ogni
programma scolastico impone o suggerisce (e che sono infatti relativamente variabili nel
tempo). Se un testo incontrasse un numero sempre minore di lettori, al punto che i maestri
delle scuole elementari e i professori delle scuole medie cessassero di proporlo, esso
uscirebbe dalla lista dei libri da leggere e cadrebbe nelloblio, per sparire per sempre oppure
magari per riemergere allattenzione dei lettori fra qualche decennio o fra qualche secolo.

i classici e il piacere della lettura

l piacere della lettura non un punto di partenza, ma un punto di arrivo. Quando si ha a che fare con un testo artisticoletterario, e dunque estremamente complesso ed elaborato, la lettura sempre
unoperazione impegnativa; e oggi, in una societ multimediale fondata sullimmagine e
sul suono, lo ancor di pi. Nel campo della lettura di testi letterari, il processo non va
da leggere per divertirsi a leggere per educarsi, bens da leggere per educarsi a
leggere per divertirsi. Solo dopo avere appreso un determinato metodo e avere
imparato a superare gli ostacoli che la lingua e la cultura del passato e la specificit
stessa del letterario pongono al lettore doggi, possibile leggere per piacere i classici
della letteratura italiana. Le note e i consigli che abbiamo qui dato, e che abbiamo
riassunto nei quattro punti della descrizione e nei tre della interpretazione, vogliono
solo contribuire a elaborare questo metodo.
Si tenga per presente che, per apprezzare e amare la letteratura, essa va anche
desacralizzata. Leggere per la prima volta un testo non molto diverso, nella sostanza, da
conoscere una persona nuova. Bisogna osservarlo attentamente, imparare a rivolgergli le
domande che possano scoprirlo e rivelarlo. Ma esso, come ogni esperienza umana, ci
parla della vita che tutti viviamo e dei problemi che tutti dobbiamo affrontare, ponendo
interrogativi o prospettando soluzioni che riguardano sia la nostra esistenza intima sia
quella pubblica e sociale. Solo recuperando questa familiarit con lesperienza formalizzata
dal testo letterario potremo imparare, leggendo, a educarci e, insieme, a divertirci.
8

guida alla composizione


gli scopi di questa guida

uesta guida stata pensata per aiutare gli studenti a sviluppare le capacit di apprendimento, migliorando il
metodo di studio e di esposizione scritta. Essa d qualche consiglio generale e qualche
suggerimento pratico per:

favorire una maggiore comprensione dei testi (riassunto e analisi);

organizzare con ordine e chiarezza i materiali di studio (relazione espositiva);

addestrare alla discussione e alla motivazione delle proprie opinioni su temi


letterari, storici e di attualit (relazione argomentativa, tema, altre tipologie di testi
secondo le indicazioni dei nuovi esami di maturit).

lo stile

n buono scritto deve rispondere ad almeno quattro requisiti: correttezza, semplicit, chiarezza, propriet. I due
principali aspetti da tenere in considerazione sono il lessico (cio la scelta delle parole) e
la sintassi (cio larticolazione delle frasi). In entrambi i casi, bisogna sorreggersi con lo
studio della grammatica e con la lettura. La prima ci insegna le regole da rispettare e,
quindi, ci mostra gli errori da evitare. La seconda ci mette sotto gli occhi un discorso nel
suo svolgersi, arricchendo la nostra conoscenza della lingua e le nostre nozioni e
offrendoci esempi e spunti di riflessione. Ci limiteremo qui a pochi esempi di errori pi
frequenti.
Correttezza. Anzitutto, occorre rispettare le regole della grammatica. Bisogna stare particolarmente
attenti a:

parole inventate: in caso di dubbio, controllare sempre sul vocabolario;

concordanza tra verbo e soggetto (quindi, se ci sono pi soggetti, il verbo deve


essere al plurale);

uso del gerundio, da limitare ai casi in cui il soggetto sia lo stesso della proposizione
reggente. P. es., si pu scrivere: Vedendola [sogg. sott.: egli], le sorrise [stesso
sogg.: egli]; non si pu scrivere: Piovendo, non sono venuto, ma: Non sono
venuto perch pioveva;

anacoluti, cio frasi in cui c un immotivato cambio di soggetto, o periodi contorti,


in cui non si rispetta lordine naturale (sogg. verbo compl.). P. es., non si
scriver: Paolo, la settimana scorsa, gli venuta linfluenza, ma A Paolo, la
settimana scorsa, venuta linfluenza; non Il film, che ci era venuto in mente che
avremmo potuto vederlo sabato, labbiamo poi visto luned, ma: Luned abbiamo
visto il film che avremmo voluto vedere sabato.

Semplicit. Nella scelta del lessico, non il caso di sbizzarrirsi in stranezze o parole difficili per il
solo gusto di farlo. Il vocabolario dei sinonimi va usato rispettando il principio della
propriet (cfr. sotto).

Le frasi devono essere brevi, con i nessi sintattici ben in evidenza. meglio
evitare proposizioni incidentali e parentetiche, dividendo i periodi complessi in
periodi pi brevi.

Vanno evitati inutili giri di parole (es.: nel momento in cui per quando; mi
interessa tutto quello che sport anzich mi interessa lo sport; il sommo
poeta per Dante).

Chiarezza. La si ottiene non solo grazie a uno stile semplice, ma anche evitando ambiguit. Perci:

non sottintendere il soggetto se questo crea incertezza o confusione. P. es., non si


scrive: Nel film sui prigionieri politici il regista non vuole sottolineare le atrocit dei
carcerieri, ma le condizioni di vita che dovevano sopportare, perch il sogg. di
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guida alla composizione

dovevano sopportare , grammaticalmente, carcerieri; quindi si scriver: Nel


film il regista non vuole sottolineare le atrocit dei carcerieri, ma le condizioni di vita
che dovevano sopportare i prigionieri politici;

stare attenti agli aggettivi possessivi di terza persona. Se scrivo: Ho visto Carla con
il cane di Pietro. Il suo passo era zoppicante, non chiaro chi zoppichi. Se voglio
parlare del cane, scriver Ho visto Carla con il cane di Pietro. Il passo dellanimale
era zoppicante. Se scrivo: Carlo ha detto a Giovanni che ha perso le sue chiavi,
le chiavi sono di Giovanni; se scrivo Carlo ha detto a Giovanni che ha perso le
proprie chiavi, le chiavi sono di Carlo;

stare attenti ai pronomi relativi. Se scrivo: Ho visto Carla con il cane di Pietro, che
zoppicava, a zoppicare Pietro;

In generale, occorre mettere in luce lo scopo che si vuole raggiungere e i passaggi


dellargomentazione. Ecco alcuni accorgimenti sintattici:

il semplice accostamento paratattico di varie proposizioni (cio gli elenchi legati solo
dalle e) crea una confusione in cui tutto sta sullo stesso piano e diventa impossibile
orientarsi. Per lo stesso motivo, non bisogna eccedere nelluso dei poi, degli inoltre,
degli anche;

meglio limitare al minimo le proposizioni relative, che non indicano un preciso


rapporto di dipendenza logica;

vanno preferite le proposizioni esplicite a quelle implicite. Queste ultime sono


consigliabili solo per alleggerire un discorso altrimenti troppo pesante (p. es.,
anzich: Dopo che avrete visitato la citt, potrete prendere il treno che parte da
Milano per risparmiare tempo si pu scrivere: Visitata la citt, potrete prendere il
treno). Si possono scegliere molti nessi:
temporali: quando, mentre, non appena, finch
causali: poich, perch, giacch
di conseguenza: perci, quindi, dunque, per questo motivo (va evitato per cui)
di esemplificazione: per esempio, in questo modo, cos, come, infatti, cio (di
questi due ultimi meglio non abusare)
concessivi: sebbene, anche se, per quanto
di contrasto: tuttavia, eppure, invece, nonostante ci

Propriet. Ogni cosa va chiamata con il suo nome: perci ci sono parole tecniche inevitabili non per la
loro difficolt e le loro pretese, ma perch pi precise. P. es., *anafora pi specifico di
ripetizione, in quanto indica un tipo particolare di ripetizione, quella che compare nella
stessa sede. La chiarezza del vocabolario non un fatto di superficie, ma risponde alla
ricchezza effettiva dei contenuti affrontati. Inoltre, non parliamo sempre allo stesso modo
in tutte le circostanze e con tutti gli interlocutori: con gli amici siamo pi liberi che con i
genitori, e rispondere a uninterrogazione non raccontare una favola a un bambino. Lo
stesso vale per le relazioni scritte. Le approssimazioni, il gergo e i segnali di emotivit
(come interiezioni o sospensioni) sono indispensabili nel parlato e possono funzionare
benissimo se narriamo un episodio di vita quotidiana. Ma in una relazione storico-letteraria
sono fuori luogo come fuori luogo, in una conversazione informale, mettersi a parlare
come un libro stampato. Nessuno dir che Dante faceva il filo a Beatrice: non solo
perch lespressione ridicola, ma anche perch non rende affatto ragione della vicenda
di Dante e Beatrice. In un tema, insomma, lefficacia dellargomentazione affidata a
elementi logici: si ottiene con la chiarezza e la precisione.
Per ottenere un minimo di scioltezza, se non di eleganza, infine bene evitare:

le ripetizioni delle stesse parole. Nel caso di sostantivi, si pu ricorrere ai pronomi,


ma facendo attenzione a che non ci sia ambiguit;

la ripetizione degli stessi suoni ravvicinati. P. es., non infilare lunghe sequele di
parole in -zione o in -mente/-mento;

frasi fatte e luoghi comuni, poich non hanno un reale contenuto.

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come scrivere un riassunto,


una relazione, un tema

IL RIASSUNTO
Il riassunto un testo che, nel modo pi breve e pi chiaro possibile, riferisce i contenuti
principali di un testo pi lungo e complesso. In primo luogo, dunque, dobbiamo
individuare e analizzare: occorre infatti trovare quali sono le tesi o gli eventi centrali. In
secondo luogo, dobbiamo ridurre o sintetizzare: bisogna infatti eliminare tutti gli elementi
non essenziali alla comprensione delle tesi o degli eventi centrali.
Le fasi di preparazione di un riassunto possono essere:
1.

Leggere integralmente. Solo attraverso la visione del testo nella sua interezza
possiamo individuare cosa importante e cosa lo meno, poich limportanza di una
parte deriva dal suo rapporto con tutte le altre.

2.

Individuare le idee o i fatti principali, sottolineando le parole e


le frasi chiave. Un esempio di come si pu procedere offerto, in questo manuale,
dai titoletti a margine dei paragrafi.

3.

Individuare le sequenze, cio i diversi momenti nello svolgimento della trama o


dello sviluppo dellargomentazione. La sequenza il raggruppamento logico dei dati
isolati nel punto 2, rispettandone lordine nel testo.

4.

Stendere il riassunto: il riassunto devessere s breve, ma deve conservare e


mettere bene in luce i passaggi e le connessioni. Non bisogna arrivare a unelenco di
elementi spezzettati, ma a un discorso ordinato e consequenziale, evidenziando i
rapporti temporali e quelli di causa e di effetto. Spesso utile preparare una prima
versione e poi vedere se possibile ridurla ulteriormente.

Riassunto di un testo saggistico o teorico


Come primo esempio, prendiamo un testo teorico. un passo della Monarchia di Dante (cfr. Vol. 1,
Parte Seconda, cap. X, 9). Ne presentiamo qui la parte essenziale con la
sottolineatura delle parole e delle frasi chiave:

Impero e Papato

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Lineffabile Provvidenza ha dunque posto davanti alluomo due fini cui tendere: cio
la felicit di questa vita, che consiste nellattuazione della propria virtualit ed figurata nel paradiso terrestre, e la felicit della vita eterna, che consiste nel godimento
della visione di Dio cui la propria virt non pu ascendere se non soccorsa dal lume
divino, e che dato intendere nel paradiso celeste. A queste felicit, come a diverse
conclusioni, occorre giungere con diversi mezzi. Infatti giungiamo alla prima per
mezzo degli insegnamenti filosofici, purch li seguiamo operando secondo le virt morali e intellettuali; e alla seconda per mezzo degli insegnamenti divini che trascendono
la ragione umana, purch li seguiamo operando secondo le virt teologali, cio la fede
la speranza e la carit. Bench dunque ci siano stati mostrati (gli uni dalla ragione
umana che ci fu tutta chiarita dai filosofi; gli altri dallo Spirito Santo che mediante i
profeti e gli scrittori sacri, mediante Ges Cristo figlio di Dio a lui coeterno e i suoi discepoli rivel la verit soprannaturale e a noi necessaria) lumana cupidit butterebbe
dietro le spalle questi mezzi e conclusioni se gli uomini, come cavalli vaganti nella loro
bestialit, non fossero nellitinerario terreno trattenuti col morso e col freno. E per
ci fu necessario alluomo una duplice guida corrispondente al duplice fine: cio il
sommo Pontefice che, a norma delle verit rivelate, guidasse il genere umano alla vita
eterna; e lImperatore che, a norma degli insegnamenti filosofici, indirizzasse il genere
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guida alla composizione

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umano alla felicit temporale. E poich o nessuno o pochi e questi con troppa difficolt possono giungere a questo porto, se sedati i flutti della cupidit lusingatrice il
genere umano non riposi libero nella tranquillit della pace, questa quella meta cui
deve tendere massimamente il curatore del mondo, che detto Imperatore romano,
affinch cio si viva liberamente in pace in questaiuola dei mortali. E poich la disposizione di questo mondo consegue dalla disposizione inerente alla rotazione dei cieli,
necessario, affinch gli insegnamenti utili alla libert e alla pace siano applicati opportunamente ai luoghi e ai tempi, che si provveda a questo curatore da Chi vide presente
a s tutta la disposizione dei cieli. Ma questi solo Chi lha preordinata, affinch la
sua provvidenza per mezzo di essa desse a ogni cosa il suo ordinamento. Se cos, solo
Dio elegge, egli solo conferma, perch non ha nessuno superiore. E da ci si pu ricavare inoltre che n questi di ora, n altri che in qualunque modo furono detti elettori,
si debbono chiamare cos: ma si debbono ritenere piuttosto rivelatori della provvidenza divina. E quindi avviene che coloro ai quali stata concessa la prerogativa di rivelarla siano talora in discordia, perch o tutti o alcuni di essi, ottenebrati dalla nebbia
della cupidit, non discernono il volto del divino provvedimento. Cos dunque appar
chiaro che lautorit del Monarca temporale discende a lui senza alcun intermediario
dalla Fonte della autorit universale: la quale Fonte, unica nella rocca della sua semplicit, scorre in molteplici alvei per sovrabbondanza di bont.
E ormai mi sembra daver raggiunto a sufficienza la meta prestabilita. Infatti stata
spiegata la verit di quella questione per cui sindagava se lufficio del Monarca fosse
necessario al benessere di quella questione del mondo, e di quella per cui sindagava
se il popolo romano si sia arrogato di diritto lImpero, e di quellultima per cui sindagava se lautorit del Monarca dipendesse immediatamente da Dio o da altri. E questa
verit dellultima questione non si deve accogliere in senso cos stretto che lImperatore romano non sia soggetto in alcuna cosa al Pontefice romano, poich questa felicit
mortale in certo modo indirizzata alla felicit immortale. Cesare usi dunque a Pietro
quella riverenza che il figlio primogenito deve usare al padre in modo che, illuminato
dalla luce della grazia paterna, illumini pi efficacemente il mondo cui stato preposto da Colui solo che rettore di tutto lo spirituale e il temporale.
Dalla sottolineatura, si capisce che Dante si sofferma di volta in volta su aspetti diversi,
indicati da poche parole-chiave. Nellordine:
felicit
mezzi (per conseguire la felicit)
bestialit
necessit di un freno
duplice guida
pace
autorit del monarca
sua discendenza da Dio

Gi il titolo, Impero e Papato, ci suggerisce che il testo si organizza secondo


unopposizione. Per aiutarci, possiamo dunque inserire in uno schema i concetti che si
riferiscono alluno o allaltro:
IMPERO
felicit di questa vita

felicit della vita eterna

insegnamenti filosofici
virt morali e intellettuali
ragione

insegnamenti divini
virt teologali
superamento della ragione

guida: imperatore

guida: pontefice

mantenimento della pace

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PAPATO

Grazie a questi due schemi possiamo individuare le sequenze:


I) rr. 1-5: la provvidenza ha predisposto due felicit: quella terrena e quella ultraterrena.
II) rr. 5-10: ci sono mezzi diversi per raggiungere le due diverse felicit: insegnamenti
filosofici e razionali per la felicit terrena, insegnamenti divini che oltrepassano la ragione
per quella ultraterrena.
III) rr. 10-16: la bestialit umana rischierebbe di rendere inutili questi insegnamenti.
IV) rr. 16-19: alluomo occorrono due guide: lImperatore, per la felicit terrena, il Papa,
per la felicit ultraterrena.
V) rr. 19-24: per vivere felici, occorre vivere in pace. Mantenere la pace il compito
dellImperatore.
VI) rr. 24-38: la pace di questo mondo pu essere ottenuta solo per volont di Dio. Dio
fonte di ogni autorit e, dunque, anche di quella dellImperatore, senza intermediari.
VII) rr. 39-49: Dante ha raggiunto lo scopo che si era posto: ha stabilito i compiti, i ruoli e
i rapporti fra Impero e Papato. LImperatore deve al Papa un particolare rispetto, ma in
senso spirituale anzich temporale.
Ecco dunque il riassunto:
La provvidenza ha posto alluomo due fini: la felicit in questa vita e la
felicit nella vita eterna. Per raggiungerle, gli uomini si valgono di
insegnamenti umani, come quelli filosofici, e di insegnamenti divini, come
quelli religiosi e teologici. Le due autorit che li guidano sono lImperatore e
il Papa; al primo, in particolare, spetta il mantenimento della pace, senza la
quale la felicit impossibile. Fonte diretta del potere imperiale Dio.
LImperatore deve dunque rispetto al Papa, ma non gli sottoposto.

Come si vede, abbiamo saltato un breve passaggio (il III), che semplicemente una premessa
allargomento successivo. Quanto allultima sequenza, essa in realt la conclusione di tutta
la Monarchia: insomma, il riassunto di tutta lopera dato da Dante stesso. Perci ne abbiamo
conservato il solo punto che ci interessasse (quello sui rapporti fra il Papa e lImperatore).

ESERCIZI
Secondo il modello di lavoro e lo schema che ti stato proposto prova a riassumere:
1 il brano di J. Le Goff LOriente come orizzonte orinico (Vol. 1, Parte Seconda, cap. VIII, MD 4)
2 il cap. XV del Principe di Machiavelli (Vol. 2, Parte Quinta, cap. IV, A 6)
3 il brano di Galileo Dalla lettera a Cristina di Lorena: la scienza e le Sacre Scritture
(Vol. 3, Parte Settima, cap. II, 4)
4 il cap. XVI di Dei delitti e delle pene di Beccaria (Vol. 4, Parte Nona, cap. II, 3)

Riassunto di un testo narrativo


Come testo narrativo, prendiamo una novella del Decameron di Boccaccio: Chichibio e la gru (cfr. Vol. 1,
Parte Terza, cap. IV, A 10). Come in ogni testo narrativo, dovremo rendere conto di
alcuni dati elementari. Basta rispondere mentalmente alle domande:
chi: quali sono i personaggi?
che cosa: qual lazione?
come: in che modo si svolge?
dove: in quali luoghi?
quando: qual la scansione temporale?
perch: quali sono i motivi dellazione?
In questo modo, possiamo individuare le sequenze principali del testo:
I) rr. 8-16: Currado Gianfigliazzi ha cacciato una gru e la d al suo cuoco Chichibio perch
la cucini.
13

guida alla composizione

II) rr. 16-25: mentre Chichibio cuoce la gru, Brunetta, di cui egli innamorato, gliene
chiede una coscia. Chichibio prima rifiuta, poi cede.
III) rr. 26-39: la gru portata in tavola, davanti a degli ospiti. Currado si stupisce che
manchi una coscia, interroga Chichibio e gli chiede dove sia. Il cuoco risponde che le gru
hanno una sola gamba. Currado, indispettito, promette a Chichibio che gliela far pagare.
IV) rr. 40-69: la mattina seguente, Currado porta Chichibio a vedere le gru. Quando le
vedono, esse stanno effettivamente su una gamba sola, e il cuoco fa notare di aver
avuto ragione. Ma non appena Currado spaventa gli uccelli, essi estraggono laltra
gamba. Chichibio, per giustificarsi, osserva che la gru da lui cucinata non era stata
spaventata allo stesso modo, e perci aveva una sola gamba. La risposta cos arguta
che il padrone lo perdona.
Come si vede, per isolare le sequenze abbiamo risposto anzitutto a quattro domande:
chi, che cosa, dove, quando. In questo modo, abbiamo individuato personaggi, azione,
luogo e tempo. Ecco come questi cambiano nelle diverse sequenze:
AZIONE

PERSONAGGI

LUOGO

TEMPO

antefatto;
presentazione
dei personaggi

Currado
Chichibio

Peretola //
casa di Currado

un d

II

cottura
e dialogo

Chichibio
Brunetta

cucina

[pomeriggio]

III

cena
e dialogo

Currado
ospiti
Chichibio

[sala da pranzo]

sera

IV

esame
delle gru

Currado
Chichibio

vicino al fiume

mattina dopo

I dati che non sono dichiarati esplicitamente possono essere dedotti in modo molto
semplice (qui, sono posti fra parentesi quadre). Naturalmente, nel riassunto non
necessario rendere conto di ciascuno di essi: bastano quelli indispensabili alla
comprensione della trama.
Unultima regola da ricordare prima di darsi alla stesura che il discorso diretto va
trasformato in discorso indiretto.
Ecco dunque il riassunto:
Il nobile Currado ha portato al suo cuoco Chichibio una gru da cucinare.
Mentre questi la prepara, Brunetta, di cui innamorato, gliene chiede una
coscia ed egli gliela concede. Ma una volta in tavola, Currado si stupisce
dellassenza e si adira tanto pi, perch Chichibio sostiene che le gru hanno
una gamba sola. Il mattino dopo, lo porta dunque a verificare la cosa. Le gru
stanno effettivamente su una gamba sola, e Chichibio crede di essere
giustificato; ma non appena Currado spaventa gli uccelli, essi estraggono
laltra gamba. Chichibio osserva che non era accaduto lo stesso con la gru
cucinata da lui. La risposta cos astuta, che Currado lo perdona.

ESERCIZI
Dopo avere diviso in sequenze e aver costruito uno schema come quello proposto sopra,
riassumi:
1 il I canto dellInferno di Dante
2 la novella Belfagor arcidiavolo di Machiavelli (Vol. 2, Parte Quinta, cap. III, 9)
3 La gatta Cennerentola di Basile (Vol. 3, Parte Settima, cap. VIII, 4)
4 il cap. I dei Promessi sposi

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LA RELAZIONE ESPOSITIVA
La relazione espositiva un testo in cui riferiamo su un particolare argomento, a partire
da certe fonti. Lattenzione cade sui dati che abbiamo appreso, piuttosto che sulle nostre
opinioni e sulla nostra interpretazione. Queste ultime, invece, avranno un ruolo
importante nella relazione argomentativa (cfr. sotto). In questo caso, dunque, facciamo
uno sforzo di comprensione e di oggettivit.
Il lavoro si pu articolare in questi momenti:
1.

Leggere il titolo. Anzitutto, bisogna sapere che cosa ci richiesto, cio capire quali
domande ci sono poste.

2.

Raccogliere i materiali.

3.

Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Basta qui ricordare i principi
che abbiamo messo a fuoco parlando del riassunto.

4.

Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. In particolare, la


relazione si svolge in:
introduzione: in breve, si d un inquadramento del tema o del problema proposto
dal titolo;
argomentazione: la parte pi ampia della relazione. importante legare fra loro
le diverse parti del discorso, mettendone in evidenza i rapporti logici;
conclusioni: si risponde al problema posto in rilievo dallintroduzione e preso in
esame nel corso dello svolgimento.

5.

Stendere la relazione, ricordando i consigli dati nel paragrafo sullo stile. Una
particolare attenzione va data alla divisione in capoversi, che individuano una parte
unitaria del discorso. Anzitutto, andremo a capo tra la fine dellintroduzione e linizio
dellargomentazione, e tra la fine dellargomentazione e la conclusione. Allinterno
dellargomentazione, ogni capoverso inizier sottolineando un nuovo dato o
unosservazione importante, Per la misura complessiva, basta lasciarsi guidare dal buon
senso: n eccessiva brevit, n eccessiva lunghezza.

6.

Rileggere. Alla fine, dopo una pausa, sempre necessario controllare se ci sono
errori e se il discorso scorre.

Queste indicazioni possono valere per qualunque argomento o materia, dalla storia alle scienze naturali;
qui ci soffermeremo su un esempio letterario. Il titolo della relazione Le origini della
novella.
1. Leggere il titolo. La domanda semplice ed esplicita: dobbiamo spiegare come
nasce la novella. Quindi, dovremo affrontare vari aspetti: che cos una novella, da quali
generi letterari si origina, in che ambiti, a che pubblico si rivolge, ecc. Poich ci chiesto
di parlare delle origini della novella, dovremo fissare un limite cronologico: per esempio,
la relazione non dovr essere incentrata su Boccaccio, che segna la maturit e non le
origini di questo genere letterario.
2. Raccogliere il materiale. I materiali sono i paragrafi, i brani antologizzati e le
schede che parlano della nascita della novella. In questo caso, il nostro compito
semplice: i dati sono raccolti nel Vol. 1, Parte Seconda, cap. IX, che si intitola La prosa:
la narrativa e la novellistica. Oltre ai paragrafi qui inclusi, prenderemo in considerazione
due testi, Il matrimonio del medico di Tolosa (T 4), con la Guida alla lettura, e Bito e
ser Frulli (T 5).
3. Trarre dal materiale i dati e i concetti utili. Dai materiali, dobbiamo trarre solo
i dati che ci interessano per rispondere alla domanda posta dal titolo. Possiamo
quindi tralasciare quello che non pertinente ai nostri scopi. In questo manuale,
abbiamo diversi aiuti per orientarci sinteticamente: la scheda posta allinizio di
ciascun capitolo, che ne riassume i punti principali; i titoletti a margine dei
paragrafi; le introduzioni ai brani, che prima ne inquadrano il contenuto e poi
riassumono il testo.
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guida alla composizione

In questo caso, i dati che traiamo sono i seguenti:


la novella punta sulla vita terrena e si afferma con il mondo comunale
la novella il punto di arrivo di unevoluzione di vari generi: le vite di santi, gli
exempla, i racconti orientali
un ruolo particolare spetta agli exempla (cap. IX, 2)
gli exempla sono un genere religioso: per dare origine alla novella, che un genere
laico, esso si trasforma; si accentua il gusto del racconto in s
il gusto del racconto inizia a svilupparsi alla fine del Duecento nel mondo comunale
un esempio il Libro dei Sette Savi ( 3)
la prosa si afferma in ritardo rispetto alla lirica
la narrativa e la novellistica sono legate al mondo popolare e alla diffusione orale
il carattere popolare e orale si rispecchia nello stile
il Novellino il testo pi importante
unopera di intrattenimento
non ha fini religiosi
il suo mondo quello borghese
sono per presenti anche elementi cortesi ( 4)
nella novella Il matrimonio del medico di Tolosa si sottolinea il valore attribuito alla
parola nella civilt comunale (T 4)
nella novella Bito e ser Frulli c il contrasto fra il vecchio mondo feudale e il nuovo
mondo borghese (T 5)
In questo caso, i dati si presentano omogenei: il problema di evitare aspetti non
pertinenti, quindi, si pone in misura molto limitata. Solo, sar inutile dilungarsi nel riferire
la trama delle due novelle scelte: non questo, infatti, che ci chiede il titolo.
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. A questo punto, si pu
preparare una scaletta generale. Non necessario che siano presenti tutti i dati raccolti
nel punto 3. Anzi, meglio sacrificare quelli che ostacolano lo svolgimento lineare della
relazione o riguardano aspetti marginali.
Ecco un esempio di schema:
Introduzione
La novella nasce nel mondo borghese dei Comuni e rivela una particolare
attenzione per la vita terrena
Argomentazione
alle origini ci sono diversi generi
un ruolo particolare spetta allexemplum
lexemplum per un genere della letteratura religiosa. Per dare origine
alla novella, che invece un genere laico, esso si deve trasformare
infatti, lexemplum viene apprezzato pi per il racconto in s, che per la
morale che offre
questa trasformazione rispecchia il gusto per la letteratura di
intrattenimento tipico dei Comuni a fine Duecento
ci sono altri generi allorigine della novella: vite di santi, racconti
orientali, ecc.
1 esempio: il Libro dei setti Savi
2 esempio: il Novellino
cercare nel Novellino i caratteri tipici della novella:
ambientazione comunale (es.: Bito e ser Frulli )
presenza di elementi cortesi, ma in polemica (es.: ancora Bito e ser Frulli )
interesse per la vita reale
assenza di morale religiosa
Conclusioni
La novella un genere tipico della civilt comunale, di cui esprime morale e
senso realistico.

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Come si vede, abbiamo tralasciato dei punti: per esempio, quello secondo cui la prosa
si afferma in ritardo rispetto alla lirica. Naturalmente, potremmo usarlo comunque (il
punto migliore sarebbe nellintroduzione, dove potremmo contrapporre lirica e novella):
ma non indispensabile. In una relazione, infatti, non dobbiamo mostrare tutto quello
che sappiamo o tutto quello che ci viene in mente su un argomento. In questo modo,
infatti, rischieremmo di essere disordinati e di perdere il filo del discorso. Meglio dunque
procedere secondo uno schema pi lineare: ne guadagneremo in chiarezza e rigore.
5. Stendere la relazione. Ecco il nostro testo:
La novella un genere tipico della letteratura medievale: nasce nel mondo
comunale e rivela una particolare attenzione per la vita terrena e
quotidiana.
Alle sue origini si possono trovare generi diversi. Le vite dei santi, per
esempio, erano brevi racconti; e cos le vite dei poeti provenzali, che spesso
accompagnavano le raccolte delle loro poesie. Un posto privilegiato, tuttavia,
spetta allexemplum. Lexemplum era un piccolo episodio che offriva uno
spunto di riflessione. Esistevano infatti delle raccolte di questi testi, usati
durante le prediche per suscitare linteresse dei fedeli. Lexemplum aveva
dunque un fine religioso. Tuttavia, esso poteva attirare lattenzione
semplicemente per il suo aspetto narrativo, tanto che le raccolte spesso non
rendevano esplicito il contenuto morale.
Il gusto per lintrattenimento si afferma allinterno dei Comuni. Nella
tradizione precedente, la letteratura doveva rispondere a principi religiosi ed
educativi. Tutta larte, anzi, era arte sacra. Nei Comuni, invece, la cultura
non pi patrimonio esclusivo dei religiosi. Certo, essa deve offrire degli
insegnamenti utili: ma questi riguardano la concreta vita sociale piuttosto
che il mondo ultraterreno. La novella risponde appunto a questi requisiti,
perch soddisfa un bisogno di piacevolezza e al tempo stesso di utilit.
Questi due caratteri si possono trovare in uno dei primissimi esempi di
novellistica: il Libro dei Sette Savi. Il testo deriva da una tradizione
orientale: lelemento fiabesco dunque il primo segno di unidea della
letteratura come intrattenimento. Il tema delle novelle, poi, quello
misogino: i sette savi, infatti, raccontano al figlio del re storie che rivelano
linfedelt delle donne. Questo secondo aspetto quello che si ricollega
allutilit morale della novella: essa offre infatti un insegnamento pratico
sulla vita di tutti i giorni.
Il Libro dei Sette Savi ha unambientazione favolosa. Si svolgono invece nello
scenario della citt comunale molti dei testi del Novellino. Esso fu scritto
intorno alla fine del Duecento, forse a Firenze: siamo quindi nel pieno della
civilt comunale. Predomina un vero e proprio interesse realistico per il
mondo circostante. Nella novella di Bito e ser Frulli, per esempio, sono
indicati con grande precisione i luoghi (il quartiere di san Giorgio oltrArno),
la posizione sociale dei protagonisti (un uomo di corte, un proprietario di
podere, una fante o domestica), le circostanze della vita quotidiana (la
vendita degli ortaggi, con lindicazione dei prezzi). Manca del tutto, invece,
un giudizio moralistico sulla vicenda: Bito compie infatti una truffa, ma
viene apprezzato per la sua scaltrezza e la sua abilit nel parlare. I valori
religiosi dellexemplum sono ormai rovesciati.
Temi analoghi si incontrano nella novella Il matrimonio del medico di Tolosa.
Anche qui si celebra labilit nel discorso con lastuta risposta data dal
medico allarcivescovo dopo aver allontanato da s la moglie, nipote del
prelato. Qui ancora pi evidente un contrasto sociale: da un lato abbiamo
un borghese, che risolve una situazione imbarazzante senza inutili scenate e
preservando i suoi interessi economici; dallaltro un rappresentante del
potere feudale e religioso, che vorrebbe imporsi dautorit. Il realismo della

17

guida alla composizione

novella, dunque, riguarda tutti gli aspetti della vita quotidiana: sia quelli
semplici e materiali, sia quelli complessi dei rapporti fra i diversi ceti.
La novella dunque si allontana sempre pi da quella letteratura religiosa da
cui pure aveva in parte avuto origine. Essa afferma cos una nuova visione
del mondo e della letteratura, i cui aspetti principali sono il realismo, la
piacevolezza e un giudizio spregiudicato sugli uomini e sugli eventi.

ESERCIZI
1

La relazione proposta I caratteri dello Stil novo. I materiali si trovano nel Vol. 1, Parte
Seconda, cap. III, 6-10 e, per Dante, nel cap. X. Ecco un primo elenco di dati e di
concetti utili:

La definizione Dolce stil novo di Dante: spiegarla

Questa poesia nasce nel mondo comunale (Bologna e soprattutto Firenze)

Novit rispetto ai rimatori precedenti:


fedelt allispirazione amorosa
donna-angelo
tema della gentilezza
indagine razionale e filosofica
dolcezza e purezza dello stile

Personalit principali:
Guido Guinizzelli
- limpegno filosofico
- tema dellidentit fra amore e gentilezza (es.: Al cor gentil rempaira
sempre amore)
Guido Cavalcanti
lamore il centro della poesia
lamore per unesperienza dolorosa e drammatica (es.: Voi che per li
occhi mi passaste il core)
Dante
con Dante lo Stil novo acquista una nuova dimensione religiosa

Completa lelenco e, a partire da esso, organizza uno schema di lavoro

Dopo aver esaminato il titolo, i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili, prepara uno
schema per la relazione La struttura della Divina Commedia, esemplificata attraverso
l Inferno (cfr. Vol. 1, Parte Seconda, cap. XI, 2, 3, 8, 11, MD 6).

Svolgi, con tutte le fasi preparatorie, la relazione Le figure sociali del Decameron (cfr.
Vol. 1, Parte Terza, cap. IV, P IV).

La relazione proposta : I caratteri del Neoclassicismo.


Scorrendo lindice del Vol. 4, individua i materiali: Parte Nona, cap. I, 1;
Tra i dati e i concetti utili, in particolare, stabilisci:
il significato del termine
quando nasce e quanto dura
dove si afferma
che cosa propone
chi sono i suoi maggiori teorici
chi sono i suoi artisti pi importanti
chi sono i suoi poeti pi importanti

Completato lelenco, organizza uno schema di lavoro.

Dopo aver esaminato il titolo, raccolto i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili,
prepara uno schema per la relazione Il romanzo nellEuropa del secondo Settecento (cfr.
Vol. 4, Parte Nona, capp. XIV e XV).

Svolgi, con tutte le fasi preparatorie, la relazione I caratteri del Romanticismo italiano
(cfr. Vol. 4, Parte Decima, cap. I).

18

La relazione proposta : La rappresentazione del mondo del lavoro nella narrativa di


Giovanni Verga.
I materiali si trovano nel Vol. 5, Parte Undicesima, capp. IV, V, VI. Scorri gli indici e
seleziona i dati e i concetti che riguardano:

la novit tematica della poetica verista


il legame con la questione meridionale
quali ceti sono rappresentati (braccianti )
come concepito il lavoro da Padron Ntoni, dal giovane Ntoni e da Mastro-don
Gesualdo
quale posizione esprime Verga sui conflitti di classe

Organizza uno schema di lavoro e stendi la relazione.

Dopo aver raccolto i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili prepara uno schema
per la relazione: Le poetiche delle avanguardie europee del primo Novecento (Vol. 5,
Parte Dodicesima, capp. II e XII).

Dopo aver svolto tutte le fasi preparatorie, stendi la relazione: Latteggiamento degli
scrittori italiani verso il fascismo (Vol. 6, Parte Tredicesima, capp. I e II).

LA RELAZIONE ARGOMENTATIVA: IL TEMA


Come abbiamo visto, nella relazione espositiva prevale laspetto dellorganizzazione di
dati e concetti acquisiti. Nella relazione argomentativa, invece, prevale un altro aspetto:
dimostrare una tesi o unopinione. I dati e i concetti vanno quindi scelti e organizzati in
vista di un fine preciso: persuadere linterlocutore attraverso strumenti razionali.
Il primo modo di argomentare, una volta esposta la tesi, analizzare i dati materiali e
le prove concettuali a nostro vantaggio. Anzi, i dati (cio gli esempi) sono tanto pi
efficaci quanto meglio rispondono ai concetti; e, viceversa, i concetti sono tanto pi
convincenti quanto pi sono supportati dai dati. Per questo in un tema sempre
indispensabile fare riferimento a testi precisi (e ancora prima, evidentemente, averne
una buona conoscenza). molto utile, a questo scopo, imparare a memoria qualche
espressione o qualche verso particolarmente significativo. Per esempio, se dovremo
parlare dellUlisse di Dante, potremo partire da una famosa terzina: Considerate la
vostra semenza:/ fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e
canoscenza (Inferno XXVI, 118-120). Se invece parliamo di prosatori, bene ricordare
qualche parola chiave: per esempio, virt e fortuna in Machiavelli (cui sono
dedicate due SI nel Vol. 2, Parte Quinta, cap. IV), o anche leone e volpe detto del
principe (A 6).
Un secondo aspetto dellargomentazione sta nel rispondere a eventuali obiezioni,
esaminando cio le controprove e i concetti contrari alla nostra tesi. In un tema di
attualit, per esempio, possiamo confutare idee che non condividiamo o mostrare la
vaghezza di certi luoghi comuni; in un tema letterario rispondere a uninterpretazione che
non ci convince o spiegare un testo apparentemente in contraddizione con la nostra tesi.
Tuttavia, le contraddizioni rimangono nella realt, e nessuno ci chiede di risolverle in un
tema. In questo caso, opportuno metterle in luce e spiegarne le cause.
In sintesi, argomentare vuol dire: formulare una tesi; portare esempi e argomenti
concettuali che la dimostrino e la rafforzino; sgombrare il terreno da possibili obiezioni ed
equivoci. Largomentazione dunque un momento di confronto con la realt e con
linterlocutore, non la pura e semplice affermazione di quel che si pensa. Chi argomenta
fa un doppio sforzo: chiarire a se stesso le proprie idee; cercare di condividerle con gli
altri attraverso il dialogo.
Lo schema di base del lavoro lo stesso che abbiamo visto per la relazione espositiva.
Possiamo precisarlo meglio, distinguendo due tipi principali di relazione argomentativa: il
tema storico-letterario e il tema di attualit. Essi hanno oggetti diversi, e perci si
sviluppano in modi leggermente diversi.
19

guida alla composizione

Il tema di letteratura
Ci occuperemo qui del tema di letteratura; per il tema di storia valgono considerazioni
analoghe (cfr. per il punto B).
1.

Leggere il titolo. Spesso, il titolo non si limita a enunciare di che cosa dobbiamo
parlare, ma ci suggerisce delle linee di analisi: bisogna dunque tenerle ben presenti nello
svolgimento. Inoltre, bisogna mettere a fuoco il problema proposto, per poter formulare
una nostra tesi in proposito.

2.

Raccogliere i materiali. Particolare attenzione va posta ai testi.

3.

Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Il criterio di scelta deve essere
quello suggerito dal titolo.

4.

Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Ancor pi che nella


relazione espositiva, non bisogna mai perdere docchio la tesi che si vuole dimostrare.

5.

Stendere il tema. Cfr. le indicazioni date per la relazione espositiva. In particolare


si dovr fare attenzione a collegare logicamente i vari argomenti e a evitare
contraddizioni.

6.

Rileggere. Alla fine, dopo una pausa, sempre necessario controllare se ci sono
errori e se il discorso chiaro e appropriato.

Proponiamo ora degli esempi, suddivisi in base ai programmi di studio previsti nel triennio.
Partiamo da un primo esempio. Il titolo proposto : La figura di Laura subisce, nel Canzoniere di Petrarca,
un cambiamento segnato dalla morte. Analizzalo spiegandone il significato e i motivi.
1. Leggere il titolo. Il titolo pone una differenza: quella fra la rappresentazione di Laura
in vita e di Laura in morte. Le domande che ci poniamo (cio i problemi che dobbiamo
affrontare) saranno:
comera Laura in vita?
come appare dopo la morte?
come cambia?
perch cambia?
Le prime tre domande individuano il problema e riprendono quella parte del titolo che
ci chiede di analizzare il cambiamento di Laura. Lultima domanda riprende lultimo
quesito (spiegane il significato e i motivi); rispondendovi, potremo formulare la
nostra tesi.
2. Raccogliere i materiali. I materiali per questo tema sono quelli dellIncontro con
lopera sul Canzoniere (Vol. 1, Parte Terza, cap. X). Di Laura, Petrarca parla anche nei
Trionfi (Vol. 1, Parte Terza, cap. IX, 6), proprio a proposito della sua morte, e nel
Secretum ( 7). Poich il titolo ci chiede esplicitamente di soffermarci sulle liriche, questi
altri testi possono essere messi da parte, o citati come punti dappoggio esterni.
Allinterno dellIncontro con lopera, ci interesseranno particolarmente:
A2
A3
A4
A5

Il libro: diario e autobiografia


Il libro: narrazione e struttura
Lio e Laura
Il sonetto proemiale e la presentazione del tema
Voi chascoltate in rime sparse il suono

A8

Il tema della lontananza


Movesi il vecchierel canuto et biancho

A9

Il narcisismo di Laura
Loro et le perle e i fior vermigli e i bianchi

A 10

Il tema della memoria


Erano i capei doro a laura sparsi

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

Chiare, fresche et dolci acque

20

A 12

Ancora Laura e il poeta


In qual parte del ciel, in quale ydea
GUIDA ALLA LETTURA

Passa la nave mia colma doblio


GUIDA ALLA LETTURA

A 13
A 14

A 16

La morte di Laura
Oim il bel viso, oim il soave sguardo
La trasfigurazione di Laura
Se lamentar augelli, o verdi fronde
Levommi il mio penser in parte overa
Rielaborazione del lutto e conversione. La conclusione dellopera
Vergine bella, che di sol vestita
GUIDA ALLA LETTURA

B5
P II
P III

Coscienza, desiderio, memoria


T 4 Di pensier in pensier, di monte in monte
Il doppio uomo che era in Francesco e il corpo di Laura
Lamore impossibile del Canzoniere

Per quanto concerne la divisione proposta dal titolo, riguardano Laura in vita A 8, A 9,
A 10, A 12, B 5 con i relativi testi; Passa la nave mia colma doblio preannuncia la
morte; riguardano invece Laura in morte A 13, A 14, A 16, ma anche A 5 (il sonetto
proemiale, infatti, fu scritto nel 1350, due anni dopo la morte della donna). Particolare
attenzione andr data ad A 14 e ad A 16, che rispondono proprio alle domande poste
dal titolo (come e perch Laura cambia). Infine, una buona guida ci data dal Percorso
Lamore impossibile del Canzoniere, che affronta molti temi vicini a quelli che ci
interessano.
Si nota subito che abbiamo raccolto pi testi in vita che in morte. Si rischia quindi di
scrivere un tema sbilanciato. Possiamo quindi focalizzare la nostra attenzione solo su
quelli pi ricchi di spunti, magari sacrificandone uno. In questo caso, lasceremo da parte
la canzone Di pensiero in pensier, di monte in monte, centrata pi sul poeta che su
Laura.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. I punti che possiamo trarre dai materiali
raccolti possono subito essere messi in relazione con le domande cui dobbiamo
rispondere. Questo ci eviter di perdere il filo del discorso e ci dar un primo piano di
lavoro.

Comera Laura in vita?


lontana nello spazio (A 8)
lontana nel tempo (A 10)
idealizzata (come conseguenza dei due punti precedenti), ma in modo ambiguo
crudele (A 9)
causa di dolore e di scissione (A 12)
sottoposta, nonostante la sua bellezza, al passare del tempo (A 10)

Come appare dopo la morte? causa di peccato nel passato (A 5)


oggetto di rimpianto per la bellezza svanita (A 13)
donna angelo (A 14)
superata dalla Madonna (A 16)

Come cambia?
La risposta a questa domanda si ha confrontando le differenze fra concetti raccolti
per rispondere alle prime due domande:
la lontananza di Laura diventa assoluta, ma questo non ne impedisce la
riapparizione (A 14)
ancora idealizzata, ma in modo completamente positivo
perde i tratti di crudelt
non pi causa di scissione (tranne quando, allinizio, si riconosce che stata
causa di peccato: A 5)
non pi sottoposta al tempo
diventa una figura materna
21

guida alla composizione

Perch cambia?

Possiamo iniziare a fare delle ipotesi che ci guidino in tutto lo svolgimento del tema:
perch con la morte non pi nel tempo (diventa una creatura eterna)
perch con la morte non pu pi essere oggetto di desiderio sensuale
perch in questo modo viene meno la scissione del poeta
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Nella struttura articolata,
possiamo recuperare quei concetti di inquadramento generale che non entravano nello
schema del punto 3.
Introduzione
Al centro del Canzoniere c lio del poeta; Laura in funzione di esso (A 4)
Il cambiamento di Laura in vita e in morte saranno dunque conseguenza
di un cambiamento del poeta (A 3)
Argomentazione
Rispondendo con ordine alle domande nello schema precedente, abbiamo gi
la struttura generale. In sintesi:

in vita, Laura ambivalente: celebrata per la sua bellezza e nobilt, ma


anche causa di dolore
tema della lontananza:
nello spazio
nel tempo
pu essere Laura stessa a sottolineare la sua distanza: tema della
crudelt
il passare del tempo pone in luce il contrasto fra valori terreni e valori
ultraterreni
la morte risolve questa contraddizione: dora in poi conteranno solo i
valori ultraterreni
Trasfigurazione di Laura
Nellultimo testo, a Laura si sostituisce la Vergine: un segno di
superamento del mondo terreno e di conversione

Conclusione
Il cambiamento di Laura collegato al cambiamento del poeta

5. Ecco infine lo svolgimento (sono sottolineati gli snodi principali del discorso):
Al centro del Canzoniere di Petrarca sta lio del poeta. Per la prima volta,
la poesia lirica si presenta come la storia interiore di un uomo e lanalisi
dei suoi conflitti. Eppure, Petrarca organizza il libro di poesia su una
frattura segnata da un evento esterno: la morte di Laura. Lamore per lei,
infatti, loccasione per conoscere se stesso e misurare le tappe della
propria vicenda.
Allinizio, Laura appare come una creatura ambivalente. La sua bellezza
straordinaria e segno di nobilt interiore; eppure, causa dolore e lacerazioni
interiori. La celebrazione della donna si accompagna, significativamente, al
tema della sua lontananza. Questultima pu riguardare sia lo spazio. sia il
tempo. Nel sonetto Movesi il vecchierel canuto et biancho, il poeta svolge
una complessa similitudine: come un pellegrino si reca a Roma per
contemplare sulla veronica il volto di Cristo, cos egli ricerca nelle altre
donne leffigie di Laura. Il tema centrale dunque quello del desiderio, che
nasce appunto dal fatto che Laura assente o si nega. Lamata non
dunque una persona reale, ma si rivela una forma irraggiungibile.
Ma la lontananza pu essere anche nel tempo. Nella canzone Chiare, fresche
e dolci acque Petrarca torna sui luoghi dove un tempo vide Laura. Desidera
essere sepolto qui: egli morir nella sofferenza amorosa e solo allora la
donna, raddolcita, pianger per lui e invocher il cielo in suo favore. Nel

22

presente, dunque, esistono solo durezza e dolore: per superarle bisogna


rivolgersi con limmaginazione al futuro, e per di pi a un futuro in cui il
poeta non vivr pi. un primo aspetto di idealizzazione. Un altro riguarda il
passato: nel ricordo, infatti, lapparizione di Laura presso il fiume diventa
lapparizione di un angelo, avvolto di fiori come Beatrice nel XXX canto del
Purgatorio. Eppure, quellapparizione non porta n la salvezza, n la pace: al
contrario, causa un turbamento che priver per sempre il poeta della
tranquillit. Anche qui, come in Movesi il vecchierel il desiderio origine di
un dolore che lidealizzazione, anzich cancellare, accresce.
In entrambi i casi, in realt, proprio Petrarca a porre una distanza fra s e
Laura. Paragonandola prima al volto di Cristo, poi a un angelo, egli la pone in
una sfera di sacralit intoccabile, senza che per il desiderio venga meno. Si
rivela cos una scissione senza rimedio fra laspetto sensuale, che sopravvive
comunque, e quello spirituale che lo contrasta. un tema tipico del
cristianesimo medievale, come rivelano anche le immagini usate dal poeta.
Tuttavia, pu essere Laura stessa a sottolineare la distanza. In questo caso,
i tratti di durezza e di crudelt gi accennati in Chiare, fresche e dolci
acque, tornano enfatizzati. Non c pi spazio per lidealizzazione angelica;
anzi, Laura appare come una figura inquietante, avvicinata addirittura al
mondo diabolico. quello che accade in uno dei testi pi moderni, il sonetto
Loro, le perle, i fior vermigli e i bianchi. Qui Laura si guarda allo specchio
e, conquistata dalla sua stessa bellezza, ignora il poeta. Per di pi nella
cultura medievale lo specchio era considerato un oggetto demoniaco: Laura
pecca dunque di vanit e di superbia. Il sonetto insiste tutto sullaspetto
corporeo della bellezza. Lamore si rivela qui nella sua natura di desiderio
sensuale: perci esso porta prima al dolore, in quanto rimane inappagato, e
poi alla dannazione eterna. Al peccato di Laura, dunque, corrisponde il
peccato di Petrarca.
Ma unaltra contraddizione tormenta il poeta. Pur nella sua superba
bellezza, Laura sottoposta allazione del tempo. Il sonetto Erano i capei
doro a laura sparsi insieme una delle celebrazioni pi intense della
donna e la denuncia del suo invecchiamento. Eppure, lamore non svanisce.
Al di l della bellezza e delle cose del mondo ci sono valori pi alti: e sono
questi che Petrarca insegue. Si rivela dunque una contraddizione profonda
fra attaccamento alla dimensione terrena e ricerca dellultraterreno. Solo
questultimo, essendo eterno e veramente buono, pu offrire un reale
appagamento. Il problema che Dante risolveva nella Divina Commedia qui
aperto: la soluzione rimane la stessa, ma pi difficile farla propria.
La morte di Laura interviene in modo decisivo proprio su questo aspetto.
La preannuncia il sonetto Passa la nave mia colma doblio. Laura compare
appena, sotto la metafora delle stelle che guidano il viaggio tempestoso che
la vita del poeta. Per la prima volta incontriamo la donna come una guida:
ma il poeta vive nellangoscia, e la stessa Laura non riesce davvero a
condurlo in salvo. Anche in Oim il bel viso, oim il soave sguardo, cio nel
sonetto che appunto annuncia la morte, si insiste sulle virt morali della
donna. La nobilt del suo aspetto tutta in funzione della sua nobilt
interiore: il desiderio sensuale sembra non avere pi spazio.
Inizia cos la trasfigurazione di Laura. Mentre prima ella sembrava un
angelo per la sua bellezza, ora un angelo in senso proprio, cio unanima
beata del paradiso. Ora non pi crudele, ma pietosa; non tace lontana, ma
parla al poeta per consolarlo; non lo svia con la sua sensualit, ma gli
mostra il cammino del bene e della rinuncia alle cose terrene. I motivi della
precedente scissione vengono meno. Succede cos nel sonetto Se lamentar
augelli, o verdi fronde. Qui Laura prende direttamente la parola (cosa che,
nei testi che abbiamo esaminato sinora, non accadeva mai) e parla della

23

guida alla composizione

pace eterna che ha ormai raggiunto. La donna non ha perso solo i suoi tratti
negativi, ma anche ogni connotazione fisica. La sua bellezza si ora
interamente spiritualizzata, proprio perch ella non ha pi un corpo. In
questo modo anche il desiderio, che era causa dellangoscia del poeta,
scompare. Al suo posto, subentra il rimpianto: un rimpianto, per, che si
rivolge unicamente ai valori dellanima e certo non al fatto che la passione
amorosa sia rimasta irrealizzata.
Anzi, nella canzone Vergine bella, che di sol vestita, Petrarca riconosce che
la sua vicenda con Laura non poteva andare altrimenti: se la donna non
avesse opposto il suo rifiuto, entrambi ne avrebbero avuto fama rea e la
dannazione. In questo modo, tutta la storia narrata nel Canzoniere trova
una sua giustificazione. Il peccato sta tutto dalla parte di Petrarca, come
chiarisce il sonetto proemiale, Voi chascoltate in rime sparse il suono; ora
non rimane che il pentimento, e un pentimento guidato da Laura stessa.
La canzone alla Vergine lultimo testo del libro. In essa, Laura s ricordata,
ma in realt a lei si sostituisce una figura femminile diversa e pi alta: la
Madonna. Lamore come turbamento e sensualit non pu pi esistere: gli
stessi valori terreni (e la bellezza di Laura fra questi) diventano polvere e
fango. Non solo non compare pi lamante, ma neppure la donna-angelo.
Siamo di fronte alla madre di tutti i cristiani, alla donna che protegge e che
sola, umana e divina insieme, pu intercedere presso Dio. Davanti alla sua
luce chiara e stabile in eterno Laura impallidisce e scompare.
Questo cambiamento della donna amata, sino quasi al suo annullamento,
dunque il cambiamento di Petrarca. Dallattrazione per le cose terrene alla
consapevolezza del peccato, dal lutto per la morte al pentimento si disegna
una storia ideale. Laura, sempre lontana e irraggiungibile, diventa di volta
in volta un emblema della condizione psicologica e morale del poeta.

Passiamo a un secondo esempio, pi complesso. Il titolo : Machiavelli elabora una vera e propria teoria
politica basata sullanalisi dei suoi tempi e su una precisa concezione della natura umana.
Ti sembra che esse conservino elementi di attualit? Quali?
1. Leggere il titolo. Il titolo diviso in due parti. La prima chiede di parlare della teoria
politica di Machiavelli; la seconda di esprimere un parere su che cosa, di essa, ancora
attuale. Le domande che ci porremo saranno dunque:
A. per la prima parte:
qual la teoria politica di Machiavelli?
come si lega alla situazione storica?
come si lega alla teoria della natura umana?
B. per la seconda parte:
ci sono elementi attuali nella teoria politica di Machiavelli?
ci sono anche elementi inattuali?
che cosa ci permette di distinguerli?
2. Raccogliere i materiali. I materiali per la prima e la seconda parte sono diversi.
Nella prima, dobbiamo anzitutto riflettere sulle nozioni apprese nello studio della
letteratura, nella seconda dobbiamo riflettere sul nostro tempo. Per la prima parte,
ecco i testi utili, tratti dal Vol. 2, Parte Quinta, cap. III e IV:
Cap. III
1
Il trattato politico e la nascita della moderna saggistica: lo scandalo del Principe e Machiavelli
come moderno maestro del sospetto
IL 1 Machiavellismo, machiavellico e machiavelliano
SI 1 Critica dellideologia e pensiero del sospetto
6
I fondamenti della teoria politica: i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
Non sopprimere, ma accettare e istituzionalizzare il conflitto di classe
GUIDA ALLA LETTURA

11

24

La personalit di Machiavelli e la sua persistente attualit

Cap. IV
A4
Tipologia dei principati. Principato nuovo e principato civile
SI 2 Il significato di virt in Machiavelli
Il sesto capitolo: il ruolo della violenza storica
GUIDA ALLA LETTURA

Il settimo capitolo: la figura esemplare di Cesare Borgia


GUIDA ALLA LETTURA

Il nono capitolo: la strategia del consenso


GUIDA ALLA LETTURA

A6

Le qualit e le virt necessarie a un principe nuovo


Il quindicesimo capitolo: la verit effettuale
Il diciottesimo capitolo: animalit e lotta politica

A7

La perdita dello Stato da parte dei principi italiani. La fortuna. Lesortazione finale
Il venticinquesimo capitolo: la fortuna

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

SI 3 Il significato di fortuna in Machiavelli


Lesortazione finale
GUIDA ALLA LETTURA

B2
B4
B5
B6
B7
B8

Lideologia nel Principe


Etica e politica
Tensione saggistica e rapporto fra realismo e utopia in Machiavelli
Problemi e vicende della ricezione: alcune questioni preliminari
La ricezione del Principe dal Cinquecento alla Controriforma
La fortuna del Principe dal Settecento a oggi
PAP 1 Il Principe mecenate e imprenditore di Branca e di Berlusconi

P II
P IV

La bestia e luomo nella concezione di Machiavelli


Il principe nuovo di Machiavelli

Come si vede, abbiamo gi vari materiali che ci permettono di passare dallanalisi dei testi
di Machiavelli alla loro attualit: nel cap. III, SI 2 e il 11; nel cap. IV, B 7, B 8 e PAP 1.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
A. PRIMA PARTE (LA TEORIA POLITICA DI MACHIAVELLI)

Machiavelli elabora due diversi modelli: quello del principe e quello del cittadino (nei
Discorsi ) (cap. IV, 6):
I. il principe (cap. IV)
per fondare uno stato necessaria la forza (A 4)
la virt deve prevalere sulla fortuna (A 4; A 7, SI 2, SI 3)
bisogna mantenere il consenso popolare (A 4)
Come si lega alla situazione storica?
la crisi italiana ai tempi di Machiavelli (A 7)
il modello esemplare di Cesare Borgia (A 4)
Come si lega alla teoria della natura umana?
inaffidabilit degli uomini
il principe deve essere leone e volpe (A 6)
II. il cittadino (cap. III)
nei Discorsi si parla di un altro tipo di stato rispetto al Principe, ma anche di
unaltro tipo di umanit
Come si lega alla situazione storica?
Machiavelli pensa alla Firenze repubblicana, non alla Firenze dei Medici
Come si lega alla teoria della natura umana?
i contrasti allinterno dello stato rimangono, perch fanno parte della natura umana
perci vanno accettati e regolati
B. SECONDA PARTE (ATTUALIT DELLA TEORIA POLITICA DI MACHIAVELLI)

Quale dei due modelli ha avuto pi successo?


quello del Principe, ancora in tempi recenti (B 6, B 7, B 8, PAP 1)
Perch?
per le condizioni storiche del passato, pi vicine al modello monarchico del Principe
per il fascino del modello proposto
25

guida alla composizione

Qual il modello pi vicino alla situazione attuale?


Le strutture politiche in cui viviamo non sono pi quelle dello stato monarchico
Il modello dei Discorsi, in cui si parla di stato repubblicano e di conflitti fra classi,
pi vicino al nostro
Che cosa non pi attuale del Principe?
quello che legato alla precisa condizione storica in cui nato
luso della violenza
lidea che il consenso popolare si ottenga con linganno
Che cosa attuale?
la fedelt alla realt effettuale
Machiavelli come un maestro del sospetto (cap. III, 1, SI 1)
il rapporto fra virt e fortuna (che non riguarda solo la politica)
il rapporto fra razionalit e animalit
lidea che lanimalit debba diventare uno strumento al servizio di interessi non
egoistici
il primato del pubblico sul privato, come dimensione da recuperare

4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema.


Introduzione
Diffusione delle teorie politiche di Machiavelli, anche in chiave polemica.
Distinguere per fra i diversi modelli: quello del principe e quello del
cittadino.
Argomentazione
Basta qui riorganizzare brevemente i punti elencati al n. 3:
Analisi del Principe:
negli aspetti legati alla concreta realt storica
negli aspetti legati a una teoria generale della storia e della natura umana
Analisi dei Discorsi
Raffronto fra Discorsi e Principe
perch ha avuto pi successo il Principe
cosa non possiamo pi accettare del Principe
validit del modello dei Discorsi
a partire da qui, recuperare altri aspetti attuali del Principe
Conclusioni
Machiavelli rivela i meccanismi della lotta per il potere e ci insegna ad avere
un rapporto critico con esso. Permette di recuperare la politica contro
lindividualismo

5. Stendere il tema. Ecco dunque lo svolgimento (sono sottolineati gli snodi principali
del discorso):
Le teorie politiche di Machiavelli hanno avuto grande notoriet sin dagli anni
in cui furono elaborate, nel primo Cinquecento. In particolare, il Principe ha
suscitato ammirazione e polemiche in tutta Europa per la forza con cui
propone un tipo di stato e unidea di umanit. Eppure, a quel trattato
Machiavelli ha affidato solo una parte della sua riflessione: laltra, quella dei
Discorsi, ha caratteri molto diversi, ma non meno interessanti.
Il punto di partenza di Machiavelli la realt effettuale: cio, in primo
luogo, la realt delle cose cos come esse sono. Tuttavia, Machiavelli non si
accontenta di una semplice osservazione della realt storica. Essa il
necessario punto di partenza, ma acquista davvero senso solo se inserita in
un quadro teorico generale, che tenga conto sia del passato, sia delle leggi
che regolano sempre lagire umano.
Il Principe nasce perci come una risposta alla situazione italiana di quegli
anni. La crisi degli stati italiani era stata resa evidente dalla discesa di Carlo
VllI di Francia nel 1494, a cui nessuno aveva saputo opporsi. Soprattutto,

26

laffermarsi delle grandi monarchie europee (oltre alla Francia, llnghilterra


e la Spagna) dimostrava la debolezza della nostra penisola, divisa in vari
stati regionali. Il problema era dunque proporre un tipo di stato forte al suo
interno e in grado di reggere il confronto con le potenze straniere.
La figura che affascin in modo particolare Machiavelli fu quella di Cesare
Borgia detto il Valentino, figlio di papa Alessandro Vl. In pochi anni, egli era
riuscito a fondare uno stato efficiente e saldo dal punto di vista militare. La
sua azione si era basata sia sullintelligenza, sia sulla violenza. Non solo egli
aveva condotto campagne di guerra contro i nemici esterni, ma non aveva
esitato a eliminare fisicamente chiunque potesse minacciare il suo potere
dallinterno. Il suo, tuttavia, non era un interesse solo individuale, anche se
lambizione e la volont di imporsi hanno un posto importante nel ritratto
che Machiavelli ce ne d. Il primo fine era la saldezza dello stato, che sola
pu consentire la felicit dei singoli. Cesare Borgia viene presentato come un
modello esemplare; anche se la sua fine rivela quanto drammatico e difficile
sia lo sforzo degli uomini.
Gi nel ritratto del Valentino, cio esaminando un caso storico concreto e
vicino, Machiavelli tende a fare osservazioni generali sugli uomini e sul corso
delle vicende. In realt, infatti, la sua analisi storica si fonda su una teoria
della natura umana. Parlare di natura umana vuol dire credere che, al di l
dei cambiamenti di ogni epoca, ci sia nel comportamento di tutti un fondo
costante e immutabile. Proprio questa costanza e questa immutabilit
permettono di formulare leggi valide al di I dei singoli contesti particolari.
Limmagine che Machiavelli ci d delluomo dura e spietata. Egli denuncia
legoismo, listintualit, la volont quasi animale di imporre se stessi come una
delle cause profonde delle azioni degli uomini. Eppure, queste forze possono
tendere a un fine nobile: non solo, per esempio, nella fondazione di uno stato,
ma anche, pi in generale, nel controllo del mondo esterno e nellaffermazione
della propria dignit di uomini. La forza da sola, naturalmente, non basta:
essa deve essere diretta da una ragione lucidissima, e anzi essere uno
strumento di questa. Perci il principe deve essere al tempo stesso leone e
volpe, cio violento e astuto. Questa la sua virt, che si scontra con la
fortuna, cio con linsieme delle circostanze esterne. Machiavelli afferma cos
un ideale eroico di lotta. Tuttavia consapevole che neppure esso infallibile,
come insegna appunto il caso del Valentino. Soprattutto, non tutti sono fatti,
secondo Machiavelli, per un ideale simile. La maggioranza degli uomini
dipinta da Machiavelli come vile, opportunista, debole. Mentre nel principe
legoismo forza e si mette al servizio di grandi imprese, negli altri legoismo
pura difesa dellinteresse privato. Nel Principe, dunque, sembra esserci una
lotta anche fra chi vuole conquistare il potere e chi resiste come una massa
passiva e inerte. vero infatti che il principe deve conquistarsi il consenso dei
sudditi per mantenersi sul trono: ma si tratta quasi di un ostacolo da aggirare.
Il popolo non sembra avere una funzione attiva e positiva.
Unimpostazione diversa hanno invece i Discorsi. Qui infatti non parliamo
pi di una monarchia, in cui prevale la virt di uno solo, ma di una
repubblica, che si regge sulla virt dei molti. Il modello ideale questa volta
la Roma antica. La stessa virt non la mescolanza di brutalit e
intelligenza che abbiamo incontrato nel Principe, ma piuttosto lamore per la
patria degli antichi. Tuttavia anche in uno stato come questo si esprime
lanimalit della natura umana. Essa prende la forma, ora, della lotta fra le
diverse classi sociali. Per Machiavelli, questo conflitto non va schiacciato: al
contrario, devessere accettato e regolamentato, perch solo cos una
repubblica pu essere vitale e forte (lesempio portato ancora quello di
Roma). Anche qui, dunque, si riconosce linevitabile violenza insita negli
uomini; e anche qui essa diventa uno strumento sottoposto al bene pubblico.

27

guida alla composizione

Fra i due modelli elaborati da Machiavelli, stato sicuramente quello del


Principe a esercitare di pi il proprio fascino: sia perch era pi vicino alle
condizioni storiche del passato, sia perch si proponeva in una forma
estrema che, ancora oggi, non pu non colpire. Persino in anni recenti,
hanno scritto prefazioni al trattato personaggi come Bettino Craxi e Silvio
Berlusconi: ed evidente, in entrambi i casi, che il Principe servito da
pretesto per legittimare autorevolmente la propria visione della politica.
N la violenza fisica, come ovvio, ma neppure lastuzia spregiudicata
possono essere proposte come valori. Benedetto Croce individuava in
Machiavelli la scoperta della politica come ambito separato dalla morale.
C da chiedersi se questa lezione possa essere ancora valida per noi,
specie dopo gli scandali e la corruzione che hanno attraversato il nostro
paese negli ultimi anni.
Il modello repubblicano dei Discorsi, che ha avuto meno successo, invece
pi vicino ai sistemi politici di oggi, anche se con le inevitabili differenze. In
esso Machiavelli non dimentica che negli uomini ci sono volont di
sopraffazione o istinto di autoconservazione. Far finta che questi elementi
non esistano inutile e dannoso. Bisogna sempre avere il coraggio di
guardare le cose in faccia, cio restare fedeli alla realt effettuale per
elaborare progetti di cambiamento che non si fondino sul nulla. In questo, la
lezione di Machiavelli sempre valida. Ma valida anche per la risposta
concreta che i Discorsi offrono al problema della lotta politica: essa va
accettata e consentita, nella libert e nel rispetto della legge. Mentre il
principe agisce in una situazione di emergenza che non quella attuale, i
cittadini dei Discorsi vivono in uno stato dalle strutture consolidate come il
nostro. Il confronto fra i diversi interessi sociali diventa cos non un
ostacolo, ma un fattore di civilt e di progresso. Naturalmente, perch ci
avvenga, necessaria una mediazione fra le diverse parti: e proprio questo
pu essere uno dei primi compiti di chi governa.
a partire da queste considerazioni che si possono recuperare anche certe
riflessioni del Principe. Anzitutto, Machiavelli rivela la brutalit del potere e,
quindi, ci educa a un rapporto critico nei confronti delle istituzioni. Per
questo, giustamente, stato avvicinato ai maestri del sospetto, cio a quei
pensatori che, come Marx e Freud, hanno rivelato quello che si nasconde
dietro le ideologie. Machiavelli, insomma, un maestro di libert; e di una
libert non solo politica. Riconoscere la parte istintuale e animale di s, per
farne uno strumento della ragione, vuol dire infatti diventare liberi, cio non
pi condizionati dai propri desideri inconsapevoli. Al tempo stesso,
Machiavelli ci esorta costantemente a ricordare che linteresse privato
secondario rispetto al bene pubblico: mentre oggi sembra che esistano solo
lindividualismo e la chiusura nel mondo personale. Forse in questo modo
possibile riscoprire la politica, come un ambito in cui gli uomini confrontano
interessi contrastanti e cercano una soluzione comune ai problemi.

Il titolo ora proposto : La storia al centro della riflessione di Manzoni, in particolare nei Promessi sposi.
Analizza questo tema, spiegando i motivi del suo interesse.
1. Leggere il titolo. Il titolo molto semplice. Poich si dice che il tema della storia
affrontato in particolare nei Promessi sposi, su questi ultimi che dovremo soffermarci;
ma si possono anche richiamare le altre opere.
2. Raccogliere i materiali. I materiali che ci interessano stanno anzitutto nel Vol. 4,
Parte Decima, cap. IV. Poich in Manzoni la storia agisce anche, in profondit, sul
carattere e sulla vita privata dei personaggi, dovremo citare anche i passi dei Promessi
sposi in cui questo evidente. Ci serviremo dunque dei seguenti capitoli del romanzo:
Cap. I (Linizio del romanzo)
Capp. II-III (La presentazione dei protagonisti)

28

Cap. IV (La storia di Lodovico-padre Cristoforo)


Cap. V-VI (Il dialogo fra padre Cristoforo e don Rodrigo)
Cap. IX-X (Leducazione di Gertrude; Gertrude tra la badessa e il principe padre;
la sventurata rispose)
Cap. XII (Lassalto al forno delle grucce)
Cap. XVII (La fuga di Renzo verso lAdda)
Cap. XXI (La notte di Lucia e dellInnominato)
Cap. XXVIII (Il governo e la moltitudine di fronte alla carestia)
Cap. XXIX (Don Abbondio e la guerra)
Cap. XXXV (Nel lazzeretto: il perdono)
Cap. XXXVIII (La conclusione del romanzo)

Ci serviremo inoltre dei seguenti paragrafi del manuale:


6
7
11
12

PV

Il sistema dei personaggi: I promessi sposi come romanzo dei rapporti di forza
I personaggi principali e quelli secondari
Il progetto manzoniano di societ e i temi principali del romanzo: la storia, gli umili,
la politica, leconomia, la giustizia
Lideologia religiosa; il problema del male e il tema della Provvidenza;
la conclusione del romanzo
SI 9 La Provvidenza nel romanzo: il conflitto delle interpretazioni
La guerra nella rappresentazione di Manzoni

Per un inquadramento generale sulla concezione della storia nellet romantica si pu


infine vedere sempre nel Vol. 4, cap. I, 6 e 7 (Limmaginario romantico: il tempo e lo
spazio; lopposizione io-mondo come contrasto storico o come condizione esistenziale; i
temi letterari che ne derivano e La filosofia e lestetica del Romanticismo europeo;
lidealismo tedesco; la nascita del materialismo storico).
3. Trarre dal materiale i dati e i concetti utili. Ecco un primo elenco dei dati e dei
concetti utili allo svolgimento del tema:

il problema della storia tipico di tutta la cultura romantica (cap. I, 6 e 7


del manuale)
nei Promessi sposi, la storia influenza in profondit il comportamento e la
psicologia dei personaggi (capp. I, II-III, V-VI, IX-X dei Promessi sposi e cap IV,
6 e 7 del manuale)
la storia travolge i singoli individui, costringendoli alla fuga (capp. XVII, XXIX dei
Promessi sposi )
la fede pu essere portata nel mondo per cambiarlo (capp. IV, XXI dei Promessi
sposi )
la grande storia violenza (capp. XII, XXIX dei Promessi sposi )
nella storia si manifesta lirrazionalit (capp. XII, XVIII dei Promessi sposi )
alle responsabilit del governo si accompagnano quelle della moltitudine
(capp. XXVIII dei Promessi sposi e 11 del manuale)
Manzoni analizza i fatti per dimostrare le responsabilit umane (cap. IX-X,
XXVIII dei Promessi sposi )
la sua visione non semplicisticamente ottimistica (cap. XXXVIII dei Promessi
sposi e 12 del manuale).

4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Un possibile schema di lavoro


il seguente:
Introduzione
Linteresse per la storia tipico dellet romantica, ma in Manzoni risponde
anche a un atteggiamento illuministico.
Argomentazione
Latteggiamento di Manzoni nei confronti della storia ha due aspetti:
di studio del passato in quanto tale
di interesse per il passato alla luce del presente

29

guida alla composizione

nei Promessi sposi la storia :

A.

GRANDE STORIA COLLETTIVA


il trauma della guerra, della carestia, della peste
anche nelle catastrofi naturali, Manzoni sottolinea le responsabilit umane
con il governo, responsabile anche la moltitudine

B. STORIA PRIVATA DEGLI INDIVIDUI


il rapporto fra storia collettiva e storia privata pu essere:
diretto: Renzo a Milano fuga
indiretto: don Abbondio e la guerra fuga
la storia si manifesta non solo come grande evento, ma anche come
mentalit diffusa:
lesempio di Gertrude
il caso di Gertrude pone un problema centrale: come ci si difende dal
male?
con la fede portata nel mondo:
a. Padre Cristoforo, linnominato
b. Renzo e Lucia: il sugo di tutta la storia
Conclusione
Manzoni vede la storia in modo problematico: essa rimane violenza dalla
quale ci si deve difendere, mentre lo spazio della felicit uno spazio o
domestico o di piccole comunit.

5. Svolgere il tema. Ecco dunque lo svolgimento; sono sottolineati gli snodi


dellargomentazione:
Linteresse per la storia uno dei temi centrali dellet romantica. La
Rivoluzione francese aveva abbattuto lancien rgime, che durava sin dal
Medioevo, e aveva portato a uno sguardo critico sul passato e sulle
tradizioni. Ma il nascere dello spirito nazionale e linteresse per il popolo
inducono a riconsiderarli: nel passato, infatti, sono le radici del nostro
presente. La modernit, come et del tutto nuova, deve dunque avere un
atteggiamento duplice nei confronti della storia: prima di presa di distanza,
per affermarsi con i suoi propri caratteri; poi di rilettura attraverso le
esigenze del presente.
Il costante interesse di Manzoni per la storia si ispira agli stessi principi. Da
un lato, egli studia il passato nella sua specificit (per esempio, gi nel
Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia,
contemporaneo allAdelchi ); dallaltro, lo studia alla luce di esigenze attuali.
In particolare, gli stanno a cuore il processo di indipendenza e di unit
nazionale, come evidente dai toni patriottici delle due tragedie e delle odi
civili (Marzo 1821). In pi, la sua cultura cristiana lo spinge a interrogarsi
sul senso della storia e sulla presenza, in essa, del male. Il tema della
Provvidenza (presente anche nel Cinque maggio ) riguarda appunto questo
problema.
Con i Promessi sposi, la storia direttamente al centro dellopera letteraria.
La prospettiva adottata duplice: da un lato, ci vengono riferiti i grandi
eventi oggetto della storiografia tradizionale; dallaltro le vicende di genti
meccaniche e di piccol affare su cui, per, quei grandi eventi si riflettono
inevitabilmente. La caratteristica del romanzo storico infatti questa: tenere
insieme la grande storia e la piccola storia privata.
La grande storia rappresentata come un trauma: la guerra, la carestia, la
peste ne sono gli emblemi. Questi eventi sono oggetto di analisi e di critica
lucidissima, di chiara ispirazione illuministica. Sia che si tratti di catastrofi
umane, sia che si tratti di catastrofi naturali, Manzoni tende a denunciare le
responsabilit degli individui. La carestia e la peste hanno cause che

30

sfuggono al nostro controllo: eppure, tutto lo sforzo del romanziere sta nello
studiare come lincuria, lignoranza e la malafede le abbiano aggravate.
Esemplare in questo senso il passo del cap. XXVIII in cui sono analizzati i
provvedimenti presi di fronte alla carestia per dimostrarne linefficacia.
Quanto alla guerra, essa ricade interamente sotto la responsabilit umana: e
se per il Manzoni delle tragedie e degli inni esiste anche una guerra giusta
(quella di liberazione nazionale), quella dei Promessi sposi invece una
guerra insensata.
La storia non per solo il teatro della volont dei potenti. Anzi, Manzoni
scopre come sua protagonista la folla. La scoperta presuppone,
evidentemente, la riflessione sui fatti recenti o dellimmediato presente.
Era stata la Rivoluzione francese a porre il problema; e lo riproponevano
in Italia le guerre dindipendenza. Abbandonata a s, la folla ha per
Manzoni un carattere irrazionale, distruttivo e addirittura bestiale. I
tumulti di san Martino ne sono lesempio pi chiaro: dipinta con orrore per
la sua violenza e con sarcasmo per la sua insensatezza, la folla non
capisce che non certo distruggendo i forni che si far tornare
labbondanza. Le responsabilit del governo e della moltitudine appaiono
del resto strettamente intrecciate. Se il primo prende provvedimenti
insensati, per compiacerla. Il problema che si pone Manzoni dunque
quello della collaborazione fra potenti e masse: un problema attualissimo
in et risorgimentale.
Ma la storia si riflette anche sui destini individuali. Il rapporto molteplice.
Anzitutto, c un rapporto diretto: il personaggio protagonista dei grandi
rivolgimenti. Accade soprattutto a Renzo, che arriva a Milano proprio nei
giorni della sommossa prima, e nellinfuriare della peste poi. Renzo
vorrebbe moderare la folla imbestialita, cercando di scongiurare atti di
violenza contro i potenti, e al tempo stesso richiamando allidea di giustizia.
Ma finir per essere travolto. Scambiato per un capopopolo, rischia
larresto ed costretto alla fuga dalla citt. Il tentativo di partecipare ai
grandi eventi storici, perch siano guidati dalla ragione e dai valori,
dunque fallimentare: la storia si rivela un meccanismo che, alla fine,
travolge.
La stessa forza distruttiva pu per esprimersi in maniera indiretta e, in un
certo senso, distorta. quello che accade a don Abbondio, costretto a
lasciare il suo paesetto quando calano i lanzichenecchi dellesercito
imperiale. Anche qui il personaggio nel bel mezzo della grande storia:
eppure, limmagine che ne ha distorta e persino comica. Il curato non
capisce realmente quello che sta accadendo e in un buffo monologo si
lamenta dellimperatore, del re di Spagna, del governatore di Milano e del
duca di Nevers. Le motivazioni della guerra sono dunque ridotte su un piano
strettamente privato: anzi, sono ridotte al mondo di don Abbondio, che non
conosce nessunaltra legge se non quella del quieto vivere.
La storia non per fatta solo di grandi eventi clamorosi. Essa anzitutto
un costume diffuso, un modo di vedere la realt e di comportarsi
quotidianamente. In questo senso, essa condiziona il comportamento e la
psicologia di tutti quanti i personaggi, nessuno escluso. Compito del
narratore di portare alla luce questo condizionamento: cos accade, per
esempio, nel cap. I, dove la figura di don Abbondio ricondotta alle strutture
sociali del suo tempo e al bisogno dei deboli di difendersi dai prepotenti; cos
nella storia di Lodovico, che in giovent influenzato dallorgoglio e dai
pregiudizi dellaristocrazia; cos per Renzo, che ha laria di braveria
comune ai giovani dellepoca.
La storia dunque onnipresente: , per cos dire, gi interna ai personaggi.
Uno di casi pi interessanti da questo punto di vista quello di Gertrude.

31

guida alla composizione

La sua vicenda una diretta conseguenza degli interessi economici e


dellidea di onore del principe padre: rispecchia cio in pieno le strutture
sociali e ideologiche del Seicento. Ma Gertrude non solo vittima di quei
condizionamenti: lei stessa li assume e, in convento, ripropone la stessa
morale orgogliosa e aristocratica che le stata insegnata in casa. E se per
lei quella morale stata violenza (ma una violenza subdola, strisciante,
dalla quale era difficile difendersi), lei stessa produrr violenza.
questo uno dei problemi centrali dei Promessi sposi : come possibile
rompere la catena del male? possibile sottrarsi ai condizionamenti della
storia, vista sia come pregiudizio implicito e che agisce nel profondo delle
coscienze, sia come violenza aperta e sanguinosa?
Gi la vicenda di padre Cristoforo e dellInnominato danno una risposta.
Entrambi sono stati condotti dal clima dei loro tempi allomicidio; ma
entrambi si riscattano grazie alla fede. La loro fede non implica la rinuncia
al mondo (come poteva essere per Ermengarda nellAdelchi ): una fede
portata nel mondo, cio un ideale che tenta di cambiare la realt. Lo spazio
dazione per limitato e riguarda pi il destino privato o una ristretta
cerchia di individui che la collettivit. Di fronte alla guerra, alla peste e alla
carestia si finisce per essere travolti, e lunica via di salvezza la fuga. Una
societ migliore pu essere costruita in un ambito pi ristretto (quello dei
rapporti diretti fra le persone e soprattutto della famiglia); ma di fronte ai
grandi eventi collettivi Manzoni, nonostante tutta la sua fiducia nella
razionalit, resta scettico.
questo, in sostanza, il sugo di tutta la storia. Il male (o, come lo
chiamano Renzo e Lucia, i guai) esiste comunque, e neppure la condotta
pi cauta pu evitarlo. Eppure, possibile anche dal male trarre un
insegnamento di vita e, guidati dalla fede cristiana nella giustizia di Dio,
farne qualcosa di utile per un domani migliore. Il romanzo non presenta
pi il radicale pessimismo delle tragedie, in cui non restava che fare il
male o patirlo (Adelchi ); la felicit terrena possibile, sia pure in una
prospettiva domestica. Ma sullo sfondo, la storia rimane come una forza
troppo grande per essere controllata, e ai cui danni non ci si pu
sottrarre.

Passiamo a un esempio pi impegnativo. Il titolo di questo secondo tema : Poesia e filosofia sono i due
poli dellattivit di Leopardi, allinterno degli stessi Canti. Il loro rapporto non per
sempre univoco e, anzi, muta negli anni. Seguine levoluzione, attraverso lesame dei
testi che ti sembrano pi significativi.
1. Leggere il titolo. Il titolo ti propone esplicitamente due categorie sulle quali riflettere:
quella di poesia e quella di filosofia. Le domande che ci poniamo e i problemi da
affrontare saranno dunque:
che cosa intende Leopardi per poesia?
che cosa intende Leopardi per filosofia?
in che rapporto sono nel corso della sua produzione?
come e perch questo rapporto cambia?
2. Raccogliere i materiali. Il titolo ci chiede di soffermarci sui Canti; ma poich
lattivit propriamente filosofica di Leopardi espressa dallo Zibaldone e dalle
Operette morali, dovremo fare riferimento anche a questi. I materiali che ci occorrono
saranno dunque nel Vol. 4, Parte Decima, capp. X-XI). In particolare, nel cap. X ci
riusciranno utili:
1
5
6

32

Leopardi moderno
SI 1 Fasi e nuclei dellopera leopardiana (una periodizzazione schematica)
Il sistema filosofico leopardiano
La poetica. Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero

7
8
9

Un nuovo progetto di intellettuale


Lo Zibaldone di pensieri. Un diario del pensiero
Le Operette morali. Elaborazione e contenuto

Il cap. XI (Canti ) ci offre una gran quantit di materiali: ma se non ne scegliamo solo
alcuni, rischiamo di perderci. Possiamo quindi orientarci subito sui testi pi
rappresentativi, o in cui la riflessione filosofica pi evidente:
A2
A5

La prima fase della poesia leopardiana (1818-1822)


Gli idilli
Linfinito [12]
MD 1 Struttura, metrica e pensiero nellInfinito
La sera del d di festa [14]
MD 2 La sera del d di festa e la fenomenologia dellinfinito negli idilli
Un periodo di passaggio (1823-1827)
La seconda fase della poesia leopardiana (1828-1830). I canti pisano-recanatesi
A Silvia [21]

A6
A7

GUIDA ALLA LETTURA

Canto notturno di un pastore errante dellAsia [23]


GUIDA ALLA LETTURA

La quiete dopo la tempesta [24]


GUIDA ALLA LETTURA

A8
A9

La terza fase della poesia leopardiana (1831-1837)


Il ciclo di Aspasia
A se stesso [28]

A 11

Ideologia e societ: tra la satira e la proposta. Il messaggio conclusivo della Ginestra


La ginestra o il fiore del deserto [34]

B1
B2

I Canti e la lirica moderna


Temi e situazioni: il motivo civile, il rapporto fra antichi e moderni, la memoria e le illusioni,
lamore
Il paesaggio dei Canti dallambigua bellezza alla desolazione

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

B3

Per lidea di poesia di Leopardi pu essere utile anche, nel cap. X, il 6: La poetica.
Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Riuniamo qui anzitutto alcuni concettiguida generali; poi elenchiamo i testi che intendiamo analizzare, enucleando subito quale
rapporto fra poesia e filosofia c in essi (questo, infatti, ci chiesto):

La riflessione filosofica di Leopardi costante; la troviamo nello Zibaldone e


nelle Operette morali (cap. X, 8, 9)
Anche la poesia oggetto di riflessione filosofica (cap. X, 6)
Leopardi attribuisce a poesia e filosofia oggetti e modi di conoscenza diversi: da
una parte stanno la fantasia, limmaginazione, il sentimento, le illusioni, tipici
della giovinezza e degli antichi, dallaltra la ragione e il vero, tipici dellet adulta
e dellet moderna (cap. X, 5 e 6)
Bisogna distinguere in Leopardi diverse fasi sia nellelaborazione del pensiero,
sia nella sua poesia (cap. XI, A 2, A 6, A 7, A 8)
Linfinito non una poesia filosofica, ma una poesia della fantasia e del
sentimento (cap. XI, A 5)
La sera del d di festa presenta gi qualche spunto di riflessione filosofica
(cap. XI, A 5)
A Silvia si interroga sul problema filosofico della natura, ma nel rimpianto e nel
ricordo (cap. XI, A 7)
Il Canto notturno una poesia di diretta meditazione (cap. XI, A 7)
Nella Quiete dopo la tempesta il momento filosofico separato da quello
idillico e ne rappresenta il rovesciamento (cap. X, A 7)
A se stesso una poesia puramente filosofica (cap. XI, A 9)
La ginestra argomenta verit filosofiche universali e risponde a una nuova idea
di poesia (cap. XI, A 11)
33

guida alla composizione

4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Poich il titolo ci chiede di


seguire unevoluzione nel tempo, nel nostro discorso seguiremo lordine cronologico dei
testi di Leopardi. Li organizzeremo secondo fasi che segnano diversi momenti del
rapporto fra poesia e filosofia.
Introduzione
In Leopardi poesia e filosofia sono intrecciate.
Definizione iniziale di entrambe.
Argomentazione
A. PRIMA FASE
NellInfinito la poesia presuppone un pensiero filosofico: ma mentre la
filosofia ha per strumento la ragione e per oggetto il vero, la poesia
fantasia e illusione
Nella Sera del d di festa esposta anche una verit filosofica, ma come
esperienza soggettiva e sentimentale anzich come verit universale
B. SECONDA FASE
Le Operette morali segnano la separazione fra filosofia e poesia: se si
occupa di una, Leopardi non pu dedicarsi allaltra
C. TERZA FASE
Nei canti pisano-recanatesi filosofia e poesia si incontrano, come inevitabile
dopo lesperienza delle Operette
In A Silvia e nella Quiete dopo la tempesta la filosofia giunge a distruggere
lincanto poetico
D. QUARTA FASE
Nel Canto di un pastore errante dellAsia la poesia si intreccia ancora pi
strettamente alla filosofia: una lirica tutta meditativa
E. QUINTA FASE
Nel ciclo di Aspasia la poesia diviene indagine filosofica
In A se stesso la poesia si trasforma in una diretta e amara esposizione
di verit filosofiche distruttive
F. SESTA FASE
Con la Ginestra poesia e filosofia si uniscono, ma questa volta in senso
costruttivo e utopico.
Conclusione
Il percorso di Leopardi rivela un capovolgimento: poesia e filosofia, prima
separate, finiscono per unirsi.

5. Stendere il tema. Ecco infine lo svolgimento:


Nellattivit letteraria di Leopardi poesia e filosofia si sono sempre
intrecciate strettamente. A entrambe, del resto, egli attribuisce un compito
simile: riflettere sui grandi temi della vita umana. Tuttavia, poesia e
filosofia sono due forme di conoscenza diverse. Inizialmente, egli riferisce
alla prima il campo dellimmaginazione, del sentimento, della fantasia; alla
seconda, il campo della ragione, dellindagine intellettuale, dellaccertamento
della realt.
Se partiamo da uno dei primi e pi innovativi testi leopardiani, come
LInfinito, osserviamo come questa duplicit di campi si risolve in una specie
di implicito antagonismo. La filosofia conoscenza della verit, a partire
dalla realt materiale, secondo unimpostazione debitrice del sensismo
illuministico. Ora, LInfinito presuppone sicuramente una concezione del
genere, ma il testo poetico compie uno sforzo contrario: cerca infatti di
andare al di l di quello che la ragione e i sensi ci rivelano. Loccasione
dellidillio circoscritta e limitata: si parte da questermo colle e da questa
siepe, cio dal colle e dalla siepe concretamente presenti di fronte al poeta.

34

Tuttavia, questi oggetti sono gi subito caricati di un valore affettivo, che va


al di l della loro semplice realt oggettiva: essi, infatti, sono sempre cari
ed esistono non di per s, ma per il poeta (Sempre caro mi fu questermo
colle...). Soprattutto, la poesia nasce da unimmaginazione che scavalca i
limiti spaziali e temporali. Per questo ha un valore forte lavversativa che
apre il v. 3: ma sedendo e mirando.... Tutto quello che accade nel seguito,
non appartiene pi allambito della realt immediatamente materiale, che
il dominio della ragione e dei sensi. Appartiene piuttosto alla fantasia e,
come dice Leopardi stesso, al cor (v. 8): essi partono s dalla realt, ma
per oltrepassarla. Cos, il suono del vento che stormisce fra le piante (cio
una sensazione diretta) richiama fantasie puramente mentali e frutto del
pensier (v. 7): leterno,/ e le morte stagioni, e la presente/ e viva, e il
suon di lei.
Nellidillio, dunque, la filosofia il presupposto implicito, ma il terreno
specifico della poesia un altro. In un certo senso, potremmo dire che la
poesia ci restituisce quelle illusioni che la ragione adulta e let moderna ci
hanno tolto, e che sono prerogativa dellinfanzia e degli antichi. Queste
riflessioni, del resto, sono al centro dello Zibaldone.
Nella Sera del d di festa (successiva di un anno allInfinito ), lo schema
dellidillio ripreso e complicato. Anche qui la libera associazione fantastica
ha uno spazio importantissimo, e sugli stessi temi dellInfinito : il suono dei
popoli antichi, la pace e il silenzio che superano persino la gloria di
Roma. Anche qui a suscitare poesia sono sensazioni che non rivelano la
realt nella sua immediata concretezza, ma che alludono a qualcosa di pi
vasto e indefinito: per questo lambientazione notturna, e per questo la
lirica si conclude con un canto lontano, che richiama ricordi del passato.
Eppure questa volta c lesposizione di una verit filosofica, anzi della
principale verit filosofica del sistema leopardiano: la natura onnipossente
ha creato il poeta allaffanno, negandogli ogni gioia. interessante per
che questa verit assuma un valore immediatamente individuale e un
colorito fortemente emotivo. Nella poesia, dunque, la verit prende le forme
proprie della lirica: non argomentazione razionale, di carattere universale,
ma esperienza esistenziale di un individuo (il soggetto lirico), dettata dal suo
dolore. In poesia, insomma, la verit continua a non essere frutto della
ragione, ma esperienza sentimentale che mette in moto delle fantasie.
Poesia e filosofia restano tendenzialmente separate. Le Operette morali,
stese a partire dal 1824, sanciscono ancora pi chiaramente questa
separazione. Nel momento in cui Leopardi si d allindagine filosofica, non
riesce a scrivere poesia. La satira contro le illusioni dellumanit e la
dichiarazione di una verit terribile come quella dellinsensatezza
dellesistenza universale non lasciano spazio a illusioni o a fantasie.
Perci il ritorno alla poesia, segnato da A Silvia, nel 1829, dovr avvenire
su basi diverse. Il testo pu essere diviso in due parti. Le prime tre strofe
sono quelle dellincanto poetico. La fantasia si esprime qui come ricordo: se
il presente in s realt terribile, lo spazio della poesia in quello che lo
supera, o nello spazio o nel tempo. Siamo perci vicini alla poetica degli
idilli: il paesaggio e il passato suscitano piacevolezza e persino la realt
domestica e quotidiana si illumina di un valore sentimentale nuovo. Ma la
quarta strofa segna una svolta importante. Le immagini poetiche suscitate
dalla fantasia vengono dichiarate illusorie. La bellezza di Silvia e del borgo,
con il ciel sereno,/ le vie dorate e gli orti, i pensieri soavi e le speranze
della giovinezza sono solo inganni di una natura crudele. La verit filosofica
espressa non con unaffermazione o un ragionamento, ma da una
domanda. Pu essere una domanda accorata (o natura, o natura,/ perch
non rendi poi/ quel che prometti allor? perch di tanto/ inganni i figli

35

guida alla composizione

tuoi?); ma pu anche essere una domanda pi amara, che suona quasi come
una denuncia: Questo quel mondo? questi/ i diletti, lamor, lopre, gli
eventi/ onde cotanto ragionammo insieme?. In entrambi i casi, la ragione si
unisce ancora al sentimento e lacquisizione del pensiero intellettuale si
colora emotivamente, come gi avevamo visto nella Sera del d di festa.
Nei canti pisano-recanatesi poesia e filosofia sono compresenti: ma perch la
seconda distrugga la prima. Accade anche nella Quiete dopo la tempesta, che
ripropone la struttura di A Silvia. La prima lunga strofa il momento
idillico della contemplazione della bellezza, e di una bellezza tanto pi
struggente perch trovata, ancora una volta, nella vita di ogni giorno. La
seconda strofa, dopo aver riflettuto sulla scena proposta, afferma la verit
filosofica. E ora, a differenza di A Silvia, si tratta proprio di
unaffermazione, non pi di una domanda. I termini sono infatti quelli della
filosofia dello Zibaldone : Piacer figlio daffanno;/ gioia vana, ch frutto/ del
passato timore.... La verit filosofica distrugge lincanto creato dalla poesia:
la scena descritta prima, con i suoi personaggi e il ritornare del sereno,
qualcosa di vano. Lultima strofe ha un tono amaro, ironico, quasi
risentito. La natura, che d come unico dono luscir di pena e come sola
beatitudine la morte, definita cortese per sarcasmo.
Un passo ulteriore nella compenetrazione di poesia e filosofia
rappresentato dal Canto notturno di un pastore errante dellAsia. Anche se
lo spunto uno spunto tipico della poetica degli idilli (cio la contemplazione
della luna), idilli e canti pisano-recanatesi appaiono superati. La lirica ha
infatti tutta unandamento meditativo, a partire dalla domanda iniziale: Che
fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai/ silenziosa luna?. Il paesaggio subito
interrogato alla luce della domanda filosofica per eccellenza: qual il senso
dellesistenza? Tutta la lirica fonde pienamente fantasia e ricerca della
verit, indagine della ragione e percorso del sentimento. Perch la filosofia
diventi poesia, per necessario che subisca unattenuazione. Quello che
essa rivela troppo terribile per essere detto nella sua nuda e semplice
essenza. Perci il pastore interroga senza avere risposte (come accadeva in
A Silvia al poeta); perci riconduce la verit universale a unesperienza
soggettiva, non comune a tutti (Questo io conosco e sento,/ che degli eterni
giri,/ che dellesser mio frale,/ qualche bene o contento/ avr forsaltri; a
me la vita male): e perci, costantemente, attenua con un forse. La
poesia sta in quel forse: nellillusione che esista una vita felice, diversa da
quella che ci rivela la filosofia.
Ma quel forse destinato a cadere. Nel ciclo di Aspasia la poesia si fa
sempre pi esposizione filosofica e ragionamento - anche se sullultima
illusione, quella dellamore. Quando questa illusione viene meno, ecco che
alla poesia non resta che esprimere, senza pi veli, lorrore. quello che
accade in A se stesso, una poesia sconcertante per la carica negativa che la
anima e per lassoluta mancanza di risarcimenti. La stessa bellezza
scompare. Non c paesaggio: il mondo si riduce a fango. Non ci sono pi
domande: solo affermazioni durissime, martellate, che non lasciano respiro.
A se stesso poesia interamente filosofica, quindi poesia che rinuncia del
tutto a quello che un tempo era la poesia per Leopardi: incanto,
contemplazione, ricordo, illusione, fantasia.
A se stesso un momento estremo e distruttivo. In quegli stessi anni,
Leopardi si d al genere satirico: la critica del mondo contemporaneo
implica, almeno in negativo, una difesa dei veri valori. Con La ginestra,
arriviamo allesposizione di questi valori. La poesia si fa insomma
strumento della verit filosofica non pi in senso distruttivo (anche se la
polemica e lironia hanno un ruolo fondamentale): propone e costruisce un
modello di civilt ideale. Perci il testo pu assumere un tono ragionativo in

36

senso proprio (come accade nella strofa in cui si spiega quale sia la nobil
natura e come nata la societ umana). Anche il paesaggio cambia. Non
siamo pi di fronte alle scene degli idilli o dei canti pisano-recanatesi, ma
allaridit desolata delle pendici del Vesuvio, allo spettacolo terribile delle
sue eruzioni, alla vastit degli spazi cosmici. Alla bellezza del ricordo, della
quotidianit e della fantasia si sostituito il sublime, con la sua carica di
terribilit e di sgomento. La poesia si ormai rinnovata, conquistando una
dimensione civile. Si fusa con la filosofia e pu esprimere apertamente la
verit. Non pi illusione, n suscita illusioni: allillusione subentrano
lutopia e la volont di costruire una societ migliore.

Il titolo presentato quello della prova di italiano della maturit del 1998:
Analizzate, con opportuni riferimenti testuali, lopera di qualche narratore o poeta del
Novecento, che abbia trattato il tema del disagio di vivere, prendendo anche in
considerazione autori che abbiano fornito spunti per contrastare il predominante
pessimismo esistenziale.
1. Leggere il titolo. Il titolo chiede:

di prendere in esame scrittori del Novecento che abbiano denunciato il disagio


contemporaneo;
di soffermarsi in particolare su quegli autori che abbiano proposto dei valori;
di esemplificare largomentazione sui loro testi.

2. Raccogliere i materiali. Il primo passo da compiere scegliere di quali e di quanti


autori parlare. Sar controproducente e dispersivo un tentativo di carrellata generale;
quindi, sar opportuno soffermarsi su pochi autori particolarmente rappresentativi
(magari equamente divisi fra narratori e poeti, date le indicazioni del titolo). Sar bene
che la loro opera abbracci tutto il secolo. Ci si potrebbe anche limitare a due scrittori,
anche se il rischio di comporre due ritratti generici e di offrire un quadro
complessivo schematico e povero. Una buona scelta pu dunque cadere su quattro
autori: qui, proponiamo Ungaretti, Svevo, Montale e Calvino. Abbiamo cos due poeti e
due narratori fra i maggiori del Novecento, che ci permettono di passare dallinizio del
secolo agli anni Ottanta.
I materiali saranno presenti, allesame di maturit, solo mentalmente. In realt, il grosso del
lavoro lavremo fatto durante lanno, studiando. Ora, il nostro ricordo andr alle spiegazioni
dellinsegnante e al libro di testo. In questo caso molto importante, per non perdere tempo
e concentrazione, scegliere gi subito i materiali pi interessanti, magari soffermandosi, per
ogni autore, su una sola o comunque poche opere. Cos, parleremo soprattutto dellAllegria
di Ungaretti, della Coscienza di Zeno di Svevo, della Bufera di Montale, del periodo
postmoderno di Calvino. Il nostro ricordo andr ai seguenti paragrafi e testi:
per il concetto di disagio:
Vol. 5, Parte Dodicesima, cap. I
1
8

Larea cronologica e i concetti-chiave: imperialismo, avanguardie, generazione degli anni


Ottanta
Le scienze fisiche (Einstein), psicologiche (Freud), sociologiche (Weber), le trasformazioni
dellimmaginario e i nuovi temi letterari e artistici: il conflitto padre-figlio, la Grande guerra,
la burocrazia e il motivo dellimpiegato, linettitudine, lestraneit e langoscia

per Ungaretti:
Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. III
6

Giuseppe Ungaretti e la religione della parola. La vita, la formazione, la poetica

Ibidem, cap. V, Lallegria di Ungaretti


A1
A2
A3

Composizione e vicende editoriali


Il titolo, la struttura, i temi
IL 1 Unanimismo
Lo stile e la metrica
I fiumi
GUIDA ALLA LETTURA

37

guida alla composizione

San Martino del Carso


GUIDA ALLA LETTURA

Veglia
GUIDA ALLA LETTURA

Mattina
Soldati
Commiato
GUIDA ALLA LETTURA

PI
PV

La ricerca di un paese innocente: la dimensione dellassoluto nella poesia di Ungaretti


La guerra come presa di coscienza della condizione umana

per Svevo:

Vol. 5, Parte Dodicesima, cap. VIII


3

La cultura e la poetica; lattivit giornalistica e saggistica


T 4 La letteraturizzazione della vita [Le confessioni del vegliardo]

Ibidem, cap. IX, La coscienza di Zeno


B1

Scrittura e psicoanalisi. Il significato della conclusione del romanzo


La vita una malattia [dal capitolo Psico-analisi ]

B2

Il rifiuto dellideologia. Lironia


La salute di Augusta [dal capitolo La moglie e lamante]
La parabola dellinetto sveviano

GUIDA ALLA LETTURA

P IV

per Montale:

Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VII


2
4

La vita e le opere; la cultura e le varie fasi della produzione poetica


Ossi di seppia come romanzo di formazione: lattraversamento di dAnnunzio e la crisi
del Simbolismo
Non chiederci la parola [Ossi di seppia]
GUIDA ALLA LETTURA

Spesso il male di vivere ho incontrato [Ossi di seppia]


GUIDA ALLA LETTURA

La poetica, i temi, le scelte stilistiche del secondo Montale: lallegorismo umanistico delle Occasioni
Nuove stanze [Le occasioni]

8
9

Il quarto Montale: la svolta di Satura


Il quinto Montale: i Diari
T 7 ancora possibile la poesia?

GUIDA ALLA LETTURA

Ibidem, cap. VIII, La bufera e altro di Montale


A3
A4

I temi: il percorso romanzesco e lintreccio fra pubblico e privato


La prima sezione: Finisterre
A mia madre

A7

La quinta sezione, Silvae: dalla donna-angelo allanguilla


La primavera hitleriana

GUIDA ALLA LETTURA

GUIDA ALLA LETTURA

Languilla
GUIDA ALLA LETTURA

PAP 1 Attualit dellAnguilla: una poesia ecologica?


La sesta e la settima sezione: i Madrigali privati e la figura dellanti-Beatrice;
le Conclusioni provvisorie
Anniversario

A8

GUIDA ALLA LETTURA

Il sogno del prigioniero


GUIDA ALLA LETTURA

B3
P III

T 1 Una totale disarmonia con la realt


Il tempo, lo spazio e lideologia: la crisi dellipotesi dellincarnazione e le sue conseguenze
La donna-angelo, la donna-volpe, la donna-mosca

per Calvino:

Vol. 6, Parte Quattordicesima, cap. II


PAP 1 Attualit della sfida al labirinto
MD 2 La sfida al labirinto (I. Calvino)

38

Ibidem, cap. VI
1
2
3
4

Variet, unit e senso della ricerca di Calvino; le diverse fasi della vita e della produzione
narrativa, dal Neorealismo al Postmoderno
La cultura e la poetica
Il primo periodo della produzione narrativa: dal Neorealismo a La giornata di uno scrutatore
Il secondo periodo della produzione narrativa: dalle Cosmicomiche a Palomar
La contemplazione delle stelle [Palomar]
GUIDA ALLA LETTURA

Ibidem, cap. VII, Le citt invisibili di Calvino


A2

La struttura dellopera
Le citt e i segni. 4. [Le citt invisibili]
GUIDA ALLA LETTURA

PI

Le citt invisibili di Calvino, il labirinto della condizione postmoderna

3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Il titolo ci chiede di considerare autori
che da una parte denuncino il disagio di vivere, dallaltra diano spunti per contrastare il
predominante pessimismo esistenziale. Bisogna dunque tenere conto di entrambi gli
aspetti. Ecco un primo insieme di idee, autore per autore:
I. UNGARETTI
per Ungaretti il disagio disagio esistenziale in senso ampio: debolezza delle
creature, dolore, morte
la guerra rivela drammaticamente questa verit
ma la guerra rivela anche il valore della vita come attaccamento allelementarit del
corpo e riscoperta della fratellanza (cfr. Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. V, A 3,
Veglia; Soldati)
attraverso la poesia e la sua assolutezza che questi valori vengono affermati e
salvati
II. SVEVO
per Svevo il disagio la nevrosi della vita contemporanea
questo disagio si esprime nella figura dellinetto
linetto un escluso dalla salute che per, paradossalmente, afferma la sua vitalit
accanto a una previsione a suo modo apocalittica, la Coscienza di Zeno afferma
comunque una sua fiducia nellagire e nella vita
III. MONTALE
in Montale il disagio insieme esistenziale, eterno, e storicamente condizionato
da una parte c la radicale disarmonia con la realt; dallaltra ci sono il
fascismo e la guerra prima, lalienazione della societ contemporanea dal
dopoguerra poi
nelle Occasioni, il valore da opporre quello della cultura: ma si tratta di un
valore elitario
nella Bufera, in una prima fase c la speranza che questo valore possa essere
per tutti (Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VIII, A 7, La primavera hitleriana)
in una seconda fase, Montale ripiega su se stesso: la speranza per tutti diventa una
speranza per me solo (Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VIII, A 8, Anniversario)
i valori diventano lidentit personale e la propria storia, il legame con la terra, la
scoperta della fisicit
dopo la Bufera, matura uno scetticismo sempre pi disincantato e personalistico
IV. CALVINO
Calvino vede la realt contemporanea come labirinto
dapprima, propone una sfida al labirinto
in seguito, assume una posizione pi distaccata: la letteratura diventa un gioco
dellintelligenza, che non pu mutare davvero le cose
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Gi lo schema precedente una
buona base di partenza: possiamo quindi inserirlo senzaltro nello schema generale del
tema. Bisogner per aggiungere unintroduzione e una conclusione.
39

guida alla composizione

Introduzione
Spiegare che cosa si intende per disagio. Partire dalla definizione di
disagio della civilt di Freud.
Argomentazione
I. UNGARETTI
cfr. lo schema
II. SVEVO
cfr. lo schema
III. MONTALE
cfr. lo schema
IV. CALVINO
cfr. lo schema

al punto 3
al punto 3
al punto 3
al punto 3

Conclusione
giusto rinunciare alla sfida al labirinto di Calvino? Oppure essa
conserva una sua attualit?

5. Svolgere il tema. Nello svolgimento, faremo particolare attenzione a collegare le


diverse parti, in modo da non ridurre il tema a una serie di sezioni staccate sui singoli
autori. Ecco un esempio (sono sottolineati gli snodi principali dellargomentazione):
Nel 1929, Freud scrive uno dei suoi saggi pi belli: Il disagio della civilt. Lidea
positivistica di un progresso ininterrotto, che produca un benessere totale,
tramontata. Diventa chiaro che il progresso ha un prezzo, pagato sia dalla
collettivit, sia dai singoli. Lindustrializzazione si afferma ormai in tutta
Europa, la vita si meccanizza, la burocrazia si espande. La societ di massa, sia
che prenda la forma delle democrazie liberali, sia che esprima regimi totalitari
di destra o di sinistra, produce alienazione, angoscia, nevrosi. La vita sociale
viene percepita come inautentica e soffocante: gli individui vengono spossessati
della loro identit e della loro storia. La letteratura denuncia questa nuova
condizione: sia studiandola come una precisa realt storica, sia facendone
lemblema di una condizione di disagio esistenziale pi profondo, universale.
Il primo e pi forte trauma rappresentato dalla Grande Guerra. Da essa
parte la poesia di Ungaretti: lAllegria di naufragi (il cui primo nucleo Il
porto sepolto, del 1916) anzitutto un diario di guerra. I testi portano
lindicazione precisa del luogo di battaglia e della data in cui sono state
scritte; eppure, loccasione puntuale sempre trascesa. La guerra rivela
infatti la debolezza delle creature, il dolore, la minaccia costante della morte,
la frattura fra luomo e le cose: rivela, cio, un male profondamente
novecentesco, ma che diventa subito il male della condizione umana
considerata nella sua universalit. Eppure. proprio questa estrema
precariet e difficolt rivela il valore della vita: accanto a un compagno
dilaniato dagli spari, in trincea, Ungaretti scopre di non essere mai stato
tanto attaccato alla vita. Come metastorica e universale la condizione
umana che il poeta considera, cos metastorici e universali sono i valori che
egli scopre: lelementarit del corpo e il legame con la terra (per esempio nei
Fiumi ), un senso di comunanza e di vicinanza agli altri uomini (Fratelli ), la
ricerca di sintonia con le cose, in modo da diventare una docile fibra
delluniverso. Ungaretti tende cos a rifugiarsi nella natura, per cancellare
la storia, che, con la guerra, sta mostrando tutto il suo orrore. Si tratta
dunque di una regressione: dopo aver conosciuto sino in fondo una realt
brutale e atroce, il poeta cerca un paese innocente, un luogo ideale,
incorrotto, primitivo. Questa uscita dalla storia attraverso lelementarit
della vita esprime una tensione religiosa: illuminandosi dimmenso,
Ungaretti compie un salto dal terreno allultraterreno, dal materiale
allimmateriale, dal fisico al metafisico; per quanto, paradossalmente,

40

allultraterreno, allimmateriale e al metafisico arrivi proprio immergendosi


e sprofondando nel terreno, nel materiale, nel fisico. Tuttavia, questa
regressione nel primordiale e nella natura non un puro atto istintivo e
spontaneo. A dare senso alla vita non solo unesperienza esistenziale
profonda: anche la parola poetica, scavata nella vita e al tempo stesso
resa pura, totale. La letteratura conquista cos un ruolo centrale: in essa,
come vuole la tradizione simbolista, che si riscopre la verit. La letteratura
la pi alta difesa contro lalienazione, anche se, pi che come privilegio,
essa sentita, cristianamente, come dono da condividere con altri uomini.
Un ruolo altrettanto importante alla letteratura affidato da Svevo. Ma per
lui la letteratura non un mondo assoluto e purificato: al contrario, porta su
di s tutti i segni della nevrosi e dei compromessi della societ di massa. Nel
suo capolavoro, il romanzo La coscienza di Zeno (1924), il disagio davvero
disagio della civilt, cio nevrosi: del resto, Svevo aveva letto Freud con
attenzione e acutezza. La malattia di Zeno incapacit di assumere i ruoli
della persona adulta: nel lavoro, prima sorvegliato dallintendente del
padre, lUlivi, poi si mette in una bizzarra associazione con il cognato; nella
vita personale, non riesce a scegliere la donna che vorrebbe e, come marito,
finisce per tradire la moglie pur essendone innamorato. Le difficolt di Zeno
nascono dunque dalla sua posizione nella societ: non hanno manifestazioni
dirette o tragiche (come sarebbe accaduto nel secolo precedente), ma
indirette e ironiche (come lincapacit di smettere di fumare o qualche tic). Il
disagio dunque prende la forma di atti minimi e insieme pervade tutta la
vita quotidiana: non il dolore romantico, ma non neppure il senso di
lacerazione di Ungaretti. Con Svevo, infatti, non usciamo mai dalle
coordinate reali della societ borghese di inizio secolo. Anche nel finale,
quando il disagio di Zeno si proietta in unapologo apocalittico, si parla della
civilt occidentale in un momento preciso della sua storia: quello, appunto,
della meccanizzazione, che ha inquinato la vita alle radici e reso lumanit
malata.
Proprio perch questo inquinamento radicale, per Svevo sono impossibili la
regressione la riscoperta del primordiale e la tensione religiosa di Ungaretti.
Allinizio, Zeno ha il mito della salute: ma anche questo mito cade. Ada, la
pi bella delle sorelle Malfenti, che egli avrebbe voluto sposare, si riveler
malata del morbo di Basedow; Guido, il suo rivale, sar un pessimo marito,
condurr la sua impresa alla catastrofe e morir simulando un suicidio.
Lunica sana del romanzo Augusta, la moglie: ma la sua una salute che
prevede un abbandono fiducioso al mondo e una certa dose di cecit: una
salute dunque, lontana dalla modernit del personaggio Zeno e che non pu
riguardarlo in prima persona. Alla fine del romanzo, infatti, egli si dichiara
guarito, ma la sua una guarigione paradossale. Per Zeno essere sani vuol
dire sapere che tutta lumanit malata, rifiutando qualunque speranza di
assolutezza e di purezza. Svevo dunque propone di fare i conti direttamente
con linautenticit della vita contemporanea, senza finzioni. Non si tratta di
un ingenuo ottimismo: ogni semplicismo escluso. Viviamo tutti in un
mondo falsificato, ma di qui che bisogna partire. Per questo, la risposta
della Coscienza conserva una grande attualit e un grande valore critico nei
confronti della nostra societ.
Zeno il prototipo dellinetto, cio dellincapace di vivere, anche se un
inetto che trova una sua paradossale salvezza. Da una posizione in parte
analoga si muove Eugenio Montale, che non a caso fu un critico attento di
Svevo: nella sua prima raccolta, Ossi di seppia, infatti presente il motivo
dellatonia. Tuttavia, in Montale il disagio diventa presto pi acuto e
drammatico: male di vivere. La compresenza dei due piani (quello
esistenziale, individuale e quello storico-sociale) ora particolarmente forte.

41

guida alla composizione

Soprattutto nelle Occasioni, infatti, compare lo scenario della vita reale.


Sullo sfondo ci sono la societ di massa, con i suoi automi che vivono
inconsapevolmente e, quindi, non vivono davvero, la dittatura fascista, la
follia di morte del nazismo. La realt sociale e quella politica sono
collegate: i regimi di destra sono infatti regimi di massa. I valori da opporre
alla spersonalizzazione, allalienazione alla volgarit, alla violenza sono
valori elitari e difficili: ne emblema Clizia, la donna-angelo che sola, con i
suoi occhi di acciaio, pu resistere ai fuochi di guerra che si apprestano a
schiacciare unumanit ridotta a pedine. La cultura umanistica e la
letteratura diventano una difesa estrema della dignit, della decenza, del
liberalismo. Tuttavia, proprio perch il pericolo di essere travolti cos alto,
la cultura e la letteratura si chiudono in se stesse. Lo scoppio della seconda
guerra mondiale, per, rende insufficiente questa posizione. La catastrofe
non consente infatti di distinguere fra la sorte dellintellettuale e quella di
chiunque altro: egli si sente cos in dovere di ritrovare dei valori per tutti.
quello che avviene, per esempio, nella Primavera hitleriana: qui Clizia
continua a incarnare e a difendere la cultura, che diventa una specie di
religione laica; ma il suo sacrificio , come quello di Cristo, compiuto non per
i pochi fedeli di Nuove stanze, ma per la collettivit. Nel corso della Bufera,
per, gli stessi valori di Clizia, con la sua purezza e la sua intransigenza,
finiscono per rivelarsi al poeta troppo alti e difficili. Egli riscopre, cos, il
mondo terreno. Dapprima, riacquista il senso del radicamento nella terra
natale e nel mondo familiare (come in A mia madre), anzitutto per
proteggere la sacralit degli affetti dalla distruzione della guerra. In un
secondo momento, lo stesso aspetto fisico dellamore a essere recuperato:
compare cos, al posto della donna-angelo, languilla, legata al fango e
alleros anzich al cielo e alla sublimazione. Eppure il dopoguerra mette in
discussione anche queste scoperte. Con linstaurazione della Repubblica,
secondo Montale non neppure pi possibile distinguere fra il bene e il male
come al tempo del fascismo. Si combattono due chiese contrapposte, quella
del chierico rosso (cio comunista) e quella del chierico nero (cio
democristiano o di destra); ma, nella sostanza, impossibile qualunque
rinnovamento reale. Il poeta si rifugia, di nuovo, nel proprio privilegio: la
speranza che credeva per tutti, la difende ora per se solo; ma questa
volta con un orgoglio quasi aristocratico, nato dalla delusione. Nascono cos
le liriche per una nuova donna, lanti-beatrice Volpe, e le Conclusioni
provvisorie.
Per circa dieci anni, Montale smetter di scrivere poesie. La sua visione si fa
sempre pi scettica e disincantata. Alla societ di massa non si pu
sopravvivere che appartandosi, o rifugiandosi in unironia amara e
rinunciataria. La stessa poesia (come far capire nel discorso tenuto per il
conferimento del premio Nobel) non pi possibile, a meno di ridursi a poca
cosa. Ed quel che accade da Satura in poi.
Anche se in modo volutamente e provocatoriamente minore, Montale
denuncia una catastrofe ormai consumata. Egli non crede pi nei grandi
valori e nelle grandi speranze (anzi, talvolta ne fa oggetto di ironia); eppure
essi sono esistiti. Questo senso di disfatta storica invece assente nella
generazione successiva. Uno dei suo rappresentanti pi significativi Italo
Calvino. Egli partecipa alla Resistenza, allimpegno del Neorealismo e si
iscrive al Partito Comunista. Vede bene lalienazione contemporanea: basti
pensare ai racconti di Marcovaldo, in cui essa descritta negli effetti sulla
vita di un operaio di origini contadine, che vive la difficolt del
trasferimento dalla campagna alla metropoli industriale. Calvino vede anche
che la realt contemporanea un labirinto e, negli anni Cinquanta, crede
che lo si debba sfidare. Ma dalla met degli anni Sessanta (quindi, quasi

42

contemporaneamente a Montale) matura una forma di distacco. Egli


difender sempre il valore della ragione: ma sar una ragione debole, che
non crede di poter cambiare il mondo. Si tratta, semmai, di cercare e
coltivare quello che non inferno nellinferno dominante, come scrive nelle
Citt invisibili. Anche la funzione della letteratura cambia. Essa diventa
gioco combinatorio o descrizione del mondo: frutto di unintelligenza
altissima ma rinunciataria.
Con Calvino siamo entrati nel clima del Postmoderno. Davvero la societ
immutabile? Davvero tutti i valori residui sono solo individuali e, in qualche
modo, perdenti? Una visione di questo tipo rischia di giustificare
implicitamente il mondo cos com. Con il caos contemporaneo, con la
disgregazione della societ, con la solitudine multipla ciascuno di noi deve
fare lucidamente i conti. Ma la sfida al labirinto pu essere ancora tentata.

ESERCIZI
1

Leggi il seguente titolo: Nel viaggio infernale, Dante incontra dannati che gli suscitano
piet, ma anche rispetto. Analizza il suo rapporto con loro e il significato di questi episodi
nel suo cammino di salvezza. Quali domande ti pone? Quali testi puoi scegliere? In base
a che criteri?

Raccogli i materiali, i dati e i concetti utili per questo tema: Traendo spunto da un canto
del Paradiso che stato oggetto di lettura e di particolare approfondimento personale il
candidato sviluppi i seguenti argomenti: 1) i presupposti religiosi della poesia dantesca;
2) limpegno etico-politico di Dante; 3) lo stile del Paradiso tra limpossibilit di
esprimere lineffabile e lesigenza di aderire al linguaggio concreto dellesperienza
umana (maturit 1995).
Puoi scegliere il I canto (Vol. 1, Parte Seconda, cap. XI). In particolare, per ciascuno dei
tre punti indicati puoi tener presente:
1) i vv. 1-27, in cui Dante afferma il valore della sua missione;
2) i vv. 28-33, in cui introdotta la polemica contro la corruzione presente;
3) i vv. 4-12 o 70-72, in cui sono sottolineati la difficolt del compito e limpegno poetico
di Dante.
Pu anche essere utile richiamare altri canti. Quali per il punto 2? Quali per il punto 3?

Devi svolgere il tema: Confronta la concezione dellamore nella novella di Tancredi e


Ghismunda e in quella di Caterina e lusignolo. I materiali sono nel Vol. 1, Parte
Terza, cap. IV, in particolare A 8 e A 9. Ecco un primo elenco di elementi utili:

Amore tragico di Ghismunda


Amore felice di Caterina
Emergere dellistinto sensuale in entrambe le novelle
Scontro fra Ghismunda e il padre Tancredi
Accordo fra Caterina e il padre
Lideologia nobiliare di Tancredi nemica dellamore
Lideologia borghese del padre di Caterina cerca una soluzione accomodante

Completalo, sviluppalo e, sulla sua base, elabora uno schema di lavoro.

Il titolo proposto ora : Attraverso il confronto fra lepisodio della fuga di Angelica e
quello della fuga di Erminia cerca di individuare i tratti comuni e la differenza fra lOrlando
furioso e la Gerusalemme liberata. Devi quindi risalire da due testi particolari a
considerazioni generali sui poemi di Ariosto e di Tasso. Prova a elencare gli elementi utili
che ricavi dai testi (Vol. 2, Parte Quinta, cap. VIII, in particolare A 3, e Vol. 3, Parte Sesta,
cap. IV, in particolare A 9) e a stendere uno schema di lavoro. Scrivi poi qualche frase di
introduzione e di conclusione.

Raccogli i materiali, i dati e i concetti utili per questo tema: Nel suo teatro, e in particolare
nella Locandiera, Goldoni si muove su due piani: quello, tradizionale, della riflessione sui
caratteri e sulla natura umana; quello, innovativo, dellanalisi di una concreta realt
sociale. Analizzali, spiegando quale rapporto c fra i due.

43

guida alla composizione

Devi svolgere il tema seguente: La funzione che Foscolo attribuisce al poeta e alla
poesia cambia nel corso della sua opera. Studiane e spiegane levoluzione. Ecco un
primo elenco di elementi utili:

nelle odi il poeta celebra la bellezza, minacciata dalla malattia e dalla morte

nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis aspetto biografico e denuncia politica si


uniscono

nei Sepolcri la poesia ha una funzione civilizzatrice e dei compiti etici centrali

nei sonetti il poeta costruisce anzitutto unimmagine di s, insistendo


sullesemplarit della propria vicenda di esule

nella fase del Didimo Chierico Foscolo si ritira in una posizione scettica e ironica

Arricchiscilo, completalo e, sulla sua base, elabora uno schema di lavoro.

Il titolo proposto : Negli stessi anni, Manzoni e Leopardi propongono due idee di cultura
e di intellettuale che hanno radici diversissime fra loro. Confrontale e rifletti su come
esse rispondano alle esigenze dei loro tempi. Quale, oggi, ti pare pi attuale? I piani su
cui devi lavorare sono diversi: inquadrare i tempi di Manzoni e di Leopardi; definire le loro
rispettive posizioni; confrontale; passare allattualit. Prova a stendere uno schema di
lavoro. Abbozza poi unintroduzione e una conclusione.

Il titolo proposto questo: Questestate sono sceso allalbergo dellAngelo sulla


piazza del paese, dove pi nessuno mi conosceva tanto sono grande e grosso. Neanch
io in paese conoscevo nessuno; ai miei tempi ci si veniva di rado, si viveva sulla strada,
per le rive, nelle aie. Il paese molto in su nella valle, Iacqua del Belbo passa davanti
alla chiesa mezzora prima di allargarsi sotto le mie colline (C. Pavese, La luna e i fal).
ll mare era nero, invernale, e in piedi sullalto ponte, quellaltipiano, mi riconobbi di
nuovo ragazzo prendere il vento, divorare il mare verso luna o laltra delle due coste
con quelle macerie, nel mattino piovoso, citt, paesi, ammucchiati ai piedi. Faceva
freddo e mi riconobbi ragazzo, avere freddo eppure restare ostinato sullalta
piattaforma, nel vento, a picco sulla corsa e sul mare (E. Vittorini, Conversazione in
Sicilia). Traendo spunto dai due passi riportati il candidato si soffermi sul tema del
ritorno alle radici e alla terra dorigine e su quello dei ricordi legati al mondo dellinfanzia
e delladolescenza, quali motivi ricorrenti per ragioni diverse negli autori menzionati. Il
candidato pu altres sviluppare i temi anzidetti in riferimento ad altri autori del 900
(maturit 1993).
I materiali su Pavese e Vittorini si trovano nel Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. X, 13.
Inizia con lanalizzare i due brani citati. In particolare, puoi notare che:

nel brano di Pavese si sottolinea la distanza fra let adulta e linfanzia: infatti
nel brano di Vittorini si sottolinea la possibilit di ritornare al mondo dellinfanzia;
infatti

Trai da queste osservazioni degli spunti generali e confronta le due differenti posizioni.
Prova quindi a stendere uno schema di lavoro. Scrivi qualche frase di introduzione e di
conclusione.

Il tema di storia
Per il tema di storia rimandiamo alle indicazioni generali date su quello di letteratura.
Anche in questo caso necessario disporre di unadeguata documentazione. Di solito i
manuali di storia sono corredati da approfondimenti, percorsi, letture storiografiche che
permettono agli studenti di svolgere, senza eccessiva difficolt, un tema di carattere
storico. Facciamo un esempio. Il tema il seguente:
Analizza il ruolo svolto dai ceti popolari nella rivoluzione inglese e in quella francese,
mettendo in luce analogie e differenze nelle rivendicazioni programmatiche e negli
obiettivi raggiunti.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Di focalizzare lattenzione sui movimenti delle masse popolari nelle due
rivoluzioni.
44

Qual il problema?
Il loro intervento incide sullo sviluppo degli eventi? Come?
Quali rivendicazioni hanno i ceti popolari? Qual il loro esito?
Quali somiglianze e differenze si possono rintracciare tra i due fenomeni?
2. Raccogliere i materiali. Ricorriamo in questo caso a uno dei tanti manuali in uso.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
Selezioniamo ora le informazioni attinenti alla traccia.
Quali sono nellInghilterra del Seicento i ceti popolari che partecipano alla rivoluzione?
I contadini, danneggiati dalle recinzioni, gli artigiani e i salariati si uniscono alla
piccola nobilt e alla borghesia delle citt contro la vecchia aristocrazia e il re.
Il malcontento sociale si salda alle sette religiose dissidenti, che rifiutano la
tirannide dei vescovi e del re.
Quale ruolo essi svolgono nella rivoluzione?
Si schierano con il Parlamento contro la monarchia assoluta, dando un contributo
decisivo alla vittoria di Cromwell.
Come?
Durante la guerra civile (1642-1649) costituiscono la massa dei soldati dellesercito
di Nuovo modello, che sconfigge lesercito del re.
Con quali obiettivi?
Lesercito diventa sede di un confronto politico tra varie posizioni.
I ceti popolari sono rappresentati dai Livellatori (che rivendicano la repubblica,
il suffragio universale e una redistribuzione della ricchezza) e dai pi radicali
Zappatori che mettono in discussione la propriet privata.
Con quali risultati?
In una prima fase accettano lalleanza con gli Indipendenti di Cromwell, che
vuole sconfiggere i filomonarchici.
Cromwell rifiuta la democrazia politica e sociale e, in difesa dei ceti proprietari
ormai padroni del Parlamento, reprime il movimento popolare.
Il capitalismo pu avanzare rapidamente nelle campagne, abolendo ogni forma
di gestione collettiva della terra.
Perch le masse popolari partecipano alla rivoluzione francese?
Un secolo e mezzo dopo, contadini, artigiani e proletari, impoveriti dalla carestia
e dalle tasse, sostengono le rivendicazioni della borghesia che distrugge lancien
rgime.
La fuga del re e la guerra incrina lalleanza tra ricca borghesia e popolo (1791,
strage di Campo di Marte).
Quali ceti popolari assumono un ruolo trainante?
Artigiani, bottegai, salariati urbani e agricoli, esclusi dalle istituzioni, spingono
per una radicalizzazione della rivoluzione in senso repubblicano e democratico
(club giacobini e cordiglieri).
Lo slancio patriottico del nuovo esercito di leva salva la Francia dallinvasione
straniera.
Lalleanza dei giacobini con le masse popolari accentua la politica sociale del
Comitato di salute pubblica.
Quali obiettivi specifici rivendicano i proletari parigini?
I sanculotti trovano espressione nel movimento estremista degli Arrabbiati,
fautori della democrazia diretta e della requisizione dei beni.
Con quale esito?
Robespierre, scongiurata linvasione straniera, si sbarazza dellestrema sinistra
(Hbert e Roux), che attacca la propriet privata.
Perso lappoggio popolare, la repubblica giacobina cade (luglio 1794) e si
instaura loligarchia della ricca borghesia.
La Congiura degli uguali repressa (1796).
45

guida alla composizione

La mobilitazione popolare nelle due rivoluzioni, nonostante la sconfitta, si


differenzia dalle rivolte dellancien rgime , aprendo il dibattito politico
dellEuropa moderna.

4. Organizzare i dati in uno schema. La scaletta deve evidenziare la tesi e le idee


generali che la sostengono.
Introduzione
Nella rivoluzione inglese e in quella francese le masse popolari danno
un contributo decisivo alla vittoria della borghesia contro lassolutismo
monarchico, ma si mostrano anche capaci di elaborare autonome
rivendicazioni.
Argomentazione
In Inghilterra contadini, braccianti e artigiani costituiscono il nerbo
dellesercito di Nuovo Modello, che assicura la vittoria del Parlamento
contro la monarchia (1649).
Lesercito sede di un avanzato confronto politico, grazie al contributo
dei movimenti popolari radicali (i Livellatori, sostenitori della
democrazia politica e gli Zappatori fautori delluguaglianza sociale).
Cromwell si allea dapprima con i Livellatori contro i filomonarchici,
poi reprime il movimento popolare.
Un secolo e mezzo dopo, in Francia, le masse popolari si mobilitano in
difesa della rivoluzione borghese, premendo verso esiti sempre pi
radicali.
La guerra mette in crisi lunit del terzo stato e lintervento popolare
pone fine alla monarchia costituzionale.
I sanculotti di Parigi, tuttavia, esclusi dalle istituzioni e penalizzati
dallinflazione, trovano un punto di riferimento politico nel movimento
degli Arrabbiati, fautori delluguaglianza sociale.
Sostengono la repubblica giacobina, ma lottano per una politica sociale
pi avanzata.
Dopo una fase di unit di azione tra borghesia e masse popolari,
Robespierre, come Cromwell, si sbarazza dei settori popolari pi radicali.
Conclusione
I ceti popolari, sia in Inghilterra che in Francia, appoggiano la borghesia
repubblicana contro la monarchia, ma non riescono a realizzare i loro
obiettivi di democrazia politica e di uguaglianza sociale.
Lintervento popolare, nelle due rivoluzioni, presenta una novit
rispetto alle numerose rivolte dei secoli precedenti: le rivendicazioni
non sono solo difensive, ma si proiettano verso nuovi ordinamenti
politico-sociali.
Esiste una differenza nelle prospettive ideologiche: la rivoluzione
inglese ha una matrice ancora religiosa; quella francese fa appello
unicamente alla Ragione e ai diritti naturali.

5. Stendere il tema. Sviluppiamo ora in paragrafi i vari punti, articolandoli con esempi,
dati, argomenti e facendo attenzione a legare le singole parti.
Senza lintervento massiccio delle masse popolari la rivoluzione inglese e
quella francese non sarebbero state possibili. In entrambi i casi liniziativa
fu presa dalla borghesia dei vecchi Parlamenti, ma questa non avrebbe
potuto sostenere da sola lo scontro contro il re o addirittura, come avvenne
in Francia, contro le forze coalizzate dei paesi europei. Le masse popolari
svolsero dunque un ruolo decisivo nella liquidazione dellassolutismo
monarchico e nella vittoria della borghesia. Ma nel corso della rivoluzione
presero anche coscienza della differenza di interessi che le divideva dai ceti
borghesi, sviluppando rivendicazioni autonome pi radicali.

46

La dinamica di questo processo simile nelle due rivoluzioni.


A met Seicento (1642-1649) in Inghilterra si combatte una sanguinosa
guerra civile tra due schieramenti: quello del re, sostenuto dalla nobilt e
dalla grande borghesia terriera e quello del parlamento che ebbe lappoggio
della nobilt progressista, della borghesia agraria interessata allo sviluppo
capitalistico, dei mercanti, dei contadini e degli artigiani.
Allesercito tradizionale del re, formato dai cavalieri, il parlamento oppose
un esercito di tipo nuovo. Il New model army, organizzato democraticamente
e aperto al reclutamento popolare, era formato in massima parte da
volontari provenienti dalle file dei contadini liberi e degli artigiani. Si
trattava di soldati istruiti e motivati, capaci non solo di combattere, ma
anche di discutere sui problemi del paese. Infatti, nella lunga mobilitazione
contro lassolutismo del re, e la chiesa anglicana sua alleata, le masse
popolari, insieme alle minoranze religiose, maturarono obiettivi politici pi
avanzati di quelli portati avanti dal Parlamento.
Questo esercito, dunque, non fu solo uno strumento militare. Divenne anche
sede di un vivace dibattito politico, in cui i ceti subalterni rivendicarono il
suffragio universale, lautogoverno locale, una pi equa ripartizione della
ricchezza e la piena tolleranza religiosa. Tra il 1646 e 1649, essi avevano
trovato un punto di riferimento politico e organizzativo nel movimento dei
Livellatori, che si ispirava allagitazione egualitaria dei Lollardi del secolo
XIV e delle sette religiose radicali.
I soldati non si contentarono infatti della vittoria del Parlamento sul re: i
loro delegati, riuniti a Putney, nellottobre del 1647, presentarono le loro
rivendicazioni (Patto del popolo per una stabile pace sociale) agli esponenti
della nobilt e della ricca borghesia per farle approvare dal Parlamento. Ma
non ebbero successo.
Perch il movimento popolare che pur disponeva, nel 1646, della forza
dellesercito fu sconfitto?
Una delle cause maggiori del suo fallimento fu lillusione di un possibile
accordo con gli Indipendenti, guidati da Cromwell, che rappresentava la
piccola nobilt rurale. Egli, con molta abilit, si serv dei Livellatori per
indebolire i filomonarchici, condannare a morte Carlo I e proclamare la
Libera repubblica, che sbarr laccesso ai non abbienti. Poi liquid i
Livellatori e neutralizz la minaccia costituita dallesercito, inviandolo alla
conquista dellIrlanda.
Sconfitto cos il movimento politico democratico, dopo il 1650, le attese
deluse dei ceti popolari si radicalizzano ulteriormente nel movimento degli
Zappatori, fautori dellabolizione della propriet privata e promotori di
comuni agricole autogestite dai braccianti. Ma anchessi furono scompaginati
dalla repressione e lintero movimento popolare si dissolse.
Tuttavia, un secolo e mezzo dopo, le idee democratiche dei Livellatori,
riprese e sviluppate dalla cultura illuminista, diventeranno patrimonio della
coscienza moderna, mentre lesperienza degli Zappatori alimenter i primi
fermenti del pensiero socialista.
Lintervento popolare ebbe un ruolo ancora pi incisivo nella rivoluzione
francese, contrassegnando, in un primo momento, le fasi salienti della
vittoria borghese contro lancien rgime.
Lassalto alla Bastiglia, la rivolta delle campagne, la marcia popolare su
Versailles, nel 1789 sono ancora, espressione dellunit dazione del terzo
stato.
Ma la fuga del re e la guerra radicalizzano, in un secondo momento, la lotta
politica, incrinando lalleanza tra popolo e ricca borghesia. Gli artigiani e i
proletari, esclusi dallAssemblea costituente e dallAssemblea legislativa,
colpiti dallinflazione, trovano i loro portavoce nei club dei giacobini e dei

47

guida alla composizione

cordiglieri fautori della repubblica. Sar ancora il popolo di Parigi, insorto il


10 agosto del 1792, mentre i prussiani invadono il paese, a imporre
larresto del re.
Il passaggio alla repubblica sposta il processo rivoluzionario da una
piattaforma liberal-borghese a una piattaforma democratica, in cui
convergono gli obiettivi, orientati in senso egualitario, della piccola
borghesia, degli artigiani, dei bottegai e degli operai.
Organizzati nella Comune rivoluzionaria, nei vari club e quartieri cittadini, i
sanculotti sperimentano forme di democrazia diretta, accentuando
ulteriormente la pressione popolare sulle istituzioni. Lassedio della folla
armata alla Convezione (giugno 1793) impone larresto dei deputati
girondini e il passaggio al governo giacobino, che fa proprie le richieste delle
masse artigiane e proletarie contro il caro vita.
Intanto la combattivit del nuovo esercito dei cittadini-soldati sorprende
lEuropa dellancien rgime, salvando la Francia dallinvasione.
Ma anche la politica giacobina, dovendo conciliare gli interessi
piccolo-borghesi con quelli proletari, scontenta i sanculotti, che rifluiscono
nel movimento radicale degli Arrabbiati. Questi, come la successiva Congiura
degli uguali, mettono decisamente in discussione la propriet privata.
Robespierre per non compromettere il suo difficile ruolo di mediazione si
sbarazza degli opposti estremismi, degli Arrabbiati e degli Indulgenti di
Danton.
Rimasto isolato, nel luglio del 94, il governo giacobino cade senza che il
popolo parigino si mobiliti in sua difesa. La rivoluzione torna nellalveo
ricco-borghese: lunica uguaglianza riconosciuta quella dei cittadini di
fronte alla legge.
Anche in Francia, come in Inghilterra, il tentativo dei ceti popolari di
spingersi oltre sulla via della democrazia e delluguaglianza sociale
sanguinosamente represso.
Se Robespierre assomiglia a Cromwell e Babeuf a Witstanley, leader degli
Zappatori, muta tuttavia la prospettiva ideologica in cui si muovono i ceti
popolari. Allepoca della rivoluzione inglese il programma politico dei
Livellatori si ispira ancora alle idee religiose dellevangelismo cristiano,
mentre nella Francia illuminista, giacobini e arrabbiati cercano sostegno alle
loro rivendicazioni solo nella Ragione umana e nei diritti naturali.
Va infine sottolineata la novit della mobilitazione popolare nelle due
rivoluzioni. Pur strumentalizzata e sconfitta, essa si differenzia dalle
numerose rivolte contadine e urbane dellepoca. Non si limita infatti a una
lotta difensiva, rivolta al passato, ma mostra la capacit di formulare
programmi politici proiettati verso nuovi ordinamenti politici e sociali. Apre
insomma il dibattito politico dellEuropa moderna.

Facciamo un altro esempio. Il tema che segue quello della maturit del 1998:
Il 900 sta per concludersi. Ripercorrendo la storia di questo secolo, quali sono, a vostro
avviso, gli eventi e le scoperte che lo hanno reso diverso da tutti quelli che lo hanno
preceduto? Spiegate e documentate.
1. Leggere il titolo. Il titolo contiene una tesi: il 900 diverso da tutti i secoli precedenti.
Per dimostrarla dobbiamo rispondere alle seguenti domande:
Quali eventi storici nuovi si sono verificati rispetto al passato?
Come cambiata la nostra vita?
Perch cambiata?
Quali scoperte e invenzioni fanno s che il mondo a fine secolo sia diverso da
quello che era agli inizi?
2. Raccogliere i materiali. I materiali possono essere desunti dal Vol. 5, Parte
Dodicesima, cap. I e Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. I.
48

necessaria tuttavia, in questo caso, una buona conoscenza del manuale di storia.
Inoltre, per approfondire largomento sarebbe utile leggere il saggio di E.J. Hobsbaw Il
secolo breve, Rizzoli, Milano 1995.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Si tratta di selezionare i dati in funzione
delle domande a cui dobbiamo rispondere.
Quali sono gli eventi nuovi che caratterizzano il 900?
Le due guerre mondiali e le rivoluzioni socialiste,
la crisi del 1929 e lavvento dei fascismi,
la decolonizzazione e il neocolonialismo,
il miracolo economico degli anni Cinquanta,
la societ dei consumi e dei mass media,
la crisi degli anni Settanta,
la rivoluzione informatica e la mondializzazione.
Per scegliere gli eventi e le scoperte che differenziano in modo durevole il nostro
secolo, occorre riflettere sul presente.
Come cambiata la condizione umana a fine secolo?
Il mondo non ha pi un centro,
aumentata enormemente la popolazione mondiale,
scomparsa leconomia contadina,
domina la societ dei consumi, dellinformazione e dello spettacolo,
aumentata la disuguaglianza tra paesi ricchi e poveri,
linquinamento e la degradazione ambientale minacciano la vita sulla terra.
Quali tra gli eventi elencati hanno maggiormente inciso sui mutamenti del secolo?
Ora possiamo selezionare tre trasformazioni radicali:
La prima guerra mondiale,
il boom economico e la societ dei consumi,
la rivoluzione informatica e la mondializzazione degli anni Ottanta.
Perch?
La prima trasformazione segna il declino dellEuropa, che per secoli stata il
centro del dominio economico, politico e culturale sul mondo.
La seconda rappresenta la fine, a livello planetario, della secolare civilt contadina.
La terza mette in crisi gli stessi presupposti della civilt moderna.
Quali problemi nuovi sono emersi?
Lemergenza ambientale,
il divario tra Nord e Sud del mondo,
la paura della scienza.
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema.
Introduzione
Nel 900 si accelerano i mutamenti. Anche fenomeni come le guerre,
lindustrializzazione, il progresso scientifico e tecnologico, gi presenti
nel passato, assumono una qualit nuova.
Argomentazione
La prima guerra mondiale segna il tramonto della centralit europea,
ma non la fine dellegemonia capitalistica.
Il cambiamento decisivo costituito dallo straordinario sviluppo degli
anni 50-60.
Perch?
Esso investe tutti i paesi e pone termine a uneconomia agricola millenaria,
la rivoluzione dei consumi e dei mezzi di comunicazione cambia la vita
quotidiana a livello planetario,
il saccheggio delle risorse e lindustrializzazione recano danni
irreversibili allambiente.

49

guida alla composizione

Unulteriore svolta segnata, negli anni Ottanta, dalla mondializzazione


delleconomia e dalla diffusione della rivoluzione informatica.
Ci comporta:
la crisi della forma ottocentesca dello Stato-nazione,
lacuirsi dello squilibrio tra Nord e Sud,
lo sviluppo straordinario della scienza.

Conclusione
Il 900 pone fine a unepoca nella storia del mondo.
Emergono tre sfide nuove: lemergenza ambientale, lo squilibrio tra
Nord e Sud, la responsabilit morale della scienza.

5. Stendere il tema. Ecco un possibile svolgimento. Sono sottolineati gli snodi principali
dellargomentazione.
Il 900 nasce allinsegna della velocit. La rivoluzione dei sistemi di
produzione, dal fordismo allautomazione, dei mezzi di trasporto e di
comunicazione segna una corsa vorticosa verso il nuovo. La rapidit dei
mutamenti contraddistingue il nostro secolo da tutti quelli che lo hanno
preceduto.
Anche le guerre, lindustrializzazione, il progresso scientifico e tecnologico
non sono la ripetizione su scala gigantesca di fenomeni gi presenti nel
passato, ma assumono nel 900 una qualit diversa. Non solo, ma essi
pongono alle generazioni presenti e future problemi finora sconosciuti.
Tre sono, a mio parere, le trasformazioni che differenziano il Novecento
dal passato: la prima guerra mondiale, il miracolo economico degli anni
Sessanta, la rivoluzione informatica e la globalizzazione degli anni
Ottanta.
La prima guerra mondiale segna il declino dellEuropa, per secoli centro
indiscusso del potere, della ricchezza e della cultura. Oggi infatti il mondo
non pi eurocentrico. La popolazione europea ridotta a circa un sesto
dellumanit ed assediata dalla pressione delle masse povere dellaltra
sponda del Mediterraneo. Le industrie si sono spostate altrove, le grandi
potenze europee, ancora esistenti allinizio del secolo, sono tutte scomparse,
compresa lURSS. Infine, il centro dello sviluppo a cui guardano gli USA non
pi lAtlantico, ma il Pacifico.
Tuttavia dobbiamo riconoscere che la fine della centralit europea non ha
prodotto un cambiamento radicale nella configurazione economica e culturale
del mondo. Infatti la civilt occidentale, capitalistica e borghese ha
conservato, con gli Stati Uniti, il predominio economico e scientifico sul
pianeta.
Una trasformazione pi profonda, che ha mutato il modo di vivere su quasi
tutta la superficie del globo, segnata invece dallo sviluppo industriale
senza precedenti degli anni Cinquanta e Sessanta.
Sono questi gli anni del miracolo economico, che ha prodotto conseguenze
irreversibili nella vita materiale, sociale e culturale di tutti i paesi del
mondo. La popolazione triplicata (sei miliardi circa) rispetto allinizio del
secolo, ha elevato di gran lunga il livello di istruzione, stata protagonista
di un gigantesco esodo dalle campagne. Questa vertiginosa crescita
economica ha decretato la morte della societ contadina Ma ha anche
trasformato il carattere del capitalismo ottocentesco, centrato sulla
produzione. Il motore dello sviluppo economico in questi anni sono diventati
i consumi. La merce assume ora un significato diverso rispetto al passato:
non soddisfa tanto i bisogni esistenti, ma crea bisogni nuovi, spesso falsi.
Tutto ci si collega allo sviluppo dei mass media e della pubblicit, che
assumono un ruolo fondamentale nella manipolazione dei desideri, della
mentalit e degli stili di vita.

50

Lo sviluppo economico non migliora solo il tenore di vita, ma modifica


culture e valori. Letica del lavoro, del risparmio e del sacrificio delle vecchie
generazioni scomparsa, sostituita da una concezione edonistica della vita,
rivolta al piacere e al consumo.
Lautomobile e la TV, insieme agli elettrodomestici, diventano perci i simboli
della nuova societ del benessere e scatenano il consumo di massa. I prodotti
delle stesse marche compaiono in ogni parte del mondo, ormai avviato a
diventare un villaggio globale.
Questa ascesa economica, che ha il suo centro propulsore nella ricerca
scientifica e tecnologica, si arresta dopo circa un ventennio.
La svolta degli anni Settanta e Ottanta segna la terza trasformazione del
secolo. Ed la pi inquietante, perch spezza radicalmente il legame con il
passato e mette in crisi i presupposti stessi della civilt moderna.
let della rivoluzione informatica, dellautomazione, della globalizzazione
della produzione e del mercato. Ma, nonostante lo sviluppo spettacolare della
scienza e della tecnica, il mondo scivola nellinstabilit e nella crisi, non solo
economica. Entra anche in crisi lidea di progresso, che aveva sostenuto
lOttocento e lo stesso Novecento.
Cibernetica e informatica diventano, nello scorcio del secolo, le discipline
guida e rivoluzionano lorganizzazione del lavoro. La fabbrica automatizzata
non ha pi bisogno di uomini. Il sistema informatico di gestione e controllo
smaterializza il lavoro, i robot sostituiscono i lavoratori.
Contemporaneamente il mercato capitalistico da inter-nazionale diventa
trans-nazionale; dopo il crollo dellUrss, dilaga in ogni parte del mondo,
sradicando la produzione dai vecchi territori, subordinando bisogni e poteri
alle leggi economiche.
Inizia lera del computer, di Internet, della posta elettronica, dei fax, della
comunicazione via satellite. I1 tempo e lo spazio non hanno pi durata, non
hanno pi realt. Alla realt dellesperienza concreta subentra sempre pi
una realt virtuale. Cambia completamente nelle giovani generazioni la
percezione del mondo, filtrato attraverso i nuovi linguaggi dei media.
Tutto ci per non produce ottimismo. Il secolo non si chiude con un inno al
progresso. Nonostante le enormi risorse scientifiche e tecnologiche, la crisi
economica persiste. I1 mercato capitalistico, liberato dal controllo statale,
soggetto a scosse rovinose e imprevedibili. Aumenta la povert del Terzo
Mondo (trenta milioni di persone muoiono oggi di fame), mentre cresce
ovunque il dislivello tra ricchi e poveri.
La globalizzazione della produzione e il primato assunto dalleconomia,
rispetto a ogni altro valore, producono conseguenze sociali e culturali
inusitate. Disintegrano infatti i vecchi modelli di relazioni umane e sociali, i
legami tra generazioni, tra passato e presente. Frantumate le tradizionali
identit collettive (stato, classe, famiglia), i singoli individui entrano in
contatto con il mondo nello spazio artificiale delle reti informatiche o
televisive.
La fine del secolo ha dunque annientato una tendenza storica secolare,
rivolta allaffermazione dello Stato-nazione come ambito di esercizio della
democrazia politica, ma ha anche messo in crisi la concezione trionfalistica
della scienza, che ha dominato dal Settecento ad oggi.
Nessun secolo, come il Novecento, ha assistito a uno sviluppo tanto
spettacolare della scienza. Le ricerche scientifiche grazie allinformatica
si traducono in tempi sempre pi brevi in applicazione tecnologiche che
invadono il mercato e incidono sulla vita quotidiana. Si pensi alle tecniche di
ricombinazione del DNA: scoperte nel 1973, appena venti anni dopo hanno
assunto un ruolo di punta negli investimenti della medicina e
dellagricoltura.

51

guida alla composizione

Eppure nessun secolo si trovato tanto a disagio di fronte alla scienza. Due
possono essere considerate le ragioni principali. Da una parte, la crescita
delle tecnologie produttive, aumentando il saccheggio delle risorse naturali,
ha creato un danno irreversibile allambiente, che compromette la salute
delluomo e la vita stessa sul pianeta.
Dallaltra, lesplosione di Hiroshima ha gettato lallarme sulle conseguenze
imprevedibili e catastrofiche che pu avere la scienza.
Quanto pi forte si sta rivelando la capacit della genetica e della biologia di
manipolare lordine naturale, tanto pi decisamente si impone il problema,
del tutto nuovo, da Galileo in poi, della responsabilit morale dello
scienziato. La scienza non pu pi essere disgiunta dalle conseguenze sociali
prodotte dal suo uso tecnologico. Ci pone un limite tuttora oggetto di
accanite discussioni al principio dellautonomia e della ricerca della verit
che ha finora caratterizzato lo statuto dello scienziato.
Concludendo, con il Novecento finisce unepoca della storia, quella della
societ agricola, distrutta dalla rivoluzione urbana planetaria che ha
disgregato irrimediabilmente identit, valori e credenze del passato. Tuttavia
lo sviluppo rivoluzionario della scienza e della produzione, se ha elevato il
tenore di vita, soprattutto delle popolazioni dei paesi avanzati, ha creato
nuove disuguaglianze e consegna alle generazioni presenti e future un
problema nuovo e finora sconosciuto: quello di porre un limite, sia alla
crescita incontrollata del Nord del mondo, sia allo sviluppo irresponsabile
della scienza.
La coscienza insomma del limite delinea un nuovo orizzonte culturale, che
investe la fede nel progresso lineare e illimitato che ha caratterizzato tutta
lepoca moderna.

ESERCIZI
1

Il tema proposto il seguente:


La rivoluzione industriale tra Sette e Ottocento cambia in Europa non solo il modo di
produrre, ma anche di vivere e di pensare. Evidenzia i principali mutamenti, soffermandoti
in particolare sulla nuova concezione del tempo diffusa dal lavoro di fabbrica.
Sviluppiamo i punti 1, 2, 3 e 4; prova tu a stendere il tema.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?

Si tratta di individuare le trasformazioni introdotte dalle macchine


nellorganizzazione del lavoro e di collegarle ai mutamenti sociali.

Qual il problema?

Come incidono questi cambiamenti sulla vita e sulla mentalit della gente? Come
cambia e perch cambia la percezione del tempo?

2. Raccogliere i materiali. Fai riferimento al tuo libro di testo ed individua capitoli,


paragrafi ed eventuali approfondimenti che trattino della rivoluzione industriale in Europa
tra Sette e Ottocento.
3. Trarre dai materiali dati e concetti utili.

52

La rivoluzione industriale meccanizza i processi di produzione e sfrutta nuove fonti


di energia.

Il lavoro svolto dai contadini nelle loro case e dagli artigiani sostituito dal lavoro
salariato nella fabbrica, situata nei centri urbani.

Laumento vertiginoso della produzione innesca la rivoluzione dei trasporti (ferrovia).

Il rapporto uomo-natura sempre pi mediato dalle macchine.

Inizia il fenomeno dellurbanesimo.

Lo sradicamento dalla campagna e dalle abitudini contadine trasforma il rapporto


con il tempo.

Si impone il tempo della fabbrica, basato sui ritmi delle macchine e sulla dittatura
dellorologio.

La disciplina del tempo di lavoro subordinata unicamente alla produzione. Il


tempo denaro.

Lorario di lavoro (16 ore) assorbe lintera vita giornaliera e impone ritmi veloci e
uniformi anche fuori della fabbrica.

Cambia anche il rapporto con il passato: la tradizione perde valore dinanzi ai nuovi
comportamenti richiesti dalleconomia capitalista.

Proprio il tempo (lorario di lavoro) diventa ben presto terreno di lotta per
conquistare condizioni di vita pi umane.

Gli operai, dapprima ridotti a semplici macchine, furono poi spinti dallesperienza
collettiva e alienata del lavoro industriale a pensare e a esigere una societ
moderna pi libera e pi giusta.

4. Organizzare i dati in uno schema.


Introduzione
La rivoluzione industriale, cambiando il sistema di produzione e di lavoro,
provoca mutamenti sociali e culturali fondamentali nellet moderna.
Argomentazione
Le macchine azionate dallenergia a vapore aumentano enormemente la
produttivit e la produzione.
A ci si collega la rivoluzione dei trasporti: tutto subisce unaccelerazione.
Il centro della vita industriale diventa la citt.
Cambia il rapporto con il tempo: dal tempo circolare della natura al tempo
del mutamento e della storia.
La gestione del tempo diventa essenziale nella produzione industriale.
La subordinazione del lavoratore alla macchina esige la tirannia dellorologio.
Il tempo di vita fagocitato dal tempo di lavoro, luomo subordinato alle
esigenze delleconomia.
Il tempo diventa anche il primo terreno di lotta dei lavoratori per la
conquista di una condizione pi umana.
Conclusione
La rivoluzione industriale tende a meccanizzare non solo il lavoro, ma
anche la vita sociale e interiore delluomo. Tuttavia, rompendo limmobilit
e lisolamento della societ contadina, stimola la presa di coscienza politica
della nuova classe operaia e la lotta per il cambiamento collettivo.

5. Stendere il tema. Sviluppa in un tema la scaletta proposta, utilizzando ed eventualmente


arricchendo i dati sopra indicati.

La traccia la seguente:
Lidea di nazione costituisce unidea guida nella storia dellOttocento europeo, ma
cambia contenuti e connotati. Individua le tappe del passaggio dal nazionalismo liberale
e democratico dellepoca romantica al nazionalismo imperialista di fine secolo.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?

Rilevare limportanza delle ideologie nazionalistiche nelle fasi della storia europea
dellOttocento.

Qual il problema?

Lidea di nazione non per sempre la stessa: perch cambia? A quali diverse
realt economiche e politiche essa rimanda allinizio e alla fine del secolo?

2. e 3. Cerca sul tuo libro di testo i materiali e seleziona i dati necessari per svolgere il
seguente schema.
4. Schema.
Introduzione
Lidea di nazione si afferma allinizio dellOttocento in funzione liberale e
progressista, trasformandosi nel corso del secolo in senso conservatore e
infine apertamente imperialista e bellicista.

53

guida alla composizione

Argomentazione
Lideale nazionale si diffonde in Europa con la disgregazione dello Stato
ancien rgime e laffermazione del principio di sovranit popolare.
Nellet della Restaurazione e nella cultura romantica lidea di nazione
associata allidea di libert e di democrazia. Es. moti rivoluzionari (1821;
1830; 1848).
In Italia Mazzini concilia la caratterizzazione politica del nazionalismo
come libera scelta dei cittadini (Rousseau) con quella etnico-culturale di
Herder.
Compiuta lunificazione nazionale, la borghesia al potere invoca gli ideali
patriottici per difendere lo status quo contro le lotte sociali.
Il pangermanesimo afferma il diritto allunificazione violenta, contro ogni
principio di autodeterminazione, di tutte le popolazioni tedesche. Es.:
lannessione dell Alsazia-Lorena e pi tardi la politica hitleriana.
Con la grande depressione le politiche nazionali diventano pi aggressive:
lidea di nazione definita secondo criteri geografici e razziali (sangue e
suolo).
Il nazionalismo diventa tra Otto e Novecento una componente fondamentale
delle politiche imperialistiche: lidea di nazione ora associata allidea di
superiorit, di forza e di conquista.
Conclusione
La storia dellidea di nazione, nel corso dellOttocento, mostra come le idee
non siano neutrali e oggettive.
Lideale nazionale, rivoluzionario quando la borghesia deve conquistare il
potere e unificare il paese, diventa poi conservatore e infine, quando si
scatenano i conflitti per lespansione dei mercati, si trasforma in una
ideologia a sostegno del colonialismo e della guerra mondiale.

5. Stendere il tema. Continua tu.

Il titolo proposto quello della maturit del 1993.


Tra i movimenti totalitari affermatisi nel periodo tra le due guerre mondiali emerge per
la sua durezza quello nazista, che, nato dalle ceneri della Repubblica di Weimar, ha
lungamente pesato sulle sorti dellEuropa. Ne delinei il candidato origini e sviluppi
storico-sociali, soffermandosi sulle componenti ideologiche, sui processi di
massificazione culturale alimentati dal mito della razza e sulla politica di
sopraffazione violenta, cui si deve anche leccidio del popolo ebraico nei territori
occupati dal Reich.

1. Leggere il titolo.
Il titolo ha carattere dimostrativo. Chiede di sostenere con argomenti appropriati il
giudizio proposto sul nazismo, come prodotto di molteplici fenomeni, politici,
ideologici e culturali.
Il problema posto vasto; si tratta perci di fare delle scelte molto precise per evitare
di sviluppare il discorso in modo incontrollato e dispersivo.
2. Raccogliere i materiali. I materiali, oltre che nel tuo manuale di storia, si trovano nel
Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. I.
Puoi iniziare con la definizione di totalitarismo e le ragioni della sua diffusione in
Europa tra le due guerre, quindi spiegare le cause delle crisi della Repubblica di
Weimar (crisi del 29, )
In particolare potrai osservare che il nazismo:

propone un programma politico basato: 1) sul controllo totale di ogni attivit


dalleconomia al tempo libero; 2) ; 3)

lo giustifica con una ideologia

lo attua ricorrendo:
al terrore
allorganizzazione del consenso, tramite il monopolio dei mezzi di
comunicazione, la scuola, il rapporto diretto tra capo carismatico e masse

opportuno soffermarsi sul carattere specifico del sistema di terrore nazista, legato a
un piano razionale che sfrutta i mezzi pi moderni della scienza e della psicologia.

54

Puoi concludere con qualche considerazione generale sul consenso di massa alla
politica nazista o sul legame tra barbarie e civilt oppure
Dopo aver cercato i materiali e preparato uno schema di lavoro, stendi il tema.

Il tema di attualit
Questo tipo di scritto considerato pi facile perch di solito affidato
allimprovvisazione. Invece anche il tema di attualit esige una documentazione
preliminare, se non si vuol cadere nei soliti luoghi comuni. opportuno perci
organizzare un dossier che raccolga articoli, riflessioni, appunti di letture e di discussioni
sui temi che maggiormente sollecitano il nostro interesse.
Le fasi di preparazione sono dunque simili a quelle gi indicate per il tema letterario.
Tuttavia il tema di attualit in genere fa appello pi direttamente allesperienza e alle
opinioni personali; in questo caso, riflettendo sui dati raccolti, facile procedere, prima di
stendere la scaletta ragionata, a una schematica formulazione della tesi. Ci aiuta a
stringere largomentazione intorno al nocciolo del problema, evitando preamboli e
deviazioni.
La traccia pu formulare una tesi o uninterpretazione da discutere, oppure presentare
un problema al quale rispondere con una personale presa di posizione: in entrambi i casi
la tesi lidea direttrice intorno a cui organizzare il ragionamento e gli argomenti di cui si
dispone.
Se il problema posto tale da sovrastare le nostre capacit di soluzione, non dobbiamo
avventurarci a tutti i costi in affermazioni avventate. Cerchiamo invece di esaminare e di
discutere la questione, motivando le ragioni che ci impediscono di esprimere giudizi
sicuri o di indicare soluzioni.
Riassumiamo ora le tappe del percorso:
1.

Leggere il titolo: occorre mettere bene a fuoco il problema posto dalla traccia.

2.

Raccogliere i dati sullargomento.

3.

Trarre dai materiali i dati e i concetti utili, cio riflettere su di essi e


formulare la tesi che si vuole difendere in un breve ragionamento.

4.

Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema, cio sviluppare in


una scaletta le idee generali su cui si basa la tesi con argomenti pertinenti.
Occorre pensare qui a unintroduzione e alla conclusione.

5.

Procedere alla stesura definitiva facendo attenzione a legare le parti (le idee
generali) e alla connessione del discorso.

6.

Rileggere e controllare a) che non ci siano contraddizioni o salti bruschi nelle idee,
b) che la forma risponda ai consigli dati nel paragrafo sullo stile (p. 9).

Facciamo ora un esempio. Il titolo proposto :


Ti rispetto, ma non ti accolgo una frase che esprime un atteggiamento diffuso
tra la gente di fronte alla crescente pressione degli immigrati. Voi la condividete?
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Definire latteggiamento dellopinione pubblica dinanzi al fenomeno
dellimmigrazione, a partire dalla frase citata
Qual il problema?
bene o male accogliere in Italia gli immigrati?
2. Raccogliere i dati. Articoli su Sapere, feb. 1996.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili
Gli stranieri in Europa sono dai 20 ai 25 milioni, di cui 10 milioni provengono dai
paesi poveri
I disoccupati sono 17 milioni
55

guida alla composizione

Flussi migratori di questo tipo interessano e hanno interessato tutti i paesi del
mondo

Limmigrazione pu creare problemi sociali

LItalia ha solo l1,3% rispetto ai 5,9% della Germania

Limmigrazione utile per leconomia del nostro paese e per leconomia del
paese dorigine degli immigrati

Ringiovanisce la popolazione

Le diversit culturali sono un elemento di ricchezza

Lintegrazione economica pu essere rapida, pi difficile lintegrazione


socio-culturale

La pressione della popolazione del Sud del Mediterraneo destinata ad


aumentare fortemente nei prossimi ventanni

meglio opporvisi o prepararsi a gestirla?

Limmigrazione sintomo del problema pi vasto della profonda disuguaglianza


tra Nord e Sud del mondo

LEuropa ha sfruttato le colonie nel passato, giusto che oggi aiuti i paesi poveri
a uscire dal sottosviluppo

Si pu ora formulare la tesi.


I.

La frase cela una sostanziale paura di fronte allaumento dellimmigrazione degli


ultimi anni.
II. Ritengo che questa paura sia infondata.
III. Penso invece che laccoglienza degli immigrati sia non solo un dovere di
solidariet, ma anche un atto di razionalit utile a tutti.
4. Passiamo a organizzare i dati e i concetti in una scaletta che sviluppi la tesi.
Introduzione
Si pu pensare a unintroduzione che tenda ad attirare lattenzione con un
esempio.
Argomentazione
I. La paura degli immigrati
Lignoranza di chi pensa che limmigrazione porti via lavoro e sia un
danno
In presenza di sacche di povert gli immigrati possono scatenare una
guerra tra poveri
Comportamenti ostili e aggressivi in realt si intensificano ovunque
II. Limmigrazione invece utile e vantaggiosa, anche se pone problemi
In Italia sono ancora pochi gli immigrati, e la loro presenza utile allo
sviluppo delleconomia del nostro e del loro paese
Limmigrazione comporta vantaggi demografici, ringiovanisce la
popolazione
La pluralit etnica e culturale elemento di ricchezza di un popolo,
come attesta la nostra storia
Lodierna immigrazione pone problemi nuovi di convivenza sociale
e culturale ed esige la revisione delle vecchie politiche di
integrazione
III. Laccoglienza come atto di solidariet e di razionalit
Nei prossimi ventanni la pressione delle masse affamate del sud del
Mediterraneo destinata ad aumentare
meglio lasciarsi cogliere impreparati o pensare a come gestire le
future ondate migratorie?
Limmigrazione sintomo della disuguaglianza tra paesi ricchi e paesi
poveri
Responsabilit storica dellEuropa e doveri attuali

56

Conclusione
Si pu ricorrere a una conclusione che rilancia la questione su un piano pi
generale, per esempio quello della disuguaglianza tra Nord e Sud.

5. Possiamo ora scrivere il tema.


(Sono sottolineati gli snodi principali dellargomentazione)
Come si sente un cittadino francese al ritorno da lavoro la sera, quando
ripensa agli incontri della giornata e si accorge di non essersi imbattuto,
nel cuore di Parigi, con nessun vero francese? Il giornale glielo ha
consegnato un ragazzo algerino, il solito polacco gli ha dato una pulitina
ai vetri della macchina. Un impiegato di origine tunisina gli ha staccato il
biglietto del metro. Raggiunto lufficio, che divide con un sudafricano, ha
ricevuto la posta dalla segretaria canadese, mentre il capo, un giapponese
fissato con la produttivit, lo ha convocato per comunicargli una
riduzione dei posti di lavoro. Dopo il rapido pasto al ristorante cinese un
salto al supermercato, dove una commessa filippina lo ha aiutato a
scegliere un regalo... A questo punto dimenticher di essere egli stesso
figlio di un tedesco fuggito dalla Germania hitleriana e si sentir
assediato.
Gli stranieri in Europa sono dai 20 a 25 milioni (di cui 10 milioni
provengono dai paesi poveri), i disoccupati 17 milioni. Non che gli
immigrati vengono a togliere il lavoro agli europei?
Un sentimento di paura si diffonde tra la gente; nei quartieri popolari si
traduce spesso in azione scatenando guerre tra poveri. Episodi d intolleranza
si sono verificati ovunque in Germania, in Francia, in Austria, in Olanda e
anche in Italia. Sulla paura dello straniero fanno leva con successo alcuni
movimenti politici, mentre i governi si accordano su nuovi giri di vite contro
limmigrazione.
La frase citata esprime bene questa sensazione di assedio. Ma essa ha un
fondamento reale? E se corrisponde alla realt, si tratta di una realt
pericolosa per la nostra economia e la nostra societ? Io penso di no, se si
affronta il problema senza pregiudizi.
Innanzitutto lItalia un paese che ha ancora una bassa percentuale di
immigrati (solo l1,3% contro il 4% della Francia e il 5,9% della Germania),
perci la presenza di manodopera immigrata utile per la nostra economia,
perch pu svolgere lavori lasciati scoperti dai lavoratori locali. Nessuno
vuol fare pi il contadino o il pescatore. A Roma quasi tutte le lavoratrici
domestiche sono immigrate cos come gli operai nelle ferriere dellEmilia
Romagna. Inoltre le rimesse degli emigrati producono un effetto positivo
sulle economie dei paesi poveri, contribuendo a rallentare la spinta
allemigrazione.
In secondo luogo limmigrazione si ripercuote positivamente sullandamento
demografico, contribuendo a ringiovanire la popolazione che invecchia
rapidamente nei paesi a crescita zero, come appunto il nostro.
In terzo luogo, contrariamente alle ideologie razziste, la mescolanza di popoli
e di culture diverse assicura la vitalit e la ricchezza culturale: basti
pensare alla nostra storia per vedere come lattuale civilt abbia avuto luogo
dallintreccio e dalla sovrapposizione di popoli diversi.
Certamente mi rendo conto che limmigrazione crea anche problemi,
specialmente l dove esistono sacche di povert, o comunque quando
mancano gli strumenti per un efficace opera di accoglienza e di integrazione.
Ci successo in Italia ad ogni nuova ondata di emigrati, dagli albanesi ai
senegalesi e marocchini. Il nostro paese in queste occasioni ha dato prova di
essere ancora impreparato a trasformarsi in una societ multietnica, come
ormai lo sono le societ americane ed europee.

57

guida alla composizione

Il problema quindi pi difficile da risolvere non quello economico quanto


quello dellintegrazione sociale e culturale: oggi infatti ci si trova di fronte a
culture molto diverse da quella europea, come quelle islamiche, che
rivendicano la loro specificit e diversit. Ci pone il problema di ripensare
su nuove basi il rapporto con i gruppi immigrati in modo da evitare sia
lassimilazione forzata sia lemarginazione.
Ma la coscienza dei problemi da risolvere non deve indurci a pensare alla
soluzione, apparentemente facile, di chiudere le frontiere. Dobbiamo invece
prepararci alla sfida di un cambiamento di cultura che ci imposta da una
necessit storica.
Ci piaccia o no in atto una tendenza demografica che porter nei prossimi
venti anni ad aumentare la pressione del Sud del mondo verso il Nord. Sar
allora difficile innalzare rigide barriere quando lAfrica nel 2020 avr
raddoppiato la popolazione passando dai 600 milioni attuali a pi di un
miliardo e conter alcune centinaia di milioni di disoccupati.
Bisogna infatti ricordare che lemigrazione riflette una situazione di profonda
disuguaglianza del mondo, in cui il Nord con il 20% della popolazione mondiale
detiene l80% delle risorse e la sproporzione destinata drammaticamente ad
aumentare.
Perci laccoglienza degli immigrati oggi non solo un dovere morale ma,
contrariamente a quanto si potrebbe pensare, utile per le ragioni che abbiamo
prima esposto ed un atto di razionalit. meglio lasciarsi cogliere impreparati
o approntare gli strumenti per gestire il problema nel modo meno traumatico?
Infine si potrebbe aggiungere che, poich i paesi europei hanno costruito
gran parte delle loro richezze sullo sfruttamento delle colonie africane,
sarebbe ora che si accingano di buon grado a ripagare in parte il debito
contratto in passato, aiutando i popoli che non sono in grado di uscire da soli
dalla loro condizione di povert.
Concludendo, so bene che con lemigrazione non si pu risolvere il problema
della povert e delle disuguaglianze del mondo. Le emigrazioni sono solo un
sintomo. Perci lEuropa deve cominciare a lavorare per rimuovere in Africa,
e in ogni altra regione, le cause della disuguaglianza e della miseria se vuole
evitare che masse sempre pi numerose e affamate premano alle sue porte.

Il tema di attualit, nelle classi IV e V, pu trarre spunto anche da argomenti storici o letterari che
permettano di gettare un ponte tra passato e presente. Un esempio classico costituito
dalla vicenda di Galileo, grazie anche allattualizzazione offerta da B. Brecht nella Vita di
Galileo; lo stesso discorso pu valere tuttavia per tanti altri autori (da Beccaria a Manzoni
a Leopardi). Ma facciamo un esempio. Il titolo il seguente:
Nella terza scena della Vita di Galileo di B. Brecht, Galileo mostra una fiducia entusiasta
nella forza della ragione, mentre Sagredo ha una visione pi pessimistica del
comportamento degli uomini, che gli appare dominato dai pregiudizi. Qual era il progetto
di Galileo e perch fall? Allora ebbe ragione Sagredo. Oggi chi avrebbe ragione?
Lattuale dominio della razionalit tecnico-scientifica ha liberato la nostra mentalit da
pregiudizi e stereotipi?
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Di illustrare la battaglia di Galileo, in nome della ragione e della scienza, contro le
forze oscurantiste del passato;
di evidenziare le cause del suo fallimento.
Qual il problema?
Il dialogo brechtiano tra Galileo e Sagredo permette di allargare la discussione
alloggi: il progresso scientifico e tecnologico incide sulla razionalit dei
comportamenti individuali e collettivi o i pregiudizi continuano a persistere,
anche se in forma diversa, nella nostra societ?
58

2. Raccogliere i materiali. I materiali per il tema si possono trovare nel Vol. 3, Parte
Settima, capp. II e III, con particolare riferimento a cap. II, PAP 1, PAP 2A e PAP 2B).
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
A. Ragione e pregiudizio ai tempi di Galileo

Galileo non confina il suo lavoro nel segreto del laboratorio, ma divulga i risultati
delle sue ricerche.
Galileo crede nellutilit pubblica della scienza.
La sua fiducia nella ragione coincide con la fiducia in una societ nuova, libera
dallignoranza e dalle superstizioni.
Il Dialogo sui massimi sistemi non solo afferma una teoria, ma vuole educare il
lettore al ragionamento critico.
Il metodo galileiano mette in discussione il principio di autorit, su cui si fondava la
concezione della vita e del potere dominante.
Nonostante diversi scienziati della Chiesa riconoscessero la validit delle teorie di
Galileo, queste furono dichiarate stolte e assurde.
Il pregiudizio trionfa perch legittimava i poteri esistenti (accademici, religiosi e
politici).
Brecht critica in Galileo la fiducia nella scienza, come forza autonoma capace di
cambiare il mondo, a prescindere dai rapporti di potere politici, economici e sociali.

B. E ai tempi nostri

Dopo tre secoli, il problema ancora attuale.


Il progresso della scienza non coincide automaticamente con leliminazione dei
pregiudizi.
Le conoscenze scientifiche talora sono state usate dal potere a sostegno degli
stessi pregiudizi.
I progressi della genetica non hanno soppresso il razzismo.
Le conoscenze scientifiche hanno vanificato credenze popolari, ma il nostro
rapporto quotidiano con la realt spesso pregalileiano.
Nella vita sociale la forza delle ideologie supera quella dei dati sperimentali.
I comportamenti individuali e collettivi sono condizionati da fattori complessi, che
affondano le radici nellinconscio e che sfuggono al controllo totale della razionalit.
Ci significa che i pregiudizi fanno parte della natura umana e sono inevitabili?
Per quanto possano avere un fondamento nella psiche umana, i pregiudizi si
sviluppano particolarmente in circostanze storiche determinate (in presenza per es.
di ideologie che incitano allintolleranza).

Si pu ora passare a formulare la tesi:


I. Galileo ha fiducia nella ragione, ma si scontra con i pregiudizi e gli interessi del potere.
II. Il progresso scientifico non coincide automaticamente con leliminazione dei pregiudizi.
III. Molti fattori ideologici, politici e psicologici ostacolano anche oggi un atteggiamento
razionale verso la realt.
4. Passiamo a organizzare i dati e i concetti in una scaletta che sviluppi la tesi.
Introduzione
Il dialogo Galileo-Sagredo pone un problema attuale. Nel Seicento, la
battaglia di Galileo, in nome della ragione, fu sconfitta. Si pu affermare
oggi che il trionfo della scienza ha eliminato i pregiudizi dalla nostra
societ?
Argomentazione
I. Al vecchio sapere, dominato dal conformismo e dal pregiudizio Galileo
oppone una cultura basata su una conoscenza razionale della realt.
Il nuovo modello di conoscenza distrugge il principio di autorit su cui si
reggeva la tradizionale concezione del mondo e del potere.
Perci la Chiesa dichiara erronea la teoria copernicana.

59

guida alla composizione

II. Non esiste un rapporto automatico tra progresso scientifico ed


eliminazione dei pregiudizi.
Brecht, nella Vita di Galileo (1938-46) evidenzia come la lotta per una
nuova scienza non possa essere separata da una modificazione del
contesto politico e sociale.
Nel Novecento stato pi facile disintegrare latomo che distruggere il
pregiudizio razzista.
III. Le scienze umane hanno cercato di spiegare in vari modi la persistenza
dei pregiudizi.
I comportamenti umani hanno radici in abitudini consolidate e in pulsioni
inconsce che sfuggono al controllo della razionalit.
Le ideologie hanno un peso determinante nella vita sociale, ma possono
falsare la conoscenza corretta della realt.
Conclusione
I pregiudizi esistono anche nelle societ tecnologicamente avanzate: sono
dunque ineliminabili?
Se la psiche umana incline alluso di stereotipi e pregiudizi, determinate
condizioni storiche e ideologiche ne favoriscono lo sviluppo.

5. Sviluppare il tema. Ecco un esempio in cui sono sottolineati i principali snodi del
discorso.
Il dialogo Galileo-Sagredo, immaginato da Brecht, nella Vita di Galileo
(1938-1946), sottolinea un aspetto fondamentale dellattivit dello
scienziato: la sua battaglia di intellettuale che vuole rifare i cervelli degli
uomini. Ma non dobbiamo dimenticare che Brecht scrisse questa opera
durante la seconda guerra mondiale e, pur rispettando il Galileo storico,
intende richiamare la nostra attenzione su un problema, allora, e ancora
oggi, drammaticamente attuale. Che rapporto c tra razionalit scientifica e
comportamenti umani? Questi ultimi sono oggi ispirati a una conoscenza
corretta della realt o sono tuttora dominati da pregiudizi?
Lesempio di Galileo pu essere illuminante sotto un duplice aspetto: per
limportanza della sua battaglia culturale rivolta a mutare la mentalit del
tempo; per lastratta e fallimentare fiducia nella neutralit della scienza.
Lo scienziato, infatti, non concep la ricerca come attivit chiusa nel
segreto del laboratorio, ma ne divulg i risultati, rivolgendosi non solo ai
dotti, ma a tutte le persone colte. Per primo, usa il volgare in campo
scientifico, ricorrendo allepistola e al dialogo. Per questo, e non solo per
finanziare le sue ricerche, cerca un consenso tra i principi, i nobili e il
clero. Lalleanza con la Chiesa, in particolare, data la sua enorme
influenza ideologica, gli avrebbe consentito di rendere patrimonio comune
le conquiste della scienza.
Galileo credeva infatti nellutilit pubblica della scienza e nella sua capacit
di permeare e influenzare la vita della societ. Sperava quindi di poter
diffondere un modo razionale e scientifico di confrontarsi con il mondo.
Anche il Dialogo sui massimi sistemi non mira solo a dimostrare la validit
di una teoria, ma vuole educare il lettore al ragionamento critico,
distruggendo pregiudizi e abitudini mentali inveterate.
La fiducia galileiana nella forza della ragione, che Brecht sottolinea,
coincideva dunque con la speranza in una societ nuova, libera
dallignoranza e dalle superstizioni: levo antico era finito e cominciava una
nuova era dove per mille anni aveva dominato la fede, ora domina il
dubbio (Vita di Galileo, scena prima).
Di conseguenza il nuovo modello di conoscenza diventa pericoloso, perch
distrugge il principio di autorit, su cui si reggeva la concezione tradizionale
del mondo e del potere.

60

La nuova scienza metteva in discussione il potere e lo scontro tra razionalit e


pregiudizio rimandava in realt a due modi di concepire la scienza e il potere
stesso. Perci la Chiesa condann le teorie di Galileo come stolte e assurde.
Nella seconda versione dellopera, scritta dopo il trauma dellesplosione della
bomba atomica, Brecht evidenzia lingenuit della fede galileiana
nellastratta ragione scientifica, come forza autonoma, capace cio di
cambiare il mondo, prescindendo dal contesto sociale e politico.
Nei secoli successivi il metodo galileiano ha trionfato, divenendo il motore
dello sviluppo scientifico moderno e contribuendo allaffermazione di una
visione laica e razionale del mondo. Listruzione ha vanificato credenze
popolari infondate, ma il nostro rapporto quotidiano con la realt resta
spesso ancora pregalileiano.
Infatti, come afferma Einstein, nel Novecento stato pi facile disintegrare
latomo che distruggere i pregiudizi. Lo dimostrano i lager durante il
nazismo, o lesplosione della bomba atomica alla fine della seconda guerra
mondiale.
Non sembra esistere infatti un rapporto automatico tra progresso scientifico
ed eliminazione dei pregiudizi. Le stesse conoscenze scientifiche sono state
usate, in piena modernit, per legittimare linferiorit etnica o il genocidio
dei popoli.
Le recenti scoperte della genetica, che hanno dimostrato linesistenza delle
razze, non hanno tuttavia oggi abolito il razzismo.
Dobbiamo ammettere che la scienza patrimonio di unesigua minoranza,
chiusa nel segreto di castelli inaccessibili, mentre la maggioranza della
popolazione resta priva di uninformazione adeguata. Ma anche quando le
verit scientifiche diventano patrimonio culturale comune, non sempre
modificano i nostri comportamenti. Per esempio molti oggi dichiarano di
rifiutare il razzismo, tuttavia i pregiudizi etnici, contro i marocchini, gli
albanesi, gli zingari continuano a condizionare i nostri giudizi e le nostre
azioni.
Se si riconosce in linea di principio luguaglianza tra i sessi, persistono
tuttavia stereotipi maschilisti, pregiudizi e discriminazioni contro le donne,
come contro gli omosessuali o i disabili. In forme meno esplicite e arroganti i
pregiudizi innescano tuttora meccanismi di ostilit e di esclusione.
I comportamenti umani infatti hanno radici complesse in abitudini
consolidate, in istinti e pulsioni inconsce che sfuggono al controllo della
razionalit. Le scienze umane hanno cercato di spiegare in vario modo le
origini (biologico-evolutive, psicologiche o psicanalitiche) dei pregiudizi:
questi rimandano allistinto di lotta e di sopravvivenza? alla tendenza a
difendere la propria identit attraverso il gruppo di appartenenza? alla
proiezione nellaltro delle nostre paure e angosce?
A tutto ci bisogna aggiungere le ideologie politiche, sociali o religiose, che
hanno un peso determinante nella vita associata, ma che alterano una
corretta conoscenza della realt (si pensi alla diffusione dellintegralismo
religioso o ai rinascenti nazionalismi).
In conclusione possiamo dire che i pregiudizi, se sono favoriti dallignoranza,
persistono anche in societ scientificamente avanzate, creando
contraddizioni tra principi (etico-culturali) manifesti e comportamenti reali.
Ci significa che luso di pregiudizi e stereotipi connaturato alla mente
umana e quindi inevitabile?
Non facile rispondere. Possiamo tuttavia osservare che determinate
condizioni storiche (regimi autoritari, situazioni di forte conflittualit sociale e
tra gruppi, ideologie che incitano allintolleranza) ne favoriscono lo sviluppo.
possibile quindi cercare di combatterli, unendo allimpegno culturale unazione
politica tesa a eliminare le cause oggettive che possono fomentarli.

61

guida alla composizione

Il tema di attualit pu essere infine concepito anche come stimolo aperto, cio come suggestione
problematica che lo studente pu liberamente sviluppare nelle modalit di scrittura che
preferisce. Ecco un esempio in cui lallieva sceglie di argomentare il suo giudizio sul
passo proposto, ma avrebbe potuto scegliere anche altre forme di espressione (per es.
autobiografica, epistolare ). Ecco il titolo:
Le visioni che il cinema mi propone hanno la pienezza della percezione: sono delle
percezioni come gli analogon di una realt assente. In generale salvo che nei
documentari esse si organizzano in modo da costituire un mondo fittizio; il regista
racconta una storia inventata, che si svolge nel tempo, irresistibile come un brano
musicale. Come nella lettura, la mia presenza che gli d la sua unit e il suo senso. Ma la
mia parte meno attiva; non ho da interpretare dei segni ma da subire lurto di immagini
che mi vengono date con immediatezza. per questo che vedere un film richiede di solito
meno sforzo che leggere un libro. Mi basta essere attenta perch lallegria, langoscia, la
simpatia, il disgusto mi si impongano. Le emozioni che mi colpiscono possono giungere a
una tale intensit da sconvolgere il mio corpo: pu succedere che davanti a certe scene di
sangue gli spettatori svengano, il che non avviene mai per una lettura. Si piange pi
facilmente al cinema che su un romanzo. (S. de Beauvoir, A conti fatti)
In una ventina di righe, tratte da A conti fatti, S. de Beauvoir espone quale
sia il suo modo di vivere, o meglio, di subire, la visione di un film.
Con un fraseggio chiaro e senza fronzoli, seguendo uno schema
consequenziale e matematico, lautrice espone punto per punto le proprie
impressioni fino a concludere con una dimostrazione lapidaria e definitiva:
si piange pi facilmente al cinema che su un romanzo.
particolarmente interessante leggere a ritroso il brano: il carattere assiomatico
del giudizio finale si rivela alla base di tutte le dichiarazioni precedenti che si
susseguono procedendo in un iter eccessivamente razionale e chiuso.
particolarmente divertente prendere ogni frase e smontarla per costruire e
sostenere con efficacia lopposto di ci che lautrice afferma con tanta certezza
e infallibilit; al di l dellimpostazione formale, che gi non condivido ( per
me inaccettabile che delle sensazioni personali siano dimostrate con un
linguaggio cos matematico e dittatoriale), sono infondate alcune
generalizzazioni sul cinema e sui film: sostenere che il regista racconta una
storia inventata che si svolge nel tempo una banalizzazione da cui emerge
linsensibilit dellautrice verso questa forma di espressione. Che la storia
raccontata sia inventata, sa tanto di film fantastico e esclude moltissimi film
dautore; che i film si svolgano nel tempo errato se si tratta del tempo dei
calendari, dellorologio, ma pu essere vero se si tratta del tempo dellanima, o
della verit, o della maturazione: ogni pellicola ha una propria clessidra che
segna il percorso dei personaggi, del regista e degli spettatori.
Nonostante alcune affermazioni condivisibili, spicca fra tutte una frase
veramente eretica per gli amanti del cinema: la mia parte meno attiva;
non ho da interpretare dei segni, ma da subire lurto di immagini che mi
vengono date con immediatezza.
Con queste poche parole, Beauvoir riesce a distruggere tutte le fatiche di
registi come Kieslowsky, Bergman, Kurosawa: nei lavori dautore
necessaria una partecipazione viva dello spettatore, il quale chiamato a
pensare, interpretare e ripensare il messaggio trasmesso.
Sembra invece che Beauvoir tema il cinema che fa pensare, quasi come se
fosse vittima della troppa attivit cerebrale ed emotiva (Mi basta stare
attenta perch le emozioni mi si impongano).
Linterpretazione lunica richiesta che il regista fa al pubblico: il cinema
pienezza di percezioni, parola, immagine; i messaggi invadono tutti i
nostri sensi, procedono attraverso i colori, i suoni, la musica, le ombre; ogni
parola pu essere letta alla luce di altre parole o alla luce di un lungo
silenzio; ogni movimento concepito in un orizzonte pi grande, allinterno

62

del quale si muovono non solo i personaggi, ma anche le idee e i sentimenti


del regista e dello sceneggiatore.
Il linguaggio del film comunicativo, ma soprattutto interrogativo: se non si
sa cogliere la ricchezza della riflessione o del dubbio, inevitabile vivere
ogni film come un mero turbine di emozioni che sconvolgono il corpo e non
lanima. (Chiara Tognarelli, seconda liceo classico)

ESERCIZI
1

Il titolo del tema :


I giovani di oggi sono nati e cresciuti nel pieno sviluppo delle tecnologie multimediali,
ormai alla portata di tutti. Riflettendo sulla vostra esperienza alla luce delle letture
proposte, dite se e come i nuovi media hanno cambiato la vita dei giovani.
Sviluppiamo tutte le fasi del lavoro, tranne lultima; sta a te il compito di svolgere il tema.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?

Illustrare limportanza che i media hanno nella vita degli adolescenti

Qual il problema?

Le nuove tecnologie hanno cambiato la vita dei giovani? Come?

2. Raccogliere i dati. Omar Calabrese, Let neobarocca, Laterza, Roma-Bari 1987, pp.
57-60; articoli raccolti in Guardiamoci intorno, Derva, Napoli 1994, pp. 69-83.
3. Trarre dai materiali dati e concetti utili e formulare la tesi.

Il 22% dei bambini supera le quattro ore davanti alla TV, quasi il 60% gioca spesso
ai videogame.

Rapida diffusione tra i giovani del computer, legato al successo dei giochi, dei
CD-ROM e di Internet

Le nuove tecnologie mutano il senso del tempo e dello spazio

Si possono mescolare epoche e fatti diversi. Le immagini sono subito usate e


dimenticate

I videogame sollecitano una sempre pi rapida capacit di rispondere agli stimoli esterni

Ci si abitua a una percezione frammentaria della realt

Il linguaggio visivo ha preso il sopravvento sulla scrittura e ha plasmato limmaginario


dei giovani

Luniverso dei media mette a contatto con un mondo puramente virtuale

Criterio di verit non pi lesperienza della realt, ma la sua rappresentazione

A questo punto utile formulare la tesi che ci guider nella stesura dello schema. In
questo caso possiamo dire che:
I.
II.
III.

I media hanno invaso la nostra vita, offrendoci nuovi modi di passare il tempo libero
e sostituendosi spesso allesperienza diretta della realt.
Ci ha influito sui gusti e i comportamenti dei giovani, mutandone il senso dello
spazio e del tempo.
Ci stiamo sempre pi abituando a un mondo caratterizzato dalla simultaneit e
dallartificio.

4. Ora possiamo procedere a organizzare i dati e i concetti utili in uno schema.


Ecco un esempio di scaletta che sviluppa le idee della tesi:
Introduzione
Pu essere usata come introduzione la formulazione della tesi;
oppure si pu partire da alcuni dati che inquadrano la questione: Il 22% dei
bambini guarda la TV oltre quattro ore al giorno, il 59% gioca spesso ai
videogame, solo il 47% pratica abitualmente uno sport. Gi questi dati sono
indicativi della massiccia influenza dei media nella vita infantile.
Si pu anche iniziare con una sintetica presentazione del lavoro, magari sotto
forma di domande. Nessuno pu negare o minimizzare limportanza dei
media nella vita infantile e quindi sulla formazione degli adolescenti. Ma quali
sono gli effetti? In quale senso questi modificano attitudini e comportamenti?

63

guida alla composizione

Argomentazione
I. I nuovi media dominano la nostra vita

I bambini nascono e crescono immersi nel linguaggio visivo (TV,


videocassette, videogiochi)

Con lo sviluppo dei CD-ROM e di Internet si ampliano le possibilit di


navigare nello spazio e nel tempo. Tra poco basteranno un casco e un
guanto per muoversi nel ciberspazio

Limmagine sullo schermo riduce lo spazio dellesperienza concreta


(genitori, compagni)
II. I media hanno cambiato il modo di percepire il tempo: lesperienza della
simultaneit

I nostri nonni e genitori hanno assistito a una progressiva accelerazione


dei ritmi di vita. La velocit ora ha annullato le distanze, siamo immersi
nella simultaneit

Alla TV o al computer basta schiacciare un bottone per passare da


unepoca allaltra, da un luogo allaltro del mondo: non c pi distinzione
tra passato e presente, tra uno spazio e laltro

Il rapporto con le nuove tecnologie (videogiochi) tende a sviluppare una


sempre pi rapida capacit di risposta agli stimoli esterni. Si riduce il
tempo dellascolto e quello della riflessione

Labitudine al linguaggio visivo ha emarginato la lettura. La scrittura non


pi per i giovani il principale strumento di apprendimento
III. Labuso dei media muta interamente il nostro rapporto con la realt:
lesperienza della simulazione.

Criterio di verit non pi lesperienza diretta della realt, ma la sua


rappresentazione (ad esempio, si presta pi credito a ci che vediamo in
TV che non a ci che potremmo sperimentare)

Ladolescente rischia di isolarsi in un mondo artificiale e di estraniarsi dai


problemi quotidiani

Ognuno solo, davanti al computer, pur essendo potenzialmente collegato


con tutte la parti del mondo. Aumenta la comunicazione informatica, ma
quella sociale?
Conclusione
La conclusione pu essere di due tipi:
1. Una conclusione bilancio (Da quanto stato detto risulta chiara lincidenza
dei media sulla mentalit e sugli stili di vita dei giovani, anche se difficile
prevedere gli effetti sul lungo periodo);
2. una conclusione aperta, che rilancia la questione su altri piani, aprendo
nuove piste di riflessione (Come valutare questo mutamento?
Si va verso una cultura della superficialit, della fuga verso una realt
virtuale o verso una democrazia dellinformazione che dar a tutti il diritto
di parola sulla scena del mondo? Non sappiamo se il nuovo uomo
telematico sar migliore e peggiore, certamente sar diverso da quello
attuale).

Ti si propone una traccia e la formulazione di una tesi: sviluppala in una scaletta ragionata
ispirandoti alle idee elencate in disordine nella lista.
Tema. Spesso si sente dire che i giovani doggi, abituati a una vita facile e comoda, sono
scarsamente inclini allimpegno nello studio e in generale al lavoro. A tuo parere tale
accusa fondata?
Tesi.

64

I.

Non sono daccordo: il solito luogo comune. I giovani sono disposti a impegnarsi
a fondo in ci che li interessa.

II.

Lo studio, non garantendo pi un lavoro, richiede altre motivazioni e la scuola non


in grado di suscitarle.

III.

Il fatto poi che i giovani disertino certi lavori non significa che non hanno voglia di
lavorare, ma che aspirano a una migliore qualit della vita.

Lista delle idee

Limpegno nello studio dipende dallinteresse per i contenuti e i metodi di


insegnamento

La scrittura e la lettura, su cui si basa la scuola, non sono pi il principale strumento


di apprendimento

I giovani non trovano una motivazione adeguata allo studio

I giovani doggi amano la vita comoda, i divertimenti, limmediata soddisfazione dei


desideri

Sono figli della societ che ha fatto del consumismo e della facilit la misura del
valore

Sono capaci di impegnarsi a fondo solo su ci che li interessa

Non vogliono pi svolgere lavori umili e pesanti

Non si pongono il problema del futuro

Si scaricano sui giovani colpe non loro

Analizza il titolo del tema. Prendendo poi spunto dalla pista di riflessione suggerita,
1) formula la tua opinione, 2) sviluppala in una scaletta.
Tema. Crescere significa emanciparsi dalla tutela e dalla guida dei genitori e conquistare
unautonomia dalla famiglia. A tuo parere la scuola, la societ, la famiglia stessa aiutano i
giovani a diventare adulti?
Lista delle idee

I genitori faticano spesso ad accettare lautonomia dei figli

La mancanza di lavoro prolunga la dipendenza economica

Si abbassata a 18 anni let per diventare maggiorenni

Pur non condividendone i valori, la grande maggioranza dei giovani contenta di


vivere in famiglia

I giovani sono ugualmente liberi di fare quello che vogliono anche se restano con i
genitori

Solo lentrata nel mondo del lavoro e lindipendenza economica garantiscono la


libert

Neppure la scuola impone regole e modelli forti di responsabilit

Situazione contraddittoria dei giovani: si chiede loro di comportarsi da adulti, ma


viene loro offerta una limitata responsabilit sociale e personale

Sviluppa una breve argomentazione a sostegno delle tesi A e B o delle tesi B e C,


scegliendo dalla lista suggerita le idee appropriate.
Tema. Laumento della violenza tra i minori ha acceso un vivace dibattito
sullinfluenza che TV e cinema esercitano sul comportamento degli adolescenti per gli
effetti imitativi che certi film violenti possono scatenare. Qual la tua opinione in
proposito?
Tesi A Sono daccordo. Bersagliare di immagini violente la mente dei bambini
predispone ad attitudini violente soprattutto le fasce di giovani socialmente
pi deboli, che non dispongono di un valido appoggio nella famiglia e nella
scuola.
Tesi B Non sono daccordo. La violenza fa parte della natura umana e bisogna imparare
a controllarla. Cause sociali e uneducazione sbagliata la rendono invece
esplosiva. Censurare i media perci un falso problema, occorre eliminare le
cause che innescano le tendenze distruttive.
Tesi C Sono parzialmente daccordo. Laggressivit innata nelluomo e la miseria e la
degradazione sociale aumentano le pulsioni violente; in tal caso certi film
possono offrire facili modelli da imitare.

La violenza esiste in noi; il problema imparare a controllarla e a orientarla verso


fini costruttivi

La miseria e labbandono aumentano laggressivit dei giovani

Ignorare le tendenze aggressive presenti in noi fin dalla nascita non un modo per
proteggersi dalla violenza

La scuola e la TV non aiutano a capire la violenza e a controllarla

65

guida alla composizione

I bambini riflettono il modello degli adulti

Il bombardamento continuo di immagini violente abitua alla violenza come cosa


normale

La repressione dellaggressivit la ragione che spinge a trovare una


soddisfazione immaginaria della violenza nel cinema

I film violenti possono avere effetti salutari per la ripugnanza che sono destinati a
suscitare negli spettatori.

Devi svolgere il seguente tema:


I continui successi delle scienze, in particolare della medicina, offrono la possibilit di
raggiungere risultati finora insperati, creando nuove condizioni di salute e di benessere.
Impegnativo e delicato si fa per il lavoro dello scienziato sul quale incombe la
responsabilit di conciliare lirrinunciabile principio della libert della ricerca con
lesigenza d evitare i rischi connessi ad eventuali manipolazioni, soprattutto nel campo
della genetica. Esponete le vostre riflessioni in proposito, adducendo le necessarie
motivazioni (maturit 1998).
1. Leggere il titolo.
Quale problema pone?

Data la crescente capacit della scienza di modificare lordine naturale della vita,
come salvaguardarne le potenzialit positive ed evitare quelle negative?

Per discuterlo occorre mettere a fuoco il ruolo dello scienziato nella societ e
chiedersi:

Con gli strumenti che ora possiede pu lo scienziato continuare a ignorare le


conseguenze sociali della sua ricerca?

Quale nuova responsabilit egli deve assumersi rispetto al passato?

Come conciliare la libert di ricerca con la necessit di impedire un uso


tecnologico spregiudicato dei propri risultati?

Ecco un elenco di elementi utili, da cui puoi trarre uno schema da sviluppare in un
tema.

Prima la fisica, poi la chimica, ora anche la biologia e la medicina hanno rivelato la
possibilit di un duplice uso (armi batteriologiche o vaccini?).

La scoperta del DNA e le sue applicazioni tecnologiche: lingegneria genetica e le


biotecnologie.

Il mutamento della specie umana pu avveniere non pi per evoluzione naturale,


ma per via tecnologica.

Lo scienziato non pu restare neutrale di fronte alluso incondizionato delle sue


scoperte.

Limitare la libert di ricerca o limitarne luso tecnologico?

Chi sceglie tra varie tecnologie applicative?

Come scegliere quando non sono prevedibili le conseguenze di una scoperta?

Lo scienziato libero nella ricerca, quando questa finanziata dallindustria?

Devono essere solo gli scienziati a controllare luso che viene fatto del loro lavoro?
Quale il ruolo del potere economico, politico e della societ civile?

necessaria comunque una totale libert di informazione sulla ricerca e sui risultati
ottenuti.

Devi svolgere il tema seguente: Il candidato affronti, con opportuni richiami alle sue
esperienze di studio, la questione proposta nella seguente affermazione: Il cammino
della scienza lastricato di teorie abbandonate, che, un tempo, si consideravano
dimostrate (K. Popper) (maturit scientifica, tecnica e professionale del 1989). Ecco un
primo elenco di elementi utili:

La scienza procede non solo per scoperte tecniche, ma anche con la formulazione
di nuove teorie.

Alle teorie spesso si unisce una visione del mondo: p. es., la teoria geocentrica e la
teoria eliocentrica.

Cambiare teoria implica quindi cambiare non solo un sistema scientifico, ma una
filosofia della realt.

Arricchiscilo, completalo e, sulla sua base, elabora uno schema di lavoro.

66

nuove tipologie di produzione scritta


proposte dalla riforma degli Esami di Stato
La recente riforma degli Esami di Stato prevede mutamenti nella prima prova scritta.
Poich lapplicazione della riforma sar graduale e andr in vigore a pieno regime, a
partire dallanno scolastico 2000/2001, in questi primi due anni il tradizionale tema di
italiano non scomparir, ma sar affiancato dalla proposta di altre modalit di scrittura.
Queste riguarderanno la recensione, larticolo di giornale, il saggio breve, lanalisi e il
commento di un testo.

LA RECENSIONE
La recensione un testo in genere piuttosto breve, che comprende una parte espositiva
e una parte argomentativa. La prima si apre con lindicazione precisa dellopera presa in
esame. Si possono adottare vari sistemi; eccone uno:
per i libri: autore, titolo, citt, casa editrice, anno di pubblicazione (e, talvolta, numero di
pagine e prezzo); es. (va rispettato anche il sistema di punteggiatura):

V. Consolo, Lo spasimo di Palermo, Milano, Mondadori 1998, pp. 131;


per i film: titolo, titolo originale tra parentesi, regista, attori principali, paese di produzione,
anno, durata, genere; es. (anche qui, va rispettato lo stesso sistema di punteggiatura):

Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan), di S. Spielberg, con T. Hanks, E. Burns,
M. Damon, T. Sizemore; USA, 1998, 163; guerra.
Segue il riassunto; quindi la volta della seconda parte: il giudizio di chi scrive. Non
necessariamente il riassunto completo. Nelle recensioni dei film, per esempio, si
tende a non rivelare il finale; oppure, si d spesso un riassunto brillante, che rivela solo
sommariamente le caratteristiche dei protagonisti e levento principale che mette in
moto la trama. In questo caso, si vuole invogliare il lettore a leggere direttamente o ad
andare al cinema; ma il contenuto di informazioni rischia di essere povero. bene che il
giudizio sia aperto, e in ogni caso va motivato attraverso una brevissima analisi di
qualche tratto interessante dellopera. Non indispensabile che riassunto e giudizio si
susseguano rigidamente in questordine. A volte, pu essere utile iniziare con una breve
frase di giudizio, che orienta da subito il lettore. Bisogna per sempre distinguere bene
fra una parte pi oggettiva, centrata sullopera, e una soggettiva.
Ecco un esempio di recensione a un romanzo della fine degli anni Quaranta, ristampato di
recente (da Letture, anno 54, quaderno 555, marzo 1999). Si articola in unintroduzione
sullautore, un breve riassunto, un giudizio sullopera:

Boris Vian, Sputer sulle vostre tombe, Milano, Marcos y Marcos 1998, pp. 168, lire 20.000.
Boris Vian era un tipo strano. Ingegnere, jazzista, amico di Queneau e Duchamp come
frequentatore di Sartre o Merleau-Ponty, doveva essere uno di quegli uomini che fanno
di tutto e hanno la virt di sentirsi ovunque se stessi. Il prezzo non crederci mai sino in
fondo, e giusto un po di mistificazione. Anche Sputer sulle vostre tombe (1946) nato
cos. Nella voga della letteratura statunitense dellimmediato dopoguerra, un editore di
Parigi cercava romanzi americani da pubblicare. Vian si fa avanti e promette di
consegnare lui, dopo quindici giorni, il romanzo americano. Cos, sotto lo pseudonimo
di Sullivan (almeno questo, non troppo originale) e la storia dello scrittore nero
censurato in patria, esce il nostro libro. La trama esile, ma funziona: Lee Anderson
vuol vendicare la morte del fratello nero, lui nero per un ottavo e con la pelle bianca. Tra
festini, prodezze da assolata provincia Usa e molto sesso, seduce due sorelle, alle quali
spetta una tristissima fine. I colori forti non mancano, le efferatezze sadiche neppure.
Ora, si sa che in Francia prendono la letteratura molto sul serio, e i processi ai libri sono
unaurea tradizione nazionale. Laccusa per oltraggio alla morale scatta dopo il grande
67

guida alla composizione

successo di vendite e, alla fine, il libro viene proibito. Per essere osceno, Sputer sulle
vostre tombe osceno; e lo sembra ancora oggi, che dovremmo essere abituati (e
anestetizzati) a tutto. La decisione di tradurre Vian, che Marcos y Marcos ha intrapreso
da qualche tempo gi con altri libri, non certo esente dalle mode del giorno. Sembra
che un editore non possa dirsi editore se non ha il suo bravo pulp in catalogo. Se poi ci
sono anche la patina degli anni, lombra dellalta cultura e la patente dello scandalo, si fa
la figura di non essere troppo corrivi con lo spirito dei tempi, e di compiere un meditato,
doveroso ripescaggio. Ma come si fa a prendere sul serio questo filmetto costruito cos
impeccabilmente? La trama scivola cos rapida e liscia, la progressione cos
pulitamente geometrica, leccesso cos calcolato da rendere digeribili anche le peggiori
crudezze. Ma tutto finto, ci si dice come quando, al cinema, si viene sorpresi dalla
paura. uno dei pi comuni e innocui, il manierismo della carne e del sangue.
ESERCIZI
1

Recensisci unopera classica della letteratura, ma come se parlassi di un libro appena


uscito.

Recensisci un film che non ti piaciuto.

LARTICOLO
Esistono vari tipi di articolo di giornale. Possiamo anzitutto distinguere fra articolo di
cronaca, il cui primo scopo informare di un fatto, e articolo di fondo, il cui primo scopo
commentarlo. Naturalmente, informazione e commento sono sempre compresenti:
variano proporzioni e intenti. Non esiste poi una sola cronaca: cronaca politica, cronaca
nera o cronaca sportiva non solo affrontano argomenti diversi, ma usano anche linguaggi
e retoriche diverse. Lo stile giornalistico si caratterizza comunque per colloquialit,
vivacit, volont di colpire il lettore. Prevale luso del presente e del passato prossimo,
ricorre spesso la sintassi nominale (cio priva di verbo reggente), il lessico aperto sia al
parlato, sia a tecnicismi e a modi di dire del momento. Non sempre la chiarezza se ne
avvantaggia. Spesso, poi, si ricorre a trucchi del mestiere che meglio evitare,
dallinsistenza su particolari scandalistici a uno stile metaforico alla fine pesante e
bizzarro. anche bene liberarsi di frasi fatte e slogan (una tragedia che si poteva
evitare, ed polemica, un barbaro omicidio).
Larticolo preceduto da un titolo, sintetico o a effetto, che non opera dellarticolista,
ma di un redattore. Spesso, si rif il verso a frasi celebri, a proverbi, a titoli famosi
(LEspresso, 26 novembre 1998, a proposito della moda ambientalista: Come Bio
comanda). Il titolo sormontato da un occhiello e seguito da un sommario, che
riportano i dati principali della notizia, il motivo del suo interesse, qualche frase della
persona in questione. Ecco un esempio (La Stampa, 8 gennaio 1999). Si parla
dellultima puntata di uno spettacolo televisivo legato alla lotteria:

Caccia ai possessori dei biglietti, davanti al teleschermo laltra sera oltre 12 milioni di italiani

Telefona in tv: ho vinto i 15 miliardi


Record di ascolti, polemica sulle nozze in diretta a Carramba
Compaiono qui alcuni tratti tipici dello stile giornalistico: i due punti esplicativi, luso
disinvolto della virgola, la sintassi nominale (nellocchiello e nel sommario). Le virgolette
per riportare la frase del discorso diretto (ho vinto i 15 miliardi) sono state abolite; il
titolo della trasmissione non n fra virgolette n in corsivo; i numeri sono scritti non in
lettere, ma in cifre. Prevale, insomma, la rapidit. Si osservi infine che fra sommario e
titolo non c un vero rapporto: sebbene si parli di un evento accaduto nella stessa
trasmissione televisiva, esso non ha tuttavia relazione con la vincita miliardaria.
68

Non indispensabile, per scrivere un articolo, conformarsi a questi tic: si pu rispettare la


specificit dello stile giornalistico senza maltrattare la lingua italiana. Lo stile pi asciutto
quello dei dispacci dagenzia (cio di sintetiche note informative trasmesse alle redazioni
giornalistiche da apposite organizzazioni, nazionali o internazionali); oppure quello delle
notizie date in breve sullultima colonna. In ogni caso, un buon articolo ci d un adeguato
numero di informazioni con brevit ed efficacia: esso risponde, cio, a tutte quelle
domande che abbiamo individuato a proposito del riassunto. Per questo, esso deve
basarsi su materiali sicuri (oltre ai dispacci di agenzia, interviste, ricerche sul campo,
collaborazione di informatori, eventuali fonti scritte). Qui, come esempio, diamo un
articolo di cronaca comparso su La Stampa dell8 gennaio 1999 (con alcune modifiche):

I banditi da un buco hanno raggiunto lagenzia

Rapina da un cunicolo
Napoli ha concesso il bis
NAPOLI. Banda del buco di
nuovo in azione a Napoli,
questa volta nel centro della
citt. Un tentativo di rapina
era gi stato compiuto marted scorso a Secondigliano,
nella periferia nord, e si era
concluso con il ferimento di
un carabiniere.
Nel mirino dei rapinatori un
altro ufficio postale: lagenzia
di piazzetta Carolina, a pochi
metri dal palazzo della Prefettura e a ridosso di piazza del
Plebiscito. I malviventi si sono
impossessati di circa 200 milioni, portando a termine un
colpo che ha il sapore della
beffa. Circa venti giorni fa, infatti, il tempestivo allarme del
direttore dello stesso ufficio,

che aveva sentito rumori sospetti, aveva consentito di evitare un furto. In quella occasione era stato individuato il
percorso sotterraneo seguito
dalla banda: molto simile a
quello usato ieri, ma questa
volta con successo.
La rapina avvenuta poco
dopo lapertura, quando
nellufficio erano presenti il direttore, il suo vice, nove impiegati e una decina di clienti. I
banditi, dopo aver seguito la
rete fognaria, hanno attraversato depositi e scantinati sotto i
locali delle poste. Sono quindi
giunti in una sartoria chiusa
da tempo, vicina allufficio, e
hanno praticato un foro del
diametro di circa mezzo metro

nella parete. Sono cos sbucati


alle spalle della scrivania del direttore, N. F., che si trovato
di fronte quattro uomini con il
volto coperto da passamontagna, due dei quali impugnavano una pistola. Mentre un rapinatore armato minacciava impiegati e clienti, un complice
ha puntato la pistola alla gola
del responsabile dellufficio.
Lo ha cos costretto a consegnargli il denaro e i valori contenuti nella cassaforte, in quel
momento aperta perch vi si
stava depositando una somma.
La banda, dopo essersi impadronita di 185 milioni (25
in valori bollati), fuggita attraverso la stessa via da cui era
arrivata. [m. c.]

ESERCIZI
1

Individua, in un quotidiano o in un settimanale, alcuni titoli ad effetto. A che cosa si


riferiscono? Su che cosa si basa il gioco di parole?

Prendi in esame un articolo di cronaca sportiva, uno di cronaca nera e uno di cronaca
economica. Confrontali, individuando i diversi lessici e i diversi stili:
CRONACA
NERA
LESSICO

SPORTIVA

ECONOMICA

tecnico
parlato

SINTASSI

semplice
complessa

FIGURE
RETORICHE

metafore
similitudini
perifrasi
antonomasie

69

guida alla composizione

Scrivi un breve articolo sullultima riunione del tuo consiglio di classe. In particolare:

chi era presente?


quali problemi sono emersi?
ci sono state posizioni contrastanti?
quali decisioni sono state prese?

Scrivi un articolo di due colonne su un fatto di cronaca che ti ha colpito. Per le informazioni
puoi basarti su articoli reali, confrontando le versioni di almeno due giornali diversi, o sulle
notizie di differenti telegiornali (in questo caso, avrai cura di prendere appunti).

Scrivi un articolo su un incontro sportivo. Non abusare degli stereotipi e della retorica
tipici di questo stile giornalistico.

Intervieni con un articolo-lettera di valutazione personale sul problema del disagio


adolescelenziale.
Indichiamo i temi.
1)

Difficolt con la scuola, intesa come parcheggio senza prospettive di lavoro.


Paura di fallire.

2)

Difficolt di dialogo con i genitori: i figli si sentono adulti, non vogliono essere
trattati come bambini.

3)

Insicurezza: hanno voglia di andarsene, ma hanno paura di non farcela.

4)

Paura nelle relazioni affettive con laltro sesso.

5)

Incertezze sullopportunit di avere esperienze sessuali.

6)

Senso di solitudine e grande bisogno di affetto.

Larticolo deve:

avere un titolo coerente con il contenuto;

avere carattere di commento personale, ma, trattandosi di un articolo, non


contenere riferimenti strettamente personali;

usare uno stile semplice e colloquiale;

non superare le 35 righe.

Occhiello

Titolo

Sommario

Ecco un possibile inizio:

Sembriamo cos sicuri, spregiudicati, pronti ad avventure dogni genere. Non


cos. Quanta fragilit in noi, anche se non si va a bussare alla porta dello
psicologo perch ci dia una mano per capire cosa si sta a fare in questo
mondo confuso e senza orizzonti.

IL SAGGIO BREVE
Questo tipo di testo si distingue dal tema per il suo carattere di prova semistrutturata,
cio che d indicazioni precise e univoche sia sullargomento da trattare, sia sul modo in
cui svolgerlo. Devono essere specificati: largomento e il contesto di riferimento; il tipo
di analisi o di indagine richiesta; il livello di approfondimento della questione; le finalit
comunicative ed eventualmente il grado di estensione. Ci risponde allesigenza di
giungere a criteri di valutazione pi oggettivi e attendibili.
Il tema tradizionale invece in genere a stimolo aperto e si presta a uninterpretazione
soggettiva e spesso generica: non aver sviluppato alcune questioni non significa
automaticamente non conoscerle, poich si liberi di intendere ed espandere la traccia
a proprio piacimento.
70

Proviamo a fare un esempio:


Lorganizzazione della famiglia e i rapporti tra i suoi membri si presentano sotto aspetti
diversi nel tempo, ma molti, specialmente gli anziani, non sono in grado di capire i
mutamenti e li giudicano negativamente. Confuta tale posizione: a) dimostrando come
sullistituzione familiare si riflettano le trasformazioni economiche, civili e culturali
dellepoca in cui viviamo, b) motivando la tua preferenza per la famiglia attuale.
La tua composizione dovr comprendere:
unintroduzione;
uno sviluppo organizzato in paragrafi che deve poggiare su almeno quattro argomenti,
sostenuti da esempi.
una conclusione.
Il saggio non dovr superare le 60 righe.
Lo svolgimento deve essere accuratamente preparato attraverso letture, interviste e
discussioni.
Il procedimento tuttavia pu restare quello gi proposto negli esempi del tema di
letteratura e di storia, ma richiede uno svolgimento sintetico e serrato nella stesura,
realisticamente commisurato al tempo degli orari scolastici.
Valgono comunque sempre le fasi di preparazione 1, 2, 3; esemplifichiamo, per brevit,
solo la 4.
Schema
Introduzione - Tesi da dimostrare
a) Il cambiamento della famiglia nellultimo secolo dovuto al passaggio da una
societ agricola e autoritaria a una societ industriale, urbana e pi democratica.
b) Tale mutamento non segno di degenerazione, ma di rapporti pi liberi e uguali tra
i suoi membri.

Argomenti a sostegno della tesi


La famiglia contadina tradizionale era subordinata allautorit indiscussa del
capofamiglia. Es. Padre padrone di Gavino Ledda.
La sua maggiore solidit si basava su fattori economici, costituendo ununit di
produzione, sostenuta dal lavoro integrato di tutti i suoi membri. Es. la famiglia
Malavoglia descritta da Verga.
Allinizio del Novecento tale famiglia si incrina, aprendosi al lavoro industriale; ma
resta forte la dipendenza della donna e dei figli dalla gerarchia maschile. Es. La mia
bisnonna era operaia, ma analfabeta
Solo nel secondo dopoguerra si compiono lindustrializzazione dellItalia e il
processo di democratizzazione, rimasto bloccato dal fascismo. Es. La donna lavora,
va a scuola, acquista diritti paritari. I figli si ribellano allautoritarismo dei padri.

Antitesi da confutare
La famiglia ora in crisi, le coppie sono instabili.
Senso del dovere, spirito di sacrificio, obbedienza non esistono pi.

Argomenti contro
Se la famiglia oggi pi fragile, ci dovuto al fatto che la sua unit si basa su una
maggiore libert dei sentimenti. Es. quando non si va daccordo ci si separa.
Ci sono problemi, ma esistevano anche prima; erano solo taciuti. Es. difficolt di
comunicazione, solitudine.

Conclusione
in crisi dunque la vecchia forma di famiglia. La famiglia odierna si ispira a valori
diversi, pi consoni ai nuovi bisogni di democrazia e di benessere.

ESERCIZI
Sviluppa questo schema, eventualmente modificandolo, secondo le indicazioni offerte
sopra.

71

guida alla composizione

Facciamo ancora un esempio, proponendo la traccia seguente:


Vivere con lautomobile diventato per noi una seconda natura, ma le conseguenze
cominciano ad allarmare. Mostra come leccessiva invadenza delle auto condizioni
negativamente i rapporti con noi stessi, con gli altri uomini e con lambiente che ci circonda.
La tua composizione dovr comprendere:
unintroduzione in cui presenterai il problema;
uno sviluppo che ne evidenzi gli aspetti principali
le cause
le conseguenze
eventuali proposte di soluzione.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?

Si tratta di illustrare come lauto determini il nostro intero sistema di vita,


sviluppando un punto di vista critico.
Qual il problema?

Quali danni ne derivano alla nostra psiche, alla nostra salute, ai nostri rapporti con il
prossimo e con lambiente che ci circonda?
2. Cercare il materiale. Si propone come lettura di documentazione Tutti in taxi di G.
Viale, Feltrinelli, Milano 1996.
3. Trarre dai materiali dati e concetti utili.

Da semplice strumento di facilitazione dei contatti lauto ha finito per trasformare il


nostro intero sistema di vita.

La citt organizzata in funzione dellautomobile, il paesaggio in funzione di


superstrade e autostrade.

Le prime vittime sono i bambini: non possono muoversi in modo autonomo fuori casa.

Aumentano le malattie respiratorie.

Per gli adolescenti la motocicletta o lauto equivalgono allaccesso allet adulta (la
discoteca, i rapporti sociali passano attraverso il possesso dellauto).

Parte dellesistenza degli adulti imprigionata nella macchina, spesso in ingorghi


paralizzanti.

Luso dellauto in queste condizioni sviluppa attitudini individualistiche e aggressive.

Lautomobile ha mutato il nostro rapporto con il mondo, distruggendo lesperienza


vissuta del pedone.

Il tempo-spazio definito dalla velocit di percorrenza automobilistica.

Si assiste a un depotenziamento dei nostri sensi (vista, udito, tatto).

Lauto isola, non unisce, occupando gli spazi pubblici.

La citt sar invivibile, se non si riducono il traffico e la motorizzazione privata.

Ordina tu ora i dati in una scaletta ragionata secondo le indicazioni fornite, prima di
stendere il saggio.

LA PRIMA PROVA DELLESAME DI STATO


La prima prova nei nuovi Esami di Stato pu partire dallanalisi di un testo, per arrivare a
definire problemi generali. Si guidati da domande di vario tipo: bisogna riflettere sul
significato generale del testo proposto, soffermarsi sui suoi aspetti formali, inquadrarlo
nelle linee generali della storia della letteratura. Le risposte potranno quindi essere, a
seconda dei casi, brevi e puntuali o ampie e argomentate. Occorrer per sempre attenersi
con scrupolo al testo: dalla sua descrizione e analisi si potranno trarre con fondatezza le
opportune conclusioni interpretative. Lesempio che diamo considera una delle liriche pi
famose di Montale La casa dei doganieri (cfr. Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VII, 5):

Tu non ricordi la casa dei doganieri


sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata lattende dalla sera
in cui ventr lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sost irrequieto.
72

10

15

20

Libeccio sferza da anni le vecchie mura


e il suono del tuo riso non pi lieto:
la bussola va impazzita allavventura
e il calcolo dei dadi pi non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo saddipana.
Ne tengo ancora un capo; ma sallontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza piet.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
n qui respiri nelloscurit.
Oh lorizzonte in fuga, dove saccende
rara la luce della petroliera!
Il varco qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
Il paesaggio evocato quello della costa ligure; il poeta si rivolge ad una donna da lui
amata e di cui poi non aveva saputo pi nulla.

1.

Comprensione complessiva.
Rappresenta la situazione psicologica da cui si genera la lirica, collegandola alle
immagini evocate dal poeta.
La poesia nasce da un senso di estraneit, di smarrimento e di inquietudine.
Fra il poeta e la donna, infatti, non sembra possibile una reale comunicazione:
la donna non ricorda pi la casa in cui stata e il tentativo di mantenere un
contatto con lei (cio di tenere un capo del filo del tempo) destinato al
fallimento (altro tempo frastorna/ la tua memoria; un filo saddipana). Per
questo il poeta perde le coordinate normali dellesistenza: la bussola va
impazzita allavventura/ e il calcolo dei dadi pi non torna. Questa incertezza
esistenziale cerca, per un momento, una via duscita: Oh lorizzonte in fuga,
dove saccende/ rara la luce della petroliera!/ Il varco qui? (Ripullula il
frangente/ ancora sulla balza che scoscende...). Ma neppure la speranza di
questa illuminazione (cio di qualcosa che riveli il senso dellesistenza e
permetta il dialogo fra il poeta e la donna) si compie. Resta, alla fine, un senso
di totale smarrimento: Ed io non so chi va e chi resta.

2.

Analisi del testo.


2.1. Indica i termini che si legano al paesaggio e quelli che esprimono stati danimo,
badando sia al significato sia alleffetto sonoro delle parole.
Le espressioni che si legano agli elementi del paesaggio sono:
vv. 1-2: la casa dei doganieri/ sul rialzo a strapiombo sulla scogliera;
unimmagine di solitudine (infatti, subito dopo, la casa definita desolata);
il v. 2 ha una sonorit dura, per la presenza di gruppi di consonanti aspri
(rialzo, strapiombo, scogliera); ritornano spesso il suono r (rialzo,
strapiombo, scogliera) ed s (sul rialzo a strapiombo sulla scogliera), che
quasi suggerisce il sibilare del vento (cfr. v. 6).
v. 6: Libeccio sferza da anni le vecchie mura, che esprime un senso di
violenza (in particolare con il verbo sferza, cio frusta). Anche qui
Montale cerca suoni aspri, soprattutto grazie al ricorrere di gruppi
consonantici pesanti (Libeccio, sferza, anni, vecchie).
vv.13-14: in cima al tetto la banderuola/ affumicata gira senza piet:
questa volta i suoni sono meno duri. Limpressione di disagio infatti
affidata soprattutto allimmagine e al tocco di colore (affumicata).

73

guida alla composizione

Lespressione senza piet sembra animare le cose, come se queste


colpissero direttamente il poeta, senza risparmiarlo.
v. 16: nelloscurit: limmagine preannunciata dalla sera del v. 3 (che per
una sera del passato) e dalla banderuola/ affumicata (cio anche inscurita).
vv. 17-18: Oh lorizzonte in fuga, dove saccende / rara la luce della
petroliera!. Limmagine sviluppa quella precedente delloscurit. Al v. 18,
bisogna lalternarsi di due vocali di timbro chiaro, a ed e, forse proprio per
suggerire un idea di luce (rara la luce della petroliera); fra le consonanti,
prevalgono invece la r e la l (rara la luce della petroliera).
vv. 19-20: Il varco qui? (Ripullula il frangente/ ancora sulla balza che
scoscende...): la parola varco sembra avere pi un significato metaforico
(via duscita dallinsensatezza presente) che descrittivo. Limmagine delle
onde che si spezzano sulla riva pu suggerire anzitutto unimmagine di
continuit (infatti subito dopo compare lavverbio ancora). Il paesaggio di
nuovo quello scosceso del v. 2: ritornano infatti gli stessi suoni duri (balza
ricorda rialzo, scoscende richiama scogliera).
Le espressioni che indicano stati danimo sono:
v. 3: desolata: che per, significativamente, detto della casa, non della
donna o del poeta. Si tratta di un correlativo oggettivo, cio di una trasposizione
alla realt delle cose di quanto invece si riferirebbe alle emozioni individuali;
v. 5: irrequieto, riferito indirettamente alla donna;
v. 7: e il suono del tuo riso non pi lieto; qui il poeta nega anzich
affermare: in questo modo, ottiene un effetto pi indeterminato, in linea con
il tono sospeso della poesia.
Come si vede, non si tratta di molte espressioni: Montale preferisce ricreare
un clima emotivo attraverso la descrizione piuttosto che con la semplice
enunciazione degli stati danimo.

2.2. Individua anche i termini che indicano il passare del tempo e le ore della giornata
chiarendo se si accordano o meno con il paesaggio e con gli stati danimo.
I termini che indicano il tempo sono:
v. 1: Tu non ricordi
vv. 3-4: 1attende dalla sera/ in cui ...
v. 6: da anni
v. 7: non pi lieto
v. 9: pi non torna
vv. 10-11: Tu non ricordi; altro tempo frastorna/ la tua memoria
v. 12: ancora
v. 20: ancora
vv. 21-22: Tu non ricordi... questa/ mia sera.
Come si vede, prevale assolutamente il passato. Anche la sera del presente
(v. 21-22) collegata a una sera del passato (vv. 3-4). Linsistenza sta sul
venir meno del passato (di qui la frequenza di negazioni): il tempo visto come
una forza distruttiva (Libeccio sferza da anni le vecchie mura), in cui ci si
smarrisce (altro tempo frastorna/ la tua memoria). La realt oggettiva del
tempo per letta in chiave soggettiva e interiore: il tema della memoria
infatti centrale, sin dallinizio. Perci ogni espressione temporale ha un forte
contenuto emotivo ed strettamente legata allo stato danimo del poeta. La
stessa ambientazione serale comunica un senso progressivo di smarrimento e
di perdita di controllo sulla realt. C un solo momento in cui il tempo non
pi inteso come frattura e come allontanamento, ma come continuit: quello in
cui si osserva il frangente che ripullula ancora. Esso coincide con la
speranza di poter tenere ancora un capo del filo del tempo, cio di poter
conservare una comunicazione con la donna. Tuttavia, questa speranza
vana: lo dimostra la conclusione della poesia, sempre negativa.

74

2.3. Individua verbi o altre espressioni che comunicano la sensazione di cose che si
allontanano, creano distanza o si perdono quasi di vista.
Nella poesia c un allontanamento duplice. Il primo quello nel tempo,
particolarmente insistito e che abbiamo gi visto (Tu non ricordi... Tu non
ricordi... Tu non ricordi...). Il secondo quello nello spazio: sallontana/ la
casa (vv. 12-13); lorizzonte in fuga (v. 17). Esso interviene solo dopo:
dunque una specie di correlativo oggettivo del primo, perch esprime nel
mondo concreto una sensazione interiore.

2.4. Ricerca e mostra come in questa lirica gli elementi di linguaggio comune (e perfino
tecnico) si combinano con il gioco delle rime o quasi rime.
In Montale sono presenti due tendenze: quella a parlare del mondo
contemporaneo, nella sua precisa realt; quella di fare comunque una poesia
alta e nobile. Per questo egli accoglie nel suo lessico parole di uso comune o
tecniche, ma le inserisce in una raffinata struttura formale.
Fra le parole di uso tecnico si possono segnalare:
vv 1-4: doganieri : pensieri (questa rima ribadita da quella scogliera :
sera, ai vv. 2-3)
vv. 18-22: petroliera : sera (sera allinterno del verso; ma la rima si
avverte per la pausa impressa dal punto).
Fra le espressioni di uso comune, quasi parlato:
vv. 6-8: mura : va... allavventura
vv. 9-10: il calcolo... non torna : frastorna.
Fra le parole che indicano oggetti poveri:
vv. 13-15: banderuola : sola.

3.

Inquadramento nelle tendenze della poesia moderna.


Il contributo di Montale al rinnovamento del linguaggio nella poesia del Novecento.
La poesia di Montale ha rappresentato una svolta importante nella poesia di
questo secolo. Anzitutto, essa nasce sempre da occasioni concrete e, perci,
vuole parlare del mondo moderno nella sua realt. Compaiono quindi nelle sue
liriche treni, citt portuali, paesaggi urbani, interni borghesi. Il linguaggio
della poesia, dunque, si alimenta di prosa: cio di linguaggio comune o di
lessico tecnico. In questo egli si oppone alla contemporanea poesia ermetica,
che invece tendeva a un linguaggio purificato e rarefatto. Montale raccoglie
invece leredit di Pascoli e soprattutto dei crepuscolari. Tuttavia, mentre nei
crepuscolari prevale lironia, Montale intende ridare alla poesia un carattere
sublime, tragico. Agli elementi bassi si uniscono cos elementi di provenienza
alta: sia nel lessico, spesso raffinato e raro, sia nella forma metrica, che a
volte controbilancia il vocabolario quotidiano. Leffetto complessivo, in
raccolte come Le occasioni e La bufera, quello di un classicismo modernista:
forme e linguaggio sono alti e nobili, ma non per questo censurano la realt
della storia e della cronaca. Si pu perci parlare di pluringuismo (cio di
unione di diversi linguaggi, dalla parola letteraria alla parola tecnica o
comune) e insieme di monostilismo (cio della ricerca di un tono unitario,
nobile e difficile). certo questo il maggiore contributo dato da Montale al
linguaggio poetico del Novecento. Da lui hanno imparato poeti come Luzi,
Sereni, Fortini, Zanzotto, ma anche poeti pi dimessi come Giudici. In tutti
loro, infatti, torna laspirazione a una poesia di alto impegno, che sappia
guardare al nostro mondo e alla pluralit dei suoi linguaggi.

Prendiamo un altro esempio di questa prima prova, questa volta di argomento storico, tra
quelli offerti dallosservatorio del CEDE (Centro Europeo dellEducazione) sugli Esami di Stato.

La disintegrazione del blocco sovietico e lemergere delle nazionalit in URSS o in


Jugoslavia coincidono con il fallimento del comunismo, ne sono leffetto non la causa.
75

guida alla composizione

1 uniatiortodossi: gli uniati


sono i cattolici russi legati alla Chiesa
di Roma e perci in contrasto con
gli ortodossi che fanno Chiesa a s.

Ma la dissoluzione di un impero non garantisce necessariamente il futuro delle sue


membra. Riemergono intatte, infatti, le rivalit che avevano a suo tempo giustificato
lesistenza dellimpero o di un potere arbitrale: lituani contro polacchi, uniati contro
ortodossi,1 moldavi contro ucraini e russi, ucraini contro tatari, cechi contro slovacchi,
croati contro serbi, serbi contro albanesi.
Le parole prigione dei popoli, con cui Lenin descrisse limpero zarista, sono assurde
per la Russia sovietica non meno di quanto fossero per la Russia imperiale o per
lAustria-Ungheria.
Usarle significa dimenticare quali vantaggi morali, culturali, religiosi, economici molte
minoranze abbiano tratto dalla loro appartenenza a un grande Stato. Come i crsi in
Francia, anche i georgiani e gli armeni hanno avuto in Russia, imperiale o sovietica,
prospettive di carriera ben pi grandi di quelle di cui avrebbero goduto se i loro paesi
avessero cercato di sopravvivere come piccoli Stati montanari, schiacciati fra le vette
del Caucaso e le coste di due grandi laghi asiatici. Il patriottismo della Georgia stato
per molto tempo appagato dalle grandi carriere georgiane alla corte del potere
moscovita e dai vantaggi che ne derivavano per la madrepatria: ne prova indiretta il
tenace culto di Stalin che sopravvive in alcuni settori dellopinione georgiana.
Altrettanto pu dirsi di altri patriottismi riemersi alla superficie nel corso del 1989.
Queste considerazioni non servono ad anticipare il futuro, ma possono evitare attese
inutili e speranze immotivate.
La storia europea degli ultimi duecento anni non contiene ricette universali. Dimostra
semplicemente che gli Stati nazionali e plebiscitari costituitisi in Europa durante il secolo
scorso sono stati incapaci di organizzare il loro concerto e che il fallimento dello Stato
nazionale rilancia in forma continuamente diversa il progetto delle grandi convivenze
multinazionali. quello che accaduto in Europa alla fine della seconda guerra mondiale.
Ma il fallimento di uno di questi progetti nel 1989 sembra ridare credito al principio di
nazionalit proprio in quelle parti dEuropa dove esso meno facilmente applicabile.
Allosservazione di ci che accaduto in Europa tra il 1789 e il 1989 ci coglie
limpressione che la storia sia davvero circolare e gli uomini condannati a ripercorrere
lo stesso cammino senza mai ricordare e imparare. Ma [] non vero che i popoli
siano completamente privi di memoria. Nel ritornare sul cammino gi percorso essi
dimostrano di avere appreso dalla storia quanto basta per schivare qualche vecchio
errore, non abbastanza per evitare i nuovi
S. Romano, Disegno della storia dEuropa, 1991, con adattamenti.
Con questo brano lo storico contemporaneo Sergio Romano conclude un suo Disegno della
storia dEuropa. Lautore parla soprattutto degli avvenimenti che hanno cambiato il volto di
molti Stati dellEuropa orientale dopo gli anni 1989-90-91, ma le sue considerazioni
riguardano in complesso la storia europea da una data cruciale (il 1789) ad oggi.

1.

Inquadramento storico dei fatti pi recenti (a) e di quelli pi


indietro nel tempo (b).
Indicate, in termini succinti:
a) gli eventi straordinari, anche non nominati nel brano, che negli anni 1989-90-91
hanno dato il via ai cambiamenti politici nellEuropa orientale;
quali regioni e quali popoli sono messi al centro dellattenzione;
qual il fenomeno specifico che li riguarda;
b) alcuni degli stati europei che sono diventati indipendenti nel corso dell800 o anche
dopo (per esempio, dopo la prima guerra mondiale);
quali superpotenze hanno cercato di volta in volta, in nome di princpi o dottrine, di
imporrre la loro egemonia, con effetti unificanti.
a) Oggetto di riflessione dello storico sono le regioni dellex Unione Sovietica e
dellex Iugoslavia, abitate da popoli diversi, con religioni diverse e dilaniate
da sanguinosi conflitti nazionalisti.

76

Ecco sinteticamente i fatti.


Nel 1989, labbattimento del muro di Berlino segna la fine del blocco dei paesi
comunisti. La Polonia, la Romania, lUngheria, la Cecoslovacchia tengono
libere elezioni. Questultima si divide nella Repubblica Ceca e nella Slovacchia.
Tra il 1990 e il 91 si sfalda, in seguito al processo di liberalizzazione,
lUnione Sovietica (le repubbliche baltiche e la Georgia proclamano
lindipendenza, le altre repubbliche danno vita a una Comunit di Stati
indipendenti). Si accendono contrasti tra le repubbliche che culminano nella
guerra tra la Russia e la Cecenia (94-96).
Negli stessi anni, sotto lurto dei vari nazionalismi, si sfascia la Iugoslavia:
la Slovenia, la Croazia, la Bosnia-Erzegovina e la Macedonia diventano
indipendenti. La Serbia, invece, che si atteggia a difensore dellidentit
iugoslava, fa guerra alla Croazia. Il crollo di unautorit centrale, unito alla
crisi economica, determina lo scatenarsi delle varie etnie anche allinterno di
una stessa regione. La vittima principale la Bosnia, teatro di una
sanguinosissima guerra civile tra la maggioranza mussulmana, la comunit
dei croati e quella dei serbi.
Il fenomeno specifico che riguarda queste regioni lesplosione violenta dei
nazionalismi, che erano tenuti sotto controllo dagli Stati multinazionali
preesistenti.
b) LOttocento il secolo degli ideali nazionali e dei movimenti di liberazione
nazionale. Conquistano lindipendenza: la Grecia dallimpero turco, il
Belgio dallOlanda, lItalia e la Germania dallImpero asburgico. Nei
Balcani, la Serbia, la Bulgaria e la Bosnia-Erzegovina si liberano,
nellultimo ventennio dellOttocento, dalla dominazione turca. Ma lImpero
asburgico si annette la Bosnia (1908), mentre cerca di imporre la sua
egemonia sulla Serbia e sullintera penisola balcanica. La potenza russa,
daltra parte, atteggiandosi a protettrice degli slavi e degli ortodossi dei
Balcani, appoggia la Serbia e fomenta i nazionalismi balcanici per aprirsi
un varco verso il Mediterraneo.
Dopo la prima guerra mondiale, dal crollo dellimpero austro-ungarico e
dellimpero zarista nascono nuovi Stati indipendenti (Cecoslovacchia,
Polonia, Iugoslavia, la Finlandia, le repubbliche baltiche).
Ma il nuovo assetto si dimostra fragile. Tra le due guerre, limpero nazista si
espande verso lEuropa orientale in nome del pangermanesimo e della teoria
dello spazio vitale, mirando allunificazione dellEuropa sotto il dominio della
superiore razza ariana. Nel secondo dopoguerra sar lUrss a unificare nel
blocco comunista lEuropa orientale, liberata dalloccupazione nazista.

2.

Analisi del testo.


2.1. Nel testo si parla dei vantaggi e delle prospettive di carriera che le
minoranze hanno trovato nelle grandi formazioni politiche (Usarle significa
dimenticare quali vantaggi morali, culturali, religiosi, economici molte minoranze
abbiano tratto dalla loro appartenenza a un grande Stato eccetera). Spiegate e
commentate questo concetto di base; individuate anche il personaggio citato come
esempio delle fortune degli abitanti della Corsica legati alla Francia (laltro esempio
riguarda il georgiano Stalin).
Gli imperi sovranazionali non possono essere definiti semplicisticamente
prigione dei popoli osserva Sergio Romano, sottolineando le prospettive
di carriera e i vantaggi che le minoranze hanno ricavato dallappartenenza a
un grande Stato. Per esempio, la Georgia non avrebbe mai potuto vantare
uno Stalin, senza fare parte dellUnione sovietica, n la Corsica un
Napoleone, senza lannessione alla Francia. Ma anche vero che il successo
di Napoleone non servito a placare lagitazione autonomista corsa.

77

guida alla composizione

Lintegrazione in organismi statali pi vasti, se oggi una condizione pi


che mai necessaria a garantire prospettive economiche e sociali pi
vantaggiose per le minoranze, non tuttavia una condizione sufficiente.
Ci dipende infatti dalle politiche attuate. Anche in un grande Stato possono
esistere minoranze emarginate, oppresse o comunque destinate, da
meccanismi di sviluppo squilibrati, a una crescente povert. Certo la
soluzione non pu essere la frantumazione in una miriade di stati basati su
singole etnie, ma la ricerca, rispetto ai vecchi imperi, di nuove forme di
aggregazione e di collaborazione democratica, su basi necessariamente
multietniche.

2.2. Soffermatevi sullespressione gli Stati nazionali e plebiscitari costituitisi in Europa


nel secolo scorso sono stati incapaci di organizzare il loro concerto. Spiegatela e
commentatela, indicando le conseguenze pi gravi della totale libert di azione dei
singoli Stati, non frenati da una qualche autorit superiore.
Gli Stati nazionali sorti, o rafforzatisi, nellOttocento non sono stati in
grado di garantire la pace in Europa. La grande depressione scatena la
concorrenza e i conflitti imperialistici, anzich la cooperazione,
nellEuropa delle patrie. Lesasperazione nazionalistica e razzista alla
base delle due guerre mondiali. N la creazione di un organismo
sopranazionale, come la Societ delle nazioni, fu in grado di impedire,
fermo restando il rispetto del principio di autonomia e di sovranit
nazionale, laggressione di Mussolini allEtiopia o lespansionismo
hitleriano.

2.3. Quale forma, diversa dagli imperi, si cerca di dare oggi alle grandi convivenze dei
popoli in Europa e nel mondo?
I processi economici e sociali oggi in atto, dalla globalizzazione delleconomia
alle correnti migratorie che caratterizzano in senso sempre pi multietnico
la societ odierna, impongono la ricerca di nuove forme di convivenza
sovranazionale. Quelle sperimentate in passato hanno trovato un cemento
unitario nei principi ideologici o religiosi e in un forte accentramento del
potere. Si tratta, invece, di dare vita a istituzioni basate sulla partecipazione
democratica e su una politica garante della giustizia sociale e
delluguaglianza dei diritti. Solo in uno Stato sovranazionale che realizzi le
conquiste pi importanti degli ultimi due secoli di storia, si pu sperare in
una pacifica convivenza di popoli diversi. Non va dimenticato, infatti, che i
recenti conflitti etnici sono esplosi in concomitanza della crisi economica e
sociale, che ha accompagnato lo sfacelo dellURSS e della Jugoslavia e che ha
scatenato gli egoismi dei singoli gruppi etnici.
Tuttavia il crollo dellUnione Sovietica ha avuto anche una conseguenza
opposta: lestensione a livello mondiale del mercato capitalistico che,
nellultimo decennio, ha costituito la spinta pi forte al superamento delle
barriere nazionali. Le difese erette dai singoli Stati per regolamentare la
circolazione dei capitali, la conversione delle monete, gli investimenti
commerciali internazionali stanno cadendo. Si creano o si rafforzano grandi
aree di libero scambio su scala subcontinentale, come quella nordamericana
(NAFTA), lassociazione per lintegrazione dellAmerica Latina (MERCOSUR),
le comunit che raggruppano vari Stati africani o i paesi del Sud-Est
asiatico. Questi mercati comuni tendono ad allargarsi a livello continentale,
come quello dellUnione europea, che si aprir anche agli ex paesi socialisti,
o a livello intercontinentale, come lassociazione che unisce i paesi che si
affacciano sul Pacifico, dagli Stati Uniti al Giappone alla Cina, dal Cile
allAustralia (APEC). Ma il processo di liberalizzazione dei mercati non
coincide automaticamente con la cooperazione tra i popoli, giacch le aree
sono concepite per rafforzare la competizione di un gruppo di economie nei

78

confronti delle altre. Inoltre, un accordo dettato unicamente dalle leggi del
mercato lascia irrisolti o rischia di acuire i problemi sociali dovuti alla
crescente povert ed emarginazione dei popoli pi svantaggiati; problemi che
spesso esplodono proprio nella forma di conflitti etnici e religiosi. Di qui
limportanza che tale processo sia accompagnato da aggregazioni politiche
pi vaste, in grado di far valere linteresse pubblico nei confronti di quello
del capitale multinazionale. LUnione Europea infatti si sta muovendo nella
prospettiva, pi difficile, di una graduale integrazione delle politiche, non
solo economiche, dei vari Stati. Altri organismi politici, come
lOrganizzazione per lUnit Africana (OUA) incontrano grosse difficolt.
LONU stessa, lorganismo politico sovranazionale pi importante, nato nel
secondo dopoguerra, in una situazione del tutto diversa da quella attuale,
dovr essere soggetta a un processo di revisione in senso democratico per
poter svolgere un potere arbitrale effettivo.

3.

Riflessioni conclusive.
Alla fine del brano si discute se i popoli imparino o no, dalla conoscenza del passato, ad
evitare i loro errori precedenti. Che risposta d lo storico? E voi, riflettendo sul nostro
presente, che risposta dareste?
Lo studioso afferma che la storia sembra ripetersi poich, nonostante il
fallimento degli Stati nazionali, i popoli reagiscono alle difficolt presenti con
lesasperazione dei conflitti nazionalistici e con la frantumazione
particolaristica. In effetti le guerre civili dellex Iugoslavia sembrano
riprodurre le guerre e gli eccidi che hanno da secoli caratterizzato le varie
etnie della penisola balcanica, eccettuato il periodo, tra il 45 e il 75, della
presidenza di Tito. Perci sembra davvero che la storia non insegni molto; in
realt insegna che, in presenza di un progetto ideale e politico unitario e
fortemente condiviso, tacciono anche gli odi pi inveterati. Viceversa, in una
situazione di crisi generale e in assenza di alternative unificanti credibili, chi
pi esposto a subirne le conseguenze indotto a ripiegare sui valori del
passato, sui legami immediati rappresentati dalla tradizione, etnica e
religiosa. La tendenza stessa alla mondializzazione produce anche la
controtendenza al particolarismo, come estrema difesa di fronte alla perdita di
identit collettiva. In questo contesto, profondamente diverso dal passato, non
possibile battere le vecchie strade. Si tratta di muoversi verso la costruzione
di nuove prospettive di convivenza dei popoli, che avranno tanto pi
possibilit di realizzarsi quanto pi cercheranno di garantire non tanto al
singolo individuo, popolo o classe, quanto al complesso del genere umano il
diritto alla vita e alla libert.

79

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