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Disoccupazione

In equilibrio: offerta=domanda salario di equilibrio permette che chi cerca lavoro lo trovi
Il modello offerta-domanda ammette disoccupazione se imprese pagano un salario > di
quello di equilibrio e c eccesso di offerta, che non si riassorbe a causa della rigidit salariale
Tasso di disoccupazione = percentuale di FL in cerca di occupazione = U/FL

CARATTE RISTICHE
STRUTTURALI
residenti al Sud
donne: alto divario di genere perch pi
probabile che cambino di lavoro o entrino
ed escano dal mercato del lavoro quando
hanno figli (in parte il part-time le ha
aiutate ma vi una carenza di politiche che
conciliano lavoro e famiglia vd. bread
winner model)
giovani: bassi salari di ingresso e forte
divario salari tra vecchi e giovani

POST CRISI
gap geografico rispetto al Nord
gap di genere + disoccupazione
maschile (crisi ha colpito settori
caratterizzati prevalentemente da
occupazione maschile es industria)

dipendenti piccole imprese


lavoratori senza protezione sindacale
categorie svantaggiate :
(basso livello di istruzione scarse
prospettive di occupazione)
disoccupazione

causa scoraggiamento

( difficolt di ingresso e
flessibilit e precariet che hanno
aumentato il numero di contratti
aumentando l'instabilit di carriera)
divario salari vecchi giovani

italiana

strutturali (eventi economici importanti come la crisi le hanno in parte modificate)


Disoccupazione, sottoccupazione, bassi redditi, bassi salari, precariet frenano l'uscita dalla
famiglia di origine (40% di quelli che escono deve tornare) famiglia di origine il vero e
unico ammortizzatore sociale, che compensa le carenze dello Stato
Istruzione:
- laureati in area tecnico-scientifica hanno maggiori prospettive di occupazione
- differenza tra laureati e diplomati dal 2004 si mantenuta quasi costante tasso di
disoccupazione relativamente elevato anche fra i laureati
- istruzione il tasso di disoccupazione ( lavoratori istruiti investono di pi in addestramento
che crea un legame con l'impresa riducendo rischio di essere licenziati in congiuntura
negativa e quando cambiano lavoro non passano attraverso la disoccupazione, poich sono +
informati/hanno migliori network per conoscere le opportunit di lavoro
MODALITA
1. Licenziamento(>)

2. Dimissioni

3.

Rientranti

4.

Nuovi entranti

DURATA
- Long Term Unemployment = disoccupazione di lunga durata (quota italiana super media
OCSE)

- Duration dependence = relazione statistica econometrica tra la durata della condizione di


disoccupazione e la probabilit di uscirne. Relazione negativa: + durata spell (intervallo) di
disoccupazione , + probabilit di uscirne perch le skills diventano obsolete
-Problemi di misurazione della durata importante leggere ed elaborare i dati con cautela
Istat conduce rilevazioni continue sulla FL chiedendo da quanti mesi sei alla ricerca di
lavoro?
1. memory bias = difficolt a ricordare la durata esatta dell'ostello di disoccupazione e
tendenza ad approssimare le durate a 12 mesi o multipli
2. length bias (distorsione di lunghezza) = le informazioni sono raccolte sugli spell di
disoccupazione in corso questo tende a sottostimare? l'effettiva durata della
disoccupazione
SOTTOSTIMA
Il tasso ufficiale sottostima il problema perch non considera
* lavoratori scoraggiati = hanno smesso di cercare lavoro perch da tempo non riescono a
trovarlo nonostante essi sarebbero disposti a lavorare
( il caso italiano soprattutto al Sud dove si registra maggior tasso di inattivit e minor
tasso di disoccupazione)
creato nuovo indicatore tasso di disoccupazione esteso che include anche scoraggiati
*sotto occupati = vogliono e sono disponibili per un lavoro a tempo pieno ma devono
accontentarsi di un lavoro part time (part time involontario da crisi )
PRECARIETA E FLESSIBILITA
Precari = coloro la cui carriera lavorativa discontinua, caratterizzata da flessibilit e quindi
da contratti di lavoro atipici (contratto tipico = standard, a tempo pieno e indeterminato)
precari includono contratti atipici, apprendisti, part time involontari
-In Italia da fine anni 90 iniziato un crescente uso di contratti temporanei come reazione
alle difficolt di aggiornare la legislazione sui licenziamenti (flessibilit in uscita)
-la flessibilit del mercato del lavoro italiano arrivata tardi rispetto agli altri paesi Ocse
-l'impossibilit di usare la flessibilit in uscita ha spostato tutta la flessibilit sullentrata,
comportando una precariet e una tutela dei precari In caso di sospensione o cessazione
del rapporto di lavoro
-iniziative politiche di riqualificazione dei non occupati perch si adeguino alle esigenze della
domanda: corsi di formazione e istruzione
-contratti temporanei sono serviti a contrastare l'incertezza ciclica
-quota dei contratti atipici aumentata restando comunque sotto la media dell'Unione
Europea (nei paesi dove la flessibilit esiste da tempo normale che i giovani cambino lavoro
e si muovano tra diverse occupazioni nel percorso di formazione della loro professionalit
Germania Francia Spagna)
-in Italia prima della crisi quasi la met dei contratti temporanei diventava permanente.
un'impresa che investe nella formazione di un giovane incentivata poi a stabilizzarlo Non li
conviene che se ne vada
Lavoro sommerso
-fenomeno tipico del mercato del lavoro italiano =attivit retribuita, non dichiarata alle
autorit pubbliche costituisce concorrenza sleale per le attivit di chiamate comporta minore
tutela dei lavoratori e dei consumatori

-lavoratori sommersi: chi ha due o pi lavori inattivi disoccupati stranieri per le categorie
deboli costrette ad accettare per necessit la condizione di un lavoro non dichiarato pu
diventare uno strumento di sfruttamento

4 TIPI
Ciascuno provocato da una causa diversa, con conseguenze e soluzioni diverse.
1. FRIZIONALE
- dovuta al tempo necessario perch imprese e lavoratori si incontrino e valutino il job match.
(Spendere pi tempo nella ricerca pu far s che il lavoratore torvi un impiego pi adatto a lui,
in cui sar pi produttivo, avendo quindi maggior probabilit di mantenerlo.)
- necessari e produttiva
- di breve periodo
- riducibile attraverso servizi di collocamento pi efficienti
2. STAGIONALE
- correlata a variazioni metereolog, flussi turistici e altri fattori stagionali (maestri sci,
raccoglitori frutta, operai edili)
- prevedibile e di breve periodo
-non preoccupante
-in genere i dati ufficiali riportano tasso di disoccupazione corretto delle variazioni stagionali
3. STRUTTURALE
- causata dalla mancata corrispondenza tra le competenze offerte dai lavoratori e quelle
richieste dalle imprese. In ogni momento settori delleconomia si espandono, mentre altri
rallentano: se le competenze richieste sono trasferibili, i lavoratori possono spostarsi
velocemente nei settori in crescita, se sono specifiche invece coloro che ne sono privi devono
adeguare le loro qualifiche, il che pu richiedere tempi lunghi
- per ridurla il governo potrebbe offrire programmi di formazioni per fornire le qualifiche
richieste
4. CICLICA
- squilibrio domanda-offerta pu derivare da uno stato di
recessione-> riduzione domanda beni -> riduzione domanda di lavoro ->eccesso di offerta ,
ma rigidit salari (dovuta a aumenti di salario imposti dai sindacati / salari minimi imposti dal
governo) disincentiva le imprese ad assumere, impedendo di riportare mkt in equilibrio
-economisti hanno sviluppato molti modelli in cui, anche in assenza di salari minimi e
sindacati, si verificano salari rigidi e disoccupazione
-per ridurla il governo dovrebbe stimolare la domanda aggregata e ristabilire lequilibrio del
mkt al livello del salario rigido

Mobilit del lavoro


EVOLUZIONE
-La definizione di mobilit del lavoro, intesa come flessibilit e spostamento degli individui
per raggiungere l'efficienza del sistema economico, introdotta negli anni 50
Meade ipotizz che la mobilit del lavoro potesse incoraggiare lo spostamento dei
lavoratori verso aree con maggiori possibilit occupazionali e retribuzioni pi alte,
portando cos ad una migliore allocazione delle risorse e ad una riduzione della
disoccupazione
-L'interesse per la mobilit inizia ad essere manifestato negli anni 70 quando viene
istituita come requisito necessario per la piena occupazione.
-Il tema stato poi adattato ad una concezione liberale, che proponeva il raggiungimento
di un mercato comune allinterno dellEuropa.
stato infatti inserito come obiettivo nelle strategie europee gi dal Consiglio Europeo di
Stoccolma nel 2001, inoltre costituiva uno dei punti della Strategia di Lisbona (chiusa nel
2010), il cui obiettivo era la piena occupazione.
-Rinnovato interesse post crisi, stata inserita nelle direttive UE e si rivela fondamentale
per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020.
occupazione
investimento in istruzione ricerca e sviluppo
livello generale di istruzione
rischio povert
Una mobilit geografica del lavoro all'interno degli stati membri e fra gli stessi:
agevolerebbe il raggiungimento della piena occupazione
cruciale in un contesto di crisi per riequilibrare domanda offerta e consentire un miglior
match tra competenze richieste e possedute riqualificando l'offerta di lavoro

ANALISI DINAMICA Stock e Flussi

per comprenderne a pieno le caratteristiche importante


effettuare un'analisi dinamica del mercato del lavoro
valutando gli stock (E, U, N) e i flussi tra gli stessi

Non Forza
Lavoro
(N)

UE+NE ingressi
EU+EN uscite
Disoccupazion
e
(U)

Occupazione
(E)

Flussi che interessano il


turnover

Variazione FL = (NU-UN) + (NE-EN)


Variazione U = (NU-UN) + (EU-UE)

La Rilevazione Istat sulla forza lavoro, nata nel 1959, la principale fonte di info sul
mercato del lavoro:
- campione anno 300mila famiglie
- frequenza mensile e annuale

- fornisce la stima di occupazione e disoccupazione e le variazioni tendenziali e


congiunturali delle stesse. Tali stime si riferiscono a tutti i componenti delle famiglie
residenti in Italia inclusi gli individui che si trovano temporaneamente all'estero
Dalla RTFL (trimestrale) alla RCFL (continua) del 2004:
- migliorare la qualit dei dati
- info raccolte tutte le settimane dell'anno con monitoraggio continuo e risultati mensili,
trimestrali e annuali
- individuazione di un criterio oggettivo per gli occupati: svolgimento di 1/ + h nella
settimana prima dell'intervista
- ampliamento del limite superiore di et per i disoccupati da 64 a 74
- nuovi contenuti:
*contrati di lavoro non standard: co.co.co e prestazioni occasionali
*lavoro interinale
*part time involontario
*ricostruzione della situazione lavorativa dell'individuo un anno prima dell'intervista
*istruzione e formazione
*pi dettagli sulle famiglie e il loro rapporti con il mercato del lavoro
Struttura longitudinale della rilevazione derivante dal sistema di rotazione in base al
quale una famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi, abbandona il
campione per due trimestri, per rientrarvi poi nei successivi due trimestri.
Questo tipo di rilevazione - permette di evidenziare i principali indicatori del mercato del
lavoro ( area geografica, genere, et).
- fornisce spunti di riflessione sulla long term unemployment (ltu)
*tasso ltu
*incidenza ltu = tasso ltu/ tasso disoccupazione totale
Matrici di Transizione annuali tratte dalla RTFL
- strumento consolidato per lo studio della mobilit del lavoro italiano
- coprono il periodo dall'anno t all'anno t+1
- constano di due blocchi 79/90 e 93/03
Dal secondo si ottiene una serie di matrici di transizione annuali con queste caratteristiche
1) riferite alla popolazione compresente (=residente nello stesso luogo nelle due
rilevazioni successive t e t+1) in et 15-74 al netto di iscritti e cancellati dall'anagrafe
nell'anno
2) basate sulla classificazione della popolazione in tre stati occupati (O) disoccupati (D) e
non appartenenti alla forza lavoro (N)
3) basate su una definizione ampia dello stato di disoccupazione: senza vincolo
temporale per le azioni di ricerca di lavoro
- consentono di individuare gli stayers (che a distanza di un anno restano nello stesso
stato) e i movers
- sottostimano la mobilit complessiva perch non considerano eventuali cambiamenti di
stato tra t e t+1 (soprattutto per i giovani)
- in base ai contenuti di una matrice si possono calcolare:
tassi di permanenza : paragonabili alla probabilit di permanenza nello stesso stato tra
inizio e fine di un determinato periodo misurano la componente statica del mercato
tassi di uscita e di entrata : paragonabili alle probabilit di transizione ad un diverso
stato tra inizio e fine di un determinato periodo
tassi di turnover misurano mobilit complessiva dellaggregato oggetto di analisi

t+

E
U
N

ee
ue
ne

eu
uu
nu

en
un
nn

Et
Ut
Nt

Ut+1

Nt+1

Pop complessiva
compresente

Et+1

Turnover
= misura della mobilit del lavoro
= insieme degli ingressi(assunzioni) e delle uscite (licenziamenti/abbandoni), dei lavoratori
dalle imprese
collegato alle caratteristiche individuali, al ciclo economico e alle caratteristiche
strutturali del mercato del lavoro
caratterizza soprattutto alcune categorie di lavoratori
deriva da flussi interni e esteri alla forza lavoro
tenure = n. anni di lavoro presso lo stesso datore, che pu indicare investimenti del datore
( in formazione e training, che aumentano la probabilit di proseguire rapporto e riducono
il turnover
Correlazione negativa tra et del lavoratore/ tempo di assunzione e probabilit di
separazione dal lavoro ( sia per abbandono che per licenziamento)
per due motivi :
1) giovani hanno maggior disponibilit a spostarsi
2) i neo assunti vivono un periodo di prova necessario per verificare qualit del matching
tra competenze richieste e possedute
Anche la retribuzione influenza il turnover:
-lavoratori che abbandonano spesso si spostano in lavori + pagati, e senza passare da
disoccupazione
-lavoratori licenziati si spostano in impieghi pagati, passando da disoccupazione
In Italia: dopo recenti riforme tra i giovani
in determinati settori (costruzioni e piccole imprese)
al Sud rispetto alle altre aree del Paese (per effetto del forte scoraggiamento)
turnover post crisi
Turnover e ADDESTRAMENTO SPECIFICO
= Investimento del datore di lavoro nella specializzazione del lavoratore
Relazione negativa tra anzianit lavorativa per uno stesso datore di lavoro e probabilit di
separazione grazie all'addestramento specifico
una correlazione cross section : guarda a tutti i lavoratori considerando le loro
caratteristiche individuali, In questo caso l'anzianit lavorativa maturata e la propensione
al turnover ,
per comprendere questa correlazione consideriamo due tipi di lavoratori:
* movers: disposti a sostenere i costi necessari per provare opportunit alternative alta
propensione turnover
e brevi periodi di anzianit lavorativa (giovani e poco
qualificati)
*stayers: no disposti bassa propensione al turnover e maggior anzianit (maturi e pi
qualificati)
Relazione si verifica non perch la probabilit di separazione basso per un particolare
lavoratore, ma perch i lavoratori con bassi livelli di anzianit sono probabilmente movers
Quindi laddestramento specifico pu avere un ruolo importante nei fidelizzare/ consolidare
la relazione di occupazione tra lavoratore e impresa

Turnover e PROFILO ETA - GUADAGNI


Secondo la teoria neoclassica c una relazione positiva tra et guadagni: et i salari
Ma legislazione e crisi economica hanno indebolito la relazione positiva perch
aumentata la flessibilit e perch la crisi ha reso pi precari le prospettive occupazionali
soprattutto per le categorie svantaggiate
bad matching causano disoccupazione
Relazione tra natura del matching e salari:
buon matching comporta salario propensione al turnover
cattivo matching salario e propensione al turnover (gap pu essere recuperato con
addestramento specifico che richiede costo
quindi salario basso)
Effetto esperienza prevale su addestramento specifico
Maggior salario per ciascun anno maturato
_________
Turnover modifica la forma del profilo et guadagni dei lavoratori
Lavoratori e le imprese impegnate in un rapporto di lungo periodo hanno incentivi a
investire in addestramento specifico poich ai lavoratori pagano una parte dei costi e
raccolgono parte dei rendimenti dell'investimento, l'aumento del salario pi elevato nei
lavori ad ampio investimento in addestramento specifico cio lavori che durano pi a
lungo
Quindi i guadagni di un lavoratore dipendono non solo dall'esperienza totale sul mercato
del lavoro ma anche dalla sua storia di lavoro e dalla sua anzianit nel lavoro attuale
Correlazione positiva tra guadagni e mantenimento del lavoro tra i lavoratori
-Lavoratori fortunati che guadagni elevati non sentono il bisogno di cercare altre
occupazioni quindi hanno basse probabilit di separazione dal lavoro e tenderanno ad
avere molta anzianit di lavoro
-Lavoratori che hanno salari bassi sentono il bisogno di cercare occupazioni alternative
quindi hanno elevata probabilit di turnover e poca anzianit
Relazione positiva guadagni-tenure tra lavoratori:
Per un dato lavoratore i salari non crescono con il mantenimento del lavoro MA tra i
lavoratori l'anzianit associata a salari pi alti perch corrisponde ad un buon matching
Per isolare l'impatto di anzianit sul salario di un dato lavoratore dobbiamo tracciare i
guadagni di un lavoratore nel tempo sia quando invecchia che quando ha come
l'esperienza specifica per l'impresa
Condotti a fine anni 80 dicono che anzianit non ha impatti sui guadagni al di sopra e al di
sotto dell' effetto dell'esperienza totale del mercato del lavoro (non c' conferma che
guadagni sono cresciuti nel lavoro dopo aver controllato la qualit del matching lavoratore
impresa)
implicazioni di politica economica: le qualifiche sul mercato del lavoro sono soprattutto
generali
costi del trasferimento del lavoratore della disoccupazione siano relativamente piccoli
Lavoro pi recente: salario maggiore con l'anzianit
I primi 10 anni di anzianit sul lavoro possono far aumentare i guadagni di un lavoratore Il
10% in pi di quello che guadagnerebbe in un altro posto. Ogni anno di anzianit pu
espandere le opportunit di guadagno del lavoratore del 1%

Disabilit
Negli ultimi anni ci sono stati notevoli progressi culturali rispetto alla disabilit, lo dimostra
anche la nuova classificazione proposta dal ICF, la quale supera il vecchio schema
Modello Medico: vedeva la disabilit come un processo lineare che partiva dalla malattia
passava per la menomazione da essa causata e finiva con la condizione di handicap.
Modello Sociale: prende in considerazione anche i contesti socio culturali, economici e
ambientali degli individui disabili, per valutarne l'inclusione sociale
Incidenza della disabilit in Italia:
In Italia i disabili sono circa il 5% della popolazione
50% dei disabili ha un'et superiore ai 80 anni
2/3 dei disabili sono donne
Coesione sociale
uno degli obiettivi principali dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri
Linclusione sociale uno strumento per incoraggiarla, il quale a sua volta favorito da un
aumento delloccupazione
In un contesto come quello attuale, dove il problema della disoccupazione, significativo in
molti paesi europei, aggravato dalla crisi economica corrente, alcune categorie di
lavoratori incontrano particolari difficolt ad entrare nel mercato del lavoro. Risulta quindi
necessario che le autorit pubbliche attuino misure di sostegno come incentivi per le
imprese o iniziative di formazione.
La Commissione Europea considera svantaggiati: disabili
giovani fino ai 24
migranti
donne che vivono in aree economicamente
svantaggiate
minoranze etniche
disoccupati di lungo periodo anziani o poco
qualificati
ex carcerati e ex tossici
La nuova Strategia Europa 2020 sulla disabilit
- punta a migliorare linclusione sociale, il benessere e il pieno esercizio dei diritti da
parte dei disabili
- si basa sullattuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone
disabili
- si fonda sulle disposizioni della Carta Europea dei diritti fondamentali e del Trattato di
Lisbona

- per favorire linclusione sociale la Commissione ha individuato 8 aree di azione


congiunta:
partecipazione, uguaglianza, occupazione, istruzione, protezione sociale, salute,
sicurezza dei disabili
- lazione europea deve permettere un aumento del n. di lavoratori disabili sul mercato del
lavoro
In particolare attuando politiche che favoriscano loccupazione, migliorino laccessibilit ai
luoghi di lavoro e la qualit del lavoro
- legge 68/99 promuove inserimento e integrazione lavorativa dei disabili attraverso servizi
di sostegno e collocamento mirato stabilisce che datori di lavoro privati e pubblici con
pi di 15 dipendenti siano tenuti ad
assumere lavoratori disabili iscritti in appositi elenchi tenuti dallAgenzia
del lavoro della provincia di riferimento in quote proporzionai al numero
dei dipendenti totale dellimpresa
garantisce inoltre alle imprese coinvolte sgravi contributivi e incentivi
per ladeguamento degli ambienti di lavoro
Riforma Fornero ha modificato la legge 68/99 come segue
a) allargamento della base per il calcolo delle quote riservate,
b) riduzione dei casi in cui applicabile lesonero dallobbligo di assunzione,
c) rafforzato i controlli da parte dellIspettorato del Lavoro.
Mancata applicazione delle direttive europee
La Corte di Giustizia dellUnione Europea (07/2013) ha punito lItalia ritenendola
responsabile di non aver adottato tutte le misure necessarie ad assicurare un adeguato
inserimento professionale dei disabili nel mondo del lavoro.
Secondo la Corte di Giustizia, le norme nazionali non arrivano a tutelare tutti i soggetti
diversamente abili, cos come non toccano tutti i datori di lavoro e tutti i numerosi aspetti
che contrassegnano il rapporto di lavoro.
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli Stati membri dellUnione sono tenuti a
prevedere lobbligo, nei confronti dei datori di lavoro, di adottare provvedimenti effettivi ed
idonei, (predisposizione della sistemazione dei locali, adattando le attrezzature,
proporzionando i ritmi lavorativi cos come la suddivisione delle mansioni).
Tutte queste misure, sono essenziali
per consentire ai disabili di accedere al mondo professionale, ma anche
per poter mantenere regolarmente un lavoro, per poterlo svolgere agevolmente,
per poter ottenere una formazione adeguata e persino
per ricevere eventuali promozioni,
senza tuttavia costringere il datore di lavoro a doversi sobbarcare un onere sproporzionato.
Disabilit e mercato del lavoro nei PAESI OCSE
Lintegrazione dei disabili nel mercato del lavoro dei paesi OCSE era complicata gi nel
periodo pre-crisi
La crisi ha aggravato la situazione occupazionale dei disabili
Alla fine degli anni 2000, nei paesi OCSE 1/7 individui in et da lavoro (20-64 anni)
presenta problemi cronici di salute o forme di disabilit che ne limitano le attivit
quotidiane. rilevanza fenomeno
Nel lungo periodo, la partecipazione al mercato del lavoro di questi individui sar rilevante
per contrastare il declino dellofferta di lavoro che i paesi occidentali stanno
sperimentando. Tuttavia, negli anni recenti non si sono notati segnali incoraggianti circa la
partecipazione dei disabili al mercato del lavoro.
I dati OECD indicano che disabili , rispetto ai non disabili, hanno
tasso di occupazione

tasso di inattivit

Indicatori del mercato del

tasso di disoccupazione (doppio)


rischio povert (= relazione tra reddito
individuo e
soglie povert stimate)

La condizione sul mercato del lavoro delle persone disabili assume una rilevanza maggiore
in ragione dei mutamenti demografici attesi nelle prossime decadi nei paesi OCSE.
Nei prossimi 50 anni si attende un
quota di ritirati dal lavoro e partecipazione dei giovani -- conseguente FL
--
produzione
potenziale
Possibile soluzione: mobilitare/integrare la forza lavoro inutilizzata che risiede nella
popolazione disabile in et da lavoro. Questo permetterebbe da una parte di aumentare la
capacit produttiva delleconomia e dallaltra di ridurre i costi associati ai sussidi di
disabilit!

Fattori di inclusione lavorativa


*Istruzione e Qualifiche
Le variazioni strutturali che nelle ultime decadi hanno caratterizzato i mercati del lavoro
dei paesi OCSE hanno anche determinato nuove sfide per i lavoratori disabili.
Ad esempio il fenomeno dello skill-biased technical change, che ha determinato in buona
parte dei paesi OCSE una domanda di lavoro poco qualificato, ha prodotto un impatto
negativo sulle opportunit di impiego dei lavoratori poco qualificati.
Tra questi, i lavoratori disabili, che mediamente raggiungono livelli distruzione pi bassi
rispetto al resto della popolazione, sono potenzialmente tra i pi colpiti.
In modo preoccupante poi, si va affermando in molta parte dei paesi OCSE (con alcune
eccezioni non trascurabili), un gap distruzione nelle fasce pi giovani.
* Struttura del mercato del lavoro
Inoltre in seguito allaumento di competizione internazionale e ai rapidi cambiamenti
tecnologici, le condizioni del mercato del lavoro nei paesi OCSE sono andate via via
peggiorando.
In questo senso si avuto un n. di lavoratori occupati con contratto atipico,
carichi lavorativi,
segmentazione professionale
dellesperienza lavorativa
Molti di questi aspetti rendono linclusione lavorativa delle persone disabili pi difficoltosa,
ma alcuni fattori, come laumento del lavoro part-time possono costituire unopportunit.
Crisi
crisi economica e conseguente crisi occupazionale peggioramento delle opportunit
lavorative per i disabili.
Gi risultati di indagini precedenti alla crisi fanno ritenere che loccupazione dei disabili
risenta in modo pi marcato di fasi negative del ciclo economico
Le elaborazioni del Segretariato OCSE su dati europei 1994-2012, suggeriscono che:
-condizione di disabilit le prospettive occupazionali pi per gli uomini che per le donne
- produzione incide di pi su loccupazione maschile dei disabili che su quella maschile
generale
- Leffetto negativo circa il doppio per le donne

Dalla precedenti crisi economiche (anni 80 00) possibile determinare alcuni fatti
schematici, utili a individuare alcune politiche di inclusione lavorativa delle persone
disabili:
- inizio beneficiari dei sussidi di disabilit allinizio di una recessione
- notevole persistenza nella condizione di sussidiato anche dopo la conclusione della crisi
(forse quale risposta alle poche opportunit lavorative)
- in alcuni paesi durante le fasi di ripresa si registrata disoccupazione e al contempo un
sussidi disabilit
ad indicare
*uno spostamento dei problemi del mercato del lavoro dalla disoccupazione a condizioni di
malattia e disabilit
-oppure*una sorta di sostituzione tra coloro che sperimentano disoccupazione di lunga
durata/scoraggiamento da inattivit con schemi di supporto alla disabilit
-La reattivit dellincidenza della disabilit a variazioni della produzione variano da paese a
paese.
Ad esempio, in Norvegia, Svezia, Svizzera e UK ad una produzione segue un rapido
incidenza della disabilit In altri paesi, quali la Finlandia, la reattivit molto pi contenuta
Limpatto del ciclo economico sullincidenza della disabilit tutto sommato ridotto
sul tasso di ricezione di sussidi molto limitato
-Spesso episodi recessivi sono stati seguiti da strutturali del livello di percettori di sussidi
di disabilit.

Conclusioni indagine OCSE


impatto disabilit su disoccupazione : di disabili (effetti diretti) e familiari (effetti indiretti)
*crisi vd sopra
*Levoluzione demografica che caratterizza molti paesi OCSE fa ritenere che la
partecipazione al mercato del lavoro delle persone disabili sar un fattore chiave nel
determinare lofferta di lavoro futura.
*Daltra parte, i cambiamenti tecnologici e la globalizzazione hanno influenzato il mercato
del lavoro peggiorando le prospettive lavorative delle persone disabili e contribuendo
allaumento dei beneficiari dei sussidi di disabilit, che tendono a persistere in tale
condizione anche al termine del periodo di crisi.
*Inoltre, landamento del ciclo economico come pure linvecchiamento della popolazione
spiegano solo parzialmente il trend dei beneficiari.
Il contesto emerso spinge a ritenere necessarie politiche ad hoc che promuovano la
partecipazione al mercato del lavoro delle persone disabili (inclusione)
Impatto disabilit su mercato del lavoro
In termini di: partecipazione e famiglia
Interessanti spunti emergono da studi empirici aventi ad oggetto:
1. Disabilit e offerta di lavoro (partecipazione al mercato del lavoro e occupazione) e, pi
in generale,
2. Disabilit e famiglia (reddito, povert e partecipazione al mercato del lavoro).

1.A
Il presente studio si pone lobiettivo di stimare limpatto della disabilit sulla
partecipazione al mercato del lavoro in irlanda tra 95 e 2000.
Gli individui disabili sono identificati in base a informazioni auto-dichiarate/soggettive
dallindividuo circa la condizione di disabilit e le limitazioni nelle attivit quotidiane.
Effetti medi dello sperimentare la condizione di disabilit con livelli alternativi di limitazioni
nelle attivit quotidiane sulla partecipazione al mercato del lavoro irlandese
i risultati pi robusti suggeriscono che la condizione di disabilit riduce di pi la
probabilit di partecipazione tra le donne che tra gli uomini
effetto negativo aumenta allaumentare delle severit delle limitazioni.
1.B
Il presente studio si pone lobiettivo di stimare limpatto della disabilit sulla
partecipazione al mercato del lavoro italiano.
Lanalisi condotta utilizzando dati per lItalia del periodo 2004-2007 per individui tra 16 e
60 anni
Gli individui disabili sono identificati in base a informazioni auto-dichiarate/soggettive sulle
limitazioni nelle attivit quotidiane (no limitation/limitation/strong limitation).
La condizione di disabilit influenza negativamente la partecipazione al mercato del lavoro
Limpatto negativo sugli individui con forti limitazioni
Condizioni passate di disabilit la partecipazione
La persistenza nella condizione di disabilit riduce tra 12.4 e 28.1% la partecipazione
linizio di una condizione di disabilit ha un impatto negativo compreso tra 6.9 e 11.3%
2.
Il presente studio si pone lobiettivo di analizzare il ruolo che la presenza di persone
disabili ha rispetto alla famiglia in termini di reddito, povert e partecipazione al mercato
del lavoro da parte dei coniugi.
Gli individui disabili sono identificati in base alle informazioni sulla ricezione delle
pensioni/sussidi di disabilit.
Reddito: + alto per familiari di non disabili
Povert: + alta per familiari di disabili

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