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Reiki Tecnica Olistica della New Age

Il REIKI è una tecnica gnostico-esoterica di channeling per evocare gli spiriti Deva e/o la dea
Shakti o kundalini (dea della distruzione o degli stati alterati di coscienza) per farli entrare,
attraverso i chakra e le nadi, nell'AURA o PERISPIRITO o ENERGIA SOTTILE della persona per
espandere il suo SE' ottenendo i SIDDHI (poteri) e la SAMADHI (conoscenza) fino al
SAMSAHARA (illuminazione) dove l'individuo diventa DIO o ENERGIA. E' una tecnica di
MEDIANITA' AD AURA e MEDIANITA' AD ECTOPLASMA in cui il medium-reikista evoca
mediante le 4 armonizzazioni principali, ideogrammi giapponesi, gli spiriti Deva (luminosi) per
ottenere "poteri di caduta" e diventare Dio senza Dio (cfr. Gn.3). E' una tecnica gnostico-esoterica,
una terapia alternativa di sedicente "guarigione" utilizzata da vari gruppi e persone, purtroppo
anche cristiani! Il reiki sarebbe "energia intelligente che si dirige dove serve" (Master Zanella,
Reiki-La Grande Luce Divina-Il Vortice della Vita, ed. Atlantide), "un metodo per connettere
consapevolmente la nostra energia con l'Energia Universale" (Franca Silvani, Reiki-Teoria, pratica
e 20 simboli di un antico metodo di guarigione orientale, ed. Futura, 2003) e "che interviene sui
problemi riequilibrandoli" (Franca Silvani, op. cit.). Il contesto è il PANTEISMO (= "noi siamo
parte del tutto"; "tutto è energia e l'energia è in tutto" (Franca Silvani, op. cit.)), la
REINCARNAZIONE (= "ogni nostro problema, incluse le malattie, nasce dalle nostre memorie, di
questa vita o di vite precedenti" (Franca Silvani, op. cit.)), la COSMOGONIA MAGICA CINESE
dello "YIN" e dello "YANG" e l'INDUISMO (= "un flusso di energia scende dall'alto portando i
simboli dell'attivazione, attraverso il Master entra attraverso il 7° Chakra del ricevente, scende con
essi fino al cuore e lì si unisce con l'Energia che sale dalla terra" (Franca Silvani, op. cit.)), la
BIOTRANSENERGETICA (= "le diverse manifestazioni del vivente sono riconoscibili come
manifestazioni energetiche. Il flusso di energia nell'organismo scorre pertanto su diversi livelli e
lungo percorsi preferenziali: i centri energetici... e i centri di controllo e smistamento detti chakra...
risvegliando i chakra padroneggiamo i nostri bisogni, le nostre emozioni, le nostre qualità ed
attitudini... esiste un "mondo sottile" fatto di entità spirituali, corpi sottili, chakras e aura..."
(Marlene Silveira e Pierluigi Lattuada); "Il CEM (= campo di energia magnetica) può essere usato
anche per altri fini... nel senso che si possono ottenere informazioni su persone, luoghi ed eventi,
interpretando mediante tatto e sensitività, il campo aurale; spesso si giunge ai limiti della
chairoveggenza vera e propria..." (Enciclopedia della Medicina Alternativa))e loSPIRITISMO (=
"siamo certi che le Guide ci assistono saranno sempre al nostro fianco... ad esse ci affidiamo...
possiamo chiamare queste guide: Forze, Angeli, Angelo custode, Santi, Deva, Spiriti di Natura,
Maestri Ascesi, secondo la nostra tradizione o le tradizioni di altre culture, comunque è innegabile
che c'è qualche cosa che comunica con noi portandoci insegnamenti, aiuti, ispirazioni e intuizioni...
Per i contatti con le Guide... pronunciando tre volte il loro mantra... Chiedete il contatto con la
Guida e dialogate con Lei" (Franca Silvani, op. cit.)).
Nella buona sostanza il Reiki è una pratica spiritica, sincretista, magica, panteistica,
pseudoscientifica, reincarnazionista, ecc. che ogni cristiano deve rifiutare con determinazione,
perchè "chiunque fa queste cose è in abominio al Signore" (Dt.18,9-12)
[cfr. Tarcisio Mezzetti, "Il reiki è davvero la... "grande luce divina"?", quaderni di "Una voce
grida...", n°6]

REIKI, ENERGIA CHE GUARISCE?


di don Fabio Arlati

Rapporto del Governo Italiano sulle sette: le radici del fenomeno e l'allarme sociale
Il rapporto del Governo Italiano sulle Sette del febbraio 1998 [1] pone in auge il problema dei nuovi
movimenti religiosi o movimenti religiosi alternativi:
“Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale si è assistito al proliferare di piccoli gruppi o
vere e proprie comunità organizzate ispirate a forme di religiosità nuove, esotiche e comunque
alternative rispetto alle confessioni tradizionali, oppure a dottrine di tipo magico. Molte sono state
le spiegazioni formulate al riguardo da sociologi, psicologi ed antropologi: la diffusa aspirazione a
stabilire un contatto con la realtà trascendente più diretto e genuino di quello consentito nelle
grandi chiese, ritenute, per molti aspetti, eccessivamente gerarchizzate e burocratizzate; il tentativo
di recupero della dimensione misteriosa dell'esistenza, inesplorata dalla scienza moderna; la
continua ricerca di valori assoluti, in opposizione al relativismo imposto dalla continua
trasformazione dei sistemi sociali. Anche in Italia, nazione poco avvezza per tradizione storica al
pluralismo religioso, risultano essersi moltiplicate, con imprevedibile rapidità, forme associative,
più o meno strutturate, dedite a culti di vario tipo o asseritamente depositarie di conoscenze segrete
e verità universali. La loro integrazione si è quasi sempre realizzata senza particolari traumi; anzi,
è progressivamente cresciuto il numero delle persone che, pur continuando a professare la fede
cattolica, hanno aderito ad alcune credenze particolarmente suggestive e costituenti l'humus
culturale comune a quasi tutte queste formazioni (la reincarnazione; la presenza latente, in ogni
essere umano, di facoltà medianiche o parapsicologiche; l'efficacia di alcuni rimedi terapeutici
"naturali"; la veridicità delle previsioni astrologiche; la possibilità di propiziare o scongiurare
attraverso determinate pratiche eventi desiderati o temuti). Tuttavia, soprattutto in tempi più
recenti, non sono mancate reazioni di rigetto; e una parte della opinione pubblica nazionale, dalla
curiosità iniziale, si è talvolta attestata su posizioni che vanno dalla prudente diffidenza
all'insofferenza aggressiva. Le motivazioni di tale mutamento di tendenza sono facilmente intuibili.
In primo luogo, non si è ancora attenuata l'eco di alcuni atti riconducibili ad espressioni di cieco
fanatismo e follia distruttiva, come gli agghiaccianti suicidi di massa compiuti dagli adepti di
alcune congregazioni e lo sciagurato attentato perpetrato a Tokyo dai seguaci della setta Aum
Shinrikio. Contemporaneamente, l'informazione mediatica ha sempre più spesso richiamato
l'attenzione sui pericoli insiti nell'espansione di alcune compagini settarie, accusate di plagiare
subdolamente i propri affiliati e di perseguire finalità illecite. Di conseguenza, soprattutto in vista
dell'anno giubilare, si è ormai diffuso il timore che singoli o gruppi incontrollati, in preda a
qualche sacro delirio ed attribuendo un particolare significato simbolico allo scadere del secondo
millennio, possano rendersi responsabili di atti cruenti o comunque di gravi devianze. A fronte del
crescente allarme sociale, si è quindi ravvisata la necessità di esaminare il fenomeno e verificare la
correlata esistenza di un concreto pericolo per l'ordine e la sicurezza o di eventuali altri aspetti
d'interesse ai fini di polizia. Infatti, se in base al dettato costituzionale "tutte le confessioni religiose
sono libere di fronte alla legge" (art. 8), è necessario che i rispettivi statuti "non contrastino con
l'ordinamento giuridico"; e inoltre, se "tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in
privato o in pubblico il culto" (art. 19), è pur sempre imprescindibile che "non si tratti di riti
contrari al buon costume". Questo Ufficio ha pertanto avviato un'ampio monitoraggio sul
variegato panorama delle sette italiane, avvalendosi della collaborazione delle dipendenti strutture
periferiche, i cui rilevamenti costituiscono la base del presente studio, finalizzato a discernere i
fondamenti storici ed i presupposti dogmatici delle dottrine propugnate dalle varie congregazioni,
per capire se nel messaggio trasmesso, nei fini perseguiti e nei metodi adoperati, si ravvisino
aspetti antigiuridici o antisociali. L'impresa, però, si presenta assai ardua: bisogna districarsi in
mezzo ad una nebulosa di formazioni, sia strettamente "localizzate" che di respiro internazionale,
sia uniche ed originali che mere filiazioni o emanazioni di grandi movimenti, caratterizzate in
genere da un'estrema fluidità e dalla tendenza a fondere e confondere insegnamenti della dottrina
cristiana, principi estratti dai sistemi filosofico-religiosi orientali, nozioni elementari di psicologia
transpersonale, elementi di esoterismo, occultismo e spiritismo e, soprattutto, fantasiose
elaborazioni concettuali (cui, magari, si pretende di attribuire un fondamento di scientificità). Per
orientarsi appare quindi indispensabile definire in via preliminare alcuni concetti fondamentali e
fissare una terminologia convenzionale. Nel linguaggio comune è abitudine piuttosto ricorrente
denominare in maniera indifferenziata (e spesso impropria) "sette religiose ed esoteriche" tutte
quelle aggregazioni di ordine relativamente recente, ispirate alla predicazione di un capo spirituale
o a dottrine di tipo iniziatico, i cui principi appaiono diversi da quelli delle confessioni religiose
tradizionali (Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, Buddismo, Induismo, Confucianesimo) e dei
grandi sistemi filosofici occidentali. Ed in effetti il termine setta, derivato dalla stessa radice del
verbo latino sector (rafforzativo di sequor = seguire), originariamente indicava l'insieme dei
"seguaci" di un maestro di vita o di una data scuola di pensiero (sectae, ad esempio, erano quella
degli Aristotelici, degli Stoici e degli Scettici). Successivamente, però, prevalse l'etimologia che lo
ricollegava al verbo secare (= tagliare, staccare), e quindi cominciò ad essere utilizzato per
indicare le congreghe di natura ereticale, distaccatesi, appunto, da una chiesa madre (come, in
ambito cristiano, le sette degli Albigesi, dei Catari e dei Valdesi), assumendo una valenza
sostanzialmente negativa. È per questo che, ad oggi, gli studiosi della materia preferiscono
adoperare le espressioni "nuovi movimenti religiosi" e "nuovi movimenti magici". A questo punto
occorre: delimitare i concetti di religione e magia e determinare in che cosa risieda il carattere di
"novità" delle fenomenologie in argomento. Secondo un'idea abbastanza diffusa, e recepita anche
nel diritto ecclesiastico, per religione deve intendersi la fede in un Essere perfetto e sovrannaturale
che voglia il bene degli uomini. Una simile formulazione, ispirata alle concezioni monoteiste
giudaico-cristiano-islamiche, oltre ad essere smentita dalla più recente giurisprudenza [2], non
appare condivisibile nel merito, in quanto contrastante con la natura indiscutibilmente religiosa di
alcune credenze che non presuppongono l'esistenza di un Essere Supremo (es. Buddismo,
Scintoismo). In realtà il legislatore italiano non ha mai dato un precisa definizione di religione, in
quanto, stante la complessità e polivalenza della nozione, elaborare una formula precostruita
avrebbe potuto pregiudicare l'ampia libertà assicurata in materia di culto dalla Costituzione; nella
quale, non a caso, il sostantivo "religione" non compare mai, essendosi adoperate in sua vece le
espressioni "confessione religiosa" (art. 8) e "professione di fede" (art. 19). Per individuare quali
strutture sociali siano giuridicamente qualificabili come confessioni religiose (questione rilevante
anche ai fini della loro ammissione a particolari benefici ed esenzioni di carattere fiscale), l'unico
criterio attualmente disponibile è quello fornito dal giudice costituzionale nella sentenza n.195 del
19.4.1993, laddove si esplicita che la natura di confessione religiosa può essere desunta dai
seguenti indici: 1) la sussistenza di un'intesa con lo Stato ex art. 8 Costituzione; 2) i "precedenti
riconoscimenti pubblici"; 3) l'autoqualificazione espressa nello statuto; 4) la "comune
considerazione". Dal punto di vista sociologico, invece, il concetto di religione può essere
esplicitato come "relazione esistente tra l'uomo ed il sacro, inteso come realtà trascendente che
supera il mondo fisico". La religione, in pratica, intende fornire risposte ultime ai quesiti
esistenziali dell'Uomo, mettendolo in contatto con la dimensione sovrannaturale. Neanche tale
formulazione, però, appare del tutto esaustiva; è stato acutamente evidenziato che la religione
presuppone qualcosa di più che vaghe linee di tendenza, ed in particolare richiede anche una
struttura stabile, una gerarchia ed un rituale che consenta e controlli la ripetizione delle stesse
esperienze. Ed è proprio sul diverso livello organizzativo che si fonda la distinzione, elaborata da
alcuni sociologi anglosassoni, tra:
• client cults, costituiti dall'insieme di coloro che hanno contatti diretti, sia pure occasionali,
con soggetti che offrono, gratuitamente o a pagamento, "prestazioni" di un certo tipo
(guaritori, maghi, indovini, medium, consulenti spirituali);
• audience cults, formati dall'uditorio che circonda alcuni personaggi dotati di una cerca
notorietà, che comunicano le loro idee in maniera impersonale attraverso libri, conferenze e
trasmissioni televisive;
• cult movements, ovvero i movimenti religiosi veri e propri.

Per quanto attiene i caratteri sostanziali che differenziano i "nuovi movimenti religiosi" (o sette
religiose in senso "tecnico") da quelli tradizionali, una corrente minoritaria di pensiero, pretende
d'individuarli nel "proselitismo aggressivo" e nella forte intolleranza verso il credo altrui; ma, a
ben vedere, questi aspetti possono rinvenirsi anche in alcune religioni tradizionali o nelle rispettive
correnti scismatiche ed integraliste. Secondo altri, invece, in tali compagini risulta prevalente
l'aspetto carismatico; nascono intorno agli insegnamenti di un leader, s'infoltiscono con il crescere
della sua personale notorietà e si sciolgono alla sua morte. Se questo è vero (quasi, ma non
sempre) per alcuni piccoli gruppi profetico-messianici, in molti altri casi anche dopo la scomparsa
del fondatore il movimento sopravvive e magari continua a crescere. Meglio argomentata appare la
tesi che, basandosi su un'analisi storica, preliminarmente distingue tra:
1) movimenti d'innovazione occidentali
2) movimenti di derivazione cristiana
3) movimenti d'ispirazione orientale.
Il primo gruppo è formato dai "movimenti per lo sviluppo del potenziale" (self-improvement), detti
anche "psicosette" o "autoreligioni", spesso basati su pretesi fondamenti scientifici, che promettono
ai partecipanti purificazioni, illuminazioni, incrementi di capacità. Sono queste, peraltro, le "sette"
che appaiono degne di maggiore attenzione, in quanto principalmente su di esse si accentrano le
accuse di "destrutturazione mentale" e d'indebito arricchimento ai danni degli affiliati. La loro
"novità" attiene proprio la data recente della rispettiva comparsa; si sono infatti formati tutti
nell'ultimo trentennio...Quelli riportati nei primi due punti non evidenziano elementi d'interesse ai
fini del presente studio [e neanche i questa tesina], sebbene siano spesso oggetto di critiche per la
forte avversione dimostrata nei confronti delle chiese cristiane maggioritarie [3], l'intensa e spesso
talvolta invadente opera missionaria (il famoso "porta a porta"), il pervicace rigetto di numerose
regole e convenzioni, che ne accentua il distacco dal restante corpo...Per quanto attiene, infine, i
culti d'ispirazione orientale, che pure rappresentano una parte assai consistente del fenomeno
settario nel suo insieme, la questione appare più complessa, potendosi individuare tre tipologie:
1) movimenti creati da occidentali suggestionati dalla cultura orientale;
2) movimenti considerati giù nuovi nel paese in cui sono sorti ed importati in Occidente da
maestri orientali intenzionati a proporre messaggi tipici della propria tradizione (in proposito si
parla anche di "missioni" indiane o giapponesi);
3) gruppi orientalisti fondati da "guru" italiani.
I primi due tipi, che pur appaiono connotati da dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti
dalle confessioni di origine (basti pensare al buddismo della Soka Gakkai, basato sul Sutra di Loto,
che la massima autorità buddista sulla terra, il Dalai Lama, non riconosce) ed alcuni dei quali, in
certi paesi, sono stati perseguiti penalmente (Ananda Marga e Arancioni di Raineesh), in Italia non
hanno mai dato adito a rilievi di sorta; esuleranno, quindi, dalla nostra analisi.
Saranno invece oggetto di esame i gruppi orientalisti nostrani, in cui facilmente possono
"mimetizzarsi", ribattezzandosi con nomi esotici e accreditandosi come "guru", personaggi ambigui
o con intenzioni truffaldine. Dalla religione, intesa come esperienza del sacro ricercata per se
stessa (ierofonia), va tenuta distinta la magia, come esperienza di potere (cretofania) destinata a
migliorare la condizione di chi la pratica. Di conseguenza i cosiddetti "movimenti magici", pur
apparendo sociologicamente simili a quelli "religiosi", appaiono caratterizzati dal significato
diverso e quasi strumentale attribuito al rapporto con la dimensione trascendente. In pratica,
assumendo come punto di partenza l'inesplicabile, perseguono un'elevazione spirituale o più
concretamente il potere di travalicare i limiti imposti all'uomo dalle leggi fisiche, mediante:
• il graduale apprendimento di un sapere antico, tramandato all'interno di segrete
confraternite e riservato a pochi iniziati, che contempla formule per influenzare l'ordine
degli eventi (esoterismo, occultismo, magia iniziatica e cerimoniale, satanismo);
• la comunicazione con entità non divine, ma comunque sovrumane (spiritismo e culti
ufologici);
• il contatto diretto con le forze occulte e con le energie vitali della natura, che
consentirebbe di ritrovarsi "in armonia con l'Universo" (neopaganesimo e New Age).
L'aggettivo "nuovi" riferito a questi gruppi assume un valore meramente "cronologico", come già
per i movimenti "di sviluppo del potenziale", identificando quelli che sono diventati visibili nella
loro forma presente a partire dalla seconda guerra mondiale. In conclusione è bene ribadire che
tutte le terminologie e classificazioni finora esposte non vanno mai intese in senso assoluto, bensì
come riferimenti di massima per orientarsi nel panorama sterminato e sempre mutevole di quello
che gli studiosi chiamano il cultic milieu, ovvero il mondo delle sette. In questo settore, infatti, non
esistono linee di demarcazione nette; e sono frequenti i casi in cui l'esperienza religiosa e quella
magica (secondo i significati sopra attribuiti alle parole "religione" e "magia") sono congiunte o
sovrapposte, rappresentando diversi aspetti di una stessa concezione della vita... Fornire dati esatti
sulle dimensioni del fenomeno, quantificando le "sette" del tipo in esame presenti in Italia e
specificando per ognuna la consistenza degli aderenti, è alquanto difficile, stante l'eterogeneità
delle fonti da cui è possibile attingere informazioni, rappresentate dai movimenti stessi, dai loro
fuoriusciti, dai mezzi di comunicazione di massa e dagli studiosi della materia. Le cifre cambiano
anche a seconda che ci si limiti a prendere in considerazione i soli movimenti con una certa
diffusione e popolarità sul piano nazionale ed internazionale e con un seguito rilevante, oppure
s'includano nel computo anche le formazioni, sia pur consistenti, di carattere esclusivamente
localistico, nonchè i piccoli gruppi con poche decine di affiliati. Ovviamente tutte le ricerche e le
indagini conoscitive, per quanto seriamente ed approfonditamente condotte, non possono dar conto
dei fenomeni associativi "clandestini" o comunque privi di visibilità all'esterno della ristretta
cerchia degli affiliati, che si riuniscono solo in private abitazioni, astenendosi da ogni forma di
pubblicità e proselitismo. Ancora più problematica è la stima delle persone effettivamente
coinvolte. Innanzitutto, anche sotto questo aspetto le proporzioni mutano in base al criterio
adoperato per determinare l'ambito di riferimento. Ad esempio, in seguito ad alcuni rilevamenti
effettuati dall'ISPES sul panorama italiano delle credenze nel paranormale, nell'occultismo,
nell'esoterismo e nel satanismo [4], è emerso che in Italia operano attivamente e si riconoscono in
associazioni, sindacati e gruppi ben settantamila maghi, astrologhi, chiaroveggenti e guaritori, i
cui "utenti" sarebbero addirittura milioni; ma tale censimento ricomprende tutti quelli che
precedentemente sono stati definiti client cults, non limitandosi ai cult movements veri e propri.
Un'altra complicazione è poi rappresentata dalla circostanza che nei nuovi movimenti sia religiosi
che magici esistono vari gradi di adesione: accanto ai vari "profeti", "ministri di culto", "maestri",
e "grandi iniziati", vi sono i "membri attivi" (che seguono e finanziano tutte le iniziative del
gruppo), coloro che ne condividono intimamente la dottrina, ma non vi aderiscono formalmente, ed
infine i semplici simpatizzanti o curiosi. E' quindi intuibile che, per avere un'idea di quanti siano i
seguaci di un determinato gruppo, non è sufficiente nemmeno constatare direttamente la
frequentazione della relativa sede (ove esistente), ma bisogna giocoforza interpellarne i
rappresentanti e portavoce, che, nella maggior parte dei casi, tendono a riferire cifre esagerate.
Anche la consultazione degli elenchi o "indirizzari" degli affiliati, quando previsti e semprechè resi
disponibili, può risultare fuorviante. Infatti, molti movimenti, specialmente tra quelli definiti "per lo
sviluppo del potenziale" o "psicosette", organizzano brevi seminari e corsi d'introduzione alle
discipline insegnate, attraendo un certo numero di curiosi, con cui successivamente non avranno
più alcun contatto; eppure queste persone rimangono in qualche modo "registrate" agli atti del
movimento stesso ed incluse nelle statistiche volta per volta fornite dai responsabili per
dimostrarne la crescita. Paradigmatico, a riguardo, è il caso di Scientology, che dichiara oltre
27000 adepti, numero decisamente abnorme e verosimilmente raggiunto calcolando tutti coloro
che, almeno una volta, si sono sottoposti al famoso "test di misurazione della personalità"
gratuitamente offerto, anche per corrispondenza, al fine d'incentivare l'ingresso
nell'organizzazione. In ogni caso, qualunque statistica esprime la situazione corrispondente al
momento in cui è stata compiuta, senza rendere il senso del continuo ed elevato turnover delle
persone coinvolte, che, invece, si presenta come un elemento caratterizzante delle aggregazioni
esaminate”.
Gnosi e New Age
Secondo alcuni autori, la gnosi potrebbe essere considerata un "tertium genus" rispetto a religione e
magia; l'esperienza gnoseofanica, infatti, consisterebbe in una conoscenza superiore delle realtà
soprannaturali, che per se stessa consentirebbe l'accesso ai gradi più alti di coscienza. Molte nuove
religioni o sette sono tra loro imparentate da un comune fondo gnostico, o neognostico che consiste
in quell'insieme di tendenze culturali-spirituali che va sotto il nome di New Age, visto come una
neo-gnosi. La parola greca «gnòsis» significa semplicemente «conoscenza», ma dal primo secolo
dopo Cristo è passata a significare una conoscenza privilegiata, riservata a pochi eletti o iniziati, che
permetteva loro di liberarsi dalle negatività della materia e assurgere a livelli di vita spirituale e
divina. Nel nostro io profondo, dicono, possiamo trovare quella scintilla di Dio di cui siamo parte,
ma che per ignoranza abbiamo dimenticato. Gli elementi essenziali della dottrina gnostica sono:
1) il dualismo tra la materia, elemento sostanzialmente negativo e malvagio, e lo spirito, elemento
positivo ma prigioniero della materia;
2) questo dualismo è dovuto alla caduta di un elemento divino, che, allontanatosi dalla divinità, si è
oscurato e ha creato il corpo umano che è una negatività;
3) è possibile autoredimersi nella misura in cui, tramite la conoscenza esoterica (= segrèta), si può
risalire alla propria originaria natura divina.
In questa dottrina (o meglio, insieme di dottrine, qui appena accennato) Gesù è visto come un'entità
che insegna le procedure segrete per raggiungere questa conoscenza esoterica e autoredimersi.
I Padri della Chiesa combatterono lo gnosticismo come negazione del cristianesimo. Per i cristiani
infatti Gesù di Nazaret patì sotto Ponzio Pilato e risuscitò col suo vero corpo (quindi il corpo non è
una negatività!). Oltretutto il cristianesimo non conosce nè propone dottrine esoteriche, ma è per
tutti, compresi quelli che per il mondo sono ignoranti. La gnosi moderna ha un punto di contatto
con quella antica per il fatto che entrambe disprezzano il mondo presente e guardano a un mondo
nuovo in un futuro prossimo o remoto. Si distinguono invece perchè la gnosi moderna non vuole
essere per pochi eletti, ma un fenomeno di massa; e non vuole affatto liberare l'uomo dal carcere
della terra, ma piuttosto assicurargli sulla terra felicità e benessere. L'uomo può trovare la via per
trasformare il mondo attuale, decaduto e inquinato, in un mondo giusto e felice. Da un punto di
vista cristiano la gnosi sostituisce il «regno di Dio» mediante l'utopia di un mondo terreno migliore.
Essa nega la realtà del peccato e della grazia, e fa dipendere la «salvezza» unicamente dall'uomo.
Nella sua ricerca (mediante la meditazione e la concentrazione) del divino immanente nella
profondità di ogni uomo, essa finisce per dimenticare il Dio «totalmente Altro» (distinto dalla
creatura). Di conseguenza, c'è un rifiuto di principio della Chiesa come tramite della verità e della
grazia di Cristo per la nostra salvezza. San Paolo reagisce all'arroganza intellettuale dei Corinzi, e
contrappone la “follia della croce” alla “sapienza di questo mondo”: “E mentre i Giudei chiedono i
miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso" (1 Cor 1, 22-23). Verso la
Chiesa la gnosi è molto accomodante e comprensiva, purchè la Chiesa non parli di Rivelazione, e
accetti di considerarsi una religione che non propone la verità. Giovanni Paolo Il nel libro-intervista
«Varcare la soglia della speranza», a un certo punto parla della gnosi in questi termini: «...La gnosi,
cioè quell’atteggiamento dello spirito che, in nome di una profonda conoscenza di Dio, finisce per
stravolgere la Sua Parola sostituendovi parole che sono soltanto umane. La gnosi non si è mai
ritirata dal terreno del cristianesimo, ma ha sempre convissuto con esso, a volte sotto forma di
corrente filosofica, più spesso con modalità religiose o parareligiose, in deciso anche se non
dichiarato contrasto con ciò che è essenzialmente cristiano».

Riprendiamo dal settimanale “Panorama” del 12/03/1998 una parte del bell’articolo a proposito del
rapporto Chiesa-New Age:
“La New Age è anche la ricerca del sacro, ma con credenze contrarie alla fede cristiana: contatti
con gli spiriti; reincarnazione; la Natura come divinità; Dio non persona ma energia cosmica;
Gesù non come Figlio di Dio, venuto sulla terra per salvare il genere umano, ma uno dei tanti
profeti, di cui si attende il ritorno nella prossima Età dell’Acquario, dopo il Duemila. C’è
possibilità di convivenza tra cristianesimo e New Age? All’Angelicum di Roma, la Pontificia
Università San Tommaso d’Aquino e il cattolico Ente dello spettacolo hanno organizzato da
febbraio a maggio una serie di incontro studio su cinema e New Age. Nella casa dei ritiri di
Eupilio, Como, il barnabita Antonio Gentili, durante esercizi spirituali alternati a sedute di yoga e
zen, parla senza reticenze dei chakra, i centri energetici della tradizione orientale: “C’è una
conferma nella vita dei santi, la sommità del capo circondato da un’aureola”. Perfino ad Assisi i
frati cappuccini organizzano corsi estivi di yoga. “Spesso ascolta musica New Age, è così
rilassante e non è un peccato” confida don Eugenio Fizzotti, professore della psicologia della
religione nella Pontificia università salesiana, che ha curato un libretto dal titolo accattivante, “La
dolce seduzione dell’Acquario”, pubblicato dalla casa editrice dell’Ateneo, con tanto di
imprimatur del Vicariato di Roma. Dice don Fizzotti: “Francamente non capisco perchè dovrebbe
esserci un pronunciamento sulla New Age. Credo bisognerebbe riscoprire il fascino di altre
religioni, avere tolleranza e accoglienza di messaggi diversi. Se no ci chiudiamo”...Massimo
Introvigne, presidente del CESNUR delinea un quadro fosco per la Chiesa di Roma: “In ritardo ma
adagio adagio le idee della New Age si stanno infiltrando nelle parrocchie e nei seminari. C’è di
più. Anche se la New Age sta entrando in crisi negli Stati Uniti, si prepara qualcosa di peggio”. E
ha un nome: Next Age...Spiega Introvigne: “Finita l’utopia di un mondo migliore, tipica della New
Age, si profila un ripiegamento ancora più narcisistico. Poichè non si spera più in una
rigenerazione ne sociale, ne spirituale, si cercherà solo il benessere del corpo e quello sessuale”.

Jean Vernette pone l’accento sul “carattere universale” del New Age:
“La spiritualità dell’Età dell’Acquario sarà allora quella di una religione universale. Essa potrà
assumere forme differenti ma il fondo sarà lo stesso. Ciascuno di voi seguirà lo stesso cammino, in
un processo di trasformazione personale continuo. Ma ciascuno secondo un sentiero spirituale
proprio, seguendo il proprio sadhana. E ciò nel corso delle numerose reincarnazioni necessarie per
realizzare compiutamente il proprio sviluppo morale e spirituale. L’obbiettivo del sadhana è il
risveglio mistico che si definisce allargamento della coscienza o realizzazione del Sè, della
coscienza cristica, o risveglio del New Age. Acquisire una coscienza elevata significa risvegliarsi
alla Energia universale che anima ogni esistenza, e all’Unità metafisica che sottintende l’apparente
diversità...Dio è il principio unificante...lo Spirito Santo della tradizione cristiana è l’energia fisica
interiore. Gli uomini sono canali dell’energia universale. “Ricordatevi”, dichiara Shirley
MacLaine ai suoi ascoltatori, “che siete Dio, e agite di conseguenza”. Gesù Cristo è per costoro
solo una illustrazione di ciò che può diventare colui che, nell’illuminazione, ha preso coscienza di
essere Dio”[5].

François Dermine, mette in rilievo il “carattere di solitudine” del New Age:


“Il New Age, forse incapace di vincere il senso della persona tipico del pensiero occidentale, cerca
in qualche modo di salvarne la consistenza e la distinzione rispetto a Dio. Divinizzare l’uomo, sì;
fonderlo con il divino come vorrebbe l’induismo, no. Il cuore dell’itinerario “spirituale” di questi
MRA[6] non consiste quindi affatto nell’incontro di un essere umano con Dio e con un altro essere
umano; siamo posti di fronte a un cammino tremendamente solitario. E non consiste nemmeno,
come nel caso dell’Induismo, nella fusione con il divino bensì nel ricongiungerci ad esso come ad
una fonte energetica da sfruttare per la propria trasformazione e quella del mondo. Abbiamo a
che fare con una corrente di pensiero dove la ricerca di conoscenza integrale si congiunge alla
pretesa di sviluppare fino in fondo il proprio potenziale umano. Non la conoscenza di un Altro,
bensì la propria autorealizzazione e il proprio perfezionamento; non una conoscenza puramente
contemplativa o speculativa bensì operativa: qui, conoscenza è potere. E’ superfluo aggiungere che
tale cammino non può affidarsi alla fede, ossia a verità e contenuti provenienti dal di fuori; in un
celebre libro, che l’autore sostiene di avere ricevuto da uno spirito mediante channeling, leggiamo:
“Lascia perdere la fede! - ripeteva sempre Ciang - Non t’è mica servita la fede, per volare. T’è
bastato l’intelletto: capire la faccenda. E qui è la stessa cosa. Su riprova”. Poi un giorno sulla
spiaggia, a occhi chiusi, concentrato in se stesso, Jonathan afferrò, in un baleno, quel che Ciang
voleva dire. “Ma è vero! Io sono un gabbiano perfetto, senza limiti ne limitazioni!” E provò un
grande brivido di gioia”[7]. Tale cammino non può nemmeno essere equiparato ad una salvezza, la
luce e la forza provenendo dal divino in noi; Gesù Cristo non è il nostro salvatore ma il nostro
modello, il gran maestro di una moralità più evoluta e di una scienza esoterica, l’illuminatore o
phoster di gnostica memoria. Il cammino spirituale è quindi del tutto individualistico, interiore e
sovrarazionale...Particolarmente urgente per il New Age è il superamento della distinzione tra
soggetto e oggetto e ciò in nome del principio della “interdipendenza universale”, secondo il quale
tutto è immerso in un flusso dinamico di energia per cui l’osservatore fa parte dell’osservato e
viceversa...si fa strada una scissione tra l’essere e l’agire: il mondo non è quello che constatiamo
ma dobbiamo agire secondo ciò che constatiamo. E’ in questo contesto che vanno collocati gli
strumenti operativi che mirano, appunto, all’espansione della consapevolezza e al raggiungimento
della conoscenza superiore, grazie alle quali mobilitiamo le nostre potenzialità latenti; essi
appartengono sostanzialmente a due categorie: le psicotecniche e le “scienze” esoterero-occulte.
Tale concezione si basa su una nuova filosofia della conoscenza che non intende più partire da una
realtà preesistente e conoscibile dai nostri sensi, ma vuole appunto trascenderla, scavalcarla, per
affidarsi ad una non meglio precisata intuizione: “I Trascendentalisti - Ralph Waldo Emerson,
Henry Thoreau, Bronson Alcott, e Margaret Fuller, con una decina di altri - sono insorti contro
quello che sembrava il freddo e sterile intellettualismo dei loro giorni...con la pretesa di “far
entrare” l’uomo nel profondo della realtà, al di la delle sue apparenze fenomeniche...la logica
tradizionale basata sull’esperienza fenomenica viene abbandonata perchè ritenuta discordante con
la scoperta dell’emisfero celebrale destro che governa le attività intuitive, creative e non verbali.
Subentra quindi una conoscenza immediata basata sull’intuizione che può sorgere dal nostro se
trascendentale, sul ricorso delle facoltà paranormali, ecc.” In fondo questa visione è vicina a
quella di Parmenide, per il quale i dati sensibili avevano carattere illusorio dal punto di vista
scientifico, ma una loro utilità pratica nella vita quotidiana immersa appunto nel mondo delle
apparenze”[8].

ll Reiki nel panorama dei movimenti religiosi alternativi


Dallo studio realizzato dal prof. Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del G.R.I.S. (Gruppo di
ricerca e di informazione sulle sette), sull'Italia religiosa, parareligiosa, spiritualista e magica si può
collocare il Reiki[9] nell’ambito del “gruppo N2” cioè delle aggregazioni praticanti medicine e
terapie alternative che utilizzano particolari terapie di recupero o guarigione. Occorre notare
che nel panorama poliedrico e cangiante dell'esoterismo è difficile adottare precise categorie di
riferimento; innanzitutto perchè gli insegnamenti, i simbolismi ed i rituali dei grandi movimenti
storici sono stati tramandati a volte intatti, a volte contaminati con elementi del tutto estranei alla
tradizione originaria, snaturandone il significato ed il valore; inoltre perchè nel tempo sono sorti e
continuano a proliferare una miriade di gruppuscoli che, pur attingendo spesso a formule e
suggestioni piuttosto risalenti, hanno elaborato sistemi concettuali nuovi, non sempre collocabili
all'interno delle scuole e correnti di pensiero individuate dagli studiosi. In linea di massima,
comunque, assumendo come parametri di qualificazione determinati concetti di base, possono
riconoscersi alcune tipologie più ricorrenti.
I movimenti per lo sviluppo del potenziale umano, a cui il “gruppo N2” appartiene, si condensano
in esperienze di carattere filosofico-religioso, che prescindono, nella maggior parte dei casi, dalla
credenza in un Essere Supremo e da speculazioni escatologiche. Il comune denominatore di queste
aggregazioni, diffuse per lo più sotto forma di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di
formazione, è il proposito di aiutare l'Uomo a scoprire il "Sè profondo" ed a sfruttare appieno le
proprie potenzialità inespresse, raggiungendo uno stato di equilibrio psichico e di efficienza fisica
che gli consenta di liberarsi per sempre dai condizionamenti mentali, dalle malattie e dall'infelicità.
Il più delle volte, per ottenere il risultato previsto, è richiesta la frequentazione di appositi "corsi" a
pagamento (piuttosto onerosi) o addirittura la devoluzione di tutti i propri beni al gruppo ed un
impegno a tempo pieno nelle attività dallo stesso organizzate. Sono comunemente ritenute le sette
più pericolose e capaci di operare una "destrutturazione mentale" negli adepti, conducendoli spesso
alla follia ed alla rovina economica; per cui sono molto spesso definite anche "culti distruttivi".
Ritornando a ciò che più propriamente ci interessa del “gruppo N2” possiamo dire che alla base del
successo delle terapie orientali in Occidente, che con una sola aggettivazione possiamo chiamare
"esoteriche", sta il duplice rifiuto dell'Occidente della sua visione (anche religiosa) del mondo e il
rifiuto della scienza occidentale, in particolare della medicina. Si fa sempre più frequentemente
ricorso a cure di provenienza orientale e a cure "olistiche", a cure cioè che interessano l'uomo visto
come un tutto unico inscindibile risultante di materia, di psiche e di spirito. Solitamente si utilizza la
teoria olistica, in cui assume sempre un maggiore ruolo terapeutico la psiche e la TEORIA DEL
CORPO ''ETEREO''[10].
Questa teoria ci dice che “nel nostro corpo ci sono 144 centri di energia piccoli o grandi, chiamati
chakra. Il chakra è un punto in cui l’energia fluisce in grandi quantità in forma di spirale ed è per
questo che viene chiamato anche Ruota o Vortice. La cultura indiana, più sensibile allo studio dei
centri di energia e al loro rapporto con la cultura dell’uomo, ne ha privilegiate sette. La loro
posizione è stata individuata in posizione delle ghiandole endocrine e dei centri nervosi principali.
Essi sono legati agli aspetti fisici e mentali del nostro corpo. Sono un contatto tra spirito e corpo,
per questo conoscere la loro esistenza è un aiuto a crescere. Nella maggior parte delle persone essi
sono chiuso o funzionano solo in minima parte. Si possono però aprire perchè funzionino meglio.
Esistono delle particolari tecniche: lo yoga, la cristalloterapia, la danzoterapia, la meditazione
ecc. Il Reiki però si è dimostrato il metodo più valido e il più semplice da utilizzare evidenziando la
sua peculiare dolcezza e per la possibilità di armonizzare eventuali scompensi energetici”[11].
I Chakra:•1: MULADHARA. •2: SVADHISHTHANA. •3: MANIPURA. •4: ANAHATA. •5:
VISHUDDHA. •6: AJNA. •7: SAHASRARA.
La funzione principale dei chakra è quella di assorbire l'Energia Universale, metabolizzarla,
alimentare le auree e rilasciare energia all'esterno. Quasi tutti "vedono" i chakra come degli imbuti
che roteano e contemporaneamente fanno scorrere l'Energia avanti ed indietro. Pur esistendone
moltissimi, prenderemo in considerazione solo i sette chakra principali, che sono situati lungo il
canale energetico principale. I sette chakra principali sono tutti doppi, hanno cioè una
corrispondenza posteriore al loro aspetto anteriore, fatta però eccezione per i chakra PRIMO e
SETTIMO, che invece sono singoli. Dal SECONDO al QUINTO chakra, l'aspetto anteriore si
relaziona con i sentimenti e con le emozioni, mentre quello posteriore con la volontà. Per quanto
riguarda il SESTO (anteriore e posteriore) ed il SETTIMO, la correlazione è con la mente e la
ragione. Il PRIMO ed il SETTIMO chakra hanno inoltre una importantissima funzione di
collegamento per l'essere umano: essendo i chakra più esterni del canale energetico, essi hanno la
caratteristica di relazionare l’uomo con l’universo da un lato e con la terra dall’altro. In ogni aura
sono rappresentati tutti e sette i chakra principali, anche se ogni chakra è relativo ad una specifica
aura.
Questa particolare configurazione energetica fa si che qualsiasi sia l'aura o il chakra preso in esame,
anche tutto il resto del sistema energetico entra comunque in gioco. Ecco perchè tutti i maggiori
esperti in materia ritengono importantissimo che i chakra siano aperti ed attivi nella loro interezza.
Il perfetto funzionamento del sistema energetico è sinonimo di buona salute e, di conseguenza, la
totale apertura di tutti i chakra consente di raggiungere quel livello energetico che i grandi maestri
orientali chiamano "ILLUMINAZIONE".
Ogni chakra sovraintenderebbe a determinati organi ed ha particolari funzioni a livello emotivo,
psichico e spirituale. Tra i sette chakra fondamentali, esistono delle precise affinità: PRIMO con
SETTIMO: Energia di base con Energia spirituale. •SECONDO con SESTO: Energia del sentire a
livello materiale con Energia del sentire a livello extrasensoriale. •TERZO con QUINTO: Energia
della mente operativa e del potere personale con Energia della mente superiore e della
comunicazione. •QUARTO: ponte tra i tre superiori ed i tre inferiori e fucina alchemica della
trasformazione. Ad ogni chakra è associato un colore che corrisponde e deriva dalla frequenza e
dalla vibrazione del chakra stesso. Inoltre ad ogni chakra corrisponde un mantra, il suono di una
nota musicale e, in alcuni casi, anche un elemento naturale (medicina cinese), un pianeta o un segno
zodiacale. Un'ultima considerazione generale va fatta sulla rappresentazione dei chakra, che per noi
occidentali è idealizzata in un insieme definito di vortici d'Energia, mentre per gli orientali è
idealizzata con un numero variabile di petali, come se fossero dei fiori. Quando lo yogin riesce a
ridestare la Kundalini o energia vitale con l’uso di opportune tecniche, essa comincia a salire verso
l’alto lungo le nadi (=canali che portano l’energia sottoforma di soffi) fino a raggiungere il
Sahasrara (C. del nirvana) che simboleggia l’Assoluto al fuori dello spazio e del tempo. In esso
Kundalini si identifica con la Sakti (=l’energia cosmica raffigurata come consorte di Siva
(=nell’ambito dello Yoga è venerato come Grande Dio, Signore dello yogin che si offre come
esempio e modello alla contemplazione degli asceti)).

1) MULADHARA
Nome: Muladhara (C. del supporto di base), centro coccigeo. Elemento: Terra. Nota: Sol (chiave
di basso); altri indicano il Do. Mantra: Hum. Collocazione: Alla base della colonna vertebrale.
Organi fisici interessati: Ghiandole surrenali, colonna vertebrale, reni, vescica, parte terminale
dell'intestino. Muladhara è localizzato al centro del perineo, tra l'ano ed i genitali. Secondo la
tradizione orientale, Muladhara è rappresentato come un loto di colore giallo dorato, costituito da
quattro petali scarlatti con inscritte in color oro le ultime quattro consonanti dell'alfabeto sanscrito.
A questo primo chakra è associato l'elemento TERRA, rappresentato da uno yantra[12] o
mandala[13] quadrato con 8 lance o folgori disposte come la rosa dei venti...L'organo sensoriale
rapportato al Muladhara è il naso, sede dell'olfatto, mentre gli organi motori sono i piedi, simboli di
saldo ancoraggio alla madre terra, ma allo stesso tempo sostegno principale per l'elevazione
dell'uomo verso l'alto. La caratteristica principale di questo primo chakra è la DUREZZA, quindi un
lavoro eseguito su di Muladhara favorisce la stabilità ed il rafforzamento.

2) SVADHISHTHANA
Nome: Svadhishthana (C. del suo proprio luogo), centropubico-plesso sacrale. Viene raffigurato
come un loto di colore rosso vermiglio a sei petali. Elemento: Acqua. Nota: Re. Mantra:Svam.
Collocazione: All'altezza dell'ombelico e delle vertebre sacrali. Organi fisici interessati: Gonadi,
organi riproduttivi, nervo sciatico.

3) MANIPURA
Nome: Manipura (C. della città dei gioielli), plesso solare-diaframma. Elemento: Fuoco. Nota: Mi.
Mantra: Ram. Viene raffigurato come un loto blu o dorato a dieci petali. Collocazione: Plesso
solare-cupola del diaframma. Organi fisici interessati: Pancreas, fegato, cistifellea, milza,
stomaco, duodeno, colon trasverso, intestino tenue.

4) ANAHATA
Nome: Anahata (C. del suono incausato), plesso cardiaco-scapolare. Elemento: Aria. Nota: Fa.
Mantra: Lam. Raffigurato come un loto di colore vermiglio a dodici petali. Collocazione: Nella
regione del cuore (tra i due capezzoli. Organi fisici interessati: Timo, cuore, bronchi e apparato
respiratorio, nervo vago.

5) VISHUDDHA
Nome: Vishuddha (C. completamente puro ), centro della gola-cervicale. Elemento:Etere. Nota:
Sol. Mantra: Ham. Raffigurato come un loto di 16 petali di colore grigio scuro o giallo oro.
Collocazione: Gola-cervicale. Organi fisici interessati: Tiroide e paratiroide, gola, tonsille,
laringe, corde vocali, esofago, bronchi.

6) AJNA
Nome: Ajna (C. del potere illimitato o del comando), centro della fronte-nuca. Elemento: Luce.
Nota: La. Mantra: Om. Raffigurato come un loto a due petali di colore bianco splendente.
Collocazione: Sulla fronte tra le sopracciglia. Organi fisici interessati: Ghiandole ipofisi e
pituitaria, parte inferiore del cervello, occhio sinistro, orecchie, naso.

7) SAHASRARA
Nome: Sahasrara (C. del nirvana), centro del capo. Nota: Si. Mantra: M. Raffigurato da un loto
capovolto dai mille petali privi di colore perchè tale centro si colloca al di la del mondo delle forme
e dei colori. E’ il C. che completa e nello stesso tempo trascende la serie dei sei centri della
fisiologia sottile dello Yoga tantrico. Collocazione: Sulla sommità della testa. Organi fisici
interessati: Ghiandole epifisi, pituitaria e pineale, parte superiore del cervello, occhio destro.
Queste metodiche terapeutiche, o presunte tali, hanno quasi sempre una valenza sulla visione della
vita e in particolare sulla religione dei clienti che in questo caso devono essere definiti adepti. Una
metodica terapeutica suppone di per sè una scienza applicata o un'arte e si giudica dai risultati
curativi che ottiene nella maggioranza dei casi. Ma queste "medicine" che sopra ho definito
esoteriche (cioè riservate all'interno di gruppi ben delimitati e prospicienti la dimensione interiore
dell'individuo), sono di fatto inscindibili da una corrispondente visione filosofico-religiosa che ne
costituisce i presupposti teorici; e sotto questo aspetto si devono giudicare con la ragione e la
rivelazione. Anzi il passaggio tra tecnica e filosofia è spontaneo e programmato nella stampa
illustrativa e negli interventi degli "educatori". Si aggiunga che in Oriente non è sentita o non è
esistente una chiara distinzione tra filosofia e religione, come si può vedere nel caso del Buddismo
(una sola delle correnti del quale si è trasformata in religione). Ora sappiamo che la visione del
mondo e della vita degli orientali è ben diversa dalla nostra: in filosofia campeggia il monismo (la
realtà ha una sola dimensione) e alla religione soggiace il panteismo (Tutto è Dio, Io sono Dio). In
Occidente invece è fondamentale il presupposto dell'alterità (relazionalità) tra Io e Tu, tra creatura e
Creatore, come è richiesto da ogni religione rivelata, quale la nostra ebraico-cristiana.

Il dott. Walter Versini, nella relazione svolta al “X Convegno dell'Associazione Terapisti Cattolici
Perugia” dal 14-17 settembre 1995, ha così parlato delle medicine alternative:
“Le cosiddette ‘medicine alternative’ sono un numeroso insieme di dottrine e metodi terapeutici
accomunati fondamentalmente dalla loro estraneità alla medicina scientifica[14]. In questa sede
ho preferito il termine "pratiche terapeutiche alternative"(pta) per includere anche quelle che
prescindono dalla necessità della figura del medico e mancano di un "sapere medico" preciso e
dettagliato. L'impressionante diffusione di tali pratiche in occidente, negli ultimi anni, anche se per
un verso può essere vista come reazione ad una medicina sempre più tecnologica, fredda,
impersonale, deve essere inquadrata nel più ampio fenomeno dell'emergere della cosiddetta post-
modernità. Si deve riconoscere che le pta, oltre a costituire un interrogativo ed una sfida per la
metodologia della scienza, pongono seri problemi sotto molteplici punti di vista. Da un punto di
vista medico esse possono disorientare, illudere, e talora causare danni anche molto gravi,
inducendo ad interrompere terapie efficaci. Anche da un punto di vista psicologico non manca il
riscontro di effetti negativi. Dal punto di vista cristiano, che è quello in cui mi pongo in questo
intervento, il problema consiste nel fatto che assai frequentemente le pta sono inserite nel mondo,
indubbiamente complesso e proteiforme ma nella sua essenza anticristiano, del New Age. Molti
cattolici, anche impegnati, sono attirati dalle pta riconoscendo in esse degli aspetti positivi, come
l'attenzione all'individuo, e giudicano inoltre che l'approccio olistico al malato sia più compatibile
con una concezione spirituale dell'uomo di quanto non lo sia il materialismo e meccanicismo che
impronta la medicina scientifica. Resta comunque un dato incontestabile che spesso le pta,
insensibilmente (vero cavallo di Troia), sono portatrici di una visione del mondo e dell'uomo che
non è quella cristiana. L'autorevole studioso Introvigne, citando il New Age Almanac di J.G.
Melton e coll., così sintetizza il problema: “Molte persone interessate all'una o all'altra delle
medicine alternative non sono new ager ,e non si deve concludere in modo troppo affrettato che
chiunque si interessi a una forma di medicina non ortodossa condivida l'ideologia del New Age”.
Tuttavia, aggiunge Introvigne, è anche vero che “durante gli anni 1970 il fenomeno del New Age e
il movimento della medicina olistica si sono confusi a un punto tale che è difficile, se non
impossibile per un osservatore tracciare una linea che li divida. É evidente che condividono una
serie di premesse ideologiche. É ugualmente evidente che i portavoce del New Age considerano la
medicina olistica come una componente tra le più importanti della loro corrente, e che i
professionisti della medicina olistica guardano con interesse al New Age sia come corrente dove
trovano simpatie e sostegno, sia come ambiente dove trovano una clientela che assicura il loro
successo professionale. Emerge dunque l’urgenza di un discernimento cristiano sulle pratiche
terapeutiche alternative “[15].

Nel Seminario Nazionale intitolato "Le Medicine e Terapie Alternative o Non Convenzionali nella
Società Contemporanea. Aspetti medici. etici, giuridici, religiosi", promosso dal GRIS con la
collaborazione ed il patrocinio dell'Università di Bologna e della Federazione Nazionale degli
Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri svoltosi a Faenza il 20-21 settembre 1996, si è
affrontato questo attuale e controverso argomento in modo serio ed approfondito, dando spazio alle
diverse posizioni dei sostenitori e dei critici e soprattutto analizzando tutti i molteplici aspetti della
questione, che lungi dall'esaurirsi in ambito medico ha importanti risvolti antropologici, culturali,
giuridici, etici e religiosi. Il GRIS ha lanciato un preciso invito alla vigilanza: le medicine
alternative (m.a.) sono un terreno d'azione privilegiato per la nuova religiosità, per gruppi
magici, per il New Age. Spesso anzi i credenti sono tra i primi sostenitori e fruitori di tali pratiche,
giudicandole, rispetto alla medicina ufficiale, più rispettose verso il malato (il che purtroppo è
spesso vero), e anche più compatibili con la visione cristiana dell'uomo (e questo è tutto da vedere).
Ne consegue che talvolta, in mancanza di un attento discernimento, per questa via si infiltrano
anche nella comunità cristiana, concezioni tipiche del New Age e magari pratiche di sapore
decisamente occultista.
Dirà il dott. Walter Versini durante l’importante seminario:
“Era dunque urgente e necessario lanciare un allarme, anche se questo richiedeva il coraggio di
andare controcorrente, contro la moda: termini come "terapie dolci", "medicine naturali", 'libertà
terapeutica" esercitano attualmente un fascino trascinante...Questa presa di posizione non voleva
peraltro invadere il campo di riflessione di altre discipline, anzi desiderava ricevere da queste ogni
utile contributo, e per questo il GRIS si è fatto carico di promuovere un seminario in cui il
problema venisse affrontato da studiosi delle varie aree scientifiche, a tutto tondo...Temo che i
praticanti delle m.a. siano generalmente incapaci di operare autonomamente un tale
discernimento: che non sappiano essi stessi dove porre il confine tra ciò che è valido, per quanto
"alternativo", e ciò che sfuma nell'occultismo; o che non si siano mai posti seriamente il
problema. Una volta superati gli schemi, magari ristretti, della medicina ufficiale, pare che per
molti non ci sia limite nell'accettare ciò che "sembra funzionare", fosse pure la piramide, la
diagnosi con il pendolino o la vibhuti di Sai Baba. Il tutto agevolato dall'imperare di fumose
teorie sulle "energie", facile punto di contatto tra pseudoscienza e dottrine magico-esoteriche, e
da una concezione di olismo confusa e confondente, che permette ogni commistione tra pratiche
di guarigione e pseudospiritualità”.
Che cosa è il Reiki?
Reiki è un termine di origine giapponese, che vuole indicare l'Energia Vitale Universale che fluisce
attraverso un discepolo che è stato attivato. In maniera più specifica, e chiarendo meglio il
significato di questa Energia vitale universale, un Master in Reiki afferma:
"La parola Reiki sta ad indicare l'energia vitale universale. Viene definita come quella forza che
opera e vive in tutte le cose della creazione. La parola si compone di due parti. La sillaba REI
descrive l'aspetto universale illimitato di questa energia. KI è una parte del Rei. attraverso cui si
utilizza una Energia speciale e specifica (detta appunto vitale e universale). É la forza vitale che
scorre attraverso tutto ciò che vive" [16].

Continua un depliant sul Reiki:


“La parola Reiki significa Energia Vitale Universale... Molti popoli, culture e religioni,
conoscevano un'energia che corrisponde al termine Ki, così essa venne chiamata: ki dai cinesi,
prana dagli indiani, energia bioplasmica dai russi, luce dai cristiani, mana dai Kahunas,
biopiasma da coloro che, attraverso la camera kirlian, hanno fotografato l'energia emanata dal
corpo... e ancora la si può trovare indicata in molti altri modi”.
Da queste fonti si capisce che il Reiki è una tecnica attraverso cui si utilizza una Energia speciale e
specifica detta appunto vitale ed universale. La persona che utilizza tale tecnica energetica è definita
discepolo, il che vuol dire che non chiunque può accedere allo utilizzo della Energia, ma solo la
persona che entra nella cerchia dei discepoli Reiki. Vedremo che la persona-discepolo in realtà più
che utilizzatore di energia diventa un utilizzato dall’energia stessa, essendone infatti solamente
canale, strumento di trasmissione su di se e sugli altri. Il Reiki ancora lo si può definire una
"disciplina orientale" come affermano i Master[17], in cui si apprende l’utilizzo di una capacità
nascosta in ciascun essere umano. Dice un Reiki-master:
“Nella nostra vita le esperienze dolorose, le tensioni e i bisogni inappagati hanno l'effetto di
bloccare il flusso dell'energia che è dentro di noi. Quando applichiamo il ReiKi per la guarigione,
esso agisce contemporaneamente sul corpo fisico sulle emozioni sulla mente e sullo spirito,
liberandoci da blocchi emozionali somatizzati nel corpo e portando alla nostra consapevolezza le
cause della malattia e del dolore. Il dolore fisico ed emozionale che incontriamo nelle nostre
esperienze è lo strumento per misurare quanta distanza abbiamo creato nel mondo per non
prendere contatto col nostro cuore. Ognuno di noi ha nel cuore una verità inespressa; solo
attraverso l'incontro con questa parte a noi sconosciuta possiamo essere liberi dal dolore. ReiKi
accresce la consapevolezza di ciò che generiamo nella vita e ci aiuta a riconoscere la nostra verità.
La verità è un dono che ci rende liberi. REIKI È IL DONO DI NOI A NOI STESSI”.
Il Reiki fa parte della nutrita costellazione di terapie ispirate dalla New Age e in quanto tale ci parla
di una visione olistica, di energia che si sprigiona dalle mani (sulle correnti dei chakras), di una
iniziazione che consiste in una purificazione delle “arterie energetiche” (nadi). La malattia infatti
consiste solo in un disequilibrio energetico. I reikiani sono decisi nel dichiarare che la loro
metodica non è una religione e che si accorda (americanamente!) con tutte le religioni, ma
“mette in crisi chi è cattolico e lo esorta ad abbandonare la fede cristiana come inutile e superata
anticaglia”[18]. La teoria che dovrebbe sopportare la terapia parla fantasiosamente di un corpo
etereo (come fanno spiritisti e “specialisti” di scienze affini), di un corpo che equivale a “energia”,
quasi tutte le “fedi” orientali prevedono questo, dell’uomo che è composto di campi energetici, di
sette chakra principali corrispondenti a sette ghiandole endocrine. Una realtà misteriosa chiamata
“aurea” gode di sette strati e può ornarsi di diversi colori.
Giuseppe Zanella Reiki-Master dice:
“I canali vengono aperti attraverso una semplice cerimonia che prevede la presenza di un maestro
che, attraverso la necessaria conoscenza dei simboli cosmici riapre i canali, che nell’uomo si erano
chiusi, e da la possibilità di operare con l’energia cosmica...Attualmente l’esistenza di questi canali
non è stata ancora dimostrata dalla scienza ufficiale, e neppure percepita dalla massa dei sensitivi
ma la loro presenza sarà dimostrata in futuro in modo inequivocabile”[19].

E’ evidente che i reikisti hanno dallo loro più che un modello scientifico galileiano e cioè il “1°
livello di sicurezza scientifica”[20] una grande fede nei loro Master.

Dicono ancora i reikiani:


“I Reiki non è difficile da apprendere. Infatti è uno dei sistemi terapeutici più semplici che l'uomo
possa conoscere. Non servono particolari qualità paranormali o infarinature di medicina poichè il
Reiki è energia universale intelligente e si dirige dove serve lasciando il soggetto in uno stato di
profonda tranquillità e benessere, riportando in stato attivo le cellule passive, che creano dolore. Il
Reiki non è un'invenzione, nè una moda: esso è una riscoperta. Oggi può diventare un'integrazione
straordinaria alle altre terapie, perchè gli arnesi utilizzati sono solamente le mani e possono essere
applicate immediatamente contro tutti i mali e con effetti positivi. Il Reiki sarà usato da tutti per
gestire sè stessi e gli altri. Esso è amore universale, sapienza e verità; è un'energia che dà vita a
tutto l'universo e lo mantiene costantemente Una volta che la persona è aperta come canale Reiki,
l'energia vitale scorre spontaneamente in forma concentrata dalle sue mani, e questa capacità gli
rimane per tutta la vita. L'energia scorre in tutte le cose ed attraverso le nostre dita in forma
concentrata una volta appresa l’arte del Reiki. Esso considera l'essere un tutt'uno in tutti i suoi
aspetti. L uomo durante il trattamento serve solo da canale, non è perciò la sua personale energia
che trasmette agli altri e che quindi perde, al contrario, mentre 1’energia vitale lo attraversa,
fortifica e armonizza anche lui. Il Reiki, essendo energia intelligente, trova da solo le parti da
curare. Il Reiki viene spesso conosciuto tramite l’amore. Esso e sempre una forza che unisce, che
porta ad una unità sempre maggiore tutto il creato. Realizzare questo stato di unità è il vero
obiettivo fondamentale dell'uomo, poichè in questo stato trova la felicità il mezzo più idoneo per
giungere a ciò è costituito dal Reiki. Non è nulla di magico o misterioso, come molti vorrebbero far
credere. Non si diventa ne maghi ne occultisti; non si tratta di un Credo o di una Religione
particolare. Esso è semplicemente Energia Cosmica Universale, in forma equilibrata e
concentrata”.

La Storia del Reiki


Come tutti i fenomeni sociali, anche il Reiki ha una sua storia, un suo inizio ed un suo progresso. In
questa parte cercheremo, partendo dalle sue origini, di seguirne lo sviluppo per arrivare fino ai
nostri giorni. Analizziamo varie versioni della storia del Reiki incominciando da quella contenuta in
un piccolo libricino blu edito dalla “Reiki Alliance” e ripresa da un discepolo del Master-Reiki Vito
Carlo Moccia, iniziato da Phyllis Ley Furumoto:
“La storia del Reiki è stata fino ad oggi tramandata oralmente da insegnante ad allievo attraverso
la parola. Questa è la storia come è giunta a me e ad altri. Fondatore del Reiki come sistema di
guarigione naturale è il Dottor Mikao Usui. Alla fine del secolo diciannovesimo, nel tardo '800, il
Dottor Usui era il rettore di una piccola Università Cristiana a Kyoto, in Giappone: la Doshisha
University. Egli era anche un sacerdote cristiano. Un colloquio con uno studente, all'inizio di una
funzione domenicale, cambiò lo scopo della vita del Dottor Usui. Mentre il Dottor Usui
incominciava uno degli ultimi uffici religiosi domenicali dell'anno scolastico, uno studente anziano
prossimo alla laurea, alzò la mano e gli chiese: "Lei accetta alla lettera i contenuti della Bibbia?"
Il Dottor Usui rispose che credeva in essi. Lo studente continuò: "Nella Bibbia si racconta che
Gesù curasse i malati, operasse guarigioni e camminasse sulle acque. Lei che accetta
integralmente ciò che è riportato nelle scritture, ha mai visto accadere tutto questo?" Il Dottor Usui
rispose che ci credeva, ma non aveva mai visto una guarigione, nè qualcuno che camminasse sulle
acque. Lo studente continuò: "Per Lei, Dottor Usui, quel tipo di fiducia cieca è sufficiente, perchè
Lei ha vissuto la sua vita e possiede le sue sicurezze. Per noi che stiamo appena iniziando le nostre
vite da adulti ed abbiamo molte domande e tante inquietudini, non è sufficiente. Noi abbiamo
bisogno di vedere con i nostri occhi”. Un seme era stato piantato. Il giorno seguente il Dottor Usui
si dimise da rettore della Doshisha University ed andò negli Stati Uniti, all'Università di Chicago,
dove conseguì il dottorato in Sacre Scritture dedicandosi alla ricerca sul segreto di come Gesù ed i
suoi discepoli avevano guarito gli ammalati. Non aveva trovato quello che cercava. Osservando
che nella tradizione Buddista, al Buddha era attribuito il potere della guarigione, il Dottor Usui
decise di tornare in Giappone per apprendere dal Buddismo quello che poteva essergli utile. Al suo
ritorno in Giappone, visitò i monasteri Buddisti alla ricerca di qualcuno che fosse interessato alla
conoscenza della guarigione fisica. Ma ricevette sempre la stessa risposta alle sue domande:
"Siamo troppo impegnati nella guarigione dello spirito per preoccuparci della guarigione del
corpo". Finalmente incontrò qualcuno che almeno era interessato al problema della guarigione
fisica, un abate anziano di un monastero Zen. Il Dottor Usui chiese di essere ammesso al monastero
per studiare le scritture sacre dei Buddisti, le sutra, alla ricerca della chiave della guarigione. Vi fu
ammesso ed iniziò i suoi studi. Studiò le traduzioni giapponesi delle scritture Buddiste, ma non
trovò la spiegazione che cercava. Imparò il Cinese per avere un maggior numero di scritture
Buddiste da esaminare, ma ancora senza successo. Allora decise di imparare il Sanscrito, l'antica
lingua, per leggere le scritture originali del Buddismo e per avere accesso a quelle scritture che
non erano mai state tradotte in altre lingue. Finalmente trovò quello che aveva cercato. Negli
insegnamenti del Buddha, trascritti da un ignoto discepolo mentre Buddha parlava, il Dottor Usui
trovò le formule, i simboli e la descrizione di come il Buddha operava le guarigioni. E così, dopo
un lavoro durato sette anni, Mikao Usui aveva trovato ciò che cercava, ma non completamente.
Sebbene avesse scoperto la conoscenza, egli non aveva il potere di guarire. Discutendo di questo
con il suo vecchio amico abate, Usui decise di andare in meditazione su una montagna, alla ricerca
del potere della guarigione. L'abate sostenne che sarebbe stato pericoloso e che avrebbe rischiato
la vita, ma Usui rispose che era giunto fino a questo punto e non sarebbe tornato indietro. Scalò
una delle montagne sacre del Giappone e rimase in meditazione per ventuno giorni. Il primo
giorno pose ventuno sassolini davanti a sè, ed ogni giorno che passava ne gettava via uno. Il
ventunesimo giorno, il Dottor Usui ebbe la visione di un raggio di luce che dal cielo veniva
velocemente verso di lui. Nonostante avesse paura, non si mosse, fu colpito dalla luce e cadde per
terra. Poi, in rapida successione vide comparire dinanzi a sè, sotto forma di bolle di luce: i simboli
che aveva scoperto nei suoi studi e la chiave per la guarigione usata dal Buddha. I simboli
ardevano imprimendosi nella sua memoria. Quando si risvegliò, il Dottor Usui non sentiva più la
stanchezza, la rigidità e la fame, come nei momenti che avevano preceduto il suo ultimo giorno di
meditazione. Egli si alzò e si incamminò lungo la via del ritorno, giù per la montagna. Lungo la
strada urtò un piede strappando indietro l'unghia dell'alluce ed il dolore fu lancinante. Così, prese
l'alluce tra le sue mani e dopo qualche minuto il dolore scomparve e l'emorragia si arrestò. Giunto
a valle, si fermò presso il chiosco di un venditore ambulante e chiese di poter mangiare. Il vecchio
del chiosco, vedendo la lunghezza della barba e la condizione dei suoi vestiti, capì che era stato
digiuno per lungo tempo e gli affermò che ci sarebbero voluti solo pochi minuti per preparare il
cibo. Accompagnò il Dottor Usui ad una panchina sotto un albero e lo fece sedere. Presto giunse la
figlia dell'uomo con il cibo. Guardandola, il Dottor Usui si accorse che ella aveva pianto e che una
delle sue guance era gonfia ed arrossata. Le domandò cosa fosse accaduto ed ella gli rispose che
soffriva di mal di denti da tre giorni. Lui le chiese di poterle toccare il viso, e con il suo permesso le
prese le guance fra le mani. In pochi minuti il dolore passò ed il gonfiore iniziò a diminuire.
Tornato al monastero in serata, il Dottor Usui fu informato che il suo amico abate era a letto a
causa di un doloroso attacco di artrite. Dopo aver fatto un bagno ed aver mangiato qualcosa, lo
andò a trovare e con le mani che avevano il potere di guarire gli alleviò il dolore. Nei sette anni che
seguirono, il Dottor Usui lavorò in Giappone, presso un campo di mendicanti, guarendo gli
ammalati. Quelli che erano giovani ed abili furono messi nelle condizioni di avere un lavoro. Dopo
sette anni, si accorse che coloro che aveva aiutato, tornavano al campo nelle stesse condizioni in
cui li aveva trovati. Chiese loro perchè fossero ritornati ed essi risposero che preferivano il loro
vecchio modo di vivere. Il Dottor Usui si rese conto che aveva guarito il corpo fisico dai sintomi,
ma non aveva insegnato loro ad apprezzare la vita o un nuovo modo di vivere. Così, lasciò il campo
dei mendicanti per insegnare a coloro che desideravano sapere di più. Insegnò loro come guarire
se stessi e diede ad essi i Princìpi del Reiki per aiutarli a guarire i loro pensieri. Uno di questi
studenti, Chujiro Hayashi, un ufficiale della marina in congedo, cercava una via per aiutare gli
altri. Egli incontrò il Dottor Usui, fu da lui iniziato e si coinvolse profondamente nella pratica del
Reiki. Quando Usui sentì che la sua vita era prossima alla fine, riconobbe il Dottor Hayashi come
il Maestro del Reiki e lo incaricò di conservare intatta l'essenza dei suoi insegnamenti. Il Dottor
Hayashi, consapevole dell'importanza del sistema e sostenendone la conoscenza, fondò una clinica
a Tokyo dove la gente era curata e poteva apprendere l'uso del Reiki. Vi erano anche terapisti che
andavano a trattare persone che non potevano recarsi presso la clinica. Hayashi produsse
un'ampia documentazione che dimostrava come Reiki trova la fonte dei sintomi fisici, riempie la
vibrazione o il bisogno di energia, e rigenera il corpo nella sua totalità. Hayashi, appreso che la
guerra tra Giappone e Stati Uniti era imminente, prese coscienza che la sua opera con il Reiki non
poteva coesistere con il ruolo di ufficiale della marina Giapponese. Prima di essere richiamato alle
armi, d'accordo con gli altri maestri del Reiki, riconobbe la Signora Hawayo Takata Maestra del
Sistema Usui, e la incaricò di conservare intatta l'essenza degli insegnamenti da lui tramandati fino
a quel momento. Il 10 Maggio 1941, prima dell'inizio della guerra Hayashi riunii attorno a lui i
maestri di Reiki e morì di fronte ai loro occhi. Hawayo Takata continuò l'opera avviata dal Dott.
Hayashi nella clinica e, grazie alla sua intraprendenza e disponibilità ad aiutare gli altri, divenne
famosa nelle Hawaii e in America. Takata inizio ventidue Maestri tra cui sua nipote Phyllis Ley
Furumoto e Barbara Weber Ray. A quest'ultima fu affidato il compito di fondare un'associazione
con lo scopo di mantenere integri gli insegnamenti del Reiki: l'AIRA. Sfortunatamente Barbara
Weber si dissociò dagli insegnamenti originali e sviluppò il Radiant System, un nuovo sistema di
impartire Reiki con l'utilizzo di sette simboli invece dei tre tradizionali. In seguito alcuni Maestri si
riunirono per fondare la ReiKi Alliance. In quel contesto fu riconosciuta Phyllis Ley Furumoto
come discendente ufficiale del lignaggio Usui, Hayashi, Takata. Furumoto successivamente decretò
in forma ufficiale , che qualsiasi Maestro potesse iniziare altri maestri”.

Mikao Usui Chujiro Hayashi Hawayo Takata

Aggiunge un discepolo di Vito Moccia:


“Il mio Maestro, Vito Carlo Moccia, è stato iniziato da Phyllis Ley Furumoto. Oggi sono nate molte
forme d'insegnamento del Reiki : OSHO NEO REIKI, NEO REIKI MICHAEL, REIKI FLU, REIKI
STANDARD EUROPEO ecc. In questa confusione, generata dalla possibilità dei Maestri di iniziare
altri Maestri, Vito Carlo Moccia ha deciso di riconoscere come - Il Sentiero Sacro o The Sacred
Path - tutto il lavoro concepito attraverso la sua esperienza e poi trasferito ad ogni Maestro da lui
iniziato. In varie occasioni noi Master ci riuniamo per concordare la corretta via da seguire
affinchè il nostro lavoro, sia il prodotto dell'esperienza di tutti i Maestri”.

In un altra versione della storia contenuta in un piccolo libricino blu edito dalla “Reiki Alliance” si
afferma che:
“...Il fondatore del Reiki fu il dott. Mikao Usui, vissuto nel diciannovesimo secolo; era un
insegnante di una piccola università cristiana di Kyoto in Giappone....Il dott. Usui scrisse le regole
del Reiki e le lasciò in eredità ad uno dei suoi collaboratori più stretti, il dott. Hayashi, che come
suo successore fu il secondo grande maestro di Reiki”[21].

Ed integrando il racconto si evince come:


“...Il dott. Hayashi, fino al 1940 diresse una clinica privata di Reiki a Tokio, nella quale venivano
curati anche casi gravissimi con quest'arte di guarigione; spesso i pazienti venivano trattati da più
persone contemporaneamente. Fra i malati vi era una donna di nome Hawayo Takata, figlia di due
braccianti agricoli giapponesi residenti alle Hawaii e affetta da un male incurabile che guarì e
rimase con il dott. Chujiro Hayashi imparando il Reiki e alla sua morte, nel 1941, ne divenne
l'erede spirituale. Ella, dopo la guerra lasciò le Hawaii è andò negli USA dove fondò la American
Reiki Association e per tutta la vita si dedicò al Reiki curando e alleviando i dolori del corpo a
coloro che si sottoponevano ai suoi trattamenti. Verso i 70 anni insegnò questo metodo ad alcuni
discepoli che abitavano negli Stati Uniti e nel Canada e fra loro vi era anche una sua nipote,
Phyllis Lei Furomoto . Dopo la morte di Takata la American Reiki Association si scisse in due
tronconi: la Reiki-Alliance e lo American International Reiki Association. Il primo è la Reiki-
Alliance, costituita nel 1981 da Phyllis Lei Furomoto, la quale recentemente ha rinunciato alla
carica di Gran Master trasmessale dalla nonna. La Reiki-Alliance diffonde il Reiki in tre livelli: il
terzo è il Master che permette di iniziare alla pratica del Reiki e che ha raggiunto in Italia un costo
nemmeno paragonabile a quello che ha raggiunto negli USA. Il secondo troncone è l’AIRA,
American International Reiki Association, fondata nel 1982 dalla antropologa Barbara Weber Ray,
a suo tempo addestrata da Takata, che ha inserito altri simboli attribuiti a Mikao Usui, portando
da 3 a 7 livelli. Nel frattempo sono nate altre organizzazioni che si contendono il possesso del vero
metodo Reiki, l’autenticità dei simboli e l’appartenenza ad una regolare successione di Master.
Secondo i maestri AIRA la disciplina originaria Reiki è stata frammentata: l’insegnamento di Usui
è stato così snaturato in modo tale da costringere Barbara Ray a togliere il nome “Reiki” e a
cambiarlo in “Radiance Technique”. La conoscenza originaria di Usui era una via prettamente
iniziatica per arrivare a ciò che gli orientali chiamano illuminazione”[22].

Alcune osservazioni:
• Per Vito Carlo Moccia, Usui era un sacerdote cristiano ed il rettore di una piccola Università
Cristiana a Kyoto, la Doshisha University mentre per altri è semplicemente un’insegnante di
una piccola università cristiana di Kyoto in Giappone; come mai?
• Nel volume “Reiki” di Baginski-Sharamon, si afferma che il dottore Usui era un insegnante
(ma non si dice in che cosa) in una scuola cristiana di preti a Kyoto in Giappone, e si
afferma anche che la sua vita era legata ad un monastero di Kyoto. Qualcosa di più sulla
religione e relativa scelta monastica di Usui ci viene a pagina 30 del libro appena citato,
dove si racconta della sepoltura del dott. Usui avvenuta in un tempio Zen a Tokio. Questo, a
buon diritto ci fa pensare che Usui fosse sì monaco, ma un monaco Zen e non certo monaco
cristiano come qualcuno al contrario vuole far credere.
• “Secondo William L. Rand, direttore del “Center for Reiki Training” a Southfield nel
Michigan, la storia di Mikao Usui è tutt’altra. Nel suo libro “Reiki, The Healing Touch” del
1991, dopo avere accettato la versione ufficiale comunemente accettata, egli commenta che,
purtroppo, questa storia non sembra vera: Mikao Usui, secondo gli archivi della Doshisha
University di Kyoto, non è mai stato rettore di quella università e nemmeno risulta essere
stato in quella di Chicago. Non ci sono documenti che comprovano quanto avviene
raccontato e tutto si basa sul racconto di Hawayo Takata. Secondo quest’ultima, il Reiki è
qualcosa che è stato riscoperto e, quindi, doveva esistere anche prima che lei lo conoscesse.
Allora, continua William Rand, una speculazione basata sulla conoscenza di altri antichi
sistemi di guarigione porta alla plausibile ipotesi secondo cui si potrebbe accertare
l’origine del Reiki prima di Usui: esiste, infatti, una tecnica di guarigione di origine
tibetana chiamata “Mediciana del Buddha”, molto simile al Reiki. Stando a recenti
dichiarazioni di Phillis Furomoto, il dottor Usui non trovò informazioni specifiche sul Reiki
nelle scritture in Sanscrito, ma semplicemente una formula per mettersi in contatto con una
potenza più elevata. Siccome non si è sicuri di quali testi si stia parlando, potrebbe essere
stato benissimo il “sutra” che si riferisce al Buddha della Guarigione, tradotto da Raul
Brinbaum e pubblicato come “The Healing Buddha”. La formula per mettersi in contatto
con il Bodhisattva, Supremo Guaritore consiste in una purificazione spirituale, meditazione,
recitazione di “mantra” a altre pratiche. Forse è questo, afferma W. Rand, quello che è
accaduto: Mikao Usui era un Reiki Masyer in qualche vita precedente e questo fatto gli ha
dato la determinazione di incarnarsi di nuovo per portare alla luce il segreto della
guarigione in quanto la successione dei Master era stata interrotta e la tradizione tibetana
era andata perduta. Pertanto, conclude l’autore, la versione cristiana della storia fu
inventata per rendere il Reiki più accettabile agli americani, anche perchè fu introdotto
nelle Hawaii poco prima dell’attacco giapponese di Pearl Harbour. Questa è l’ultima
versione del Reiki che circola in America”[23].

Della vita di Usui vengono raccontate varie versioni che sono discordanti su elementi importanti:
Usui era un cattolico/un protestante/zen; scoprì i manoscritti originali dei sutra in Giappone/in
India.Complessivamente la storia sembra piuttosto romanzata e poco credibile, soprattutto per
quanto riguarda la scoperta dei simboli nei sutra. E' interessante rilevare che il sistema dei chakra è
presentato secondo la versione corrente nel mondo del New Age, che sembra derivata dal tantrismo
shivaita più che dal buddismo. Secondo Massimo Introvigne, inoltre, "il Reiki si fonda su una
nozione dell'energia universale che deve sicuramente qualcosa alla religiosità popolare
giapponese, ma non è immune da un'influenza di teorie occidentali sull'agente o fluido universale
che derivano dall'esoterismo e da Franz Anton Mesmer".

I tre livelli di iniziazione


“Non è assolutamente difficile apprendere il Reiki. Esso è molto più semplice di tutti gli altri sistemi
di trattamento da noi finora conosciuti e per questo, non avrai bisogno di particolari conoscenze
preliminari mediche, perchè il Reiki, essendo l'Energia vitale universale, è dotato di una propria
conoscenza che agisce da sè stessa, indipendentemente. E’ un contatto che può essere facilmente
ottenuto da chiunque, una particolare potenzialità insita nell'uomo che aspetta solo di essere
riscoperta, e come tale non vi è la possibilità che qualcuno non ci riesca: Reiki è accessibile
proprio a tutti".[24]
Quando ci si accosta al Reiki si apprende come esistano in realtà alcuni gradini di accesso alle
pratiche Reiki. In genere se ne distinguono tre detti gradi o livelli.
“Il primo livello è il livello manuale. Permette di trascorrere l’energia che trasmette dentro di noi
dopo che i canali del Reiki sono stati aperti, attraverso le mani. Bisogna avere un contatto diretto
con il paziente, con l’animale, il vegetale o il minerale da trattare. E’ il livello base. Si compone di
una parte di spiegazione e di 4 iniziazioni che aprono i canali del Reiki”.[25]
Per quanto riguarda la iniziazione noi sappiamo che:
• E’ composta da cerimonie ritenute sacre.
• Tradizionalmente le iniziazioni sono quattro.
• Queste quattro iniziazioni avvengono nel primo livello.
• Sono compiute a tu per tu con il Master.
• Servono per attivare gradualmente il discepolo perchè possa essere canale libero per
l’Energia vitale universale.
Nell’intervallo tra una fase e l’altra il Maestro insegna ai discepoli le modalità da seguire nella
imposizione delle mani sui soggetti e su come eseguire i trattamenti “completi” o “veloci” oppure
“l’autotrattamento”.[26]
E veniamo ad esaminare il Primo livello o livello base del Reiki: anzitutto in cosa consiste? Si
tratta della:
1. Apertura o attivazione dei canali recettivi della Energia vitale universale, apertura che avviene
attraverso l’apertura del settimo chakra che lega l’uomo al cosmo e che permette di captare
l’energia del Ki.
2. Questa seconda iniziazione determina il punto in cui l’energia sarà canalizzata. E’ il chakra delle
mani (potrebbe essere canalizzata altrove, ad esempio nei chakra dei piedi).
3. Agisce sul sistema nervoso per permettergli di assimilare la nuova energia.
4. La quarta iniziazione fissa la capacità di captare l’energia.

Dice il Master Zanella: “Una volta iniziati lo si è per tutta la vita terrena, rimanendo con noi
eternamente”.
"L'attivazione consiste nello sblocco progressivo degli ostacoli che impediscono a quest'energia di
fluire come potrebbe. E dico progressivo perchè questo momento è stato scomposto in quattro fasi
successive, facendo sì che il contatto con l'energia avvenga in modo graduale e che chiunque, a
qualunque età o in qualunque condizione fisica, possa affrontarlo senza timori. Sono quindi quattro
i momenti che lo studente vive individualmente con l'insegnante o maestro di Reiki".[27]
"Nel corso riservato al primo grado del Reiki imparerai le posizioni delle mani, che sono
consigliabili per un trattamento. Si tratta di 10-20 posizioni e di alcune posizioni supplementari per
casi speciali".[28]
“Il Primo livello produce la capacità di autotrattamento pranoterapeutico, la capacità di
trattamento su altre persone e la capacità di trattamento su animali, vegetali ed anche oggetti.
Ripristinando l’equilibrio energetico generale dell’organismo il Reiki contrasta efficacemente gli
effetti legati ad una errata alimentazione, all’inquinamento e allo stress. Il corpo, le emozioni, i
pensieri e lo spirito giungono ad essere in una condizione di armonia e perfetto equilibrio”.[29]
”Mentre con il primo livello sei vincolato a cana1izzare con le mani, e cioè con il corpo, con il
secondo livello lo canalizzi con la mente, e va da sè che con la mente puoi coprire un raggio
d’azione molto più ampio di quello che copri con le mani”.[30]
“Chi decide di ricevere il secondo livello apprende dei simboli cosmici che gli permettono di agire
a distanza e quindi di curare persone fisicamente lontane da lui...L’importante è pronunciare i
simboli correttamente, rispettando l’ordine prestabilito...I simboli , per la loro importanza e la loro
potenza, sono da considerarsi segreti. Appunto per questo si chiede ai partecipanti di portare con
se una lavagnetta con pennarello cancellabile...Non andranno mai rivelati a chi non ha mai
frequentato un corso di Reiki altrimenti perderanno di forza fino ad annullarsi. Essi non dovranno
essere annotati su carta o altro. Se vi trovate in difficoltà per apprenderli annotateli ma appena li
possedete ben fermi nella mente, bruciate il foglio così che essi tornino all’universo cui
appartengono”.[31]
A questo livello non tutti possono accedere, perchè il Master riserva a sè la decisione di concedere o
non concedere, il nuovo livello all'allievo:
"Quando tu, dopo alcune settimane o mesi, avrai raccolto le esperienze con il primo grado del
Reiki e quando vorrai ampliare le tue possibilità o comunque approfondire il tuo trattamento,
allora potrai frequentare il secondo grado del Reiki. In questo caso, il Maestro di Reiki, si riserva
la possibilità di decidere a chi rendere possibile questa formazione e chi debba preferibilmente
attendere qualche tempo, continuando a lavorare con il primo grado".[32]
La Selezione del Master fa che si che ai seminari del secondo livello partecipi minor numero di
discepoli, dalle cinque fino ad un massimo di dieci persone per volta:
"Generalmente il gruppo, che si raccoglie per il secondo grado di Reiki è molto più esiguo, si tratta
in generale spesso di sole cinque, dieci persone. Vieni sottoposto di nuovo ad una cerimonia di
iniziazione e nella tua mano ricevi tre altre possibilità estremamente efficaci:
1. Un mezzo per intensificare il tuo trattamento con il Reiki.
2. Un metodo di trattamento mentale in congiunzione con il Reiki.
3. La capacità di eseguire trattamenti a distanza senza il diretto contatto fisico”.[33]

Queste tre nuove possibilità per il Reiki di secondo livello sono legate alla attivazione di tre
simboli che vengono consegnati all'allievo:
1. Simbolo del potenziamento dell'energia.
2. Simbolo mentale.
3. Simbolo della trasmissione a distanza.

“Il significato che i simboli comunicano per ogni essere dell’universo è il seguente:
1.Tutta l’energia dell’universo è concentrata in questo punto (l’energia e l’universo si muovono in
forma di spirale in senso orario e antiorario).
2. L’essere umano e Dio sono uno (sono unità, lo stesso discorso vale per il minerale, il vegetale o
animale; Dio è pura energia. Egli ha creato il visibile e l’invisibile e si trova in ogni particella che
vibra).
3. “Il Dio che è in me si connette con il Dio che è in te per portare illuminazione e unità, ed io sono
uno con te (vuole dire che quando il mio pensiero è rivolto ad un altro fratello, qualunque esso sia,
animale, vegetale o minerale, o essere umano la scintilla di vita che ne scaturisce si unisce
all’energia di Dio, diventando unità)”. [34]

Un particolare già degno di nota in questa sede è il fatto che i tre simboli del secondo livello, (come
pure il quarto simbolo proprio del terzo livello) non possono essere trasmessi o riprodotti
graficamente. Chi li ha ricevuti ha infatti l’obbligo di tenerli solo per se, senza rivelarli a nessuno e
senza mai metterli per iscritto. A questo proposito è opportuna una citazione piuttosto estesa:
“Come abbiamo visto, il secondo livello si serve di tre simboli che vengono utilizzati nei vari
trattamenti...ometteremo dalla nostra trattazione tanto l'aspetto esteriore di tali simboli quanto il
loro nome, del quale ci limiteremo a fornire la traduzione in italiano. L'essenza di tali simboli è
infatti sacra, e secondo gli insegnamenti del Reiki essi non devono mai essere rappresentati
graficamente o pronunciati a vanvera; ciò non risponde ai dettami di un sistema di fede religiosa,
ma tra le altre cose è un principio generale dell'esoterismo e dell'ermetismo...La traduzione in
italiano del nome del primo simbolo del Reiki significa "comando all'energia vitale universale" (il
significato pratico di questo simbolo è: "energia, vieni qui"). Serve per richiamare l'energia e
concentrarla dove vogliamo. E' il sigillo di qualsiasi tecnica mentale del Reiki. tracciate il simbolo
sul corpo del paziente...ripetendo mentalmente per tre volte il nome del simbolo stesso. Attenzione:
data la sacralità di questi simboli, essi devono essere tracciati fisicamente solo se si è ben sicuri
che nessuno vi guardi, tranne coloro che a loro volta possiedono il secondo livello. lì soggetto del
trattamento deve avere anche per questo motivo gli occhi chiusi. In alternativa, in questo come in
ogni altro caso di utilizzo dei simboli, sarà sufficiente visualizzarli mentalmente...Tracciando il
simbolo ai quattro angoli di una stanza, la si ripulisce dalle energie negative...Tracciando intorno a
voi una "gabbia di simboli"...potete mettervi al riparo da influenze od energie negative rivolte
contro di voi...”.[35]
Il dott. Walter Versini ci dice che “il procedimento ricorda da vicino alcuni metodi di evocazione di
spiriti. Ad es., in alcuni rituali taoisti, per l'evocazione dello spirito desiderato è essenziale, tra
l'altro, l'uso del suo nome segreto, in una formula mantrica pure segreta, ed il tracciare nell'aria
con una spada un complicato simbolo segreto, che è il talismano dello spirito. Interessante anche
quanto viene detto degli altri simboli. “La traduzione in italiano del nome del secondo simbolo del
Reiki significa ‘io ho la chiave’. Questo simbolo permette di stabilire un collegamento diretto con il
subconscio della persona sulla quale viene tracciato...". La traduzione in italiano del nome del
terzo simbolo del Reiki significa: "Il Buddha che è in me entra in contatto con il Buddha che è in
te"...Alla conclusione del trattamento mentale viene suggerito di: ‘Ringraziare il Reiki per averci
permesso di essere un canale di guarigione’. Interessante che questa energia universale venga
chiamata ed anche ringraziata!... Le pretese di efficacia universale, di effetto a distanza, di
trattamento ‘mentale’ fanno sospettare la presenza di elementi di occultismo nel Reiki”.[36]
Il Reiki ha anche una valenza spirituale? Per quanto si dichiari ripetutamente che il Reiki non è ne
una religione, ne una filosofia, ne magia, mi sembra che non si possa negare una certa valenza
spirituale, nel senso che la parola ha attualmente in ambito New Age. Consideriamo ad esempio
alcune espressioni:
"La vera via di luce che ti porterà all'unità che da tempo tu stai cercando: è qui, ora, l'hai trovata.
Questa è il Reiki, la Grande Luce Divina che con amore apre le braccia ed il cuore ad ogni essere
che voglia 'diventare' consapevolmente ed essere trasformato, per trovare dentro e fuori di se una
pace profonda...”.[37]
"Il Reiki si propone come... uno strumento di guarigione naturale per chi ne ha bisogno.. ma
qualcosa di molto più profondo e sacro per chi ha l'esigenza di tornare in armonia con i ritmi della
Realtà”[38]
Mettiamo ora in evidenza il sincretismo e il panteismo del Reiki:
“Io voglio, Io posso, Io ottengo, ripetetelo spesso mentre inviate energia assieme a frasi positive
unendo anche il primo simbolo. Se conoscete dei fratelli disincarnati chiedete il loro aiuto per
realizzare ciò che volete e dare aiuto al malato che state aiutando...Imparate a chiedere al Reiki ciò
che vi serve. Il Reiki è Energia di Amore, essa non si dimentica di voi e vi da ciò che vi serve”.[39]
Questo panteismo esplicito mette in evidenza che “Tutto è Dio e Io sono Dio” evidenziando una
perdita di identità della persona umana che diventa una specie di manifestazione temporanea del
divino. Tale perdita di identità è particolarmente palese nella reincarnazione dove, nella migliore
delle ipotesi viene salvaguardata non più la personalità, bensì solo l’individualità numericamente
distinta dalle altre: un essere umano che nel succedersi delle vite è stato tutto, non è più nulla di
particolare. Nella concezione cristiana, Dio stesso chiama ogni persona con il proprio nome, un
“nome” talmente originale da essere conosciuto solo da Dio e dall’interlocutore. Così alla persona
umana Dio offre una fisionomia e un volto irrepetibile e unico a differenza del panteismo del New
Age che passata l’ebbrezza dell’auto-divinizzazione umana non è più in grado di recuperare la
personalità irripetibile di ogni uomo.
“Reiki non conosce barriere poichè viene dal Grande Spirito, l’Infinito...con l’iniziazione, che è
sacra, noi ci congiungiamo con l’Essere Assoluto...durante il trattamento, ripone fiducia nelle tue
mani...(vengono dati consigli nutrizionali)...Usui ha avuto una illuminazione dal cielo per cui ha
trovato la chiave per la guarigione usata dal Buddha e da Gesù, attraverso i simboli chiave di
guarigione...questo dono è potente ed è per tutto quello che desideri farne. E’ il dono di te a te
stesso...Abbi cura di te ogni giorno...Trova del tempo speciale da dedicarti, per toccare i tuoi
pensieri, le tue emozioni, la tua essenza”.[40]
Il Reiki insegna a “riporre fede nelle mani” e perchè, ad esempio, non nelle unghie dei piedi?
Perchè vogliamo continuare a discriminarle?...Ma la fede in ciò che un giorno sarà scientifico è una
fede non una legge scientifica dalla quale possiamo partire per creare una tecnica. Il Master
Giuseppe Zanella nell’opuscolo “Associazione Reiki Amore Universale” ci parla della “fede
scientifica” dei reikisti:
“Quest’essere è composto da una infinità di particelle collegate tra loro da fili invisibili e naturali
di energie divine...sono solo Io l’Essere Supremo...Io sono il Padre Unico e Vero, tornato per
svolgere questo mio compito...attuare la trasformazione interiore per l’Uomo
Nuovo...nell’Universo tutto ha un senso e una spiegazione logico cosmica”.
Non si capisce chi debba essere questo Padre Supremo...forse l’Universo al quale però si attribuisce
una volontà e quindi una identità personale. Parlando di “logica cosmica” si vuole elevare al rango
di verità scientifica una teoria priva di una pur elementare struttura matematica e senza nessuna
prova sperimentale si stampo galileiano (esperimenti scientificamente veri e cioè riproducibili
sempre e dappertutto). A questo proposito vediamo come il Master Giuseppe Zanella ci propina le
sue ‘evidenze scientifiche’:
“All’aura che ognuno di noi già possiede il Reiki ne aggiunge un’altra. Chi ha raggiunto il primo
livello ha aggiunto un’aura a quella che già possedeva. Questa ha una funzione protettiva per colui
che la riceve. Il secondo livello aggiunge una terza aura, più grossa della prima e della seconda.
Queste aure, come dicevo, possono essere percepite dai sensitivi, l’universo dona infatti ai suoi figli
la possibilità di vedere molte cose che gli occhi non percepiscono. Sono conferme che non sono
illusioni certe realtà che la scienza ancora non ha fatto sue ma esistono come noi esistiamo”.[41]
Per aura i reikiani intendono “una massa di energia che circonda ogni individuo, una nube in cui
l’essere umano è immerso e si estende attorno al corpo per 6-10 cm. L’aura si nutre di Energia
Cosmica, può quindi aumentare le sue dimensioni o ridurle. ed è possibile aumentarle mediante
tecniche quali la meditazione, lo yoga e unito ad una corretta alimentazione...quanto più l’aura si
estende attorno al corpo tanto maggiore è l’elevatezza spirituale...l’aura è composta di energia e
non è una realtà immateriale e può essere percepita da persone che possiedono poteri paranormali
che percepiscono le aure tinte di colori diversi”.[42]
Notiamo che esiste una grossa confusione tra il piano spirituale o immateriale e il piano materiale
detto energetico tendente a fondare una coscienza di uomo come particella divina, scintilla cosmica
del tutto (uomo, natura e cosmo); il metodo olistico spinge l’uomo ad una conoscenza esoterica che
cerca di superare la dicotomia oggetto-soggetto utilizzando il potere superiore dell’intelligenza
mediante l’intuizione, l’illuminazione, la chiaroveggenza, l’iniziazione e il contatto diretto con il
divino. L’accento è posto sull’acquisizione di un sapere nuovo attraverso la dilatazione della
coscienza. Dovendo immaginare il nostro corpo nella sua interezza per i Master esso viene
suddiviso in 7 corpi riuniti in tre parti fondamentali: Piano fisico (corpo fisico (relativo al 1°
chakra) è quello più evidente e fatto di carne ed ossa; corpo eterico (relativo al 2° chakra) è
all’origine di tutte le emozioni ed influenza molto lo stato del corpo fisico; corpo mentale (relativo
al 3° chakra) origina il pensiero che nel Reiki è concepito come una entità a se che ha una influenza
sia sul pensante che su chi riceve il pensiero), Piano astrale o Ponte (corpo astrale (relativo al 4°
chakra) occupa gli interstizi vacanti degli “atomi eterici” ed è una vibrazione energetica che il corpo
eterico trasforma in una determinata emozione o nel suo opposto; es. amore/odio), Piano spirituale
(corpo spirituale-anima (relativo al 5° chakra) composto dalle vibrazioni dell’essere ed è il corpo
in grado di percepire la presenza del divino comunque lo si voglia chiamare; corpo spirituale-
cosmico (relativo al 6° chakra) accessibile solo alla religione mentre è negato dalla scienza; corpo
nirvanico (relativo al 7° chakra) conosce l’esistenza e la non esistenza nella sua interezza, la vita, la
morte, la luce e le tenebre insieme, il Tutto).[43] Tali parti formano sette aure a cui si da il nome di
aura personale a cui, dopo aver ricevuto il primo e secondo livello di Reiki, si aggiunge
rispettivamente la prima e la seconda aura cosmica. Queste ultime due aure, secondo i Master, una
volta ricevute rimangono con l’individuo eternamente. Il Master Zanella riguardo a tali aure dice:
“Esistono degli studi molto approfonditi sui corpi sopra descritti. Molte persone di fama ne
studiano i rapporti che intercorrono tra loro e con il corpo fisico”[44] ma tali ‘studi approfonditi’
non vengono minimamente citati.
Il terzo livello è il livello del Master in Reiki, ed a questo punto dell'itinerario reikiono giungono
pochissimi allievi selezionati, ancora opportunamente, tra i candidati del secondo livello:
"Non vi sono invero molti allievi che compiono un simile passo. Chi si decide a questa scelta
diventa senz'altro oggetto di una crescita e di una maturazione del tutto particolari, accompagnata
da una speciale benedizione".[45] A questo livello viene trasmesso un quarto simbolo, misterioso
come i primi tre, che consente tra l'altro al Master di operare le attivazioni.[46] Il Master Zanella
dice a questo proposito: “Il Master non è un livello alla portata di tutti...non sono convinto che
basti avere il denaro sufficiente per accedere, non ho intenzione di schierarmi con i Master, e sono i
più, che cedono il terzo livello in cambio di soldi, ho intenzione di creare Master solo gli elementi
che mi dimostreranno di valere, di avere la qualità e la forza di volontà necessaria per esserlo...il
futuro Master avrà un periodo di prova di 3 anni durante i quali dovrà organizzare seminari in cui
io inizierò i partecipanti...Chiederò ai candidati che mi diano prove materiali della potenza della
loro energia e mi dovranno parlare delle guarigioni che otterranno. I fratelli disincarnati o
cosmici, che molta importanza hanno nella mia vita, guideranno i loro passi e, rifacendomi alla
mia personale esperienza, posso dire che saranno loro a mettere alla prova ogni singolo
candidato”.[47] Possiamo notare come Zanella riesca ad ottenere, dal malcapitato adepto, non solo
i soldi per il terzo livello ma anche la semi-schiavitù per 3 anni di apprendistato. Infatti a Zanella
anche se non fanno schifo i soldi li prende lo stesso per una questione di sensibilità verso i suoi
clienti: “Il lavoro di ogni uomo ha un corrispettivo in denaro, che ne valuta l’utilità sociale e la
fatica fisica. Anche il Reiki ha una valutazione in denaro, essa è legata al tempo impiegato. Ogni
seduta Reiki che noi effettuiamo su un paziente, rende una certa dose di denaro, che siamo
autorizzati a chiedere. E’ il giusto che ci spetta. Non solo. Il pagamento libera il debitore di un peso
morale, che sente di avere, e che non vuole portare”.[48] Il Master Zanella nelle sue considerazioni
economiche inserisce anche Cristo: “Cristo diceva che per una cosa donata sulla terra se ne
possedevano cento, sicure nel cielo. Si riferiva sicuramente ad un accumulo energetico legato alla
nostra azione. Chi dona sulla terra la terapia Reiki apre un conto nei cieli, l’universo premierà
sicuramente il suo gesto” e termina con un epilogo spirituale: “Quando l’essere umano
raggiungerà la consapevolezza che tutto fa parte dell’uno, che il bene consiste nella cura e nella
salvaguardia della vita, in qualunque forma essa si presenti, allora capirà l’essenza della legge
cosmica. Sarà vicino a percepire l’armonia che domina il creato e capirà che l’evoluzione è la
strada di ognuno. La sua vera libertà. Fate in modo da capire al più presto queste mie parole,
vivrete l’amore cosmico e collaborerete in modo attivo alla piena realizzazione di voi stessi.
Diverrete uomini per la nuova era”.[49]
Per quanto riguarda i costi del Reiki Nel 1989 in Germania il corso di primo livello oscillava tra
DM 300 e DM 360; per un secondo livello la cifra saliva fino a DM 900-1100; per il terzo livello
agli inizi del 1985 presso due grandi organizzazioni Reiki Americane si pagavano circa 10.000
USD. Nella rivista “La Via” del 1996 vi sono i prezzi del corso Istruttori di Reiki, una seconda
figura intermedia tra il secondo e il terzo livello. Un corso per Istruttore di tre giorni costava L
2.000.000.
Ad esempio il “Centro Espande” di Sauro Tronconi che ha la sua segreteria nazionale a Imola ,
propone “un corso per l’apprendimento del metodo di 10-16 ore dilazionato in due giornate o tre
serate”. Nel depliant illustrativo del centro, Tronconi dice: “la peculiarità del Reiki-Do che vi
proponiamo è quella di presentarlo scevro da ogni aggancio pseudo religioso o legato ad una certa
moda New Age”, questo perchè si vuole attirare non sono i new ager ma anche i cristiani praticanti.
Altri Master “più obiettivi” riconoscono le evidenti connessioni esistenti tra New Age e Reiki e
ammettono che il Reiki non è altro che una propaggine del New Age; propaggine silenziosa ed
astuta che si infiltra dovunque, facendo forza su ciò che attualmente per l’essere umano conta più di
tutto: la salute fisica.
"Noi siamo al limite di una nuova epoca, che potrà trovare la sua espressione nella creazione di
nuovi valori della coscienza umana o che si affermerà sulla distruzione radicale delle vecchie
strutture superate. La decisione spetta a noi, e noi troviamo sia incoraggiante il vedere come si
diffonda sempre più l'interesse per le verità più profonde".[50]
Questa affermazione di un Master Reiki, non fa che rafforzare la tesi della connivenza tra Reiki e
New Age; sono i medesimi concetti. E ancora il pensiero di un reikista: “Nel periodo di passaggio
dalla vecchia Era dei Pesci, da poco terminata, all'alba dell'Era dell'Acquario, appena iniziata, i
mezzi che sono a disposizione dell’Uomo Nuovo per trasformare se stesso e le proprie debolezze in
positive potenzialità, variano su vari livelli e varie metodiche "naturali", dall'agopuntura alla di
digitopressione, dall'omeopatia alla fitoterapia, dalle "tinture madri."(gemmoterapia) alla
meditazione e così via. In questo caleidoscopio di tecniche più o meno sofisticate si può affermare
che il metodo Reiki è la base, il vero nucleo originario dell'energia vitale equilibrata, che permette
il benessere e l'armonia di tutto l’essere”.[51] Anche il Reiki rientra nel minestrone del New Age,
anzi sembra esserne il promotore più abilitato. Per evidenziare ancora di più il legame stretto tra
New Age e Reiki riporto un articolo sempre estratto dalla Rivista "la Via":
“In Piemonte, la R.A.U. ha il suo centro nell'associazione New Age Reiki, fondata dall'Istruttore
Luisa Renda all'inizio del 1994. La sede è a Torino, in Via Michele Lessona1. Presso il centro, oltre
ai corsi di cristalloterapia, si tengono corsi di Fiori di Bach con la dott.ssa Krause, di yoga, di
biodanza e regressione. L’attività è arricchita di conferenze e, settimanalmente, da incontri di
reikisti per scambi di primo e secondo livello e da scambi con i cristalli”. [52]

Trattamento e guarigione
Per trattamento con Reiki si intende una serie di incontri tra il reikista ed un suo paziente, durante i
quali il reikista impone le mani sul paziente seguendo un rituale prestabilito.
Il trattamento può essere eseguito:
1) Su di sè, in questo caso si parla di autotrattamento.
2) Sugli animali e sui vegetali.
3) Sulle cose.
4) Sulle situazioni, per cui si parla anche di un trattamento di tipo spirituale.

Il trattamento sulle persone è composto da una serie di trattamenti, in genere si tratta di quattro
sedute, in quattro giorni successivi, utilizzando le posizioni basilari del Reiki apprese nel corso del
primo livello.
Anzitutto è necessario che il paziente venga messo in una situazione di massimo relax, per cui sono
da eliminare scarpe, cinture, vestiti stretti e tutti gli oggetti di metallo che porta su di sè: orologio,
catenine, medaglie, occhiali, ecc., è bene poi che se ne stia lungo e disteso e che non incroci le
gambe durante il trattamento per non interrompere il flusso energetico. Il luogo in cui si opera deve
essere accogliente protetto e silenzioso. Il trattamento completo dura circa un’ora, e le posizioni
terapeutiche delle mani sul corpo del paziente, si osservano per una durata che varia dai tre ai
cinque minuti ciascuna, ma la durata può variare, a seconda del problema da curare, fino ai dieci o
venti minuti per posizione. Il tempo poi può variare ancora a seconda dell'età del paziente e della
sua malattia, arrivando ad un massimo di trenta minuti per posizione Prima del trattamento
l'operatore effettua la “centratura del cuore” ponendo le sue ma al centro del petto per cogliere le
energie del cuore. Queste operazioni fanno sì che il paziente si ricolleghi a quella che i Master
chiamano “armonia dell'universo”, perchè è proprio questa armonia che penetrando all’interno del
paziente fino alla sua più piccola cellula, scopre i suoi punti malati, e conosce le modalità e le
quantità di energia necessaria perchè ritrovi la salute. Il Reiki così si trasforma in una tecnica che
risveglia e sollecita l’autoguarigione naturale. I pazienti trattati con Reiki, a detta dei Master,
sperimentano delle sensazioni particolari così riassumibili: senso di distensione, di tranquillità,
senso di lontananza da tutto, sovente un tremore che pervade il corpo, oppure una irrequietezza, o
anche alcune suggestioni visive come fenomeni luminosi, colori, paesaggi meravigliosi; e poi
ancora un senso di pace, di protezione; fenomeni termici come calore o brividi di freddo, a volte
lacrimazione, o scoppio improvviso di risate. La validità del trattamento pranoterapeutico con Reìki
si basa tutta sulla credenza che il corpo umano, animale, vegetale, possieda dei punti in cui può
comunicare con l'esterno: dei veri e propri ingressi, dei vortici detti chakra, localizzabili in parti
specifiche del corpo. Tutto è mutuato dal pensiero orientale. Anzitutto la credenza di una Energia
che è ritenuta costitutiva dell'essere umano, e la possibilità di sperimentare questa energia attraverso
l'uso di tecniche psicofisiche; poi la visione dell'essere umano come essere potenziale che non
obbedisce ad un programma prestabilito, ma che liberamente "crea sè stesso" attraverso un
percorso evolutivo che culmina nel riconoscersi come "parte del divino". La tecnica Reiki,
secondo i reikisti, funziona anche sugli animali, vegetali e le cose, e lo si può già fare con il
primo livello di Reiki. “Come a noi fa piacere ricevere un trattamento ogni tanto così anche gli
animali ne hanno bisogno. Se l’animale è appena entrato in casa nostra e non ci riconosce ancora
bene come sui padroni il Reiki lo aiuta a farci considerare suo amico, lo aiuta a sentirci come
qualcuno di cui si può fidare e con cui si può entrare in relazione. Con i pesci e gli uccellini che
sono delicati si può appoggiare le mani sul recipiente o sulla gabbia e l’energia passa
ugualmente”.[53] Per quanto riguarda le piante occorre “mettere le mani sulla terra che ricopre le
radici mentre gli agricoltori o coloro che possiedono un giardino potranno usare le modalità del
secondo livello per trasmettere energia; la crescita di quanto è stato seminato sarà più rapida”.[54]
Dove sono le evidenze scientifiche? Inoltre “con il Reiki avrai inoltre la possibilità di arricchire i
tuoi farmaci, il tuo cibo, i cosmetici ecc., rendendoli più efficaci ed inoltre potrai anche trasmettere
questa energia guaritrice agli animali ed alle piante". In particolare per le modalità di trattamento
dei farmaci il Master Reiki Zanella ci dice: "Si tratta la confezione una sola volta, per circa venti
minuti, mezz'ora, con modalità diverse se hai il primo o il secondo livello...caricandosi di energia
sono meno dannosi per l’organismo e più digeribili”. Parlando del trattamento degli oggetti Zanella
dice: “Trattando i rasoi che non hanno più la lama ben affilata questa torna a svolgere
perfettamente il loro lavoro” di conseguenza il Reiki è nemico degli arrotini! Ed ancora: “Le
batterie scariche tornano a funzionare”, “trattando gli elettrodomestici assicuriamo loro una vita
più lunga” ed “in inverno possiamo aiutare la nostra auto ad accendersi se la sottoponiamo ad un
veloce trattamento appoggiando le mani sul cruscotto”[55], di conseguenza si riduce il lavoro per i
riparatori di elettrodomestici e l’elettrauto! Un certo non so che di occulto si può leggere fra le righe
di questo trattamento per i regali: “se trattiamo i regali, soprattutto se si tratta di oggetti per uso
personale...creiamo delle sorgenti di energia che una volta entrati in contatto con il corpo del
soggetto, rilasceranno la stessa a chi li indossa. Non solo: si creerà uno stretto contatto con chi li
riceve, l’interessato non mancherà di farcelo notare: spesso ci dirà che il nostro dono lo sente come
particolare, piacevole, diverso dagli altri. Indosserà con frequenza quell’oggetto e farà fatica a
separarsene...E’ un aiuto dato a questi oggetti perchè durino di più o a diventare più vivi e legati a
noi”.[56] Per i Master il Reiki può dirittura riuscire a rigenerare la batteria scarica dell’auto o
aiutare persone che chiedono aiuto per i problemi psicologici e spirituali. La guarigione però non
avviene in maniera così pacifica tutti i Master in Reiki affermano che normalmente si ha un
peggioramento iniziale della malattia, con fenomeni detti di disintossicazione o addirittura si assiste
al ritorno di vecchie malattie scomparse. Ma questo e segno proprio che il processo di guarigione è
iniziato ed i Master assicurano che simili reazioni sono solo di breve durata.[57] Riparleremo di
questo aspetto nella terza parte di questo lavoro.

Cristianesimo e Reiki [58]


Trattandosi di un discernimento cristiano, è chiaro che la prima e l'ultima parola spettano ai
pastori della Chiesa. Dobbiamo allora attendere che il magistero si pronunci su ciascuna delle
numerosissime pratiche terapeutiche alternative? E nel frattempo, ritenere ammesso tutto, in quanto
non è stato condannato? Dobbiamo anzitutto ricordare che esistono dei criteri di giudizio morale
fondamentalissimi, che non possono non applicarsi anche a questo problema: il rispetto della
persona, il rispetto della verità, i dieci comandamenti, e così via. Il Reiki, non necessariamente, è
mirato solo alla guarigione fisica. Nel trattamento con Reiki sono compresi anche coloro che
chiedono aiuto per problemi psicologici e spirituali:
"Si tratta spesso di persone che attraverso il Reiki cercano di perseguire un armonia, una
distensione o una intensificazione delle proprie forze vitali o anche di persone, che chiedono un
aiuto nel proprio cammino spirituale"[59]
Una affermazione simile pone tutta una serie di interrogativi e di interrogativi e di dubbi dal punto
di vista cristiano. Il Reiki non è una filosofia nè una religione ci dicono i Master, però tengono ad
affermare come la disciplina Reiki possa convivere pacificamente con qualsiasi religione che porti
in sè un messaggio di amore.
"L'energia del Reiki viene utilizzata con lo stesso successo da uomini di molte religioni, da liberi
credenti, nonchè da seguaci delle diverse direzioni del pensiero e con diverse credenze".[60]
"Se tu desideri ringraziare qualche entità per l'energia del Reiki, potrai farlo prima o
immediatamente dopo il trattamento”.[61]

Dice Zanella nel suo opuscolo ‘Scuola Reiki’:


“Tutto si trasforma nell’Universo e nell’Uomo come specchio dell’Universo, per cui la rabbia si
trasforma in calma interiore, la supremazia si trasforma in riconoscimento che sono Io l’essere
Supremo; l’arroganza si trasforma in capacità di ascolto, l’invidia si trasforma in capacità di
riconoscere che non c’è nulla da invidiare in un altro fratello, perchè anche lui/lei è espressione
divina, con i suoi compiti diversi e manifestazione diversa di questa sua essenzialità...Io sono
tornato per avviare un nuovo ciclo geologico, una Nuova Era di avvento della mia vera parola, un
nuovo inizio radiante, tramite l’intensificazione radiante delle mie particelle fotoniche da Me
“irradiate” verso l’essere-uomo e a lui dirette con il Mio amore divino...Io sono il Padre Unico e
Vero...Non c’è nulla da temere, se voi pensate che siete fatti di Energia e che l’Energia è di per se
stessa movimento e trasformazione costante poichè nell’universo tutto ha un suo compito e fa parte
sempre del mio grande Tutto”.
E’ evidente che il Reiki vuole prendere il posto della religione, delle religioni tradizionali e
come scopo si prefigge proprio uno scopo religioso: quello appunto di offrire all'umanità una
nuova salvezza, che può avvenire solamente mediante un cambiamento operato col ripristino
di “un contatto” con la "forza base" di tutta la creazione, l'Energia vitale che tutto permea
[62]. Già dopo questa breve ricerca si può affermare che, come già per il New Age, anche il Reiki
risulta essere fondamentalmente inaccettabile per la teologia e l'antropologia cristiana. Anzitutto è
forte il contrasto con gli articoli di fede del Credo. In particolare il concetto di Dio nel Reiki è ben
altro che il Dio rivelato nella Bibbia AT e NT, dove è un essere personale, trinitario, non "Energia
in divenire" ed Energia manipolante e manipolabile a piacimento da un operatore "attivato". Il New
Age ed anche il Reiki vogliono ridurre (nel senso di re-stringere) Dio alla parte più profonda di noi
stessi, Energia Universale che fa vivere ed esistere, il dio in tutto che è Tutto (panteismo), non più
allora il Dio della Bibbia, ben distinto da noi, non più il Dio di S.Agostino, Creatore e Signore, che
vive sì in noi ma che non si identifica mai con noi. La logica del Reiki invece ci porta in una
direzione in cui noi ci scopriamo fatti e percorsi da questa Energia-Dio, che possiamo controllare e
di conseguenza arriviamo ad una vera identificazione tra Dio e l'uomo. Scompare così il Dio della
Bibbia ed entra il Dio della Nuova Era: l'Uomo Nuovo Reikiano. “Nella società in cui viviamo
siamo stati educati a pensare che siamo esseri umani, comuni mortali, e che Dio sta da qualche
parte del cielo chissà dove; abbiamo perso la consapevolezza che uomo e Dio sono UNO e stanno
tutti e due dentro di me, dentro di te".[63] Una affermazione che esprime chiaramente il concetto
monistico di dio. Il Reiki, come il New Age, non ha più bisogno alcuno, del riferimento al Dio della
Rivelazione. Non serve più una religione istituzionalizzata, non serve più la Chiesa. In ultima
analisi questa è la proposta di un modo religioso di pensare tutto nuovo, in cui morto il vecchio Dio
Salvatore, tutto ciò che era il sacro e la salvezza, si riduce a misteri occulti e cerimonie o
tecniche esoteriche, senza più templi nè chiese e senza istituzioni. E in definitiva la divinizzazione
dell'uomo mascherata sotto un cumulo di credenze magico-religiose. Non è poi più così tanto
pacifica la convivenza tra Reiki e religione anche se i Master la raccontano diversamente[64]!
La Bibbia è il punto di riferimento primo per vagliare la bontà o meno del fenomeno Reiki per un
cristiano. Dalla Bibbia ci viene l'invito a scrutare i "segni dei tempi", e dalla Bibbia ci viene la
Parola di giudizio su questi segni. Guardando a tutto questo apparato complicato che ad ogni costo
vuole guarigioni e miracoli, non si può fare a meno di leggere questa frase dalla Bibbia:
“Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi io so che quando Voi ne mangiaste, si
aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male»” (Gn 3, 4-5).
E il solito, vecchio peccato che si ripresenta. Da sempre l’uomo sente la voce del tentatore che gli
ripete che anche lui se vuole può essere come Dio, che, se vuole anche lui può essere padrone del
bene e del male, basta che acconsenta a mangiare il frutto dell'albero da sempre proibito e Dio
scomparirà dalla sua vista, perchè offuscato dal sorgere di un nuovo idolo. Se poi un reikista dice
che veramente con queste tecniche le guarigioni avvengono il cristiano non può fare a meno che
prendere ancora una volta in mano la Bibbia e leggere:
“Allora il Faraone convocò i sapienti e gli incantatori e anche i maghi d'Egitto, con le loro magie,
operarono la stessa cosa. Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il
bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni” (Es 7, 11-12).
Anche Gesù Cristo, unico Salvatore dei cristiani e unico cammino che è cammino di Dio (vedi
inizio del vangelo secondo Marco) mette sull'avviso i suoi discepoli su di un futuro carico di questi
problemi:
"Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in
errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco io ve l'ho predetto" (Mt 24, 24-25).
Non è allora una novità per noi oggi questo sorgere continuo di nuovi guaritori ed operatori di
prodigi. La Chiesa fin dai suoi inizi ha dovuto scontrarsi con il problema dei guaritori e falsi profeti,
è il caso del Mago Simone che incontra Pietro e altri Apostoli (At 9,9-20), anche Paolo ha a che fare
con Bar Jesus, un mago di Pafo (At 13,6). Per questo nelle sue lettere alle Comunità cristiane da lui
fondate chiede vigilanza e fede salda:
“Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò
non fa meraviglia, perchè anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se
anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro
opere” (2 Cor 11,13-15).
Il pensiero che guida il New Age vuole essere una sintesi delle religioni orientali, un
sincretismo di gnosticismo e spiritismo, basati su dottrine esoteriche trasmesse da esseri
spirituali non bene identificati.Questo sembra anche spiegare varie forme di occultismo
tranquillamente accettate dal New Age: chiaroveggenza, astrologia, ipnosi, ufologia, tecniche yoga,
cristalloterapia, fiori di bach, ecc.; ed ancora mitologia, panteismo, credenze nella reincarnazione e
rinascita della stregoneria. Se si studia attentamente il sistema del New Age, ci si accorge quanto sia
importante ed essenziale nel suo pensiero la credenza di un "governo interiore" del pianeta terra,
governo retto da una vera gerarchia di spiriti, detti "Maestri di sapienza". Il Reiki “nuota” nel New
Age e lo si vede maggiormente quando si parla dei “fratelli comici o disincarnati” o della
possibilità di agire a distanza. Ad esempio i simboli del Reiki, che vengono definite chiavi di
energia, possono essere usati sia a fin di bene sia per fare il male anche se i reikisti negano
quest’ultima possiblità; dice un Master:
"Non lo credo, forse perchè sono un buono; questi simboli sono forme-pensiero positive, come puoi
usarli per far del male? Per fare del male devi averlo dentro e puoi riuscirci benissimo anche senza
usare i simboli del Reiki".[65]

Un altro Master aggiunge:


"C'è anche un altro modo di usare male Reiki. Per esempio trasmetterlo a distanza quando non ti
viene richiesto, o trasmetterlo per motivi personali, ad esempio, come fanno alcuni, per sedurre
una persona. Ecco, in questi casi l'energia arriva ma non è pulita, e tu che hai trasmesso per scopi
personali puoi stare male, puoi soffrirne".[66]
Si evince che allora il Reiki si può usare per fare il male come quando si opera una fattura!
Per confortare e spronare chi, seppur credente in Gesù Cristo è caduto in questa trappola si può
citare la Sacra Bibbia:
“Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la Parola di Dio, considerando
attentamente l'esito del loro tenore di vita, unitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi,
sempre. Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine” (Eb 13, 7-9).
Manca ancora sul Reiki un pronunciamento ufficiale del Magistero Cattolico. Tuttavia sono sempre
più numerosi i Vescovi, i Presbiteri e i Teologi che si interrogano sul fenomeno.
Voglio però citare almeno la parola del Catechismo della Chiesa Cattolica:
“La fede cristiana non può accettare «rivelazioni» che pretendono di superare o correggere la
Rivelazione di cui Cristo è il compimento. É il caso di alcune Religioni non cristiane ed anche di
alcune recenti sette che si fondano su tali rivelazioni”.[67]
E il Reiki sembra effettivamente presentarsi come frutto di una rivelazione, rivelazione con pretese
“di completamento e superamento” anche per ciò che riguarda la fede cristiana quasi che fosse un
nuovo Vangelo! Dice Cantalamessa:
“Si predica un’altro Vangelo anche quando si parla di liberazione spirituale attraverso la
psicologia. L’uso di tecniche di meditazione orientale, gli enneagrammi, il New Age e via
dicendo. Sono tutti “deboli e poveri elementi di questo mondo”, come li ha chiamati San Paolo,
se paragonati alla potenza del Vangelo. Servendocene corriamo il rischio di ritrovarci a pensare
come i Colossesi, che ricercavano la salvezza nelle speculazioni astrali e che mescolavano
sincretisticamente Cristo con altri spiriti e potenze. Come scrive l’apostolo Paolo: ‘Badate che
nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo
gli elementi del mondo e non secondo Cristo. E` in Cristo che abita corporalmente tutta la
pienezza della divinità...’ (Col 2,8-9)”.[68]
Questo vangelo riscritto dall’uomo che vuole andare oltre la fede e oltre l’uomo si concentra sulla
realizzazione del proprio io, ma noi sappiamo dalla Rivelazione (lettera ai Romani e ai Galati) che
la salvezza che viene dall’uomo e non dalla fede è la più distruttiva delle eresie. Ma il cristiano che
si avvicina al Reiki e che vive e si muove in una società tecnologica è in cerca della tecnica-utile da
imparare e quasi inavvertitamente accetta anche i presupposti antropologici e teologici.

Che cosa è la scienza?


Esiste un pronunciamento del magistero, molto autorevole benchè molto sintetico, che può fornirci
una traccia sicura per valutare il Reiki e le altre pta[69]. Si tratta di una frase del n° 2117 del
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC); è importante notare anche il contesto, che è quello dei
peccati contro il primo comandamento: superstizione, divinazione, magia. Dopo aver condannato
“tutte le pratiche dì magia e stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte
per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, fosse anche per
procurargli la salute”, il testo dice: “il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima
ne l'invocazione di potenze cattive, ne lo sfruttamento della credulità altrui”. Da questo testo si
possono trarre alcune indicazioni interessanti assolutamente coerenti con la dottrina morale
cattolica:
1) il fine non giustifica i mezzi ma occorre valutare se i mezzi sono o meno morali;
2) pratiche non scientifiche non sono di per se condannate anche se alle pratiche scientifiche
vengono riconosciuti degli elementi positivi in più;
3) pratiche non scientifiche richiedono un discernimento aggiuntivo oltre a quello morale;
4) non vi siano elementi di occultismo e più in generale di superstizione, idolatria, divinazione,
magia; in altre parole sia rispettato il primo comandamento;
5) vi sia rispetto della verità, il che implica anzitutto assenza di frode e mistificazione, specialmente
se sistematici; implica però anche assenza di opposizione, aperta o larvata, alle verità di fede.
Per il riconoscimento dell’efficacia terapeutica di una pta è fondamentale che sia riconosciuto dalla
comunità scientifica internazionale, che gli studi di quella pratica siano fondati su una efficacia
sperimentale e che alla base non vi siano elementi filosofici od occultisti. Vedremo e abbiamo visto
che il Reiki non è riconosciuto da nessuno scienziato serio e che non ha nessuno “straccio” di
efficacia sperimentale; abbiamo già visto che ha elementi panteisti e magici-occultisti.
Dice Anna Maria Cebrelli reikista della Associazione Reiki Amore Universale (R.a.U.):
“Reiki è un vocabolo di origine orientale, composto da due sillabe: rei, che indica l'aspetto
illimitato dell'energia, e ki, ovvero l'energia prodotta dalla materia. Reiki è il nome dato a una
antica tecnica di guarigione e autoguarigione mediante imposizione delle mani riscoperta, sul
finire del secolo scorso, da un giapponese, il teologo cristiano (??) Mikao Usui, grazie alla lettura
di antichi testi sutra.Il Reiki utilizza non l'energia della persona, ma l'energia vitale universale;
permette cioè di canalizzare meglio e in un certo modo l'energia dell'universo (cosa che già in
minima parte l'uomo fa normalmente, ad esempio "ricaricandosi" quando passeggia nei boschi o in
generale nel verde). Per capire come questo sia possibile, bisogna tenere presente che - lo dice la
fisica - l'universo è composto da campi elettromagnetici che interagiscono tra di loro al di là dello
spazio e del tempo, e che la materia altro non è che una forma di energia e quindi, in qualche
modo, ogni "materia" ha un suo campo elettromagnetico. Tutto qua. Il Reiki quindi non è null'altro.
Non è una forma di magia, non è una religione, non è una brutta imitazione dello Spirito Santo: è il
mezzo che oggi l'uomo conosce per "pulire" le "arterie energetiche" del nostro corpo e quindi far
circolare l’energia. I maestri seri, tra l'altro, ricordano che il reikista non è un superuomo, non è
un guaritore: è semplicemente un canale dell'energia che c'è nell'universo. A lui sta utilizzarla
bene, come bene si devono utilizzare tutti gli strumenti, le opportunità e le conoscenze che la vita ci
offre. Il Reiki, come altre metodiche naturali che utilizzano l'energia, le vibrazioni, riporta
l'equilibrio mente-corpo-spirito poichè considera la persona nella sua complessità. La guarigione,
quindi, arriva perchè ogni problema, ogni malattia è l'ultimo anello di un disequilibrio energetico
della persona. La cultura occidentale è portata a considerare l'uomo dotato di un apparato
scheletrico, digerente, circolatorio ecc. senza considerare che ha pure un sistema energetico (che
gli orientali conoscono, e su cui lavorano ad esempio con l'agopuntura e lo shatzu) formato da
arterie e centri di smistamento e di entrata e uscita dell'energia, chiamati - in sanscrito - chakra.
Ogni persona ha una sua aura, un alone - invisibile ai più -formato dalle emissioni energetiche del
nostro corpo. Queste sono conoscenze ormai note e accettate anche da molti medici occidentali. Il
dottor Ezio Maria Sapienza, docente della Scuola di Omotossicologia e Discipline integrate, ha
prodotto l'anno scorso, per "La Medicina Biologica", un articolo titolato "La modulazione
dell'attività dei chakras negli squilibri delle ghiandole endocrine”. Scrive, tra l'altro: "Il rapporto
salute-malattia dipende dal corretto flusso delle energie sottili. Il campo energetico umano è la
manifestazione dell'energia universale intimamente connessa con la vita dell'uomo... viene
chiamato aura... Nel campo aurica vi sono dei vortici a forma di cono chiamati chakras... La
funzione dei chakras è quella di scambiare l'energia con il campo universale. Ogni chakras è in
rapporto con una ghiandola endocrina e con una dei plessi nervosi principali. I chakras assorbono
energia universale, la scompongono e la convogliano lungo i canali energetici fino al sistema
neurale, le ghiandole endocrine, il sangue, i tessuti, ecc.".
"Il Reiki funziona: non è un imbroglio, non è un’illusione psicologica. La prova più evidente è che
agisce positivamente anche con i bambini e gli animali (e, soprattutto questi ultimi, non si possono
certo condizionare). Il Reiki, come altre tecniche, porta la persona a una maggiore consapevolezza:
in questo non c'è nulla di malvagio. Il Reiki, strutturando la persona energicamente, la rende anche
più forte. Quando si inizia un trattamento omeopatico, il medico avverte: ci potrebbe essere anche
un peggioramento, subito, dovuto allo "sconvolgimento", alla pulizia, al cambiamento delle cose.
Poi la guarigione è sicura. Vale per tutte le tecniche naturali. Certo il medico deve stare accanto al
paziente, anche nel momento in cui c'è il peggioramento, tranquillizzarlo, dargli nuovi consigli.
Così il maestro che dà Reiki, quando si manifestano reazioni di "fatica", dovrebbe dare consigli e le
rassicurazioni del caso al reikista. Il problema, insomma, non è il Reiki, ovvero la tecnica, ma le
persone che la portano in giro. Sul "mercato" ci sono molti maestri, non esiste una
regolamentazione. Chi quindi si rivolge a maestri di Reiki, può incontrare delle persone serie e
preparate anche da un punto di vista energetico, oppure no. L'attenzione quindi va posta,
nell'avvicinarsi a questa tecnica di guarigione: l'apertura dei canali del Reiki non è uno scherzo.
Per questo alcuni dicono che non tutti possono diventare maestri e non basta pagare il corso,
conoscere i simboli per essere dei veri maestri. Reikisti, però, possono essere tutti,
indipendentemente dall'età e dalla cultura: l'energia trasmessa dal reikista non farà mai male, e
infatti non ci sono assolutamente controindicazioni e l'apprendimento è semplice
[L'ESPERIENZA di MOLTI dice il CONTRARIO!!!]; le nozioni indispensabili, minime.
Quando si parla di Reiki si ragiona anche, spesso, di riti strani, di iniziazioni tra il magico e il
malefico. Eppure l'iniziazione, così come viene chiamata per contraddistinguerla se vogliamo
anche con un po di "colore", altro non è che un momento in cui vengono "ripuliti" i canali
energetici del Reiki, perchè l'energia dell'universo fluisca meglio nella persona. Gli occhi vengono
fatti tenere chiusi unicamente perchè chi partecipa passa raccogliersi meglio in se stesso,
concentrarsi su quella che sta accadendo senza distrarsi. E i simboli del Reiki non nascondono
nulla di occulto: sono semplicemente chiavi energetiche che vengono insegnate a chi vuole crescere
energicamente, altrimenti sarebbe come dare le chiavi di un'auto a chi non ha ancora preso la
patente. Il Reìki, che si sta diffondendo rapidamente non salo in Italia ma in tutto il mondo, è una
realtà importante, a cui è bene avvicinarsi - per chi lo desidera - preferibilmente tenendo conto di
tutte le situazioni già dette. Per finire: a chi crede, nulla si può obiettare, se non il fatto che, forse, è
presuntuoso ritenere che non sia vero qualcosa solo perchè non lo si è provato o sentito”[70].
Sulla presunta “energia universale” che è alla base di questa tecnica occorre notare che
l’elettromagnetismo non spiega i “fenomeni vitali” e “spirituali”; nell’ottocento si presentava
l’elettromagnetismo come sostrato ultimo di tutta la realtà, come sostrato connesso con la vita e
specialmente con la vita umana. Le affermazioni “scientifiche” riportate nel primo paragrafo del
contributo sopra pubblicato ("lo dice la fisica...") sono dal punto di vista scientifico scarsamente
intelligibili o semplicemente errate. Hanno tuttavia il sapore ottocentesco di presentare
l'elettromagnetismo come sostrato ultimo di tutta la realtà ("l'universo è composto da campi
elettromagnetici...") - sostrato non inerte ma connesso con la vita ("energia vitale universale"), e
specialmente con quella umana ("Ogni persona ha una sua aura, un alone, (...) formato dalle
emissioni energetiche del nostro corpo"). Questa energia elettromagnetica appartiene all'ordine
materiale o spirituale? Non è chiaro - anzi, la stessa distinzione appare estranea alla concezione
reikista. Questo "alone" è "invisibile ai più": dunque a qualcuno è visibile; questo a causa di un
superiore stato spirituale di qualcuno, o a causa di procedimenti puramente materiali? Questa
confusione di piani è strutturale in questa e in simili dottrine, nelle quali la stessa "energia" assume
tratti a volte puramente meccanici, a volte pressochè religiosi (il conferimento del Reiki avviene nel
contesto di una vera e propria iniziazione, e d'altra parte siamo avvertiti che "rei indica l'aspetto
illimitato dell'energia"). Parallelamente alla scienza ufficiale germoglia un sottobosco di
interpretazioni pseudoscientifiche che attraverso mesmerismo[71], ipnotismo, spiritismo e
varie altre correnti, si ripropongono di condurre salute, volontà, forza morale, nonchè la
stessa anima umana, a un gioco di fluidi magnetici più o meno osservabili e misurabili.
Passata l’euforia scientista solo la pratica ipnotica continua a rimanere oggetto di attenzione
scientifica, ma ormai senza nessuna connessione con il magnetismo.
Nel Seminario Nazionale sulle medicine alternative (m.a.) tenuto a Faenza, nei giorni 20 e 21
settembre 1996 il prof. Joseph Chahoud, Ordinario di Istituzioni di Fisica Teorica all'Università di
Bologna, chiamato a parlare di queste terapie perchè qualificato, come fisico, a giudicare della
validità di teorie che chiamano in campo "energie" più o meno misteriose, ha spiegato che per
quanto attiene alle leggi fisiche note, i richiami "energetici" delle m.a. sopra citate sono un abuso
del termine fisico energia, un linguaggio fantasioso e spesso contro ogni buon senso. In particolare
il calore percepito in una seduta di pranoterapia altro non sarebbe che banale irraggiamento
infrarosso, che si percepisce normalmente per differenze di temperatura anche dell'ordine di 1 grado
e che comportano un trasferimento di energia ridottissimo. Chahoud ha poi aggiunto che da circa 20
anni la fisica sta vivendo una nuova stagione, rivolgendo il suo interesse prioritario agli esseri
viventi che, in quanto sistemi complessi, mai in condizioni di equilibrio, non obbediscono in tutto
alle normali leggi fisiche. Il caso più palese è la violazione del 2° principio della termodinamica,
evidente nell'auto-organizzazione degli esseri viventi la quale comporta crescita dell'ordine e non
del disordine. Non è escluso che le nuove ricerche in questo campo possano in futuro gettare luce
anche su alcuni aspetti delle m.a. Un altro importante contributo Chahoud lo forniva nella
discussione, dove riferiva che le note posizioni di F. Capra che sostiene la concordanza della "nuova
fisica" con le concezioni del New Age, non risultino condivise dalla maggioranza dei fisici.
Ora cerchiamo di cogliere le posizioni e la critica di alcuni scienziati inerenti la “nuova mistica” del
New Age:
Fritjof Capra[72] nel suo libro Il Tao della fisica, scrive:
“Cinque anni fa ebbi una magnifica esperienza che mi avviò sulla strada che doveva condurmi a
scrivere questo libro. In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva dell’oceano, osservavo il moto
delle onde e sentivo il moto del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto
intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica...vidi scendere dallo spazio esterno
cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle con ritmi pulsanti; vidi gli
atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia; percepii
il suo ritmo e ne sentii la musica; e in quel momento seppi che questa era la danza di Siva, il Dio
dei Danzatori adorato dagli Indù...La scienza non ha bisogno del misticismo e il misticismo non ha
bisogno della scienza; ma l’uomo ha bisogno dell’uno e dell’altra. L’esperienza mistica è
necessaria per conoscere la natura più intima delle cose, e la scienza è essenziale per la vita
moderna. Ciò che ci serve non è una sintesi ma una interazione dinamica tra intuizione mistica e
analisi scientifica...Così la maggior parte dei fisici oggi non sembrano rendersi conto delle
implicazioni filosofiche, culturali e spirituali delle loro teorie[73]. Molti di loro sostengono
attivamente una società che è ancora basata su una concezione del mondo meccanicistica e
frammentata, senza vedere che la scienza punta oltre tale concezione, verso una unità dell’universo
che includa non solo il nostro ambiente naturale ma anche i nostri simili. Io credo che la
concezione del mondo implicita nella fisica moderna sia incompatibile con la nostra attuale
società, la quale non riflette l’armonioso interrelarsi delle cose che osserviamo in natura...occorre
una rivoluzione culturale...dipenderà dalla nostra capacità di assumere alcuni degli atteggiamenti
del misticismo orientale, per esperire la globalità della natura e attingere l’arte di vivere in
armonia con essa...Come i mistici, i fisici di oggi hanno a che fare con una esperienza della realtà
non legata alle percezioni sensoriali (soprattutto la fisica atomica), e come i mistici sono stati
messi di fronte agli aspetti paradossali di tale esperienza...e così i mistici e i fisici arrivano alle
stesse conclusioni...si tratta perciò di una visione quasi mistica; l’unica differenza consiste in
questo, che i mistici attribuiscono maggior valore all’esperienza immediata della coscienza
cosmica...L’universo, infatti non è più visto come una grande macchina, bensì come un Tutto
armonico e indivisibile, come una rete di rapporti dinamici che includono l’osservatore umano e la
sua coscienza”[74].

Una ulteriore sintesi significativa del pensiero del New Age può essere fatta utilizzando le parole di
Sir George Trevelyan, deceduto il 7 febbraio 1996 all’età di 89 anni, indubbia figura di spicco
dell’ambiente acquariano, considerato un padre del pensiero New Age; egli afferma:
“L’universo funziona come una grande unità, in cui il tutto viene riflesso in ogni parte...Gli
scienziati ora affermano che la terra è realmente una creatura viva con un respiro e una corrente
sanguinea, una propria intelligenza, ghiandole e sensibilità, e che l’essere umano non è separato
dalla natura ma rappresenta il punto in cui la Natura è divenuta conscia di sè. Stiamo scoprendo
quella che viene chiamata la visione olistica del mondo...Essa implica la convinzione che il Tutto è
sacro. Non vi è separazione, tutto è Divino. Il grande oceano della vita e del pensiero pervade ogni
cosa.”
La visione olistica di Capra e di Trevelyan è estremamente semplicistica perchè non tiene conto
della complessità del quadro scientifico che ivi ci viene illustrata da Paul Davis[75]:
“Verso il 1770 Luigi Galvani notò che i muscoli di una rana morta si contraevano se sottoposti ad
una lieve corrente elettrica e ne concluse che 'l’elettricità animale' era l’essenza della vita. Si
tratta, questa dell’elettricità che sarebbe in qualche modo connessa con la forza vitale, di una
convinzione ben radicata: basti pensare alla storia di Frankenstein, che porta alla vita un mostro
artificiale tra le scariche di una apparecchiatura elettrica. In anni più recenti a noi certi studiosi
dei fenomeni cosiddetti paranormali hanno affermato di avere individuato la misteriosa forza vitale
mediante un improbabile combinazione di poteri psichici ed tecnologie avanzate. A riprova di ciò
sono state fatte circolare alcune fotografie indistinte che mostrano raggi o macchie dall’aspetto
vuoi filiforme vuoi nebbioso che provengono da diversi organismi viventi (e anche dalle dita
umane). Peccato che non sia possibile conferire una base scientifica a queste vaghe congetture. Per
ora, l’unico modo in cui si manifesta questa ipotetica forza vitale è attraverso la vita stessa: ciò che
è vivo mostra la forza vitale, ciò che è inanimato no. Ma dicendo questo riduciamo la forza vitale a
una semplice espressione linguistica, che non spiega nulla della vita. Infatti, cosa significa dire che
una persona, o un pesce o un albero, ha la forza vitale? Solo che è vivo. E in quanto alle
manifestazioni della forza vitale in certi misteriosi e oscuri ‘esperimenti’, famigerati per la loro
non ripetibilità, va detto che la possibilità del trucco o dell’inganno è così elevata che pochi
scienziati li prendono sul serio. Ma invocare una ipotetica forza vitale significa sottovalutare che
un sistema a più componenti può possedere qualità che risultano assenti, o non significative, in
ciascuno degli elementi che lo compongono. Si consideri, per fare ancora un esempio, la fotografia
di un volto stampata sul giornale. Essa è costituita da una moltitudine di puntini, ognuno dei quali
per quanto attentamente esaminato, non raffigura affatto un volto: l’immagine prende forma solo
quando ci si allontana in modo da osservare tutti i puntini. Il volto quindi non è una proprietà dei
puntini in quanto tali, ma dell’insieme di tutti i puntini: l’immagine del volto è determinata da tutti
i puntini. Allo stesso modo il segreto della vita non si trova negli atomi che compongono la cellula
vivente, ma dal modo con cui questi atomi sono organizzati, e cioè dall’informazione codificata
nelle strutture molecolari. Una volta che ci si è resi conto dell’esistenza dei fenomeni per così dire
collettivi, il concetto di forza vitale diviene superfluo. Non occorre più che gli atomi siano ‘animati’
affinchè conferiscono alla materia le proprietà della vita: basta che siano organizzati in un certo
modo, per quanto complesso questo possa essere. L’antinomia che qui abbiamo sottolineato, forza
vitale da una parte e struttura dall’altra, corrisponde all’opposizione tra olismo e
riduzionismo...Nel caso dei sistemi biologici, nessuno nega che un organismo sia effettivamente un
insieme di atomi. L’errore sta nel considerarlo niente più che un insieme di atomi. E’ lo stesso che
considerare una sinfonia di Beethoven niente più che un insieme di note...La proprietà essenziale
della vita, il tema di un motivo musicale, l’intreccio di un romanzo sono qualità cosiddette
‘emergenti’, nel senso che emergono solo a livello complessivo della struttura, e sono prive di
significato a livello degli elementi componenti...Secondo Douglas Hofstadter questi due livelli non
si contraddicono l’uno con l’altro; quindi, l’interrogativo ‘Il mondo va capito ricorrendo all’olismo
o al riduzionismo?’ non ha senso: dipende da ciò che si vuole conoscere...Dire che un formicaio
non è che un insieme di formiche significa ignorare la realtà del comportamento collettivo...E allo
stesso modo assurdo è dire che l’essere umano è nulla più che l’insieme di cellule, le quali non
sono altro che frammenti del DNA eccetera, i quali a loro volta non sono altro che raggruppamenti
di atomi, e concludere infine che la vita non ha importanza ne significato. La vita è un fenomenico
olistico...In certi settori sta nascendo addirittura un culto dell’olismo, in parte forse perchè in
sintonia con l’attenzione alle filosofie e il misticismo dell’Oriente. Questo clima mutato emerge con
chiarezza dai libri quali The Tao of Phisics di Fritjov Capra e The Dancing Wu Li Masters di
Zukav, in cui collega la fisica moderna a concetti olistici tipicamente orientali quali l’unità dello
spirito e il destino universale. Accettata l’idea che una prospettiva olistica rende superfluo il
concetto di forza vitale, immediatamente sorge un’altra questione: può sperare la scienza, e in
particolare la fisica, di riuscire a descrivere fenomeni olistici, tra cui la vita? Molti sono i tentavi di
fondare una fisica olistica estensiva: tra questi possiamo citare Wholeness and Implicate Order, di
David Bohm. A proposito dei sistemi biologici, Bohm scrive: ‘La vita va considerata in quanto
appartenete, in un certo senso ad una totalità’, affermando che la vita è in qualche modo
‘racchiusa’ nel sistema complessivo, comprendendo anche le parti innegabilmente inanimate come
l’aria che respiriamo, le cui molecole verranno un corpo a fare parte del nostro corpo.
In realtà la fisica ha dovuto affrontare i fenomeni olistici già cent’anni fa con la nascita della
termodinamica a opera di James Clerk Maxwell e Ludwig Boltzmann, i quali intendevano dedurre
le proprietà termodinamiche dalle proprietà statistiche di vasti insiemi di molecole. La
termodinamica ha rilevanza particolare per il fenomeno della vita...la biologia mi mostra che man
mano che i sistemi biologici si evolvono lungo tutta la storia del pianeta, assumono forme sempre
più elaborate e complesse, con il conseguente incremento del livello dell’ordine; questo non è in
contraddizione con la seconda legge della termodinamica (=degradazione dell’energia che
corrisponde ad un aumento progressivo del disordine) poichè il riferimento è sempre al sistema
totale. Essendo l’essere vivente un sistema aperto (=che scambia materia ed energia) nel momento
in cui accresce il suo ordine determina un aumento dell’entropia nell’ambiente...L’energia totale
racchiusa nel corpo della persona rimane più o meno immutata: il corpo invece è attraversato da
un flusso di energia grazie all’ordine, o entropia negativa, creato dall’energia consumata.
L’elemento essenziale che garantisce la vita è dunque l’entropia negativa...Dire che la vita non
viola le leggi della fisica non equivale, naturalmente, a dire che le leggi della fisica spiegano la
vita ma solo che non la contraddicono. Non credo che siano molti i fisici disposti a sostenere che,
ammettendo di conoscere completamente le leggi che governano i processi atomici e molecolari,
sia possibile dedurre da queste leggi soltanto la possibilità di esistenza della vita...non è detto che
il comportamento complessivo sia comprensibile secondo i principi che regolano il comportamento
delle parti che lo costituiscono. Ammettendo quindi che la materia, sia inanimata che vivente,
obbedisca sempre alle stesse leggi fisiche, resta da chiarire il mistero perchè le stesse leggi possono
determinare comportamenti così radicalmente diversi. Infatti, si potrebbe dire che la materia
imbocca due strade diametralmente opposte: una, quella della vita, si evolve verso stati sempre più
ordinati; l’altra, quella inanimata, cade in un disordine crescente sotto la spinta della seconda
legge della termodinamica. Eppure in entrambi i casi gli elementi componenti, vale a dire gli
atomi, sono sempre gli stessi...Ilya Prigogine, premio Nobel per la chimica, ha intrapreso lo studio
dei sistemi autorganizzantisi, cioè di quei sistemi inanimati che riescono anch’essi a conseguire
spontaneamente un’organizzazione (=strutture dissipative)... facendo vedere che esiste in taluni
casi un comportamento comune a vivente e non vivente...però ciò non significa che ci sia un’unica
spiegazione...L’origine della vita rimane uno dei grandi misteri della scienza. L’enigma
fondamentale rimane il problema della soglia. Solo quando la molecola organica raggiunge un
altissimo livello di complessità è lecito considerarla “vivente”: vivente nel senso che la molecola
dispone di una grande quantità di informazione opportunamente codificata in forma stabile
possiede non solo la capacità di immagazzinare la matrice necessaria per la replicazione, ma
anche i mezzi necessari alla replicazione stessa. Insomma il problema è capire come gli ordinari
processi fisici e chimici abbiano potuto superare questa soglia senza l’intervento di una entità
sovrannaturale...Basta un semplice calcolo statistico per dimostrare che il DNA, la complessa
molecola che reca impresso il codice genetico, ha probabilità nulle o quasi di costituirsi
spontaneamente...La scienza considera la vita alla stregua di un meccanismo, e non ha bisogno ne
di ricorrere alla forza vitale ne a una qualche qualità non materiale. Sull’origine della vita non si
sa molto, sebbene le ricerche in atto sui sistemi autorganizzantisi rendano plausibili secondo
alcuni, una interpretazione meccanicistica della biogenesi...La nostra ignoranza sulle origini della
vita lascia ampio spazio per una spiegazione di carattere teologico: ma sarebbe imprudente
invocare Dio approfittando delle lacune della scienza perchè si rischia, nel caso di possibili
progressi della conoscenza, una clamorosa smentita”[76].
Risulta qui chiaro che il termine “flusso vitale” non spiega nulla della vita e l’abusare di questo
termine, che potrebbe identificarsi con gli atomi che compongono la cellula vivente, non mi
permette di cogliere il fatto che un organismo vivente è di più degli atomi che lo compongono in
quanto essi sono organizzati in modo da far emergere delle qualità non riscontrabili negli stessi.

Lo scienziato Alan Cromer presenta una interessante definizione di scienza per intenderci su ciò
che è o non è scientifico:
“E’ straordinariamente difficile trovare una definizione concisa per la scienza. Deve essere messa
in relazione con i suoi risultati materiali-la cura delle malattie, il volo degli aeroplani, la magia del
computer? O con i suoi metodi - le equazioni matematiche e gli esperimenti in laboratorio? O più
sottilmente, con la sua metafisica - la credenza in una realtà oggettiva e nel principio di causa ed
effetto? Ognuno di questi punti di vista coglie qualcosa di ciò che spesso si indica con la parola
scienza, ma nessuno è completamente soddisfacente. Una definizione basata su ciò che viene
prodotto materialmente esclude la matematica e l’evoluzione. Una definizione che prenda in
considerazione solo la matematica tradizionale e la sperimentazione esclude la scienza del passato,
come la paleontologia, e le nuove metodologie, come la simulazione al computer (Yonezawa, 1993).
E la metafisica della scienza del diciannovesimo secolo ha dovuto cedere il passo alla realtà della
fisica del ventesimo. Eppure, in ogni momento la maggior parte degli scienziati è d’accordo su ciò
che la scienza è e su ciò che non è. La percezione extrasensoriale non lo è. La violazione del
principio di parità lo è. Il channeling non lo è. La cosmologia lo è. La pranoterapia e l’omeopatia
non lo sono. La relatività e la meccanica quantistica lo sono. Che cosa distingue la scienza dalle
sue imitatrici o rivali?...La scienza, secondo la definizione sociologica datale da John Ziman, è la
ricerca di un consenso su opinioni razionali di tutti i ricercatori competenti...Dai lavori dello
psicologo svizzero Jean Piaget sappiamo che gli uomini hanno una concezione fondamentalmente
egocentrica del mondo. Crescere in una società moderna significa imparare ad accettare
l’esistenza di un mondo esterno separato dal nostro io. E non è facile. La maggior parte
dell’umanità, per la maggior parte della sua storia, non ha mai imparato a distinguere il mondo
interno dei pensieri e delle sensazioni dal mondo esterno degli oggetti e dei fatti Ogni individuo era
inscindibilmente legato ai poteri naturali e soprannaturali che governano il mondo. Spezzare tale
legame, passo necessario perchè si possa sviluppare la scienza, va contro un elemento
caratteristico della natura umana...Vorrei sottolinearlo ancora una volta: io non sto sostenendo che
la verità, nella scienza, sia qualunque cosa il consenso scientifico dica sia vera. Piuttosto, sto
dicendo che, in generale, non può esserci un consenso basato sull’opinione di coloro che sono
informati senza che ci sia qualcosa di “reale” là fuori, e che questo consenso è la nostra prova
oggettiva che esiste questa realtà...Questa idea è talmente recente che le sue implicazioni non sono
ancora generalmente accettate. Per esempio, la pretesa che lo spazio sia la prossima frontiera
dell’umanità è basata sulla credenza di un progresso illimitato, una nozione che si scontra con
quella di una realtà esterna...I limiti, mi sembra, fanno parte dell’idea stessa di scienza o, piuttosto,
della credenza di un mondo esterno sul quale la scienza si basi. Poichè viviamo ancora
nell’adolescenza della scienza, siamo ancora abbagliati dai suoi successi e inconsapevoli di questi
limiti. Ma man mano che la scienza maturerà, questi limiti diventeranno sempre più evidenti e
avranno un profondo influsso sui nostri atteggiamenti...La nuova conoscenza verrà soprattutto da
aree come il pensiero, l’invecchiamento e il comportamento nelle quali siamo relativamente
ignoranti...tenendo a mente che neanche un dio omerico poteva fare l’impossibile...Quelli di noi
che apprezzano la scienza dovrebbero essere cauti nel compiacersi di ciò. Le sette e i profeti
sorgono spontaneamente dalle profondità della mente egocentrica, mentre la conoscenza scientifica
deve venire tramandata di generazione in generazione attraverso un complesso formativo che
richiede almeno vent’anni. Se i paesi più sviluppati non riusciranno a fornire una istruzione di
qualità per tutti, l’ignoranza e la superstizione cresceranno rapidamente...La pranoterapia,
l’omeopatia, la psicoanalisi e la parapsicologia sono esempi di scuole rivali che si sono formati
quando i loro fondatori non erano più in grado di convincere i colleghi competenti della bontà
delle loro idee. Le prime tre sono terapie che sono vendute direttamente al pubblico senza una
qualsiasi basi teorica ragionevole o una qualche prova oggettiva della loro efficacia...La scienza
deve essere scettica non aperta di mente. Ci sono milioni di idee pseudoscientifiche e non è
possibili dimostrarle tutte false con mezzi scientifici...E’ per questo che l’onere della prova deve
essere a carico del credente. Se la prova è abbastanza convincente gli scettici con il tempo,
accetteranno quasi tutto, anche che i continenti vanno alla deriva sulla superficie terrestre...La
realtà ha in serbo meraviglie ben più grandi di tutte le favole dell’Oriente, dandoci in cambio per il
nostro perduto senso di onnipotenza una qualche conoscenza del mondo esterno, un notevole
controllo e una certa responsabilità per le nostre vite, e anche un tocco di umiltà”.[77]
Il Reiki si propone come una tecnica funzionante che un domani la scienza confermerà ma per il
momento non può fornire alcuna prova scientifica seria. In esso si innestano elementi magici o
soprannaturali per affermare l’esistenza di forze non giustificabili altrimenti. E’ un
procedimento poco serio che denota la natura truffaldina della preudo-tecnica.

Esperimenti scientifici
Antonino Zichichi nel suo libro “Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo” fa l’esempio della
teoria dell’evoluzione biologica della specie come non scienza galileiana che pretende di andare
molto al di là dei fatti accertati e conclude:
“Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse
non è Scienza galileiana...questa teoria non ha alcuna base matematica eppure molti hanno la
presunzione di classificarla come una esatta teoria scientifica, corroborata da verifiche
scientifiche. Domanda: quali sono le equazioni di questa teoria? Risposta: non esistono...gli
studiosi dicono che l’evoluzione biologica richiede tempi lunghissimi non sulla base di una
elaborazione teorica basata su dati sperimentali ma perchè si osserva che la specie umana, in
diecimila anni, non ha dato alcun segno di evoluzione biologica. Non perchè i tempi lunghissimi
siano il risultato della legge evolutiva espressa in equazioni matematiche...La teoria
evoluzionistica della specie umana è, dal punto di vista scientifico, solo una ipotesi. Interessante
quanto si vuole; ad essa però manca il vaglio delle prove sperimentali riproducibili. ”[78].
Quindi Zichichi parla dei tre livelli di credibilità scientifica:
“Il primo livello è quello delle prove riproducibili: chi non credesse che la forza è proporzionale
alla accelerazione potrebbe ripetere gli esperimenti di Galilei. Troverebbe sempre la stessa
risposta...sono questi gli esperimenti su cui l’uomo ha un completo controllo e che può sempre
riprodurre. Il secondo livello di credibilità si ha quando non è possibile studiare eventi
riproducibili sotto controllo diretto...cioè non è possibile intervenire direttamente su un fenomeno,
ma solo osservarlo (es. in un angolo del cielo esplode una supernova, in un altro ruota
vertiginosamente una stella di neutroni, e così via; mettendo insieme il tutto, si può ricostruire
come si trasformano certe stelle). Infine il terzo livello quando una serie di fenomeni avviene una
sola volta e sarebbe il caso dell’evoluzione della specie umana se non ci fossero gli anelli mancanti
e le altre difficoltà prima elencate...mentre appartiene al terzo livello l’Universo che gli astrofisici
dicono essere nato con il Big-Bang, circa 15 miliardi di anni fa...in questi ultimi anni sono fioriti
tanti modelli i quali hanno in comune una proprietà: il Big Bang non è l’origine. E si studiano i
fenomeni legati alla fisica del pre-Big Bang”.[79]

Niels Bohr, uno dei padri della fisica moderna diceva: “Non esistono teorie belle o brutte ma
soltanto teorie vere e teorie false” e Zichichi ci ricorda che “il primo livello rimane il perno della
Scienza galileiana. Bisogna quindi diffidare di tutti coloro che, elaborando teorie, dimenticano il
banco della prova sperimentale, riproducibile. Una sola volta e mai più vale per le favole, non per
la Scienza”. [80]

Nel Reiki troviamo il tentativo strumentale di ottenere una parvenza scientifica con vaghi
riferimenti ad Einstein. Come verità scientifica viene inoltre suggerita la fotografia Kirlian, ben
nota metodica che dovrebbe fotografare le emanazioni energetiche dei corpi, ma che è stato ormai
chiarito trattarsi di tutt’altro, per cui attualmente è in discredito anche presso i parapsicologi (vedi
A.S. Berger, The Encyclopedia of Parapsychology and psychical Research, 1991).[81] Il problema è
quello della misurazione della energia vitale; in questa direzione sono falliti tutti i tentativi da quelli
di G. De Bourg e De Carlini alla più recente apparecchiatura Kirlian. Nel 1939, in Russia,
l’elettricista Semyon Davidovich Kirlian, basandosi su un comune apparecchio per la elettroterapia,
fotografa le mani usando altissimi voltaggi. Le mani risultano contornate da aloni rossi, gialli, a
volte con striature, puntinature. Nelle valutazioni di alcuni studiosi (biologo russo V.M. Inyushin) le
foto Kirlian diventano un modo per scoprire l’energia vitale e di conseguenza anche la possibilità di
fotografare il bioplasma ovvero il mitico fluido che uscirebbe dalle mani dei pranoterapeuti. Questi
allora non sarebbero dei “venditori di fumo” ma avrebbero le prove, ovvero le fotografie delle loro
capacità. Secondo questi esperimenti della macchina Kirlian, la mano che emana una colorazione
bluastra sarebbe la mano assorbente il dolore, mentre la mano che emana una colorazione rossa
sarebbe quella che da energia. Il prof. Palmieri dell’Istituto di Biofisica e Cibernetica del CNR
(Centro Nazionale delle Ricerche) di Genova, su richiesta di Piero Angela, ha fotografato una mano
di metallo con la macchina Kirlian e ha verificato che attorno alle dita si notano macchie bluastre
come una aureola ma non si tratta dell’energia vitale assorbente, come i pranoterapisti vorrebbero
dimostrare, perchè la mano è di metallo. Uno serio studio effettuato da tre studiosi americani (L.
Burton, W. Joines, B. Stevens) alla Duke University, e comunicato alla 17 a Annual Convention
della Parapsychological Association nel 1977, attestava che l’uso di apparecchi differenti e di
mancanza di standard nei voltaggi e delle frequenze usate rende impossibile la ripetibilità degli
esperimenti e che comunque l’effetto Kirlian non è un fenomeno paranormale. Nello studio di tre
ricercatori americani (R. Petrini, D. Lord, R. Carter) si giunge alla conclusione che le luci, le
luminescenze che si vedono in tutti gli oggetti viventi e non, sottoposti alla Kirlian, sono dovuti ai
gas presenti attorno all’oggetto, ionizzati dall’intenso campo elettrico (dell’ordine di decine di
migliaia di volt). Il gas neon da il colore arancione, gli idrocarburi il rosso, l’ossigeno il giallo,
l’azoto il blu. Sono stati fotografate chiavi da meccanico, bulloni, monete, fondi di padella, fogli di
plastica, ecc.: tutti hanno la stessa aureola. Il colore cambia in relazione al gas che ci troviamo
attorno alla mano. Basta un piccolo spostamento, una modificazione dell’umidità, un diverso
voltaggio elettrico per modificare il risultato della foto. Il prof. Palmieri ha dichiarato: “Mi dispiace
dover deludere quelli che pensano ci siano fluidi, o energie che escono dalle mani dei guaritori: le
cose che si vedono con la Kirlian sono un fenomeno dovuto semplicemente al passaggio di
elettricità”. [82]

Il C.I.C.A.P. (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale)


recentemente ha reso noto su Internet che una bambina di 9 anni ha smontato la ''pranoterapia''. La
prestigiosa rivista medica Journal of the American Medical Association (JAMA) pubblica in un
numero dell’aprile 1998 un esperimento che smonta le pretese pseudoscientifiche della tecnica nota
come ''Tocco terapeutico'', una versione americana della nostra pranoterapia. La curiosità' è che
l'autrice dell'articolo è Emily Rosa, una bambina di 9 anni di Loveland, nel Colorado, che aveva
realizzato l'esperimento come progetto per un esame scolastico di scienze. I cultori del ''Tocco
terapeutico'', come i pranoterapeuti, affermano di poter manipolare il fantomatico ''campo
bioenergetico'' che circonderebbe il corpo umano. L'esperimento, realizzato su 21 terapeuti, ha
dimostrato che nessuno era in grado di individuare tale ''campo'' in condizioni di controllo. Emily ha
semplicemente preparato uno schermo di cartone con due buchi: ogni terapeuta inseriva le mani nei
buchi e, senza possibilita' di vedere oltre lo schermo, doveva dire se la mano di Emily era più vicina
alla loro mano destra o sinistra sentendone il ''campo bioenergetico''. I 21 partecipanti hanno scelto
la mano giusta il 44% delle volte: poco meno del 50% che si dovrebbe ottenere semplicemente
tirando a caso. ''Per quanto ne sappiamo'', si legge nell'articolo, ''non è mai stato pubblicato nessun
altro studio quantitativo di questo tipo, se non con test su pochi terapeuti, e nessun esperimento ben
realizzato dimostra un qualunque beneficio medico derivante dal tocco terapeutico''. Il dr. George
D. Lundberg, direttore di JAMA ha dichiarato: ''Non credo che l'età debba essere considerata una
variabile determinante (per la pubblicazione): ciò che conta è la qualità della scienza''. Ne risulta
che non esiste neanche un dato empirico che giustifichi una indagine scientifica.

Analizziamo la Relazione sugli esperimenti a cui si è sottoposto il signor Domenico Calautti,


Master di Reiki, in Pinerolo il 01/02/97:
“In seguito ad un incontro tenutosi a Foresto tra il signor Domenico Calautti e don Fedele Villa,
durante il quale il signor Domenico ha affermato di essere in grado di ricaricare le batterie delle
macchine e di cancellare le carte magnetiche grazie all'energia vitale, o Reiki, che fluisce
attraverso le sue mani, un gruppo di persone gli ha chiesto di sottoporsi a degli esperimenti al fine
di dimostrare quanto affermato ed eventualmente, con gli opportuni strumenti, quantificare l'entità
della ricarica di cui sopra. Il 1° febbraio 1997, alle ore 16,15, in Pinerolo, p.zza Roma 22, presso il
Centro di Reiki del signor Domenico Calautti, si sono tenuti i seguenti esperimenti, di cui è stata
eseguita ripresa filmata attraverso video camera. Sono presenti: Miche Bennardo, Fabrizio
Bronuzzi, Domenico Calautti, Onofrio Colella, Giuseppe Coro, Maria Teresa e Bruno..., Gaetano
Poidomani, Alberto Porro e Moreno Turato.

Prova di ricarica di batterie


Per questa prova sono messe a disposizione tre tipi di batterie: a) una alcalina (teoricamente non
ricaricabile); b) una al nichel-kadmio e c) una al piombo. Le batterie saranno collegate ad un
piccolo carico fittizio, ad un voltmetro e ad un oscilloscopio. La prima batteria utilizzata per la
prova è quella al nichel-kadmio che, una volta collegata al carico suddetto, comincia a scaricarsi
lentamente. Moreno Turato prova a tenere, tra le sue mani, la batteria, per qualche minuto ma il
voltmetro non rileva nessuna inversione di tendenza e la batteria continua a scaricarsi. La batteria
al nichel-kadmio viene allora consegnata a Domenico Calautti il quale chiede del tempo per
effettuare la prova in quanto egli dice "per ricaricare le batterie sono necessari alcuni minuti". La
prova inizia alle ore 16,23 con una tensione iniziale di 8,235 volt. Alle ore 16,28 la tensione
rilevata è di 8,144 volt; alle 16,31 la tensione è di 8,088 e alle ore 16,33 la tensione misurata è di
8,017 volt. La temperatura della batteria, misurata con un termometro a infrarossi, è di 24 gradi
centigradi. Malgrado sia stata tenuta tra le mani di Domenico per dieci minuti la pila al nichel-
kadmio ha continuato a scaricarsi passando da 8,235 a 8,017 volt. Non si è quindi rilevato nessun
apporto di energia tale da invertire o almeno bloccare, la progressiva perdita di tensione della pila.
Bruno, che afferma di aver ricaricato la batteria del suo orologio di casa, si sottopone quindi alla
prova di ricarica di una batteria al piombo. Sono le 16, 36 e la tensione iniziale è di 5,912 volt ad
una temperatura (della pila) di 22 gradi centigradi. Alle 16,41 (dopo una momentanea discesa a 5,
911 v.) la tensione è sempre di 5,912 volt. Alle 16,44 la tensione è salita a 5,913 volt con una
temperatura della pila di 28 gradi centigradi. Alle 16,46 la tensione è ancora di 5,913 volt. Alle
16,46 la tensione è salita a 5,914 volt per rimanere così fino alle 16,48 quando, con la pila ad una
temperatura di 28 gradi centigradi, l'esperimento di Bruno si è concluso. Si è potuto rilevare che la
pila al piombo, sottoposta allo stesso carico fittizio di quella al nichel-kadmio, nelle mani di Bruno
in 12 minuti ha aumentato la sua temperatura di 6 gradi centigradi (passando da 22 a 28) e, nel
contempo, ha elevato la sua tensione di 0,002 volt (ovvero 2 millivolt). Bruno quindi ha fornito
energia o, per essere più precisi, ha fornito del calore con le sue mani, calore che spiega il lieve
innalzamento di tensione registrato. Mentre la batteria al piombo viene lasciata riscaricare, viene
valutata 1'eventuale presenza di radiofrequenze attraverso un misuratore di campo. Alla prova di
emissione di radio frequenze si sottopone per primo Alberto Porro. Si constata che egli non dà
luogo ad emissione di frequenze. Alla stessa prova si sottopone Maria Teresa, la quale ottiene gli
stessi risultati di Alberto: non siamo quindi in presenza di generazione/produzione di energia da
radio frequenza (campo da 0 a 1 Giga). Ripetiamo a questo punto, la prova di ricarica della
batteria al piombo ponendola tra le mani di Moreno. Sono le 17,04, la tensione è di 5,911 volt ad
una temperatura di 23-24 gradi centigradi. La prova viene interrotta alle 17,08 (dopo solo 4
minuti) poichè la pila ha raggiunto una tensione di 5,914 volt ed una temperatura di 31 gradi
centigradi. Si è potuto così rilevare che la pila al piombo, tra le mani di Moreno, in 4 minuti ha
aumentato la sua temperatura di 7-8 gradi centigradi circa (passando da 23-24 a 31) e, nel
frattempo, ha elevato la sua tensione di 0,003 volt (ovvero 3 millivolt). Moreno ha quindi fornito
calore alla pila in misura maggiore di quello fornito da Bruno e questo spiega come, in minor
tempo, abbia raggiunto e superato i valori di Bruno. Ora, poichè Bruno afferma di possedere Reiki
mentre Moreno no, i risultati portano a dire che la momentanea ricarica della batteria al piombo è
frutto essenzialmente del diverso calore emanato dalle mani. In presenza di mani più calde (come è
stato per Moreno) la tensione s'innalza leggermente. Per verificare questa spiegazione si decide di
sottoporre la batteria al piombo alla prova del termosifone. Alle 17,09, con una tensione di 5,914
volt, la batteria viene collocata su un termosifone che ha una temperatura di 50 gradi centigradi.
Alle 17,12 la tensione misurata è di 5,917 e la temperatura della batteria è salita a 33 gradi
centigradi. Sul termosifone, quindi, la batteria in 3 minuti ha aumentato la sua temperatura
giungendo a 33 gradi ed elevando la sua tensione di 0,003 volt (cioè 3 millivolt). Ciò permette di
concludere che, solo per la batteria al piombo, l'aumento della temperatura comporta anche
l'elevazione della tensione. Non è quindi il Reiki che permette di ricaricare la batteria al piombo,
ma soltanto il calore emanato da una fonte (mano o termosifone che sia) e la stessa costituzione di
questo tipo di batteria la quale, in ultima analisi, la rende sensibile al calore.
Bruno, a questo punto, si sottopone alla prova di ricarica della batteria al nichel-kadmio. Sono le
17,15 e la tensione misurata è di 8,230 volt. Alle 17,17 (dopo 2 minuti) la tensione è di 7,920 volt.
Poichè la batteria si scarica in maniera sensibile, abbiamo pensato di diminuire il carico
portandolo da 10 a 3 milliamper. Sono le 17,18 e la tensione, per effetto della diminuzione del
carico è salita a 8,140 volt, arrivando, alle 17,19, a 8,163 volt. Raggiunto il picco di massimo
innalzamento (8,168 v.) per la riduzione del carico, alle 17,23 la tensione misurata era dì 8,100
volt e, alle 17,26, la tensione raggiungeva gli 8,053 volt con una temperatura di 28 gradi
centigradi.
Anche Domenico si sottopone alla prova di ricarica con il carico ridotto a 3 milliamper: sono le
17,26 e la tensione rilevata è di 8,391 volt. Alle 17,29 la tensione è di 8,405 volt; alle 17,30 la
tensione è di 8,407. Ma alle 17,33 la tensione scende a 8,404, per arrivare, al termine della prova,
alle 17,36, ad una tensione di 8,396 volt con una temperatura di 31 gradi. L'innalzamento
momentaneo di tensione che si è verificato è spiegabile con la riduzione del carico. Malgrado
l'apporto di calore delle mani di Bruno e poi di Domenico, la tensione della batteria è
progressivamente scesa. Ciò si spiega con la particolare costituzione delle pile al nichel-kadmio le
quali non reagiscono al calore come invece fanno quelle al piombo.

Prova di cancellazione di una carta magnetica


Poichè sia Domenico che Bruno e sua moglie Maria Teresa asserivano di aver cancellato,
tenendole in mano, alcune carte magnetiche e spiegavano ciò con l'energia vitale di cui loro
sarebbero i canali, li abbiamo sottoposti alla seguente prova. Con l'ausilio di un rilevatore di
tracce magnetiche si sono precedentemente controllate cinque carte di quelle normalmente in uso.
Dopo l'accertamento della presenza in tutte e cinque di tracce magnetiche, le carte sono state
distribuite a: a) Domenico; b) Bruno; c) Maria Teresa; d) Alberto e f) Fabrizio. La prova è
cominciata alle 17,30 ed è terminata alle 17,33. La verifica delle carte, attraverso il rivelatore di
tracce magnetiche, ha permesso di accertare che nessuna di esse era stata cancellata, ma aveva
conservato intatti i propri dati.
Prova di cancellazione di un dischetto da computer
La stessa prova della cancellazione delle carte magnetiche è stata ripetuta, questa volta solo da
Domenico, con un dischetto di computer precedentemente verificato. I dati in esso registrati non
hanno subito nessuna variazione e/o cancellazione dopo che il dischetto è stato tenuto per alcuni
minuti nelle mani di Domenico.

Prova di trattamento di un organo vitale malato


Domenico chiede di trattare, con l'imposizione delle sue mani, una parte del corpo di uno di noi. Si
sottopone alla prova Michele Bernardo, il quale in questo periodo soffre particolarmente di un
fastidioso mal di schiena. L'applicazione dura per alcuni minuti, ma Michele non rileva nessun
cambiamento nella sua sintomatologia. La temperatura delle parti della schiena su cui erano
poggiate le mani di Domenico si è leggermente elevata. Domenico, su suggerimento di Alberto,
prova a trattare il fegato di Michele. La stessa cosa prova a fare Moreno, in contemporanea con
Domenico, ma sull'altro lato dell'addome di Michele. Quest'ultimo dichiara di sentire del calore nel
punto in cui sono collocate le mani di Domenico, calore che è pero maggiore là dove sono posate le
mani di Moreno. Domenico afferma che una persona a cui sono stati aperti i canali, cioè una
persona che è stata iniziata al Reiki, possiede un'energia maggiore sulle proprie mani, rispetto a
quando non aveva ancora i canali aperti. Per verificare ciò Alberto si sottoporrà all'apertura dei
canali che, di solito, si ottiene frequentando il seminario di primo livello della durata di tre
incontri, ma che, in via eccezionale, verrà realizzata con una sola seduta. Domenico chiede di non
filmare con la video camera quanto avviene, ma ci consente di prendere appunti e di rilevare alcuni
dati. Alberto viene fatto sdraiare a terra e invitato a tenere le proprie mani sul petto per tre minuti.
La temperatura rilevata sul palmo delle sue mani all'inizio era di 32 gradi centigradi. Dopo tre
minuti, alle 18,02, la temperatura rilevata sul palmo della mano è di 34 gradi centigradi. Alle 18,
03 Alberto riceve la prima iniziazione: Domenico lo fa sedere su una sedia e, dopo aver toccato
alcuni punti del suo corpo, soffia forte su quegli stessi punti, quasi a voler liberare qualcosa che
era ostruita (il canale appunto). Alle 18,05, dopo l'iniziazione, Alberto deve restare in 'centratura'
per 3 minuti. Alle 18,08 la temperatura del palmo della mano di Alberto è ai 33-34 gradi
centigradi. L'iniziazione (cioè l'apertura dei canali) avrebbe dovuto comportare una modifica nel
modo di sentirsi di Alberto e nei valori di temperatura delle sue mani: al calore normalmente
posseduto da esse si sarebbe dovuto sommare quello dell'energia vitale (Reiki). Il termometro a
raggi infrarossi non ha però rilevato nessun aumento di temperatura: le mani di Alberto avevano
gli stessi gradi centigradi di quando la prova di iniziazione è cominciata.

Prova di sensibilizzazione di una pellicola a raggi X


Si è infine sottoposto Domenico alla prova di sensibilizzazione di una pellicola a raggi X, la stessa
in uso negli studi odontoiatrici. La pellicola gli è stata consegnata alle 18,12 ed egli l'ha tenuta tra
le mani per tre minuti. Dopodichè, grazie ad una mini camera oscura opportunamente attrezzata, si
è provveduto a svilupparla. La pellicola è risultata completamente pulita.

Conclusioni
Le suddette prove dimostrano che l'affermazione di Domenico e dei suoi amici Maria Teresa e
Bruno, relativa alla loro capacità di ricaricare le batterie e di cancellare delle carte magnetiche,
non ha fondamento scientifico. L'unica cosa che è stata possibile rilevare è, a questo proposito, la
particolare predisposizione delle batterie al piombo ed aumentare leggermente (siamo nell'ordine
dei millivolt) la tensione in presenza di un aumento di calore comunque questo sia ottenuto:
scaldando con le mani la batteria o collocandola su una fonte di calore artificiale quale è, appunto,
il termosifone. Inoltre, una persona con una temperatura corporea maggiore, come nel caso di
Moreno, determina un più veloce innalzamento di tensione nella pila stessa. Il fenomeno è
conosciutissimo dagli esperti, così come è conosciuto anche l'innalzamento di tensione
momentaneo che si determina quando si toglie il carico ad una batteria e lo si diminuisce, come nel
caso della pila al nichel-kadmio.
Domenico aveva raccontato, nell'incontro di Foresto, che con alcuni amici reikysti era riuscito a
ricaricare la batteria dell'auto su cui viaggiavano, che si era scaricata. Avendo provato a far
partire la macchina, e non essendoci riusciti, poichè la potenza della batteria diminuiva sempre
più, si erano decisi a mettere le loro mani (erano in cinque) sulla batteria stessa onde trasmettere
ad essa l'energia vitale, il Reiki. Dopo dieci minuti, avevano provato a riaccendere il motore e
questi era ripartito: segno, a loro avviso, che la batteria si era ricaricata dopo l'imposizione delle
loro mani. Nella realtà il fenomeno più probabile che si è verificato in quella occasione è stato lo
stesso che abbiamo rilevato durante le prove di ricarica: una batteria alla quale viene tolto o
diminuito il carico subisce un momentaneo innalzamento di tensione. E questo innalzamento di
tensione che ha permesso a Domenico ed ai suoi amici di ripartire e non l'imposizione delle loro
mani alla batteria dell'automobile.
Anche Bruno e Maria Teresa affermano di aver ricaricato una batteria: quella del loro orologio a
muro. Avendo notato che le lancette si erano fermate, Bruno ha tolto la pila dalla sua sede e l'ha
tenuta per alcuni minuti in mano dopo di chè l'ha ricollocata nella sua sede. Poichè l'orologio ha
ripreso a funzionare, almeno per un paio di giorni, Bruno e sua moglie si sono convinti di aver
ricaricato la batteria con il Reiki. Nella realtà, in questo caso si sono sommati i due fenomeni visti
durante le prove di ricarica: la somministrazione di calore e l'eliminazione del carico uniti,
probabilmente, all'eliminazione dell'ossidazione dei contatti tra pila e orologio (ossidazione che
spesso si verifica e ha come effetto un aumento della resistenza del circuito alimentato dalla
batteria), hanno permesso all'orologio stesso di continuare a funzionare per due giorni.
La convinzione della capacità, in particolare di Bruno e sua moglie Maria Teresa, di cancellare le
carte magnetiche era il frutto di un'esperienza da loro stessi raccontata: avevano acquistato una
carta telefonica nuova e, dopo averla tenuta in mano, quando sono andati per riutilizzarla l'hanno
trovata scarica, cioè smagnetizzata. Di qui la spiegazione che la loro energia vitale, il reiki, aveva
cancellato la carta stessa. Le prove, a cui sia loro che Domenico sono stati sottoposti, mostrano
come questa possibilità sia da escludere. La cancellazione della loro carta telefonica deve avere
un'altra spiegazione, a meno che non si sia trattato di un difetto di fabbricazione. Comunque,
poichè loro affermavano di cancellare le carte magnetiche "tout court", la nostra prova dimostra
che non è possibile. L'applicazione delle loro mani, e quindi attraverso di esse dell'energia vitale o
Reiki di cui loro sono i canali, non fa rilevare che un po' di calore. Questo calore, sulle mani di chi
pratica il Reiki, aumenta dopo che questi ha tenuto le proprie mani una contro l'altra per alcuni
minuti. Probabilmente è il calore del corpo stesso che si accumula sulle estremità e, comunque, la
pranoterapia dà luogo allo stesso fenomeno. E indubbio che alcune persone abbiano una
temperatura corporea maggiore, di altri e "mani più calde" di altri, ma questo non significa che si
sia di fronte a chissà quale energia vitale (la dimostrazione di ciò è stata la capacità di Moreno, a
cui nessuno ha mai aperto i canali del Reiki, di far aumentare la temperatura delle batterie più di
quanto abbiano fatto Domenico e Bruno e di far sentire un maggiore calore di quello che
Domenico faceva sentire con le sue mani applicate sul fegato di Michele). L'apertura dei canali
fatta ad Alberto non ha evidenziato nessun cambiamento in lui e nelle sue mani. Queste, in
particolare, hanno continuato ad avere la stessa temperatura che avevano prima dell'iniziazione.
Ma se un'energia entra in un corpo, una differenza tra prima e dopo deve essere visibile, rilevabile,
almeno come stato d'animo. Alberto ha dichiarato di non aver sentito assolutamente nulla di
diverso in se stesso rispetto a prima. Il rituale usato per aprire i canali, cioè per compiere la prima
iniziazione, consta di gesti e di atteggiamenti che ricordano molto da vicino quelli degli sciamani e
degli stregoni: toccare dei punti del corpo, soffiare dentro. Si tenga presente poi che l'iniziato (colui
che riceve l'apertura dei canali) non vede niente di quello che fa il maestro di Reiki mentre gli
viene praticata l'iniziazione. Il tutto, a parere nostro, ha una grande carica emotiva e suggestiva”.
[83]

I reikisti
Domenico Calautti, master Reiki che abbiamo già visto alle prese con batterie di automobili e carte
magnetiche, ha consegnato “nelle mani di Sua Eccellenza Mons. Pietro Giacchetti Vescovo di
Pinerolo” una relazione sul Reiki per affermare la sua compatibilità con la fede cattolica;
esaminiamone qualche stralcio:
“Sono ormai alcuni anni che insegno questo metodo di cura naturale, che ultimamente sta creando
dubbi ad alcune persone tra cui qualche sacerdote. Personalmente ho intrapreso da molti anni,
insieme con mia moglie che condivide con me l’insegnamento Reiki, un cammino di fede cristiana
che mi ha portato oggi a scegliere di incominciare il cammino di noviziato all’interno dell’O.F.S.
(Ordine Francescano Regolare). Sono un cattolico praticante anche se non posso impegnarmi
molto nella parrocchia (ho sei figli e molti impegni di lavoro); per me è stato molto importante
condurre seminari sul Reiki proprio perchè mi ha permesso di mettere in pratica, insieme
all’insegnamento sul Reiki, l’opera di evangelizzazione (non mi risulta che nell’opera di
evangelizzazione sia inclusa la New Age) a cui come cristiano sono chiamato. Cercherò di spiegare
in seguito e di chiarire, se possibili, come mai non trovo contraddizione nell’usare il metodo Reiki
(curando me stesso e gli altri) con quello che è il cammino spirituale di cristiano. E’ possibile che
molti troveranno troppo semplicistiche alcune osservazioni ma penso sempre di più, che per
ognuno di noi, la difficoltà maggiore è quella di accettare la semplicità...Qualcuno dice che il modo
migliore di combattere il male è crescere nel bene; Gesù ci dice che prima di togliere la pagliuzza
nell’occhio del vicino dobbiamo togliere la trave che è nel nostro occhio. Penso che se vogliamo
arginare il propagarsi di sette e nuove religioni dobbiamo interrogarci profondamente su cosa noi
stiamo facendo (sono d’accordo!) all’interno di noi stessi e delle nostre comunità, per accrescere i
nostri valori, capirli profondamente nel nostro cuore e cercare di metterli in pratica...La
trasmissione del Reiki (mi è stato detto e in seguito confermato) prevede che ci sia una trasmissione
orale dell’insegnamento, questo non per una forma di mistero legata a “presunti riti magici” ma (e
questo me l’ha insegnato l’esperienza) semplicemente perchè l’insegnante deve essere per i propri
allievi il punto di riferimento (non Gesù Cristo?) per quanto concerne l’uso del Reiki e altrettanto
deve essere completamente responsabile di quanto afferma durante le sue lezioni. Non esiste un
testo ufficiale sul Reiki tranne un piccolo libricino blu edito dalla “Reiki Alliance” dove spiega la
storia del Reiki (purtroppo come abbiamo già visto a pag. 24 quella storia è un falso!). Tutti i libri
che troviamo in commercio sono solo esclusivamente le idee e le esperienze (positive o negative) di
chi scrive. Nei miei corsi, nell’ultimo anno, (e prima cosa consigliava?) quello che consiglio è di
non leggere nulla ma solo di mettere in pratica ciò che si è appreso nel corso; proprio per evitare
di cadere nell’idea (sbagliata) che il Reiki sia legato a qualche filosofia. L’unica “filosofia” che
Usui ci ha lasciato sono cinque principi legati al Reiki:
• Per oggi non ti preoccupare.
• Per oggi non ti arrabbiare.
• Onora i genitori, i maestri, gli anziani.
• Guadagna da vivere onestamente.
• Mostra gratitudine a tutti gli esseri viventi.

Solo questi principi del Reiki, solo queste sono le cose che vengono consigliate al “reikista” nel
praticare questa tecnica; in questo non vedo alcuna contraddizione con il cristianesimo (a pag. 1
del libro blu che Calautti prende come fosse la ‘Bibbia del Reiki’ si dice: “Io credo che esista un
Essere Supremo, Infinito Assoluto, una Forza Dinamica che governi il mondo e l’universo...lo
chiamano Grande Spirito, Energia vitale...Onda Cosmica perchè irradia vibrazioni e sentimenti di
gioia che elevano l’individuo ad un livello di armonia”...ovviamente tutto questo è in contrasto con
il Dio-personale che la fede cristiana afferma!)...Voglio continuare a restare in campo pratico: una
persona ha una propria energia personale, maggiori tensioni da qualche parte del corpo,
psicologicamente un po’ stressata (visto la vita attuale), il cibo che mangia non è più sano come un
tempo (visto l’inquinamento e i pesticidi), il suo fegato è un pochino intossicato, fa fatica a digerire
(ma cos’è una specie di gutalax?)...Un esempio tipico di un uomo qualunque del nostro tempo; la
sua energia personale è squilibrata, possiamo notare degli eccessi (stress), dei difetti (fegato,
stomaco), questo porta ad uno stato di stanchezza continua che non gli consente di svolgere al
meglio le proprie attività. Se avessimo la possibilità di rigenerare ed equilibrare questa energia
personale con l’apporto di energia esterna pulita, questo darà la possibilità di ristabilire il suo
naturale equilibrio e agirà sul suo corpo e sulla sua mente. Per l’esperienza di questi anni ho
potuto constatare che il Reiki può essere questa energia esterna pulita (tale esperienza, come visto,
non è supportata dagli esperimenti scientifici visti!). Una cosa che spesso mi sconcerta è che
spesso il Reiki venga spesso abbinato alla religione e andando oltre, qualcuno dice che può
diventare una religione[84]. Per qualcuno può essere vero: se sono sempre stato al buio in una
grotta e qualcuno accende una piccola candela (Reiki per esempio) posso anche rischiare di
confondere quella piccola luce con il sole (Dio). Qui sta l’importanza dell’insegnante del Reiki, ed
io (e per fortuna molti altri come me) sto sempre bene attento nel dire alle persone di non
confondere un mezzo (potrebbe essere il Reiki) che può aiutarci a percorrere meglio la strada (il
nostro cammino spirituale) con la nostra meta (Dio)...Dobbiamo cercare quella scintilla divina in
noi per potere poi slanciarsi verso il Signore...Il termine iniziazione vuol semplicemente dire che
questa cosa ha inizio, non vuol dire che in quanto iniziati si entra a fare parte di qualcosa di strano
o magico. In realtà è una condivisione tra l’insegnante e gli allievi dove l’insegnante condivide,
facendone parte con gli altri, questa possibilità di incanalare energia; per questo motivo è
importante che l’insegnante si sforzi sempre di più di essere “pulito” dentro, di lavorare con se
stesso per risolvere i propri problemi interiori, mentali, fisici. Durante il corso viene insegnato
come trasmettere a se stessi e agli altri l’energia vitale. Personalmente unisco a questa una tecnica
di “rilassamento meditativo” che si prefigge lo scopo di fare riscoprire, attraverso la
visualizzazione , quegli aspetti positivi quali gioia, amore, accettazione, luce, che spesso abbiamo
nascosto molto profondamente in noi stessi...E’ vero che si potrà attraversare un periodo di
apparente peggioramento. Questo è comune a tutte le medicine naturali; quando dobbiamo
disintossicarci da situazioni fisiche e mentali necessariamente passeremo attraverso una situazione
di crisi. Crisi necessaria proprio per renderci conto della nostra situazione, impararla accettare
per poterla superare. Quello che ho potuto imparare in questi anni è che questo metodo è molto
utile per prendere coscienza di quel che si è (i cristiani prendono coscienza di quello che sono a
partire da Cristo e non da uno pseudo-energia che quando si vuole la si fa diventare intelligente e
quando non occorre è solo uno strumento!) ...Prima della scoperta dell’energia elettrica non si
conosceva tale energia, eppure esisteva già in natura. Appena scoperta e utilizzata ci fu qualcuno
che gridò “al demonio”. Anche l’energia elettrica può essere usata per la vita (es. ospedali) o per
la morte (sedia elettrica). Uno strumento è neutro in se stesso. Per quanto riguarda il Reiki è
ancora diverso, l’energia vitale (definite cosa è l’energia vitale!) in se è sempre positiva, ma
l’uomo che l’utilizza potrebbe avere fini non buoni (è confermata la possibilità di fare del male con
il Reiki...ma da quale dio viene?). Nella relazione che può esserci tra il Reiki e il cristianesimo non
mi risulta che sia successo che un cristiano, una volta ricevuto il Reiki si sia allontanato dalla
Chiesa (più ci si ammala più si coglie l’importanza del medico!). Semmai è il contrario...Mi
succede spesso di ricevere lettere e testimonianze di persone che dopo avere ricevuto il Reiki si
sono riavvicinate alla fede e alla pratica religiosa...A volte qualcuno mi pone questa domanda:
“Ma secondo te il Reiki è lo Spirito Santo?” Sempre uguale è stata in questi anni la mia risposta:
“No e non può esserci paragone. Per me cristiano, lo Spirito Santo, è la terza persona della SS.
Trinità...Non confondiamo la creatura con il creatore e non dimentichiamo che il Reiki non è il
nome dell’energia ma di questa tecnica di risanamento, anche se capita, per brevità, di usarlo
spesso per indicare l’energia”.

Ho scovato, e non è stato difficile, un sito Internet in cui Alessandro, 24 anni, racconta il cammino
che lo ha portato al Reiki; emerge una religiosità fai da te che ha il suo ‘naturale sfogo’ nel
sincretismo del New Age e non nel cristianesimo come dice Calautti, infatti:
“Grazie di esserti fermato, anche solo un istante, sul mio lavoro... già questo indica che non è stato
inutile impiegare una bella fetta del mio tempo libero per la creazione di questo sito. In questo
spazio vorrei tracciare il cammino che mi ha portato al REIKI e successivamente alla creazione di
questo lavoretto, al semplice scopo di creare un quadro completo del sito ed indurre te e chiunque
vi approdi ad una piccola riflessione su ciò che magari non va o manca in queste pagine...Ho
iniziato ad avvicinarmi al mondo delle dottrine olistiche un anno e mezzo fa’, durante un corso di
formazione professionale, quando appeso ad un muro vedo un volantino con l'iscrizione: REIKI, Il
dono di TE a TE STESSO. Scatta in quel preciso momento una molla che mi porta ad essere sempre
più curioso in materia...mi reco in libreria ed acquisto il libro del Master TABISH GRIZIOTTI
BASEVI, intitolato "REIKI" e lo "divoro" in una sola serata...non ancora sazio di informazioni
acquisto un secondo libro, questa volta però della Master FRANCESCA DRAGO, e mi ritrovo
ancora più affamato di prima...Sarà stata la novità..?, La voglia di conoscenza?..., o il semplice
desiderio di conoscere me stesso un po’ meglio?... sta’ di fatto che con animo scettico, ma aperto ad
una smentita, mi sono recato nel centro "ANTARES" di Palermo, dove con il Master GIOVANNI LO
GIUDICE (iniziato al 3° livello dalla Master DRAGO), ho avuto un colloquio che mi ha convinto a
provare il Primo Livello...i risultati sono stati per me ottimi, e le sensazioni provate durante le
iniziazioni ancora meglio delle mie più rosee aspettative. Ciò che più mi è vivo nella mente sono
due immagini avute durante le iniziazioni: un paesaggio tutto verde con uno splendido cavallo
alato che corre libero; una freccia dorata e nera che mi si conficca sul viso all'altezza del "terzo
occhio", procurandomi una stupenda sensazione di leggerezza e tranquillità interiore. Alla luce di
un anno passato a fare prove, verifiche e tentativi, credo di poter tranquillamente affermare che il
REIKI mi ha aiutato (e continua a farlo) nella ricerca di me stesso e soprattutto nel relazionarmi
con gli altri. Ecco perchè ho deciso di dedicare gran parte del mio tempo libero alla creazione di
questo sito. Durante questo anno, ho sentito anche la necessità di allargare la mia piccola
conoscenza personale ad altre varianti del pensiero olistico...ed eccomi allora alla ricerca di
materiale sui CHAKRA, sull'energia dei KING, sulla LETTURA DELLA MANO E DELLE CARTE,
sulle tradizioni dei NATIVI AMERICANI, sulla ricerca di romanzi che in qualche modo mi
aiutassero nella mia formazione, come lo stupendo romanzo di J.REDFIELD "La Profezia di
CELESTINO", che adoro e rileggo continuamente”.

Gli ex-reikisti
E’ particolarmente interessante la storia di Stefania (26 anni, psicologa), che ha praticato molto il
Reiki:
“Il Reiki mi venne proposto come un metodo di guarigione naturale olistico (cioè per una
guarigione di spirito, corpo e mente), ne rimasi subito molto affascinata e attratta soprattutto
perchè mi venne presentato come qualcosa di scientifico e spirituale contemporaneamente. La
parola Reiki dovrebbe significare energia vitale universale: il Reiki sarebbe quindi un'energia di
luce, di amore, di vita (una brutta imitazione dello Spirito Santo, per intenderci). Ne venni a
conoscenza quando una mia amica mi “offrì” un trattamento Reiki, che è molto simile alla
pranoterapia: in pratica mi impose le mani in determinate posizioni del corpo. Sentì effettivamente
dell'energia, vibrazioni, calore uscire dalle sue mani. Mi spiegò che quel calore, il Reiki, mi
avrebbe potuta guarire e che anch'io avrei potuto apprendere questa tecnica partecipando a un
seminario di primo livello. Mi portò anche un opuscolo in cui, tra le altre cose, vi era spiegato che
l'apprendimento del Reiki si articola in tre livelli: un primo livello per essere messi in contatto con
l'energia e per imparare alcune tecniche semplici per dare Reiki a se stessi e agli altri, un secondo
livello per inviare Reiki a distanza e per il trattamento mentale, un terzo livello per diventare
maestri. Ero da diversi anni lontano dal Signore e dalla Chiesa, ed ero molto in crisi: la mia salute
era piuttosto disturbata e soffrivo di un vuoto esistenziale che mi teneva quasi in uno stato di
continua depressione. Mi rendevo conto che il mio razionalismo era fallito e che esisteva
indubbiamente una dimensione spirituale...Il Reiki mi affascinava, era nuovo, esotico, spirituale
senza essere una religione, nè una setta, nè si spacciava per magia, anzi forse aveva qualcosa di
scientifico e si parlava di guarigione: ne avevo veramente bisogno. Male che vada, mi dicevo, sarà
una sciocchezza, mi farò quattro risate... può darsi che invece funzioni davvero e mi faccia del
bene... per un fine settimana e a sole 300.000 si poteva provare. Che male poteva esserci?
Partecipando al seminario, ricevetti quattro iniziazioni, dei veri e propri riti che i maestri fanno ai
partecipanti del corso: ci avevano spiegato che questi riti servono a liberare quei blocchi che
impediscono al Reiki di attraversare il corpo uscire dalle mani e che dopo queste quattro
iniziazioni saremmo stati irreversibilmente dei veri e propri canali di questa energia
universale...Venivamo condotti a due a due in una stanza a parte: il maestro ci stava di fronte a noi,
dovevamo tenere le mani giunte e gli occhi chiusi, poichè era assolutamente proibito guardare ciò
che faceva. A un certo punto soffiava su alcuni punti del nostro corpo chiamati chakras. Subito
dopo la prima iniziazione cominciai, effettivamente, a sentire un forte calore fuoriuscire dalle mie
mani. Ovviamente durante il seminario i maestri ci decantarono i prodigi operati dal Reiki, ci
insegnarono come usarlo praticamente per guarire noi stessi e gli altri, come fare cioè i
"trattamenti" Reiki, in quali punti del corpo imporre le mani, per quanto tempo, ecc. Ci dettero
inoltre tutta una serie di insegnamenti di origine esoterica, diametralmente opposti alla dottrina
cristiana: che cos'è la nuova era, la reincarnazione, i chakras, l'aura... Ci venne infine raccontato
che il Reiki era stato scoperto da un monaco cattolico giapponese, un certo Usui, il quale, mentre
era alla ricerca del segreto delle guarigioni di Gesù, avrebbe avuto un'illuminazione meditando su
alcuni sutra buddisti. E evidente che questa storia è utile per "accattivarsi" i cattolici: diversi miei
conoscenti cattolici praticanti si sono fidati del Reiki, vincendo anche seri dubbi, pensando: "È
partito tutto da un monaco cattolico: si vede che la Chiesa lo sa e approva!". Ma chi è mai andato
a verificare questa storia! Ingenui figli della luce, che hanno a che fare con gli astuti figli delle
tenebre! Come può un monaco cattolico spendere la sua vita a insegnare come praticare Reiki
anzichè annunziare che Gesù Cristo è il Signore! Non si possono servire due padroni, dice il
Signore: o l'uno o l'altro. Un altro degli insegnamenti del corso è che la guarigione con Reiki,
essendo molto profonda, è molto lenta e prevede all'inizio della cura un peggioramento dei sintomi
a tutti i livelli (come tutti i metodi di guarigione naturale olistici, tra cui l'omeopatia). Di fatti in
quei giorni e in quelli successivi, tutti, chi più chi meno, stemmo male ma non ci preoccupammo:
era segno che la guarigione era cominciata. Questa trovata è davvero astuta, perchè libera i
maestri della responsabilità sugli effetti deleteri, e perfida, se pensiamo agli scompensi spirituali e
psicologici che queste iniziazioni creano a danno delle persone più fragili e disturbate. Una mia
amica cadde in una crisi con sdoppiamento di personalità. Dopo il seminario, si può anche non
proseguire a praticare reiki, ovviamente però ti viene detto che più lo pratichi individualmente o
con altri, meglio è per te e per la costruzione di un mondo nuovo di pace e amore. In realtà dopo le
iniziazioni, il danno è fatto, sei ormai a contatto con questa "energia" e con la pratica puoi solo
peggiorare la tua situazione. Tornando a me, dopo l'iniziale peggioramento, soprattutto
psicologico, sperimentai una forte euforia: avevo finalmente speranza di guarire, avevo un nuovo
modo di aiutare gli altri e di lavorare per la pace, per un mondo diverso. Presa dall'entusiasmo
partecipai anche al secondo livello. Se avevo speso male le 250 mila del primo livello, non
parliamo delle 750 del secondo. In questo secondo seminario, mi fu insegnato l'uso di tre simboli,
assolutamente segreti (solo per gli iniziati). Mi sentivo sempre più potente. Praticavo molto questa
tecnica e attendevo la mia guarigione e illuminazione senza rendermi minimamente conto di quello
che mi stava succedendo. La mia fede sul reiki cresceva alimentata da piccole cose che a me
sembravano prodigi. Avrei dovuto migliorare, essere più in armonia, guarire, quando invece ero
sempre più nervosa, insensibile, apatica; stavo cominciando ad accettare cose che avevo sempre
considerato moralmente sbagliate. Cominciai perfino a fare strane esperienze, come di una
presenza minacciosa di fronte alla quale ero peggiorata gravemente. Non dormivo più. Ero
spaventatissima, terrorizzata da quello che mi succedeva. A chi rivolgermi, cosa fare? La mia
salute era peggiorata gravemente, non dormivo più, anzi la notte ero torturata da queste esperienze
orribili. Stavo impazzendo? Eppure ero lucidissima. Non oso immaginare che fine avrei fatto se il
Signore non mi avesse raccolta. "Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finchè non
riposa in te" (s. Agostino).
Fu proprio quando avevo toccato il fondo che un amico mi parlò di Gesù: dal suo comportamento
traspirava una fede viva, una pace profonda, amore per gli altri. Ciò che lui mi raccontava di Gesù
mi toccava nel profondo del cuore, mi commuoveva: era come se per la prima volta avessi sentito
dire che Gesù Cristo era morto e risorto per salvare me, per salvare ciascuno di noi. Lentamente
mi lasciai avvicinare dal Signore, partecipai ad alcuni incontri di preghiera e ripresi con incertezza
a partecipare alla Messa. Fui come travolta dall'amore del Signore. Il Padre, come nella parabola
del figliuol prodigo, "mi era corso incontro e mi aveva abbracciato". Era quest'amore che avevo
ricercato tutta la mia vita, anche nel reiki era proprio quel Gesù Cristo di cui parlava il mio amico,
e la pace che solo Lui può dare, quello che avevo sempre cercato disperatamente, dappertutto,
fuorchè dove Egli è: nella sua Chiesa. Più mi avvicinavo al Signore, e più cercavo di capire quello
che mi stava succedendo, "la verità tutta intera". Alcuni fratelli pregarono per me e mi aiutarono a
fare luce su tutto questo. Cominciai a leggere la sua parola e fu veramente lampada ai miei passi,
luce sul mio cammino. Ricordo che tra i tanti brani fu particolarmente chiarificante l'episodio del
mago Simone. Mi sorgevano un'infinità di domande: che cos'era allora questo reiki, perchè
costava, perchè era tutto così segreto, cos'era quel soffio? Dice il Signore: dai frutti capirete com'è
l'albero. Perchè, invece di guarire, stavo sempre peggio? Perchè ero sempre più nervosa e
indisponente verso le persone?
Lo Spirito santo, dopo avermi fatto fare esperienza del vero amore, mi stava aprendo la mente alla
verità: mi sentivo tradita dal reiki, scoprivo l'orrore di quella menzogna e dei miei peccati. Non
sopportavo più quel flusso che mi usciva dalle mani, non volevo più quell'energia; mi avevano detto
che l'iniziazione era irreversibile, ma il Signore mi liberò definitivamente da quel flusso durante
un'eucaristia in cui, con l'intercessione di alcuni fratelli, rinunciai con tutta me stessa a satana e a
ogni potere occulto. Prova più chiara di così il Signore non me la avrebbe potuta dare: se il reiki
fosse venuto da Dio, per quale motivo me lo avrebbe tolto?
Gesù mi ha presa per mano ed è cominciato per me un cammino di purificazione spirituale e di
fede meraviglioso, in cui il suo amore mi ha lentamente ricostruita. Ero da buttar via, ma non per
Gesù, non per chi può far fiorire il deserto. Ricordo la bellissima sensazione di provare di nuovo le
mie emozioni, il "miracolo" di ricominciare a dormire. Ringrazio il Signore per tutti quei fratelli
che mi hanno aiutata. "Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca la sua lode. Egli mi ha
salvato e lo voglio lodare" (Sal 34).
Il reiki non può essere scientifico, poichè tutto è soggettivo: c'è chi ha all'inizio qualche
miglioramento (effetto placebo?), e i peggioramenti solo con il passare del tempo, chi sta male
subito... insomma tutto è possibile e nulla è certo. Il rischio è che mentre la scienza "vera" si ferma
davanti al fenomeno che non è spiegabile, perchè la teoria proposta non è verificabile, oppure è
basata su fattori soggettivi non ripetibili da tutti in ogni dove, l'uomo comune, non conoscendo
questo confine, pretende di far entrare nella scienza anche ciò che è magico soprannaturale,
soprattutto con l'affermare che sono forze ancora sconosciute. È ingenuo e sorpassato pensare che
la scienza un domani spiegherà tutto.
Ma se reiki non è scientifico, allora che cos'è? I reikisti affermano che è spirituale. Ma se è
spirituale, viene da Dio? Può venire da Dio un "potere" che costa, e non poco..., può venire da Dio
un qualcosa che avviene nella segretezza, con iniziazioni, simboli occulti? La consacrazione
eucaristica e 1' ordinazione sacerdotale avvengano alla luce, tutti vi possono partecipare e senza
pagare quote di iscrizione! Può venire da Dio qualcosa che ha non pochi e preoccupanti "effetti
collaterali"? "La tua parola Signore è lampada ai miei passi, luce sul mio cammino" (Sal 118)”.
[85]

Un’altra testimonianza interessante è quella di Alessandro:


“Vi voglio dire che cosa ho scoperto del Reiki. All’inizio della mia esperienza ero un cristiano
credente e praticante in forma superficiale. Conobbi una donna sposata che mi attirò alla pratica
del Reiki. Ella, seppi poi, faceva sedute spiritiche, era astrologa ed aveva la scrittura automatica.
Non tolleravo queste cose ma c’era qualcosa che mi legava a lei. Mi parlò del Reiki come una
energia universale, positiva, autogeneratrice e guaritrice. Ho scoperto che è si una forza ma una
forza del male, che riesce a togliere ciò che c’è di bene nelle persone e le lascia come una spugna
prosciugata fino a che si sente il bisogno di sottoporsi ad un nuovo trattamento. Tanti deboli e tante
persone che sono alla ricerca di un benessere da ottenersi facilmente sono ingannate e diventano il
“cibo” di chi le inizia e di chi pratica su di loro questa tecnica a pagamento...oltre il danno la
beffa! Solo dal fatto che questa donna mi stava vicino io ero già la sua vittima perchè assorbiva
tutta la mia energia. Un giorno discutendo con lei mi disse: “vedrai dove andrà a finire la tua
Chiesa”; allora non ci feci caso ma adesso mi rendo conto quanto siano pericolosi. Quelli che
ricevano l’iniziazione vengono investiti di una forza alla quale devono obbedire e così vanno a
caccia dei deboli, anche negli ospedali, e se li “mangiano”[86]. C’è un primo ed un secondo
livello; quest’ultimo è applicato alle persone che sono più consapevoli di quanto stanno facendo e
quindi più pericolose. Questa mia conoscente, amica di un Master Reiki, si è lasciata trasportare
ed ha aperto un centro dove fanno messaggi anche per donne incinta...io credo che sia un
paravento per nascondere le prime attivazioni che fanno e per andare avanti economicamente
guadagnando sulle altre terapie (massaggi,...)...credetemi fanno tanto male, uccidono l’anima delle
persone e combattono la Chiesa Cattolica perchè è l’unica ad avere la verità e il vero Dio. Dicono
che la religione non c’entra ma questa è una buona scusa per ingannare la gente. Questo Reiki
Master si fa passare come un buon cattolico. Non lasciamo che di questa cosa ne facciano le spese
gli innocenti e gli ignoranti nella verità che è Gesù Cristo. Che Cristo regni in ogni cuore”.

Molto interessante è la storia di Ettore, un ragazzo lontano dalla Chiesa che dopo essere andato da
pranoterapeuti per risolvere i problemi fisici che la medicina ufficiale non sapeva curare ha deciso
di fare un corso di Reiki:
“Alcuni amici mi propongono di fare un corso di Reiki. La prima sera del corso mi resi conto che
non era una cosa buona. Eravamo in 10/12 persone, io ero l’unico che voleva sospendere perchè la
cosa non era chiara ma visto che ero il solo di questa opinione mi sono detto: “se non farà bene
non farà neanche male (errore grandissimo!!) e così ho continuato. Appena finito il corso mi sono
accorto di avere fatto una grossa sciocchezza (stavo male psicologicamente e fisicamente). Non
sapevo a chi rivolgermi per venirne fuori. Col Reiki ci avevano messo in contatto con le forze del
male e quelli non ti mollano facilmente. Lo scotto che ho pagato è stato pesantissimo. Per una
settimana non sono mai andato a letto prima delle 3-4 del mattino e non volevo addormentarmi,
perchè quando lo facevo c’erano incubi e visioni, tremori a tutto il corpo, presenze estranee che si
sentivano; grondavo di sudore mentre dormivo. Nel giro di un mese mi sono normalizzato. Dopo
questa esperienza sentivo che non ero più in me stesso, c’era qualcosa che non funzionava.
Cominciai a frequentare una pranoterapeuta che mi dava un po’ di carica fisica. Non so per quale
ragione ma dopo questa esperienza tutti i maghi e maghetti volevano che cominciassi a fare quello
che facevano loro con la motivazione che loro operavano a fin di bene e per aiutare gli altri. Mi
lusingavano dicendomi che avevo le qualità per fare il mago. Nel mese di ottobre del 1994 vado in
un centro di salute e bellezza che mi avevano consigliato per farmi fare dei massaggi e scopro a
mia insaputa che viene praticato su di me il Reiki. Al quarto trattamento di Reiki che subisco ne
vengo fuori senza forza fisica...mi hanno “succhiato” tutta l’energia specialmente quella del fegato
(questo l’ho potuto constatare scientificamente quando più tardi mi sono dovuto curare). Poi mi
hanno proposto di andare dal loro omeopata per rimettermi a posto e fare un corso sull’energia
(molto probabilmente di Reiki). Tutto questo per spillarmi soldi. Io ovviamente non mi faccio più
vedere in quel centro. Avrei voluto denunciarli ma con quali prove potevo dimostrare ciò che io
affermavo?...lasciai perdere. Mi ritrovavo di nuovo a terra e così andai dalla solita pranoterapeuta
5 o 6 volte per farmi ridare una nuova ricarica e qui succede un altro guaio; alla fine dei
trattamenti mi ritrovavo ancora peggio di prima. A mio avviso questa pranoterapeuta in quel
periodo stava facendo molte cose sporche (magia nera...) e ne ha subito le conseguenze (a volte
facendo queste cose ci si brucia!) e ne ha scaricato una parte su di me coinvolgendomi (non vi
spiego come perchè sarebbe troppo lungo!). Le forze del male non combattono contro le forze del
male ma ti danno l’illusione di un aiuto iniziale per poi farti precipitare sempre più e farti stare
sempre peggio. Hai l’illusione di fare del bene per gli altri ma non fai altro che stare sempre
peggio. C’era come una calamita che mi attirava a fare queste cose. Io sapevo che facevo cose
sbagliate che mi avrebbero danneggiato però le facevo ugualmente. Forse avevo bisogno di toccare
il fondo per risalire per la strada buona. Ho conosciuto diverse persone che frequentavano questi
ambienti ma non ho mai visto nei loro occhi e nei loro visi la felicità. Ho sempre visto sguardi tristi
e persone infelici. Fino a che non capiranno che quello che fanno è sbagliato non staranno mai
bene”.

CONCLUSIONE
Il percorso svolto in questa sede ha mostrato come il Reiki sia collocabile all’interno del New Age
da cui mutua la “mistica cosmica” e la “teoria del corpo etereo”. Tali teorie sono una rielaborazione
di quelle del Tantrismo spogliate della valenza religiosa della cultura indiana e rivestite da un
“sacro paganeggiante”. Il Reiki o Energia Vitale Universale è talvolta presentato come un “soggetto
da ringraziare” e talaltra come una energia che la scienza prima o poi dovrà riconoscere.
L’iniziazione è considerata irreversibile ed efficace tanto più il metodo è praticato nel modo
consigliato dal Reiki-master; ogni scuola di Reiki ed ogni master ha i suoi punti di vista in merito. I
simboli segreti dati durante l’iniziazione, che sono gli interruttori mediante i quali si accede
all’energia, perdono questa loro caratteristica se vengono svelati. Attraverso questi interruttori è
possibile “trattare” persone, cose e animali con sedicenti effetti scientifici non dimostrati ed è
possibile, volendolo, fare del male alle persone irraggiate dal Reiki. I Master ci ricordano che il
Reiki ha un prezzo perchè non vogliono che le persone “trattate” possano sentirsi moralmente in
debito e dicono che lo stesso Cristo si raccomanda di donare con gioia la terapia Reiki.
Fondamentale nel cammino del client cult, cioè del reikista, è l’avvalersi dei “fratelli disincarnati o
cosmici” che sanno istruirlo e indirizzarlo verso una nuova salvezza, che può avvenire solamente
mediante un cambiamento operato col ripristino di “un contatto” con la "forza base" di tutta la
creazione. Il cammino è tremendamente solitario e non consiste come per l’induismo nel fondersi
con il divino ma nel ricongiungersi ad esso come una fonte energetica da sfruttare per la propria
trasformazione e quella del mondo. La conoscenza integrale si fonde alla pretesa di sviluppare fino
in fondo il proprio potenziale umano non però per la conoscenza di un Altro ma per la propria
autorealizzazione e il proprio perfezionamento e quindi una conoscenza operativa che è un vero e
proprio potere. Infatti abbiamo visto, dalle esperienze vissute di chi pratica Reiki, che tale tecnica
ben si associa alla magia, allo yoga, ecc, poichè esse stesse sono tecniche. Shirley Maclaine, nota
new ager, scrive: “La potenza dentro di noi è una potenza non sfruttata, disponibile a ciascuno di
noi che la cerchiamo per qualsiasi uso ne vogliamo fare o per qualsiasi bisogno. Nessuna delle
nostre istituzioni si orienta verso tale verità. Ogni individuo ha il diritto e il dovere di usare la
conoscenza potenziale di armonia e sintonia dentro di se”. La preghiera e il pensiero sono concepiti
come altrettanti impulsi vibratori o magnetici che vengono dall’aldilà[87] e l’idea di beatitudine è
concepita come un continuum tra lo stato iniziale dell’individuo “incarnato” e lo stato finale di
perfezione o di unione con il divino. Cristo come Buddha è solo una illustrazione di ciò che può
diventare colui che, nell’illuminazione, ha preso coscienza di essere Dio; di religioso in concreto c’è
solo l’espressione di un bisogno non appagato di beatitudine, la pretesa di presentare una autorità
profetica e di accogliere con una adesione fideistica e acritica soluzioni globali, miracolistiche,
risolutive e immediate ai problemi della vita. Si tratta di una “pseudo-proposta” di salvezza, del
misterioso o dell’insolito più che del mistero, del “divino in noi” immanente più che della divinità
trascendente; sotto tanti aspetti “questo fenomeno presenta affinità con quello della
tossicodipendenza, dove bisogni reali, aspirazioni profonde, ricerca spasmodica di sbocchi
esistenziali vengono evasi e anestetizzati dal soggetto e abilmente sfruttati da persone poco
scrupolose o da organizzazioni potenti. Non per nulla i teorici dell’uso delle sostanze allucinogene,
come Allan Watts e Timothy Leary, si trovano d’accordo con gli attuali profeti del New Age nel
conferire uno statuto spirituale o mistico all’esperienza psichedelica. Tale esperienza, che non è
frutto di un impegno religioso “autentico”, è un viaggio nei nuovi regni di consapevolezza con il
fine di dilatarla attraverso delle tecniche ma lo scopo e il contenuto di tale esperienza sono senza
fine...per cui quando ci troviamo a valutare gli aspetti positivi dell’esperienza dell’adepto di un
MRA, dobbiamo sempre tenere conto che tali aspetti positivi si innestano su un tronco
fondamentalmente negativo”[88]. Alcuni Reiki master affermano che il Reiki è conciliabile con il
cristianesimo ma è stato evidenziato che ciò non è possibile e che questa doppia appartenenza frutto
di un relativismo gnostico e di un malinteso teologico finisce con svuotare e livellare il mistero
rivelato del Verbo incarnato in Gesù Cristo (vedi reincarnazione, energia cosmica, ecc.). Dio è
diventato energia universale, spossessato dell’essere “persona” e posto in scintille che vivono e
rivivono nell’uomo e nelle sue reincarnazioni. La dottrina cristiana su Gesù Cristo manifesta il
mistero del vero Dio che assume la nostra umanità e che, grazie al suo unico sacrificio, e alla sua
resurrezione, non solo manifesta la profondità dell’amore di Dio nei confronti dell’umanità, ma
dimostra di esserne il salvatore, e non solo il maestro, il modello e la guida. Questa salvezza è
offerta gratuitamente non a coloro che non hanno raggiunto una loro perfezione, bensì ai peccatori,
ai miseri e ai piccoli. Talvolta è offerta anche a coloro che non hanno avuto neanche la possibilità di
esercitare la propria virtù come il buon ladrone a cui non è concessa una ulteriore ‘chance di
autoperfezionamento’ bensì il dono gratuito del perdono, della perfezione e della beatitudine. La
beatitudine sorpassa ogni nostro desiderio perchè è soprannaturale e quindi irraggiungibile
attraverso lo sforzo umano. O interviene un salvatore che ci offre un destino eterno e beato, o
l’essere umano è condannato alla mediocrità dei suoi tentativi di perfezione. Urge il recupero della
consapevolezza che esiste sia la verità assoluta sia la possibilità dell’intelligenza umana di
conoscerla. Purtroppo vi sono sacerdoti che affittano e cedono i locali parrocchiali ai MRA o
incoraggiano l’utilizzo di queste tecniche determinando una grossa confusione o addirittura
scandalo; il Papa parla del “preoccupante fenomeno delle sette a cui bisogna reagire”[89] per cui i
pastori della Chiesa devono difendere i fedeli cattolici da associazioni erronee e pericolose. Per i
pranoterapeuti e i reikisti che come Adriana Z. dicono “alzo lo sguardo al cielo e ringrazio Gesù
Bambino che mi ha dato questo dono, il dono del fluido benefico che fa guarire” ricordiamo che è il
Signore che opera per la fede di “quelli che credono” (Mt 16, 15-20) e non grazie a “quelli che
hanno il fluido nelle mani”. Chi guarisce è sempre Gesù e i discepoli in obbedienza al suo comando
si devono limitare ad imporre le mani poichè il dono di guarigione non è un dono di potenza ma di
semplice obbedienza e intercessione. Il cristiano non può avvalersi della tecnica che lo fa sentire
origine e centro di ciò che opera ma deve concentrarsi nell’umile e fiduciosa preghiera nel Dio
onnipotente e pieno di amore che è fratello nella nostra umanità.
In questo lavoro è emersa anche la valenza esclusivamente soggettiva di un metodo non scientifico
dal punto di vista della scienza galileiana (1° livello di evidenza scientifica) confermata dalla
inefficacia sperimentale. Nel Reiki viene continuamente sovrapposta la concezione di spirito ed
energia attribuendo allo spirito una consistenza materiale e fotografabile mediante la tecnica
Kirlian, la quale si è dimostrata capace di fotografare solo campi ionizzati di materia (aria, azoto,..)
e non aure o sedicenti realtà spirituali. A conferma di ciò l’opera del matematico Kurt Gödel ha
dimostrato che è impossibile costruire un sistema assiomatico completo e allo stesso tempo coerente
ma si deve scegliere! La conseguenza è l’impossibilità di dimostrare tutti i teoremi possibili nella
logica dell’Immanente e a maggior ragione non ha senso l’affermazione: “crederei in Dio se
esistesse il Teorema di Dio e se qualcuno riuscisse a dimostrarlo”. Porre il Trascendente sotto il
controllo delle leggi scoperte dall’uomo nello studio dell’Immanente sarebbe un assurdo e
sarebbe come porre una entità assoluta sotto le leggi a noi note e conosciute in modo peraltro
estremamente limitato, per cui ne le categorie di spazio, tempo, massa, energia e carica ne il
rigore logico matematico sono indicati.
Anche le contraddittorie notizie storiche sul Reiki hanno destato parecchie perplessità fino a
convincerci della cattiva fede dei master in particolare quando dicono che Usui era un sacerdote
cattolico nel tentativo di attaccare bottone con i battezzati in Cristo.

BIBLIOGRAFIA
• Piano Stefano, Enciclopedia dello Yoga, Ed. Promolibri, 1996.
• Dizionario delle Religioni orientali, Ed. Avallardi, 1993.
• Paul Davies, Dio e la nuova fisica, Ed. Oscar Saggi Mondadori, 1984.
• Fritjof Capra, Il Tao della Fisica, Ed. gli Adelphi, 1975.
• Alan Cromer, L’eresia della scienza, ed. Raffaello Cortina 1993.
• Antonino Zichichi, Perchè io credo in Colui che ho fatto il mondo, ed. il Saggiatore, 1999.
• Giuseppe Zanella, Reiki è Unità, ed. Atlantide.

NOTE
[1] RAPPORTO del Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione
Centrale Polizia di Prevenzione, Sette Religiose e Nuovi Movimenti Magici in Italia, febbraio 1998.
[2] Cassazione, sez. VI, sentenza n. 1329 dell'8.10.1997 pronunciata nell'ambito del procedimento
in atto contro aderenti alla Chiesa di Scientology.
[3] Gli Avventisti del Settimo Giorno, in particolare, accusano Cattolici e Protestanti di aver
sostituito il "Suggello di Dio", ovvero il sabato quale giorno da dedicarsi al Signore, con il
"Marchio della Bestia", ovvero la domenica.
[4] Si tratta di sondaggi demoscopici diretti dall'antropologa Cecilia Gatto Trocchi e compendiati
nelle raccolte, "I soldi del Diavolo" (marzo 1989) e "Notizie dal Mistero" (febbraio 1990).
[5] Jean Vernette, Religioni e Sette nel mondo, giugno 1996, pag. 49, rivista a cura del G.R.I.S.
[6] MRA = movimenti religiosi alternativi.
[7] Bach R., Il gabbiano Jonathan Livingstone, Rizzoli, Milano 1990, p.60.
[8] François Dermine, Religioni e Sette nel mondo, marzo 1998, pag. 102-108, rivista a cura del
G.R.I.S
[9] Individuato nella denominazione: “Associazione Reiki Amore Universale (R.A.U.)”, la quale è
una associazione legalmente riconosciuta in Italia e all’estero per la diffusione e la tutela del
Metodo Reiki secondo gli insegnamenti originari del dott. Mikao Usui. La sede centrale a Rho
(Milano), via Lainate 26/28.
[10] La energia che , secondo i testi tantrici (Tantrismo=sistema religioso di trattati e pratiche
magiche che si basa sui Tantra (=Trattato dottrinale), considerati come rivelazioni del supremo
Signore Siva) , risiede nel corpo umano, alla base della colonna vertebrale, avvolta in tre spire e
mezza e situata nel Muladhara (C. del supporto di base) è chiamata Kundali o Kundalini.
[11] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, pag. 198, edizioni Atlantide, Milano, 1992.
[12] Lo yantra è una raffigurazione geometrica dipinta in vari colori che rappresenta la divinità, la
quale è presente in esse durante l’atto di culto. Mentre il mandala può essere usato in generale quale
che sia il tipo di atto rituale, ogni y. è appositamente studiato per il culto di una ben precisa figura
divina.
[13] Il mandala è un cosmogramma e anche uno psicogramma. Rappresenta la disintegrazione
dall’uno al molteplice e della reintegrazione dal molteplice all’uno, alla coscienza assoluta che lo
Yoga insegna a ritrovare nel fondo dell’essere umano. La rappresentazione grafica è piuttosto
complessa e rientra nella liturgia tantrica.
[14] G. Federspil, C. Scandellari , Le medicine alternative. Le Scienze n° 299, luglio 1993, p.32-41.
[15] M. Introvigne, Storia del New Age 1962-1992. Piacenza, 1994, pag. 60
[16] Bodo J. Baginski-Shalila Sharamon, Reiki, l’energia vitale universale. Per l’autoguarigione, il
trattamento dei pazienti, il trattamento a distanza del corpo, dello spirito e dell’anima, A cura di
Giuliana Bernardi, Coll. Esoterika 3, MEB, Riviera Mussato Padova 1994, p.19.
[17] Udgatri-Masseglia, Reiki, p.6.
[18] Contri Antonio, Movimenti Religiosi Alternativi n°26 (inserto di Presenza Cristiana).
[19] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, pag. 78, edizioni Atlantide
[20] Antonino Zichichi, “Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo”, pag. 86, edizioni Il
Saggiatore.
[21] Da un depliant sul Reiki.
[22] Giorgio Cerquetti, “Colloquio con Paolo Mancini”, ‘Reiki, Pranoterapia e Scienza’, giugno
1996, pag. 4; (Paolo Mancini, fondatore della FIPREVO SOS, un’associazione di Volontariato che
opera nelle medicine alternative e integrative, e promotore del metodo PRESE (Pranoterapia Reiki
Standard Europeo))
[23] Giorgio Cerquetti, “Colloquio con Paolo Mancini”, ‘Reiki, Pranoterapia e Scienza', giugno
1996, pag. 4-5;
[24] Baginski-Sharamon, Reiki, p.9.
[25] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.37.
[26] cfr. Udgatri - Masseglia, Reiki, p.11.
[27] Swami Samarpan, in Udgatri-Masseglia, Reiki, p.55.
[28] Baginski-Sharmon, Reiki, p.64.
[29] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p. 37-38.
[30] Swami Gyanprem, in Udgatri-Masseglia, Reiki,p.78-79
[31] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.96-98
[32] Baginski-Sharmon, Reiki, p.61.
[33] Baginski-Sharmon, Reiki, p.61.
[34] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.100.
[35] G. Tarozzi, “Reiki: energia e guarigione”, p.69-71.
[36] W. Versini, Relazione al X Convegno dell’Associazione Terapisti Cattolici, Perugia, 1995.
[37] La Via (periodico indipendente dell’Associazione Reiki Amore Universale), Anno v, N° 2, p. 2-
3.
[38] G. Tarozzi, “Reiki: energia e guarigione”, p13.
[39] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.107.
[40] Hawayo Takata, Diario, p.5-30.
[41] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.116.
[42] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.110.
[43] cfr. Udgatri-Masseglia, Reiki, pp.36-50.
[44] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.115.
[45] Baginski Sharamon, Reiki, p.62.
[46] cfr. Udgatri-Masseglia, Reiki, p.16.
[47] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.120-121.
[48] Giuseppe Zanella, Reiki è Unità, p. 136-137.
[49] Giuseppe Zanella, Reiki è Unità, p. 148-149.
[50] Baginski-Sharamon, Reiki, p.24.
[51] Castaldini L., Reikiflu la via dell’armonia ritrovata, in “La Via”, 5, 1995/1, p.10.
[52] I nostri centri tanti importanti punti luce, in “La Via”, 5, 1995/1, p.25.
[53] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.88.
[54] Giuseppe Zanella, “Reiki è Unità”, p.89.
[55] Giuseppe Zanella, Reiki è Unità, p.89.
[56] Giuseppe Zanella, Reiki è Unità, p.90.
[57] Baginski-Sharamon, Reiki, pp. 42-43.
[58] Cfr. Religioni e Sette nel mondo, 6, 1996/2, p.104s.
[59] Baginski-Sharamon, Reiki, p.10.
[60] Baginski Sharamon, Reiki, p.23.
[61] Baginski Sharamon, Reiki, p.67.
[62] cfr. Udgatri-Masseglia, Reiki, p.7.
[63] Udgatri-Masseglia, Reiki, p.82.
[64] vedi Usui-cristiano e nella parte terza la testimonianza di Domenico Colautti, Reiki Master.
[65] Swami Devanando, in Udgatri-Masseglia, Reiki, p.72.
[66] Swami Samarpan Niket, in Udgatri-Masseglia, Reiki, p.92.
[67] Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, p.36, n° 27.
[68] Notiziario ICCRS del 1995.
[69] pta = pratiche terapeutiche alternative.
[70] Dal Dossier n°22 di Presenza Cristiana.
[71] Il mesmerismo è la cura delle malattie con il magnetismo animale secondo la teoria di Mesmer
[72] “Fritjof Capra, santone statunitense della ‘gnosi di Princeton’ afferma di dovere tutto ad
Aurobindo, santone indiano che ha esercitato il più durevole e significativo influsso sull’attuale
movimento New Age” (Religioni e sette nel mondo, N°2).
[73] Dalle informazioni che sono in mio possesso la maggior parte dei fisici sono ancora
estremamente scientisti!
[74] Fritjof Capra, Il Tao della fisica, pagg. 11, 355,356; Ed gli Adelphi, 1975.
[75] Paul Davies (professore di fisica teorica all’Università di Newcastle upon Tyne), Dio e la
nuova fisica, Ed. Oscar Saggi Mondadori, 1984.
[76] DAVIS P., Dio e la nuova fisica, pagg. 87-105, Ed. Oscar Saggi Mondadori, 1984.
[77] Alan Cromer, L’eresia della scienza, ed. Raffaello Cortina 1993, pag.197, 203, 208, 215-216,
248.
[78] Antonino Zichichi, Perchè io credo..., pp. 88-90.
[79] Antonino Zichichi, Perchè io credo..., pp.86-87.
[80] Op. cit., pp 88.
[81] Giuseppe Zanella, Reiki, p.181.
[82] P.Angela, Viaggio nel mondo del paranormale, Ed Garzanti, Milano 1978, p.233.
[83] Dal Dossir N°28, inserto di Presenza Cristiana.
[84] A pag. 7 del libricino blu della “Reiki Alliance” che Calautti ritiene la’ Bibbia del Reiki’ è
scritto: “l’iniziazione è una cerimonia sacra e la connessione viene attivata. Poichè ci stimo
congiungendo con lo Spirito Divino, non vi è errore ne dubbio. Esso è assoluto”. Se l’iniziazione è
sacra vuol dire che ci connette con il divino!
[85] Dal Dossier N°20 di Presenza Cristiana.
[86] “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro,
cercando chi divorare” (1 Pt 5,8).
[87] Rivela uno “spirito” durante una comunicazione medianica: “Le tue preghiere mi mandano
scosse di energia e mi aiutano a comunicare con te” (in Gruppo di Ancona, Storie di Vita e
d’infinito..., ed. Hermes, pag. 209).
[88] Dalla rivista, Religioni e sette nel mondo, N°13, ed. GRIS, articolo di François Dermine, pag.
84.
[89] Giovanni Paolo II, Discorso inaugurale della IV Conferenza generale dell’Episcopato latino-
americano, 12/10/92.

REIKI (in breve)


(La neomagia delle “pratiche terapeutiche alternative” parla di “blocchi energetici” e “negatività”
invece di parlare, come fa la “magia popolare”, del “malocchio”)

Da alcuni anni, e ancora di più dopo il caso Wanna Marchi, i “maghi” si camuffano da “guaritori
alternativi” mettendo il camice bianco ma la sostanza non cambia.
Vi sono attualmente molte “pratiche terapeutiche alternative” che si propongono come “naturali”,
“spirituali” e “naturali-spirituali” esattamente come si è presentato, nel tempo, lo Spiritismo.
Introducono un fumoso concetto di energia che dovrebbe spiegare la malattia come disequilibrio
energetico, la “aura” come livello spirituale di benessere psico-fisico-emozionale della persona e i
“chakra” come porte di ingresso dell'energia che andrebbero sbloccati mediante una iniziazione
magica (ad es. il reiki!). Occorrerebbe introdurre dei “mantra” (=evocazione agli “dei” induisti) nei
“chakra” allo scopo di risvegliare la dea Kalì (=dea della distruzione) o “kundalini”, serpe di
“fuoco” che sarebbe arrotolata lungo la colonna vertebrale e farla risalire lungo le “nadi” (=
condotti energetici) per raggiungere il charkra della “corona” nell'amplesso sessuale terrificante
dell'unione con il dio-Shiva (=dio induista degli stati alterati di coscienza e della distruzione) per
raggiungere l'illuminazione del Nirvana (= pace dei sensi e dissoluzione dell'IO nel TUTTO-
NULLA). Il reiki (= “rei”-universale; “ki”-energia; “energia universale”) sarebbe la TECNICA più
rapida per raggiungere tale illuminazione, per risvegliare il “Cristo cosmico” o “Buddha cosmico”
presente nel profondo della persona, il sè, e così far riemergere la divinità e i POTERI latenti che
permetterebbero di manipolare la realtà. Accanto ai reikisti vi sarebbero “spiriti guida” che li
aiuterebbero nelle “diagnosi delle malattie”, nella “guarigione karmica” (= guarigione delle
conseguenze di comportamenti sbagliati che pesano sul karma attuale e non fanno “progredire”) e
sarebbero fonte di continue “rivelazioni”. Nei 3 livelli di iniziazione magica del Reiki, tutti
rigorosamente a pagamento, emergerebbero capacità guaritrici da qualunque malattia. Addirittura lo
scopritore del “metodo”, Mikao Usui (1865-1926), sarebbe un prete che voleva scoprire il segreto
delle guarigioni di Gesù; balla che i reikisti occidentali, in primis la Hawayo Takata, ci hanno
propinato fino agli anni '90 in cui William Lee Rand e Frank Petter, reiki masters, hanno dimostrato
che Usui era solo un uomo d'affari buddista giapponese facente parte di una sètta esoterica e
spiritista giapponese che si chiamava Rei Jyhutu Ka con sede ai piedi del monte Kurama (Kyoto).
Della capacità “guaritrice” del Reiki ne sa qualcosa, ad esempio, l'ing. Luca Zordan morto nel 2002
dopo aver abbandonato l'insulina per sottoporsi solo a sedute di reiki; i suoi “guaritori” reiki sono
accusati di omicidio colposo! Allora occorre denunciare questa “pubblicità” ingannevoli alla
“Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato” dove molti “pranoterapeuti” e affini sono stati
condannati (cfr. www.agcm.it) perchè promettevano la “guarigione da tutte le malattie”.

Da un punto di vista scientifico, come spiega il prof. Palmieri del C.N.R. di Genova non esiste
alcuna “aura” e nessun “fluido energetico” in quanto l'uomo è paragonabile ad una stufa da 100
watts e gli unici “fluidi” che possiede sono le sue emanazioni ascellari e quant'altro. Il prof. Turrini,
fisico-meccanico quantista della Università di Bologna spiega che la vita per la scienza è “mistero”
non “energia” e che il concetto di “energia” non spiega nulla della vita altrimenti sarebbe possibile
con la “energia” di questi sedicenti guaritori “rendere animato ciò che è inanimato”, e questo non è
possibile! Oltretutto gli esperimenti fatti sulla foto Kirlian hanno dimostrato che questa tecnica non
fotografa la “aura spirituale o psichica” ma semplicemente gas ionizzati di materia attorno agli
oggetti (il gas “neon” da il colore arancione; il gas “azoto” il blu, ecc.) e che fotografare la mano di
un uomo o la mano di un manichino da il medesimo risultato. Oltretutto la prestigiosa rivista
medica J.A.M.A. (= Journal of the American Medical Association), N°279 del 1998 ha pubblicato
l'esperimento della bambina di 9 anni Emily Rosa che smonta le pretese di poter manipolare il
fantomatico ''campo bioenergetico'' o “aura” che circonderebbe il corpo umano; l'esperimento è
stato realizzato su 21 bio-terapeuti in cui ogni terapeuta inseriva le mani nei buchi e, senza
possibilità di vedere oltre lo schermo, doveva dire se la mano di Emily era piu' vicina alla loro mano
destra o sinistra sentendone il ''campo bioenergetico''. I 21 partecipanti hanno scelto la mano giusta
il 44% delle volte: poco meno del 50% che si dovrebbe ottenere semplicemente tirando a caso,
questo perchè la “aura” non esiste! Il G.R.I.S. ha sottoposto Domenico Calautti reiki-master a un
protocollo scientifico nel quale il master con la sua equipe affermava di riuscire a ricaricare una
batteria, di smagnetizzare carte magnetiche, di impressionare una pellicola fotografica… ma ha
fallito su tutta la linea!

Da un punto di vista della scienza dell'Antropologia culturale, come ha dimostrato Mircea Elide,
ogni esperienza autenticamente religiosa parte dal presupposto che: 1)il “sacro” non lo si inventa
ma lo si riceve; 2)esiste una differenza tra l'uomo e la divinità e la differenza non è a favore
dell'uomo; 3)lo scopo della esperienza religiosa è far tornare l'uomo ad una intimità perduta con il
Divino. Questo avviene perchè all'uomo gratuitamente viene donato qualcosa. In effetti visto che
l'uomo può autoprodurre la “energia” di sacro lì non c'è proprio nulla! La magia invece è cratofania
che si presenta come una serie di riti o trucchi per piegare la realtà e comandare tutti quelli che
stanno sopra, che siano gli “spiriti” o i “demoni” o gli “dei”, trasudando “volontà di potenza”,
“individualismo” mentre da sempre l'esperienza religiosa, orientale come occidentale, è irofania che
parla di un “uomo caduto” che con un lungo percorso di umiltà deve acquisire quella saggezza che
il “destino” graziosamente gli dà perchè tra 100 anni non ci sarà più e le sue ricchezze saranno
ridotte in cenere e polvere. La nuova magia, parodia della autentica esperienza religiosa, parla
invece di energia, di vibrazioni, di poteri che avremmo nel nostro cervello non sufficientemente
sfruttato; un tempo di diceva “qualcuno ti guarda male e ti fa il malocchio”, oggi si dice “ci sono
delle negatività o blocchi energetici da rimuovere”… e con le chiavi energetiche del metodo reiki è
possibile farlo.

Da un punto di vista cristiano il Reiki essendo una pratica del Tantrismo (=magia sessuale
trasgressiva dell'Induismo e del Buddismo) con elementi di Spiritismo e di religiosità giapponese, il
buddismo tendai che è esoterico, non è accoglibile; la magia infatti è sempre “commercio con il
demonio” e “violazione preternaturale del principio di causalità” (cfr. Sant'uffizio 28 luglio 1847;
Pio IX, 4 agosto 1856). I cristiani hanno sempre rifiutato e aborrito le pratiche magiche (cfr. Dt.18;
At.19). I cristiani non possono accettare una pratica che riduce Gesù a un “bodhisattva” (=spirito
guida elevato), in cui Dio da Persona-Altro-Tu (Qualcuno) è ridotto a energia “manipolabile” e
“apersonale” (qualcosa), il reiki. I cristiani non accettano la possibilità che la Rivelazione sia aperta
e che il Reiki possa essere compimento e superamento del cristianesimo (cfr. CCC.27) perchè solo
Gesù è il “salvatore e mediatore universale” e solo “la Chiesa Cattolica è mediazione salvifica
universale di salvezza” (cfr. DJ, n°4,22). I cristiani non riducono la preghiera ad un affondare in un
impersonale atmosfera del divino, in un abisso senza volto, nella cancellazione panteistica dell'io
ma ritengono che la vera liberazione e guarigione sia l'incontro con Dio-amore che “nella massima
alterità crea la massima unità e fa diventare l'altro la ricchezza dell'unità” (papa Benedetto XVI)
rimettendo il peccato, la vera lebbra dell'uomo. I carismi, se sono tali, devono sottomettersi ai
pastori legittimi della Chiesa (CCC. 2117). Papa Benedetto XVI afferma che pranoterapia, mantra,
yoga, ecc. siano pratiche caratterizzate da “un terribile mondo sotterraneo”. Gesù ci manda ad
“aprire gli occhi ai pagani perchè passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e
ottengano remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede
in me” (At.26) a evitare “la filosofia e i vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli
elementi del mondo e non secondo Cristo in [cui solo] abita corporalmente tutta la pienezza della
divinità”. (Col. 2,7-9)

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