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LA SCRITTURA
E LINTERPRETAZIONE
HA COLLABORATO
Raffaele Donnarumma
progetto grafico
Vincenzo Marineo
composizione
Fotocomp Palermo
stampa
STIAV s.r.l. - Firenze
Propriet artistica e letteraria
della Casa Editrice
Stampato in Italia
ROMANO LUPERINI
PIETRO CATALDI LIDIA MARCHIANI
LA SCRITTURA
E LINTERPRETAZIONE
STORIA E ANTOLOGIA DELLA LETTERATURA ITALIANA
NEL QUADRO DELLA CIVILT EUROPEA
PALUMBO
INDICE
LA DESCRIZIONE
LINTERPRETAZIONE
A Il tema di letteratura
ESERCIZI
B Il tema di storia
ESERCIZI
C Il tema di attualit
ESERCIZI
LA RECENSIONE
ESERCIZI
LARTICOLO
ESERCIZI
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ESERCIZI
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IL SAGGIO BREVE
on il termine letterario ci riferiremo qui a testi poetici in versi e a testi narrativi in prosa. Ovviamente la
denominazione di letterario pu riferirsi anche ad altri testi (per esempio, saggistici).
Ma qui, per comodit didattica, si privilegiano questi due tipi di testo.
Essi presentano, insieme ad alcuni importanti caratteri comuni, anche tratti specifici non
meno rilevanti che li distinguono luno dallaltro. Dovremo perci considerare entrambi.
la descrizione
Dopo una rapida lettura preliminare, occorre tornare a leggere il testo per darne una
descrizione. solo rileggendo che si passa a una lettura orientata, meno impressionistica
e volta a porre una serie di interrogativi: quando stato scritto questo testo, in quale
occasione e per quali destinatari? che cosa dice? come lo dice? quale immaginario
esprime? A queste domande corrispondono quattro livelli diversi di descrizione:
1) datazione e storia del testo, come risposta alla domanda quando e per chi esso
stato concepito?;
2) accertamento del contenuto *semantico (parafrasi letterale, ricerca sul vocabolario
dei termini rari e difficili, comprensione della sintassi del periodo, evidenziazione dei
passaggi logici e degli snodi concettuali e narrativi) come risposta alla domanda che
cosa dice il testo?;
3) analisi tecnico-formale delle componenti linguistiche, stilistiche e strutturali, come
risposta alla domanda come lo dice?;
4) enucleazione del tema o dei temi su cui il testo costruito, come risposta alla
domanda quale immaginario esprime?.
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Questi quattro punti sono stati qui esposti secondo lordine in cui preferibile seguirli.
Esso procede da fuori a dentro il testo, e precisamente dalla sua genesi (1) alla sua
comprensione semantica (2), stilistica (3) e tematica (4).
I punti 2 e 3 assumono caratteri diversi per il testo poetico e per quello narrativo in prosa
e quindi andranno considerati in modo distinto. Viceversa la trattazione dei punti 1 e 4
non dipende dal tipo di scrittura letteraria e perci possibile dare suggerimenti di
approccio unitari.
1 Datazione e storia del testo La datazione e la storia del testo sono indispensabili per capire
loccasione in cui il testo stato scritto, a quali destinatari rivolto, a quale fase della
storia dellautore appartenga lopera, e, insomma, per metterne a fuoco la genesi.
Bisogner sempre ricondurre la singola lirica al libro di cui fa parte o il singolo racconto
alla raccolta che lo contiene. Anche nel caso di una poesia lirica o di un racconto, non
mai casuale la sua collocazione allinterno del libro da cui tali testi sono tolti:
questultimo (per esempio, il Decameron di Boccaccio o il Canzoniere di Petrarca) va
comunque considerato non unantologia di componimenti disparati, bens unopera
organica e unitaria. Cos un sonetto della Vita nuova di Dante o del Canzoniere di
Petrarca va inserito sia nella storia artistica dei due autori sia nello sviluppo narrativo e
nella struttura organizzativa delle due opere. infatti molto diverso se si tratta, per
esempio, di un sonetto giovanile scritto quando Laura era in vita oppure di un sonetto
della vecchiaia composto dopo la morte della donna. Cos la novella boccacciana del
principe Tancredi e della figlia Ghismunda (IV,1), che rivendica il proprio diritto a un
amore liberamente scelto, pu essere compiutamente compresa solo pensando di
quale giornata essa faccia parte (la quarta, dedicata agli amori infelici), mentre i suoi
contenuti andranno valutati anche in rapporto allevoluzione dellautore dalle atmosfere
nobiliari della produzione giovanile a quelle borghesi e mercantili del periodo fiorentino
durante il quale il Decameron viene elaborato (e ci infatti permette allautore una
prospettiva critica nei confronti del principe Tancredi, tipico rappresentante della
nobilt). Per quanto riguarda il *destinatario, si ricordi che proprio le donne sono
indicate da Boccaccio come quello principale a cui lopera rivolta. Per quanto riguarda
loccasione, il rinvio al tempo della pestilenza e al progetto di rifondazione di una civilt
dopo la catastrofe spiega linteresse per un uso pi libero del corpo e per nuovi valori
(come la responsabilit individuale e una morale valorizzata nei suoi aspetti privati e
individuali).
2 Accertamento del contenuto semantico Bisogna distinguere in questo caso lanalisi
necessaria per un testo poetico (2A) da quella per uno di prosa narrativa (2B).
2A
Si devono considerare tuttavia due limiti di qualunque parafrasi. Anzitutto essa riduce
sempre la ricchezza dei significati del testo. Per esempio, nel sonetto di Dante sopra
considerato la parafrasi dei due versi iniziali (Tanto gentile e tanto onesta pare/ la donna
mia quandella altrui saluta) molto difficilmente pu dare conto del peso
dell*etimologia latino nella parola donna (da domina = signora, padrona), n del
particolare valore di saluta che significa anche annuncia e dona la salvezza eterna.
In secondo luogo, molte forme di poesia moderna si fondano su una voluta apertura e
indeterminatezza del significato, su una sua costitutiva molteplicit o ambiguit, che
impossibile rendere attraverso una semplice parafrasi, dato che questa tende a
interpretare il senso in una sola direzione.
Utile alla ricostruzione del significato complessivo del testo anche lindividuazione dei
vari passaggi logici, ovvero la segmentazione del testo nelle sue unit o nei suoi nodi
narrativi e argomentativi. opportuno in genere suddividere il testo in parti distinte (per
esempio, nel sonetto di Dante sopra ricordato e riportato pi avanti, si possono
individuare una parte descrittiva e una successiva, che implica una conclusione morale).
2B
La ricostruzione dei caratteri metrici e fonici del testo richiede innanzitutto il riconoscimento
della forma metrica adoperata dal poeta (il testo di Dante, gi citato per esempio, un
*sonetto). quindi opportuno individuare la eventuale divisione in strofe, il sistema delle
rime e il tipo di versi impiegati. Nel sonetto ovviamente si tratter di tutti *endecasillabi
divisi in quattro strofe (due *quartine e due *terzine). Ma in molte altre forme poetiche vi
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possono essere metri diversi variamente alternati. Nella poesia moderna, infine, si possono
incontrare testi formati da versi liberi, divisi o meno in strofe. Si possono dunque verificare
le rime, cercando di capire lincremento di significato che esse possono comportare. Nel
sonetto di Dante, per esempio. pare del primo verso rima con guardare, con laudare
e con mostrare dei vv. 4, 5 e 8. Se si considera che il verbo parere significa in Dante
apparire, mostrarsi, facile verificare che questa catena di rime ruota tutta attorno al tema
capitale del testo: la relazione tra il mostrarsi miracoloso di Beatrice e la visione di lei da
parte del poeta (con lunica eccezione del verbo laudare, che costituisce il modo
attraverso il quale il poeta, che guarda, si mette in contatto con lapparizione femminile e la
celebra). Nelle terzine mira rima con Sospira (vv. 9 e 14), rafforzando il collegamento
tra contemplazione e commozione (di sospiro o di lode). Lanalisi metrica si completa
soffermandosi sugli eventuali *enjambements e sulla loro funzione. Nel sonetto di Dante
ce ne sono tre ai vv. 1-2, 7-8 e 12-13, e riguardano tutte tre la rappresentazione di Beatrice,
che ne riceve un effetto di distensione e di pacificazione. poi necessario verificare le
figure foniche, come le *allitterazioni (qui ce ne sono diverse: miracol mostrare.//
Mostrasi. vv. 8-9: spirito soave, v. 13, che anticipa il conclusivo Sospira).
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Lanalisi della lingua e dello stile si effettua interrogandosi innanzitutto su quei luoghi del
testo che stato necessario modificare per avvicinarli alluso medio. Pi in generale, si
tratta di valutare il tipo di lingua impiegato dal poeta (una lingua stilizzata o innovativa, vicina
o lontana dalluso, concreta o astratta, sublime o realistica, ecc.). Tale valutazione deve
tenere conto del contesto linguistico-culturale nel quale un dato testo stato prodotto (il
che tuttaltro che facile, soprattutto per uno studente e soprattutto davanti a testi
antichi). Un confronto tra un sonetto di Dante e uno di Cecco Angiolieri, per, potr riuscire
quanto mai istruttivo da questo punto di vista: entrambi riveleranno una lingua lontana dalla
nostra, ma mostreranno anche le diverse scelte dei due autori. Lo stile potr presentare
periodi brevi o lunghi, struttura *ipotattica o *paratattica, ordine normale degli elementi
logici o inversioni (*anastrofi o *iperbati). Il sonetto di Dante, per esempio, ha uno stile
abbastanza piano e scorrevole, ben adatto alla raffigurazione armoniosa del soggetto.
3B
Il rapporto fra sintassi e struttura metrica (la strofe, in genere) del testo pu essere di
coincidenza oppure di non coincidenza. Nel primo caso prevalgono la forza e la
compattezza dellespressione o dellargomentazione; nel secondo pu essere pi
efficace lesito emotivo. Nel secondo caso, infatti, si pu registrare un particolare effetto
di sottolineatura della porzione di periodo che, a causa della non coincidenza fra sintassi
e metrica fuoriesce dalla strofe invadendo la successiva. Un esempio famoso quello
dellInferno dantesco, nel canto di Francesca (V, vv. 133-137). Mentre frequentemente in
Dante il periodo coincide con lestensione della terzina, in questo caso il senso della
terzina Quando leggemmo il disato riso/ esser baciato da cotanto amante,/ questi, che
mai da me non fia diviso resta sospeso: il periodo si conclude infatti nella terzina
successiva con il verso la bocca mi baci tutto tremante che viene ad assumere cos
maggiore intensit.
Analisi tecnico-formale delle componenti linguistiche,
stilistiche e strutturali di un testo di prosa narrativa La narratologia
Ogni racconto (sia in versi che in prosa, questa volta) costruito su assi temporali e
spaziali. Si pu distinguere il tempo della storia (o della vicenda narrata) da quello della
narrazione: la storia nei Promessi sposi copre due anni, ma la narrazione non ha sempre
la stessa velocit: i primi sette giorni della vicenda sono narrati in ben diciassette capitoli
(quasi met del romanzo) e in essi dunque il tempo della narrazione pi lento che nei
capitoli successivi. Lindugio o la velocit della narrazione possono segnalare i centri di
interesse del racconto. Il tempo poi pu essere vissuto in modo diverso: nelle societ
arcaiche in modo circolare e ripetitivo, a seconda del ritmo delle stagioni e dei raccolti;
nelle societ moderne, in modo rettilineo e progressivo. Analogamente decisiva la
dimensione spaziale del racconto. Per esempio, la concezione spaziale della Commedia
di Dante verticale: il viaggio procede dapprima verso il basso, sino al fondo dellInferno,
poi verso lalto, sino alla vetta della montagna del Purgatorio e ai cieli pi elevati del
Paradiso. Cercare la verit compiere questo percorso. Quando Ulisse pretende di
trovare il senso della vita attraverso un viaggio invece orizzontale (non dalla terra al cielo,
ma esplorando la terra), viene punito con linabissamento che lo spinge in basso, verso
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Definire il sistema dei personaggi aiuta a capire come costruito il racconto e quale sia il
suo messaggio. I personaggi spesso sono ideati a coppie, per similarit o per
opposizione, secondo un sistema binario. Per esempio, nei Promessi sposi le vittime
sono due, Renzo e Lucia, in antitesi a due oppressori, don Rodrigo e Innominato, i primi
due sono protetti da unaltra coppia formata da fra Cristoforo e dal cardinale Federigo,
mentre i due oppressori si avvalgono dellaiuto di altri due personaggi, don Abbondio e
Gertrude. I rappresentanti della Chiesa buona si oppongono a quelli della Chiesa
cattiva o corrotta, sia ai vertici che alla base della gerarchia: il cardinale Borromeo in
opposizione a Gertrude, padre Cristoforo a don Abbondio. Anche i personaggi del potere
laico sono contrapposti fra buoni e cattivi con lo stesso criterio: lInnominato che si
converte in antitesi a don Rodrigo. Occorre notare che tale netta distinzione fra
buoni e cattivi funzionale al messaggio ideologico e religioso del romanzo.
4 Enucleazione del tema o dei temi su cui il testo costruito Ogni testo ruota su
uno o pi temi essenziali, che rinviano ai fondamenti antropologici della condizione
umana e allimmaginario dellepoca in cui vissuto lautore. Se per esempio si legge la
novella di Tancredi e di Ghismunda nel Decameron (IV, 1), bisogna subito intuirne un
fondamentale elemento del contenuto: la rivendicazione dellamore, consapevolmente
e responsabilmente scelto, da parte della protagonista. Qui il tema, che in questo
manuale abbiamo definito Lamore e la donna (Percorso III), si carica di valenze che
rinviano a impulsi propri della condizione umana di ogni tempo, ma anche ad aspetti
propri di unepoca e di un mondo: da un lato allimmaginario della Firenze borghese a
met del Trecento, con la rivalutazione degli aspetti naturali e corporei e della libera
scelta individuale tipica della nuova societ mercantile; dallaltro al motivo, quanto mai
attuale, dellemancipazione femminile (Ghismunda si oppone insieme allautorit del
padre e a quella del principe, dunque dello Stato). Ma al di l di tale indicazioni, che
dovranno essere tenute presenti soprattutto nella fase dellinterpretazione,
lenucleazione del tema utile perch, cogliendo i motivi fondamentali del testo,
permette di definire anche una delle principali angolazioni da cui condurre la lettura e di
far crescere linteresse a mano a mano che questa procede ed essi si rivelano e si
sviluppano. Inoltre permette di chiarire perch lautore abbia scritto proprio la novella o
la poesia che stiamo leggendo e per quali ragioni storiche e culturali abbia privilegiato
un determinato tema.
linterpretazione
Nella fase della descrizione al centro della classe c il testo; nella fase
dellinterpretazione al centro va posta la classe stessa come comunit che sinterroga
sullattualit e sul valore del testo, sulle domande da porgli, sul giudizio da dare su di
esso e sulle conseguenze stesse dellatto della lettura.
Nellinterpretazione si possono distinguere tre operazioni: 1) la storicizzazione o
contestualizzazione; 2) lattualizzazione; 3) la valorizzazione, cio lattribuzione di valore.
1 Storicizzazione o contestualizzazione Per questa operazione occorre ovviamente ritornare al
primo momento della descrizione e cio alla datazione e storia del testo, al momento in
cui esso stato scritto e alla fase della storia artistica dellautore in cui esso rientra. Ma
ci non basta. Non si tratta di riferire meccanicamente lopera a un periodo, ma di
giustificare tale riferimento attraverso unanalisi degli aspetti formali, dellideologia e
della poetica di un testo. Per esempio, la prosa di Boccaccio assai pi complessa ed
elaborata di quella del Novellino (una raccolta di novelle risalente a circa cinquantanni
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prima), fatta di periodi brevi uniti, quasi sempre, dalla congiunzione e. Invece Boccaccio
usa ampiamente l*ipotassi: si sente gi, nel suo periodo e nelluso elegante della lingua,
lesperienza preumanista del conoscitore dei classici latini (Cicerone soprattutto). Per
quanto riguarda lideologia, il Medioevo di Boccaccio non quello di Dante. Diversa la
sua idea di fortuna (coincidente con i capricci del caso e non pi con il volere di Dio) e
di virt (Ghismunda esaltata come uneroina e giudicata virtuosa, mentre, per
scelte simili, Francesca da Rimini viene condannata da Dante); diversa la sua concezione
dellamore, dei diritti della carne, della responsabilit individuale. Lanalisi convergente di
questi aspetti stilistici e ideologici permette di collocare Boccaccio in un contesto
preciso, quella della Firenze borghese e mercantile di met del Trecento. Inoltre nella
genesi del Decameron ha un peso decisivo la grande peste del 1348, suggerendo
allautore lesigenza di indicare i valori fondamentali su cui ricostruire una nuova civilt
dopo la catastrofe (di qui la sintesi di valori cortesi e mercantili, di gentilezza nobiliare
e di spregiudicatezza borghese che Boccaccio propone). La conoscenza non solo
dellideologia ma anche della *poetica di un autore pu offrire un aiuto decisivo alla
contestualizzazione di unopera. Per esempio, la poetica di Boccaccio edonistica, non
moralistico-religiosa: vuole procurare il piacere del lettore piuttosto che elevarlo a Dio; e
se utilitaria (Boccaccio vuole anche indicare alle donne una serie di comportamenti
pratici possibili), non lo tuttavia in senso precettistico-religioso come quella di Dante.
Siamo gi, insomma, in una fase storica successiva.
Si noti che la contestualizzazione non affatto unoperazione meccanica o oggettiva, ma
un atto interpretativo e dunque soggettivo che chiama in causa la responsabilit del
lettore.
2 Attualizzazione Essa consiste nel definire il significato per noi di un testo. Il lettore insomma mette a
confronto il mondo del testo e il proprio, stabilisce dei confronti e dei paralleli fra il
passato e il presente, segna delle differenze e delle somiglianze. Questa operazione il
presupposto di ogni operazione critica: se infatti il testo non avesse alcuna ragione
dinteresse per noi, non si vede perch dovremmo occuparcene. Ma, mentre in un
saggio di critica specialistica lattualizzazione resta spesso implicita, nella pratica didattica
bene che essa emerga. Bisogna cio che siano chiarite le ragioni per cui si legge un
testo e che la lettura si concluda con una definizione del significato che esso viene ad
assumere per noi oggi.
Si osservi tuttavia che percepire la distanza di un testo, ci che lo distingue da noi e dal
nostro tempo, non meno importante del coglierne invece i rapporti di continuit con
loggi. Il significato per noi di un testo pu consistere nel fatto che esso rappresenta un
momento storico irripetibile e una esperienza irriproducibile al presente, oppure al
contrario nel fatto che esso prospetta soluzioni e problemi ancora attuali. La lettura dei
poemi omerici, per esempio, pone sotto i nostri occhi un mondo mitico inconciliabile con
il presente e da ci deriva una parte del loro fascino , ma anche situazioni (come
lamore filiale, lamicizia, leroismo) che riflettono sentimenti e valori che si prolungano
sino a oggi perch sembrano coincidere con la stessa condizione umana.
Lattualizzazione pu essere collegata alle soluzioni formali o al messaggio ideologico o
al tema di unopera. In particolare alcuni grandi temi che definiscono la condizione
umana e limmaginario di ogni tempo lamore, la morte, la corporalit, la maniera di
vivere lo spazio e il tempo, la guerra si prestano in modo significativo
allattualizzazione di un testo, e per questo a essi sono dedicati, in questo manuale,
appositi percorsi tematici. Abbiamo gi mostrato, per esempio, nel punto 4 della
descrizione, lattualit del tema della donna e dellamore nella novella di Tancredi e di
Ghismunda, nel Decameron.
Il problema dellattualizzazione di un testo ha molti aspetti in comune con la sua
valorizzazione, vale a dire con lassegnazione a esso di un valore. Lattualizzazione,
insomma, sempre laltra faccia della valorizzazione, a cui strettamente congiunta: per
molti aspetti, dare significato e dare valore sono infatti operazioni che si sovrappongono
nel corso di una lettura.
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3 Valorizzazione latto attraverso cui si attribuisce valore a un testo. Si distingue dallattualizzazione (con cui
pure ha molto in comune) perch tende a un giudizio complessivo di sintesi che coinvolge
anche gli altri elementi dellinterpretazione. Per esempio, se io dico Dante il pi grande
poeta del Medioevo, da un lato compio una operazione di storicizzazione collocando
Dante nel suo tempo, ma dallaltro ne compio anche una di attualizzazione, perch lo
pongo allinterno di una gerarchia di valori che tutta attuale e che rispecchia il punto di
vista delloggi (altre epoche hanno espresso infatti giudizi diversi: per la maggior parte degli
autori del Cinquecento il pi grande poeta del Medioevo era Petrarca, non Dante).
Va osservato che il giudizio di valore pu anche non essere strettamente estetico. Per
esempio, nellespressione sopra riportata (Dante il pi grande poeta del Medioevo)
si usa laggettivo grande e non bello: si evoca insomma una dimensione che
anche morale e civile e che ha a che fare con la complessit dellesperienza conoscitiva
dellautore considerato. Inoltre limportanza di un testo pu essere dovuta al suo valore
non di monumento in campo strettamente artistico ma di documento o di
testimonianza in campo storico. Lo stesso concetto di valore estetico daltronde
variabile nel tempo e comunque difficilmente definibile in modo assoluto. Il giudizio di
valore perci deve considerare aspetti diversi (linteresse che suscitano i contenuti e i
temi, la complessit e la ricchezza dellesperienza conoscitiva e della testimonianza
storica, il livello dellelaborazione formale e loriginalit della scrittura).
Poich sempre un giudizio di valore a dare ragione di una lettura scolastica (leggiamo certi
autori perch, essendo ritenuti i maggiori o i pi significativi, sono entrati a far parte del
*canone), con un giudizio di valore che essa va conclusa. E qualora la discussione
comune si orientasse per un giudizio negativo, bisognerebbe dedurne che quel determinato
gruppo di lettori (la classe, in questo caso) implicitamente propone di espellere quel testo
dal canone. Ogni lettore infatti contribuisce, magari in misura minima e quasi trascurabile (in
relazione, infatti, alla sua competenza specifica, alla sua influenza o autorit), alla
conservazione o alla mutazione del canone e dunque anche alle letture che ogni
programma scolastico impone o suggerisce (e che sono infatti relativamente variabili nel
tempo). Se un testo incontrasse un numero sempre minore di lettori, al punto che i maestri
delle scuole elementari e i professori delle scuole medie cessassero di proporlo, esso
uscirebbe dalla lista dei libri da leggere e cadrebbe nelloblio, per sparire per sempre oppure
magari per riemergere allattenzione dei lettori fra qualche decennio o fra qualche secolo.
l piacere della lettura non un punto di partenza, ma un punto di arrivo. Quando si ha a che fare con un testo artisticoletterario, e dunque estremamente complesso ed elaborato, la lettura sempre
unoperazione impegnativa; e oggi, in una societ multimediale fondata sullimmagine e
sul suono, lo ancor di pi. Nel campo della lettura di testi letterari, il processo non va
da leggere per divertirsi a leggere per educarsi, bens da leggere per educarsi a
leggere per divertirsi. Solo dopo avere appreso un determinato metodo e avere
imparato a superare gli ostacoli che la lingua e la cultura del passato e la specificit
stessa del letterario pongono al lettore doggi, possibile leggere per piacere i classici
della letteratura italiana. Le note e i consigli che abbiamo qui dato, e che abbiamo
riassunto nei quattro punti della descrizione e nei tre della interpretazione, vogliono
solo contribuire a elaborare questo metodo.
Si tenga per presente che, per apprezzare e amare la letteratura, essa va anche
desacralizzata. Leggere per la prima volta un testo non molto diverso, nella sostanza, da
conoscere una persona nuova. Bisogna osservarlo attentamente, imparare a rivolgergli le
domande che possano scoprirlo e rivelarlo. Ma esso, come ogni esperienza umana, ci
parla della vita che tutti viviamo e dei problemi che tutti dobbiamo affrontare, ponendo
interrogativi o prospettando soluzioni che riguardano sia la nostra esistenza intima sia
quella pubblica e sociale. Solo recuperando questa familiarit con lesperienza formalizzata
dal testo letterario potremo imparare, leggendo, a educarci e, insieme, a divertirci.
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uesta guida stata pensata per aiutare gli studenti a sviluppare le capacit di apprendimento, migliorando il
metodo di studio e di esposizione scritta. Essa d qualche consiglio generale e qualche
suggerimento pratico per:
lo stile
n buono scritto deve rispondere ad almeno quattro requisiti: correttezza, semplicit, chiarezza, propriet. I due
principali aspetti da tenere in considerazione sono il lessico (cio la scelta delle parole) e
la sintassi (cio larticolazione delle frasi). In entrambi i casi, bisogna sorreggersi con lo
studio della grammatica e con la lettura. La prima ci insegna le regole da rispettare e,
quindi, ci mostra gli errori da evitare. La seconda ci mette sotto gli occhi un discorso nel
suo svolgersi, arricchendo la nostra conoscenza della lingua e le nostre nozioni e
offrendoci esempi e spunti di riflessione. Ci limiteremo qui a pochi esempi di errori pi
frequenti.
Correttezza. Anzitutto, occorre rispettare le regole della grammatica. Bisogna stare particolarmente
attenti a:
uso del gerundio, da limitare ai casi in cui il soggetto sia lo stesso della proposizione
reggente. P. es., si pu scrivere: Vedendola [sogg. sott.: egli], le sorrise [stesso
sogg.: egli]; non si pu scrivere: Piovendo, non sono venuto, ma: Non sono
venuto perch pioveva;
Semplicit. Nella scelta del lessico, non il caso di sbizzarrirsi in stranezze o parole difficili per il
solo gusto di farlo. Il vocabolario dei sinonimi va usato rispettando il principio della
propriet (cfr. sotto).
Le frasi devono essere brevi, con i nessi sintattici ben in evidenza. meglio
evitare proposizioni incidentali e parentetiche, dividendo i periodi complessi in
periodi pi brevi.
Vanno evitati inutili giri di parole (es.: nel momento in cui per quando; mi
interessa tutto quello che sport anzich mi interessa lo sport; il sommo
poeta per Dante).
Chiarezza. La si ottiene non solo grazie a uno stile semplice, ma anche evitando ambiguit. Perci:
stare attenti agli aggettivi possessivi di terza persona. Se scrivo: Ho visto Carla con
il cane di Pietro. Il suo passo era zoppicante, non chiaro chi zoppichi. Se voglio
parlare del cane, scriver Ho visto Carla con il cane di Pietro. Il passo dellanimale
era zoppicante. Se scrivo: Carlo ha detto a Giovanni che ha perso le sue chiavi,
le chiavi sono di Giovanni; se scrivo Carlo ha detto a Giovanni che ha perso le
proprie chiavi, le chiavi sono di Carlo;
stare attenti ai pronomi relativi. Se scrivo: Ho visto Carla con il cane di Pietro, che
zoppicava, a zoppicare Pietro;
il semplice accostamento paratattico di varie proposizioni (cio gli elenchi legati solo
dalle e) crea una confusione in cui tutto sta sullo stesso piano e diventa impossibile
orientarsi. Per lo stesso motivo, non bisogna eccedere nelluso dei poi, degli inoltre,
degli anche;
Propriet. Ogni cosa va chiamata con il suo nome: perci ci sono parole tecniche inevitabili non per la
loro difficolt e le loro pretese, ma perch pi precise. P. es., *anafora pi specifico di
ripetizione, in quanto indica un tipo particolare di ripetizione, quella che compare nella
stessa sede. La chiarezza del vocabolario non un fatto di superficie, ma risponde alla
ricchezza effettiva dei contenuti affrontati. Inoltre, non parliamo sempre allo stesso modo
in tutte le circostanze e con tutti gli interlocutori: con gli amici siamo pi liberi che con i
genitori, e rispondere a uninterrogazione non raccontare una favola a un bambino. Lo
stesso vale per le relazioni scritte. Le approssimazioni, il gergo e i segnali di emotivit
(come interiezioni o sospensioni) sono indispensabili nel parlato e possono funzionare
benissimo se narriamo un episodio di vita quotidiana. Ma in una relazione storico-letteraria
sono fuori luogo come fuori luogo, in una conversazione informale, mettersi a parlare
come un libro stampato. Nessuno dir che Dante faceva il filo a Beatrice: non solo
perch lespressione ridicola, ma anche perch non rende affatto ragione della vicenda
di Dante e Beatrice. In un tema, insomma, lefficacia dellargomentazione affidata a
elementi logici: si ottiene con la chiarezza e la precisione.
Per ottenere un minimo di scioltezza, se non di eleganza, infine bene evitare:
la ripetizione degli stessi suoni ravvicinati. P. es., non infilare lunghe sequele di
parole in -zione o in -mente/-mento;
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IL RIASSUNTO
Il riassunto un testo che, nel modo pi breve e pi chiaro possibile, riferisce i contenuti
principali di un testo pi lungo e complesso. In primo luogo, dunque, dobbiamo
individuare e analizzare: occorre infatti trovare quali sono le tesi o gli eventi centrali. In
secondo luogo, dobbiamo ridurre o sintetizzare: bisogna infatti eliminare tutti gli elementi
non essenziali alla comprensione delle tesi o degli eventi centrali.
Le fasi di preparazione di un riassunto possono essere:
1.
Leggere integralmente. Solo attraverso la visione del testo nella sua interezza
possiamo individuare cosa importante e cosa lo meno, poich limportanza di una
parte deriva dal suo rapporto con tutte le altre.
2.
3.
4.
Impero e Papato
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Lineffabile Provvidenza ha dunque posto davanti alluomo due fini cui tendere: cio
la felicit di questa vita, che consiste nellattuazione della propria virtualit ed figurata nel paradiso terrestre, e la felicit della vita eterna, che consiste nel godimento
della visione di Dio cui la propria virt non pu ascendere se non soccorsa dal lume
divino, e che dato intendere nel paradiso celeste. A queste felicit, come a diverse
conclusioni, occorre giungere con diversi mezzi. Infatti giungiamo alla prima per
mezzo degli insegnamenti filosofici, purch li seguiamo operando secondo le virt morali e intellettuali; e alla seconda per mezzo degli insegnamenti divini che trascendono
la ragione umana, purch li seguiamo operando secondo le virt teologali, cio la fede
la speranza e la carit. Bench dunque ci siano stati mostrati (gli uni dalla ragione
umana che ci fu tutta chiarita dai filosofi; gli altri dallo Spirito Santo che mediante i
profeti e gli scrittori sacri, mediante Ges Cristo figlio di Dio a lui coeterno e i suoi discepoli rivel la verit soprannaturale e a noi necessaria) lumana cupidit butterebbe
dietro le spalle questi mezzi e conclusioni se gli uomini, come cavalli vaganti nella loro
bestialit, non fossero nellitinerario terreno trattenuti col morso e col freno. E per
ci fu necessario alluomo una duplice guida corrispondente al duplice fine: cio il
sommo Pontefice che, a norma delle verit rivelate, guidasse il genere umano alla vita
eterna; e lImperatore che, a norma degli insegnamenti filosofici, indirizzasse il genere
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umano alla felicit temporale. E poich o nessuno o pochi e questi con troppa difficolt possono giungere a questo porto, se sedati i flutti della cupidit lusingatrice il
genere umano non riposi libero nella tranquillit della pace, questa quella meta cui
deve tendere massimamente il curatore del mondo, che detto Imperatore romano,
affinch cio si viva liberamente in pace in questaiuola dei mortali. E poich la disposizione di questo mondo consegue dalla disposizione inerente alla rotazione dei cieli,
necessario, affinch gli insegnamenti utili alla libert e alla pace siano applicati opportunamente ai luoghi e ai tempi, che si provveda a questo curatore da Chi vide presente
a s tutta la disposizione dei cieli. Ma questi solo Chi lha preordinata, affinch la
sua provvidenza per mezzo di essa desse a ogni cosa il suo ordinamento. Se cos, solo
Dio elegge, egli solo conferma, perch non ha nessuno superiore. E da ci si pu ricavare inoltre che n questi di ora, n altri che in qualunque modo furono detti elettori,
si debbono chiamare cos: ma si debbono ritenere piuttosto rivelatori della provvidenza divina. E quindi avviene che coloro ai quali stata concessa la prerogativa di rivelarla siano talora in discordia, perch o tutti o alcuni di essi, ottenebrati dalla nebbia
della cupidit, non discernono il volto del divino provvedimento. Cos dunque appar
chiaro che lautorit del Monarca temporale discende a lui senza alcun intermediario
dalla Fonte della autorit universale: la quale Fonte, unica nella rocca della sua semplicit, scorre in molteplici alvei per sovrabbondanza di bont.
E ormai mi sembra daver raggiunto a sufficienza la meta prestabilita. Infatti stata
spiegata la verit di quella questione per cui sindagava se lufficio del Monarca fosse
necessario al benessere di quella questione del mondo, e di quella per cui sindagava
se il popolo romano si sia arrogato di diritto lImpero, e di quellultima per cui sindagava se lautorit del Monarca dipendesse immediatamente da Dio o da altri. E questa
verit dellultima questione non si deve accogliere in senso cos stretto che lImperatore romano non sia soggetto in alcuna cosa al Pontefice romano, poich questa felicit
mortale in certo modo indirizzata alla felicit immortale. Cesare usi dunque a Pietro
quella riverenza che il figlio primogenito deve usare al padre in modo che, illuminato
dalla luce della grazia paterna, illumini pi efficacemente il mondo cui stato preposto da Colui solo che rettore di tutto lo spirituale e il temporale.
Dalla sottolineatura, si capisce che Dante si sofferma di volta in volta su aspetti diversi,
indicati da poche parole-chiave. Nellordine:
felicit
mezzi (per conseguire la felicit)
bestialit
necessit di un freno
duplice guida
pace
autorit del monarca
sua discendenza da Dio
insegnamenti filosofici
virt morali e intellettuali
ragione
insegnamenti divini
virt teologali
superamento della ragione
guida: imperatore
guida: pontefice
12
PAPATO
Come si vede, abbiamo saltato un breve passaggio (il III), che semplicemente una premessa
allargomento successivo. Quanto allultima sequenza, essa in realt la conclusione di tutta
la Monarchia: insomma, il riassunto di tutta lopera dato da Dante stesso. Perci ne abbiamo
conservato il solo punto che ci interessasse (quello sui rapporti fra il Papa e lImperatore).
ESERCIZI
Secondo il modello di lavoro e lo schema che ti stato proposto prova a riassumere:
1 il brano di J. Le Goff LOriente come orizzonte orinico (Vol. 1, Parte Seconda, cap. VIII, MD 4)
2 il cap. XV del Principe di Machiavelli (Vol. 2, Parte Quinta, cap. IV, A 6)
3 il brano di Galileo Dalla lettera a Cristina di Lorena: la scienza e le Sacre Scritture
(Vol. 3, Parte Settima, cap. II, 4)
4 il cap. XVI di Dei delitti e delle pene di Beccaria (Vol. 4, Parte Nona, cap. II, 3)
II) rr. 16-25: mentre Chichibio cuoce la gru, Brunetta, di cui egli innamorato, gliene
chiede una coscia. Chichibio prima rifiuta, poi cede.
III) rr. 26-39: la gru portata in tavola, davanti a degli ospiti. Currado si stupisce che
manchi una coscia, interroga Chichibio e gli chiede dove sia. Il cuoco risponde che le gru
hanno una sola gamba. Currado, indispettito, promette a Chichibio che gliela far pagare.
IV) rr. 40-69: la mattina seguente, Currado porta Chichibio a vedere le gru. Quando le
vedono, esse stanno effettivamente su una gamba sola, e il cuoco fa notare di aver
avuto ragione. Ma non appena Currado spaventa gli uccelli, essi estraggono laltra
gamba. Chichibio, per giustificarsi, osserva che la gru da lui cucinata non era stata
spaventata allo stesso modo, e perci aveva una sola gamba. La risposta cos arguta
che il padrone lo perdona.
Come si vede, per isolare le sequenze abbiamo risposto anzitutto a quattro domande:
chi, che cosa, dove, quando. In questo modo, abbiamo individuato personaggi, azione,
luogo e tempo. Ecco come questi cambiano nelle diverse sequenze:
AZIONE
PERSONAGGI
LUOGO
TEMPO
antefatto;
presentazione
dei personaggi
Currado
Chichibio
Peretola //
casa di Currado
un d
II
cottura
e dialogo
Chichibio
Brunetta
cucina
[pomeriggio]
III
cena
e dialogo
Currado
ospiti
Chichibio
[sala da pranzo]
sera
IV
esame
delle gru
Currado
Chichibio
vicino al fiume
mattina dopo
I dati che non sono dichiarati esplicitamente possono essere dedotti in modo molto
semplice (qui, sono posti fra parentesi quadre). Naturalmente, nel riassunto non
necessario rendere conto di ciascuno di essi: bastano quelli indispensabili alla
comprensione della trama.
Unultima regola da ricordare prima di darsi alla stesura che il discorso diretto va
trasformato in discorso indiretto.
Ecco dunque il riassunto:
Il nobile Currado ha portato al suo cuoco Chichibio una gru da cucinare.
Mentre questi la prepara, Brunetta, di cui innamorato, gliene chiede una
coscia ed egli gliela concede. Ma una volta in tavola, Currado si stupisce
dellassenza e si adira tanto pi, perch Chichibio sostiene che le gru hanno
una gamba sola. Il mattino dopo, lo porta dunque a verificare la cosa. Le gru
stanno effettivamente su una gamba sola, e Chichibio crede di essere
giustificato; ma non appena Currado spaventa gli uccelli, essi estraggono
laltra gamba. Chichibio osserva che non era accaduto lo stesso con la gru
cucinata da lui. La risposta cos astuta, che Currado lo perdona.
ESERCIZI
Dopo avere diviso in sequenze e aver costruito uno schema come quello proposto sopra,
riassumi:
1 il I canto dellInferno di Dante
2 la novella Belfagor arcidiavolo di Machiavelli (Vol. 2, Parte Quinta, cap. III, 9)
3 La gatta Cennerentola di Basile (Vol. 3, Parte Settima, cap. VIII, 4)
4 il cap. I dei Promessi sposi
14
LA RELAZIONE ESPOSITIVA
La relazione espositiva un testo in cui riferiamo su un particolare argomento, a partire
da certe fonti. Lattenzione cade sui dati che abbiamo appreso, piuttosto che sulle nostre
opinioni e sulla nostra interpretazione. Queste ultime, invece, avranno un ruolo
importante nella relazione argomentativa (cfr. sotto). In questo caso, dunque, facciamo
uno sforzo di comprensione e di oggettivit.
Il lavoro si pu articolare in questi momenti:
1.
Leggere il titolo. Anzitutto, bisogna sapere che cosa ci richiesto, cio capire quali
domande ci sono poste.
2.
Raccogliere i materiali.
3.
Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Basta qui ricordare i principi
che abbiamo messo a fuoco parlando del riassunto.
4.
5.
Stendere la relazione, ricordando i consigli dati nel paragrafo sullo stile. Una
particolare attenzione va data alla divisione in capoversi, che individuano una parte
unitaria del discorso. Anzitutto, andremo a capo tra la fine dellintroduzione e linizio
dellargomentazione, e tra la fine dellargomentazione e la conclusione. Allinterno
dellargomentazione, ogni capoverso inizier sottolineando un nuovo dato o
unosservazione importante, Per la misura complessiva, basta lasciarsi guidare dal buon
senso: n eccessiva brevit, n eccessiva lunghezza.
6.
Rileggere. Alla fine, dopo una pausa, sempre necessario controllare se ci sono
errori e se il discorso scorre.
Queste indicazioni possono valere per qualunque argomento o materia, dalla storia alle scienze naturali;
qui ci soffermeremo su un esempio letterario. Il titolo della relazione Le origini della
novella.
1. Leggere il titolo. La domanda semplice ed esplicita: dobbiamo spiegare come
nasce la novella. Quindi, dovremo affrontare vari aspetti: che cos una novella, da quali
generi letterari si origina, in che ambiti, a che pubblico si rivolge, ecc. Poich ci chiesto
di parlare delle origini della novella, dovremo fissare un limite cronologico: per esempio,
la relazione non dovr essere incentrata su Boccaccio, che segna la maturit e non le
origini di questo genere letterario.
2. Raccogliere il materiale. I materiali sono i paragrafi, i brani antologizzati e le
schede che parlano della nascita della novella. In questo caso, il nostro compito
semplice: i dati sono raccolti nel Vol. 1, Parte Seconda, cap. IX, che si intitola La prosa:
la narrativa e la novellistica. Oltre ai paragrafi qui inclusi, prenderemo in considerazione
due testi, Il matrimonio del medico di Tolosa (T 4), con la Guida alla lettura, e Bito e
ser Frulli (T 5).
3. Trarre dal materiale i dati e i concetti utili. Dai materiali, dobbiamo trarre solo
i dati che ci interessano per rispondere alla domanda posta dal titolo. Possiamo
quindi tralasciare quello che non pertinente ai nostri scopi. In questo manuale,
abbiamo diversi aiuti per orientarci sinteticamente: la scheda posta allinizio di
ciascun capitolo, che ne riassume i punti principali; i titoletti a margine dei
paragrafi; le introduzioni ai brani, che prima ne inquadrano il contenuto e poi
riassumono il testo.
15
16
Come si vede, abbiamo tralasciato dei punti: per esempio, quello secondo cui la prosa
si afferma in ritardo rispetto alla lirica. Naturalmente, potremmo usarlo comunque (il
punto migliore sarebbe nellintroduzione, dove potremmo contrapporre lirica e novella):
ma non indispensabile. In una relazione, infatti, non dobbiamo mostrare tutto quello
che sappiamo o tutto quello che ci viene in mente su un argomento. In questo modo,
infatti, rischieremmo di essere disordinati e di perdere il filo del discorso. Meglio dunque
procedere secondo uno schema pi lineare: ne guadagneremo in chiarezza e rigore.
5. Stendere la relazione. Ecco il nostro testo:
La novella un genere tipico della letteratura medievale: nasce nel mondo
comunale e rivela una particolare attenzione per la vita terrena e
quotidiana.
Alle sue origini si possono trovare generi diversi. Le vite dei santi, per
esempio, erano brevi racconti; e cos le vite dei poeti provenzali, che spesso
accompagnavano le raccolte delle loro poesie. Un posto privilegiato, tuttavia,
spetta allexemplum. Lexemplum era un piccolo episodio che offriva uno
spunto di riflessione. Esistevano infatti delle raccolte di questi testi, usati
durante le prediche per suscitare linteresse dei fedeli. Lexemplum aveva
dunque un fine religioso. Tuttavia, esso poteva attirare lattenzione
semplicemente per il suo aspetto narrativo, tanto che le raccolte spesso non
rendevano esplicito il contenuto morale.
Il gusto per lintrattenimento si afferma allinterno dei Comuni. Nella
tradizione precedente, la letteratura doveva rispondere a principi religiosi ed
educativi. Tutta larte, anzi, era arte sacra. Nei Comuni, invece, la cultura
non pi patrimonio esclusivo dei religiosi. Certo, essa deve offrire degli
insegnamenti utili: ma questi riguardano la concreta vita sociale piuttosto
che il mondo ultraterreno. La novella risponde appunto a questi requisiti,
perch soddisfa un bisogno di piacevolezza e al tempo stesso di utilit.
Questi due caratteri si possono trovare in uno dei primissimi esempi di
novellistica: il Libro dei Sette Savi. Il testo deriva da una tradizione
orientale: lelemento fiabesco dunque il primo segno di unidea della
letteratura come intrattenimento. Il tema delle novelle, poi, quello
misogino: i sette savi, infatti, raccontano al figlio del re storie che rivelano
linfedelt delle donne. Questo secondo aspetto quello che si ricollega
allutilit morale della novella: essa offre infatti un insegnamento pratico
sulla vita di tutti i giorni.
Il Libro dei Sette Savi ha unambientazione favolosa. Si svolgono invece nello
scenario della citt comunale molti dei testi del Novellino. Esso fu scritto
intorno alla fine del Duecento, forse a Firenze: siamo quindi nel pieno della
civilt comunale. Predomina un vero e proprio interesse realistico per il
mondo circostante. Nella novella di Bito e ser Frulli, per esempio, sono
indicati con grande precisione i luoghi (il quartiere di san Giorgio oltrArno),
la posizione sociale dei protagonisti (un uomo di corte, un proprietario di
podere, una fante o domestica), le circostanze della vita quotidiana (la
vendita degli ortaggi, con lindicazione dei prezzi). Manca del tutto, invece,
un giudizio moralistico sulla vicenda: Bito compie infatti una truffa, ma
viene apprezzato per la sua scaltrezza e la sua abilit nel parlare. I valori
religiosi dellexemplum sono ormai rovesciati.
Temi analoghi si incontrano nella novella Il matrimonio del medico di Tolosa.
Anche qui si celebra labilit nel discorso con lastuta risposta data dal
medico allarcivescovo dopo aver allontanato da s la moglie, nipote del
prelato. Qui ancora pi evidente un contrasto sociale: da un lato abbiamo
un borghese, che risolve una situazione imbarazzante senza inutili scenate e
preservando i suoi interessi economici; dallaltro un rappresentante del
potere feudale e religioso, che vorrebbe imporsi dautorit. Il realismo della
17
novella, dunque, riguarda tutti gli aspetti della vita quotidiana: sia quelli
semplici e materiali, sia quelli complessi dei rapporti fra i diversi ceti.
La novella dunque si allontana sempre pi da quella letteratura religiosa da
cui pure aveva in parte avuto origine. Essa afferma cos una nuova visione
del mondo e della letteratura, i cui aspetti principali sono il realismo, la
piacevolezza e un giudizio spregiudicato sugli uomini e sugli eventi.
ESERCIZI
1
La relazione proposta I caratteri dello Stil novo. I materiali si trovano nel Vol. 1, Parte
Seconda, cap. III, 6-10 e, per Dante, nel cap. X. Ecco un primo elenco di dati e di
concetti utili:
Personalit principali:
Guido Guinizzelli
- limpegno filosofico
- tema dellidentit fra amore e gentilezza (es.: Al cor gentil rempaira
sempre amore)
Guido Cavalcanti
lamore il centro della poesia
lamore per unesperienza dolorosa e drammatica (es.: Voi che per li
occhi mi passaste il core)
Dante
con Dante lo Stil novo acquista una nuova dimensione religiosa
Dopo aver esaminato il titolo, i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili, prepara uno
schema per la relazione La struttura della Divina Commedia, esemplificata attraverso
l Inferno (cfr. Vol. 1, Parte Seconda, cap. XI, 2, 3, 8, 11, MD 6).
Svolgi, con tutte le fasi preparatorie, la relazione Le figure sociali del Decameron (cfr.
Vol. 1, Parte Terza, cap. IV, P IV).
Dopo aver esaminato il titolo, raccolto i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili,
prepara uno schema per la relazione Il romanzo nellEuropa del secondo Settecento (cfr.
Vol. 4, Parte Nona, capp. XIV e XV).
Svolgi, con tutte le fasi preparatorie, la relazione I caratteri del Romanticismo italiano
(cfr. Vol. 4, Parte Decima, cap. I).
18
Dopo aver raccolto i materiali e averne tratto i dati e i concetti utili prepara uno schema
per la relazione: Le poetiche delle avanguardie europee del primo Novecento (Vol. 5,
Parte Dodicesima, capp. II e XII).
Dopo aver svolto tutte le fasi preparatorie, stendi la relazione: Latteggiamento degli
scrittori italiani verso il fascismo (Vol. 6, Parte Tredicesima, capp. I e II).
Il tema di letteratura
Ci occuperemo qui del tema di letteratura; per il tema di storia valgono considerazioni
analoghe (cfr. per il punto B).
1.
Leggere il titolo. Spesso, il titolo non si limita a enunciare di che cosa dobbiamo
parlare, ma ci suggerisce delle linee di analisi: bisogna dunque tenerle ben presenti nello
svolgimento. Inoltre, bisogna mettere a fuoco il problema proposto, per poter formulare
una nostra tesi in proposito.
2.
3.
Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Il criterio di scelta deve essere
quello suggerito dal titolo.
4.
5.
6.
Rileggere. Alla fine, dopo una pausa, sempre necessario controllare se ci sono
errori e se il discorso chiaro e appropriato.
Proponiamo ora degli esempi, suddivisi in base ai programmi di studio previsti nel triennio.
Partiamo da un primo esempio. Il titolo proposto : La figura di Laura subisce, nel Canzoniere di Petrarca,
un cambiamento segnato dalla morte. Analizzalo spiegandone il significato e i motivi.
1. Leggere il titolo. Il titolo pone una differenza: quella fra la rappresentazione di Laura
in vita e di Laura in morte. Le domande che ci poniamo (cio i problemi che dobbiamo
affrontare) saranno:
comera Laura in vita?
come appare dopo la morte?
come cambia?
perch cambia?
Le prime tre domande individuano il problema e riprendono quella parte del titolo che
ci chiede di analizzare il cambiamento di Laura. Lultima domanda riprende lultimo
quesito (spiegane il significato e i motivi); rispondendovi, potremo formulare la
nostra tesi.
2. Raccogliere i materiali. I materiali per questo tema sono quelli dellIncontro con
lopera sul Canzoniere (Vol. 1, Parte Terza, cap. X). Di Laura, Petrarca parla anche nei
Trionfi (Vol. 1, Parte Terza, cap. IX, 6), proprio a proposito della sua morte, e nel
Secretum ( 7). Poich il titolo ci chiede esplicitamente di soffermarci sulle liriche, questi
altri testi possono essere messi da parte, o citati come punti dappoggio esterni.
Allinterno dellIncontro con lopera, ci interesseranno particolarmente:
A2
A3
A4
A5
A8
A9
Il narcisismo di Laura
Loro et le perle e i fior vermigli e i bianchi
A 10
20
A 12
A 13
A 14
A 16
La morte di Laura
Oim il bel viso, oim il soave sguardo
La trasfigurazione di Laura
Se lamentar augelli, o verdi fronde
Levommi il mio penser in parte overa
Rielaborazione del lutto e conversione. La conclusione dellopera
Vergine bella, che di sol vestita
GUIDA ALLA LETTURA
B5
P II
P III
Per quanto concerne la divisione proposta dal titolo, riguardano Laura in vita A 8, A 9,
A 10, A 12, B 5 con i relativi testi; Passa la nave mia colma doblio preannuncia la
morte; riguardano invece Laura in morte A 13, A 14, A 16, ma anche A 5 (il sonetto
proemiale, infatti, fu scritto nel 1350, due anni dopo la morte della donna). Particolare
attenzione andr data ad A 14 e ad A 16, che rispondono proprio alle domande poste
dal titolo (come e perch Laura cambia). Infine, una buona guida ci data dal Percorso
Lamore impossibile del Canzoniere, che affronta molti temi vicini a quelli che ci
interessano.
Si nota subito che abbiamo raccolto pi testi in vita che in morte. Si rischia quindi di
scrivere un tema sbilanciato. Possiamo quindi focalizzare la nostra attenzione solo su
quelli pi ricchi di spunti, magari sacrificandone uno. In questo caso, lasceremo da parte
la canzone Di pensiero in pensier, di monte in monte, centrata pi sul poeta che su
Laura.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. I punti che possiamo trarre dai materiali
raccolti possono subito essere messi in relazione con le domande cui dobbiamo
rispondere. Questo ci eviter di perdere il filo del discorso e ci dar un primo piano di
lavoro.
Come cambia?
La risposta a questa domanda si ha confrontando le differenze fra concetti raccolti
per rispondere alle prime due domande:
la lontananza di Laura diventa assoluta, ma questo non ne impedisce la
riapparizione (A 14)
ancora idealizzata, ma in modo completamente positivo
perde i tratti di crudelt
non pi causa di scissione (tranne quando, allinizio, si riconosce che stata
causa di peccato: A 5)
non pi sottoposta al tempo
diventa una figura materna
21
Perch cambia?
Possiamo iniziare a fare delle ipotesi che ci guidino in tutto lo svolgimento del tema:
perch con la morte non pi nel tempo (diventa una creatura eterna)
perch con la morte non pu pi essere oggetto di desiderio sensuale
perch in questo modo viene meno la scissione del poeta
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Nella struttura articolata,
possiamo recuperare quei concetti di inquadramento generale che non entravano nello
schema del punto 3.
Introduzione
Al centro del Canzoniere c lio del poeta; Laura in funzione di esso (A 4)
Il cambiamento di Laura in vita e in morte saranno dunque conseguenza
di un cambiamento del poeta (A 3)
Argomentazione
Rispondendo con ordine alle domande nello schema precedente, abbiamo gi
la struttura generale. In sintesi:
Conclusione
Il cambiamento di Laura collegato al cambiamento del poeta
5. Ecco infine lo svolgimento (sono sottolineati gli snodi principali del discorso):
Al centro del Canzoniere di Petrarca sta lio del poeta. Per la prima volta,
la poesia lirica si presenta come la storia interiore di un uomo e lanalisi
dei suoi conflitti. Eppure, Petrarca organizza il libro di poesia su una
frattura segnata da un evento esterno: la morte di Laura. Lamore per lei,
infatti, loccasione per conoscere se stesso e misurare le tappe della
propria vicenda.
Allinizio, Laura appare come una creatura ambivalente. La sua bellezza
straordinaria e segno di nobilt interiore; eppure, causa dolore e lacerazioni
interiori. La celebrazione della donna si accompagna, significativamente, al
tema della sua lontananza. Questultima pu riguardare sia lo spazio. sia il
tempo. Nel sonetto Movesi il vecchierel canuto et biancho, il poeta svolge
una complessa similitudine: come un pellegrino si reca a Roma per
contemplare sulla veronica il volto di Cristo, cos egli ricerca nelle altre
donne leffigie di Laura. Il tema centrale dunque quello del desiderio, che
nasce appunto dal fatto che Laura assente o si nega. Lamata non
dunque una persona reale, ma si rivela una forma irraggiungibile.
Ma la lontananza pu essere anche nel tempo. Nella canzone Chiare, fresche
e dolci acque Petrarca torna sui luoghi dove un tempo vide Laura. Desidera
essere sepolto qui: egli morir nella sofferenza amorosa e solo allora la
donna, raddolcita, pianger per lui e invocher il cielo in suo favore. Nel
22
23
pace eterna che ha ormai raggiunto. La donna non ha perso solo i suoi tratti
negativi, ma anche ogni connotazione fisica. La sua bellezza si ora
interamente spiritualizzata, proprio perch ella non ha pi un corpo. In
questo modo anche il desiderio, che era causa dellangoscia del poeta,
scompare. Al suo posto, subentra il rimpianto: un rimpianto, per, che si
rivolge unicamente ai valori dellanima e certo non al fatto che la passione
amorosa sia rimasta irrealizzata.
Anzi, nella canzone Vergine bella, che di sol vestita, Petrarca riconosce che
la sua vicenda con Laura non poteva andare altrimenti: se la donna non
avesse opposto il suo rifiuto, entrambi ne avrebbero avuto fama rea e la
dannazione. In questo modo, tutta la storia narrata nel Canzoniere trova
una sua giustificazione. Il peccato sta tutto dalla parte di Petrarca, come
chiarisce il sonetto proemiale, Voi chascoltate in rime sparse il suono; ora
non rimane che il pentimento, e un pentimento guidato da Laura stessa.
La canzone alla Vergine lultimo testo del libro. In essa, Laura s ricordata,
ma in realt a lei si sostituisce una figura femminile diversa e pi alta: la
Madonna. Lamore come turbamento e sensualit non pu pi esistere: gli
stessi valori terreni (e la bellezza di Laura fra questi) diventano polvere e
fango. Non solo non compare pi lamante, ma neppure la donna-angelo.
Siamo di fronte alla madre di tutti i cristiani, alla donna che protegge e che
sola, umana e divina insieme, pu intercedere presso Dio. Davanti alla sua
luce chiara e stabile in eterno Laura impallidisce e scompare.
Questo cambiamento della donna amata, sino quasi al suo annullamento,
dunque il cambiamento di Petrarca. Dallattrazione per le cose terrene alla
consapevolezza del peccato, dal lutto per la morte al pentimento si disegna
una storia ideale. Laura, sempre lontana e irraggiungibile, diventa di volta
in volta un emblema della condizione psicologica e morale del poeta.
Passiamo a un secondo esempio, pi complesso. Il titolo : Machiavelli elabora una vera e propria teoria
politica basata sullanalisi dei suoi tempi e su una precisa concezione della natura umana.
Ti sembra che esse conservino elementi di attualit? Quali?
1. Leggere il titolo. Il titolo diviso in due parti. La prima chiede di parlare della teoria
politica di Machiavelli; la seconda di esprimere un parere su che cosa, di essa, ancora
attuale. Le domande che ci porremo saranno dunque:
A. per la prima parte:
qual la teoria politica di Machiavelli?
come si lega alla situazione storica?
come si lega alla teoria della natura umana?
B. per la seconda parte:
ci sono elementi attuali nella teoria politica di Machiavelli?
ci sono anche elementi inattuali?
che cosa ci permette di distinguerli?
2. Raccogliere i materiali. I materiali per la prima e la seconda parte sono diversi.
Nella prima, dobbiamo anzitutto riflettere sulle nozioni apprese nello studio della
letteratura, nella seconda dobbiamo riflettere sul nostro tempo. Per la prima parte,
ecco i testi utili, tratti dal Vol. 2, Parte Quinta, cap. III e IV:
Cap. III
1
Il trattato politico e la nascita della moderna saggistica: lo scandalo del Principe e Machiavelli
come moderno maestro del sospetto
IL 1 Machiavellismo, machiavellico e machiavelliano
SI 1 Critica dellideologia e pensiero del sospetto
6
I fondamenti della teoria politica: i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
Non sopprimere, ma accettare e istituzionalizzare il conflitto di classe
GUIDA ALLA LETTURA
11
24
Cap. IV
A4
Tipologia dei principati. Principato nuovo e principato civile
SI 2 Il significato di virt in Machiavelli
Il sesto capitolo: il ruolo della violenza storica
GUIDA ALLA LETTURA
A6
A7
La perdita dello Stato da parte dei principi italiani. La fortuna. Lesortazione finale
Il venticinquesimo capitolo: la fortuna
B2
B4
B5
B6
B7
B8
P II
P IV
Come si vede, abbiamo gi vari materiali che ci permettono di passare dallanalisi dei testi
di Machiavelli alla loro attualit: nel cap. III, SI 2 e il 11; nel cap. IV, B 7, B 8 e PAP 1.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
A. PRIMA PARTE (LA TEORIA POLITICA DI MACHIAVELLI)
Machiavelli elabora due diversi modelli: quello del principe e quello del cittadino (nei
Discorsi ) (cap. IV, 6):
I. il principe (cap. IV)
per fondare uno stato necessaria la forza (A 4)
la virt deve prevalere sulla fortuna (A 4; A 7, SI 2, SI 3)
bisogna mantenere il consenso popolare (A 4)
Come si lega alla situazione storica?
la crisi italiana ai tempi di Machiavelli (A 7)
il modello esemplare di Cesare Borgia (A 4)
Come si lega alla teoria della natura umana?
inaffidabilit degli uomini
il principe deve essere leone e volpe (A 6)
II. il cittadino (cap. III)
nei Discorsi si parla di un altro tipo di stato rispetto al Principe, ma anche di
unaltro tipo di umanit
Come si lega alla situazione storica?
Machiavelli pensa alla Firenze repubblicana, non alla Firenze dei Medici
Come si lega alla teoria della natura umana?
i contrasti allinterno dello stato rimangono, perch fanno parte della natura umana
perci vanno accettati e regolati
B. SECONDA PARTE (ATTUALIT DELLA TEORIA POLITICA DI MACHIAVELLI)
5. Stendere il tema. Ecco dunque lo svolgimento (sono sottolineati gli snodi principali
del discorso):
Le teorie politiche di Machiavelli hanno avuto grande notoriet sin dagli anni
in cui furono elaborate, nel primo Cinquecento. In particolare, il Principe ha
suscitato ammirazione e polemiche in tutta Europa per la forza con cui
propone un tipo di stato e unidea di umanit. Eppure, a quel trattato
Machiavelli ha affidato solo una parte della sua riflessione: laltra, quella dei
Discorsi, ha caratteri molto diversi, ma non meno interessanti.
Il punto di partenza di Machiavelli la realt effettuale: cio, in primo
luogo, la realt delle cose cos come esse sono. Tuttavia, Machiavelli non si
accontenta di una semplice osservazione della realt storica. Essa il
necessario punto di partenza, ma acquista davvero senso solo se inserita in
un quadro teorico generale, che tenga conto sia del passato, sia delle leggi
che regolano sempre lagire umano.
Il Principe nasce perci come una risposta alla situazione italiana di quegli
anni. La crisi degli stati italiani era stata resa evidente dalla discesa di Carlo
VllI di Francia nel 1494, a cui nessuno aveva saputo opporsi. Soprattutto,
26
27
Il titolo ora proposto : La storia al centro della riflessione di Manzoni, in particolare nei Promessi sposi.
Analizza questo tema, spiegando i motivi del suo interesse.
1. Leggere il titolo. Il titolo molto semplice. Poich si dice che il tema della storia
affrontato in particolare nei Promessi sposi, su questi ultimi che dovremo soffermarci;
ma si possono anche richiamare le altre opere.
2. Raccogliere i materiali. I materiali che ci interessano stanno anzitutto nel Vol. 4,
Parte Decima, cap. IV. Poich in Manzoni la storia agisce anche, in profondit, sul
carattere e sulla vita privata dei personaggi, dovremo citare anche i passi dei Promessi
sposi in cui questo evidente. Ci serviremo dunque dei seguenti capitoli del romanzo:
Cap. I (Linizio del romanzo)
Capp. II-III (La presentazione dei protagonisti)
28
PV
Il sistema dei personaggi: I promessi sposi come romanzo dei rapporti di forza
I personaggi principali e quelli secondari
Il progetto manzoniano di societ e i temi principali del romanzo: la storia, gli umili,
la politica, leconomia, la giustizia
Lideologia religiosa; il problema del male e il tema della Provvidenza;
la conclusione del romanzo
SI 9 La Provvidenza nel romanzo: il conflitto delle interpretazioni
La guerra nella rappresentazione di Manzoni
29
A.
30
sfuggono al nostro controllo: eppure, tutto lo sforzo del romanziere sta nello
studiare come lincuria, lignoranza e la malafede le abbiano aggravate.
Esemplare in questo senso il passo del cap. XXVIII in cui sono analizzati i
provvedimenti presi di fronte alla carestia per dimostrarne linefficacia.
Quanto alla guerra, essa ricade interamente sotto la responsabilit umana: e
se per il Manzoni delle tragedie e degli inni esiste anche una guerra giusta
(quella di liberazione nazionale), quella dei Promessi sposi invece una
guerra insensata.
La storia non per solo il teatro della volont dei potenti. Anzi, Manzoni
scopre come sua protagonista la folla. La scoperta presuppone,
evidentemente, la riflessione sui fatti recenti o dellimmediato presente.
Era stata la Rivoluzione francese a porre il problema; e lo riproponevano
in Italia le guerre dindipendenza. Abbandonata a s, la folla ha per
Manzoni un carattere irrazionale, distruttivo e addirittura bestiale. I
tumulti di san Martino ne sono lesempio pi chiaro: dipinta con orrore per
la sua violenza e con sarcasmo per la sua insensatezza, la folla non
capisce che non certo distruggendo i forni che si far tornare
labbondanza. Le responsabilit del governo e della moltitudine appaiono
del resto strettamente intrecciate. Se il primo prende provvedimenti
insensati, per compiacerla. Il problema che si pone Manzoni dunque
quello della collaborazione fra potenti e masse: un problema attualissimo
in et risorgimentale.
Ma la storia si riflette anche sui destini individuali. Il rapporto molteplice.
Anzitutto, c un rapporto diretto: il personaggio protagonista dei grandi
rivolgimenti. Accade soprattutto a Renzo, che arriva a Milano proprio nei
giorni della sommossa prima, e nellinfuriare della peste poi. Renzo
vorrebbe moderare la folla imbestialita, cercando di scongiurare atti di
violenza contro i potenti, e al tempo stesso richiamando allidea di giustizia.
Ma finir per essere travolto. Scambiato per un capopopolo, rischia
larresto ed costretto alla fuga dalla citt. Il tentativo di partecipare ai
grandi eventi storici, perch siano guidati dalla ragione e dai valori,
dunque fallimentare: la storia si rivela un meccanismo che, alla fine,
travolge.
La stessa forza distruttiva pu per esprimersi in maniera indiretta e, in un
certo senso, distorta. quello che accade a don Abbondio, costretto a
lasciare il suo paesetto quando calano i lanzichenecchi dellesercito
imperiale. Anche qui il personaggio nel bel mezzo della grande storia:
eppure, limmagine che ne ha distorta e persino comica. Il curato non
capisce realmente quello che sta accadendo e in un buffo monologo si
lamenta dellimperatore, del re di Spagna, del governatore di Milano e del
duca di Nevers. Le motivazioni della guerra sono dunque ridotte su un piano
strettamente privato: anzi, sono ridotte al mondo di don Abbondio, che non
conosce nessunaltra legge se non quella del quieto vivere.
La storia non per fatta solo di grandi eventi clamorosi. Essa anzitutto
un costume diffuso, un modo di vedere la realt e di comportarsi
quotidianamente. In questo senso, essa condiziona il comportamento e la
psicologia di tutti quanti i personaggi, nessuno escluso. Compito del
narratore di portare alla luce questo condizionamento: cos accade, per
esempio, nel cap. I, dove la figura di don Abbondio ricondotta alle strutture
sociali del suo tempo e al bisogno dei deboli di difendersi dai prepotenti; cos
nella storia di Lodovico, che in giovent influenzato dallorgoglio e dai
pregiudizi dellaristocrazia; cos per Renzo, che ha laria di braveria
comune ai giovani dellepoca.
La storia dunque onnipresente: , per cos dire, gi interna ai personaggi.
Uno di casi pi interessanti da questo punto di vista quello di Gertrude.
31
Passiamo a un esempio pi impegnativo. Il titolo di questo secondo tema : Poesia e filosofia sono i due
poli dellattivit di Leopardi, allinterno degli stessi Canti. Il loro rapporto non per
sempre univoco e, anzi, muta negli anni. Seguine levoluzione, attraverso lesame dei
testi che ti sembrano pi significativi.
1. Leggere il titolo. Il titolo ti propone esplicitamente due categorie sulle quali riflettere:
quella di poesia e quella di filosofia. Le domande che ci poniamo e i problemi da
affrontare saranno dunque:
che cosa intende Leopardi per poesia?
che cosa intende Leopardi per filosofia?
in che rapporto sono nel corso della sua produzione?
come e perch questo rapporto cambia?
2. Raccogliere i materiali. Il titolo ci chiede di soffermarci sui Canti; ma poich
lattivit propriamente filosofica di Leopardi espressa dallo Zibaldone e dalle
Operette morali, dovremo fare riferimento anche a questi. I materiali che ci occorrono
saranno dunque nel Vol. 4, Parte Decima, capp. X-XI). In particolare, nel cap. X ci
riusciranno utili:
1
5
6
32
Leopardi moderno
SI 1 Fasi e nuclei dellopera leopardiana (una periodizzazione schematica)
Il sistema filosofico leopardiano
La poetica. Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero
7
8
9
Il cap. XI (Canti ) ci offre una gran quantit di materiali: ma se non ne scegliamo solo
alcuni, rischiamo di perderci. Possiamo quindi orientarci subito sui testi pi
rappresentativi, o in cui la riflessione filosofica pi evidente:
A2
A5
A6
A7
A8
A9
A 11
B1
B2
B3
Per lidea di poesia di Leopardi pu essere utile anche, nel cap. X, il 6: La poetica.
Dalla poesia sentimentale alla poesia-pensiero.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Riuniamo qui anzitutto alcuni concettiguida generali; poi elenchiamo i testi che intendiamo analizzare, enucleando subito quale
rapporto fra poesia e filosofia c in essi (questo, infatti, ci chiesto):
34
35
tuoi?); ma pu anche essere una domanda pi amara, che suona quasi come
una denuncia: Questo quel mondo? questi/ i diletti, lamor, lopre, gli
eventi/ onde cotanto ragionammo insieme?. In entrambi i casi, la ragione si
unisce ancora al sentimento e lacquisizione del pensiero intellettuale si
colora emotivamente, come gi avevamo visto nella Sera del d di festa.
Nei canti pisano-recanatesi poesia e filosofia sono compresenti: ma perch la
seconda distrugga la prima. Accade anche nella Quiete dopo la tempesta, che
ripropone la struttura di A Silvia. La prima lunga strofa il momento
idillico della contemplazione della bellezza, e di una bellezza tanto pi
struggente perch trovata, ancora una volta, nella vita di ogni giorno. La
seconda strofa, dopo aver riflettuto sulla scena proposta, afferma la verit
filosofica. E ora, a differenza di A Silvia, si tratta proprio di
unaffermazione, non pi di una domanda. I termini sono infatti quelli della
filosofia dello Zibaldone : Piacer figlio daffanno;/ gioia vana, ch frutto/ del
passato timore.... La verit filosofica distrugge lincanto creato dalla poesia:
la scena descritta prima, con i suoi personaggi e il ritornare del sereno,
qualcosa di vano. Lultima strofe ha un tono amaro, ironico, quasi
risentito. La natura, che d come unico dono luscir di pena e come sola
beatitudine la morte, definita cortese per sarcasmo.
Un passo ulteriore nella compenetrazione di poesia e filosofia
rappresentato dal Canto notturno di un pastore errante dellAsia. Anche se
lo spunto uno spunto tipico della poetica degli idilli (cio la contemplazione
della luna), idilli e canti pisano-recanatesi appaiono superati. La lirica ha
infatti tutta unandamento meditativo, a partire dalla domanda iniziale: Che
fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai/ silenziosa luna?. Il paesaggio subito
interrogato alla luce della domanda filosofica per eccellenza: qual il senso
dellesistenza? Tutta la lirica fonde pienamente fantasia e ricerca della
verit, indagine della ragione e percorso del sentimento. Perch la filosofia
diventi poesia, per necessario che subisca unattenuazione. Quello che
essa rivela troppo terribile per essere detto nella sua nuda e semplice
essenza. Perci il pastore interroga senza avere risposte (come accadeva in
A Silvia al poeta); perci riconduce la verit universale a unesperienza
soggettiva, non comune a tutti (Questo io conosco e sento,/ che degli eterni
giri,/ che dellesser mio frale,/ qualche bene o contento/ avr forsaltri; a
me la vita male): e perci, costantemente, attenua con un forse. La
poesia sta in quel forse: nellillusione che esista una vita felice, diversa da
quella che ci rivela la filosofia.
Ma quel forse destinato a cadere. Nel ciclo di Aspasia la poesia si fa
sempre pi esposizione filosofica e ragionamento - anche se sullultima
illusione, quella dellamore. Quando questa illusione viene meno, ecco che
alla poesia non resta che esprimere, senza pi veli, lorrore. quello che
accade in A se stesso, una poesia sconcertante per la carica negativa che la
anima e per lassoluta mancanza di risarcimenti. La stessa bellezza
scompare. Non c paesaggio: il mondo si riduce a fango. Non ci sono pi
domande: solo affermazioni durissime, martellate, che non lasciano respiro.
A se stesso poesia interamente filosofica, quindi poesia che rinuncia del
tutto a quello che un tempo era la poesia per Leopardi: incanto,
contemplazione, ricordo, illusione, fantasia.
A se stesso un momento estremo e distruttivo. In quegli stessi anni,
Leopardi si d al genere satirico: la critica del mondo contemporaneo
implica, almeno in negativo, una difesa dei veri valori. Con La ginestra,
arriviamo allesposizione di questi valori. La poesia si fa insomma
strumento della verit filosofica non pi in senso distruttivo (anche se la
polemica e lironia hanno un ruolo fondamentale): propone e costruisce un
modello di civilt ideale. Perci il testo pu assumere un tono ragionativo in
36
senso proprio (come accade nella strofa in cui si spiega quale sia la nobil
natura e come nata la societ umana). Anche il paesaggio cambia. Non
siamo pi di fronte alle scene degli idilli o dei canti pisano-recanatesi, ma
allaridit desolata delle pendici del Vesuvio, allo spettacolo terribile delle
sue eruzioni, alla vastit degli spazi cosmici. Alla bellezza del ricordo, della
quotidianit e della fantasia si sostituito il sublime, con la sua carica di
terribilit e di sgomento. La poesia si ormai rinnovata, conquistando una
dimensione civile. Si fusa con la filosofia e pu esprimere apertamente la
verit. Non pi illusione, n suscita illusioni: allillusione subentrano
lutopia e la volont di costruire una societ migliore.
Il titolo presentato quello della prova di italiano della maturit del 1998:
Analizzate, con opportuni riferimenti testuali, lopera di qualche narratore o poeta del
Novecento, che abbia trattato il tema del disagio di vivere, prendendo anche in
considerazione autori che abbiano fornito spunti per contrastare il predominante
pessimismo esistenziale.
1. Leggere il titolo. Il titolo chiede:
per Ungaretti:
Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. III
6
37
Veglia
GUIDA ALLA LETTURA
Mattina
Soldati
Commiato
GUIDA ALLA LETTURA
PI
PV
per Svevo:
B2
P IV
per Montale:
La poetica, i temi, le scelte stilistiche del secondo Montale: lallegorismo umanistico delle Occasioni
Nuove stanze [Le occasioni]
8
9
A7
Languilla
GUIDA ALLA LETTURA
A8
B3
P III
per Calvino:
38
Ibidem, cap. VI
1
2
3
4
Variet, unit e senso della ricerca di Calvino; le diverse fasi della vita e della produzione
narrativa, dal Neorealismo al Postmoderno
La cultura e la poetica
Il primo periodo della produzione narrativa: dal Neorealismo a La giornata di uno scrutatore
Il secondo periodo della produzione narrativa: dalle Cosmicomiche a Palomar
La contemplazione delle stelle [Palomar]
GUIDA ALLA LETTURA
La struttura dellopera
Le citt e i segni. 4. [Le citt invisibili]
GUIDA ALLA LETTURA
PI
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Il titolo ci chiede di considerare autori
che da una parte denuncino il disagio di vivere, dallaltra diano spunti per contrastare il
predominante pessimismo esistenziale. Bisogna dunque tenere conto di entrambi gli
aspetti. Ecco un primo insieme di idee, autore per autore:
I. UNGARETTI
per Ungaretti il disagio disagio esistenziale in senso ampio: debolezza delle
creature, dolore, morte
la guerra rivela drammaticamente questa verit
ma la guerra rivela anche il valore della vita come attaccamento allelementarit del
corpo e riscoperta della fratellanza (cfr. Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. V, A 3,
Veglia; Soldati)
attraverso la poesia e la sua assolutezza che questi valori vengono affermati e
salvati
II. SVEVO
per Svevo il disagio la nevrosi della vita contemporanea
questo disagio si esprime nella figura dellinetto
linetto un escluso dalla salute che per, paradossalmente, afferma la sua vitalit
accanto a una previsione a suo modo apocalittica, la Coscienza di Zeno afferma
comunque una sua fiducia nellagire e nella vita
III. MONTALE
in Montale il disagio insieme esistenziale, eterno, e storicamente condizionato
da una parte c la radicale disarmonia con la realt; dallaltra ci sono il
fascismo e la guerra prima, lalienazione della societ contemporanea dal
dopoguerra poi
nelle Occasioni, il valore da opporre quello della cultura: ma si tratta di un
valore elitario
nella Bufera, in una prima fase c la speranza che questo valore possa essere
per tutti (Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VIII, A 7, La primavera hitleriana)
in una seconda fase, Montale ripiega su se stesso: la speranza per tutti diventa una
speranza per me solo (Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. VIII, A 8, Anniversario)
i valori diventano lidentit personale e la propria storia, il legame con la terra, la
scoperta della fisicit
dopo la Bufera, matura uno scetticismo sempre pi disincantato e personalistico
IV. CALVINO
Calvino vede la realt contemporanea come labirinto
dapprima, propone una sfida al labirinto
in seguito, assume una posizione pi distaccata: la letteratura diventa un gioco
dellintelligenza, che non pu mutare davvero le cose
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema. Gi lo schema precedente una
buona base di partenza: possiamo quindi inserirlo senzaltro nello schema generale del
tema. Bisogner per aggiungere unintroduzione e una conclusione.
39
Introduzione
Spiegare che cosa si intende per disagio. Partire dalla definizione di
disagio della civilt di Freud.
Argomentazione
I. UNGARETTI
cfr. lo schema
II. SVEVO
cfr. lo schema
III. MONTALE
cfr. lo schema
IV. CALVINO
cfr. lo schema
al punto 3
al punto 3
al punto 3
al punto 3
Conclusione
giusto rinunciare alla sfida al labirinto di Calvino? Oppure essa
conserva una sua attualit?
40
41
42
ESERCIZI
1
Leggi il seguente titolo: Nel viaggio infernale, Dante incontra dannati che gli suscitano
piet, ma anche rispetto. Analizza il suo rapporto con loro e il significato di questi episodi
nel suo cammino di salvezza. Quali domande ti pone? Quali testi puoi scegliere? In base
a che criteri?
Raccogli i materiali, i dati e i concetti utili per questo tema: Traendo spunto da un canto
del Paradiso che stato oggetto di lettura e di particolare approfondimento personale il
candidato sviluppi i seguenti argomenti: 1) i presupposti religiosi della poesia dantesca;
2) limpegno etico-politico di Dante; 3) lo stile del Paradiso tra limpossibilit di
esprimere lineffabile e lesigenza di aderire al linguaggio concreto dellesperienza
umana (maturit 1995).
Puoi scegliere il I canto (Vol. 1, Parte Seconda, cap. XI). In particolare, per ciascuno dei
tre punti indicati puoi tener presente:
1) i vv. 1-27, in cui Dante afferma il valore della sua missione;
2) i vv. 28-33, in cui introdotta la polemica contro la corruzione presente;
3) i vv. 4-12 o 70-72, in cui sono sottolineati la difficolt del compito e limpegno poetico
di Dante.
Pu anche essere utile richiamare altri canti. Quali per il punto 2? Quali per il punto 3?
Il titolo proposto ora : Attraverso il confronto fra lepisodio della fuga di Angelica e
quello della fuga di Erminia cerca di individuare i tratti comuni e la differenza fra lOrlando
furioso e la Gerusalemme liberata. Devi quindi risalire da due testi particolari a
considerazioni generali sui poemi di Ariosto e di Tasso. Prova a elencare gli elementi utili
che ricavi dai testi (Vol. 2, Parte Quinta, cap. VIII, in particolare A 3, e Vol. 3, Parte Sesta,
cap. IV, in particolare A 9) e a stendere uno schema di lavoro. Scrivi poi qualche frase di
introduzione e di conclusione.
Raccogli i materiali, i dati e i concetti utili per questo tema: Nel suo teatro, e in particolare
nella Locandiera, Goldoni si muove su due piani: quello, tradizionale, della riflessione sui
caratteri e sulla natura umana; quello, innovativo, dellanalisi di una concreta realt
sociale. Analizzali, spiegando quale rapporto c fra i due.
43
Devi svolgere il tema seguente: La funzione che Foscolo attribuisce al poeta e alla
poesia cambia nel corso della sua opera. Studiane e spiegane levoluzione. Ecco un
primo elenco di elementi utili:
nelle odi il poeta celebra la bellezza, minacciata dalla malattia e dalla morte
nei Sepolcri la poesia ha una funzione civilizzatrice e dei compiti etici centrali
nella fase del Didimo Chierico Foscolo si ritira in una posizione scettica e ironica
Il titolo proposto : Negli stessi anni, Manzoni e Leopardi propongono due idee di cultura
e di intellettuale che hanno radici diversissime fra loro. Confrontale e rifletti su come
esse rispondano alle esigenze dei loro tempi. Quale, oggi, ti pare pi attuale? I piani su
cui devi lavorare sono diversi: inquadrare i tempi di Manzoni e di Leopardi; definire le loro
rispettive posizioni; confrontale; passare allattualit. Prova a stendere uno schema di
lavoro. Abbozza poi unintroduzione e una conclusione.
nel brano di Pavese si sottolinea la distanza fra let adulta e linfanzia: infatti
nel brano di Vittorini si sottolinea la possibilit di ritornare al mondo dellinfanzia;
infatti
Trai da queste osservazioni degli spunti generali e confronta le due differenti posizioni.
Prova quindi a stendere uno schema di lavoro. Scrivi qualche frase di introduzione e di
conclusione.
Il tema di storia
Per il tema di storia rimandiamo alle indicazioni generali date su quello di letteratura.
Anche in questo caso necessario disporre di unadeguata documentazione. Di solito i
manuali di storia sono corredati da approfondimenti, percorsi, letture storiografiche che
permettono agli studenti di svolgere, senza eccessiva difficolt, un tema di carattere
storico. Facciamo un esempio. Il tema il seguente:
Analizza il ruolo svolto dai ceti popolari nella rivoluzione inglese e in quella francese,
mettendo in luce analogie e differenze nelle rivendicazioni programmatiche e negli
obiettivi raggiunti.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Di focalizzare lattenzione sui movimenti delle masse popolari nelle due
rivoluzioni.
44
Qual il problema?
Il loro intervento incide sullo sviluppo degli eventi? Come?
Quali rivendicazioni hanno i ceti popolari? Qual il loro esito?
Quali somiglianze e differenze si possono rintracciare tra i due fenomeni?
2. Raccogliere i materiali. Ricorriamo in questo caso a uno dei tanti manuali in uso.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
Selezioniamo ora le informazioni attinenti alla traccia.
Quali sono nellInghilterra del Seicento i ceti popolari che partecipano alla rivoluzione?
I contadini, danneggiati dalle recinzioni, gli artigiani e i salariati si uniscono alla
piccola nobilt e alla borghesia delle citt contro la vecchia aristocrazia e il re.
Il malcontento sociale si salda alle sette religiose dissidenti, che rifiutano la
tirannide dei vescovi e del re.
Quale ruolo essi svolgono nella rivoluzione?
Si schierano con il Parlamento contro la monarchia assoluta, dando un contributo
decisivo alla vittoria di Cromwell.
Come?
Durante la guerra civile (1642-1649) costituiscono la massa dei soldati dellesercito
di Nuovo modello, che sconfigge lesercito del re.
Con quali obiettivi?
Lesercito diventa sede di un confronto politico tra varie posizioni.
I ceti popolari sono rappresentati dai Livellatori (che rivendicano la repubblica,
il suffragio universale e una redistribuzione della ricchezza) e dai pi radicali
Zappatori che mettono in discussione la propriet privata.
Con quali risultati?
In una prima fase accettano lalleanza con gli Indipendenti di Cromwell, che
vuole sconfiggere i filomonarchici.
Cromwell rifiuta la democrazia politica e sociale e, in difesa dei ceti proprietari
ormai padroni del Parlamento, reprime il movimento popolare.
Il capitalismo pu avanzare rapidamente nelle campagne, abolendo ogni forma
di gestione collettiva della terra.
Perch le masse popolari partecipano alla rivoluzione francese?
Un secolo e mezzo dopo, contadini, artigiani e proletari, impoveriti dalla carestia
e dalle tasse, sostengono le rivendicazioni della borghesia che distrugge lancien
rgime.
La fuga del re e la guerra incrina lalleanza tra ricca borghesia e popolo (1791,
strage di Campo di Marte).
Quali ceti popolari assumono un ruolo trainante?
Artigiani, bottegai, salariati urbani e agricoli, esclusi dalle istituzioni, spingono
per una radicalizzazione della rivoluzione in senso repubblicano e democratico
(club giacobini e cordiglieri).
Lo slancio patriottico del nuovo esercito di leva salva la Francia dallinvasione
straniera.
Lalleanza dei giacobini con le masse popolari accentua la politica sociale del
Comitato di salute pubblica.
Quali obiettivi specifici rivendicano i proletari parigini?
I sanculotti trovano espressione nel movimento estremista degli Arrabbiati,
fautori della democrazia diretta e della requisizione dei beni.
Con quale esito?
Robespierre, scongiurata linvasione straniera, si sbarazza dellestrema sinistra
(Hbert e Roux), che attacca la propriet privata.
Perso lappoggio popolare, la repubblica giacobina cade (luglio 1794) e si
instaura loligarchia della ricca borghesia.
La Congiura degli uguali repressa (1796).
45
5. Stendere il tema. Sviluppiamo ora in paragrafi i vari punti, articolandoli con esempi,
dati, argomenti e facendo attenzione a legare le singole parti.
Senza lintervento massiccio delle masse popolari la rivoluzione inglese e
quella francese non sarebbero state possibili. In entrambi i casi liniziativa
fu presa dalla borghesia dei vecchi Parlamenti, ma questa non avrebbe
potuto sostenere da sola lo scontro contro il re o addirittura, come avvenne
in Francia, contro le forze coalizzate dei paesi europei. Le masse popolari
svolsero dunque un ruolo decisivo nella liquidazione dellassolutismo
monarchico e nella vittoria della borghesia. Ma nel corso della rivoluzione
presero anche coscienza della differenza di interessi che le divideva dai ceti
borghesi, sviluppando rivendicazioni autonome pi radicali.
46
47
Facciamo un altro esempio. Il tema che segue quello della maturit del 1998:
Il 900 sta per concludersi. Ripercorrendo la storia di questo secolo, quali sono, a vostro
avviso, gli eventi e le scoperte che lo hanno reso diverso da tutti quelli che lo hanno
preceduto? Spiegate e documentate.
1. Leggere il titolo. Il titolo contiene una tesi: il 900 diverso da tutti i secoli precedenti.
Per dimostrarla dobbiamo rispondere alle seguenti domande:
Quali eventi storici nuovi si sono verificati rispetto al passato?
Come cambiata la nostra vita?
Perch cambiata?
Quali scoperte e invenzioni fanno s che il mondo a fine secolo sia diverso da
quello che era agli inizi?
2. Raccogliere i materiali. I materiali possono essere desunti dal Vol. 5, Parte
Dodicesima, cap. I e Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. I.
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necessaria tuttavia, in questo caso, una buona conoscenza del manuale di storia.
Inoltre, per approfondire largomento sarebbe utile leggere il saggio di E.J. Hobsbaw Il
secolo breve, Rizzoli, Milano 1995.
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili. Si tratta di selezionare i dati in funzione
delle domande a cui dobbiamo rispondere.
Quali sono gli eventi nuovi che caratterizzano il 900?
Le due guerre mondiali e le rivoluzioni socialiste,
la crisi del 1929 e lavvento dei fascismi,
la decolonizzazione e il neocolonialismo,
il miracolo economico degli anni Cinquanta,
la societ dei consumi e dei mass media,
la crisi degli anni Settanta,
la rivoluzione informatica e la mondializzazione.
Per scegliere gli eventi e le scoperte che differenziano in modo durevole il nostro
secolo, occorre riflettere sul presente.
Come cambiata la condizione umana a fine secolo?
Il mondo non ha pi un centro,
aumentata enormemente la popolazione mondiale,
scomparsa leconomia contadina,
domina la societ dei consumi, dellinformazione e dello spettacolo,
aumentata la disuguaglianza tra paesi ricchi e poveri,
linquinamento e la degradazione ambientale minacciano la vita sulla terra.
Quali tra gli eventi elencati hanno maggiormente inciso sui mutamenti del secolo?
Ora possiamo selezionare tre trasformazioni radicali:
La prima guerra mondiale,
il boom economico e la societ dei consumi,
la rivoluzione informatica e la mondializzazione degli anni Ottanta.
Perch?
La prima trasformazione segna il declino dellEuropa, che per secoli stata il
centro del dominio economico, politico e culturale sul mondo.
La seconda rappresenta la fine, a livello planetario, della secolare civilt contadina.
La terza mette in crisi gli stessi presupposti della civilt moderna.
Quali problemi nuovi sono emersi?
Lemergenza ambientale,
il divario tra Nord e Sud del mondo,
la paura della scienza.
4. Organizzare i dati e i concetti utili in uno schema.
Introduzione
Nel 900 si accelerano i mutamenti. Anche fenomeni come le guerre,
lindustrializzazione, il progresso scientifico e tecnologico, gi presenti
nel passato, assumono una qualit nuova.
Argomentazione
La prima guerra mondiale segna il tramonto della centralit europea,
ma non la fine dellegemonia capitalistica.
Il cambiamento decisivo costituito dallo straordinario sviluppo degli
anni 50-60.
Perch?
Esso investe tutti i paesi e pone termine a uneconomia agricola millenaria,
la rivoluzione dei consumi e dei mezzi di comunicazione cambia la vita
quotidiana a livello planetario,
il saccheggio delle risorse e lindustrializzazione recano danni
irreversibili allambiente.
49
Conclusione
Il 900 pone fine a unepoca nella storia del mondo.
Emergono tre sfide nuove: lemergenza ambientale, lo squilibrio tra
Nord e Sud, la responsabilit morale della scienza.
5. Stendere il tema. Ecco un possibile svolgimento. Sono sottolineati gli snodi principali
dellargomentazione.
Il 900 nasce allinsegna della velocit. La rivoluzione dei sistemi di
produzione, dal fordismo allautomazione, dei mezzi di trasporto e di
comunicazione segna una corsa vorticosa verso il nuovo. La rapidit dei
mutamenti contraddistingue il nostro secolo da tutti quelli che lo hanno
preceduto.
Anche le guerre, lindustrializzazione, il progresso scientifico e tecnologico
non sono la ripetizione su scala gigantesca di fenomeni gi presenti nel
passato, ma assumono nel 900 una qualit diversa. Non solo, ma essi
pongono alle generazioni presenti e future problemi finora sconosciuti.
Tre sono, a mio parere, le trasformazioni che differenziano il Novecento
dal passato: la prima guerra mondiale, il miracolo economico degli anni
Sessanta, la rivoluzione informatica e la globalizzazione degli anni
Ottanta.
La prima guerra mondiale segna il declino dellEuropa, per secoli centro
indiscusso del potere, della ricchezza e della cultura. Oggi infatti il mondo
non pi eurocentrico. La popolazione europea ridotta a circa un sesto
dellumanit ed assediata dalla pressione delle masse povere dellaltra
sponda del Mediterraneo. Le industrie si sono spostate altrove, le grandi
potenze europee, ancora esistenti allinizio del secolo, sono tutte scomparse,
compresa lURSS. Infine, il centro dello sviluppo a cui guardano gli USA non
pi lAtlantico, ma il Pacifico.
Tuttavia dobbiamo riconoscere che la fine della centralit europea non ha
prodotto un cambiamento radicale nella configurazione economica e culturale
del mondo. Infatti la civilt occidentale, capitalistica e borghese ha
conservato, con gli Stati Uniti, il predominio economico e scientifico sul
pianeta.
Una trasformazione pi profonda, che ha mutato il modo di vivere su quasi
tutta la superficie del globo, segnata invece dallo sviluppo industriale
senza precedenti degli anni Cinquanta e Sessanta.
Sono questi gli anni del miracolo economico, che ha prodotto conseguenze
irreversibili nella vita materiale, sociale e culturale di tutti i paesi del
mondo. La popolazione triplicata (sei miliardi circa) rispetto allinizio del
secolo, ha elevato di gran lunga il livello di istruzione, stata protagonista
di un gigantesco esodo dalle campagne. Questa vertiginosa crescita
economica ha decretato la morte della societ contadina Ma ha anche
trasformato il carattere del capitalismo ottocentesco, centrato sulla
produzione. Il motore dello sviluppo economico in questi anni sono diventati
i consumi. La merce assume ora un significato diverso rispetto al passato:
non soddisfa tanto i bisogni esistenti, ma crea bisogni nuovi, spesso falsi.
Tutto ci si collega allo sviluppo dei mass media e della pubblicit, che
assumono un ruolo fondamentale nella manipolazione dei desideri, della
mentalit e degli stili di vita.
50
51
Eppure nessun secolo si trovato tanto a disagio di fronte alla scienza. Due
possono essere considerate le ragioni principali. Da una parte, la crescita
delle tecnologie produttive, aumentando il saccheggio delle risorse naturali,
ha creato un danno irreversibile allambiente, che compromette la salute
delluomo e la vita stessa sul pianeta.
Dallaltra, lesplosione di Hiroshima ha gettato lallarme sulle conseguenze
imprevedibili e catastrofiche che pu avere la scienza.
Quanto pi forte si sta rivelando la capacit della genetica e della biologia di
manipolare lordine naturale, tanto pi decisamente si impone il problema,
del tutto nuovo, da Galileo in poi, della responsabilit morale dello
scienziato. La scienza non pu pi essere disgiunta dalle conseguenze sociali
prodotte dal suo uso tecnologico. Ci pone un limite tuttora oggetto di
accanite discussioni al principio dellautonomia e della ricerca della verit
che ha finora caratterizzato lo statuto dello scienziato.
Concludendo, con il Novecento finisce unepoca della storia, quella della
societ agricola, distrutta dalla rivoluzione urbana planetaria che ha
disgregato irrimediabilmente identit, valori e credenze del passato. Tuttavia
lo sviluppo rivoluzionario della scienza e della produzione, se ha elevato il
tenore di vita, soprattutto delle popolazioni dei paesi avanzati, ha creato
nuove disuguaglianze e consegna alle generazioni presenti e future un
problema nuovo e finora sconosciuto: quello di porre un limite, sia alla
crescita incontrollata del Nord del mondo, sia allo sviluppo irresponsabile
della scienza.
La coscienza insomma del limite delinea un nuovo orizzonte culturale, che
investe la fede nel progresso lineare e illimitato che ha caratterizzato tutta
lepoca moderna.
ESERCIZI
1
Qual il problema?
Come incidono questi cambiamenti sulla vita e sulla mentalit della gente? Come
cambia e perch cambia la percezione del tempo?
52
Il lavoro svolto dai contadini nelle loro case e dagli artigiani sostituito dal lavoro
salariato nella fabbrica, situata nei centri urbani.
Si impone il tempo della fabbrica, basato sui ritmi delle macchine e sulla dittatura
dellorologio.
Lorario di lavoro (16 ore) assorbe lintera vita giornaliera e impone ritmi veloci e
uniformi anche fuori della fabbrica.
Cambia anche il rapporto con il passato: la tradizione perde valore dinanzi ai nuovi
comportamenti richiesti dalleconomia capitalista.
Proprio il tempo (lorario di lavoro) diventa ben presto terreno di lotta per
conquistare condizioni di vita pi umane.
Gli operai, dapprima ridotti a semplici macchine, furono poi spinti dallesperienza
collettiva e alienata del lavoro industriale a pensare e a esigere una societ
moderna pi libera e pi giusta.
La traccia la seguente:
Lidea di nazione costituisce unidea guida nella storia dellOttocento europeo, ma
cambia contenuti e connotati. Individua le tappe del passaggio dal nazionalismo liberale
e democratico dellepoca romantica al nazionalismo imperialista di fine secolo.
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Rilevare limportanza delle ideologie nazionalistiche nelle fasi della storia europea
dellOttocento.
Qual il problema?
Lidea di nazione non per sempre la stessa: perch cambia? A quali diverse
realt economiche e politiche essa rimanda allinizio e alla fine del secolo?
2. e 3. Cerca sul tuo libro di testo i materiali e seleziona i dati necessari per svolgere il
seguente schema.
4. Schema.
Introduzione
Lidea di nazione si afferma allinizio dellOttocento in funzione liberale e
progressista, trasformandosi nel corso del secolo in senso conservatore e
infine apertamente imperialista e bellicista.
53
Argomentazione
Lideale nazionale si diffonde in Europa con la disgregazione dello Stato
ancien rgime e laffermazione del principio di sovranit popolare.
Nellet della Restaurazione e nella cultura romantica lidea di nazione
associata allidea di libert e di democrazia. Es. moti rivoluzionari (1821;
1830; 1848).
In Italia Mazzini concilia la caratterizzazione politica del nazionalismo
come libera scelta dei cittadini (Rousseau) con quella etnico-culturale di
Herder.
Compiuta lunificazione nazionale, la borghesia al potere invoca gli ideali
patriottici per difendere lo status quo contro le lotte sociali.
Il pangermanesimo afferma il diritto allunificazione violenta, contro ogni
principio di autodeterminazione, di tutte le popolazioni tedesche. Es.:
lannessione dell Alsazia-Lorena e pi tardi la politica hitleriana.
Con la grande depressione le politiche nazionali diventano pi aggressive:
lidea di nazione definita secondo criteri geografici e razziali (sangue e
suolo).
Il nazionalismo diventa tra Otto e Novecento una componente fondamentale
delle politiche imperialistiche: lidea di nazione ora associata allidea di
superiorit, di forza e di conquista.
Conclusione
La storia dellidea di nazione, nel corso dellOttocento, mostra come le idee
non siano neutrali e oggettive.
Lideale nazionale, rivoluzionario quando la borghesia deve conquistare il
potere e unificare il paese, diventa poi conservatore e infine, quando si
scatenano i conflitti per lespansione dei mercati, si trasforma in una
ideologia a sostegno del colonialismo e della guerra mondiale.
1. Leggere il titolo.
Il titolo ha carattere dimostrativo. Chiede di sostenere con argomenti appropriati il
giudizio proposto sul nazismo, come prodotto di molteplici fenomeni, politici,
ideologici e culturali.
Il problema posto vasto; si tratta perci di fare delle scelte molto precise per evitare
di sviluppare il discorso in modo incontrollato e dispersivo.
2. Raccogliere i materiali. I materiali, oltre che nel tuo manuale di storia, si trovano nel
Vol. 6, Parte Tredicesima, cap. I.
Puoi iniziare con la definizione di totalitarismo e le ragioni della sua diffusione in
Europa tra le due guerre, quindi spiegare le cause delle crisi della Repubblica di
Weimar (crisi del 29, )
In particolare potrai osservare che il nazismo:
lo attua ricorrendo:
al terrore
allorganizzazione del consenso, tramite il monopolio dei mezzi di
comunicazione, la scuola, il rapporto diretto tra capo carismatico e masse
opportuno soffermarsi sul carattere specifico del sistema di terrore nazista, legato a
un piano razionale che sfrutta i mezzi pi moderni della scienza e della psicologia.
54
Puoi concludere con qualche considerazione generale sul consenso di massa alla
politica nazista o sul legame tra barbarie e civilt oppure
Dopo aver cercato i materiali e preparato uno schema di lavoro, stendi il tema.
Il tema di attualit
Questo tipo di scritto considerato pi facile perch di solito affidato
allimprovvisazione. Invece anche il tema di attualit esige una documentazione
preliminare, se non si vuol cadere nei soliti luoghi comuni. opportuno perci
organizzare un dossier che raccolga articoli, riflessioni, appunti di letture e di discussioni
sui temi che maggiormente sollecitano il nostro interesse.
Le fasi di preparazione sono dunque simili a quelle gi indicate per il tema letterario.
Tuttavia il tema di attualit in genere fa appello pi direttamente allesperienza e alle
opinioni personali; in questo caso, riflettendo sui dati raccolti, facile procedere, prima di
stendere la scaletta ragionata, a una schematica formulazione della tesi. Ci aiuta a
stringere largomentazione intorno al nocciolo del problema, evitando preamboli e
deviazioni.
La traccia pu formulare una tesi o uninterpretazione da discutere, oppure presentare
un problema al quale rispondere con una personale presa di posizione: in entrambi i casi
la tesi lidea direttrice intorno a cui organizzare il ragionamento e gli argomenti di cui si
dispone.
Se il problema posto tale da sovrastare le nostre capacit di soluzione, non dobbiamo
avventurarci a tutti i costi in affermazioni avventate. Cerchiamo invece di esaminare e di
discutere la questione, motivando le ragioni che ci impediscono di esprimere giudizi
sicuri o di indicare soluzioni.
Riassumiamo ora le tappe del percorso:
1.
Leggere il titolo: occorre mettere bene a fuoco il problema posto dalla traccia.
2.
3.
4.
5.
Procedere alla stesura definitiva facendo attenzione a legare le parti (le idee
generali) e alla connessione del discorso.
6.
Rileggere e controllare a) che non ci siano contraddizioni o salti bruschi nelle idee,
b) che la forma risponda ai consigli dati nel paragrafo sullo stile (p. 9).
Flussi migratori di questo tipo interessano e hanno interessato tutti i paesi del
mondo
Limmigrazione utile per leconomia del nostro paese e per leconomia del
paese dorigine degli immigrati
Ringiovanisce la popolazione
LEuropa ha sfruttato le colonie nel passato, giusto che oggi aiuti i paesi poveri
a uscire dal sottosviluppo
56
Conclusione
Si pu ricorrere a una conclusione che rilancia la questione su un piano pi
generale, per esempio quello della disuguaglianza tra Nord e Sud.
57
Il tema di attualit, nelle classi IV e V, pu trarre spunto anche da argomenti storici o letterari che
permettano di gettare un ponte tra passato e presente. Un esempio classico costituito
dalla vicenda di Galileo, grazie anche allattualizzazione offerta da B. Brecht nella Vita di
Galileo; lo stesso discorso pu valere tuttavia per tanti altri autori (da Beccaria a Manzoni
a Leopardi). Ma facciamo un esempio. Il titolo il seguente:
Nella terza scena della Vita di Galileo di B. Brecht, Galileo mostra una fiducia entusiasta
nella forza della ragione, mentre Sagredo ha una visione pi pessimistica del
comportamento degli uomini, che gli appare dominato dai pregiudizi. Qual era il progetto
di Galileo e perch fall? Allora ebbe ragione Sagredo. Oggi chi avrebbe ragione?
Lattuale dominio della razionalit tecnico-scientifica ha liberato la nostra mentalit da
pregiudizi e stereotipi?
1. Leggere il titolo.
Che cosa chiede?
Di illustrare la battaglia di Galileo, in nome della ragione e della scienza, contro le
forze oscurantiste del passato;
di evidenziare le cause del suo fallimento.
Qual il problema?
Il dialogo brechtiano tra Galileo e Sagredo permette di allargare la discussione
alloggi: il progresso scientifico e tecnologico incide sulla razionalit dei
comportamenti individuali e collettivi o i pregiudizi continuano a persistere,
anche se in forma diversa, nella nostra societ?
58
2. Raccogliere i materiali. I materiali per il tema si possono trovare nel Vol. 3, Parte
Settima, capp. II e III, con particolare riferimento a cap. II, PAP 1, PAP 2A e PAP 2B).
3. Trarre dai materiali i dati e i concetti utili.
A. Ragione e pregiudizio ai tempi di Galileo
Galileo non confina il suo lavoro nel segreto del laboratorio, ma divulga i risultati
delle sue ricerche.
Galileo crede nellutilit pubblica della scienza.
La sua fiducia nella ragione coincide con la fiducia in una societ nuova, libera
dallignoranza e dalle superstizioni.
Il Dialogo sui massimi sistemi non solo afferma una teoria, ma vuole educare il
lettore al ragionamento critico.
Il metodo galileiano mette in discussione il principio di autorit, su cui si fondava la
concezione della vita e del potere dominante.
Nonostante diversi scienziati della Chiesa riconoscessero la validit delle teorie di
Galileo, queste furono dichiarate stolte e assurde.
Il pregiudizio trionfa perch legittimava i poteri esistenti (accademici, religiosi e
politici).
Brecht critica in Galileo la fiducia nella scienza, come forza autonoma capace di
cambiare il mondo, a prescindere dai rapporti di potere politici, economici e sociali.
B. E ai tempi nostri
59
5. Sviluppare il tema. Ecco un esempio in cui sono sottolineati i principali snodi del
discorso.
Il dialogo Galileo-Sagredo, immaginato da Brecht, nella Vita di Galileo
(1938-1946), sottolinea un aspetto fondamentale dellattivit dello
scienziato: la sua battaglia di intellettuale che vuole rifare i cervelli degli
uomini. Ma non dobbiamo dimenticare che Brecht scrisse questa opera
durante la seconda guerra mondiale e, pur rispettando il Galileo storico,
intende richiamare la nostra attenzione su un problema, allora, e ancora
oggi, drammaticamente attuale. Che rapporto c tra razionalit scientifica e
comportamenti umani? Questi ultimi sono oggi ispirati a una conoscenza
corretta della realt o sono tuttora dominati da pregiudizi?
Lesempio di Galileo pu essere illuminante sotto un duplice aspetto: per
limportanza della sua battaglia culturale rivolta a mutare la mentalit del
tempo; per lastratta e fallimentare fiducia nella neutralit della scienza.
Lo scienziato, infatti, non concep la ricerca come attivit chiusa nel
segreto del laboratorio, ma ne divulg i risultati, rivolgendosi non solo ai
dotti, ma a tutte le persone colte. Per primo, usa il volgare in campo
scientifico, ricorrendo allepistola e al dialogo. Per questo, e non solo per
finanziare le sue ricerche, cerca un consenso tra i principi, i nobili e il
clero. Lalleanza con la Chiesa, in particolare, data la sua enorme
influenza ideologica, gli avrebbe consentito di rendere patrimonio comune
le conquiste della scienza.
Galileo credeva infatti nellutilit pubblica della scienza e nella sua capacit
di permeare e influenzare la vita della societ. Sperava quindi di poter
diffondere un modo razionale e scientifico di confrontarsi con il mondo.
Anche il Dialogo sui massimi sistemi non mira solo a dimostrare la validit
di una teoria, ma vuole educare il lettore al ragionamento critico,
distruggendo pregiudizi e abitudini mentali inveterate.
La fiducia galileiana nella forza della ragione, che Brecht sottolinea,
coincideva dunque con la speranza in una societ nuova, libera
dallignoranza e dalle superstizioni: levo antico era finito e cominciava una
nuova era dove per mille anni aveva dominato la fede, ora domina il
dubbio (Vita di Galileo, scena prima).
Di conseguenza il nuovo modello di conoscenza diventa pericoloso, perch
distrugge il principio di autorit, su cui si reggeva la concezione tradizionale
del mondo e del potere.
60
61
Il tema di attualit pu essere infine concepito anche come stimolo aperto, cio come suggestione
problematica che lo studente pu liberamente sviluppare nelle modalit di scrittura che
preferisce. Ecco un esempio in cui lallieva sceglie di argomentare il suo giudizio sul
passo proposto, ma avrebbe potuto scegliere anche altre forme di espressione (per es.
autobiografica, epistolare ). Ecco il titolo:
Le visioni che il cinema mi propone hanno la pienezza della percezione: sono delle
percezioni come gli analogon di una realt assente. In generale salvo che nei
documentari esse si organizzano in modo da costituire un mondo fittizio; il regista
racconta una storia inventata, che si svolge nel tempo, irresistibile come un brano
musicale. Come nella lettura, la mia presenza che gli d la sua unit e il suo senso. Ma la
mia parte meno attiva; non ho da interpretare dei segni ma da subire lurto di immagini
che mi vengono date con immediatezza. per questo che vedere un film richiede di solito
meno sforzo che leggere un libro. Mi basta essere attenta perch lallegria, langoscia, la
simpatia, il disgusto mi si impongano. Le emozioni che mi colpiscono possono giungere a
una tale intensit da sconvolgere il mio corpo: pu succedere che davanti a certe scene di
sangue gli spettatori svengano, il che non avviene mai per una lettura. Si piange pi
facilmente al cinema che su un romanzo. (S. de Beauvoir, A conti fatti)
In una ventina di righe, tratte da A conti fatti, S. de Beauvoir espone quale
sia il suo modo di vivere, o meglio, di subire, la visione di un film.
Con un fraseggio chiaro e senza fronzoli, seguendo uno schema
consequenziale e matematico, lautrice espone punto per punto le proprie
impressioni fino a concludere con una dimostrazione lapidaria e definitiva:
si piange pi facilmente al cinema che su un romanzo.
particolarmente interessante leggere a ritroso il brano: il carattere assiomatico
del giudizio finale si rivela alla base di tutte le dichiarazioni precedenti che si
susseguono procedendo in un iter eccessivamente razionale e chiuso.
particolarmente divertente prendere ogni frase e smontarla per costruire e
sostenere con efficacia lopposto di ci che lautrice afferma con tanta certezza
e infallibilit; al di l dellimpostazione formale, che gi non condivido ( per
me inaccettabile che delle sensazioni personali siano dimostrate con un
linguaggio cos matematico e dittatoriale), sono infondate alcune
generalizzazioni sul cinema e sui film: sostenere che il regista racconta una
storia inventata che si svolge nel tempo una banalizzazione da cui emerge
linsensibilit dellautrice verso questa forma di espressione. Che la storia
raccontata sia inventata, sa tanto di film fantastico e esclude moltissimi film
dautore; che i film si svolgano nel tempo errato se si tratta del tempo dei
calendari, dellorologio, ma pu essere vero se si tratta del tempo dellanima, o
della verit, o della maturazione: ogni pellicola ha una propria clessidra che
segna il percorso dei personaggi, del regista e degli spettatori.
Nonostante alcune affermazioni condivisibili, spicca fra tutte una frase
veramente eretica per gli amanti del cinema: la mia parte meno attiva;
non ho da interpretare dei segni, ma da subire lurto di immagini che mi
vengono date con immediatezza.
Con queste poche parole, Beauvoir riesce a distruggere tutte le fatiche di
registi come Kieslowsky, Bergman, Kurosawa: nei lavori dautore
necessaria una partecipazione viva dello spettatore, il quale chiamato a
pensare, interpretare e ripensare il messaggio trasmesso.
Sembra invece che Beauvoir tema il cinema che fa pensare, quasi come se
fosse vittima della troppa attivit cerebrale ed emotiva (Mi basta stare
attenta perch le emozioni mi si impongano).
Linterpretazione lunica richiesta che il regista fa al pubblico: il cinema
pienezza di percezioni, parola, immagine; i messaggi invadono tutti i
nostri sensi, procedono attraverso i colori, i suoni, la musica, le ombre; ogni
parola pu essere letta alla luce di altre parole o alla luce di un lungo
silenzio; ogni movimento concepito in un orizzonte pi grande, allinterno
62
ESERCIZI
1
Qual il problema?
2. Raccogliere i dati. Omar Calabrese, Let neobarocca, Laterza, Roma-Bari 1987, pp.
57-60; articoli raccolti in Guardiamoci intorno, Derva, Napoli 1994, pp. 69-83.
3. Trarre dai materiali dati e concetti utili e formulare la tesi.
Il 22% dei bambini supera le quattro ore davanti alla TV, quasi il 60% gioca spesso
ai videogame.
Rapida diffusione tra i giovani del computer, legato al successo dei giochi, dei
CD-ROM e di Internet
I videogame sollecitano una sempre pi rapida capacit di rispondere agli stimoli esterni
A questo punto utile formulare la tesi che ci guider nella stesura dello schema. In
questo caso possiamo dire che:
I.
II.
III.
I media hanno invaso la nostra vita, offrendoci nuovi modi di passare il tempo libero
e sostituendosi spesso allesperienza diretta della realt.
Ci ha influito sui gusti e i comportamenti dei giovani, mutandone il senso dello
spazio e del tempo.
Ci stiamo sempre pi abituando a un mondo caratterizzato dalla simultaneit e
dallartificio.
63
Argomentazione
I. I nuovi media dominano la nostra vita
Ti si propone una traccia e la formulazione di una tesi: sviluppala in una scaletta ragionata
ispirandoti alle idee elencate in disordine nella lista.
Tema. Spesso si sente dire che i giovani doggi, abituati a una vita facile e comoda, sono
scarsamente inclini allimpegno nello studio e in generale al lavoro. A tuo parere tale
accusa fondata?
Tesi.
64
I.
Non sono daccordo: il solito luogo comune. I giovani sono disposti a impegnarsi
a fondo in ci che li interessa.
II.
III.
Il fatto poi che i giovani disertino certi lavori non significa che non hanno voglia di
lavorare, ma che aspirano a una migliore qualit della vita.
Sono figli della societ che ha fatto del consumismo e della facilit la misura del
valore
Analizza il titolo del tema. Prendendo poi spunto dalla pista di riflessione suggerita,
1) formula la tua opinione, 2) sviluppala in una scaletta.
Tema. Crescere significa emanciparsi dalla tutela e dalla guida dei genitori e conquistare
unautonomia dalla famiglia. A tuo parere la scuola, la societ, la famiglia stessa aiutano i
giovani a diventare adulti?
Lista delle idee
I giovani sono ugualmente liberi di fare quello che vogliono anche se restano con i
genitori
Ignorare le tendenze aggressive presenti in noi fin dalla nascita non un modo per
proteggersi dalla violenza
65
I film violenti possono avere effetti salutari per la ripugnanza che sono destinati a
suscitare negli spettatori.
Data la crescente capacit della scienza di modificare lordine naturale della vita,
come salvaguardarne le potenzialit positive ed evitare quelle negative?
Per discuterlo occorre mettere a fuoco il ruolo dello scienziato nella societ e
chiedersi:
Ecco un elenco di elementi utili, da cui puoi trarre uno schema da sviluppare in un
tema.
Prima la fisica, poi la chimica, ora anche la biologia e la medicina hanno rivelato la
possibilit di un duplice uso (armi batteriologiche o vaccini?).
Devono essere solo gli scienziati a controllare luso che viene fatto del loro lavoro?
Quale il ruolo del potere economico, politico e della societ civile?
necessaria comunque una totale libert di informazione sulla ricerca e sui risultati
ottenuti.
Devi svolgere il tema seguente: Il candidato affronti, con opportuni richiami alle sue
esperienze di studio, la questione proposta nella seguente affermazione: Il cammino
della scienza lastricato di teorie abbandonate, che, un tempo, si consideravano
dimostrate (K. Popper) (maturit scientifica, tecnica e professionale del 1989). Ecco un
primo elenco di elementi utili:
La scienza procede non solo per scoperte tecniche, ma anche con la formulazione
di nuove teorie.
Alle teorie spesso si unisce una visione del mondo: p. es., la teoria geocentrica e la
teoria eliocentrica.
Cambiare teoria implica quindi cambiare non solo un sistema scientifico, ma una
filosofia della realt.
66
LA RECENSIONE
La recensione un testo in genere piuttosto breve, che comprende una parte espositiva
e una parte argomentativa. La prima si apre con lindicazione precisa dellopera presa in
esame. Si possono adottare vari sistemi; eccone uno:
per i libri: autore, titolo, citt, casa editrice, anno di pubblicazione (e, talvolta, numero di
pagine e prezzo); es. (va rispettato anche il sistema di punteggiatura):
Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan), di S. Spielberg, con T. Hanks, E. Burns,
M. Damon, T. Sizemore; USA, 1998, 163; guerra.
Segue il riassunto; quindi la volta della seconda parte: il giudizio di chi scrive. Non
necessariamente il riassunto completo. Nelle recensioni dei film, per esempio, si
tende a non rivelare il finale; oppure, si d spesso un riassunto brillante, che rivela solo
sommariamente le caratteristiche dei protagonisti e levento principale che mette in
moto la trama. In questo caso, si vuole invogliare il lettore a leggere direttamente o ad
andare al cinema; ma il contenuto di informazioni rischia di essere povero. bene che il
giudizio sia aperto, e in ogni caso va motivato attraverso una brevissima analisi di
qualche tratto interessante dellopera. Non indispensabile che riassunto e giudizio si
susseguano rigidamente in questordine. A volte, pu essere utile iniziare con una breve
frase di giudizio, che orienta da subito il lettore. Bisogna per sempre distinguere bene
fra una parte pi oggettiva, centrata sullopera, e una soggettiva.
Ecco un esempio di recensione a un romanzo della fine degli anni Quaranta, ristampato di
recente (da Letture, anno 54, quaderno 555, marzo 1999). Si articola in unintroduzione
sullautore, un breve riassunto, un giudizio sullopera:
Boris Vian, Sputer sulle vostre tombe, Milano, Marcos y Marcos 1998, pp. 168, lire 20.000.
Boris Vian era un tipo strano. Ingegnere, jazzista, amico di Queneau e Duchamp come
frequentatore di Sartre o Merleau-Ponty, doveva essere uno di quegli uomini che fanno
di tutto e hanno la virt di sentirsi ovunque se stessi. Il prezzo non crederci mai sino in
fondo, e giusto un po di mistificazione. Anche Sputer sulle vostre tombe (1946) nato
cos. Nella voga della letteratura statunitense dellimmediato dopoguerra, un editore di
Parigi cercava romanzi americani da pubblicare. Vian si fa avanti e promette di
consegnare lui, dopo quindici giorni, il romanzo americano. Cos, sotto lo pseudonimo
di Sullivan (almeno questo, non troppo originale) e la storia dello scrittore nero
censurato in patria, esce il nostro libro. La trama esile, ma funziona: Lee Anderson
vuol vendicare la morte del fratello nero, lui nero per un ottavo e con la pelle bianca. Tra
festini, prodezze da assolata provincia Usa e molto sesso, seduce due sorelle, alle quali
spetta una tristissima fine. I colori forti non mancano, le efferatezze sadiche neppure.
Ora, si sa che in Francia prendono la letteratura molto sul serio, e i processi ai libri sono
unaurea tradizione nazionale. Laccusa per oltraggio alla morale scatta dopo il grande
67
successo di vendite e, alla fine, il libro viene proibito. Per essere osceno, Sputer sulle
vostre tombe osceno; e lo sembra ancora oggi, che dovremmo essere abituati (e
anestetizzati) a tutto. La decisione di tradurre Vian, che Marcos y Marcos ha intrapreso
da qualche tempo gi con altri libri, non certo esente dalle mode del giorno. Sembra
che un editore non possa dirsi editore se non ha il suo bravo pulp in catalogo. Se poi ci
sono anche la patina degli anni, lombra dellalta cultura e la patente dello scandalo, si fa
la figura di non essere troppo corrivi con lo spirito dei tempi, e di compiere un meditato,
doveroso ripescaggio. Ma come si fa a prendere sul serio questo filmetto costruito cos
impeccabilmente? La trama scivola cos rapida e liscia, la progressione cos
pulitamente geometrica, leccesso cos calcolato da rendere digeribili anche le peggiori
crudezze. Ma tutto finto, ci si dice come quando, al cinema, si viene sorpresi dalla
paura. uno dei pi comuni e innocui, il manierismo della carne e del sangue.
ESERCIZI
1
LARTICOLO
Esistono vari tipi di articolo di giornale. Possiamo anzitutto distinguere fra articolo di
cronaca, il cui primo scopo informare di un fatto, e articolo di fondo, il cui primo scopo
commentarlo. Naturalmente, informazione e commento sono sempre compresenti:
variano proporzioni e intenti. Non esiste poi una sola cronaca: cronaca politica, cronaca
nera o cronaca sportiva non solo affrontano argomenti diversi, ma usano anche linguaggi
e retoriche diverse. Lo stile giornalistico si caratterizza comunque per colloquialit,
vivacit, volont di colpire il lettore. Prevale luso del presente e del passato prossimo,
ricorre spesso la sintassi nominale (cio priva di verbo reggente), il lessico aperto sia al
parlato, sia a tecnicismi e a modi di dire del momento. Non sempre la chiarezza se ne
avvantaggia. Spesso, poi, si ricorre a trucchi del mestiere che meglio evitare,
dallinsistenza su particolari scandalistici a uno stile metaforico alla fine pesante e
bizzarro. anche bene liberarsi di frasi fatte e slogan (una tragedia che si poteva
evitare, ed polemica, un barbaro omicidio).
Larticolo preceduto da un titolo, sintetico o a effetto, che non opera dellarticolista,
ma di un redattore. Spesso, si rif il verso a frasi celebri, a proverbi, a titoli famosi
(LEspresso, 26 novembre 1998, a proposito della moda ambientalista: Come Bio
comanda). Il titolo sormontato da un occhiello e seguito da un sommario, che
riportano i dati principali della notizia, il motivo del suo interesse, qualche frase della
persona in questione. Ecco un esempio (La Stampa, 8 gennaio 1999). Si parla
dellultima puntata di uno spettacolo televisivo legato alla lotteria:
Caccia ai possessori dei biglietti, davanti al teleschermo laltra sera oltre 12 milioni di italiani
Rapina da un cunicolo
Napoli ha concesso il bis
NAPOLI. Banda del buco di
nuovo in azione a Napoli,
questa volta nel centro della
citt. Un tentativo di rapina
era gi stato compiuto marted scorso a Secondigliano,
nella periferia nord, e si era
concluso con il ferimento di
un carabiniere.
Nel mirino dei rapinatori un
altro ufficio postale: lagenzia
di piazzetta Carolina, a pochi
metri dal palazzo della Prefettura e a ridosso di piazza del
Plebiscito. I malviventi si sono
impossessati di circa 200 milioni, portando a termine un
colpo che ha il sapore della
beffa. Circa venti giorni fa, infatti, il tempestivo allarme del
direttore dello stesso ufficio,
che aveva sentito rumori sospetti, aveva consentito di evitare un furto. In quella occasione era stato individuato il
percorso sotterraneo seguito
dalla banda: molto simile a
quello usato ieri, ma questa
volta con successo.
La rapina avvenuta poco
dopo lapertura, quando
nellufficio erano presenti il direttore, il suo vice, nove impiegati e una decina di clienti. I
banditi, dopo aver seguito la
rete fognaria, hanno attraversato depositi e scantinati sotto i
locali delle poste. Sono quindi
giunti in una sartoria chiusa
da tempo, vicina allufficio, e
hanno praticato un foro del
diametro di circa mezzo metro
ESERCIZI
1
Prendi in esame un articolo di cronaca sportiva, uno di cronaca nera e uno di cronaca
economica. Confrontali, individuando i diversi lessici e i diversi stili:
CRONACA
NERA
LESSICO
SPORTIVA
ECONOMICA
tecnico
parlato
SINTASSI
semplice
complessa
FIGURE
RETORICHE
metafore
similitudini
perifrasi
antonomasie
69
Scrivi un breve articolo sullultima riunione del tuo consiglio di classe. In particolare:
Scrivi un articolo di due colonne su un fatto di cronaca che ti ha colpito. Per le informazioni
puoi basarti su articoli reali, confrontando le versioni di almeno due giornali diversi, o sulle
notizie di differenti telegiornali (in questo caso, avrai cura di prendere appunti).
Scrivi un articolo su un incontro sportivo. Non abusare degli stereotipi e della retorica
tipici di questo stile giornalistico.
2)
Difficolt di dialogo con i genitori: i figli si sentono adulti, non vogliono essere
trattati come bambini.
3)
4)
5)
6)
Larticolo deve:
Occhiello
Titolo
Sommario
IL SAGGIO BREVE
Questo tipo di testo si distingue dal tema per il suo carattere di prova semistrutturata,
cio che d indicazioni precise e univoche sia sullargomento da trattare, sia sul modo in
cui svolgerlo. Devono essere specificati: largomento e il contesto di riferimento; il tipo
di analisi o di indagine richiesta; il livello di approfondimento della questione; le finalit
comunicative ed eventualmente il grado di estensione. Ci risponde allesigenza di
giungere a criteri di valutazione pi oggettivi e attendibili.
Il tema tradizionale invece in genere a stimolo aperto e si presta a uninterpretazione
soggettiva e spesso generica: non aver sviluppato alcune questioni non significa
automaticamente non conoscerle, poich si liberi di intendere ed espandere la traccia
a proprio piacimento.
70
Antitesi da confutare
La famiglia ora in crisi, le coppie sono instabili.
Senso del dovere, spirito di sacrificio, obbedienza non esistono pi.
Argomenti contro
Se la famiglia oggi pi fragile, ci dovuto al fatto che la sua unit si basa su una
maggiore libert dei sentimenti. Es. quando non si va daccordo ci si separa.
Ci sono problemi, ma esistevano anche prima; erano solo taciuti. Es. difficolt di
comunicazione, solitudine.
Conclusione
in crisi dunque la vecchia forma di famiglia. La famiglia odierna si ispira a valori
diversi, pi consoni ai nuovi bisogni di democrazia e di benessere.
ESERCIZI
Sviluppa questo schema, eventualmente modificandolo, secondo le indicazioni offerte
sopra.
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Quali danni ne derivano alla nostra psiche, alla nostra salute, ai nostri rapporti con il
prossimo e con lambiente che ci circonda?
2. Cercare il materiale. Si propone come lettura di documentazione Tutti in taxi di G.
Viale, Feltrinelli, Milano 1996.
3. Trarre dai materiali dati e concetti utili.
Le prime vittime sono i bambini: non possono muoversi in modo autonomo fuori casa.
Per gli adolescenti la motocicletta o lauto equivalgono allaccesso allet adulta (la
discoteca, i rapporti sociali passano attraverso il possesso dellauto).
Ordina tu ora i dati in una scaletta ragionata secondo le indicazioni fornite, prima di
stendere il saggio.
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15
20
1.
Comprensione complessiva.
Rappresenta la situazione psicologica da cui si genera la lirica, collegandola alle
immagini evocate dal poeta.
La poesia nasce da un senso di estraneit, di smarrimento e di inquietudine.
Fra il poeta e la donna, infatti, non sembra possibile una reale comunicazione:
la donna non ricorda pi la casa in cui stata e il tentativo di mantenere un
contatto con lei (cio di tenere un capo del filo del tempo) destinato al
fallimento (altro tempo frastorna/ la tua memoria; un filo saddipana). Per
questo il poeta perde le coordinate normali dellesistenza: la bussola va
impazzita allavventura/ e il calcolo dei dadi pi non torna. Questa incertezza
esistenziale cerca, per un momento, una via duscita: Oh lorizzonte in fuga,
dove saccende/ rara la luce della petroliera!/ Il varco qui? (Ripullula il
frangente/ ancora sulla balza che scoscende...). Ma neppure la speranza di
questa illuminazione (cio di qualcosa che riveli il senso dellesistenza e
permetta il dialogo fra il poeta e la donna) si compie. Resta, alla fine, un senso
di totale smarrimento: Ed io non so chi va e chi resta.
2.
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2.2. Individua anche i termini che indicano il passare del tempo e le ore della giornata
chiarendo se si accordano o meno con il paesaggio e con gli stati danimo.
I termini che indicano il tempo sono:
v. 1: Tu non ricordi
vv. 3-4: 1attende dalla sera/ in cui ...
v. 6: da anni
v. 7: non pi lieto
v. 9: pi non torna
vv. 10-11: Tu non ricordi; altro tempo frastorna/ la tua memoria
v. 12: ancora
v. 20: ancora
vv. 21-22: Tu non ricordi... questa/ mia sera.
Come si vede, prevale assolutamente il passato. Anche la sera del presente
(v. 21-22) collegata a una sera del passato (vv. 3-4). Linsistenza sta sul
venir meno del passato (di qui la frequenza di negazioni): il tempo visto come
una forza distruttiva (Libeccio sferza da anni le vecchie mura), in cui ci si
smarrisce (altro tempo frastorna/ la tua memoria). La realt oggettiva del
tempo per letta in chiave soggettiva e interiore: il tema della memoria
infatti centrale, sin dallinizio. Perci ogni espressione temporale ha un forte
contenuto emotivo ed strettamente legata allo stato danimo del poeta. La
stessa ambientazione serale comunica un senso progressivo di smarrimento e
di perdita di controllo sulla realt. C un solo momento in cui il tempo non
pi inteso come frattura e come allontanamento, ma come continuit: quello in
cui si osserva il frangente che ripullula ancora. Esso coincide con la
speranza di poter tenere ancora un capo del filo del tempo, cio di poter
conservare una comunicazione con la donna. Tuttavia, questa speranza
vana: lo dimostra la conclusione della poesia, sempre negativa.
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2.3. Individua verbi o altre espressioni che comunicano la sensazione di cose che si
allontanano, creano distanza o si perdono quasi di vista.
Nella poesia c un allontanamento duplice. Il primo quello nel tempo,
particolarmente insistito e che abbiamo gi visto (Tu non ricordi... Tu non
ricordi... Tu non ricordi...). Il secondo quello nello spazio: sallontana/ la
casa (vv. 12-13); lorizzonte in fuga (v. 17). Esso interviene solo dopo:
dunque una specie di correlativo oggettivo del primo, perch esprime nel
mondo concreto una sensazione interiore.
2.4. Ricerca e mostra come in questa lirica gli elementi di linguaggio comune (e perfino
tecnico) si combinano con il gioco delle rime o quasi rime.
In Montale sono presenti due tendenze: quella a parlare del mondo
contemporaneo, nella sua precisa realt; quella di fare comunque una poesia
alta e nobile. Per questo egli accoglie nel suo lessico parole di uso comune o
tecniche, ma le inserisce in una raffinata struttura formale.
Fra le parole di uso tecnico si possono segnalare:
vv 1-4: doganieri : pensieri (questa rima ribadita da quella scogliera :
sera, ai vv. 2-3)
vv. 18-22: petroliera : sera (sera allinterno del verso; ma la rima si
avverte per la pausa impressa dal punto).
Fra le espressioni di uso comune, quasi parlato:
vv. 6-8: mura : va... allavventura
vv. 9-10: il calcolo... non torna : frastorna.
Fra le parole che indicano oggetti poveri:
vv. 13-15: banderuola : sola.
3.
Prendiamo un altro esempio di questa prima prova, questa volta di argomento storico, tra
quelli offerti dallosservatorio del CEDE (Centro Europeo dellEducazione) sugli Esami di Stato.
1.
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2.
77
2.3. Quale forma, diversa dagli imperi, si cerca di dare oggi alle grandi convivenze dei
popoli in Europa e nel mondo?
I processi economici e sociali oggi in atto, dalla globalizzazione delleconomia
alle correnti migratorie che caratterizzano in senso sempre pi multietnico
la societ odierna, impongono la ricerca di nuove forme di convivenza
sovranazionale. Quelle sperimentate in passato hanno trovato un cemento
unitario nei principi ideologici o religiosi e in un forte accentramento del
potere. Si tratta, invece, di dare vita a istituzioni basate sulla partecipazione
democratica e su una politica garante della giustizia sociale e
delluguaglianza dei diritti. Solo in uno Stato sovranazionale che realizzi le
conquiste pi importanti degli ultimi due secoli di storia, si pu sperare in
una pacifica convivenza di popoli diversi. Non va dimenticato, infatti, che i
recenti conflitti etnici sono esplosi in concomitanza della crisi economica e
sociale, che ha accompagnato lo sfacelo dellURSS e della Jugoslavia e che ha
scatenato gli egoismi dei singoli gruppi etnici.
Tuttavia il crollo dellUnione Sovietica ha avuto anche una conseguenza
opposta: lestensione a livello mondiale del mercato capitalistico che,
nellultimo decennio, ha costituito la spinta pi forte al superamento delle
barriere nazionali. Le difese erette dai singoli Stati per regolamentare la
circolazione dei capitali, la conversione delle monete, gli investimenti
commerciali internazionali stanno cadendo. Si creano o si rafforzano grandi
aree di libero scambio su scala subcontinentale, come quella nordamericana
(NAFTA), lassociazione per lintegrazione dellAmerica Latina (MERCOSUR),
le comunit che raggruppano vari Stati africani o i paesi del Sud-Est
asiatico. Questi mercati comuni tendono ad allargarsi a livello continentale,
come quello dellUnione europea, che si aprir anche agli ex paesi socialisti,
o a livello intercontinentale, come lassociazione che unisce i paesi che si
affacciano sul Pacifico, dagli Stati Uniti al Giappone alla Cina, dal Cile
allAustralia (APEC). Ma il processo di liberalizzazione dei mercati non
coincide automaticamente con la cooperazione tra i popoli, giacch le aree
sono concepite per rafforzare la competizione di un gruppo di economie nei
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confronti delle altre. Inoltre, un accordo dettato unicamente dalle leggi del
mercato lascia irrisolti o rischia di acuire i problemi sociali dovuti alla
crescente povert ed emarginazione dei popoli pi svantaggiati; problemi che
spesso esplodono proprio nella forma di conflitti etnici e religiosi. Di qui
limportanza che tale processo sia accompagnato da aggregazioni politiche
pi vaste, in grado di far valere linteresse pubblico nei confronti di quello
del capitale multinazionale. LUnione Europea infatti si sta muovendo nella
prospettiva, pi difficile, di una graduale integrazione delle politiche, non
solo economiche, dei vari Stati. Altri organismi politici, come
lOrganizzazione per lUnit Africana (OUA) incontrano grosse difficolt.
LONU stessa, lorganismo politico sovranazionale pi importante, nato nel
secondo dopoguerra, in una situazione del tutto diversa da quella attuale,
dovr essere soggetta a un processo di revisione in senso democratico per
poter svolgere un potere arbitrale effettivo.
3.
Riflessioni conclusive.
Alla fine del brano si discute se i popoli imparino o no, dalla conoscenza del passato, ad
evitare i loro errori precedenti. Che risposta d lo storico? E voi, riflettendo sul nostro
presente, che risposta dareste?
Lo studioso afferma che la storia sembra ripetersi poich, nonostante il
fallimento degli Stati nazionali, i popoli reagiscono alle difficolt presenti con
lesasperazione dei conflitti nazionalistici e con la frantumazione
particolaristica. In effetti le guerre civili dellex Iugoslavia sembrano
riprodurre le guerre e gli eccidi che hanno da secoli caratterizzato le varie
etnie della penisola balcanica, eccettuato il periodo, tra il 45 e il 75, della
presidenza di Tito. Perci sembra davvero che la storia non insegni molto; in
realt insegna che, in presenza di un progetto ideale e politico unitario e
fortemente condiviso, tacciono anche gli odi pi inveterati. Viceversa, in una
situazione di crisi generale e in assenza di alternative unificanti credibili, chi
pi esposto a subirne le conseguenze indotto a ripiegare sui valori del
passato, sui legami immediati rappresentati dalla tradizione, etnica e
religiosa. La tendenza stessa alla mondializzazione produce anche la
controtendenza al particolarismo, come estrema difesa di fronte alla perdita di
identit collettiva. In questo contesto, profondamente diverso dal passato, non
possibile battere le vecchie strade. Si tratta di muoversi verso la costruzione
di nuove prospettive di convivenza dei popoli, che avranno tanto pi
possibilit di realizzarsi quanto pi cercheranno di garantire non tanto al
singolo individuo, popolo o classe, quanto al complesso del genere umano il
diritto alla vita e alla libert.
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