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W. H.

WACKENRODER

SCRITTI DI POESIA
E DI ESTETICA
TRADUZIONE

INTRODUZIONE

DI

BONAVENTURA TECCHI

g
C. C. SANSONI

. EDITORE

FIRENZE
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Cp@p6p6p6rp6p6 6p6p6p@p6ry6p6pc*/Ge/Ge6p6rp

LA VISIONE DI RAFFAELLO
L'ispilazione dei poeti e degli artisti stata sempre,
per il monrlo profano, motivo e oggetto di contese. Gli
uomini comuni non possono comprendere di che cosa
si tratti e si fanno al riguardo idee del tutio false
e contorte. Perci sulle intime rivelazioni del genio artistico sono state scritte e dette, dentro e fuori di ogni
sistema, metodicamente e senza alcun metodo, tante
cose irragionevoli quante sui misteri della nostra santa
religione. I cosi detti teorici e sistematici, poi, ci descrivono f ispirazione dell'artista per sentito dire, e
sono completamente sodisfatti se con i loro vanitosi
e profani filoso{emi riescono a rnettere insicme delle
parole approssimative intorno a ci di cui non conoscono n lo spirito, che non si lascia afferrare con le
parole, n il significato. Essi parlano dell'ispirazione degli artisti c;me di una cosa che abbiano davanti agli
occhi: la spiegano e vi tessono intorno tante storie; e
invece con ragione dovrebbero arrossire di pronunciare la sacra parola, poich non sanno che cosa con
questa esprimono. Di quante inutili parole si son resi
colpevoli i troppo saputi scrittori <lei nuovi tempi, parlando degli ideaii delle arti figurative ! Riconoscono s,
che iI pittore e lo scultore debbono arrivare ai loro ideali

scRrTTI Dr POESIA E Dr

ESTEI'rC

attraverso un cammino che non quello comune della


natura e della esperienza; ammettono che ci awenga
in una maniera misteriosa; e tuttavia credono e fanno
credere agli scolari di sapere come ci awiene; poich sembrerebbe loro una vergogna se ne1l'anima dell'uomo dovesse rimaner chiusa e nascosta qualche cosa
sulla quale essi non potessero clare informazioni ai
giovani, desiderosi di saPere.
E c' in verit altra gente incredula e schernitrice,
che, con sorrisi e motteggi, nega completamente ogni
elemento divino nell'ispirazione artistica e non vuole
assolutamente ammettere una speciale distinzione o
grazia del cielo per alcuni spiriti nobili e eccezionali,
poich si sente troppo lontana da 1oro. lVIa questa gente
tanto fuori del mio cammino, che i.o non voglio par-

'lare con

essa.

Ma a certi sapientoni, cui ho gi accennato, vorrei

dare qualche lezioncina. Essi rol'inano Ie giovani anime

degli scolari, quando imbandiscono loro con tanta


audacia e Leggerezza delle opinioni precise su cose divine, come se fossero umane; e cos li inducon nella
folle illusione che sia in loro potere di capire ci che
i pit grandi maestri dell'arte - io posso dirlo liberamlnte l- ,"ggi.r.,s"ro solo merc un dono divino' Tanti
aneddoti sono stati scritti e raccontati a voce, tante
rnassime artistiche importanti sono state sempre ricordate e ripetute; come dunque possibile che queili e
queste siano stati ascoltati con tanta superflciale ammirazione, cos che nessuno sia arrivato ad indovinare
Ia tanti chiari segni I'elemento divino dell'arte, cui
anecldoti e massirne accennavano? e che anche qui,
come nel resto clelia natura, non sia stata riconosciuta

?
/

scRITTr

suI-r-'antr

I'orma del dito di Dio ? Io, per parte mia, ho sempre


tenuta viva in me questa fede; ma essa, che prima era
oscura, stata ora illuminata dalla pir chiara convinzione. per me una fortuna d'essere stato scelto dal
cielo a diffonderne la gloria con una prova luminosa
dei suoi misconosciuti prodigi; e mi riuscito d'innalzare rn nuovo altare in onore di Dio.
Raffaello, che come sole lucente in mezzo a tutti
gli altri pittori, in una iettera al conte di Castiglione,
ci ha lasciato le seguenti parole, che per me sono pi
preziose dell'oro e che non posso ieggere senza un segreto oscuro sentimento di rispetto e di adorazione:
Essendo carestia di belle donne, io mi servo di
certa iclea che mi viene alla mente . Su queste parole,
piene c1i significato, una luce abbagliante venuta a
calere poco tempo fa, inaspcttatamente e con mia
gioia profonda.
Stavo facendo ricerche tra i preziosi manoscritti del
nostro convento, quando trovai, fra inutili e polverose
pergamene, alcuni fogli scritti di proprio pugno dal
Bramante, i quali non si capisce come siano potuti
arrivare in questo luogo. Su un foglio stavano scritte
le seguenti parole che, senza altri preamboli, mi piace
qui riferire:
Per mio solo piacere e allo scopo di fissarne con precisione il ricordo, voglio descrivere un caso meraviglioso
che il mio caro amico Rafiaello mi ha confidato sotto il
sigillo de1 segreto. Allorch io, qualche tempo fa, gli
manifestai dal profondo del cuore la mia anlmirazione
per le sue Madonne meravigliosamente belle e per le
sue Sacre Famiglie, e con molte preghiere Io esortai a
svelarmi in quale parte mai del mondo avesse trovato

SCRII'TI DI POESIA D DI ESTETICA

per

SCRITI'I SULL,ARI'E

suoi quadri quella incomparabile bellezza e i


dolci visi e l'insuperabile espressione della santa Ver_
gine, egli, dopo essersi un po' schermito con la gio_
vanile timiclit e scontroseria che g1i propria, si
comnlosse molto, mi si attacc piangendo al collo
e mi scopr il su<t segreto. Mi raccont come sempre, fin dagli ar"nni della sua delicat a fanciallezza,
avesse provirtr uno speciale sacro attaccamento per
la madre tli l)io, cos che talvolta, solo a sentiine
a voce alta il nome, diventava tutto malinconico.
In seguito, cla clua.nclo il suo spirito si era volto
alla pittura, il pit alto clesiderio di lui era stato
quello di dipingere la Vergine Maria in tutta la sua
perfezione celeste; ma non si fidava delle proprie forze.
S, mentalmente, sempre l'anima lavorava, giorno e
notte, a questa immagine, ma non la poteva mai com_
pletare secondo il suo ideale; ed aveva sempre l,im_
pressione che la sua fantasia lavorasse nelle tenebre.
Eppure qua"lche volta avveniva come se un raggio ce_
leste gli cadesse sull'anima, cosicch la vecleva davanti
a st), con lineamenti chiari, come avretrbe voluto fissarla; nia dra solo un attimo, e non era mai riuscito
a tenerla ferma, quelf immagine, dentro di s. In tat
modo la. sua anima era in continua inquietudine;
aveva scorto i lineamenti del quadro solo vagamente,
ma la oscura idea non aveva voluto trasformarsi in
una immagine chiara. Finalmente non aveva pi po_
tuto resistere, e aveva incominciato con mano tre_
mante una figura della Vergine, rna mentre lavorava,
il suo spirito era sempre pi agitato. lJna volta,
di notte, dopo che, come spesso gli accadeva, aveva
pregato in sogno la Vergine, fu scosso yiolentemente,
\

e di un

colpo

si

svegli. Nella buia notte,

il

suo

fu colpito d: una luce chiara, sulla parete di


fronte al letto; guardando bene, s'accoise che pro-.
occhio

i
a
I

il

quadro della Madonna, c1a lui non ancora finito, stava appeso alla parete, e ora, illuminato da
un dolcissimo raggio di luce, non solo era diventato
un quadro jn tutto compiuto, ma pareva vivo. E. il
senso della divinit in questo dipinto lo colp talmente
che Raffaello scoppi in lacrime. L'immagine 1o fissava
con un'espressione degli occhi indescrivibilmente dolce;
pareva che a ogni momento volesse muoversi, e alla
fine g1i fece pensare che davvero si muovesse. Ma,
cosa ancor pir meravigliosa, gli sembrava che questa
imrnaginc fossc proprio quella che egli aveva sempre
ccrcata, bcnch lno ullcira ne avesse avuta soltanto
un'idea oscllra e confuslr. In qual nraniera poi si
riaddormentasse, non riusciva a ricordare. A1 mattino
seguente si svegli, come se fosse un uomo nato allo-,
ra: l'apparizione gli s'era impressa per sempre nello
spirito e nei sensi, e da quel momento in poi gli riusc
di dipingere Ia Madre di Dio cos, come .questa era apparsa alla sua anima; ed egli stesso sent in seguito,
eostantemente, davanti ai propri quadri un certo senso

prio

di

devozione.
Cos suona

il racconto che mi fece il mio caro amico


Raffaello; e questo prodigio mi sembrato cos inrportante e degno di ricordo che io, per me e per la
mia gioia, ho voluto metterlo in iscritto .
Tale il contenuto delf inestimabiie foglio, che cadde
nelle mie mani. Ed ora ognuno avr chiaro davanti
agli occhi che cosa iI divino Raffaello intendesse dire
con le significative parole:

sCRITTI DI PoESIA E DI ESTETICA

Io mi tengo a un'immagine, che mi viene alla

mente

Ammaestrati da questo chiaro prodigio della onnipotenza celeste, capiremo dunque che un profondo e
grande pensiero fu espresso con semplici parole dalf innocente anima di Raffaelio? Non si vorr. finalmente
capire che tutte ie chiacchiere sulf ispirazione dell'artista sono una vera profanazione; e esser convinti che
proprio a niente altro si arriva se non a un diretto
aiuto divino ?
Ma non voglio aggiungere altro, per lasciare ognuno
ai suoi pensieri su questo importante argomento, degno
di seria riflessione.'

LA
?
I

SINGOLARE MORTE DEL V};CCHIO PITTORE


AI SUOI TEMPI EBBE
GRANDE FAMA E FU IL PRIIO DELLA SCUOLA
FRANCESCO FRANCIA, CH]]

LOMBARDA.

Allo
scienze

{
t

stesso modo che l'epoca della rinascita delle


e della cultura diede uomini di vasto e ver-

satile ingegno, notevolissimi anche come carattere e


forza di spirito, cos il periodo, in cui la pittura, quale
nuova Fenice, risorse dalle sue ceneri per lungo tempo spente, fu contraddistinto dagli artisti pi valenti
e magnanimi. Fu quello il vero periodo eroico dell'arte e si dovrebbe, come Ossian, rimpianger che
la potenza e la grandezza di quel tempo d'eroi sian
fuggite dalla terra. Molti di questi artisti nacquero in
luoghi diversi e diventaron grandi solo per merito
delle proprie'forze; la lorovita e laloro opera ebbero
tanta importanza da essere conservate alla posterit.
in ampie cronache, tramandateci dalle mani di coloro che allora furono gli innamorati dell'arte e Io
spirito di quegli artisti fu cos clegno di rispetto come
lo sono ancora le teste venerande, che oggi guardiamo
con un senso di res/erenza nelle preziose raccolte dei
loro ritratti. Avvenivano tra essi cose per noi non comuni e per molti adesso incredibiii, poich l'entusiasmo per I'arte, che ora brilla solo in pochi cuori come
un debole lumicino, in quell'epoca d'oro infiammava

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