Você está na página 1de 81

LA SICUREZZA

NEL
LABORATORIO CHIMICO

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO

Lo scopo di questo corso quello di informare gli


studenti dei pericoli e dei rischi annessi allattivit
di laboratorio, delle misure di prevenzione e
protezione
da
adottare
e
delle
norme
comportamentali da tenere al fine di rendere i
nostri laboratori luoghi sicuri di vita e di lavoro

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO


Parte 1:
 ASPETTO NORMATIVO
 AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE
 IL LABORATORIO CHIMICO
 NORME DI COMPORTAMENTO
 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
 PERICOLI
 EMERGENZE
Parte 2:
 PROCEDURA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

ASPETTO NORMATIVO

Normativa
Le norme in materia di Salute e Sicurezza del lavoro sono
stabilite dal D.Lgs. n. 81/2008

Elementi fondamentali per la prevenzione


1.
2.
3.

Valutazione del rischio


Formazione e informazione dei lavoratori
Definizione di ulteriori misure/procedure di sicurezza

ASPETTO NORMATIVO
Figure della sicurezza

IL DATORE DI LAVORO
IL DIRIGENTE
IL PREPOSTO
IL LAVORATORE
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
IL MEDICO COMPETENTE
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA
SICUREZZA

ASPETTO NORMATIVO
IL LAVORATORE

Qualunque persona che svolge unattivit in azienda


indipendentemente dalla tipologia contrattuale
in particolare

l'allievo degli istituti di istruzione ed universitari e


il partecipante ai corsi di formazione professionale nei
quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in
genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le
apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente
ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato
alla strumentazioni o ai laboratori in questione

ASPETTO NORMATIVO

IL DATORE DI LAVORO
Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore (Magnifico
Rettore, Direttore di Dipartimento)
Obblighi del Datore di Lavoro (art. 18 del D.Lgs. n. 81/2008)

.
fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione
individuale;
adempiere agli obblighi di informazione, formazione e
addestramento;
adottare misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di
emergenza e dare istruzioni sulle procedure di evacuazione da
attuarsi in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile;

ASPETTO NORMATIVO
Obblighi del Lavoratore (art. 20 del D.Lgs. n. 81/2008)
81/2008
I lavoratori devono in particolare:
Osservare le disposizioni e le istruzioni impartire dal datore di lavoro
ai fini della protezione collettiva ed individuale
Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i
preparati pericolosi, nonch i dispositivi di sicurezza
Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro
disposizione
Contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti,
alladempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro

ASPETTO NORMATIVO
Obblighi del Lavoratore (art. 20 del D.Lgs. n. 81/2008)
81/2008
Segnalare inefficienze dei mezzi e dei dispositivi e qualsiasi
condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza
Non rimuovere/modificare senza autorizzazione i dispositivi di
sicurezza o di segnalazione o di controllo
Non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non
sono di loro competenza ovvero che possano compromettere la
propria e laltrui sicurezza
Partecipare ai programmi di formazione e addestramento
Sottoporsi ai controlli sanitari previsti

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


IL LABORATORIO CHIMICO:
LUOGO DOVE SI SVOLGONO LE ATTIVIT OPERATIVE
MANIPOLAZIONE DI
SOSTANZE CHIMICHE

RISCHIO CHIMICO

USO DI
APPARECCHIATURE

Per rischio chimico nellambiente di vita


si intende linsieme dei rischi per la salute
e la sicurezza legati alla presenza di
agenti chimici pericolosi, ossia di quelle
sostanze che, allo stato puro o in
combinazione con altre, rientrano nelle
categorie di pericolo previste dalla legge

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI

Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli che nei loro
miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti,
compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attivit
lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano
immessi o no sul mercato

AGENTI CHIMICI
PERICOLOSI

Le sostanze o preparati classificati come pericolosi ma anche


agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi,
possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei
lavoratori a causa delle loro propriet chimico-fisiche o
tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul
luogo di lavoro

SOSTANZE

Gli elementi chimici e i loro composti allo stato naturale o ottenuti


mediante qualsiasi procedimento di produzione, contenenti le
impurezze derivanti dal procedimento impiegato ed
eventualmente gli additivi necessari alla loro immissione sul
mercato

MISCELE

Le soluzioni e i preparati costituiti da due o pi sostanze

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


POTENZIALI FATTORI DI RISCHIO
In presenza di una o pi sostanze pericolose, il rischio
chimico diviene concreto quando possibile che vi sia
unesposizione.
I fattori che influenzano lentit delleventuale danno
prodotto sono diversi, e comprendono tanto la natura
delle sostanze responsabili dellintossicazione, quanto
le vie di assorbimento interessate e il modo in cui
lesposizione si compie

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


VIE DI ASSORBIMENTO
La potenziale pericolosit di un determinato agente chimico
si concretizza nel momento in cui questo entra in contatto
con lorganismo. Sono tre le possibili vie di assorbimento:

inalazione

lagente chimico presente nellaria, allo stato


gassoso oppure in forma di particelle minute disperse
nellatmosfera

ingestione

lagente chimico penetra nellorganismo con


lassunzione di cibo o bevande contaminate, ma
anche per contatto delle mani con la bocca

assorbimento lintroduzione nellorganismo avviene attraverso la


pelle
cutaneo

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


EFFETTI SULLA SALUTE
Gli effetti provocati dallesposizione ad agenti chimici
pericolosi possono essere acuti (a breve termine) oppure
cronici (a lungo termine).
la tossicit il risultato di ununica esposizione (oppure
intossicazione di diverse esposizioni ripetute pi volte nellarco di 24
acuta
ore), e i suoi effetti dipendono sensibilmente dalla
natura della sostanza responsabile.
intossicazione lesposizione si protrae per tempi molto lunghi;
cronica
possono manifestarsi effetti cronici.

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


MISURE DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione da adottare nel controllo del rischio
chimico legato alla presenza di agenti pericolosi (anche in
casa) sono diverse, e comprendono semplici ma efficaci
accorgimenti:
Eliminare o ridurre il rischio
Garantire unefficace aerazione dei locali
Preferire prodotti meno pericolosi
Usare dispositivi di protezione individuale

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


RACCOMANDAZIONI
Conoscere le sostanze chimiche
Come leggere le etichette
Con frasi sintetiche e simboli ben visibili, letichetta di un prodotto in
grado di fornire tutte le informazioni di cui il consumatore pu aver
bisogno.
Oltre a elencare le sostanze o i composti contenuti nel prodotto,
infatti studiata in modo da scongiurare i rischi legati a eventuali errori
di impiego e a scorrette modalit di immagazzinamento.
Le informazioni devono essere obbligatoriamente accurate, chiare e,
soprattutto, non devono indurre in errore chi le legge.

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


I dati che letichetta di un generico prodotto
(NON CLASSIFICATO COME PERICOLOSO)
dovr provvedere sono i seguenti:
nome del prodotto
composizione :elenco di tutte le sostanze, additivi e solventi compresi,
di cui il prodotto si compone;
quantit nominale :espressa in volume per i liquidi e per i gas, in
massa per i solidi;
avvertenze e consigli: frasi che avvertono il consumatore circa la
destinazione e il corretto impiego del prodotto , i comportamenti da
evitare durante limpiego , le precauzioni da osservare per la sicurezza
propria e degli altri e per la tutela dellambiente;
modalit duso;
dati del responsabile della commercializzazione

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


I PRODOTTI PERICOLOSI
Se il prodotto acquistato, o che si vuole acquistare,
considerato pericoloso, la sua etichetta mostrer anche
apposite immagini (simboli di pericolo), detti
pittogrammi, alle quali sono associate le tipologie di
pericolo, accompagnate da brevi descrizioni convenzionali
del rischio specifico connesso alluso del prodotto (frasi
R) e da frasi che forniscono consigli di prudenza (frasi S).

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


ETICHETTATURA AGENTI CHIMICI:
Direttive europee sulle Sostanze Chimiche
(DSP)
Gli agenti chimici possono essere classificati secondo le
categorie di pericolo

Simboli di Pericolo
(pittogrammi)

Frasi di Rischio (R)


Frasi di Prudenza (S)

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


C - CORROSIVO
prodotti chimici che possono provocare gravi danni a
tessuti vivi (pelle, occhi, mucose) e materiali inerti
E - ESPLOSIVO
prodotti chimici che possono esplodere a causa di
una scintilla oppure a seguito di urti, attrito o in
presenza di fonti di calore
O - COMBURENTE
prodotti chimici non infiammabili, che tuttavia a
contatto con sostanze combustibili possono
provocarne laccensione, oppure che liberano
ossigeno con facilit innescando incendi in presenza
di sostanze combustibili

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

F - FACILMENTE INFIAMMABILE
prodotti chimici con punto di infiammabilit inferiore a 21
C, che in presenza di una sorgente di accensione tendono
a infiammarsi con facilit, oppure le cui esalazioni, a
contatto con laria, formano miscele esplosive
F+ - ESTREMAMENTE INFIAMMABILE
prodotti chimici con punto di infiammabilit inferiore a 0
C e punto di ebollizione inferiore a 35 C, che in presenza
di una sorgente di accensione tendono a infiammarsi con
estrema facilit, oppure le cui esalazioni, a contatto con
laria, formano mescolanze esplosive

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


T - TOSSICO
prodotti chimici che possono causare danni severi alla
salute o portare alla morte anche se assunti in piccole
quantit

T+ - MOLTO TOSSICO
prodotti chimici che possono causare danni severi alla
salute o portare alla morte anche se assunti in quantit
molto piccole

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

Xn - NOCIVO
prodotti chimici che possono provocare danni alla salute o
addirittura la morte, se assunti in quantit elevate

Xi - IRRITANTE
prodotti chimici che, a contatto con la pelle, gli occhi e le
mucose, sono in grado di causare arrossamenti o
irritazioni
N - PERICOLOSO PER LAMBIENTE
prodotti chimici che possono costituire un pericolo per
lecosistema, a breve o a lungo termine

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


FRASE DI RISCHIO: descrive i rischi specifici
attribuiti alle sostanza e preparati pericolosi
lettera R seguita da un numero: R .
CONSIGLIO DI PRUDENZA: descrive i consigli di
prudenza cui attenersi in caso di manipolazione
di sostanza chimiche
lettera S seguita da un numero:

S .

Le frasi R e S possono variare al variare della


concentrazione del prodotto
Il significato riportato su apposite tabelle

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


Negli ultimi trenta anni sono stati elaborati diversi sistemi di
classificazione ed etichettatura per le sostanze e le miscele
chimiche pericolose nei diversi ambiti normativi dei vari Paesi
del mondo. Ci ha comportato sistemi dissimili che fornivano
informazioni a volte contrastanti riguardo alla prevenzione e
sicurezza nelluso della stessa sostanza chimica e loro
miscele nei diversi Paesi del mondo.

NECESSITA DI UN SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE UNICO

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

E stata quindi ravvisata, presso la Conferenza delle


Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) nel
1992, la necessit di sviluppare un nuovo sistema
classificatorio armonizzato a livello globale, denominato
Globally Harmonized System (GHS).
Uno dei vantaggi pi evidenti e immediati della
applicazione delle nuove norme ladozione nelle
etichette dei prodotti chimici degli stessi simboli di
pericolo da parte di Paesi europei ed extraeuropei, che
avranno significati univoci al di l delle differenze
linguistiche.

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

CLP abrogher le precedenti DSP a partire dal 1 giugno 2015

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


NUOVA ETICHETTATURA AGENTI CHIMICI:
Regolamento (CE) n. 1272/2008
(CLP)
Gli agenti chimici possono essere classificati secondo le
categorie di pericolo

Simboli di Pericolo
(pittogrammi)
Diversi da DSP

Indicazioni di Pericolo (H)


Consigli di Prudenza (P)

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

Sostituiscono
le frasi R e S
del DSP

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE

Lista completa
Frasi H e P
(vedi tabella)

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


Ma dove reperire tutte queste informazioni?

Etichetta
Confezione
e.

AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE


Ma dove reperire tutte queste informazioni?
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societ/impresa
2. Identificazione dei pericoli
3. Composizione/informazione sugli ingredienti
4. Misure di pronto soccorso
5. Misure di lotta antincendio
. SCHEDA
6. Misure in caso di rilascio accidentale
DI
7. Manipolazione e immagazzinamento
8. Controlli dellesposizione/protezione individuale
SICUREZZA
9. Propriet fisiche e chimiche
10. Stabilit e reattivit
Esempio MSDS
11. Informazioni tossicologiche
12. Informazioni ecologiche
13. Considerazioni sullo smaltimento
14. Informazioni sul trasporto
15. Informazioni sulla regolamentazione
16. Altre informazioni

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO


Parte 1:
 ASPETTO NORMATIVO
 AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE
 IL LABORATORIO CHIMICO
 NORME DI COMPORTAMENTO
 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
 PERICOLI
 EMERGENZE
Parte 2:
 PROCEDURA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

IL LABORATORIO CHIMICO
LABORATORIO CHIMICO:
LUOGO DOVE SI SVOLGONO LE ATTIVIT OPERATIVE
MANIPOLAZIONE DI
SOSTANZE CHIMICHE

USO DI
APPARECCHIATURE

CONOSCENZA DELLAMBIENTE DI LAVORO


NORME COMPORTAMENTALI

IL LABORATORIO CHIMICO

Laboratorio con
cappe aspiranti

Laboratorio senza
cappe aspiranti

IL LABORATORIO CHIMICO
Il laboratorio chimico dotato di:
Uscite di sicurezza (almeno 2 per laboratori con pi di 5
persone dove si utilizzano solventi infiammabili)
Cartelli segnaletici
Equipaggiamenti di sicurezza (estintori, allarme antincendio,
lavaocchi, docce di sicurezza, cassetta/armadio di pronto
soccorso)
Nel momento in cui si entra in un laboratorio occorre:
1. Prendere visione delle procedure di emergenza, delle vie di
esodo e del punto di raccolta esterno
2. Individuare dove sono collocati gli equipaggiamenti di
sicurezza
3. Essere informati sui DPI e sul loro corretto utilizzo
4. Essere informati sul metodo corretto di raccolta dei rifiuti e
sul loro smaltimento

IL LABORATORIO CHIMICO
SEGNALETICA

COLORE

FINALITA

ROSSO

INDICAZIONE ED
UBICAZIONE
ATTREZZATURE
ANTINCENDIO

SALVATAGGIO
O SOCCORSO
SICUREZZA

VERDE

FORNISCE
INDICAZIONI
RELATIVE ALLE
USCITE DI SICUREZZA
O AI MEZZI DI
SOCCORSO O DI
SALVATAGGIO

AVVERTIMENTO

GIALLO

AVVERTE DI UN
RISCHIO O PERICOLO

ANTINCENDIO

PRESCRIZIONE

DIVIETO
PERICOLO

AZZURRO

PRESCRIVE UN
DETERMINATO
COMPORTAMENTO O
OBBLIGA AD
INDOSSARE UN
DISPOSITIVO DI
PROTEZIONE
INDIVIDUALE

ROSSO

HA LA FUNZIONE DI
VIETARE UN
COMPORTAMENTO
CHE POTREBBE FAR
CORRERE O CAUSARE
UN PERICOLO

IL LABORATORIO CHIMICO
Equipaggiamenti di sicurezza: gli estintori
A polvere

IL LABORATORIO CHIMICO
Equipaggiamenti di sicurezza: gli estintori
A CO2

IL LABORATORIO CHIMICO
Equipaggiamenti di sicurezza

Lavaocchi

Doccia di
sicurezza

Armadio di
pronto soccorso

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

DPI
Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e
tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno
o pi rischi presenti nellattivit lavorativa.
I lavoratori, e quindi anche gli studenti, sono obbligati ad
utilizzare correttamente tali dispositivi e ad averne cura.
Devono:
 essere adeguati
 rispondere alle esigenza ergonomiche
 adattabili allutilizzatore secondo le necessit
 essere in possesso dei requisiti essenziali di sicurezza
(conformi alle norme di cui al D.Lgs. 4/12/1992 marcatura CE)

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


Protezione degli occhi
 Occhiali di sicurezza
 Occhiali a maschera
 Schermo facciale
 Lenti a contatto:

possono essere usate, ma in caso di


contaminazione devono essere prontamente rimosse e NON
riutilizzate

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


Protezione degli occhi:
Gli occhi sono la parte pi delicata ed importante che pu
essere soggetta ad un danno anche grave. Ne segue che
GLI OCCHIALI DEVONO ESSERE INDOSSATI

SEMPRE OGNI VOLTA CHE SI ENTRA IN UN


LABORATORIO
INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE SI STIA O MENO
OPERANDO

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


Protezione delle mani:
 Guanti PVC
 Guanti Neoprene
 Guanti Lattice
 Guanti Butile
 Guanti Nitrile

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


Protezione delle mani: Tabella di compatibilit chimica

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


Protezione delle mani:
Normalmente in laboratorio di didattica sufficiente luso di guanti in
nitrile o in lattice che offrono protezione in caso di contatto
accidentale.

Norme di utilizzo
 Usare solo se esiste un potenziale rischio di contatto con un

agente pericoloso
 Non devono mai essere riutilizzati
 Devono essere tolti prima di toccare superfici o cose che non
devono essere contaminate
 Non devono essere usati al di fuori del laboratorio
 Vanno smaltiti come rifiuti pericolosi
 Lavare le mani dopo luso

NORME DI COMPORTAMENTO
Norme di comportamento generali in laboratorio
1. Localizzare posizione estintori, uscite di sicurezza, armadietti di
pronto soccorso, lavaocchi
2. Prendere visione delle norme di pronto intervento e del piano di
emergenza
3. Indossare i DPI previsti, legare i capelli, indossare scarpe chiuse
4. Indossare il camice (non un DPI, ma protegge da eventuali schizzi)
5. Non appoggiare recipienti, bottiglie o apparecchi vicino al bordo del
banco da lavoro
6. Non sollevare le bottiglie o contenitori per il tappo
7. Non portare in tasca forbici, materiale in vetro o tagliente o
appuntito
8. Tenere lontani i solventi e materiali infiammabili da piastre calde
9. Non lasciare mai la postazione di lavoro sguarnita: deve esserci
sempre almeno una persona a controllo della procedura in corso
10. Non fumare, non mangiare, non correre, non giocare

PERICOLI
Pericoli
 I pericoli pi ricorrenti provengono dalla rottura del

materiale di vetro quindi IMPORTANTISSIMO luso


degli occhiali di protezione
 Le apparecchiature elettriche sono sotto tensione
e non vanno toccate con le mani bagnate
 Piastre riscaldanti, bagni ad olio caldi, stufe
possono creare fastidiose bruciature
 Apparecchiature sotto vuoto o sotto pressione
possono esplodere: indossare occhiali di protezione
o schermi facciali ove presenti, non urtare

EMERGENZE
Cosa fare in caso di:
 INCENDIO IN LABORATORIO:
avvisare immediatamente il responsabile del laboratorio
non mettere a repentaglio la propria incolumit in azioni
eroiche
evacuare il locale in modo ordinato seguendo la via di
esodo pi breve
 INCENDIO GENERICO (segnalato da apposito allarme con suono
prolungato, vedi Piano di Emergenza):
evacuazione immediata delledificio
evacuare il locale in modo ordinato seguendo la via di
esodo pi breve attenendosi alle disposizione degli Addetti
della Squadra di Emergenza o del responsabile del
laboratorio
non tornare indietro per nessun motivo

EMERGENZE
Cosa fare in caso di:
 TERREMOTO:
se siete al pianterreno :
- uscire in modo ordinato seguendo la via di esodo pi
breve
se siete ad un piano superiore:
- ripararsi presso i punti pi resistenti e sicuri ( muri
portanti, architravi, angoli delle pareti, vani delle porte
oppure sotto un tavolo)
- attendere la fine della scossa ed uscire se le scale
sono praticabili
non tornare indietro per nessun motivo
NON fuggire mai per le scale, sui balconi oppure in
ascensore

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO


Parte 1:
 ASPETTO NORMATIVO
 AGENTI CHIMICI E CLASSIFICAZIONE
 IL LABORATORIO CHIMICO
 NORME DI COMPORTAMENTO
 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
 PERICOLI
 EMERGENZE
Parte 2:
 PROCEDURA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

GESTIONE RIFIUTI
Che cosa un rifiuto?
 qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si
disfi o abbia lintenzione o lobbligo di disfarsi
(Direttiva 2006/12/CE)
 materie, soluzioni, miscele o oggetti che non
possono essere utilizzati come tali, ma che sono
trasportati per essere ritrattati, smaltiti in una
discarica o eliminati per incenerimento o con altro
metodo (normativa ADR)

GESTIONE RIFIUTI
Tipologie dei rifiuti

GESTIONE RIFIUTI
 Tra i rifiuti urbani sono quindi compresi anche i rifiuti
non pericolosi provenienti da locali e luoghi non adibiti
ad usi di civile abitazione, che possono essere assimilati
ai rifiuti urbani per qualit e quantit
Tutti i locali di UNIBO non sono adibiti ad uso civile,
pertanto:
 Tutti i rifiuti di UNIBO sono speciali
 Molti sono assimilabili agli urbani
 UNIBO paga la tassa sui rifiuti calcolata sottraendo le
aree dedicate ai laboratori
 Hera non prende nulla che proviene dai laboratori,
anche se sono rifiuti NON PERICOLOSI

GESTIONE RIFIUTI
Etichettatura dei rifiuti
(a carico del produttore)

Codice CER

Codice UN

Codifica Europea Rifiuti

Codice internazionale

ai fini:
- Statistici
- Gestionali

ai fini:
- Sicurezza
- Smaltimento

 Non da informazioni circa la


pericolosit
 Non da informazioni circa il
trasporto
 Non da informazioni circa lo stato
fisico

 E univoco
 Identifica un prodotto o una
famiglia
 Identifica un pericolo
 Necessario ai fini della normativa
europea relativa al trasporto di
merci pericolose (ADR)

GESTIONE RIFIUTI

Come vengono prodotti i rifiuti in laboratori..


 Soluzioni e miscele di scarto e di lavaggio
 Vetreria rotta o usa e getta contaminata
 Materiale solido di vario genere contaminato
 Contenitori o imballaggi contaminati

.. e come vengono suddivisi ed etichettati

GESTIONE RIFIUTI

BIDONE BLU/NERO
CER 150110*

UN 3077

PORTACAMPIONI E VIALS USATI SENZA RESIDUI ORGANICI


BOTTIGLIE SOLVENTI SIA DI PLASTICA CHE DI VETRO
BARATTOLI DI PLASTICA O METALLICI PER PRODOTTI VUOTI E
SENZA RESIDUI ORGANICI
PROVETTE E CUVETTE USA E GETTA
PEZZI DI VETRERIA ROTTA E NON RECUPERABILE
CAPILLARI PER TLC E PUNTO DI FUSIONE
SIRINGHE DI VETRO O PLASTICA CON RELATIVO AGO
PIPETTE DI PASTEUR USATE

GESTIONE RIFIUTI

BIDONE GRIGIO
CER 150202* UN 3288
GUANTI USATI
CARTA UTILIZZATA PER LA PULIZIA DEL BANCO O DELLA VETRERIA
CARTA DA FILTRO USATA
SODIO SOLFATO ANIDRO
SILICE
SALI INORGANICI IN GENERE
CELITE
LASTRINE PER TLC USATE
NON GETTARE
METALLI,
CATALIZZATORI
METALLICI
PIROFORICI !!!

GESTIONE RIFIUTI

GESTIONE RIFIUTI

SOLVENTI ORGANICI
INFIAMMABILI
anche se parzialmente miscelati con solventi alogenati

Flammable organic solvents


even if partially mixed with halogenated solvents

CER 070104* UN 1992

GESTIONE RIFIUTI

SOLVENTI ORGANICI
ALOGENATI
NON immettere solventi infiammabili

Halogenated organic solvents


DO NOT introduce any flammable solvent

CER 070103* UN 2810

GESTIONE RIFIUTI

SOLUZIONI ACQUOSE
ACIDE
Acid aqueous solutions
CER 060106* UN 3264

GESTIONE RIFIUTI

SOLUZIONI ACQUOSE
BASICHE
Basic aqueous solutions
CER 060205* UN 3266

Stefano Grilli
Dipartimento di Chimica G. Ciamician
s.grilli@unibo.it
www.unibo.it

Você também pode gostar