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d stata una festa in piena regola. Il bambino era sovraeccitato. Andati via tutti gli ospiti, lho sentito piangere e dire a sua madre: Odio il mio compleanno!. Lei
con gentilezza gli ha detto: Ma no che non odi il tuo
compleanno. Hai avuto un compleanno fantastico!.
Dentro di me ho pensato: no, quel bambino ha odiato davvero il suo
compleanno. Questo genere di cose accade di continuo. Fin dalla pi
tenera et gli adulti ci dicono che quello che diciamo non vero. Se
diciamo odio mio fratello ci dicono: non vero che odi tuo fratello, tu gli vuoi bene. Invece, in
quel momento preciso, con il trasporto genuino che tipico dei
bambini, di fatto noi proviamo
odio puro per nostro fratello. Intendiamoci: non sto parlando di
come si allevano i bambini. Sto
parlando di parole, di linguaggio
e di quello che apprendiamo a fare di esso.
Lentamente i bambini capiscono che il linguaggio che ascoltano e utilizzano non rap-
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presentativo di ci che vivono.
Spesso ho pensato che queste
emozioni sono sradicate da noi a
martellate dalluso improprio
del linguaggio, da adulti ben intenzionati, al punto che quando
diventiamo adulti noi stessi non
sappiamo nemmeno pi che cosa proviamo.
E cos, dentro di noi abbiamo
questo mare di ghiaccio. Possiamo addirittura non saperlo. Tuttavia, il lavoro di uno scrittore di
fiction quello di restituirci quel-
lo stato iniziale, di dirci quelle cose che non si suppone che si debbano dire, di aiutarci a tornare alle emozioni pi primitive e assolute che abbiamo vissuto da bam-
maniera dignitosa, e cos dovrebbe essere. Invece abbiamo sentimenti diversi e uno scrittore deve restituirceli e restituirci a essi, in modo veritiero. In quale al-
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come stata lei da bambina, riusciate a provare compassione
per Lucy, ascoltiate le sue osservazioni sul mondo, e siate daccordo con esse o anche in disaccordo ma in ogni caso coinvolti.
Quando un lettore mi dice dopo
aver letto di Olive Kitteridge capisco meglio mia suocera, sono
contenta. Talvolta parlano di
mia madre. E spesso i lettori
mi dicono con orgoglio sono Olive. Ci mi rende felice.
Sento di aver fatto il mio lavoro.
Ho aiutato a rompere quel mare di ghiaccio dentro di noi. Ho
scritto di una donna che non si
comportata sempre bene, in passato, proprio come noi tutti non
ci comportiamo sempre bene.