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Sociologia dei Processi Migratori Prof. Maurizio Ambrosini a.a.

2016/17 GLO
Ricevimento:
- dipartimento di Scienze Politiche, stanza 312 3 piano, lun-mar dopo
lezione
Testi:
- Sociologia delle migrazioni (2 edizione);
- Immigrazione irregolare e welfare invisibile. Il lavoro di cura attraverso le
frontiere
Modalit desame:
- Scritto, domande aperte (5 domande per prova (parziali), 10 in tutto
(totale))
19.09.2016
Chi sono gli immigrati?
-

Migrante: una persona che si spostata in un paese diverso da


quello di residenza abituale e che vive in quel paese da pi di un
anno (non considera i migranti interni)
C difficolt nellindividuare con precisione chi siano gli immigrati: il
caso della seconda generazione (ovvero i figli di persone immigrate in
precedenza)
Si stima che ci siano circa 235 milioni di migranti nel mondo
(lequivalente del 3% della popolazione mondiale); di essi, circa 25
milioni sono rifugiati internazionali
In Italia, ci sono circa 5/5,5 milioni di immigrati
Migranti stagionali: migranti a cui viene dato lavoro solo per un
determinato periodo dellanno, prevalentemente in campo agricolo
Immigrati eccezionali: immigrati che, grazie alla loro ricchezza (ad es
i calciatori oppure gli uomini daffari) non sono considerati tali nonostante
tecnicamente lo siano per legge
Passaporti forti e passaporti deboli: contrapposizione tra
immigrati di paesi ricchi e poveri; leggi, diritti e privilegi a seconda del
proprio paese di provenienza: tendiamo a non chiamare immigrati gli
stranieri residenti che vengono dal Giappone o dalla Corea
Regola della sedentariet: norma di senso comune che viene
infranta da chi emigra, di conseguenza creando un sentimento
abbastanza diffuso di questi ultimi come problema

Il termine extracomunitari peculiare della lingua italiana, e viene


applicato ancora talvolta anche a polacchi, bulgari e anche a rumeni
(nonostante la vicinanza allItalia)
Rappresentazione e realt dellimmigrazione (in Italia)
-

Rappresentazione: immigrazione in aumento drammatico; asilo come


ragione prevalente; proveniente da Africa e Medio Oriente; di religione
musulmana

Realt (evidenza statistica): immigrazione stazionaria; lavoro e


famiglia prevalenti (circa 5 mln), asilo marginale (0,18 mln); in
maggioranza europea, femminile, cristiana (i musulmani sono circa 1/3
del numero totale degli immigrati in Italia)

I numeri e oltre
Le definizioni dellimmigrazione influenzano le statistiche; ad esempio,
negli Stati Uniti, chi nasce sul suolo americano diventa automaticamente un
cittadino americano (escludendo di fatto le seconde generazioni). I migranti di
ritorno (in Italia, i discendenti di antichi immigrati italiani) non vengono
neanche considerati immigrati.
Le nazioni come comunit immaginate, basate su ununit di lingua,
sangue, terra e religione.
Gli immigrati sono coloro che stanno sotto una doppia alterit: stranieri e
poveri. In questo senso il termine contiene un implicito significato svalutativo
e minaccioso.
La questione si poneva un tempo in Italia per limmigrazione interna; oggi il
senso di minaccia acuito dalla percezione della superdiversit (lingua,
cultura, costumi) degli attuali immigrati.
Alcune specificazioni
Lemigrazione latto di uscire da un paese; contrapposto allimmigrazione
che latto di entrare. Le migrazioni intendono linsieme dei processi di
mobilit umana, sono dei fenomeni dinamici. Sono dei sistemi di relazione in
cui entrano in gioco diversi attori (le societ di provenienza, i migranti attuali e
potenziali, le societ riceventi) e vari interessi (prevalentemente economici).

20.09.2016
Le minoranze etniche
Oggi la maggioranza delle minoranze etniche sono di provenienza
immigrata; sono gruppi subordinati allinterno di societ complesse.
Presentano aspetti fisici e culturali che vengono sistematicamente
stigmatizzati da parte dei gruppi dominanti.
Le minoranze sono tali in quanto sviluppano unautocoscienza di gruppo,
essendo legati da una medesima lingua, cultura e appartenenza a una storia,
tradizione e destino condivisi; una comune posizione sociale (svantaggiata),
e unidentit minoritaria che pu essere anche trasmessa alle generazioni
successive.
Diversi tipi di migranti
Il termine immigrato oggigiorno diventato un contenitore stretto, in
quanto esistono vari tipi di migrante, ognuno con le sue peculiarit

Il maggior numero di immigrati composto dagli immigrati per lavoro


(principalmente impiegati per la manodopera); subito dopo abbiamo gli
immigrati stagionali (o lavoratori a contratto), con permessi a tempo e per
uno scopo limitato.
Gli immigrati qualificati (prevalentemente medici e personale sanitario, dato
che i sistemi sanitari sono sistematicamente in debito di personale), vengono
importati dai paesi meno sviluppati (ad es Ghana, le Filippine) e vanno a
lavorare in quelli pi sviluppati; si parla di drenaggio dei cervelli dato che la
loro formazione costata molto in termini economici al loro paese dorigine.
Gli studenti possono essere considerati a met tra gli immigrati qualificati e i
lavoratori a contratto in quanto il tempo del loro impiego limitato ad un
periodo.
I familiari al seguito: prima uomini e ora soprattutto donne; alcuni formano
una nuova famiglia con italiani mentre altri si ricongiungono. Diventano quindi
migrazioni familiari e col tempo aumentano le componenti non attive (donne
incinte e bambini appena nati, ecc).
I rifugiati e i richiedenti asilo, causati da migrazioni forzate; casi spuri o
flussi misti, che non potendo entrare facilmente in alcuni paesi per motivi
lavorativi giocano la carta del rifugiato, che deve riuscire a raccontare una
buona storia per essere creduto ed essere accolto. Ci sono anche molti
rifugiati ambientali: alluvioni, disastri naturali oppure artificiali (a causa delle
dighe).
Gli immigrati irregolari, chiamati nel linguaggio corrente clandestini, non
sono coperti dalla legge; sono persone che in molti casi sono arrivati con visto
regolare (spesso turistico) per poi rimanere illegalmente oltre data
(overstayers), e sono molti di pi rispetto a coloro i quali arrivano via mare.
Non la persona che clandestina, sono le sue azioni ad esserlo.
Possono essere anche persone che vengono ingannate: donne indotte a partire
per lavoro che finiscono per essere incanalate nel mercato della prostituzione.
I migranti di seconda generazione (i figli di persone immigrate)
trasformano i migranti in minoranze etniche e di conseguenza trasformano
anche la demografia delle nazioni riceventi.
Allinterno dei migranti di seconda generazione si distinguono due grandi
gruppi: quelli nati in Italia e quelli nati allestero; per i primi e pi facile
ottenere la cittadinanza a 18 anni compiuti.
I migranti di ritorno, che possono essere persone che tornano nel paese
dorigine da cui erano partiti in precedenza; oppure, che, dopo essere ritornati,
tornano nuovamente allestero in quanto non si trovano pi a casa nel loro
paese natio.

Le migrazioni, nella storia contemporanea, possono essere suddivise in


diversi periodi:
1) il primo, dal 1830 allinizio della prima guerra mondiale (1914), il
periodo dello sviluppo industriale e della grande emigrazione,
dallEuropa soprattutto in direzione degli Stati Uniti ma anche del
Canada, dellAmerica Latina, dellAfrica, dellAsia, dellAustralia..
La prima guerra mondiale blocca le migrazioni a causa del richiamo alle
armi.

2) Nel periodo tra le due guerre vengono provocati numerosi eventi


di migrazioni forzate (da notare lo scambio di popolazioni tra Grecia
e Turchia). A partire dagli anni 20 ai migranti vengono concessi i primi
diritti, i quali per vengono rallentati dalla crisi del 29, soprattutto grazie
allascesa di diversi regimi autoritari ed allinizio delle persecuzioni di
natura politica, culturale e religiosa.
3) Il periodo della ricostruzione (case da ricostruire, industrie da
rimettere in marcia, ecc) dal 1945 ai primi anni 50: vengono
riaperte le frontiere per importare la manodopera; i paesi in fase di
decolonizzazione e lEuropa meridionale sono, in questo caso, i principali
fornitori della forza lavoro. Gli immigrati sono stati cruciali per la
ripartenza e il successivo sviluppo delle grandi industrie, grazie
soprattutto agli accordi tra Stati (scambi) per la manodopera, i quali
prevedevano una permanenza di natura temporanea anche se nei fatti
non era cos.
4) Il periodo del decollo economico che va dalla met degli anni 50
al primo shock petrolifero del 74 (il prezzo del petrolio schizza alle
stelle: un lampione su tre acceso, i programmi televisivi finivano alle
10:30/11 perch si risparmiasse energia, si bloccava la circolazione delle
auto..); inizia nuovamente un periodo di blocco ufficiale delle frontiere
verso limmigrazione per lavoro che per finisce per produrre leffetto
opposto. In Italia per la prima volta sono pi le persone che entrano che
quelle che escono.
5) Il nuovo scenario, con gli accordi di Schengen e con lallargamento
dellUnione Europea verso est, si presenta come un periodo in cui si
cerca di coprire nuovamente il fabbisogno di forza lavoro. I primi
tre paesi per importazioni di immigrati in Italia in seguito allallargamento
dellUE sono Romania, Albania e Marocco (il quale un tempo era il primo
paese). Gli accordi di Schengen cercano di regolare il flusso
dellimmigrazione e anche a risolvere le questioni degli immigrati che
hanno passato un periodo da irregolari.

Sei tendenze generali delle migrazioni contemporanee


1) Globalizzazione: ingenti flussi migratori verso i paesi del golfo, lAsia
Orientale, in Africa
2) Cambiamento di direzione dei flussi: lEuropa un tempo era terra di
emigrazione; dopo la seconda guerra mondiale diventa terra di
destinazione (soprattutto dagli anni 70/80)
3) Differenziazione dei flussi: i tipi di immigrati sono sempre pi
diversificati tra di loro
4) Proliferazione delle transizioni migratorie: un numero crescente di
paesi paese di arrivo, di transito e di partenza (lAfrica Settentrionale, il
Messico > sono zone di transizione)
5) Femminilizzazione delle migrazioni per lavoro: oggi, la met degli
immigrati sono donne; tolta lAfrica diventano la maggioranza (per motivi

di lavoro); ci sono paesi (Sri Lanka, le Filippine, Ecuador) che presentano


un numero molto elevato di immigrazione femminile
6) Crescente politicizzazione: gli immigrati sono ormai un tema caldo e
costante delle agende politiche

21.09.2016
4 fasi (o stadi) delle migrazioni secondo Bohning
1) Arrivano per lavoro maschi, giovani, celibi, relativamente qualificati
con un certo grado di istruzione, orientati al ritorno;
2) Cresce let media, aumentano gli sposati, si allunga il periodo di
soggiorno; sono meno dotati di talenti, risorse e qualit personali
(contano su qualcuno che gi l);
3) Aumentano donne e ricongiungimenti familiari, limmigrazione
comincia a stabilizzarsi > la famiglia mette gi radici, i figli sono
un metodo di ancoraggio a lungo termine, per via principalmente della
scolarizzazione;
4) La permanenza si allunga, le famiglie si insediano, nascono
istituzioni etniche che supportano linsediamento degli immigrati e a
conservare e a riprodurre lidentit culturale
Stadi dei processi migratori (Castles e Miller)
I processi migratori, secondo Castles e Miller, possono essere divisi in
quattro stadi:
1) Primo stadio: migrazioni temporanee, per lavoro, da parte di giovani
(orientamento verso il luogo dorigine)
2) Secondo stadio: prolungamento del soggiorno e sviluppo delle reti
sociali
3) Terzo stadio: ricongiungimento familiare, coscienza crescente di un
insediamento di lungo termine
4) Quarto stadio: insediamento permanente, con esiti differenti
(inclusione/esclusione).

Ciclo migratorio (Bastenier e Dassetto)


1) Primo momento: marginalit salariale > il termine tipico quello di
lavoratore straniero o lavoratore immigrato.
2) Secondo momento: nuovi ingressi, per matrimonio e ricongiungimento
familiare. Nuovi attori: le donne e i minori. Si parla ora semplicemente di
immigrati. Concentrazione in alcune aree geografiche e in determinati
quartieri.

3) Terzo momento: stabilizzazione. I figli entrano nelladolescenza, si


affermano movimenti che richiedono nuovi rapporti con la societ
ricevente. I comportamenti degli immigrati si diversificano: lo stesso
termine immigrato, come categoria globale, non adeguato.
Perch arrivano gli immigrati?
Perch sono in fuga dalla povert? O anche perch ne abbiamo bisogno?
Perch sono mossi dalla speranza di un futuro migliore? Oppure perch sono
legati ad altri immigrati prima di loro?
Gli immigrati tendono ad avere aspettative maggiori rispetto a quello che
la societ ricevente sia effettivamente disposta a dargli
Tre visioni degli immigrati nel contesto della globalizzazione
1) Migranti come vittime: migrazioni come espulsioni, come rifugiati de
facto
2) Migranti come strumenti: spostamenti funzionali alla domanda di
lavoro povero
3) Migranti come attori: migrazioni come scelte volontarie e razionali
-

Ci sono 3 classi (cause) delle migrazioni: spiegazioni macro (le


grandi cause sociali Marx e Durkheim), micro (lindividuo Weber,
che parla di azioni con diversi gradi di razionalit) e intermedie (chi
cerca di gettare un ponte tra i due poli)

Spiegazioni macro dal lato dell'offerta


1) Spiegazioni basate sui fattori di spinta (push factors): il concetto di
pressione migratoria > arrivano perch sono spinti dalla povert,
perch arrivano da un paese in guerra, ecc
2) Teorie neomarxiste della dipendenza: le migrazioni per lavoro
discendono dalle disuguaglianze geografiche nei processi di sviluppo >
rapporti di scambio ineguali. Il brain drain, ovvero il drenaggio dei
soggetti pi istruiti e attivi accresce il divario tra luoghi di origine e luoghi
di destinazione, depauperando i primi per lo sviluppo dei secondi.
Teorie del sistema-mondo: lidea che nel mondo ci sia una divisione
del lavoro; ci sono paesi che stanno in cima alla graduatoria, quelli
centrali, quelli semi-centrali e quelli periferici (in rapporto alla
penetrazione del capitalismo) > si costruiscono dei canali di movimento
della popolazione > migrazioni interne e successivamente internazionali
3) Teorie della globalizzazione: maggiore interdipendenza del mondo;
linfluenza culturale delloccidente aumenta, la mobilit della merce
come degli esseri umani aumenta
4) Teorie sistemiche: insistono sui legami tra diversi paesi ed aree del
mondo > legami di carattere economico (delocalizzazione, investimenti
finanziari internazionali), legami di tipo politico (alleanze, dominio,
dipendenza), legami di tipo sociale (matrimoni misti, rapporti di studio:
ricerca, studenti in erasmus)

Le migrazioni sono una conseguenza della povert?


Le migrazioni hanno a che fare con la disuguaglianza del mondo (se
uninsegnante in Romania guadagna meno di un assistente sociale/familiare in
Italia, potrebbe essere portata a cambiare lavoro e a spostarsi lontana da casa
pur di guadagnare di pi).
I confini sono unaltra causa di disuguaglianza su scala mondiale (questione di
rispettabilit).
Ci sono circa 235 milioni di migranti nel mondo (3%) > i poveri sono molti di
pi. I migranti fanno paura dato che il 97% della popolazione mondiale vive
secondo la regola della sedentariet.
Si stima che pi di un miliardo di persone al mondo viva con meno di un dollaro
al giorno.
I migranti non provengono dai paesi pi poveri del pianeta, se non in
minima parte: i poverissimi dellAfrica non hanno neanche le risorse per
arrivare al capoluogo del loro distretto > per migrare occorrono delle
risorse, pi arrivano da lontano pi attraversano dei processi di selezione.
Dai paesi vicini pu capitare pi spesso che qualcuno parta allavventura,
senza avere delle idee chiave o degli agganci per il proprio futuro nel nuovo
paese.
In molti casi, lemigrazione una strategia di estrema difesa di uno
stile di vita da classe media: in un certo momento si rendono conto di non
essere pi in grado di sostenere un certo stile di vita, motivo per il quale vanno
alla ricerca di fortuna altrove.
I migranti non arrivano dai paesi pi poveri del mondo, non sono di solito
i pi poveri dei loro paesi, hanno spesso titoli di studio e competenze
difficilmente riconosciute (nelle statistiche vengono classificate come
persone a bassa istruzione), vengono viste come persone incapaci e
prive di risorse > limmigrazione comporta una diminuzione sociale
Spiegazioni macro da parte della domanda
1) In demografia si parla di fattori pull (il fattore di domanda pi lieve
rispetto al passato).
2) Spiegazione marxista: immigrati come esercito industriale di
riserva = una componente che pi docile e flessibile rispetto alla
classe di lavoro nazionale.
3) La teoria dualistica del mercato del lavoro (Piore): il fabbisogno
permanente di lavoro instabile e subtutelato / il migrante come perfetto
homo oeconomicus, sostenuto dallidea di provvisoriet del soggiorno > il
lavoro non per la priorit per tutti (le donne, i lavoratori delle zone
rurali, i giovani, gli anziani).
Limmigrato arriva con un progetto temporaneo, una persona che
punta a lavorare molto per accumulare soldi e tornare a casa il

prima possibile > spesso e volentieri capita che non sia in grado di
tornare al proprio paese dorigine per motivi economici e politici;
rimangono prigionieri del settore di lavoro secondario > a
causa della loro visione a breve termine non hanno i mezzi per arrivare a
compiere attivit lavorative di tipo primario. Gli stati tendono a non
regolarizzare gli immigrati in modo da poterli sfruttare al meglio (sono
senza diritti).

26.09.2016
Teoria delle Citt Globali Saskia Sassen
Il declino delle metropoli contemporanee va di pari passo con il declino della
societ industriale. Dagli anni 80 inizia per la grande ripresa > sedi
economico-finanziarie nelle metropoli > ceti professionisti ad alto reddito che
necessitano di servizi professionali qualificati (avvocati, pubblicitari,
selezionatori del personale) che devono vivere anche loro nelle metropoli
accanto ai loro clienti.
Fasce ad alto reddito (15%-20% della popolazione delle metropoli) che
necessitano di una serie di servizi (pulizie, sorveglianza, manutenzione) >
lavori modesti ma indispensabili.
La vita dei ricchi regge sul lavoro di altri (mense, baby sitter, taxi, ecc).
Famiglie a doppio reddito che necessitano di assistenza. Il personale di
servizio deve vivere nelle metropoli per forza; la classe formata
prevalentemente da immigrati (con meno pretese) > il lavoro ricco ha
bisogno di lavoro povero > legame biunivoco di reciprocit strutturale.
Ci rimettono le classi medie = polarizzazione del lavoro con espulsione delle
classi medie (la Sassen pensa soprattutto alla classe operaia del 900) >
assunto meno vero in quanto infermieri, insegnanti, forze dellordine, ed altri
esistono ancora.
Critiche alle teorie macro
Parlando di cambiamenti strutturali che muovono gli individui, si passivizzano
questi ultimi. Gli individui tendono a sfumare. Sono spinti da forze strutturali e
non da scelte proprie.
Queste teorie faticano a spiegare perch alcuni partono e altri no.
C debolezza nella presa in carico dei fattori normativi > tralasciano le leggi =
teorie formulate in periodi in cui le migrazioni erano meno regolate, inoltre
pensare in termini strutturalistici significa pensare che le forze economiche
dominino le forze politiche.

Teorie micro
Economia neoclassica = migrante come individuo razionale e
calcolatore, che cerca di guadagnare di pi > individui egoisti. Dal punto di
vista psicologico il migrante indonesiano sar uguale allinvestitore di wall
street > accrescere la propria fetta di reddito disponibile.
I differenziali economici e salariali spiegano le migrazioni e spiegano le scelte
individuali (ad esempio i medici africani sono maggiormente presenti al di fuori
dellAfrica).
New economics of migrations = economisti che allargano a pi motivazioni
per la partenza. La sede decisionale non pi lindividuo ma la famiglia
> per chi e per dove parte per sostenere la famiglia. Le famiglie che inviano i
figli, si comportano come gli investitori che non investono in una parte
sola, ma in pi azioni diverse. Cos le famiglie mandano i loro componenti (si
pensi si filippini) in vari paesi. Famiglie che allocano le loro risorse sui
diversi mercati. Strategie familiari orientate alla massimizzazione delle
possibilit familiari. Diversificazione dei rischi (pi possibilit di riuscire).
Correlazione con debolezza sociale (ad esempio la mancanza di pensioni
gratuite) con la tendenza a far partire i propri figli.
Critiche alle teorie micro
Completezza e trasparenza dellinformazione = il migrante sa
effettivamente quali sono le possibilit di guadagno nel mondo? Decide in base
a ci?
In realt parrebbe che decida in base ad altro, come ad esempio le reti sociali
presenti.
I migranti hanno raramente delle valide informazioni sulle economie estere.
Spesso conoscono poco delle differenze tra i vari paesi > carenza di
informazioni trasparenti sul mercato del lavoro.
Leconomia neoclassica troppo semplicistica, non sono solo motivazioni
economiche, ma anche libert, curiosit, oppressione nel proprio paese, ecc.
Leconomia importante ma non lunica spinta
La disuguaglianza dei redditi insufficiente a spiegare le migrazioni
(debolezza in comune con le spiegazioni macro), se no implicherebbe che esse
partono tutte da popolazioni povere verso i paesi pi ricchi.
Manca anche la dimensione normativa > le norme sono state formulate
anchesse in periodi con migrazioni meno regolamentate. Pu valere invece per
canali privilegiati come per i medici e i sanitari, ma non per tutti gli altri.
La new economics vede le famiglie come omogeneee ed armoniose, senza
tensioni e conflitti. stato molto criticato dalle femministe > chi ha pi potere
decisionale il padre che anche quello che ne beneficia di pi > molte donne
spesso partono per sottrarsi a situazioni familiari non gradite = emancipazione
attraverso la migrazione.

La famiglia spesso ambivalente > partenza della moglie/madre letta


come una ferita.
Teorie intermedie
Networks = legami che legano i migranti con chi rimane, con chi di parentela,
di amicizia o affinit (un linguista ad esempio). Sono ponti sociali che
attraversano le frontiere e collegano paesi talvolta lontanissimi e scollegati (ad
esempio i bengalesi in Italia).
pi facile appoggiarsi alle teste di ponte gi sul luogo (vale anche per le
migrazioni interne).
Istituzioni migratorie = oltre ai networks, favoriscono partenze e arrivi da e
per certi luoghi > attori organizzati e consolidati con visibilit pubblica,
legali o meno che siano (ad es le agenzie che reclutano sanitari nel 3 mondo;
gli scafisti che favoriscono le immigrazioni irregolari).
Regolazione = meso/macro > a met strada tra intermedie e macro.
Limportanza dello Stato nel disciplinare ed incanalare le migrazioni > Le leggi
che selezionano od ostacolano i migranti.
I migranti favoriti come i sanitari (qualificati). Autorizzazioni per chi, verso dove
e perch.

27.09.2016
I limiti delle teorie dei network (teorie intermedie)
Uno dei limiti delle teorie dei network sta nel fatto che, a proposito dei
movimenti migratori, ne spiegano bene la prosecuzione, ma difficilmente
riescono a dare una spiegazione al motivo dellinizio del movimento
stesso.
Vengono enfatizzate le dimensioni informali, per cui questo spiega perch
spopola la migrazione non regolata; viene trascurata la dimensione
normativa, infatti le teorie dei network enfatizzano come le migrazioni
irregolari avvengano comunque nonostante questa normativa.
Inoltre, le teorie dei network sono inclini verso un funzionalismo implicito,
ovvero tendono ad enfatizzare soltanto gli aspetti positivi; danno particolare
importanza a: chi appena arrivato, chi in una situazione irregolare > ci
porta allimpossibilit di rivolgersi alle istituzioni pubbliche; si tende anche a
trascurare le dimensioni di sfruttamento e di profitto, che vengono
anche sfruttate dai migranti anziani nei confronti dei nuovi arrivati.
I migranti spesso sono portati ad accettare di dover effettuare un pagamento
per ottenere il posto di lavoro, oppure anche al pagamento di prestiti onerosi.
La figura del favoreggiatore viene vista in America Latina come quella del
coyote, allo stesso modo come quella di Ges (el Gran Coyote).

Limiti della teoria delle istituzioni migratorie


Tra i limiti della teoria delle istituzioni migratorie vi il fatto che
assemblano istituzioni sociali molto diverse, sia formali (istituzioni
governative e non) che informali (legami di parentela, favoreggiatori), legali ed
illegali. Tendono anche a descrivere le diverse situazioni, spiegandone il
funzionamento ma non i nessi causali: chi causa cosa; chi ha maggiore
peso nellatto della decisione di partire, nel favorire certe destinazioni, ecc.
Vengono analizzati soprattutto i paesi di origine ma molto meno i
contesti riceventi.
Spiegazioni basate sulla regolazione
Le migrazioni, soprattutto a partire dal 2001, vedono unimportanza
accresciuta della dimensione politico-normativa = sono pi
regolamentate, ci sono pi restrizioni su scala globale, c pi selezione; ci
sono comunque anche facilitazioni (paesi dellest Europa).
Le migrazioni (e di conseguenza lasilo politico) sono cresciute molto di priorit
nellagenda politica > litaliano medio tende a considerare la migrazione come
una dimensione del tutto incontrollata che rischia di portare al fallimento degli
Stati, ci porta alla ribalta (ed anche alla rinascita) i partiti pi vicini
allestrema destra.
C stato un netto aumento delle migrazioni irregolari o dellarrivo di
persone dallo status incerto (coloro che entrano regolarmente, entrano
principalmente tramite il ricongiungimento familiare); c un progressiva
stratificazione normativa dello status dei migranti > dai neo-comunitari a
quelli regolari; ci sono i migranti con il permesso di natura temporanea (ad
esempio da rinnovare ogni 2 anni); anche quelli in condizione irregolare,
tuttavia, hanno diritto alla scuola per i propri figli, alla sanit, ad un avvocato,
ecc.
La regolazione non spiega molto il perch avvengono le migrazioni, infatti
le persone si riescono ad insediare anche al di fuori del quadro normativo.
La regolazione normativa ci spiega il come: alcuni sono regolari, altri no,
altri sono una via di mezzo; alcuni hanno diritti maggiori mentre altri ne
hanno meno > non ci spiega per il perch delle migrazioni, ovvero i motivi per
cui i migranti decidono innanzitutto di partire.
Ha inciso sul fatto che ad esempio i cittadini dellest Europa sono ora in grado
di circolare pi facilmente rispetto a 20 anni fa (inclusione di nuovi paesi
nellUnione Europea).
Vi sono delle implicazioni teoriche sociologiche, come la struttura contro
lazione (human agency) e i movimenti di convergenza verso un livello
intermedio (the crucial meso-level).
C un maggiore favore verso spiegazioni che pur muovendo da premesse
macro e micro si aprono al livello intermedio.
Immigrati e mercato del lavoro: tre prospettive teoriche

Le teorie che si sono occupate del rapporto tra immigrati e il mercato del
lavoro sono: la prospettiva liberale o assimilazionista, la prospettiva
strutturalista e la prospettiva della nuova sociologia economica (da non
confondere con la New Economics of Migrations).
La prospettiva libera o assimilazionista ha quasi un secolo di vita. stata
elaborata dagli studiosi della scuola di Chicago (i Chicago Boys), ovvero
durante unepoca di migrazioni molto libere > gli immigrati arrivavano
principalmente dallEuropa e trovavano un precario rifugio nel centro urbano
delle citt statunitensi (le zone pi povere) e cominciavano a lavorare negli
strati pi bassi delleconomia (mercati, macelli, manovali dedilizia, a domicilio
per lindustria dellabbigliamento, venditori ambulanti gli italiani venivano
rappresentati spesso come suonatori ambulanti, magari accompagnati da un
bambino).
Imparando la lingua e scartando le proprie abitudini, i propri stili di vita, i modi
e i costumi del proprio paese dorigine, i migranti diventavano sempre pi simili
alla popolazione locale (assimilazione culturale) aumentando le loro possibilit
economiche, spostandosi dagli ambienti urbani centrali e pi poveri a quelli pi
periferici ed agiati, con maggiori possibilit di lavoro.
La scuola di Chicago si basava molto su metodi di tipo qualitativo come ad
esempio le interviste.
Lassimilazione significa diventare simili alla maggioranza, e malgrado le
lacerazioni che comporta, un processo che porta ai migranti dei vantaggi;
un processo individuale in quanto vi una specie di presa di distanza
dalla propria comunit di origine; lassimilazione avviene soprattutto anche
sul piano culturale, che prepara e favorisce il miglioramento economico e di
conseguenza anche quello lavorativo.
C grande convergenza tra lassimilazione individuale e il mantenimento dei
propri tratti culturali dorigine.
La prospettiva strutturalista si allinea alle visioni di derivazione marxista:
gli immigrati come esercito industriale di riserva; la teoria del mercato
del lavoro dualistico (Piore).
Inizialmente, i lavoratori arrivano soli (idea temporanea di permanenza); sono
degli ottimi homo oeconomicus; sono disponibili a svolgere lavori straordinari e
in generale lavori che tendenzialmente non vengono svolti dai lavoratori
nazionali, che contrastano con i tipici modi di vita familiari.
Il migrante in questo modo non investe sulla propria crescita professionale:
impara solo gli aspetti pi strumentali e pratici della lingua; si iscrive alle
scuole serali e non svolge corsi di natura professionale; non interessato alle
lotte di tipo sindacale > di conseguenza il migrante rimane intrappolato nel
settore secondario del mercato del lavoro.

28.09.2016

La prospettiva della nuova sociologia economica strutturata sullidea di


costruzione sociale del mercato, perch deriva dallinterazione della domanda
e dellofferta di lavoro.
Il primato economico appartiene alla domanda di lavoro. Lofferta di lavoro ha
un certo grado di autonomia, i lavoratori di oggi sono meno condizionati
rispetto ai lavoratori di un secolo fa = hanno pi libert di scelta, possono
rifiutare un posto.
Listruzione aumenta il grado di selettivit, porta a scegliere dei lavori che
abbiano pi a che fare con il proprio campo di studi; anche la protezione
familiare aumenta la selettivit: ad esempio i giovani del sud resistono per anni
alle proposte di lavoro scarsamente qualificato che possono trovare facilmente
nelle loro aree di residenza, e grazie al fatto che hanno una famiglia alle spalle,
possono cercare opportunit migliori.
Laccresciuta selettivit apre degli spazi ai lavoratori che arrivano da fuori
(immigrati) e che hanno delle soglie di selettivit pi basse: collaboratori
familiari, addetti alle pulizie, ovvero tutte quelle occupazioni che risultano poco
appetibili per lofferta di lavoro italiana.
Gli immigrati sono una dimostrazione importante di come lofferta di lavoro
riesca a raggiungere certe occupazioni grazie alla propria auto-organizzazione,
al passaggio di informazioni, al sostegno reciproco.
La concentrazione occupazionale significa che ci sono immigrati di una
certa nazionalit che si concentrano in determinate aree del mercato
del lavoro:
rumeni e albanesi > muratori / filippine > donne di servizio /
marocchini, bengalesi e senegalesi > venditori ambulanti / indiani >
mungitori / peruviani > assistenti familiari
Lofferta di lavoro immigrata, attraverso le sue reti sociali, stata in grado di
occupare varie nicchie di lavoro scarsamente qualificato.
In Italia, secondo lISTAT, attualmente, ci sono circa 2 milioni e 300 mila di
lavoratori immigrati regolari > prima dello scoppio della crisi nel 2008,
costituivano circa il 7%. Ci significa che la crisi economica ha provocato la
progressiva sparizione dei lavori di fascia pi alta, creando una maggiore
domanda per lavori di basso reddito.
Network
Gli immigrati del passato, una volta ben insediati nel territorio italiano,
hanno cominciato a fare da ponte tra i loro parenti/conoscenti e le
domande di lavoro che arrivano dallItalia: creano appunto dei network, dei
punti di contatto.
Embeddedness
Concetto di radicamento, incorporazione. Granovetter, lautore che ha
rilanciato questo concetto, spiega che il suo significato che lazione
socialmente situata. Gli attori, individuali e collettivi, non sono isolati, non

sono atomizzati = una persona per accettare un posto di lavoro, spesso deve
fare i conti con una rete familiare alle spalle che condiziona le loro scelte.
La societ plasma le aspettative, determina quali sono i lavori prestigiosi e
quali meno, quelli che sono accettabili e quelli che non lo sono.

Capitale sociale
laspetto dinamico dellembeddedness (pi statica e strutturale), e
corrisponde a quellinsieme di risorse che fruiscono dai legami sociali e si
rendono disponibili per gli individui, come ad esempio lalloggio, e poi
successivamente il sostegno nella ricerca del lavoro > il mio parente disposto
ad accompagnarmi di persona al posto di lavoro e di garantire per me, ovvero
disposto a metterci la faccia.
Tramite il capitale sociale c la possibilit di convertire il capitale sociale in
altri tipi di capitale: finanziario (ottenere credito) e umano (opportunit di
valorizzare i titoli di studio). Il capitale sociale pu essere anche di tipo etnico,
che in astratto meno vantaggioso del capitale sociale generale, ma in pratica
lo di pi.
Migrazioni post-fordiste
Sono quelle migrazioni che avvengono in aree non pi dominate dalle
grandi industrie.
Ormai dagli anni 70 praticamente scomparsa una domanda esplicita di
lavoro, gli immigrati trovano lavoro nei settori pi modesti delleconomia
(economia sommersa): agricoltura, lavoro domestico, edilizia minore, imprese
di pulizie, ristorazione > tutte attivit che risultano necessarie e che non
possono essere decentrate in paesi lontani. I paesi sviluppati sono importatori
riluttanti di lavoro immigrato, vorrebbero poter fare a meno degli immigrati ma
non possono.
Linclusione degli immigrati nelleconomia molto pi avanzata della loro
inclusione politica.

Societ industriale Economia postfordista


Settori di
inserimento
Politiche di
reclutamento
Orizzonte
temporale
Ruolo offerta

Industrie, miniere

Terziario povero,
economia sommersa

Accordi internazionali

Ingressi irregolari e
sanatorie

Temporaneit
(smentita)

Statuti diversi (stabilit)

Subordinata

Parziale autonomia

Lofferta di lavoro in passato era subordinata alla domanda. Col passare del
tempo, gli immigrati hanno acquisito labilit ad auto-organizzarsi,
vengono create delle reti etniche e delle conseguenti specializzazioni,
tramite le quali vengono poste le basi per poter trasmettere il posto di lavoro.

03.10.2016
L'economia, motore dellintegrazione
Leconomia capitalistica ha da sempre un rapporto dialettico con le
comunit locali. Per certi aspetti, trae giovamento dalle dinamiche di coesione
delle comunit locali, dalla capacit al risparmio, ecc; per altri aspetti, invece,
linnovazione portata dalleconomia stravolge le comunit locali.
Leconomia comporta una distruzione creatrice. Gli attori imprenditoriali
diventano degli innovatori sociali che portano ad un superamento (seppur
parziale) dei pregiudizi.
Mosso dalle sue motivazioni economiche limprenditore far lo sforzo per aprirsi
di pi, per cui, anche se xenofobo, assumer dei dipendenti, ad esempio
albanesi, pur di poter finire una certa opera in tempo.
Concetto di discriminazione statistica
Limprenditore non ha gli strumenti adatti per analizzare nei minimi dettagli i
propri dipendenti; giacch non ha la macchina della verit, limprenditore sar
portato ad usare dei meccanismi indiretti = la discriminazione statistica.
Una tipica forma di discriminazione statistica quando un imprenditore ha di
fronte due candidati, e tra un ragazzo e una ragazza, nella maggior parte dei
casi verr assunto il ragazzo per via del semplice fatto che la ragazza, in
quanto tale (e nonostante magari abbia voti migliori negli studi) potrebbe
rimanere incinta > applica al caso specifico una considerazione di
carattere generale.
Un altro esempio quando un imprenditore assume un ragazzo, puntuale, serio
ed affidabile. Ritrovandosi a dover assumere unaltra persona, tender a
rivolgersi direttamente al ragazzo per chiedergli se abbia un fratello o un amico
(considerazione statistica = se il ragazzo in grado di lavorare al meglio,
vorr dire che tra le sue conoscenze ci sono ragazzi a posto, raccomandabili).
Collettivizzazione = quando un imprenditore ha unesperienza positiva o
negativa con una persona di una determinata nazionalit, tender a connotare
positivamente o negativamente tutte le altre persone di quella determinata
nazionalit (pregiudizio collettivo).
Il caso italiano nel contesto dell'Europa meridionale
In Italia gli ingressi avvengono in maniera largamente spontanea, ci si
collega alla diffusa pratica delle sanatorie. Limmigrazione, gi nel passato,

veniva visto come un problema di ordine pubblico. Trovano lavoro nei


segmenti poveri del mercato del lavoro, del resto sono sempre state deboli
le misure di accoglienza, dal punto di vista abitativo come di formazione
linguistica, e gli interventi sociali sono quasi sempre stati accostati al
volontarismo: non c nessuna legge che obblighi i comuni ad avere un ufficio
immigrazione o pi in generale ad attuare politiche a loro favore.
I lavori delle cinque P = Precari, Pesanti, Pericolosi, Poco pagati, Penalizzati
socialmente:
I lavoratori immigrati accendono a quei lavori che, avendo una debole
immagine sociale, sono abbandonati dai lavoratori nazionali. Gli immigrati sono
relativamente accettati come lavoratori disposti ad accollarsi questi lavori
sgraditi, purch non avanzino attese e purch accettino di fatto che i lavori
migliori siano un appannaggio dei nazionali.
Integrazione subalterna = ci sono immigrati che si integrano meglio
rispetto ad altri
Le stesse motivazioni che supportano laccettazione degli immigrati
ne frenano la promozione: gli immigrati svolgono lavori umili > quando
per gli immigrati decidono di alzare la testa e pretendere dei posti di lavoro
migliori, si tender ad impedirgliene la possibilit.
Attitudini o stereotipi?
Specializzazioni etniche = si ritengono certe culture adatte a svolgere
un certo tipo di lavoro (gli indiani sikh come mungitori nelle stalle, le donne
ucraine come badanti e colf, ecc.).
Si applica uno stereotipo tramite il quale non si un grado di vedere
lindividuo oltre una determinata categoria collettiva.
Il pregiudizio uneconomia della mente che diventa
unavarizia del cuore
Modelli territoriali dimpiego
LItalia il paese dellUnione Europea con la maggiore diversificazione
territoriale e di impiego.
Nel nord la domanda della manodopera immigrata stata pi precoce e
intensa, sono stati maggiori i ricongiungimenti familiari, sono maggiori i figli
degli immigrati nelle scuole, ecc. Ci sono differenze anche allinterno delle
stesse regioni (alcune province sono preferite rispetto ad altre); ci sono anche
delle dinamiche di assuzione e di fabbisogno ad andamenti stagionali: ci sono
regioni che attraggono gli immigrati destate per la stagione turistica o per la
raccolta agricola.
Nello specifico ci sono quattro modelli territoriali:
Il primo modello quello dei sistemi di produzione diffusi, cio i cosiddetti
distretti territoriali, in cui certe aree o certi paesi si specializzano nella

produzione di una certa merce. In Italia queste aree sono oltre 200 e sono
state molto ricettive nei confronti della manodopera immigrata. Terza Italia:
quellItalia che non n il triangolo industriale classico Torino-Milano-Genova,
n il mezzogiorno, ma unarea intermedia basata sulle piccole e medie
imprese.
Il secondo modello quello delle economie metropolitane, come Milano e
Roma. In queste citt gli immigrati trovano lavoro nel basso terziario e
nelle famiglie. Servizi modesti che devono essere prodotti e consumati sul
posto: ristoranti, mense, pulizie, edilizia, trasporto merci; assistenza ai
bambini e agli anziani (spiccatamente femminile).
Economia urbana + economia familiare
Il terzo modello quello delle aree di impiego temporaneo al sud, che si
svolge principalmente nelle aree agricole ed in quelle turistiche, nelle
imprese agricole, negli alberghi e nei ristoranti. Spesso i datori di lavoro
assumono lavoratori irregolari in modo da poterli sfruttare nel modo a loro pi
conveniente (per evitare eventuali imputazioni penali dando lavoro ad
unimmigrato senza permesso di soggiorno, spesso i datori si rivolgeranno ad
immigrati della comunit europea).
Il quarto modello quelle delle aree di impiego temporaneo al centronord: anchesse si svolgono principalmente nelle aree agricole e turistiche, ma
riservano un trattamento ben diverso agli immigrati (a causa ad
esempio di una tradizione pi corretta delle formule contrattuali). Le
istituzioni lavorano meglio, la tecnologia pi avanzata > al sud, per poter
reggere la concorrenza con il nord necessario che vengano assunti un
maggior numero di lavoratori meno tutelati.
04.10.2016
Le reti migratorie
Le reti migratorie sono complessi di legami interpersonali che collegano
migranti, migranti precedenti e non migranti nelle aree di origine e di
destinazione, attraverso i vincoli di parentela, amicizia e comunanza di
origine. Lembeddedness riguarda il modo in cui queste reti sono integrate
nel mercato del lavoro, le quali lo sono soprattutto allinterno del mercato
nero.
Centri per limpiego = centri pubblici dove vanno ad iscriversi le persone
(per poter certificare la propria disoccupazione) e le categorie protette
(persone disabili, vulnerabili). Se un immigrato sprovvisto di visto lavorativo
non potr iscriversi nel registro del centro per limpiego.
Il tema delle reti importante dal punto di vista teorico, in quanto si pone a
met tra le spiegazioni macro e le spiegazioni micro delle migrazioni. Le reti
migratorie sono utili per spiegare levoluzione delle migrazioni in quanto
diminuiscono i costi e i rischi derivanti dalla migrazione stessa.

Decreto flussi = legge emanata dal governo per cui vengono fatte entrare
delle persone in Italia, i cosiddetti lavoratori stagionali, con un visto
lavorativo di una durata massima di 9 mesi.
Rimesse = flusso di risorse economiche che dal paese di destinazione
ritornano in patria. Veicolano anche valori, si traducono in forme di
consumo che trasformano le societ da cui i migranti provengono, inoltre
accrescono le aspettative della persona che intende partire.
In chiave di mobilit sociale un altro investimento molto importante
riguarda listruzione, non quella del migrante attuale ma delle generazioni
future che cos potranno migrare a loro volta.
La regolazione particolaristica del mercato del lavoro siginifica che il
mercato del lavoro poco regolamentato, ci sono poche norme, si basa
soprattutto sul passaparola. Ci si collega alle reti migratorie in quanto tanto
pi aumenta luno tanto pi aumenta laltro.
Per definizione, per, le reti migratorie hanno un difetto: quando si basano
principalmente sul passaparola, non garantiscono il miglior candidato
possibile in quanto lo stesso pool di candidati si riduce ed molto omogeneo.
Unenclave come se fosse una porzione di uno Stato allinterno di un
altro Stato > le varie Chinatown sparse per il mondo ne sono lesempio pi
lampante.
Il concetto di enclave stato sviluppato per la prima volta negli Stati
Uniti riferito agli immigrati cubani a Miami
Un altro aspetto importante delle enclave il fatto che, in quel particolare
quartiere, a causa della presenza di un cospicuo numero di persone di una
certa nazionalit, vedono la luce molti servizi fatti su misura per le
persone di quella stessa nazionalit.
- Cosa distingue i legami forti e legami deboli?
Un legame forte un legame in cui: non mi sento in imbarazzo a condividere
una stanza, un libro, in generale dei momenti assieme ad unaltra persona: pi
omogeneo. Un legame debole molto pi eterogeneo, pu essere molto utile
quando ci si ritrova a dover risolvere una situazione con a disposizione poche
risorse.
Rispetto agli autoctoni, gli immigrati tendono ad avere un maggior numero di
legami forti. Limmigrato, quando arriva in un paese, sar costretto a staccarsi
dalla propria sfera per andare ad inserirsi in un nuovo ambiente e di
conseguenza si dovr adattare ai meccanismi del posto. Allinterno di questa
ottica i legami forti sono importanti, in particolare si parla di identit etnica.

05.10.2016

Immigrati ed economia sommersa


Leconomia sommersa molto radicata nel sistema economico italiano e
nellEuropa meridionale in generale, per cui gli immigrati si sono ritrovati in un
sistema molto tollerante.
Tipologie = insieme di categorie e non una singola categoria
La prima classe quella del lavoro irregolare dipendente, che viene divisa
in 3 sottotipi: il lavoro occasionale e stagionale come il lavoro nei campi,
a chiamata nei ristoranti e nei pubblici esercizi; il lavoro semicontinuativo ha
una frequenza e una continuit maggiore, come ledilizia (almeno fino allinizio
dellultima crisi); il lavoro stabile e continuativo quello che manca di un
contratto regolare ma di fatto riceve uno stipendio costante, come il lavoro
domestico e quello di tipo assistenziale.
La seconda classe quella del lavoro irregolare indipendente, in cui non
c il proprietario, o se c pu essere un parente. Lautoimpiego di rifugio (il
venditore ambulante) > non la prima scelta; linserimento promozionale,
ovvero persone che vengono inserite in modo informale nel lavoro ma con una
prospettiva di progresso di carriera (per aprire una loro attivit).
La terza e ultima classe quella del lavoro coatto, come il lavoro coatto
in azienda: persone che mangiano e dormono nel posto di lavoro, con orari di
impiego al di fuori del normale. Di solito sono persone che hanno un debito da
pagare, per cui si fanno sfruttare per avere il modo di poterlo saldare (aziende,
agricoltura, lavoratori artigianali dove vige il lavoro manuale intenso). Poi c il
lavoro coatto nella prostituzione, la quale in Italia tollerata dalle leggi
mentre condannata nel caso di sfruttamento accertato. Spesso non detto
che le persone impiegate in questo campo siano completamente alloscuro di
ci che andranno a fare, come allo stesso tempo non detto che ne siano del
tutto consenzienti. Ci sono casi in cui le donne sfruttano le altre donne, come
nella tratta nigeriana, in cui a gestire il lavoro delle ragazze sono altre donne
(in genere ex prostitute) che in realt tendono a costruire con loro dei legami
affettivi.
Alcune considerazioni
Leconomia sommersa esiste prima dellarrivo degli immigrati: un tratto
endemico del sistema socio-economico italiano; sicuramente si pu sostenere
che larrivo degli immigrati abbia dato una spinta a questo tipo di sistema
produttivo, fornendo manodopera abbondate e disponibile.
Il lavoro nero in agricoltura esiste praticamente da sempre (soprattutto nel
mezzogiorno).
Domanda e offerta di lavoro sono compartecipi nella costruzione di questo
mercato, c una convergenza di interessi delle diverse parti in gioco, c chi
richiede il lavoro e chi lo fornisce.
Tra gli impieghi non fatturati sicuramente spicca il lavoro di pulizia, ed un
settore che sfugge molto facilmente ai controlli per via del fatto che viene
svolto principalmente di mattina presto o di sera tardi; anche il lavoro nei

campi (essendo allaperto) difficilmente controllabile, come lo anche il


lavoro nelledilizia.
Ospedali, comuni, caserme tendono ad abbassare i costi: molte attivit svolte
dallo Stato vengono operate allinterno del lavoro nero, dato che nella realt
giovano ad un certo numero di interessi.
Gli aspetti problematici
C una certa rilevanza di posizioni instabili e precarie, come ledilizia e
lindustria manifatturiera, due settori molto colpiti dalla crisi. La crisi
economica ha anche rallentato quei processi di promozione che erano iniziati,
mantenendo una concentrazione ai bassi livello di impiego, infatti la figura del
colletto bianco immigrato molto rara: si possono trovare nella sanit privata
o in quella pubblica nel caso delle cooperative.
C anche un rischio infortunistico pi elevato per gli immigrati che per gli
italiani, non tanto perch si tende a mandare gli immigrati a svolgere lavori pi
pericolosi, ma perch a causa della distribuzione occupazionale in generale
sono esclusi dalle attivit in cui c pi sicurezza e tutela sul posto di lavoro.
Le donne scontano in modo particolare unelevata segregazione nel
settore domestico e assistenziale. Con la crisi economica questa
segregazione si persino accentuata.
Infine c un grande spreco di capitale umano (brain waste): in quanto molti
immigrati sono anche pi qualificati degli italiani ma vengono relegati ai lavori
di pi basso livello.
Il mercato del lavoro immigrato
Ricezione societale e le disposizioni normative > pi facile mettersi in
regola come lavoratori o lavoratrici domestiche che in altri settori. Il rapporto
tra la domanda di lavoro e lofferta di lavoro immigrata viene regolata
dalle reti etniche informali, reti che producono le specializzazioni etniche e
di conseguenza anche gli stereotipi. Il lavoro delle reti e la domanda e lofferta
vengono a loro volta regolati da due diverse istituzioni: le reti sociali
autoctone e le istituzioni solidaristiche (come le istituzioni religiose).
Le declinazioni del sostegno delle reti (che ruolo svolgono in
concreto le reti)
Lambito delle accoglienze e della sistemazione logistica = larea di
ricerca del lavoro in cui vige molta sponsorizzazione e specializzazione entica,
cio parenti e connazionali che sono attivi promotori dellinserimento delle
persone a loro legate.
Una terza area (pi problematica) quella della formazione professionale:
gli immigrati hanno una certa tendenza a favorire il lavoro ai bassi livelli. Gli
immigrati hanno maggiori difficolt nellaccesso a prestiti bancari ma non a
quelli da parte di parenti o conoscenti.
Lapprovvigionamento di informazioni altrettanto importante per gli
immigrati, i quali tramite le loro reti hanno un supporto logistico > tra queste
informazioni, per, possono prendere piede le dicerie, questo anche grazie al
fatto che le reti di connessione sono principalmente informali.

In termini generali si pu parlare di supporto sociale: in caso di sfratto o di


malattia limmigrato pu fare riferimento a un parente o ad un connazionale, in
base al fatto che si rivolga a reti pi o meno aperte.
Non da meno il sostegno emotivo e psicologico, il quale pi facilmente
svolto quando si pu usare la propria lingua (connazionali); questo sempre
stato un punto di riferimento sociale.

10.10.2016
Dimensioni della solidariet etnica
Un primo fattore quello della numerosit. Se le reti sono troppo numerose,
la gente non si conosce e di conseguenza non si fida; per contro, reti piccole,
troppo sparute, non hanno abbastanza risorse come ad esempio la circolazione
di informazioni; le reti che funzionano di pi sono quelle di numerosit
media.
Bisogna fare attenzione alla scala di queste reti (ad esempio la colonia
boliviana a Bergamo, che su scala nazionale sono poco numerosi, ma rispetto
alla citt bergamasca sono molto estesi).
Le reti poco numerose, come ad esempio quelle delite, possono avere molta
capacit di sostegno.
Un secondo fattore quello della concentrazione (urbana): ovvero il fatto di
vivere nello stesso quartiere (si pensi alle chinatown o alle koreatown negli
Stati Uniti). Gruppi di immigrati della stessa nazionalit che creano una realt a
s tramite la coesione sociale (i cubani a Miami).
La concentrazione ambivalente, sia dal punto di vista urbano che
occupazionale. Gli immigrati sono sempre adatti a svolgere lavori di livello
basso > si adattano se accettano di svolgere quei lavori che sono tipici della
propria nazionalit, per cui la concentrazione urbana pu essere utile ma
ha anche dei limiti.
La composizione socio-professionale un terzo fattore importante.
Il livello culturale e sociale di provenienza significativo per la capacit di
adattamente allestero. Le reti dove ci sono pi persone istruite e ben
collocate nel mercato del lavoro hanno pi modi di fornire aiuto. Gli
immigrati che hanno, per dire, aperto unattivit autonoma, sono pochi rispetto
alla massa di persone che hanno bisogno effettivamente > questo provoca una
secessione tra connazionali, il successo ambivalente: almeno che non siano
immigrati che hanno un ritorno, pi facile che le elite ci pensino due volte
prima di farsi coinvolgere nellaiuto ai connazionali.
Quarto fattore, la coesione interna.

Ci sono reti che hanno pi capacit ad aiutarsi reciprocamente e quelle


che ne hanno meno. Ad esempio i filippini a Milano hanno una rete solidale
molto estesa.
Nel caso degli immigrati dellest Europa, questi ultimi hanno una risorsa nel
potersi rendere invisibili, cio nel potersi confondere con altre nazionalit
(albanesi che si fingono greci); persone educate alla diffidenza verso circuiti
associativi e le reti pi ampie di quelle familiari.
Il quinto fattore la capacit di controllo sociale.
Le reti coese tendono anche a controllare di pi la vita e i
comportamenti delle persone che ne fanno parte. Le reti meno coese
sono meno solidali ma anche pi tolleranti e liberali.
Le due cose sono correlate.
Nelle reti coese, i matrimoni misti non sono ben visti; sono stigmatizzati
e considerati devianti.
Gruppi dallAsia centrale sono sia solidali che rigidi dal punto di vista dal
controllo sociale, e le ragazze sono solitamente il punto focale di questo
controllo. I figli che sfuggono ai matrimoni concordati da parte dei genitori non
vengono visti di buon occhio, vengono etichettati.
Fattori influenti
- Perch in alcuni gruppi c pi solidariet rispetto ad altri?
Sicuramente un fattore importante in questo caso la distanza
geografica. Chi viene da pi vicino pu avere dei progetti meno chiari, dei
comportamenti pendolari, non ha una chiara motivazione ad insediarsi e se
capita un problema tende a tornare indietro. Chi arriva da pi lontano, invece,
costretto a svilupparsi una rete di sostegno sul posto. Probabilmente anche
pi istruito.
Maggiore la distanza e sicuramente maggiore sar la solidariet
etnica che trover sul posto.
Un altro elemento degno di nota il fattore tempo. Di solito chi arriva
prima meglio sistemato, soprattutto dal punto di vista delle reti; chi arriva
dopo tende ad avere maggiori problemi di inserimento. Con il passaggio del
tempo e con il passare delle generazioni, la solidariet etnica pu
anche scollarsi, come nel caso degli italiani in America, i quali hanno perso
molti legami con la loro terra dorigine.
Un terzo fattore la ricezione sociale. In alcuni periodi, identificarsi
con una certa nazionalit (in particolare se questa era albanese, rumena o
di etnia rom), veniva molto stigmatizzato, e per questo motivo, persone di
certe nazionalit hanno spesso evitato di riunirsi per non essere additati come
pericolosi oppure semplicemente come devianti.
Tre ipotesi sulle reti migratorie
1) Le reti migratorie sono tanto pi influenti quanto meno funziona
la regolazione pubblica.

Dove c pi Stato contano di meno le reti. Dove invece non ci sono le


istituzioni pubbliche che aiutano a trovare lavoro e casa, al loro posto si
attivano le reti di solidariet etnica.
2) Limportanza delle reti migratorie su scala globale ha sempre
conosciuto storicamente una curva ad U. Sono calate di importanza
nellesperienza migratoria nel dopo guerra, e sono tornate di moda
negli ultimi decenni. Le istituzioni pubbliche hanno assunto un
atteggiamento decisamente pi proibizionista nei confronti dei
movimenti migratori, il che ha costretto i migranti ad affidarsi
maggiormente alle reti di tipo informale.
3) Uninclusione affidata alle forza del mercato e delle reti rischia di
produrre processi di ghettizzazione. Come sappiamo, per una
signora ucraina che cerca lavoro in Italia, molto pi importante avere
qualcuno che possa aiutarla qui che avere un titolo di studio; per una
signora filippina difficile fare un lavoro diverso dallassistente familiare,
lavori di pulizie o di portineria.
I network: distinzioni
1) Reti a struttura orizzontale e reti a carattere verticale. A
carattere orizzontale sono quelle che sono pi ugualitarie, a
carattere verticale sono invece ad esempio le reti delle chiese.
2) Reti informali e reti che evolvono verso forme istituzionali
formalizzate. Ci sono reti di particolare successo nella creazione di
una serie di istituzioni che hanno riferimento alla presenza di una
minoranza (giornali, stazioni radio, scuole), e che favoriscono la
solidariet tramite il foraggiamento della riproduzione culturale.
3) La questione di genere delle reti. In Italia, soprattutto le donne
immigrate sono state in grado di trovarsi, scambiarsi informazioni,
aiutarsi a trovare lavoro e a risolvere problemi.
Le reti a guida femminile, in Italia, sono pi compatte ed
efficienti di quelle maschili. Le reti di certe componenti migratorie
sono guidate dalle donne perch sono arrivate per prime. Quando
arrivano gli uomini, spesso devono appoggiarsi alle reti delle loro donne.
Non di rado, infatti, trovano lavoro negli stessi settori in cui sono
maggiormente impiegate le donne. Si distingue spesso tra reti in cui sono
pi attive ed efficaci le donne e reti invece in cui pi radicata la
componente maschile.
Ruoli sociali allinterno delle reti migratorie
Ci sono diversi ruoli sociali allinterno delle reti migratorie, e se ne
possono svolgere pi di uno.
Un primo ruolo quello dello scout (o pioniere), cio colui che trova una
nuova destinazione e quindi inizia una nuova rete. Un secondo ruolo
quello del broker, cio colui che intermedia tra domanda e offerta.
quella figura nodale, chiave, che consente agli immigrati, soprattutto quelli
appena arrivati, di entrare in contatto con la domanda di lavoro. Ci sono
persone che si guadagnano anche da vivere tramite il sostegno ai propri
connazionali.

Terzo ruolo: il leader comunitario, ovvero quella figura che dice di


rappresentare o che si presume rappresenti gli immigrati verso
lesterno, e che ha uninfluenza nei confronti del comportamento di quel
particolare gruppo di immigrati. Questo leader pu essere religioso (ad
esempio limam), o anche politico. Non sempre questi leader salgono dal
basso; le istituzioni pubbliche o quelle sociali, come i sindacati, hanno bisogno
di persone con cui parlare e che hanno un certo grado di seguito nella
comunit di provenienza: i leader sono anche scelti dalla societ ricevente, e
questo abilita certe persone ad essere erette a leader comunitario, cio che
rappresenti quella minoranza.
Quarto ruolo: provider di servizi, il quale aiuta a trovare posti letto o un
alloggio, oppure a produrre documenti nel caso delle regolarizzazioni >
una figura che si colloca a met tra il formale e linformale, il legale e
lillegale. Anche il money transfer e le comunicazioni verso casa rientrano
nelle attivit di questi provider: i negozi in cui vengono svolte queste attivit
fungono anche come centri di aggregazione (non sempre ben visti dalla
popolazione autoctona).
Infine, il quinto ruolo quello del viajero, ovvero il corriere. Ha un ruolo
molto importante nel mantere vivo il legame tra i migranti e la loro
societ di provenienza. Per esempio, in Italia, si possono vedere ogni
settimana dei pulmini che partono in direzione delle maggiori citt europee
dellest.
Anche i doni giocano un ruolo molto importante nel mantenimento di questo
legame affettivo.
Aspetti negativi dellazione delle reti
Le reti svolgono tanti servizi ed hanno unimportanza notevole, ma hanno
anche dei difetti, tra cui quello della segregazione occupazionale. Gli
aiuti, inoltre, non sono sempre disinteressati, i broker svolgono in questo caso
la loro occupazione in cambio di una remunerazione > ci sono immigrati che
guadagnano usurando e facendo grandi profitti tramite lo sfruttamento dei loro
connazionali.
Il controllo sociale molto importante nel caso della prevenzione dei
comportamenti devianti, in questo caso laspetto negativo riguarda la
limitazione della libert individuale, in particolare le donne subiscono
maggior discriminazioni da questo punto di vista, soprattutto a causa della loro
occidentalizzazione.
11.10.2016
Imprenditoria (lavoro autonomo) degli immigrati
Questo tema ci dice che gli immigrati possono trovare delle strade di
miglioramento della propria situazione economica che non
presuppongono necessariamente lassimilazione culturale.
Il lavoro autonomo in Italia quello svolto da chi ha una partita IVA, iscritto
nel registro del lavoro e che non ha per forza dei dipendenti; limprenditore
colui ha delle persone alla propria dipendenza.
I migranti hanno delle predisposizioni, a volte anche culturali, che li portano ad
essere pi pronti ad intraprendere rispetto alla media.

Teoria dello svantaggio (pessimista, prospettiva strutturalista) = i migranti


sono s autori di partite IVA, ma sono quasi sempre attivit autonome
marginali, che richiedono un gran numero di sacrifici e di lavoro; gli
immigrati intraprendono perch spesso non sono in grado di fare
carriera.
Teoria della mobilit bloccata (ottimista) = i migranti non intraprendono
perch non trovano altro, ma perch hanno delle risorse che non riescono
a trovare sfogo nelle normali carriere realizzative. Esclusi dal capitalismo
convenzionale, gli immigrati ne creano uno proprio > in questo modo
diventano autonomi > limprenditoria come risposta alla mobilit bloccata > in
Italia, infatti, mettersi in proprio sempre stato un metodo abbastanza diffuso
per rilanciarsi economicamente.
Teoria delle minoranze intermediarie = questa interpretazione fa notare
come in molte societ tradizionali, le attivit commerciali, come il prestito di
denaro o lesazione delle imposte, sono nella maggior parte dei casi
svolte da minoranze etniche, perch lavori malvisti ma necessari per la
funzione delleconomia di Stato.
Teoria della successione ecologica = unestensione del filone degli studi
urbani della Scuola di Chicago. La piccola borghesia del lavoro
indipendente tende a non riuscire a riprodursi in maniera sufficiente
per garantire la trasmissione delle attivit economiche. Quando arriva in
pensione, il commerciante vende la propria attivit a qualcun altro, di solito
proveniente da una posizione sociale pi bassa, il quale crede di avanzare
socialmente con lacquisto di un banchetto di mercato.
Un numero crescente di settori dattivit sta passando nelle mani di persone di
origine immigrata.
Teoria delle risorse etniche/di classe = si sviluppa unattivit di
successo o perch si possiede un certo grado di risorse di classe o
perch, in assenza in risorse di classe, ci si tende ad arrangiare
sfruttando altri tipi di risorse (risorse etniche = reti etniche). Alcuni hanno
sottolineato che le imprese degli immigrati di successo hanno a loro volta alle
spalle risorse di classe come i capitali.
Teoria delle enclaves = teoria formulata in primis per descrivere la
situazione dei cubani a Miami.
Banche, giornali, stazioni radio e televisive, assicurazioni... insomma attivit
economiche in cui la lingua della minoranza diventa la lingua stessa
del lavoro.
Spiegazioni dal versante della domanda e regolazione
Teorie del decentramento e della ristrutturazione delle economie
capitalistiche = leconomia capitalistica di oggi tende a frammentare i
settori produttivi. Ad esempio, limprenditoria edilizia vede un gran numero
di subappalti a cascata.
Quello che prima era un lavoro dipendente, relativamente protetto,
diventa un lavoro flessibile, si richiesti a diventare imprenditori di se
stessi > gli immigrati, tendenzialmente pi deboli, hanno una maggiore
probabilit di farsi coinvolgere in tali attivit.
Teoria delle citt globali = il lavoro ricco ha bisogno del lavoro povero.
Il funzionamento delle attivit economiche globalizzate cos come la vita e il
benessere privato delle elite professionali, ha bisogno del lavoro povero, il

quale ha bisogno di essere organizzato per essere venduto sul mercato ed


acquistato da chi ne ha bisogno. Giacch il lavoro povero fornito sempre
pi di lavoratori e lavoratrici immigrati, coloro che contribuiscono
maggiormente al prosperamento di questo tipo di lavoro sono gli
immigrati stessi.
Dal punto di vista della regolazione, soprattutto in Europa che le attivit
economiche hanno un gran numero di istituzioni. Gli immigrati
intraprendono di pi nei settori meno regolati > In Italia, un immigrato
difficile che possa fare il tassista.
Tentativi di integrazione
Waldinger parla di convergenza tra struttura delle opportunit e le
strategie etniche. Riprende certi punti relativi al funzionamento delle
economie contemporanee e della successione ecologica.
Serve la piccola impresa, un elemento imprescindibile per il funzionamento
delleconomia.
Da una parte, i lavoratori autonomi nazionali a volte non hanno eredi,
dallaltra parte c lofferta immigrata con le sue risorse e le sue
strategie.
Mixed embeddedness = lembeddedness non si riferisce soltanto ai vincoli
che riguardano lattivit o la formazione culturale degli imprenditori, ma si
insinua in diversi settori.
Un primo livello quello dellofferta imprenditoriale, ovvero come certi
fattori spingono e sollecitano certi gruppi a mettersi in proprio. Un
secondo livello riguarda le relazioni tra gli immigrati e la struttura delle
opportunit rappresentata dai mercati, cio il grado di innovativit delle
iniziative. Un terzo e ultimo livello quello della struttura delle
opportunit, che pu essere di tipo nazionale (un grossista);
regionale/urbano; di vicinato (in un certo quartiere).
Ci sono tre variabili interagenti: le reti sociali, i mercati e la regolazione
politica. Il primato viene attribuito ai mercati, allaspetto della domanda.
Fattori che si ricollegano a teorie economiche.
12.10.2016
I costi dellimprenditorialit (aspetti negativi)
Il passaggio al lavoro autonomo non presenta soltanto dei vantaggi. Le
imprese degli immigrati sono prevalentemente a carattere familiare;
questo comporta un rischio, ovvero quello dello sfruttamento delle risorse
familiari, che la modesta attivit interna sopravviva soprattutto grazie al lavoro
non pagato delle donne (lavori da retrobottega).
Un altro problema riguarda i lunghi orari di lavoro e le ricadute sui figli, quindi
il fatto che la capacit di stare sul mercato guadagnata al costo del
quasi totale sacrificio del tempo libero.
Quello che per alcuni sfruttamento, per, per altri estrema dedizione al
lavoro e al successo.

Molti studiosi critici verso il capitalismo sono anche molto critici verso
limprenditorialit degli immigrati, principalmente a causa dello scarso rispetto
degli standard contrattuali.
Il rapporto di lavoro tra padrone e immigrato un rapporto di
sfruttamento e protezione: ci sono casi che vanno da un atteggiamento pi
benevolo ad uno sfruttamento pi spinto.
Quando uno fa dei prezzi bassi sul mercato, in particolare grazie allo
sfruttamento dei dipendenti, mette in crisi la concorrenza che si
comporta correttamente (rispetta i contratti) costringendo anchessa ad
abbassare gli standard con i propri dipendenti: lirregolarit e lo
sfruttamento diventano un nuovo paradigma del mercato che si diffonde
patologicamente.
C anche un problema di indifferenza etica verso la societ esterna
(ricevente), un orientamento al business senza troppi scrupoli morali. un
problema proprio delleconomia verso la societ.
Il caso italiano
Il nostro paese nelle statistiche internazionali spicca principalmente per due
motivi:
Lampia differenziazione interna e lalta percentuale di lavoro
autonomo (27-28% sugli occupati).
Per altri aspetti un fattore di vincolo: essendoci tanti italiani nel settore del
lavoro autonomo, questi ultimi tendono a cercare di frenare il coinvolgimento
degli immigrati (si pensi ai taxi).
Gli immigrati si concentrano principalmente in due settori, ovvero nel
piccolo commercio e nelle costruzioni; lavori con pi rischio e minor
profitto. Fenomeni di auto impiego di rifugio, cio lavvio di lavori autonomi in
mancanza di un lavoro dipendente stabile e redditizio (i venditori di frutta).
Ci sono quartieri con unelevata componente di una nazionalit o di
una cultura, la quale comporta quindi una richiesta di alcuni servizi
specifici verso i commercianti di quella nazionalit o cultura. Il mercato
etnico (si pensi alle macellerie musulmane > carne halal).
Lavvio di attivit autonome una reazione alla mobilit bloccata: in 9
casi su 10 limmigrato possiede un titolo di studio superiore alla propria
occupazione.
Il semplice lavoro autonomo talvolta formale o poco pi, la partita IVA
spesso un espediente.
Pu capitare che nelle pizzerie gestite da egiziani si trovino camerieri
proveniente dallEuropa dellest. In questi casi i dipendenti non sono
necessariamente connazionali (a volta sono italiani).
Si passa dal semplice rimpiazzo di imprese italiane con quelle degli
immigrati (il prodotto per non cambia, ne cambia soltanto la gestione),
allintroduzione di nuovi prodotti e servizi (il kebab).
Hanno visto la luce anche un certo numero di imprese al femminile (circa il
17% in Italia).

Prodotto
Mercato

Etnico

Convenzionale

Etnico

a) Impresa etnica

Misto

c) Impresa etnica
allargata
e) Impresa esotica

Generalistico

b) Impresa
intermediaria
d) Impresa prossima
f) Impresa aperta

Prima tipologia: attivit immigrate


Limpresa etnica quella che, generalmente, vende prodotti etnici tipici
di certe tradizioni sul mercato nazionale.
Limpresa intermediaria quella che vende un prodotto convenzionale
sul mercato etnico (servizi di money transfer, di tipo burocratico.. servizi che
di per s non sono legati da una tradizione culturale: un immigrato, se
possibile, preferir comunque acquistare da un proprio connazionale).
Limpresa esotica quella che vende un prodotto etnico sul mercato
nazionale (il kebab, il sushi), dei prodotti che per con il passare del tempo
cominciano a banalizzarsi e a diventare comuni, cio perdere di esotismo e
diventare prodotti di tutti i giorni, perdendo i loro significati culturali (le
banane, il riso, le spezie), un prodotto a cui viene proposto una platea di
consumatori locali.
Limpresa aperta quella che propone un prodotto di uso corrente ad
un mercato generalistico.
Limpresa etnica allargata quella che nasce per vendere un prodotto
etnico, ma che per varie ragioni ha una clientela composta sia da
immigrati che da italiani (i supermercati ricchi di prodotti ricercati dagli
immigrati, ma che per convenienza tengono prodotti anche di tipo
generalistico).
Limpresa prossima quella che vende un prodotto convenzionale ad
una clientela mista, ovvero sia di immigrati che di italiani.
Si pensi alle agenzie di viaggio che nascono per vendere i biglietti per le tratte
molto frequentate dagli immigrati, in questi casi anche gli italiani le usano per i
loro vantaggi.
Seconda tipologia: i gradi di strutturazione
Ci sono gli operatori informali, i quali vendono una mercanzia irregolare
(mercato del falso).
Un gradino sopra troviamo i nuovi entranti nelle attivit indipendenti,
ovvero coloro che cominciano lingresso nel lavoro regolare da
posizioni pi marginali > il piccolo commerciante che non ha un posto fisso
nel mercato.
Ci sono anche operatori indipendenti (limpresa edile con molti clienti),
imprenditori con attivit di tipo relativamente autonomo (la
lavanderia, il ristorante) e i leader economici (i grossisti), questi ultimi
che possono anche arrivare ad assumere posizioni di rapprensentanza politica
ed associativa degli immigrati.
Terza tipologia: attivit trasnazionali

Ci sono diversi livelli di trasnazionalismo per quanto riguarda le attivit


degli immigrati.
Parliamo di transnazionalismo circolatorio quando le attivit collegano
fisicamente diverse citt insieme: in Italia sono collegamenti
prevalentemente terrestri e in particolare con lest Europa.
il tramite che tiene collegate le famiglie separate dai confini.
Una seconda forma di transnazionalismo i trasnazionalismo connettivo, in
cui viaggiano dei valori simbolici, dei codici comunicativi. Centri, negozi
(money transfer, internet point), dove si collegano in modo virtuale gli
immigrati presenti sul nostro territorio con i parenti in patria.
Un terzo fenomeno quello del transnazionalismo mercantile, dove si
trovano principalmente merci che vengono dai paesi dorigine degli
immigrati e che sono destinati esclusivamente al mercato delle societ
riceventi (si pensi al platano per i latino americani), in modo da poter
richiamare i ricordi e le tradizioni delle societ di provenienza, per poter
rievocare la loro patria.
Lultimo caso quello del transnazionalismo simbolico: attivit che
evocano delle atmosfere, dei significati culturali. Si pensi alla scuola di
ballo latino americano, il bagno turco, il centro yoga. Sono tutte attivit che
hanno un senso simbolico sul mercato: rievocano un certo mondo esotico.
Le risorse per intraprendere
Gli immigrati che decidono di intraprendere di solito non sono persone
comuni, hanno una buona dotazione di capitale umano, istruzione,
anzianit migratoria, provenienza sociale.
In particolare sono persone con un apporto di capitale sociale fornito
dalle reti etniche (si pensi ai cinesi ed agli egiziani a Milano). Ci sono tutta
una serie di risorse che circolano attraverso le reti etniche.
Gli immigrati non sono necessariamente delle vittime, sono attori spesso
capaci di iniziativa che si colloca allinterno delle trasformazioni delle
economie metropolitane. Sono sempre pi degli attori coinvolti nei
processi transnazionalistici. In prospettiva, lintraprendenza ha diversi
effetti sullimpresa sociale degli immigrati e sui rapporti con la popolazione
locale.

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