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SEI 2012
I fenomeni
sismici
Il percorso
1 I terremoti
2 La teoria del rimbalzo elastico
3 Le onde sismiche
4 Il rilevamento delle onde sismiche:
sismografi e sismogrammi
5 Intensit e magnitudo dei terremoti
6 La prevenzione sismica
7 Il rischio sismico in Italia
IN ITALIA
CLIL
Spaccatura nel suolo, provocata da un terremoto.
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I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
1 I terremoti
I terremoti, o sismi, sono vibrazioni naturali del suolo, rapide e
violente, provocate dalla liberazione repentina di energia meccanica allinterno della litosfera 1 .
Insieme ai vulcani, i terremoti sono la prova pi evidente che la
Terra non statica: in alcune regioni della litosfera si verificano
fenomeni che deformano, comprimono e stirano le rocce, che
in tal modo possono accumulare (a volte in un arco di tempo
lunghissimo) enormi quantit di energia. Quando si verifica un
terremoto, lenergia accumulata viene liberata in modo repentino: le rocce si fratturano e lenergia viene dissipata in parte sotto
forma di calore, in parte sotto forma di onde elastiche che, giungendo in superficie, generano le scosse che percepiamo.
Il luogo in profondit in cui viene liberata lenergia lipocentro del terremoto, dal quale partono le vibrazioni elastiche che
si propagano in tutte le direzioni dello spazio, verso linterno e
verso la superficie della Terra.
Lepicentro , invece, il punto della superficie terrestre, situato
verticalmente sopra lipocentro, che viene raggiunto per primo
dalle vibrazioni. anche il punto in cui le scosse sismiche sono
avvertite con maggiore intensit 2 .
Le vibrazioni possono essere percepite in molti modi: nellepicentro il sisma si avverte soprattutto come movimento verticale
(scosse sussultorie), nelle aree circostanti come movimento essenzialmente orizzontale (scosse ondulatorie); quando i due
tipi di scosse interferiscono, le scosse si dicono scosse rotatorie.
vibrazione
movimento di oscillazione di un corpo intorno a un punto di equilibrio;
loscillazione si ripete periodicamente e viene trasmessa ai corpi vicini.
Le scosse possono durare da pochi secondi a un minuto e possono ripetersi per ore e giorni a intervalli irregolari.
Lenergia che si libera in un terremoto varia considerevolmente
da caso a caso: a volte le scosse sono deboli e non percepibili
senza lausilio di strumenti sofisticati, in altri casi, invece, una
sola scossa sprigiona in pochi secondi pi energia di una bomba atomica. Qualunque sia la forza, lenergia di un sisma si dissipa rapidamente a mano a mano che ci si allontana dallipocentro; tuttavia levento pu essere registrato dagli strumenti di
tutto il mondo.
epicentro
ipocentro
fronti delle
onde sismiche
1 Effetti sullabitato di Onna (LAquila) del sisma che ha colpito lAbruzzo nel 2009 con una serie di scosse di magnitudo 6,3.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
La distribuzione geografica
dei terremoti tettonici
In base alla distribuzione geografica dei terremoti tettonici
possibile identificare regioni particolari della litosfera,
dette aree sismiche, dove questi tipi di terremoti si verificano frequentemente, anche se non avvengono con periodicit regolare e ogni nuovo sisma ha ipocentro diverso da quelli precedenti.
La distribuzione delle aree sismiche sulla superficie terrestre
non casuale: c una stretta relazione tra le zone della Terra
pi frequentemente soggette ai terremoti e le aree geologicamente pi recenti e attive. Osservando la carta della localizzazione degli epicentri dei terremoti tettonici, registrati negli
ultimi decenni 3 , possibile constatare due fatti importanti:
i terremoti tendono a distribuirsi in fasce sottili e allungate;
le fasce sismiche coincidono, o sono disposte parallelamente,
alle fasce dove si localizza lattivit vulcanica.
Anche le catene montuose pi elevate e recenti, gli archi insulari e le fosse oceaniche identificano fasce sottili allineate con
le fasce sismiche.
terremoti di superficie
terremoti intermedi
terremoti di profondit
orogenesi tardo-mesozoiche e terziarie
asse delle dorsali oceaniche
3 La distribuzione geografica degli epicentri mette in evidenza che le zone a pericolo sismico pi elevato sono distribuite in fasce: la cintura di fuoco circumpacifica,
che coincide con la zona in cui sono presenti le fosse oceaniche e che comprende Giappone, Filippine, arcipelago della Sonda, catena andina, Centroamerica, California,
Alaska; le dorsali oceaniche, dove si verificano sismi con ipocentro superficiale e relativamente poco intensi; le aree corrugate, che partendo dal Mediterraneo
si prolungano fino allIran e alla catena himalayana, per estendersi fino in Cina.
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PER SAPERNE DI PI
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I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
I maremoti
Il maremoto spesso indicato con il termine giapponese tsunami,
che significa onda di porto. Le cause degli tsunami sono molto varie:
frane sottomarine, terremoti con epicentro in mare aperto o lungo la
costa, eruzioni vulcaniche esplosive in mare aperto o sulla costa.
Tra i maremoti causati da terremoti, il pi recente lo tsunami che ha
colpito il Giappone l11 marzo 2011, conseguenza di un terremoto di
magnitudo 9, con epicentro a poco pi di 100 km a largo di Sendai e
ipocentro alla profondit di 24,4 km 4 . Perch si verifichi un mare
moto necessario un evento che rilasci unenorme quantit di ener
gia, causando contemporaneamente un improvviso innalzamento o
abbassamento del fondale, che metta in movimento grandi masse di
acqua. In entrambi i casi, si genera unonda che si propaga. In mare
aperto la distanza tra due creste successive pu raggiungere le cen
tinaia di kilometri, mentre laltezza delle onde non supera il metro.
Inizialmente londa si muove velocemente (oltre 800 km/h), ma la sua
velocit si riduce con il diminuire della profondit del fondale, che ha
un effetto frenante sulla base della colonna dacqua. Contempora
neamente, la sommit della colonna continua a spingersi in avanti e
londa diviene sempre pi alta fino a quando non raggiunge la linea
di costa su cui si abbatte con forza devastante. I maremoti possono
provocare danni ingenti, in particolare nelle regioni dove le coste
sono basse e non ci sono rilievi in prossimit della costa.
Il maremoto non si pu prevedere, ma spesso ci si pu difendere
efficacemente. Poich le onde di maremoto si muovono alla veloci
t di alcune centinaia di kilometri lora, per raggiungere coste di
stanti migliaia di kilometri impiegano diverse ore. In molti casi,
quindi, il tempo sufficiente per attivare procedure di allarme e
adottare misure per limitare i danni. Ovviamente, di fondamentale
importanza conoscere la posizione dellepicentro e la magnitudo
del terremoto che potrebbe aver generato lo tsunami e disporre di
appositi sistemi di rilevamento nelle zone pi a rischio.
Non sempre si dispone di tali sistemi e talvolta difficile anche deter
minare rapidamente la magnitudo di un terremoto, in particolare quan
do molto violento (perch la frequenza delle onde sismiche aumenta).
5 Immagini da satellite di un tratto di costa dello Sri Lanka un anno prima del
maremoto a ,qualche minuto prima b e nel momento in cui viene invasa dallonda
c prodotta dal terremoto con epicentro al largo di Sumatra, nel dicembre 2004.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
sforzo
deformazione elastica
frattura
141
142
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
PER SAPERNE DI PI
forza massima
limite di
rottura
tica
deformazione
plastica
orm
azi
o
ne
ela
s
piega
def
sollecitazione crescente
limite di elasticit
deformazione crescente
7 Gli effetti dei tre differenti tipi di sforzo tettonico su un blocco roccioso.
labbro
abbassato
letto
tetto
piano assiale
asse
fianco
nucleo
nucleo dellanticlinale
rigetto
rigetto
rigetto
letto
letto
tetto
tetto
13
faglia
diretta
faglia
trascorrente
anticlinale
sinclinale
rigetto
letto
tetto
tetto
11
tetto
letto
faglia inversa
letto
14
piega inclinata
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PER SAPERNE DI PI
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
piega coricata
piega rovesciata
144
I FENOMENI ENDOGENI
Le faglie attive
IN ITALIA
Faglie attive
Allorigine dei terremoti tettonici, come abbiamo visto
c sempre un movimento di faglia. In Italia sono sta
te studiate e monitorate diverse faglie che hanno
causato terremoti in passato allo scopo di capire sia
la dinamica dellevento sismico, sia la possibile ripre
sa di attivit. Un esempio particolarmente significati
vo la faglia che ha prodotto il terremoto dellIrpinia
del 1980. Si tratta di una faglia lunga nel complesso
35km 16. In questo caso il terremoto, che aveva ma
gnitudo 6,9, si propagato rapidamente causando
tre distinti fenomeni di rottura, non contemporanei,
ma a distanza di una ventina di secondi luno dallal
tro, in tre diversi segmenti della faglia Losservazione
della faglia ha permesso di rilevare lentit della di
slocazione provocata dal sisma del 1980 e di stabilire
la dinamica di altri eventi sismici del passato.
SEI 2012
In seguito al terremoto, tutte le strutture lineari che attraversavano la faglia risultarono spezzate con uno slittamento laterale
anche di 6m.
I terreni ai due lati della faglia di San Andreas si spostano con
una velocit di circa 2cm lanno (ci significa che la citt di Los
Angeles si sta avvicinando a quella di San Francisco). In alcune
zone, lo scorrimento muove lentamente le masse rocciose,
mentre in altri tratti lattrito tra i due margini le frena e ne impedisce i movimenti. In questo modo si accumula nuova energia che provocher nel tempo un nuovo terremoto 15 .
15 Foto aerea della faglia di San Andreas, in cui visibile lo spostamento subto
da un canale che attraversa la faglia. La faglia attraversa il campo dellimmagine
in direzione verticale, il canale in direzione orizzontale.
Teora
N
Caposele
Calabritto
le
Se
Laviano
M.Valva
1248
Colliano
M.Marzano
M.Eremita
1524
1579
M.Carpineta
1461
M.Cucuzzone
1141
faglia attiva
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
145
3 Le onde sismiche
un vero spostamento dei materiali che attraversano, ma solo vibrazioni delle particelle che, pur oscillando, mantengono una posizione media costante.
La vibrazione si propaga perch le particelle che compongono le
rocce, oscillando, trasmettono alle particelle vicine limpulso ricevuto. Il comportamento elastico delle rocce, tuttavia, non
perfetto e una parte dellenergia viene dissipata per vincere lattrito e si trasforma in calore. Per questo, allontanandosi dallipocentro, lattrito smorza progressivamente limpulso e il movimento
delle particelle si attenua fino ad annullarsi.
Le onde e la materia
In fisica il termine onda indica una perturbazione che si propaga
nello spazio trasportando energia a distanza, a partire da un pun
to chiamato sorgente.
Si parla di perturbazione perch il passaggio di un onda comporta solo
la variazione locale, momentanea e spesso periodica, di una o pi gran
dezze fisiche. Dal punto di vista della natura e delle modalit di propa
gazione si distinguono due principali categorie di onde: elettromagnetiche e meccaniche (o elastiche). La luce unonda che trasmette ener
gia elettromagnetica e si muove anche nel vuoto. Le onde sismiche e
quelle sonore, invece, sono esempi di onde meccaniche, perch con
sistono in vibrazioni meccaniche del mezzo (cio del materiale) attra
versato. Queste onde hanno tre caratteristiche importanti:
non si propagano nel vuoto, ma solo nella materia;
non causano una traslazione delle particelle di cui il mezzo costituito;
provocano una deformazione elastica del mezzo attraversato.
Un mezzo pu essere considerato elastico se, in seguito a una de
formazione, tende a recuperare forma e dimensioni originali. In pri
ma approssimazione tutti i materiali che costituiscono la Terra pos
siedono questa propriet, almeno nellambito di deformazioni picco
le. Quando le onde meccaniche attraversano un mezzo elastico,
y
v
P
x
v
P
O
direzione
delloscillazione
17
18 Lola (onda in italiano) un effetto creato dagli spettatori in uno stadio che si
alzano e si siedono in rapida successione. Si ha la sensazione visiva di un
movimento che si propaga percorrendo in circolo le gradinate, sebbene il singolo
spettatore rimanga in realt al proprio posto.
FISICA E GEOLOGIA
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I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
Le onde P
Le onde P sono le pi veloci, per cui vengono registrate per prime dai sismografi. Sono chiamate anche onde di compressione,
o onde longitudinali, perch deformano i materiali nello stesso
senso della loro propagazione, causando una variazione di volume del mezzo attraversato. Per capire i loro effetti sulle rocce,
bisogna immaginare che la litosfera sia costituita di blocchetti
rocciosi. Al passaggio delle onde P, ogni cubetto ideale subisce
una compressione seguita da una dilatazione (come un corpo
elastico che subisce leffetto di una spinta improvvisa nello stesso senso di propagazione dellonda), che trasmette il movimento al cubetto contiguo. Le particelle di materia investite oscillano avanti e indietro rispetto alla loro posizione media, nella
stessa direzione di propagazione dellonda, avvicinandosi e allontanandosi tra loro 19 a . Le onde P si propagano nei solidi, nei
liquidi e nei gas, ma la loro velocit varia in relazione allo stato
fisico e alla natura litologica dei materiali attraversati. Esse, inoltre, modificano bruscamente la loro direzione quando, allinterno della Terra, incontrano una superficie di discontinuit, cio
passano da uno strato di rocce a un altro, con caratteristiche
meccaniche totalmente differenti. Nella crosta terrestre si muovono a una velocit che pu variare da 4 a 8 km/s.
lunghezza di onda
Le onde S
Le onde S scuotono i materiali che attraversano in senso trasversale rispetto alla direzione di propagazione e producono
in essi una variazione di forma, ma non di volume. Per queste
caratteristiche, sono anche dette onde di distorsione, o onde
trasversali. Al loro passaggio, infatti, ogni singolo blocchetto
di roccia viene distorto, poi torna alla forma originaria, mentre le particelle di materia oscillano in direzione perpendicolare a quella di propagazione dellonda sismica 19 b . Le onde S
si propagano solo nei solidi e non nei fluidi, perch questi
modificano la loro forma senza rispondere elasticamente.
Nei fluidi le forze di coesione tra le particelle sono deboli e
instabili, perci le eventuali deformazioni o vibrazioni di una
particella non si trasmettono alle altre.
Anche la velocit delle onde S cambia a seconda delle caratteristiche fisiche e della composizione dei blocchi rocciosi,
pur restando sempre inferiore (a parit di condizioni chimico-fisiche) alla velocit delle onde P: nella crosta si muovono
a una velocit che varia da 2,3 a 4,6 km/s; esse inoltre, come
le onde P, subiscono brusche deviazioni quando incontrano
una discontinuit.
Le onde L
onde
di Love
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
rullo
rotante
a riposo
to e il suo tempo di origine, cio il momento in cui stata rilasciata lenergia e si formata la faglia che ha provocato il sisma.
Per comprendere il procedimento adottato, bisogna innanzitutto notare due aspetti del comportamento delle onde sismiche:
i tre tipi di onde sismiche si muovono nello stesso mezzo con
velocit differenti; partendo nello stesso momento dallipocentro, le onde P giungono alla stazione sismica per prime, mentre
le onde S vengono registrate dopo un tempo quasi doppio rispetto alle P. Solo allepicentro (che si trova sulla verticale
dellipocentro, a una distanza da esso relativamente breve) le
onde P e S giungono molto vicine le une alle altre, perch devono percorrere un breve tratto;
il ritardo delle onde S rispetto alle P cresce con la distanza
della stazione di rilevamento dallepicentro.
molla
massa
la posizione
dellindicatore
rimane costante
21 Sismogramma del terremoto che ha colpito Haiti nel 2010, registrato in Italia.
Le prime onde a essere registrate sono le onde P, cui seguono le S e infine le L.
il terreno si solleva
il terreno si abbassa
la posizione dellindicatore
rimane costante
molla
massa
la posizione
dellindicatore
rimane costante
pennino
a)
a
a riposo
il terreno si solleva
il terreno si abbassa
b)
b
20 Sismografo meccanico per la registrazione della componente verticale del movimento del suolo a , costituito da una massa sospesa a una molla, collegata con un
pennino che lascia una traccia su un rullo di carta rotante, solidale con il terreno. Durante i movimenti sismici, la massa resta ferma per inerzia, mentre il suolo e il rullo
la posizione
dellindicatore
oscillano su e gi. Nei sismografi utilizzati per misurare le componenti orizzontali
dei movimenti
del suolo b , la massa e il pennino sono sospesi a un pendolo vincolato a
rimane costante
oscillare in una sola direzione; durante un terremoto il rullo oscilla, mentre il sistema massa-pennino resta stazionario e traccia il sismogramma.
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148
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
stazione di rilevamento
onde L
epicentro
onde
P ed
onde L
epicentro
o nd e P e d S
ipocentro
ipocentro
L
P
S
P
sismogramma
aa)
tempo
bb )
tempo
22 Le onde S e L sono sempre in ritardo rispetto alle onde P; tale ritardo aumenta progressivamente allaumentare della distanza dallepicentro (onde L)
onde S
17
16
15
14
13
onde S
S
12
11
dr
om
oc
ro
m
ao
nd
e
e dallipocentro (onde S). Nel sismogramma registrato nella stazione di rilevamento pi vicina allepicentro a , le tracce delle onde P, S ed L risultano pi ravvicinate
rispetto al sismogramma registrato nella stazione pi lontana b .
10
9
8
onde P
dromocrone
onde P
7
6
a
m
ro
oc
om
dr
5
4
de
on
dal greco dromos, corsa e cronos, tempo, sono curve che collegano
i momenti darrivo delle onde P e delle onde S alle stazioni sismologiche.
3
2
1
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
23 Sullasse delle ascisse del diagramma viene indicata la distanza della stazione
dallepicentro, mentre sullasse delle ordinate indicato il tempo trascorso dal
momento in cui iniziato il terremoto.
Sul diagramma vengono riportati i sismogrammi relativi a un gran numero di
terremoti di cui noto lepicentro. Si uniscono i punti che indicano la registrazione
dellarrivo delle prime onde P nei diversi sismogrammi: si ottiene cos la
dromocrona delle onde P. Si ripete lo stesso procedimento per le onde S e si
ottiene la dromocrona delle onde S.
Le due dromocrone hanno origine comune perch le onde P e S partono insieme.
La distanza tra le due curve rappresenta lintervallo di tempo tra larrivo delle
prime onde P e delle prime onde S: tale distanza aumenta a mano a mano che ci
si allontana dallepicentro.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
Vladivostok
Hakodate
AKITA
epicentro
mero maggiore di sismogrammi relativi allo stesso sisma (almeno una decina). Loperazione molto complessa e non sempre d risultati attendibili. Nei casi
studiati, stato comunque possibile osservare che la
profondit dellipocentro varia entro un intervallo
molto ampio.
In base alla profondit dellipocentro si distinguono:
terremoti superficiali, con ipocentro tra 0 e 70 km di
profondit (sono i pi frequenti, 75% dei terremoti registrati in 1 anno);
terremoti intermedi, con ipocentro a profondit tra
70 e 300 km (22%);
terremoti profondi, con ipocentro tra 300 e 700 km
(3%).
La massima profondit finora rilevata corrisponde a
un terremoto verificatosi nellisola di Celebes, nellarcipelago indonesiano: lipocentro, secondo i calcoli,
si trovava a 720 km di profondit.
Toyama
ne
po
p
Gia
TOKYO
Nagova
PUSAN
Nagasaki
Hiroshima
Kobe
Osaka
Kumamoto
STORIA E GEOLOGIA
Il primo sismoscopio
Il sismoscopio un apparecchio in grado di segnalare un
terremoto, ma non di misurare o registrare tutte le sue
caratteristiche.
Il pi antico sismoscopio noto fu inventato dal filosofo cine
se Zhang Heng nel 132 d.C.. Questo apparecchio era costi
tuito da una grande anfora ben fissata al terreno; lungo il
cerchio orizzontale di massimo diametro di questo vaso
sporgevano otto piccole teste di drago, orientate secondo
la direzione della rosa dei venti. Ciascun drago teneva in
bocca una pallina metallica la quale, in seguito a piccole
scosse, cadeva dentro la bocca di una delle otto rane situa
te sotto il drago, in corrispondenza del punto di caduta del
la pallina stessa. La sferetta, cadendo, faceva un rumore
metallico che fungeva da allarme. In funzione delle palline
che cadevano, si poteva individuare una scossa, intuendo
ne la direzione (ma non lintensit e la durata) 25.
Si tramanda che con questo strumento vennero segnalate
vibrazioni, distanti anche centinaia di kilometri, che non
venivano invece percepite dalluomo. Questo primo sismo
scopio rimase in funzione diversi secoli.
149
25
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I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
Le isosisme
Tabella 1La scala mcs classifica i terremoti secondo il grado di intensit, che pu variare da I a XII
grado di intensit
II
Scosse leggerissime, avvertite nei piani superiori delle case (oscillazione dei lampadari).
III
Scosse leggere, avvertite anche in mezzo ai rumori del traffico e di cui si pu calcolare la durata (purch
riconosciute come dovute a un terremoto).
IV
Scosse medie, avvertite anche allaria aperta; nelle case si avvertono tintinnii di bicchieri.
Scosse forti, svegliano dal sonno, provocano scricchiolii nei pavimenti e fanno cadere oggetti pesanti e pezzi di
calcinacci dai muri.
VI
Scosse molto forti, accompagnate da rumori nel sottosuolo; provocano lievi lesioni negli edifici.
VII
Scosse fortissime, fanno crollare i camini e oscillare i campanili (le campane suonano da sole), infrangono i vetri,
provocano lesioni negli edifici pi solidi.
VIII
Scosse rovinose, provocano crolli parziali di edifici, fanno cadere le statue dai piedistalli; provocano frane. Si
possono avere vittime.
IX
Scosse distruttive, provocano il crollo degli edifici e dei ponti, la rottura delle tubature, lapertura di fratture nel
suolo, la messa in movimento di frane e la fuoriuscita dellacqua da dighe e laghi.
XI
Scosse catastrofiche, provocano il crollo di ogni costruzione, la rottura delle dighe, la distorsione delle rotaie e
lapertura di voragini nel suolo.
XII
Scosse ultracatastrofiche, provocano la distruzione totale delle opere delluomo, imponenti frane, la scomparsa di
laghi e la deviazione dei corsi dacqua.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
ce e molti altri fattori, come la presenza nel sottosuolo di particolari corpi litologici, alterano la propagazione regolare delle
onde elastiche, esaltandone o attenuandone leffetto. Le isosisme sono perci quasi sempre linee irregolari. Landamento
allungato o lobato in direzioni particolari delle isosisme indica la presenza nel sottosuolo di una formazione rocciosa che
trasmette le onde sismiche in una direzione preferenziale.
Una carta delle isosisme pu quindi essere daiuto al geologo
per avere ulteriori informazioni sulla struttura geologica profonda dellarea esaminata 26 .
VI
Perugia
Assisi
Foligno
Spoleto
IV
28 Durante il terremoto che colp Kobe (Giappone) il 17 gennaio 1995 alle 5,45
del mattino, sono crollati 550m dellautostrada di Hansin, causando la morte di 12
automobilisti. Se il crollo fosse avvenuto anche solo due ore dopo, quando
lautostrada molto affollata, le vittime sarebbero state sicuramente molte di pi.
151
152
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
A
A0
+Q
dove:
A = ampiezza massima delle oscillazioni del terremoto che si
sta osservando;
A0 = ampiezza massima delle oscillazioni causate da un terremoto di riferimento;
Q = fattore di correzione, che tiene conto della distanza reale
dallepicentro della stazione di rilevamento e della profondit
dellipocentro.
Normalmente il terremoto di riferimento A0 viene scelto in
modo che provochi unoscillazione massima di 0,001 mm, su un
sismografo posto alla distanza di 100 km dallepicentro. Tuttavia,
poich le misure di magnitudo vengono effettuate in stazioni di
rilevamento che si trovano quasi sempre a una distanza dallepicentro superiore, o inferiore, a 100 km, il valore di A0 viene di
volta in volta adattato opportunamente, utilizzando il fattore
correttivo Q, che tiene conto della distanza reale dallepicentro.
La magnitudo un numero e il suo valore non dipende dalla
distanza dallepicentro della stazione di rilevamento.
30 Effetti del catastrofico terremoto che ha colpito Haiti nel 2010. stata
registrata una magnitudo 7, con epicentro localizzato circa a 25km dalla
capitale Port-au-Prince e ipocentro a 13km di profondit.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
anno magnitudo
vittime
India: Kangra
1905
8,6
19000
1906
8,3
700
1906
8,6
1908
Italia: Avezzano
regione
anno magnitudo
vittime
Algeria: El Asnam
1980
7,3
25000
1985
20000
20000
San Salvador
1986
900
7,5
83000
Cina: Yunnan
1987
7,6
1000
1915
29980
Armenia
1988
30000
1920
8,6
100000
1989
200
1923
8,3
99330
Iran
1990
7,3
600000
Cina: Nan-Shan
1927
8,3
200000
1994
6,7
61
Giappone
1933
8,9
2990
Giappone: Kobe
1995
6,9
5000
Pakistan: Quetta
1935
7,5
30000
1999
7,5
non noto
1950
8,7
1530
1999
7,4
15000
Cile centro-meridionale
1960
8,9
4000
Cina: Taiwan
1999
7,6
2000
Iugoslavia: Skopje
1963
1100
India: Guiart
2001
6,9
20000
Alaska: Anchorage
1964
8,5
178
Iran: Bam
2003
6,3
50000
Cina settentrionale
1966
6,7-8,3
non noto
Indonesia: Sumatra
2004
9,3
150000
1968
5,9
270
Indonesia: Sumatra
2005
8,7
2000
Iran nord-orientale
1968
30000
India-Pakistan: Kashmir
2005
7,6
74000
Per
1970
7,7
50000
Cina: Sichuan
2008
7,9
88000
Iran: Teheran
1972
7,1
5374
Italia: Abruzzo
2009
5,8
308
Nicaragua: Managua
1972
6,25
10000
Haiti
2010
230000
Cina: Anshan
1975
7,3
non noto
2010
8,8
521
Turchia: Lice
1975
6,8
2312
Cina: Yushu
2010
6,9
2698
7,5
16000
Indonesia: Sumatra
2010
7,7
400
Italia: Friuli
1976
6,5
927
Birmania
2011
6,8
150
1976
8,2
non noto
2011
6,1
166
Turchia: Van
1976
7,8
5000
Giappone: Thoku
2011
15703
Italia: Irpinia
1980
2750
Turchia: Van
2011
7,2
604
153
154
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
6 La prevenzione sismica
La previsione dei terremoti
Il rischio sismico
sismografi
laser
inclinometri
31Alcuni strumenti utilizzati per la previsione degli eventi sismici. I sismografi registrano
lattivit microsismica, gli inclinometri le variazioni di inclinazione del terreno e con i laser
si rilevano eventuali movimenti del suolo, per esempio, in prossimit delle faglie. Nella
foto, stazione di monitoraggio dei movimenti del terreno lungo la faglia di San Andreas.
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
accelerazione massima
del suolo (m/s )
zone sismiche
4a zona
3a zona
0,050 - 0,100
2a zona
0,100 - 0,150
2a zona speciale
0,150 - 0,200
1a zona
0,200 - 0,250
0,250 - 0,300
50 100 150 km
155
IN ITALIA
156
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
I terremoti pi devastanti
In passato si sono verificati sul nostro territorio eventi sismici di ma
gnitudo e intensit superiori a quelli registrati negli ultimi 50 anni. Di
questi, restano cronache pi o meno frammentarie dalle quali possi
bile ricavare informazioni sulla portata dei danni e sul numero di vitti
me e grazie ai quali stato possibile costruire una lista dei terremoti
avvenuti nel nostro Paese in epoca storica, nella quale si riportano
approssimativamente il grado di intensit e il numero delle vittime 36.
In base ai dati attualmente disponibili sembra che il sisma che in
Italia ha liberato la maggior quantit di energia sia stato quello del
5 dicembre 1456, che ha causato danni in buona parte dellItalia
centro-meridionale. Unattenta analisi delle cronache del tempo fa
ritenere che non si sia trattato di un singolo evento con un unico
epicentro, ma di una sequenza di eventi sismici, che prese lavvio il
5 dicembre e interess principalmente tre aree dellAppennino cen
tro meridionale (Sannio, Matese, Irpinia meridionale). In base alle
testimonianze, le vittime furono almeno 30000, un numero eleva
tissimo in unepoca in cui la penisola italiana era scarsamente po
polata rispetto alla situazione odierna.
Magnitudo di poco inferiore (circa 7) ha avuto probabilmente il ter
remoto di Messina e Reggio Calabria del 1908, che viene ricorda
to come levento che ha causato il maggior numero di vittime in
Italia 37 . Il terremoto si verific allalba del 28 dicembre con epicen
tro nello stretto di Messina. Le scosse principali in soli 37 s distrus
sero le citt di Messina, Reggio Calabria e i centri limitrofi. Le scos
se furono cos violente che a Messina meno del 10% degli edifici
epicentro di terremoto
grave (VII-VIII)
epicentro di terremoto
disastroso (VIII-IX)
epicentro di terremoto
catastrofico (IX-X)
Trento
Aosta
Milano
Trieste
Venezia
Torino
Bologna
Genova
Firenze
Ancona
Perugia
L'Aquila
Roma
Campobasso
Bari
Napoli
Cagliari
Potenza
Catanzaro
Palermo
36 Epicentri dei terremoti verificatisi in Italia con intensit superiore al VII grado
della scala mcs.
37 Danni provocati a Messina dal terremoto del 1908, in una foto dellepoca.
7 I fenomeni sismici
CLIL
Earthquake Prediction
Long-Term Prediction
Short-Term Prediction
Long-term earthquake prediction recognizes that earthquakes have recurred many times along existing faults and
will probably occur in these same regions again. For example,
in the United States, although some faults exist in plate interiors (as in the New Madrid earthquake zone), the most active faults lie along the west coast at plate boundaries 1 .
Long-term prediction tells us where earthquakes are likely to
occur. This information is useful because it allows engineers to
establish strict building codes in earthquake-prone regions 2 .
However, long-term prediction gives only a vague idea of when
the next earthquake will strike. Near New Madrid, earthquakes
have occurred separated by 400, 300, and 200 years. The last
one struck in 1811. Based on an average 300-year interval, one
might expect a quake in the year 2100, but such an analysis
could be in error by hundreds of years.
64+
49-64
33-48
17-32
9-16
5-8
0-4
Lowest hazard
1 This map shows earthquake hazards in the United States. The predictions
are based on records of frequency and magnitude of historical earthquakes
(%g equals percent of the acceleration of gravity).
157
SEI 2012
CLIL
158
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
True or false
2 The technique using wood to create the structure of buildings allows to build
houses which are flexible and earthquake-resistant. In this photo, a residential
neighborhood under construction in California.
Tiltmeter: an instrument
designed to measure very small
changes from the horizontal level,
either on the ground or in
structures
Bulge: a rounded swelling
distorting a flat surface
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
PER RIPASSARE
in profondit
in superficie
TERREMOTI
IPOCENTRO
EPICENTRO
TETTONICI
cause
terremoti:
si registrano
superficiali
intermedi
SCOSSE
SISMICHE
profondi
deformazione elastica delle rocce
accumulo di energia
rottura di blocchi di rocce
FAGLIA
ONDE SISMICHE
seguono i princpi
del moto ondulatorio
LONGITUDINALI
ONDE DI COMPRESSIONE
SI PROPAGANO IN SOLIDI,
LIQUIDI E GAS
dallipocentro
TRASVERSALI
dallepicentro
SUPERFICIALI
ONDE SISMICHE
ONDE DI DISTORSIONE
NON SI PROPAGANO
NEI FLUIDI
MCS
misura lampiezza
delle oscillazioni del sismografo
(MAGNITUDO)
12 gradi
descrive gli effetti distruttivi
(INTENSIT)
159
I FENOMENI ENDOGENI
SEI 2012
PER RICORDARE
I terremoti sono rapide e violente vibrazioni
elastiche, percepite in superficie come scosse
sismiche e causate dallimprovvisa liberazione
di energia allinterno della litosfera.
Lipocentro del terremoto il luogo in profon
dit nel quale viene rilasciata improvvisamente
energia e da cui partono le vibrazioni elastiche
che si propagano come onde sferiche (onde
sismiche) in tutte le direzioni. Il punto della
superficie terrestre raggiunto per primo e con
maggiore intensit dalle onde sismiche, poich
situato sulla verticale dellipocentro, detto
epicentro.
I terremoti vengono classificati in base alle cau
se che li originano in:
terremoti vulcanici
terremoti da crollo
terremoti da esplosione (artificiali)
terremoti tettonici.
I terremoti tettonici sono ricorrenti in aree par
ticolari, dette aree sismiche, che coincidono
con buona approssimazione con quelle vulca
niche. Lorigine dei terremoti tettonici viene
normalmente spiegata mediante la teoria del
rimbalzo elastico; secondo tale teoria, quan
do i materiali della litosfera sono sottoposti a
sforzi, dapprima si deformano elasticamente,
fino a raggiungere il limite di rottura, poi si
spaccano, liberando repentinamente lenergia
accumulata sotto forma di calore e di vibrazio
ni. Nel luogo in cui avviene la frattura si forma
una faglia.
sforzo
160
7 I fenomeni sismici
SEI 2012
VERIFICA
Definisci
ipocentro, epicentro, faglia, onde sismiche, sismografo, sismo
gramma, dromocroma, maremoto, intensit, magnitudo.
Stabilisci quali affermazioni sono vere e quali false
1 Le onde sismiche P ed S si muovono con velocit
variabile, che dipende dal mezzo attraversato.
2 Due terremoti con uguale magnitudo
hanno uguale intensit.
3 Due terremoti con uguale magnitudo
liberano la stessa quantit di energia.
4 I terremoti tettonici che si verificano lungo
la medesima faglia hanno in genere ipocentro diverso.
5 Un terremoto di magnitudo 2
100 volte meno forte di uno di magnitudo 4.
6 Le onde L partono dallipocentro.
7 Le onde sismiche si propagano in linea retta
in un mezzo a densit e composizione costante.
8 Lepicentro il luogo della superficie terrestre
in cui lintensit di un terremoto massima.
9 Le onde S si propagano nei liquidi,
mentre le onde L no.
10 I maremoti sono sismi con ipocentro in mare aperto.
V
V
Completa le frasi
1 Le onde sismiche S provocano nei materiali che attraversano
..................................................... delle particelle ...................................................
alla direzione di ............................................................................ dellonda.
Attraversano i materiali ............................................................., causando
una variazione di ........................................................................ dei cubetti
di roccia attraversati.
2 Le onde P sono anche chiamate onde di ................................................
................................, perch al loro passaggio ogni cubetto di roc
cia subisce una variazione di ....................................................................... e
di .........................................................
3 Quando le onde ......................................... e .........................................., che
partono dallipocentro, giungono in superficie generano le
onde ..........................................., che partono dall............................................
............................ e si propagano lungo la ........................................................
Onde simili si generano anche allinterno della Terra ogni volta
che le onde ......................................... e ......................................... passano
da uno strato a un altro con caratteristiche diverse.
4 Secondo la teoria del rimbalzo elastico, i terremoti .........................
............................... ........................................................ sono associati ai movi
menti delle .............................................................., che sono ............................
................................. lungo i cui piani avviene uno ........................................
.......................... relativo delle masse rocciose. Le ......................................
.................................., che agiscono lentamente in senso opposto
sulle masse rocciose ai due lati della ......................................................,
161
162
I FENOMENI ENDOGENI
5 Due terremoti:
magnitudo.
b hanno la stessa intensit, se producono sismogrammi uguali.
c possono avere la medesima intensit, ma diversa magnitudo.
d non possono avere la medesima intensit se hanno diversa
magnitudo.
6 Lepicentro di un terremoto :
a il luogo da cui partono le onde P e S.
b collocato nella crosta, sempre in prossimit di una faglia.
c il punto pi vicino allipocentro.
d il punto da cui partono le onde L.
7 Relativamente alle onde sismiche si pu dire che:
a sono onde di tipo elettromagnetico che subiscono fenomeni
di rifrazione e riflessione.
b sono onde di tipo elastico, perch deformano solo momen
taneamente i materiali che attraversano.
c non si possono propagare sulla superficie terrestre.
d non possono essere registrate a grande distanza dallepicentro.
8 I terremoti tettonici:
a si verificano sempre nei medesimi punti della superficie
terrestre.
b sono frequenti nella cintura di fuoco circumpacifica.
c sono distribuiti a caso sulla superficie terrestre.
d hanno tutti ipocentro compreso tra 1 e 50 km di profondit.
9 Le dromocrone sono:
a dei sismogrammi particolari, utilizzati per stabilire la distan
za di una stazione dallepicentro di un terremoto.
b curve che rappresentano la velocit di propagazione delle
onde sismiche P e S in una data regione.
c curve che rappresentano la velocit di propagazione delle
onde L in una data regione.
d curve che rappresentano la velocit di propagazione delle
onde sismiche P in una data regione.
Individua il completamento sbagliato e correggilo
1 Sono da considerarsi zone asismiche:
a le zone in cui i terremoti non si sono mai verificati o sono
stati eventi rarissimi.
b le zone dei fondali oceanici comprese tra dorsale e margi
ne continentale.
c le aree pi antiche e centrali dei continenti.
d le dorsali oceaniche.
2 Sono terremoti a ipocentro superficiale:
a i terremoti il cui ipocentro si colloca a una profondit compre
sa tra 0 e 70 km.
b i terremoti tettonici.
c i terremoti che si verificano lungo lasse delle dorsali oceaniche.
d pi della met dei terremoti che si verificano in un anno.
3 Secondo la scala mcs:
a lintensit di un sisma decresce allontanandosi dallepicentro.
b per calcolare lintensit di un sisma non necessario disporre
dei dati forniti dai sismogrammi.
c lenergia di un sisma di VIII grado 10 volte superiore allener
gia di un sisma di VII.
d si indica come intensit di un terremoto il valore massimo rilevato.
SEI 2012
S
sismogramma onda
B
sismogramma A
25
20
onda S
sismogramma A
intervallo
di 11 min
20
15
intervallo
di onda
11 minP
15
10
onda P
10
5
intervallo
di 3 min
5
0
0
2000intervallo4000
di 3 min
6000
8000
10 000
2000
6000
8000
10 000
0
4000
sismogramma C
sismogramma C
10
15
20
25
tempo (min)
10
15
20
25
tempo (min)
le ordinate?
2 Quanto tempo impiegano approssimativamente le onde P per
raggiungere una stazione di rilevamento distante 2000 km
dallepicentro? Quanto tempo approssimativamente impiega
no le onde S per raggiungere la medesima stazione?
3 Quanto tempo impiegano approssimativamente le onde P per
raggiungere una stazione di rilevamento distante 11000 km
dallepicentro? Quanto tempo approssimativamente impiega
no le onde S per raggiungere la medesima stazione?
4 Il sismogramma C si riferisce a un terremoto che viene regi
strato in una stazione di rilevamento. Quanto dista la stazione
dallepicentro di questo terremoto? Quale ritardo hanno in que
sto caso le onde S rispetto alle onde P?
Rispondi alle domande
1 In che modo, secondo la teoria del rimbalzo elastico, si genera
un terremoto?
2 Come vengono classificati i terremoti?
3 Descrivi le differenze tra le onde P, S, L.
4 Spiega il principio sul quale si basa il funzionamento di un si
smografo. Quanti sismografi sono necessari in una stazione di
rilevamento per analizzare in modo completo i movimenti del
suolo prodotti dalle scosse sismiche?
5 Quali sono le principali differenze tra le scale mcs e Richter?
6 Quali princpi regolano la propagazione delle onde sismiche?
7 I danni provocati da un sisma sono una diretta conseguenza
dellenergia liberata, ma non permettono di valutarla in modo
significativo. Spiega perch.
8 Per quale motivo un sisma di magnitudo 5 10 volte pi forte
di un sisma di magnitudo 4?